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LYON AOSTA TORINO GENOVA MARSEILLE Chambér y Annecy Gap Digne Nice Avignon Valence Grenoble Bourg en Bresse Biella Vercelli Alessandria Asti Savona Toulon Liguria Piemonte Provence -Alpes-Côte d’Azur Rhône-Alpes Valle d’Aosta Cantone Ticino Cantone Vallese Imperia Cuneo I sentieri della libertà Valli Monregalesi La Memoria delle Alpi La Mémoire des Alpes Gedächtnis der Alpen Complesso di valli differenti per caratteristiche geografiche ed abitative, il Monregalese vide svilupparsi sul suo territorio un importante movimento partigiano composto da gruppi molto diversi tra loro, anche per ispirazione politica: dagli autonomi di Mauri a quelli della valle Pesio, dai garibaldini ai repubblicani. La crescita del ribellismo fu incentivata dall’arrivo di molti repar- ti della IV Armata in ritirata dalla Francia e in ripiegamento dalla Liguria verso i monti del Piemonte: alcuni si fermano nelle valli e costituiranno l’avanguardia dei primi nuclei partigiani. Tra essi, nella Valle Casotto, il gruppo dei “repubblicani” guidati da Folco Lulli e provenienti da Torino. Proprio la valle Casotto diverrà nel 1944 il fulcro dell’organizzazione delle forze antifasciste, sia per la collaborazione della popolazione e delle autorità locali che per l’arrivo dalla Valle Maudagna di Enrico Martini “Mauri”, che vi costituirà il comando delle sue formazioni, a cui faranno capo circa un migliaio di persone, seppur male equipaggiate e con scarsa esperienza militare. Il gran numero di uomini nascosti fra le montagne monregalesi spingerà, però, nei giorni fra il 13 e il 17 marzo 1944 l’occupante tedesco a mettere in atto un grande rastrellamento intervallivo, al cui termine si conteranno 118 morti tra i partigiani e una trentina fra i civili. Lo sbandamento porterà gli uomini di Mauri a spostarsi nelle Langhe, per riprendere da lì la lotta di liberazione. Nella Valle Ellero uno dei centri di maggiore concentrazione degli autonomi fu Prea di Roccaforte Mondovì, che divenne sede del comando della brigata “Valle Ellero” delle formazioni “Rinnovamento”, inquadrate nella III Divisione “Alpi”. Nel picco- lo paese montano si può ancora oggi rievocare la vita quotidia- na della banda, scoprendone le sedi di comando, i refettori, le camerate, le prigioni e le infermerie. Oltre l’abitato si svilupparo- no poi distaccamenti e stazioni di avvistamento, tendenti a rea- lizzare una perfetta organizzazione militare. Tra i più importanti scontri coi partigiani del Monregalese si regi- stra la “Battaglia di Pasqua”, che dal 7 al 12 aprile 1944 vide impegnata la Wehrmacht in rastrellamento nella Valle Pesio e le formazioni autonome del capitano Cosa. Le truppe tedesche, forti di circa 600 uomini, provenivano dalla pianura e incontraro- no una forte resistenza nel tratto tra la Certosa di Pesio e il “Pian delle Gorre”, area scelta non a caso dai partigiani per evitare le rappresaglie dei nazifascisti sulla popolazione civile. Qui i nostri combatteranno per 11 ore contro un avversario numericamente molto superiore, ripiegando poi verso Porta Sestrera, il valico che collega la Valle Pesio alla Valle Ellero, per passare in seguito a Carnino in Valle Tanaro e sulle pendici di Costa Rossa, prima di filtrare in pianura. Drammatica fu invece la ritirata della Divisione “Felice Cascione” dalla Liguria al Piemonte, in seguito ai rastrellamenti dell’ottobre 1944. Nei primi giorni del mese i partigiani liguri si concentraro- no a Upega, poi a Carnino e la sera del 17 ottobre ripiegarono su Viozene; quindi passarono il Mongioie per arrivare a Fontane in una lunga e durissima traversata, compiuta di notte, sulla neve ed in condizioni fisiche e psicologiche estreme. Nel frattempo circa 200 tra SS e Alpenjager attaccarono il comando di Upega, dove morì il vicecomandante “Cion” suicida per non farsi pren- dere vivo dai nemici. Nella parte più bassa della Valle Ellero, alla confluenza col Tanaro, si trova il paese di Bastia Mondovì, che fu dal 1943 al 1945 un crocevia per uomini e merci di tutte le forze in lotta ed un fondamentale avamposto delle formazioni autonome, che qui operarono dall’aprile 1944. Il paese ospita dal 1947, sulla cima del colle S.Bernardo, il Sacrario del 1° Gruppo Divisioni Alpine di Mauri, dove è conservata la memoria di oltre ottocento caduti. La Memoria delle Alpi è una rete ecomuseale transfrontaliera dedi- cata al territorio alpino ed alla sua storia. Questa rete è il prodotto di un progetto Interreg Italia-Francia-Svizzera che arriverà a compi- mento a fine settembre 2006. In provincia di Cuneo si intrecciano 43 “sentieri della Libertà”, segnalati sul territorio, che ripercorrono i passi della persecuzione razziale, della seconda guerra mondiale e della Resistenza, per recu- perarne e valorizzarne la memoria storica. Dieci Centri-Rete: Cuneo – Bastia - Borgo San Dalmazzo - Boves – Dronero – Ormea - Roccabruna - Somano – Sambuco – Verzuolo, dispongono di spazi, attrezzature, iniziative, materiali, che offrono ai 43 percorsi i contenuti della storia e consentono di rivivere, con la mente e col cuore, pensieri, progetti, scelte, sentimenti ed emo- zioni dei protagonisti. Per saperne di più sulle realizzazioni consulta anche: www.memoriadellealpi.net www.memoiredesalpes.net www.gedachtnisderalpen.net www.isentieridellaliberta.it Medaglia d'oro alValore Civile da VALCASOTTO: CN8 P1: Tra monarchici e repubblicani CN8 P2: La battaglia di Valcasotto CN8 P3: La “Prima Valcasotto” da PREA: CN9 P1: Il pane quotidiano CN9 P2: La tela del ragno CN9 P3: Le missioni Alleate camminare nella storia Tipografia Subalpina snc - Cuneo Testi: Piermario Bologna e Paolo Giaccone Immagini: Andrea Galliano e Ist. Stor. della Resistenza e della Soc. Contemp. in Provincia di Cuneo Progetto Grafico: Phoenix Cartografia: Realizzazione Blu Edizioni srl - Torino Da BASTIA MONDOVì: CN19 P1: Storia e memoria delle formazioni autonome da CERTOSA DI PESIO: CN16 P1: La battaglia di Pasqua da UPEGA: CN17 P1: La ritirata della “Felice Cascione” griglia provincia 3 09-09-2005 11:25 Pagina 1

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Piemonte

Provence -Alpes -Côte d’Azur

Rhône-Alpes

Valle d’Aosta

CantoneTicino

CantoneVallese

Imperia

Cuneo

I sentieri della libertà

Valli Monregalesi

La Memoria delle AlpiLa Mémoire des AlpesGedächtnis der Alpen

Complesso di valli differenti per caratteristiche geografiche ed

abitative, il Monregalese vide svilupparsi sul suo territorio un

importante movimento partigiano composto da gruppi molto

diversi tra loro, anche per ispirazione politica: dagli autonomi di

Mauri a quelli della valle Pesio, dai garibaldini ai repubblicani.

La crescita del ribellismo fu incentivata dall’arrivo di molti repar-

ti della IV Armata in ritirata dalla Francia e in ripiegamento dalla

Liguria verso i monti del Piemonte: alcuni si fermano nelle valli e

costituiranno l’avanguardia dei primi nuclei partigiani. Tra essi,

nella Valle Casotto, il gruppo dei “repubblicani” guidati da Folco

Lulli e provenienti da Torino. Proprio la valle Casotto diverrà nel

1944 il fulcro dell’organizzazione delle forze antifasciste, sia per

la collaborazione della popolazione e delle autorità locali che per

l’arrivo dalla Valle Maudagna di Enrico Martini “Mauri”, che vi

costituirà il comando delle sue formazioni, a cui faranno capo

circa un migliaio di persone, seppur male equipaggiate e con

scarsa esperienza militare. Il gran numero di uomini nascosti fra

le montagne monregalesi spingerà, però, nei giorni fra il 13 e il

17 marzo 1944 l’occupante tedesco a mettere in atto un grande

rastrellamento intervallivo, al cui termine si conteranno 118 morti

tra i partigiani e una trentina fra i civili. Lo sbandamento porterà

gli uomini di Mauri a spostarsi nelle Langhe, per riprendere da lì

la lotta di liberazione.

Nella Valle Ellero uno dei centri di maggiore concentrazione

degli autonomi fu Prea di Roccaforte Mondovì, che divenne sede

del comando della brigata “Valle Ellero” delle formazioni

“Rinnovamento”, inquadrate nella III Divisione “Alpi”. Nel picco-

lo paese montano si può ancora oggi rievocare la vita quotidia-

na della banda, scoprendone le sedi di comando, i refettori, le

camerate, le prigioni e le infermerie. Oltre l’abitato si svilupparo-

no poi distaccamenti e stazioni di avvistamento, tendenti a rea-

lizzare una perfetta organizzazione militare.

Tra i più importanti scontri coi partigiani del Monregalese si regi-

stra la “Battaglia di Pasqua”, che dal 7 al 12 aprile 1944 vide

impegnata la Wehrmacht in rastrellamento nella Valle Pesio e le

formazioni autonome del capitano Cosa. Le truppe tedesche,

forti di circa 600 uomini, provenivano dalla pianura e incontraro-

no una forte resistenza nel tratto tra la Certosa di Pesio e il “Pian

delle Gorre”, area scelta non a caso dai partigiani per evitare le

rappresaglie dei nazifascisti sulla popolazione civile. Qui i nostri

combatteranno per 11 ore contro un avversario numericamente

molto superiore, ripiegando poi verso Porta Sestrera, il valico

che collega la Valle Pesio alla Valle Ellero, per passare in seguito

a Carnino in Valle Tanaro e sulle pendici di Costa Rossa, prima di

filtrare in pianura.

Drammatica fu invece la ritirata della Divisione “Felice Cascione”

dalla Liguria al Piemonte, in seguito ai rastrellamenti dell’ottobre

1944. Nei primi giorni del mese i partigiani liguri si concentraro-

no a Upega, poi a Carnino e la sera del 17 ottobre ripiegarono

su Viozene; quindi passarono il Mongioie per arrivare a Fontane

in una lunga e durissima traversata, compiuta di notte, sulla neve

ed in condizioni fisiche e psicologiche estreme. Nel frattempo

circa 200 tra SS e Alpenjager attaccarono il comando di Upega,

dove morì il vicecomandante “Cion” suicida per non farsi pren-

dere vivo dai nemici.

Nella parte più bassa della Valle Ellero, alla confluenza col

Tanaro, si trova il paese di Bastia Mondovì, che fu dal 1943 al

1945 un crocevia per uomini e merci di tutte le forze in lotta ed

un fondamentale avamposto delle formazioni autonome, che qui

operarono dall’aprile 1944. Il paese ospita dal 1947, sulla cima

del colle S.Bernardo, il Sacrario del 1° Gruppo Divisioni Alpine di

Mauri, dove è conservata la memoria di oltre ottocento caduti.

La Memoria delle Alpi è una rete ecomuseale transfrontaliera dedi-cata al territorio alpino ed alla sua storia. Questa rete è il prodottodi un progetto Interreg Italia-Francia-Svizzera che arriverà a compi-mento a fine settembre 2006.In provincia di Cuneo si intrecciano 43 “sentieri della Libertà”,segnalati sul territorio, che ripercorrono i passi della persecuzionerazziale, della seconda guerra mondiale e della Resistenza, per recu-perarne e valorizzarne la memoria storica. Dieci Centri-Rete: Cuneo – Bastia - Borgo San Dalmazzo - Boves –Dronero – Ormea - Roccabruna - Somano – Sambuco – Verzuolo,dispongono di spazi, attrezzature, iniziative, materiali, che offronoai 43 percorsi i contenuti della storia e consentono di rivivere, conla mente e col cuore, pensieri, progetti, scelte, sentimenti ed emo-zioni dei protagonisti.

Per saperne di più sulle realizzazioni consulta anche: www.memoriadellealpi.netwww.memoiredesalpes.netwww.gedachtnisderalpen.netwww.isentieridellaliberta.it

Medaglia d'oro al Valore Civile

da VALCASOTTO: CN8 P1: Tra monarchici e repubblicaniCN8 P2: La battaglia di ValcasottoCN8 P3: La “Prima Valcasotto”

da PREA: CN9 P1: Il pane quotidianoCN9 P2: La tela del ragnoCN9 P3: Le missioni Alleate

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Cun

eo

Testi: Piermario Bologna e Paolo GiacconeImmagini: Andrea Galliano e Ist. Stor. della Resistenza

e della Soc. Contemp. in Provincia di CuneoProgetto Grafico: PhoenixCartografia: Realizzazione Blu Edizioni srl - Torino

Da BASTIA MONDOVì:CN19 P1: Storia e memoria

delle formazioni autonome

da CERTOSA DI PESIO:CN16 P1: La battaglia di Pasqua

da UPEGA: CN17 P1: La ritirata della “Felice Cascione”

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Individuazione su mappa:- Carta Alpi Marittime e Liguri, Carta dei sentieri e

dei Rifugi n°8, scala: 1:50.000. Istituto Geografico Centrale

- Carta i Sentieri dell’alta Langa, Carta Turistica ed Escursionistica, scala: 1:50.000. Comunità Montana, 1995

- Carta Alpi Liguri, Parco Naturale alta Valle Pesio e Tanaro, Carta dei sentieri, scala: 1:25.000. Blu Edizioni, 2000

CENTRO RETE DI RIFERIMENTO:Sacrario Partigianolocalità San Bernardo, Bastia Mondovì, tel. 0174.60112

Comune Bastia Mondovì, Assessorato alla Cultura.

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA: Istituto Storico della Resistenza e della Società

Contemporanea in provincia di Cuneo

C.so Nizza, 21 - Cuneo

tel. 0171 603636 [email protected]

internet: www.cuneo.net/istituto-resistenza/

Orario di apertura: lunedì - giovedì 8,30-12,30 / 14,30-18,00;

venerdì 8,30-12,30

Sentiero Dislivello Modalità Tempi Difficoltà

CN8P1 m.634 s. auto/piedi h. 1,00/4,30 TuristicoCN8P2 m.352 s. piedi h. 2,15 TuristicoCN8P3 m.565 s. piedi/mtb h. 4,30/3,00 TuristicoCN9P1 m. 30 s. piedi h. 1,00 TuristicoCN9P2 m.930 s. piedi/mtb h. 3,30/2,00 EfCN9P3 m.917 s. piedi/mtb h. 5,00/4,00 EmCN16P1 m.1817 s. piedi h. 9,00 EECN17P1 m.956 s. piedi h. 10,00 EECN19P1 m.261 s. piedi/mtb h. 3,00/1,30 Turistico

Dislivello= s. salita d. discesa Modalità= mtb mountain bike

Tempi= 1° percorrenza a piedi 2° percorrenza in mtb

Ef= Escursionistico facile Em=Escursionistico medio

Ee= Escursionisti esperti

Copyright Blu Edizioni

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