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Camera dei deputati XVII LEGISLATURA Documentazione e ricerche Le fonti rinnovabili e i meccanismi incentivanti per il settore: prospettive e obiettivi n. 284 27 febbraio 2017

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Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

D o c u m e n t a z i o n e e r i c e r c h e

Le fonti rinnovabili e i meccanismi incentivanti per il settore: prospettive e obiettivi

n. 284

27 febbraio 2017

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I N D I C E

Il fabbisogno energetico del Paese e le fonti energetiche impiegate per soddisfarlo: il “peso” delle fonti rinnovabili .......................................... 3

Gli obiettivi di consumo di energia da FER al 2020. La situazione nazionale secondo i criteri di contabilizzazione Eurostat .............................. 6

Gli obiettivi europei al 2030: il nuovo pacchetto di proposte legislative per l’energia ed il clima ................................................................ 7

Gli incentivi per le fonti rinnovabili e le recenti politiche legislative .......... 19 Specifiche misure adottate a livello nazionale per promuovere la

crescita delle energie da fonti rinnovabili ................................................... 37

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Le fonti rinnovabili e i meccanismi incentivanti per il settore: prospettive e obiettivi

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Il fabbisogno energetico del Paese e le fonti energetiche impiegate per soddisfarlo: il “peso” delle fonti rinnovabili

Nel 2015, il fabbisogno energetico lordo del Paese è stato pari a circa 171,289 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), con un aumento del 3,2 % rispetto al 2014. Il dato è stato certificato dal MISE nel “Bilancio energetico nazionale”(BEN) di dicembre scorso.

L’aumento della domanda di energia primaria interrompe il trend negativo registratosi negli ultimi anni e il valore del 2015, in termini assoluti, si avvicina a quello registrato nel 2013 (si veda Relazione sulla “Situazione energetica nazionale nel 2015” di giugno 20161). Tabella 1. Consumo interno lordo nazionale – serie storica

Anno Consumo interno lordo

(Mtep) 1997 174,415 1998 179,427 1999 182,669 2000 185,897 2001 188,773 2002 188,066 2003 194,379 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

196,526 197,776 196,191 194,200 191,304 180,343 187,785 184,204 176,306 172,994 165,965 171,289

Fonte Mise “Bilancio Energetico Nazionale”. Consumo interno lordo dal 1998 al 2015 - serie storica

1 La Relazione sulla situazione energetica nazionale nel 2015, come si afferma nella sua

premessa, è stata redatta da un gruppo di lavoro, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali interessate alla specifica tematica, con l'intento di fornire un quadro informativo finalizzato al monitoraggio e all'aggiornamento della Strategia Energetica Nazionale approvata con D.M. 8 marzo 2013. Il decreto direttoriale del MISE del 2 marzo 2016 dispone in ordine alla costituzione del gruppo di lavoro per la redazione della "Relazione sulla situazione energetica nazionale nel 2015”. In ragione della necessità di dotarsi di uno strumento programmatorio con un orizzonte temporale coerente con quello europeo, individuando obiettivi realisticamente perseguibili al 2030 e, come tendenza, al 2050, il gruppo di lavoro predisporrà un primo documento pronto per la consultazione pubblica, in concomitanza con il G7 energia previsto nei primi giorni di aprile 2017. La consultazione sarà svolta mediante pubblicazione del documento sul sito del MISE (si veda la risposta del Governo ad un question time in Commissione (Interrogazione a risposta Immediata n. 5-10250 Giovedì 12 gennaio 2017).

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La composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda nel 2015 è stata caratterizzata, rispetto al 2014, da un aumento dell’incidenza del petrolio (da 57,3 Mtep di consumo nel 2014 a 59,2 Mtep di consumo nel 2015), dal più consistente aumento di quella del gas (da 50,7 nel 2014 a 55,3 Mtep nel 2015) e da un trend lievemente decrescente della quota delle fonti rinnovabili, che passa da 34,7 Mtep nel 2014 a 33,1 Mtep nel 2015 (cfr. successiva Tabella 2).

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Gli obiettivi di consumo di energia da FER al 2020. La situazione nazionale secondo i criteri di contabilizzazione Eurostat

La Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE, fissa per l’Italia per il 2020:

a) un obiettivo complessivo (Overall target) che consiste nel soddisfare con energia da FER il 17% dei consumi finali lordi di energia;

b) un obiettivo settoriale che consiste nel soddisfare con energia da FER il 10% dei consumi complessivi per i trasporti. La stessa Direttiva, per il calcolo degli obiettivi, introduce alcune definizioni e alcuni criteri di calcolo non previsti dalle statistiche ordinarie.

Ai sensi del D.Lgs. 28/2011, il grado di raggiungimento di tale obiettivo è monitorato annualmente dal GSE, secondo la metodologia approvata dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 14 gennaio 2012.

Il Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN),

elaborato nel 2010, recepisce gli obiettivi definiti dalla direttiva 2009/28/CE (17% e 10% dei consumi finali lordi di energia coperti da fonti rinnovabili rispettivamente sui consumi energetici complessivi e sui consumi del settore Trasporti) e ne individua due ulteriori settoriali, per il settore Elettrico e per il settore Termico (rispettivamente 26,4% e 17,1% dei consumi coperti da FER).

Nel PAN sono inoltre indicate le traiettorie previste per il raggiungimento degli obiettivi e le principali politiche da attuare a tale fine2.

Nell’ambito della ridefinizione delle priorità strategiche per l’intero

sistema energetico nazionale, nel corso del 2012, l’Italia ha spontaneamente elaborato una Strategia Energetica Nazionale (SEN) – approvata con D.M

2 A norma dell'articolo 4, paragrafo 1, della direttiva 2009/28/CE, gli Stati membri sono

tenuti a fissare obiettivi nazionali per la quota di energia da fonti rinnovabili da raggiungere nel 2020 nei seguenti settori: -riscaldamento e raffreddamento; -elettricità; -trasporti. Il totale dei tre obiettivi settoriali, tradotto in volumi previsti (espressi in ktoe), compreso il ricorso previsto alle misure di flessibilità, deve almeno essere pari alla quantità attesa di energia da fonti rinnovabili corrispondente all'obiettivo dello Stato membro per il 2020. La direttiva prevede che ogni due anni tutti gli Stati Membri trasmettano una relazione (Progress Report) predisposta seguendo schema pubblicato dalla Commissione Europea. I documenti devono consentire il monitoraggio del grado di raggiungimento degli obiettivi 2020 e l’individuazione degli eventuali scostamenti rispetto ai PAN. L’ultimo Progress Report è stato inviato dall’Italia alla Commissione UE a dicembre 2015.

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8 marzo 2013. In tale ambito, per quanto riguarda le energie rinnovabili, si è ritenuto di prevedere che al 2020 la quota di consumi finali coperti mediante le rinnovabili possa arrivare al valore del 19%-20%, fermo restando l’impegno vincolante del 17% assegnato in ambito europeo.

Il Governo ha annunciato che è in corso un processo di revisione della SEN in ragione della necessità di dotarsi di uno strumento programmatorio con un orizzonte temporale coerente con quello europeo, individuando obiettivi realisticamente perseguibili al 2030 e, come tendenza, al 2050, Vi sarà un primo documento pronto per la consultazione pubblica, in concomitanza con il G7 energia previsto nei primi giorni di aprile 2017. La consultazione sarà svolta mediante pubblicazione del documento sul sito del MISE (si veda la risposta del Governo all’interrogazione a risposta Immediata in Commissione n. 5-10250 di Giovedì 12 gennaio 2017).

Gli obiettivi europei al 2030: il nuovo pacchetto di proposte legislative per l’energia ed il clima A cura dell’Ufficio rapporti con l’Unione Europea In linea con il suo impegno a presentare una Relazione annuale sullo

stato dell'Unione dell'energia, la Commissione europea ha pubblicato, il 1° febbraio 2017, la sua seconda relazione (COM(2017)53) con cui illustra i progressi compiuti successivamente alla pubblicazione della prima relazione sullo stato dell'Unione dell'energia nel novembre 2015 (COM(2015)572).

Entrambe le relazioni sono elementi centrali per il monitoraggio dei progressi compiuti a livello di Unione e di singoli Stati membri e per tracciare le azioni future, elaborando anche gli orientamenti destinati agli Stati membri per quanto concerne i piani nazionali per l’energia e il clima.

L'UE nel suo insieme ha continuato a compiere buoni progressi verso la realizzazione degli obiettivi dell'Unione dell'energia, in particolare quelli in materia di clima ed energia per il 2020. L'UE, infatti, ha già raggiunto l'obiettivo fissato al 2020 per quanto riguarda il consumo di energia finale. Lo stesso vale per le emissioni di gas a effetto serra: nel 2015, erano del 22% inferiori ai livelli del 1990. L'UE è sulla buona strada anche nel settore delle energie rinnovabili, dove, in base ai dati del 2014, la quota di energie rinnovabili ha raggiunto il 16% del consumo unionale lordo di energia finale.

Per quanto riguarda l'Italia, la Commissione europea ha certificato il raggiungimento nel 2014 dell’obiettivo – previsto da raggiungere entro il 2020 - del 17% di energia da fonti rinnovabili; nel 2014, infatti, l’Italia ha raggiunto una quota di energia da fonti rinnovabili del 17,1%. La Commissione europea ha richiamato anche i risultati positivi conseguiti

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dall’Italia per quanto concerne l'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. In particolare, sotto il profilo dell’efficienza energetica, la Commissione ha rilevato che, considerato il livello di consumo di energia primaria, si rendono necessari sforzi per mantenere il trend al ribasso. Sulla base dei dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep, mentre i consumi finali di energia sono stati pari a 113,4 Mtep (esclusi gli usi non energetici). Circa la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, l’Italia, sempre in base ai dati Eurostat, mostra un trend positivo dal 2005 al 2014.

Tuttavia, nonostante i suddetti progressi, l'Italia, a giudizio della Commissione, dovrà impegnarsi ancora al fine di migliorare la capacità di interconnessione (l’Italia, infatti, è ancora insufficientemente collegata con il mercato dell'energia elettrica dell'UE e non ha ancora raggiunto l'obiettivo di interconnessione di energia elettrica 2020 del 10%) e di ridurre i prezzi dell'energia elettrica che, in generale, sono sopra la media UE.

Il 30 novembre 2016 la Commissione europea ha presentato il pacchetto legislativo "Energia pulita per tutti gli europei" , a completamento delle iniziative legislative previste nell'ambito della Strategia dell''Unione dell'energia”. Le proposte legislative del pacchetto riguardano l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, l'assetto del mercato dell'energia elettrica, la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico e le norme sulla governance per l'Unione dell'energia e intendono fornire un quadro di riferimento più appropriato per conseguire gli obiettivi europei al 2030 che il Consiglio europeo ha fissato nell'ottobre 2014 :

• ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 40% (rispetto ai livelli del 1990);

• raggiungere la quota del 27% di energia da fonti rinnovabili (dei consumi finali complessivi);

• aumentare l'efficienza energetica del 27% rispetto alle proiezioni di consumo basate sui criteri vigenti.

Al riguardo, la proposta di direttiva COM(2016)761 propone di modificare la direttiva 2012/27/UE al fine di introdurre un obiettivo unionale vincolante di miglioramento dell'efficienza energetica del 30% per il 2030.

Gli Stati membri presteranno ciascuno il proprio contributo (obiettivi nazionali specifici) nei piani nazionali per l’energia e il clima. Per quanto concerne l’Italia, il Ministro Calenda ha recentemente annunciato che nel corso del 2017 l’Italia provvederà ad aggiornare la Strategia energetica nazionale (SEN) risalente al 2013.

Inoltre, nell'ambito del suddetto pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei", la Commissione ha presentato una proposta di regolamento (COM(2016)759) sulla governance dell'energia, la quale stabilisce che,

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entro il 1° gennaio 2019, gli Stati membri dovranno presentare un piano energetico e climatico integrato per il periodo 2021-2030 e per i decenni successivi, sulla base di un modello predisposto dalla Commissione europea.

Nei piani energetici, gli Stati membri dovranno indicare le misure nazionali relative alle cinque dimensioni dell'Unione dell'energia e una valutazione degli impatti di tali misure per il primo decennio, almeno fino al 2030.

La situazione nazionale

Come risulta dal Bilancio energetico nazionale (BEN), le Fonti energetiche rinnovabili (FER), hanno consolidato negli ultimi anni un ruolo di primo piano nell’ambito del sistema energetico italiano, trainate da meccanismi di sostegno pubblico.

Applicando ai dati sulla produzione effettiva di energia i criteri di contabilizzazione previsti dalla Direttiva 2009/28/CE ai fini del monitoraggio degli obiettivi di consumo di FER al 2020 (si tratta di criteri differenti rispetto alle contabilizzazioni del BEN)3, i consumi complessivi di energia da fonti rinnovabili sono risultati pari nel 2013 a 20,7 Mtep, con un’incidenza sui consumi finali lordi di energia pari al 16,7%, di poco inferiore al target del 17% fissato per l’Italia al 2020.

Mentre, per il 2014, i consumi complessivi di energia da FER si attestano intorno ai 20,2 Mtep4, con un’incidenza sui consumi finali lordi di energia pari al 17,07%.

3 La contabilizzazione Eurostat dei consumi diverge dalla contabilizzazione dei consumi

secondo il Bilancio energetico nazionale. In particolare, per la contabilizzazione in sede europea, si procede – come rileva il MISE - ad una normalizzazione delle produzioni idroelettriche ed eolica, alla contabilizzazione dei soli bioliquidi sostenibili e dell’energia fornita dalle pompe di calore. Nel BEN, invece, le produzioni elettriche dalle fonti eolica, fotovoltaica e idraulica, nonché l’energia elettrica importata, vengono valutate in energia primaria applicando il coefficiente 2200 kcal/kWh anziché il coefficiente 860 kcal/kWh utilizzato da Eurostat; nel settore Termico, invece, si riscontrano differenze nella contabilizzazione del calore derivato, dell’energia prodotta da collettori solari termici (non considerata dal BEN) e dei rifiuti industriali non rinnovabili (non considerati dal BEN). Infine, il BEN conteggia tra i consumi nazionali i bunkeraggi marini, esclusi dalle convenzioni Eurostat. Seguendo tali criteri, il consumo interno lordo di rinnovabili nel BEN si attesta nel 2013 poco sotto i 34 Mtep, con un’incidenza sui consumi totali del 19,5% ampiamente superiore alla quota ricavabile nel bilancio Eurostat per la medesima grandezza. Mentre, sempre secondo il BEN, nel 2014 il consumo finale di energia si attesta a 34,7 Mtep.

4 Dati GSE, Rapporto Statistico “Energia da fonti rinnovabili -Anno 2014”, pubblicato a dicembre 2015. Il GSE fornisce il quadro statistico completo sulla diffusione e sugli impieghi delle fonti rinnovabili di energia (FER) in Italia nei settori Elettrico, Termico e dei Trasporti, aggiornato al 2014. Tale quadro è stato trasmesso dall’Italia a Eurostat, IEA e Commissione Europea, ai fini sia della produzione statistica ordinaria sia del monitoraggio degli obiettivi di consumo di energia da FER fissati dalla Direttiva 2009/28/CE e dal Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN). A dicembre 2015, il MISE ed il GSE hanno inviato alle

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In termini assoluti, la flessione nel 2014 di circa 0,5 Mtep rispetto al 2013 (-2,4%) ha interessato il settore Termico (principalmente per il clima più caldo registrato nel 2014 che ha fatto diminuire l’utilizzo della biomassa) e il settore Trasporti (principalmente come conseguenza del trend di contrazione dei consumi di carburanti).

In termini percentuali (consumi complessivi di energia da FER su consumi finali lordi di energia), nel 2014 è stato raggiunto in anticipo e superato dall’Italia il target del 17% fissato in sede europea per il 2020 (cfr. Tabelle).

Si osservi comunque che l’obiettivo del 17% è un criterio dinamico che dipende dai consumi finali lordi di energia. Tale target è stato raggiunto nell’anno 2014 in una situazione di riduzione dei consumi complessivi di energia, dovuta dunque non solo agli interventi di maggiore efficientamento energetico avutisi negli ultimi anni, ma anche ed in modo sensibile alla crisi economica, che ha determinato una riduzione dei consumi energetici.

Pertanto, come rileva il GSE la possibilità di mantenere la quota dei consumi finali coperta da rinnovabili su questi livelli dipenderà, oltre che dal trend di diffusione delle FER stesse nei prossimi anni (e dagli interventi di efficienza energetica), anche dall’andamento dei consumi energetici complessivi del Paese nella fase post-crisi.

Fonte: MISE-GSE “Terza relazione dell’Italia sui progressi compiuti nell’attuazione della Direttiva 2009/28/CE” (cd. Progress Report) di dicembre 2015, inviato alle Istituzioni europee5.

istituzioni europee la “Terza Relazione dell’Italia in merito ai progressi ai sensi della direttiva 2009/28/CE” (cd. Progress Report). La Relazione è presentata alla Commissione ogni due anni.

5 Si riportano alcune note della Tabella 1 e 1A:

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Il raggiungimento in anticipo ed il superamento da parte dell’Italia degli obiettivi 2020 nell’anno 2014 è stato attestato - oltre che a novembre scorso dalla Commissione Europea - da Eurostat nel comunicato stampa del 10 febbraio 2016.

L’Istituto statistico europeo osserva che, tra i 28 Stati membri, un terzo di essi ha già raggiunto i propri obiettivi nazionali 2020: Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Croazia, Italia, Lituania, Romania, Finlandia e Svezia. Inoltre, Danimarca ed Austria sono sotto di un punto percentuale rispetto al loro target 2020. All’opposto, la Francia (sotto di 8,7 punti percentuali dal raggiungimento del suo obiettivo 2020), i Paesi Bassi (sotto di 8,5 punti), il Regno unito (sotto di 8,0 punti) e l’Irlanda (sotto di 7,4 punti) sono i più lontani dai loro obiettivi.

Infine, appare opportuno menzionare il “Monitoraggio statistico degli

obiettivi nazionali e regionali sulle fonti rinnovabili di energia”, pubblicato a dicembre 2016 dal GSE ai sensi del D.M. 11 maggio 2015 (art. 7).

Con riferimento all’obiettivo complessivo (overall target, che prevede una quota FER sui consumi totali pari al 17%) fissato dalla Direttiva 2009/28, il Decreto 15 marzo 2012 del Ministero dello Sviluppo Economico (c.d. decreto burden sharing) fissa il contributo che le diverse regioni e province autonome italiane sono tenute a fornire ai fini del raggiungimento del target nazionale, attribuendo a ciascuna di esse specifici obiettivi regionali di impiego di FER al 2020. In questo contesto normativo, il Decreto 11 maggio 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico, che approva la metodologia da applicare per misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi regionali, prevede – all’articolo 7 – la pubblicazione annuale di “[…] un rapporto statistico relativo al monitoraggio del grado di raggiungimento dell’obiettivo nazionale e degli obiettivi regionali in termini di quota dei consumi finali lordi di energia da fonti rinnovabili, a livello complessivo e con riferimento ai settori elettrico, termico e dei trasporti”. A dicembre 2016, il GSE ha pubblicato il primo rapporto del DM, presentando i dati

2 Quota di energie rinnovabili per riscaldamento e raffreddamento: consumo finale lordo di energia da

fonti rinnovabili destinato a riscaldamento e raffreddamento (quale definito all’articolo 5, paragrafo 1, lettera b), e all’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva 2009/28/CE), diviso per consumo finale lordo di energia per riscaldamento e raffreddamento. Sono state applicate le metodologie di calcolo definite da EUROSTAT.

3 Quota di energie rinnovabili nel settore dell’elettricità: consumo finale lordo di elettricità da fonti rinnovabili per l’elettricità (quale definito all’articolo 5, paragrafo 1, lettera a), e articolo 5, paragrafo 3, della direttiva 2009/28/CE), diviso per il consumo finale totale lordo di elettricità. Ai fini della quantificazione della quota rinnovabile sono state applicate le metodologie di calcolo definite da EUROSTAT.

4 Quota di energie rinnovabili nel settore dei trasporti: consumo finale di energia da fonti rinnovabili per i trasporti (cfr. articolo 5, paragrafo 1, lettera c), e articolo 5, paragrafo 5, della direttiva 2009/28/CE), diviso per il consumo, nel settore dei trasporti, di 1) benzina, 2) diesel, 3) biocarburanti impiegati nel trasporto su strada e per ferrovia e 4) elettricità usata nei trasporti via terra (riga 3 della tabella 1). Ai fini della quantificazione della quota rinnovabile sono state applicate le metodologie di calcolo EUROSTAT.

5 Quota di energie rinnovabili nel consumo finale lordo di energia. Metodologie EUROSTAT. 6 e 7 In percentuale della quota complessiva di EFR. 9 A norma dell’articolo 5, paragrafo 1, della direttiva 2009/28/CE, il gas, l’elettricità e l’idrogeno da fonti

rinnovabili sono contabilizzati una sola volta. Non è consentita la doppia contabilizzazione.

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di monitoraggio degli obiettivi nazionali e regionali sulle FER aggiornati all’anno 2014.

Nel Rapporto è esposta una Tabella riepilogativa dei consumi finali lordi di energia da fonti rinnovabili attribuibili a ciascuna regione.

Sulla base di quanto risulta dalla Tabella, quasi tutte le regioni e le

province autonome registrano, sia nel 2012 che nel 2014, una quota di consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili superiore alle previsioni del D.M. burden sharing.

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Per quanto riguarda l’anno 2015, i dati preliminari diffusi dal GSE il

29 febbraio 2016 evidenziano consumi di energia da FER nel 2015 pari a 21,1 Mtep, con un’incidenza sui consumi finali lordi intorno al 17,3%, dunque un valore - sia in termini assoluti che in termini percentuali - superiore rispetto agli impieghi del 2014. L’incremento degli impieghi di FER (circa 900 ktep) è per oltre il 70% imputabile all’utilizzo delle biomasse nel settore termico.

Conclusioni

Secondo la contabilizzazione Eurostat, nel 2014, i consumi finali lordi (CFL) di energia in Italia si sono attestati intorno a 118,6 Mtep, valore più basso degli ultimi 10 anni e inferiore di oltre 5 Mtep rispetto all’anno precedente (-4,3%)6. La quota di tali consumi coperta da fonti rinnovabili (FER)è stata pari al 17,07 %, un valore superiore al target assegnato all’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17%) e non distante

6 Più in generale, secondo il GSE, a partire dal 2011 i CFL risultano nettamente inferiori

alle attese, per effetto principalmente della crisi economica, che ha determinato una contrazione rilevante della domanda e dei consumi, e solo secondariamente per effetto delle politiche sull’efficienza energetica. Solo nel 2015 si registra nuovamente un aumento dei consumi.

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dall’obiettivo individuato dalla Strategia Energetica Nazionale (19-20%).

Nel 2015, i consumi finali lordi (CFL) di energia in Italia si sono attestati (stime GSE7) intorno a 122,2 Mtep, registrando dunque una ripresa rispetto al 2014 (+ 3,0 %).

La quota di tali consumi coperta da FER sarebbe stata pari a 21,1 Mtep, con un’incidenza sui consumi finali lordi intorno al 17,3%, un valore dunque - sia in termini assoluti che in termini percentuali - superiore rispetto agli impieghi del 2014.

Rimane, anche in questo caso, l’osservazione del GSE secondo la quale

la possibilità di mantenere la quota dei consumi finali coperta da rinnovabili su questi livelli dovrà essere testata anche sulla base del futuro andamento dei consumi energetici complessivi del Paese nella fase post-crisi.

La tabella seguente, tratta dalla pubblicazione del GSE “Energia da fonti

rinnovabili in Italia – Dati preliminari 2015” del 29 febbraio 2016, fornisce il quadro completo delle grandezze considerate per il monitoraggio dell’obiettivo 2020: esse comprendono gli impieghi di FER in Italia nei settori elettrico, termico e trasporti, nonché le macro-voci che compongono i Consumi Finali Lordi di energia del Paese. I dati sono stati richiamati dal MISE nella “Relazione sulla situazione energetica nazionale 2015” di giugno 2016.

7 GSE “Energia da fonti rinnovabili in Italia – Dati preliminari 2015” del 29 febbraio 2016.

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Dalla Tabella precedente, si evince che le FER trovano impiego diffuso, in primis, per la produzione di calore: nel 2015 il settore Termico, concentra infatti circa il 50,1% dei consumi complessivi di energia da FER (dopo la lieve flessione registrata nel 2014 principalmente per il clima più caldo che aveva fatto diminuire l’utilizzo della biomassa); nonché, per la produzione di energia elettrica: il settore Elettrico assorbe nel 2015 il 44,3% dei consumi da FER; infine come biocarburanti per l’autotrazione: il settore Trasporti assorbe il 5,6%, in lieve aumento rispetto al 2014 (anno in cui si è registrato un valore di consumi inferiore ascrivibile al trend di contrazione dei consumi di carburanti)8.

8 Cfr., anche, sul punto, MISE “La situazione energetica nazionale nel 2014”, pagg. 15 e ss.

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Confronto tra consumi energetici rilevati nel 2014 e traiettorie PAN

Osservando in dettaglio i grafici relativi ai tre settori, elaborati dal GSE nell’ultimo Rapporto statistico (dicembre 20159) si nota che: nel 2014 il dato relativo ai consumi di FER nel settore Trasporti

(Grafico C) risulta inferiore sia alle previsioni del PAN (circa 600 ktep in meno) sia al dato relativo al 2013, principalmente come conseguenza della contrazione generale dei consumi di carburanti in Italia;

il dato di consumo nel settore Elettrico (grafico D) risulta superiore, nel 2014, non solo al dato previsto dal PAN per lo stesso anno, ma anche al valore previsto per il 2020;

i consumi rilevati di FER nel settore Termico (grafico E) risultano sempre ampiamente superiori rispetto alle previsioni PAN.

9 Dati GSE Rapporto Statistico “Energia da fonti rinnovabili -Anno 2014”, pubblicato a dicembre 2015.

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Approfondimento: i consumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili

in Italia nel 2014 e 2015 suddivisi per settore Come già detto, applicando i criteri di contabilizzazione previsti dalla Direttiva

2009/28/CE, nel 2014 i consumi complessivi di energia da FER in Italia risultano pari a 20,2 Mtep. La flessione di circa 0,5 Mtep rispetto al 2013 (-2,4%) ha interessato il settore Termico (principalmente per il clima più caldo registrato nel 2014 che ha fatto diminuire l’utilizzo della biomassa) e il settore Trasporti (principalmente a causa del trend di contrazione dei consumi di carburanti).

Per quanto riguarda l’anno 2015, i le stime diffuse dal GSE evidenziano consumi di energia da FER pari a 21,1 Mtep, circa il 17,3% dei consumi finali di energia, dunque un valore - sia in termini assoluti che in termini percentuali - superiore rispetto agli impieghi del 2014. L’incremento degli impieghi di FER è per oltre il 70% imputabile all’utilizzo delle biomasse nel settore termico.

Per quanto riguarda la produzione in Italia di elettricità da FER, i circa

656.000 impianti alimentati da fonti rinnovabili installati sul territorio nazionale (per una potenza complessiva di 50.594 MW) hanno prodotto, nel 2014, circa 120,7 TWh di energia elettrica (+7,8% rispetto al 2013), che si riducono a 107,6 TWh applicando le regole di calcolo previste dalla Direttiva 2009/28/CE ai fini del monitoraggio degli obiettivi.

La fonte rinnovabile che ha fornito il contributo più importante nel settore Elettrico è, nel 2014 quella idraulica (48% della produzione elettrica da FER), seguita dalla fonte solare (19%), dalle bioenergie (15%), dalla fonte eolica (13%) e da quella geotermica (5%). Nell’anno 2015, la produzione di energia elettrica da FER si è ridotta, passando da circa 120,7 TWh a circa 106,8 TWh, ma rimane sostanzialmente invariato, in termini percentuali, il contributo delle fonti predette.

Per quanto riguarda invece il settore Termico, nel 2014 sono stati prodotti circa 9,9 Mtep di energia termica da fonti rinnovabili (416.000 TJ), di cui poco meno di 9 Mtep in modo diretto (attraverso stufe, camini, pannelli solari, pompe di calore, impianti di sfruttamento del calore geotermico) e circa 1 Mtep come consumi di calore derivato (principalmente attraverso sistemi di teleriscaldamento alimentati da biomasse). La fonte di gran lunga più importante è la biomassa solida (6,7 Mtep), utilizzata soprattutto nel settore domestico. Assumono grande rilievo anche le pompe di calore (2,6 Mtep), mentre sono ancora limitati i contributi della fonte geotermica e di quella solare. Nel 2015, sono stati prodotti 10,6 Mtep di energia termica da FER, in aumento rispetto all’anno 2014.

Per quanto riguarda infine il settore Trasporti, nel 2014 sono stati immessi in consumo circa 1,06 Mtep di biocarburanti (oltre 1,2 milioni di tonnellate), e nel 2015 sono stati immessi in consumo 1,15 Mtep, in larghissima parte costituiti da biodiesel.

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Gli incentivi per le fonti rinnovabili e le recenti politiche legislative

Gli incentivi alla produzione rinnovabile elettrica in Italia sono storicamente i più elevati d’Europa, con un forte impatto sul costo dell’energia: circa il 20% circa della bolletta elettrica italiana è destinato a incentivi alla produzione tramite fonti rinnovabili (componente A3 della bolletta10. Si veda infra il box Andamento del fabbisogno economico e del gettito della componente A3 della bolletta elettrica).

Negli ultimi anni, comunque, in coerenza con la Strategia energetica nazionale, sono stati approvati alcuni provvedimenti mirati a ridurre i costi dell’energia, e in particolare le cosiddette norme “spalma-incentivi”, che puntano a diminuire l’onere annuo dell’incentivazione delle fonti rinnovabili che si scarica sulla componente A3. Dapprima, con il D.L.

10 Come specifica l’AEEGSI sul suo sito istituzionale, le componenti tariffarie A coprono gli

oneri sostenuti nell'interesse generale del sistema elettrico (quali ad esempio i costi di ricerca, i costi per l'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili etc.) e sono individuati dal Governo con decreto o dal Parlamento tramite legge; le componenti UC coprono ulteriori elementi di costo del servizio elettrico (quali, ad esempio, la perequazione) individuate dall'Autorità. Le aliquote relative alle componenti tariffarie A e UC sono fissate dall'Autorità ed aggiornate periodicamente sulla base delle esigenze di gettito. Le componenti tariffarie prevedono, in generale, corrispettivi espressi in centesimi di euro per punto di prelievo e in centesimi di euro per kWh. Le componenti tariffarie A, MCT, UC3, UC4 e UC6 sono pagate da tutti i clienti finali, con l'eccezione: della componente tariffaria As che non è pagata dai destinatari del bonus elettrico; della componente tariffaria Ae, che non è pagata per i punti in media, alta e altissima

tensione nella titolarità delle imprese a forte consumo di energia elettrica. Il gettito raccolto dall'applicazione degli oneri generali è trasferito su appositi Conti di gestione istituiti dalla Cassa conguaglio per il settore elettrico per ciascuna componente; fanno eccezione la componente A3 che affluisce per circa il 98% direttamente al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e la componente As, per la quale i distributori versano alla Cassa solo la differenza tra il gettito raccolto e i costi sostenuti per il riconoscimento del bonus (se la differenza è negativa, viene riconosciuta al distributore). L'utilizzo e la gestione di questi fondi è disciplinata dall'Autorità che aggiorna trimestralmente le aliquote sulla base del fabbisogno Come evidenzia sempre l’AEEGSI, La componente A3 della bolletta elettrica è la più consistente fra gli oneri di sistema e finanzia sia l'incentivazione del fotovoltaico sia il sistema del Cip 6, che incentiva le fonti rinnovabili e assimilate (impianti alimentati da combustibili fossili e da combustibili di processo quali scarti di raffineria etc. La componente A3 finanzia inoltre: lo scambio sul posto, il ritiro dedicato dell'energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili o non rinnovabili sotto i 10 MVA; il ritiro da parte del GSE dei certificati verdi CV invenduti nell'anno precedente; la copertura degli oneri CV per gli impianti assimilati in convenzione CIP 6/92 non cogenerativi; la copertura degli oneri CO2 per gli impianti assimilati in convenzione CIP 6/92; la tariffa omnicomprensiva per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili (feed in). L'incidenza di questi incentivi sulla spesa delle famiglie aumenta con il crescere dei consumi. Il GSE, congiuntamente con la Cassa Conguaglio, valuta il fabbisogno economico della componente tariffaria A3 su base annua. In funzione del fabbisogno, l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico (AEEGSI) determina il gettito necessario per alimentare il “Conto per nuovi impianti da fonti rinnovabili e assimilate” e provvede all’aggiornamento trimestrale dei valori della componente tariffaria A3, pagata dai consumatori nelle bollette elettriche.

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145/2013 (articolo 1, commi 3-6), c.d. Destinazione Italia è stato previsto il cosiddetto "spalma-incentivi volontario" con il quale si è proposto ai produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili titolari di impianti che beneficiano di Certificati Verdi, Tariffe Onnicomprensive e tariffe premio, un’alternativa tra continuare a godere del regime incentivante spettante per il periodo di diritto residuo oppure optare per la fruizione di un incentivo ridotto a fronte di una proroga del periodo di incentivazione11.

Successivamente, con il D.L. 91/2014, articolo 26, è stato introdotto il cosiddetto "spalma-incentivi obbligatorio", che introduce nuove modalità di erogazione degli incentivi a carico delle tariffe elettriche già riconosciuti all’energia prodotta dai grossi impianti fotovoltaici (di potenza incentivata superiore a 200KW), lasciando ai produttori la scelta tra tre opzioni12.

Con riferimento al cd. spalma incentivi obbligatorio, la Corte Costituzionale con sentenza n. 16 del 7 dicembre 2016- 24 gennaio 2017

11 Come evidenzia il GSE (Rapporto attività 2015, pag. 68 e ss.), agli operatori è stata data, in

particolare, la possibilità di optare per l’estensione del periodo di incentivazione di 7 anni, a fronte di una riduzione dell’incentivo, determinata al fine di redistribuire l’incentivo spettante nel periodo residuo in un nuovo periodo esteso di ulteriori 7 anni, con un tasso interesse tra il 2% e il 3,2%, specifico per tecnologia; alternativamente, gli operatori hanno potuto optare per il mantenimento dell’incentivo spettante per il periodo residuo nel qual caso però, per un periodo di dieci anni decorrenti dal termine dell’incentivazione, interventi di qualunque tipo realizzati sullo stesso sito non possono accedere ad altri incentivi né al Ritiro Dedicato o allo Scambio sul Posto.

12 Si tratta delle seguenti opzioni: l'estensione da 20 a 24 anni del periodo di incentivazione, a fronte di una rimodulazione del

valore unitario dell'incentivo di entità (tra il 17% ed il 25%) dipendente dalla durata del periodo incentivante residuo;

il mantenimento del periodo di erogazione ventennale, a fronte di una riduzione dell'incentivo per un primo periodo secondo percentuali definite dal MiSE (tra il 10% ed il 26%), e di un corrispondente aumento dello stesso per un secondo periodo;

il mantenimento del periodo di erogazione ventennale, a fronte di una riduzione percentuale fissata dal decreto (tra il 6% e l’8%), crescente a seconda della taglia degli impianti, cioè della classe di potenza (tale opzione è quella applicata in assenza di comunicazioni da parte dell'operatore). Per quanto riguarda l’attuazione delle norme sopra indicate si ricorda che:

Lo spalma-incentivi volontario è stato attuato con il DM 6 novembre 2014, il quale stabilisce le modalità di ridefinizione volontaria degli incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Il decreto riguarda in particolare i produttori da fonti rinnovabili interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito, e porta ad un prolungamento di sette anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione dell'erogazione annua. Lo spalma-incentivi obbligatorio per i grandi impianti fotovoltaici (previsto dall'articolo 26, comma 3, del DL 91/2014), che regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell'arco dei venti anni, è stato attuato con il DM 17 ottobre 2014. Il DM 16 ottobre 2014 , sulle modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del Gestore dei servizi energetici – GSE Spa, ha attuato l'articolo 26, comma 2, del decreto-legge 91/2014. Sulla base del provvedimento, ai produttori è riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell'anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall'invio delle misure sulla produzione effettiva e comunque entro il 30 giugno dell'anno successivo.

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ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 26, commi 2 e 3, del decreto-legge 24 giugno2014, n. 91 (disciplina del cd. spalma incentivi obbligatorio).

Secondo la Corte Costituzionale, l’intervento del legislatore del 2014 ha operato in un contesto congiunturale nel quale - a fronte della remuneratività delle tariffe incentivanti per l'energia solare prodotta da fonte fotovoltaica, rivelatasi progressivamente più accentuata, sia rispetto anche ai costi di produzione (in ragione del repentino sviluppo tecnologico del settore), sia rispetto al quadro complessivo europeo - era venuto specularmente in rilievo il crescente peso economico di tali incentivi sui consumatori finali di energia elettrica (in particolare sulle piccole e medie imprese costituenti il tessuto produttivo nazionale). Il legislatore è pertanto intervenuto, con logica perequativa, al dichiarato fine di «favorire una migliore sostenibilità nella politica di supporto alle energie rinnovabili» (art. 26 D.L. n. 91 del 2014) e di «pervenire ad una più equa distribuzione degli oneri tariffari frale diverse categorie di consumatori elettrici», prevedendo a tal proposito che i minori oneri per l'utenza derivanti dalla rimodulazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici siano «destinati alla riduzione delle tariffe elettriche dei clienti di energia elettrica in media tensione e di quelli in bassa tensione [...]» (art. 23 D.L. 91/201413).

E', dunque, quello contenuto nel D.L. n. 91/2014 un intervento che risponde ad un interesse pubblico, in termini di equo bilanciamento degli opposti interessi in gioco, volto a coniugare la politica di supporto alla produzione di energia da fonte rinnovabile con la maggiore sostenibilità dei costi correlativi a carico degli utenti finali dell'energia elettrica.

Come già detto, il cd. “spalma incentivi obbligatorio” interviene sulle

tariffe incentivanti già godute, in quanto, dalla metà dell’anno 2013, si sono esauriti i fondi del Quinto Conto Energia per l’incentivazione del fotovoltaico, essendo stata raggiunta la soglia dei 6,7 miliardi di euro 14.

13 L’articolo 23, comma 1 del D.L. n. 91/2014, al fine di pervenire a una più equa distribuzione

degli oneri tariffari fra le diverse categorie di consumatori elettrici, dispone che i minori oneri per l'utenza derivanti dagli articoli da 24 a 30 dello stesso D.L. n. 91/2014, laddove abbiano effetti su specifiche componenti tariffarie, siano destinati alla riduzione delle tariffe elettriche dei clienti di energia elettrica in media tensione e di quelli in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, diversi dai clienti residenziali e dall'illuminazione pubblica. Il comma 2 destina alla stessa finalità i minori oneri tariffari conseguenti dall'attuazione del cd. spalma incentivi facoltativo (articolo 1, commi da 3 a 5, del D.L. n. 145/2013).

14 Per gli impianti che generano elettricità attraverso la conversione dell’energia solare (impianti solari fotovoltaici e impianti solari termodinamici) è stato previsto un sistema d’incentivazione specifico denominato Conto Energia. Il Conto energia è il sistema di incentivazione consistente originariamente in un premio incentivante fisso erogato sulla base dell’energia prodotta. Nel caso degli impianti fotovoltaici, il quinto Conto Energia (D.M. 5/7/2012), ha disposto che l’incentivo sia corrisposto sulla quota di energia prodotta e autoconsumata (premio incentivante) e sulla quota di energia prodotta e immessa in rete (su tale quota l’incentivo assume la forma di una Tariffa Onnicomprensiva per impianti fino a 1

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Per ciò che attiene agli effetti del cd. “spalma incentivi obbligatorio” il GSE, nell’ultimo Rapporto disponibile sull’attività svolta nel corso del 2015, pubblicato a marzo 2016, evidenzia che, nel corso dell’anno 2015, l’erogazione degli incentivi a favore di oltre 550.000 impianti (circa 17.700 MW) ammessi ai diversi Conti energia ha comportato un costo di 6,3 miliardi di euro, in calo rispetto al costo sostenuto nel 2014 (6,6 miliardi) per effetto della rimodulazione obbligatoria di cui al D.L. n. 91/2014.

Per ciò che attiene invece al cd. “spalma incentivi volontario”, il GSE

rileva che gli impianti (non fotovoltaici) che risultano aver aderito alla rimodulazione sono 237 (di cui 174 a Certificati Verdi e 63 a Tariffa Onnicomprensiva), per una potenza complessiva di 942 MW (di cui 922 a CV e 20 a TO); si osserva una netta prevalenza della fonte idraulica. Complessivamente, la riduzione del costo indicativo annuo risulta pari, per il primo anno, a circa 51 milioni di euro, di cui quasi 39 milioni ascrivibili all’idroelettrico.

Alcuni più recenti interventi, contenuti nella legge di stabilità 2016,

sono invece suscettibili di determinare un aumento degli oneri della componente A3. La legge di stabilità infatti riconosce alla produzione di energia elettrica di impianti alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili, che hanno cessato al 1° gennaio 2016 o cessano entro il 31 dicembre 2016 di beneficiare di incentivi sull’energia prodotta - in alternativa all’integrazione dei ricavi prevista dall’articolo 24, comma 8 del D.Lgs. n. 28/2011 a favore degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili eserciti in assenza di incentivi (norma questa mai attuata) - un diritto a fruire fino al 31 dicembre 2020 di un incentivo all’energia prodotta. L’incentivo è pari all’80% di quello riconosciuto dal D.M 6 luglio 2012 agli impianti di nuova costruzione e di pari potenza, ed è erogato dal GSE secondo le modalità fissate dallo stesso D.M.15.

MW di potenza ed è invece pari alla differenza tra una tariffa di riferimento e il prezzo zonale orario nel caso di impianti sopra il MW). Dal 6 luglio 2013 (30 giorni dopo la data di raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro) gli investimenti in impianti fotovoltaici non hanno avuto più accesso alle tariffe incentivanti del Conto Energia (tranne casi particolari previsti dalla legge). Essa continua però a essere riconosciuta a quegli impianti che hanno avuto accesso al meccanismo. Le realizzazioni avvenute nel secondo semestre 2013 e nel 2014 sono state supportate principalmente tramite lo Scambio sul Posto e/o tramite un meccanismo di detrazione fiscale (quest’ultimo accessibile solo per piccoli impianti asserviti agli edifici).

15 L’incentivo è erogato a partire dal giorno successivo alla cessazione del precedente incentivo, qualora tale data sia successiva al 31 dicembre 2015, ovvero a partire dal 1° gennaio 2016 se la data di cessazione del precedente incentivo è antecedente al 1 gennaio stesso.

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L’erogazione dell’incentivo è comunque subordinata alla decisione favorevole della Commissione europea in esito alla notifica del regime di aiuto (articolo 1, commi 149-151)16.

Andamento del fabbisogno economico e del gettito della componente A3

della bolletta elettrica Il GSE rileva, nell’ultimo rapporto pubblicato, che il fabbisogno economico A3

è cresciuto rapidamente dai circa 3 miliardi di euro nel 2009 a oltre 13 miliardi di euro nel 2014.

Per l’anno 2014 i costi sostenuti dal GSE nella gestione dei meccanismi dedicati alle fonti rinnovabili e assimilate sono ammontati complessivamente a un valore di 15,8 miliardi di euro.

I costi sostenuti dal GSE sono stati in parte compensati dai ricavi provenienti dalla vendita sul mercato dell’energia elettrica ritirata. Nel 2014 i ricavi, al lordo dei corrispettivi di borsa e della valorizzazione degli sbilanciamenti, sono stati pari a circa 2.420 milioni di euro.

La differenza tra costi (15,8 miliardi di euro) e ricavi (2,4 miliardi di euro) ha determinato un onere e, dunque, un fabbisogno economico della componente A3, pari a 13,4 miliardi di euro.

Il gettito A3 raccolto da parte dei distributori connessi alla rete di trasmissione nazionale per l’anno 2014 è stato, invece, pari a circa 12,6 miliardi di euro17.

Ne consegue un disavanzo economico di circa 770 milioni di euro che dovrà essere comunque coperto con successivi prelievi sulla componente A3.

Per il 2015, dati GSE18, la differenza tra costi nella gestione dei meccanismi

dedicati alle fonti rinnovabili - circa 15 miliardi di euro - e ricavi (poco più di 2 miliardi di euro) ha determinato un onere e, dunque, un fabbisogno economico della componente A3, pari a 12,9 miliardi di euro.

La diminuzione del fabbisogno economico della componente A3 nel 2015 rispetto al 2014 è dovuta – secondo il GSE - al contemporaneo verificarsi di fattori di segno opposto: la discesa di oltre 1 miliardo di euro del costo relativo al Cip 6/9219 – gravato nel 2014 dal peso delle estinzioni anticipate – e

16 Entro il 31 dicembre 2016, i produttori interessati devono fornire al MISE gli elementi per la

notifica alla Commissione UE del regime di aiuto ai fini della verifica dello stesso con la disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020 (Comunicazione 2014/C 200/01) (commi 149-151 dell’articolo 1).

17 Il gettito componente A3 affluisce per circa il 98% direttamente al Gestore dei Servizi Elettrici (GSE).

18 GSE “Rapporto annuale 2015”, del 16 marzo 2016. 19 Il Cip 6/92 è una forma di remunerazione amministrata dell’energia prodotta da fonti

rinnovabili e da fonti assimilate attraverso una tariffa incentivante, il cui valore è aggiornato nel tempo. Consiste in una tipologia di Tariffa Onnicomprensiva poiché la remunerazione riconosciuta include implicitamente sia una componente incentivante sia una componente di valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete. Non è più possibile accedere a questo meccanismo. Esso continua a essere riconosciuto, tuttavia, a quegli impianti che hanno sottoscritto l’apposita convenzione durante la vigenza del provvedimento.

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secondariamente la diminuzione del costo associato al Ritiro dedicato (RID20) e al Conto Energia, hanno più che bilanciato i maggiori oneri per l’acquisto dei certificati verdi (CV) e i minori ricavi derivanti dalla vendita dell’energia sul mercato.

Un ulteriore incremento è previsto dal GSE nel 2016, per cui si stimano preliminarmente circa 14,4 miliardi di euro di oneri, principalmente per la sovrapposizione tra il ritiro dei CV invenduti e l’erogazione delle tariffe incentivanti che, proprio a partire dal 2016, sostituiscono i CV stessi.

Dal 2017 il GSE prevede, invece, una riduzione del fabbisogno A3, sia perché cesserà il ritiro dei CV sia per la conclusione del periodo di incentivazione per diversi impianti.

Come ricorda il GSE in proposito (Rapporto attività 2015, pag. 31 e ss.), ai sensi dell’articolo

3, comma 12 del D.Lgs. 79/1999, dal 2001 il GSE ritira l’energia immessa in rete da diverse tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili o assimilate. Nella categoria delle fonti definite assimilate (legge 9/1991) ricadono la cogenerazione, il calore recuperabile dai fumi di scarico e da impianti termici, elettrici o da processi industriali, da impianti che usano gli scarti di lavorazione o di processi e che utilizzano fonti fossili prodotte solo da giacimenti minori isolati. In relazione al tipo di convenzione, che regola la cessione dell’energia al GSE e la corrispondente tariffa riconosciuta, si individuano le seguenti tipologie di impianti incentivati: impianti titolari di convenzione di cessione c.d. «destinata» ai quali è riconosciuta la tariffa

Cip 6/92 ovvero la tariffa prevista dalla deliberazione AEEGSI 81/99 per gli impianti da fonti rinnovabili o assimilate delle imprese produttrici‐distributrici soggetti al titolo IV lettera B del provvedimento Cip 6/92;

impianti titolari di convenzione di cessione delle eccedenze di energia elettrica ai quali è riconosciuta la tariffa prevista dalla deliberazione AEEGSI 108/97;

impianti idroelettrici con potenza nominale media annua fino a 3 MW titolari di convenzione di cessione delle eccedenze di energia elettrica ai quali è riconosciuta la tariffa prevista dalla deliberazione AEEGSI 62/02 ‐ ex 82/99 (provvedimento in vigore fino al 2004).

Sempre secondo i dati diffusi dal GSE nel Rapporto attività 2015, gli impianti che ancora usufruiscono del meccanismo incentivante Cip 6/1992 sono 46 a fine 2015, a fronte dei 68 di un anno prima, di cui 44 a fonte rinnovabile.

20 Il Ritiro Dedicato rappresenta una modalità semplificata a disposizione dei produttori per il collocamento sul mercato dell'energia elettrica immessa in rete. Essa consiste nella cessione al GSE dell’energia elettrica e sostituisce anche ogni altro adempimento contrattuale relativo all’accesso ai servizi di dispacciamento e di trasporto. Sono ammessi al regime di Ritiro Dedicato gli impianti di potenza inferiore a 10 MVA o di potenza qualsiasi se alimentati da energia solare, eolica, maremotrice, del moto ondoso, geotermica, idraulica limitatamente alle unità ad acqua fluente o da altre fonti rinnovabili se nelle titolarità di un autoproduttore. L’accesso al RID è alternativo agli incentivi riconosciuti ai sensi del D.M. 5/7/2012 e D.M. 6/7/2012.

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Fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico

Il D.M. 23 giugno 201621 stabilisce le modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici, inclusi i solari termodinamici, aventi potenza superiore a 1 kW nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, oggetto di intervento di potenziamento o di rifacimento purché entrati in esercizio dal 1°gennaio 2013.

Sono fissate modalità transitorie di applicazione, a specifiche condizioni, del precedente regime incentivante delineato nel D.M. 6 luglio 201222.

Si ricorda in proposito che il D.M. 6 luglio 2012 ha disciplinato anche le modalità con cui gli impianti già in esercizio passano, a partire dal 2016, dal meccanismo dei certificati verdi a nuovi meccanismi di incentivazione23.

21 Il D.M. è stato adottato dopo valutazione positiva della Commissione UE ai fini della coerenza

con le disposizioni della nuova disciplina sugli aiuti di stato in materia di energia e ambiente. 22 In particolare, possono continuare a richiedere l'accesso agli incentivi del precedente DM 6

luglio 2012: gli impianti entrati in esercizio tra il 31 maggio e il 29 giugno 2016 che abbiano presentato o

presentino domanda di accesso diretto (piccoli impianti) entro 30 giorni dall’entrata in esercizio; gli impianti iscritti in posizione utile nelle graduatorie delle Procedure d’Asta e Registro svolte ai

sensi del citato DM 6 luglio 2012, per i quali non siano decorsi i termini per l’entrata in esercizio. Potranno beneficiare delle tariffe incentivanti e degli eventuali premi del DM 6 luglio 2012 anche gli impianti che presenteranno richiesta di accesso diretto agli incentivi ai sensi del DM 23 giugno 2016 o risulteranno ammessi in posizione utile ai Registri del medesimo D.M., se entrati in esercizio entro il 29 giugno 2017. Sono esclusi da tale possibilità gli impianti solari termodinamici e quelli aggiudicatari di Procedura d’Asta. Sul sito del GSE è data indicazione delle modalità di accesso alle nuove tariffe incentivanti e alle “vecchie tariffe” nella fase transitoria, secondo il seguente schema:

TARIFFE INCENTIVANTI

DM 6 luglio 2012 TARIFFE INCENTIVANTI

DM 23 giugno 2016 MODALITA' E CONDIZIONI DI ACCESSO AI SENSI DEL DM 6 luglio 2012

- Impianti iscritti in posizione utile a seguito delle Procedure d'Asta e Registro del DM 6 luglio 2012 - Impianti in accesso diretto ai sensi del DM 6 luglio 2012 entrati in esercizio tra il 31 maggio e il 29 giugno 2016, a condizione che abbiano presentato o presentino domanda di accesso agli incentivi entro 30 giorni dalla data di entrata in esercizio

MODALITA' E CONDIZIONI DI ACCESSO AI SENSI DEL DM 23 giugno 2016

- Impianti in accesso diretto ai sensi del DM 23 giugno 2016 che entrano in esercizio entro il 29 giugno 2017, fermo restando il termine per la presentazione delle richieste di cui all’art. 3, comma 2 del DM 23/06/2016 - Impianti iscritti in posizione utile a seguito delle procedure dei Registri del DM 23 giugno 2016 che entrano in esercizio entro il 29 giugno 2017

- Impianti in accesso diretto ai sensi del DM 23 giugno 2016 che entrano in esercizio oltre il 29 giugno 2017 - Impianti iscritti in posizione utile a seguito delle procedure dei Registri del DM 23 giugno 2016 che entrano in esercizio oltre il 29 giugno 2017 - Impianti aggiudicatari di Asta del DM 23 giugno 2016

Si rinvia al sito istituzionale del GSE.

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In continuità con il precedente D.M. 6 luglio 2012, viene incentivata la produzione di energia elettrica netta immessa in rete dall'impianto (calcolata come minor valore tra la produzione netta e l’energia elettrica effettivamente immessa in rete). Sono previsti due differenti meccanismi incentivanti:

a) una tariffa incentivante omnicomprensiva (To) per gli impianti di potenza fino a 0,500 MW, calcolata sommando alla tariffa incentivante base (Tb) gli eventuali premi a cui l'impianto ha diritto. Il corrispettivo erogato comprende anche la remunerazione dell'energia che viene ritirata dal GSE;

b) un incentivo (I) per gli impianti di potenza superiore a 0,500 MW, calcolato come differenza tra la tariffa incentivante base (Tb) - a cui vanno sommati eventuali premi a cui l'impianto ha diritto - e il prezzo zonale orario dell’energia. L’energia prodotta resta nella disponibilità del produttore.

Gli impianti di potenza fino a 0,500 MW possono optare per l’una o l’altra tipologia, con la facoltà di passare da un sistema all’altro non più di due volte nel corso dell'intero periodo di incentivazione.

Gli impianti di potenza superiore a 0,500 MW possono richiedere solo l’incentivo (I).

Gli incentivi vengono erogati, a partire dalla data di entrata in esercizio commerciale, per un periodo pari alla vita media utile convenzionale della specifica tipologia di impianto. Il periodo di

23 I Certificati Verdi sono titoli attribuiti in misura proporzionale all’energia prodotta da

impianti a fonti rinnovabili e da impianti cogenerativi abbinati al teleriscaldamento, entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2012. Il numero di CV spettanti è differente a seconda del tipo di fonte e di intervento impiantistico realizzato (nuova costruzione, potenziamento, rifacimento totale o parziale, riattivazione). I produttori possono vendere i Certificati Verdi acquisiti, realizzando così un introito aggiuntivo a quello dato dalla remunerazione dell’energia elettrica prodotta. La domanda sul mercato dei CV si basa sull’obbligo, posto in capo a soggetti produttori e importatori di energia elettrica da fonti convenzionali, di immettere nel sistema elettrico una determinata quota di produzione di energia da fonti rinnovabili. I CV possono essere altresì ritirati dal GSE. A partire dal 2016, agli impianti che hanno maturato il diritto ai Certificati Verdi e per i quali non è ancora terminato il periodo incentivante, è riconosciuto, per il periodo residuo di incentivazione, un incentivo sulla produzione netta incentivata aggiuntivo ai ricavi conseguenti alla valorizzazione dell’energia. Secondo i dati GSE, a fine 2015 risultano circa 4.900 impianti in esercizio (20.150 mw) qualificati IAFR: il 35% sono idroelettrici, il 29% a biogas, il 20% eolici che prevalgono però in termini di potenza (40%). relativamente alle produzioni rinnovabili 2015 risultano emessi dal GSE oltre 25 milioni di certificati verdi, cui si aggiunge l’attività di consuntivazione dei CV IAFR relativi a produzioni 2014, per le quali si è raggiunto un totale pari a oltre 38 milioni di CV. Nel 2015 il GSE ha ritirato circa 39,1 milioni di certificati verdi, sostenendo un costo di 3,9 miliardi di euro, sensibilmente maggiore di quello dell’anno precedente (3,2). quasi 2.900 impianti (1.660 MW) hanno avuto accesso alle tariffe onnicomprensive: il ritiro di 8,8 TWH (il 67% da biogas) è costato 2,3 miliardi di euro.

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incentivazione avrà nella gran parte dei casi durata di vent’anni (venticinque per il solare termodinamico).

Gli incentivi verranno assegnati attraverso diverse modalità a secondo della potenza dell’impianto. E’ in particolare previsto: l’accesso diretto, a seguito dell’entrata in esercizio: nel caso di impianti

nuovi, oggetto di intervento di integrale ricostruzione, riattivazione, potenziamento o rifacimento, con potenza inferiore a specifici valori di soglia, differenziati per tipologia di fonte24;

l’iscrizione a registri e successiva richiesta di accesso agli incentivi per gli impianti ammessi in posizione utile: nel caso di impianti nuovi, oggetto di intervento di integrale ricostruzione, riattivazione, potenziamento, con potenza ricompresa in specifici valori di soglia, differenziati per tipologia di fonte, ovvero nel caso di impianti oggetto di rifacimento, con potenza ricompresa in specifici valori di soglia, differenziati per tipologia di fonte;

l’aggiudicazione delle procedure competitive di asta al ribasso: nel caso di impianti nuovi, oggetto di intervento di integrale ricostruzione, riattivazione, potenziamento, con potenza superiore al valore di soglia di 5.000 KW (5 MW), stabilito per specifiche tipologie di fonte rinnovabile. Sul sito istituzionale del GSE è riportato il seguente schema delle

modalità di accesso agli incentivi distinto per tipologie di impianti e di fonte.

Modalità di accesso agli incentivi per impianti nuovi, riattivazioni, integrali ricostruzioni (**) e potenziamenti (***) TIPOLOGIA DI FONTE ACCESSO REGISTRO (kW) ASTA(kW)

24 Possono accedere direttamente ai meccanismi di incentivazione i seguenti impianti:

eolici di potenza fino a 60 kW a fonte oceanica di potenza fino a 60 kW idroelettrici di potenza nominale di concessione fino a 250 kW, che rientrano in una

delle seguenti casistiche: - realizzati su canali o condotte esistenti, senza incremento né di portata derivata dal

corpo idrico naturale né del periodo in cui ha luogo il prelievo - che utilizzano acque di restituzioni o di scarico di utenze esistenti senza modificare il

punto di restituzione o di scarico - che utilizzano salti su briglie o traverse esistenti senza sottensione di alveo naturale o

sottrazione di risorsa - che utilizzano parte del rilascio del deflusso minimo vitale al netto della quota destinata

alla scala di risalita, senza sottensione di alveo naturale alimentati a biomassa di Tipo A (prodotti) e/o di Tipo B (sottoprodotti), come definite

dal Decreto, di potenza fino a 200 kW alimentati a biogas di potenza fino a 100 kW; solari termodinamici di potenza fino a 100 kW

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DIRETTO (kW) Eolico on shore 1 < P ≤ 60(*) 1 < P ≤ 5000 P>5000 Eolico off-shore 1 < P ≤ 60(*) P>5000 Idroelettrico (di cui all'art. 4.3.b punti i, ii, iii, iv) 1 < P ≤ 250 1 < P ≤ 5000

Idroelettrico (diversi dall’art. 4.3.b punti i, ii, iii, iv) 1 < P ≤ 5000

Oceanica 1 < P ≤ 60(*) 1 < P ≤ 5000 Geotermoelettrico 1 < P ≤ 5000 P>5000 Biomasse (art 8.4.a-b) 1 < P ≤ 200 1 < P ≤ 5000 Biomasse (art 8.4.c-d rifiuti) 1 < P ≤ 5000 (****) P>5000(*****) Biogas 1 < P ≤ 100 1 < P ≤ 5000 (****) Solare Termodinamico 1 < P ≤ 100 1 < P ≤ 5000 P>5000 (*) Per impianti realizzati con procedure ad evidenza pubblica da PP.AA., anche tra loro associate, ivi inclusi i Consorzi di Bonifica, ad eccezione dei potenziamenti, le potenze massime per l'accesso diretto sono raddoppiate. (**) L’intervento di integrale ricostruzione non è contemplato per gli impianti alimentati da bioliquidi, biogas, gas di discarica, gas residuati dei processi di depurazione e idroelettrici installati negli acquedotti. (***) Per interventi di potenziamento gli intervalli di potenza sono riferiti all'aumento della potenza dell'impianto al termine dell'intervento. (****) Per impianti di cui all’articolo 8, comma 4, lettera d) e gas di depurazione e gas di discarica e bioliquidi sostenibili (*****) Per impianti di cui all’articolo 8, comma 4, lettere c) e d).

Modalità di accesso agi incentivi per impianti oggetto di rifacimento (*) TIPOLOGIA DI FONTE ACCESSO DIRETTO

(kW) REGISTRO (kW)

Eolico on shore 1 < P ≤ 60 P > 1 Eolico off-shore 1 < P ≤ 60 Idroelettrico (di cui all'art. 4.3.b punti i, ii, iii, iv) 1 < P ≤ 250 P > 1

Idroelettrico (diversi dall’art. 4.3.b punti i, ii, iii, iv) P > 1

Oceanica 1 < P ≤ 60 Geotermoelettrico P > 1 Biomasse (art 8.4.a-b) 1 < P ≤ 200 Biogas 1 < P ≤ 100

(*) Per gli interventi di rifacimento gli intervalli di potenza sono riferiti alla potenza dell'impianto al termine dell'intervento Fonte: GSE

Quanto alle risorse messe a disposizione, il D.M. 23 giugno 2016

stabilisce per le diverse fonti rinnovabili nuovi contingenti di potenza incentivabile (art. 9, 12 e 17). Il MISE ha pubblicato, sul proprio sito istituzionale una tabella riepilogativa, per ciascuna fonte, del contingente di potenza incentivabile e la spesa annua prevista, che, complessivamente ammonta a 435 milioni di euro.

Tecnologia Spesa prevista (mln euro) Potenza incentivabile (MW) Eolico on-shore 85 860(*) Eolico off-shore 10 30(*) Idroelettrico 61 80(*) Geotermico 37 50(*)

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Tecnologia Spesa prevista (mln euro) Potenza incentivabile (MW) Biomasse 105 90(*) Rifiuti 10 50(*) Solare termodinamico 98 120(*) Rifacimenti 29 90(**) Totale 435 1.370

(*) Art.9 (contingenti di potenza per incentivazione con iscrizione a registro) + Art. 12 (contingenti di potenza per incentivazione con procedure d’asta) (**) Art. 12 (contingenti di potenza per interventi di rifacimento totale o parziale)

I nuovi incentivi verranno comunque erogati nell’ambito del tetto

complessivo di 5,8 miliardi di euro annui previsto per le energie rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, oggi in bolletta. Infatti, il D.M. 23 giugno 2016 (come il precedente D.M. 23 luglio 2016) stabilisce infatti che il costo indicativo cumulato di tutte le tipologie di incentivo degli impianti a fonte rinnovabile, con esclusione di quelli fotovoltaici, non può superare i 5,8 miliardi di euro annui (articolo 3, commi 2 e 3 e art. 27, comma 3).

Infine, per ciò che attiene al cumulo con altre fonti incentivanti, il D.M.

23 giugno 2016 prevede meccanismi di incentivazione non sono cumulabili con altri incentivi pubblici comunque denominati, fatte salve le disposizioni di cui all’art. 26 del decreto legislativo n. 28 del 2011 in materia di cumulo25. In particolare, nell’allegato I.3 sono stabilite le

25 In particolare, ai sensi del comma 2 dell’articolo 26, il diritto agli incentivi, è cumulabile, nel

rispetto delle relative modalità applicative: a) con l'accesso a fondi di garanzia e fondi di rotazione; b) con altri incentivi pubblici non eccedenti il 40 per cento del costo dell'investimento, nel

caso di impianti di potenza elettrica fino a 200 kW, non eccedenti il 30 per cento, nel caso di impianti di potenza elettrica fino a 1 MW, e non eccedenti il 20 per cento, nel caso di impianti di potenza fino a 10 MW, fatto salvo quanto previsto alla lettera c); per i soli impianti fotovoltaici realizzati su scuole pubbliche o paritarie di qualunque ordine e grado ed il cui il soggetto responsabile sia la scuola ovvero il soggetto proprietario dell'edificio scolastico, nonché su strutture sanitarie pubbliche, ovvero su edifici che siano sedi amministrative di proprietà di regioni, province autonome o enti locali, la soglia di cumulabilità è stabilita fino al 60 per cento del costo di investimento;

c) per i soli impianti di potenza elettrica fino a 1 MW, di proprietà di aziende agricole o gestiti in connessione con aziende agricole, agro-alimentari, di allevamento e forestali, alimentati da biogas, biomasse e bioliquidi sostenibili, a decorrere dall'entrata in esercizio commerciale, con altri incentivi pubblici non eccedenti il 40% del costo dell'investimento;

d) per gli impianti, con la fruizione della detassazione dal reddito di impresa degli investimenti in macchinari e apparecchiature;

e) per gli impianti cogenerativi e trigenerativi alimentati da fonte solare ovvero da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti nell'ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9 e 10 del D.Lgs, n. 102/2005, oppure di filiere corte, cioè ottenuti entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto che li utilizza per produrre energia elettrica, a decorrere

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modalità per la rideterminazione della tariffa per gli impianti ai quali è stato riconosciuto o assegnato un contributo in conto capitale ai sensi del citato articolo 26.

La tariffa per la produzione in assetto cogenerativo ad alto rendimento di cui in allegato 1 non è cumulabile con ulteriori incentivi all’efficienza energetica e alla produzione di energia termica, inclusi quelli di cui all’art. 30, comma 11, della legge n. 99 del 2009.

Costo indicativo annuo dell’incentivazione da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico

Come sopra già accennato, il D.M. 23 giugno 2016 (come il precedente D.M. 23 luglio 2016) stabilisce infatti che il costo indicativo cumulato di tutte le tipologie di incentivo degli impianti a fonte rinnovabile, con esclusione di quelli fotovoltaici, non può superare i 5,8 miliardi di euro annui (articolo 3, commi 2 e 3 e art. 27, comma 3).

A tal fine, il GSE aggiorna periodicamente e pubblica aggiornamenti mensili del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi. Il D.M. incide anche sulle modalità di calcolo del costo indicativo annuo.

Qualora poi il costo correlato comportasse il superamento del limite,

tutti i contingenti dovranno essere ridotti dal GSE nella medesima misura percentuale, pari al rapporto fra il costo effettivamente disponibile (valore dato dalla differenza tra il costo massimo dei 5.8 MLD € ed il costo indicativo annuo) e quello relativo ai contingenti messi a disposizione (articolo 27).

Secondo i dati GSE, il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi

riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici (contatore FER-E) si è attestato a fine 2015 sul valore di circa 5.658 milioni di euro, ripartiti come segue tra i diversi meccanismi di incentivazione26

Costo indicativo annuo di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (escluso il fotovoltaico) per meccanismo

dall'entrata in esercizio commerciale, con altri incentivi pubblici non eccedenti il 40% del costo dell'investimento.

26 Il contatore dà conto degli oneri di incentivazione imputabili agli impianti incentivati con il provvedimento CIP 6 (quota rinnovabile), con i Certificati Verdi, con le Tariffe Onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008, agli impianti incentivati mediante il Conto Energia per il Solare Termodinamico, agli impianti ammessi ai registri in posizione utile o vincitori delle procedure d'asta ai sensi del D.M. 6/7/2012 e agli impianti i cui Soggetti Responsabili hanno presentato richiesta di ammissione agli incentivi del D.M. 6/7/2012 a seguito dell' entrata in esercizio. Ai fini del calcolo del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” non vengono considerati gli oneri derivanti dai servizi di Ritiro Dedicato (RID) e Scambio sul Posto (SSP).

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(al 31/12/2015) (mln euro)

Fonte: GSE, Rapporto attività 2015, pubblicato a marzo 2016. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dal GSE, al 30 giugno 2016,

risulta un costo indicativo annuo cumulato di 5.508 € mln, e un costo indicativo medio di 5.418 € mln.

Le proiezioni del GSE indicano uno scenario evolutivo in diminuzione, ed in particolare una ulteriore discesa del costo annuo dovuta prevalentemente al decadimento del diritto di accesso all’incentivo per impianti non realizzati entro i termini previsti dal DM 6 luglio 2012.

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Settore termico

Per quanto riguarda il settore termico, l’obiettivo delineato nella SEN è quello di sviluppare la produzione di rinnovabili fino al 20% dei consumi finali al 2020 (dal 17% dell’obiettivo 20-20-20), pari a circa 11 Mtep/anno.

Il raggiungimento dell’obiettivo è legato alla sostituzione di una parte degli impianti esistenti alimentati a combustibili convenzionali, alle nuove installazioni, all’evoluzione degli obblighi di integrazione delle rinnovabili nell’edilizia. Per lo stimolo delle rinnovabili termiche di piccola taglia (destinato prevalentemente al settore civile), è stato varato un decreto ministeriale che incentiva direttamente l’installazione di impianti dedicati, il cosiddetto “Conto Termico” (D.M. 28 dicembre 2012)27.

Con il D.L. 133/2014 (cd. Sblocca-Italia) si è poi cercato di dare nuovo

impulso a tale tipologia di incentivazione, cercando di facilitare l'accesso ad imprese, famiglie e soggetti pubblici ai contributi per gli interventi: di produzione di energia termica da fonti rinnovabili; di incremento dell'efficienza energetica di piccole dimensioni,

realizzati in data successiva al 31 dicembre 2011. Il D.L. n. 133/2014 (articolo 22) ha previsto, a tal fine, l'aggiornamento,

entro il 31 dicembre 2014, del sistema di incentivi definiti dal c.d. conto termico con il D.M. 28 dicembre 2012, al fine di semplificare le procedure ed utilizzare gli strumenti per favorire l'accesso alle risorse stanziate (cd. nuovo conto termico).

Il “Nuovo conto termico” (Decreto interministeriale del 16 febbraio

2016 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 2 marzo 2016), aggiorna dunque la disciplina per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, perseguendo i principi di semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica indicati dal D.L. n. 133/2014, nonché di coerenza con gli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione.

27 Il decreto interministeriale del 28 dicembre 2012 ha dato attuazione all’articolo 28 del D.Lgs.

28/2011 che ha recepito la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Il D.Lgs. 102/2014, ha apportato significative modifiche al Conto Termico, in particolare in merito all’ampliamento del perimetro dei soggetti provati ammessi, alla limitazione dell’importo dell’incentivo ad un massimo del 65% della spesa sostenuta, alla possibilità di erogazione di rate in acconto e a saldo in caso di richieste di prenotazione da parte di soggetti pubblici e alla possibilità di riconoscere l’incentivo in una unica soluzione per richieste presentate da parte di soggetti pubblici.

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Il D.M. prevede un “tetto di spesa” pari a 200 milioni di euro per incentivi riconosciuti ad interventi di pubbliche amministrazioni e a 700 milioni di euro ad interventi realizzati da privati.

Le richieste possono essere presentate (entro 60 giorni dalla fine dei

lavori) attraverso la modalità dell’accesso diretto28. Per le PA è anche consentito, con l’accesso a prenotazione, riservare gli incentivi prima dell’avvio lavori.

In accesso diretto l’incentivo è erogato in un’unica soluzione, per i soggetti privati fino a 5.000 euro, per le PA a prescindere dall’importo29.

In caso di prenotazione, le PA ricevono una rata di acconto ad avvio lavori e il saldo al termine degli stessi.

Il responsabile della gestione del meccanismo e dell’erogazione degli

incentivi è il Gestore dei Servizi Energetici – GSE. In particolare, come sopra accennato, soggetti che possono richiedere

gli incentivi del nuovo Conto termico sono i soggetti privati e le pubbliche Amministrazioni (di cui all’articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165), incluse gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi, costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali.

L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di ESCO: per le Pubbliche Amministrazioni attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica, per i soggetti privati anche mediante un contratto di servizio energia previsti dal D.lgs. 115/2008.

Dal 19 luglio 2016 (a 24 mesi dall’entrata in vigore del d.lgs. 102/2014), possono presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCO in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.

28 E’ previsto un iter semplificato per gli interventi riguardanti l’installazione di uno degli

apparecchi di piccola taglia (per generatori 35 kW e per sistemi solari 50 mq) contenuti nel Catalogo degli apparecchi domestici, reso pubblico e aggiornato periodicamente dal GSE.

29 In accesso diretto è possibile ricorrere al mandato irrevocabile all’incasso per destinare direttamente l’incentivo a soggetti terzi. In caso di prenotazione, le PA possono destinare direttamente tutto l’incentivo o parte di esso (in acconto e/o saldo) alle ESCO che operano per loro conto.

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Quanto agli interventi incentivabili, essi sono stati schematizzati dal GSE (Cfr. Vademecum del Conto termico 2.0) nel seguente modo:

Fonte: GSE. Rispetto al precedente Conto termico, il nuovo Conto prevede, come

evidenzia il GSE, percentuali di incentivazione più alte, ed in particolare: fino al 65% della spesa sostenuta per gli nZEB fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per

la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione

fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e

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fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.)

anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici

il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per la PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50 % per i soggetti privati, con le Cooperative di abitanti e le Cooperative sociali. Le incentivazioni di cui al Nuovo Conto Termico non sono cumulabili

con altri incentivi di natura statale, ad eccezione dei fondi di rotazione, di garanzia e i contributi in conto interesse). Per le pubbliche amministrazioni (in riferimento agli edifici di proprietà e in loro uso, e ad eccezione delle cooperative sociali e di abitanti) è prevista la cumulabilità con altri incentivi in conto capitale, sia di natura statale che non statale, nel limite del 100% della spesa effettuata.

Per i soggetti privati è prevista la cumulabilità con altri incentivi non statali nel limite del 100% della spesa effettuata. Per le imprese, l’ammontare complessivo dell’incentivo concesso (contributo del conto termico più altri di natura non statale) deve essere nei limiti di spesa prevista dalla normativa europea sugli aiuti di stato in materia di energia e ambiente.

Alle ESCO si applicano i limiti di cumulabilità previsti per il Soggetto Ammesso per il quale operano.

Le domande di accesso agli incentivi presentate prima del 31 maggio

2016 sono disciplinate a norma del D.M. 28 dicembre 2012 (precedente conto termico).

Le domande presentate dal 31 maggio 2016 sono invece soggette alla

disciplina prevista dal “Nuovo conto termico” D.M. 16 febbraio 2016. Ad ottobre 2016, il GSE ha provveduto ad una prima analisi

dell’andamento delle domande, nell’anno 2016, avanzate ai sensi del precedente Conto termico e del Nuovo conto termico.

Page 40: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

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Fonte: GSE

Page 41: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

37

Specifiche misure adottate a livello nazionale per promuovere la crescita delle energie da fonti rinnovabili

La Tabella che segue è stata tratta dalla “Terza Relazione dell’Italia in merito

ai progressi ai sensi della direttiva 2009/28/CE” (cd. Progress Report)” di dicembre 2015.

La tabella è stata aggiornata agli interventi contenuti nella legge di bilancio 2017 relativamente alle detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie e riqualificazioni energetiche e alla disciplina del cd. nuovo “conto termico” di cui al D.M. 16 febbraio 2016.

Le misure di promozione delle fonti rinnovabili sono qualificate per: tipologie: come interventi finanziari (incentivazioni di varia natura, anche

fiscale), ovvero come misure normative (costituenti talvolta obblighi di fare a carico dei soggetti destinatari);

per destinatari; per risultato atteso; per contenuto specifico della misura; per data di inizio e conclusione della misura.

Page 42: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

38

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ZIO

NE

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IFER

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M

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MIS

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.Lgs

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14)

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nzia

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/201

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l 201

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014;

-

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rgia

pr

imar

ia a

l 201

5;

- 7,

6 M

tep

di e

nerg

ia

prim

aria

al 2

016.

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etti

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Dis

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tori

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.000

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i; -

Dis

tribu

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di

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co

n pi

ù di

50

.000

clie

nti f

inal

i. So

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ietà

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i En

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ll’en

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EM);

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anti

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setto

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olo,

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spor

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com

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i gl

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bblic

i, ch

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ovve

dano

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ina

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ener

gy

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Il m

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i Cer

tific

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me

un

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me

obbl

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tori

di e

nerg

ia e

lettr

ica

e ga

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L’

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term

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o su

lla b

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orto

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la

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di e

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ica

e ga

s na

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le d

istri

buita

dai

si

ngol

i di

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utor

i e

la

quan

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com

ples

siva

men

te

dist

ribui

ta s

ul te

rrito

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azio

nale

dal

la to

talit

à de

i sog

getti

ob

blig

ati.

I so

gget

ti ob

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osso

no a

dem

pier

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la q

uota

d’

obbl

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real

izza

ndo

dire

ttam

ente

i p

roge

tti d

i ef

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nza

ener

getic

a pe

r i q

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veng

ono

ricon

osci

uti i

TEE

dal

GSE

op

pure

, in

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acq

uist

ando

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itoli

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vers

o le

ne

gozi

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ni s

ul m

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EE g

estit

o da

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esto

re d

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Mer

cati

Ener

getic

i (G

ME)

o a

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erso

tran

sazi

oni b

ilate

rali.

Il

mec

cani

smo

è st

ato

aggi

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to d

al D

.Lgs

. n. 1

15 d

el 3

0 m

aggi

o 20

08

e,

succ

essi

vam

ente

, è

stat

o ul

terio

rmen

te

aggi

orna

to c

oere

ntem

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con

l’e

volu

zion

e le

gisl

ativ

a e,

so

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, alla

luc

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i se

mpr

e pi

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i ris

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cui

il m

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ribui

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In p

artic

olar

e il

D.M

. 28

dic

embr

e 20

12 -

D

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icat

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nchi

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tive

Lin

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EE

N

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il D

.Lgs

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nno

intro

dotto

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evan

ti ag

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enti

sia

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erm

ini

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mbi

ti di

app

licaz

ione

e

sogg

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gibi

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a di

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oper

ativ

i pe

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ricon

osci

men

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ei ti

toli.

In p

artic

olar

e, il

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Cer

tific

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ianc

hi, c

he h

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finito

il

nuov

o pe

riodo

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o 20

13‐2

016,

ha

asse

gnat

o al

GSE

2005

– n

.d.

Page 43: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

39

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

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TO D

ELLA

M

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TIPO

DI

MIS

UR

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ione

dei

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getti

di

ef

ficie

nza,

in

trodu

cend

o ril

evan

ti ag

gior

nam

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sopr

attu

tto in

mer

ito a

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rend

icon

tare

risp

arm

i co

nseg

uibi

li es

clus

ivam

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attr

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roge

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n co

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one

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l cu

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i C

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tali.

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il

D.L

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014

ha f

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n ob

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vo

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rmio

cum

ulat

o m

inim

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ire n

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do

2014

‐202

0, p

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di e

nerg

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e,

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o ch

e il

mec

cani

smo

dei C

B d

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imen

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ta

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ttivo

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tri

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orna

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ti, a

i fin

i del

l’acc

esso

al m

ecca

nism

o in

trodu

ce

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ligo

di c

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icaz

ione

, ris

petti

vam

ente

, sec

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le U

NI

CEI

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39 e

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I C

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1352

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ti co

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ll’en

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m

anag

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e pe

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pres

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resp

onsa

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pe

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co

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vazi

one

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so ra

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ener

gia.

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bito

del

sud

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D.L

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102/

2014

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pre

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l’a

ggio

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l po

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iam

ento

del

l’eff

icac

ia d

el

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re

oppo

rtuna

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te

i ris

parm

i en

erge

tici

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zion

ali

gene

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dai

prog

etti,

il

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E,

in c

olla

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zion

e co

n EN

EA,

RSE

ed

il G

SE,

ha

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ispo

sto

le li

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di in

diri

zzo

per

il po

tenz

iam

ento

del

m

ecca

nism

o e,

in

data

31

lugl

io 2

015,

ha

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ato

una

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zion

e pu

bblic

a co

n l’o

biet

tivo

di r

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re l

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le p

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in m

erito

al p

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sso

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one

del s

iste

ma

dei T

EE.

Con

side

rato

l’es

ito d

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con

sulta

zion

e pu

bblic

a e

a se

guito

de

l pa

rere

78

4/20

16/I/

efr

del

22

dice

mbr

e 20

16

Page 44: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

40

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

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ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

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UR

A

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LA M

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la C

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nific

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embr

e 20

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l pro

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o di

agg

iorn

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rto c

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i c

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ità d

i re

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a en

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i fin

ali,

per

l’acc

esso

al

m

ecca

nism

o de

i Ti

toli

di

Effic

ienz

a En

erge

tica

per

il pe

riodo

201

7‐20

20.

Dop

o la

firm

a de

i Min

iste

ri in

ogg

etto

- in

form

a il

GSE

nel

R

appo

rto a

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le s

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ertif

icat

i bi

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i pu

bblic

ato

il 20

fe

bbra

io 2

017

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opra

cita

to)

- si

atte

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la p

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pubb

licaz

ione

del

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reto

in G

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tta U

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e fis

cale

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r ri

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azio

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Fina

nzia

ria

Rag

giun

gim

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deg

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ietti

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i ef

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ener

getic

a e

di

prod

uzio

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l PAN

.

La d

etra

zion

e fis

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per

gli

inte

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rec

uper

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l pa

trim

onio

edi

lizio

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tata

intro

dotta

dal

l'arti

colo

1, c

omm

a 5,

del

la le

gge

27 d

icem

bre

1997

, n. 4

49. L

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essi

vam

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pror

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in

fine,

re

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.L. n

. 201

del

201

1 (a

rt. 4

, com

ma

1, le

tt. c

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che

ha in

serit

o ne

l D.P

.R. n

. 917

del

198

6 (T

UIR

) il

nuov

o ar

ticol

o 16

-bis

. Ta

le

norm

a ha

co

nfer

mat

o no

n so

no

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bito

, so

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tivo

ed o

gget

tivo,

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appl

icaz

ione

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le

detra

zion

i, m

a an

che

le c

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zion

i di s

petta

nza

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icio

fis

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con

solid

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l'o

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i pr

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mat

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. A

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la m

isur

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zion

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l 36

per

cent

o pe

r le

spe

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i ris

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one

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zia

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e pe

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impo

rto n

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uper

iore

a 4

8.00

0 eu

ro p

er c

iasc

una

unità

1998

–n.d

.

Page 45: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

41

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

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M

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e.

A s

egui

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elle

più

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enti

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ativ

e, i

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l D.L

. n. 8

3/20

12, d

al D

.L. n

. 63/

2013

e, d

a ul

timo

dalla

le

gge

di

Bila

ncio

20

17

(legg

e n.

23

2 de

l 20

16),

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ntrib

uent

i pos

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re d

elle

segu

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detra

zion

i: -

per

le s

pese

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tenu

te

nel

2012

, la

mis

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de

trazi

one

è pa

ri al

36%

deg

li im

porti

spe

si f

ino

al 2

5 gi

ugno

201

2, p

er u

n am

mon

tare

mas

sim

o di

spe

sa d

i 48.

000

euro

per

cia

scun

a un

ità im

mob

iliar

e;

- p

er le

spe

se s

oste

nute

dal

26

giug

no 2

012

fino

al 3

1 di

cem

bre

2017

, la

detra

zion

e è

stat

a el

evat

a al

50%

con

un

limite

m

assi

mo

di

96.0

00

euro

pe

r ci

ascu

na

unità

im

mob

iliar

e.

Salv

o ul

terio

ri m

odifi

che,

da

l 1°

ge

nnai

o 20

18,

la

detra

zion

e to

rna

ad e

sser

e pa

ri al

36%

del

le s

pese

sos

tenu

te

per

un a

mm

onta

re m

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mo

di s

pesa

di

48.0

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uro

per

cias

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uni

tà im

mob

iliar

e.

Tra

le v

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trazi

one

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he g

li “i

nter

vent

i fin

aliz

zati

alla

ca

blat

ura

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i ed

ifici

, al

co

nten

imen

to

dell’

inqu

inam

ento

acu

stic

o, a

l co

nseg

uim

ento

di

rispa

rmi

ener

getic

i, al

l’ado

zion

e di

mis

ure

di s

icur

ezza

sta

tica

e an

tisis

mic

a de

gli

edifi

ci,

all’e

secu

zion

e di

ope

re i

nter

ne”.

A

lla

real

izza

zion

e di

in

terv

enti

final

izza

ti al

ris

parm

io

ener

getic

o è

equi

para

ta a

tutti

gli

effe

tti la

rea

lizza

zion

e di

im

pian

ti a

font

i rin

nova

bili

asse

rviti

ad

unità

abi

tativ

e, c

ome

ad e

sem

pio

gli i

mpi

anti

foto

volta

ici.

La

legg

e di

bila

ncio

201

7 ha

pre

vist

o pe

r gl

i int

erve

nti

rela

tivi

all'a

dozi

one

di m

isur

e an

tisis

mic

he a

dec

orre

re

dal

genn

aio

2017

fin

o al

31

di

cem

bre

2021

un

a de

trazi

one

del

50 p

er c

ento

, rip

artit

a in

cin

que

quot

e

Page 46: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

42

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

an

nual

i di p

ari i

mpo

rto. T

ale

bene

ficio

si a

pplic

a no

n so

lo

agli

edifi

ci ri

cade

nti n

elle

zon

e si

smic

he a

d al

ta p

eric

olos

ità

(zon

e 1

e 2)

, ma

anch

e ag

li ed

ifici

situ

ati n

ella

zon

a si

smic

a 3

(in c

ui p

osso

no v

erifi

cars

i for

ti te

rrem

oti m

a ra

ri). Q

ualo

ra

dalla

rea

lizza

zion

e de

gli

inte

rven

ti re

lativ

i al

l'ado

zion

e di

m

isur

e an

tisis

mic

he d

eriv

i una

ridu

zion

e de

l ris

chio

sis

mic

o ch

e de

term

ini

il pa

ssag

gio

ad

una

clas

se

di

risc

hio

infe

rior

e, la

det

razi

one

di im

post

a sp

etta

nel

la m

isur

a de

l 70

per

cent

o de

lla s

pesa

sos

tenu

ta. O

ve d

all'i

nter

vent

o de

rivi i

l pa

ssag

gio

a du

e cl

assi

di r

isch

io i

nfer

iori,

la

detra

zion

e sp

etta

nel

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isur

a de

ll'80

per

cen

to. Q

ualo

ra g

li in

terv

enti

rela

tivi

all'a

dozi

one

di m

isur

e an

tisis

mic

he s

iano

rea

lizza

ti su

lle p

arti

com

uni d

i edi

fici c

ondo

min

iali,

le d

etra

zion

i di

impo

sta

spet

tano

, ris

petti

vam

ente

, ne

lla m

isur

a de

l 75

per

ce

nto

(pas

sagg

io d

i una

cla

sse

di ri

schi

o in

ferio

re) e

del

l'85

per

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o (p

assa

ggio

di

du

e cl

assi

). Le

de

trazi

oni

si

appl

ican

o su

un

amm

onta

re d

elle

spe

se n

on s

uper

iore

a

96.0

00

euro

m

oltip

licat

o pe

r il

num

ero

delle

un

ità

imm

obili

ari

di

cias

cun

edifi

cio.

Pe

r ta

li in

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enti,

an

alog

amen

te a

qua

nto

prev

isto

per

gli

inte

rven

ti pe

r le

riq

ualif

icaz

ioni

ene

rget

iche

di

parti

com

uni

degl

i ed

ifici

co

ndom

inia

li, a

dec

orre

re a

l 1°

genn

aio

2017

, in

luog

o de

lla

detra

zion

e i

sogg

etti

bene

ficia

ri po

sson

o op

tare

pe

r la

ce

ssio

ne d

el c

orris

pond

ente

cre

dito

ai

forn

itori

che

hann

o ef

fettu

ato

gli

inte

rven

ti no

nché

a s

ogge

tti p

rivat

i, co

n la

po

ssib

ilità

ch

e il

cred

ito

sia

succ

essi

vam

ente

ce

dibi

le.

Anc

he i

n qu

esto

cas

o, è

esc

lusa

la

cess

ione

ad

istit

uti

di

cred

ito e

d in

term

edia

ri fin

anzi

ari.

Tra

le s

pese

det

raib

ili p

er

la

real

izza

zion

e de

gli

inte

rven

ti re

lativ

i al

l'ado

zion

e di

m

isur

e an

tisis

mic

he,

a de

corr

ere

dal

genn

aio

2017

, rie

ntra

no a

nche

le

spes

e ef

fettu

ate

per

la c

lass

ifica

zion

e e

Page 47: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

43

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

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CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

ve

rific

a si

smic

a de

gli i

mm

obili

. La

le

gge

di

bila

ncio

20

17

ha

inol

tre

pror

ogat

o la

de

traz

ione

del

50%

per

l’ac

quist

o di

mob

ili e

di g

rand

i el

ettr

odom

estic

i di c

lass

e no

n in

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ore

alla

A+

(A p

er i

forn

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final

izza

ti al

l’arr

edo

di

imm

obili

og

getto

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ris

truttu

razi

one.

Per

que

sti

acqu

isti

sono

det

raib

ili l

e sp

ese

docu

men

tate

e s

oste

nute

lim

itata

men

te a

gli

inte

rven

ti di

ris

truttu

razi

one

edili

zia

iniz

iati

a de

corr

ere

dal

1° g

enna

io

2016

, nel

lim

ite d

i spe

sa d

i 10.

000

euro

al n

etto

del

le s

pese

so

sten

ute

nell'

anno

201

6 pe

r le

qua

li si

è f

ruito

del

la

detra

zion

e.

La l

egge

di

stab

ilità

201

6 (n

. 20

8 de

l 20

15,

artic

olo

1,

com

ma

75)

ha p

revi

sto

un'al

tra d

etra

zion

e (n

on c

umul

abile

co

n la

pre

cede

nte)

per

le g

iova

ni c

oppi

e, a

nche

di f

atto

, in

cui a

lmen

o un

o de

i due

com

pone

nti n

on a

bbia

sup

erat

o i 3

5 an

ni,

che

hann

o ac

quis

tato

un

imm

obile

da

adib

ire a

d ab

itazi

one

prin

cipa

le: t

ali s

ogge

tti p

osso

no u

sufr

uire

di u

na

detra

zion

e fis

cale

del

50

per c

ento

per

le sp

ese

sost

enut

e pe

r l'a

cqui

sto

di m

obili

nel

201

6 fin

o a

16.0

00 e

uro.

Tal

e de

trazi

one

non

è st

ata

pror

ogat

a.

Det

razi

one

fisca

le

per

riqu

alifi

cazi

oni

ener

getic

he

Fina

nzia

ria

Rag

giun

gim

ento

deg

li ob

ietti

vi d

i ef

ficie

nza

ener

getic

a e

di

prod

uzio

ne d

i en

ergi

a te

rmic

a da

FER

Con

tribu

enti

titol

ari

di

edifi

ci e

sist

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M

isur

a im

plem

enta

ta, p

revi

sta

dal P

AN.

M

isur

a is

titui

ta

dalla

Le

gge

Fina

nzia

ria

2007

e

succ

essi

vam

ente

pr

orog

ata

e po

tenz

iata

da

pi

ù pr

ovve

dim

enti

norm

ativ

i ch

e pr

eved

e la

po

ssib

ilità

di

de

trarr

e da

ll’IR

PEF

(l’im

post

a su

l re

ddito

del

le p

erso

ne

fisic

he) o

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l’IR

ES (I

mpo

sta

sul R

eddi

to d

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Soc

ietà

) una

pa

rte d

egli

oner

i sos

tenu

ti pe

r la

riq

ualif

icaz

ione

ene

rget

ica

degl

i edi

fici.

A s

egui

to d

elle

più

rec

enti

novi

tà n

orm

ativ

e, i

ntro

dotte

2007

–n.d

.

Page 48: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

44

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

da

l D

.L.

n. 8

3/20

12,

dal

D.L

. n.

63/

2013

, da

lle L

eggi

di

Stab

ilità

201

4, 2

015

e 20

16 e

dal

la L

egge

di B

ilanc

io 2

017,

la

per

cent

uale

del

le sp

ese

detra

ibili

è st

ata

fissa

ta p

ari a

: -

55%

del

le sp

ese

sost

enut

e fin

o al

5 g

iugn

o 20

13;

- 65

% d

elle

spes

e so

sten

ute

dal 6

giu

gno

2013

fino

al 3

1 di

cem

bre

2017

. Su

cces

siva

men

te a

tali

date

, la

mis

ura

dive

nta

stru

ttura

le

al 3

6%, s

alvo

inte

rven

ti no

rmat

ivi u

lterio

ri.

Gli

inte

rven

ti am

mes

si so

no:

- in

terv

enti

di

riqua

lific

azio

ne

ener

getic

a di

ed

ifici

es

iste

nti,

che

otte

ngon

o un

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ore

limite

di

fabb

isog

no d

i en

ergi

a pr

imar

ia a

nnuo

per

la

clim

atiz

zazi

one

inve

rnal

e in

ferio

re d

i al

men

o il

20%

ris

petto

ai

valo

ri rip

orta

ti in

un

’app

osita

tabe

lla (d

etra

zion

e m

assi

ma

100.

000

€);

- int

erve

nti s

u ed

ifici

esi

sten

ti, p

arti

di e

dific

i esi

sten

ti o

unità

im

mob

iliar

i, rig

uard

anti

stru

tture

opa

che

verti

cali,

st

ruttu

re o

pach

e or

izzo

ntal

i, fin

estre

com

pren

sive

di i

nfis

si,

fino

a un

val

ore

mas

sim

o de

lla d

etra

zion

e di

60.

000

€ (la

co

ndiz

ione

per

frui

re d

ell’a

gevo

lazi

one

è ch

e si

ano

rispe

ttati

i req

uisi

ti di

tras

mitt

anza

term

ica

U, e

spre

ssa

in W

/mqK

, in

un’a

ppos

ita ta

bella

); -

inst

alla

zion

e di

pan

nelli

sol

ari

per

la p

rodu

zion

e di

ac

qua

cald

a pe

r usi

dom

estic

i o in

dust

riali

e pe

r la

cope

rtura

de

l fab

biso

gno

di a

cqua

cal

da in

pis

cine

, stru

tture

spo

rtive

, ca

se

di

ricov

ero

e cu

ra,

istit

uti

scol

astic

i e

univ

ersi

(det

razi

one

mas

sim

a 60

.000

€);

- int

erve

nti d

i sos

tituz

ione

di i

mpi

anti

di c

limat

izza

zion

e in

vern

ale

con

impi

anti

dota

ti di

cal

daie

a c

onde

nsaz

ione

e

cont

estu

ale

mes

sa a

pun

to d

el s

iste

ma

di d

istri

buzi

one

(det

razi

one

mas

sim

a 30

.000

€);

- int

erve

nti d

i sos

tituz

ione

di s

cald

acqu

a tra

dizi

onal

i con

Page 49: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

45

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

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IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

sc

alda

cqua

a p

ompa

di

calo

re d

edic

ati

alla

pro

duzi

one

di

acqu

a ca

lda

sani

taria

(det

razi

one

mas

sim

a 30

.000

€);

- so

stitu

zion

e di

im

pian

ti di

clim

atiz

zazi

one

inve

rnal

e co

n im

pian

ti do

tati

di g

ener

ator

i di

cal

ore

alim

enta

ti da

bi

omas

se c

ombu

stib

ili (d

etra

zion

e m

assi

ma

30.0

00 €

); -

riqua

lific

azio

ne e

nerg

etic

a re

lativ

i a

part

i co

mun

i di

ed

ifici

co

ndom

inia

li o

che

inte

ress

ino

tutte

le

un

ità

imm

obili

ari

del

sing

olo

cond

omin

io (

fino

al 3

1 di

cem

bre

2021

, si v

eda

oltre

); - a

cqui

sto

e po

sa in

ope

ra d

elle

sch

erm

atur

e so

lari

, nel

lim

ite m

assi

mo

di d

etra

zion

e di

60.

000

euro

; -

l'acq

uist

o,

l'ins

talla

zion

e e

la

mes

sa

in

oper

a di

di

spos

itivi

mul

timed

iali

per

il co

ntro

llo d

a re

mot

o de

gli

impi

anti

di r

isca

ldam

ento

o p

rodu

zion

e di

acq

ua c

alda

o d

i cl

imat

izza

zion

e de

lle u

nità

abi

tativ

e, v

olti

ad a

umen

tare

la

cons

apev

olez

za d

ei c

onsu

mi e

nerg

etic

i da

parte

deg

li ut

enti

e a

gara

ntire

un

funz

iona

men

to e

ffic

ient

e de

gli

impi

anti.

Ta

li di

spos

itivi

de

vono

: m

ostra

re

attra

vers

o ca

nali

mul

timed

iali

i co

nsum

i en

erge

tici,

med

iant

e la

for

nitu

ra

perio

dica

dei

dat

i; m

ostra

re le

con

dizi

oni d

i fun

zion

amen

to

corr

enti

e la

tem

pera

tura

di

rego

lazi

one

degl

i im

pian

ti;

cons

entir

e l'a

ccen

sion

e,

lo

speg

nim

ento

e

la

prog

ram

maz

ione

se

ttim

anal

e de

gli

impi

anti

da

rem

oto

(legg

e n.

208

del

201

5, a

rtico

lo 1

, com

ma

88).

Con

rif

erim

ento

ag

li in

terv

enti

di

riqua

lific

azio

ne

ener

getic

a di

par

ti co

mun

i de

gli

edifi

ci c

ondo

min

iali

la

legg

e di

Sta

bilit

à 20

16 h

a pr

evis

to l

a po

ssib

ilità

per

i

sogg

etti

che

si

trova

no

nella

no

ta

x ar

ea

(i so

gget

ti in

capi

enti

pens

iona

ti, l

avor

ator

i di

pend

enti

e au

tono

mi)

di

cede

re l

a de

trazi

one

fisca

le l

oro

spet

tant

e ai

for

nito

ri ch

e ha

nno

effe

ttuat

o i

lavo

ri, c

on m

odal

ità d

a de

finire

con

Page 50: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

46

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

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IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

su

cces

sivo

pro

vved

imen

to d

ell'A

genz

ia d

elle

ent

rate

. Le

de

trazi

oni

per

gli

inte

rven

ti di

riq

ualif

icaz

ione

en

erge

tica

sono

usu

frui

bili

anch

e da

gli

IAC

P, c

omun

que

deno

min

ati,

per

le s

pese

sos

tenu

te, d

al 1

° ge

nnai

o 20

16 a

l 31

dic

embr

e 20

16, p

er g

li in

terv

enti

real

izza

ti su

im

mob

ili

di l

oro

prop

rietà

adi

biti

ad e

diliz

ia r

esid

enzi

ale

pubb

lica

(legg

e n.

208

del

201

5, a

rtico

lo 1

, com

ma

88).

La

legg

e di

B

ilanc

io

2017

, pe

r gl

i in

terv

enti

di

riqu

alifi

cazi

one

ener

getic

a re

lativ

i a

part

i co

mun

i de

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edifi

ci

cond

omin

iali

o ch

e in

tere

ssin

o tu

tte

le

unità

im

mob

iliar

i del

sin

golo

con

dom

inio

, ha

pror

ogat

o la

mis

ura

della

det

razi

one

al 6

5 pe

r ce

nto

per c

inqu

e an

ni, f

ino

al 3

1 di

cem

bre

2021

. La

mis

ura

della

det

razi

one

è ul

terio

rmen

te

aum

enta

ta a

l 70

per

cen

to n

el c

aso

di i

nter

vent

i ch

e in

tere

ssan

o pi

ù de

l 25

%

della

su

perf

icie

di

sper

dent

e de

ll'ed

ifici

o e

al 7

5 pe

r ce

nto

in c

aso

di in

terv

enti

final

izza

ti a

mig

liora

re l

a pr

esta

zion

e en

erge

tica

inve

rnal

e e

estiv

a e

che

cons

egua

no d

eter

min

ati

stan

dard

. Le

det

razi

oni

sono

ca

lcol

ate

su u

n am

mon

tare

com

ples

sivo

del

le s

pese

non

su

perio

re a

40.

000

euro

mol

tiplic

ato

per

il nu

mer

o de

lle

unità

im

mob

iliar

i ch

e co

mpo

ngon

o l'e

dific

io.

Per

tali

inte

rven

ti i

cond

omin

i po

sson

o ce

dere

la

detra

zion

e ai

fo

rnito

ri ch

e ha

nno

effe

ttuat

o gl

i in

terv

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nonc

a so

gget

ti pr

ivat

i, co

n la

po

ssib

ilità

ch

e il

cred

ito

sia

succ

essi

vam

ente

ced

ibile

. R

iman

e es

clus

a la

ces

sion

e ad

is

titut

i di

cre

dito

ed

inte

rmed

iari

finan

ziar

i. Ta

li de

trazi

oni

sono

usu

frui

bili

anch

e da

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IAC

P, c

omun

que

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min

ati,

per

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inte

rven

ti re

aliz

zati

su i

mm

obili

di

loro

pro

prie

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iti a

d ed

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a re

side

nzia

le p

ubbl

ica.

C

ontr

ibut

i pe

r la

Fi

nanz

iaria

R

aggi

ungi

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to d

egli

Am

min

istra

zion

i M

isur

a im

plem

enta

ta, p

revi

sta

dal P

AN.

2012

– n

.d.

Page 51: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

47

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

pr

oduz

ione

di

en

ergi

a te

rmic

a da

fo

nti

rinn

ovab

ili

e pe

r in

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enti

di

effic

ienz

a en

erge

tica

di p

icco

le d

imen

sioni

(D

.Lgs

. 28

/201

1, a

rt.

28,

D.M

. 28

/12/

2012

“C

onto

Ter

mic

o”

D.L

. n. 1

33/2

014,

art

. 22

e

D.M

. 16

fe

bbra

io

2016

“N

uovo

co

nto

term

ico”

)

obie

ttivi

di

effic

ienz

a en

erge

tica

e di

pr

oduz

ione

di

ener

gia

term

ica

da F

ER

pubb

liche

e

sogg

etti

priv

ati,

(per

sone

fis

iche

, co

ndom

ini

e so

gget

ti tit

olar

i di

re

ddito

di

im

pres

a o

di

redd

ito

agra

rio)

Il D

.Lgs

. 28

/201

1 pr

eved

e ch

e da

l 20

12 g

li in

terv

enti

di

prod

uzio

ne d

i en

ergi

a te

rmic

a da

fon

ti rin

nova

bili

e di

in

crem

ento

del

l’eff

icie

nza

ener

getic

a di

pic

cole

dim

ensi

oni

abbi

ano

acce

sso

ad

un

ince

ntiv

o co

mm

isur

ato

alla

pr

oduz

ione

di

ener

gia

term

ica

da f

onti

rinno

vabi

li o

ai

rispa

rmi e

nerg

etic

i gen

erat

i. In

attu

azio

ne d

i qu

anto

pre

vist

o da

l D

.Lgs

. 28/

11, i

l D

.M.

28

dice

mbr

e 20

12

reca

nte:

“I

ncen

tivaz

ione

de

lla

prod

uzio

ne

di

ener

gia

term

ica

da

font

i ri

nnov

abili

ed

in

terv

enti

di e

ffici

enza

ene

rget

ica

di p

icco

le d

imen

sion

i”.

Le

dom

ande

di

acce

sso

agli

ince

ntiv

i pr

esen

tate

pri

ma

del 3

1 m

aggi

o 20

16 s

ono

disc

iplin

ate

a no

rma

del D

.M.

28 d

icem

bre

2012

. Le

dom

ande

pre

sent

ate

dal

31 m

aggi

o 20

16 s

ono

inve

ce

sogg

ette

al

la

disc

iplin

a pr

evist

a da

l “N

uovo

co

nto

term

ico”

D.M

. 16

febb

raio

201

6 (p

ubbl

icat

o in

G.U

. del

2

mar

zo 2

016,

che

ent

ra in

vig

ore

il 90

° gio

rno

succ

essi

vo a

lla

sua

pubb

licaz

ione

in G

azze

tta U

ffic

iale

). E

disp

onib

ile u

na p

ubbl

icaz

ione

del

GSE

che

illu

stra

de

ttagl

iata

men

te le

nov

ità d

el n

uovo

con

to te

rmic

o.

Si r

invi

a, p

iù d

iffus

amen

te,

al p

rece

dent

e pa

ragr

afo

sul

“Set

tore

term

ico”

. O

bblig

o di

in

tegr

azio

ne

delle

fo

nti

rinn

ovab

ili

negl

i edi

fici d

i nuo

va

cost

ruzi

one

e ne

gli

Nor

mat

iva

50

%

cope

rtura

co

nsum

i di

ac

qua

cald

a sa

nita

ria,

e pe

rcen

tual

e va

riabi

le

di

cope

rtura

de

i

Ute

nti

final

i tit

olar

i di

ed

ifici

di

nu

ova

cost

ruzi

one

o ris

truttu

razi

one

Mis

ura

impl

emen

tata

, pre

vist

a da

l PAN

.

I pr

oget

ti di

edi

fici

di n

uova

cos

truzi

one

e i

prog

etti

di

ristru

ttura

zion

i ril

evan

ti de

gli

edifi

ci

esis

tent

i de

vono

pr

eved

ere

l'util

izzo

di F

ER p

er la

cop

ertu

ra d

ei c

onsu

mi d

i ca

lore

, di

el

ettri

cità

e

per

il ra

ffres

cam

ento

se

cond

o i

Giu

gno

2012

n.d.

Page 52: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

48

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

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CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

ed

ifici

es

iste

nti

sott

opos

ti a

rist

rutt

uraz

ioni

ri

leva

nti

(D.L

gs.

28/2

011,

ar

t. 11

e

alle

gato

3,

co

me

mod

ifica

to

dal

D.L

. 30

dic

embr

e 20

16, n

. 24

4, a

rt. 1

2, c

omm

a 2,

le

tt. a

) e b

))

cons

umi

di

risca

ldam

ento

e

raffr

esca

men

to

prin

cipi

min

imi

di i

nteg

razi

one

e le

dec

orre

nze

indi

cate

al

l’alle

gato

3 a

l D.L

gs. 2

8/20

11.

In

parti

cola

re

deve

es

sere

ga

rant

ito

il co

ntem

pora

neo

rispe

tto d

ella

cop

ertu

ra, t

ram

ite e

nerg

ia d

a FE

R, d

el 5

0% d

ei

cons

umi

prev

isti

per

l’acq

ua c

alda

san

itaria

e d

elle

sot

to

elen

cate

per

cent

uali

della

som

ma

dei

cons

umi

prev

isti

per

l’acq

ua c

alda

sani

taria

, il r

isca

ldam

ento

e il

raff

resc

amen

to:

- il

20%

qua

ndo

la r

ichi

esta

del

per

tinen

te ti

tolo

edi

lizio

è

pres

enta

ta d

al 3

1 m

aggi

o 20

12 a

l 31

dice

mbr

e 20

13;

- b) i

l 35

per

cent

o qu

ando

la ri

chie

sta

del p

ertin

ente

tito

lo

edili

zio

è pr

esen

tata

dal

genn

aio

2014

al

31 d

icem

bre

2017

; c)

il

50 p

er c

ento

qua

ndo

la r

ichi

esta

del

per

tinen

te t

itolo

ed

ilizi

o è

rilas

ciat

o da

l 1° g

enna

io 2

018.

Pe

r gl

i ed

ifici

pub

blic

i gl

i ob

blig

hi s

ono

incr

emen

tati

del

10%

. Gli

impi

anti

alim

enta

ti da

FER

real

izza

ti pe

r ass

olve

re

i pre

cede

nti o

bblig

hi a

cced

ono

agli

ince

ntiv

i pre

vist

i per

la

prom

ozio

ne d

elle

FER

, pe

r la

quo

ta c

he e

cced

e qu

ella

ne

cess

aria

pe

r il

rispe

tto

dei

sopr

a ci

tati

obbl

ighi

. L

’inos

serv

anza

deg

li ob

blig

hi c

ompo

rta

il no

n ri

lasc

io

del

titol

o ed

ilizi

o.

Le

Reg

ioni

pos

sono

sta

bilir

e qu

ote

min

ime

più

rigor

ose

rispe

tto a

qua

nto

già

prev

isto

nel

D.M

. M

ISU

RE

RE

LA

TIV

E A

L S

ET

TO

RE

DE

LL

’EL

ET

TR

ICIT

À

Tarif

fa p

rem

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er g

li im

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ti fo

tovo

ltaic

i (“

Con

to

Ene

rgia

fo

tovo

ltaic

o”)

(D.L

gs.

28/2

011,

art.

Fina

nzia

ria

25.0

00 M

W a

l 202

0 (o

biet

tivo

indi

cativ

o so

gget

to

a lim

ite

di

spes

a an

nuo

pari

a 6,

7

Inve

stito

ri /

Ute

nti f

inal

i M

isura

impl

emen

tata

, pre

vist

a da

l PAN

. Il

mec

cani

smo

di in

cent

ivaz

ione

deg

li im

pian

ti fo

tovo

ltaic

i (C

onto

Ene

rgia

) ha

ces

sato

di

appl

icar

si i

l 6

lugl

io 2

013,

ov

vero

de

cors

i 30

gi

orni

so

lari

dalla

da

ta

di

2005

– 20

13

Page 53: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

49

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

25

, D

.M.

05 m

aggi

o 20

11 e

D.M

. 05

lugl

io

2012

)

mili

ardi

di E

uro)

ra

ggiu

ngim

ento

di

un c

osto

ind

icat

ivo

cum

ulat

o an

nuo

degl

i in

cent

ivi

di 6

,7 m

iliar

di d

i eu

ro (

limite

di

spes

a m

assi

mo)

. A

l 31

dic

embr

e 20

14 r

isul

tano

ins

talla

ti in

Ita

lia 1

8.60

9 M

W; 1

7.71

3 M

W h

anno

avu

to a

cces

so a

l Con

to E

nerg

ia.

Nuo

vi

mec

cani

smi

ince

ntiv

anti

(D.L

gs.

28/2

011,

art.

24

, D

.M.

6 lu

glio

20

12, D

.M. 2

3 gi

ugno

20

16)

Fina

nzia

ria

Rag

giun

gim

ento

deg

li ob

ietti

vi d

i pro

duzi

one

di e

nerg

ia e

lettr

ica

da

FER

Inve

stito

ri /

Ute

nti f

inal

i

Misu

ra im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. Il

D.L

gs. 2

8/20

11 h

a pr

evis

to c

he g

li im

pian

ti (e

sclu

si q

uelli

so

lari)

in e

serc

izio

dal

201

3, s

areb

bero

sta

ti in

cent

ivan

ti co

n nu

ovi

stru

men

ti, s

ostit

utiv

i de

i C

ertif

icat

i V

erdi

e d

elle

Ta

riffe

Onn

icom

pren

sive

. Il

D.M

. 06

/07/

2012

ha

st

abili

to

le

nuov

e m

odal

ità

di

ince

ntiv

azio

ne

della

pr

oduz

ione

di

en

ergi

a el

ettri

ca

da

impi

anti

alim

enta

ti da

fon

ti rin

nova

bili,

div

erse

da

quel

la

sola

re f

otov

olta

ica.

L’a

cces

so a

gli

ince

ntiv

i st

abili

ti da

l D

.M.

6 lu

glio

201

2 è

alte

rnat

ivo

ai

mec

cani

smi

dello

Sc

ambi

o su

l Pos

to e

del

Riti

ro D

edic

ato.

Il

succ

essi

vo D

.M.

23 g

iugn

o 20

16 s

tabi

lisce

le

nuov

e m

odal

ità

di

ince

ntiv

azio

ne

della

pr

oduz

ione

di

en

ergi

a el

ettri

ca d

a im

pian

ti al

imen

tati

da f

onti

rinno

vabi

li di

vers

i da

que

lli f

otov

olta

ici,

incl

usi

i sol

ari t

erm

odin

amic

i, av

enti

pote

nza

supe

riore

a 1

kW

nuo

vi,

inte

gral

men

te r

icos

truiti

, ria

ttiva

ti,

ogge

tto

di

inte

rven

to

di

pote

nzia

men

to

o di

rif

acim

ento

pur

ché

entra

ti in

ese

rciz

io d

al 1

°gen

naio

201

3.

Sono

fis

sate

m

odal

ità

trans

itorie

di

ap

plic

azio

ne,

a sp

ecifi

che

cond

izio

ni,

del

prec

eden

te r

egim

e in

cent

ivan

te

delin

eato

nel

D.M

. 6 lu

glio

201

2. S

i rin

via

più

diff

usam

ente

al

Par

agra

fo “

Font

i rin

nova

bili

dive

rse

dal f

otov

olta

ico”

.

2013

– n

.d.

MIS

UR

E R

EL

AT

IVE

AL

SE

TT

OR

E D

EI T

RA

SPO

RT

I

Obb

ligo

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Nor

mat

iva

Diff

usio

ne

dei

Sogg

etti

che

imm

etto

no

Mis

ura

impl

emen

tata

, pre

vist

a da

l PAN

. 20

07 –

n.d

.

Page 54: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

50

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

im

mis

sion

e in

co

nsum

o di

bi

ocar

bura

nti

(L.

11/0

3/20

06 n

.81;

D

.Lgs

. 28

/201

1,

art.

33 e

s.m

.i, D

.M.

10

otto

bre

2014

D

iret

tiva

(UE)

20

15/6

52

Fina

nzia

ria

bioc

arbu

rant

i so

sten

ibili

(ta

rget

eu

rope

o al

20

20:

10%

de

i co

nsum

i de

i tra

spor

ti co

perti

med

iant

e fo

nti

rinno

vabi

li)

in

cons

umo

carb

uran

ti fo

ssili

I

sogg

etti

che

imm

etto

no i

n co

nsum

o be

nzin

a e

gaso

lio d

i or

igin

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ssile

per

aut

otra

zion

e ha

nno

l'obb

ligo

di im

met

tere

in

con

sum

o ne

l te

rrito

rio n

azio

nale

una

quo

ta m

inim

a di

bi

ocar

bura

nti

cres

cent

e ne

l te

mpo

; i

med

esim

i so

gget

ti po

sson

o as

solv

ere

al p

rede

tto o

bblig

o an

che

acqu

ista

ndo,

in

tutto

o in

par

te, l

'equi

vale

nte

quot

a o

i rel

ativ

i diri

tti d

a al

tri

sogg

etti.

Tal

e si

stem

a (“

obbl

igo

di im

mis

sion

e”),

intro

dotto

da

lla l

egge

11

mar

zo 2

006,

n.8

1, e

agg

iorn

ato

dal

D.

Lgs

20/2

011

e da

l D.M

. 10

otto

bre

2014

, cos

titui

sce

l’inc

entiv

o al

l’im

pieg

o di

bio

carb

uran

ti ne

i tra

spor

ti.

Per

il pe

riodo

dal

201

2 al

201

4 su

ddet

ta q

uota

min

ima

di

bioc

arbu

rant

i da

imm

ette

re in

con

sum

o, c

alco

lata

sul

la b

ase

del

pote

re

calo

rific

o de

i ca

rbur

anti

foss

ili

imm

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in

co

nsum

o ne

ll’an

no p

rece

dent

e, è

sta

ta p

ari a

l 4,5

%. I

l D.M

. 10

otto

bre

2014

ha

aggi

orna

to i

crit

eri,

le c

ondi

zion

i e

le

mod

alità

pe

r l’a

ttuaz

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de

ll’ob

blig

o.

In

parti

cola

re

il D

ecre

to h

a de

term

inat

o pe

r gl

i an

ni s

ucce

ssiv

i al

201

5 il

quan

titat

ivo

min

imo

di

bioc

arbu

rant

i da

im

met

tere

ob

blig

ator

iam

ente

in c

onsu

mo

cias

cun

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, bas

ato

ora

sul

cont

enut

o en

erge

tico

dei

carb

uran

ti fo

ssili

im

mes

si

in

cons

umo

nel m

edes

imo

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sol

are,

e la

sua

rip

artiz

ione

in

quot

e di

ffere

nzia

te tr

a di

vers

e tip

olog

ie d

i bio

carb

uran

ti. I

l su

ddet

to D

ecre

to h

a in

trodo

tto la

cat

egor

ia d

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ioca

rbur

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avan

zati,

pro

dotti

cio

è a

parti

re d

alle

mat

erie

prim

e el

enca

te

nell’

alle

gato

3 a

l D.M

. 10

otto

bre

2014

. D

i nor

ma,

per

ogn

i 10

Gca

l di b

ioca

rbur

ante

imm

esso

, si h

a di

ritto

ad

un “

Cer

tific

ato

di I

mm

issi

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in C

onsu

mo.

Per

al

cuni

bi

ocar

bura

nti

sono

pr

evis

te

“mag

gior

azio

ni”

in

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ini

di C

ertif

icat

i ot

teni

bili

a pa

rità

di b

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ante

im

mes

so

in

cons

umo.

In

pa

rtico

lare

, l’i

mm

issi

one

in

Page 55: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

51

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

co

nsum

o de

i bi

ocar

bura

nti

prod

otti

a pa

rtire

da

rifiu

ti,

com

pres

o il

gas

di d

isca

rica,

e d

a so

ttopr

odot

ti,(a

rt. 3

3,

com

ma

5 de

l Dec

reto

Leg

isla

tivo

del 3

mar

zo 2

011,

n. 2

8 e

succ

essi

ve m

odifi

che

e in

tegr

azio

ni),

e de

i bi

ocar

bura

nti

avan

zati

dà d

iritto

a r

icev

ere

un C

ertif

icat

o og

ni 5

Gca

l im

mes

se

(dou

ble

coun

ting)

. I

sotto

prod

otti

amm

essi

al

do

uble

cou

ntin

g so

no in

serit

i in

una

lista

esa

ustiv

a (a

rt. 3

3 co

mm

a 5-

ter)

. La

mag

gior

azio

ne d

oubl

e co

untin

g, in

oltre

, si

appl

ica

a tu

tti i

bio

carb

uran

ti pr

odot

ti da

alg

he,

mat

erie

ce

llulo

sich

e o

ligno

cellu

losi

che.

Si

con

side

ri c

he t

ala

sist

ema

ince

ntiv

ante

è i

n vi

a di

m

odifi

ca.

Le m

odifi

che

sono

con

tenu

te n

ello

Sch

ema

di

D.L

gs.

A.G

. 36

9 re

cant

e at

tuaz

ione

del

la d

iretti

va (

UE)

20

15/6

52 c

he s

tabi

lisce

i m

etod

i di c

alco

lo e

gli

obbl

ighi

di

com

unic

azio

ne a

i se

nsi

della

dire

ttiva

98/

70/C

E re

lativ

a al

la q

ualit

à de

lla b

enzi

na e

del

com

bust

ibile

die

sel e

del

la

dire

ttiva

(U

E)

2015

/151

3 ch

e m

odifi

ca

la

dire

ttiva

98

/70/

CE,

re

lativ

a al

la

qual

ità

della

be

nzin

a e

del

com

busti

bile

di

esel

, e

la

dire

ttiva

20

09/2

8/C

E,

sulla

pr

omoz

ione

del

l'uso

del

l'ene

rgia

da

font

i rin

nova

bili.

Su

llo

sche

ma

le

com

miss

ioni

co

mpe

tent

i in

se

de

parla

men

tare

VII

I Am

bien

te e

X A

ttivi

tà P

rodu

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del

la

Cam

era

hann

o es

pres

so p

arer

e fa

vore

vole

con

oss

erva

zion

i in

dat

a 14

febb

raio

201

7.

MIS

UR

E R

EL

AT

IVE

AL

LE

RE

TI E

LE

TT

RIC

HE

A

utor

izza

zion

e de

lle

oper

e di

con

ness

ione

al

le

reti

elet

tric

he

Nor

mat

iva

Coo

rdin

amen

to t

ra l

o sv

ilupp

o de

gli

impi

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rodu

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e

Ges

tori

di re

te

Misu

ra im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. La

cos

truzi

one

e l'e

serc

izio

di t

alun

e op

ere

di s

vilu

ppo

della

re

te s

ono

auto

rizza

te d

alla

Reg

ione

com

pete

nte

attra

vers

o

Mar

zo 2

011-

n.d.

Page 56: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

52

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

(D

.Lgs

. 28/

2011

, art.

4 e

16)

e de

lla re

te e

lettr

ica

un p

roce

dim

ento

uni

co.

Poss

ono

bene

ficia

re d

i qu

esto

ite

r au

toriz

zativ

o le

ope

re

funz

iona

li al

l'im

mis

sion

e e

al r

itiro

del

l'ene

rgia

pro

dotta

da

una

plur

alità

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impi

anti

e no

n pr

evis

te a

ll’in

tern

o de

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even

tivi d

i con

ness

ione

sot

tosc

ritti

tra il

ges

tore

di r

ete

e i

prop

rieta

ri de

gli

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anti.

Ben

efic

iano

del

pro

cedi

men

to

unic

o an

che

le

oper

e e

le

infr

astru

tture

de

lle

reti

di

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ribuz

ione

fu

nzio

nali

al

mig

lior

disp

acci

amen

to

dell'

ener

gia

prod

otta

da

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già

in e

serc

izio

. Pi

ano

di

svilu

ppo

della

re

te

di

tras

mis

sione

na

zion

ale

(D

.Lgs

. 28

/201

1,

art.1

7)

Nor

mat

iva

Pian

ifica

zion

e de

llo

svilu

ppo

delle

ret

e di

tra

smis

sion

e na

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ale

Ges

tore

de

l si

stem

a di

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sion

e na

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(Ter

na s.

p.a)

Mis

ura

impl

emen

tata

, pre

vist

a da

l PAN

. Te

rna

S.p.

A. i

nclu

de, i

n un

a sp

ecifi

ca s

ezio

ne n

el P

iano

di

svilu

ppo

della

ret

e di

tra

smis

sion

e na

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ale,

gli

inte

rven

ti ch

e be

nefic

iano

del

pro

cedi

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to u

nico

sop

ra d

escr

itto,

te

nend

o co

nto

dei

proc

edim

enti

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auto

rizza

zion

e al

la

cost

ruzi

one

e al

l'ese

rciz

io d

egli

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anti

in c

orso

. N

ella

med

esim

a se

zion

e de

l Pi

ano,

Ter

na in

divi

dua

inol

tre

gli

inte

rven

ti di

pot

enzi

amen

to d

ella

ret

e ch

e ris

ulta

no

nece

ssar

i pe

r as

sicu

rare

l'im

mis

sion

e e

il rit

iro i

nteg

rale

de

ll'en

ergi

a pr

odot

ta d

agli

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a fo

nte

rinno

vabi

le. T

ra

ques

ti in

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enti

sono

inc

lusi

anc

he i

sis

tem

i di

acc

umul

o pe

r fa

cilit

are

il di

spac

ciam

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de

lle

FER

no

n pr

ogra

mm

abili

. R

igua

rdo

agli

inve

stim

enti

in s

iste

mi

di

accu

mul

o fis

sati

nel

Pian

o di

svi

lupp

o, i

l M

inis

tero

del

lo

Svilu

ppo

Econ

omic

o ha

app

rova

to l

a re

aliz

zazi

one

di u

n pr

ogra

mm

a sp

erim

enta

le p

er u

na p

oten

za c

ompl

essi

va d

i 35

MW

, ch

e l’A

utor

ità p

er l

’Ene

rgia

Ele

ttric

a il

Gas

e i

l Si

stem

a Id

rico

(AEE

GSI

) ha

am

mes

so

al

tratta

men

to

ince

ntiv

ante

med

iant

e se

i pr

oget

ti pi

lota

app

licat

i lu

ngo

alcu

ne d

irettr

ici c

ritic

he d

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RTN

, dov

e pi

ù ril

evan

te è

il

feno

men

o de

lla

c.d.

“m

anca

ta

prod

uzio

ne

da

font

i

Mar

zo 2

011-

n.d.

Page 57: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

53

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

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ISTE

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OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

rin

nova

bili”

. R

emun

eraz

ione

deg

li in

terv

enti

sulla

ret

e di

tr

asm

issi

one

nazi

onal

e

(D.L

gs.

28/2

011,

ar

t.17)

Fina

nzia

ria

Ade

guam

ento

de

lla

rete

di

tra

smis

sion

e al

lo

svilu

ppo

degl

i im

pian

ti FE

R.

Ges

tore

de

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rete

di

tra

smis

sion

e na

zion

ale

(Ter

na S

.p.A

.)

Mis

ura

impl

emen

tata

, int

egra

tiva

del P

AN.

L' A

utor

ità a

ssic

ura

la re

mun

eraz

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deg

li in

vest

imen

ti pe

r la

rea

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zion

e e

la g

estio

ne d

elle

ope

re p

revi

ste

nel P

iano

di

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lupp

o di

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na, t

enen

do c

onto

del

l'eff

icac

ia a

i fin

i del

rit

iro d

ell'e

nerg

ia d

a fo

nti

rinno

vabi

li, d

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rap

idità

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esec

uzio

ne e

d en

trata

in

eser

cizi

o de

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pere

, an

che

con

rifer

imen

to,

in m

odo

diff

eren

ziat

o, a

cia

scun

a zo

na d

el

mer

cato

ele

ttric

o e

alle

div

erse

tecn

olog

ie d

i acc

umul

o.

Mar

zo 2

011-

n.d.

Rem

uner

azio

ne d

egli

inte

rven

ti su

lla r

ete

di

tras

mis

sion

e na

zion

ale

(D

.Lgs

. 28

/201

1,

art.1

8)

Fina

nzia

ria

Ade

guam

ento

de

lla

rete

di

tra

smis

sion

e al

lo

svilu

ppo

degl

i im

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ti FE

R.

Ges

tori

di

reti

di

dist

ribuz

ione

M

isur

a im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. È

prev

ista

un

a m

aggi

oraz

ione

de

lla

rem

uner

azio

ne

del

capi

tale

in

vest

ito

per

inte

rven

ti di

am

mod

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to

seco

ndo

i con

cetti

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mar

t gri

d.

Tali

inte

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ti co

nsis

tono

in

sist

emi

per

il co

ntro

llo,

la

rego

lazi

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e la

ge

stio

ne

dei

caric

hi

e de

lle

unità

di

pr

oduz

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, inc

lusi

i si

stem

i di r

icar

ica

di a

uto

elet

trich

e.

Il liv

ello

di r

emun

eraz

ione

tien

e co

nto

della

dim

ensi

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del

prog

etto

, in

ter

min

i di

ute

nze

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invo

lte,

grad

o di

in

nova

zion

e, r

apid

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i es

ecuz

ione

ed

entra

ta i

n es

erci

zio

delle

op

ere,

ef

ficac

ia

ai

fini

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ritiro

in

tegr

ale

della

pr

oduz

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dis

tribu

ita.

Il re

gola

tore

ha

prov

vedu

to a

sel

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nare

set

te p

roge

tti

pilo

ta re

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i all’

intro

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di te

cnol

ogie

inno

vativ

e su

lla

rete

di d

istri

buzi

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sul

la b

ase

del r

appo

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a l’i

ndic

ator

e de

i ben

efic

i e il

cos

to d

el p

roge

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ilota

(pro

cedu

re e

crit

eri

di se

lezi

one

stab

iliti

con

delib

era

AR

G/e

lt 39

/10)

.

Mar

zo 2

011-

n.d.

Pian

i di

sv

ilupp

o de

lle

reti

di

dist

ribu

zion

e (D

.Lgs

.

Nor

mat

iva

Pian

ifica

zion

e de

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svilu

ppo

delle

ret

i di

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strib

uzio

ne

Ges

tori

di

reti

di

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ribuz

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M

isur

a im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. I

gest

ori d

i ret

i di d

istri

buzi

one

pubb

lican

o an

nual

men

te u

n Pi

ano

di sv

ilupp

o in

cui

sono

indi

cati

i prin

cipa

li in

terv

enti

e

Mar

zo 2

011-

n.d.

Page 58: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

54

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

28

/201

1, a

rt.18

)

la p

revi

sion

e de

i re

lativ

i te

mpi

di

real

izza

zion

e, a

nche

al

fine

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avor

ire l

o sv

ilupp

o co

ordi

nato

del

la r

ete

e de

gli

impi

anti

di p

rodu

zion

e.

I pi

ani d

ovra

nno

esse

re r

edat

ti in

coo

rdin

amen

to c

on T

erna

e

coer

enti

con

quan

to p

revi

sto

dal

Pian

o di

svi

lupp

o de

lla

rete

di t

rasm

issi

one

nazi

onal

e.

A

ggio

rnam

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del

le

cond

izio

ni

tecn

ico

econ

omic

he

di

acce

sso

alle

re

ti (D

.Lgs

. 28

/201

1,

art.1

9)

Nor

mat

iva

Ass

icur

are

l'int

egra

zion

e de

lle

font

i rin

nova

bili

nel

sist

ema

elet

trico

nel

la

mis

ura

nece

ssar

ia p

er

il ra

ggiu

ngim

ento

de

gli o

biet

tivi a

l 202

0

Prod

utto

ri e

Ges

tori

di

rete

M

isur

a im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. L’

AEE

GSI

agg

iorn

a bi

enna

lmen

te i

l te

sto

inte

grat

o de

lle

cond

izio

ni t

ecni

che

ed e

cono

mic

he p

er l

a co

nnes

sion

e al

le

reti

con

obbl

igo

di c

onne

ssio

ne d

i te

rzi

degl

i Im

pian

ti di

pr

oduz

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(TI

CA

, tes

to in

tegr

ato

delle

con

ness

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atti

ve)

ed

effe

ttua

un'an

alis

i qu

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ativ

a de

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oner

i di

sb

ilanc

iam

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gra

vant

i su

l si

stem

a el

ettri

co c

onne

ssi

al

disp

acci

amen

to

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cias

cuna

de

lle

font

i rin

nova

bili

non

prog

ram

mab

ili,

valu

tand

o gl

i ef

fetti

de

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disp

osiz

ioni

pr

evis

te n

el T

ICA

. Il

rego

lato

re,

ladd

ove

ricor

rano

m

utat

e co

ndiz

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de

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erca

to, p

rovv

ede

ad a

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rnar

e i p

ropr

i pro

vved

imen

ti in

m

ater

ia d

i co

nnes

sion

e de

gli

impi

anti

anch

e co

n ca

denz

a in

ferio

re a

qua

nto

stab

ilito

dal

D.L

gs. 2

8/20

11.

Mar

zo 2

011-

n.d.

Rea

lizza

zion

e da

pa

rte

del

gest

ore

di

rete

di

si

stem

i di

ac

cum

ulo

(D.

Lgs.

93/2

011,

art.

36)

Nor

mat

iva

Gar

antir

e l’i

nteg

razi

one

delle

fo

nti

rinno

vabi

li no

n pr

ogra

mm

abili

ne

l si

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a el

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co

Ges

tori

di re

te

Misu

ra im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. Il

D.L

gs. 2

8/20

11 c

onse

nte

a Te

rna

di i

nser

ire n

el p

ropr

io

Pian

o di

Sv

ilupp

o de

lla

rete

si

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i di

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cum

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dell’

ener

gia

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trica

, fin

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zati

a fa

vorir

e il

serv

izio

di

disp

acci

amen

to

degl

i im

pian

ti no

n pr

ogra

mm

abili

.

D

.Lgs

. 93

/201

1 pr

eved

e ch

e ta

li si

stem

i po

ssan

o es

sere

re

aliz

zati

anch

e da

i ges

tori

del s

iste

ma

di d

istri

buzi

one.

Giu

gno

2011

n.d.

Dec

reti

min

iste

riali

5 N

orm

ativ

a

Gar

antir

e Pr

odut

tori

Mis

ura

impl

emen

tata

, int

egra

tiva

del P

AN.

Mag

gio

2011

-

Page 59: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

55

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

m

aggi

o 20

11

e 5

lugl

io

2012

pe

r l’i

ncen

tivaz

ione

de

ll’en

ergi

a da

fon

te

foto

volta

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l’a

mm

oder

nam

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de

gli

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anti

al f

ine

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offr

ire

serv

izi

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rete

Per

assi

cura

re

lo

svilu

ppo

degl

i im

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ti fo

tovo

ltaic

i ga

rant

endo

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cont

empo

la

sicu

rezz

a de

l si

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a el

ettri

co,

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anti,

non

mun

iti d

egli

appo

siti

disp

ositi

vi,

devo

no

esse

re a

mm

oder

nati

al f

ine

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rest

are

i se

rviz

i di

ret

e ric

hies

ti da

lla n

orm

ativ

a te

cnic

a di

rife

rimen

to.

n.d.

Sem

plifi

cazi

one

per

la c

onne

ssio

ne d

egli

impi

anti

FTV

(D

M 1

9 m

aggi

o 20

15)

Nor

mat

iva

Favo

rire

la

conn

essi

one

degl

i im

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ti FT

V in

tegr

ati

su e

dific

i

Prod

utto

ri/ge

stor

i di r

ete

Misu

ra im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. Il

D.M

. 19/

05/2

015

prev

ede

l’ado

zion

e di

un

mod

ello

uni

co

per

la r

ealiz

zazi

one,

la

conn

essi

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e l’e

serc

izio

di

picc

oli

impi

anti

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volta

ici

inte

grat

i su

i te

tti d

egli

edifi

ci,

con

pote

nza

infe

riore

a 2

0kW

.

Mag

gio

2012

5 –

n.d

Agg

rega

zion

e di

im

pian

ti di

ge

nera

zion

e e

di

uten

ze

(D.lg

s. 10

2/20

14)

Nor

mat

iva

Effic

ient

are

il m

erca

to

elet

trico

ev

itand

o l’i

nter

ruzi

one

della

pr

oduz

ione

rin

nova

bile

.

Prod

utto

ri/co

nsum

ator

i/ ge

stor

i di r

ete

Mis

ura

prog

ram

mat

a, in

tegr

ativ

a de

l PAN

. Il

D.L

gs. 1

02/2

014

prev

ede

la p

ossi

bilit

à di

cre

are

aggr

egat

i di

im

pian

ti di

ge

nera

zion

e e

di

uten

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per

l’acc

esso

al

l’off

erta

agg

rega

ta e

per

for

nire

dei

ser

vizi

di f

less

ibili

tà,

affid

ando

li a

sogg

etti

in g

rado

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gara

ntire

eff

icac

emen

te

tale

agg

rega

zion

e. I

gest

ori d

i ret

e de

vono

def

inire

le re

gole

pe

r or

gani

zzar

e la

pa

rteci

pazi

one

di

ques

te

nuov

e fo

rmaz

ioni

.

Lugl

io

2014

n.d.

MIS

UR

E R

EL

AT

IVE

AL

LE

RE

TI D

I GA

S N

AT

UR

AL

E

Con

dizi

oni

per

la

conn

essi

one

alla

ret

e de

l ga

s na

tura

le

degl

i im

pian

ti di

bi

omet

ano

(D.L

gs.

28/2

011,

ar

t.20;

de

liber

a 46

/201

5/R

/gas

del

12

febb

raio

201

5)

Nor

mat

iva

Imm

issi

one

del

biom

etan

o ne

lla

rete

de

l gas

nat

ural

e

Prod

utto

ri di

bio

met

ano

e ge

stor

i de

lla r

ete

del

gas

natu

rale

Mis

ura

prog

ram

mat

a, in

tegr

ativ

a de

l PAN

. C

on l

a de

liber

a 46

/201

5/R

/gas

del

12

febb

raio

201

5,

l’AEE

GSI

app

rova

le

dire

ttiv

e pe

r la

con

ness

ione

deg

li im

pian

ti di

bio

met

ano

alle

ret

i del

gas

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ural

e, a

cui

i

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ori d

i ret

e do

vran

no a

degu

are

i pro

pri c

odic

i di r

ete,

e le

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spos

izio

ni i

n m

ater

ia d

i de

term

inaz

ione

del

le q

uant

ità d

i bi

omet

ano

amm

issi

bili

all'i

ncen

tivaz

ione

. N

ello

spec

ifico

l'A

llega

to A

del

la d

elib

era

cont

iene

: -

nella

Sez

ione

I le

dire

ttive

per

il b

iom

etan

o, s

vilu

ppat

e in

2011

-n.d

Page 60: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

56

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

co

eren

za c

on g

li ob

ietti

vi in

dica

ti da

l Dec

reto

Leg

isla

tivo

n.

28/1

1 vo

lte a

gar

antir

e la

sic

urez

za e

l'ef

ficie

nza

tecn

ica

nella

ges

tione

del

le re

ti de

l gas

, a re

nder

e tra

spar

enti

e ce

rte

le

proc

edur

e di

co

nnes

sion

e al

le

reti

e a

gara

ntire

l'e

cono

mic

ità d

ella

con

ness

ione

, al f

ine

di fa

vorir

e un

am

pio

utili

zzo

del b

iom

etan

o;

-

nella

Sez

ione

II

le d

ispo

sizi

oni

rela

tive

alle

mod

alità

di

mis

uraz

ione

, det

erm

inaz

ione

e c

ertif

icaz

ione

del

la q

uant

ità

di b

iom

etan

o da

am

met

tere

agl

i in

cent

ivi

ai s

ensi

del

D

ecre

to 5

dic

embr

e 20

13.

Ince

ntiv

azio

ne

del

biom

etan

o im

mes

so

nella

re

te

del

gas

natu

rale

(D

.Lgs

. 28

/201

1,

art.2

1,

D.M

. 5

dice

mbr

e 20

13)

Im

mis

sion

e de

l bi

omet

ano

nella

re

te

del g

as n

atur

ale

Prod

utto

ri di

bio

met

ano

M

isur

a im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PA

N.

Il D

M 5

dic

embr

e 20

13 si

app

lica:

-

ai n

uovi

im

pian

ti re

aliz

zati

sul

terr

itorio

naz

iona

le

entra

ti in

ese

rciz

io s

ucce

ssiv

amen

te a

l 18

dic

embr

e 20

13 e

non

oltr

e i c

inqu

e an

ni su

cces

sivi

a ta

le d

ata;

- ag

li im

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ti es

iste

nti

per

la

prod

uzio

ne

e ut

ilizz

azio

ne d

i bio

gas

(o g

as d

a di

scar

ica/

depu

razi

one

fang

hi o

syn

gas)

, rea

lizza

ti su

l ter

ritor

io n

azio

nale

, che

su

cces

siva

men

te a

l 18

dic

embr

e 20

13 e

non

oltr

e i

cinq

ue

anni

su

cces

sivi

si

ano

stat

i co

nver

titi,

parz

ialm

ente

o

tota

lmen

te,

alla

pr

oduz

ione

di

bi

omet

ano.

Il D

ecre

to p

reve

de t

re t

ipol

ogie

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ince

ntiv

azio

ne p

er i

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omet

ano

imm

esso

nel

la r

ete

del

gas

natu

rale

, a

seco

nda

della

sua

dest

inaz

ione

d’u

so:

- il

rilas

cio

di C

ertif

icat

i di I

mm

issi

one

in C

onsu

mo

(CIC

) pe

r il

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etan

o im

mes

so n

ella

ret

e de

l ga

s na

tura

le c

on

dest

inaz

ione

spec

ifica

per

i tra

spor

ti;

2013

– n

.d.

Page 61: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

57

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

-

un i

ncen

tivo

mon

etar

io p

er i

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omet

ano

imm

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nel

la

rete

di

trasp

orto

o d

i di

strib

uzio

ne d

el g

as n

atur

ale,

sen

za

spec

ifica

des

tinaz

ione

d'u

so;

- un

ince

ntiv

o m

onet

ario

tram

ite le

tarif

fe p

er la

pro

duzi

one

di e

nerg

ia e

lettr

ica

prev

iste

dal

DM

6 lu

glio

201

2 rif

erite

al

biog

as, p

er il

bio

met

ano

imm

esso

nel

la re

te d

el g

as n

atur

ale

e ut

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ato

in im

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ti di

cog

ener

azio

ne a

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to re

ndim

ento

. La

pro

duzi

one

di b

iom

etan

o è

ince

ntiv

ata

tipic

amen

te p

er

20 a

nni.

MIS

UR

E R

EL

AT

IVE

AL

LE

RE

TI D

I TE

LE

RIS

CA

LD

AM

EN

TO

E T

EL

ER

AFF

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SCA

ME

NT

O

Fond

o di

gar

anzi

a pe

r il

tele

risca

ldam

ento

(D

.Lgs

. 28

/201

1, a

rt.

22)

Fina

nzia

ria

Supp

orto

al

la

real

izza

zion

e de

lle

infr

astru

tture

Inve

stito

ri M

isur

a in

tegr

ativ

a de

l PAN

. Il

D.L

gs.

28/2

011

ha i

stitu

ito u

n fo

ndo

di g

aran

zia

a so

steg

no d

ella

rea

lizza

zion

e di

ret

i di

tel

eris

cald

amen

to,

finan

ziat

o da

un

corr

ispe

ttivo

app

licat

o al

con

sum

o di

gas

m

etan

o (p

osto

iniz

ialm

ente

par

i a 0

,05

c€/S

m3,

a c

aric

o de

i cl

ient

i fin

ali).

Su

cces

siva

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te,

le

risor

se

dest

inat

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ddet

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son

o st

ate

asse

gnat

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Fon

do n

azio

nale

per

l’e

ffic

ienz

a en

erge

tica

istit

uito

da

ll’ar

t. 15

de

l D

.Lgs

. 10

2/20

14.

Il D

.M.

che

fissa

le

mod

alità

di

funz

iona

men

to d

el F

ondo

na

ziona

le p

er l

’effi

cien

za e

nerg

etic

a no

n è

stat

o an

cora

ad

otta

to

2012

– 2

014

Fond

o na

zion

ale

effic

ienz

a en

erge

tica

(D.L

gs. 1

02/2

014,

art.

15

)

Fina

nzia

ria

Sost

egno

al

fin

anzi

amen

to

di

inte

rven

ti di

Pubb

lica

Am

min

istra

zion

e e

inve

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ri pr

ivat

i

Mis

ura

esis

tent

e, p

revi

sta

dal P

AN

Il Fo

ndo

è de

stin

ato

a fa

vorir

e il

finan

ziam

ento

di i

nter

vent

i co

eren

ti co

n il

ragg

iung

imen

to d

egli

obie

ttivi

naz

iona

li di

ef

ficie

nza

ener

getic

a, p

rom

uove

ndo

il co

invo

lgim

ento

di

istit

uti f

inan

ziar

i, na

zion

ali e

com

unita

ri, e

inve

stito

ri pr

ivat

i su

lla

base

di

un

'adeg

uata

co

ndiv

isio

ne

dei

risch

i, co

n

2014

– n

.d

Page 62: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

58

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

pa

rtico

lare

rigu

ardo

alle

segu

enti

final

ità:

- int

erve

nti d

i mig

liora

men

to d

ell'e

ffic

ienz

a en

erge

tica

degl

i ed

ifici

di

pr

oprie

della

Pu

bblic

a A

mm

inis

trazi

one;

-

real

izza

zion

e di

ret

i per

il te

leris

cald

amen

to e

per

il

tele

raff

resc

amen

to;

- ef

ficie

nza

ener

getic

a de

i se

rviz

i e

infr

astru

tture

pu

bblic

he, c

ompr

esa

l'illu

min

azio

ne p

ubbl

ica;

-

effic

ient

amen

to e

nerg

etic

o di

int

eri

edifi

ci d

estin

ati

ad u

so re

side

nzia

le, c

ompr

esa

l'edi

lizia

pop

olar

e;

effic

ienz

a en

erge

tica

e rid

uzio

ne

dei

cons

umi

di

ener

gia

nei s

etto

ri de

ll'in

dust

ria e

dei

serv

izi.

Il Fo

ndo

ha n

atur

a ro

tativ

a ed

è d

estin

ato

a so

sten

ere

il fin

anzi

amen

to

di

inte

rven

ti di

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ficie

nza

ener

getic

a,

real

izza

ti an

che

attra

vers

o le

ESC

O, i

l ric

orso

alle

form

e di

pa

rtena

riato

pub

blic

o-pr

ivat

o, s

ocie

tà d

i pro

getto

o d

i sco

po

appo

sita

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te c

ostit

uite

. Il

D.M

. ch

e fis

sa l

e m

odal

ità d

i fu

nzio

nam

ento

del

Fon

do

nazio

nale

per

l’e

ffici

enza

ene

rget

ica

non

è sta

to a

ncor

a ad

otta

to.

Prom

ozio

ne

e sv

ilupp

o di

te

leris

cald

amen

to

e te

lera

ffre

scam

ento

(D

. Lg

s 102

/201

4, a

rt. 1

0)

Reg

olat

oria

Tu

tela

de

gli

uten

ti,

prom

ozio

ne

e re

gola

zion

e de

lla

conc

orre

nza

Ope

rato

ri M

isur

a es

iste

nte,

inte

grat

iva

del P

AN

E’ d

ato

man

dato

all’

Aut

orità

per

l’en

ergi

a el

ettri

ca, i

l gas

e

il si

stem

a id

rico

di:

- de

finire

gli

stan

dard

del

ser

vizi

o, i

rel

ativ

i si

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i di

co

ntab

ilizz

azio

ne;

- st

abili

re

i cr

iteri

per

la

dete

rmin

azio

ne

e la

pu

bblic

izza

zion

e de

lle ta

riffe

di a

llacc

iam

ento

del

le u

tenz

e e

2014

-n.d

Page 63: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

59

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

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CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

le

mod

alità

per

l'es

erci

zio

del d

iritto

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colle

gam

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e, p

er

i so

li ca

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i nu

ove

reti

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eler

isca

ldam

ento

per

le

qual

i co

mun

i o r

egio

ni s

tabi

lisca

no l'

obbl

igo

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llacc

iam

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, le

tarif

fe d

i ces

sion

e de

l cal

ore;

- i

ndiv

idua

re c

ondi

zion

i di r

iferim

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per

la c

onne

ssio

ne a

l fin

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favo

rire

l'int

egra

zion

e di

nuo

ve u

nità

di g

ener

azio

ne

del c

alor

e e

il re

cupe

ro d

el c

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e ut

ile d

ispo

nibi

le in

am

bito

lo

cale

.

MIS

UR

E T

RA

SVE

RSA

LI

Dis

posi

zion

i in

m

ater

ia d

i bio

liqui

di/

bioc

arbu

rant

i so

sten

ibili

(D

.Lgs

. 55

/201

1,

D.L

gs.

28/2

011,

D

.M.

23

genn

aio

2012

)

D

iffus

ione

de

i bi

ocar

bura

nti

e bi

oliq

uidi

sost

enib

ili

(targ

et c

omun

itario

al

2020

: 10

%

dei

cons

umi

dei

trasp

orti

cope

rti m

edia

nte

font

i rin

nova

bili

e ta

rget

co

mpl

essi

vo

dei

cons

umi

di

ener

gia

med

iant

e fo

nti

rinno

vabi

li de

l 17%

al

2020

)

Ope

rato

ri de

lle fi

liere

dei

bi

oliq

uidi

/ bio

carb

uran

ti M

isur

a im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PA

N.

Il D

.Lgs

. 55/

2011

, che

ha

rece

pito

la D

iretti

va 2

009/

30/C

E,

e il

D.L

gs. 2

8/20

11 p

reve

dono

che

sia

no a

dotta

ti i c

riter

i di

sost

enib

ilità

com

unita

ri.

Con

il D

.M. 2

3 ge

nnai

o 20

12 e

s.m

.i. è

ent

rato

in v

igor

e il

sist

ema

nazi

onal

e di

ce

rtific

azio

ne

dei

bioc

arbu

rant

i e

biol

iqui

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he d

isci

plin

a le

mod

alità

di v

erifi

ca d

el r

ispe

tto

dei c

riter

i di s

oste

nibi

lità.

Il

Dec

reto

23

genn

aio

2012

: -

istit

uisc

e il

sist

ema

nazi

onal

e di

ce

rtific

azio

ne

per

bioc

arbu

rant

i e b

ioliq

uidi

; - d

etta

le c

ondi

zion

i per

l’ad

esio

ne a

tale

sist

ema;

-

defin

isce

gli

aspe

tti r

elat

ivi

alla

com

unic

azio

ne d

elle

in

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azio

ni r

elat

ive

alle

em

issi

oni

di g

as a

d ef

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ser

ra

prod

otte

dai

com

bust

ibili

per

uni

tà d

i ene

rgia

- d

isci

plin

a le

con

dizi

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er v

erifi

care

il ri

spet

to d

el si

stem

a di

equ

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io d

i mas

sa n

eces

sario

a g

aran

tire

la tr

acci

abili

del p

rodo

tto c

ertif

icat

o lu

ngo

tutta

la fi

liera

. Si

con

side

ri c

he t

ala

sist

ema

ince

ntiv

ante

è i

n vi

a di

m

odifi

ca.

Le m

odifi

che

sono

con

tenu

te n

ello

Sch

ema

di

2012

– n

.d.

Page 64: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

60

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

D

.Lgs

. A

.G.

369

reca

nte

attu

azio

ne d

ella

dir

ettiv

a (U

E)

2015

/652

che

sta

bilis

ce i

met

odi d

i cal

colo

e g

li ob

blig

hi d

i co

mun

icaz

ione

ai

sens

i de

lla d

iretti

va 9

8/70

/CE

rela

tiva

alla

qua

lità

della

ben

zina

e d

el c

ombu

stibi

le d

iese

l e d

ella

di

retti

va

(UE

) 20

15/1

513

che

mod

ifica

la

di

retti

va

98/7

0/C

E,

rela

tiva

alla

qu

alità

de

lla

benz

ina

e de

l co

mbu

stib

ile

dies

el,

e la

di

retti

va

2009

/28/

CE

, su

lla

prom

ozio

ne d

ell'u

so d

ell'e

nerg

ia d

a fo

nti r

inno

vabi

li.

Sullo

sc

hem

a le

co

mm

issio

ni

com

pete

nti

in

sede

pa

rlam

enta

re V

III

Ambi

ente

e X

Atti

vità

Pro

dutti

ve d

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C

amer

a ha

nno

espr

esso

par

ere

favo

revo

le c

on o

sser

vazi

oni

in d

ata

14 fe

bbra

io 2

017.

Mec

cani

smi

di

coop

eraz

ione

in

tern

azio

nale

(D

.Lgs

. 28

/201

1, a

rt.

35 e

36)

Nor

mat

ivo

Fina

nzia

rio

Rag

giun

gim

ento

deg

li ob

ietti

vi. P

ossi

bilit

à di

in

vest

imen

ti in

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azio

nali.

Altr

i St

ati,

Inve

stito

ri,

TSO

M

isur

a pr

ogra

mm

ata,

pre

vist

a da

l PAN

. Il

D.L

gs. 2

8/20

11 p

reve

de c

he l

’eve

ntua

le i

ncen

tivo

per

il tra

sfer

imen

to

stat

istic

o e

per

i pr

oget

ti co

mun

i do

vrà

com

unqu

e es

sere

in

ferio

re

al

valo

re

med

io

pond

erat

o de

ll’in

cent

ivaz

ione

de

lla

prod

uzio

ne

elet

trica

da

fo

nti

rinno

vabi

li in

Ital

ia.

2011

-n.d

Sem

plifi

cazi

one

iter

auto

rizz

ativ

i (D

.Lgs

. 28

/201

1, a

rt. 5

, 6, 7

e

D.L

gs.

n.

222/

2016

cd

. “S

cia

2”

Tab

. Se

z. II

.3)

Nor

mat

iva

Sem

plifi

cazi

one

e ac

cele

razi

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proc

edur

a au

toriz

zativ

e

Inve

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ri /

Ute

nti

final

i/ Pu

bblic

a A

mm

inis

trazi

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Mis

ura

esis

tent

e e

impl

emen

tata

, pre

vist

a da

l PA

N.

Il D

.Lgs

. 28/

2011

ha

prev

isto

lo s

nelli

men

to e

acc

eler

azio

ne

degl

i ite

r au

toriz

zativ

i pe

r gl

i im

pian

ti al

imen

tati

a fo

nti

rinno

vabi

li, s

empl

ifica

ndo

il qu

adro

con

l’in

divi

duaz

ione

di

tre d

iffer

enti

tipol

ogie

di a

utor

izza

zion

i:

- aut

oriz

zazi

one

unic

a (A

U);

- pro

cedu

ra a

bilit

ativ

a se

mpl

ifica

ta (P

AS)

; - c

omun

icaz

ione

al C

omun

e pe

r Atti

vità

di E

diliz

ia L

iber

a.

Le

Reg

ioni

po

sson

o,

per

talu

ne

tipol

ogie

e

sogl

ie

di

impi

anti,

se

mpl

ifica

re

ulte

riorm

ente

le

pr

oced

ure

Mar

zo 2

011-

n.d

Page 65: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

61

DEN

OM

INA

ZIO

NE

E R

IFER

IMEN

TO D

ELLA

M

ISU

RA

TIPO

DI

MIS

UR

A

RIS

ULT

ATO

ATT

ESO

D

ESTI

NA

TAR

I (G

RU

PPO

E/O

ATT

IVIT

À)

POLI

TIC

HE/

MIS

UR

E ES

ISTE

NTI

/PR

OG

RA

MM

ATE

D

ATA

DI I

NIZ

IO E

C

ON

CLU

SIO

NE

DEL

LA M

ISU

RA

au

toriz

zativ

e (s

ono

già

dive

rse

le

Reg

ioni

ch

e ha

nno

prov

vedu

to a

legi

fera

re in

tal s

enso

). M

isure

di

ra

zion

aliz

zazi

one

(D.L

gs.

28/2

011,

art.

12

)

Nor

mat

ivo

- Fina

nzia

rio

Raz

iona

lizza

zion

e pr

oced

ure

Inve

stito

ri / U

tent

i fin

ali

M

isura

pro

gram

mat

a, p

revi

sta

dal P

AN.

Il D

.Lgs

. 28

/201

1 ha

pre

vist

o l’a

dozi

one

di m

isur

e di

se

mpl

ifica

zion

e ai

fin

i del

rio

rdin

o de

gli o

neri

econ

omic

i e

finan

ziar

i e

delle

div

erse

for

me

di g

aran

zia

richi

esti

per

l'aut

oriz

zazi

one,

la

conn

essi

one,

la

cost

ruzi

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l'es

erci

zio

degl

i im

pian

ti da

font

i rin

nova

bili

e il

rilas

cio

degl

i inc

entiv

i ai

med

esim

i im

pian

ti.

2013

– n

.d.

Form

azio

ne

e in

form

azio

ne (

D.L

gs.

28/2

011,

art.

14)

Non

vi

ncol

ante

Info

rmaz

ione

, ca

mbi

amen

to

di

com

porta

men

to

Ope

rato

ri,

prog

ettis

ti,

Reg

ioni

, En

ti lo

cali,

ci

ttadi

ni, i

mpr

ese,

ecc

.

Misu

ra im

plem

enta

ta, i

nteg

rativ

a de

l PAN

. Il

D. L

gs. 2

8/20

11 h

a pr

evis

to la

real

izza

zion

e di

un

porta

le

info

rmat

ivo

sulle

fon

ti rin

nova

bili

e l’e

ffic

ienz

a en

erge

tica,

ne

lla r

espo

nsab

ilità

del

GSE

. In

ess

o so

no c

onte

nute

, tra

l’a

ltro,

info

rmaz

ioni

circ

a in

cent

ivi,

iter a

utor

izza

tivi,

buon

e pr

atic

he, a

zion

i da

met

tere

in p

ratic

a pe

r la

sost

enib

ilità

e il

ris

parm

io e

nerg

etic

o, e

tc.

Otto

bre

2011

n.d.

Sist

emi

di

qual

ifica

zion

e de

gli

inst

alla

tori

(D

.Lgs

. 28

/201

1, a

rt. 1

5; D

.L.

n. 6

3/20

13)

Nor

mat

ivo

Gar

anzi

a di

qu

alità

ne

lla

inst

alla

zion

e di

im

pian

ti a

FER

Inst

alla

tori

Mis

ura

impl

emen

tata

, int

egra

tiva

del P

AN.

La q

ualif

ica

prof

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e pe

r l’a

ttivi

tà d

’inst

alla

zion

e e

di

man

uten

zion

e st

raor

dina

ria d

i ca

ldai

e, c

amin

etti

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ufe

a bi

omas

sa,

di

sist

emi

sola

ri fo

tovo

ltaic

i e

term

ici

sugl

i ed

ifici

, di s

iste

mi g

eote

rmic

i a b

assa

ent

alpi

a e

di p

ompe

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calo

re,

può

esse

re c

onse

guita

con

cor

si s

peci

fici

attiv

ati

dalle

Reg

ioni

pro

vved

ono

ad a

ttiva

re.

Ago

sto

2013

n.d.

Rip

artiz

ione

de

gli

obie

ttiv

i na

zion

ali

tra

le r

egio

ni (

D.L

gs.

28/2

011,

ar

t. 37

D.M

. 11

m

aggi

o 20

15)

Nor

mat

ivo

Mig

liore

co

ordi

nam

ento

de

lle

funz

ioni

del

lo S

tato

e

delle

re

gion

i e

cons

egue

nti

indi

cazi

oni

ai

gest

ori

Reg

ioni

e

prov

ince

au

tono

me,

ges

tori

di re

te,

prod

utto

ri

Mis

ura

impl

emen

tata

, pre

vist

a da

l PAN

La

rip

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de

gli

obie

ttivi

na

zion

ali

tra

le

regi

oni,

effe

ttuat

a in

acc

ordo

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Page 66: Camera dei deputatidocumenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AP0120.pdf · dati Eurostat, infatti, l’Italia ha registrato una domanda di energia primaria nel 2014 pari a 143,8 Mtep,

62

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