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IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare 249 22 settembre 2018 WOKSHOP ilQI RETAIL E UFFICI IN CONDOMINIO OSSERVATORIO HALLDIS QUANTO RENDONO GLI AFFITTI BREVI INTERVISTA A MARCO DETTORI , PRESIDENTE ASSIMPREDIL-ANCE CAMBIAMO L’ITALIA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

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IL SETTIMANALEde il Quotidiano Immobiliare

24922 settembre 2018

wokshop ilqiretail e uffici in condominio

osservatoriohalldis

Quanto rendono gli affitti brevi

IntervIsta a Marco dettori, presIdente assImpredIl-anCe

Cambiamo l’italiaprima Che siatroppo tardi

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rubriche

editoriale

report

qitv

deals

3S

articoli

un paese da rigenerarepagina 11

sommarIo

Sommario

il lato “condominiale”del real estate

pagina 25

l’affitto breve ha un futuro lungopagina 31

italia: sfruttare megliole opportunità del turismo mediterraneo

pagina 38

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strumenti per ripensare gli immobiliL’industria del real estate si affida alla filiera manifatturiera per migliorare la qualità degli edifici

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5Seditoriale

EDITORIALE di Guglielmo Pelliccioli

salvare l’italia, adessonon capita tutti i giorni che un’associazione prenda una posizione netta e dura contro l’apparato pubblico, accu-sandolo chiaramente di inefficienza su un tema impor-tante come quello della manutenzione delle infrastrutture del paese. È successo questa settimana all’assimpredil ance di milano, dove il suo presidente marco dettori, ha dato sfogo alla stura di pensieri che noi del mondo im-mobiliare conosciamo e condividiamo da sempre.c’è un paese che va alla malora, ha detto in sostanza dettori, e nessuno tra chi copre responsabilità pubbli-che, sembra interessarsene. il viadotto di genova è stato l’apice di un’escalation di malagestione che va avanti da parecchi anni e che sta mettendo in ginocchio il paese. Quanti altri ponti, viadotti sono a rischio? quanti immo-bili pubblici e privati sono in gravi condizioni di stabilità o semplicemente posizionati in aree soggette a sismi o ad alluvioni idrogeologiche?c’è un ‘italia da salvare, c’è un’italia da demolire, c’è un’italia di preservare. Questa italia è il nostro passato ed è tutto il nostro futuro, non possiamo rimanere indiffe- renti. c’è praticamente un territorio da rigenerare, milioni di edifici da ristrutturare, opere pubbliche da monitorare su cui intervenire per rimetterle in condizioni di utilizzo normale. le parole di marco dettori dovrebbero essere diffuse su tutti i giornali, alla televisione, nei posti di la-voro, dove vivono gli italiani. Sono un allarme che non può essere trascurato o ignorato. anche noi de ilQi fare-mo la nostra parte per tenerle vive nella coscienza dei nostri lettori.

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dealS 7S

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4,9 milioniternienergia e Sonnedix San giorgio S.r.l hanno sottoscritto il contratto di acquisizione (closing) da parte di Sonnedix San giorgio della Spv Sonnergia Srl, nella quale è confluito il perimetro del parco impianti oggetto dell’operazione. Si tratta, in particolare, di n. 10 impianti fotovoltaici in italia di potenza complessiva installata pari a 11 mW, già di piena proprietà del gruppo ternienergia. le due parti sono state assistite da orrick come consulente legale.

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La Banca d’Italia intende alienare l’edificio sito in Pesaro, Via G. Rossini n. 79, con una procedura di vendita senza base d’asta. L’immobile è dotato di due accessi, il princi-pale da Via G. Rossini, l’altro dalla Via Marsala e ha una superficie commerciale di circa 3.286 mq.Il complesso immobiliare è composto da un unico corpo di fabbrica e consta di quattro pi-ani fuori terra, oltre al seminterrato e al sotto-tetto.Le destinazioni d’uso principali sono istituto di credito e residenziale per la presenza di allog-gi situati ai piani secondo e terzo.

L’immobile, situato nel perimetro del Centro Storico della città a 300 metri dalla centrale Piazza del Popolo, viene venduto libero ad eccezione di uno degli alloggi locato fino al 30 aprile 2018 (in forza di contratto regolarmente disdettato) e una cabina di trasformazione elettrica locata fino al 2020.

Classe energetica: F - EPgl,nren: 27.836 kWh/m² anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è il 12 ottobre 2018.

LA BANCA D’ITALIA AVVIA LA VENDITADI UN IMMOBILE SITO IN PESARO,

VIA G. ROSSINI 79, SENZA BASE D’ASTA

Per maggiori informazioni e dettagli, www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

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report 9S

Fonte: elaborazioni Patrigest su dati Agenzia delle Entrate

AnALIsI DELLE cOmpRAvEnDITE 2017 pER cLAssE DImEnsIOnALE: mILAnO, ROmA, pALERmO

report a Cura dipatrigest

casa, gli acquisti per classe dimensionaleSotto la lente i mercati di Milano, Roma e Palermo

dalle analisi effettuate da patrigest, su dati agenzia delle entrate, emergono sensibili dif-ferenze nel numero di transazioni normalizzate (ntn) suddivise per classe dimensionali in tre grandi città quali roma milano e palermo, che riflettono anche le rispettive speci-ficità a livello territoriale. In particolare nel 2017, la classe dimensionale maggiormente compravenduta nelle città di Roma e Milano è quella riferita ad unità di superficie com-presa tra i 50 e gli 85 mq. nella città di palermo assistiamo invece ad un numero mag-giore di transazioni riferite ad una classe dimensionale più grande, quella la cui superfi-cie delle unità è compresa tra gli 85 ed i 115 mq. da evidenziare invece come la classe dimensionale più piccola è cioè quella riferita ad unità di dimensioni inferiori ai 50 mq è di gran lunga più compravenduta nel capoluogo lombardo.

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< 50 mq 50 | 85 mq 85 | 115 mq 115 | 145 mq > 145 mq

ROMA

MILANO

PALERMO

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La Banca d’Italia intende alienare l’immobile sito in Benevento, Piazza Risorgimento 7, con una procedura di vendita senza base d’asta. L’asset immobiliare, sito a ridosso del centro storico della città, è composto di due distinte strutture con destinazione d’uso mista: istitu-to di credito, residenziale, locali per esercizi sportivi. La prima struttura, già adibita a Filiale del-la Banca, è costituita da una grande piastra servizi e da due torri di diversa altezza ove si trovano, su un totale di 7 piani (di cui 2 piani interrati e 1 piano copertura) i locali adibiti ad istituto di credito, 9 unità abitative, 9 cantine e 3 autorimesse.La seconda struttura, adibita a complesso sportivo, è composta da un campo sportivo all’aper- to e da due corpi di fabbrica su 1 piano: il più grande con sale ricreative e spogliatoi; il più pic-colo adibito a deposito.La superficie commerciale di uffici e residenze è di 3.873 mq circa. Il complesso sportivo ha una superficie lorda di 3.332 mq circa di cui 3.087 mq circa scoperti.Si segnala che, sulla base di Convenzione con il Comune di Benevento, le aiuole ornamentali antistanti l’edificio sono in uso alla Banca. Classe Energetica uffici: G - Indice di prestazione energetica da 25.63KWh/m3 anno a 69.28 KWh/m3 anno. Classe Energetica abitazioni: G - Indice di prestazione energetica 129.26 KWh/m2 anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è il 12 ottobre 2018.

LA BANCA D’ITALIA AVVIA LA VENDITADI UN IMMOBILE SITO IN BENEVENTO, PIAZZA

RISORGIMENTO 7, SENZA BASE D’ASTA

Per maggiori informazioni e dettagli, www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

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11SuN pAEsE dA rigENErArE

di Guglielmo Pelliccioli

un paeseda rigenerare

a marco dettori l’idea frullava da un po’ nella testa. Quella di denunciare lo stato di abbandono di gran parte del patrimonio costruito in italia. Sia esso costituito da ponti, strade, infrastrutture, edifici e palazzi di ogni tipo. il crollo del viadotto di genova ha, se possibile, portato al livello di guardia la pazienza del presidente di assimpredil ance che ha visto questa enne-sima tragedia come il punto di non ritorno di una situazione che, definire drammatica, è eufemistico. Quello che l’ance andava dicendo da mesi ora è diventato indifferibile e la chiamata di marco dettori suona come un in-vito a muoversi, a reagire, a non subire più l’inettitudine di chi ha il dovere

Investire in sicurezza per vincere la sfidadella riqualificazione del nostro patrimonio immobiliare

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12SuN pAEsE dA rigENErArE

assimpredil anCe

soCietà

di garantire la sicurezza del territorio e in definitiva degli italiani. uno sfogo forte, duro nei termini e nella sostanza che non passerà inosservato ma che do-vrà essere sostenuto perché ora comincia la fase più difficile, quella della responsabilità e soprattutto del fare. “Noi ci siamo“, hanno detto Dettori e il presidente nazionale buia. vorremmo rispondere che anche noi ci siamo, che il paese c’è e non è più disponibile a su-bire le morti assurde di genova e di tante altre tragedie dovute all’incuria dell’uomo e alla mancanza di una visione politica della tutela del nostro patrimonio in-frastrutturale, immobiliare, artistico e monumentale.

Come definiresti il Paese Italia dal punto di vista delle sue strutture immobiliari (case più infrastrut-ture)? Ti suggerisco alcuni aggettivi: disordinato, disperato, pericoloso, rabberciato, usurato. Come vedi non mi aspetto una risposta positiva se non nell’ipotizzare che tanti problemi, qualunque sia la gravità di essi, possano trasformarsi in una formi-dabile opportunità di lavoro e ricostruzione.credo che gli aggettivi possano essere: usurato, rab-berciato e pericoloso.nell’insieme un paese da rigenerare perché se vuo-le essere moderno, se vuole esistere, deve investi-re. deve manutenere ciò che ha e che gli serve, deve controllare che le condizioni di sicurezza esistano e siano presidiate, deve sostituire ciò che non è più uti-le, deve adeguare ciò che è inadeguato, deve avere rigore nei collaudi.

marCo dettori

persona

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13SuN pAEsE dA rigENErArE

deve essere permanentemente proteso al lavoro e al cambiamento. e deve darsi degli strumenti idonei af-finché i processi di adeguamento e di cambiamento siano effettivamente realizzabili.Occorre però essere disponibili affinché si ricostitui-sca un clima che favorisca questa strategia, il medio e lungo termine è il futuro del nostro paese basato sulla crescita e sulla sicurezza dei cittadini.la conservazione, manutenzione e adeguamento di assets così cruciali per il paese come le infrastrut-ture e le opere pubbliche è priorità assoluta per la popolazione. tempi e modi di intervento non posso-no sottostare alle arcaiche prassi decisionali e buro-cratico-amministrative che da tempo il nostro mon-do denuncia come una delle endemiche debolezze italiane. demolire e ricostruire è e resta un tabù, ma con infra-strutture e opere civili, con un patrimonio abitativo, che hanno anche ben più di 70 anni di età, dobbia-mo avere il coraggio di affrontare l’ammodernamen-to con logiche di efficacia ed efficienza che guardino per tempo alla qualità, adeguatezza funzionale e si-curezza delle reti fisiche. pubblico e privato non possono essere antagonisti del processo di rigenerazione del sistema infrastrut-turale; il contesto e l’urgenza con cui si deve mettere mano ad un piano di adeguamento e potenziamento delle reti fisiche richiede condivisione delle priorità, capacità di programmazione a medio lungo periodo che fissi chiari e misurabili obiettivi, attivazione delle

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Non credo di essere un eroe, sono un imprenditore che vive sulla sua pelle ogni giorno le inefficienze di questo Paese,e che vuole risposte

14SuN pAEsE dA rigENErArE

competenze tecniche e gestionali del pubblico e del privato, di cui il nostro paese non manca, come ci riconosce tutto il mondo. peccato però che, queste competenze, le esportiamo. prima e dopo il codice appalti. Nella tua relazione all’assemblea Generale dell’AN-CE di mercoledì sei andato piuttosto duro contro tutti i soggetti pubblici e privati. Quanto ci deve insegnare la lezione pesantissima di Genova e da dove si deve partire? Purtroppo dopo ogni trage-dia c’è sempre una sorta di onda lunga che alla fine copre tutto e riporta i problemi sotto il livello di guardia. Nessuno si assume il ruolo di ‘coscienza critica’ verso il governo, le istituzioni, i partiti poli-tici, le associazioni, la pubblica opinione, il sistema bancario, la giustizia. Manca insomma un piccolo eroe borghese che non abbia paura di agitare le co-scienze e di sollecitare tutte le forze a darsi da fare. Sinceramente non credo di essere un eroe, sono un imprenditore che vive sulla sua pelle ogni giorno le inefficienze di questo Paese, e che vuole risposte per-ché non c’è nemmeno da porsi domande se quella norma o quell’articolo di legge o del codice dei con-tratti possano essere adeguati o rispettosi del com-plesso dell’ordinamento stabilito; se non funzionano bisogna cambiarli.

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15SuN pAEsE dA rigENErArE

C’è urgenza di riorganizzare lo Stato, riportare una base tecnica preparata e competente sul campo, a tutela degli investimenti, dei cittadini e delle imprese

c’è urgenza di riorganizzare lo Stato, riportare una base tecnica preparata e competente sul campo, a tutela degli investimenti, dei cittadini e delle imprese. imprese che, queste sì, sono sempre di meno e sem-pre meno attrezzate, perché sono obbligate a concor-rere oggi in un clima che non riconosce e non premia il confronto sul piano della competitività sana e del risultato, che non sostiene la crescita, che permette ai furbi di proliferare. basterebbero poche e chiare ri-sposte: perché con una legge di bilancio che destina 140 miliardi alle opere pubbliche il paese è riuscito a cantierare soltanto qualche centinaio di milioni? Sono anni che ripetiamo sempre le stesse istanze, che denunciamo un bisogno urgente di investimenti per la messa in sicurezza e la manutenzione del ter-ritorio e delle infrastrutture, ad ogni tragedia segue l’inaccettabile rito della ricerca dei colpevoli ma alla fine chi paga le conseguenze sono i cittadini. non si può continuare a tacere.

Due terzi della popolazione italiana vive in case vecchie e obsolete, viaggia su viadotti arrivati ol-tre i limiti di progetto, il territorio per l’80 per cento è a rischio sismico o idrogeologico. Il nostro pa-trimonio artistico, unico al mondo, è dentro que-sta situazione di drammatica emergenza. Se mi consenti il paragone l’Italia è come Venezia. Qua-rant’anni fa Indro Montanelli aveva lanciato un al-larme sulla fine della città lagunare; nessuno lo ha ascoltato così come nessuno sembra sentirsi ad-dosso la responsabilità di salvare l’Italia. Come si fa a rendere consapevole la politica che questo è il suo primo indifferibile dovere: tutelare i cittadini? i morti del ponte morandi dovrebbero servire a tutti a dire: basta così! abbiamo esagerato. abbiamo, vera-mente, esagerato!

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LA LogisticA iNgrANA LA MArciA

certo, ci sono tante cose da fare nel programma di ogni governo. anche quelle seduttive e sedative che sono state alla base del successo del voto, di volta in volta. ma ci sono sicurezza e crescita dei cittadini e del paese, e queste non possono essere svendute. devono essere, sempre, al primo posto.È di queste emergenze che la politica deve incomin-ciare ad appassionarsi, e deve cominciare ad ap-passionarsi in fretta, magari prima che cada un altro ponte o un soffitto, con un’altra drammatica, ingiu-sta, evitabile strage di innocenti.viviamo un contesto dove la relazione tra procedu-re amministrative e codice appalti sta diventando la tomba dell’avvenire delle opere pubbliche in italia.un codice degli appalti ambizioso, forse anche trop-po, calato in un contesto amministrativo e normativo rigido e procedurizzato, mediamente impreparato e inadeguato a riceverlo: sul fronte delle imprese e del-la pubblica amministrazione. un blocco oggi strutturale per il paese, che invece di rendere fluida la fase di programmazione, gara e cantieramento delle opere, diventa oggi un labirinto di specchi dove orientarsi è pericoloso, improbabi-le. Un quadro normativo dove perfino giuristi e avvo-cati si muovono con difficoltà. E in questo contesto, committenti ed imprese, sono stati lasciati soli.

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E finché il sistema delle imprese si lamenta, siamo retrogradi, ancorati al passato, lontani dalla realtà, dal progresso. Ma quando perfino i Sindaci, i Comuni, si uniscono alle lamentele e assecondano un grido di allarme con le imprese, e mi riferisco al recente mo-nito lanciato dall’associazione nazionale dei comuni d’italia e dall’associazione nazionale dei costruttori edili, forse vale la pena di attaccare la spina, sinto-nizzarsi, e muoversi! provate a chiedere ai cittadini della zona del cratere (i terremotati di amatrice e di accumoli, per esempio) che cosa ne pensano delle normative sulle discariche e sulla rimozione delle macerie, ferme da oltre due anni in attesa di un destino. caliamoci tutti noi nel-la prospettiva di questa gente, violentata prima dalla natura inesorabile e poi avvilita dalla procedura, dalla norma, dal cavillo, dalla legge e dalla burocrazia. ance ha fatto molte battaglie su questo tema. la recente campagna “Un Paese da codice rosso” ha generato un sito per raccogliere tutte le situazioni di opere pubbliche bloccate, a rischio, dimenticate. le segnalazioni sono innumerevoli, in aumento, da rab-brividire.Se la politica non reagisce bisognerà sostenere la protesta dei cittadini, bisognerà spiegare cosa non funziona in questo paese e non lasciar cadere la ten-sione.cambiare approccio è indispensabile e per farlo bi-sogna agire sulla cultura del bene collettivo.

Se la politica non reagisce bisognerà sostenere la protesta dei cittadini, bisognerà spiegare cosa non funziona in questo Paesee non lasciar cadere la tensione

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Come tu stesso hai dichiarato nella tua relazione il mondo ANCE è estremamente parcellizzato con aziende spesso di uno o due dipendenti. È chiaro che con queste dimensioni non si possono imma-ginare percorsi di crescita nè culturale nè dimen-sionale. Vi siete posti il problema in Associazione e quali ipotesi di soluzione vi siete dati?in 10 anni il settore, tra occupati diretti e dell’indotto, ha perso più di 600 mila unità a livello nazionale. anche nel nostro territorio le costruzioni registrano una progressiva riduzione della base imprenditoriale e occupazionale, abbiamo perso quasi il 30% della capacità produttiva. Nonostante questo, nel 2017 Camera Metropolitana registra iscritte 55.505 imprese attive, di cui più della metà sono ditte individuali, le società di capitali sono solo il 27,4%, con una media di addetti per impresa di 2,2 unità. va amaramente stigmatizzato che il mondo delle im-prese di costruzioni si è ridotto ad un sistema di mi-cro realtà alle quali peraltro, è affidata la tutela della sicurezza e del valore patrimoniale delle famiglie.un esercito di partite iva, soggetti titolati a fatturare, che possono operare in cantieri edili senza partico-lari requisiti in termini di competenze riscontrabili, di mezzi e di capitali.da anni denunciamo l’insostenibilità di un sistema che consente, senza bisogno di alcuna qualifica pro-fessionale, l’esercizio dell’attività di impresa nel set-tore delle costruzioni.

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Bisogna puntare a una seria qualificazione delle im-prese che metta fine a questo assurdo proliferare di “imprenditori” improvvisati, che popolano poi un sottobosco non controllabile e che alimenta pesan-ti distorsioni concorrenziali. bisogna porre barriere all’accesso e qualificare chi è nel mercato.Serve un sistema più incisivo di controllo per far emergere questo fenomeno. per questo abbiamo proposto al Comune di Milano il progetto “cartelli di cantiere” con l’obiettivo di imporre per tutti i cantieri, anche per i micro interventi non soggetti a permessi edilizi, l’esposizione visibile di un cartello che con-senta ispezioni attraverso l’uso di una lettura digitale delle informazioni riportate. per le imprese iscritte alla nostra bilateralità, forma-zione professionale e di sicurezza sono a livelli ele-vatissimi sotto il profilo qualitativo ma anche quanti-tativo. così non avviene per tutti quelli che operano nei nostri cantieri, che non applicano il nostro con-tratto di lavoro speculando sul costo sulla pelle dei lavoratori.ci siamo ampiamente confrontati con le organiz-zazioni sindacali di settore e con le organizzazioni artigiane su questo tema, convenendo nell’ultimo contratto collettivo provinciale di settore dell’edilizia, recentemente rinnovato, che è interesse di tutte le imprese che rappresentiamo lavorare per giungere a regole unificate per quanto riguarda formazione e si-curezza del lavoro in cantiere.Assimpredil Ance sta lavorando per la qualificazio-ne, la formazione tecnico professionale e la crescita delle competenze. ma stiamo anche lavorando con

Bisogna puntare a una seria qualificazione delle imprese che metta fine a questo assurdo proliferare di “imprenditori” improvvisati, che popolano poi un sottobosco non controllabile e che alimenta pesanti distorsioni concorrenziali

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servizi di accompagnamento specifici come lo Spor-tello digitalizzazione e bim con una capillare azione di alfabetizzazione e di ricucitura delle relazioni tra pezzi della filiera. l’aggregazione tra imprese è ancora un fenomeno sporadico, ma si sta affermando un nuovo modello re-lazionale di filiera con logiche molto innovative: i con-tratti collaborativi iniziano ora a imporre nel mercato un diverso approccio tra i soggetti della commessa e stiamo definendone i contenuti tipo.e poi c’è il tema delle norme, a partire dal codice dei contratti su cui abbiamo fatto molte battaglie con scarsi risultati. da un lato ci si chiede di diventare più industria delle costruzioni e dall’altro si demolisco-no tutti i presupposti perché questo possa avvenire: dall’uscita del codice i bandi emessi hanno spezzet-tato i valori delle gare per sottrarsi all’offerta econo-micamente più vantaggiosa e poter continuare nel più facile percorso del massimo ribasso. È stata bandi-ta l’offerta integrata che comportava una capacità di integrare progettazione ed esecuzione. il committen-te pubblico, che ha il dovere di agire coerentemente all’obiettivo di far crescere un mercato più strutturato e qualificato, è completamente mancato e non si ve-dono segnali di un cambio rapido di rotta.

marco dettori Assimpredil ANCE gabriele buia ANCE

20SuN pAEsE dA rigENErArE

interviste qitv

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Il tema del futuro per il mondo immobiliare è la ri-generazione che in buona parte rappresenta già una buona fetta del fatturato delle vostre imprese. Però anche qui occorrerebbe avere un visone strategica più ampia su ciò che si vuole fare per le città e i cen-tri urbani e su come farlo. È indubbio però che se partisse un progetto di ampio respiro per l’industria immobiliare del Paese, ma più in generale per l’ap-parato produttivo, sarebbe una crescita di dimensio-ni colossali. Perchè è così difficile dare il via a un progetto di così ampia e indiscussa valenza?il nostro paese ha visto, tra gli anni cinquanta e la fine degli anni ottanta, un periodo di grande sviluppo delle infrastrutture, delle reti della mobilità, delle con-nessioni fisiche, dell’avvicinamento dei distretti, dei territori, delle economie, delle regioni e delle persone, dei trasporti. poi si è fermato. alla manutenzione di ponti, dighe, strade, alla costru-zione di nuove reti, al completamento di un progetto per il futuro sono arrivate altre priorità, giocate sul-la contrapposizione delle posizioni, sulla prevalen-za ideologica prima, sul successo elettorale dopo e durante. il paese si è avviluppato in un groviglio bu-rocratico amministrativo che ci ha portato ad oggi. negli ultimi 10 anni la crisi ha rallentato qualsiasi processo di innovazione nel comparto delle costru-zioni, i tecnici nella pubblica amministrazione sono diventati un optional e sono stati progressivamente rimossi o delegittimati. la struttura dello Stato si è spostata sempre più sulle funzioni amministrative e le leggi non organiche ne hanno impedito una effi-cace e sana organizzazione. ci siamo impantanati

21SuN pAEsE dA rigENErArE

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nella burocrazia, a tutti i livelli istituzionali, incapaci di una azione efficace di controllo a valle, le procedu-re a monte sono divenute il pretesto per rallentare gli investimenti. in questo contesto, anche le imprese hanno perso il loro ruolo fondamentale di appaltatori responsabili. hanno vinto le derive, le più indegne e le più spaventose. e con l’esito strutturale della pre-carietà diffusa, accentuata dalla peggiore crisi eco-nomica della storia, siamo arrivati ad oggi.le risorse sono andate altrove, a coprire la spesa corrente. e pazienza se un piano generale di manu-tenzione straordinaria di infrastrutture e opere civili avrebbe potuto creare occupati, pil, crescita o na-scita di nuove aziende, reddito e imposte: non era un problema del paese ma del settore delle costruzioni. la politica ha fatto scelte diverse, l’importante è es-sere seduttivi e sedativi, da oltre 25 anni si continua a giocare d’azzardo, vengono giù ponti, crollano soffitti nelle scuole, edifici pubblici abbandonati all’incuria diventano inagibili, l’invarianza di interventi sul terri-torio consente alla natura di scatenarsi, intere zone vengono alluvionate almeno una volta all’anno. Si muore per una frana o si annega sotto un cavalcavia per una giornata di pioggia. ogni tre/cinque anni un terremoto distrugge qualche zona del paese.ma non basta, si fronteggiano le emergenze e si ri-manda un piano strutturale per il paese. e se questo è il quadro dei lavori pubblici non certo si può essere ottimisti sul fronte del mercato privato. Semplificazione e snellimento sono ancora una uto-pia, tempi e modi di operare della pubblica ammini-strazione sono lontani dai tempi e modi del mercato: ci vogliono ancora anni per completare le pratiche urbanistiche in un quadro di regole incerto e che cambia ogni cambio di amministrazione.

Le risorse sono andate altrove, a coprire la spesa corrente. Un piano generale di manutenzione straordinaria di infrastrutture e opere civili avrebbe potuto creare occupati, PIL, crescita o nascita di nuove aziende, redditoe imposte

22SuN pAEsE dA rigENErArE

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È difficile invertire questo modello Pae-se perché nel tempo è cresciuto il potere della burocrazia che vive e prospera nel-la complessità, che detiene la conoscenza dei processi che essa stessa ha generato a legittimazione della sua esistenza. Scardi-nare questo modello è difficile e lo sa bene anche chi cerca di cambiare da den-tro il sistema. la politica non ha la forza, e forse la volontà, di so-stenere una innovazione strut-turale e il paese non riesce a li-berare le potenzialità di crescita. basti pensare che ancora c’è in-certezza sulla stabilità di misure come il sismabonus e l’ecobonus che hanno sostenuto il rilancio del comparto delle ristrutturazioni. e per finire c’è il tema della fiscalità e della miopia di visione strategi-ca che continua a considerare la casa come risorsa per incremen-tare le entrate dello Stato.Fiscalità, semplificazione, inve-stimenti: non c’è una ricetta già scritta ma se il paese vuole ri-tornare a crescere dovrà ini-ziare a mettere mano a questi tre aspetti e avviare quella ri-forma strutturale che da tem-po chiediamo.

23SuN pAEsE dA rigENErArE

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La Banca d’Italia intende alienare l’immo-bile sito in Reggio Emilia, Piazza Martiri del 7 luglio n. 1 con una procedura di vendita senza base d’asta. L’edificio è stato costruito fra il 1923 e il 1924 nel pieno centro storico della città, nel grande rettangolo della Piazza Martiri del 7 luglio ed è sottoposto a vincolo di interesse storico ar-tistico ai sensi del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. La vendita è, pertanto, subordinata al rilascio dell’autorizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Il fabbricato ha pianta rettangolare, è costitui-to da tre piani principali oltre al piano interrato e al sottotetto e ha una superficie commerciale di circa 4.427 mq.

Classe energetica uffici e assimilabili: D – EPtot da 38,59 kWh/m³/anno a 39,94 kWh/m³/anno.Classe energetica abitazioni: G – EPtot da 217,46 kWh/m²/anno a 286,29 kWh/m²/anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è il 12 ottobre 2018.

LA BANCA D’ITALIA AVVIA LA VENDITADI UN IMMOBILE SITO IN REGGIO EMILIA, PIAZZA

MARTIRI DEL 7 LUGLIO, SENZA BASE D’ASTA

Per maggiori informazioni e dettagli, www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

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25SiL LAto “coNdoMiNiALE” dEL rEAL EstAtE

il lato “condominiale”del real estateResoconto del Workshop de ilQI:il condominio commerciale e terziariodi Cristina Giua

il segmento di mercato che non ti aspetti, perché poco capito e ancor meno rac-contato: potremmo definire così il mondo della gestione su modello condominiale di immobili a vocazione retail e a vocazione direzionale (per ovvie ragioni, la con-ditio sine qua non è che si tratti di immobili multioccupier/multitenant dotati di spazi comuni), che è stato protagonista de Workshop Il Condominio Commercia-le e Terziario, organizzato questa settimana nella sede de il Quotidiano immobi-liare a trescore balneario (bg).undici i relatori invitati da ilQi per i 4 panel di approfondimento (di cui trovate i vi-deo realizzati negli studi della Qitv al termine di questo articolo; ndr), che ci han-no aiutato a capire un modello con cui, giusto per dare una misura di grandezza, viene gestito un buon 30% dei centri commerciali attivi in italia.

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Tanti i temi “sul piatto” di cui si è discusso nel corso della riunione - rigorosamente off the records, come prevedono le “regole di ingaggio” del workshop - che ha aperto la sessione di lavori dell’incontro. a segui-re, come da scaletta, la registrazione dei panel, di cui vi anticipiamo alcuni spunti. partiamo con il panel di apertura, dedicato a Fisco e condomini terzia-rio-commerciali. insieme a luca verpelli, ammini-stratore delegato di odosgroup (al debutto nel ruolo per lui inedito di moderatore), i tre relatori presen-ti in studio (Luca Fiorin responsabile commercia-le di Promocentro Italia, Mattia Furloni consigliere delegato di Diospyrus e Paolo Carmagnola, com-mercialista dello studio Commercialisti&Avvocati, hanno messo a fuoco le difficoltà di modelli fiscali e giuridici che si rifanno alla gestione di condomini di tipo residenziale, senza prendere in considerazione le differenze di un modello industriale di gestione del retail, che passa da esigenze di rapidità decisiona-le, di investimento, di analisi e marketing totalmente sconosciuti al mondo della gestione abitativa.gestione e servizi per i condomini commerciali è l’ar-gomento a cui è stato dedicato il panel successivo. ospiti in studio, in qualità di relatori, Oscar Paniati re-sponsabile divisione property & facility management di AGIRE (Gruppo IPI), José Maria Robles general manager of property management Sonae Sierra Italy e Luca Verpelli, ad Odosgroup. Rendere efficienti

26SiL LAto “coNdoMiNiALE” dEL rEAL EstAtE

luCa verpelli

persona

luCa fiorin

persona

mattia furloni

persona

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(e dunque competitivi) i condomini commerciali non è semplice – come è emerso dalla discussione davan-ti alle telecamere –: la struttura normativa del con-dominio rende infatti complesso gestire e investire in queste strutture. Si tratta tuttavia di una grande op-portunità, a maggior ragione in una fase come quella attuale in cui la tecnologia e l’innovazione impianti-stica permettono grandi interventi a costi ridotti. a monte di tutto questo, è emerso chiaramente un pro-blema “culturale” e di visione condivisa e strategica, che dovrebbe accomunare i proprietari immobiliari.non solo di centri commerciali, ma anche di un’altro aspetto di questo settore, ovvero di uffici, si è par-lato nel corso de 3° panel dedicato all’aspetto dei Servizi tecnici per i condomini terziario-comerciali. hanno affrontato il tema Barbara Fagioli, marketing & proposal engineering manager di FSI Company e Dario Bettiol, head of marketing per l’italia di Zum- tobel Group. barbara fagioli di fSi company ha svi-luppato, in particolare, l’aspetto del facility mana-gement e delle diverse esigenze degli utilizzatori di spazi direzionali e commerciali. la parte conclusi-va del panel è stata dedicata all’efficienza energeti-

27SiL LAto “coNdoMiNiALE” dEL rEAL EstAtE

josé maria robles

persona

barbara fagioli

persona

dario bettiol

persona

osCar paniati

persona

paolo Carmagnola

persona

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ca, che fagioli ha affrontato in chiave di obblighi di adeguamento degli impianti “individuali”, imposti dalle recenti direttive ue in materia. mentre bettiol di zumtobel group ha trattato l’aspetto dell’illumina-zione (con focus sui prodotti e i servizi più adatti per la gestione di un condominio commerciale e terziario e sui trend in atto nei rispettivi segmenti di mercato).Quarto e ultimo panel dedicato alla Promozione e marketing nei condomini terziario-commerciali, vi-sti come valore aggiunto all’interno di una più ampia strategia commerciale e di comunicazione. hanno preso parte all’incontro, condotto da luca verpelli di odosgroup, Michele Neri, consulente marketing, Andrea Bonora, direttore marketing e operation ma-nager di Gallerie Commerciali Bennet e Andrea Gal-lerini, president dell’agenzia Jet’s. fondamentale in questo campo è l’analisi del contesto in cui i centri commerciali operano, in modo da attuare strategie di promozione veicolate dalle nuove tecnologie e dalle piattaforme social.

28SiL LAto “coNdoMiNiALE” dEL rEAL EstAtE

andrea gallerini

persona

andrea bonora

persona

miChele neri

persona

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i video su qitv

il fisco e i condominiterziario-commerciali

Paolo Carmagnola - Commercialisti&AvvocatiLuca Fiorin - PromocentroMattia Furloni - Diospyrus

modera Luca Verpelli - Odosgroup

gestione e servizinei condomini

terziario-commercialiLuca Verpelli - Odosgroup

Oscar Paniati - AGIRE (Gruppo IPI)José Maria Robles - Sonae Sierra

servizi tecniciper i condomini

terziario-commercialiBarbara Fagioli - FSI CompanyDario Bettiol - Zumtobel Group

promozione e marKetingnei condomini

terziario-commercialiMichele Neri

Andrea Gallerini - Jet’sAndrea Bonora - Gallerie Commerciali Bennet

modera Luca Verpelli - Odosgroup

29SiL LAto “coNdoMiNiALE” dEL rEAL EstAtE

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La Banca d’Italia intende alienare l’immobile sito in Pordenone, Via Mazzini, 8 con una pro-cedura di vendita senza base d’asta. L’asset si trova nel centro di Pordenone, nei pressi di Piazza Cavour lungo la confluenza dei due principali corsi cittadini, (Corso Vit-torio Emanuele e Corso Garibaldi). L’edificio, destinato ad ospitare la sede della Banca d’Italia, è stato costruito alla fine degli anni ‘60 con struttura completamente in cemento armato. L’asset è un complesso edilizio com-posto da un unico edificio ha una superficie commerciale di 2.348 mq. è composto da un piano interrato, quattro piani fuori terra e una copertura con vani tecnici; inoltre è presente un’area scoperta adibita a cortile interno.

L’edificio ha una destinazione d’uso mista: istituto di credito e residenziale.

Classe Energetica uffici: D – EPgl,nren da kwh/m² 450 a kwh/m² 479,08.Classe Energetica abitazioni: G – EPgl,nren da kwh/m² 176,12 a kwh/m² 347,92.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è il 12 ottobre 2018.

LA BANCA D’ITALIA AVVIA LA VENDITADI UN IMMOBILE SITO IN PORDENONE,

VIA MAZZINI 8, SENZA BASE D’ASTA

Per maggiori informazioni e dettagli, www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

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31SL’Affitto brEvE hA uN futuro LuNgo

l’affitto breveha un futuro

lungoIl 3° Osservatorio di Halldis evidenzia

un mercato ancora in forte espansione

di Antonio Rainò

la terza edizione dell’osservatorio di halldis sul mercato degli affitti a breve termine, presentato lo scorso giovedì presso la Halldis Gallery in Blend Tower in Piazza IV Novembre 7 a Milano, costituisce un traguardo importante per diverse ragioni: innanzitutto, si consolida ulteriormente questa ricerca che, sebbene sia nata per iniziativa di un’azienda privata, continua a essere l’unico osservatorio economico dedicato a questo settore. in secondo luogo, l’osservatorio si arricchisce dei dati sulla redditività degli immobili, fornendo non solo una visione completa in senso verticale per ciascuna città, ma anche la possibilità di confrontare in modo più

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antonio rainò

persona

halldis

soCietà

32S

approfondito le dinamiche dello short-term tra le città oggetto di analisi (milano, roma, firenze e bologna). È proprio con la sezione dedicata ai rendimenti che l’Osservatorio dimostra come il settore delle locazioni brevi sia ancora in crescita e rappresenti, sia per gli investitori istituzionali sia per i privati, oltre che una fonte di reddito, la soluzione a problemi gestionali e burocratici. la redditività degli immobili viene misurata con due indicatori mutuati dal mondo alberghiero: l’occupazione e il RevPAR. l’occupazione è data dal rapporto tra il numero di notti disponibili rispetto al numero di notti usate. invece il revpar (revenue per available rental) è dato dal prezzo medio giornaliero moltiplicato per l’occupazione.in base a questi indicatori, a Milano il primo semestre 2018 si chiude con una media di occupazione dell’85,68%, in crescita di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo del 2017. il fatturato generato per affitto (misurato tramite revpar) risulta più alto nella zona del Quadrilatero della Moda (€ 197,62/giorno), che supera duomo-centro (€ 134,38) e conciliazione-cadorna (€ 118,24).

L’Affitto brEvE hA uN futuro LuNgo

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33S

nello stesso periodo Roma riporta invece un tasso di saturazione del 69,25%, più alto di quasi il 5% rispetto al primo semestre 2017. il revpar più alto si registra a Trevi (€ 97,08), seguito da Campo de’ Fiori (€ 79,62) e Piazza di Spagna (€ 75,38). bologna presenta dati di occupazione e di revpar di segno opposto: in diminuzione l’occupazione del 3% ma in incremento del 3,99% dei prezzi medi, per un risultato di sintesi del revpar comunque positivo dello 0,88%. Il quartiere bolognese con il rendimento più alto resta il centro (€ 79,35), molto distaccati tutti gli altri, se si considera che il secondo più redditizio è Saffi-Ospedale Maggiore con un RevPAR di € 47,50.firenze registra, infine, una situazione speculare rispetto a bologna, segnando un incremento del 2,32% sul tasso di occupazione ma con un calo più consistente dei prezzi medi, dovuto all’elevata disponibilità di immobili soprattutto di privati, che portano il revpar e quindi il rendimento degli immobili a registrare un calo dell’1,89%. A differenza di tutte le altre città, gli utenti di Firenze non premiano il Centro storico, che ha un RevPAR di € 64,00 superato da Oltrarno € 67,67 e dalle case nelle zone non classificate che, solitamente di dimensioni importanti, arrivano a € 79,00.

L’Affitto brEvE hA uN futuro LuNgo

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nell’arco del semestre preso in considerazione, le 4 città oggetto di analisi sono accomunate dal fatto che il mese con l’occupazione (e quindi il rendimento) più basso è gennaio. l’occupazione più alta a milano è stata nel mese di febbraio (89,32%). a roma (con l’84,42%) e Firenze (con il 78,02%) è stata nel mese di maggio, a Bologna (con il 71,83%) ad aprile. In genere il tasso di saturazione risente di eventi fieristici (fashion Week a milano) e culturali (maggio fiorentino).per quanto riguarda i dati relativi alla permanenza media, come di consuetudine nell’osservatorio halldis, sono stati analizzati separatamente i soggiorni brevi in senso stretto (sotto i 30 giorni) e i soggiorni di media durata (sopra i 30 giorni). Nei soggiorni brevi, Milano batte Roma (8,4 giorni contro 7,5), invertendo i risultati dello scorso semestre. Sempre stabile la permanenza a firenze, intorno ai 6 giorni e, infine, in costante calo la permanenza a bologna che si attesta a 5,5 giorni.Se nei brevi bologna è il fanalino di coda, nei soggiorni superiori ai 30 giorni, il capoluogo emiliano si difende invece molto bene ed è secondo solo a Milano, grazie a quasi 85 giorni di soggiorno medio rispetto ai 108

L’Affitto brEvE hA uN futuro LuNgo

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della capolista. firenze è la terza città per la durata dei soggiorni di lungo periodo con un valore di 77,6 giorni, seguita da Roma che chiude la classifica con 67 giorni.in conclusione, questa terza edizione dell’osservatorio halldis dimostra che il settore delle locazioni brevi è ancora in crescita e rappresenta sia per i proprietari istituzionali sia per i privati non solo una fonte di reddito, anche la soluzione a problemi gestionali e burocratici. nella quasi totalità dei casi, questa tipologia di affitto consente di coprire i costi che un immobile genera anche se inutilizzato ma, per tante combinazioni di location e tipologia di immobile, si può arrivare a rendimenti fino al 7%. ecco perché a dispetto dell’aggettivo breve, il futuro di questo tipo di affitto è ancora lungo.

L’Affitto brEvE hA uN futuro LuNgo

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servizioe interviste qitv

il serviziodi QITV

antonio rainòHalldis

alberto melgratiHalldis

36SL’Affitto brEvE hA uN futuro LuNgo

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La Banca d’Italia intende alienare l’immobile sito in Treviso, Piazza Pola 14, con una proce-dura di vendita senza base d’asta. Il complesso immobiliare è costituito dal Palazzo cosiddetto “Pola” risalente agli inizi dell’800 e sottoposto a vincolo di interesse storico artistico ai sensi del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e da uno stabile adiacente sito su Via P. Bordone acquistato successivamente dalla Banca d’Italia e non sottoposto a vinco-lo di interesse storico artistico.Il complesso, situato nel centro storico di Tre-viso, consta di tre piani fuori terra, un quarto piano sottotetto e un seminterrato e dispone di una corte interna condominiale. La superfi-cie commerciale è di circa 3.260 mq.

Classe energetica uffici e assimilabili da F a G, prestazione energetica globale da 27,65 kWh/mc anno a 57,78 kWh/mc anno.Classe energetica abitazioni: G, prestazione energetica globale da 194,71 kWh/mq anno a 332,44 kWh/mq anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è il 12 ottobre 2018.

LA BANCA D’ITALIA AVVIA LA VENDITADI UN IMMOBILE SITO IN TREVISO,

PIAZZA POLA 14, SENZA BASE D’ASTA

Per maggiori informazioni e dettagli, www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

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38SitALiA: sfruttArE MEgLio LE opportuNità dEL turisMo MEditErrANEo

Il turismo classico, quello delle “vacanze” vere e pro-prie, sia esso balneare o montano o di ogni altro ge-nere che tutti noi facciamo almeno una volta l’anno, è radicalmente cambiato, in particolare negli ultimi anni, per effetto della naturale evoluzione della do-manda ma soprattutto delle variabili sociali, clima-tiche e tecnologiche che lo stanno caratterizzando in questo primo ventennio del nuovo secolo. inoltre, l’attentato alle torri gemelle, le conseguenti tensioni tra il mondo islamico e l’occidente, le guerre in africa e medio oriente e la crisi economica hanno influito non poco nei flussi turistici delle destinazioni che si affacciano sul mar mediterraneo, essendosi spostati più volte dalle coste del Sud europa a quelle del nord

Il quarto Forum MR&Hdal 17 al 19 ottobre ad Atene

di Emilio Valdameri

italia:sfruttare meglio

le opportunitàdel turismo

mediterraneo

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39SitALiA: sfruttArE MEgLio LE opportuNità dEL turisMo MEditErrANEo

africa e viceversa, dal mar egeo ai balcani, dalla tur-chia al marocco. l’italia, pur essendo il centro e al centro del sistema turistico continentale, non sem-pre è riuscita a cogliere tutte le numerose occasioni che le si sono presentate, ma nel 2017 è comunque tornata a registrare risultati decisamente positivi in quasi tutte le destinazioni “mare” più classiche, da nord a Sud, spesso con incrementi a due cifre nelle presenze grazie anche al ritorno dei tedeschi e del-la domanda domestica, latente da molti anni. meno positivi si annunciano i risultati del 2018, anno in cui invece sono tornate a crescere prepotentemente destinazioni come la grecia e l’egitto, meno care e con strutture più moderne delle nostre. delle dina-miche e delle tendenze specifiche del turismo inter-nazionale, si parlerà diffusamente al Mediterranean Resort & Hotel Real Estate Forum (MR&H) che si

mr&h

soCietà

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emilio valdameri

persona

world Capital

soCietà

40SitALiA: sfruttArE MEgLio LE opportuNità dEL turisMo MEditErrANEo

terrà quest’anno ad Atene dal 17 al 19 di Ottobre. giunto alla sua quarta edizione, dopo tre anni in Spa-gna, la manifestazione, stretta parente dell’hotel in-vestment forum di berlino, approda ora sulle coste elleniche grazie all’accordo strategico fra Questex hospitality group, che organizza l’evento, ed enter-prise greece, la società governativa preposta all’at-trazione investimenti, che ha ben colto l’importanza di ospitare questa manifestazione che si rivolge pre-valentemente agli investitori. concedetemi il ramma-rico di averci provato con alcuni amici, qualche anno fa ai tempi dell’eire, a portare la prima edizione in ita-lia, ma l’indisponibilità di partner pubblici rese il tutto

impossibile. come spesso accade, anche in quel caso le nostre istituzioni non hanno compreso l’utilità di favorire l’interscambio di idee, permettendo agli im-prenditori italiani di incontrare da vicino gli operatori specializzati internazionali e coloro che muovono i capitali ed investimenti nel settore turistico, per sti-molare l’evoluzione della nostra offerta nella traccia del cambiamento delle esigenze della clientela mo-derna. chi ne aveva colto la valenza erano stati gli spagnoli, molto più attenti ed orientati alla domanda di noi, e quindi non è un caso che continuino a perfor-mare molto meglio degli italiani; la loro offerta negli ultimi anni è molto migliorata, è più moderna, hanno una stagione più lunga, creatività e organizzazione decisamente superiori alle nostre, anche se il conte-sto naturale nel quale operano non è certo parago-nabile alla varietà dell’entroterra ed alla tipicità delle coste italiane. ed infatti alcune catene alberghiere spagnole stanno valutando di investire in italia, il che

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41SitALiA: sfruttArE MEgLio LE opportuNità dEL turisMo MEditErrANEo

sarebbe utile perché di nuovi resort in italia con ca-pitali italiani ne stanno nascendo pochi, ma soprat-tutto sono poche le ristrutturazioni che permettereb-bero di sfruttare al meglio alcune splendide location ora decisamente poco sfruttate, soprattutto per una clientela internazionale. a dimostrazione che inve-stire bene produce ottimi risultati ci sono gli esempi delle famiglie leali (lefay resorts sul lago di garda ed ora a pinzolo) e melpignano (San domenico-bor-go egnazia a fasano in puglia), invitati da Questex a presentare le loro bellissime proposte all’evento di atene; due idee di vacanza molto diverse fra loro ma con in comune la clientela internazionale alla ricerca di qualità (nel loro caso nella fascia molto alta) e la destagionalizzazione, due fattori fondamentali che dovrebbero essere al centro delle politiche di attrazio-ne investimenti dell’italia. la situazione contingente nel nostro continente, con il miglioramento dei fon-damentali di base, l’aumento del sentiment positivo dei consumatori ed una certa stabilità della mone-ta unica, se non ci saranno significativi spostamenti “politici” nel Parlamento Europeo dopo le prossime elezioni, dovrebbero favorire il mantenimento della crescita di tutti i settori economici ed in particolare di quello turistico e di conseguenza negli investimenti. la speranza è che il nostro governo ne colga i se-gnali e si attivi per creare le migliori condizioni che favoriscano l’ammodernamento dei nostri resort.

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La Banca d’Italia intende alienare l’edificio sito in Taranto, Piazza Ebalia 10, con una pro-cedura di vendita senza base d’asta. L’immobile è dotato di più accessi, il princi-pale da Piazza Ebalia, gli altri sulla Via Ober-dan e sul Lungomare V. Emanuele III ha e ha una superficie commerciale di circa 4.690 mq. Il complesso immobiliare è sottoposto a vin-colo di interesse storico artistico ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.Lo stabile è composto da un unico corpo di fabbrica ripartito su due piani principali oltre un piano interrato, un seminterrato, un piano rialzato e un piano di copertura ed è dotato di un’area cortilizia.

Le destinazioni d’uso principali sono istituto di credito e residenziale per la presenza di alloggi (di cui uno locato fino al 2023) situati al primo e al secondo piano.L’immobile è situato nella zona di “ricomposizione spaziale dell’edilizia esistente di tipo A” nel quartiere “Borgo” al centro del lungomare Vittorio Emanuele III.

Classe energetica: G - EPgl,nren: 12.883 kWh/m² anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è il 12 ottobre 2018.

LA BANCA D’ITALIA AVVIA LA VENDITADI UN IMMOBILE SITO IN TARANTO,

PIAZZA EBALIA 10, SENZA BASE D’ASTA

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qitv

Si parla di adigeo, il noto centro commerciale rea-lizzato nel 2017 a Verona da ECE e dallo sviluppa-tore immobiliare cdS holding. ma questa volta non ci soffermeremo tanto sulle caratteristiche generali del progetto, per entrare invece nel dettaglio delle ca-ratteristiche di sostenibilità della struttura: le scelte progettuali e tecnologiche che hanno permesso ad Adigeo di ottenere la certificazione LEED Platinum. ne abbiamo parlato in studio con: davide rainone di ece; marco zenucchi dello Studio associato faletti-zenucchi; paolo bussolotto di mitsubishi electric.

centro commerciale adigeo:sostenibilità concretacopernico 40

progetti

S 43Sqitv

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anche se può sembrare un ossimoro, sono diverse le tematiche di tipo immobiliare che saranno affron-tate nel corso della prima edizione di That’s Mobility, manifestazione dedicata alla mobilità elettrica in programma il 25 e 26 settembre presso il mico a milano. un evento organizzato da reed exhibitions e politecnico di milano e nasce agli albori di quello che con tutta probabilità sarà un cambio di paradigma nella mobilità nel nostro paese. ce lo spiega massi-miliano pierini di reed exhibitions italia.

pierini, reed exhibitions: come la mobilità elettrica impatterà sull’immobiliarecopernico 40

protagonisti

In questa puntata de “L’Agente Immobiliare” si parla della presenza di punti di ricarica per veicoli elettrici all’interno degli spazi comuni dei condomini. Serve un’ulteriore spinta, come sottolineano michela negri di route 220, mattia bonacina reed midem e mau-rizio Pesenti di We Are Town.

ricarica in condominio: effettidella mobilità elettrica sul residenzialecopernico 40

l’agente immobiliare

al 22 di viale dell’innovazione a milano sta nascen-do un nuovo studentato. una tipologia di prodotto, quella delle residenze per studenti, che conquista fette di mercato crescenti e cerca di rispondere a una domanda sempre più ampia. Quella presen-tata oggi è un’iniziativa di investire Sgr, model-lata su un progetto targato gaS Studio e dotata di strutture in acciaio Stahlbau pichler a incremen-tarne la sicurezza.

viale dell’innovazione 22: studentaticome laboratorio per l’immobiliaremilano

servizio

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un nuovo sviluppo verticale sta crescendo in viale dell’innovazione a milano, nuovo non solo per la sua forma ed età, ma anche per le tecnologie con le qua-li viene realizzato. durante la visita al cantiere luca benetti di Stahlbau pichler spiega ai microfoni de ilQi come procedono e procederanno i lavori di realizza-zione, la cui tecnologia prefabbricata in acciaio ha permesso di lavorare in tempi e spazi ridotti e poter concludere i lavori entro pochi mesi.

benetti, stahlbau pichler: la tecnologia migliora la cantieristicamilano

interviste

investire Sgr è impegnata da diversi anni nel settore delle residenze universitarie, specialmente nell’orbita di milano. in quest’intervista, ademaro boccadoro di investire Sgr illustra le qualità che rendono il nuovo studentato di viale dell’innovazione 22 a milano un prodotto di cui la società va particolarmente orgo-gliosa: una struttura di oltre 400 posti letto in zona bicocca, ateneo in forte espansione, che sarà conse-gnata entro il prossimo anno accademico.

boccadoro, investire sgr: residenzeuniversitarie per noi fondamentalimilano

interviste

con andré Straja di gaS Studio andiamo alla sco-perta del cantiere che riguarda le nuove residenze studentesche di via dell’innovazione a milano. un progetto che mescola le lavorazioni in acciaio e in muratura a secco, attraverso un sistema innovativo ma al contempo più rapido e duraturo. entrando nel dettaglio dello sviluppo, l’architetto parla di una nuo-va struttura capace di dare non solo una prospettiva fissa spettacolare agli studenti, ma anche una pro-spettiva sociale, in una realtà che per troppo tempo non ha considerato il settore dello student housing.

straja, gas studio: lo student housinguna novità? no, una necessitàmilano

interviste

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