Programma 2016 2021 coalizione "Insieme Cambiamo Sesto"

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PROGRAMMA2016/2021

"Se un uomo sogna da solo, il sogno resta un sogno, ma quando tanti uomini sognano la stessa cosa il sogno diventa realtà" Mons. Helder Camara

Gestione dei Rifiuti.................................................................................................................3

Il nuovo Aeroporto “A. Vespucci”............................................................................................6

Mobilità sostenibile e Trasporti.............................................................................................10

Urbanistica...........................................................................................................................13

Territori aperti: Monte Morello e Piana Fiorentina.................................................................15

Politiche culturali..................................................................................................................18

Economia e Lavoro..............................................................................................................24

Salute e Partecipazione........................................................................................................28

Ristorazione scolastica.........................................................................................................32

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Gestione dei RifiutiPREVENZIONE E PRECAUZIONE

Questi principi sono stati completamente ignorati dalla politica e dalleamministrazioni comunali di Sesto Fiorentino fino ad oggi e noi ci impegniamo inmaniera convinta ad applicarli come capisaldi delle nostre decisioni.ll temine “prevenzione”, nella legislazione sul tema rifiuti sia italiana (dal 2008) cheeuropea (dal 2006), indica come obiettivo principale la diminuzione dei rifiuti,attraverso politiche mirate e la partecipazione attiva e responsabile dei cittadini e deiproduttori locali.Con il principio di “precauzione” si vuole salvaguardare la salute dei cittadini el'ambiente, nel quale e del quale vivono, mettendo in atto tutte le buone praticheormai consolidate.

SERIETA' E TRASPARENZAQuesto è il metodo con il quale ci vogliamo rapportare ai cittadini

nell'amministrare la città nel suo complesso ed anche nella gestione dei rifiuti,stravolgendo in questo modo una consuetudine consolidata che ha visto fino ad oggile amministrazioni e le proprie aziende partecipate "giocare" con i numeri, con i datie con le parole a loro personale tornaconto. Questo è il gioco delle raccoltedifferenziate gestite in maniera tale da non far mancare il “carburante” per il previstoinceneritore.

1. E' così che:esporremo i dati e le percentuali delle raccolte e delle frazioni deirifiuti in maniera completa e non parziale a seconda della convenienza

2. che chiameremo gli impianti di incenerimento con il loro vero nome"Inceneritori"

3. descriveremo correttamente la funzione che essi svolgono: "bruciare imateriali di cui sono composti i rifiuti dissipando la risorsa che essirappresentano" a fronte di un piccolissimo ed ingiustificato recupero dienergia.

Ed è cosi infine che faremo l'interesse di tutti impegnandoci a rispettare le direttiveeuropee in materia dei rifiuti, contribuendo a porre fine al perenne ed esorbitantepagamento delle sanzioni inflitte al nostro paese per inadempienza cronica allestesse (circa 40 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell'attuazione dellemisure richieste dalla sentenza del 2007). Inadempienza che ci vede al primo postoin Europa.Infine, nell’ottica della serietà e della trasparenza, e per disporre di un elementoconoscitivo importante per il governo della città, intendiamo promuovere uno studiosullo stato attuale dell’ambiente nel territorio comunale.

DALLE PAROLE AI FATTICerti che la Buona Politica la si faccia con i fatti, che devono coerentemente

seguire le parole, ci impegniamo a portare all’ordine del giorno della prima giunta

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dall'insediamento, l'adesione del Comune di Sesto Fiorentino alla Strategia RifiutiZero e la ricontrattazione con Quadrifoglio Spa per il passaggio alla raccoltadifferenziata porta a porta su tutto il comune, affrontando la questione anche inambito di area vasta.

Ci impegniamo con determinazione a mettere in atto tutte le azioni di competenza diun'amministrazione comunale al fine di bloccare l'iter per la costruzione dell'impiantodi incenerimento di Case Passerini. Saremo al fianco e di supporto alla cittadinanzaattiva che si riconosce nei vari comitati che lottano contro queste opere che, secostruite, rovinerebbero la qualità della vita in tutte le sue accezioni, a Sesto e intutta la Piana Fiorentina.Il sistema alternativo che vogliamo realizzare è già adottato in molte città in Italia, inEuropa e nel mondo, fornendo ottimi risultati dal punto di vista ambientale,economico e occupazionale. Esso è basato su:

prevenzione della produzione

raccolta differenziata con il sistema porta a porta

recupero e riciclaggio

smaltimento in discarica di materiale residuo (in quantità molto inferiore rispetto alle ceneri mandate in discarica dagli inceneritori)

miglioramento continuo della qualità dei residui.

A Sesto Fiorentino la produzione pro capite annua di rifiuto è altissima e si attestaintorno ai 760 kg. Questo fa si che anche la tanto vantata percentuale del 63% diRaccolta Differenziata raggiunta da Quadrifoglio nel nostro comune perda di valenzaeffettiva.Una raccolta differenziata seria, porta a porta e con tariffa puntale, invece,permetterà di diminuire la produzione pro capite dei rifiuti, manterrà un’altapercentuale di residuo differenziato e, di conseguenza, abbatterà la frazioneindifferenziata.Tra i primi progetti che andranno ad implementare il nuovo sistema di gestione deirifiuti, basato sul programma Rifiuti Zero che significa infatti “Zero sprechi”(dall’inglese “ZERO WASTE”), ci sarà “Il vuoto a rendere”, già approvato inParlamento, e “Il recupero della carta bianca”.Creare un circolo virtuoso tra produzione, grande distribuzione e cittadinanza cipermetterà di recuperare risorse e ridurre i costi sia della produzione che delladistribuzione.Inoltre ci adopereremo affinché la grande distribuzione installi le ”macchine mangiarifiuti”: macchinari in grado di ricevere lattine, vetro e bottiglie in plastica, e restituirebuoni sconto, spendibili nei supermercati convenzionati. Sono state introdotte inalcune città anche Toscane, dando ottimi risultati.Tra le priorità affronteremo la questione della raccolta dei rifiuti durante il mercatosettimanale, che sarà finalizzata ad una corretta differenziazione dei materiali.

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TUTELA AMBIENTALE – OCCUPAZIONE – RIDUZIONE COSTI E TARIFFEQueste le tre direttrici lungo le quali si dirigerà la nostra strategia. Strategia

che non si dovrà limitare solo all'ambito di competenza comunale ma si dovràestendere successivamente "per contaminazione" anche agli altri comuni dellapiana. Questa "contaminazione" benefica, è comprovato, avviene ogni qualvolta leBuone Pratiche vengono messe in atto da un'amministrazione virtuosa.

La Salvaguardia dell'ambiente, e di conseguenza della salute dei cittadini, avvienesia evitando le emissioni dell’inceneritore, che andrebbero a sommarsi ad unasituazione già compromessa, sia attivando la filiera industriale a basso impattoambientale. Questa filiera si occupa della differenziazione ed estrazione dellematerie dai rifiuti (fabbriche dei materiali), della loro lavorazione e reinserimentonella catena produttiva.Inoltre i Centri di ricerca e l’Università si occuperanno dello studio del residuo cheattualmente non è riutilizzabile, al fine di progettare nuovi imballaggi e materiali biocompatibili.Quanto elencato, contribuisce parallelamente ad attivare circuiti virtuosi sia nelcampo dell'impresa che della ricerca e, di conseguenza, alla creazione di nuovaoccupazione.

E' comprovato dalle esperienze in atto in altri territori italiani che queste strategieportano inevitabilmente ad una riduzione dei costi di gestione dei rifiuti perl'amministrazione (il rifiuto diventa risorsa), che la stessa può tradurre in unadiminuzione delle tariffe o in servizi alla comunità.

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Il nuovo Aeroporto “A. Vespucci”Il Comune di Sesto Fiorentino ha sempre espresso parere contrario alla

realizzazione del nuovo aeroporto che da Peretola viene dislocato nel suo territoriotra il Polo Scientifico e l’ autostrada Firenze Mare.Il parere contrario del Comune non ha impedito al progetto di essere recepito nel PITcome una delle tre ipotesi così trattate nella “Integrazione alla Proposta della GiuntaRegionale di Delibera al Consiglio Regionale n. 10 del 14 febbraio 2011 Relazionedel responsabile del procedimento 20 Febbraio 2013 “:

areale A relativo al prolungamento della pista attuale;

areale B relativo all’ipotesi di pista parallela convergente che prende comeriferimento l’ipotesi di pista 12/30 di ENAC;

l’areale C relativo all’ipotesi di pista obliqua che prende come riferimentol’ipotesi di pista 9/27 di ENAC.

Dai risultati emersi dalla procedura di VAS della presente Integrazione al PIT neglielaborati sono state approfondite le ipotesi relative agli areali di fattibilità A e Bmentre l'areale di fattibilità C non è stato preso in considerazione in quanto a seguitodella stessa valutazione risulta eccessivamente impattante.Nel Documento di piano del Masterplan “Il sistema aeroportuale toscano” è statainserita l'indicazione delle fasi procedurali necessarie all'approvazione del nuovoPiano di Sviluppo aeroportuale dell'aeroporto fiorentino. La Disciplina del Masterplanprevede quali elementi prescrittivi :

l’utilizzo della pista di atterraggio deve essere regolamentato in modo dagarantire la massima tutela degli insediamenti dall'inquinamento acustico edatmosferico con un utilizzo esclusivamente monodirezionale nell’opzione dicui alla pista parallela convergente, senza sorvolo di Firenze, fatte salvesituazioni di emergenza;

la pista di rullaggio è da escludere per la pista parallela convergente infunzione sia della monodirezionalità della pista, sia del controllo delleemissioni inquinanti.

Con la presente integrazione la disciplina di Master Plan contiene gli impegni darealizzare a carico e spese del proponente :

interventi di rinaturalizzazione delle aree aeroportuali non più necessarie dadestinare a Parco agricolo della Piana, anche con interventi di piantumazione;

interventi per la salvaguardia della biodiversità e delle specie animali evegetali;

interventi per la compensazione a seguito di interferenze con siti diimportanza naturalistica regionale;

interventi di adeguamento del reticolo idraulico;

interventi di adeguamento e ricucitura della viabilità interferita;

interventi di mitigazione e compensazione per l’inquinamento atmosferico eacustico;

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interventi per il recupero delle parti dei Boschi della Piana interessate dalprogetto per la pista parallela convergente, procedendo alla lororilocalizzazione in area idonea;

interventi volti al recupero dei volumi di esondazione sottratti ai territoriinteressati dalla qualificazione aeroportuale;

redazione della Valutazione di Impatto Sanitario del progetto dellaqualificazione aeroportuale.

Il testo sopra riprodotto rappresenta in modo esemplare lo “stile” che ha semprecaratterizzato il modo in cui è stato trattato il potenziamento di Peretola. Da un lato siafferma e si scrive e si dispone che assolutamente il potenziamento deve esserefatto, salvo poi adottare scelte che ne rendono difficile e contraddittoria larealizzazione. In tempi meno recenti così è avvenuto per l’ipotesi dei primi anni 70che prevedeva lo spostamento dell’ aeroporto a San Giorgio a Colonica. Questomodo di affrontare la questione, per altro simile al modo in cui si “decidono” altreopere infrastrutturali in Italia, emerge nel momento in cui il Ministero per l’ambientedopo aver esaminato il master plan prodotto da Toscana Aeroporti, invia unarichiesta di integrazioni lunga venti pagine; oppure quando i tecnici del Nucleo diValutazione Impatto Ambientale della Regione Toscana bocciano ripetutamente ilMasterplan e nello stesso tempo Riggio, presidente ENAC, lancia la proposta“personale” di integrare Firenze-Pisa con Bologna..

Il principali motivi di contrarietà al “progetto” riguardano l’aumento dell’inquinamento,atmosferico, dato che quasi tutte le specie chimiche nocive sarebbero almenoraddoppiate o triplicate, elettromagnetico (la Valutazione di Impatto Ambientale nonindica quale sarà l'esposizione all'emissione radar della popolazione residente ofrequentante le zone adiacenti l'aeroporto), luminoso e acustico, poiché la nuovapista aumenterebbe l’esposizione della popolazione residente e delle migliaia dilavoratori presenti nel territorio. Tutto questo, insieme alla presenza dei carburanti eall’uso di solventi e antigelo per la pista, porterebbe a un inevitabile, ulteriorepeggioramento dello stato della Piana, che come sappiamo purtroppo è giàfortemente compromesso, nonostante i tanto decantati futuri “boschetti”.

Ovviamente, non può essere trascurato il tema della sicurezza: sottolineiamo che lapresenza di insediamenti importanti, come il Polo scientifico, non sono staticonsiderati nello studio per la valutazione di questo aspetto.

Inoltre, il rischio idrogeologico della Piana aumenterebbe notevolmente, vedi ilparere del Consorzio di Bonifica 3 - Medio Valdarno (autorità pubblica competente).In particolare, il nuovo orientamento della pista innalzerebbe il rischio idraulico dellaPiana. Per consentire l'inserimento della pista, il complesso sistema di drenaggiodovrà essere ridisegnato (con soldi pubblici!): le residue aree umide scompariranno,per aggirare la pista il Fosso Reale e il Collettore delle acque basse saranno deviatie mancherà lo spazio per le casse di espansione del polo universitario. Il nuovo

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assetto idraulico è vagamente tratteggiato: desta seria preoccupazione il fatto che ilFosso Reale venga fatto passare in discarica quando, viceversa, la normativaambientale impedisce che le discariche ricadano in aree esondabili (DL 36/2003, all.1, p. 1.1).

Dulcis in fundo, è previsto il sorvolo a bassa quota di Firenze, con aereiintercontinentali...

Un altro aspetto importante riguarda l’impatto economico: la nuova pista noncreerebbe posti di lavoro, come dimostra la gestione recente dello scalo, nonostantel’aumento del traffico aereo. al contrario, molte attività risulterebbero a rischio. Vediad esempio il Polo scientifico, il nuovo centro benessere Asmana e il Centrodirezionale di Autostrade per l’Italia, pari a migliaia di posti di lavoro.Il valore delle case di tutti i comuni della Piana, compreso Sesto Fiorentino,diminuirebbe e i costi per il riassetto idraulico della piana e per quello della mobilitàricadrebbero sui contribuenti.

Le alternative valide esistono, e passano dal potenziamento del collegamentoferroviario con Pisa: studi recenti della Regione Toscana hanno stimato che conalcune decine di milioni di euro, corrispondenti a quelle a carico delle finanzepubbliche previsti per il riassetto idraulico e il potenziamento della mobilità collegatial nuovo scalo fiorentino, si potrebbe potenziare il collegamento ferroviario con Pisa,migliorando la circolazione e incrementando la velocità a 160-180 km/h, in modo daridurre fortemente i tempi di percorrenza fino a 30-40 minuti. Un altro passaggioimportante prevede lo spostamento della servitù militare da Pisa a Grosseto, chepermetterebbe di aumentare notevolmente il potenziale dello scalo civile di Pisa, taleda soddisfare completamente l’aumento delle richieste previste da ToscanaAeroporti. Infine, ovviamente non va trascurato il collegamento ferroviario esistentein Alta Velocità con Bologna, il cui tempo di percorrenza è già oggi di circa 30 minuti.

Questo piano alternativo permetterebbe il recupero ambientale della Piana, con lapiena realizzazione del Parco e delle attività connesse, il mantenimento dellemigliaia di posti di lavoro presenti e la possibilità di sviluppo nel prossimo futuro (es.Polo scientifico), la tutela del patrimonio immobiliare dei cittadini, oltre alla possibilitàdi creazione di posti di lavoro legati agli interventi sulla rete ferroviaria e alpotenziamento del servizio.

Possiamo quindi stare tranquilli ed abbassare la guardia? Non è così, ma si tratta dicalibrare le azioni per contrastare la realizzazione dell’ opera (anche perché stiamoparlando di un Comune che resiste ) inserendosi in modo congruo all’interno delgroviglio di contraddizioni che caratterizzano tutto il dossier.La società “ToscanaAeroporti” spa gestisce sia lo scalo di Firenze che quello di Pisa. Questa gestioneunica rappresenta la condizione richiesta dal Piano nazionale degli aeroporti (pag.4)affinché “Pisa+Firenze” possano essere considerati di interesse nazionale. Il Piano

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prevede che ogni scalo abbia un ruolo ben definito nel bacino “con una sostanzialespecializzazione dello scalo”. Inoltre il Piano richiede che l’ aeroporto Pisa+Firenzedimostri di raggiungere l’equilibrio economico finanziario nell’arco di un triennio. Lacoalizione “INSIEME Cambiamo Sesto” considera anche queste prescrizioni delPiano nazionale, unitamente a quelle contenute negli strumenti di programmazioneregionale già trattati, punti di riferimento fondamentali per la nostra azione digoverno.

Sicuramente in questo intreccio di contraddizioni la nuova amministrazionecomunale di Sesto dovrà muoversi contemporaneamente su diversi piani:

1. Costituire una Commissione Speciale (ex art.38 “Regolamento del ConsiglioComunale”) incaricata di occuparsi della questione aeroporto. Lacommissione speciale si avvarrà del sostegno tecnico dell’Università degliStudi di Firenze e di rappresentanti qualificati della società civile;

2. Incaricare il Settore affari generali e legali del Comune, in stretta sinergia coni lavori della commissione speciale, di predisporre un programma di attiamministrativi e/o azioni legali finalizzati ad impedire la realizzazione dell’aeroporto;

3. Pianificazione di tutti gli interventi previsti nella Piana ( nuovo liceo “Agnoletti”,cassa d’ espansione del Polo Scientifico, Parco Didattico, Piste ciclabili, ecc.);

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Mobilità sostenibile e TrasportiSul tema mobilità Sesto Fiorentino presenta le criticità tipiche della maggior

parte delle città italiane: Carenza del trasporto pubblico, sia per quanto riguarda i collegamenti nella

direttrice Firenze – Prato che quelli all’interno del territorio comunale Mobilità sbilanciata verso il trasporto privato ed in genere non sostenibile:

motori a combustione interna, basso tasso di occupazione del veicolo, scarsoutilizzo della bicicletta e degli spostamenti a piedi

Poche piste ciclabili, ma soprattutto senza continuità e non interconnesse

Carenza di servizi a supporto della mobilitàLe conseguenze di questa situazione sono: traffico, inquinamento, incidenti, perditedi tempo, città poco vivibile.L’ idea generale che sta alla base del programma per la mobilità è quella di renderecompetitivo il mezzo pubblico rispetto a quello privato in termini di economicità,velocità e comodità degli spostamenti, di orientare le scelte verso una mobilitàsostenibile, di favorire l’uso della bicicletta, di rendere più vivibile la città attraversouna migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni.Queste idee si traducono in una serie di linee guida, azioni e interventi che vedonocoinvolti diversi attori e livelli istituzionali, in primo luogo Città Metropolitana, MobilityManager e Regione.

Il Trasporto Pubblico Locale (TPL) è l’elemento centrale della riorganizzazione dellamobilità urbana. Occorre potenziare l’offerta, riorganizzare la rete dei collegamenti,migliorare l’integrazione treno - bus e mezzo pubblico - privato, fornire servizi allamobilità.Gli elementi portanti su cui si deve orientare il Trasporto Pubblico Locale sono:

La metropolitana di superficie nella direttrice Firenze – Prato lungo la attualedorsale ferroviaria alleggerita dalla nuova linea Alta Velocità

Servizio di autobus per il collegamento con Firenze, con maggiore frequenzarispetto all’attuale e con il ripristino del percorso sulla circonvallazione nord diSesto

Servizio di bus con cadenza regolare e frequente, da attuarsi possibilmentecon mezzi elettrici, per il collegamento “a pettine” delle fermate lungo ladirettrice Firenze – Prato con i quartieri ed i principali punti di interesse diSesto

Tramvia per il collegamento del Polo Scientifico e dell’aeroporto

Servizi a supporto della mobilità: ad es. abbonamento valido per tutti i mezzipubblici, biglietto integrato, app per dispositivi mobili dedicata ai servizipubblici: treni, bus e taxi collettivi.

Si ritiene infine necessario, in un quadro più generale di mobilità, ripristinare ilcollegamento ferroviario Firenze – Pisa Aeroporto nel tratto Pisa Centrale –

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Aeroporto, con collegamenti veloci e frequenti fra capoluogo e aeroportoGalilei.

Con l’obiettivo di ottimizzare l’uso dei mezzi di trasporto, occorre stimolare l’impiegodi servizi quali taxi collettivi, car sharing e bike sharing (condivisione dell’auto o dellabici), car pooling (utilizzo dell’auto da parte di più persone che devono recarsi nellostesso posto). Ad esempio si può pensare ad un sistema di prenotazione on line deitaxi collettivi, che tramite apposita app per smartphone fornisca la localizzazione deimezzi più vicini al luogo nel quale ci si trova.Sul fronte energetico e dell’inquinamento occorre incentivare l’uso dei mezzi elettrici(auto, moto, bici) attraverso l’incremento del numero di colonnine di ricaricapubbliche e l’introduzione di agevolazioni nell’utilizzo dei parcheggi.

Lo spostamento di una parte della domanda dal mezzo privato a quello pubblico edun uso ottimizzato dei veicoli producono un effetto positivo sul traffico,sull’inquinamento e quindi sulla vivibilità della città. Sempre con lo stesso fine siritiene necessaria la realizzazione di interventi per la moderazione del traffico nellevie del centro e nei quartieri residenziali, che punti all’istituzione diffusa delle “Zone30” e “Zone 20” (zone di traffico a velocità limitata). A tale scopo si possono sfruttaresoluzioni sperimentate con successo in alcuni paesi europei. Queste soluzioni sibasano sul rovesciamento della gerarchia tra veicoli e pedoni; in pratica questi ultimihanno sempre la precedenza, anche se si muovono sulla sede stradale, mentre iveicoli sono obbligati a procedere a passo d'uomo - i bambini possono giocare perstrada.

Strade decongestionate e più sicure favoriscono senz’altro gli spostamenti a piedi el’uso della bicicletta. A tale riguardo occorre incrementare e dare continuità alle pisteciclabili, garantendo percorsi protetti ed interconnessi (anche con i comuni limitrofi)possibilmente separati da quelli pedonali. Sfruttando anche la partecipazione a bandieuropei, si propone la realizzazione di corridoi verdi (greenway), cioè di collegamentiprotetti, pedonali e ciclabili, fra aree verdi, in particolare fra piana e collina.La rete ciclo – pedonale deve essere progettata non solo per scopi ludici, manell’ottica di un trasporto alternativo: per recarsi al luogo di lavoro, nel centrocittadino, alla biblioteca, a scuola, alla stazione, in piscina ecc. A tale scopo occorreprevedere la installazione di parcheggi protetti per biciclette private ed a noleggio(bike sharing), anche elettriche, in prossimità delle stazioni ferroviarie e dei principaliluoghi pubblici, puntando all’intermodalità bici-treno.Infine occorre incentivare l’uso della bicicletta e del sistema di bike sharing, tramitela promozione diffusa della mobilità ciclistica in scuole, aziende, commercio locale epubblici uffici, anche utilizzando l’ esperienza di Comuni come quello di Massarosache attingendo dalle risorse previste dall’ art.208 del Codice della strada, dà aicittadini incentivi economici all’utilizzo della biciclettaPromuovere l'uso delle bicicletta si basa anche su interventi di tipo culturale, come èad esempio la creazione del Museo della Bicicletta che vorremmo realizzare sul

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nostro territorio. Un museo dove si documenti la funzione e l'evoluzione di questomezzo di trasporto e dove si possa anche trovare un' officina/laboratorio dove siapossibile riparare ed imparare a riparare la propria bicicletta.

Sul lato viabilità sono necessari interventi per il miglioramento della fluidità deltraffico veicolare, tramite la messa in sicurezza dei punti più critici e pericolosi (comead es. gli incroci di piazza Bagnolet, viale dei Mille ed il nodo Osmannoro) e larealizzazione delle già previste rotatorie, con la contestuale rimozione degli impiantidi telecamere semaforiche (t red).

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UrbanisticaLa riorganizzazione della città e del territorio deve porre al centro

dell’attenzione i bisogni delle persone, la salute, la sicurezza, la gestione oculatadelle risorse, in primo luogo del suolo e dell’ambiente, la partecipazione diretta deicittadini.Questo spazio in cui viviamo, che abbiamo ricevuto “in prestito” e che lasceremo ainostri posteri, dobbiamo usarlo in maniera sapiente ed equilibrata: la sfida non èquella di costruire il più possibile, ma di dare senso agli spazi dell'abitare e delvivere, migliorare la qualità della vita nelle aree urbanizzate, riqualificarle erigenerarle per rispondere alle nuove esigenze abitative.

Per far questo è necessario un ribaltamento concettuale e operativo: si tratta diripartire dal non edificato, dare consistenza e valore al territorio libero, che a Sesto èrappresentato principalmente dalla Piana e da Monte Morello. Il Parco della Pianadeve essere l’elemento ordinatore di tutta l’area metropolitana Firenze – Prato –Pistoia. Non c’è posto e non abbiamo bisogno di una costosa ed inutile secondapista aeroportuale come non abbiamo bisogno di un inceneritore, che è dannoso erappresenta una tecnologia obsoleta e superata: smaltire i rifiuti con la“termovalorizzazione” non può più essere considerato né una priorità, né strategico,né innovativo, quando in alcune realtà locali si raggiungono percentuali vicine al 90%di raccolta differenziata e quando si sta sviluppando sempre più un’economia solidaed efficace attorno al recupero della materia.Nello specifico si prevede la creazione di un Parco Didattico Storico Naturalisticodella Piana ed un progetto, sempre nella Piana, di ricolonizzazione arborea al fine dimigliorare il drenaggio ed abbassare il livello delle acque migliorando la sicurezzaidraulica.

Occorre puntare ad una mobilità che coniughi efficienza e sostenibilità. L’obiettivo èquello di rendere competitivo il mezzo pubblico rispetto a quello privato in termini dieconomicità, velocità e comodità degli spostamenti; di orientare le scelte verso unamobilità sostenibile, di favorire l’uso della bicicletta, di rendere più vivibile la cittàattraverso una migliore convivenza tra auto, biciclette e pedoni.L’obiettivo è inoltre quello di unire i vari quartieri, i punti di interesse, ed in particolarela Biblioteca, il Polo Universitario, il centro cittadino, il parco della Piana.Per quanto riguarda il collegamento con Firenze occorre puntare al potenziamentodel servizio di autobus, ma soprattutto ad una metropolitana di superficie che utilizzila dorsale ferroviaria esistente.

Altro elemento fondamentale è il recupero del patrimonio edilizio esistente. Occorreinsistere sul restauro, sul recupero e sulla riqualificazione del patrimonio costruito,piuttosto che sulla nuova edificazione; insistere sulla bonifica di aree industriali

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dismesse e sul recupero di quelle agricole e naturali, sulla protezione antisismica,sulla riqualificazione energetica adattata al contesto climatico mediterraneo,sull’utilizzo del solare termico e fotovoltaico sui tetti delle abitazioni e degli edificiindustriali, con l’obiettivo della autosufficienza energetica del sistema edilizio.A tale riguardo sarà necessaria una revisione del Regolamento Edilizio che da unaparte favorisca e semplifichi gli interventi di recupero, quelli volti al miglioramentoenergetico degli edifici e alla loro autosufficienza energetica; dall’altra scoraggiinterventi che causano ulteriore consumo di suolo.

A questa attività di recupero e riqualificazione del patrimonio costruito si affianca lacura e la manutenzione del territorio non edificato, volte alla sua conservazione, amigliorarne la fruizione, alla prevenzione del dissesto idrogeologico.In questo ambito si dovranno studiare forme di coinvolgimento attivo dei cittadiniresidenti nell’area collinare (Cercina, Querceto, Quinto alto, Carmignanello, ecc.) enella Piana, per definire gli interventi necessari per migliorare la loro qualità dellavita e per sostenerne l’autonoma iniziativa (cittadinanza attiva) per la cura e larigenerazione dell’assetto paesaggistico ed idrogeologico.

Infine occorre riportare le energie nella città. Cioè occorre riportare la presenza, lavitalità, l’operosità delle persone che la abitano. Questo significa riportare funzioni,negozi, centri di aggregazione, luoghi di incontro e di relazioni sociali, iniziativestrutturali e non episodiche. Significa creare occasioni. Ad esempio si può pensaread un “terminale” della biblioteca comunale, ad uno spazio musicale, a spaziaggregativi per i giovani, ad occasioni che sfruttino la vicinanza ed il potenziale diconoscenze del Polo Scientifico. In questo ci può aiutare senz’altro l’operosità deisestesi e la ricchezza del tessuto associativo di Sesto. Solo così potremo dire che aSesto non solo ci si abita, ma si vive, e si vive bene.

Riportare le energie nella città significa anche valorizzare in modo sostenibile i luoghiche rappresentano le testimonianze storiche di Sesto F.no. A tale proposito il borgodi Querceto rappresenta sicuramente un esempio di luogo di interesse storico darecuperare. Il quinquennio della nuova amministrazione comunale deve redigere unpiano di recupero del borgo di Querceto che intervenga sull'illuminazione pubblica esu tutti i sottoservizi (esistono ancora fognature che scaricano nei torrenti). Vi èinoltre la necessità di realizzare il previsto parcheggio di via Biancalani allo scopo dimettere in sicurezza i pedoni che numerosi transitano lungo quella via e per liberarele strette vie del borgo dalle auto in sosta consentendo in tal modo il libero accesso,in caso di necessità, dei mezzi di soccorso. Per tutta Querceto infine vi è l'urgentenecessità di essere nuovamente servita dal TPL urbano.

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Territori aperti: Monte Morello e Piana FiorentinaMonte Morello e Piana sono un unico sistema territoriale interdipendente, sia

per la loro struttura idrogeologica, che a seguito degli interventi umani che si sonosusseguiti nei secoli. Questo “sistema territoriale” rappresenta un’occasione per lo sviluppo di un turismoculturale capace di creare nuova occupazione, anche agganciando in modosinergico e sostenibile il polo turistico rappresentato da Firenze, per l'avvio di nuoveattività nel rispetto dell'ambiente e del territorio, e non ultimo per la valorizzazionedella sua fruizione da parte dei residenti.Pertanto costruire una relazione virtuosa tra Monte Morello e la Piana fiorentina èl’obiettivo strategico che la nuova amministrazione comunale intende avviare nelquadro della legge regionale n. 30 del 2015 “Norme per la conservazione evalorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale” ed in cooperazionecon la Città Metropolitana. Centrale nell’azione di governo è l’individuazione el’intercettazione di flussi finanziari disponibili e troppo spesso ignorati e/o perduti(LIFE+, Piano Regionale Agricolo Forestale, Programmi Operativi Regionali,Programma di Sviluppo Rurale, ecc.).Passaggio fondamentale per l’attuazione di tale strategia sarà la definizione di unaccordo operativo con i comuni di Calenzano, Campi B., Firenze, Barberino e Vagliafinalizzato alla programmazione di interventi, con copertura economica ottenutatramite gli esistenti finanziamenti europei, destinati a:

Definizione e realizzazione di un progetto per la gestione e la valorizzazionedi Monte Morello per il notevole interesse paesaggistico, storico e ambientale,che ha fatto si che questo territorio sia stato incluso fra le aree protetteregionali e sia un Sito di Interesse Comunitario. Si tratta di partire dalleseguenti criticità:

Degrado del bosco, soprattutto il bosco di pino nero, dovutoall’invecchiamento, ad eventi meteorologici particolari (siccità del 2003, ventodel 2015) ed alla carenza di manutenzione;

Sviluppo del sottobosco (biancospino, rovi, prugnoli, …);

Fenomeni di dissesto idrogeologico: in particolare frane (es. su sentiero CAIn. 12 , SP 130 nei pressi del Piazzale Leonardo);

Crolli dei muri a secco, elementi tipici del paesaggio collinare;

Prosciugamento delle fonti (es. Fontemezzina, Fonte del Perino, Fonte delTrogolo) o dispersione dell’acqua per assenza di manutenzione (es. Fontedei Seppi, Fonte Giallina);

Sentieri. Soffrono del degrado generale del bosco (caduta alberi, degradovisivo, smottamenti, sviluppo arbustivo), delle chiusure da parte dei proprietari(che vedono il sentiero nella proprietà come una potenziale minaccia, anzichéuna risorsa), della difficoltà nel regolamentare la rete sentieristica (apertura

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non regolata di nuovi sentieri, segnaletica non uniforme, utilizzo non corretto),di atti di vandalismo (danneggiamenti della segnaletica e di strutture).

L’esperienza realizzata dall’ associazione “Foresta Modello delle MontagneFiorentine-FMMF” può costituire un modello di riferimento soprattutto perché ha alsuo centro il miglioramento della vita nelle aree rurali attraverso la gestionesostenibile e partecipata di un territorio forestale. Nell’ambito del progetto “ForestaModello di Monte Morello” potranno essere previste innanzitutto le seguenti azioni:

Bosco. Sono necessari interventi forestali di riqualificazione, analoghi a quelliprevisti dalla Provincia per il Parco di Pratolino, per un tratto della SP 130 epresso la Fonte dei Seppi

Sorgenti. Quelle che non sono state prosciugate a causa del drenaggio dellafalda devono essere oggetto di interventi di pulizia del sistema di captazione edi adduzione e manutenzione del manufatto. Laddove c’è una captazionetotale da parte del proprietario (es. Vecciolino) si può cercare un accordo perlasciare una parte dell’acqua alla fonte. Sul capitolo fonti sarà verificatoimmediatamente l’esistenza di finanziamenti che rientrano tra le operecompensative TAV;

Sentieri. Occorre sollecitare assieme agli altri Comuni la completa definizionedegli strumenti normativi, tramite la LR 17/1998 (Rete escursionisticatoscana) ed il relativo regolamento di attuazione al fine di giungere finalmenteall’ istituzione del catasto dei sentieri. Ad oggi questo non è stato ancorarealizzato, rendendo di fatto vana la normativa di tutela ed impedendo di fattoaccordi bonari con i proprietari per garantire la reale fruizione dellasentieristica.

Produzioni locali. Individuazione assieme ai produttori ed alle organizzazionedi categoria, le filiere produttive che caratterizzano e/o possono caratterizzareil nostro territorio affinché siano adeguatamente valorizzate (produzioneolearia di qualità, produzione sperimentale dello zafferano, ecc.), sia per il lorovalore economico che per il legame con la cura del territorio e di conseguenzala sua conservazione e la prevenzione in qualche misura del dissestoidrogeologico.

Definizione di un progetto per la creazione di un Parco Didattico Storico Naturalisticodella Piana a partire dai lavori di studio e di progettazione già fatti da parte diRegione, Provincia, Università, Associazioni.Le emergenze storiche (villanoviane, etrusche, romane, medievali, leopoldine ) equelle naturalistiche (in primis il sistema degli stagni di Focognano e della Querciola“Siti di Interesse Comunitario”) rappresentano un bene comune tutto da scoprire evalorizzare sia da parte dei residenti che da quel “turismo motivazionale" cherappresenta il segmento sicuramente in crescita nei flussi turistici internazionali. Aquesto riguardo, si sottolinea che tale valorizzazione non è compatibile con il MasterPlan del nuovo aeroporto “A. Vespucci”.

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Particolare interesse in quest’ ottica riveste la valorizzazione dei Luoghi diispirazione collodiani come vero e proprio itinerario culturale di valenza non sololocale ma sicuramente internazionale legato al libro “Le avventure di Pinocchio”.La bonifica di terreni, con la collaborazione dell’Università di Agraria dell’Università diFirenze, potrà essere effettuata tramite piantumazione, che avrebbe anche lafunzione di riqualificare visivamente l'area, ad oggi decisamente compromessa dallato estetico.I centri sportivi e ricreativi a basso impatto ambientale potranno fungere da poliattrattivi benefici per agevolare la fruizione del territorio da parte dei residenti.La qualità e la natura dei corsi d’acqua che scendono da Monte Morello verso laPiana richiedono uno studio urgente, soprattutto a causa dei mutamenti climatici diquesti ultimi anni, che, oltre che definire interventi come quelli per le sorgenti (vedisopra), consenta di valutarne i rischi idrogeologici e la qualità dell’ acqua. Inparticolare tale studio si rende necessario per i rischi derivanti dai numerosi torrentitombati che si trovano sotto l’abitato di Sesto Fiorentino.

La nuova amministrazione comunale accompagnerà i suddetti interventi con iseguenti impegni, seguendo una progettualità a lungo termine, che guardiall’interesse supremo delle future generazioni, superando il supposto contrasto tra lacreazione di nuova occupazione e la tutela dell’ambiente (o il suo recupero dovenecessario), creando anzi una sinergia tra i due obiettivi:

1. Adozione di ogni iniziativa utile ad impedire la realizzazione del nuovoaeroporto “A. Vespucci”, non solo per il sostegno a scelte di mobilitàsostenibile ma anche per l’affermazione di un modello di politiche turistichesostenibili e di qualità, in coerenza con le Azioni approvate dalla Commissioneeuropea, propedeutiche all’accesso ai finanziamenti UE;

2. revisione del Regolamento urbanistico;3. coinvolgimento attivo dei cittadini residenti nell’area collinare (Cercina, Quinto

alto, Carmignanello, ecc.) e nella Piana per definire gli interventi necessari permigliorare la loro qualità della vita e per sostenerne l’autonoma iniziativa(cittadinanza attiva) per la cura e la rigenerazione dell’ assetto paesaggisticoed idrogeologico, facilitando inoltre la nuova residenzialità “a volumi 0”,tramite le agevolazioni per il recupero degli immobili rurali non utilizzati;

4. bonifica delle acque, anche previa intercettazione degli scarichi urbani, inparticolare per i corsi con alto grado di inquinamento;

5. acquisizione al patrimonio comunale dei terreni e degli immobili oggetto disdemanializzazione a seguito del DL 21 giugno 2013, n. 69, pari a circa 56ettari tra terreni siti nella piana e in area collinare. Un’attenzione specificasarà rivolta ai locali di Doccia che devono essere ceduti alla amministrazionecomunale: essi costituiscono senz’altro una opportunità prestigiosa, che puòessere sfruttata per attività e funzioni che siano coerenti con lacaratterizzazione di Doccia come polo culturale che si colloca a cerniera traMonte Morello e la Piana.

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Politiche culturaliPartiamo da una semplice definizione, generica, di cultura:

“L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lostudio e l’esperienza, rielaborandole con un personale e profondo ripensamento cosìda convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della suapersonalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nellaconsapevolezza di sé e del proprio mondo”.

Se trasliamo da una dimensione individuale a una sociale, la cultura diventa lostrumento indispensabile per dotare una comunità dell’imprescindibile“consapevolezza di sé e del proprio mondo”, cioè della propria identità collettiva.

In questo senso la cultura può essere una risorsa primaria, un veicolo privilegiato dipromozione di pensiero innovativo ed è un ingrediente fondamentale per motivare gliindividui ad indirizzarsi verso la sperimentazione e l'esplorazione del nuovo.La domanda ed il consumo culturale riguardano oggi ogni campo di attività. È unanuova esigenza di conoscenza, di recupero di luoghi che appartengono alla storia eall’identità culturale, che implicano un nuovo modo di abitare la città e una nuovaforma di partecipazione sociale.

L’identità collettiva è l’elemento che permette a una comunità di esprimersi, dandolela capacità di interloquire in rapporto dialettico con altre comunità, contribuendovalidamente ad un progresso sociale comune, senza dover essere assoggettata, inposizione di subalternità, a scelte determinate da altri che operano secondo interessiavulsi, e perfino contrastanti, da quelli propri del “bene comune”.

Un’identità collettiva che aspiri ad adempiere una simile funzione deve risultareattraente per l’interesse che le sue proposte possono esercitare sulle altre comunità.

La qualificazione dell’identità della comunità è l’obiettivo che un’amministrazionecomunale si deve porre nelle scelte di politiche culturali da mettere in atto.

Dalla realtà del territorio deve originarsi l’impostazione delle scelte di politicaculturale.

Bisogna pensare a un sistema culturale complesso, integrato ed articolato inistituzioni differenziate e servizi d’eccellenza, con una specifica identità ambientale.Un simile sistema può rappresentare per un territorio un elemento di attrattiva piùpotente rispetto a una singola realtà culturale o a diversi sistemi di realtà culturaliomogenee.

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È inevitabile che alla costruzione di tale sistema siano chiamate a partecipare tutte lecomponenti culturali, scolastiche, formative, associative ed economiche del territorio.Molte esperienze indicano che una politica di sistema può rivelarsi molto piùimportante rispetto al suo impatto economico diretto, fino a diventare una risorsastrategica capace di sostenere un marketing territoriale efficace ed una competizioneviva tra i vari centri, più o meno prossimi, di produzione e consumo culturale.

In campo culturale, da molti anni, le scelte degli amministratori che si sonosucceduti, hanno avuto nei caratteri populistici e clientelari le impronte principali. Laconseguenza è stata quella di risultati standardizzati e uniformi, destinati solamentea un consumo nel tempo libero, che non sono riusciti a contribuire all’arricchimentodell’identità collettiva della comunità sestese. Anzi si è determinato unimpoverimento, per mancata valorizzazione, di qualcosa che la storia della comunitàaveva reso piuttosto importante e capace di confrontarsi positivamente con i territoricircostanti in tutte le articolazioni della società. Dei riflessi di tali positività, fino allametà dell’ultima decade del secolo scorso, aveva beneficiato, come naturaleconseguenza, anche l’economia del territorio.

La cultura ha bisogno di spazi e di relazioni e, anche per questi aspetti, le sceltedelle passate amministrazioni sono state orientate non dalle esigenze dellacomunità, ma da interessi speculativi, che hanno dato luogo alla nascita di “isolelontane”, quale la Biblioteca Ragionieri che è stata collocata non al centro di unacomunità, ma nel mezzo di un quartiere dormitorio (una sorta di villaggio murato,privo di servizi e collegamenti, al margine del tessuto cittadino). Così facendo si ètrasformata una biblioteca in un contenitore di libri difficilmente raggiungibili,avvilendone il carattere peculiare di soggetto “socio-culturale ad alto potenziale”.Nel centro cittadino si sono svuotati edifici, luoghi storici dell’associazionismo, cherivestivano un importante ruolo offrendo alla città spazzi per occasioni di relazioni,senza che siano state avviate iniziative capaci di svolgere un’analoga funzione.Nessuna relazione, né culturale, né fisica, è stata costruita, in sedici anni, tra il PoloScientifico Universitario dell’Università di Firenze e la città. Miopia, ignoranza,colpevole distrazione, voglia di non avere “impicci tra i piedi” nella gestione delpotere cittadino, comunque si voglia chiamare la causa di questo mancata relazione,si è rinunciato a un rapporto con una realtà che, per la sua specifica natura, avrebbepotuto dare un contributo notevole allo sviluppo culturale, sociale ed economico dellacomunità.In generale, per l’amministrazione del territorio sono state seguite delle strade nonadeguate, spesso autoreferenziali, che hanno portato ad un impoverimentodell’identità collettiva e a trasformare la nostra città in una periferia povera diattrattive significative.

Sarà necessario avere sufficiente “coraggio civico” per intraprendere scelteamministrative lungimiranti, di lungo periodo, che conducano Sesto Fiorentino adessere un comune capace di elaborare proposte di politica culturale adeguate a

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rispondere alle sfide della contemporaneità, Scelte che riportino la nostra città adassumere un ruolo di riferimento in un quadro regionale, proiettandola anche in unadimensione nazionale ed internazionale.

L’antropizzazione e la storia del territorio sul quale viviamo hanno origini lontane cherisalgono a circa novemila anni fa. Tombe, ville, sistemi di bonifica e organizzazione del territorio, chiese, musei,racconti, istituzioni culturali e scientifiche sono le evidenze che questa lunga storia,da quando è iniziata ad oggi, ci ha lasciato. E’ un patrimonio sparso su tutto ilterritorio, in parte avvilito dalle azioni di chi non ha saputo riconoscerlo, conservarlo,connetterlo, valorizzarlo. Speculazione, incuria, isolamento, sono i mali da curare per far sì che un talepatrimonio sia lasciato ai cittadini di domani e possa costituire un’utile base percostruire il futuro della nostra comunità.

È necessario collegare tutti gli elementi di questo patrimonio in reti fisiche e virtualiche lo rendano visibile, fruibile ed utile stimolo per alimentare la creatività necessariaper concepire idee utili al futuro.

Le reti virtuali devono rappresentare un sistema di identificazione, comunicazione epromozione, che sfrutti le enormi possibilità offerte dalle reti telematiche, checonsenta di trasformare in relazioni di prossimità anche quelle instaurabili con altreparti remote del mondo, con le quali esistano interessi sociali e culturali comuni.

Itinerari tematici ed interconnessi, che da Monte Morello all’Osmannoro leghino levarie evidenze possono costituire le reti fisiche. Devono essere pensati belli, ricchi dicontenuti e piacevoli da fruire, considerando le diverse esigenze di mobilità, maprivilegiando quelle a basso impatto ambientale.È indispensabile fare in modo che la biblioteca Ragionieri sia facilmente epiacevolmente collegata al centro della città e da lì al Polo Universitario, al museoGinori, al Parco della Piana, alle strutture che verranno, alle stazioni ferroviarie eagli altri nodi di mobilità del territorio.

Bisogna pensare a un Parco della Piana che diventi un importante elemento dellaspecifica identità culturale e ambientale del territorio, ricco di attrattive e proposte diinteresse universale.Trasformando un problema in una risorsa, lo si può immaginare come un luogo disperimentazione e testimonianza, dove le importanti competenze scientificheesistenti all’interno del Polo Universitario indichino i modi per trasformare, conl’impianto di specie vegetali idonee, un luogo inquinato in un accogliente polmoneverde, capace di contribuire al miglioramento delle condizioni ambientali di tutta lapiana fiorentina.

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Diventerebbe un’area dove sarebbe facile valorizzare tutte le evidenzearcheologiche e storiche che vi si trovano, anche attraverso la creazione di percorsitematici interconnessi.Il luogo assumerebbe una forte valenza simbolica che, avendolo reso vicino alcentro cittadino e al resto del territorio, permetterebbe di pensarlo, in un’ottica disistema culturale complesso, anche come luogo di accoglienza di una strutturapolivalente per convegni, rappresentazioni, ed eventi artistici. Non una struttura dicemento, ma realizzata con tecnologie edificatorie a basso impatto ambientale che,grazie anche all’apporto delle competenze degli istituti del CNR, rappresenti unesempio di tecnologia sostenibile.In un simile ambiente si potrebbe pensare anche ad un ulteriore elemento diattrattiva costituito da una raccolta all’aria aperta di opere d’arte prodotte,specificatamente per quel luogo, da artisti contemporanei chiamati a vivere per unperiodo a Sesto Fiorentino. Sempre in un’ottica di sistema culturale, una simileiniziativa rappresenterebbe anche un buon modo per rendere omaggio e valorizzareimportanti artisti sestesi del recente passato quali Antonio Berti, Delio Granchi ePiero Tredici. Con una simile iniziativa, il Parco della Piana instaurerebbe unimmediato dialogo metaforico con altre strutture esistenti in prossimità, comel’internazionalmente noto e ammirato parco artistico della Fattoria di Celle aSantomato di Pistoia o il Centro Pecci di Prato.

La cosa bella da sapere è che la Comunità Europea mette a disposizione cospicuifondi anche per la riqualificazione ambientale di aree problematiche, basta saperliintercettare.

Per la cultura, ma non solo, sarà indispensabile che il comune si doti di un ufficio chesi occupi in modo specifico dell’acquisizione dei finanziamenti europei.

Anche il centro della città, ma si potrebbe dire la città tutta, deve esserecaratterizzata per diventare un importante elemento della specifica identità culturalee ambientale del territorio.

Sesto deve diventare bella, attraente ed emblematica.

Gli artisti possono contribuire a renderla bella e interessante. Bisognerà pensare aalcuni spazi da destinare all’ospitalità, residenze temporanee e studi, di artisti chechiamati in città, la vivano e lascino poi tracia del loro passaggio attraverso opered’arte pensate e realizzate per specifici luoghi.In un certo senso lo stesso percorso che in tempi passati ha fatto grandi le odiernecittà d’arte. Le residenze e gli studi d’artista potrebbero essere inserite nei piani perl’indispensabile recupero delle aree urbane e degli edifici ormai privi di funzioni, mapotrebbero essere anche realizzate con la partecipazione di associazioni o singolicittadini. La presenza di alcuni artisti che a rotazione abitano in città, darebbe vita a

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una dinamica capace di creare valorizzazione anche per le realtà esistenti che sioccupano di arte contemporanea (Fondazione Berti, La Soffitta, Gualdo), capace diconsentire alle scuole, in particolare il Liceo Artistico, di avviare utili momenti diconfronto e formazione, capace di dinamizzare il panorama creativo intorno allaprincipale industria artistica del territorio: la Ginori.

Anche una riqualificazione urbana che consideri opportuni riutilizzi, orientati nelladirezione dell’aggregazione sociale, dei tanti contenitori vuoti presenti in città devecontribuire a far diventare Sesto bella e attraente.In questo senso è ipotizzabile realizzazione di una rete di situazioni museali cherispondano pienamente ai criteri indicati dall’ICOM (International Council OfMuseums) dell’UNESCO:“Il Museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della societàe del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianzemateriali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, lecomunica e specificamente le espone per scopi di studio, istruzione e diletto.”

Musei “leggeri,” a basso costo, ma molto attivi, che si occupino delle testimonianzemateriali e immateriali del territorio e non solo.Musei promossi dall’Amministrazione Comunale con precisi indirizzi che, gestiti dastart up e cooperative culturali, siano capaci di diventare importanti centri diproduzione culturale, ma anche centri di aggregazione sociale a forte coinvolgimentopopolare.Alcune importanti raccolte esistono già sul territorio: Museo Ginori, Istituto DeMartino. Sono raccolte uniche e di straordinario valore, alle quali l’AmministrazioneComunale deve dedicare molta più attenzione di quanto non sia stato fatto fino adora. Nel caso del Museo Ginori si dovrà fare di tutto affinché sia integralmente epienamente recuperato in tutte le sue funzioni.Altri argomenti museali possono essere facilmente rintracciati in quanto già esistesul territorio: testimonianze antropologiche, testimonianze archeologiche,testimonianze storiche.Ulteriori argomenti possono derivare dall’osservazione dei problemi dellacontemporaneità e dalle risposte che a tali problemi è possibile dare in termini disostenibilità e di futuro possibile.In tal senso si può ipotizzare un “Museo del Futuro” dove siano esposti e affrontati iproblemi e le soluzioni possibili e come le soluzioni possono essere proposte intermini di buone pratiche utili per la comunità e per il mondo. La presenza del PoloScientifico Universitario e del CNR, immensi patrimoni di conoscenze, rappresentaun buon punto di partenza per lo sviluppo di una simile ideaDal “Museo del Futuro”, pensato come un centro di elaborazione e diffusione dibuone pratiche, poterebbe nascere un’iniziativa ricorrente nella quale, ogni anno peruna settimana, chiamare a confronto le migliori risorse possibili con le quali riflettere

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sulle sfide da affrontare e vincere per costruire un futuro sostenibile in ogni aspettodella società. E in fine, in omaggio e memoria di un illustre sestese, Alfredo Martini, perché nonpensare a un museo della bicicletta, da porre su una delle arterie ciclabili darealizzare per “cucire”, connettendole, le varie parti del territorio, dove sia possibileanche avere assistenza per il proprio mezzo a due ruote?

Certamente, nel centro di una città culturalmente così concepita non può mancareun luogo di rappresentazione della vita, reale e immaginaria, come era, come è,come sarà: un teatro.Sempre in una logica di sistema, sarebbe utile pensarlo come uno spaziopolivalente, di medie dimensioni, capace di accogliere qualsiasi tipo di espressioneartistica, dalle rappresentazioni drammaturgiche, ai concerti, agli eventi espositivi econvegnistici.

L’ottica di sistema può, a questo punto, anche far intravedere la possibilità di farnascere nella nostra città un polo convegnistico. Non un nuovo polo “da costruire”,ma un “polo diffuso”, costituito attraverso la creazione di una rete formata dallestrutture potenzialmente adatte allo scopo, pubbliche e private, già esistenti sulterritorio (Museo di Doccia, Polo Scientifico Universitario, Biblioteca, ecc.) e daquelle ipotizzabili a seguito del recupero dei numerosi edifici, di proprietà comunale,non utilizzati.

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Economia e LavoroLa crisi di questi anni che ha colpito l'Europa non ha risparmiato i nostri

territori: le ricadute occupazionali sono state pesanti e conseguentemente anchequelle sociali. Sul nostro territorio operano importanti aziende multinazionali, tuttavia molte piccolee medie aziende hanno chiuso e molte sono ancora oggi in difficoltà o potrebberovedere un futuro incerto sul nostro territorio, come il Centro Meccanizzabile Postalee il Cartonificio Fiorentino che da soli danno occupazione ad un migliaio di personetra addetti e il loro indotto.Abbiamo vissuto l’ansia e la sofferenza di tante famiglie per la perdita di posti lavoro;siamo stati a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Ginori che ancora, comemolte altre realtà produttive della nostra zona, non ha trovato stabilità e certezza peril futuro.L’attuale situazione di disequilibrio tra la grande distribuzione ed il commercio divicinato mette in serio pericolo l’esistenza delle attività commerciali locali,interferendo negativamente su realtà e dinamiche sociali instauratesi nel tessutocittadino da anni (senza contare il decisivo condizionamento sulla vita quotidiana ditutti).Da qui il nostro sostegno alle attività imprenditoriali e artigianali, a partiredall'importanza di mantenere sul territorio sestese la manifattura Ginori e il suomuseo.Le politiche economiche legate al mondo del lavoro sono di competenza dello Stato,ma il Comune deve poter intervenire ponendo in essere misure ed iniziative cheincidano direttamente e indirettamente sul lavoro e sulla tutela delle risorse e dellepersone.

Il sostegno dell’Amministrazione deve essere concreto, quotidiano e sempre chiaro.

Le piccole e medie attività presenti sul territorio sono da valorizzare e promuoverecome risorsa sociale e pluralistica in quanto capaci anche di contribuire ad un’offertadi lavoro più rispettosa delle persone e delle loro individualità.

In un periodo così delicato ed importante per la nostra città e per la nostra comunitàdobbiamo guardare avanti con un nuovo stile di partecipazione per costruire la Sestodel domani e con un’attenzione particolare al mondo del lavoro, per il rispetto delladignità delle persone come condizione essenziale per la loro crescita e per losviluppo economico-sociale.

Vi sono diversi fronti su cui porre un impegno e una vigilanza concreta, per maturarecome città che sappia condividere informazioni, solidarietà, efficienza, risparmio ebenessere. La coalizione “INSIEME Cambiamo Sesto” propone:

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• Il coordinamento tra istituzioni e organizzazioni del territorio, che puòcostituire un elemento cruciale per generare nuove forme di lavoro. Sipropone quindi un Osservatorio permanente sulle attività produttive dicomparto a livello cittadino; il compito di quest’osservatorio deve esserequello di ascolto, ricezione, di pronto intervento nelle crisi aziendali,coinvolgendo tutte le istituzioni territoriali e sollecitando le iniziative cittadine insostegno delle controversie per difendere i livelli occupazionali. L'Osservatorioinoltre può costituire un momento importante per costruire una rete e perrappresentare un'opportunità di studio di nuovi modelli e proposte operativi,avvalendosi anche della collaborazione del Polo Scientifico dell'Universitàdegli Studi di Firenze (per esempio, nuovi strumenti di intervento per attivitàeconomiche in crisi derivanti dai modelli della green economy);

• Nuovo rapporto con il Polo Scientifico dell'Università degli Studi di Firenze,integrandolo nella realtà sestese, come elemento significativo educativo-formativo e come contributo allo sviluppo di modelli innovativi produttivi e/o distudio e di ricerca (incubatore, start-up, spin-off, introduzione di nuovistrumenti di formazione: 'life-long learning');

• Promozione della progettazione e dello start-up di impresa, attraverso l’offertadi spazi di co-working (utilizzando le strutture di proprietà del Comune almomento non utilizzate) in grado di aggregare idee, competenze e tecnologie;

• Utilizzazione proficua del fondo sulla creatività giovanile: promozione diprogetti e della loro realizzazione, attingendo anche a finanziamenti europei;

• Necessità di potenziare la rete e la connettività internet (Wi-Fi) su tutto ilterritorio comunale;

• Gestione dei rifiuti come risorsa: si apre una serie di opportunità a varilivelli, secondo i modelli della green- e blu-economy, per i quali si determinanorisposte alle questioni della tutela ambientale e a quelle occupazionali.Vengono coinvolti e interessati molti ambiti della vita cittadina: dalla scuola,alla formazione, al territorio (assetto idro-geologico e urbanizzazione), attivitàcommerciali e aziende (fabbriche, industrie);

• Attenzione sui servizi pubblici locali, monitorando il servizio delle aziende,soprattutto se si tratta di aziende pubbliche, impegnandosi per ilraggiungimento di economie di scala, di nuove modalità di gestione comunedi risoluzione alle varie problematiche per cercare sempre di migliorare iservizi offerti ai nostri cittadini;

• Introduzione di misure allo scopo di intervenire nelle condizioni di precariato(donne, giovani, esodati): figure di mediazione (consulente del lavoro, servizioalla persona); allo stesso tempo bloccare le esternalizzazioni conriassorbimento delle cooperative;

• Studio di nuove forme di agevolazioni fiscali e di tariffe sugli oneri dicompetenza del Comune e sul loro utilizzo, per le imprese che trasformano icontratti da tempo determinato a tempo indeterminato (garante delle pariopportunità / discriminazioni);

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• Stop alla costruzione di nuovi centri commerciali a favore di una correttariqualificazione del centro commerciale naturale;

• Rivitalizzazione sociale del centro cittadino tramite la promozione difrequenti piccoli eventi a carattere ludico e artistico-culturale in differenti vie epiazze di Sesto Fiorentino; saranno favorite le iniziative promosse edorganizzate dai commercianti (mini eventi di aggregazione autogestiti),superando eventuali impedimenti di carattere regolamentare e burocratico;

• Promozione delle Piccole e Medie Imprese sestesi sui mercati esteri,tramite un supporto fattivo dell’Amministrazione Comunale che, incollaborazione con le associazioni di categoria, si faccia sostenitore e garantedi una partecipazione collegiale alle fiere internazionali: una promozione delterritorio e delle sue realtà produttive;

• Revisione delle società partecipate, razionalizzazione e loro efficientamento;

• Introduzione del parametro della “rotazione” in relazione alla scelta deifornitori del Comune (a parità di preventivo, saranno privilegiate le impreselocali, prestabilendo però un meccanismo di alternanza e un monitoraggio chevigili sulla qualità del servizio;

• Predisposizione, negli appalti pubblici, di mezzi adeguati per ravvisare lapresenza di infrazioni in relazione “al principio della parità salariale deilavoratori e delle lavoratrici”, vigilando sulla salvaguardia del rispetto dei lorodiritti e della loro dignità;

• Rispetto dei termini di legge inerenti le tempistiche dei pagamenti a favoredei fornitori della Pubblica Amministrazione sestese;

• Riduzione e semplificazione, per quanto di competenza, del consistentenumero di adempimenti burocratici a carico di commercianti, artigiani edimprese, per una ottimizzazione dei tempi di gestione delle pratiche (vedisistemi telematici): l'Amministrazione può rappresentare così un collaboratoreprezioso capace di risposte veloci;

• introduzione di sgravi fiscali per sostenere le attività di commercianti edartigiani (riduzione della tassazione comunale, con possibilità di rateizzazionedei pagamenti); saranno inoltre studiate forme di finanziamento con accessotramite bando pubblico per promuovere l'apertura di piccole attivitàcommerciali;

• Revisione dei costi e degli adempimenti burocratici per l’installazione dellasegnaletica commerciale e delle possibilità di occupazione del suolopubblico da parte dei commercianti;

• Mantenimento di una vigilanza elevata nell'ambito dell'evasione fiscale.

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Salute e Partecipazione

Due temi centrali nello sviluppo e nelle possibilità di "giusta" convivenza di unacomunità.

Responsabilità di un sindaco è porre la salute della comunità al centro del proprioprogetto politico.

Al centro del concetto di salute poniamo il diritto all'accesso alla vita dicomunità di tutti i cittadini, l'abbattimento delle barriere architettoniche fisiche esociali, la salute mentale perché non c'è Salute senza salute mentale; per salutementale (secondo i dettami dell'OMS) si intende uno stato di benessere emotivo epsicologico nel quale l'individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive oemozionali, esercitare la propria funzione all'interno della società, rispondere alleesigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti emature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell'ambiente,adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.

Il Sindaco non si occuperà esclusivamente di controllare e monitorare lecondizioni di salute della comunità vigilando sulla corretta applicazione delle leggivigenti ma di promuovere, stimolare e coordinare quelle pratiche di salute necessarieallo sviluppo armonico della comunità.

Lo farà attraverso strumenti partecipativi dove al centro dell'agire ci sarà ilcittadino, il suo associarsi e confrontarsi; compito del sindaco e dell'ammistrazionecomunale sarà quello di realizzare le condizioni politiche e amministrative perchéogni componente della comunità possa essere parte attiva nella “produzione” dellasalute e del benessere. Si dovrà quindi andare oltre il criterio della delega allapolitica da parte dei cittadini, considerati come soggetti passivi e appunto delegantiche non prendono parte alle decisioni sulla vita del città e del territorio.

Salute e WelfareAccanto ad un Privato Sociale che fornisce un servizio di qualità occorre un

Servizio Sanitario Pubblico in grado di fornire, coordinare e promuovere percorsi diprevenzione e di cura, oltre a servizi di assistenza ai soggetti a bassa contrattualitàsociale, garantiti da una mappatura dei contributi sociali (alloggi ERP, contributoaffitti, esenzione/riduzione tasse etc) che raggiunga quella fascia 'grigia' di famiglieche, pur avendone bisogno, non riescono a ricevere alcun contributo.

Un'amministrazione che abbia a cuore la salute e la qualità di vita dei cittadini,specialmente di quelli in situazione di disagio sanitario e socio sanitario, pur in uncontesto nazionale e regionale sfavorevole come quello attuale, deve essere ingrado di far valere la sua volontà politica negli atti e nelle sedi a lei preposte, Societàdella Salute, Conferenza dei Sindaci, Bilancio Comunale. Una volontà che preveda

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investimenti in servizi integrativi socio sanitari, rivolti alla prevenzione e alla gestionedelle malattie croniche, nell'ambito del disagio mentale, nell'ambito delle disabilità edella terza età. Che sia in grado di offrire soluzioni per aiutare da un lato le famiglie edall'altro gli anziani stessi ad affrontare con dignità e la massima indipendenza edautosufficienza possibile il percorso della vecchiaia.A questi scopi sarà utile prevedere la costituzione, per altro prevista e finanziata giàdalla Regione, di una Casa della Salute nel Comune di Sesto e far riferimento adesperienze di housing sociale già sperimentate con successo in alcuni comuni dellaprovincia di Firenze, oltre a strumenti quali i Patti Territoriali che vedono il cittadinoprotagonista della salute e dello sviluppo della sua comunità. L'aspetto etico epolitico dei diritti e dell'uguaglianza tra cittadini costituisce l'assunto di base su cuicostruire un (P)atto Territoriale. Sulla stessa linea saranno attuate politiche diintegrazione e interazione per la costruzione di un tessuto sociale espressione dellediverse culture che Sesto Fiorentino ospita, e politiche di accoglienza e di supportoper i cittadini richiedenti asilo politico, adottando esperienze di progetti virtuosi già inatto in altre realtà.

Il futuro Sindaco dovrà avere la forza ed il coraggio, anche in funzione diquelle che sono le responsabilità attribuitegli per legge in materia di salute pubblica,di riportare nelle proprie mani quelle funzioni di indirizzo e quelle decisioni che neltempo sono state impropriamente delegate a soggetti esterni, e prima di tutte lafunzione di educazione alla prevenzione (ludopatie, educazione stradale ecc...).

Verrà valutata la possibilità di concedere un assegno mensile temporaneoquale “Reddito di Cittadinanza”.

Trasparenza e Partecipazioneuna nuova forma di democrazia partecipata.

“ La luce del sole è il miglior disinfettante”( Louis Brandeis)

L’impegno dei cittadini per il proprio Comune non finisce nel momento delvoto: la coalizione” INSIEME Cambiamo Sesto” si impegna a far si che tutti icittadini abbiano la possibilità di proseguire ad esercitare il proprio diritto civico dipartecipare in modo informato e consapevole all’ Amministrazione del Comuneanche dopo le elezioni.

Il candidato sindaco Maurizio Quercioli sottoscrive il Patto di Cittadinanza diPossibile, che dà valore formale ai processi partecipativi, migliorando gli strumenti didemocrazia deliberativa e diretta, con l'obiettivo di promuovere la cittadinanzaattiva e favorire la partecipazione civica alle scelte pubbliche" .

La trasparenza nel corso del processo decisionale e nella fase esecutiva èuno dei cardini del nostro modo di vedere la funzione pubblica: ci prefiggiamo,pertanto, di introdurre diversi strumenti che consentano a chiunque di seguire il

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processo decisionale e di verificare i lavori/provvedimenti eseguiti.Per rendere possibile questa nuova forma di democrazia partecipata si

devono mettere in campo una serie di strumenti ad hoc (normativi e non) checonsentano ai cittadini di conoscere, analizzare e proporre in merito a qualsiasiiniziativa di interesse comune, operando in piena collaborazione conl’Amministrazione Pubblica.

La coalizione “INSIEME Cambiamo Sesto” intende sperimentare nuovistrumenti partecipativi, come sta avvenendo già in altre realtà locali, quali:

● il Bilancio Partecipativo, che introduce una forma di dialogo e confronto con icittadini circa l’impostazione del bilancio comunale di previsione relativamente adalcune priorità;

● la modifica dello Statuto Comunale e del Regolamento degli istituti dipartecipazione al fine di introdurre:

a. il “referendum propositivo vincolante senza quorum” qualestrumento funzionale alla partecipazione attiva dei cittadini (come suggerito dalConsiglio d'Europa attraverso la Commissione di Venezia). Per l’iniziativareferendaria sarà necessaria la raccolta firme, ma non il quorum di validità: il quorumscoraggia la democrazia e contraddice il principio democratico per il quale “chipartecipa decide”;

b. riforma dei Centri Civici affinché diventino il presidio dellademocrazia comunale più vicino ai cittadini e dove ad esempio possano essereorganizzati i “Town Meetings” (“assemblee cittadine”) con l’ intento di stimolare lapartecipazione dal basso e raccogliere proposte popolari da sottoporre alladiscussione del Consiglio Comunale;

c. revisione e ammodernamento delle apparecchiature atte ad effettuarela diretta streaming dei Consigli Comunali per migliorarne la fruibilità da parte deicittadini;

d. attuazione della previsione statutaria di rappresentanti di comunitàstraniere presenti sul territorio comunale;

e. creazione di un forum formato da rappresentanti minori di 18 anni confunzioni consultive e propositive.

● Consulta delle Associazioni per valorizzare la progettualità del territorio creandouna rete sinergica tra le risorse associative presenti;

● Potenziamento dell’ Ufficio Relazioni col Pubblico affinché diventi sempre più unosportello che metta il cittadino in condizione di risolvere direttamente i problemi.L’URP in collaborazione con il responsabile del Controllo di Gestione, rileverà inoltremediante appositi strumenti cartacei ed informatici, il grado di soddisfazione deicittadini rispetto all’operato degli uffici comunali e degli amministratori;

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● Ristrutturazione del sito istituzionale del Comune, e pubblicazione di dati ed

informazioni inerenti documenti pubblici, garantendone l'accessibilità a chiunquecon tempi certi (salvo i casi in cui la legge lo escluda espressamente);

● Adozione di una applicazione digitale per informare la cittadinanza in tempo realesu uffici, servizi ed attività comunali, cantieri, viabilità, incontri e contenuti diConsiglio e Giunta Comunale, news del territorio, manifestazioni culturali, situazionidi rischio, ecc. Le informazioni saranno diffuse tramite i più comuni supporti digitali(pc, portatile, smartphone, i-pad, ecc…);

Adesione gratuita del Comune a piattaforme digitali, tipo “decorourbano.org” osimilari, con le quali i cittadini possono segnalare problematiche e disfunzioni rilevatenel territorio comunale e nei servizi erogati e ne garantiscano la tracciabilità in temporeale.

La coalizione “INSIEME Cambiamo Sesto” si impegna inoltre alla:

● pubblicazione, sul sito on-line del Comune, di tutte le spese annuali sostenute daSindaco, Assessori, gruppi consiliari ed uffici tecnici (compresi rimborsi ed indennitàricevute), oltre all’ elenco nominativo dei consulenti esterni ed i relativi onerisostenuti dalla P.A.;

● predisposizione sul sito del Comune di una bacheca autogestita nella quale ogniforza politica rappresentata in Consiglio comunale abbia l’opportunità di informaredirettamente i cittadini sulla propria attività..

Infine la coalizione “INSIEME Cambiamo Sesto”, in quanto Sesto F.no faparte integrante della Città Metropolitana, considera fondamentale avvicinare aicittadini questo nuovo ente intermedio e contemporaneamente valuta necessariodare più forza ai Comuni minori attualmente schiacciati dalla predominanza diFirenze. A tale scopo si metterà in atto un’azione politica per sostenere, com’èprevisto dalla legge, l’introduzione dell’ elezione diretta degli organi politici dellaCittà Metropolitana, senza che ciò comporti alcuna variazione di spesa.

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“Tutti i cittadini hanno il dovere di esserefedeli alla Repubblica e di osservarne la

Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidatefunzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle

con disciplina e onore”. ( art.54 Costituzione )

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Ristorazione scolasticaVogliamo migliorare considerevolmente il servizio di ristorazione scolastica.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario rendere efficiente “Qualità&Servizi”,migliorando la qualità di quanto essa offre e adeguandola alle prestazioni dieccellenza riscontrabili in analoghi servizi presenti nel comprensorio fiorentino. E'necessaria una sua sostanziale ristrutturazione per aumentarne l’efficienza erecuperare dei margini utilizzabili per migliorare anche la qualità dei prodotti e dellematerie prime necessarie per la preparazione dei pasti. Ciò consentirebbe diricorrere, anche per il totale degli acquisti, alle produzioni provenienti dall’agricolturabiologica e di filiera regionale. Sempre più numerosi studi scientifici affermano che l'alimentazione è direttamentecorrelata alla salute, soprattutto nella fase delicata della prima infanzia. In particolaresono sempre maggiori gli studi che correlano l'esposizione ambientale ai pesticidi esalute umana, da qui l'urgenza di sostenere una mensa esclusivamente biologica,essendo il cibo il maggior veicolo di pesticidi. L’uso di prodotti biologici nellaristorazione scolastica non è solamente suggerita da centinaia di lavori scientifici, mae raccomandata dalla legge n.488 1999 e promossa dalla regione Toscana, conl’erogazione di specifici contributi, attraverso la Legge Regionale 27 05 2002 n.18.L'obiettivo della ristorazione scolastica dovrebbe essere di fornire un cibo ricco dinutrienti essenziali, saziante, gradevole, e al contempo moderatamente calorico erispettoso delle raccomandazioni basate su prove scientifiche per la prevenzionedell'obesità e delle malattie croniche. Per questo è nostra priorità l’impegno allaristrutturazione di Qualità & Servizi, in coordinamento con gli altri Comuni azionisti,salvaguardando l’occupazione, ma esigendo un chiaro Piano Industriale diadeguamento a standard qualitativi e di rendimento che siano paragonabili a quelli dialtre realtà operanti nello stesso settore.

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