Caliente!

A proposito di editoria digitaleRitengo che gli ebook meritino più rispetto, vengono presi per il “cugino povero” del libro cartaceo. Ma perché? Un testo digitale ha moltissime possibilità che gli autori non sfuttano, oltre ai link. Per #12Regole avrei voluto fare una

sorta di ebook-App, ma il mio Editore, essendo vecchio stampo, mi ha detto semplicemente che “non è possibile”.

Invece no. Tutto è possibile, bisogna però vedere a quale prezzo. Questa è la prova che non basta pubblicare dei testi digitali per essere un Editore Digitale. Pensateci.

Il mio prossimo libro sarà sempre in ebook, ma in formato epub3.

La lavorazione di un epub3 è laboriosa e dispendiosa, quindi probabilmente verrà segato da tutti gli editori. Sono fiera di annunciarvi che verrà scritto e finanziato via crowdfunding, in questi

giorni sto cercando la piattaforma giusta e non è detto che siano quelle già previste per l’obiettivo, dato che puntano comunque a cartaceo.

DisclaimerQuesto PDF è stato scritto senza torturare nessun esemplare di essere umano maschile. Credo.

Durante la stesura non è stata maltrattata nessuna editor perché inesistente. Perdonatemi quindi i refusi.

Classe 1976, ha vissuto in Argentina, Italia e Francia. Ex architetta, nel 2010 ha inventato il concept di Stiletto Academy e fa corsi in tutta la penisola. Ama il marketing, ha scritto la Guida bionda per influencer (40K) e il manuale illustrato “Tacco 12” (Sperling & Kupfer).È stata testimonial della LELO, nota marca di vibratori design di lusso.

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Veronica Benini

È nata a Livorno nel 1980. Ha studiato visual design e lavorato come grafica e illustratrice. Dal 2012 si dedica al suo ultimo progetto: Pirati e Sirene, un magazine online dedicato alla vita, allo stile e alla cultura della costa degli Etruschi (Livorno), col quale organizza anche mercanti di design ed eventi. È la fiera proprietaria di un’Ape 50.

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Enrica Manni

WnningTutti i badge sono raccolti su Pinterest. Potete salvarli e condividerli, eccezione fatta per l’uso commerciale digitale e su supporto. Esempio: potete condividerli sui social network, siti e blog, ma non potete stampare le grafiche su indumenti, adesivi, mug o cover per smartphone o altro.

MerchandisingLe grafiche sono state utilizzate per realizzare le ricompense della raccolta di crowdfunding che è servita a finanziare il tour di presentazioni. Veronica ed Enrica stanno pensando se sia il caso di farne un ecommerce…

Il 13° Capitolo: Caliente!IntroQuesto capitolo nasce dalla prima ristrutturazione dell’ebook “12Regole per essere felici sui tacchi” insieme alla mia Editor in Sperling & Kupfer. Quando ho presentato la scaletta dei capitoli a Santa Ester, lei mi ha detto con sincerità: “Sai che? Secondo me il capitolo sul sesso non c’incastra molto”.

Capitela: lei sapeva già che sarei andata molto oltre la lunghezza pattuita e non sapeva come contenermi.

Eliminare un capitolo è stata un’ottima mossa, ma ahimè non è bastata. #12Regole è stato sfornato con 110mila battute, in pratica un miracolo perché la collana TIPS è da 60. La Sperling mi vuole davvero molto bene, ringraziate la paperella anche voi!

Il 13° capitolo è rimasto a livello di paragrafi con dei nomi tipo: “figa all’indietro”, “suola inarcata sex”, “donna alfa”, “tacchi da 90” e altre amenità per qualche settimana mentre finivo di scrivere l’ebook principale.

Quando poi ho deciso di fare il crowdfunding per finanziare il tour di presentazioni, mi sono detta che avrei potuto darlo come benefit. Mi

dispiaceva averlo abbozzato perché non finisse da nessuna parte.Il sesso, si sa, vende un casino.Siamo adulti, siamo vaccinati e diciamo -quasi tutti- parolacce a più non posso e abbiamo tutti una vita sessuale che va ben oltre la posizione del missionario, per fortuna. Mi è sembrato divertente scrivere questo spin-off con un linguaggio completamente irriverente ma onesto.

Non sentitevi offese dall’esortazione alla maialaggine, siamo adulte e vaccinate, e questo capitolo è fatto per chi, sui tacchi, si vuole divertire anche a letto.

Prendetelo con la giusta dose di

autoironia e, vi prego, non attaccate coi pipponi sull’emancipazione femminile, i reggiseni bruciati (con quel che costano, poi!) né tantomeno condannando la sottomissione. Siamo nella sfera sessuale, dove vale tutto che vi sentite di fare, stop.

12 regole per essere felici sui tacchi è pubblicato da Sperling & Kupfer, e ha le illustrazioni di Enrica Mannari, che potete trovare in questa board di Pinterest: sono bollini che si sbloccano come su Foursquare e che potete otorgare in formato digitale a chi se li merita. Mi fido, vai.

Questo PDF è stato creato per essere letto dal telefonino.

Tacchi & Sex

Perché ti senti più sexy, coi tacchi?Questa cosa dei tacchi associati a sesso, panterone, puttanone e donne di potere ha una valenza ben fondata.

I tacchi sono simbolo molto forte perché mettono la femminilità al confine con la sessualità disegnandone la frontiera con una linea sottile. Una linea inarcata.

Una donna sui tacchi a spillo è una femmina che non vuole passare inosservata e che, volente o nolente, comunica disponibilità sessuale.

Perché?Per via della sua postura.

Riflettiamo: la postura su tacco non solo inarca il piede, argomento vastissimo, ma si ripercuote direttamente sul bacino, dato che sposta all’indietro le chiappe, piazzandoci il culo bello esposto all’insù. Ma la cosa sexy non è tanto il culo quanto il fatto che il bacino, roteando ed esponendosi all’indietro, trascina con sé la vagiàina. Succede la stessa cosa che per tutti gli altri mammiferi a quattro zampe: le femmine hanno la vagiàina bella in mostra, bando alle ciance e poche perdite di tempo. È la natura.

Con l’avvento dei tacchi, la nostra cara patata è la principale protagonista della nostra nuova, esposta sessualità.

Ma facciamo una riflessione più ampia.

Tacchi e potereAvete presente come sono gli uomini, no? Sono cazzuti, garosi, competitivi, celolunghisti. In ambiente lavorativo hanno plasmato le dinamiche ed i comportamenti con tutta una serie di comportamenti molto virili, da maschio dominante. Quando una donna sbarca in ufficio, non solo deve imparare il suo lavoro e farsi strada per andare avanti nella gerarchia, ma deve farlo capendo e sfruttando i codici lavorativi maschili, che non domina né conosce appieno.

Spesso le donne sono tacciate di

rompiballe proprio perché vogliono intrufolarsi in dinamiche maschili non dominandone i codici alla perfezione. Ed è li che scatta il: « Amo’, dopo la partita andiamo al cinema? » con conseguente grugnito di lui che suda e piange perché la sua squadra non ha ancora segnato.

La donna tende a voler plasmarsi in un registro che non è il suo, censurandosi e mascherando la sua femminilità con un’aggressività prettamente maschile. La competizione fra donne in questi registri attivi in ambiente lavorativo diventa spietata, sono le famose «Lean in» capeggiate dalla manager di facebook Sheryl Sandberg, pessima

categoria perché faticano talmente tanto per fare carriera piegandosi alle dinamiche maschili, che quando ci arrivano sono distrutte e spietate. In realtà basterebbe rimanere fedeli a se stesse implementando poco a poco le dinamiche feminili in modo a che si aggiungano a quelle maschili, per un ecosistema lavorativo più ricco e variegato.

Potere e sessoL’uomo associa il potere al sesso, e la sua virilità è strettamente legata alla sua posizione di potere al lavoro. L’uomo è fatto così perché il suo sesso è esterno e ha vita propria. Avete presente, no, che il pisello si eccita

anche per conto suo? A volte è molto imbarazzante. L’uomo deve interagire con questo organo che gli ricorda la propria carica virile in media 17 volte al giorno, pensate che fatica. Pensate quanto un uomo sia condizionato dal proprio cazzo. Tantissimo.

Adesso pensiamo alla nostra vagina. La topa. La figa. Lei non ha queste manie di grandezza ogni giorno, non ci fa gli scherzetti né ci fa spostare i ragionamenti dal cervello alle parti intime.

La nostra patata si limita a farci sputare sangue per qualche giorno al mese, come grande dimostrazione della supremazia riproduttiva della donna.

Garosissima. La differenza sostanziale di cui parlo è che la figa non ha una valenza di eccitamento sessuale, non si sveglia facendo la tenda nel letto ogni mattina e non si fa viva per ben 17 volte al giorno (di media) per conto proprio. Sono molti di più gil uomini a dare un soprannome ed intrattenere intere conversazioni col proprio sesso, che non le donne. Fateci caso, poi, che il soprannome del pisello è sempre al superlativo: “-one”.

La conseguenza di questa differenza è che noi donne non associamo il potere al nostro organo sessuale. Casomai lo associamo al potere che deriva dal nostro aspetto femminile ossia tette, culo, capelli lunghi, rossetto e

tacchi in quanto attributi che attirano l’uomo alfa che, lui, ha forza e potere. Bah.Ma torniamo alla vagiàina e ai tacchi. Quando una donna mette un tacco alto, il suo bacino le fa sporgere le chiappe all’indietro esponendo il sedere e trascinando con sé anche la fessura della vagina. Questo spostamento è di qualche centimetro, che rappresenta una distanza enorme per il nostro sesso.

La vagina, nello spostamento, si apre impercettibilmente e si stira. Adesso potete capire appieno la frase « Lei se la tira un casino », anche se è attribuibile pure all’uomo che si tira la pissetta, ma con le mani.

Questo porsi all’indietro e questo aprirsi della vagina fanno da catalizzatore al rapporto tacco-sesso-potere e ci mettono, in quanto donne, in uno stato di continua percezione inconscia ma latente del nostro organo sessuale. Proprio come succede agli uomini.

E quindi? E quindi ci sentiamo delle fighe della madonna, delle wonder woman che ciao proprio e saremo molto più combattive, garose e aggressive. Proprio come gli uomini. Le nostre tette ci sono, il nostro culo pure, ma la vagiàina è ben presente e noi ci sentiamo le regine dell’universo.

Su una cosa, però, vi posso rassicurare:

né io né le mie amiche su tacco 12 abbiamo cominciato ad intrattenere delle conversazioni con la nostra figa.

Tacchi e carrieraIl nostro rapporto al potere cambia, e qua iniziano i problemi. Perché questa cosa del culo e della figa esposti hanno un effetto immediato sugli uomini che ci vedono, nel loro istinto più recondito, « disposte sessualmente all’accoppiamento ». La loro natura funziona così, e sbavano. Per portare i tacchi, donzelle mie, bisogna averci il carattere.

Ma gli uomini non sono l’interlocutore più pericoloso. Le più pericolose sono

le altre donne, ossia quelle coi tacchi che entrano in competizione aperta, e quelle senza tacchi altrimenti dette «vorrei ma non posso».

Le «vorrei ma non posso» sono le più pericolose perché non sai mai se se ne freghino o se gli rode del tipo «tu brutta troia con la figa esposta devi morire male e ti farò la vita impossibile».Pericolosissime.

Immaginate andare in ufficio tutti i giorni col tacco 12 e avere solo assistenti in mocassini «vorrei ma non posso».Vi prenoteranno treni alle cinque del mattino, come minimo, e vi diranno che hanno finito i tampax quando voi disperate gli invierte una mail dal

bagno col cellulare.

Adesso sapete che il tacco risveglia una sensazione atavica di potere sessuale che potrete sfruttare al lavoro per sentirvi più garose e fare carriera, ma anche che dovrete stare attente ai porci maiali sbavoni e a quelle stronze delle vorrei ma non posso. L’unica soluzione per le vorrei ma non posso è invitarle a fare shopping di tacchi, date retta a una che ci è passata e se le è messe in tasca con una banale zeppa tacco 8.

La vendetta è un piatto che va consumato freddo, e presto capirete il perché.

Parliamo del piedeAnche il piede, nel tacco, assume una posizione prettamente sessuale. L’inarcamento della pianta ricorda all’uomo la posizione del piede femminile durante l’orgasmo, è un richiamo sessuale inconfondibile. Ecco perché i sandali piacciono tantissimo e le décolleté sono la scarpa più sexy del pianeta.

Ma anche la donna si sente più sexy perché appunto il piede in quella posizione eretta è stimolato diversamente e tutta la sua struttura « tira » sotto la pianta, facendola sentire una bomba sexy. Non so voi, ma io metto i tacchi perché mi

fanno sentire super troia, adoro.

« E perché lo stiletto è sexy e la zeppa o il tacco largo no? Sono entrambi alti e su entrambi abbiamo il piede inarcato» potrebbe obiettare qualcuna.

E invece no! Non è uguale.La suola inarcata, lasciata libera da un tacco a spillo, è ben visibile ed è quello ad essere sexy. Non solo il dorso del piede, ma la pianta nella sua splendida curva inarcata e sexy orgasmica. La zeppa copre l’inarcatura della pianta e ammazza il giochino. Si ammosciano gli spiriti, insomma.

Non a caso Louboutin ha fatto i miliardi andando a colorare di rosso

la suola della scarpa, connotandola indelebilmente di rosso sesso, rosso passione, rosso sangue.Ecco, adesso capite perché io abbia consigliato le zeppe alle colleghe vorrei ma non posso? Sono una vera troia, lo so.

Tacchi a lettoCon tutto questo delirio di sesso legato ai tacchi, vi starete chiedendo ok Spo’, dicci se tu vai a letto coi tacchi.Si, certo, può capitare.Ma c’è da dire che non piace a tutti e che spesso rimangono su soltanto per la foga, o ne rimane uno, avete presente? La maggior parte delle volte vengono scaraventati sotto il tavolo o

lungo il corridoio.

Poche volte vengono sfilati con dovizia. Insomma l’approccio del tacco a letto (o contro il muro, o per terra, o insomma dove vi capita di far l’amore) non è mai scontato.

Di solito è l’uomo a farvi capire cosa gli piace. Inutile fare le panterone e sognare una scopata epica nude col tacco a spillo se poi lui se ne frega e ve li sfila subito, perché credetemi, succede. È un po’ come farvi la rasatura totale globale brasiliana fino al culo di fretta per un appuntamento trombino improvviso e che poi lui vi tiri il pacco. Passerete una settimana col culo che

gratta maledicendo quello stronzo pacchista (e la vostra incapacità ad organizzarvi con la luce pulsata o le cerette). Se volete che lui vi lasci i tacchi indosso, magari fateglielo capire da subito raccontandogli il giochino.

C’è poi questa credenza che se tu trombi coi tacchi a spillo ci puoi infilzare le chiappe del tuo uomo mentre ti prende in missionario. Fermi tutti: è una cazzata. Non è possibile pungere le chiappe di un uomo in quella posizione a meno di non camminarci sopra. E quello si chiama trampling. E io non so come si faccia, cercate su Google.

C’è però una sacrosanta verità che se

ci aggiungi il tacco diventa un dogma: a 90° tutti i culi sono belli, ma coi tacchi diventano sublimi. Me la sentirei di consigliarvi una porcata meravigliosa dove non fate neanche la figura delle super maiale e passate per delle devote donzelle: il pompino da 90.

Istruzioni: invece di inginocchiarvi, lui resta in piedi a pinguino (ossia immobilitato dal pantalone calato) e voi sempre in piedi senza mutandine ma coi tacchi vi piegate a 90 sul di lui membro ed eseguite la vostra arte facendo bene attenzione ad inarcare la schiena come solo voi sapete fare.

Lui vi vede, ed è una gran bella vista.

Tacchi e intimoSfatiamo subito il fatto che se volete trombare coi tacchi lo fate tranquille, senza premeditazione. A meno che lui non vi scosti le mutandine, voi i tacchi non li terrete su, perché togliendo le mutandine è facile che vi si sfilino le scarpe. Se avete le calze, poi, ciao.

Con le calze l’unica opzione è fare una cosa che io non approvo, ossia la mutandina sopra il reggicalze per non smontare il giochino del « ti trombo col reggicalze addosso da vera escort oh-oh che figata ». E ci sta, ha un suo perché trombare col reggicalze indosso.

Oppure potete portare le calze

autoreggenti ma, si sa, con quell’elastico ci trasformano le cosce in salsicciotti. La cosa più figa, secondo me, è portare le mutandine slacciabili. Le mutandine slacciabili vanno d’amore e d’accordo con i reggicalze oppure d’estate con la gonna direttamente senza calze.

Queste mutandine sono un gran bel giochino perché hanno i nastri di fianco, proprio come un bikini, ma sono di pizzo e con i nastri di raso. Un oggettino proprio bellino. La cosa difficile è far capire all’uomo che non sono fiochetti ornamentali, ma che si slacciano.

Bisogna quindi appurare che colui che le toglie sappia che si slacciano,

casomai non l’avesse capito dagli enormi lacci penzoloni. Gli uomini, si sa, vanno teleguidati un pochino perché sanno che i fioccheti dell’intimo sono tutti finti e cuciti, ornamentali. Poveretti, non è tutta colpa loro, anzi, è colpa delle nostre nonne.Potete però guardarlo negli occhi, tirare leggermente il fiocchetto e porglielo con uno sguardo che dice tutto.

Invece di spararvi i selfie, allenatevi a fare lo sguardo slaccia-mutanda.Alcuni uomini hanno proprio bisogno che gli si dica chi è l’assassino, tipo sussurro all’orecchio: “Si slacciano, se tiri”Cercate di essere molto esplicite senza dover urlare o mimare la cosa perché

si rischiano delle scenette imbarazzanti con quelli meno immaginativi:

“Si slacciano, se tiri”“Eeeh?”“Si slacciano”“Cosa?”“Qui, così...vedi?”“Ma cosa fai?”“slacciami le mutande!”( pluf … )

Ecco, quello magari no. Quindi non sprecate le vostre migliori armi coi primati, pls.Anche se… chi le aprirà coi denti vince a mani basse. Oppure provate ad aprirvele da sole, in stile teasing, ma solo se siete davvero convinte,

altrimenti è ridicolo.Poi potete ovviamente rimetterle e rigiocare, perché è davvero una figata.Alle più ardite consiglierei vivissimamente l’assenza di mutandina, ma solo se non dovete stare molte ore fuori. La cosa più furba è toglierle in bagno quando sapete che ormai siete in fase di lancio.

Questa cosa del no mutandina è più adatta alle coppie affiatate perché all’inizio di una relazione passate per delle maialone troppo osé e l’uomo all’inizio ci immagina più innocentine.

Datevi il tempo per sviluppare tattiche avanzate di guerrilla.

Leccami i piediQuesta è una cosa bellissima. Se non vi è mai capitato, perdinci, provate prima di morire. Trovate uno che ve lo faccia e rilassatevi. In francese, “godere” si dice prendre son pied. E non son scemi per niente ‘sti francesi. Molti uomini lo fanno d’istinto, mentre ad altri fa ribrezzo. Secondo me è una cosa che può essere fatta ogni tanto, basta avere i piedini di fata. E per piedini di fata intendo ben curati.

Per quanto riguarda il sudore del piede & cny dipende dall’uomo : c’è chi se ne frega, mentre invece chi fa attenzione all’igiene. De gustibus…

Foot job: parliamoneNon vorrei deludervi, ma a me non è mai capitato di farne uno. Intanto credo che ci voglia una certa destrezza tipo «il mio piede sinistro», e poi l’interlocutore deve essere abbastanza fetish da prenderci gusto. Secondo me però ci sono molte fasi intermedie che meritano tantissimo, tipo un approccio di piede sotto il tavolo a ristorante.

Il problema, in questi casi, è che non so se avete notato ma il pisello quando si eccita da seduti e dentro il doppio strato mutanda-pantalone, rimane barzotto e piegato in due. Io soffro tantissimo per lui, poveretto! Allora che fai, non lo liberi? Certo che si.

Liberare un povero pisello imprigionato, con le mani non è difficile, ma farlo con un piede solo e alla cieca sotto un tavolo richiede una certa destrezza. In questi casi il possessore del pisello potrebbe rendersi utile. Voi intanto potete allenarvi e stupirlo con effetti speciali. Solo le vere stronze lo stuzzicheranno senza troppo impegno per poi mollarlo ad erezione completata e ordinare un dolce al cucchiaio per farlo impazzire. Cosa che, da vera stronza, io consiglio vivamente.

Cela va de soi che bisogna andare in ristoranti con le tovaglie fino al pavimento, mica vorrete dare spettacolo?

Igiene e cura del piedeChe si tratti di farvi leccare i piedi o di eseguire un massaggino in stile footjob, è importante che i vostri piedi siano in piena forma stile geisha, ossia liscissimi morbidissimi curatissimi.

Quindi prima di un appuntamento giocate di premeditazione e la sera prima, dopo aver lisciato bene bene i piedi con grattugia e pietra pomice, fatevi una maschera con una crema idratante e calzino e lasciate in posa tutta la notte.

Non vorrete mica maneggiare piedeggiare un pene con i piedi che grattano? Poverino! I peni sono molto sensibili

e vanno trattati con dolcezza. Io non so, sarò all’antica, ma preferisco di gran lunga usare le labbra lasciando i piedi per l’approccio selvaggio sotto il tavolo. Maialissimamente infrapantalone, ma stronzissimamente extramutanda.

Siete convinte?Adesso infilatevi i tacchi e uscite. Oppure camminateci per casa, in mutandine sexy. Organizzate una cena per il vostro uomo dove gli aprirete la porta in intimo, grembiulino sexy e tacco 12. Una cena dove la portata principale è la bottiglia di vino. E l’antipasto siete voi.

Cominciate a portare i tacchi in borsa dentro un sacchettino, tutti i giorni, e infilateli per assaporare quella sensazione di potere, quel tiro dell’arco del piede che vi fa sentire delle troie pazzesche.

Sentitevi fighe e fatevi sbattere al muro nell’ingresso di casa perché non avete indossato tatticamente le mutandine.

Divertitevi e siate intelligentemente porche, il sesso con i tacchi è un’arte e la parità dei sessi è anche, in fin dei conti, provare piacere per noi stesse.

RingraziamentiVorrei ringraziare i ciclisti bianchi di Axl Rose perché ai miei tempi non esistevano né i selfie, né tumblr con le foto pseudo-erotiche né tantomeno Cioè per gli articoletti sul petting. Sono cresciuta in un paesino sperduto dell’Argentina.

Questo testo ha visto la luce grazie ai 16 sostenitori della mia campagna di crowdfunding per finanziare il tour di presentazioni di #12Regole con dei workshop gratuiti in giro per l’Italia.Se uno di loro ve l’ha girato via mail ringraziatelo calorosamente perché ha offerto ben dieci euro alla causa per averlo!

Ecco tutti gli eroi, in ordine di arrivo:1 GraziellaBlog2 Silvia663 CB4 Lara5 Adblues6 Summerlude 7 GA8 Carolina9 GP10 Etty di viaggidaquilone11 Sonia Sivieri12 Sara13 Francesca Marano 14 Valentina 15 Benedetta aka bennib1216 Fufis

A tutti voi: Grazie!