Calendario 2013 x pubblicazione

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El me paées 2013

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El me paées 2013

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TESSERAMENTO Anche quest’anno, chi volesse sottoscrivere il tesseramento per l’anno 2013, può farlo versando la somma base di € 5,00 attraverso i membri del Consiglio dell’Ente Pro Loco (e dal 7 gennaio 2013 anche presso la tabaccheria di Michela Caporali). Vogliamo ricordare che da diversi anni la quota non è stata ritoccata e visto il momento difficile che il nostro paese sta vivendo ci è sembrato il minimo non gravare ulteriormente sui bilanci familiari. Ci preme altresì ricordare che il tesseramento è la principale risorsa dell’Ente Pro Loco, attraverso il quale si rende possibile la realizzazione di tutte le attività sociali, ricreative e culturali in programma. Un sentito grazie di cuore a tutti coloro che in questi anni ci hanno assiduamente sostenuto e che siamo sicuri, continueranno a farlo anche in futuro.

N.d.R. Con l’arrivo del 2013 eccoci qui, come ogni anno, a raccontarvi tramite le pagine del nostro calendario avvenimenti, recenti e meno, intervallati da storie di personaggi che hanno lasciato un segno o un ricordo nel nostro paese e nel cuore dei suoi abitanti. Un sentito e particolare ringraziamento quest’anno lo vogliamo quindi riservare ai prestigiosi relatori che con i loro scritti hanno deciso di impreziosire il nostro calendario. Nella speranza di aver fatto cosa gradita porgiamo a tutta la popolazione di Acquanegra e Fengo gli Auguri di un sereno Natale e felice Anno Nuovo.

La Redazione

PREVISIONE 2013

Canti della Merla (con ricco buffet)

Carnevale

Giugno in piazza (in collaborazione con A.V.I.S.)

Sagra dei gnocchi

Gara podistica (in collaborazione con A.V.I.S.)

Castagnata

Serata medica

Gita ai mercatini di Natale

Santa Lucia (distribuzione di doni ai bambini)

Calendario “El me paèes”

….e quanto potremo fare in più…..

LETTERA APERTA Puntuali come l’influenza di stagione, eccoci arrivare nelle vostre case con il nuovo calendario 2013. Il 2012 è stato per La Pro Loco un anno particolarmente ricco di avvenimenti, fortunatamente per lo più positivi. La prima notizia che credo meriti la vostra attenzione, è senza dubbio la creazione di una pagina facebook nella quale vengono riportate le notizie aggiornate in tempo reale riguardanti le manifestazioni organizzate da noi o alle quali collaboriamo insieme ad altri Enti ed Associazioni del paese. Per chi ha quindi un po’ di dimestichezza con la rete internet, può tenersi informato riguardo alle nostre iniziative, oppure dialogare ed avere un contatto diretto con noi, digitando l’indirizzo che qui di seguito vi riporto: http://www.facebook.com/pages/Pro-Loco-Acquanegra-Cremonese/204754612947514

Oltre all’informatizzazione dell’Ente, anche per quest’anno abbiamo ritenuto importante proseguire nel lavoro di ammodernamento e messa in sicurezza delle attrezzature che utilizziamo principalmente per la sagra dei gnocchi. A tal proposito lasciatemi spendere due parole di vivo ringraziamento per tutte le persone che quest’anno nel periodo più torrido dell’estate, invece di andarsene in piscina oppure al mare, hanno preferito aiutarci nell’allestimento di quella che oramai è diventata un vero fiore all’occhiello per la nostra Pro Loco. L’eccellenza raggiunta dai nostri volontari in campo culinario e la professionalità profusa in quei momenti ci ha consentito inoltre di poterci far conoscere anche al di fuori del nostro paese. Tutto questo ci ha portato ad essere protagonisti in una grande festa privata in un Comune vicino al nostro. Grazie quindi alla generosa offerta fatta per il nostro contributo alla buona riuscita della festa, e grazie soprattutto ai volontari che devolvendo il loro compenso alla Pro Loco, ci hanno consentito di effettuare un prezioso investimento che riteniamo indispensabile per la buona riuscita delle future sagre dei gnocchi. Un’ultima riflessione la vorrei dedicare a quello che succederà ai primi di marzo del 2013. Sembra ieri eppure sono ormai passati tre anni da quando ho iniziato insieme ai miei collaboratori attuali a prendermi cura delle sorti della Pro Loco. Nei primi giorni di marzo quindi scadrà il mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione ed attraverso un’assemblea pubblica ed aperta a tutti i tesserati, si potranno scegliere i futuri amministratori dell’Ente. Non abbiate paura di farvi avanti! Con questa esortazione concludo augurandovi i miei più sinceri Auguri di Buone Feste e di un fruttuoso Anno Nuovo.

Valerio

RINGRAZIAMENTI Impossibilitati a ringraziare singolarmente tutti quelli che in qualsiasi modo ci danno una mano, lo facciamo collettivamente attraverso questa pagina di calendario nella speranza che proprio nessuno si senta escluso. Consentiteci anche di manifestare i nostri più sinceri sentimenti di riconoscenza a tutte quelle persone che con testi o fotografie, hanno contribuito alla stesura del calendario.

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( della dott.ssa Giuseppina “Pinuccia” Chiodelli )

Parlare di Giacomo Chiodelli (el dutùur Ciudèl o più semplicemente Ciudèl) è in un certo senso ripercorrere la vita di una persona che ha svolto con semplicità, spirito di sacrificio, entusiasmo, amore per la medicina e per le persone il suo lavoro di medico condotto. Laureatosi a Pavia nel 1942, dopo 6 anni di studio vissuti con grande interesse sia per gli aspetti scientifici che clinici della Medicina e frequentando prima l’Istituto di Patologia Generale poi quello di Clinica Medica, ha subito iniziato il suo lavoro di medico come assistente volontario del Reparto di Medicina dell’ospedale di Cremona e come medico condotto supplente. Sebbene fosse attratto dal lavoro ospedaliero, che ha sempre permesso maggiori approfondimenti clinici e strumentali e discussione collegiale delle varie situazioni cliniche, ha sempre vissuto il fascino della condotta che permetteva un costante rapporto medico-paziente ed una globale cura della persona. Ben volentieri quindi ha accettato, subito dopo la fine della guerra, di iniziare la sua avventura di medico condotto ad Acquanegra Cremonese. I più anziani del paese lo ricordano nei duri periodi del dopoguerra mentre si recava incurante delle “condizioni meteo” col guzzino a visitare i pazienti più gravi, lo ricordano poi a bordo di una rumorosa ed un po’ sgangherata balilla su cui allegramente caricava i ragazzini del paese che per divertirsi volevano accompagnarlo nel giro delle visite domiciliari… L’altro aspetto impegnativo della condotta erano, oltre le visite domiciliari, i lunghi ed affollati ambulatori; la numerosità delle persone non lo ha mai scoraggiato e spesso sdrammatizzava la lunga attesa e le preoccupazioni dei pazienti affacciandosi alla porta dell’ambulatorio pronunciando il suo mitico “sursum” corda. Non raramente la sua attività continuava fuori dall’ambulatorio, in modo informale, (l’informalità era una sua caratteristica di personalità) facendo ricette sul tetto dell’automobile, dando rapidi consigli per strada, al bar ecc. Oltre all’attività routinaria clinica ha sempre sentito la necessità di educare alla prevenzione cercando di svolgere una accurata “educazione “ sanitaria promuovendo la cura della ipertensione, dell’obesità, incitando e stimolando tutti i controlli per la diagnosi precoce per le neoplasie. Particolare attenzione dedicava ai piccoli pazienti e, se poteva, spesso la visita iniziava con un gioco (anche lui si divertiva!) visita alla bambola, qualche tiro con la palla… Con gioia ed entusiasmo si è dedicato alla sezione AVIS-AIDO: era legato da sincera amicizia al suo fondatore Artemio Pacenza ed a molti avisini con i quali ha condiviso molte iniziative e feste e, perché no, anche una sincera passione, alimentata da accese discussioni, per il calcio. Ovviamente gli entusiasmi e le gioie spesso si accompagnavano alle quotidiane preoccupazioni clinico-diagnostiche che caratterizzano il lavoro del medico e alla fatica che comunque veniva accettata come una naturale compagna

di vita (la fatica era stata per parecchi anni una inevitabile compagna del medico condotto che doveva essere disponibile ogni giorno ed ogni notte della settimana). Ha sempre comunque trovato il tempo ed

il piacere per il continuo aggiornamento (libri e riviste erano sparsi per la casa e l’ambulatorio in un personalissimo ordine in cui solo lui poteva avventurarsi e raccapezzarsi).

Poche cose viveva con insofferenza e con ira (rara ma prorompente e temibile), l’insincerità e la noncuranza verso la sofferenza.

E’ sempre comunque stato grato agli abitanti di Acquanegra ed a quelli di Crotta D’Adda con i quali ha condiviso molti anni della sua vita e con i quali si era reciprocamente instaurato un vero rapporto di cordialità, reciproca comprensione e solidarietà.

Il Dr. Giacomo Chiodelli con la moglie Prof.ssa Maria Teresa Gandolfi

Il Dr. Giacomo Chiodelli con il sindaco dell’epoca Giorgio Canesi

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Una carrellata di immagini per illustrare le nostre manifestazioni del 2012

Carnevale: Una volontaria del gruppo “pionieri” dedita al trucco

Festa presso i Conti Caccia Dominioni alle Basse di Crotta: Rosa Piseroni, Silvio Capelli, Roberto Pagani e Patrizio Anelli

Serata medica: Luciano, Valerio, Patrizio, Danilo, Flavio dott.ssa Binda Beschi, dr. Aguggini, dott.ssa Milani, dr. Bottini

Canti della Merla presso l’Opera Pia Guida a Fengo

Sagra dei gnocchi: il “mago dello spiedino” Patrizio Anelli

Giugno in piazza: Consegna dell’assegno all’Associazione “Donatori del tempo libero” di Cremona

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Il Presidende della Pro Loco Valerio Anelli gentilmente mi incarica di ricordare le cause e i momenti più importanti per la ricostruzione della nuova chiesa. Tanti abitanti del paese non erano ancora nati nel 1972. Ho accettato volentieri l’incarico frugando nella memoria e negli appunti affidati all’archivio parrocchiale.

PROGETTO DELLA NUOVA CHIESA Nel 1963 Il Vescovo Danio Bolognini mi affida la parrocchia di Acquanegra segnalando la precarietà della chiesa a causa delle lesioni della muratura della navata centrale. Viene quindi avvertito il Comune per ottenere l’autorizzazione per la demolizione della cappella di Sant’Agnese, situata sotto l’organo. Il 26 gennaio 1965 mi reco in udienza dal Vescovo per esporgli il desiderio di rinnovare la chiesa tramite il contributo statale. La pratica inizia il suo periglioso cammino: ogni anno il governo stanzia una somma per la costruzione delle chiese nuove. Mi recai a Roma per portare direttamente la domanda. Nel frattempo viene avvertito e sollecitato l’Onorevole Amos Zanibelli. La commissione dell’Arte Sacra, presieduta dal Vescovo Mons. Fallani, purtroppo esclude il finanziamento per tutto il 1966. Bisogna attendere il 18 febbraio 1967 per avere la notizia che è alla firma dell’Onorevole Mancini l’attribuzione della somma di 20 milioni di lire per la costruzione al rustico della nuova chiesa. Mi recai dall’architetto Vito Sonzoni di Bergamo, accompagnato dall’amico Luigi Cofferati, per invitarlo a preparare il progetto. Il 20 marzo vennero convocati i capifamiglia della parrocchia per eleggere il comitato. Successivamente furono invitate le famiglie ad inviare un’offerta ogni due mesi: l’adesione è stata quasi totale! I giovani ogni mese si recavano con il carro a raccogliere la carta, il vetro, il ferro. Le signorine a turno ritiravano le offerte nelle famiglie: non mi sarei mai aspettato un’adesione così totale!

L’architetto Sonzoni segnala che i lavori del progetto sono sospesi in attesa che la sovraintendenza dei lavori di Verona abbia da autorizzare la demolizione della vecchia chiesa. La risposta è negativa. Mi recai a Roma per avere suggerimenti e delucidazioni. Casualmente m’incontrai con Monsignor Mazzotti, di Ravenna, l’unico prete in Italia che fa parte del Consiglio Superiore delle Belle Arti: ottenni ottime informazioni. Varie raccomandazioni all’Onorevole Zeglioli - Lanzini, Presidente del Senato. Bisognerà attendere però fino al 26 marzo 1968 per ottenere finalmente l’autorizzazione per l’inizio dei lavori. La pratica naviga fra i vari uffici del genio civile. Interpellate varie imprese il lavoro venne affidato alla ditta Bosio di Soresina, la quale accetta con l’aumento del 15% sull’appalto. Siamo ormai nel 1969. Nella demolizione della vecchia chiesa, con l’architetto venne concordato di creare un salone sotto la nuova chiesa. Inizia il repedonamento della vecchia torre: sotto un metro c’è sabbia finissima; in sagrestia attualmente è conservata la prima pietra della vecchia torre. Il 3 aprile, giovedì santo, gli operai e il vecchio sagrestano Cornelio mi avvertono che si vedono delle fenditure nella torre che si sta inclinando. L’ingegner Brignoli teme per la stabilità della torre stessa e della casa parrocchiale. Venne progettato ed attuato un contenimento in cemento armato che venne a costare la bella somma di 3 milioni di lire.

POSA DELLA PRIMA PIETRA Il 22 giugno 1969 il Vescovo di Cremona benedice la prima pietra: tutto il paese è presente. La buona popolazione sopporta con ammirevole pazienza il disagio del teatrino che funge da chiesa. La gente umile e povera è veramente ammirevole conservando intatti i valori della fede e della generosità. I lavori proseguono celermente.

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CONSACRAZIONE DELLA CHIESA E DELL’ALTARE L’anno 1972 inizia con l’approvazione della pratica iniziata da alcuni mesi per ottenere un contributo sul piano di finanziamento circa l’impianto di riscaldamento per la chiesa. La ditta Mombrini di Caravaggio provvede alla posa del pavimento in chiesa e in sagrestia: mattoni in gres provenienti da Monaco di Baviera. Il signor Lumina di Pianico consegna le finestre in onice del Messico, lucidate da ambo le parti. Viene lanciata una nuova iniziativa: espongo un cartellone con tanti quadratini quanti sono i metri quadrati del pavimento della chiesa. Ogni quadratino costa 8 mila lire. Tanti parrocchiani, perfino i bambini, si impegnano per raccogliere la somma. Si tenga presente che tutte le spese inerenti all’intonaco esterno ed interno della chiesa, le finestre, il pavimento, l’illuminazione sono a carico della parrocchia. Al signor Gino Gamba venne assegnata la montatura delle finestre, al signor Franco Zucchetti l’illuminazione; l’altare in botticino, l’ambone e la colonnetta del Tabernacolo sono costruite in ceppo da una ditta di Sarnico. Il falegname Ottini Clearco di Soresina consegna le sue porte della chiesa: il disegno elaborato dal professor Stabili Claudio, apprezzato dall’architetto Sonzoni, è identico a quello dell’Incoronata di Sabbioneta. Il Tabernacolo è fatto in onice, la porticina del Tabernacolo è ancora quella della vecchia chiesa. A metà febbraio mi reco in udienza dal Vescovo per fissare la data della Consacrazione della chiesa. Viene scelto il giorno di San Giuseppe. Le notizie sulla salute del Vescovo suscitano serie preoccupazioni: ricoverato in ospedale per disturbi vari, esce il mercoledì 15. Il segretario vescovile vorrebbe che il Vescovo si riposasse invitando un altro Vescovo alla cerimonia. Monsignor Bolognini ritiene invece suo dovere partecipare alla funzione della Consacrazione della chiesa e dell’altare a tutti i costi. Arrivò puntuale alle ore 16 del 19. Grande e straripante folla; in chiesa ci sono anche 30 bambini cresimandi. Ricordo i sacerdoti presenti: don Cappellini, don Beltrami, don Mazzoni e don Antonio Cerioli. La schola cantorum esegue le parti brevi della messa “Madre di Dio” di G. Pedemonti. Il Vescovo, seppur affaticato dalla lunga funzione, terminato il rito si compiace con il parroco e con i fedeli per questa realizzazione. Ecco le parole testuali: “Non si offendano altri costruttori di chiese nuove in diocesi, ma nel periodo del mio episcopato è la prima volta che constato, in proporzione al numero modesto degli abitanti, che in poco tempo si è realizzata ad Acquanegra una chiesa completa, armoniosa e bella”.

Dopo il rinfresco in casa parrocchiale il Vescovo accetta di posare sul sagrato per una foto ricordo; era veramente soddisfatto. Mentalmente pensai a tutte le difficoltà incontrate dal giorno dell’ingresso fino alla festa di San Giuseppe; la Provvidenza ci ha veramente aiutato. La ditta Bosio provvede al restauro della torre. Nel documento redatto dal Consiglio Superiore delle Belle Arti di Roma si autorizza la demolizione della vecchia chiesa, ma si raccomanda di conservare la torre che probabilmente è nata in anni lontani come mezzo di avvistamento a protezione di un vecchio castello. Nella nuova chiesa vengono posizionati i nuovi banchi costruiti con legno di noce di Mansonia. Nella sagrestia, ampia e decorosa, fanno bella vista il quadro di S. Antonio, restaurato da Bonomi, l’Icona della Madonna e il quadro della Madonna del Carmine.

STRUTTURA DELLA CHIESA L’architetto ha disposto la facciata in modo ortogonale alla torre: le dissimmetrie risultanti, rispetto all’asse della navata interna, sono state eluse con la soluzione del pronao ad unico grande arco. Il piazzale della chiesa è stato tutto rifatto a spese della parrocchia con lastre di porfido del Trentino. Tramite il quotidiano “La Provincia”, molte persone furono invogliate a venire ad Acquanegra per ammirare una chiesa moderna, ma nello stesso tempo in armonia con il massiccio campanile. Ringrazio la Direzione della Pro Loco perché tramite questo trafiletto ho potuto ricordare, specialmente ai giovani, quanto si è fatto in anni ormai lontani. Mi astengo dal fare confronti con la situazione attuale. Però è doveroso ricordare tante persone, ormai scomparse, che hanno contribuito con molta generosità. Nostro dovere ricordarle con la preghiera del suffragio. Il Signore saprà ricompensarle in modo adeguato.

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Dùni, pùtei e càan cùme i

se ùsa se ghe jàa!

GENNAIO

Immagini dell’interno della vecchia chiesa A destra: l’altare maggiore

Sotto: veduta della navata centrale

Due immagini che raffigurano il Vescovo Danio Bolognini durante la posa della prima pietra

La schola cantorum davanti alla chiesa prima dell’abbattimento

Il Vescovo consacra le reliquie dei Santi Patroni

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Pubblicazione tratta dal giornale “La Provincia” del giorno 24 Agosto 2012 riguardante la “Sagra dei gnocchi” che si è tenuta da venerdì 17 a domenica 19 agosto 2012

Quàant en pùarèt

el mangia na galina

o l’è malàat lùu

o l’è malàada

la galina!

Grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci... Grazie a tutti i volontari che ci hanno aiutato durante le serate della festa...

Grazie a tutti i volontari che hanno allestito e smontato le attrezzature... Grazie per la professionalità e l’eccellenza raggiunta in campo culinario...

Grazie a chi vorrà aiutarci o venirci a trovare anche l'anno prossimo !

Due delle tre nuove “gnoccare” : Sabina Abate - Emanuela Grandi manca all’appello Romina Capelli

Nuovi ingressi e preziose conferme: Silvio Capelli - Lina Cofferati - Antonella Piseroni

FEBBRAIO

Pubblicazione del 24 agosto 2012

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La frèesa la fa rùmper

li pügnati!

MARZO

I fióoi de ‘l dé d’incóo (di Teresa Odelli)

…E i fùm stüdiàa fìn a vìint’àn, per el so bèen…ma crèdi fùm en dàn a fàaghe mai vèder gnàan na sàpa

e a insegnaghe a ìser sèemper chèl che ciàpa.

Na vòolta nòon gh’ìivum la paghèta, i püsèe siùr i gh’ìiva la Lambrèta;

adès i gh’àa amò ‘l réef en sö ‘l nuìin che strèt in màan i gh’àa ‘l sò bràu telefunìin.

Per nùn parlàa de bicicléeti e muturèti che ‘n sö strada i fa ‘ndàa tàme saèti;

e po’ quàant i và zó per i desdòt se ghe cumpra perlomeno en milaeòt.

J è eguìisti i fióoi de’l dé d’incóo perché i tróova de spès en pàar de bóo che a pareciàaghe varàat el sò campèt par che a lùur ghe fài ne càalt ne frèt!

Cuzé, püsèe avanti, quant i sarà gràant asùura ‘l préesi i ghe darà de ‘l ignuràant. perché se sà che i bóo j è méen de nièent,

j è dèi sugèt che j è ‘n gràan pòoch inteligèent…

Ma ‘l püsèe bèl ‘l è quàant se vèt a rivàa l’età agugnàada de la giösta libertàa:

de la parola “single” i gh’àa la bùca pièena cume se prìma i fès ligàat a la cadèena!

E quant i te pòorta de lavàa la ròba spùurca, ‘l è inütil che te i màandet sö la fùurca,

perchè te ghe l’èet pròopia insegnàat té che per stàa bèen al mùunt se fa cuzé.

La róoda de ‘l tèemp (di Teresa Odelli)

Gh’è rivàat ‘l Invèernu, stagiòon silensiùuza, ‘l è rivàat a l’imprüìisa cù ‘l sò vestìit de spùuza,

a querciàa li muntàgni e li campàgni e i téc… e quàant el rìiva lüü sùm töti püsèe véc.

Sùta a ‘l mantél de néef el guàarna el fardél gréef de ‘l gràn lauràa de frèsa

e j òs rùt de fiachèsa. Gh’è rivàat ‘l Invèernu, stagiòon de puesìa, ‘l è rivàat cù ‘l fagòt pièen de malincunìa,

a catàa sö ‘l guadàgn e calculàa ‘l rizültàat per vèder se l’anàada a vergùt la gh’àa frütàat.

El dùcia a li finèestri de li cà ‘ndua gh’è ‘l fóoch pìs, per vèt se se rapùlum u stùm cù j ùc schìs.

Gh’è rivàat ‘l Invèernu, l’ültima stagiòon, ‘l è rivàat per dìime che vizìin gh’è la stasiòon…

ma prìma de fermàase e verìime la purtéera el me prümèt che “dòpu” veràa la Primavera.

Per intàant nòon la vèdum ‘n de j ùc de i nòst neóot :

la róoda del tèemp l’è mìia giràada a vóot.

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A rubàa pòoch se va

in galera

e a rubàa tant

se fa carrieera!

APRILE

La nuova sede dello Juventus club realizzata nello stabile ristrutturato del sig. Ferrari

La cascina Fogliazza nel 2004 prima della demolizione e il nuovo ingresso della proprietà Boiocchi

Il grande pruno selvatico di Via Roma nel 2005 ed il nuovo insediamento residenziale

La ghiacciaia sita nella proprietà Pozzali alla cascina Vernazzuola - a destra lo stato attuale

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Tòti i can i mof la cua e

tòti i cuiòon i vol di la sua!

MAGGIO

Onde ricordare il 50 anniversario di matrimonio Aimè Cesare con la moglie Elsa il fratello Salvino e gli amici. Da sinistra: Romano Meazzi - Bruno Antonioli - Pasquale Baroni - Rosolino Dioli

Ferruccio Grandi

1948: Sopra e a destra Brambati Giuseppe Meazzi Romano - Lanzi Tullio - Fornaciari Aldo Aimè Cesareanno in Gita a San Remo con la

prima corriera che arriva ad Acquanegra

Casale Monferrato 1956 Contini Fernando osserva il Po

1968: Morena Garoli con il nonno Mario Villa

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Te podet anca levàa sö

prèst, ma el tò destin el

leva sèmper sö

prima de te!

GIUGNO

Sfilata di moda: Stefano Roncaglio e Sebastiano Baroni

Gruppo musicale “ A Life for Music”

La compagnia teatrale Teatrovare "El Turass"

ha presentato “ROMEO E GIULIETTA"

Coro della Valle dell'Adda "PAOLO ASTI"

Scuola di danza "On Stage" Di Cremona

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Prepùtent e imbrujoon i

va a finii a riguloon!

LUGLIO

Da decenni nel magazzino della chiesa di Fengo esisteva, abbandonato ad un destino di oblio, un misterioso oggetto, coperto da un tendaggio: suscitava un certo timore ai principianti chierichetti che mi davano una mano nei piccoli lavori di sacrestia. Nessuno osava alzare il velo, si fidavano della mia spiegazione “ma è una statua!!” e ciò bastava, al momento, per tacitare la curiosità morbosa, quietando le fantasie infantili circa la presenza di fantasmi strani. Poi veniva la volta che qualcuno più coraggioso affrontava il mistero e, nella luce fioca di lampade polverose, scopriva il volto severo, ma non drammatico, di un’immagine femminile con due braccia semoventi e delle mani protese verso i l curioso di turno, che indietreggiava vedendo quelle mani dalle dita mozzate. Il resto della struttura era modellato a tronco di cono a mo’ di manichino, come figura vestita. Ed ecco allora la spiegazione più particolareggiata: era un’antica statua della Madonna, fatta così per poter essere rivestita con abiti secondo la foggia di ipotetici indumenti regali: gonna, corsetto, manto e corona. Dalla mia fanciullezza emergeva allora il ricordo di pie donne ( ricordo all’opera Peppina e Nella, mogli dei fabbri Francesco e Piero Manara, Tilde Franzosi, Giuditta Sgariboldi, Ersilia Canesi, Aldina Cervi, Rina Colombi ) che, incaricate della sacra vestizione, preparavano l’immagine con l’abito nero dell’Addolorata: così avrebbe seguito in lutto il simulacro del Figlio morto, nella processione del Venerdì Santo mentre con il canto struggente dello “STABAT MATER DOLOROSA” accompagnava i fedeli nel pio esercizio della Via Crucis. Con gli anni la tradizione si è spenta e il ricordo dell’immagine affievolito come la nostra povera fede… altri orizzonti e nuove dimensioni religiose avevano trovato campo, cancellando ciò che si riteneva superato. La statua rischiò di divenire un paralume da salotto, per i neo ricchi del miracolo economico, ma per un senso di rispettoso timore non se ne fece nulla e là rimase nel suo doloroso silenzio. L’abito nero fu ritrovato, ma ormai portava i segni del tempo e dalla seta a brandelli risorgeva la targhetta con il nome della donatrice: 16 SETTEMBRE 1882 - LUCIA GUIDA. Il tutto fu riposto con cura per la conservazione.

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En bòon cudeghiin el và

mangiàat cùl cuciàariin!

AGOSTO

Don Giovanni, fin dal suo ingresso nella parrocchia, ne propose il restauro per un riuso liturgico; così la statua tornò a rivivere ripulita e con le dita mancanti ricostruite. Il volto è bello ma non sdolcinato ed è la parte più antica risalente alla fine del 1600, mentre le mani, da donna che ha faticato e sofferto, sono più recenti e di fattura meno pregiata. Ma perché sul braccio sinistro c’è un foro? Il mistero è stato risolto per analogia con altri modelli del tempo. Il restauratore sostiene che la statua portasse Gesù Bambino. Ma se è così, un tempo non rappresentava l’Addolorata. Originariamente era la Madonna del Carmelo che, prima che con il titolo di Madonna del Rosario, veniva venerata nella nostra chiesa ed era rivestita di abiti splendidi divenuti poi paramenti sacri. Ma perché questa vicenda? Verso i primi anni del novecento ( se l’informazione è esatta ) vennero sconsigliati per il culto “manichini vestiti” : molte statue di quel tempo erano in effetti in condizioni pietose e i responsabili presero l’occasione per un “ripulisti” generale, spinti anche dalle mode razionaliste del tempo, retaggio di fallite e sanguinose rivoluzioni; si sostituirono così quegli oggetti di pietà con statue più consone al nuovo orientamento. E le antiche? Vennero bruciate o “saccheggiate” dagli antiquari per la felicità di collezionisti nostalgici. Probabile che il Gesù Bambino, separato dalla Madre, fece quella fine mentre la Madre assunse il ruolo di Addolorata ( doppiamente ); finita nel deposito, una volta all’anno veniva riesumata e destinata alla scenografia della Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo. Poi la “morte” delle antiche confraternite fece il resto e, onde evitare il dileggio della statua svestita, venne coperta e dimenticata. Ora la stessa statua per la generosità di un donatore della nostra Parrocchia risplende con un nuovo abito e una nuova missione. L’abito sfavilla di fiori come un nuovo Eden e sotto il suo azzurro manto noi come piccoli cerchiamo, non solo simbolicamente, la sua protezione. Nell’ANNO DELLA FEDE Ella con una mano ci porge la corona del Rosario e nell’altra ci mostra il Vangelo. Lei che per prima lo ha accolto e fu testimone della DIVINA PAROLA.

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Anca se la sacòosa

l’è voda, varda

che el too capel el resti

dritt!

SETTEMBRE

1994: foto di gruppo Giugno in Piazza

Aimè Giannina - Gino Barbieri

Fengo: classe V dei nati nel 1965 con la maestra Savi Angiola

Antonella Piseroni all’asilo

Foto di gruppo anni 50 con Bruschi Giuliana e Maria Depetri

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L’è mèi ciùùcia n’òs

che èn bac!

OTTOBRE

Targa ricordo che è possibile ammirare nella sede della Pro Loco

Enrico Stagnati, Giorgio Canesi e Carmen Calza durante la consegna della targa commemorativa

Enrico Stagnati e Giorgio Canesi in posa per una foto di gruppo

Giuseppina Zava, Maria Cristina Ermini, Umberto Ferrari, Celestino Stanghina, Giovanni Degara e Graziano Crosina in un momento di convivialità

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( di Teresa Odelli )

Un altro pezzo di storia di Acquanegra se ne è andato via con Benedetto, uno dei personaggi più popolari ed originali del nostro comune nel XX secolo. Benedetto, nome che evoca un carattere bonario e semplice, non poteva essere meglio indovinato per questo nostro concittadino, rimasto sempre, anche da adulto, un ragazzone naturale e genuino, dal temperamento mansueto ed accomodante. E’ stato il nostro ciabattino, mestiere che oggi va scomparendo, ritenuto forse superfluo, poiché le calzature adesso le buttiamo prima che siano consumate o bucate, ma che Benedetto ha praticato come un’arte per mezzo secolo, quando poter recuperare un paio di scarpe poteva fare la differenza fra averle e non averle.

Passando davanti alla sua finestra con la vecchia inferriata, eravamo soliti sentire la sua presenza dal suono della radio, che sempre teneva accanto, per compagnia mentre lavorava, con la massima calma, seduto davanti al suo dischetto fra pìigula, làsa, sumensìni, cùràam e pàara, con lo stesso grembiule rigido, vecchio una vita. Amava il suo lavoro ma oltre quello c’erano altre due grandi passioni: l’apicoltura ed il tifo calcistico. Ogni giorno, per decenni con il glorioso millecento, si è recato a prestare le cure alle sue arnie, presso casali appena fuori paese, ed era molto preciso e competente, un vero appassionato. Ma per il suo Milan nessuna passione poteva tenere il paragone. Dalla sua finestra al piano superiore sventolava sempre una bandiera rossonera, che diveniva grande come un lenzuolo da una o due piazze, a seconda del valore delle vittorie che la squadra conseguiva. La sua figura è stata rappresentativa di un’Italia del tempo passato. Lui sembrava non andare al passo dei tempi, pareva si fosse fermato, almeno nell’aspetto e nel vestire, a quei meravigliosi anni cinquanta della sua gioventù. Non da credere però che fosse un ingenuo o non sapesse gestire gli affari suoi! Per tutta la vita è vissuto in questo paese senza mai viaggiare e, ironia della sorte, il cuore lo ha tradito proprio il giorno che, valigia pronta sul letto, si stava preparando a partire per un meraviglioso viaggio in Terrasanta. Ciao Benedetto. La tua finestra chiusa fa tristezza ma noi sappiamo che ora guardi le partite del tuo Milan da lassù, dalla Tribuna d’Onore che ti sei guadagnato con i calli delle mani.

Li dùni

l’ì dìis sempre la verità,

ma i na dìis apena

la metà!

NOVEMBRE

A Sinistra: Benedetto in una foto d’epoca seduto nella

sua bottega Sopra: Benedetto intento alla cura delle sue api

Page 18: Calendario 2013 x pubblicazione

Pagàa e moorer,

se fa sèmper in tèemp!

DICEMBRE

Benedetto davanti al suo caratteristico negozio Immancabile partita a carte con gli amici

Foto di gruppo della classe del ‘39

Sopra e sotto: Benedetto dedito alla cura delle api

Sopra e sotto: Due riconoscimenti importanti per la sua bravura nel

lavoro quotidiano

Con il Milan nel cuore

Page 19: Calendario 2013 x pubblicazione

FONDAZIONE “GUIDA DR. VENCESLAO” ONLUS “Onora la persona del vecchio” (Lv 19, 32) “Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi...e temi il tuo Dio” (ibid.) “Onora tuo padre e tua madre” (Dt. 5, 16) Potremmo riassumere in queste tre esortazioni quello che anima “NOI” della Fondazione Guida. Sono esortazioni prese dalla Bibbia, ma possono essere il motto per qualsiasi persona cristiana e non che lavora in strutture come la nostra Casa di Riposo. Prima di tutto e sopra tutto loro: gli anziani!!! Ed è proprio con la semplicità di queste tre esortazioni che vogliamo farvi giungere i nostri più sinceri auguri per un Natale sereno accanto alle persone care e uno splendido 2013 ricco di serenità e di pace. Gli ospiti della Fondaz. “Guida dr. Venceslao”

A.S.D. ACQUANENGO Un’annata sportiva entusiasmante il 2011/12! Perché tanta enfasi in queste parole? Perché l’Acquanengo volley è arrivata alla 2^ fase regionale con le sue allieve dopo aver vinto il campionato provinciale e l’Acquanengo calcio ha vinto il suo primo campionato ed è stato promosso alla categoria superiore. L’Acquanengo è arrivata seconda come società grazie alla massiccia partecipazione dei suoi atleti nella gara provinciale di corsa su strada svoltasi lo scorso mese di ottobre ad Acquanegra. L’entusiasmo ha coinvolto tutti, a partire dai più piccoli, con una esplosione di iscrizioni nella squadra del fanthatlon, e in quelle di volley, a cominciare dal mini volley, l’under 12, le due squadre under 14, le allieve e la squadra di calcio, costantemente seguite da allenatrici e allenatori, tutti volontari, con competenza e passione. Un grazie sentito ai dirigenti e a tutti coloro che in maniera gratuita si impegnano a portare avanti l’attività di questa associazione sportiva che fa crescere ed educa tutti gli atleti attraverso lo sport. Nell’attesa del Santo Natale e in prossimità del nuovo anno, ringraziamo la Pro Loco per l’ospitalità e porgiamo alla nostra Comunità, alle Istituzioni e Associazioni tutte i migliori auguri di Buon Natale e sereno Anno Nuovo. A.S.D. Acquanengo

SEZIONE A.V.I.S. ACQUANEGRA Anche quest’anno accogliamo piacevolmente l’invito della PRO LOCO ringraziando Valerio e tutto il consiglio per lo spazio a noi dedicato e per la partecipazione nelle attività svolte insieme. La nostra associazione quest’anno ha cambiato sede e per chi non lo sapesse ancora ci siamo spostati nella struttura comunale appena ristrutturata in Piazza delle arti ed è per questo che ringraziamo l’amministrazione comunale di Acquanegra. Prosegue ottimamente la collaborazione con il gruppo dei cicloamatori (cogliamo l’occasione per salutare il Sig.Colombi augurandogli di ristabilirsi al più presto). Ad ottobre si è svolta come ogni anno la gara podistica alla memoria dell’indimenticato Artemio Pacenza con una buona affluenza di atleti. Per concludere vorrei ricordare che a febbraio 2013 si terrà il rinnovo del consiglio direttivo lanciando un appello soprattutto ai donatori più giovani a partecipare all’assemblea e a rendersi disponibili ad entrare nel consiglio.

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.

Il Presidente

Flavio Lanzi

GLI AUGURI DEL PARROCO L’immagine della porta, scelta dal nostro Papa Benedetto XVI°, per l’anno della fede, si può applicare anche al fluire del tempo: usciamo da un anno ed entriamo in un altro. La porta fa parte della nostra esperienza quotidiana: entriamo ed usciamo da casa svariate volte al giorno; talvolta varchiamo anche la soglia di una chiesa, del posto di lavoro, della casa di parenti e amici, e quante reazioni ed emozioni producono questi passaggi! Ci sono anche due significati importanti richiamati dal passaggio attraverso una porta: l’entrata nella vita umana, con tutto il suo

inestimabile valore e fascino, con il suo carico di entusiasmo e di fatiche, e l’uscita da questa vita, che, per chi crede, non è un

salto nel nulla ma l'abbraccio della vita eterna. Cosa augurare per l’anno 2013? Come Parroco desidero augurare la serenità e la pace per ogni giorno, ma pure il coraggio di spalancare le porte del proprio cuore all’azione beneficiante e necessaria di Dio, alla disponibilità di condivisione, di collaborazione; aprire al buono, al bello, al vero che è presente in chi incontriamo per non sciupare le occasioni che ci si presentano e recuperare la serenità e la speranza del vivere. Un nuovo anno si presenta alla porta della nostra vita: lo accogliamo come dono e con responsabilità guardandolo come una possibilità per dare il meglio di noi stessi! Buon Anno! Il Parroco

Sac. Giovanni Nava

GRUPPO VOLONTARI DI ACQUANEGRA E FENGO Anche il 2012 è stato un anno impegnativo per i volontari che, nell’incertezza e nello sconforto portati dalla crisi, hanno dimostrato come donare gratuitamente e con generosità parte del proprio tempo può trasformarsi in considerevole ricchezza per tutta la collettività. Così anche quest’anno, è continuata l’attività quotidiana dei soci per il trasporto degli anziani, per l’assistenza ai piccoli e per il prelievo ematologico dei pazienti TAO a domicilio che, assieme al costante e gravoso servizio presso la piazzola, costituiscono patrimonio per tutti. In chiusura del 2012 la nuova sede dell’associazione è stata attrezzata per renderla disponibile e funzionale all’ascolto dei bisogni della cittadinanza. L’apertura prevista negli stessi orari dell’ambulatorio del medico permetterà anche un’immediata prenotazione del servizio di trasporto degli anziani e un punto di riferimento per gli stessi per qualsiasi necessità. Anche a fronte di questo nuovo servizio, incoraggio tutti coloro che vogliono provare a donare un po’ di se stessi e a farlo con generosità, pazienza, altruismo e responsabilità. Nell’occasione delle feste natalizie, a nome dell’Associazione, porgo a tutta la cittadinanza i più fervidi auguri di un sereno 2013 e ringrazio tutti coloro che si sono adoperati o hanno in qualunque modo contribuito e continuano a contribuire per la prosecuzione delle iniziative.

Il Presidente

Gianfranco Brambati

GRUPPO AMICI DI FENGO Approfittiamo delle spazio che ci viene cortesemente messo a disposizione dalla Pro Loco per formulare ai cittadini di Fengo e Acquanegra, i più cordiali e sinceri auguri di un Santo Natale e di un felice Anno Nuovo. Il “Gruppo Amici di Fengo” che conta per l’anno 2012 50 iscritti, si è sempre contraddistinto, nei primi 20 anni di vita che ha alle sue spalle, per generosità ed altruismo arrivando anche quest’anno, grazie all’ormai celeberrima “Festa della Birra”, ad offrire aiuti economici e non a chi era in difficoltà. Purtroppo al momento della stesura dell’articolo, non abbiamo ancora potuto definire l’esatto importo (alcune piccole spese devono ancora essere saldate)né gli Enti ai quali devolvere la cifra. Non siamo così presuntuosi da poter pensare che il nostro intervento possa risolvere tutti i problemi che ci circondano, ma semplicemente convinti che, anche sensibilizzando la popolazione locale su delle realtà esistenti e spesso sconosciute, si sia già compiuto il primo significativo passo sulla strada che porta ad aiutare i meno fortunati ed i più deboli. Sperando di riuscire a coinvolgere un numero maggiore di persone nelle nostre iniziative, che abbiano il divertimento al fine ultimo che à sempre la beneficenza vi diamo appuntamento (speriamo) alla “22^ Festa della Birra”. Il Presidente Giancarlo Pagani

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AMMINISTRAZIONE COMUNALE Giunti a fine anno, ancora una volta grazie alla Pro Loco per l'ospitalità concessa sul periodico bollettino ed eccoci pronti per la consueta riflessione. La cronaca drammatica degli ultimi mesi si è concentrata sulla emergenza finanziaria che ha colpito il nostro Paese: dubbi dei mercati sulla solvibilità dello Stato, aumento vertiginoso dei tassi di interesse, con lo spettro dell'insostenibilità del nostro elevatissimo debito pubblico, ecc. Il compito di recuperare vitalità e credibilità spetta ora a tutto il Paese nel suo insieme ed in quest'opera di ricostruzione, ci sembra che il punto da cui partire per trovare unità d'intenti e accomunare gli sforzi, muovendo da un confronto serio e costruttivo e non da sterili polemiche, possa essere la questione del lavoro, che, non a caso, l'art.1 della Costituzione pone a fondamento della nostra Repubblica. In questo modo si comincerebbe ad affrontare con decisione anche un'altra emergenza, che per l'impatto sulla vita delle persone, non è meno drammatica di quella finanziaria: quella dell'occupazione. Senza entrare qui nel merito di una completa trattazione del significato antropologico del lavoro, la provocazione esposta consente di individuare alcuni aspetti cruciali; il primo è quello della famiglia: senza lavoro, o con un lavoro precario, nel vero senso del termine, non solo viene meno la possibilità di tutelare la famiglia, ma se ne impedisce anche la formazione, in particolare per i giovani. Il secondo è quello della tutela del più debole, attraverso un diritto del lavoro equo, per salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale. Infine, il lavoro è problema di tutti, e di tutte le categorie, non di alcuni soltanto; è una questione primaria, che deve trovarci tutti insieme impegnati per uscire dall'attuale emergenza, ciascuno secondo le proprie competenze e responsabilità. Non si esce dalla crisi occupazionale senza una rinnovata solidarietà tra lavoratori, come in alcuni Paesi esteri avvenuto attraverso i patti di solidarietà, ma anche senza un rinnovamento delle relazioni tra le varie parti sociali ed economiche; in questo frangente la coesione sociale è fondamentale e proseguire in una serie di scontri frontali, spesso demagogicamente a scopi prettamente elettorali e di potere, non può che rendere il Paese più debole e meno credibile. Da questa breve e semplice analisi, è necessario concludere che non si possono intendere le Amministrazioni e gli Enti locali come fonti di reddito o alla meglio come ammortizzatori sociali; ognuno deve fare la propria parte ed un ruolo fondamentale spetta al Governo, a cui si chiede equità ed interventi soprattutto in favore della crescita e dello sviluppo, con uno sguardo permanente alla tutela dei più deboli; e poi alla scuola, perchè si spenda per un rinnovato ruolo di orientamento culturale e formativo. Ma in primo piano stanno senza dubbio le parti sociali, il capitale, la forza lavoro, le forze produttive tutte, alle quali si chiede un sincero impegno per il conseguimento non di un mito, ma di un traguardo possibile, concreto e reale: il bene comune. Nello spirito natalizio l'Amministrazione Comunale vuole essere vicino soprattutto a chi soffre, alle persone sole, a chi vive fra tante difficoltà ed a tutti i cittadini che animano la Comunità di Acquanegra e Fengo augurando Buon Natale e confidando in un felice Anno Nuovo. Amministrazione Comunale

SOCIETA’ SPORTIVA ACQUANEGRA La Societa' Sportiva Acquanegra, giunta alla sua 43^ stagione agonistica, augura alla Cittadinanza, alle Istituzioni e Organizzazioni locali, un Sereno Natale e Felice Anno Nuovo. Il Presidente

Gianfranco Brambati

A.N.C.R “COSTRUTTORI DI PACE” Approfittando dell’opportunità che ci viene offerta dalla Pro Loco, che ringraziamo oltre che per questo spazio anche per la preziosa collaborazione nelle varie attività che organizziamo, possiamo dire che il 2012 è stato importante per la nostra associazione che ha raggiunto quest’anno 40 anni di vita. Nella ricorrenza del 25 Aprile abbiamo inaugurato, presso il Centro Civico, la nuova sede, gentilmente concessa dall’Amministrazione Comunale alla quale va la nostra gratitudine, celebrata con l’esibizione delle majorettes di Formigara e le note della Banda di Pizzighettone. Il ricavato della lotteria ci ha permesso il finanziamento della ricorrenza del 4 Novembre per la quale abbiamo voluto allestire una manifestazione di spessore onorando la Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale invitando i militari del 10° Reggimento Guastatori della caserma Col di Lana di Cremona ad illustrare, presso la Sala Civica di Piazza delle Arti, le attività dei nostri soldati nelle missioni internazionali alle quali sono stati chiamati a partecipare in questi anni in varie parti del mondo. In questa occasione è stato fatto omaggio alle autorità, alle associazioni combattentistiche ed alle associazioni locali, di un gagliardetto celebrativo dei 40 anni della nostra sezione. Il tradizionale pranzo sociale ha concluso la celebrazione. La gita sociale sul Monte grappa con l’Associazione Nazionale Bersaglieri di Sesto e gli auguri natalizi agli ospiti dell’Opera Pia completano le attività del nostro sodalizio. Vogliamo inoltre cogliere questa occasione per ricordare coloro i quali ci hanno lasciato nel corso di quest’anno: il nostro consigliere e reduce Egidio Sudati, la croce di Guerra Giuseppe (Pino) Contini, i simpatizzanti Piero Clerici, Ugo Rapuzzi, Romano Meazzi. Nel ringraziare tutti gli iscritti alla sezione, porgo a tutti, anche a nome del Presidente Onorario Luigi Gagliardi e del Consiglio Direttivo, i più sinceri auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo. Il Presidente Giorgio Fantoni

BIBLIOTECA Un caro saluto a tutti i lettori da parte della Commissione Biblioteca. Quest’anno le nostre energie sono state completamente assorbite dal tanto atteso trasloco nella nuova sede, all’interno del Polo Civico di Piazza delle Arti. Dal momento in cui l’amministrazione ha reso noto che la ristrutturazione dell’area in questione avrebbe previsto anche la nuova sede della Biblioteca Comunale, tanti di voi hanno cominciato a fare domande su tempi e modalità, come succede di solito quando si preannuncia una importante novità. Finalmente tutte le vostre domande hanno trovato risposta, e crediamo che le aspettative non siano state disattese, anche se per questioni logistiche siamo stati costretti a sospendere il servizio per circa un mese durante il periodo estivo, in modo di consentire lo spostamento di tutti i volumi dalla precedente sede a quella attuale. Beh, possiamo veramente dire che il risultato ha lasciato a bocca aperta più di una persona, e questo è per noi motivo di grande soddisfazione. Visto poi che eravamo in tema di cambiamenti, abbiamo pensato di sperimentare anche l’apertura al mattino, il lunedì, in concomitanza con gli orari dell’ambulatorio, in modo da poter individuare delle fasce orarie che possano soddisfare il maggior numero di persone. Vi auguriamo quindi buona lettura, e che le prossime festività natalizie portino nelle vostre case gioia e serenità. A tutti voi e alle vostre famiglie, un Felice Natale ed un Buon Anno Nuovo

La Commissione Biblioteca