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a L ti te ), ni e ) à, ;e i è AGNESE PALU MBO MAURIZIO PONTICELLO Il giro di Napoli in507/uoghi (Newtoli Compton) pagine560,€ 9.90 Luoghi e storie della città da Virgilio a San Gennaro il racconto di due millenni ANNA PETRAZZUOLO R MEITE bene il titolo del nuovo ro scritto da Agnese Palum- eMaurizioPonti cello, "Il giro di Napoli ih 501 luoghi" (New- ton Compton). Guida non convenziona - le, il corposo volume è frutto di un lavoro di ri cerca che va oltre la facciata per aff ondar edritt o .o.ell' anima di quella che Curzio Malaparte definiva la più miste- riosa délle città europee. Invece delle so- lite schede, ili e tt ore t rova qui le voci ap- passionate di due scrittori orgogliosi di esser.e napoletani che nulla concedono al facile marketing è ai cliché. Il loro iti- nerario si sviluppa, tappa dopo tappa.._ come un' ampia narrazione che tratta aspetti culturali e letterari, archeologici e storici, elementi della tradizione culi- naria, del costume e della lingua. Si sco- pre così che i "luoghi" aN apolihannosto- ri e che si perdono nel mito e personaggi che anche a dist anza di secoli continua- no a vivere, tra i muri dei castelli, dei pa- lazzi e delle chiese. Come Virgilio che, prima di San Ge nnaro, fu il nume tute- - lare della città, V ate e Mago a cui chie- dere aiuto nei momenti difficili; Federi - co II, l'tinperatore che nel 1224 fondò la prima università statale, libera e laica; Tommaso d'Aquino che a San Domeni- co Maggiore inaugurò il suo Studium in - segnando teologia a Giordano Bruno e Tommaso Campanella. La Napoli dei molti primati (Pietrarsa, il primo treno e il primo sciopero; San Carlo, il primo teatro lirico; Palazzo Venezia, la prima ambasciata al mondo) si fa attraversare in lungo e in largo, conSpaccanapoli che la taglia in due , un'ininterrotta sequen- zadivieepiazzecheprendebensetteno- mi divers i. Ma è soprat tutto nelle salite e nelle discese che la passeggiata diven- ta suggestiva: le rampe Brancaccio, i gradoni di Chiaia, la salita del Moiariel- lo, il Petraio, la Pedamentina, il più anti- co dei camminamenti. Seicentocin- quanta metri per quattrocentoquattor- . dici gradini, fu concepita per collegare il centro storico con la nascente Certosa di San Martino in modo da trasportare più agevolmente i marmi e i materiali che sarebbero serviti per edificarla. E poi c'è la Napoli che non ti aspetti, quella che non vedi ii;I superficie perché è sotterra- neaeantichissima,fattadicunicoliégal- lerie che hanno avuto nel tempo gli usi più incredibili. In questo racconto av - vincente più di un thriller, c'è spazi9 an- che per la movida, per le canzoni im- mortali e per il cinema, da Vittorio De Si- ca aMassimo Troisi.Accantoaloro, com- Una guida non convenzionale alla riscoperta di palazzi, chiese strade e personaggi che, an che da morti, continuano a vivere paiono infiligranai grandi di ogni epoca: Caravaggio, Matilde Serao, Benedetto Croce, Salvator Rosa, Eleonora Pimen- tel Fonseca, Eduardo, Totò, Viviani, An- na Maria Ortese e tanti altri ancora. Quanto è bella Napoli? L'idea di qliesta guida sui generis dev'essere partita pro- prio da qui, come del resto la scelta di strutturare l'intero viaggio sulla memo- ria, il patrimonio più prezioso che un po- polo possa vantare. Un virgulto di rina- scita è la reazione a caldo, arrivati al ca- p olinea. C RIPRODUZIONE RISERVATA c J: d d D s F p p c ( J:: l l c p: Cl s v I\ ii p Sl d n l( fi a' SI f( a: M /l p

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AGNESE PALU MBO MAURIZIO PONTICELLO Il giro di Napoli in507/uoghi (Newtoli Compton) pagine560, € 9.90

Luoghi e storie della città da Virgilio a San Gennaro il racconto di due millenni ANNA PETRAZZUOLO

RMEITE bene il t itolo del nuovo ro scritto da Agnese Palum­eMaurizioPonticello, "Il giro

di Napoli ih 501 luoghi" (New­ton Compton). Guida non convenziona­le, il corposo volume è frutto di un lavoro di ricerca che va oltre la facciata per affondaredritto.o.ell' anima di quella che Curzio Malaparte definiva la più miste­riosa délle città europee. Invece delle so­lite schede, ili ettore t rova qui le voci ap­passionate di due scrittori orgogliosi di esser.e napoletani che nulla concedono al facile marketing è ai cliché. Il loro iti­nerario si sviluppa, tappa dopo tappa.._ come un'ampia narrazione che tratta aspetti culturali e letterari, archeologici e st orici, elementi della tradizione culi­naria, del costume e della lingua. Si sco­pre così che i "luoghi" aN apolihannosto­rie che si perdono nel mito e personaggi che anche a dist anza di secoli continua­no a vivere, tra i muri dei castelli, dei pa­lazzi e delle chiese. Come Virgilio che, prima di San Gennaro, fu il nume tute- ­lare della città, V ate e Mago a cui chie­dere aiuto nei momenti difficili; Federi­co II, l'tinperatore che nel 1224 fondò la prima università statale, libera e laica; Tommaso d 'Aquino che a San Domeni­co Maggiore inaugurò il suo Studium in­segnando teologia a Giordano Bruno e Tommaso Campanella. La Napoli dei molti primati (Pietrarsa, il primo treno e il primo sciopero; San Carlo, il primo teatro lirico; Palazzo Venezia, la prima ambasciata al mondo) si fa attraversare in lungo e in largo, conSpaccanapoli che la taglia in due, un'ininterrotta sequen­zadivieepiazzecheprendebensetteno­mi diversi. Ma è soprat tutto nelle salite

e nelle discese che la passeggiata diven­t a suggestiva: le rampe Brancaccio, i gradoni di Chiaia, la salita del Moiariel­lo, il Petraio, la Pedamentina, il più anti­co dei camminamenti. Seicentocin­quanta metri per quattrocentoquattor-

. dici gradini, fu concepita per collegare il centro storico con la nascente Certosa di San Martino in modo da trasportare più agevolmente i marmi e i materiali che sarebbero serviti per edificarla. E poi c'è la Napoli che non ti aspetti, quella che non vedi ii;I superficie perché è sotterra­neaeantichissima,fattadicunicoliégal­lerie che hanno avuto nel tempo gli usi più incredibili. In questo racconto av­vincente più di un thriller, c'è spazi9 an­che per la movida, per le canzoni im­mortali e per il cinema, da Vittorio De Si­ca aMassimo Troisi.Accantoaloro, com-

Una guida non convenzionale alla riscoperta di palazzi, chiese strade e personaggi che, anche da morti, continuano a vivere

paiono infiligranai grandi di ogni epoca: Caravaggio, Matilde Serao, Benedetto Croce, Salvator Rosa, Eleonora Pimen­tel Fonseca, Eduardo, Totò, Viviani, An­na Maria Ortese e tanti altri ancora. Quanto è bella Napoli? L'idea di qliesta guida sui generis dev'essere partita pro­prio da qui, come del resto la scelta di strutturare l'intero viaggio sulla memo­ria, il patrimonio più prezioso che un po­polo possa vantare. Un virgulto di rina­scita è la reazione a caldo, arrivati al ca­polinea.

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