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2007 Volta Pagina saluta il cartaceo Come tutti voi ben saprete quest’anno abbiamo deciso di fare solo un’edizione cartacea con i soldi rimasti a disposozione l’anno scorso dal progetto patrocinato dal comune di Ventimiglia. Voi vi do- manderete: perché avete scelto di abbandonare il cartaceo? Le nostre motivazioni sono essenzial- mente due: la prima è che in un momento di gran- de crisi economica e recessione come quello odier- no, non volevamo pesare sull’economia scolastica, già molto traballante, ed il secondo è di carattere pratico: visto che molto spesso il giornalino veniva usato per fare aereoplanini di carta abbiamo deci- so di traferire tutto sul web. Oltre a tutto ciò il web ha grandi vantaggi, due su tutti: quello di po- ter essere letto da un pubblico più ampio e non meno importante il fatto di poter essere aggiornato con maggiore facilità e più frequenza e quindi potervi offrire articoli sempre “freschi”. Il direttore Mattia Zorzoli

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2007

Volta Pagina saluta il cartaceo

Come tutti voi ben saprete quest’anno abbiamo

deciso di fare solo un’edizione cartacea con i soldi

rimasti a disposozione l’anno scorso dal progetto

patrocinato dal comune di Ventimiglia. Voi vi do-

manderete: perché avete scelto di abbandonare il

cartaceo? Le nostre motivazioni sono essenzial-

mente due: la prima è che in un momento di gran-

de crisi economica e recessione come quello odier-

no, non volevamo pesare sull’economia scolastica,

già molto traballante, ed il secondo è di carattere

pratico: visto che molto spesso il giornalino veniva

usato per fare aereoplanini di carta abbiamo deci-

so di traferire tutto sul web. Oltre a tutto ciò il

web ha grandi vantaggi, due su tutti: quello di po-

ter essere letto da un pubblico più ampio e non

meno importante il fatto di poter essere

aggiornato con maggiore facilità e

più frequenza e quindi potervi

offrire articoli sempre “freschi”.

Il direttore

Mattia Zorzoli

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Nella societ{ odierna l'uso di stupefacenti é molto diffuso, soprattutto tra i ragazzi. Le statistiche dicono che un ragazzo su

dieci é tossicodipendente e che uno su tre ha fatto almeno una volta nella sua vita uso di stupefacenti. Da aggiungere a questi

dati allarmanti vi é anche il problema dell'uso eccessivo di prodotti chimici durante il trattamento dello stupefacente e con

l'impiego di vari prodotti che provocano più assuefazione quindi dipendenza. Negli ultimi anni questo abbassamento dell'et{

media della tossicodipendenza é stato causato dal calo dei prezzi delle droghe. Nei ragazzi questo fenomeno é spesso associa-

to alla frequentazione di cattive compagnie. I giovani pensano che seguendo la massa possono diventare persone più impor-

tanti, più " alla moda" ma forse non capiscono che se per alcune persone sei importante solamente perché fai uso di droghe

significa che in realt{ non hanno verso di loro neanche il senso del rispetto. Concludo dando un consiglio a coloro che si dro-

gano, generalmente il tossicodipendente é una persona debole che non riesce a emergere in nessun modo e non riesce a farsi

accettare dagli altri e quindi per ottenere tutto ciò arriva fino alla tossicodipendenza, ma a mio parere é inutile far vedere una

parte di noi che non esiste, é più consono farsi accettare da amici veri che ti vogliono bene per quello che in realt{ sei piutto-

sto che farsi del male da soli per ottenere l'approvazione e non l'amicizia di persone che certamente non si distinguono per la

loro moralit{.

Lorenzo Vacca

I Ratti delle Sabina sono un gruppo folk rock italiano proveniente dalla provincia di Rieti formatosi nel 1996. dopo due anni i Rat-

ti pubblicano il loro primo disco, “ Acqua e Terra”. Fin dall’inizio i concerti sono fondamentali nella storia del gruppo e a inizio

carriera si fanno apprezzare come musicisti di strada. Nel 2001 esce il secondo album, registrato nella cantina del cantante Rober-

to Billi, chiamato “ cantiecontrocantincantina”, disco nel quale è presente un brano dedicato a Giovanni Rodari, intitolato il gio-

coliere che verr{ ripreso anche nel loro terzo disco “Circobirò” che li porta ad una discreta fama, grazie a canzoni che passano dal

rock a brani di ispirazione popolarealcuni dei quali cantati in dialetto sabino. Da notare la collaborazione di Stefano “Cisco” Bel-

lotti e Francesco Moneti dei Modena City Ramblers nel brano “Il Mercante “.

Nel 2005 esce “A Passo Lento” che anticipa il disco “ “sotto il cielo del tendone”, un disco live del concerto tenutosi il 224 maggio

2007 a Roma.

Nel 2009 esce il loro ultimo disco “Va Tutto Bene”. I Ratti della Sabina si distinguono per l’utilizzo di molti strumenti tipici della

musica popolare, come il flauto traverso, tin whistle, armonica, violino, banjo e fisarmonica, oltre agli strumenti classici del rock.

I testi dei loro brani sono spesso racconti, storie, composizioni di stampo popolare, impiegati a livello sociale e politico, sempre

con molta ironia.

Purtroppo il 5 novembre 2010, a seguito della decisione di Roberto Billi di lasciare il gruppo, i Ratti annunciano lo scioglimento.

Brani consigliati: “il violinista pazzo”, “fra le braccia della luna”, “il giullare”.

Enrico Carta

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Dal 2009 in Nuova Zelanda, la citt{ di Christchurch, precisamente nel quartiere commerciale

City Mall, in Nuova Zelanda, è usata come “cavia” per adottare un nuovo metodo, che ha con-

tribuito a diminuire l'elevato tasso di criminalit{. Giorno e Notte gli altoparlanti diffondono

ininterrottamente la musica di Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart. I risul-

tati sarebbero incredibili, si sono ridotti energicamente gli atti vandalici ed il comportamento

antisociale, da 77 a settimana registrati nel 2008 a solo due . Tra l'altro c’è anche una drastica

diminuzione di incidenti provocati dall'annebbiamento dei sensi prodotti dall'uso di alcool e

droghe.

Secondo il compositore italiano Marco Tutino, “e' ormai noto che la musica influisce sulla psi-

che e quella di Mozart e' una tale miracolo di perfezione, di simmetrie ed equilibrio che predi-

spone alla tranquillita'”.

Silvia Giuliano

Fonte: “ Repubblica”

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Sanremo, gennaio 1925: il professor Mario Calvino è appena rientrato dai suoi numerosi viaggi in tutto il mondo; è ricco di nuove esperien-ze e ci fa conoscere l’esistenza di rare specie vegetali, impossibili da trovare dalle nostre parti, introdotte soprattutto da In-dia,Guatemala,California e Australia. Mario non diventa famoso solo per la futura celebrità del figlio Italo, bensì viene soprattutto apprez-zato e riconosciuto nel suo campo, in quanto proprio dopo il suo rientro in patria, in Italia nasce il primo ente per la floricoltura con il no-me di Stazione sperimentale per la floricoltura Orazio Raimondo“, al capo del quale c’è proprio il Professor Calvino. In un primo periodo l’istituto si occupa soprattutto dell’introduzione di piante nuove e del miglioramento genetico di rosa e garofano; esponente più importan-te durante questi anni,oltre a Mario, è il perito agrario Stefano Bensa, che oltre al lavoro propriamente tecnico-scientifico della ricerca, svolge anche il ruolo di „consigliere“ presso alcuni floricoltori interessati allo sviluppo e alla coltivazione delle nuove specie. Successiva-mente, l’attività dell’istituto fu spostata sulla coltivazione e il trattamento di queste piante: furono analizzate nel dettaglio le condizioni più o meno favorevoli, il giusto nutrimento, le tecniche di potatura e le stagioni di piantagione. Dal 1980 a oggi invece, la concentrazione degli scienziati si è spostata nettamente sul processo attraverso il quale si ottiene un risultato, trasformando la precedente attività da giardino,in una quotidianità passata prevalentemente in laboratorio. Sanremo, dicembre 2010: la classe III C Esabac del liceo scientifico Aprosio è in visita all’istituto, accompagnata dalla professoressa Roggeri e guidata dal dottor Allavena. Le notevoli dimensioni assunte dall’istituto nel corso degli anni, fino ad oggi circa tre ettari, permettono allo staff di ampliare la ricerca su diversi campi, che però sono pur sempre strettamente collegati tra di loro; le quattro zone subito individuate dai ragazzi, vengono loro spiegate con calma ed esplicitamente dal dottor Allavena, in un tour attraverso la struttura che occupa quasi l’in-tero pomeriggio di venerdì. Come primo approccio ci si trova subito di fronte a macchinari estremamente sofisticati quali la PCR (polymerase chain reaction) e l’elettroforesi su gel, celle frigorifere che arrivano fino a -70 gradi e celle climatizzate;queste ultime sono usate in particolare per la conservazione del RNA,fondamentale per la ricerca e che,come sottolineato più volte dal dottore e dalle sue colleghe, è molto fragile e a rischio di attacco da parte di batteri,in quanto costituito solo da un unico filamento. Le scienziate dapprima mostrano la coroncina della PCR, vale a dire un oggetto di plastica diviso in cento piccole provette contenenti ognuna venti microlitri di DNA, che permette la rapida duplicazione del campione di DNA. L’intero procedimento viene seguito in real time su un computer attraver-so la curva di Melting che segnala le fasi della reazione a catena della polimerasi. Un altro affascinante metodo di analisi è l’elettroforesi su gel, durante la quale viene inserito il gel agarosio con il campione di DNA dentro una macchina con un campo magnetico; successivamente viene scannerizzato da dei raggi ultravioletti che,trasmettendo i dati a un computer, permettono agli scienziati di analizzare bene i risultati della molecola di DNA. Proseguendo in un’altra stanza, i ragazzi sono stati trasportati alle origini di un pianta e, si potrebbe quasi dire, alla sua vita in quanto sono state prese in analisi le sue cellule meristematiche, che corrispondono alle cellule staminali degli animali,e le quali sono appunto responsabili esclusivamente della riproduzione e della crescita. Pazientemente,l’appassionata ricercatrice ha permesso ai giovani di osservare a turno il meristema (il tessuto vegetale con la capacità di dividersi per mitosi,formato dalle cellule meristematiche) al microscopio. Dopo questo viaggio attraverso il succo della quotidiana ricerca, il dottor Allavena è passato in una serra dove sono conserva-te le piante già analizzate, cioè i frutti dei loro studi, e dove attraverso la naturale riproduzione di alcuni esemplari è possibile riprodurre determinati fenotipi, basandosi in particolare sugli esperimenti e le leggi di Mendel. Vi sono dunque due fondamentali linee di ricerca: quella della clonazione sintetica in laboratorio e quella naturale in serra,dove però non si possono curare i dettagli. Come ultima tappa i ragazzi sono stati messi a confronto con una delle più famose e discusse controversie del nostro tempo,ovvero le piante transgeniche più comunemente conosciute con la sigla OGM; la serra che li contiene ha avanzati dispositivi di sicurezza, in quanto le piante in essa conservate e prodotte sono talvolta ad alto rischio biologico e vietate dalla legge. In particolare il dottor Allavena si è soffermato sul silenziamento e la sovraespressione di geni nella kalanchoe, una pianta originaria del Madagascar; nel caso del silenziamento un determinato gene viene inibito,impedendo la sua espressione,mentre nella sovraespressione l’espressione viene incrementata. In particolare viene lavorato il fenotipo della foglia: alcune piante presentano una foglia arricciata, altre maculate, altre an-cora lisce. Infine,con grande stupore di tutti, è stato presentato il „mostro“, un esemplare che portava su di se sia foglie lisce che ricce, sia maculate che monocromatiche e al posto di avere il fusto lungo, era tutto intrecciato su se stesso. Quest’ultimo esemplare ha suscitato senz’altro l’interesse generale; è stupefacente rendersi conto del potere che abbiamo in mano,e allo stesso tempo quanto possa essere pericoloso in natura. Molti giovani sono proprio presi e affascinati da queste talvolta scurrili modifiche della natura, come altri lo sono dei macchinari altamente tecnologici che oggi ci portano spesso oltre i limiti realmente consentiti,o ragionevolmente posti dalla natura; per questo sicuramente molti ragazzi si indirizzano verso la scienza e la ricerca, per il gusto di sapere e conoscere o per semplice curiosità. L’i-stituto stesso è quotidianamente frequentato da tesisti, dottorandi e tirocinanti anche stranieri,oltre ovviamente ai dipendenti tra i quali si distinguono ricercatori, tecnici e collaboratori legati all’esecuzione di programmi d’attività ordinaria e straordinaria. Le loro ricerche non sono finanziate quasi mai dallo stato, bensì da privati appassionati,ma anche da industrie e aziende; tuttavia i fondi scarseggiano sempre, in quanto le ricerche comprendenti macchinari e materiale biologico, sono molto costose. È stato calcolato che il finanziamento medio per una sola ricerca è di 30 mila euro, soglia che comporta la possibile effettuazione di ricerche solo ogni 4 o 5 anni. Questo è un colossale ab-battimento per ogni scienziato,anche perché le poche ricerche che possono fare spesso rimangono prive di risultati. Da questo si capisce quanto debba essere appassionata una persona per poter fare questo mestiere, che alla fine è quasi uno stile di vita, essendo ogni singolo minuto dedicato alla ricerca, in laboratorio,ma anche in privato, a una festa o durante lo sport; insomma lo scienziato è una persona con una sovraespressione di pazienza, che passa la vita a cercare di migliorare, capire o modificare determinati aspetti della natura.

III C ESA

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Questa non è una storia come le altre.Questa è l'unica storia che non c'entra assolutamente nulla con la storia stessa.È un po' come se un uomo guardandosi allo specchio anzichè vedere riflessa la propria immagine vedesse riflessa quella di suo cugino.Insomma questa è l'idea iper-uranica della rinnegazione della favola.Ossia, esplicato con parole più semplici ,è come una forchetta nella minestra ,o quan-tomeno come il formaggio nella minestra,ma non nella stessa minestra della forchetta bensì un’altra.Che dire?Fate un po' voi.Ma si può rivangare in profondità nel nostro più intimo inconscio fino a scovare alcune vocine sentenziose che ci inducono a pensare che Hansel(del duo Hansel e Gretel) sia in realtà Aldo Biscardi?Possibile.Tutto cominciò una mattina di tanto tempo fa...... C'era una volta,una bella bambina di nome Cappuccetto Rosso.Tutti la chiamavano così ,perchè le era stata regalata dalla nonna una mantellina rossa che lei indossava sempre.Un bel giorno,la mamma le disse che sarebbe dovuta andare a trovare la nonna che abitava dall'altra parte del bosco ,portandole cibo e leccornie perchè stava poco bene.La bambina allora cominciò ad incamminarsi verso il bo-sco trotterellando allegramente assieme alle sue treccine color cerume.Fin quì nulla di strano,ma andiamo oltre.Tutto a un tratto in-fatti,mentre si avvicinava ai primi alberi,incontrò il lupo cattivo del bosco che,se non avesse avuto paura di alcuni taglialegna che lavora-vano poco distante da lì l'avrebbe divorata in un sol boccone.Così il lupo chiese alla bambina dove fosse diretta,e Cappuccetto Rosso ignara del pericolo e sempre molto più alta che furba,gli rispose dettagliatamente spiegando dove abitava la nonna e la via più breve per raggiungerla.A questo punto,la storia prende una piega diversa rispetto a quella originale e vi prometto che farà molto più ridere. Cappuccetto Rosso in vena di giocherellare ,si diresse presso i taglialegna,e per lei fu una grande sorpresa scoprire che i taglialegna non erano altre che i sette nani.Così,decise di unirsi a loro e tutti insieme andarono alla loro casetta.<Tanto è sulla stessa strada che si fa per arrivare dalla nonnina >Pensò Cappuccetto Rosso in uno dei suoi rari lampi di lucidità.Quando arrivò alla casetta dei nani si sentì subito a suo agio,la casa era pulita e in ordine,probabilmente Biancaneve era già arrivata, e i nani essendosi già abituati alla presenza di una donna in casa,inziarono a fare tranquillamente le loro faccende quotidiane: Pisolo e Gongolo ,si sdraiarono a prendere il sole,non im-portava che fossero dentro casa e che quel giorno non ci fosse sole ,l'importante,era che fossero tutti e due sulla stessa sdraio.Allo stes-so modo Eolo e Mammolo si spalmavano la crema solare reciprocamente ,mentre Dotto e Brontolo improvvisarono una gara a chi solle-vava più peso sulla panca piana e alla vista di cotanta beltà nanesca Cappucetto Rosso scivolò da sola sopra una pozzangherà d'acqua (o almeno acqua era quello che sembrava) apparsa "inspiegabilmente"1sotto i suoi piedi,sfigurandosi il volto per altro già ampiamente oltraggiato da madre natura.(1 nota:Per chi non avesse capito il senso della battuta,consiglio vivamente di andarsi a rivedere il libro di anatomia delle elementari qualora fosse maschio.Nel caso fosse femmina invece consiglio questo numero:3406967884,scherzo questo è il mio numero ,ok il numero giusto è questo 3388415588 è il numero di un gigolò lui vi spiegherà molte cose).Ah!Giusto,ci siamo di-menticati di cucciolo!Lui si mise quieto quieto in un angolino a tremare e a sudare freddo come di sua consuetudine. A questo punto Biancaneve ,ancheggiando come una modella per le scale,potè fare il suo ingresso in pompa magna e grande stile che però non mi soffermo a dettagliare perchè troppo avulso e inutile nei confronti della trama.Un altro malefico personaggio però stava per incrociare le vite di quelle simpatiche persone.<Toc-Toc><Chi è?>rispose Biancaneve.<Sono una innocente vecchina>.Biancaneve tranquillizzata aprì la porta lasciando entrare la vecchina.<Nonna nonna!> si mise a strillare Capuccetto Rosso .<Come?La conosci?>chiese allibita Biancaneve.<Si si,è la mia nonnina !>rispose Cappuccetto Rosso.La povera vecchia,trovandosi spiazzata vedendo en-trambe le fanciulle contemporaneamente,dovendo lei interpretare sia il ruolo della nonna di Cappuccetto Rosso,sia quello della strega di Biancaneve scappò via in stato confusionario,non prima però,di aver lasciato all'interno della casa dei nani una bella mela. Come voi ben sapete,quella,non era una mela qualunque,ciò che voi non sapete invece,è che quella,non era una mela semplicemente avvelenata,bensì una mela marcia o arrugginita (a seconda delle versioni),essendo quest'ultima niente popò di meno che il pomo della discordia donato dalla dea Eris,la dea della discordia,a Teti per le sue nozze con Peleo per non essere stata invitata alla cerimonia, da cui scaturì la funesta guerra di Troia e conseguentemente quindi l'Iliade e l'Odissea e perchè no? Anche l'Eneide, insomma una vera calamità per tutta l'umanità dovendole noi studiarle a scuola. Così,sia Biancaneve che Cappuccetto Rosso prese da un raptus di gelosia per il possesso dell'infausta mela cominciarono a litiga-re,dapprima solo con semplici parole,poi con insulti,infine arivarono alle mani acciuffandosi brutalmente ,ruzzolando dappertutto,tutto ciò sotto gli occhi disinteressati dei nani che, presi per com'erano dalle loro faccende non le degnavano di uno sguardo.Sennochè, du-rante il loro capitombolare strappandosi i capelli e i vestiti e graffiandosi come gatte andarono a finire proprio sulla panca piana di Dotto il quale,sbilanciato dalle due,fece cadere il peso addosso a Brontolo che,a sua volta, dato il celebre carattere,si mise a menare tutti quanti a caso,come gli conveniva meglio ndando a colpire anche il povero Cucciolo che maeschino,non c'entrava nulla,e questo,non fece altro che peggiorare il suo ben noto caso di infermità mentale.Ne scaturì una cruenta rissa tra tutti i nani, e a questo punto la storia avrebbe anche potuto concludersi quì,in uno stato di caos primordiale generale di un armageddon esiziale, risparmiando a voi lettori ben dieci minuti di profonda lettura,esercitando non poche felicitazioni nel vostro più intimo animo.E invece no!Si da il caso che l'autore abbia ancora molta kafkiana fantasia da dover liberare e vostro malgrado debba ancora apparire in scena,ciò che in ogni fiaba non può mai mancare ovvero:lui!L'eroe,il risolutore risoluto,l'emblema stesso della concomitanza dei contrari ovvero sia il principe-cacciatore.CONTINUA...... Andrea Cavallo

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DUE NUOVI SERVIZI PER GLI ADOLESCENTI (e non solo)

Una nuova sigla: CTOA. Di che si tratta?

Da pochi giorni è attivo un innovativo servizio che si nasconde dietro una nuova sigla: CTOA

È il Centro Territoriale di Orientamento per l’Adolescenza.

Di cosa si tratta?

Di un servizio per studenti e famiglie per affrontare insieme le varie tematiche che riguardano l’adolescenza.

Agli studenti: attivit{ di ascolto tramite Sportello; orientamento scolastico; orientamento su inserimento lavorativo

Nell’ambito degli incontri gli psicologi saranno a disposizione di tutti gli alunni che liberamente esprimeranno il biso-gno di essere ascoltati. Ovviamente sar{ tutelata la riservatezza, secondo le norme vigenti.

Alle famiglie: gruppi di Parent- Training e Family Learning; consulenza su orientamento scolastico, inserimento lavora-tivo, progetto di vita.

Per il distretto di Ventimiglia la psicologa, Dottoressa Caterina CERAVOLO sar{ disponibile presso l’ IIS “Fermi” ogni lunedì dalle 9 alle 17 e ogni martedì dalle 9 alle 12.

Il numero dedicato a cui reperirla in quegli orari è 3405319178

La mail della Dottoressa è [email protected]

In questi orari la dottoressa può essere contattata direttamente dal giovane o dalla famiglia per prendere appuntamento.

In caso di necessit{ o di richieste specifiche, all’infuori dall’orario suddetto, si potranno organizzare degli incontri pres-so il nostro Istituto tramite il docente referente, prof. Perotto.

Conoscete GIOVANI ON LINE

È il sito tematico della ASL 1 Imperiese dedicato ai giovani della nostra provincia. Si chiama Gio-vanionline e fornir{ informazioni sulla salute e la sua prevenzione, affrontando tematiche come la dipendenza da so-stanze, la sessualità, i disturbi alimentati e la cittadinanza attiva, oltre a proporre eventi della zona che possano riguardare i giovani.

Si tratta di un sito interattivo dove anche i ragazzi possono intervenire, proponendo, tramite un blog associato al sito (presto disponibile), argomenti e contenuti che ritengono interessati, ciò nell’ottica della peer education (educazione tra pari), strategia innovativa di prevenzione della salute che la nostra ASL sta portando avanti negli interventi con i giova-ni nelle scuole e sul territorio.

Il portale presenta infine una importante innovazione, i ragazzi potranno comunicare tramite la chat di facebook con psicologi ed educatori che, ad orari prestabiliti o su appuntamento, saranno disponibili sul sito.

Se vuoi fare un giro sul sito, digita http://www.giovanionline.asl1.liguria.it/

Inoltre puoi diventare amico di Giovani on line su Facebook: lì troverai anche la presenza di uno psicologo in

chat. Un’occasione nuova…caso mai servisse.

Prof. Perotto & U.S.L.

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PAROLE CROCIATE

I NUMERI CHE HANNO SIA ORIZZONTALE CHE VERTICALE SONO MESSI RISPETTIVAMENTE PRIMA QUELLI

ORIZZONTALI DI QUELLI VERTICALI 1) Contiene soldi e documenti

1) Si apre per entrare in casa

2) Sigla di Ravenna

3) È il braccio dell’uccello

4) Si paga il …….. del peccato

5) Sostanza aeriforme/ uno dei tre stadi di

aggregazione della materia

6) Luogo circondato da ogni parte dalle acque

7) Caratteristica di chi è ospitale

8) Sigla di Livorno

9) Schutz-staffen

10) Ex segretario del partito comunista in Cina.

10) Comportamento o gesto affettato s

sinonimo sdolcinato. Al plurale.

11) Cartello che indica la fermata ai veicoli e motocicli

12) Spaventa l’elefante

13) Fuori in inglese

14) Abbreviazione di poste italiane

15) Giovane giocatore del milan

16) Pronome personale e dimostrativo maschile

plurale

17) Lo è chi conduce un mezzo

18) Lo fa il sole all’alba

19) Famosa mosca africa

20) Gatto in inglese

20) Nome comune per identificare

oggetti al plurale.

21) Mio, tuo, suo,….., vostro, loro

22) Carte da gioco che portano un solo segno

23) Mezzo che vola

23)Si dice alla fine delle preghiere

24) Società a responsabilità limitata

25) Sta nei cellulari, consente di chiamare e può essere

di vari gestori

26) Generalmente è al 4% al 10% o al 20%

27) Sigla di gran turismo

28) Pronome personale complemento maschile e

femminile prima persona singolare

29) Abitante della Svezia

30) Prima e ultima nota della scala musicale

tradizionale

31) abbreviazione di esempio

32) lo sono le prime due di italia

33) nome di una divinità latina raffigurata bifronte

34) segue la “erre”

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Enigmistica a cura di Mattia Zorzoli

Si ringrazia a nome della reda-

zione il Prof. Orengo per la

correzione degli articoli