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1 “bUONgiORno PiccERe’” Commedia in due di Atti di Pasquale Scognamiglio e Paolo Marsico PERSONAGGI Claudio Nastasi, Ingegnere Edile Anna Zampaglione, Avvocato Beatrice Nastasi, Prima figlia di Claudio e Anna Nadia Nastasi, Seconda figlia di Claudio e Anna Romina Nastasi, Terza figlia di Claudio e Anna Francesco Nastasi, Fratello di Claudio Filippo Valletta, Vicino di casa Gianluca Locoratolo, Amante di Anna Eddy, Amichetto/pagliaccio immaginario di Romina Olimpia, moglie di Eddy Daniele Improta, Assistente universitario

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“bUONgiORno PiccERe’” Commedia in due di Atti di Pasquale Scognamiglio e Paolo Marsico PERSONAGGI Claudio Nastasi, Ingegnere Edile Anna Zampaglione, Avvocato Beatrice Nastasi, Prima figlia di Claudio e Anna Nadia Nastasi, Seconda figlia di Claudio e Anna Romina Nastasi, Terza figlia di Claudio e Anna Francesco Nastasi, Fratello di Claudio Filippo Valletta, Vicino di casa Gianluca Locoratolo, Amante di Anna Eddy, Amichetto/pagliaccio immaginario di Romina Olimpia, moglie di Eddy Daniele Improta, Assistente universitario

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PRIMO ATTO Siamo in una casa al centro di Napoli. E’ giugno. Le scuole sono finite , ma le università ancora no. La casa è arredata in stile moderno, colori freddi, che rispecchiano lo stato in cui avversa la situazione della famiglia Nastasi. Sul fondo l’ingresso principale della casa che da in un salone con zona cottura. Sulla sinistra del pubblico una TV con un divano e un tavolino rivolti verso la TV. Sulla destra nell’angolo ci sarà la cucina, più avanti (verso il pubblico) un tavolo con cinque sedie, sulla destra si vedranno partire delle scale che andranno nelle stanze al piano superiore. SCENA 1 E’ mattina. La famiglia Nastasi si appresta a fare colazione. Entra Anna, in vestaglia con sotto un pigiama di colore chiaro, che si appresta a preparare la tavola per la colazione. Poco dopo sarà seguita da Beatrice che assonnata, prendere posto a tavola. BEATRICE: (Prendendo un barattolo) Cos’è sta cosa? ANNA: (Continuando ai fornelli) Si chiama Nutella, le tue sorelle la adorano. Se la spalmano su una fetta di pane e se la mangiamo... prova pure tu! BEATRICE: Nutella?! Hai capito che dopo devo fare quindici giorni di tappeto pe levà tutti sti grassi!? Dov’è la mia marmellata? ANNA: Dint’ o’ frigorifero! BEATRICE: E perché non è a tavola? ANNA: Perché a nessuno piace... quindi che la prendo a fare se nessuno se la mangia!? BEATRICE: Io nun so nisciuno allora? ANNA: Beatrì, ti ho fatto con due gambe, due braccia... susete e’pigliatelle! BEATRICE: (Eseguirà) E’ certo! Devo fare tutto io! ANNA: Non devi fare tutto tu, ma almeno vorrei un po’ di collaborazione, specialmente da te che si a’ chiù grossa! BEATRICE: E’ certo! A’ scusa e’ bona! Io sono la più grande, quindi di conseguenza devo dare io una mano a te! Io proprio perché sono la prima, sono carica di responsabilità...dovresti essere tu ad aiutare me! ANNA: (Guardandola. Un tempo.) Ma vafanculo! Entra Claudio. CLAUDIO: Anna non trovo più quei calzini colorati che comprammo al mercato di Istanbul! ANNA: Evidentemente te li sei messi e stanno nella cesta dei panni sporchi! CLAUDIO: Veramente li ho messi una quindicina di giorni fa...a meno che non sono quindici giorni che non fai una lavatrice, credo dovresti sapere dove sono! ANNA: Vedi bene nel cassetto allora! CLAUDIO: Vabbè comunque ho messo questi blu!(Prende il giornale e comincia a leggere) BEATRICE: Gradirei quando mi alzo, di trovare il bagno accessibile! Claudio e Anna fanno finta di non ascoltare. BEATRICE: Io ho bisogno di entrare in bagno appena sveglia capito? Devo fare un massaggio di dieci minuti al viso altrimenti, iniziano a comparirmi le rughe! Claudio e Anna come sopra. BEATRICE: Avete sentito cosa ho detto? Io sto parlando con voi! CLAUDIO: (Seccato) Beatrì...tu nel bagno ci entri quand’è libero...punto! BEATRICE: Non esiste!

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CLAUDIO: Esiste invece! (Ironico) O’ massaggino antirughe! Tiene ventidue anni e te fai o’ problema delle rughe? Ma nun ce sfottere! BEATRICE: E’ certo! Cosa credi!? Io non voglio avere mica le zampe di galline come la mamma!? ANNA: Beatrì...mo mi scordo che sono un rinomato avvocato e te azzecco na’ cosa ‘nfaccia! (A Claudio) Comunque ha ragione! Sei entrato in bagno alla sette, mo so le otto meno dieci... CLAUDIO: Io ho bisogno di docciarmi... ANNA: Addirittura? Cinquanta minuti? Tiene o’ scuorze!? CLAUDIO: Ma cosa vuoi sapere!? Io almeno dopo i miei cinquanta minuti non ci entro più in bagno a differenza vostra che vi fate la doccia, poi uscite, poi rientrate per asciugarvi i capelli, poi riuscite, poi rientrate per truccarvi, poi riuscite, poi rientrate per lavarvi i denti...ca stonghe sol’io cu quatte femmene, considera che ognuna di voi fa questo procedimento...io se non vado prima di tutti in bagno, se schiatta a’ prostata!! BEATRICE: Sei sempre esagerato non c’è niente da fare! A proposito potresti evitare di mantenerti con la mano in faccia al muro quando fai pipì? Che rimane sempre l’impronta della tua mano!? CLAUDIO: E secondo te come devo fare? ANNA: Addirittura? Non riesci a mantenerti sulle tue gambe? CLAUDIO: Il problema è che le mani non so mai dove metterle... BEATRICE: Nei fianchi! Almeno ti mantieni dritto con la schiena... oppure ti siedi... è più comodo! CLAUDIO: Beatrì nun te voglio manco risponnere! Piuttosto invece di guardare me e quanto tempo sto in bagno, perché non guardi quanto tempo trascorri sul PC, visto che Romina vuole sempre giocare a Candy Crush e nun a fai mai pazzià! BEATRICE: Strano...mia sorella non parla che ne sai di sta cosa?! ANNA: Beatrì smettila! BEATRICE: (Polemica) Perché ho detto qualcosa che non è vero? Sta dalla mattina alla sera a parlare col suo amichetto immaginario... che ne sa di quello che vuole mia sorella!? Io all’età sua non ricordo di aver avuto un amichetto immaginario?! CLAUDIO: Beatrì e’ mai abbuscato a primma matina!? (Sorseggia il caffè) BEATRICE: Brutta la verità vero!? ANNA: Beatrì basta! Lo sai che tua sorella non sta bene... quindi chiudiamo l’argomento e dovresti solo vergognarti per le cose che hai detto! Entra Nadia. Si andrà a sedere. Non parlerà con nessuna e sarà già vestita visto che ha dormito così. BEATRICE: E’ ched’è tu stai sveglia? Di solito i vampiri a quest’ora dormono! NADIA: (Prendendola in giro) Oh mio Dio, cosa hai sul viso!? BEATRICE: (Spaventata) Dove? NADIA: (C.s.) Ai lati degli occhi...Ti sono comparse delle pieghe! BEATRICE: (Spaventata) Oh mio Dio! Le zampe di gallina no! (Prenderà uno specchietto dalla tasca, si guarderà e vedrà di non avere niente. Capirà di essere stata presa in giro) Cretina! Perché non ti prendi la tua bella premuta di limoni! NADIA: Tu perché non prendi rossetto e mascara e te li infili nel naso e li togli quando diventi viola!? ANNA: Basta! Fate colazione e andate a prepararvi! CLAUDIO: E’ bello fare colazione con voi! Che bel risveglio! NADIA:(Al padre ironica) Scusa... non volevo rovinare l’unico pasto in famiglia della tua giornata! Claudio spazientito riprenderà a leggere il giornale. Entra la piccola Romina accompagnata da Eddy il suo amichetto immaginario.

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ROMINA: (Raccontando un sogno) E poi praticamente spariva rincorso da quattro cani che mi erano venuti a salvare! EDDY: Stu micio cu dieci code...chissà che vuole dire! Mentre Eddy e Romina si andranno a mettere in disparte sul divano, a tavola si parlerà della piccola Romina. NADIA: Ecco la mia pazza sorella! ANNA: Nadia mo accummience pure tu! BEATRICE: Non potresti manco parlare visto il modo in cui ti vesti! NADIA: Statte zitta gallina spennata! CLAUDIO: E’ basta! Ma state sempe e’na’ manera! Lasciate in pace vostra sorella! ANNA: Io non so più come dirvelo! Non siete di aiuto alla causa col vostro comportamento! Andate a prepararvi invece di stare qui a litigare...cretine! BEATRICE: (Si alza ed esce per le camere) Io vado a farmi il mio massaggio antirughe! (A Nadia) A proposito attenta quando prendi i limoni per la tua premuta, non vorrei prendessi l’aglio e ci rimani stecchita! NADIA: (Arrabbiata) Vai al diavolo! CLAUDIO: (Esasperato) A vulite fernì! Nadia tace. Beatrice esce. CLAUDIO: (Guardando l’orologio) Uh s’è fatto tardi! Io scappo! Ciao a tutti. (Apre la porta ed esce) SCENA 2 In scena restano Nadia, Anna, la piccola Romina ed Eddy. EDDY: Piccerè ma nun te magne niente!? Io tengo na’ famme! ROMINA: Io non ho fame! EDDY: Tu! Io sto murenn’! ROMINA: (Bisbigliando) Aspetta che restiamo da solo e vedo cosa posso darti! EDDY: Sperammo che nun more primma! ROMINA: Scusa ma non ti vedo solo io? EDDY: Si...gli altri non mi vedono! ROMINA: Scusa... sei immaginario? EDDY: Si! ROMINA: E non dovresti avere fame! EDDY: E’ lo so... ma un pasto al giorno è garantito! Sta scritto proprio nel contratto degli amichetti immaginari... e ti avviso, si nun me dai qualcosa a’mangià, ti denuncio al sindacato! ROMINA: Non ti preoccupare! Ho detto che ti faccio mangiare! ANNA: Romina...non fai colazione? Ti ho preparato la fetta di pane con la nutella...bella piena piena di cioccolata... perché non te la vieni a mangiare!? EDDY: Quasi quasi mo vaco io! NADIA: (Imitando la voce della segreteria) “La signora Romina non è in casa, se volete lasciare un messaggio passate dopo il bip” ANNA: Cretina! NADIA: Che c’è? Lei non ti risponde e te la prendi con me!? ANNA: Me la prendo con te perché tu lo sai! Ieri sera sei tornata alle quattro! NADIA: E quindi? ANNA: Quindi da stasera...se non torni per mezzanotte... e non la mezza... ma mezzanotte, dormi per strada! Tanto ci sei abituata!

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NADIA: E lo dici pure!? Ci potrei solo guadagnare! Mi risparmierei di vedere questo scempio di famiglia che mi ritrovo! ROMINA: Ecco ora ricominciano! EDDY: Ma fanno sempe chesto?! ANNA: Questo scempio di famiglia è la tua famiglia! Dove sei nata e cresciuta... NADIA: Bello! Analizziamo un attimo questa famiglia stupenda. Quanto tempo è che non hai un contatto fisico con mio padre? Scusa...volevo dire tuo marito? Te lo ricordi? ANNA: (Arrabbiata) Come ti permetti!? NADIA: Non ti saluta manco più quando esce per andare a lavoro! Sei come una di noi! Viviamo in una comune, ma ognuno ha le sue vite e tu hai il coraggio di chiamare tutto questo famiglia!? Ho una sorella che le vengono le crisi di panico se le si spezza un unghia e l’altra che parla con una persona che non esiste... Mio padre e mia madre che hanno questa definizione solo perché mi hanno messo al mondo...ora dimmi tu a me... dove sta la famiglia di cui parli? EDDY: Chesta m’è proprio antipatica! ROMINA: Non la pensare! ANNA: E tu? Tu invece? Tu sei in gamba tu? Cosa dovrei dire io di te? Una figlia che si veste come una barbona, dorme vestita, chissà che schifezze ti bevi... (Un tempo. Esasperando) Che chiede l’elemosina alle persone! NADIA: (Intimorita) E tu che ne sai? ANNA: Cosa credi? Che siccome non ti vedo mai, io non ti controllo? Io faccio parte di uno dei più grandi studi di avvocati di Napoli in cause di separazione, ho contatti con le maggiori agenzie investigative private e vuoi che non faccia fare un controllo sulla vita sociale di mia figlia se sono preoccupata!? NADIA: Preoccupata? Preoccupata? Quando ti sei preoccupata per me? Quando? Preoccupati della tua vita di coppia, invece di preoccuparti di me...non sono io che ho mandato il mio matrimonio a rotoli e sto mandando la mia famiglia allo sfascio! ANNA: Stai zitta c’è tua sorella! NADIA: E allora? Di cosa hai paura? Tanto stai tranquilla che non lo dirà in giro! ANNA: Io mi vergogno di te...mi vergogno di te hai capito! (Via per le camere) Nadia restata da sola, uscirà dalla porta di ingresso sbattendo la porta. ROMINA: Hai visto? E tu mi chiedi perché sto zitta! Meglio che non parlo... Loro credono che io non parlo perché ho chissà quale malattia...perchè pensano che sono scema... io so intelligente... sto bene! Non parlo perché non ho nulla da dirgli, a nessuno di loro! EDDY: Con me parli però... ROMINA: Con te è diverso! Io pure se non parlo tu mi capisci e ci sei sempre. Papà e mamma non ci sono mai, le mie sorelle le hai viste, con chi dovrei parlare!? Di cosa dovrei parlare? Non mi capirebbero...sono troppo presi tutti dalla loro vita...tu invece sei sempre con me! EDDY: (Un tempo) Io però mo’ tengo famme! Che se mangia? ROMINA: Vedi tu... sul tavolo c’è un sacco di roba buona! A me la cioccolata fa schifo... EDDY: Nun te piace a’ nutella? Tu si scema! Tu overo nun stai bona... Romina si rattrista. EDDY: (Notando la piccola) Ti sto sfottendo! Dico però è strano che non ti piaccia la Nutella! Tutti i bambini e tutti i clown ne vanno pazzi! Me pozzo piglià pure nu poco e’cafè!? ROMINA: Prendi quello che vuoi! Non ti preoccupare! A proposito (Avvicinandosi) Mi sporchi il muso di cioccolata? EDDY: E’ perché? ROMINA: Così mamma e’ convinta che l’abbia mangiata io!

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EDDY: Piccerè...tu si troppo intelligente! ROMINA: Lo so! (Sorride) Ti ricordi quando ci siamo incontrati? EDDY: In realtà no! Bello e’ buono vedevo solo il buio e sentivo piangere... po’ me so truvato dint’ a’ stanzetta toia! Eri tu che piangevi! Stavi sul letto... avevi sentito tuo padre e tua madre litigare perché avevi rotto un vaso di tua nonna! ROMINA: E’ da lì che sono cominciati i problemi di mamma e papà! EDDY: Tu non c’entri! ROMINA: Si invece! E’ stata colpa mia...anche per questo sto zitta! Non voglio fare altri guai, perché poi finisce che la prossima volta papà se ne va veramente! EDDY: (Cambiando discorso) Sono le otto e mezzo...è l’ora di Doreimon! (Sempre mangiando la fetta di pane) Entra Olimpia, moglie di Eddy. Anche lei un clown, rappresenta una donna di casa, col sempre fedele mestolo e il grembiule, tutto con se. OLIMPIA: (Trovando Eddy con la fetta di pane in bocca) Ah ah! T’aggio ‘ncucciato! EDDY: (Impaurito) Maronna! Mia soglia, mia doglie, mia moglie! Olimpia! OLIMPIA: Aggio sgamato tutte cose! Ecco perché nun funziona a’ dieta! Te vai magnanne tutte schifezze! EDDY: (Giustificandosi) Ma quali schifezze! Questa è una fetta di pane integrale con cacao profumato del Madagascar! OLIMPIA: Ma tu a chi te cride e’ fa fessa!? Chesta e’ na’fetta e’ pane cafone ca’ nutella! (Drammatica) E ce l’è levate a’ vocca a’ na’ criatura! EDDY: (C.s.) Ma quando mai! OLIMPIA: Jesce a’ casa forza! EDDY: Io sto faticanne nun me pozzo movere! OLIMPIA: Tu a me nun me piglià pe’ scema e’ capito!? Si sempe stato accussì, a quando ce simme cunusciute! Si doveva fare il numero nella gabbia coi leoni? Te veneva a’ diarrea e l’aveva fa sol’io... Si doveva fare il salto nel cerchio di fuoco? Te veneva a’ diarrea e l’aveva fa io... Si doveva il numero dello sparo del cannone? Teneva a’ diarrea, e l’aveva fa io... e mo che stai facenn’ a’ dieta, che te cride che si te vene a diarrea, a’ faccio io o posto tuoio!? Tu nun è capito... Io mo me voglio arrepusà! Voglio fare la casalinga, e sti schifezze nun te l’è magnà pecchè stai a dieta! ROMINA: Gliel’ho data io perché non mi piace! OLIMPIA: Signorina statemi a sentire! Va bene che siete il masto di mio marito, ma sti cose nun l’avita fa! Mio marito sta a dieta! Dieta ferrea... la colazione l’ha fatta stamattina e la fa tutte le mattine... un caffè amaro e due fette biscottate integrali, uno yogurt magro e un succo di pompelmo... ma che vo’ chiù!? EDDY: (Continuando) Voglio murì! ROMINA: Scusa io non lo sapevo! OLIMPIA: Sono cibi sani... EDDY: Chello è magnà pe’ spitale! OLIMPIA: Te l’ha dato il medico... devi dimagrire! EDDY: (Immaginandola) Nun me putesse magnà nu poco e’ pere e o’ musso!? Nu grande mezzaniello lardiato... A’ carbonara... OLIMPIA: (Aggredendolo verbalmente) Ma si scemo! Stai a dieta! EDDY: A’ fernisce d’alluccà che se sta mettenne paura! OLIMPIA: Jesce a’ casa, muovete! Te faccio a’ pumpetella e vedimme si te lieve o no stu vizio de’ schifezze! EDDY: (Timoroso) Guè! Ma ched’è stu tono cu’ me!? Ricorda che sono io il marito e l’uomo di

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casa... basta mo! OLIMPIA: Io sto tutto il giorno a sgobbare e cucinare... e tutto questo per te! A seguire alla lettera il menu che t’ha dato o’ dietologo, e tu che fai? Viene ca’ e’ magne e’ stramacchio!? EDDY: Ma quando mai? Nun saccio manco ched’è stu stramacchio... e’ na’ fetta e’ pane ca’ nutella! OLIMPIA: E transaminasi...(Suono) Viim! Alle stelle! E trigliceridi… (Suono) Viim… ‘ncopp’ a’ luna! Tu vuò murì!? (Disperata) EDDY: Ma quando mai...ti pare che voglio morire!? OLIMPIA: (Con un pianto isterico e a mo’ di litania) Tu me vuò lassà sola a me... sola a me... sola a me... Passi tutto il tempo fuori casa, non ci sei mai...non ci sei mai... non ci sei mai... io sempre cu nu pensiero, e invece tu stai ccà a ridere e pazzià cu sta criatura... EDDY: Olì, ma questo è il mio lavoro! Che devo fare!? Mi devo licenziare!? OLIMPIA: Te magne tutte sti schifezze ma io che devo pensare!? (Risolutiva) Ti vuoi ammazzare! EDDY: (Confortandola) Ma che me voglio ammazzà, ti pare che me voglio suicidà? Io sto attento ad ogni cosa che mangio... OLIMPIA: Allora dimmi tu comme e’ possibile che si ingrassato altri otto chili? EDDY: (Impacciato) Perché... perché... pe’ mezzo do’ sindacato! OLIMPIA: O’ sindacato? EDDY: Si! O’ sindacato! Perché da contratto io aggia fa un pasto al giorno come da contratto, allora miette chillu pasto ‘nzieme a dieta, e se scombussola tutto o’ sistema digestivo operativo! Io o faccio a’ dieta o mangio o’ pasto do’ sindacato... siente a me levamme a’ dieta a’ miezzo! OLIMPIA: Ma te credi che io so scema!? Io ti avviso nun te permettere di toccare neppure un salatino perché te ‘mparo e’ correre! E’ capito? (A Romina) Signorina mi scusi ancora per l’irruenzezza che ho avuto, ma purtroppo ai mariti s’adda sta sempe ‘ncuolle ‘ncuolle...altrimenti se allargano! (Andando via) Guè io me ne vaco è!? Me ne vaco perché tengo i broccoli sul fuoco e sto bollendo le carote per farti l’insalatina stasera...nun fa tardi come il solito tuo, ma soprattutto nun venì già mangiato, perché te faccio correre e’ capito? Te faccio correre! Olimpia esce. Rimangono Eddy e Romina. ROMINA: Ma veramente quella è tua moglie!? EDDY: E me lo chiedi a me? Io non l’ho scelta...l’hai inventata tu! ROMINA: (Pensandoci) Hai ragione è vero! EDDY: ...E nun sai nemmeno che guaio e’ cumbinato piccerè! SCENA 3 Mentre Eddy e Romina si vanno a sedere sul divano a vedere la TV, entra Anna pronta per uscire che inizia a togliere di mezzo la tavola della colazione. Entra Beatrice pronta con una maschera antirughe. BEATRICE: (Seguendo la madre) Mi dici cos’erano quelle urla? ANNA: Niente discutevo con tua sorella... BEATRICE: Di cosa? ANNA: Che vuoi sapere? BEATRICE: Dico...come mai in quel modo? ANNA: Beatrì, piense alla tua maschera di bellezza altrimenti ti vengono le zampe di galline... BEATRICE: Hai ragione! Però dai so curiosa... Di che avete parlato? Il suo stile di vitavampiro? La tua figura di ma... (Correggendosi) donna? ANNA: Beatrì fatti i fatti tuoi!

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BEATRICE: Sempre gentile... devo dire la verità! Alla mia sorellina succhiasangue piace frequentare le persone che vivono di notte...suoi simili... che dormono a testa in giù appesi ai rami degli alberi... ANNA: Tu pensa a te! (Suona il cellulare. Risponde in modo tenero) Pronto!? Si...sto arrivando... ho capito ma ho avuto un contrattempo...arrivo tra poco...bacio. BEATRICE: Chi era? ANNA: Un cliente! BEATRICE: (Ironica) Ai tuoi clienti gli mandi i baci? ANNA: (Rimediando) Che c’entra? Dopo un po’ che i clienti vengono allo studio, si instaura un certo rapporto... se vogliamo di amicizia... e ci si prendono delle confidenze...tutto qui! (Cambiando discorso) Beatrì, lievete sta roba a’ faccia e vide e’ te movere, altrimenti vai a piedi all’università! BEATRICE: Che cosa? A piedi? Io c’ho il tacco dodici! Aspetta...vado, la tolgo e ce ne andiamo! Beatrice esce per la camera. Suonano alla porta. La suonata sarà insistente, visto che Anna comincerà a messaggiarsi a telefono ignorando il campanello. EDDY: Romì ma mammeta e’ sorda? ROMINA: Lascia stare...non la vedi che è impegnata!? (Andrà ad aprire la porta spazientita) Entra Filippo, il vicino di casa venuto a fare il baby sitter a Romina. Romina andrà ad aprire. Filippo avrà con se la sua XBOX e appena entrato comincerà a montarla sotto la TV. FILIPPO: Ciao Romina... ANNA: Buongiorno Filippo! FILIPPO: Buongiorno signora Anna... ROMINA: (A Eddy) Finalmente è arrivato! EDDY: Finalmente? Ma perché famme capì, chisto ce sta o nun ce sta... che cagna? ROMINA: Cambia! Perché significa finalmente che stiamo per restare da soli in grazia di Dio! EDDY: Hai ragione...però c’aggia fa nun m’ho fide proprio do’vedè a chisto! E’ troppo scemo! Entra Beatrice. E’ intenta a controllare se nella borsa c’è tutto ciò che le serve. FILIPPO: (Vedendola) Ciao Beatrice... ANNA: (Vedendo la mancata risposta della figlia) Beatrì...Filippo t’ha salutata! Beatrice incurante della situazione tornerà per l’uscita della camera, perché avrà dimenticato qualcosa. ANNA: (Chiamandola perché non ha sentito nemmeno lei) Beatrì... Scusala Filippo... FILIPPO: Non si preoccupi signora, non avrà sentito la mia voce, o forse lo avrò detto a bassa voce, o forse l’ho sospirato, o forse era distratta a sistemare la borsa, o forse i capelli le coprivano le orecchie...e non avrà fatto caso a me! EDDY: O’ vide quand’è scemo chisto! Nun c’ha faccio...io me ne vaco! (Fa per andare) ROMINA: Dove vai!? (E lo trattiene) ANNA: Filippo hai fatto colazione? Vuoi un po’ di caffè? FILIPPO: No grazie signora... ne ho bevuto moltissimo stanotte... ANNA: Stanotte? FILIPPO: Si! Sono rimasto sveglio fino all’alba per alcune cose che dovevo sbrigare! (inizia il montaggio della console sulla TV dove Eddy e Romina guardavano i cartoni) EDDY: Hai ragione che nun me vide e nun te pozzo vattere! ROMINA: (Mantenendolo) Stai fermo...vieni qua! ANNA: (Continuando il discorso) Sicuramente...mi rendo conto delle tue faccende... un mondo da salvare? Un campionato da vincere? Eh? Faccende di questo tipo? (Sorride) FILIPPO: (Seriamente) No! Fortunatamente nulla di tutto questo! Ma comunque sono rimasto abbastanza turbato! Ho ricevuto una proposta di ingaggio dal Real Madrid su Fifa 14, e allora, visto

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e considerato l’enorme budget a disposizione per gli acquisti, ho preferito studiare bene ogni possibile clausola del contratto, ogni possibile mossa di mercato sia in entrata che in uscita, e quindi la notte è volata via! EDDY: Nun c’ha faccio! (A Romina) Nu’ buffo! Chiavece nu’ buffo! ANNA: Capisco! (Incerta) Del resto comme se fa a dormire sonni tranquilli! (Ironica) Se ti chiama il Real Madrid, mica uno può concedersi il lusso di addormentarsi!? Chissà quanti milioni di euro ti avranno offerto no!? FILIPPO: In effetti...era una bella somma! (Sminuendo) Vabbè meno male che si tratta solo di un videogioco... ANNA: Ah ma allora lo sai? FILIPPO: Cosa? ANNA: Che non è reale... FILIPPO: Certo che lo so signora Anna...E’ solo che spesso i videogiochi, sono talmente comprensivi con me, che mi concedono la possibilità di abbandonare, anche se per poche ore, la realtà della mia vita! E allora...divento un guerriero, un generale, un pilota di formula uno, l’allenatore di una squadra di calcio...ogni giorno cerco di essere un eroe, pur di non essere Filippo! ANNA: Toccante! Veramente toccante... Ma non credi che magari, sia meglio concentrarsi più sul mondo reale, per costruire un’alternativa alla propria vita? FILIPPO: Certo... ma con i videogiochi...è tutto molto più facile! (Sorride) Entra Beatrice. BEATRICE: Sono pronta! ANNA: Beatrì...Filippo stamattina è venuto a posta da Madrid per salutarti! BEATRICE: Uh scusa Filippo... ero distratta dal prepararmi per andare in facoltà e non mi sono reso conto del tuo arrivo! FILIPPO: Ma che scherzi? Mi rendo conto di quanto tu sia indaffarata, anzi scusami tu se ti ho distratto e ti ho fatto dimenticare qualcosa, non era mia intenzione! ROMINA: (A Eddy) Questo è cotto proprio! EDDY: E’ nu cane e’ pecora! BEATRICE: Fa niente! Stamattina l’assistente del prof. Nicotera, con il quale darò il prossimo esame, mi ha proposto un incontro “Tèt a Tèt” per chiarirmi alcuni punti del programma, sul quale verterà la prova scritta della settimana prossima... ANNA: Strano...Non sapevo che ad Economia e Commercio facessero anche Anatomia!? BEATRICE: Cos’è? Hai avviato un’indagine anche su di me? Hai ingaggiato qualche investigatore per controllarmi? ANNA: Nun fa a scema, tacco dodici, altrimenti a piedi te ne vai! BEATRICE: Fatti gli affari tuoi, ti avviso! ANNA: Chissà perché se una madre si preoccupa per la figlia, si deve fare gli affari suoi! BEATRICE: Chissà perché ti preoccupi solo quando non hai nulla da fare! FILIPPO: Non litigate! ANNA: Ha ragione Filippo...non farmi perdere tempo... BEATRICE: Ecco appunto...andiamo...non perdere tempo con me! Ciao Filippo!(Esce per l’ingresso) ANNA: Ciao Romì... Romina incurante della madre che esce. ANNA: (Rapida. Ansiosa) Filippo allora, questo è il numero del telefono dell’ufficio del dott. Nardecchia, dopo mezzogiorno sarò lì, se a Romina viene fame, ci sono dei biscotti nella credenza, mentre per pranzo, ci sta l’insalata di riso nel frigo...non fare come ieri che hai comprato zeppole e panzarotte a quantità industriale...e per qualsiasi cosa, chiamami! Cià

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FILIPPO: Arrivederci signora! Anna esce per l’ingresso. FILIPPO: Finalmente! (Prendendo posto sul divano davanti alla sua XBOX e iniziando a giocare) ROMINA: E tutte le mattine che viene qua, io perdo ogni diritto sulla TV! EDDY: Ti prego... nu buffo! Chiavece nu buffo! Fallo per me ti prego!? FILIPPO: (Parlando verso la TV) Io non capisco! Veramente non capisco...vuoi più soldi e ti do più soldi... chiedi il bonus per il numero dei gol, e te lo do... ma cosa devo fare più? EDDY: Ma cu chi sta parlanne? ROMINA: Con la XBOX! FILIPPO: (Arrabbiandosi in napoletano) Cavà... Cavà... ma c’aggia fa chiù!? EDDY: Cavani? ROMINA: Si...quel centravanti che giocava nel Napoli? Ricordi? EDDY: Cioè chisto parla cu Cavani!? FILIPPO: (Continuando) Dico io tu giochi in Francia, in un campionato assolutamente mediocre, ti offro l’opportunità di venire al Real Madrid, con un super ingaggio, un contratto di cinque anni, bonus legati al numero di gol che farai...e tu che fai? Me dice sempe no!? Allora dillo chiaramente che ti sto antipatico e ci rinuncio! EDDY: Chisto veramente fa!? ROMINA: Si sta parlando con Cavani! EDDY: Ma comm’è? Chisto parla con una televisione!? E’ scemo! ROMINA: Scusa e allora io? Io pure so scema? EDDY: Che c’entri tu? ROMINA: Eh si! Se lui è scemo, che devo dire io che parlo con un amico immaginario!? EDDY: (Rimediando) Vabbè ma... ma che c’azzecca scusa... io ti rispondo! Cavani nun o’ pensa proprio a chisto! E’ diverso! Eddy e Romina guarderanno Filippo. FILIPPO: (Continuando la partita) E’ fallo arbitro! E’ fallo! Hai ragione che la TV non è mia e la console costa un sacco di soldi...altrimenti butterei tutto dalla finestra! (Notando lo sguardo di Romina. Tossirà. Smette di giocare) Ehm... ehm...Che c’è Romì?! Vuoi andare in bagno? (Pausa. Romina non risponde) Hai fame? (Pausa. Romina non risponde) Ti sto dando fastidio eh!? Tu sicuramente mi prenderai per pazzo... EDDY: (Ironicamente) No...pecchè!? FILIPPO: Un uomo di ventisette anni, senza vita sociale, che gioca da solo ai videogiochi... senza amici... che fa il baby sitter... invece di uscire con le ragazze o fare una passeggiata... Lo so...ma a me basta questo! Sono felice così! Quando sto davanti a un videogames, senza nessuno che mi prende in giro per il mio ottimo libretto universitario o magari perché sono timido e mi inibisco davanti alle persone e non riesco a dire ciò che penso... EDDY: Tu stai fore proprio ca’ capa! FILIPPO: Io così ho un posto dove rifugiarmi... Sai cosa mi piacerebbe? EDDY: Ja famme sentere? FILIPPO: Spegnere la mia console... per sempre... ed essere felice lo stesso... per sempre! EDDY: E’ capito a’ Filippo! SCENA 4 Filippo riprende a giocare alla console. Romina e Eddy sono seduti a tavola a colorare. Bussano alla porta. Filippo va ad aprire. Entra Francesco, fratello di Claudio e zio di Romina, ma che ne zio e ne nipote sono a conoscenza dell’esistenza dell’altro.

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FRANCESCO: (Entrando con una borsa in mano) Salve! EDDY: E chi è chisto!? FILIPPO: Buongiorno... lei è? FRANCESCO: Casa Nastasi? FILIPPO: Si... dite... FRANCESCO: Tu sei? FILIPPO: Ma comm’è? Voi bussate... io vi apro, non vi conosco, dovete dirmi voi chi siete... funziona così! FRANCESCO: Si ma se io busso ad una porta, e non conosco chi viene ad aprirmi, è normale che chiedo alla persona che vene arapì, chi è!? FILIPPO: Beh...anche lei ha ragione... I due si guardano in silenzio per pochi secondi. FRANCESCO: Embè che se fa mo!? Ci presentiamo? FILIPPO: Piacere! Io sono Filippo... quella bambina che è seduta al tavolo invece si chiama Romina... detto chi siamo noi, possiamo sapere lei chi è!? FRANCESCO: Filippo? Romina? (Tra sé) Maronn’ vuo vedè c’aggio sbagliato piano!? Che figura e’ m... FILIPPO: Si...Io sono Filippo e lei è Romina, io sono il baby sitter e lei è la bambina! (Sorride tra sé pensando alla rima non voluta). FRANCESCO: Il baby sitter? La bambina? E allora ho sbagliato! Guardate, nun me dicite niente, ma mi sa che ho sbagliato casa... forse sarà un altro piano! FILIPPO: (Accompagnandolo alla porta) Ma si figuri, non c’è problema! Buona giornata! (Una volta accompagnato alla porta, per la fretta di tornare alla ripresa della sua partita lascia la porta aperta) FRANCESCO: (Rientrando di colpo) Scusate ma chesta è casa Nastasi! Non ho sbagliato! Questa è la casa di Claudio Nastasi? FILIPPO: (Saltando per la paura) Ancora voi? Si! Questa è casa Nastasi! Mo’ mi vuole dire lei chi è!? FRANCESCO: Quindi la bambina è Romina Nastasi? Figlia di Claudio? FILIPPO: Si! (Intimorito) FRANCESCO: E tu saresti il baby sitter di Romina? FILIPPO: (Sempre più intimorito) Si...perchè? C’è qualcosa che non va? Guardate che se è per il motorino di Ettore non sono stato io a bruciare le ruote... è stato un incidente! EDDY: Chisto mo’ se fa sotto! FRANCESCO: (Dispegiativo) E tu fusse o’ baby sitter? Uno che sta assettato ‘ncopp’ a’ nu divano a pazzià cu nu videogioco, mentre sta criatura che dovrebbe trascorrere con te questo tempo, se ne sta assettata sol’essa ‘ncopp’ a’na’ seggia, a pazzià e’ carte sola e scunsulata? FILIPPO: (Sempre più intimorito) Ma lei sembra felice così! EDDY: (Alla piccola) Fosse a’ vota bona che chisto o’ fa na’ mazziata!? FRANCESCO: E a te basta che sembra felice, pe’ fa e’ fatti tuoi!? Tu si cuntento accussì?! FILIPPO: No vabbe che c’entra...io penso che a lei vada bene così, quindi non mi pongo il problema più di tanto... FRANCESCO: Ah tu pensi!? (Avvicinandosi in tono minaccioso) Tu lo sai che penso io? Lo sai cosa sei? FILIPPO: (Impaurito) No... FRANCESCO: Tu si...(Notando che c’è la bambina) Tu si... nu baccalà! E mo’ te faccio vedè io buono...(Si avvicina alla console e la spegne)

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FILIPPO: (Disperato) Noooo! Non avevo salvato!!! (Inizia a piangere come un bambino) Non è giusto! Non è giusto, sei un prepotente!!(Smontando la console) Mo mi prendo la XBOX e me ne vado! Non è giusto! Cavani aveva accettato l’ingaggio e tu non mi hai fatto salvare la partita, ti odio hai capito! Ti odio! (Avviandosi alla porta) E lo dirò alla signora Anna e vedremo! (Piangendo esce per l’ingresso). Restano da soli Francesco, Romina ed Eddy. Buio. SCENA 5 Al riaccendersi delle luci siamo nel pomeriggio. Francesco e Romina, dopo aver rotto il ghiaccio e fatte le dovute presentazioni, hanno fatto “amicizia” e sono seduti al tavolo a giocare a carte. Eddy suggerirà le carte a Romina. FRANCESCO: Ma tu lo sai che sei fortunata? Romina sorride. FRANCESCO: Tu ridi? Io non me lo spiego come fai a indovinare tutte le carte! Fai quasi schifo lo sai!? EDDY: O’ zio sta jenn’ nfrev’! ROMINA: Shh! Non lo dire ancora... FRANCESCO: Che hai detto? Romina non parla. EDDY: Ma guarda che me siente solo tu, non mi rispondere! Altrimenti o’ zio te fa chiudere dint’ a’ nu manicomio! FRANCESCO: (Pensando alla prossima mossa) E proviamo...questa... con... questa! (Mossa errata) Aggio sbagliato nata vota! Romina farà la sua mossa e indovinerà. FRANCESCO: Romì o’zio basta accussì! Cioè tu si proprio assurda ossaje!? Entrerà Nadia. A testa bassa e passo svelto diretta verso le camere. FRANCESCO: (Notando la nipote) Nadia! NADIA: (Sorpresa) Zio! (Molto indifferente) E che sei venuta a fare? FRANCESCO: (Ironico) Grazie a zio...anche io sono contento di vederti! Ih che bella accoglienza! (Cambiando discorso) Come stai? NADIA: Tutto procede per il meglio! Tu come stai? FRANCESCO: Bene! Oh Dio un po’ nervoso visto che la tua sorellina ha appena finito di darmi una lezione al gioco delle coppie con le carte... NADIA: (Interrompendolo) Mi fa piacere! FRANCESCO: Senti e la scuola come va? NADIA: Uno schifo! FRANCESCO: (Ironico) Ottimo! (Cercando di smorzare l’incazzatura di Nadia) Potrebbe andare peggio ma non ci lamentiamo eh!? E invece il fidanzatino? Ce l’hai? NADIA: Si... FRANCESCO: Ah! C’è l’hai il fidanzato!? E come si chiama? NADIA: Ulcera! FRANCESCO: Uh puveriello! Non sta bene? NADIA: Ma chi? FRANCESCO: Il tuo fidanzato... NADIA: Ulcera!? FRANCESCO: Adda mangià nu poco chiù pulito o’ guaglione... NADIA: Ma che hai capito... Ulcera è il suo nome!

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FRANCESCO: (Perplesso) Comme se chiamma??? NADIA: Ulcera! Perché non ti piace? FRANCESCO: (Rimediando) No pecchè!? Ulcera, quello è bellissimo come nome... scherzi? E’...inusuale come nome, perciò me piace! Pensa che io quando ero piccolo, tu non ti ricordi perché non c’eri, andai dalla nonna e mi volevo far chiamare prostata, proprio perché mi piacciono sti nomi così...un po’ naif se vogliamo... E dove sei andata a zio? A fare na’ passeggiata? NADIA: No! Sono andata a fare le prove! FRANCESCO: Le prove? Di cosa? NADIA: Le prove col mio gruppo! FRANCESCO: Ah! Ti piace la musica a zio? Che strumento suoni? NADIA: Io canto! FRANCESCO: Ah scusa... zio non lo sapeva! (Tra sé) Nun ne sto ‘ngarranne una! (A Nadia) E dimmi un po’... Ulcera pure fa parte di questo gruppo? NADIA: Si... Ci chiamiamo gli Spappolati! FRANCESCO: Nome originalissimo! E state solo tu e lui? NADIA: No! Ci sono anche Emo-roide e Big Fegato! FRANCESCO: Ah si? E addò facite e’ prove? ‘Ncopp’ o’ Cardarelli!? Nadia andrà via arrabbiata. FRANCESCO: No vabbè ma io stavo... scherzando... (A Romina) Ma è sempre così socievole? Romina resterà in silenzio. FRANCESCO: Niente è!? Tu nun parle! EDDY: Avissa sapè! Entrerà Claudio. Vedrà il fratello e resterà sorpreso. CLAUDIO: Francesco? FRANCESCO: Guè Clà! (Si mette in posa per avere un abbraccio, con esito negativo) CLAUDIO: E che ci fai qui? FRANCESCO: (Si abbraccerà da solo) Troppo affetto dint’ a’ sta casa! Io non so abituato! CLAUDIO: Hai ragione scusami...(Lo saluta) E’ che non ti aspettavo capì! Come stai? FRANCESCO: Abbastanza bene... non mi posso lamentare! Qui che si dice? CLAUDIO: Mo’ sto tornando da lavorare... che piacere... sei venuto in ferie? FRANCESCO: Diciamo ferie forzate va... CLAUDIO: In che senso? FRANCESCO: Nel senso che... mi so licenziato, non ce la facevo più, mi so fatto dare tutto quello che mi spettava e me ne sono andato. Stavo giocando con Romina... l’ho conosciuta adesso... non mi hai detto che ho avuto un’altra nipote! CLAUDIO: Vabbè sai comm’è... il lavoro, corri a destra, a sinistra, si deve fare questo, si deve fare quest’altro... e me so scurdato! FRANCESCO: (Incredulo) Te si scurdato e’ figliete?! CLAUDIO: No mi so dimenticato di dirtelo! A te piuttosto, con Elena, chella bulgara, come va? FRANCESCO: Elena? A parte il fatto che se chiammava Selena... ma po’ me so lasciato tre anni fa! CLAUDIO: Veramente? Già so passati tre anni? Dall’ultima volta che ci siamo sentiti? FRANCESCO: Già! Io ho provato pure a contattarti... ma il cellulare risulta sempre spento, a casa qua al numero che ho io risponde sempre una signorina che mi dice “questo numero non è più attivo”, e non sapevo come sentirti! CLAUDIO: Hai ragione! Ma il cellulare se lo rubarono, e qui a casa ho dovuto cambiare numero perché arrivavano certe telefonate strane...

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FRANCESCO: Ho capito! I due rimarranno in silenzio per pochi secondi. Mentre Eddy e Romina usciranno. CLAUDIO: Vabbè ma siediti... che ce facimme in piedi scusa!? Vieni sul divano... ti posso offrire qualcosa? FRANCESCO: No grazie Clà, a posto così! CLAUDIO: Scusa Francè... ma chi ti ha aperto? FRANCESCO: A proposito Clà, vide buono a chi miette a guardà a Romina... Ce steva nu guaglione, Calippo... CLAUDIO: Filippo! FRANCESCO: Ah o’ cunusce? CLAUDIO: E’ certo Francè... o’ baby sitter! FRANCESCO: Già è vero! Comunque stu Calippo... CLAUDIO: S’è squagliato! FRANCESCO: Bravo, appena m’ha visto, se l’è squagliata... Quello giocava al videogioco e Romina stava da sola a giocare a carte! CLAUDIO: Vabbè ma quello è più per tenerla compagnia... non si prende manco i soldi, figurati, è il nostro vicino, ci fa un piacere, visto che in casa non c’è mai nessuno! FRANCESCO: Aggio capito! CLAUDIO: Senti e come mai ci sei venuto a trovare? FRANCESCO: Clà ma te dispiace? CLAUDIO: No! Ma che si scemo!? FRANCESCO: No...me pare quasi che vi ho disturbato...tu m’abbuffe e’ domande, a’ piccerella che nun dice na’ parola, Nadia che steve tutta ‘ntussecata... Rientrano Eddy e Romina con delle bambole. Si risiedono a tavola e giocheranno in silenzio. CLAUDIO: No vabbè ma Romina è timida... FRANCESCO: Si vabbè ma Nadia? CLAUDIO: Ah no! Nadia è proprio così... FRANCESCO: Così? No perché io l’ho vista un po’...cupa! CLAUDIO: No! Ma quando mai! Ti ha salutato? FRANCESCO: Si...però capì... CLAUDIO: (Interrompendolo) E allora che vuoi, sei stato fortunato! FRANCESCO: Addirittura? Ma pecchè nun saluta manco? CLAUDIO: No dicevo, sei stato fortunato che l’hai incontrata, tra scuola e prove non ci sta mai... FRANCESCO: Si me lo ha detto... fanno le prove ‘ncopp’ o’ Cardarelli! CLAUDIO: (Stizzito) Quale Cardarelli?! In un garage! FRANCESCO: Era na’ battuta! (Tra sé) Nun a’ capisce nisciuno! CLAUDIO: Ah scusa! Non l’avevo capita! I due resteranno di nuovo in silenzio. FRANCESCO: (Accennando una ripresa del discorso) E insomma e’ capì, mi so licenziato, avevo del tempo libero, e ho detto mo vado a trovare mio fratello... prima di... CLAUDIO: Prima di? FRANCESCO: Prima di... mettermi alla ricerca di un nuovo lavoro... in fabbrica nun c’ha facevo chiù... Era troppo monotono capì, fare sempre la stessa cosa, arriva la giacca e incolla l’etichetta, arriva la maglia e incolla l’etichetta, arriva il jeans e incolla l’etichetta...s’erano incollate pure e’cerevelle! (Sorride di gusto per la battuta) Claudio resterà in silenzio pensando alla situazione. FRANCESCO: (Tra sé) Niente nun so capace e’ ‘ngarrà na’ battuta!

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I due resteranno ancora in silenzio. CLAUDIO: E ja vieni che ti faccio vedere la camera degli ospiti... così te fai na’ doccia, mentre aspettiamo Anna che torna da lavoro, così ce facimmena’ bella mangiata! FRANCESCO: Grazie! Così mi rinfresco un poco... L’intercity Torino – Reggio Calabria sembra un treno di deportati! Nove ore nun passavano mai! CLAUDIO: Viaggi ancora col treno? Ti prendevi l’aereo, un’ora e stavi qua! FRANCESCO: Ma chi? Io soffro e’ vertigini... quando mai! I due chiacchierando escono per la camera. EDDY: E’ arrivato Zio Francesco! Sembra un tipo a posto però... normale! ROMINA: Oh Dio, non ci vuole molto ad essere normali in questa famiglia! EDDY: Tu che dici? Quanto tempo resta? ROMINA: Un paio di settimane secondo me... EDDY: Ma che... questo gli do massimo tre giorni e se ne fuje proprio! Scommettiamo? ROMINA: Che cosa? EDDY: Se sta tre giorni... rinuncio al pasto garantito dal sindacato... ROMINA: E non ti farebbe male... così dimagrisci un po’... e se invece se ne va dopo? EDDY: I pasti passano a tre... ci stai? ROMINA: E’ certo! In un modo o nell’altro... vinci sempre tu! Buio. SCENA 6 E’ notte. Beatrice rientra a casa in compagnia di Daniele. I due si scambieranno delle effusioni con molta passione e si scaraventano sul divano. Mentre amoreggiano arriva Francesco, sceso in cucina per un bicchiere d’acqua. BEATRICE: (Entrando in casa al buio) Si Dani... vieni qua... DANIELE: Dove ci mettiamo? BEATRICE: Sul divano... sul divano! DANIELE: Si... senti ma tua madre? BEATRICE: Non c’è...non c’è! DANIELE: E tuo padre? BEATRICE: Non c’è...non c’è! DANIELE: Frate e sore ne tieni? BEATRICE: Niente...non c’è nessuno... DANIELE: Siamo soli?! Maronn’! BEATRICE: Si! DANIELE: Senti ma non ti prendi niente!? BEATRICE: No... tengo il vaccino per l’influenza! DANIELE: Cretina! Intendevo per il... BEATRICE: (Intuendo) Ah si! Prendo la pillola... Entra Francesco dalla camera e si dirige in cucina. Notando i due sul divano. Si avvicina. FRANCESCO: Beatrì! I due sobbalzano per la paura. BEATRICE: Zio! FRANCESCO: (Interrompendoli) Ma veramente state facenn’ ca’ ‘ncopp’!? BEATRICE: E che ci fai qua? FRANCESCO: (Arrabbiato) Tenevo sete... e so sciso! Tu che stive facenn’ ‘ncopp’ a’stu divano?

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BEATRICE: Niente zio... stavamo guardando la TV e ci siamo addormentati! Lui è Daniele, è l’assistente di un mio docente universitario! DANIELE: Piacere! (Tende la mano) FRANCESCO: A’ mano nun t’ha dongo... chissà addo’ le miso! E che stavate vedendo... Quark? BEATRICE: Si...ma poi abbiamo spento perché ci eravamo addormentati! FRANCESCO: Tu si piccerella e’ capito o’ zio! Che scuorne! BEATRICE: Ma quale scuorno zio... ci eravamo addormentati! FRANCESCO: Ah si? E ossaje allora che Daniele tira o’ runfo(ansimando)?? DANIELE: Ma non è vero... non stavo russando! FRANCESCO: Si e’ pe’ chesto nun stive manco durmenn’ guaglio! BEATRICE: Zio smettila, io sono grande e faccio come mi pare! FRANCESCO: Brava! Fai come ti pare, ma nun o’ venì a fa casa toia, con le tue sorelle che potrebbero svegliarsi e vedere delle scene... mamma mia... nu schifo... Ma po’ tu si na’ bella guagliona addo’ le pigliato a’ chisto... sicco sicco... DANIELE: Prego tengo a precisare che il mio fisico è asciutto! FRANCESCO: Ah si!? T’hanno stiso o’ sole!? Accorrono anche Claudio e Anna, assonnati, attirati dalle urla. CLAUDIO: Ma che succede?! FRANCESCO: Che succede? Niente tua figlia ha pensato bene di andare a pescare e s’è arretirata a’ casa cu stu purpo che ce metteva e’ mano pe’ tutte parte! ANNA: E questo è? Ti metti ad urlare in questo modo? FRANCESCO: Mi metto a urlare? Ma perché è normale? CLAUDIO: Francè me credevo ch’era succieso! (Ad Anna) Jammece a cuccà! (E ritornano a dormire) DANIELE: Molto piacere... Daniele Improta... assistente alla cattedra all’Università Federico II! Stringe la mano ai due genitori. CLAUDIO: Molto lieto! ANNA: Piacere! CLAUDIO: Vabbè, senza disturbare più di tanto, noi torniamo a letto! ANNA: (Ai presenti) Buonanotte! Claudio e Anna escono per la camera. DANIELE: Penso sia il caso che me ne vada pure io s’è fatto tardi! BEATRICE: No perché Dani...? Dai dove eravamo rimasti? I due ricominciano ad amoreggiare e si ributtano sul divano. E lo zio per dispetto si siederà anche lui sul divano accanto a loro. Maniando maniando Beatrice, Daniele inizierà ad accarezzare anche la gamba di Francesco. FRANCESCO: Chesta è a’ coscia mia?! DANIELE: Uh scusate...(Notando lo zio) Maronna! Voi state ancora qua? FRANCESCO: Me voglio vedè pure io a puntata e’ Quark mi interessa! O vuò che partecipo pure io visto che maniato a’ coscia? DANIELE: No vabbè io non me ne ero accorto... FRANCESCO: Ah no!? E’ pile nun e’sentive sotto e’ mane? No? BEATRICE: Zio ma perché non te ne torni in camera tua?! FRANCESCO: Perché mo mi e’ passato il sonno, e non voglio dormire, quindi mi vedo un poco di televisione! E poi è interessante... nun aggio mai visto come si accoppia nu cannulicchio! DANIELE: Vabbè Bea, io devo proprio andare... FRANCESCO: (Proseguendo la frase) a fa na’ bella doccia fredda! Così ti calmi un poco... che dici?

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DANIELE: Io credo sia il caso che me ne vada! Si è fatto tardi... BEATRICE: (Nervosa) Va bene... (A Daniele) Ti accompagno alla porta... (Accompagnandolo) Scusa per l’imprevisto! I due si salutano. DANIELE: (Dalla porta saluta Francesco) Buonanotte! FRANCESCO: Buonanotte a lei! Beatrice chiude la porta e poi si scaglia contro lo zio. BEATRICE: Posso sapere che ti prende? FRANCESCO: A me? E perché? BEATRICE: Ti sembrava il caso di rimanere? FRANCESCO: C’aggia fa! Nun tengo suonne... BEATRICE: Come ti sei permesso? Con quale diritto ti sei messo qui ad interrompere... FRANCESCO: Interrompere!? BEATRICE: Mio padre e mia madre non lo hanno mai fatto! Ma sei normale? FRANCESCO: Normale? Normale? Tu vuò vedè che in questa casa sono io che non sono normale? Romina non parla, Nadia c’ha passato nu guaio, mio fratello e la moglie che nun se ne ‘mportano proprio... tu che fai sti cose ‘ncopp’ o’ divano con la gente in casa... e alla fine io nun so normale!?! BEATRICE: Questa è casa mia e faccio ciò che voglio! FRANCESCO: (Cambiando tono) La pillola te la prendi? BEATRICE: (Sminuendo) Ma quale pillola... FRANCESCO: C’ho fai mettere o’ profitterole!? BEATRICE: Ma che dici? Non c’è sfizio con ste cose! FRANCESCO: Non c’è sfizio!? Nemmeno e’ precauzioni usate e io nun so normale?! BEATRICE: Ma vuoi stare a sindacare come faccio l’amore con le persone!? FRANCESCO: Con le persone? Ma perché non è il tuo fidanzato? BEATRICE: Ma quando mai! Ci siamo conosciuti all’università... è l’assistente di un professore col quale devo fare un esame! FRANCESCO: Nun è manco o’ guaglione tuoio!? Uh Gesù... ma addò so’ capitato!? BEATRICE: Zio sei antico! Siamo nel nuovo millennio e pensi ancora a queste cose!? FRANCESCO: Ma tu ringrazia a Dio che so arrivato in tempo allora... Chissà come andava a finire! BEATRICE: (Sminuendo la paura dello zio) Ma come doveva andare? Non lo riesci proprio a immaginare? FRANCESCO: Io nun ce voglio proprio pensà! Tu e’ capito che si continui accussì tra nu paio d’anni te truove cu tanti cannulicchi piccerille che girano pe’ dint’ a’ casa!? (Cambiando discorso. Innervosito) Forza a letto! BEATRICE: Zio non lo fare più! FRANCESCO: Guè! Sta prepotenza nun me piace proprio! BEATRICE: Io sto in casa mia e faccio ciò che voglio! FRANCESCO: Beatrì... vate cocche che te dongo na’ capata ‘mocca! BEATRICE: Sei un troglodita! FRANCESCO: Troglodita? Tutte e’ dita te spezzo...pure chelle de’ piedi! Cammina! (E la spinge verso la camera) Beatrice esce per le camere. Francesco la segue.

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SCENA 7 Francesco è in cucina a preparare la colazione. Parla a telefono con il suo medico curante. FRANCESCO: (Parlando a telefono. E’ abbastanza scocciato della telefonata, perché il medico gli ripete per l’ennesima volta le sue raccomandazioni) ... Stai tranquillo che quelle non le tocco proprio! Sto seguendo la dieta...non ti preoccupare... si... si... sto prendendo anche le pillole e due cucchiai al giorno di quelle meravigliose gocce al sapore di cavolo andato a male che mi hai consigliato... uno schifo che non ti dico guarda! ...Torno presto... ti dissi che tra un mese sarei tornato per la visita? E così sarà! Mo’ t’aggia lascià! E’ sagliuto e’cafè e va a finire che si brucia! Antò... (Pausa. Obbligato) Grazie per tutte la tua premura! A presto... Mentre Francesco si appresta a preparare il caffè appena salito, entra Claudio. Claudio parla a telefono, ignaro della presenza di Francesco in cucina. CLAUDIO: (Parlando a telefono sottovoce, guardingo) ...più tardi...più tardi dovrei passare in banca a Via Roma e magari ci prendiamo un caffè insieme... Lo so... lo so che ieri ci dovevamo vedere, ma ho fatto tardi a lavoro e poi sono dovuto tornare a casa...ti ricordi sì che ho ancora una famiglia?! Ja... stai tranquilla, ci vediamo più tardi... Ti chiamo appena esco dal portone... si te l’ho detto... dovrei passare in banca verso le tre oggi pomeriggio...regolati tu, che ne so... magari ci vediamo al solito posto...è... difronte alla libreria...lo vedi? Quando vuoi sai essere sveglia! Ja sto pazzianne! Si...tu sei sempre sveglia... a volte anche troppo! Guè t’aggia lascià...a più tardi... un bacio! Claudio si volta e vedrà Francesco col pigiama e il grembiule da cucina col caffè in mano ad attendere il termine della sua telefonata. CLAUDIO: (Voltandosi) Maronn’! FRANCESCO: Ched’è?! CLAUDIO: Ma comme te cumbinato? Me pare o’ frate scemo e’ masterchef! FRANCESCO: Senti una cosa... (Ironico) visto che ti trovi a passare in libreria, ti posso segnare il titolo di un romanzo che vorrei leggere, così magari, se non ti reca troppo disturbo, me lo prendi?! CLAUDIO: Buongiorno Francè! Il buongiorno prima di tutto...comunque nun te preoccupà, se proprio ci tieni a sto romanzo, segnami il titolo e te lo prendo io! FRANCESCO: Buongiorno a te fratellino mio! Il mio fratellino intellettuale eh!? Che prende appuntamento fore e’ librerie... vabbè ma del resto intellettuale lo sei sempre stato...sei sempre stato il più in gamba della famiglia, buoni voti a scuola, sempre grandi soddisfazioni a mamma e papà, poi l’università, la laurea, il lavoro...poi na’ bella famiglia... CLAUDIO: Francè, a’ storia da’ vita mia a’cunosco, nun te preoccupà, addò vuò arrivà!? FRANCESCO: Io? Da nessuna parte... e tu? CLAUDIO: Vorrei andare in cantiere, però prima me vulesse piglià o’ cafè... FRANCESCO: E’ certo...il caffè ci vuole per cominciare una giornata del genere, pure pecchè dopo il cantiere devi passare in banca, po’ te ji a’ piglià o’ cafè...anche se francamente, considerando che qualcuno è molto sveglia, non me ne spiego il motivo... CLAUDIO: Azz nun è sentuto proprio niente eh!? Comunque nun te impressionà, è un appuntamento di lavoro! FRANCESCO: No no, e chi si impressiona!? Da quando sono qui, il mio livello di impressione è molto alto, di cose strane ne ho viste... e poi se è un appuntamento di lavoro, non mi spiego il tono così “intimo” che hai avuto...però so’ punti di vista eh! CLAUDIO: (Irritato) Appunto...e il mio punto di vista dice che nun ce sta niente e’ male a te piglià nu’ cafè cu na’ persona per motivi di lavoro! FRANCESCO: Infatti...non c’è niente di male... si se tratta e’ nu cafè...finchè se tratta sulo e’chello...

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CLAUDIO: Mamma mi Francè... ma ched’èst’ironia che stai facenn’ stammatina?! FRANCESCO: Nessuna ironia... e’ che secondo me stai sbaglianne strada, e te lo volevo far notare! CLAUDIO: (Ironico) Nun te preoccupà, tengo o’ Tom Tom! (Serio) E poi pensa alle tue di strade, nun guardà a’ strada mia! FRANCESCO: Va bene, io ti volevo solo far presente che hai una famiglia, e dint’ a’cierti vicarielle, quando tiene na machina “familiare” nun ce può trasì... ce vai a’stritte! CLAUDIO: Vabbuò aggio capito, stammatina vuò fa o’ pate e’ famiglia eh!? FRANCESCO: Senza che fai o’ spiritoso... o’ patee’ famiglia... ma fa chello che vuò tu! Mannaggia a me e’ che nun me mozzeco a’ lengua quando parlo! CLAUDIO: Bravo ja... mo’ e’ditto na’ cosa bona! Entra Anna dalla camera. ANNA: Buongiorno... Claudio non risponderà inizierà a leggere il giornale. Francesco saluta in silenzio facendo un segno con la testa. ANNA: Quanta allegria... (Un tempo) Successo qualcosa? FRANCESCO: Niente di particolare, stai tranquilla... avevo chiesto a Claudio la strada per la libreria più vicina e me la stava spiegando, solo che io ne ricordavo un’altra capì... ma del resto manco da Napoli da dieci anni, comme vuò che me pozzo arricurdà e’ strade! ANNA: (Sedendosi e facendo colazione) Vabbè se vuoi ti accompagno io in libreria dopo, ci passo per andare in ufficio... FRANCESCO: Ma quando mai... fate le cose vostre, non ti preoccupare, io dopo casomai me faccio na’ passeggiata e ci arrivo un attimo... Entra Beatrice ignorando tutti e versandosi del caffè. FRANCESCO: Chesta è ‘nata che s’è scetata diritta stammatina... BEATRICE: (Sarcastica) Ecco che il nostro personale investigativo si mette all’opera... FRANCESCO: Comm’è pimpante mia nipote... già dalla mattina... fa sempechelli battutine...eh!? BEATRICE: Puoi dirlo forte! FRANCESCO:(Ironico) Strano però...tutte le attività che ti vedono impegnata durante la giornata, t’avessenastancà talmente tanto, che t’avissa sentì stanca pure il giorno dopo... BEATRICE: (A tono) E invece no...visto? Evidentemente sono attività che fanno bene al corpo e all’anima, quindi, eccomi qua, bella e pimpante, pronta per un’ altra giornata... va bene!? FRANCESCO: Quant’è bellella... Entra anche Nadia. Anche lei ignorerà tutti, diretta al suo caffè. FRANCESCO: Ed ecco la mezzana... Buongiorno a zio... Nadia resterà in silenzio. FRANCESCO: (Ironico) Aggia dicere a’ verità!? C’è un’armonia che me parite a’ famiglia do’ Mulino Bianco! Se vede che ve piace proprio e’ fa conversazione la mattina eh!? NADIA: Semplicemente ci limitiamo ad evitare inutili discorsi, quindi capirai che farai meglio a tacere! FRANCESCO: E so’ doie! ANNA: (Autoritaria) Nadia smetti di essere antipatica! NADIA: (Accentuando l’antipatia) Mi dispiace ma non riesco ad esserlo!! Va bene!? FRANCESCO: Lascia stare Anna, non fa niente... non vuole essere disturbata... NADIA: Ecco appunto, quindi lasciami in pace! ANNA: Vabbè parliamo d’altro... Claudio ti ricordi di passare in lavanderia oggi pomeriggio? Si deve ritirare quel tuo vestito, sta la da un mese... CLAUDIO: No Anna... oggi tengo che fa...

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ANNA: Figurati... Quand’è che tu non hai da fare... CLAUDIO: (Seccato) Mai! ANNA: Potevi accompagnare tu Francesco in libreria visto che passi di la... Claudio in silenzio, continuerà nella lettura del giornale. ANNA: Vabbè, come non detto! Francè...mi dispiace! FRANCESCO: Anna stai tranquilla... nun fa niente! Te l’ho detto non è un problema... ANNA: Se avessi delle figlie normali, ti farei accompagnare da loro, ma vorrei evitare di intossicarti la giornata! BEATRICE: Ecco appunto, evitiamo! NADIA: Per una volta sono d’accordo con mia sorella... la cosa mi distrugge! Entrano Romina ed Eddy. Andrà diretta sul divano accenderà la TV e inizieranno a guardare i cartoni. Anna, Nadia e Beatrice, saranno sedute a tavole, tutte con il cellulare in mano. FRANCESCO: Buongiorno piccerè! Romina sorride. FRANCESCO: Meno male, almeno tengo a’na’ nepote normale! (con molta accortenza, comincerà a prepararle la colazione) EDDY: E’ sentuto? Sempe e’ stessi storie dint’ a sta casa! ROMINA: Povero zio Francesco però, le mie sorelle lo trattano da schifo, papà nemmeno lo considera... EDDY: E’ sore toie nun se supportano proprio, fa buono Franchetiello che e’ piglia e’ faccia...e’ sfotte... ANNA: (A Beatrice e Nadia) Siete pronte? BEATRICE: Io si... NADIA: Io anche... ANNA: Bene, andiamo... Buona giornata a tutti... Tutte e tre prenderanno le loro cose e si apprestano ad uscire. FRANCESCO: Buona giornata a voi... (Ironico) Alle mie nipotine preferite... mi raccomando, ottimismo e allegria... Beatrice e Nadia si fermeranno sotto la porta e lo fisseranno. FRANCESCO: Vabbè... così si dice... ma va bene pure pessimismo e tristezza...e chiù bell’ accussì! Anna, Beatrice e Nadia usciranno. CLAUDIO: Vado anch’io... (Si alzerà per togliere le cose della colazione) FRANCESCO: No Clà, statte fermo, faccio... CLAUDIO: Ma quando mai... FRANCESCO: (Ribadendo) Faccio io... vai a lavoro tu, non ti preoccupare, almeno mi rendo utile ricambiando la vostra ospitalità... lascia sta... mo’ veco io! CLAUDIO: Va bene! Buona giornata allora! (Prima di uscire, va da Romina una carezza in testa mentre guarda la TV ed esce). Francesco resterà seduto al tavolo, pensieroso. Romina al lato opposto, terminerà la colazione. EDDY: Puveriello però... parla parla e nisciuno o’ sente! Romina prenderà il piatto con i biscotti che poco prima lo zio aveva portato a lei, e lo porta a Francesco. FRANCESCO: (Sorpreso) Grazie! Buio.

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SCENA 8 Alla luce, si troverà Nadia che starà provando una nuova canzone. NADIA: (Cantando una canzone versione “SPLIKNOT”) “Era un giorno, e tu non c’eri...un dolore viscerale, ti trascini nella fogna dove sei, dove sei...la tua vita è una scommessa... una scommessa... ti trascini in quest’angoscia e ti abbandoni in una fossa... chiudi gli occhi, chiudi gli occhi...” FRANCESCO: Guè Guè! Ma ched’è stu lamiento!? NADIA: Sei una palla zio... di che lamento parli? E’ la nuova canzone di Ulcera! FRANCESCO: Ulcera! Il famoso e mai sanato Ulcera! Nientemeno e’ na sufferenza sulo allo nummenà! NADIA: Ora te ne potresti andare? Starei provando... FRANCESCO: Ah pecchè? Chell’era na’ canzone? Io me credevo che se stevene appiccecanne ‘ncopp’ o’ pianerottolo! (Riflettendo) E’ capito?! Come cambiano i tempi...uno sente strille, allucche, se pensa che so magari chelli vrenzole e’ copp’ o’ pianerottolo che se stanno appiccecanne, che se pigliano a’ capille, invece vai a vedè... era sulo na’ canzone! NADIA: (Vantandosi) Lo so... forse il testo è un pochino forte, me ne rendo conto! FRANCESCO: Solo il testo? A’ musica no!? NADIA: (Spingendo lo zio verso la camera) Vabbè zio, ti ringrazio, ora se mi vuoi lasciare provare! FRANCESCO: Aspè oh! Che spingi a fare!? Mo me ne vado! Ma alla fine poi, e che parla sto testo!? NADIA: Parla praticamente di un ragazzo che ha un pessimo rapporto col padre, e questo lo fa soffrire al tal punto, che decide di vendicarsi di come per anni è stato trattato, e quindi immagina la sofferenza del padre! FRANCESCO: (Ironico) Un testo romantico insomma! Io l’ho sempre detto! Tu si troppa allegra...troppa allegria dint’ a’ sta casa! Guardate che a lungo andare alle persone può dare fastidio tutta sta allegria! (Pausa) Ma po’ che genere di musica è!? Cioè esiste un genere che prevede vendette e violenze sui genitori?! NADIA: La nostra musica si rifà alla cultura “emo” che subisce le contaminazioni di gruppi come i Blass The Fall, Son of Dork e i Setteflish...non so se li consoci!? FRANCESCO: Guarda a zio, io cunosco Riopan, Buscopan, Zerinol e Actifed, ma servono per altro, nun aggio mai avuto un’ ulcera, quindi nun saccio che se piglia! NADIA: Zio smettila di prendermi in giro! Solo perché tu non sei aperto ai nuovi gusti musicali, non è detto che tu debba prendertene gioco! FRANCESCO: Io non sono aperto ai gusti musicali!? Uno per avere dei gusti musicali dovrebbe ascoltare musica... chesta è musica!? NADIA: Per me si! E’ musica “Emo”...un evoluzione del punk rock, un grido disperato, è la voglia di scegliere cosa essere senza che nessuno te lo imponga! FRANCESCO: Aggio capito! Quindi per te, uno per sentire viva la propria personalità, avessa accidere a’ mamma e o’ pate!? NADIA: Ma che c’azzecca!? Credimi sei proprio patetico con questi tuoi pregiudizi borghesi! FRANCESCO: Patetico!? Nennè o’ zio, bada come parli che te faccio nu musso e’ chesta manera! Pregiudizi borghesi a me!? Ma sai quanta pacchere ho ricevuto da tuo nonno perché da giovane portavo i capelli lunghi! (Continuando) Perché turnavo a casa tutto stroppiato, perché ero stato alle manifestazioni studentesche e magari m’ero pigliato pure e’ bastunate da polizia!? Oppure perché ogni volta la domenica pomeriggio nun mangiavo pecchè a’ nonna a forza ci costringeva a guardare in tv quei programmi assurdi che ti facevano capire quant foss bell essere italiani, avere una famiglia, mentre il mondo stev jenn a n'ata parte. O perché magari me raccuntave cosa avesse detto il prete dall’altare durante i suoi bei discorsi, e io allora le dicevo che in Russia, almeno

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erano molto più felici perché nun s’erano sentì e’ chiacchiere de’ prievete!? E tu me dici borghese? A me? Nennè o’ zio, ma va fa na’ rapina tu e chillu male e’ panza do’ guaglione tuoio! (Pausa) A me borghese, seh... (Urlando verso la porta della camera) Avissa sapè che me chiammavano Franchetiello Mao Tse Tung.. NADIA: Vabbè ho capito... qui come al solito non si può parlare, mi vado a lesionare un po’! FRANCESCO: A fa che? NADIA: A lesionare un po’... ho comprato certe lamette che sono veramente right! FRANCESCO: E’ lamette? T’è depilà!? NADIA: (Seccata) No! FRANCESCO: E che fa cu sti lamette!? NADIA: Zio... a noi il dolore a noi provoca piacere! Un piacere viscerale... E’ qualcosa che non si può spiegare... quando quella lama ti penetra la pelle, e vedi quella fuori uscita di quel nettare ambrato... FRANCESCO: Cioè o’ sanghe? NADIA: Si! E’ qualcosa di indescrivibile... FRANCESCO: Hai mai provato cu na’ seggia? NADIA: Con la sedia? No... di solito queste le faccio in piedi... FRANCESCO: No dico, visto che te piace il nettare ambrato che scorre... dico hai mai provato con una sedia... e’ luonghe... areta a’ capa!? (Esaperato) Io non lo so, ma si normale? Stai sempe ‘ncazzate, vuò accidere a mamma e papà, e po’ alla fine te sfuoghe ‘ncuolle a te? Ma stai buono!? NADIA: Sei il classico borghese retrogado! FRANCESCO: Allora io mo’ piglio na’ mazza, e’ te faccio fa l’emo-moderno! Che dici? NADIA: (Esasperata) Zio smettila! Fammi concentrare...(I due cominceranno ad entrare in uno status quasi paranormale per trovare la calma e prepararsi alla lesione e lentamente usciranno per la camera) Entra Beatrice, che si andrà a sistemare sul tavolo della cucina, con il suo PC (o Tablet) portatile, dotato di cuffiette e microfono per le videochiamate. BEATRICE: (Entrando) Ma si può sapere cos’hai da urlare!? FRANCESCO: E’... amma fernuto e’ fa! BEATRICE: Senti zio, visto che a me serve il soggiorno... FRANCESCO: Niente meno? Tutto o’ soggiorno? Che te mettere a pittà!? BEATRICE: Potresti lasciarmi da sola!? FRANCESCO: E addò me ne vaco!? Io stavo riposando prima che tua sorella me scetava co’ male e’ panza! BEATRICE: Va bene allora ti prego, se stai qui, non dare fastidio! FRANCESCO: (Ironico) Va bene maestra! Mi posso sedere vicino a voi? BEATRICE: (A tono) No, vatti a sedere... (Correggendosi) Ma che me fai dicere appriesso a te! Comunque no! Devo stare da sola! Inizia a preparare il PC, e comincerà la sua chattata. FRANCESCO: Va bene, non ti preoccupare, tu ti metti qua sul tavolo, e io mi metto sul divano a vedere un po’ di TV! BEATRICE: (Preparando il PC) Non puoi vedere la TV, fa rumore! FRANCESCO: Nemmeno se tolgo l’audio!? BEATRICE: (Seccata) Va bene togli l’audio! FRANCESCO: Aggio pacienza o’ zio eh!? BEATRICE: (Incurante e parlando al PC ansimando) Ciao sfondaquaglie! Come stai? Francesco si girerà stupito.

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BEATRICE: (Continuando) Lo so... lo so... non ho avuto molto tempo per te ultimamente, ma ora sono qui...tutta per te... dai dimmi... cosa ti andrebbe di fare!? FRANCESCO: Ma si sicuro che è italiano?! BEATRICE: (In disparte coprendo il microfono) Zio! Smettila! E fai silenzio! FRANCESCO: Beatrì ma che stai facendo? BEATRICE: (Sminuendo) Niente, sto parlando con questo mio amico della prova di letteratura all’università! FRANCESCO: Ed è normale a parlà (imitando la voce) Cosa ti andrebbe di fare? BEATRICE: Ma che fa io lo prendo in giro! E poi fatti i fatti tuoi e non origliare! FRANCESCO: Origliare? Beatrì tu m’è fatto levà l’audio! BEATRICE: Vabbè rimettilo... FRANCESCO: Ah ched’è mo nun pozzo sentì!? BEATRICE: No, tanto ho finito di parlare...ora scrivo! (Cercando il telefono) Dove sta? Dove sta non lo trovo? (esce per la camera) Francesco si troverà da solo con la chat aperta. Dopo aver tentennato, decide di provare la nuova era della comunicazione. FRANCESCO: (Si siede al posto di Beatrice e inizia a parlare) Vediamo un po’... fammi vedere tra gli amici a chi tiene... (Si udirà una voce. È un amico di chat di Beatrice) MANOLO32: Ciao Beeeeea (Simulando una pecora) FRANCESCO: (Tra sé) Ah stanno pure e’ pecore! (Imitando la voce di Beatrice) Ciao! MANOLO32: Oggi sono più caldo del solito... FRANCESCO: Eh si! A’ jurnata è pesante...36 gradi! MANOLO32: Sto scoppiando! FRANCESCO: Ah!? E chest’ e’ freve pigliate na’ tachipirina! MANOLO32: Ti va di essere la mia infermiera?! FRANCESCO: Io te faccio a’ pumpetella!! MANOLO32: Sono tutto un brivido! FRANCESCO: E vide ca’ a’ freve sta sotto e’ trentanove e’ miezzo! MANOLO32: Sono stato tutto il giorno in ansia... non vedevo l’ora di sentirti... FRANCESCO: E’ lo so...faccio questo effetto a molti uomini! MANOLO32: E dimmi... cosa stai facendo!? FRANCESCO: Sto ‘ncopp’ a’ seggia annanze o’ computer! MANOLO32: Si che bello! FRANCESCO: Te fa piacere!? So cuntento... MANOLO32: E le mani dove le tieni? FRANCESCO: Una ncopp’ a’ tastiera e una sul mouse! MANOLO32: Si? FRANCESCO: Si! MANOLO32: Siii? FRANCESCO: Siii! MANOLO32: Siiii? FRANCESCO: Quant’è vero Dio...t’ho giuro! Ma tu piuttosto, che ci fai in questa chat!? MANOLO32: Aspettavo te! FRANCESCO: Ma pecchè tenevemo proprio appuntamento!? MANOLO32: Certo... ci sentiamo sempre, che fai te ne sei dimenticata? FRANCESCO: Beh diciamo che non mi ricordo proprio tutto... MANOLO32: Comunque ho parlato con quel mio amico professore... tutto a posto!

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FRANCESCO: Tutto a posto? MANOLO32: Si! FRANCESCO: Ah si? E a famiglia comme va?! MANOLO32: La famiglia? FRANCESCO: E’... e’ criature che dicene? MANOLO32: Ma che stai dicendo? FRANCESCO: (Continuando) Stanno jenn’ a’ scola!? MANOLO32: Ma non sei Beatrice? FRANCESCO: No...sono Beato! Cade la connessione. Entra Beatrice. BEATRICE: Zio che cavolo stai facendo? FRANCESCO: Stevo chat...anne! BEATRICE: Che cavolo hai combinato? Con chi hai chattato? FRANCESCO: Che ne saccio era un certo MANOLO32! BEATRICE: (Disperata) No! Proprio lui no! Hai rovinato tutto! Io me lo sto lavorando da un mese, perché mi serve un esame! FRANCESCO: Cioè famme capì...tu fai sti cose...per superare gli esami all’università? BEATRICE: Ma quando mai...mica tutti gli esami... solo quelli più complicati! FRANCESCO: Cioè...aiuta un attimo la mia confusione... quanti esami hai dato? BEATRICE: Otto! FRANCESCO: E a quanti hai studiato? BEATRICE: Uno! FRANCESCO: Uno!? BEATRICE: Va bene confesso! Non ho mai studiato! Appena mi scrissi all’università e andai a seguire il primo corso, conobbi un paio di ragazze che facevano già queste cose... hanno detto che conveniva, così mi sono fatta spiegare che cosa dovevo fare... ho fatto un provino... FRANCESCO: Un provino? BEATRICE: Certo! Cosa credi che io sia una principiante? Guarda che per fare queste cose ho dovuto lavorare sodo... palestra, estetista, parrucchiere... cosa credi?! Poi una volta superato il primo esame, è tutto una passeggiata! FRANCESCO: Cioè tu ti rendi conto? Mio fratello lo sa? BEATRICE: Boh! FRANCESCO: Come boh!? E tua madre almeno? BEATRICE: Non ne ho idea... e manco mi interessa... loro vogliono che io porti bei voti... io questo faccio... FRANCESCO: No a zio... tu fai a’... meglio che mi sto zitto! BEATRICE: (Guardando l’orologio) Oh mio Dio! Sono le quattro... c’è Nippolillo! FRANCESCO: Chi ce sta!? Beatrice corre a sedersi per rimettersi a chattare. BEATRICE: Nippolillo! E’ il proprietario di un locale che sta a Via Aniello Falcone, se ci riesco vorrei riuscire ad entrare gratis come ragazza immagine! Francesco spegnerà in PC staccando la spina. BEATRICE: Zio sei un idiota! FRANCESCO: Idiota a me!? Te dongo nu buffettone te faccio vede io buono! Te faccio nu musso e’ sta manera e’capito!? BEATRICE: Ho capito... ho capito... che qui non posso fare niente... sai che c’è? Mi vado a chiudere in camera mia! (Con un guizzo esce per la camera)

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Francesco la segue. SCENA 9 Francesco è seduto sul divano a guardare la TV. Entra Anna, tornata prima da lavoro. Parla a telefono con Gianluca, il suo spasimante apprendista. ANNA: (Entrando dalla porta d’ingresso. Parla a telefono) Lo so... lo so... ma cosa vuoi da me? La prossima vieni prima a lavoro e stiamo più tempo insieme! No mi dispiace, i miei appuntamenti non li rimando per fare un piacere a te! Dovrebbe essere anche un tuo pensiero e non solo mio! Dai ti prometto che martedì, mi invento una scusa per uscire prima di casa, così passeremo un paio d’ore insieme... (Verso del gatto) Brrrr...Ma io...(Si accorge di Francesco) Io ora la devo salutare sig. Esposito, si ci vediamo in ufficio... arrivederci... arrivederci! (A Francesco con un sorriso per smorzare i toni) Francè... m’è fatto fa na’ paura... non ti avevo visto proprio! FRANCESCO: (Rammaricato per quanto accaduto) Mi dispiace... A’ televisione appicciata nun l’è vista? ANNA: Si... FRANCESCO: Pensa se al posto mio, ci stava Romina...e avrebbe dovuto ascoltare questa telefonata... te lo immagini!? ANNA: Ma di che stai parlando? FRANCESCO: Di niente... del sig. Esposito a telefono! ANNA: Ma la finisci... nun te fa nisciuno film ‘ncapa! (Esce per la camera per andarsi a spogliare, continuando a parlare) Il sig. Esposito è un mio cliente... FRANCESCO: (Tra sé) Un cliente... a frateme pure era nu cliente... tutti clienti... Tutti clienti che stanno distruggendo la mia famiglia... io nun c’ha faccio... nun esiste... ma che razza e’ famiglia è!? Entra la piccola Romina seguita da Eddy. Andrà sul divano a guardare la TV. Francesco la guarderà per un attimo con compassione, dopodichè uscirà di casa sbattendo la porta. ANNA: (Entrando dalla camera. E’ convinta che ci sia ancora Francesco.) E poi credimi, se avessi avuto un amante, non ne parlerei certo... Si blocca entrando perché si rende conto di non stare parlando con Francesco, ma bensì la piccola Romina. Rimane ferma, cerca con lo sguardo spaesata Francesco, dopodichè tornerà in camera quasi scappando. Buio. SCENA 10 E’ domenica. Francesco sarà seduto sul divano a guardare la TV, in disparte la piccola Romina gioca con Eddy, Beatrice davanti al pc intenta con una chattata delle sue, Nadia in silenzio sarà seduta a tavola, Claudio entrerà con un tablet intento a lavorare ed Anna mentre prepara il pranzo, sarà a telefono con il suo apprendista. Squillerà il telefono di Francesco più volte a interrompere la monotonia della famiglia. FRANCESCO: (Dopo aver fatto squillare il telefono più volte, risponderà seccato) pronto!? Guè! Si si tutto bene... tutto tranquillo procede tutto come ci siamo detti, sto prendendo tutte le cure...non c’è bisogno... non credo sia il caso... Nun è che sta sempre pronto a me fa cazziate però, te sto dicenn’ che è tutto a posto!? Ed è tutto a posto! Sissignore sto attento a quello che mangio, sto attendo a non fumare, sto attento su tutto... sei contento? Nun me dicere niente mo t’aggia lascià... non posso parlare... (Esasperato) T’aggio ditto che t’aggia lascià! Tutti si voltano a guardarlo. FRANCESCO: (Nervoso) Ched’è!? Vi ho disturbato? Ho disturbato il vostro silenzio? Mi dovete scusare, ma ogni tanto me capit e parlà a telefono, a me nun me piace scrivere messaggi, non mi piace chattare, mi piace parlare ad alta voce , me piace il fatto di conoscere il mio interlocutore

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(guardando Beatrice) nun me piac e nasconnere chell che dico (Guardando Claudio) chello che faccio (Guardando Anna)) chello che penso, chello che voglio fa da’ vita mia (Guardando Nadia) Ma ve site viste!? Io me credevo che tornavo a casa, dalla mia famiglia, ma alla fine... ma chi ve sape? Ma chi ve cunosce? Addo’ sta a’ famiglia mia? Ma che tenite vuie e’ famiglia? Nun parlate, nun ve considerate, nun facite niente insieme...ah certo... la domenica...a pranzo...si sta tutti insieme a tavola... chi co’ telefonino, chi co’ tablet, chi con le cuffiette...parlate cu gente che nun cunuscite e nun salutate nemmeno chi è sanghe do’ sanghe vuoste e sta e’ casa sotto o’ stesso tetto vuoste! E’ chesta è a’ famiglia mia! Stonghe a tre semmane ca’... e v’aggio nquadrate a tutte quante!? Anna ossaje che biscotti le piacene a Romina?! Claudio tu ossaje Nadia che vo’ fa dint’ a’ vita? Ossaje Beatrice che facoltà fa all’università? Voi lo sapete dove sta l’ufficio di vostra madre? E quello di vostro padre? Vuie nun sapite niente! Campate pecchè ata campà! E io che vulesse... (Si ferma percependo l’inutilità del suo discorso. Sospiro) Ma che parlo a fa cu vuie! (Un tempo) Scusatemi! (Esce via per la camera) In scena si guarderanno con imbarazzo tutti i presenti. Cala la luce. Buio. Chiusura sipario FINE PRIMO ATTO

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SECONDO ATTO

SCENA 1 Romina ed Eddy giocano a carte. Filippo gioca alla Xbox. Beatrice entra ed esce dalla sua stanza impegnata a prepararsi, prima di uscire. EDDY: (A Romina, indicando con lo sguardo Filippo ) Ma è mai possibile che chisto, pure a’ stagione fa sulo chesto? O' saccio fa il baby sitter, a modo suo, però putesse dicere pure, “Signora Anna oggi non posso venire a guardare Romina, perchè vado a mare con i miei amici.. “... Mammete capesse e fosse pure cuntenta secondo me... certo po' se ‘ncazzasse perché nun te putesse lassà sulo a te, anche perché io e comme si nun ce stesse pe’ loro... Stamme a luglio figliu mio... e che marina... vatte a fa nu bagno... e invece no... adda sta ca’, schiattato dint’ a chella televisione a parlà cu Ronaldo, cu Messi, cu Higuain... Chillo chi o’ sape addò stanne parianne... pensano giusto a isso! ROMINA: Dai lascialo stare, ogni volta dici sempre le stesse cose, lui è cosi.. si vede che preferisce stare qua, a parlare con i suoi videogiochi. EDDY: Nennè ma a me che me ne 'mporta?? Se vede che è ‘nammurato e te allora, si vo sta sempe ccà! ROMINA: Di me proprio no... ma di qualcun'altra forse si.. EDDY: Ah si..? e chi è..? ROMINA: Ma come..? Lo hanno capito anche le mattonelle qui, che innamoratissimo di Beatrice.. EDDY: E Beatrice...? ROMINA: Si... non vedi come la guarda, come le parla...? EDDY: A verità..? No! Pure perché soreta m'è antipatica, e quanno vene essa me giro da quell'altra parte... quindi nun pozzo vedè chi a’ guarda e tutto o’ riesto... Ma comunque famme capì? Ma addò s'appresenta cu soreta chisto? ROMINA: Magari potrebbe anche piacere a Beatrice il fatto che ci sia qualcuno tanto innamorato di lei... EDDY: Chi o' sape... una cosa è certa però... ROMINA: Che cosa...? EDDY: Che a me , m'è venuta famme... (passandosi una mano sullo stomaco) ROMINA: Ma se hai mangiato meno di un ora fa..?? EDDY: E o' saccio nennè... però io so nu personaggio e’ fantasia, se vede che la tua fantasia è troppa grossa, se fatica pe’ ce sta a’ rint’ e quindi me stanco... e stancandomi, me vene sempe famme... che t'aggia dicere...(Beatrice entra ed esce dalla camera per prepararsi) Ma poi scusa, guardala adesso.. trase e jesce dalla sua stanza e nemmeno o’ guarda a Filippo... ROMINA: Però lui guarda lei... non vedi? (Indicando con lo sguardo Filippo che segue con gli occhi Beatrice mentre ritorna verso camera sua) Ma poi che vuoi da me? Io sono solo una bambina, queste cose non dovrei nemmeno capirle. EDDY: Mò e ditto buono... E i bambini che fanno? Giocano e mangiano... noi a giocare stamme giocanne, quindi mo’ amma sulo mangià... (ride) Entra Olimpia. OLIMPIA: (Aggredendolo) Che te vuò mangià!? EDDY: Nientemeno che tiene e’ telecamere annascuse dint’ a’ sta casa!? OLIMPIA: Cretino, siamo persone di fantasia no?! Noi sappiamo tutto, sentiamo tutto e vediamo tutto! E comunque nun cagnà discorso... io ti ho sentito benissimo! EDDY: E che avresti sentito?

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OLIMPIA: Che come al solito tieni fame! EDDY: Ma quando mai! Io l’ho detto a Romina, così, tanto per dire, giusto per parlare del più e del meno, ma giusto così... ROMINA: Ciao Olimpia! OLIMPIA: Ciao piccerè! Come si sta comportando mio marito? ROMINA: E’ il mio amichetto immaginario ideale... OLIMPIA: E ce credo lo hai immaginato tu! ROMINA: Io ho immaginato anche a te... ma non credevo venissi così... OLIMPIA: (Irritata) Così come? EDDY: (Sottovoce a Romina) Piccerè... stai rischianne! ROMINA: Così bene... divertente... allegra! OLIMPIA: Te si apparata pa’ via! (Porgendo un sacchetto a Eddy) Tiè! Questo è tuo! EDDY: Ched’è? OLIMPIA: Ti ho fatto il merluzzo in bianco e due cavoletti riscaldati... EDDY: (Tra sé sottovoce) Maronna! Proprio o’ magnà do’ spitale! OLIMPIA: Che hai detto? EDDY: (Correggendosi) Che è buonissimo! Infatti mi stavo rammaricando del fatto che mi ero dimenticato il pranzo che tu avevi preparato con tanto amore... OLIMPIA: (A tono) Si... ma la tua mogliettina, ha pensato bene di venire a portartelo sul posto di lavoro... sei contento? EDDY: Contento? Io ci speravo proprio! OLIMPIA: Cosa faresti senza di me!? EDDY: Na bella tavulata cu tutte e’ cumpagne abbascio addu Cicciotto! OLIMPIA: (Piangendo) Allora vedi! Lo vedi che non ti sto bene! Io per te sono solo un peso! EDDY: Ma quando mai! OLIMPIA: Sono solo io che mi applico con questa tua dieta, a volte mi sembro addirittura una povera pazza! EDDY: Brava me piace! Me la fai stasera? OLIMPIA: Ma che cosa? EDDY: A’ spigola all’acquapazza! OLIMPIA: Lo vedi? Lo vedi? Tu pensi solo al cibo! Sulo a’ magnà! EDDY: Ma quando mai pagnuttiello mio... (Accorgendosene) Uh scusa m’è scappato! È che a me sta dieta mi sta facendo perdere e’ cerevelle! OLIMPIA: Basta! Ho deciso! Da oggi sciopero! Da oggi in poi...t’ho chiagne tu! A cucenà, a fa e a dicere... nun voglio sapè chìù niente! Mo’ basta! E ora scusami, ma vado a me vedè a’ puntata... Tempesta d’Amore! (Esce per la camera). Filippo, indeciso se rivolgere o meno la parola a Beatrice fa il gesto di alzarsi più volte dal divano, per poi risedersi, poi riesce finalmente a trovare il coraggio di dichiararsi FILIPPO: Ciao Beatrice.... (Avvicinandosi a lei, senza però ricevere alcuna risposta) Indaffarata oggi eh...? Ti seguivo con la coda dell'occhio mentre giocavo, e mi chiedevo chissà quale giornata ricca di impegni ti attende... eh?.. è vero?? Beatrice..? BEATRICE: Cosa..? FILIPPO: No niente, dicevo, indaffarata oggi eh..? (con voce tremante) BEATRICE: Ah si, non ti dico proprio, o mille cose da fare e sono ancora qui a perder tempo. FILIPPO: Capisco.. e niente.. vai a fare.. shopping..? BEATRICE: Se.. shopping.. beato te che non hai preoccupazioni e ti limiti a vivere attraverso un videogames

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FILIPPO: Perchè dici cosi.. anche io ho le mie preoccupazioni.. e sono tante eh..? Ad esempio, spesso.. mmmm.. mi preoccupo per la mia squadra su Fifa.. mi preoccupo di non riuscire a vincere, di essere esonerato... BEATRICE: (Cercando qualcosa nella borsa) Eccolo qua... FILIPPO: E poi.. a volte mi preoccupo per te.. (poi con voce molto bassa, quasi bisbigliando per la timidezza) sono anni che lo faccio...mi chiedo se sei felice, mi chiedo come passi le tue giornate, mi chiedo cosa vorresti... Squilla il telefonino di Beatrice BEATRICE: Si.. pronto..? (In modo estroverso) Ciao come stai? Ti sono arrivate le mie foto? Si si, mi è arrivata la ricarica sul telefono, anche se dieci euro per tutte quelle foto, mi sembra un po’ pochino, però per questa volta ti faccio un po’ di sconto! (Pausa) No oggi non ci sono mi spiace.. dai magari ci sentiamo sul tardi.. come al solito.. un bacio.. ciao.. ROMINA: Poverino, però.. quasi quasi riusciva a dirgli qualcosa, e lei nemmeno lo ascolta EDDY: O'ddic che a soreta nun a pozz vedè... BEATRICE: Scusa Filippo... cosa dicevi..? vuoi sapere cosa penso? Che è tardi, troppo tardi e che devo scappare.. (esce di casa di corsa) FILIPPO: Niente, dicevo niente.. (e torna a sedersi sul divano) EDDY: Eh bonanotte Filì... ROMINA: Peccato però.. c'era quasi.. Entrano Anna e Nadia discutendo in modo acceso ANNA: Io questa cosa proprio non la capisco... ma cosa significa.. “ho diciotto anni vado via?” NADIA: Significa ciò che ho detto, che siccome ho compiuto diciott'anni, vado via di casa, mi sembra molto semplice! ANNA: Appunto, è fin troppo semplice.. prendi e te ne vai, lasci tutti cosi.. non ti preoccupi della tua famiglia vero..? qui tutto ti è d'ostacolo vero? È insopportabile vivere ancora a casa con la propria famiglia, tu hai i tuo amici assurdi, la tua musica assurda, la tua vita assurda.. ma smettila per cortesia! NADIA: Si, hai ragione la mia vita è assurda... ma almeno abbiamo qualcosa che ci accomuna no?? ANNA: Ma piantala di dire sciocchezze.. NADIA: Piantala tu... che ormai l'hanno capito tutti che tutte quelle telefonate non sono semplici chiamate di lavoro ANNA: Ma come ti permetti? Chi ti autorizza a dire certe cose? Cosa ne sai tu di me? Della mia vita? NADIA: Io? Niente.. perfettamente niente... cosi come tu della mia del resto.. come chiunque della mia... e allora io me ne vado, perchè qui, non voglio più viverci.. meglio dormire sotto i ponti che in un ambiente simile ANNA: Nadia smettila... NADIA: La smetto subito... mamma (quasi sarcastica), tra poco smetterò per sempre.. ANNA: Non finisce qui Nadia, stasera ne parlo con tuo padre e vedremo cosa dice lui NADIA: Lascia stare... risparmiati la fatica... so già cosa potrebbe dire... perfettamente niente.. lui è come te... come tutti qui ormai.. Squilla il telefono di Anna ANNA: Pronto.. Si...(Bisbigliando) Non posso parlare, sto scendendo, dai ci sentiamo dopo, ora non posso.. Ti dico che non posso.. ciao NADIA: Chi era? Il tuo antistress? L'antidoto alla tua infelicità..? ANNA: Nadia smettila!

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NADIA: Che schifo... io me ne vado (esce di casa sbattendo la porta) ANNA: Ecco... (Esce per la camera) Filippo, riprenderà a giocare dopo essere rimasto per qualche minuto con lo sguardo person nel nulla senza nemmeno accorgersi di Nadia e Anna FILIPPO: Meglio tornare al mio mondo.. Inutile stare qui.. meglio ritornare li, dove tutti mi ascoltano.. tutti mi considerano.. tutti mi vogliono bene.. No.. Nooooo... Noooooooo.... Dai ma che ti ho fatto Messi... ma perchè contro di me sei sempre spietato....?? (con aria malinconica) SCENA 2 Entra Francesco dalla camera, appena sveglio. E’ preoccupato per la situazione della famiglia del fratello, mentre osserva Filippo, che si è ripresentato a fare da baby sitter a modo suo, giocando alla XBOX. Filippo sarà intimorito dalla presenza dello zio. FILIPPO: Che cosa ci fate qua? FRANCESCO: Niente... mo me’ sto scetanne! FILIPPO: Non avvicinatevi proprio a me! Ancora non ho fatto il salvataggio! FRANCESCO: Ma chi te pensa Filì! FILIPPO: Si certo come no, mica guardate me voi... poi magicamente vi vestite di autorità e mi venite a spegnere la console! Francesco si volterà di spalle, ed inizierà a prendersi un po’ di caffè. FILIPPO: Non vi avvicinate proprio a me... capito!? (Notando l’indifferenza di Francesco) Spero di essere stato abbastanza chiaro! Francesco, si gira e si dirige verso il divano dov’è seduto Filippo a giocare alla XBOX. Francesco sarà assolto nei suoi pensieri, incurante di Filippo, che ad ogni gesto di Francesco, salterà dalla paura. Dopo l’ennesimo sobbalzo. FILIPPO: Stammi lontano... mooooooostro!!!! FRANCESCO: Filì... FILIPPO: Non mi devi toccare!! FRANCESCO: Guarda... FILIPPO: Non alzare le mani... FRANCESCO: Ma quale...? FILIPPO: (Urlando) A’ calate e’ mane!!!! FRANCESCO: Ma si scemo!? FILIPPO: (Piagnucolando) Vi ho detto che la dovete smettere capito!? Io non posso stare sempre con quest’ansia addosso... ma che vi ho fatto? Che volete da me!? (Inizierà a farfugliare parole indecifrabili) FRANCESCO: Filì! Ma chi te sta pensando!? FILIPPO: (Sempre piagnucolando e borbottando parole indecifrabili comincerà a smontare la XBOX) Si vabbuò dice sempre accussì... (Diventerà incomprensibile il discorso a causa del pianto) FRANCESCO: Ma che ditto?! FILIPPO: (C.s.) Io mi sono scocciato di questi fatti... basta... me ne vado... torno a casa da mammina, nun è giusto così... nun è giusto...(Ed esce per l’ingresso) FRANCESCO: (Da solo) Chisto è scemo proprio! Francesco, rimasto solo con Romina ed Eddy. Dopo pochi secondi decide di confrontarsi con la piccola Romina. Sarà dapprima un monologo, poi Romina comincerà a risponderlo. FRANCESCO: (Parlando con Romina) La tua famiglia, non la vedo felice... I tuoi nonni a me e tuo padre, ci hanno sempre insegnato ad avere dei valori, cosa che a casa tua non riesco a vedere... troppe cose strane... Tu che non parli... tuo padre e tua madre che sono così presi da se stessi e

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non si accorgono dello sfascio a cui sta andando incontro la loro vita, tua sorella Beatrice che... vabbe lasciamo stare...tua sorella Nadia, che... vabbè che ne parliamo a fare... Insomma non è una famiglia normale... io ero venuto per riabbracciare ciò che resta della mia famiglia...l’ultima volta, quella dove ci si perdona tutto, dove tutto viene cancellato... ma sinceramente dopo tutto quello che ho visto, non credo di restare a lungo... Niente eh? Tu non parli eh? Fai bene...Tu non parli ma i tuoi occhi parlano più di ogni altra cosa... beati loro perciò... perché non possono ascoltare ciò che tu hai da dire... e proprio tu che potresti far loro da coscienza, resti in silenzio ad ascoltare litigi, insulti, cattiverie, bisticci, distrazioni, la mancanza d’amore... spero che passino in fretta questi anni, così scapperai via a’ chesta ‘vrancata e’ scieme! EDDY: Romì... penso sia il caso... ROMINA: Tu dici? EDDY: Si Romì...tuo zio ti sta parlando con il cuore in mano, è sincero, e credimi io lo percepisco quando le persone sono sincere... Tuo zio è una brava persona... ROMINA: Che devo fare...? EDDY: Parlaci... non farlo sentire solo! Romina dopo averci pensato un po’, si avvicina allo zio... ROMINA: (Avvicinandosi) Zio... FRANCESCO: Romì... che c’è a zio? (Realizza che la piccola gli ha rivolto la parola) Ch’è ditto? ROMINA: Ho detto zio! FRANCESCO: Ma ched’è? Mo’ parli? ROMINA: Si...perchè ho capito che con te ne vale la pena! Però vorrei che non lo dicessi a nessuno! FRANCESCO: (Rassicurandola incredulo) Va bene!(Tra sé) Romina parla... Romina parla... EDDY: Meno male che non doveva dirlo a nessuno! FRANCESCO: Cioè... (Urlando) Tu parli!? EDDY: Chisto sta danno e’ nummere! FRANCESCO: Cioè…tu parli proprio!! Per la prima volta tu parli...e la prima parola che hai detto è zio! No mamma o papà, proprio zio! Io lo sapevo che eri troppo intelligente... zio... ahhhh! Ripeti ja... ripeti piano piano con me... zio... zi...o... ROMINA: Guarda che ho dieci anni, non è difficile per me la parola zio! FRANCESCO: Vabbe, hai ragione...cioè però tu parli proprio! EDDY: (Ironico) Si e’ sape pure e tabelline a memoria! FRANCESCO: Tu parli proprio come noi, cioè parli proprio italiano! ROMINA: Zio sono nata a Napoli, in Italia, come vuoi che parli? Francese o Inglese!? FRANCESCO: Italiano! ROMINA: Ma è normale zio! Stavo scherzando! EDDY: Digli ciò che pensi! ROMINA: Io credo che qui nessuno ha il tempo per pensare a nessuno! FRANCESCO: Infatti Romì... Io non ho molto tempo... ma il tempo che ho, lo vorrei utilizzare per sistemare le cose... ROMINA: Perché non hai molto tempo? Devi partire? FRANCESCO: (Improvvisando) Si a zio! ROMINA: E dove te ne vai? FRANCESCO: Devo ritornare a lavorare... EDDY: Ma si chillo ha ditto che s’era licenziato! ROMINA: Ma non ti eri licenziato? FRANCESCO: Se è per questo, anche tu non parlavi più e mo guarda che chiacchiera che tieni! E

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comunque devo prepararmi per un viaggio... un viaggio molto lungo... ROMINA: E dove vai? FRANCESCO: Lontano... molto lontano... ROMINA: E non ci rivedremo? FRANCESCO: Non credo piccerè... però prima di andare via, ti voglio fare questo enorme regalo... rendere la tua famiglia...normale! EDDY: E’ na’ battaglia persa! ROMINA: E come pensi di fare? FRANCESCO: Non lo so... ma lo scoprirò presto... ROMINA: Non ti preoccupare zio...ci sarò io al tuo fianco! FRANCESCO: Ma piuttosto, ora che hai rotto il ghiaccio con me...perchè non cominci a parlare anche con mamma e papà, le tue sorelle... ROMINA: Per dirgli cosa? EDDY: Chelle nun tenene a’ cerevella pe’ parla! FRANCESCO: Come dirgli cosa? ROMINA: Si... per dire cosa? Per parlare delle rughe che mi usciranno o di un’ eventuale vita da vampiro che potrò fare?! O magari chiedere a mamma e papà perché non posso più dormire tutte le notti in mezzo a loro!? FRANCESCO: Vabbè...considerato che oramai sei grande, va a’ fernì che l’abbuffe e’ mazzate dint’ o’ suonne, comunque anche solo per farli stare tranquilli, non essere preoccupati del fatto che tu non parli, escludere a priori che non hai alcun tipo di problema, se non il fatto che non hai nulla da dirgli! ROMINA: (A mo’ di rimprovero) Non voglio! E non glielo devi dire! Altrimenti tornerei al silenzio anche con te, e ti farei passare per pazzo, quindi valuta tu! FRANCESCO: Guè! Ma ossaje che quasi quasi, era meglio quando stavi zitta!? Buio. Partirà la telefonata di Francesco con il suo medico: “Pronto... Antò... tutto a posto... lo so ma so dovuto restare qua, non potevo lasciare la mia famiglia in un momento del genere... non lo so... tra una settimana, un mese, non lo so quando torno... Ho capito Antò... ho capito... Antò basta! Aggia murì io no tu, va bene che ti preoccupi, ma mo stai esagerando! Sei il mio medico non sei mio padre... mi resta poco? E allora? Non è un problema tuo quello che voglio fare! E nun fa niente, almeno però passerò il tempo insieme alle persone che amo! Addio Antò.” SCENA 3 Francesco è seduto sul divano a guardare un film. Entra dalla camera Anna, demoralizzata e pensierosa per lo scontro avuto con Nadia, ma Francesco è troppo preso dal film per accorgersi della presenza della cognata. Anna lentamente, dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua, si avvicinerà a Francesco da dietro... ANNA: Che stai vedendo? FRANCESCO: (Spaventato) Anna!? E’ passà mai niente m’è fatto fa o’ giallo! ANNA: Addirittura?! FRANCESCO: E’ scusa, tu vieni da dietro, in silenzio... che ne so io chi è!? ANNA: Ma come che ne so!? Stiamo io, tu e Romina...Romina non parla... chi poteva essere! FRANCESCO: (Dubbioso) Romina non parla!? ANNA: (Infastidita) Ma perché hai mai visto a Romina che di sua spontanea volontà ti viene vicino a parlare o magari che ti risponde a ‘na domanda!? FRANCESCO: Si! ANNA: Comme si!?

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FRANCESCO: Nel senso di ...si hai ragione! ANNA: (Cambiando discorso) Ma che stai vedendo!? FRANCESCO: Ma niente, un film che sto guardando da un ora, ma che nun aggia capit tant... parla di un bambino che s'appicceca ca mamm... poi se va a cuccà.. e se scet su in questo posto abitato da mostri, mostri simpatici però eh... bho... ANNA: Mha, se non lo so sai tu che lo stai guardando... (Resta in silenzio con lo sguardo nel vuoto) FRANCESCO: Ma tutto a posto? Anna resterà in silenzio. FRANCESCO: Che c’è!? ANNA: Che deve essere... credo che tu ti sia accorto dell’aria che si respira nella nostra famiglia, no!? Oramai cresce sempre di più l’egoismo di ognuno di noi, che ce scurdamme pure che ce vulimme bene... che simme na’ famiglia... FRANCESCO: (Confortandola) Nun dicere accussì... i momenti brutti capitano nelle migliori famiglie è!? ANNA: Lo so... solo vorrei capire quando capitano i momenti belli! FRANCESCO: Vabbuò mo’ nun esagerà... non voglio credere che tu e Claudio non avete momenti belli... ANNA: (Pensandoci) L’ultima volta... so’ rimasta incinta e’ Romina! FRANCESCO: (Sorpreso) Dieci anni fa!? Tutto stu tiempo che voi...?(Allusivo) ANNA: Si! Ma non stupirti più di tanto... c’è chi lo ha mantenuto e lo mantiene in allenamento! FRANCESCO: (Sminuendo) Ma quando mai! ANNA: (Nostalgica) La prima sera lo aspetti, e ti viene detto che ha avuto una riunione di lavoro, la seconda pure, la terza ti addormenti... (Sarcastica) Lo sai che tuo fratello lavora anche il sabato e la domenica? Il primo ingegnere a Napoli che lavora anche il week end!? In un contesto diverso, una donna, una moglie, sarebbe felice di avere un marito così devoto al lavoro per mantenere la sua famiglia... ma non è così... io lo so... FRANCESCO: Guarda che è sempre stato da piccolo così, nun s’è fide e sta senza fa niente! ANNA: (Interrompendolo) Alessandra! Il suo lavoro, le sue riunioni, i suoi week end... hanno un nome... Alessandra! FRANCESCO: Ma che stai dicendo!? ANNA: Lo so! L’ho scoperto! Forse perché sono diffidente e ho troppa dignità, anche in amore, che non l’ho mai seguito... ma l’amore a volte ti porta ad essere possessiva... specie quando vedi che la persona che hai accanto non ti guarda manco più! Diventi gelosa! Di una gelosia morbosa... così se da un lato gliela mascheravo, dall’altro iniziavo a controllare tutto... il telefono, le tasche della giacca, dei pantaloni... trovi bigliettini... sms... whats up... e il quadro lentamente comincia a prendere colore... certo la prima volta è stato un secchio d’acqua fredda... Tentativi per riprendermelo ne ho fatti e come... ma è stato inutile... oggi non si può competere con chi ha vent’anni in meno di te e una predisposizione al sesso senza pudore... così ho deciso di mandare avanti da sola la mia famiglia... la nostra famiglia... aspettando che lui ritornasse in se... ho aspettato per quattro lunghi anni... fino a quando la mia dignità di donna è venuta fuori e mi martellava dicendo che io meritavo di più... meritavo di essere felice... in queste situazioni la prima cosa che fai è quella di guardarti intorno... e capisci che forse, quello che ha fatto di sbagliato lui... tanto sbagliato non è quando capita a te! Magari abbiamo sbagliato tutto, sin dall'inizio, certo ci siamo sempre voluti bene.. abbiamo sempre condiviso tante passioni, però forse nun era abbastanza.. e quello che è successo, magari è il risultato di tanti anni di comportamenti forzati.. FRANCESCO: Ma vuie tenite e’ guaglione... come fate ad essere così!? ANNA: Siamo egoisti Francè! Io forse più di lui, perché l’ho giudicato e ho fatto lo stesso

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fregandomene di lui, delle mie figlie... della mia famiglia! La ricerca della felicità, quando la perdi e la vorresti ritrovare, ti porta ad essere egoista! Gianluca ha ventotto anni, venne sullo studio a fare praticantato, e sono riuscito a farlo assumere... è in gamba... ha talento da vendere...spietato, come tutti gli avvocati... mi fa sentire desiderata, sessualmente appagata... FRANCESCO: Basta! Nun è voglio sentere sti cose! (Pausa) Ma che stai dicenne!? Ma che state facenne!? Io mi preoccupavo che il problema delle mie nipoti, era la società di oggi, che non riuscivano ad inserirsi... ma mi rendo conto che il problema vero sti guaglione, o’ tenene a’ casa! Come fate a dare l’esempio... come fate a dire alle vostre figlie, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato!? Sti guaglione comme fanno a credere che l’amore esiste, se per prima voi, che siete i genitori, siete così labili da questo punto di vista!? Tu... lui... ma di che amore parlate!? Queste sono passioni... forti passioni... l’amore è un’altra cosa... nun è ca’ uno alla prima difficoltà, gira le spalle e se ne va cu nato! ANNA: Ho fatto di tutto Francè! FRANCESCO: Di tutto!? Tutto lo fa una persona che non si arrende... Voi avete una famiglia... eravate una famiglia... ma siete stati capaci di distruggere tutto... così... per semplice orgoglio personale! E chi ne paga le conseguenze? Chi paga il vostro egoismo? Le vostre figlie... I frutti del vostro amore... ma a questo punto, ho dubbi che sia stato pure amore... ANNA: Come ti permetti? Tu non sai come le ho cresciute... i sacrifici fatti... i soldi spesi... per l’istruzione, le medicine... per non farle mancare niente... FRANCESCO: Quanti vote te si abbracciata a Nadia? ANNA: Ma che domanda fai? FRANCESCO: T’aggio fatto na’ domanda... quante volte te la sei abbracciata!? Quante volte hai provato a parlare con Romina? Quante volte ti sei interessata all’università di Beatrice, con chi esce... chi si porta a casa!? Quante volte ti sei preoccupata per loro? Cos’è? Credi che non facendole mancare niente, loro sarebbero cresciute felici!? Hai scelto la strada più facile... quella che al giorno d’oggi... fanno tutti! Avete scelto la cosa meno complicata per voi, le avete lasciate da sole a prendere decisioni senza preoccuparvi più di tanto... Non ti sei sacrificata per loro... non hai rinunciato a nulla per loro... non hai tolto tempo a te per darlo a loro... ti era più facile, ironizzare su Beatrice, litigare con Nadia e accettare il silenzio di Romina... Non avete avuto nemmeno la decenza di tenere queste vostre “passioni” lontano dalla vostra casa... parlate a telefono come si niente fosse, addo’ v’avissave mettere sulo scuorne! Ma di che amore stiamo parlando... ANNA: Ho sbagliato! Ho sbagliato tutto... FRANCESCO: Fin da piccolo, ho capito una cosa fondamentale... che dietro ad ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna... che ogni grande famiglia, ha bisogno di una moglie e madre che sia un perno principale, per far sì che la ruota giri in modo regolare... Papà faticava tutta a’ jurnata... mammà steva a casa cu nuie! Ci ha cresciuto tra merendine e battipanne ‘ncopp’ o’ culo! Sai quante n’aggio spezzate? Na’ cifra! Mio padre turnava a sera a casa e me deva o’ riesto! E guai se osavo anche solo risponderlo...o’ lutto! Ma in tutto questo, quando c’erano i problemi, non andavano a sfogarsi con altre persone... litigavano fra loro... spaccavano piatti, mobili, una volta pure una sedia della cucina... papà a’ sbattette ‘nfaccia o’ muro! Quando c’erano i problemi si univano ancora di più! La difficoltà, in amore, unisce...non isola...perchè altrimenti... che amore è!? ANNA: (Piangendo) Francè io non so che fare... abbiamo sbagliato tutto... abbiamo sbagliato tutto... Francesco ancora nervoso. Capisce la situazione e cerca di confortarla. FRANCESCO: Vabbè ja... mo e’ inutile che fai così... è inutile che piangi... ANNA: Io vorrei cancellare tutto e ripartire da zero...

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FRANCESCO: Allora vedi? Hai già trovato una soluzione... quindi che piangi a fare... ANNA: E ‘ che non so da dove cominciare... FRANCESCO: Dal problema più grande! Un proverbio cinese cita (In cinese buffo) “se hai soluzione a ploblema, pelchè ti dispeli... se non hai soluzione a ploblema... pelchè ti dispeli”? Anna sorride. FRANCESCO: Finalmente... t’aggio fatto fa na’ resata! ANNA: Mi puoi lasciare un po’da sola... ho bisogno di riprendermi... FRANCESCO: Sei sicura? ANNA: Si... FRANCESCO: (Ironico) Io me stevo vedenne o’ film però!? Vabbè ja... mi sacrifico! (Sorride) Tanto manco aggio capito niente! Francesco esce per la camera. Anna resterà da sola. Davanti alla tv... seguirà per pochi secondi lo stesso film raccontato da Francesco.. poi un accenno di sorriso una volta realizzata l'assurda trama, ripensando all'incertezza nel descriverla del cognato. SCENA 4 Nadia è seduta sul divano a provare una nuova canzone. Dopo un po’ entrano in casa Francesco e Romina. NADIA: (Cantando) “Sognavi la libertà... vivevi la libertà... godevi del tuo essere giorno dopo giorno ma poi... nient’altro che vermi... sangue e vermi... vermi!!!” Entrano Francesco, Romina e Eddy. FRANCESCO: Siente siè piccerè... che versi poetici... un canto alla vita proprio, (A Romina) niente meno che quando veco a soreta pure nu funerale e’ più allegro! NADIA: Grazie zio eh! FRANCESCO: Dai ja! Ti sto sfottendo! Nun te piglià collera, io comprendo il tuo disagio, però nun se po’ nemmeno essere accussì pessimisti a zio, oppure vedere nera ogni cosa...accussì no! Comunque di cosa parla questo nuovo testo poetico? NADIA: Praticamente è la storia di un gabbiano... che vola libero nell’aria...indifferente ad ogni cosa, fiero di se, spicca il volo ogni giorno, vive a modo suo, senza compromessi, ogni nuovo giorno, una nuova avventura... ma poi finisce sfracellato sugli scogli! Ti piace? FRANCESCO: (Incredulo) Bellissima a zio... cioè solo forse un po’ il finale... lo vedo un po’ triste... ROMINA: Hai ragione zio! EDDY: A proposito di ragione Romì! Ma ossaje che tengo nu poco e’ famme?! ROMINA: E che c’entra la ragione!? EDDY: Perché tengo na’ famme che nun me fa arraggiunà! E nun riesco a capì nemmeno sti discorsi che state facendo! ROMINA: Ma se abbiamo pranzato da poco!? E poi prima di scendere hai mangiato i biscotti che c’erano nel contenitore sopra il frigo! EDDY: I biscotti? Quali biscotti? ROMINA: Quali biscotti? Le gocciole! EDDY: Ma quali gocciole che ce ne stevene due la dentro... pensa che mentre le mangiavo nun hanno fatto nemmeno tutta a canzone... (e canticchia il ritornello dello spot), sulamente a primma (canticchia solo la prima parte) parte perchè i biscotti erano troppo pochi (ride esageratamente) ROMINA: Ma che dici??? (sorridendo) E comunque rassegnati manca ancora tanto alla cena!

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NADIA: Zio cosa ne pensi di questo testo? Veramente ti piace? FRANCESCO: Che penso? (Impacciato) E’ bello a zio... veramente! Pieno di fantasia... certo può succedere pure quello che pensi tu, cioè che un gabbiano potrebbe darsi tante arie per la libertà di cui gode... per la possibilità di volare... di essere libero sopra ogni cosa... che se po’ schiattà dint’ a’ nu scoglio o dint’ a’ na’ muntagna... o addirittura macinato dal motore di un aereo! NADIA: E’ vero! Non c’avevo pensato! FRANCESCO: Aspetta! Possono succedere ste cose... ma possono pure non succedere! Il gabbiano potrebbe volare libero nel cielo senza preoccupazioni, felice fino alla fine dei suoi giorni... trovare un lavoro, incontrare una gabbiana, fare dei gabbianini... NADIA: (Comprendendo il discorso dello zio) Certo... FRANCESCO: Così vale anche per noi, viviamo in un’epoca buia, tormentata, le speranze di un futuro diverso dal presente non sono moltissime, eppure bisogna andare avanti, essere ottimisti! Tu per esempio perché hai scelto questa strada? L’isolamento dal resto della società, l’isolamento fisico, morale e intelletuale...perchè!? NADIA: Perchè io questa società la rifiuto... perchè mi rifiuto di vivere in un contesto come questo, senza valori, senza giustizia sociale, senza meritocrazia, dove a comandare sono sempre in pochi e ad ubbidire sempre in troppi. A me, questo non va giù...e allora questo è il mio modo di ribellarmi.. isolandomi, magari risultando strana, ascoltando e facendo musica incomprensibile, scrivendo testi che per molti sono assurdi.. ma almeno così sto meglio...perchè cosi mi sento meno oppressa da questa società di merda... anche perchè tra di noi.. non ci giudichiamo attraverso i soldi che ci portiamo dietro, attraverso gli abiti che indossiamo, i posti che frequentiamo, la musica che ascoltiamo.. siamo li, tutti insieme.. stiamo bene... magari sbagliamo.. magari abbiamo capito niente..ma stiamo bene! FRANCESCO: (Notando le cuffie) La musica che ascoltate? NADIA: Si Zio...Roba contemporanea, che unisce il classico con il moderno che non tutti possono comprendere, una rabbia urlata che nessuno può comprendere senza nemmeno provare a capire il disagio che si prova, il dolore causato, la superficialità con la quale si affronta la vita, dando tutto sempre e troppo per scontato...roba di un certo livello insomma... FRANCESCO: No e’ mo’ so curioso ja... famme sentì... (Avvicianandosi per ascoltare) Si staccando cuffie e si sentirà la canzone “CHE TE CUMBINASSE” di Francesco Langella. FRANCESCO: E’ chesto sarebbe la musica che unisce il classico con il moderno??? NADIA: Cosa avresti da dire? FRANCESCO: Niente per carità... a parte che questo si chiama neomelodico!!!! Né classico, né moderno, né dolore, e tutto o’ riesto... anzi forse il dolore lo si provoca ascoltando questo tipo di musica! NADIA: Guarda che noi abbiamo bisogno di gente così, che manifestano le proprie sensazioni, gli stati d’animo sofferenti... ci sentiamo molto vicini a questo genere! FRANCESCO: Io ero convinto che voi ascoltavate e’ Riopan, e tutto o’ riesto! Vuie state ‘nguaiate! NADIA: Non è vero, noi siamo uniti nel dolore, in una società che se ne frega di quelli che soffrono come noi! FRANCESCO: Voi siete soli guagliù... quello è il guaio.. io capisco benissimo le tue sensazioni, i tuoi stati d'animo, le tue preoccupazioni... sono le stesse che anche io provavo da ragazzo.. un po’ per colpa di quelli che all'epoca chiamavamo borghesi... che avevano smesso di sognare, di guardare oltre... ed un po’ perché tutto sommato ero solo... avevo tanti amici si... tanti compagni si.. ma alla fine in tante, in troppe cose.. ero solo.. e allora mi sarei rifugiato ovunque pur di condividere con qualcuno quello che provavo, quello che sognavo, ed invece.. spesso non era cosi.. e allora me ne stavo solo in un angolo a dire niente... e tutti se pensavano che ce l'avessi con i borghesi...ed

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invece io ce l’avevo con tutti loro.. perchè stavano per diventare anche peggio di quelli che chiamavano borghesi... NADIA: Un po è vero.. anche per me, spesso è cosi... FRANCESCO: Ammen... (sorridendo) E allora vedi bene, che forse forse... i problemi stanno altrove.. e non in questa società che tanto dici di odiare... magari basta capire cosa si vuole nella vita, oppure dire quello che si pensa a qualcuno, o magari sfogarsi come si vorrebbe con qualcun'altro.. boh.. provaci.. e magari te passa pure stu pessimismo che t’aggia dicere a verità..? Di questi tempi.. nun o’ supporto proprio... NADIA E DIEGO SI GUARDANO E SORRIDONO ROMINA: (A Francesco) E allora questa partita di carte..?? La facciamo o no? FRANCESCO: Nu mumento piccerè... faccio prima un po’ di caffè e poi andiamo a giocare vabbuò? Voi lo prendete il caffè? (rivolgendosi a Nadia e Diego) NADIA: Si si... ma cos'è questa novità...? DIEGO: Si anche per me... FRANCESCO: Quale novità...? NADIA: Come quale novità... Romina che ti rivolge la parola.. anzi.. Romina che rivolge la parola a qualcuno... FRANCESCO: E che t aggia dicere... se vede che con me nun se sente sola... (sorride) NADIA: (Guarda Francesco e sorride, quasi stupita) Buio SCENA 5 Francesco e Romina giocano a carte. La piccola è aiutata da Eddy FRANCESCO: Piccerè o zio... io ti ho insegnato tutto e va bene... ma tu tiene na ciorta che nun se spiega... nun è possibile.. ogni tre giocate fai na’ scopa.. ma comm se fa? ROMINA: Eh zio, ma sono le carte... FRANCESCO: Ehhh... sono le carte... s'è ‘mparata bona a canzone... EDDY: No no.. non giocare questa.. ROMINA: Grande settebello... FRANCESCO: Mah.. io nun aggia capito comme fai.. Ja.. o' tiene o cinque? ROMINA: Come no... (e ride) FRANCESCO: No basta ja... break! Facciamo un intervallo accussì te calme nu poco! Vuoi un po’ di succo di frutta?! ROMINA: Si.. può andare... (sorride) FRANCESCO: Ah si..? Può andare (imitandola e sorridendo) e che ce tene a’ piccerella! Senti ma tu da grande cosa vorresti diventare? ROMINA: Io voglio scrivere! Mi piace raccontare le storie... però pure le poesie... FRANCESCO: Certo, con tutte ste situazioni che ti girano intorno, hai voglia a prendere spunti... EDDY: Romì io ho fame! ROMINA: Che novità... EDDY: No Romì, io ho fame veramente.. perciò vide chello che devi fare... perchè io già so invisibile.. ma va a fernì che per la fame nun rimane chiù nient ‘cca... e nun me vide manco chiù tu... ROMINA: Che esagerato... comunque adesso vedo se ci sono dei biscotti! EDDY: A forza cu sti biscotti? Per chi m'e pigliato pe nu criaturo? Nun se po avè nu coniglio alla cacciatore, nu mezzaniello lardiato...o’ pere e o’ musso co’ poco e’ pummarola!? Una cosa cosi giusto per gradire? No?

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ROMINA: O i biscotti o niente... EDDY: Ma comm stai diventando... mamma mi... Almeno prima parlavi sul cu mme.. mò nemmeno chello, e che so diventato io ne? Un amico immaginario inutile? E allora che mi immagini a fa si po' parli anche con lo zio? (simulando un pianto) Che mi immagini a fare se poi non mi fai nemmeno mangiare? Io spreco tanta energia per apparire cosi come tu vuoi, eh te pare facile a te? Nun è facile.. io mi affatico.. e qualche volta di queste me vene pure na’ cosa.. poi te voglio quando mi devi accompagnare all'ospedale delle persone immaginarie.. voglio vedè si si capace do truvà... Azz ca sto parlann sul io (Romina segue lo zio ai fornelli ignorando Eddy) FRANCESCO: Vedi piccerè... l'acqua non deve superare questo cosariello qua... lo vedi (indicando l'interno della macchinetta del caffè), poi quando devi mettere il caffè, in base a come lo preferisci, decidi la quantità di polvere.. a me... piace molto stretto... quindi vedo di metterne quanto più possibile.. però non esagerare eh.. altrimenti rischi di farne uscire appena una tazzina... e nun sia mai, perchè poi quella tazzina... te porta direttamente alla tazzona (sorridendo indicando il bagno) ROMINA: Va bene zio... allora la prossima volta provo io.. e vediamo cosa succede.. FRANCESCO: Eh ja... verimm nu poc che ti firi di fare (sorridendo) Entra Beatrice, sconvolta in viso, andrà a sedersi sul divano senza nemmeno consideare i presenti. FRANCESCO: Uè.. Beatrì... (a Beatrice, che non risponderà) Beatri...? Beatrice...? oooh (fa per avvicinarsi a lei insieme a Romina) BEATRICE: Cosa..? FRANCESCO: No...niente... (Cantando) Beatrice oh oh oh, oh oh oh, Beatrice... BEATRICE: Che avanzi? FRANCESCO: Che cosa? ROMINA: Zio vuol dire “che c'è?” , “che vuoi?” FRANCESCO: Ah scusa o zio.. nun a sapevo sta cosa... (smorza un mezzo sorriso) Niente Beatrì ti ho vista entrare cu chella faccia... tutta agitata, pensavo fosse successo qualcosa.. perchè è successo qualcosa... no? BEATRICE: Niente! FRANCESCO: E tu te sbatte e’ chesta manera per niente?! BEATRICE: Zio lasciami stare! FRANCESCO: Vabbè ma parliamone... o vuò sta cca a chiagnere fino a stanotte per...niente? (riferendosi alla posizione assunta, lei sul divano e gli altri tre intorno) BEATRICE: Niente zio! FRANCESCO: Ma come niente.. tu stai e chesta manera! BEATRICE: (Provando a parlare) No davvero, niente... FRANCESCO: Beatrì so riuscito a parlà cu mammeta, cu soreta, ho ridato la parola alla piccola (accarezzando Romina sulla testa, in una posa quasi biblica) vuò vedè che nun riesco a parlà cu tte...? Mi rovineresti la reputazione di logopedista che tengo dint’ a’ sta a casa...perciò...parla! BEATRICE: (Affannando) Eh vabbè.. tu...vuoi saperlo..? FRANCESCO: Eh.. BEATRICE: (C.s.) Vuoi saperlo? FRANCESCO: Si! BEATRICE: Sei sicuro...? (sempre più agitata) FRANCESCO : Eh Beatri si o'zio.. però dimmello mò perchè tra poco me vene na’ cosa... (ancora più agitato) BEATRICE: Sono incinta!!!!

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FRANCESCO: Ah!!! BEATRICE: Si! FRANCESCO: Ma chi tu? BEATRICE: Si! FRANCESCO: Si sicura? BEATRICE: Si! FRANCESCO: Ah! (Pausa) Maronna mia... maronna mia... comme se fa... comme se fa...!!! BEATRICE: Hai visto? era meglio che non ti dicevo niente... FRANCESCO: No, io stevo pensanno che tu prima hai detto che non era successo niente... e si era succieso qualcosa... che me dicive?? Che se ne steve cadenno o’ palazzo! BEATRICE: Lo so zio.. e adesso che faccio? FRANCESCO: Eh, che vuò fa? Tu sei sicura di questa cosa? Dico, hai anche già fatto le analisi? BEATRICE: Si come no.. le ho appena ritirate.. FRANCESCO: Allora... innanzitutto hai avvertito il “papà”? BEATRICE: Veramente... no.. FRANCESCO: E perchè? BEATRICE: Perchè non saprei come dirla questa cosa.. (imbarazzata) FRANCESCO: (Sarcastico) Gesù...come l’è ditto a me no!? Cu tutta tranquillità BEATRICE: Il fatto è che non saprei a chi dirla... FRANCESCO: Al padre! BEATRICE: Appunto! Io non so chi sia il padre!? FRANCESCO: Padre, figlio e spirito Santo! ROMINA: Amen! EDDY: E’ trasuta a’ messa! Beatrice annuisce, confermando i timori dello zio FRANCESCO: Ma dico io come è possibile Beatri o'zio... comm se fa? Di questi tempi, con tutta l'informazione che ce sta, con tutti i metodi che esistono, con tutte le occasioni che si hanno, comm se fa... nun solo a rimanè incinta... ma senza sapere nemmeno di chi?? Ma comm' è possibile?? BEATRICE: Lo so, lo so, sono stata un'incosciente... superficiale, stupida, cretina... FRANCESCO: Oh, e basta... si è overo... sei stata incosciente e superficiale.. però ormai è fatta ed è inutile che stai cca a ricordarlo ai presenti...tutti noi siamo a conoscenza del tuo stato personale... pensiamo ad altro piuttosto... Che intenzioni hai?? BEATRICE: Io... pensavo di... tenerlo (incerta) FRANCESCO: Capito... Embè non immagini nemmeno chi ti ha potuto dare una mano a fa stu figlio? BEATRICE: No.. (imbarazzata) FRANCESCO: Niente di meno?! Talmente che è longa a’ lista!? Maronna mia... Maronna mia...bisogna trovare una soluzione... ROMINA: Filippo...!!!! FRANCESCO: (Alzandosi va ad aprire la porta) Addo sta? O’ schiatto proprio a’ capa! ROMINA: Filippo!! FRANCESCO: Nun ce sta nisciuno o’ zio fore a’ porta...quale Filippo! (Ritornando al discorso) Dobbiamo trovare una soluzione! ROMINA: Filippo! EDDY: Chi?

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BEATRICE: (Stupita) Che cosa?? Ma comm’è questa parla? FRANCESCO: Ha miso e’ diente! E te pozzo garantì che tene na’ chiacchiera che fa paura! E’ zeppate e’ mena quasi meglio e’ vuie! ROMINA: Filippo zio , Filippo... lo sappiamo tutti quanto sia innamorato di Beatrice, e probabilmente è l'unico ad esserlo davvero.. credo possa essere la persona ideale... si prenderà cura di lei, del bambino e cambierà finalmente vita.. no? FRANCESCO: No..? (incerto) BEATRICE: No..? (altrettanto incerta) EDDY: Chiste so scieme ja...!!! SCENA 6 E’ notte. Francesco si è addormentato sul divano con la TV accesa aspettando che Claudio torni a casa. Dopo pochi secondi, Claudio entra in casa, nota il fratello sul divano e cercherà di fare il possibile per non svegliarlo. CLAUDIO: (In punta di piedi, si dirige verso la cucina e con il piede tira un calcio alla sedia) Maronn’!! FRANCESCO: (Sobbalzando) Chi è!? CLAUDIO: (Dolorante) Sta caspita e’ seggia! Dint’ o’ scuro nun se vede niente! (A Francesco) O’ migliolino ha fatto proprio pa’! Scusa non ti volevo svegliare... FRANCESCO: Ah me vulive fa durmì ‘ncopp’ o’ divano stanotte!? (Riprendendosi dal sonno) Ma che ore so!? CLAUDIO: (Incerto) Le tre… FRANCESCO: E’ tre a notte!? CLAUDIO: Si! FRANCESCO: Cioè tu mi vuoi far credere ch’è faticato fino a quest’ora!? CLAUDIO: (Convinto) Si! FRANCESCO: Te miso a’ fa o’ cartunaro?! CLAUDIO: (Seccato) Ma quale cartunaro!? Io sono un ingegnere! FRANCESCO: Ecco... appunto! CLAUDIO: Ho dovuto completare un progetto... FRANCESCO: Di venerdì sera!? CLAUDIO: Si domani lo devo presentare al Comune... tengo na’ scadenza, e va a fernì co’ cliente nun me pava! FRANCESCO: Di sabato!? Sta aperto pe’ te o’ Comune e’ Napule!? CLAUDIO: Ci sta un collega che lavora là e me fa na’ cortesia... FRANCESCO: (Interrompendolo) E’ fernuto e’ me dicere strunzate!? CLAUDIO: (Pausa) Ma stai nervoso? FRANCESCO: No! Semplicemente non vorrei essere pigliato pe’ scemo... specie da mio fratello... te pare strano!? CLAUDIO: Io nun sto piglianne pe’ scemo a nisciuno! FRANCESCO: Ah no? E va bene… (Pausa) Cu chi si stato fino e’ mo?! CLAUDIO: So stato allo studio… FRANCESCO: E cu chi? CLAUDIO: Cu’ Antonio, o’ collega mio, dovevo finire delle cose te l’ho detto! FRANCESCO: Antonio!? Strano... CLAUDIO: Pecchè? FRANCESCO: Ha chiamato qua verso le nove, ti cercava … ha detto che oggi non ti eri fatto

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proprio vedere in ufficio e si era preoccupato. Ti aveva provato a contattare sul cellulare, come me del resto, ma era staccato…in ufficio non rispondeva nessuno… CLAUDIO: Oh! Ma ched’è? Me stai proprio ‘ncuolle ‘ncuolle?! S’è scaricato il cellulare che t’aggia dicere!? FRANCESCO: Me’ dicere a’ verità… CLAUDIO: E te l’ho detta… (Sbadigliando) Non me dicere niente ja, sto stanchissimo, continuiamo domani…(Si avvia per la camera) FRANCESCO: (Sornione) Ched’è!? Alessandra t’ha levato a’ salute a’ cuolle!? Claudio si blocca. FRANCESCO: Ched’è? Te si bloccato!? CLAUDIO: (Voltandosi lentamente) E tu che ne sai!? FRANCESCO: Io che ne so? CLAUDIO: (Nervoso) Si… ched’è? M’è seguito? FRANCESCO: Io a te? Tengo n’ età e sinceramente sti cose nun è faccio… che simme fatte ancora criature!? CLAUDIO: E allora che vuò!? Che ne sai tu di Alessandra!? FRANCESCO: Me l’ha ditto mugliereta! Si…Anna… la donna con cui hai deciso di creare una famiglia…e che famiglia…(Pausa) Ched’è? Te fa strano? Nun t’ha mai ditto niente ossaje pecchè? Pecchè ha sempe sperato che tu turnave …ma invece… CLAUDIO: Invece cosa? Non me pare che me ne so ghiute no!? Stonghe ancora cà! Po’ bene da’ famiglia! FRANCESCO: Per il bene della famiglia? Ma quale famiglia? Esiste ancora una famiglia qua!? Ti sei mai preoccupato veramente di tua moglie, delle tue figlie, senza mettere a te o’ primmo posto!? Ma po’ sta Alessandra… ma chi è? Sta muccosa e’ vent’anni t’avutate sotto e ‘ncoppa! CLAUDIO: Tu nun a’ cunusce…nun può parlà accussì! FRANCESCO: Tu cu Alessandra, Anna cu Gianluca… CLAUDIO: Sai pure chesto!? FRANCESCO: Si! Saccio pure chesto! Ma a’ meraviglia è che lo sai pure tu e ti sta bene! Mugliereta m’ha ditto tutte cose! S’ha passato na’ mano pa’ cuscienza! Ma ve pozzo fa na domanda!? Ma che state a fa insieme si po’ tu tiene a’ nata e essa tene a nato!? CLAUDIO: Pe’ guaglione! FRANCESCO: Per le ragazze? CLAUDIO: Si! Per farle crescere in una famiglia unita! FRANCESCO: Una famiglia unita!? Ma addò? Ma stai parlando di questa famiglia!? E dov’è l’unione? CLAUDIO: Stiamo ancora tutti insieme! FRANCESCO: Personalmente penso che se vi lasciate, e’ facite e’ separati, e’ guaglione stanno meglio! CLAUDIO: Ma nun dicere fessarie! FRANCESCO: Scusa ma che senso tene? Tu non stai bene, Anna nemmeno, le ragazze figurati… Io sto da qualche settimana e se devo essere sincero, non è che si respira un’aria familiare qua dentro! CLAUDIO: Non è così! Le cose andavano pure peggio… io stavo sempre più nervoso… (Affabile) fino a che poi Alessandra mi ha dato la tranquillità…la serenità… io quando sto con lei sto bene… la dovresti conoscere… FRANCESCO: Io cunosco a te…a Anna, a Beatrice, a Nadia e a’ piccerella… e credimi non mi interessa di conoscere a sta guagliona! A’ famiglia toia e’ chesta… ma mi rendo conto che non posso obbligarti… la vita è tua e puoi farne ciò che vuoi… sei libero… una sola cosa però ti chiedo…

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anzi una cosa solo pretendo… che fai o’ pate! L’ammore pe’ na’ femmena , pe’ mugliereta… po’ fernì, ma pe’ figli tuoi no! CLAUDIO: Alessandra m’ha fatto nascere nata vota Francè! M’ha fatto turnà areto… m’ha fatto sentì libero di amare, senza pensieri o preoccupazioni… me fa scurdà e’ tutte cose… FRANCESCO: (Dandogli uno schiaffo) Nata vota cu sta Alessandra!? Ma che me ne fotte a me Claudio! Io nun è voglio sentì sti cose…O te cride che facenno accussì me fai venì voglia da cunoscere!? Accussì magari ‘ncapa a te hai la mia approvazione e te siente pure nu poco sollevato moralmente a sti strunzate che state facenne!? Voi state giocando con la vita dei vostri figli… e la cosa più brutta è che non lo sapete nemmeno! CLAUDIO: Francè con Anna le cose non andavano più bene, allora mi sono detto perché continuare? Perchè dobbiamo costringerci a non essere felici? Le ragazze però, devono stare tranquille...devono crescere serene, per questo non me ne sono ancora andato! FRANCESCO: Ah si? E ti sembrano tranquille? Beatrice... Nadia... a’ piccerella... ti sembrano ragazze tranquille? CLAUDIO: (Precisando) Romina tene e’ problema! FRANCESCO: (Arrabbiato) Romina nun tene nisciuno problema! Chella criatura arragiona meglio e’ tutte quante ca’ dinto! Beatrice e Nadia forse tenene chiù probleme e’ Romina… CLAUDIO: (Esasperato) Ma che ne sai? Che ne sai tu di come si faccia il padre? Che ne può sape’ tu di cosa significa essere marito!? Tu ca’ nun tiene figli… nun tiene na’ mugliera… nun tiene a’ nisciuno! Tu ca’ si stato buono sempe e sulo a giudicà! Me vulisse ‘mparà a fa o’ pate tu? Ma chi si?! Tu nun sai che significa a te sentì attaccato, a pruvà a’ sensazione che all’improvviso te’ manca l’aria, a’ fa e’ cose pe’ forza... tu che ne sai!? E me viene a dicere a me dovresti fare così, dovresti fare colì, ma che vuò Francè!? FRANCESCO: (Risentito) Hai ragione… io nun tengo a nisciuno… tenevo na’ famiglia… che era la famiglia che sentivo mia… ma visto che nun esiste nisciuna famiglia, hai ragione tu… io nun tengo a nisciuno! (Si avvia per la camera) Una cosa però te la voglio dire... Le persone di questa casa, sono l’unica famiglia che mi rimane, ed è tutto ciò che hai... Bonanotte Claudio! (esce per la camera) SCENA 7 Claudio dopo la litigata con Francesco, rimane al buio, sul divano a pensare. Dalla camera esce Anna, e si avvicina. ANNA: Sei ancora sveglio? CLAUDIO: Si... ho fatto tardi... ANNA: Lo so... non lo guardo più l’orologio... CLAUDIO: Tu stai ancora sveglia? ANNA: In verità dormivo... poi vi ho sentito urlare... CLAUDIO: Mio fratello m’ha cazziato perché dovevo finire un progetto... ANNA: E hai fatto tardi... CLAUDIO: Si... ANNA: (Un tempo) Abbiamo fatto tardi! Claudio la guarda. ANNA: Si Clà! Abbiamo fatto tardi entrambi! Quando si fa tardi, si perdono le cose! Se si fa tardi, puoi perdere un appuntamento, un lavoro, un treno... un amore... e nuie avimme fatto tardi entrambi! CLAUDIO: Che vuoi dire? ANNA: Che è inutile che ci sforziamo di trovare le bugie adatte per far sembrare meno amara una

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verità... (Si va a sedere accanto a lui) CLAUDIO: (Comprendendo il discorso) Io non lo so il perché... non so quale sia stato il motivo scatenante tutto questo... ANNA: (Decisa) Non ci amiamo più! E’ semplice... CLAUDIO: (Stupito) Ma come fai? Come fai a essere così calma? Tranquilla... come? ANNA: Sono stata male per troppo tempo! Prima di questa calma, sono stata male... quando l’ho saputo, quando ti aspettavo, quando ti pensavo, quando io cercavo di avvicinarmi e tu che allo stesso tempo ti allontanavi... quando per quattro lunghi anni, passavo le notti a piangere fino a quando non rientravi e poi facevo finta di dormire, per non mostrarti il mio dolore... perché noi donne siamo così... sappiamo portare una maschera meglio di chiunque altro... (Pausa) Ora sono calma... lo si diventa quando hai fatto tutto il possibile... diventi calma quando assumi la consapevolezza che niente e nessuno potrà ridarti ciò che avevi... e non c’è motivo per continuare a soffrire! CLAUDIO: Mi dispiace... ANNA: (In lacrime) Non deve dispiacerti... non sei solo tu il colpevole... in una coppia le colpe sono a metà... uno bisognerebbe trovare il giusto equilibrio... tra le cose che si desiderano e ciò che l’altro può darci... forse io ho iniziato a chiedere troppo... forse tu, ciò di cui ho bisogno ora non puoi più darmelo... ma tutto questo, non è giusto per ciò che abbiamo! CLAUDIO: (Annuisce intuendo con lo sguardo nel vuoto) ANNA: Si...Beatrice, Nadia e Romina, hanno pagato questo nostro scannarci a vicenda... subendo in silenzio ogni nostro atto di egoismo... e nun è giusto! Torna in te! Voglio rivedere l’uomo che ho amato... e non per me... ma per loro... non meritano il nostro dolore! Anna, si alza e si avvia per la camera. CLAUDIO: (Chiamandola) Anna... Anna si volta, accenna un sorriso di rammarico ed esce. SCENA 8 Francesco e Romina sono seduti sul divano a guardare la TV, mentre Eddy è in disparte, verso la cucina, a mangiare dei biscotti. Eddy è triste perché la vicinanza di Francesco a Romina, lo ha allontanato dalla piccola, che oramai è del tutto indifferente alla presenza dell’amico immaginario, mentre continua a sorridere divertita davanti alla TV con lo zio. FRANCESCO: (Guardando la TV) Guarda...guarda...guarda mo che fa... Francesco e Romina cominciano a ridere. EDDY: (Chiamando) Romina! Romina! (Per attirare l’attenzione) Romina! Aiuto mi serve un poco d’acqua, ti prego... dammi una mano... me sto affuganne... aiuto! (Visto la non riuscita, decide di cambiare metodo, ed intona una canzone) “...a me me piace, a me me pia’...Ah! A’ fella e’ carne!... A me me piace, a me me pià... A’ fella e’ carne!” (Antipatico) Rire ohi! Che tiene a ridere? Guarda e’ cartune chiù sceme e’ essa e d’o’ zio! Ma che rire a fa? Boh! Ma pecchè nun ve mettite a’ vedè nu’ programma chiù intelligente!? Che ne saccio, “MASTERCHEF” per esempio... fosse n’idea! Preparano cierti piatte... mamme do’ carmene! Bussano alla porta. Romina di alza e va ad aprire. Passando lancia uno sguardo provocatorio ad Eddy. ROMINA: (A Eddy) E’ inutile! Noi ci divertiamo così! Entra Gianluca, l’avvocato amante di Anna. E’ disperato per essere stato lasciato da Anna. Levate a’ nanze piccerè! (Cercando Anna) Addo’ stai?! Anna addo stai?! Viene mo mo ccà! Tu nun me può lassà accussì e’ capito!? Senza un motivo, per telefono, sulo perché te si scucciata!?

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FRANCESCO: Guaglio!? Ma chi si? Jamme a ascì a’ parte e’ fore! Ma che razza di modi sono... nientemeno l’è sbattuta per l’aria a sta criatura! GIANLUCA: Scusate... sto cercando Anna! ROMINA: E che vuoi da mia madre!? GIANLUCA: Addò sta!? Diciteme addo’ sta, sino’ m’accide! (Si dirige verso la cucina e prenderà un coltello) Me taglio e’ vene! A’ casa toia Anna! Me taglio e’ vene annanze a vuie si nun me dicite addo sta!? FRANCESCO: Stai perdenne o’ tiempo! Sti curtielle nun servono... GIANLUCA: Ma comm’è!? FRANCESCO: Jetto o’ sanghe ogni volta pe’ taglia na’ fetta e’ pane! Vene isso frisco frisco e se vo’ taglià e’ vene! GIANLUCA: Ah si!? Allora... (Pensando) Allora... me votte abbascio! (Si avvicina alla finestra) ROMINA: Ma siamo al primo piano! EDDY: Tutto al più... se spezza nu braccio! FRANCESCO: Ha ragione... siamo al primo piano, nun te fai niente! GIANLUCA: Giusto! Allora... FRANCESCO: Che cosa? GIANLUCA: O’ gas! O’ gas! M’affogo co’ gas! Accussì aroppe zumpamme tutte quante in aria! ROMINA: (Spaventata corre da Eddy) Aiuto Eddy! EDDY: (Tra sé) A me!? A’ criatura ha chiammato a me!? (Da supereroe) Capitan Forlock entra in azione! (Inizierà a mimare una scazzottata con senza colpire Gianluca) ROMINA: (Incredula) Ma che stai facendo? EDDY: Non ti preoccupare! Ti difendo io!? (Dopo aver fatto un po’ a cazzotti con l’aria) Mamma mia, sto stanchissimo... me dai nu poco e’ pane ca’ murtadella!? FRANCESCO: Calmati un attimo! Che suicidio!? Vide da’ fernì...Anna non ci sta e sinceramente piuttosto che morire per colpa di una persona che non conosco... preferisco morire... (pensando alla sua situazione) preferisco... GIANLUCA: Come? Come? Anna non c’è?! Scusate ma non me lo sapevate dire prima? Me facite fa tutti sti fatti? Voi siete il baby sitter? FRANCESCO: (Improvvisando) Si! GIANLUCA: E puorteme nu poco e’ cafè! (Si accomoda sul divano) FRANCESCO: Ma che state o’ bar!? GIANLUCA: Puorteme nu poco e’ cafè e vide e’ te movere... altrimenti te faccio caccià immediatamente! ROMINA :(In disparte allo zio) Zio ma chi è questo? FRANCESCO: Shhh! (A Gianluca porgendo il caffè) Ecco...l’ho fatto da poco... chiedo scusa... con chi ho il piacere? GIANLUCA: Ha ragione... non mi sono presentato... sono l’avvocato Gianluca Locoratolo... collega e intimo amico della signora Anna... non vi do la mano perché sinno’ m’ha spuorche! FRANCESCO: (Non comprendendo) Intimo amico? GIANLUCA: Si intimo amico! Io e la signora Anna siamo... (Allusivo) Intimi! Oh! Ma t’aggia spiegà tutte cose?! Nun capisce proprio niente! Nuie siamo intimi... (mimando un gesto con la mano) Capisc’ a me! FRANCESCO: Ah ora ho capito! Voi siete sicuro che siete avvocato? GIANLUCA: E’ nommale! FRANCESCO: No usciere... segretario...centralinista...no? Proprio avvocato?! GIANLUCA: Avvocato, avvocato! Posso fare una confessione?

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FRANCESCO: Certo... nel nome del padre, figlio e spirito... GIANLUCA: Ma che avete capito!? Una confessione... una preghiera... FRANCESCO: O’ padre nostro? Ave maria? Vulite dicere nu salve regina?! GIANLUCA: (Alterandosi) Nu ‘nciucio!!! FRANCESCO: Un inciucio!? GIANLUCA: Un inciucio si! Una confidenza... la signora a letto... non potete immaginare! FRANCESCO: Avvocà per cortesia questi inciuci non mi interessano...( A Romina ) Piccerè o’zio... vai un poco in camera tua! GIANLUCA: Ah mi scuso! Non sapevo che lei fosse... (Indicando l’orecchio) ROMINA: Eddy andiamo! EDDY: Romì non devi urlare! Ti prendono per pazza se ti vedono parlare da sola! Romina ed Eddy escono. GIANLUCA: (A Francesco notando la piccola) Ma parla da sola!? FRANCESCO: Si! Cioè no... ha un amico immaginario! GIANLUCA: Addirittura? Poverina... così piccola già così piena di problemi... FRANCESCO: (Cambiando discorso) Avvocato? Locoratolo ha detto? GIANLUCA: Si! FRANCESCO: Mi hanno parlato di voi... giovanissimo... in gamba... spietato... GIANLUCA: (Vantandosi) Si... non per presunzione... ma è a’ verità! FRANCESCO: Ma nun hanno ditto strunzo però! GIANLUCA: (Stupito) Ma come? FRANCESCO: Si! Ma come vi meravigliate? Nella vita un po’ stronzi bisogna esserlo avvocà... GIANLUCA: (Pensandoci) Ah si! (Fiero) E io lo sono! FRANCESCO: Lo siete? Vuie site proprio o’ primmo! Lo siete esageratamente! GIANLUCA: Prego!? FRANCESCO: E’ la qualità che più vi appartiene... la vostra migliore dote! GIANLUCA: (Dubbioso) Ah grazie... Comunque se per voi non è un fastidio vorrei aspettare la signora Anna! FRANCESCO: No e che fastidio... tanto... (Tra sé) ve ne jate ampresse! GIANLUCA: Non ho capito!? FRANCESCO: Dicevo, tornerà a momenti quindi ve ne andrete presto! Francesco e Gianluca resteranno pochi secondi in silenzio. FRANCESCO: Avvocà... scusate... io vedo che siete giovanissimo... quanti anni avete? GIANLUCA: Ventotto! FRANCESCO: Veramente!? Vi siete laureato giovanissimo! GIANLUCA: Si si! Dopo le superiori mi so iscritto subito all’università, ero l’orgoglio della Federico II, mi sono laureato in breve tempo! Poi ho iniziato a bazzicare fuori al Tribunale alla ricerca di uno studio che mi prendesse per il praticantato... e fu così che un bel giorno incontrai Anna, ops chiedo scusa, la signora Anna! FRANCESCO: Che mazzo! GIANLUCA: Prego? FRANCESCO: No dico alle volte, (Allusivo) i colpi di fulmine capitano quando meno te lo aspetti... GIANLUCA: Esattamente! Proprio un colpo di fulmine! FRANCESCO: Quello ci voleva! T’appicciava e bonanotte e’ sunatore! GIANLUCA: (Confidando abbozzando un sorriso maligno) In realtà... era tutto premeditato! FRANCESCO: In che senso? GIANLUCA: Che era tutto premeditato... già tutto organizzato! (Entra Anna e si andrà a sedere al

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tavolo della cucina ad ascoltare la conversazione. Solo Francesco se ne accorgerà) Lo conoscete a “Ciccio Due Euro” o’ parcheggiatore e’ fore o’ tribunale? Bene, praticamente, questo Ciccio Due Euro, mi ha detto che tramite amicizie era venuto a sapere che la signora Anna era in crisi col marito e che era la proprietaria di uno dei più grandi studi di avvocati partenopei. Così ho cominciato tutto il mio approccio. Un giorno le regalai un fiore. Un giorno le portai dei dolcetti. Un giorno le offrii un caffè. E piano piano me la sono portata a letto! Dopo un mese ero sullo studio della signora Anna a svolgere il mio praticantato e poi divenni avvocato! FRANCESCO: E con la signora Anna? GIANLUCA: Continuo a fare “l’amante”... d’altronde non ho alcun interesse a stare con lei... Io ho tutto! Sono l’avvocato più giovane di Napoli, grazie a quello studio guadagno uno stipendio che si aggira intorno ai € 5.000 al mese, ho una bella macchina, una casa a Via Petrarca, certo ogni tanto devo far vedere che sono innamorato della signora e adempiere ai miei compiti di amante, ma quando smetto di lavorare mi dedico a ciò che mi appassiona veramente... FRANCESCO: Ovvero? GIANLUCA: E’ femmene! C’aggia fa...purtroppo è proprio na’ malatia! FRANCESCO: Veramente? GIANLUCA: Una volta aggio fatto addirittura un’orgia cu tre di loro... erano tre sorelle che conobbi in un locale! E che v'o dico a fa! Una notte indimenticabile! FRANCESCO: Ma allora non siete innamorato della signora? GIANLUCA: Ma nun avite capito niente! Ma secondo voi nu guaglione e’ ventotto anni se mette a fa ammore cu na signora che le po’ essere mamma!? Ma quando mai... quella è tutta una copertura che me serve! Altrimenti dovrei dire addio a tutta la mia vita, a tutti i miei soldi! E’ un segreto compromesso al quale per il momento devo sottostare fino a che non avrò preso in mano tutto il pacchetto cliente dello studio, così poi potrò aprire uno studio tutto mio! FRANCESCO: Scusate ma allora tutto sta cosa del suicidio, vi volevate tagliare le vene, buttare giù... GIANLUCA: Ma è normale!? Se lei era in casa? Io che figura ce facevo? FRANCESCO: Na figura e’ merda proprio! GIANLUCA: Esattamente! FRANCESCO: (Ad Anna) E capito Anna!? Gianluca dalla felicità e il vanto di aver raccontato tutto il suo diabolico piano, cambierà espressione. Sarà spaventato. Lentamente si volterà e vedrà Anna seduta alla cucina. La guarderà per pochi secondi. Dopodichè prenderà la sua valigetta, ed uscirà di casa senza dire una parola. ANNA: (Dopo pochi secondi di silenzio e di sconforto e dopo aver tirato un lungo sospiro liberatorio, a Francesco) Grazie! SCENA 9 E’ Domenica mattina. Beatrice è seduta al tavolo della cucina in una sua videochattata. Dopo poco entrerà Claudio, volenteroso di sistemare il rapporto con la sua figlia più grande. BEATRICE: Allora poi com’è finita ieri sera? RANDELLO24: Al solito... un po’ di casini con quelli di Torre... ma tutto a posto... tu? Sei sparita poi? BEATRICE: Si... s’era fatto tardi... non stavo con la mia macchina e non mi sono potuta trattenere... RANDELLO24: Se era il passaggio il problema, te l’avrei dato io! BEATRICE: E vabbè la prossima volta non mancherò...

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RANDELLO24: Noi ci dovevamo vedere... BEATRICE: Ah si? RANDELLO24: Eh si! I patti erano questi! Tu entravi col pass... io col durex! BEATRICE: Hai ragione... ma me ne so dovuta andare te l’ho detto! Entra Claudio. RANDELLO24: E allora? A quando rimandiamo il nostro incontro? BEATRICE: C’è una festa venerdì al Soul Beach... puoi fare qualcosa? RANDELLO24: Io si... ma dipende da te! BEATRICE: Non ti preoccupare... tu prepara il pass, che io mi farò perdonare anche quella di ieri sera! RANDELLO24: Non vedo l’ora! BEATRICE: Anche io!(Chiude la conversazione) CLAUDIO: (Per cominciare un discorso) Allora? Com’è andata ieri sera? BEATRICE: (Distaccata) Bene... CLAUDIO: Ti sei divertita? BEATRICE: Niente di che... CLAUDIO: E a che ora sei tornata? BEATRICE: Cinque e mezza... sei... CLAUDIO: E che hai fatto? BEATRICE: Cos’è? Stai compilando il questionario del buon padre? CLAUDIO: No... semplicemente mi interesso... BEATRICE: Ti interessi? CLAUDIO: Si! Mi interesso... BEATRICE: (Polemica) E come mai ti interessi? CLAUDIO: (Sminuendo) Come mai? Sei mia figlia scusa... BEATRICE: (Irritante) Ah già... è vero... e tu? Tu sei mio pa...dre? CLAUDIO: Così c’è scritto! BEATRICE: Ah si? E dove? CLAUDIO: All’anagrafe! BEATRICE: Ecco bravo...solo lì! (Si avvia per la camera) CLAUDIO: Beatrì... aspè... BEATRICE: Cosa c’è ancora? CLAUDIO: Niente... c’adda essere... Beatrì... tu hai ragione, non mi posso definire padre... Non mi sono mai interessato alla tua vita e a quelle delle tue sorelle, non so cosa fai, cosa ti piace, con chi esci, come stai, cosa vorresti... se po’ dicere che di te saccio solo o’ nomme Beatrì! (Con tono ironico per smorzare il nervosismo) Lo sai l’ho scelto io? A tua madre non piaceva... ma io invece ho insistito tanto, volevo che il mondo conoscesse un’altra Beatrice più bella di quella di Dante! Lo so è na’ scemità... ma a vent’anni uno ha di queste fantasie... poi eri la nostra prima figlia... quando ti abbiamo avuto eravamo spaventati, ma entusiasti, e quando ti vidi per la prima volta, mi sono innamorato di nuovo! BEATRICE: (Seccata) Io avrei da fare! CLAUDIO: Beatrì... non ti ho mai chiesto niente... dammi solo cinque minuti! (Riprendendo il discorso) Eravamo spaventati te l’ho detto, e abbiamo fatto di tutto per cercare di non farvi mancare mai niente... ma forse questo non è stato un bene, perché eravamo così concentrati su ciò che vi serviva, che abbiamo tralasciato il resto... affetti, abbracci, domeniche in famiglia, week end al mare, abbiamo dimenticato tutto. BEATRICE: Tutto no... me si però!

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CLAUDIO: Nun dicere accussì! BEATRICE: Perché non dovrei dire così? Vuoi sapere l’unica cosa che avete fatto per me qual è? Mi avete fatto bella... così bella che gli uomini mi cadono ai piedi! Ed è l’unica cosa che ho... il potere sugli uomini... l’ho imparato con le esperienze... a scuola, in palestra, all’università, con gli amici...tutto ciò che ho avuto dalla vita, l’ho ottenuto grazie a me e a come sono! Ora però, dopo vent’anni, decidi di voler sapere tutto di me, ti interessi alla mia vita, a ciò che faccio, a ciò che voglio... ma che t’aspiette? Che ti salti al collo e ti dica ti voglio bene come se niente fosse?! Mi dispiace... ma non è così! Io non sono così! I miei sentimenti li tengo per me, perché se li manifesti risulti debole agli occhi di chi li riceve! E io ho già sofferto troppo a causa tua e di mamma! Il ruolo di padre non ti si addice...e sai una cosa? Spero per te che come nonno renderai di più! Claudio la guarda. Si! Hai capito bene! Ho detto nonno! CLAUDIO: E chi è il padre? BEATRICE: Non lo so! Forse l’assistente di un mio professore all’università... forse un ragazzo nuovo della comitiva... forse un PR di un locale... forse l’istruttore di zumba della palestra... forse uno sconosciuto... non lo so! Io non so chi è il padre di mio figlio va bene! (Piangendo) Del resto... come posso pretenderlo se non conosco nemmeno il mio! Mio figlio è frutto di una notte di sesso, non di amore... Io non so cosa sia l’amore, perché mi è stato negato... anche a casa mia! E tutto questo è colpa tua! Perché l’amore che tu non hai dato... o meglio, non hai dato a me, io l’aggio cercato pe’ tutte parte! In ogni persona che mi attraversava la vita e mi mostrava anche solo per un attimo un po’ di affetto, meritava la mia attenzione! E sai perché? Perché non avevo il metro di giudizio per confrontarlo! Il tuo metro di giudizio! Quello che hai dato a tutti, meno che alla tua famiglia! Sono cresciuta da sola papà... come le mie sorelle... e tu dov’eri...? CLAUDIO: Hai ragione! BEATRICE: Io sono sola... Non c’è nessuno che mi faccia capire quale sia la cosa giusta da fare! Nessuno... Ho bisogno di aiuto papà... io da sola non ce la faccio... sto su un treno senza freni... e non so come fermarvi... (In lacrime si butta tra le braccia di Claudio) CLAUDIO: Basta accussì! Sto ccà! Buio. SCENA 10 Anna è seduta sul divano a guardare in tv, il video della nascita di Nadia. Attende il ritorno a casa della figlia. Nadia entra in casa, e stupita si ritrova davanti la madre. ANNA: Ciao... NADIA: (Titubante) Ciao... ANNA: Vieni qui Nadia.. siediti accanto a me... NADIA: Ti senti bene...? ANNA: Sto benissimo.. vieni... NADIA: Non mi va.. (seccata) sono stanca e vorrei andare a letto ANNA: E' troppo chiedere a mia figlia di venirsi a sedere accanto a me..? NADIA: Beh potrebbe esserlo considerato la madre che sei... ANNA: Ecco appunto, considerato la madre che sono, siediti accanto a me, che voglio parlarti NADIA: Vabbè (si siede accanto alla madre) ANNA: Sai cosa guardavo..? NADIA: Un horror? No perchè ti vedo leggermente scioccata... ANNA: Guardavo il video della tua nascita... NADIA: Il video della mia nascita? Nemmeno sapevo l'avessi.. e perchè lo guardi?

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ANNA: Cosi, sai a volte certe immagini riescono a farti sentire vicina ad una persona, più di quanto tu non lo sia veramente.. e quindi, magari senza nemmeno accorgermene, ho messo su questo video... NADIA: Volevi sentirmi vicina? ANNA: Forse NADIA: Ora? ANNA: Si, ora... NADIA: E non credi sia un po’ tardi? Non credi tu abbia avuto tanto di quel tempo per tenermi stretta a te, per non lasciarmi da sola in tanti momenti della vita? ANNA: Si, lo so, non ci sono stata quando avrei dovuto, e non pretendo che tu adesso capisca le mie ragioni, le mie parole, le mie emozioni, però ti chiedo di ascoltarmi, di darmi l'opportunità di starti accanto questa volta, come mai prima. NADIA: E cosa ti aspetti che di dica adesso mamma? Non credi sia troppo facile venire qui, da me, adesso, e dirmi certe cose, sperando di trovare in me la giusta comprensione? Non ti sembra di pretendere troppo? ANNA: Certo, mi rendo conto che non è facile per te, non lo è mai stato, per te e le tue sorelle, e questo non me lo perdonerò mai, però ci tenevo a dirti alcune cose Nadia... e tra queste, la più importante, credo sia il fatto di comprendere pienamente il tuo rifiuto per questa famiglia, per queste mura, per gli esempi, le condizioni, le atmosfere, che tu e le tue sorelle avete in questi anni dovuto sopportare a causa mia e di tuo padre. NADIA: Lascia stare mamma, non ha senso adesso... ANNA: Ha senso Nadia, ha senso.. Alla tua età.. sai cosa volevo io? NADIA: Cosa? ANNA: Volevo andare via di casa, fuggire via da quel contesto che era la mia casa, la mia famiglia, volevo farlo in fretta, senza stare a pensarci troppo, e cosi man mano, cominciai a frequentare ambienti completamente opposti a quelli che frequentavo abitualmente, dove addirittura mi era già stato quasi imposto un fidanzato. E fu cosi, che frequentando gli ambienti universitari e i luoghi più attivi della città in quegli anni, conobbi tuo padre. Il tempo si fermò, tuo padre era bello, sveglio, preparato, simpatico, ed aveva tanta voglia di costruirsi un futuro diverso da quello soltanto sognato dai nostri genitori, forse ne aveva anche troppa di voglia a pensarci ora. Ci mettemmo insieme, senza neanche pensarci, e allo stesso modo ci sposammo, forse quella era la nostra piccola rivolta, la nostra tanto attesa rivoluzione, dire no a ciò che qualcuno o qualcosa aveva già stabilito per noi. Stavamo correndo troppo, ma non lo capimmo, e cosi gli anni passarono, e con gli anni siete arrivate voi tre, che avete riempito ogni attimo dei nostri giorni, ma allo stesso tempo, ci avete reso immobili, per ancora più coscienti di quanto fosse probabilmente sbagliata quella unione. NADIA: Come fai a parlare cosi mamma? ANNA: Non lo so, ma devo farlo, non posso più fingere, non posso più permettermi di non far niente davanti ai giorni che scorrono, a voi tre che crescete, agli anni che prima o poi chiederanno il conto dei nostri sbagli. Scusami Nadia... NADIA: Io me ne vado a letto, non riesco a farlo questo discordo con te, non riesco ad accettare queste scuse, in questo modo, non lo trovo giusto. CLAUDIO: (venuto fuori da una delle camere) No Nadia, stai a sentire tua madre, tutto questo è vero... non è giusto... in questa nostra condizione, ma non puoi scappare cosi come abbiamo sempre fatto noi, resta qui.. e almeno in questo non avremmo sbagliato. ANNA: E tu? Cosa ci fai qui? CLAUDIO: Ho ascoltato tutto, e non potevo restarmene li e fingere di non esserci, tua madre ha

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ragione, ha ragione su tutto.. e tu Nadia, non scappare via, resta con noi.. per favore.. (tende una mano alla figlia) NADIA: (Ignorando il gesto del padre) Ed io? Beatrice o Romina, cosa dovremmo dirvi? ANNA: Niente, vorrei solo non pensiate che non vi amiamo, vorrei che voi non pensate che non vi ho portate dentro ogni giorno da quando vi ho messo al mondo, non ho sofferto per ogni parola che non sono riuscita a dirvi, ogni volta. NADIA: Questo posso dartelo mamma, ma non voglio, tu pensi che scappo via ogni volta perchè questa famiglia mi opprime o cosa? Scappo via, se cosi può sembrare, perchè non sopporto l'idea di questa convivenza forzata, di questo vostro continuo farvi del male, quest'atteggiamento che ci lacera tutti, ma che continua ad esserci in entrambi, ecco, questo io non lo sopporto, mi impedisce di essere serena, mi spinge ad uscire fuori, a gridare che una famiglia cosi io non la voglio, che persone cosi io non voglio prenderle come esempio, e allora penso cose assurde, immagino cose assurde, e corro via, corro via verso un mondo completamente diverso da questo, bizzarro forse, insensato magari, ma almeno sincero, oddio se sono tutti come me poi mica tanto... ANNA: Magari fossero tutti come te Nadia in quel tuo piccolo mondo.. ognuno di loro li, viene via da qualcosa, ognuno li è solo, e non è detto che dietro di lui c'è qualcuno pronto a capire le sue scelte, poi è chiaro, qualcuno ci marcia anche su, quelli forse sono proprio i duri e puri.. (sorride) NADIA: Mah... chi lo sa... (sorride e tende la mano a Claudio ed Anna che ricambieranno l'attenzione abbracciandola) SCENA 11 La piccola Romina è sul divano a vedere i cartoni con Eddy e Zio Francesco. Entra Claudio che si andrà a sedere accanto alla piccola in silenzio. Comincerà a ridere di gusto insieme alla piccola per le scene buffe dei cartoni. Entrerà Anna, vedendo la scena correrà verso la cucina a preparare la merenda. Le prepara al cioccolato, mentre Francesco decide di lasciare padre e figlia da soli. Alzandosi incrocerà Anna con lo sguardo, che gli accennerà un sorriso. Una volta portata la merenda, la piccola dirà di non le piace il cioccolato, e Francesco rapidamente gliene passerà una ad albicocca. Una volta che Anna avrà preso posto accanto a madre e figlia, anche Eddy scomparirà in silenzio nell’indifferenza della piccola. SCENA 12 E’ buio. Si sentirà la voce di Romina che chiamerà più volte Eddy. ROMINA: (Urlando disperata) Eddy! Eddy! Dove sei? Eddy! EDDY: (Uscendo con cestino dell’asilo) Shhhh! Ma la vuoi finire di urlare? Lo vuoi capire che mi vedi solo tu? Questi ti prendono per pazzi!? ROMINA: E tu sei scomparso all’improvviso! EDDY: Stavo di là... ho preparato la valigia! ROMINA: Così piccola... EDDY: Guarda che qui dentro ci sono dodici paia di mutande, dodici di calzini, dodici vestiti da clown tutti uguali, dodici nasi rossi, dodici paia di scarpe, dodici pigiama... e basta! Romina lo guarda interdetta. EDDY: Sono un amichetto immaginario... nella valigia ci metto quello che voglio! ROMINA: (Spaventata) Ma dove vai!? EDDY: Torno nel mio mondo! ROMINA: Perché? EDDY: (Sorridendo bonariamente) Perché sei cresciuta... e non hai più bisogno di me!

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ROMINA: Non è vero... io ho sempre bisogno di te! EDDY: (Contento) No! Ora lo posso dire: ci sono mamma e papà! ROMINA: Ma io non voglio a loro! Io voglio te! Tu devi stare sempre con me! EDDY: Non posso! E’ giusto che tu ora affronti la vita con mamma e papà! Il mio tempo con te è scaduto! I patti erano che dovevo starti vicino fino a quando non saresti stata pronta! ROMINA: Ma io non sono pronta! EDDY: Si invece, e non devi avere paura... La vita a volte è così... ti porterà via le persone a cui tieni, ma tu non devi avere mai paura... Per ogni persona speciale che se ne va... un’altra persona speciale è pronta ad incrociare la tua strada... ROMINA: No! Ti prego! Non mi lasciare da sola pure tu! Ho un pacco di biscotti tutto per te! EDDY: Devo andare... e ricorda... sorridi... la vita è difficile di suo e non c’è bisogno di persone tristi... c’è bisogno di clown...che sappiamo far sorridere le persone che non riescono a farlo... E se riesci a regalare un sorriso, avrai reso felice la giornata di qualcuno (Le mette il nasino da clown) Cià piccerè! ROMINA: Eddy! Eddy! Buio. SCENA 13 Si riparte dalla scena 11. Claudio, Anna e Romina, dormono sul divano vestiti. Francesco esce dalla camera per andare via. Preferisce non salutarli, lasciarli lì, a sognare o forse a riposare, dopo tante battaglie, è giusto che ci sia il meritato riposo. Come sottofondo ci sarà la lettera che Francesco lascerà sulla cucina. Lettera: Non so se ci rivedremo, se avrò modo di rivedervi, di vedere il vostro futuro, ma questa è l’immagine di voi che porterò sempre con me. Gli ostacoli più sono alti, più c’è bisogno di forza per superarli, o forse alle volte basta solo qualcuno che passi, ci dia una spinta, e poi scompaia. Questo è il ruolo di alcuni di noi, ci sono persone che nascono per rendere felici, ed altre per esserlo, e di quelle persone apprezziamo il silenzio di quando vanno via, le gesta che hanno lasciato e i ricordi dei sorrisi lasciati. Buona fortuna Piccerè! SCENA 14 E’ domenica mattina. In casa ci si prepara per andare a vedere il concerto di Nadia e degli Spappolati. Ci sarà un viavai delle donne di casa. Claudio e Anna si sono separati e di lì a poco Claudio le passerà a prendere con Alessandra la sua compagna. In scena la piccola Romina, pronta, gioca a carte da sola seduta a terra al tavolino del divano. Anna sarà seduta al tavolo della cucina, cucendo una bretellina vicino alla maglietta che di lì a poco indosserà per il concerto. Nadia e Beatrice sono in camera. NADIA: (Da dentro) Mamma! Mamma! ANNA: Che c’è!? NADIA: Non trovo gli scaldamuscoli... quelli neri... dove sono? ANNA: Se non lo sai tu!? NADIA: Ma non li avevi lavati? ANNA: Se per questo li ho pure stirati, ma siete voi che mettete le cose vostre a posto! NADIA: (Uscendo agitata per l’ansia del concerto) Li ho cercati dappertutto e non li trovo! ANNA: Li devi cercare meglio evidentemente! NADIA: (Guardando il divano) Ah eccoli! Erano sul divano!(Li indosserà) ROMINA: Uffà! Ma siete pronte o no!? Quanto tempo ci vuole ancora?! Io già sono pronta da mezz’ora!

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NADIA: E che vuoi? Il concerto è mio e deve essere tutto perfetto, quindi aspetta! ANNA: Non cominciate... BEATRICE: (Entra con un evidente pancione, si siede al tavolo da cucina) No! Non c’è la faccio, stu tacco dodici mi sta uccidendo! Mi devo cambiare ste scarpe assolutamente! ROMINA: Tu vuoi andare a un concerto co’ sti tacchi! BEATRICE: (Togliendo una scarpa) Guarda qua! Si piegano proprio le dita... ROMINA: Ormai tieni dei salsicciotti al posto delle dita! BEATRICE: Romì ma lo sai che mi manca il periodo di quando stavi zitta! (Chiamando) Filippino! NADIA: Mai nome fu più azzeccato! FILIPPO: (Entrando con tre paia di scarpe basse) Quale vuoi? Io lo sapevo che non ce l’avresti fatta, queste sono troppo alte... oltre a distruggerti i piedi, possono causarti anche dei problemi di circolazione, considerando il fatto che con il peso del corpo, che è lievemente aumentato e l’altezza di dodici centimetri del tacco potresti rischiare una slogatura o in casi estremi la rottura dell’osso scafoide posizionato nella... BEATRICE: (Interrompendolo) Filippì! Damme e’ ballerine e statte zitta! FILIPPO: Subito mia dolce Lara Croft! Beatrice proverà invano di mettere da sola le scarpe. Poi chiederà aiuto a Filippo. Filippo eseguirà, ma nell’atto, Beatrice metterà troppa forza nella gamba, dando un calcio in mezzo alle gambe a Filippo. FILIPPO: Oddio! Credo ci sia stata una lesione del dotto deferente posto al di sopra dei testicoli, che mi sta provocando la fuoriuscita di lacrime dagli occhi... dolore... tremendo dolore! BEATRICE: Scusa Filippino... ROMINA: (Notando la situazione) Ah poveri noi! ANNA: Io ho finito... mi metto questa e andiamo! (Uscendo per la camera) Avvisate vostro padre... vedete dove sta! NADIA: Lo sto provando a chiamare ma non mi risponde! BEATRICE: Allora sta venendo, non risponde mai quando fa tardi! NADIA: Tengo n’ansia addosso terribile! FILIPPO: Perché mai scusa? Avete provato e riprovato... andrà tutto bene! BEATRICE: Sono fiera di te lo sai? Hai sempre voluto fare ciò che volevi e hai raggiunto questo primo traguardo! NADIA: (Incredula) Sei Beatrice!? BEATRICE: Si sono io... la tua sorella maggiore... NADIA: Sei sicura di stare bene!? BEATRICE: Una favola! A parte la tua nipotina che scalcia e i piedi che mi fanno male... meno che Filippino me li massaggia! ROMINA: Adesso vomito proprio! BEATRICE: (Mostrando il pancione a Nadia) Saluta la tua nipotina... NADIA: (Chiamando spaventata) Mamma! Ti muovi che Beatrice non sta bene! FILIPPO: Perché dici così... è così dolce quando fa ste cose! NADIA: Mamma! Anche Filippo non sta bene... ti muovi!? ANNA: (Uscendo di corsa) Sono pronta! Bussa al citofono Claudio. NADIA: (A citofono) Chi è? Papà stiamo scendendo! (Alla famiglia) Stanno giù! Sono arrivati! ROMINA: (Preparandosi per uscire) A me Alessandra sta simpatica però... ANNA: (Abbottonando la giacca) Chiude bene... sistemati! (A tutti i presenti) Siete pronti? Andiamo...

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Escono tutti. Entra poco dopo Eddy, con una busta di patatine e va a sedersi sul divano a guardare la TV. Arriva un messaggio sulla segreteria telefonica. MESSAGGIO: (Dopo il Bip) Salve sig. Nastasi, sono Antonio Chiaro, medico curante del sig. Francesco Nastasi, vostro fratello, a malincuore e con molto dispiacere le comunico che suo fratello è deceduto questa mattina in seguito all’aggravarsi del male che gli era stato diagnosticato. Mi dispiace. EDDY: E mo’!? Aggia rimanè? E chi c’ho dice a muglierema!? Si chiude il sipario. FINE DELLA COMMEDIA