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Anno - Año VII - Nº. 4 Boletín cultural gratuito L'Anno della fede, in questa prospettiva, è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo. Nel mistero della sua morte e risurrezione, Dio ha rivelato in pienezza l'Amore che salva e chiama gli uomini alla conversione di vita mediante la remissione dei peccati (cfr At 5,31). Per l'apostolo Paolo, questo Amore introduce l'uomo ad una nuova vita: "Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una nuova vita" (Rm 6,4). Grazie alla fede, questa vita nuova plasma tutta l'esistenza umana sulla radicale novità della risurrezione. Nella misura della sua libera disponibilità, i pensieri e gli affetti, la mentalità e il comportamento dell'uomo vengono lentamente purificati e trasformati, in un cammino mai compiutamente terminato in questa vita. La "fede che si rende operosa per mezzo della carità" (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell'uomo (cfr Rm 12,2; Col 3,9-10; Ef 4,20-29; 2Cor 5,17). Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza; non c'è altra possibilità per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande perché ha la sua origine in Dio. Ma la fede non è soltanto un dono di Dio fine a se stesso, è uno dei più grandi doni fatti a ciascun essere umano perchè non è solo contemplazione a Dio, ma è anche un credere unanime verso noi stessi, chi ci sta vicino, i nostri simili. In realtà la fede vale per tutti gli esseri della terra. La fede quindi è un dono affidato a ciascun credente e non credente che nasce dall`incontro con l`amore, perchè abbiano una visibilità della vera realtà della vita. Papa Benedetto XVI ottobre 2012 lettera Episcopale BUON NATALE A TUTTI FELICES NAVIDADES Nell` anno della fede il nostro augurio è che il Santo Natale illumini ogni volto con un sorriso di serenità e gioia. Che vi accenda negli occhi una scintilla piena di allegria, e nei vostri cuori si accenda la fiamma del vero e caldo amore. Questo è il nostro augurio di Natale DICEMBRE 2012 S´ io avessi, lettor, più lungo spazio da scrivere, i`pur cantarè in parte lo dolce ber che mai non m`avria sazio; ma perchè piene son tutte le carte ordite a questa cantica seconda, non mi lascia più ir lo fren de l´ arte. Io ritornai de la santissima onda rifatto sì come piante novelle rinovellate di novella fronda, puro e disposto a salire a le stelle. (Purg. - Canto XXXIII - vv 136-145) 2012-2013 Anno della fede Buone Feste La Cappella Sistina Giovanni Pascoli La cucina natalizia Agenda El Rincon de la poesia CURSOS 2012 - 2013 INSCRIPCIÓN ABIERTA

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Anno - Año VII - Nº. 4Boletín cultural gratuito

L'Anno della fede, in questa prospettiva, è un invito ad un'autentica e rinnovataconversione al Signore, unico Salvatore del mondo. Nel mistero della sua morte erisurrezione, Dio ha rivelato in pienezza l'Amore che salva e chiama gli uomini allaconversione di vita mediante la remissione dei peccati (cfr At 5,31). Per l'apostoloPaolo, questo Amore introduce l'uomo ad una nuova vita: "Per mezzo del battesimosiamo stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato daimorti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in unanuova vita" (Rm 6,4). Grazie alla fede, questa vita nuova plasma tutta l'esistenzaumana sulla radicale novità della risurrezione. Nella misura della sua liberadisponibilità, i pensieri e gli affetti, la mentalità e il comportamento dell'uomovengono lentamente purificati e trasformati, in un cammino mai compiutamenteterminato in questa vita. La "fede che si rende operosa per mezzo della carità" (Gal5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vitadell'uomo (cfr Rm 12,2; Col 3,9-10; Ef 4,20-29; 2Cor 5,17).

Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza; non c'è altra possibilità perpossedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo,nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande perché ha la sua originein Dio.Ma la fede non è soltanto un dono di Dio fine a se stesso, è uno dei più grandi donifatti a ciascun essere umano perchè non è solo contemplazione a Dio, ma è anche uncredere unanime verso noi stessi, chi ci sta vicino, i nostri simili. In realtà la fedevale per tutti gli esseri della terra. La fede quindi è un dono affidato a ciascuncredente e non credente che nasce dall`incontro con l`amore, perchè abbiano unavisibilità della vera realtà della vita.

Papa Benedetto XVI ottobre 2012 lettera Episcopale

BUON NATALE A TUTTIFELICES NAVIDADES

Nell` anno della fede il nostro augurio èche il Santo Natale illumini ogni volto

con un sorriso di serenità e gioia.Che vi accenda negli occhi una scintilla

piena di allegria, e nei vostri cuorisi accenda la fiamma del vero e caldo amore.

Questo è il nostro augurio di Natale

DICEMBRE 2012

S´ io avessi, lettor, più lungo spazio da scrivere,i`pur cantarè in parte lo dolce ber che mai non

m`avria sazio; ma perchè piene son tutte le carteordite a questa cantica seconda, non mi lascia più ir

lo fren de l´ arte.Io ritornai de la santissima onda rifatto sì come

piante novelle rinovellate di novella fronda,puro e disposto a salire a le stelle.

(Purg. - Canto XXXIII - vv 136-145)

2012-2013 Anno della fedeBuone Feste

La Cappella Sistina

Giovanni Pascoli

La cucina natalizia

Agenda

El Rincon de la poesia

CURSOS 2012 - 2013INSCRIPCIÓN ABIERTA

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Cari soci ed amici,

nostro desiderio

Buon Natale ed un grande abbraccio.

Anche il 2012 è arrivato alla fine, il 2013 speriamo ci porti serenità e benesse.Il 2013 come avete appena letto sarà l`anno della fede. La fede sarà quella forza che ci aiuterà a superare questitristi anni. La Fede è un dono dello Spirito Santo, perciò l'uomo non può crearla per mezzo di se stesso. Chi lapossiede deve diffonderla e dichiararla.Tutta l`Europa sta attraversando una grande crisi finanziaria, politica ed economica. Una delle grandi cause diquesto malessere è di indole morale e culturale. Tanto noi come le nuove generazioni, stiamo perdendo il sensodei valori e stiamo affogando nella dittatura della relatività: non esiste più una verità perchè tutto vale. Questosignifica che non diamo più valore ai valori umani, fondamentali in ogni essere.La Dante di Malaga, pur stringendo i denti, sta cercando di sopravvivere alla crisi con grandi sacrifici; è certo chenon possiamo buttare 7 anni di grandi progetti e diffusione culturale a Malaga. Anche il 2012 è stato un anno dieventi, due cicli cine italiano al CACMALAGA, due mostre di pittura con artisti molto interessanti come VitoFiore e Marzenna Schmidlin che hanno esposto al Centro Civico ed al Club "El Candado" con due temi moltoparticolari, la Tauromachia ed il Flamenco di Vito e gli acquerelli di Marzenna dedicati alla Puglia, terra calda ecolorata. I due eventi sono stati accompagnati dalla chitarra di Luis Lastre e la danza di Vanessa Dominguez e alCandado musica Jezz del Duo Merit, esibizione ad alto livello artistico. Abbiamo proposto un bellissimoConcerto del Trio Mediterraneo nella Sala Maria Cristina " i" al piano il Maestro JuanAntonio Vicente, soprano Mª del Carmen Vicente ed il tenore l`italiano Ivan Villa, un vero successo artistico epartecipazione di pubblico. Anche il nostro NOTIDANTE viene distribuito a Malaga e letto on-line da oltre60mila persone. Tutto questo ci sprona a continuare e migliorare. A dicembre il nostro grande amico ecollaboratore Prof. Juan Antonio Sanchez, docente di Storia dell`Arte all`Università di Malaga ci illustrerà laCappella Sistina, con tutto il suo spendore dopo 500 anni e 6 milioni di visitatori all`anno. Ascoltando le suespiegazioni ed aneddoti sarà come essere a Roma. I nostri corsi di italiano sono frequentati da alunni che nonvogliono solo imparare l`italiano ma desiderano anche avvicinarsi all`enorme patrimonio artistico e culturaleitaliano. La direttrice dei corsi, Prof.ssa Sabina Davi, si occupa con amore e solerzia a preparare lezioni edesercizi. Vogliamo ringraziare con il cuore tutti: L`Unicaja che ci ha sempre aiutato, il Cacmalaga che è sempredisponibile, il Centro Civico, il CentroAndaluz de las Letras, El Club El Candado, il Prof. JuanAntonio Sanchezche ci affascina con le sue conferenze e naturalmente il Trio Mediterraneo che ci ha fatto sognare con la musicaitaliana. Il è che la DANTE ALIGHIERI di Malaga, sia sempre un punto importante diriferimento non solo per gli studenti, i cittadini di Malaga, ma anche un centro di collaborazione con le altreassociazioni ed un porto sicuro per gli italiani che vivono sia in città che nella Costa del Sol. Aiutateci acontinuare sulla buona strada. Termino con l`augurio che il Santo Natale sia una grande festa in famiglia, conamore e armonia e che il 2013, porti equilibrio in tutto il complesso sia politico, sociale ed economico. Recitiamola preghiera che ci ha lasciato in eredità :

Canzoni dei Ricord

Papa Giovanni Paolo II

Bambino Gesù asciuga le lacrime dei fanciulli!

Accarezza il malato e l'anziano!

Spinge gli uomini a deporre le armi

e a stringersi in un universale abbraccio di pace.

Silvana Molin Pradel

Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?Sorridetevi

gli uni gli altri ;sorridete a vostra moglie ,

a vostro marito ,ai vostri figli ,

alle persone con le quali lavorate ,a chi vi comanda ;

sorridetevi a vicenda ;questo vi aiuterà a crescere nell'amore ,perchè il sorriso è il frutto dell'amore ".

di Madre Teresa di Calcutta22

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El rincon de la poesia di Paola Sebastiani

100 anni di Giorgio Caproni

VenezianaVeneziana, nel frescod'acqua dei tuoi iridatiocchi, trovo l'argutaombrata grazia d'unascena sulla laguna.

E a marinai, e a tesevele, a care attese

per giorni lunghi e a scoppidi giubilo agli improvvisiritorni, bei cari e ansiosi

occhi senza sconfortopenso: brioso portodi quei lindi paesi,

dove grazia di mottisalaci e di femminili

scherzi inganna ai viviil gioco alterno di tante

partenze e di tanti arrivi.

RicordoRicordo una chiesa antica,

romita,nell'ora in cui l'aria s'arancia

e si scheggia ogni vocesotto l'arcata del cielo.

Eri stanca,e ci sedemmo sopra un gradino

come due mendicanti.Invece il sangue fervevadi meraviglia, a vedere

ogni uccello mutarsi in stellanel cielo.

GIORGIO CAPRONI

Poesía

Prosa

nace en Livorno el 7 de enero de 1912. En marzo de 1922 se traslada enGénova con su familia, donde termina sus estudios y se inscribe en la Facultad de Magisterio,estudiando al mismo tiempo violín y composición y asistiendo a las clases de filosofía de GiuseppeRenzi. En 1936 publica su primera entrega de poesía.Empleado, oficinista y en fin maestro elemental, en 1938 se traslada, con su joven mujer Rina, aRoma, donde seguirá haciendo el maestro hasta 1973, lejos de los salones literarios.

Después de la guerra y la resistencia, debido a necesidades económicas, colabora esporádicamente en numerosasrevistas ("L'Unità", "Mondo operaio", "Avanti!", "Italia socialista", "Il lavoro nuovo", "La fiera letteraria", etc.),con artículos, narraciones, traducciones.

: Como una alegoría(1936); Baile en Fontanigorda(1938); Ficción(1941); El pasaje de Enea(1956); Lasemilla del llanto(1959); El muro de la tierra(1975).

: Días abiertos(1942); La helada de la mañana(1954).Ha traducido obras de Céline, Proust; Baudelaire , Char, Frénand, Genet, Cendrars.

, un poeta carico di significati, scrittore e "sperimentalista" del Novecento, con una poesiamusicale e libera, che gli ricordava il suo amato violino e l'altra grande passione insieme alla poesia: la musica.Giorgio Caproni

RECUERDO

Recuerdo una iglesia antigua,solitaria,

en la hora en la que el aire se anaranjay cada voz se astilla

bajo el arco del cielo.Estabas cansada,

nos sentamos sobre un escalóncomo dos mendigos.

En cambio con la sangre fervientede estupor, al ver en el cielo

cada pájaro mudarse en estrella.

VENECIANA

Veneciana, en el frescodel agua de tus iridiscentes

ojos, encuentro la agudasombría gracia de una escena sobre la

laguna.Y a marineros, y a desplegadas

velas, a queridas esperaspor largos días y a explosiones

de júbilo por los repentinosregresos, hermosos queridosy ansiosos ojos con ánimo

pienso: alegre puertode aquellos lindos pueblos,donde agraciados dichosy salaces y de femíneas

bromas engaña a los vivosel alternado juego de tantas salidas y

tantas llegadas.

(Trad. Paola Sebastiani)

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La Cappella Sistina compie 500 anni

Il

(1512-2012)

31 ottobre del 1512 Michelangelo Buonarroti

Sandro Botticelli Cosimo Rosselli Domenico Ghirlandaioil Perugino

La Cappella Sistina

consegnò al Papa per la Festa di tutti i Santi, la CappellaSistina finalmente terminata dopo lunghi anni di lavoro . L`impatto fu spettacolare e tutt` oggi dopo il favolosorestauro, continua ad essere una delle opere d`arte più grandiose create dall`uomo. Artefici di tale feconda

meraviglia, oltre alla volta dipinta da Michelangelo, furono quattro celeberrimi artisti che ricevettero il prestigiosoincarico di decorare con dieci narrazioni, tratte dai Testamenti, le pareti dell'importante nuovo locale in Vaticano. Gliartisti erano , ,

ed . A distanza di pochi mesi, il 17 gennaio del 1482, furono sottoposti a perizia altri quattro" e p i s o d i " e n e l l a r e l a t i v a documentazione si fa riferimento anchealla decorazione di parti di pareti sottostanti, con simulazione di cortine,con finte cornici e immagini dei papi, riportate entro altrettanto finte nicchie,sopra le storie dei Testamenti."

. Con queste parole, pronunciate nell'Omeliadurante la Santa Messa celebrata l'8 aprile del 1994 in occasione della finedel restauro del Giudizio Universale, il Santo Padre Giovanni Paolo II volleporre l'accento sulla sacralità del luogo in cui i dipinti, come le immagini di unl i b r o , s e r v o n o a r e n d e r e p i ù comprensibili le verità espresse nelleSacre Scritture.

, è senza dubbio uno dei uno dei più grandi tesori d'arte di tutti i tempi, uno dei capolavori piùcelebrati al mondo. È l'ultima sala del tour nei Musei Vaticani ed è il tesoro più ambìto dai milioni di turisti che ognianno giungono da tutto il mondo per ammirarla, circa 5 milioni di visitatori.L'artefice di tanta fama e bellezza è il genio indiscusso di Michelangelo e la cosa più straordinaria è che riuscì acompiere quell'immenso miracolo artistico completamente da solo! Normalmente nella realizzazione di grandi operegli artisti dell'epoca lavoravano infatti con la collaborazione dei loro aiutanti. Il maestro realizzava personalmentesolo alcune parti dell'opera mentre erano gli apprendisti a completarla dei dettagli minori. Per la Cappella Sistinatutto questo non accadde: incredibilmente tanta bellezza è opera di un solo essere umano.La Sistina prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere, che volle crearla. Sembra difficile da credere eppure quelloche sarebbe diventato uno dei luoghi di culto più famosi al mondo, ha delle origini del tutto anonime. Infatti nacquequasi per caso come una semplice cappella di palazzo. Divenne poi il luogo più importante del Vaticano, dove sicelebrano i Conclave per l`elezione del Papa.

(Firenze, (1445 - 1510) (1439-1507) (Firenze, 1449 -

1494)

Gli affreschi che qui contempliamo ci introducono nel mondo dei contenutidella Rivelazione. Le verità della nostra fede ci parlano qui da ogni parte. Daesse il genio umano ha tratto la sua ispirazione impegnandosi a rivestirle diforme di ineguagliabile bellezza"

Opera eccelsa che ci fa immergere in questo anno dedicato alla fede.

il Giudizio universale

Michelangelo

La Cappella Sisitna4

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Giovanni Pascoli

Nel 1891

nacque a San Mauro di Romagna nel 1855. Il padre morì, assassinato da ignoti, quando il poetaaveva solo 12 anni. A questo lutto si sommarono altre tragedie familiari (tra cui la morte della madre) cheinfluenzarono profondamente la sua vita, la sua visione del mondo e la sua poetica. A Bologna, dopo la laurea, si

avvicinò ai gruppi anarchici e socialisti ma, in seguito ad una esperienza di carcere che lo segnò in maniera pesante,abbandonò la politica attiva. Decise di dedicarsi all'insegnamento universitario non tralasciando mai, però, la sua unicapassione: la poesia. Nel 1905 succedette a Carducci alla cattedra di letteratura italiana all'università di Bologna.L'opera di Pascoli s'incentra su tre diverse linee espressive: quella della poesia in italiano, quella della poesia in latino equella dell'attività di critico e commentatore di Dante.

fu pubblicata la raccolta Myricae, il cui titolo è una citazione dalla quarta egloga delle Bucoliche di Virgilio. Conciò il poeta volle alludere ad una lirica delle cose semplici, fatta d'oggetti comuni presi soprattutto dalla campagna ("sonofrulli d'uccelli, stormire di cipressi, lontano cantare di campane") e cantati con un lessico e un metro molto originali per latradizione poetica italiana. Questo risultato fu ottenuto con gran perizia tecnica. Pascoli si rifece alla lezione dei classici(Virgilio, Catullo e Orazio), ma guardò anche all'esperienza simbolista francese. La sua poesia non è descrittiva maallusiva, e parte dalla convinzione che si possa cogliere l'ineffabile solo con mezzi formali rigorosi grazie ad una nuovalingua poetica, che attinga al latino, alla lingua parlata, ai vocabolari tecnici.I Primi poemetti (1904) e i Nuovi poemetti (1909) segnarono una diversa tendenza, basata sulla volontà di "raccontare".Oltre ai temi già sperimentati (il mondo della campagna, la contemplazione della natura, l'aspirazione a una vita semplice),risalta lo spazio dato alla rappresentazione delle vicende degli emigranti verso l'America: il lessico si fa particolarmentesperimentale, una commistione di italiano e inglese assolutamente estranea alla tradizione lirica italiana. La sua poeticaraggiunge l'apice della maturità nei Canti di Castelvecchio (sette edizioni, l'ultima nel 1914), incui la poetica del fanciullino e l'esaltazione della vita agreste si dispiegano a pieno toccando verticilirici forse mai più ragiunti. Invece, nei Poemi conviviali (1904), l'attenzione si sposta sul mondoclassico e sui suoi miti; qui la ricerca formale e l'emulazione dei classici si presenta nella sua formapiù completa con l'intento di dar forma a modelli attuali ricalcando gli antichi. Con Odi e inni (1906) -ultima produzione pascoliana- sembra avvicinarsi a tematiche nazionaliste, sostenute neldiscorso favorevole all'impresa coloniale in Libia La grande proletaria si è mossa (1911) tenutonel "teatro dei Differenti" di Barga (Lucca).La poetica pascoliana è incentrata sulla figura del "fanciullino" (delineata nel 1897 come Pensierisull'Arte poetica). La poesia è una disposizione infantile a stupirsi, ed è dunque una qualità irrazionale dell'uomo; grazie aquesta sensibilità è possibile cogliere analogie sottili e nascoste fra gli oggetti e le forme di vita più semplici: il poeta deveperciò calarsi in una situazione "infantile" per poter cantare, stupito, il mistero delle piccole cose. Grazie a questa poeticaPascoli allargò i confini della realtà degna di diventare soggetto di poesia e conferì nuova libertà al verso, ricco disuggestioni sonore.Il 6 aprile di cento anni fa moriva Giovanni Pascoli: molte, in tutta Italia, saranno le iniziative dedicate alla vita e all' operadel grande poeta. La casa-museo di campagna di Castelvecchio (Lucca), monumento nazionale, fu la residenza più amatadal poeta. Qui Pascoli scrisse i Primi poemetti, i Canti di Castelvecchio, i Poemi Conviviali, i Nuovi Poemetti, i Poemi delRisorgimento e le edizioni di Myricae dal 1871 al 1911; e qui, il 6 aprile, scrittori e storici lo hanno ricordato presentandoun francobollo e una moneta da due euro con il suo ritratto.

La poetica del Pascoli

La poesia è per Pascoli la voce del poeta-fanciullo che riscopre la realtà delle cose, anche delle più piccole; è unosguardo vergine e primigenio che si posa sul mondo e ne evidenzia gli aspetti più nascosti. La poesia però deveavere anche un compito sociale e civile: deve migliorare l'uomo, renderlo buono, renderlo etico. Questa

concezione riflette pienamente il suo socialismo umanitario, utopistico, interclassista, patriottico. Il discorso La grandeproletaria si è mossa (con cui Pascoli si dichiarava favorevole all'entrata in guerra dell'Italia) è stato il manifesto diquesta sorta di "socialismo nazionale", vicino per alcuni aspetti ad un nazionalismo populista, che considera la guerracome un momento di superamento dei conflitti sociali e delle differenze di classe.Come nel mito platonico del Fedone esiste dentro di noi

in un fanciullino che nell'infanzia si confonde con noi, ma, anchecon il sopraggiungere della maturità, non cresce fanciullo può avere. Spesso, però, questa parte che non è cresciuta nonviene più ascoltata dall'adulto. Il poeta invece è colui che è capace di ascoltare e dare voce al fanciullino che è in lui e diprovare di fronte alla natura le stesse sensazioni di stupore e di meraviglia proprie del bambino o dello stato primigeniodell'umanità. Il fanciullino prova sensazioni che sfuggono alla ragione, ci spinge alle lacrime o al riso in momentitragici o felici, ci salva con la sua ingenuità: è sogno, visione, astrazione. È come Adamo che dà per la prima volta ilnome alle cose e scopre tra esse relazioni e somiglianze ingegnose, che nulla hanno a che vedere con la logica dellarazionalità. Il nuovo si scopre, non si inventa, la poesia è nelle cose, anche nelle più piccole.La poesia ha un compito civile e sociale: il poeta in quanto tale esprime il fanciullino ed ispira i buoni e civili costumi el'amor patrio, senza fare comizi, senza dedicarsi alla politica nel senso classico, ma solo grazie al suo sguardo puro edincantato.

G.L.

e continua a far sentire la sua voce ingenua e primigenia,suggerendoci quelle emozioni e sensazioni che solo

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G I O V A N N I P A S C O L I

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Pascoli, Giovanni (1855-1912).

Poeta, filólogo, traductor, profesor de Literatura e ideólogo político italiano, nacido en 1855 y fallecido en 1912.Perteneciente a una brillante generación literaria (la escuela crepuscular) en la que sobresalieron voces tan destacadascomo la de Guido Gozzano, contribuyó desde ella a la implantación de una profunda y original renovación de la lenguapoética italiana, renovación que habría de preparar el camino para el advenimiento de algunos de los mayores poetasitalianos del siglo XX, como Giuseppe Ungaretti y Eugenio Montale.Poseedor de una vastísima y fecunda formación humanística, y dueño asimismo de unas hondas convicciones filosóficasque lo anclaban a la corriente positivista decimonónica, Giovanni Pascoli dejó una producción poética caracterizada, encambio, por su acusada tendencia decadente y por su esforzada prolongación de unos postulados románticos ya demasiadotardíos en la época en que vieron la luz sus escritos. Tampoco quedó en sus versos el reflejo de su orientación política haciael marxismo, que le llevó en su día a colaborar activamente en la organización de la I Internacional.En su condición defilólogo, impartió clases de lengua y literatura italiana y latina en las universidades de Messina, Pisa y Bolonia, y alcanzó taldominio de la cultura clásica que llegó a componer numerosos poemas en latín, recopilados en 1914 en un volumen decarácter póstumo titulado Carmina. Y en su faceta de estudioso e investigador del hecho literario, dejó una obra maestra,Minerva oscura (1898), considerada todavía como un punto de obligada referencia para cualquier acercamiento a lainterpretación simbólica de la Divina Comedia. Su excepcional conocimiento de la obra dantesca le permitió, además,cultivar el verso novenario, fijado por Dante en su poema "Per una ghirlandetta", y definido por el propio vate florentino, ensu De vulgari eloquentia, como la unión de tres trisílabos, con acentos en las sílabas segunda, quinta y octava. Como poeta,Giovanni Pascoli irrumpió en el mundo de las Letras italianas con el libro titulado Myricae (1891), en el que ofrecía unarecopilación de composiciones breves, de notable aliento lírico, donde quedaba plasmado el inestable estado emocional deun autor joven y demasiado influido todavía por ese romanticismo tardío mencionado más arriba. El cultivo de esta venamelancólica, acentuada ahora por el recuerdo conmovedor de una triste infancia marcada por la orfandad del poeta, volvió aarrojar sus frutos en Canti de Castilvecchio (Cantos de Castelvecchio, 1903), obra que puede considerarse como elparadigma de las formas y los contenidos característicos de los llamados poetas crepusculari.A pesar de la excepcional acogida de estos poemarios, en 1904 Pascoli cambió de registro para ofrecer, en un nuevo librotitulado Primi poemetti (Poemas conviviales), unas composiciones más formalistas, de un rigor estilístico y temático muypróximo a la estética parnasiana, en las que se hacían patentes los dilatados conocimientos que, sobre la antigüedad clásicagrecolatina, había ido acumulando el poeta. Tras un nuevo poemario signado por las mismas coordenadas de forma ycontenido (Nuovi poemetti, de 1909), Giovanni Pascoli se adentró en el campo temático de la poesía historicista ynacionalista, del que salió de nuevo a los anaqueles de las librerías con un volumen póstumo, titulado Poemi delRisorgimento (1913). Entre sus aportaciones a esa renovación de la lengua poética italiana ya apuntada anteriormente, cabedestacar su empleo de un vocabulario ecléctico, su gran destreza en la utilización de recursos fónicos, sus novedosasimágenes de la naturaleza y su capacidad para evocar, desde una dulce nostalgia, el sosiego de la vida doméstica. Ya en1897, en una obra menor conocida como Il fanciullino (El muchachito), Pascoli había sentado las bases de su particularconcepción de la poesía, a la que comparaba con la voz de ese joven adolescente que lleva dentro todo adulto, capaz desorprenderse continuamente por las novedosas sugerencias que de ordinario ofrecen las cosas más sencillas y cotidianas.Según esta original visión del hecho poético, el autor no es más que un simple observador de todo lo que le rodea, un testigode escasa relevancia que alcanzará un vuelo poético tanto más elevado cuanto mayor sea su liberación de los anclajes yestereotipos adunados en el adulto que habita en él.Además de esta importante producción poética, Giovanni Pascoli aportó destacadas contribuciones en el campo de latraducción, en el que mostró un profundo conocimiento de los grandes poetas románticos anglosajones como Wordsworth,Shelley, Tennyson, algunas de cuyas obras vertió a su lengua materna.Fuente :mcmbiografie.com

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E suona ancora l'ora, e mi mandaprima un suo grido di meravigliatinnulo, e quindi con la sua blandavoce di prima parla e consiglia,e grave grave grave m'incuora:mi dice, E` tardi; mi dice, E` l'ora.Tu vuoi che pensi dunque al ritorno,voce che cadi blanda dal cielo!Ma bello è questo poco di giornoche mi traluce come da un velo!Lo so ch'è l'ora, lo so ch'è tardi;ma un poco ancora lascia che guardi.Lascia che guardi dentro il mio cuore,lascia ch'io viva del mio passato;se c'è sul bronco sempre quel fiore,s'io trovi un bacio che non ho dato!Nel mio cantuccio d'ombra romitalascia ch'io pianga su la mia vita!E suona ancora l'ora, e mi squilladue volte un grido quasi di cruccio,e poi, tornata blanda e tranquilla,mi persuade nel mio cantuccio:è tardi! è l'ora! Sì, ritorniamodove son quelli ch'amano ed amo.

Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli

Al mio cantuccio, donde non sentose non le reste brusir del grano,il suon dell'ore viene col ventodal non veduto borgo montano:suono che uguale, che blando cade,come una voce che persuade.Tu dici, E` l'ora; tu dici, E` tardi,voce che cadi blanda dal cielo.Ma un poco ancora lascia che guardil'albero, il ragno, l'ape, lo stelo,cose ch'han molti secoli o un annoo un'ora, e quelle nubi che vanno.Lasciami immoto qui rimanerefra tanto moto d'ale e di fronde;e udire il gallo che da un poderechiama, e da un altro l'altro risponde,e, quando altrove l'anima è fissa,gli strilli d'una cincia che rissa

L'ora di Barga

Barga - Lucca

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AsociaciónBoletín trimestral diciembrel 2012Directora: Silvana Molin PradelRelación: Carmen Gabriele

Paola Sebastiani

DANTE ALIGHIERI

CICLO CINEMA AL PRIMAVERA ED AUTUNNOCACMALAGA

Auguriamo a tutti voi

un sereno

e prospero

SANTO NATALE

ANNO NUOVO 2013

www.ladante.es

AGENDA 2013

FELICES FIESTAS