Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

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Il Brivido Sportivo Stadio Speciale Fiorentina Lazio del 2 ottobre 2011

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Page 1: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

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STADIO3

Eppur SI MUOVE...Occhio a questa Lazio che ricorda tanto il Na-poli di Mazzarri, forse non impermeabile in di-fesa e che può essere aggredito centralmen-te, ma che quando decide di attaccare a sua volta ha classe e rapidità. Occhio poi a questa settimana vissuta con il virus che ha prima bloccato Lazzari, poi ha messo paura a Cerci e Munari oltre che al general manager Ripa e all’addetto stampa Di Francesco. Sperando che non ci siano altre... vittime. Occhio alle gare immediatamente successi-ve alle imprese. Parliamo proprio del ritorno al calcio dopo la vittoria netta con il Parma e alla gara da autentici protagonisti contro La-vezzi e compagni. A volte gli applausi fanno bene e ti caricano a mille, ma a volte di tol-gono qualcosa e ti prosciugano energia. Ecco perché quella con la Lazio potrebbe essere davvero una gara importante, per dare la sua terza risposta. Il pari, bello, ci ha raccontato

fondamentalmente due cose: la prima è che Mihajlovic ha un’idea di calcio e che questa idea potrebbe svilupparsi e regalarci qualco-sa di importante. Poi ci ha detto che intorno a Mihajlovic c’è un embrione di squadra. Guar-dandola al San Paolo ci è tornato in mente quella del primo anno di Prandelli. La ricordate? Era imperfetta, Toni che aveva ai lati due giocatori di esperienza, ma che dovevano ritrovarsi, compreso lo Jorgensen che aveva deciso di cambiare la propria sto-ria. Era una Fiorentina che progressivamente stava crescendo e capiva di avere un leader in panchina. Era la Fiorentina che più avan-ti avrebbe deciso di entrare nel «fortino» del Franchi. Una proprietà, un direttore sportivo, un allenatore, una squadra e una tifoseria che incominciavano a crederci. Nasceva così il ci-clo europeo viola, quello che è arrivato fino in Champions. E’ presto per dire se sarà ancora

così, noi vediamo per adesso solo l’embrione di qualcosa che, per svilupparsi, ha bisogno di acqua, sole e tempo. Certo verificare che giorno dopo giorno in-torno a Mihajlovic nasce un’ipotesi di squadra non può che farci piacere. Per questo guardia-mo in cagnesco ogni vicenda che secondo noi va in senso contrario. Per questo non ci piace tutto quello che potrebbe scollare questa unità appena costruite, intendiamo le polemiche re-sidue del caso Montolivo. Perché è solo così che si può ripartire per una nuova avventura, è solo così che può diventare credibile la storia di una Fiorentina vincente. Durante questa settimana, oltre a festeggiare la gara di Napoli, oltre a cercare di curare gli influenzati, siamo stati ospiti di Palazzo Vec-chio, sala dei gigli, con il sindaco Matteo Renzi che ha scoperto, almeno in parte, le carte di un possibile nuovo stadio. Detto che è qual-cosa più di uno stadio e qualcosa meno di una Cittadella, non possiamo che festeggiare. Mica un sogno che si realizza, restiamo anco-ra molto incerti e diffidenti, ma qualcosa che si muove. La verità è che recenti delusioni ci trattengono dal sorriso, ma la squadra di Napoli e l’aper-tura di una via per l’area Mercafir, comunque, ci danno conforto. Ma tutto questo potrebbe avere un formidabile amplificatore qualora Mihajlovic dovesse trovare le armi giuste pure per la Lazio.

EditorialEdi Alessandro Rialti

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4PrEsEntazionEdi R. Lopes Pegna

Alle 17 di oggi ne sapremo di più sul valore di questa Fiorentina. Noi cre-diamo comunque che, a prescindere dall’esito dell’incontro con la Lazio, il valore della squadra viola sia davve-ro elevato, almeno da Europa Lea-gue, come del resto è nelle ambizio-ni della società e dell’allenatore. Ma se contro i biancocelesti, i gigliati ot-tenessero un risultato positivo, ma-gari una vittoria, le loro quotazioni crescerebbero ancora. L’ottimismo è d’obbligo per quanto abbiamo vi-sto finora anche al cospetto di av-

versarie da scudetto come il Napo-li. La squadra è compatta con una difesa forte e solida (solo due gol subiti, entrambi a Udine, in quattro partite), un centrocampo che abbi-na qualità e quantità e dove Valon Behrami, uno degli ex della sfida odierna, è sempre più leader, e un attacco in cui Stevan Jovetic sta tor-nando protagonista assoluto. E poi, per ora, c’è stato l’effetto Franchi: due vittorie in due gare con cinque reti all’attivo e nessuna al passivo. Le possibilità di proseguire in questa

striscia positiva ci sono eccome. In-tanto Mihajlovic ha potuto preparare quest’incontro con grande tranquilli-tà. Ha avuto otto giorni di tempo per lavorare con i suoi ragazzi. Reja, invece, alla sfida del Franchi ha co-minciato a pensarci solo da venerdì, visto che la Lazio giovedì sera ha giocato a Lisbona contro lo Sporting in Europa League. Va bene che in casa biancoceleste viene operato il turn over, ma la stanchezza oggi si dovrebbe comunque far sentire. Quando la Fiorentina di Prandelli nel 2007/08 partecipava alla Coppa Uefa e scendeva in campo il gio-vedì, spesso poi la domenica pa-gava dazio. E allora crediamo che oggi la formazione di Reja risenta la stanchezza per i tanti impegni ravvicinati, anche perché il caldo di questa infinita estate non agevola il recupero. Sarà comunque una bella sfida quella odierna, nella quale la Fiorentina dovrà colpire il reparto più debole della Lazio, ovvero la difesa (già cinque gol subiti). Mihajlovic ha studiato a fondo la sua ex squadra e saprà certamente sfruttare le lacu-ne dei biancocelesti, che comunque in trasferta sono ancora imbattuti

(pareggio con il Milan e successo a Cesena). L’attacco guidato dall’ex centravanti del Bayern Klose (torna al Franchi dopo la sfida degli ottavi di Champions del 9 marzo 2010 in cui i viola, pur vincendo 3-2, furono eliminati) è il reparto più forte. Per Klose sarà un pomeriggio difficile. I supporter gigliati lo fischieranno, perché non dimenticano che fu lui all’Allianz Arena a realizzare nel match d’andata tra Bayern e Fioren-tina il gol della vittoria dei bavaresi in netto fuorigioco (complice l’erro-re dell’arbitro norvegese Ovrebo). L’anno scorso, alla terza di campio-nato, al Franchi la Lazio si impose in rimonta per 2-1, determinando la prima contestazione dei sostenitori gigliati. Oggi, però, in casa viola le cose sono decisamente migliorate rispetto a dodici mesi fa. Il legame tra i tifosi da una parte e la squadra e l’allenatore dall’altro sta crescendo. Mihajlovic con i risultati e il gioco sta convincendo anche i più scettici. E oggi sogna il suo secondo successo da allenatore contro la sua ex squa-dra dopo quello ottenuto alla guida del Catania all’Olimpico il 7 febbraio del 2010.

Alle cinque dELLA SERA

Supplemento al n. 35 de ‘Il Brivido Sportivo’

DIRETTORE RESPONSABILE Luca Caneschi

EDITORE E PUBBLICITà Salvini editore srl

REDAZIONE [email protected]

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani

[email protected]

STAMPA Grafiche Cappelli - Sesto F.no

HANNO COLLABORATOAlessandro Rialti, Michela Lanza,

Ruben Lopes Pegna, David Fabbri, Luca Capanni, Chiara Baglioni,

Alfredo Verni, Gherardo Dardanelli Cristina Botteri, Federico Pettini,

FOTO La Press

CO.BRA.MA. srlVia Don Lorenzo Perosi, 4 - Scandicci (FI) tel 055-753371 Fax 055-7575484 www.cobrama.it

Page 5: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

o’ ProfEssorEdi Saverio Pestuggia

5difesa dei record.

MIhAjLOVIc cOME TRAPATTOnIDopo le prime quattro giornate di campionato, si scoprono dati importanti di questa nuova Fio-rentina marchiata Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo ha migliorato se stesso e, nelle prime quattro gare, ha ottenuto ben cinque punti in più della passata stagione. Un anno fa, infatti, dopo quattro partite, la Fiorentina era ferma a 2 punti in classifica. Quest’anno, con i suoi 7 punti, ha fatto meglio anche della squadra di Prandelli (stagione 2006-07, 3 punti e stagione 2008-09, 4 punti) e ha eguagliato un’altra Viola dell’attuale ct, ovvero quella della stagione 2009-10 (7 punti). Solamente in due occasioni, Cesare ha realizzato più punti nelle prime quattro giornate: ben 10 pun-ti nella stagione 2005-06, quella dell’entusiasmo, dell’euforia e, soprattutto, quella del Toni capo-cannoniere con trentuno gol in trentotto gare; e 8 punti nella stagione 2007-08, quella che vedeva in campo Mutu e Pazzini, con l’ombra di Vieri che aleggiava alle spalle del Pazzo. Un’ot-tima partenza, dunque, per la squadra di Mihajlovic che, tra l’altro, può già archivia-re un signor record: nessuna Fiorentina dell’era Della Valle aveva subito appe-na due reti dopo quattro partite, nean-che la squadra schiacciasassi della C2. Infatti, ripercorrendo la storia degli ultimi dieci anni gigliati, scopriamo che in serie C2 i viola hanno subito cinque gol nelle pri-me quattro gare giocate contro Sangiovannese (1-1), Castel di Sangro (5-1), Gualdo (2-3) e Ca-stelnuovo (1-1) (la prima giornata sarebbe stata contro il Forlì – risultato finale 0-0 – ma venne giocata il 9 ottobre, quindi per quarta gara va presa in considerazione quel-la contro il Castelnuovo); nella stagione 2003-04, in serie B, la squadra ha subi-

to quattro gol pareggiando con la Triestina (1-1), col Vicenza (1-1), perdendo 1-0 con l’Albinoleffe e pareggiando ancora 1-1 con l’Atalanta (anche in questo caso, i gol subiti sarebbero stati tre se si fosse contata la reale seconda giornata di cam-pionato, ovvero Pescara-Fiorentina finita 0-0, che fu giocata l’8 ottobre invece del 7 settembre, a causa dello slittamento delle prime due giornate; anche la gara contro i bergamaschi slittò e, invece di essere giocata alla fine di agosto, si disputò il 23 settembre, ma rientra comunque nelle prime quattro giornate). Sicuramente questi due cam-pionati fanno storia a sé ed esulano da ogni tipo di statistica, ma li abbiamo voluti comunque menzio-nare, anche perché forieri di percorsi emozionan-ti, se non addirittura eccitanti. Nessuno si sarebbe mai aspettato tanto entusiasmo e tanto diverti-mento nel seguire la Viola in serie C2 e in serie B,

e invece... Passiamo al ritorno in Paradiso. Nel primo anno di serie A, nella stagione 2004-05, le reti subite sono state quattro (Roma-Fiorentina 1-0, Fiorentina-Ca-gliari 2-1, Palermo-Fiorentina 0-0 e Fio-rentina-Sampdoria 0-2). Poi è iniziata la spettacolare epoca Prandelli. Nella stagione 2005-06 la squadra di Cesare ha subito sei gol (Fiorentina-Sampdo-

ria 2-1, Messina-Fiorentina 2-2, Fiorentina-Udinese 4-2 e

Lecce-Fiorentina 1-3); nella stagione 2006-07 ne ha subiti cinque (Fio-

ren t ina - In te r 2-3, Livorno-

Fiorentina 1-0, Fio-ren t i na -P a r m a 1-0 e Ud inese -Fiorentina

1-0); nel- la stagione 2007-08, quattro (Fiorentina-Empoli 3-1, Milan-Fiorentina

1-1, Fiorentina-Atalanta 2-2 e Catania-Fiorentina 0-1); nella stagione 2008-09, le reti subite sono state sei (Fiorentina-Juventus 1-1, Napoli-Fioren-tina 2-1, Fiorentina-Bologna 1-0, Lazio-Fiorentina 3-0); infine, nella stagione 2009-10, la squadra di Prandelli, ha subito quattro reti nelle prime quattro gare (Bologna-Fiorentina 1-1, Fiorentina-Palermo 1-0, Fiorentina-Cagliari 1-0, Roma-Fiorentina 3-1). Nella passata stagione, Sinisa ha mantenuto la media dell’era Della Valle subendo, con la sua prima Fiorentina, cinque gol nelle prime quattro giornate (Fiorentina-Napoli 1-1, Lecce-Fiorentina 1-0, Fiorentina-Lazio 1-2 e Genoa-Fiorentina 1-1). Per ritrovare una Fiorentina che ha subito so-lamente due reti nelle prime quattro giornate, bisogna tornare indietro nel tempo, fino ad arrivare alla grande squadra che, con Giovan-ni Trapattoni in panchina, sognò almeno per tutto un girone il terzo scudetto. Infatti, nella stagione 1998-99, la Fiorentina subì solamente due gol in quattro giornate, ottenendo addirittura 12 punti in classifica grazie alle seguenti vittorie: Fiorentina-Empoli 2-0, Vicenza-Fiorentina 1-2, Milan-Fiorentina 1-3 e Fiorentina-Udinese 1-0. Ma quella era un’altra epoca, un’altra squadra e un altro calcio. Adesso è giusto concentrarsi sugli uomini di Sinisa e quello che vogliamo evidenzia-re oggi, sperando che sia di buon auspicio contro la Lazio del temibile Klose, è sicuramente un ot-timo dato. Un ottimo dato perché significa che Mihajlovic ha costruito una Fiorentina tosta e solida, e perché, da che mondo è mondo, nel gioco del calcio vince sempre (o quasi) chi su-bisce meno gol, e non chi ne fa di più. Quindi, occhi ben aperti agli uomini di Reja, perché l’esa-me contro l’attacco della Lazio non è dei più sem-plici per il reparto arretrato gigliato. Quella bianco-celeste è una squadra particolare, che riesce ad essere più pericolosa lontano dalle mura amiche, che in casa. Gamberini & Co. sono avvertiti. A loro l’arduo compito di aiutare Mihajlovic e la squadra nella escalation di emozioni positive da tornare a vivere e far vivere alla gente di Firenze.

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2 ottobre 2011 Fiorentina - Lazio6

cittadella ALLA FInESTRA«Cara, passami il pigiama,

vo alla partita!». Questo è ciò che potrebbe dire un giorno,

prima di affacciarsi alla finestra, chi alloggerà nella torre-albergo del nuovo

stadio di Firenze. Oddio, può anche capitare che la coppia abbia programmi diversi… Come è accaduto in Belgio, dove i due occupanti della camera sullo stadio hanno avuto l’idea di con-sumare effusioni amorose proprio alla finestra. Un’idea che, guarda caso, ha fatto voltare le migliaia di spettatori presenti (con buona pace per la gara fra Sint-Truiden e Lokeren) e ha fatto infuriare gli albergatori, con i quali la ra-gazza si è giustificata spiegando di aver sup-posto che i vetri fossero schermati. Camera con vista sul campo, appunto: è una delle ipo-tesi inerenti il progetto per il nuovo stadio (ef-fusioni escluse) presentato dal sindaco Renzi. Ma tu, Valter, prenoterai mai una di quelle stan-ze? «No, io vado in Curva. Penso però che il nuovo stadio alla Mercafir, se mai lo faranno, sarà un bene per la città. Sempre che faccia in tempo a vederlo… sai, sono ultrasessantenne». Valter Tanturli, presidente dell’ATF e fiorentino doc, approccia in modo ironico alla Cittadella-bis o Cittadellina che dir si voglia, in merito alla quale il sindaco appare molto determinato. «Renzi vuole concretezza, siamo in una città medievale arenata fra mille vincoli - continua Tanturli - e lui sta cercando di darle una scrollata.

Qualcosa ha già fatto, ad esempio con l’abbat-timento della pensilina alla stazione, o col dis-sequestro delle ex-poste in via del Pratellino». O col mini-centro sportivo dopo 29 anni di

chiacchiere, come rammenta il Sindaco con un’assiduità autocelebrativa ormai quasi… corviniana. «Mi ricordo che ai tempi di Pontel-lo - racconta Valter - chi si abbonava in cer-ti settori, se non sbaglio Tribuna e Maratona, doveva acquistare anche 15 obbligazioni da 30mila lire l’una, legate proprio alla costru-zione di un centro sportivo. Quella costru-zione, come sappiamo, non avvenne mai». I soldi vennero rimborsati? «In seguito sì. Ma l’aneddoto è emblematico dell’immobilismo che regna in questa città, la cui ultima opera di grande rilievo risale forse ai viali di circon-vallazione». Ovvero alla fine dell’Ottocento, se non è Medioevo poco ci manca. Ma il nuovo stadio non piace a tutti. «Le critiche incentra-te sul pericolo di congestione dell’area sono comprensibili, ed ovviamente servirà un’or-ganizzazione infrastrutturale adeguata. Cosa impossibile da attuare in un quartiere saturo come Campo di Marte, in cui la gente non sa più dove parcheggiare, rischia le multe e crea disagi ai residenti. L’area Mercafir e dintorni, invece, ha la possibilità di essere riqualifica-ta, e ne ha anche bisogno. Io stesso non abito lontano da quelle zone e confesso che non mi sentirei mica tanto tranquillo se dovessi spo-starmi a piedi a mezzanotte in certe strade». Strade dove, per l’appunto, le effusioni amoro-se (chiamiamole così) sono piuttosto frequenti. E non dietro a una finestra.

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STADIO7

Le certezze dI nATALITitolare inamovibile in questo positi-vo avvio di stagione e uno dei mag-giori protagonisti di una Fiorentina che ha subito soltanto due reti in quattro partite. - Siamo consapevoli che stiamo lavorando bene in en-trambe le fasi di gioco e contro ogni avversario – spiega Cesare Natali – Non dobbiamo perdere la concen-trazione, ma continuare con questo ritmo e questa compattezza”. Dalla diffidenza agli applausi: “E’ bello ve-dere che i tifosi apprezzano il mio rendimento. Questo è il calcio, an-che se io sono sempre rimasto me stesso. A Firenze sto bene, sono in scadenza, ma resto sereno, mi diverto e ho entusiasmo”. Quell’en-tusiasmo ritrovato che “rende tutto più facile. Così come una maggiore conoscenza dell’allenatore e dello staff. Quest’anno tutto dipende da noi. Dobbiamo migliorare sotto ogni aspetto, anche quello relativo alle gare in trasferta. Con la giusta de-terminazione possiamo fare risultato su tutti i campi”. Unica nota stonata in un ambiente che pare nuovamen-te compatto, il caso Montolivo: “Se ne è parlato anche troppo. Durante la settimana mostra grande profes-sionalità, Riccardo è un elemento

per il quale parla il cam-po”. E il campo dice anche che, un elemento fondamentale di questa Fiorentina è sicuramente Valon Behrami: “Avere un giocatore con le sue qualità e la sua rabbia agonistica è fondamentale, perché “sporca” le azioni avversarie così che arrivino nella nostra zona con maggiori difficoltà”. Una squadra di esperienza, che tuttavia punta alla valorizzazione dei giovani: “Matija (Nastasic, ndr) ha le qualità per di-ventare un giocatore di grande livel-lo. E’ un mancino fisicamente forte e pronto. Al momento dell’esordio conta molto l’aspetto mentale e lui, quando è stato chiamato, ha fatto subito bene. Camporese, invece, mi spiace che giochi con la Primavera, ma ha tutte le carte in regole per confermarsi sui livelli dello scorso anno”. Adesso sotto con la Lazio di Klose: “Uno che fa la differenza, anche a 33 anni. Con la Lazio sarà un test fondamentale per capire la maturità della squadra. Il gruppo è solido, compatto e con grande vo-glia di mettersi in discussione”.

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STADIO2 ottobre 2011 Fiorentina - Lazio8

Ora che siamo ritornai in car-reggiata i’nonno si prepara spe-ranzoso alla vendetta contro gli aquilotti spennacchiai di Lotrito. Vendetta, sì, perché l’artr’anno e ci hanno fatto pelo e contrope-lo, più o meno di questi tempi. E s’andò ‘n vantaggio co’ icce2 su rigore e loro e ce ne fecero due, uno con qui’ polacco lungagno-

ne che un marca artro che co’ noi! E l’arà fatto cinque go’ ‘n serie A e tre e l’ha fatti a noi! Un gioha miha domeniha, vero? E un si sa mai che si risvegli un’ar-tra vorta. Comunque se un c’è lui e c’è i’ladrone, qui’ crucco che fa e go’ ‘n fori gioho di mez-zo campo! Ma ora gli è un’artra musiha. I’tigre e ci ha l’orchestra

sua, e si cor-re, si lotta e ci si crede. Basta che la smettan

di rom-pe’ gli

ze-

bedei co’ icche l’ha detto quel-lo e icche gli ha detto questo. Quando e vu’ gni lasciate l’o-nore e l’onere di vestire i’viola, chiunque e gli ha come un sar-vacondotto e dee essere aiutao a dare i’massimo. Perché i’mas-simo e lo dee dare, l’è lì che si misura, non sulle beghe. Chiu-sa parentesi, andiamo compatti a falange macedone come co’ i’ Parma e i’Bologna e anche gli aquilotti e un n’aranno destino migliore.Ora poi e ci hanno baluginao un’artra vorta la possibilità di fa’ lo stadio! Ma che sarà vero? E poi vicino a i’Pignone che

gli è sempre stato i’regno di’nonno! ‘Nvece d’una

cesta di pere Williams e si va a fa’ la cesta a Hernanes! Ma che ci

pensae? Che sarà vero? Come tutti quelli d’una certa età, i’nonno gli è

scettico perché i’ fassi piglia’

pe’ la sella e un gli piace, ma i’sindaho e gli è par-tio deciso.

O che sarà tutta propaganda? E Diego e sembra che ci abbia creduo. L’ha ricominciao a par-la’ di Fiorentina, magari e viene anche allo stadio una di que-ste domeniche! Badae di non sdegnallo un’artra vorta con le chiacchere perché questa vorta e se la piglia a male su i’serio e ci manda tutti a spaglio lare, così e se n’ha da rifa’ di strada. Ma pensiamo positivo. Tre punti e via, domeniha un c’è alterna-tive se no e si ricomincia con la pareggite e si va poho lontano, a perdere nemmen pensacci, gli è fori dagli eventi possibili. Che giohi i’tanche (che ‘n brasilia-no gli è i’lavatoio, i’trogolino, o un sarà che ci si sia sbagliati e ‘nvece che prendere un carrar-mato…) o che si riprovi Nasello centrattacco, pe’ i’ laziale e un ci dee essere scampo, tanto Ce-spuglio gli ha dribblao l’influen-za a tempo di recorde e, caso mai, e ci pensa lui. Con la visio-ne delle su’ discese sulla fascia e agguanto un’artra boccia di’ gobbo e mi preparo, perché ‘n ritiro, pe’ mecce ‘mportanti e si va da i’ giovedì! Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

I’ nonno PiladEdal nostro

inviato in cantina

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STADIO9

Potremmo benissimo de-dicare il nostro spazio di

oggi ad un attaccante di raz-za come Klose, che dopo una

particolare serata di febbraio 2010 non è certamente più rimasto molto simpati-co alla tifoseria viola; oppure di Hernanes, il trequartista brasiliano che già da un anno a questa parte sta alternando prestazioni eccel-lenti ad altre incolori in maglia biancoceleste. Trattiamo invece di un altro uomo, altrettanto importante nel reparto offensivo laziale, arri-vato quest’estate e che ha già avuto modo di dare sfoggio della sua esperienza e della sua qualità in campo. Il suo nome è Djibril Cissè. Nato in Francia, ad Arles, da genitori senega-lesi, si forma calcisticamente tra le file dell’Au-xerre, squadra con la quale conquisterà per ben due volte (nella stagione 2001-2002 e in quella 2003-2004) il titolo di capocannoniere del campionato francese. Dal 2004 al 2006 si trasferisce al Liverpool, con il quale ha modo di vincere nel 2005 una Champions Leaugue, quella persa ad Istambul dal Milan ai rigori (e Cissè andò guarda caso a segno dal dischet-to), e una Supercoppa UEFA, sem-

pre nello stesso anno. Passa poi in prestito

al Marsiglia, dove continua a segnare gol su gol, e poi al Sunderland. Ma è qualche anno dopo che torna ad alzare trofei al cie-

lo, con la maglia del Panathi-

naikos, con la quale vince il campionato e la Coppa di Grecia nel 2010, e si conferma ca-pocannoniere della massima serie greca per due stagioni di fila. Nel luglio del 2011, poi, il francese viene acquistato dalla Lazio ed è chiamato a dare peso e talento al reparto of-fensivo biancoceleste. Attaccante di fisico, di buona tecnica e potente nel tiro, per adesso in Serie A ha segnato solo un gol a San Siro contro i rossoneri, ma parlano per lui le sue

più di 220 reti in carriera, numeri che spa-venterebbero qualsiasi difesa avversaria. Altri suoi pregi sono quelli di adattarsi bene a qualsiasi ruolo dell’attacco e di essere anche generoso nel servire precisi assist ai compagni. Cissè, oltre che per la sua

fama di goleador, è conosciutissimo anche per la sua eccentricità; lo contraddistinguono, infatti, la sua appariscente barba ossigenata, il corpo quasi del tutto tatuato e la sua vasta collezione di automobili lussuosissime, tra le quali figura un Dodge Van con tanto di disco-teca installata dai meccanici di “Pimp my ride” di Mtv, e una Bentley Continental GT (quella di 007, per intendersi) che pare essere l’ultima arrivata nel suo garage privato. Insomma, tut-to sommato Mihajlovic e i suoi dovranno stare attenti a non sottovalutare la “Pantera Fran-cese”, perché tanta stravaganza nella vita e molto talento in campo diventano un connubio che può permettergli di trovare la giocata giu-sta quando uno meno se l’aspetta...!

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Page 10: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

BORUC

CASSANI

MARCHETTI

1

16GAMBERINI

5NATALI14

PASQUAL23

MONTOLIVO18

BEHRAMI85

LAZZARI21

SILVA10

JOVETIC8

CERCI7

22

RADU26

DIAS3

DIAKITE21

KONKO29

BROCCHI32

LEDESMA24

GONZALEZ15

HERNANES8

KLOSE25

CISSE’99

Page 11: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

STADIO11

FIOREnTInA - LAZIO i 22 in campolE formazioni

Luca Caneschi

E’ davvero difficile ipotizzare cambi di formazione e di modulo nella Fiorentina dopo la bella prova di Napoli. La logica suggerirebbe, infatti, di confermare lo schieramento con Jovetic centravanti, vi-sto che anche i difensori centrali della La-zio sono forti fisicamente, ma non partico-larmente veloci, soprattutto se a fianco di Andrè Dias giocherà il recuperato Biava. Però è possibile che Mihajlovic ripropon-ga Silva al centro dell’attacco, pronto a cambiare in corsa.Difficile anche pensare ad un’esclusione di Vargas, decisivo contro il Parma, ma Lazzari è pronto al rientro e, col peruvia-

no non ancora al 100%, è possibile che il tecnico serbo abbia in mente una staffet-ta tra i due. A centrocampo, confermato Behrami al centro della mediana davanti alla difesa, con Montolivo che si sposta interno di centrocampo a destra. Cerci ha smaltito i postumi dell’influenza e sarà re-golarmente in campo nel suo derby per-sonale. Tra i biancocelesti, se Biava non recupe-rerà, Diakite dovrebbe prendere il suo po-sto al centro della difesa. Per Reja molti meno dubbi a centrocampo e in avanti, dove Hernanes alle spalle di Cissè e Klo-se sono ormai una certezza.

FIORENTINA 4-3-3 Boruc – Cassa-ni, Gamberini, Natali, Pasqual – Montolivo, Behrami, Lazzari – Cerci, Silva, Jovetic.

LAZIO 4-3-1-2 Marchetti – Konko, Diakite, Dias, Radu – Gonzalez, Ledesma, Brocchi – Hernanes – Cissè, Klose.

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Page 12: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

A 1a GIORnATA R 29.01.12

Atalanta-CesenaBologna-RomaCagliari-Milan

Inter-LecceLazio-ChievoNapoli-Genoa

Novara-PalermoParma-Catania

Siena-FiorentinaUdinese-Juventus

A 11.09.11 2a GIORnATA R 01.02.12

0 0 Catania-Siena1 3 Cesena-Napoli2 2 Chievo-Novara2 0 Fiorentina-Bologna2 2 Genoa-Atalanta4 1 Juventus-Parma0 2 Lecce-Udinese2 2 Milan-Lazio4 3 Palermo-Inter1 2 Roma-Cagliari

A 18.09.11 3a GIORnATA R 05.02.12

1 0 Atalanta-Palermo0 2 Bologna-Lecce2 1 Cagliari-Novara1 0 Catania-Cesena0 0 Inter-Roma1 2 Lazio-Genoa3 1 Napoli-Milan2 1 Parma-Chievo0 1 Siena-Juventus2 0 Udinese-Fiorentina

A 21.09.11 4a GIORnATA R 12.02.12

1 2 Cesena-Lazio1 0 Chievo-Napoli3 0 Fiorentina-Parma3 0 Genoa-Catania1 1 Juventus-Bologna1 2 Lecce-Atalanta1 1 Milan-Udinese3 1 Novara-Inter3 2 Palermo-Cagliari1 1 Roma-Siena

A 25.09.11 5A GIORnATA R 19.02.12

2 1 Atalanta-Novara1 3 Bologna-Inter0 0 Cagliari-Udinese1 1 Catania-Juve2 1 Chievo-Genoa0 0 Lazio-Palermo1 0 Milan-Cesena0 0 Napoli-Fiorentina0 1 Parma-Roma3 0 Siena-Lecce

A 02.10.11 6A GIORnATA R 26.02.12

Cesena-ChievoFiorentina-Lazio

Inter-NapoliJuventus-MilanLecce-Cagliari

Novara-CataniaPalermo-SienaParma-GenoaRoma-Atalanta

Udinese-Bologna

A 16.10.11 7A GIORnATA R 04.03.12

Atalanta-UdineseCagliari-SienaCatania-Inter

Cesena-FiorentinaChievo-Juventus

Genoa-LecceLazio-Roma

Milan-PalermoNapoli-Parma

Novara-Bologna

A 23.10.11 8A GIORnATA R 11.03.12

Bologna-LazioCagliari-Napoli

Fiorentina-CataniaInter-Chievo

Juventus-GenoaLecce-Milan

Parma-AtalantaRoma-PalermoSiena-Cesena

Udinese-Novara

A 26.10.11 9A GIORnATA R 18.03.12

Atalanta-InterCesena-CagliariChievo-Bologna

Genoa-RomaJuve-FiorentinaLazio-CataniaMilan-Parma

Napoli-UdineseNovara-Siena

Palermo-Lecce

A 30.10.11 10A GIORnATA R 25.03.12

Bologna-AtalantaCagliari-LazioCatania-Napoli

Fiorentina-GenoaInter-JuventusLecce-NovaraParma-Cesena

Roma-MilanSiena-Chievo

Udinese-Palermo

A 06.11.11 11A GIORnATA R 01.04.12

Atalanta-CagliariCesena-Lecce

Chievo-FiorentinaGenoa-InterLazio-ParmaMilan-Catania

Napoli-JuventusNovara-Roma

Palermo-BolognaUdinese-Siena

A 20.11.11 12A GIORnATA R 07.04.12

Bologna-CesenaCatania-Chievo

Fiorentina-MilanGenoa-NovaraInter-Cagliari

Juventus-PalermoNapoli-Lazio

Parma-UdineseRoma-Lecce

Siena-Atalanta

A 27.11.11 13A GIORnATA R 11.04.12

Atalanta-NapoliCagliari-BolognaCesena-GenoaLazio-JuventusLecce-CataniaMilan-Chievo

Novara-ParmaPalermo-Fiorentina

Siena-InterUdinese-Roma

A 04.12.11 14A GIORnATA R 15.04.12

Bologna-SienaCatania-CagliariChievo-AtalantaFiorentina-Roma

Genoa-MilanInter-Udinese

Juventus-CesenaLazio-NovaraNapoli-Lecce

Parma-Palermo

A 11.12.11 15A GIORnATA R 22.04.12

Atalanta-CataniaBologna-MilanCagliari-ParmaInter-Fiorentina

Lecce-LazioNovara-Napoli

Palermo-CesenaRoma-Juventus

Siena-GenoaUdinese-Chievo

A 18.12.11 16A GIORnATA R 29.04.12

Catania-PalermoCesena-Inter

Chievo-CagliariFiorentina-AtalantaGenoa-Bologna

Juventus-NovaraLazio-Udinese

Milan-SienaNapoli-RomaParma-Lecce

Page 13: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

A 27.11.11 13A GIORnATA R 11.04.12

Atalanta-NapoliCagliari-BolognaCesena-GenoaLazio-JuventusLecce-CataniaMilan-Chievo

Novara-ParmaPalermo-Fiorentina

Siena-InterUdinese-Roma

A 04.12.11 14A GIORnATA R 15.04.12

Bologna-SienaCatania-CagliariChievo-AtalantaFiorentina-Roma

Genoa-MilanInter-Udinese

Juventus-CesenaLazio-NovaraNapoli-Lecce

Parma-Palermo

A 11.12.11 15A GIORnATA R 22.04.12

Atalanta-CataniaBologna-MilanCagliari-ParmaInter-Fiorentina

Lecce-LazioNovara-Napoli

Palermo-CesenaRoma-Juventus

Siena-GenoaUdinese-Chievo

A 18.12.11 16A GIORnATA R 29.04.12

Catania-PalermoCesena-Inter

Chievo-CagliariFiorentina-AtalantaGenoa-Bologna

Juventus-NovaraLazio-Udinese

Milan-SienaNapoli-RomaParma-Lecce

A 08.01.12 17A GIORnATA R 02.05.12

Atalanta-MilanBologna-CataniaCagliari-Genoa

Inter-ParmaLecce-Juventus

Novara-FiorentinaPalermo-NapoliRoma-ChievoSiena-Lazio

Udinese-Cesena

A 15.01.12 18A GIORnATA R 06.05.12

Catania-RomaCesena-NovaraChievo-PalermoFiorentina-LecceGenoa-Udinese

Juventus-CagliariLazio-Atalanta

Milan-InterNapoli-BolognaParma-Siena

A 22.01.12 19A GIORnATA R 13.05.12

Atalanta-JuveBologna-Parma

Cagliari-FiorentinaInter-Lazio

Lecce-ChievoNovara-Milan

Palermo-GenoaRoma-CesenaSiena-Napoli

Udinese-Catania

Punti Totale Casa Fuori CasaSQUADRE Pt G V N P R S Pt G V N P R S Pt G V N P R SJuventus 8 4 2 2 0 7 3 4 2 1 1 0 5 2 4 2 1 1 0 2 1Udinese 8 4 2 2 0 5 1 3 1 1 0 0 2 0 5 3 1 2 0 3 1Genoa 7 4 2 1 1 8 5 4 2 1 1 0 5 2 3 2 1 0 1 3 3Napoli 7 4 2 1 1 6 3 4 2 1 1 0 3 1 3 2 1 0 1 3 2FIORENTINA 7 4 2 1 1 5 2 6 2 2 0 0 5 0 1 2 0 1 1 0 2Palermo 7 4 2 1 1 7 6 6 2 2 0 0 7 5 1 2 0 1 1 0 1Cagliari 7 4 2 1 1 6 5 4 2 1 1 0 2 1 3 2 1 0 1 4 4Chievo 7 4 2 1 1 6 5 7 3 2 1 0 5 3 0 1 0 0 1 1 2Siena 5 4 1 2 1 4 2 3 2 1 0 1 3 1 2 2 0 2 0 1 1Lazio 5 4 1 2 1 5 5 1 2 0 1 1 1 2 4 2 1 1 0 4 3AS Roma 5 4 1 2 1 3 3 1 2 0 1 1 2 3 4 2 1 1 0 1 0AC Milan 5 4 1 2 1 5 6 5 3 1 2 0 4 3 0 1 0 0 1 1 3Catania 5 4 1 2 1 2 4 5 3 1 2 0 2 1 0 1 0 0 1 0 3Atalanta 4 4 3 1 0 7 4 6 2 2 0 0 3 1 4 2 1 1 0 4 3Novara 4 4 1 1 2 7 7 3 1 1 0 0 3 1 1 3 0 1 2 4 6Inter 4 4 1 1 2 7 8 1 1 0 1 0 0 0 3 3 1 0 2 7 8Lecce 3 4 1 0 3 3 7 0 2 0 0 2 1 4 3 2 1 0 1 2 3Parma 3 4 1 0 3 3 9 3 2 1 0 1 2 2 0 2 0 0 2 1 7Bologna 1 4 0 1 3 2 8 0 2 0 0 2 1 5 1 2 0 1 1 1 3Cesena 0 4 0 0 4 2 7 0 2 0 0 2 2 5 0 2 0 0 2 0 2

cLASSIFIcA SERIE A

4 Palacio R. (Genoa),3 cavani E. (napoli), denis G. (Atalanta), di natale A. (Udinese), Giovinco S. (Parma), Miccoli F. (Palermo), Milito d. (Inter),

2 calaio’ E. (Siena), cerci A. (Fiorentina), conti d. (cagliari), jovetic S. (Fiorentina), Klose M. (Lazio), Moralez M. (Atalanta), Moscardelli d. (chievo), Osvaldo d. (Roma), Pellissier S. (chievo), Rigoni M. (novara),1 Aquilani A. (Milan), Basta d. (Udinese), Bergessio G. (catania), Bertolo n. (Palermo), cambiasso E. (Inter), campagnaro h. (napoli), cassano A. (Milan), cigarini L. (Atalanta), cisse’ d. (Lazio), constant K. (Genoa), de Rossi d. (Roma), destro M. (Siena), diamanti A. (Bologna), El Kabir M. (cagliari), El Shaarawi S. (Milan), Forlan d. (Inter), Giacomazzi G. (Lecce), Gilardino A. (Fiorentina), Grossmuller c. (Lecce), Guana R. (cesena), hamsik M. (napoli), hernandez A. (Palermo), hernanes A. (Lazio), Ibrahimovic Z. (Milan), Isla M. (Udinese), Krasic M. (juventus), Kucka j. (Genoa), Larrivey j. (cagliari), Lavezzi E. (napoli), Lichtsteiner S. (juventus), Lucio F. (Inter), Marchisio c. (juventus), Marianini F. (novara), Matri A. (juventus), Maxi Lopez G. (catania), Meggiorini R. (novara), Mesbah d. (Lecce), Mesto G. (Genoa), Morimoto T. (novara), Mutu A. (cesena), nainggolan R. (cagliari), Paci M. (novara), Paloschi A. (chievo), Pazzini G. (Inter), Pepe S. (juventus), Pinilla M. (Palermo), Porcari F. (novara), Portanova d. (Bologna), Schelotto E. (Atalanta), Sculli G. (Lazio), Seedorf c. (Milan), Thereau c. (chievo), Thiago Ribeiro c. (cagliari), Veloso M. (Genoa), Vidal A. (juventus), Vitiello R. (Siena), Vucinic M. (juventus), Zahavi E. (Palermo)

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Page 14: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

STADIO2 ottobre 2011 Fiorentina - Lazio14

Tutti pensavano potesse essere solo un fuoco di

paglia, ma già nel pre-cam-pionato la Lazio si presentava ai

suoi tifosi con intenti precisi in chia-ve mercato e con l’obiettivo di tornare tra le protagoniste del campionato. Risultato? Ottimi acquisti e una nuova pretendente per la zona alta della classifica. Klose, Cissè, Marchetti, Konko, sono solo alcuni dei nuovi innesti della squadra guidata da Reja. Una squadra rafforzata rispetto all’anno prece-dente, un mix perfetto di giocatori di qualità e quantità. Un avvio spettacolare a San Siro nel tempio dei campioni in carica del Milan, dove la partita è finita con un pareggio e una prova notevole, che ha confermato le aspet-tative degli addetti ai lavori e ha stabilito che la squadra romana può giocarsela con chiunque. Poi il tonfo col Genoa, la vittoria

in quel di Cesena e un nuovo pareg-gio in casa con il Palermo, hanno portato la squadra biancoceleste ad accumulare 5 punti nella classifica generale, alle spalle della squadra di Mihajlovic che di punti ne ha ben 7 e occupa la seconda posizione. Quel-la che arriverà domenica al Franchi sarà una squadra solida, con molta esperienza; una squadra che ha tro-vato gli equilibri in una difesa balleri-na, ma che a centrocampo ha ancora dei misteri da risolvere. Da qualsiasi punto di vista si osservi, Fiorentina-Lazio rappresenta una sfida che alla sesta di campionato non può dettare verdetti de-finitivi, ma senza dubbio deve essere una prova per misurare i limiti di entrambe le squadre. Limiti che

nella formazione di Reja si possono individuare in un centrocampo dove la con-vivenza tra Ledesma, Ma-tuzalem e Cana è destinata a finire, con quest’ultimo che dovrebbe lasciare il posto a un Brocchi meno statico e più incursore. Il 4-3-1-2 che il tecnico laziale schie-

rerà presumibilmente al Franchi, presenta un punto debole: Hernanes. Il giocatore, in questo periodo non rappresenta nemmeno un parente lontano del talento che ha tra-

scinato la squadra di Lolito nella scorsa stagione. La condizione fi-sica che ha il fantasista biancoce-leste non è delle migliori. Bisogna prestare molta attenzione, invece, a Cissè: un’autentica spina nel fianco delle difese, ottimo uomo squadra, che ha dimostrato gran-de feeling con Klose. Ed ecco l’uomo da temere. L’attaccante tedesco, già autore di due gol, si candida come pretendente alla vittoria nella classifica marcato-ri. Un altro tallone d’Achille del-la squadra di Reja, però, è rap-

presentato dall’assenza sulla fascia sinistra di un vero mancino, a causa dell’infortunio di Mauri. La Lazio punterà sulla circolazione della palla e le ripartenze. Per impedirglielo, la Fiorentina dovrà aggredirla e non conce-dere spazio. Il compito dell’undici gigliato sarà quello di fare la partita. Una vittoria con una squadra come la Lazio accrescerebbe senza dubbio l’autostima dei giocatori viola e potrebbe accendere nuovamente gli animi e i sogni dei tifosi.

AGGREdIAMOLI ma occhio a Klose e cissèl’avvErsariodi Alfredo Verni

Questo non vuole essere un trattato sulla moderna terapia basata sul solo intervento delle mani, ma un chia-rimento per portare a conoscenza i benefi ci che le manipolazioni e la mo-bilizzazione possono portare allʼorga-nismo. Il non saperlo non è certo una colpa, ma il risultato della tendenza delle nostre istituzioni ad ignorare, se

non addirittura ad ostacolare, le tecni-che che senza fare ricorso ai farmaci, intervengono con successo se praticate da persone seriamente preparate. Per ottenere il massimo risultato ho adottato un “metodo” frutto di studi ed esperienza, che si avvale di un insieme di discipline orientali ed occidentali.

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Page 15: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

STADIO15

Tutti pazzi per MOnTOLIVOSpaventarsi per qualche messaggio anonimo su Facebook è certamente eccessivo, ma chissà perché tutto quello che riguarda Montolivo è de-stinato, non tanto e non solo a Firen-ze, ad essere ingigantito. Il povero tifoso viola costretto a seguire le ge-sta della sua squadra dalla tv, infat-ti, sa già che nei canali nazionali, in chiaro, digitali o satellitari che siano, Fiorentina significa sempre e soltanto “il caso Montolivo”. Il giocatore viene inquadrato migliaia di volte prima, du-rante e dopo la partita per cercare di coglierne sfumature di espressione delle quali, tra l’altro, non è maestro. I commenti sono sempre orientati a “come reagirà Montolivo” o “come ha reagito Montolivo”, se ci sono per lui fischi o applausi e qual è l’atteggia-mento di compagni e mister nei suoi confronti. Lasciatemelo dire: non se ne può proprio più, soprattutto con-siderando il fatto che a tutto questo straordinario interesse corrispondono invece prestazioni normali, espressio-ni normali e un rendimento, quindi, del tutto in linea con le caratteristiche del giocatore. Montolivo, per usare una metafora, è una bravissima ballerina

di fila, magari di prima fila, e non una star. Per questo è comprensibile che voglia stare in una compagnia di bal-lo importante con la quale si possano girare i teatri più prestigiosi senza che a lui venga chiesto quello che non sa fare, e cioè essere quello che ne de-termina le sorti, nel bene e nel male. Detto questo, lascerei a Mihajlovic la valutazione se schierarlo o no, nella speranza che non sia una picca, né in un verso, né nell’altro. Sinceramente, e concluso sull’argo-mento, non mi sono piaciuti neanche i toni di Cognigni, e non capisco questo tentativo di mettere il calciatore in ul-teriore difficoltà. Non vorrei che si trattasse della clas-sica “captatio benevolentiae” (un po’ di latino prima della sfida a Lotito ci vuole) nei confronti di una tifoseria che è, anche con qualche motivo, freddina nei confronti del Presidente viola. I toni complessivi delle esternazioni di Cognigni mi sembrano di questo tipo, ma dico per lui quello che ho detto di Mihajlovic qualche settimana fa: non è guardando al passato che ci si costru-isce il futuro. L’allenatore, e Napoli ne è la dimostrazione, lo ha capito.

la 25a oradi Luca Caneschi

E’ stato uno dei campioni che nel 1955/56 portarono la Fiorentina di Fulvio Bernardini alla conquista del primo scudetto. Ma è stato anche il giocatore che con il suo gol in fina-le ha regalato alla Lazio di Fulvio Bernardini il primo successo della sua storia, ovvero la Coppa Italia

del 1958. Maurilio Prini, scompar-so nell’aprile di due anni fa, è sta-to protagonista con entrambe le squadre, ma il suo cuore è sempre rimasto legato alla Fiorentina, dove era arrivato dall’Empoli nell’esta-te del 1952. Diventò titolare solo nella stagione del tricolore viola,

complice anche l’infortunio dell’ala sinistra Bizzarri alla prima giorna-ta di campionato (ma alla sorte il giocatore delle Sieci aveva pagato abbondantemente dazio perché per la rottura del ginocchio aveva saltato tutta la stagione preceden-te). Dopo aver provato alcune so-luzioni per supplire all’assenza di Bizzarri (la mezzala Gratton sulla fascia con Mazza a centrocampo), Bernardini, alla quinta giornata, nel derby dell’Appennino a Bologna in-serì Prini. Il giocatore della Sieci fu schierato in copertura, da “tornan-te”, consentendo così a Montuori di giocare in posizione più avanzata. La Fiorentina quel giorno vinse per 2-0 e convinse il suo allenatore del-la bontà della scelta operata. Prini non perse più il posto da titolare, neppure dopo la guarigione di Biz-zarri. Così collezionò 26 gettoni di presenza, realizzando 6 reti. Andò a segno contro tutte le big del cam-pionato, Milan, Juventus e Inter. Fu convocato anche in Naziona-le, disputando tre incontri. Prini fu decisivo anche nella stagione suc-cessiva, siglando tra l’altro il gol del successo viola a Belgrado contro la

Stella Ros-sa nella se-mifinale d’an-data di Coppa dei Campioni (quella di ritorno a Fi-renze terminò 0-0). E’ rimasto alla Fiorentina fino all’estate del 1958 (65 presenze complessive in campionato con 9 reti all’attivo), quando passò alla Lazio insieme a Fulvio Bernardini. Il 24 settem-bre di quello stesso anno affrontò a Roma, per ironia della sorte, la sua ex squadra nella finale, in gara unica, di Coppa Italia. Nella forma-zione biancazzurra fu schierato dal suo allenatore con la consueta ca-sacca numero undici. L’ala destra della Lazio era Bizzarri, un altro ex, grazie al cui infortunio Prini era di-ventato titolare della Fiorentina. Fu il giocatore delle Sieci a realizzare l’unico gol della partita che consen-tì alla formazione biancazzurra di iscrivere per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro della Coppa Italia. Prini rimase a Roma fino alla stagione 1961/62, ma il suo cuore ha continuato fino all’ultimo a batte-re per la sua Fiorentina.

PRInI, cuore viola anche in biancazzurro il PErsonaggiodi R. Lopez Pegna

Page 16: Brivido Sportivo Speciale Fiorentina - Lazio

STADIO2 ottobre 2011 Fiorentina - Lazio16Radio Senza FiltronUOVA STAGIOnE

“…successo, sei falso pure tu”. Aveva

ragione il buon Renato Zero, canzone del ’91, “Accade” che abbiamo appena ascoltato. E con questa canzone si apre uf-ficialmente la nuova stagione di Radio Senza Filtro. Charlie è an-cora qui con voi, per raccontarvi tutto quello che accade, o che vogliamo che accada, sulla Fio-rentina. E come sempre per due ore di fila vi terrà compagnia. Volevo però fare una premessa. Molte cose sono cambiate all’in-terno della Radio. Quasi tutto lo staff ha deciso di andarsene o è stato allontanato, ognuno per i suoi motivi. Ma colgo l’occa-sione, perché tanto so che mi stanno ascoltando, di fare un saluto a tutti loro. Sia che stiano vendendo depuratori d’acqua, che facciano finta di studiare, che tengano a bada cani e gatti, o che si perdono tra un mercato,

una casa e una pialla. Poco im-porta se c’è chi ancora mi chia-ma, chi alla fine mi odia e chi è troppo occupato per una cena. Tutti loro sono stati per me mol-to importanti per arrivare fin qui e per diventare quello che sono adesso. Un abbraccio…E anche questa è fatta. Scusate il sospiro, per fortuna sono in ra-dio e non mi potete vedere. Jerry mandiamo la pubblicità!<<Sei giovane, ambizioso, pieno di entusiasmo e vuoi guadagnare il giusto? Radio Senza Filtro sta cercando proprio te! Speaker, inviati radiofonici, venditori, ma-gazzinieri, pulizie. Scegli il ruolo adatto a te! Vieni a far parte di un gruppo vincente! Per info, chia-ma il 339 8554068>>.Finalmente una buona notizia. Il progetto Cittadella Viola c’è. E l’ha scelto addirittura il Comune. Forse riuscirò prima di morire ad andare allo stadio mentre c’è il di-

luvio universale e ad urlare sen-za bagnarmi. Forse. Perché poi c’è la storia dei volumi x, dei me-tri quadri, dei parcheggi, dell’ae-roporto, del mercato, dei camion e della burocrazia. Insomma, è ancora un forse, ma magari di-venterà realtà. Purtroppo non si fanno le Coppe quest’anno, quin-di la settimana passa inevitabil-mente più lenta. Dopo la bella prestazione di Napoli c’è un altro test importante: la Lazio. E allo-ra evitiamo le polemiche di inizio autunno, dovute a gestioni errate di certe situazioni. Smettiamo di andare sui giornali a straparlare senza attaccare troppo il cervello e la bocca. E tifosi, smettiamo di fischiare Montolivo. Come deve andare andrà, vediamo di riem-pire uno stadio sempre più vuo-to, soprattutto domenica. Perché proprio lì ci sarà un giocatore che deve essere fischiato. Uno sopra gli altri. Chi? Ve lo dico dopo la

pubb l i c i -tà…<<Sei gio-vane, ambi-zioso, pieno di entusiasmo e vuoi guadagnare il giu-sto? Radio Senza Filtro sta cercando proprio te! Speaker, inviati radiofonici, venditori, ma-gazzinieri, pulizie. Scegli il ruolo adatto a te! Vieni a far parte di un gruppo vincente! Per info, chia-ma il 339 8554068>>.Klose! Ecco chi! Quello che ab-biamo visto esultare al novan-tesimo più recupero per un fuo-rigioco di più di due metri. Uno schifo del calcio in diretta mon-diale. Con Platini che se la rideva accanto a Della Valle e con Ovre-bo che ha dato la spinta verso la distruzione del progetto di pran-delliana fattura. State uniti, cari tifosi, e pensate che è la Fiorenti-

sEnza filtrodi Federico Pettini

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STADIO17

na che viene prima di tutto. E stia unito lo spogliatoio nonostante tutto quello che sta continuando a succedere. Perché ti possono dividere in due squadre, fare i gruppetti e trovare magari i ca-pigruppo, ma l’obiettivo deve es-sere sempre lo stesso. Portare in alto la Fiorentina. Come Jerry? Ah, pubblicità…<<Sei giovane, ambizioso, pieno di entusiasmo e vuoi guadagna-re il giusto? Radio Senza Filtro sta cercando proprio te! Spea-ker, inviati radiofonici, venditori, magazzinieri, pulizie. Scegli il ruolo adatto a te! Vieni a far parte di un gruppo vincente! Per info, chiama il 339 8554068>>.Siamo arrivati agli sgoccioli di questa nostra prima trasmissio-ne. E volevo fare un encomio al giocatore del momento. No, non è Cerci. Ne parlano tutti e la te-sta è rimasta la solita dello scor-so anno. Neanche Jovetic, fin da giugno eletto a trascinatore di questa squadra. E nemmeno nonno Natali, che comanda con Gamberini una difesa che ha preso solo due gol. E’ Pasqual l’uomo del momento. Tornato ai grandi livelli, senza troppe pole-

miche, delle stagioni con Toni, quando il suo sinistro era spesso assist per l’ex numero 30 viola. Ma l’aspetto più positivo dell’ini-zio di stagione sono le capacità difensive, nettamente migliorate rispetto agli ultimi anni. Insom-ma, la partita con la Lazio potrà farci avere delle belle conferme o farci sprofondare nuovamente nei cattivi pensieri. L’importan-te è che continui a sventolare il labaro viola e che tutti lo portino nel cuore con orgoglio. Bene, per oggi il tempo a nostra disposizio-ne è finito. Vi lascio con un ca-polavoro del duca bianco David Bowie, “Heroes”. Alla prossima!Un rapido saluto a Jerry in ca-bina di regia. E poi giù lungo le scale. Non è arrivato neanche a metà tragitto che sente una voce familiare sul pianerottolo. “Charlie! Ti vogliono in direzio-ne!”.La mano passa sul viso, sconso-lato. “Arrivo, direttore Calderone. Arrivo”.Salgono insieme le scale che portano sull’attico dove ci sono gli uffici della direzione. Prima di entrare, il direttore gli mette una mano sulla spalla.

“Stai sereno…”. Poi Charlie en-tra in uno stanzone buio. Pochi passi e una luce gli viene puntata addosso. Un’ombra quasi gigan-tesca inizia a parlare.“Abbiamo deciso una cosa per lei, Charlie. Una cosa che cam-bierà il modo di lavorare all’in-terno della nostra azienda e un definitivo salto di qualità per lei e tutta la struttura”. Continuava a parlare mentre batteva il pugno sulla scrivania. Poi silenzio. Non si sa se per una pausa ad effetto o una smorfia di dolore.Da una sedia, arriva una forte voce femminile. Charlie, ancora in attesa delle notizia tanto atte-sa e un po’ stanco della giorna-ta, chiude debolmente gli occhi. Al suo risveglio si ritrova in un palazzo medievale, centinaia di persone vestite in festa. Lui vesti-to come un nobile, inginocchiato a quelli che potevano sembrare un re e una regina. Appena spo-stato dietro di loro un vescovo, secco e allampanato, con gli oc-chialini poggiati sul naso che re-citava non si sa quale preghiera. La regina poi si muove appena, impugna una spada e proclama: “Davanti a questa corona, a que-

sta Chiesa e al popolo, nomino te, Ser Charles da Peretola, nuo-vo cavaliere del Sacro Regno del Brivido Unito… mi senti Charles, Charlie Charlie!. Charlie ha una leggera scossa e si riprende. La voce femmini-le ancora nell’ombra continua a parlare.“Ha capito bene? Ora per noi è un uomo azienda e dovrà com-portarsi come tale”. Detto que-sto, Charlie prende la porta e esce senza far rumore, con il dubbio che quella sedia altro non sia che una poltrona in pelle umana.“Direttore vieni, ho bisogno di un giro in moto”.“Va bene, Charlie, ma se vai ve-loce ti stronco in due”.“Certo, certo direttore Caldero-ne”.Scendono insieme le scale, la moto è parcheggiata proprio di fianco all’uscita. Indossato il casco e dopo il primo rombo di motore, Charlie schizza via nel traffico della città. E mentre il di-rettore impreca alle sue spalle, lui canticchia tra se e se: “…and we can be heroes, just for one day”.

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STADIO2 ottobre 2011 Fiorentina - Lazio18“BUndU già campione europeo

a Roma, MA... ” Manca poco, ormai,

al giorno del grande match di pugilato tra Leonard

Bundu e Daniele Petrucci che si terrà al Mandela Forum di Fi-renze, venerdì 4 novembre 2011. Due pugili che si affronteranno per la seconda volta, a distanza di poco più di quattro mesi dall’incon-tro di Roma, per cercare di con-quistare l’ambitolo titolo Europeo dei pesi welter. Due pugili imbat-tuti. Un romano e un fiorentino. Saranno ancora loro a illuminare il palcoscenico della boxe italiana. E allora, riflettori accesi sui due cam-pioni. E chi meglio di un campione del mondo come Patrizio Oliva, che ha avuto modo di conosce-re entrambi sia umanamente che professionalmente, ci poteva dare un’opinione sul match? Patrizio, ha visto il match di Roma tra Leonard Bundu e Daniele Pe-trucci?“Sì, certo che l’ho visto. È stato un gran bel match, combattuto. Chiaramente quel colpo alla testa ricevuto da Bundu ha compromes-so tutto. L’incontro, però, era ancora aperto”. Che pensa di Pe-trucci, l’avversa-rio di Bundu? “Ho sempre a p p r e z z a t o Petrucci come atleta. Ti dico

che quando ero allenatore della Nazionale lo volevo, l’ho convo-cato, ma non l’ho messo subito in squadra perché avevo due wel-ter in quel periodo molto forti che erano Bundu e Paris. Comunque l’avevo già visto che aveva delle grandi qualità. Petrucci è un pugi-le molto semplice, ma allo stesso tempo molto redditizio sul ring. Ha carattere, non si tira indietro nella lotta. Tornando al match di Roma, ad un certo punto, col passare dei round, aveva preso le misure a Le-onard e il match, ripeto, era ancora aperto”.Che sensazione ha avuto, nel momento in cui l’arbitro ha de-cretato la fine anticipata del match? “Per me, nel momento in cui l’arbi-tro ha interrotto l’incontro, ai punti era in vantaggio Leo, anche se per poco, ma lo era”.L’ambiente romano, quindi, ha condizionato il match? “Indubbiamente i giudici un certo condizionamento l’hanno avuto. Succede sempre e dappertutto ai giudici, ma non agli atleti. Perso-

nalmente, per esempio, non mi sono mai fatto condi-

zionare dal combattere in casa di un avver-sario. Io, quando mi veniva chiesto se la location mi avrebbe suggestionato, ho sempre risposto: - E chi se ne frega! Io sono più forte -. Un

po’ come nel calcio, soprattutto oggi. Chi

l’ha detto

che se giochi in casa devi avere un atteggiamento diverso da quel-lo che metti in campo in trasferta? In casa devo attaccare e fuori mi devo difendere ma perché? Non ho mai capito questa filosofia. Se io sono più forte, gioco - o com-batto - nella stessa maniera sia in casa, che fuori”. Se l’è chiesto come sarebbe an-dato a finire il match di Roma se non fosse stato interrotto per quell’ematoma vistoso appar-so e cresciuto col passare dei round sulla testa di Bundu e pro-vocato dalla testata di Petrucci alla seconda ripresa? “Con molta onestà: poteva vincere Leo nella stessa percentuale che avrebbe potuto vincere Petrucci, perché alla distanza Leo stava ini-ziando ad avere difficoltà nel gesti-re il match e, come ho già detto, Daniele stava prendendo le misure al pugile fiorentino. Certo, la testa-ta involontaria di Petrucci a Bundu ha fatto sì che il match venisse interrotto anzitempo e, in quel mo-mento, Leo era in vantaggio. Lo ripeto, per me avrebbe potuto es-sere decretato già campione”. Cos’ha Bundu in più di Petruc-ci?“Leo è più esplosivo di Petrucci, però entrambi hanno un caratte-raccio, nel senso che nessuno dei due si tira indietro”. Il 4 novembre è attesa la replica del match. Questa volta a Firen-ze. Cosa si aspetta? Lo stesso copione di Roma? “Più o meno si. Sarà ancora un match molto aperto e tutto dipen-derà da come entrambi affronte-ranno l’incontro. Sarà interessante capire se Leo sarà condizionato in positivo dal fatto che combatte in casa e avrà un piglio più aggres-sivo, se Petrucci si farà suggestio-nare dall’ambiente. Dipenderà dal loro approccio, insomma. Resta il fatto che sarà un incontro fotocopia di quello visto a Roma: combattuto e aperto, tra due pugili forti e im-battuti”.Se Leonard dovesse conquista-re il titolo Europeo… “Leo ha perso tempo. Secondo me avrebbe potuto e dovuto combatte-re per il titolo Europeo già quattro anni fa. Ha disputato il Mondiale gente che non vale un cavolo e

Leo, che le qualità per ambire a certi traguardi le ha sempre avute, ha perso troppo tempo. Del resto, nel pugilato inizi ad essere qualcu-no dopo che ti sei messo in tasca il titolo di campione europeo e mon-diale. Gli altri titoli servono solo per fare lavorare gli organizzatori, ma per salire nelle classifiche mondia-li servono altre vittorie. Se tu sei campione della comunità europea non sei nessuno. Se sei campione internazionale, non sei nessuno. Se sei campione intercontinentale, non sei nessuno. Con questi titoli, nella classifica mondiale non sei neanche ventesimo. Con un titolo Europeo, invece, vedi che classifi-ca avrai…”E lei dice che è tardi per sognare ancora?“Doveva farlo prima. Però lo spero per lui, perché ho davvero gran-de stima e affetto nei confronti di Leo. Gli voglio bene e ho talmente tanta fiducia in Bundu che con me sarebbe arrivato al Mondiale dopo un anno di professionismo. Te lo garantisco”.Le caratteristiche di Leonard Bundu: ce le riassume? “Bundu deve fare il fighter, perché ha tutte le capacità e le caratteristi-che per poterlo fare. L’unica cosa che non deve fare è il pugile tecni-co. Non è cosa sua. Leo è un cane randagio sul ring, uno che ti man-gia vivo. Ogni pugile deve avere le sue caratteristiche”.Cosa pensa del fatto che siano due italiani a lottare per il titolo Europeo dei pesi welter? “È una cosa molto bella per il pu-gilato nostrano, anche perché stia-mo parlando - in questo caso - di due pugili di valore assoluto. Penso anche che sia importante perché si deve rivalutare il titolo italiano. Tutti questi titoli internazionali hanno di-strutto l’attività nazionale, oltre ad essere prese di giro per i ragazzi. Personalmente sono più contento che si dica che un pugile è cam-pione italiano, piuttosto che inter-nazionale. Riflettiamo. In un titolo internazionale tra un italiano e un argentino (per esempio), vai a ve-dere la composizione della giuria: tutti italiani. Ha credibilità? Questo dimostra quanto il titolo abbia poco valore. Credo vada restituita la giu-sta importanza al titolo italiano”.

niente Pauradi Michela Lanza

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STADIO19

PRIMAVERAcon il Genoa è di nuovo 1-1

La Fiorentina Primavera ha scoperto, sabato scorso contro il Parma, che questo girone di campionato è quanto mai equilibrato. Nessu-na superiorità schiacciante, nessuna squadra cuscinetto. La quarta giornata di campionato si gioca nel turno infrasettimanale di mercoledì 28 settembre, prima dello stop causa qualificazio-ni agli Europei Under 19 in Svezia. La squadra viola è impegnata nel sintetico di Lavagna con-tro il Genoa e presenta subito delle defezioni importanti in formazione. Mancano Gustavo Campanharo, infortunato al ginocchio e tornato in Brasile, e Daniel Agyei, probabilmente bloc-cato da un dolore muscolare. Mister Leonardo Semplici si vede quindi costretto a sfoggiare un inedito 4-3-3 con Baccarin ad affiancare Salifu e Panatti nel centrocampo rimaneggiato. Il cal-do estivo di Genova rallenterà gli sviluppi del-le azioni per tutti e novanta i minuti, rendendo meno interessante e a tratti noioso il match, so-prattutto nella prima mezz’ora. Il gioco ristagna a centrocampo, dove le uniche idee di manovra sono i lanci lunghi agli attaccanti come Acosty e Babacar che di certo fanno della velocità il loro punto forte, ma che non sempre riescono ad agganciare. Il giochetto infatti dura poco, il Genoa capisce e si procura la prima occasione da gol in contropiede, quindi il centrocampista Said prende in pieno la traversa. Il primo tempo si spenge su una punizione di Babacar d’inter-no destro dal limite dell’area che sfiora il palo e lo stesso senegalese che accusa problemi di stomaco. In panchina è rientrato dalla squalifi-ca l’attaccante Jackson Da Silva pronto a so-stituirlo, ma entrambe le squadre rientrano in campo per la seconda frazione di gioco con le stesse formazioni. E inizia la sinfonia di un certo Maxwell Boadu Acosty, già anticipata nelle tre precedenti partite. E’ lui il protagonista assoluto di questa squadra, ancora una volta il ghanese

classe ‘91 mette in campo l’evidente strapotere fisico e tecnico. E’ l’uomo in più a tutti gli effetti. Segna il gol del vantaggio al 54’ minuto con un tocco delizioso nell’angolino basso su assist di Babacar (è il quarto gol in quattro partite). Crea azioni, ripiega, torna a difendere, sulla fascia sembra essere in motorino. Peccato che a fine partita si faccia espellere per un colpo inten-zionale con il gomito al collo di un avversario, un gesto che, se evitato, gli avrebbe portato un bell’8 in pagella. Però non sono tutte rose e fiori, la Fiorentina si adagia sul vantaggio, il Genoa ci crede diventa aggressivo e infatti pareggia al 75’ con un colpo di testa di Sampirisi, lasciato solo in mezzo all’area sugli sviluppi di un cal-cio d’angolo. Finisce così, con un pareggio che

serve a poco guardando la classi-fica, ma che nell’era Buso era difficile strappare a Genova. Il campionato riprenderà il 15 ottobre e la Fiorentina sarà impegnata anco-ra a Genova, questa volta contro la Sampdoria. E poi, inizia la Coppa Italia. Appare impensabi-le sostenere tutte le competizioni con gli stessi undici giocatori (infortuni e squalifiche a parte), così come è impensabile affidare l’attacco per un intero campionato alle giocate di Babacar e Acosty. A Semplici il compito di rimediare. Classifica: Juventus, Empoli 9; Fiorentina 8; Siena 7; Sampdoria, Grosseto 6; Modena, Ge-noa, Sassuolo 5; Novara, Cagliari, Torino, Li-vorno 4; Parma 1.

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STADIO2 ottobre 2011 Fiorentina - Lazio20

dIEGO facci venire al FranchiLinari: “Obiettivo Mondiale. Ammiro jovetic, Behrami

e Gamberini. Ma vorrei marcare Gilardino…”

Elena Linari, classe 1994, difensore del Firenze Calcio Femminile, ha le idee molto chiare. Dopo l’esperienza all’Europeo Under 19 in Romagna, ora è concentrata sul campionato, ma sogna di

giocare un grande Mondiale Under 20 e la convo-cazione in Nazionale maggiore. E poi, la sua Fio-rentina… con un appello alla famiglia Della Valle. Allora Elena, lei è appena tornata da una nuo-va esperienza in Nazionale, dove l’Italia Un-der 19 Femminile era impegnata nella prima fase delle qualificazioni ai prossimi Europei. Com’è andata in Macedonia?“E’ andata molto bene. Quello che è partito per la Macedonia era un gruppo completamente nuovo rispetto a quello dell’Europeo Under 19 di Cervia, quindi abbiamo dovuto un po’ conoscer-ci, nonostante la maggior parte di noi provenga dall’Under 17. Non era dunque un problema di gruppo, ma in campo hai bisogno di un attimo di tempo per riconoscerti, per prendere le misure. Insomma, nonostante la vittoria contro Armenia e Macedonia, il pareggio con l’Austria – la parti-ta più difficile – e l’accesso alla seconda fase di qualificazione ai prossimi Europei, mister Corra-dini si aspettava di più da noi, perché conosce le nostre potenzialità. Lui spera di raggiungere un buon risultato sia nella seconda fase, che nella terza fase e spetterà a noi arrivare in fondo bene e dimostrargli che siamo tutte valide”. Tra poco inizia un nuovo esordio in serie A,

anche se ormai lei ha già fatto esperienza lo scorso anno. Emozionata? “Un esordio diverso. Anche nella passata stagio-ne eravamo in serie A, ma quest’anno ripartiamo con un nuovo mister, che è arrivato a gennaio e che ha contribuito a farci salvare. Abbiamo co-minciato con lui, speriamo di andare avanti in una buona direzione e di salvarci ancora. Per quan-to mi riguarda, lo scorso anno ho giocato circa la metà del campionato in serie A, le altre volte ho dovuto rinunciare perché, siccome ho avuto anche tanti impegni con la Nazionale, per non saltare troppe volte la scuola, a volte rimanevo a casa il sabato invece di partire in trasferta con la squadra e mi aggregavo alla Primavera. An-che se il campionato Primavera femminile, qua, è quasi inesistente. Quest’anno spero di riuscire ad essere più presente”.La serie A prenderà il via l’8 ottobre e il Pri-madonna esordirà con la Lazio. Che partita si aspetta?“Con la Lazio è un esordio importante. Sarà una partita difficile, molto dura. Con loro c’è sempre stata molta rivalità e in campo ce le siamo sem-pre date. Anche nella passata stagione fu una partita maschia. Quest’anno, poi, il campionato è

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STADIO21

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un po’ diviso in due: un troncone punta prevalen-temente allo scudetto, visto che molte squadre si sono rinforzate, l’altro cerca di salvarsi. Noi, e credo anche la Lazio, partiamo con l’obiettivo salvezza. Per questo, sarà una partita ancora più importante. Cercheremo da subito di dare il mas-simo. Sarà fondamentale partire bene”. La stagione è iniziata con la vittoria in Coppa Italia nel derby col Siena. Un inizio che lascia ben sperare…“Più che altro era un derby e vincerlo è sempre bello. Lo spettacolo non è stato tanto perché queste partite, anche se al femminile, sono molto sentite. Anzi, spesso e volentieri sono più senti-te che nel calcio maschile, perché noi ci odiamo proprio (calcisticamente parlando, è chiaro). A parte questo, alla fine penso sia stata una buo-na partita. Il campo era un sintetico, ma non in ottime. Per giunta è iniziato piovere e questo ha contribuito a condizionare la partita sul piano del gioco. Però, come inizio, come prima partita uffi-ciale la considero buona, anche se possiamo mi-gliorare tanto. Mi auguro che già dalla prossima uscita si possa iniziare a dare spettacolo”.L’obiettivo del Primadonna per questa sta-gione è la salvezza. E quello di Elena Linari? Quest’anno sarà una stagione piena di impe-gni per lei: serie A, le qualificazioni all’Euro-peo con la Nazionale Under 19 e poi… il Mon-diale Under 20?“Il grande obiettivo è quello, non lo nascondo. Innanzitutto arrivare in condizione a quella data. Sarà un anno zeppo di appuntamenti. Il Mondiale si disputerà dal 18 agosto al 3 settembre 2012, quindi sarà molto lungo. E per arrivare a quella data, ci sono altri impegni: oltre al campionato, ad aprile ci sarà la seconda fase di qualificazio-ne all’Europeo Under 19 e, se tutto va come deve andare, a luglio è in programma la terza fase. E poi, come già detto, ad agosto inizierà il Mondiale. Sarà un anno pieno, ma spero anche ricco di emo-zioni. Io, sinceramente, mi sono prefissata questo obiettivo: arrivare bene al Mondiale in Uzbekistan e disputare una buona competizione, perché è una grande occasione per fare esperienza. E poi… ho un altro grande obiettivo: poter ambire, già dall’anno prossimo, alla Nazionale maggiore”.Senta, il Primadonna ha la maglia viola (la se-conda maglia è verde). Che effetto le fa vestire quel colore?

“Il viola è il colore della Fiorentina e, essendo la squadra che tifo, vestire questa maglia è sem-pre un onore. Del resto, come vestire la maglia azzurra della Nazionale. È normale che Firenze rappresenta la mia città, quindi giocare con la maglia viola dell’Acf Firenze è motivo d’orgo-glio. E poi speriamo di poter far bene con questa maglia, anche se c’è chi dice che il viola porta male, ma garantisco che non è vero, visto che lo scorso anno, quando abbiamo giocato in viola, abbiamo ottenuto buoni risultati. A parte la scara-manzia e le battute: quando scendi in campo, è la testa che conta”.Lei è di Firenze e tifa Fiorentina: cosa pen-sa della buona partenza della squadra di Mihajlovic?“Io ho sempre creduto in Mihajlovic, un allenato-re e un uomo molto diverso da Prandelli. Credo che il mister sia una persona che tiene molto alla maglia e alla squadra. Sono convinta e spero che quest’anno la Fiorentina possa fare davvero un buon campionato”.Oggi al Franchi arriva la Lazio: che partita si aspetta?“Credo che sarà una partita difficile. La Fioren-tina dovrà temere soprattutto l’attacco dei bian-cocelesti. Cissé e Klose sono due elementi a cui fare molta attenzione e, da tifosa, non posso fare a meno di ricordare come il tedesco esultò dopo aver realizzato con la maglia del Bayern quel gol in netto fuorigioco che, di fatto, ci condannò in Champions… quindi contro di lui vorrei vincere. Detto questo, penso che se la Fiorentina rimarrà quella di ora, con un grandissimo Cerci, uno Jo-vetic ritornato alla perfezione, Gilardino infortunato, ma c’è Silva che secondo me non è da meno, ba-sta fargli trovare i tempi giusti, un reparto di cen-trocampo perfetto, una difesa quasi imbattuta, beh, vedo una grande Fiorentina”.Qual è il giocatore viola che più ammira?“Jovetic. Dopo essere stato fuori un anno a causa di un grave infortunio, è tornato alla ribalta alla grande dimostrando tutto il suo valore. La cosa che mi ha fatto maggiormente piacere, è averlo visto strap-parsi la maglia dopo aver sbagliato un gol in Coppa Italia contro il Cittadella: è un segnale di voglia e attaccamento! Poi, ammiro tanto Behrami, perché è un grandissimo centrocampista, corre tantissimo e mi ha impressionato subito al suo rientro in Ita-lia dall’Inghilterra, alla prima uscita con la maglia

viola. Infine, non posso che ammirare Gam-berini, il capitano della Fiorentina, visto che è un difensore come me e ha il numero 5 come me. Però sono anche una perso-na che punta molto sui giovani, per questo dico che credo molto an-che in Nastasic e Camporese”.Da difensore, invece, chi le piacerebbe incon-trare degli attaccanti gigliati?“Avere davanti un attaccante come Gilardino sarebbe importante. Per un difensore è difficile marcarlo, è uno che fa tanto movimento in area, tiene tanto palla, è difficile prendergliela. Oppure sarebbe una vera sfida marcare uno come Jove-tic, che tenta con le sue finte di saltarti. Mi piace-rebbe incontrarli”.La Fiorentina ha inaugurato un centro sporti-vo ai Campini. Un buon segnale per il nuovo ciclo?“Io penso di sì. Avere una nuova struttura ai Campini dove potersi allenare è positivo. Un im-pianto sportivo nuovo, all’avanguardia, non può che fare bene alla Fiorentina”.Le piacerebbe che le società di calcio ma-schili aprissero alle squadre di calcio femmi-nili, in modo da diventare un tutt’uno (squa-dra maggiore, giovanili e squadra femminile), un’unica famiglia?“Si. Ho sentito una calciatrice di Napoli che ha sentito parlare di una possibile apertura in que-sto senso da parte di De Laurentiis. Mi auguro che lui possa iniziare, visto che sembra avere le idee più chiare di tutti. Che lo segua Zamparini. E che poi inizino tutti a pensare a noi. Alla fine, cre-do che basti dare il via, poi tutto verrebbe da sé”. Cosa le piacerebbe dire ai suoi colleghi maschi che giocano nella Fiorentina per promuovere il calcio femminile? Per esem-pio, visto che lei gioca col numero 5, cosa si sentirebbe di dire al capitano Alessandro Gamberini?“Gli direi di venire a vederci. Primo per far capire che ci siamo anche noi. Poi perché, già lui, solo per il fatto che è un giocatore, porterebbe perso-ne in più a seguirci, visto che quando va bene arriviamo a vedere cinquanta-cento persone su-gli spalti. E sarebbe anche un onore vederlo al campo”.Infine le chiedo cosa le piacerebbe chiedere ai Della Valle. Non so: un incontro amichevo-le, magari misto, magari in beneficenza per la Fondazione Borgonovo, tra Fiorentina e Primadonna?“Sarebbe una grande idea e sono sincera: c’ho pensato davvero! Sarebbe bello organizzare un evento del genere allo stadio Franchi, il pubblico sono sicura che apprezzerebbe. Ci potrebbe-ro finalmente vedere giocare e quindi sarebbe una bella promozione per il calcio femminile, oltre ad essere un’occasione in più per aiutare la ricerca contro la SLA. Certo, poi proverei a chiedergli se, partita a parte (magari con due tempi da trenta minuti), fossero disponibili a por-tarci come squadra allo stadio, a dire alla gente che noi ci siamo, a farci fare un giro di campo. Per esempio, quando siamo salite in A, pote-va essere una buona occasione. Allora dico: quest’anno, qualche volta, fateci venire allo sta-dio. Aiutateci a farci conoscere dalla gente. A far conoscere ai tifosi questa nuova realtà che è il calcio femminile”.

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STADIO2 ottobre 2011 Fiorentina - Lazio22

InSIdIE PER LE GRAndI Alla Mercafir SI PUò

Ora la “palla” passa ai privati, che poi vuol dire Della Valle. Il sindaco Matteo Renzi ha uffi-cializzato che il nuovo stadio si potrà fare nell’area Mercafir, a Novoli. Solo lì. “Perché – sotto-linea il primo cittadino – è l’uni-ca area disponibile in città”. E poi: “Sulla Mercafir decidiamo

noi. Non c’è bisogno di chie-dere autorizzazioni a nessuno. Serve solo una variante ur-banistica per quell’area, ma è una competenza del consiglio comunale”. Qualcuno l’ha già definita “Cittadellina”: 36 ettari (il nuovo stadio della Juven-tus, con annessi e connessi, è

stato realizzato su 34) di cui 4 di destinati a parcheggio per 6.000 posti, un nuovo stadio da 40.000 posti, ulteriori 2-3 campi di allenamento, 10.000 nuovi alberi, uffici, spazi commerciali, servizi. Il tutto da realizzare con la formula del project financing. Un bando di evidenza pubblica che “garantisce” al privato che porterà a compimento l’opera-zione, la concessione delle va-rie attività per un certo numero di anni.

Un bando ancora da definire nei particolari che però, se-condo il sindaco, “può essere varato entro la fine di quest’an-no o al massimo nei primi mesi del 2012”. L’area è strategica: a due passi dall’aeroporto e dall’autostrada e, a cantieri conclusi, ci saranno le fermate della linea 2 tramvia e quella della linea ferroviaria Santa Maria Novella-Campi. “Ci pia-ceva anche l’ipotesi Castello – chiosa Renzi – ma l’area è di un privato e per di più è anco-ra sotto sequestro. Il Comune ha fatto la sua proposta, ora il privato farà le sue valutazioni. Diamo il tempo di studiare le carte”. E la Fiorentina (i privati) cosa dice? Nessun commento ufficiale. L’interpretazione è: “Dateci il tempo di studiare le carte”. Appunto. Carte che for-se già da questa settimana in casa viola cominceranno a esa-minare. Con l’a.d. Sandro Men-cucci che va un po’ (poco) oltre: “L’area Mercafir ci sembra bel-la”. Da una parte l’idea (nota, seppur di massima) del Comu-ne, dall’altra quella che in casa viola si saranno già fatti, che però nessuno ancora conosce. Il tempo stringe. Ma la novità è che finalmente, dopo molti anni, qualcosa si è mosso. E i tifosi ricominciano a sognare.

Gherardo Dardanelli

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