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BOTTONI bottòne, s.m. piccolo disco di forma e materiali vari che, attaccato col filo su un bordo dell’apertura di un indumento e infilato nell’occhiello corrispondente sul bordo opposto, serve a tenere unite e chiuse le parti dell’indumento stesso. E’ usato anche solo per guarnizione: bottoni di osso, d’avorio, di madreperla, bottoni per giacca, per grembiule, bottoni gemelli....etc (Dizionario Zanichelli)

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BOTTONI

bottòne, s.m. piccolo disco di forma e materiali vari che, attaccato col filo su un bordo dell’apertura di un indumento e infilato nell’occhiello corrispondente sul bordo opposto, serve a tenere unite e chiuse le parti dell’indumento stesso. E’ usato anche solo per guarnizione: bottoni di osso, d’avorio, di madreperla, bottoni per giacca, per grembiule, bottoni gemelli....etc (Dizionario Zanichelli)

Il mondo dei bottoni

• I bottoni rispondono a ben precise aspettative e logiche, siano esse di carattere industriale e perciò di largo consumo, che di matrice artigianale/creativa

• 1. LOGICA CREATIVO / MODELLISTICA: i bottoni devono poter garantire personalizzazione, creatività status symbol, mimetismo (alcuni di essi sono ricoperti della stoffa con cui l’abito è stato confezionato).

• 2.. LOGICA TECNOLOGICA PRODUTTIVA: i bottoni devono essere prodotti tecnici, adattabili ai cicli di lavorazione della confezione.

• 3. LOGICA DI MERCATO

L’industria dei bottoni

• La leadership mondiale che l’Italia detiene non è solo nella produzione di macchine per bottoni, ma anche nell’evoluzione della ricerca chimica e materica.

• In Italia oggi siamo di fronte ad una proliferazione di centinaia di

piccole medie imprese legate al bottone (sempre altalenanti tra una logica artigianale/creativa e una logica industriale).

• Vi ritroviamo fornitori di materie e di semilavorati, i produttori di

macchinari esclusivi, i bottonifici di servizio che svolgono ruoli di assemblaggio, di trasformazione o di commercializzazione, i bottonifici sia artigianali sia industriali, le strutture della grande distribuzione, la “catena” piena di fascino e di memoria delle mercerie, i mezzi di comunicazione del settore, l’industria dell’abbigliamento…

I MATERIALI

Le principali materie prime utilizzate nella produzione dei bottoni possono essere classificate in 4 grandi categorie:

1. SOSTANZE TERMOINDURENTI

2. PRODOTTI TERMOPLASTICI

3. METALLI

4. MATERIALI NATURALI

BOTTONI IN POLIESTERE La materia è RESINA di POLIESTERE, sostanza termoindurente, il semilavorato può essere in LASTRE o BASTONI È il materiale più adatto a riprodurre effetti dei bottoni naturali e nel creare fantasie. Si possono aggiungere infatti i coloranti o altri elementi nella pasta in base al semilavorato voluto. Nelle lastre si ottengono effetti di colore anche stratificati. I bottoni vengono ricavati dalla lastra tramite tranciatura

Con le BARRE o BASTONI invece si ottengono coloriture sfumate verticali, adatte ad imitare il corno ad esempio. I bottoni si ottengono tagliando rondelle.

BOTTONI DI UREA

Polvere ureica, sostanza termoindurente. Il semilavorato è in PASTIGLIE Si possono ottenere pastiglie in un solo colore, che sono resistentissime, usate in campo militare. Se le pastiglie sono a MACCHIA PASSANTE vengono ottenute tramite estrusione (con l’aggiunta di polveri di diversa sfumatura) imitano PERFETTAMENTE IL CORNO , tanto da poter essere confuse.

BOTTONI IN POLIAMMIDE E ABS • La materia prima si presenta sotto forma di granuli, la tecnologia

per ottenere bottoni in poliammide e ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene) è la stessa, essendo polimeri termoplastici. Vengono stampati ad iniezione.

• I bottoni in poliammide vengono tinti in pasta, quindi a colore unito

I bottoni di ABS necessitano del trattamento di finitura per elettrodepositazione (galvanica) capace di garantire doratura, argentatura, ottonatura. Si possono ottenere così anche bottoni gioiello

BOTTONI IN ZAMA • ZAMA: lega metallica di zinco, alluminio,

rame e piccole quantità di magnesio. • È un materiale molto versatile e tramite

galvanica può assumere la coloritura di qualsiasi metallo

I bottoni possono essere ottenuti tramite tranciatura o pressofusione

Possono essere sottoposti a tintura e smaltatura

BOTTONI DI MADREPERLA e TROCAS

Ottenuti da una conchiglia marina bivalve la madreperla, da conchiglie di gasteropodi a forma conica il trocas.

Hanno la caratteristica iridescenza e danno una mescolanza di sensazioni visive e tattili, i giochi di luce danno sempre diversi colori e la superficie è irregolare e fredda.

I bottoni si ottengono tagliando le conchiglie in dischi. La madreperla di THAITI è un’ostrica a labbra nere, è molto

spessa, quindi molto pregiata, ha meravigliose sfumature in tutte le tonalità del grigio.

L’AGOYA è un’altra conchiglia di forma conica da cui vengono

ricavati bottoni di tonalità crema, molto sottili, quindi meno pregiata

BOTTONI DI CORNO

• I corni usati sono quelli di bufali e mucche sudamericani, indiani, africani.

• Ogni parte del corno è utilizzata • Il corno è per sua natura cavo al centro, solo sulla punta è

pieno. • Si utilizza la parte della punta per tagliare rondelle, la parte

cava viene aperta, pressata e tagliata a rondelle. I bottoni così ottenuti sono più fragili e le venature diverse

BOTTONI IN GALALITE

• La galalite è un prodotto assolutamente naturale, ottenuto dall’indurimento della caseina. Si ottiene una massa che può essere formata in lastre, bastoni o rondelle, oltre che ricevere vari tipi di coloritura.

• I bottoni in galalite sono vellutati e caldi al tatto.

• La galalite è facile da lavorare, tornire, fresare, lucidare.

• È molto porosa e prende il colore molto bene anche tinta in bagno.

• Si presta anche molto bene ad imitare corno, madreperla, tartaruga

VARIETA’ BOTTONI GALALITE

BOTTONI IN PELLE

• Vengono utilizzate tutte le pelli da quelle più morbide al cuoio più rigido.

• I bottoni possono assumere qualsiasi forma, possono essere ricavati direttamente dallo spessore della pelle, oppure inserendo la pelle su dischi metallici, oppure rivestiti con forme tonde e bombate.

• Il cuoio e la pelle possono essere stampati, a caldo o in rilievo.

COROZO • È ottenuto dal seme della palma tropicale

TAGUA originaria dell’Equador, parente povero della noce di cocco, è molto pesante e veniva usato nel 1700 come zavorra per i velieri, poi è diventato il protagonista dei bottonifici di mezzo mondo, prima dell’avvento dei materiali artificiali e sintetici.

Il frutto essiccato, della grandezza di un grosso uovo, liscio, duro, con la parte interna bianco avorio, ha una struttura porosa che assorbe molto bene il colore.

BOTTONI IN COROZO

I bottoni che si ottengono sono resistenti ed eleganti, perché il corozo è facile da lavorare e da tingere, assume originali e raffinate sfumature, è molto diffuso per la sartoria maschile. Ha un ottimo rapporto qualità prezzo Adatto all’abbigliamento sia classico che sportivo.

BOTTONI IN COCCO

• Dal guscio della noce di cocco si possono ottenere bottoni dalle interessanti sfumature, resistenti ed originali.

BOTTONI IN LEGNO

Il legno è stato usato per fabbricare bottoni in tutte le epoche, spesso nel colore naturale.

Possono essere usati legni diversi anche esotici, con venature e colori diversi.

Facile da lavorare, segato in dischi e poi forato, levigato, tinto o decorato, traforato, pirografato.

BOTTONI RIVESTITI

• In espansione da alcuni anni l’uso di bottoni rivestiti • Possono essere di forme diverse, con attaccatura a gambo, a galleria

o anche a 2 o 4 fori • Il materiale usato per le “anime” è spesso metallico (alluminio) ma

può essere anche in materiale plastico. • Industrialmente vengono utilizzati delle matrici in cui inserire le parti

da rivestire e dei torchi per chiudere il bottone • LA MISURA DELLE ANIME DEI BOTTONI È IN MILLIMETRI E NON IN

LINEATO

VARIETÀ DI BOTTONI RIVESTITI

I BOTTONI A PRESSIONE

• Detti anche automatici

• Moltissimi modelli, possono essere da cucire o da applicare con apposite matrici e torchietti

Tradizionalmente metallici, sempre più in uso anche in materiale plastico, colorato o semitrasparente Molto usati da alcuni anni RIVESTITI