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Anno XXXVIII Nr. 8 Dicembre 2012 Fr. 5.– Periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana La borsa della spesa FORMAGGI RACLETTE A CONFRONTO BAROMETRO DEI PREZZI UTILE ALLEATO TEST ETICO: GIOCATTOLI SEMPRE TROPPO SALE NEGLI ALIMENTI

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Anno XXXVIII Nr. 8Dicembre 2012 Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsa della spesa

FORMAGGI RACLETTEA CONFRONTO

BAROMETRO DEI PREZZIUTILE ALLEATO

TEST ETICO: GIOCATTOLI

SEMPRE TROPPO SALENEGLI ALIMENTI

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Organo di informazione dell’AssociazioneCon su matrici e Consumatoridella Svizzera Italiana

Esce 8 volte all’annoQuota sociale fr. 40:–

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EdIToRE: ACSI

REdATTRICE RESPonSABILE: Laura Bottani–Villa

In REdAZIonE: Ivana Caldelari Magaton

ConCETTo GRAFICo:Marcello Coray

HAnno CoLLABoRATo

A QUESTo nUMERo:Laura Regazzoni MeliKatya SchoberSilvano ToppiPaolo AttivissimoGiuseppe ValliMario Jäggli

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona

TIRATURA: 10’000 copie

CARTA:Cyclus Print, riciclatabianca 80gm2

FoTo dI CoPERTInA: testraclette (ACSI)

PRESIdEnTE:Antoine Casabianca

SEGRETARIA GEnERALE:Laura Regazzoni Meli

SEGRETARIA AMMInISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEdE:via Polar 46c.p.1656932 Breganzona tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 E–MAIL: [email protected] 69–4470–1

Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana

La borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’As so ciazioneCon sumatrici e Consumatori della Sviz zeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente e noncontiene nessun tipo di pubblicità, una precisascelta dell’associazione che ha lo scopo di ga-rantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi e ilrifiuto di ogni forma di condizionamento. La ri-produzione di articoli per scopi non pubblicitariè autorizzata, con l’indicazione della fonte e l’in-vio di una copia giustificativa all’ACSI.

I test comparativisu beni di consumo, servizi pubblici e privati,prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sono l’al-tro elemento che contraddistingue il periodi-co: le regole e i metodi dei test comparativisvolti a livello europeo sono coordinati dall’In -ternational Con sumer Research and Testing,un organismo indipendente che raggruppa leprincipali associazioni di consumatori. Sul pia-no nazionale, i test vengono coordinati e svol-ti in collaborazione con la Federazione roman-da dei consumatori (FRC). Per queste ragioni,l’ACSI vieta espressamente la riproduzioneanche parziale degli articoli e dei risultati deitest per fini commerciali o pubblicitari.

L’ACSIè un’associazione senza scopo di lucro fonda-ta nel 1974 che conta oggi oltre 9’000 soci at-tivi. L’ACSI, in piena autonomia e indipenden-za, si pone come scopo l’informazione, la dife-sa e la rappresentanza dei consumatori e delleconsumatrici presso produttori e fornitori dibeni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle organiz-zazioni dei consumatori.

I servizi dell’ACSI sono:– l’Infoconsumi– la Consulenza alimentare– la Consulenza casse malati e pazienti– la Consulenza contabilità domestica– i Mercatini dell’usato– lo Scambio dell’usato.

La borsa della spesa

Uscite BdS 20121 – inizio febbraio2 – metà marzo3 – inizio maggio4 – metà giugno5 – inizio agosto6 – metà settembre7 – inizio novembre8 – metà dicembre

Leggi la BdS 8.12online su

www.acsi.ch con il codice

GP5NR

La borsa della spesa

8.2012 2n.8 dicembre 2012

Editoriale Prezzi, il senso del barometro 3

La posta Buoni d’acquisto. Consigli per l’uso 4A proposito di risparmio energetico 4Teflon: se si graffia è nocivo? 5Ma che bel regalo! 5

Primo Piano Barometro dei prezzi. Un alleato dei consumatori 6Zewo, la pratica della beneficienza 22Come incentivare l’uso dei mezzi pubblici? 25

Sotto la lente Formaggio raclette a confronto 10

Attualità La qualità dell’acqua svizzera 13

Assicurazioni Rimborsi degli articoli sanitari 14

Alimentazione Troppo sale negli alimenti 16

Test etico Giocattoli 18

Doppioclick Telefonini riciclati e dati personali 23

Verde vert grün Borgo Valsugana 24

Società L’insolente salute dei prodotti di lusso 26

ACSI Cibi industriali e GastroTicino 28Ristoranti che cucinano 29

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La borsa della spesa

8.2012 3editoriale

Laura Regazzoni Melisegretaria generale ACSI

Prezzi, il senso del barometro

A fine ottobre le 4 associazioni svizzere di difesa dei consumatori hanno lanciato la piattaformawww.barometrodeiprezzi.ch. Il portale presenta le differenze di prezzo fra Svizzera e paesi confinanti (Italia,Francia, Germania e Austria) per sei settori: alimentazione, cosmetici, riviste, abbigliamento, calzature e gio-cattoli (altri seguiranno). I primi risultati sono presentati nel dettaglio alle pagine 6-10.

Il progetto è stato realizzato con il sostegno dell’Ufficio federale del consumo nel quadro delle misu-re adottate a fine 2011 da Governo e Parlamento per attenuare le conseguenze della forza del franco.

Gli obbiettivi del barometro dei prezzi sono essenzialmente due: creare maggiore trasparenza suiprezzi e far pressione sui distributori affinché riducano le differenze troppo elevate e ingiustificate. nonsi tratta assolutamente di incentivare il turismo degli acquisti (che tuttavia – Fox Town insegna – è un fe-nomeno piuttosto ben visto quando avviene in direzione contraria), tanto più che alcuni prodotti risulta-no meno cari in Svizzera.

Per sgomberare il campo dalle critiche e dai pregiudizi, l’ACSI tiene a precisare alcuni punti.- Per il settore alimentare il barometro dei prezzi prende in considerazione unicamente articoli di

marca identici – per intenderci nutella, pasta Barilla, pizza Buitoni – e non i prodotti freschi quali carne,frutta e verdura per i quali le differenze di prezzo sono dovute a ben precise scelte di politica agricola eambientale.

- da più parti si sostiene che i prezzi in Svizzera sono più alti soprattutto a causa degli stipendi più ele-vati. Si tratta senz’altro di un’osservazione corretta. non bisogna tuttavia dimenticare che il salario nonrappresenta l’intero costo del lavoro: ci sono anche gli oneri sociali che in Svizzera sono più bassi rispettoai 4 paesi confinanti. Inoltre nel nostro paese la produttività del lavoro è più alta. Secondo uno studiocommissionato dai grandi distributori il costo del lavoro nel settore del commercio al dettaglio è addirit-tura più basso in Svizzera rispetto a Germania e Italia e un po’ più alto rispetto a Francia e Austria.

- oltre a un costo del lavoro in sostanza parificabile, altri costi in Svizzera sono più bassi: i tassi IVAsono inferiori (e il barometro dei prezzi indica tutti i prezzi IVA compresa) così come sono più bassi i costidel capitale investito e le imposte che colpiscono le imprese.

- Si registrano invece costi più alti per gli affitti, il deposito e la consegna delle merci, la pubblicità ela comunicazione, gli imballaggi e l’energia. Sempre secondo lo studio commissionato dai grandi distri-butori questi costi più alti giustificherebbero una differenza media unicamente del 2%.

- I dazi doganali giocano un ruolo unicamente per i prodotti alimentari. Sui 229 prodotti consideratidalla piattaforma solo 10 sono colpiti da dazi doganali che rincarano il prezzo.

La struttura dei costi non può quindi giustificare differenze di prezzo del 40, 50 o 60% come emer-gono, ad esempio, nel confronto fra Svizzera e Germania (il paese mediamente meno caro) nei settori deicosmetici e degli alimentari! La causa di queste differenze sta quindi nei prezzi eccessivi praticati dai fab-bricanti, dagli importatori e/o dal commercio al dettaglio.

L’ACSI continua a ritenere ingiustificato che la stessa crema da doccia nivea costi 3 franchi e 35 daManor, Migros e Coop, il 46% in più rispetto ai 2,29 di Bennet in Italia e al 79% in più rispetto a 1,87 fran-chi di Kaufland in Germania. non sarebbe giusto attenuare simili differenze di prezzo dei prodotti di mar-ca importati per poter magari, come suggeriva una lettrice del quotidiano La Regione, permettere ai con-sumatori svizzeri di spendere i soldi risparmiati acquistando prodotti locali (in genere più cari) e privile-giando così l’agricoltura di prossimità e la protezione dell’ambiente?

Buone feste

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La borsa della spesa

8.2012 4

posta

Per scrivere a questa rubrica:Redazione BdS

casella postale 1656932 Breganzona

[email protected]

A proposito di risparmioenergeticoLeggo da sempre con interesse i vostri ar-ticoli sul risparmio energetico e da ultimoanche quello sull’iniziativa per l’efficienzaenergetica da cui ho preso atto che “unterzo dell’elettricità consumata in Svizzeraviene sprecata per tenere accesi apparec-chi e luci che nessuno usa”. Con un certodisappunto ho osservato che (anche nellastagione in cui i riscaldamenti sono acce-si) alcuni negozi tendono a lasciare la por-ta d’ingresso spalancata per accogliere iclienti. Collaboro all’apertura di un nego-zio e fatico a convincere le altre che questoatteggiamento è anti-ecologico e porta aduno spreco inaccettabile di energia. La ri-sposta che ricevo è che i clienti entrano dipiù in un negozio che ha le porte aperte.Non posso far altro che restare allibita.Il mio invito all’ACSI è di fare dei controllinei periodi tra ottobre e aprile, quando cisono giornate soleggiate con temperaturetra i 15 e i 5 gradi e vedere cosa succedesotto questo aspetto. Ai consumatori inve-ce l’invito è a esprimere disappunto al ge-store del negozio per aver trovato la portaaperta o di evitare questi negozi che oltread avere atteggiamenti dannosi per la so-cietà avranno aumentato i prezzi dei loroarticoli per coprire le spese di gestione.

E.L. email

Il premio cassa malati nonaumenta: buona notizia?All’inizio di ottobre, la mia adorata cassamalati mi ha comunicato i premi per il2013. Che sorpresa mi hanno scritto a ca-ratteri cubitali. BUONA NOTIZIA non cisarà aumento. Allora mi sono detto devodirlo a quei cattivoni dell’ACSI che si la-mentano delle amabili casse malati, men-tre loro, poverine, fanno solo l’interesse dinoi pazienti. Anzi l’ACSI vorrebbe elimina-re le casse malati e lasciarne solo una, cioèimpedire a tutte le altre di aiutare i povericittadini. Chiuso il preambolo. Ritengofuorviante che una buona notizia sia il pre-mio invariato, ciò presuppone che un au-mento sia la consuetudine!

C.W. email

L’ironico messaggio del consumatore fa ca-pire quanto sia fuorviante l’annuncio chenon vi sono aumenti. Anche per l’assicura-zione obbligatoria (uguale per tutti e quin-di, in teoria priva di concorrenza), le nume-rosissime compagnie cercano di accapar-rarsi i clienti, troppo... pazienti!

Una pubblicità della Fust sulle lavatrici eil loro consumo energetico segnala che sirisparma molto acquistando una lavatricenuova di classe A o ancora inferiore.Quello che segue però – e mi va “per tra-verso” – è il consiglio di comperare ancheun’asciugatrice con basso consumo ener-getico. Così si risparmierebbe fino al 50%di energia! Personalmente fintanto chebrilla il sole trovo l’asciugatrice ancorasempre una soluzione d’emergenza, manon quotidiana. Ritengo che fare dellapubblicità per risparmiare energia elettri-ca tramite un Tumbler sia assurdo. Si ri-sparmia – ed è importantissimo – con tuttigli apparecchi assolutamente necessari,come la lavatrice, il frigo, il congelatore, ilbruciatore ecc., ma non con un’asciugatri-ce. Che cosa ne pensate?

R.S.-Locarno

Le due lettere dimostrano l’accresciuta sensi-bilità dei consumatori nei confronti del proble-ma energetico. La migliore energia – si dice – èquella non usata e tutti sono chiamati ad assu-mere comportamenti responsabili, anche per-ché se è vero che gli apparecchi sono semprepiù efficienti è altrettanto vero che i consumi dienergia continuano ad aumentare. L’impegnodel singolo non basta ci vogliono scelte corag-giose dei politici e regole di risparmio.

I 90 ct che la Posta trattieneci fanno perdere 5’000 fr.!

Grazie all’appello che avevamo lanciatodue anni fa, abbiamo potuto contenere la“perdita” di quasi 5’000 franchi subitanel 2011 per le trattenute di 90 ct che laPosta applica su ogni cedola di versa-mento pagata in contanti allo sportello!Se effettuate il pagamento allo sportellopostale, potete evitarci questa “perdita”aggiungendo 90 ct al vostro pagamento.In questo modo non ci verranno a manca-re i 90 ct trattenuti che, moltiplicati per isoci che effettuano il versamento allosportello postale, fanno la bella sommadi quasi 5’000 franchi! Ringraziamo chivorrà dar seguito a questo nostro invito.Non ci sono trattenute per l’ACSI, invece,se pagate con un ordine di pagamentobancario o postale.

Azione d’autunno!non è il supermercato all’angolo o la ma-celleria di quartiere che ha promosso que-sta “azione d’autunno” ma la ditta d’in-casso Intrum Justitia! A fine ottobre chi hadei contenziosi aperti con la società d’in-casso ha ricevuto una lettera titolata“Azione d’autunno!”, nella quale al de-stinatario o alla destinataria si dice “nonsolo le foglie cadono in questo autunno!Approfitti oggi stesso della nostra azioneautunnale! Si liberi di questo debito conuna riduzione del 30%. Non Si lasci sfug-gire questa buona opportunità per risol-vere definitivamente questa faccenda”.dev’essere che la società è talmente so-vraccarica di lavoro che pur di snellirlo hapersino rinunciato a una parte del consi-stente utile che ricarica sulle fatture sco-perte dei debitori! Ma per far reagire i debitori con solerzia (ealleggerire rapidamente il proprio carico dilavoro), bisognava metterli sotto pressio-ne: “l’azione”durava infatti pochi giorni.Magari qualcuno ne avrà approfittato...

Buoni d’acquisto Consigli per l’usoIn seguito alla chiusura della Melisa aLugano, sono molti i consumatori in pos-sesso di buoni d’acquisto presso la libreriache si sono rivolti all’ACSI per avere consiglisu come comportarsi per non perdere soldi.Molti di loro avranno approfittato della tregiorni di riapertura straordinaria del nego-zio per svendere i libri in deposito anche per“liberarsi” di eventuali buoni d’acquisto.Ma chi non lo avesse fatto, dato l’avvenutodecreto di fallimento della società, se lo de-sidera può avvalersi dei diritti dei creditori.Per farlo deve annunciarsi all’Ufficio esecu-zione e fallimenti che ha il compito di farel’inventario dei beni della ditta fallita, pren-dere le misure necessarie alla loro conserva-zione e eseguire le pubblicazioni di rito (sulFoglio Ufficiale del Cantone Ticino) che ser-vono a convocare la prima assemblea deicreditori. Ma quella dei buoni della Melisa è una... tri-ste storia a sé. In generale per quanto ri-guarda i buoni acquisto, l’ACSI consiglia:l è sempre meglio non aspettare troppotempo per riscuotere un buono d’acquistopoiché il negozio nel frattempo potrebbechiudere;l se volete fare un regalo con un buono,chiedete se il buono può essere utilizzatoanche durante i saldi (sovente non è possi-bile farlo);l la validità di un buono non può essere in-feriore a 5 anni, come stabilisce l’art. 129del Co; se un negoziante non intende ac-cettare il buono perché nel frattempo è"scaduto", non lasciatevi intimorire ma fa-te valere l'art. 129 Co che è di diritto impe-rativo!

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La borsa della spesa

8.2012 5

posta

Sostituito il tapis roulant difettoso La signora T.G. acquista all’Athleticum un tapis roulant e lo paga più di 2200 franchi.Nei mesi che seguono questo apparecchio deve essere riparato più volte causandolenotevoli problemi poiché le serve professionalmente. Con l’avvicinarsi dello scaderedella garanzia (2 anni) T.G. si rivolge all’ACSI perché, visti i difetti manifestatidall’apparecchio a più riprese, prevede di dover sborsare di tasca propria parecchisoldi negli anni che seguiranno e vorrebbe sapere come procedere per evitarlo. Infoconsumi le indica quali sono i suoi diritti come consumatore e le consiglia dipresentare istanza alla Giudicatura di pace. Alla vigilia della fine del periodogaranzia T.G. ottiene dal negozio la sostituzione del tappeto da corsa con unonuovo.

Interdiscount: un nuovo PC al posto di quello distrutto Una nostra socia acquista un computer all’Interdiscount concordando unpagamento a rate. Poco dopo il PC cade e si rompe e la signora lo riporta in negoziorichiedendo un preventivo di riparazione. Il negozio invia il preventivo per letterasemplice indicando un termine di risposta, scaduto il quale il computer sarebbestato eliminato. La signora è stata assente da casa per un periodo di vacanza e nonha potuto rispondere entro i tempi richiesti e pertanto il PC è stato distrutto. Restavacomunque invece valido il contratto di acquisto a rate e Interdiscount pretende chela consumatrice continui a pagare le rate stabilite. L’Infoconsumi dell’ACSI, al qualeè stata sottoposta la questione, ritiene che l’Interdiscount non abbia agitocorrettamente causando un danno finanziario alla consumatrice. Il negozio haquindi consegnato un nuovo computer per il quale la socia dell’ACSI continuerà apagare le rate stipulate.

Disdetto il contratto con la Talk talk La madre 77enne di C.P., dopo aver ricevuto una telefonata dalla compagniatelefonica Talk talk, si è ritrovata - suo malgrado - con un contratto con questasocietà. Vani i tentativi della figlia di contattare la compagnia telefonica per disdireil fantomatico accordo verbale. Riesce invece a parlare con l’Infoconsumi dell’ACSI ele viene spiegato come procedere. Il contratto è stato infine disdetto.

Grazie all’intervento dell’ACSI ...l

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Ogni mese all’edicola della Stazione com-pro una rivista tedesca che in Germania co-sta 4.90 Euro (fr. 5.90) e da noi fr. 10 (prez-zi indicati in copertina). Differenza cheequivale a un margine supplementare perl’editore di ben fr. 4.10. Per favorire la ven-dita dei periodici tedeschi, da giugno, almomento dell’acquisto viene regalato unbuono di 1 franco (Euro Bonus Coupon)che viene bonificato acquistando cibi o be-vande presso le edicole k kiosk o i negoziP&B (Presse and Books). Buoni comunquenon cumulativi (= uno al massimo per vol-ta). Dovrei pertanto tenermeli in tasca onel portafoglio per quelle rare volte che

andrò all’edicola a comprarmi delle gom-me da masticare, una lattina di aranciata ouna tavoletta di cioccolata. Pensate quantidi questi buoni resteranno inutilizzati e alfatto che quel franco, a chi tanto magnani-mamente ce li “elargisce”, in merce costaqualche decina di centesimi. Ma che belregalo! Anche se a caval donato non si do-vrebbe guardare in bocca… Comunque michiedo: per promuovere la vendita delle ri-viste tedesche non sarebbe meglio abbas-sarne un po’ il prezzo? Anche di soli 50 ct.

M.J.-Origlio

Giustissimo! Condividiamo le sue osserva-zioni e proprio nella pagina successiva doveviene presentato il progetto “barometrodei prezzi” si può ben vedere quanto gliSvizzeri – ma soprattutto i Ticinesi – sianopenalizzati dal costo di giornali e riviste (inTicino costano più del doppio che in Italia).Il mercato nella Svizzera tedesca e italiana èdominato da Valora che fa il bello e cattivotempo anche in fatto di concorrenza, pena-lizzando le edicole private che non possonooffrire ai clienti nemmeno il buono.

Ma che bel regalo!Pentole in teflon: se sigraffiano sono nocive?In relazione al test sulle pentole (BdS 5.12)avrei alcune domande da sottoporvi: checosa è il PTFE? Le padelle con il rivestimen-to in ceramica possono essere tranquilla-mente lavate con le apposite spugnette,oppure si rischia di graffiarle? Se si graffia-no emanano sostanze nocive come nel ca-so del teflon?

C.S.-Arbedo

Le pentole in questo tipo di materiale sonosovente oggetto di dubbi per quanto riguar-da il modo corretto di manovrarle e di cuci-narvi. Abbiamo quindi voluto approfondirel’argomento con l’Ufficio federale della sa-lute pubblica. Risponde Roger Meuwly del-la divisione sicurezza alimentare.“Le padelle e altri utensili da cucina aventiun rivestimento antiaderente offrono nu-merosi vantaggi, in particolare permettonodi economizzare la materia grassa necessa-ria alla cottura. Il rivestimento antiaderentepiù utilizzato è il politetrafluoruroetilene(PTFE), un polimero sintetico meglio cono-sciuto sotto il nome commerciale di teflon,fabbricato dall'azienda duPont. In alterna-tiva, attualmente, vengono spesso propostirivestimenti a base di ceramica.In condizioni di utilizzo normale, le padellerivestite in teflon o ceramica non costitui-scono un rischio per la salute. Tuttavia, nonbisogna mai riscaldare una padella in teflona secco, ossia senza pietanze; solo in tal ca-so, a partire da una temperatura di 260° C,il rivestimento può scomporsi formandogas nocivi. Piccole particelle di teflon staccatesi dal ri-vestimento non presentano problemi per lasalute dei consumatori. Il PTFE è un polime-ro inerte: le particelle ingerite non vengonodigerite e metabolizzate dall'apparato di-gerente umano e sono pertanto diretta-mente evacuate. Lo stesso vale per le pa-delle rivestite in ceramica.Per la pulizia di padelle in teflon o ceramicabisogna evitare di utilizzare mezzi abrasiviche potrebbero fessurare la superficie. Ilfondo delle padelle in teflon consumate la-scia intravvedere il materiale di fabbricazio-ne della padella (alluminio, acciaio, ecc.)sotto lo strato antiadesivo. In tal caso, leparticelle di metallo possono essere ceduteagli alimenti durate la cottura”.

Giornali: abbonamenti a prezzoridotto per beneficiari AVS Forse non tutti sanno ancora che general-mente giornali e riviste concendono unprezzo ridotto sugli abbonamenti per i be-neficiari di AVS. Informatevi se ricevete deigiornali in abbonamento!

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La borsa della spesa

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primo piano

Barometro dei prezziUn alleatodei consumatoriLa piattaforma internet barometrodeiprezzi.ch è online da oltre un mese. Il portale fornisce un’istantaneadelle differenze di prezzo con i paesi confinanti, indicando per quali prodotti e settori le differenze sonoelevate e per quali, invece, esse sono ridotte. Lo scopo di questo progetto (che è stato voluto dal Governo edal Parlamento) è di � migliorare la trasparenza dei prezzi per i consumatori. In questo modo, i meccanismidel mercato dovrebbero diventare più� efficaci, favorendo il trasferimento dei vantaggi legati al tasso dicambio. Il barometro dei prezzi intende dare ai distributori e produttori la possibilità di esprimersi sulledifferenze di prezzo che sono praticate in Svizzera in confronto ai paesi limitrofi. Crediamo che, beninformati, i consumatori svizzeri possono comprendere le poste in gioco e accettare anche una differenza diprezzo, se giustificata. Questo sito internet vuole aprire il dialogo con gli attori del mercato per identificare ifattori che provocano un maggiore costo.

Il portale barometrodeiprezzi.ch è� rea-lizzato e gestito dalle quattro organiz-zazioni dei consumatori ACSI, Fe�de�ra-tion romande des consommateurs

(FRC), Konsumentenforum (kf) e Stiftungfu� r Konsumenten- schutz (SKS) con il soste-gno dell’Ufficio federale del consumo(UFdC).

Le organizzazioni dei consumatori rile-vano i prezzi di prodotti identici in Svizzera,Germania, Austria, Francia e Italia, e ripor-tano le differenze di prezzo sulla piattafor-ma. I rilevamenti sono già� stati eseguiti percosmetici, vestiti, scarpe, alimentari, rivistee giocattoli. I primi risultati mostrano che ledifferenze di prezzo sono più� accentuatetra le riviste, gli alimentari e i prodotti co-smetici, mentre lo sono meno per gli artico-li di moda (vestiti e scarpe). Situazione piùsfumata per i giocattoli dove il confrontomette in evidenza una maggiore conve-nienza del Ticino rispetto all’Italia! Mentrein Francia, Germania e Austria i giocattolicostano meno che in Svizzera.

Per tutti i prezzi considerati, si tratta diuna registrazione momentanea, ragion percui il portale indica la data in cui è� stato com-piuto il rilevamento.

Obiettivo trasparenzaCon il portale migliora la trasparenza

dei prezzi per i consumatori, i quali hanno,inoltre, la possibilità� di segnalare a loro vol-ta differenze di prezzo. I meccanismi dimercato vengono così� resi più� efficaci, e al-lo stesso tempo il trasferimento dei vantag-gi legati al tasso di cambio viene stimolato,così� come l’apertura del mercato svizzero.

nei prossimi mesi verranno pubblicati iconfronti di prezzi nei settori dell’elettroni-ca e degli articoli sportivi. Inoltre, i prezzinei settori già� rilevati saranno aggiornati.

Germania molto meno caraPer tutti settori considerati nel primo

confronto, nonostante l’aliquota IVA inSvizzera sia più bassa (ad eccezione delle ri-viste in Francia), i medesimi panieri di benicostano sempre di più rispetto ai paesi limi-trofi (eccezione: i giocattoli nel confrontoSvizzera-Italia). I consumatori svizzeri pa-gano il supplemento di prezzo maggiore nelsettore “riviste”. Per quel che concerne isettori “derrate alimentari” e “cosmetici”, ledifferenze di prezzo sono grandi soprattuttonel confronto con la Germania, mentre sonopiù ridotte con Francia, Italia e Austria, rima-nendo pur sempre considerevoli. nel con-fronto interno svizzero, nelle derrate alimen-

tari denner è in vantaggio su Coop e Migros,entrambe più care del 5% circa. Per i cosme-tici Coop è l’offerente più vantaggioso, se-guita da Migros (+2%) e Manor (+6%).

I prezzi di vestiti e scarpe sono presso-ché allo stesso livello nei quattro paesi con-finanti. In Svizzera, i medesimi panieri dibeni sono più cari del 29% (vestiti), rispet-tivamente del 17% (scarpe) in confrontoalla Germania, il paese più vantaggioso.

Le analisi dei prezzi dei vari settoriproseguiranno nel 2013.

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La borsa della spesa

8.2012 7

primo piano

Confronto tra commercianti settore “derrate alimentari”

nel grafico si possono vedere le dif-ferenze di prezzo per le derrate ali-mentari tra i commercianti in

Svizzera e all’estero. L’accento è stato mes-so sui prodotti con un alto grado di trasfor-mazione; non vengono presi in considera-zione i prodotti freschi, quali frutta e verdu-ra. A destra nel grafico, sotto la descrizione“Solo Svizzera” sono stati confrontati solo icommercianti svizzeri. Il commerciante piùvantaggioso ha un valore base di riferimen-to (100%).

Per esempio: nel confronto “Svizzera-

Germania”, Kaufland è il commerciantepiù economico. Il medesimo paniere dibeni costa da EdEKA il 12%, da REWE il13%, da Coop il 45% e da Migros il 46%in più che da Kaufland. Le abitudini diconsumo e l’assortimento dei commer-cianti nei cinque paesi osservati sono dif-ferenti. Il paniere per il confronto “Svizze-ra-Italia” contiene, quindi, prodotti inparte differenti rispetto ai panieri per iconfronti “Svizzera-Francia”, “Svizzera-Germania”, “Svizzera-Austria” e “SoloSvizzera” (i dettagli su www.preisbaro-meter.ch).

I prezzi per le derrate alimentari sono

Alimentari

Confronto tra paesi settore “riviste”

Riviste

I l mercato della stampa in Svizzera èdominato da un attore a dipendenzadella regione linguistica. nella

Svizzera tedesca e italiana da Valora(Press&Books e k kiosk), nella Svizzera ro-manda da naville Presse. L’assortimento èinfluenzato fortemente dall’offerta neipaesi vicini e si differenzia perciò tra re-gioni linguistiche.

in generale più elevati in Svizzera rispetto aipaesi limitrofi. I medesimi prodotti costa-no, in particolare, chiaramente meno inGermania, ma anche in confronto a Austriae Francia ci sono differenze considerevoli.Le differenze con i prezzi praticati in Italiasono le più ridotte. Per il confronto del gra-fico sono stati utilizzati prezzi IVA inclusa.Un calcolo con i prezzi IVA esclusa aumen-terebbe ulteriormente le differenze di prez-zo con i commercianti esteri, in quanto laSvizzera applica l’aliquota più bassa tra icinque paesi considerati.

nel confronto interno, Migros e Cooprisultano 5% più cari di denner.

A causa della sua struttura, anche perquesto mercato è stato scelto un confrontotra paesi. Il grafico mostra i confronti“Germania-Svizzera tedesca”, “Italia-Svizzera italiana”, “Francia-Svizzera ro-manda” e “Austria-Svizzera tedesca”.Risultato: i clienti svizzeri pagano, per lostesso paniere di beni, il 43% in più che inAustria e il 61% in più che in Germania. Loscarto con la Francia ammonta al 69%,mentre quello con l’Italia al 104%.

Le stesse riviste e giornali costano,quindi, più del doppio nella Svizzera italianache in Italia.

Valora fa notare che all’aquisto di al-cune riviste tedesche i clienti ricevono unbuono per bevande e alimenti del valore di1 franco e che le riviste vendute inSvizzera comprendono contenuti talvoltaleggermente differenti o aggiuntivi seconfrontate col prodotto venduto al-l’estero.

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8.2012 8

primo piano

Confronto tra paesi settore “scarpe”Confronto tra paesi settore “vestiti”

La struttura del mercato “vestiti“ ècaratterizzata da commercianti cheoffrono una propria linea di prodot-

ti. A causa dell’assortimento differente, unraffronto diretto dei prezzi tra gli attori del

mercato è impossibile. Al contrario, si puòscoprire se lo stesso negoziante applicaprezzi differenti in Svizzera e all’estero.

Il grafico non mostra, quindi, un con-fronto tra commercianti, bensì tra paesi.Per questo confronto sono stati considera-ti in totale 115 prodotti di H&M, Zara,Esprit, Mango e Vero Moda.

Questo paniere è identico per tutti icinque paesi, in modo che il confronto traSvizzera, Germania, Italia, Francia eAustria sia possibile.

Il grafico mostra come i prezzi dei ve-stiti si differenzino appena in Germania,Austria, Francia e Italia, e che la Svizzera è,nel confronto con Germania e Austria, piùcara del 29%.

La struttura del mercato nel settore“scarpe“ è simile a quella del settore “ve-stiti”. Perciò, anche in questo settore, èstato effettuato un confronto tra paesi.

In questo confronto tra paesi sonocomprese 89 paia di scarpe dei commer-cianti Bata, Zalando e 3 Suisses.

Come per il settore “vestiti” il livellodei prezzi nei quattro paesi limitrofi è pra-ticamente uguale. In Svizzera si paga, perlo stesso paniere di beni, all’incirca il 17%in più.

Confronto tra commercianti settore “cosmetici“

l l grafico mostra le differenze di prezzo nel settore “cosmetici“. Anche per quel che concerne i prodotti cosmetici, i commer-cianti svizzeri sono chiaramente più cari rispetto all’estero.

Sono particolarmente elevate le differenze di prezzo “Svizzera-Germania”: il medesimo paniere di beni costa tra il 65% e il 75%in più in Svizzera rispetto ai commercianti tedeschi. Le differenze

Cosmetici più piccole si riscontrano nel confronto con i commercianti au-striaci.

Anche nel settore “cosmetici” il calcolo con prezzi IVA esclu-sa porterebbe a delle differenze di prezzo più grandi, in quanto inSvizzera si applica l’aliquota più bassa.

nel confronto interno svizzero, Coop risulta la migliore: iprodotti considerati sono da Migros e Manor il 2%, rispettiva-mente il 6% più cari.

Abbigliamento e scarpe

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La borsa della spesa

8.2012 9

primo piano

Differenze di prezzo tra la Svizzera e i paesi limitrofi nel settore dei giocattoli

I n vista del natale, le organizzazioni dei consumatori hannodeciso di effettuare un confronto di prezzi dei giocattoli.Mentre i prezzi svizzeri sono più elevati che in Germania,

Austria e Francia, i ticinesi beneficiano di prezzi più interessantiper rapporto all’Italia. Per i romandi e gli svizzero-tedeschi la sor-presa viene da Toys’’R’’Us!

Il barometro dei prezzi ha passato sotto la lente 117 giocatto-li. La statistica per paese dimostra che per un paniere di 44 pro-dotti, comune ai cinque paesi presi in considerazione (Svizzera,Italia, Francia, Germania e Austria), la Svizzera è del 21% più ca-ra della Francia, 24% più cara della Germania, 26% più caradell’Austria ma una piccola percentuale meno cara dell’Italia.

Il confronto tra negozi dà, tuttavia, una visione più sfumata.Su un campione ridotto di 11 prodotti (l’assortimento più ridottoin Italia induce a interpretare questa statistica con maggiore pru-denza), è Toys’’R’’Us Svizzera che risulta meno caro, seguito, conun +11%, dal grande distributore italiano IPER. Il negozio specia-lizzato italiano Toys Center è più caro rispetto a tutti i rivenditorisvizzeri (10 punti di percentuale in più rispetto a Manor e 6 puntiin più di Coop). In Svizzera, Toys’’R’’Us dimostra che i prezzi ele-vati non sono una fatalità. I suoi concorrenti Manor (+13%),Coop (+15%) e Franz Carl Weber (+20%) sono tra loro relativa-mente vicini.

Le organizzazioni dei consumatori hanno chiesto ai distribu-tori la loro posizione sulle differenze di prezzo. Tre dei quattro in-terpellati hanno risposto (Manor, Toys’’R’’Us, e Franz CarlWeber). Franz Carl Weber, ad esempio, spiega che la grande di-stribuzione ha il vantaggio di non dipendere dal solo settore deigiocattoli per raggiungere la propria cifra d’affari.

Giocattoli

I risultati dettagliati di tutti i confronti realizzati per negozio e per prodotto, nonché le prese di posi-zione dei rivenditori dei giocattoli sono disponibili

su www.barometrodeiprezzi.ch

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8.2012 10

sotto la lente

Per una buona raclettenon si deve spendere un capitaleRisultato soddisfacente per le raclette già affettate in commercio in Ticino: solo una su 15 è giudicatainsufficiente dalla nostra giuria di esperti. Il miglior punteggio l’ha ottenuto il formaggio più costoso dellanostra selezione, ma nelle gamme tra buono e abbastanza buono si trovano praticamente tutte le marche diformaggio alla portata di tutte le tasche. Per mangiare una buona raclette non bisogna dunquenecessariamente spendere un capitale.

Raclette e fondue sono i due piattitipici della stagione invernalesvizzera. E non c’è famiglia sviz-zera che non abbia in casa un ca-

quelon o un fornello da raclette. La vera ra-clette vallesana si prepara tagliando a metàla forma di formaggio e scaldandola al fuo-co (sotto una resistenza). Quando lo strato

superiore inizia a sciogliersi, viene "raschia-to" via e posta sul piatto. Tradizionalmentesi serve con patate bollite e sottaceti comecetriolini e cipolline.

Per comodità oggi si prepara questopiatto con un fornello che permette ai com-mensali di far fondere la propria fetta di for-maggio in piccoli piattini individuali di me-

tallo smaltato. Quando la fetta messa sottola resistenza comincia a fondere la si raschiadal piattino con una spatolina di legno. Evia, una fetta dopo l’altra...

Più diffusa la raclette già affettataAnche ai ticinesi la raclette piace molto

a giudicare dalle varietà in vendita nei su-

Prezzo unitario (fr./kg)

Acquistato da

Paese di produzione

Degustazione:punteggio medio

GIUDIZIO COMPLESSIVO

STAGIONATOIN GROTTA

Fine Food

Giudizio ComplessivoMolto Buono superiore a 27.5Buono da 27.4 a 25Abb. Buono da 24.9 a 22.5Discreto da 22.4 a 20Insufficiente inferiore a 20

RACLETTEMAZOT

QUADRATO

RACCARDSURCHOIX

Migros Bio

RACCARD

Tradition

KALTBACH

Stagionato ingrotta

RACLETTESURCHOIX

Bio Naturaplan

24.87

Coop

Svizzera

25.2

Buono

25.33

Coop

Svizzera

26.0

Buono

22.50

Migros

Svizzera

26.0

Buono

24.50

Migros

Svizzera

26.7

Buono

20.–

Manor

Svizzera

27.0

Buono

32.–

Coop

Svizzera

28.2

Molto Buono

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8.2012 11

sotto la lente

Componenti della giuriadal primo a sinistra, in senso orario:l Renato Bontognali, presidente dell’Associazione ticinese assaggiatori di formaggil Ivan Bernasconi, importazione e vendita all'ingrosso di formaggi e salumi, Cadempinol Patrizia Maspoli, ristorante Ronchetto,Comanol Angela Tognetti, azienda agricola LaColomberal Giacomo newlin, giornalista RSI,esperto di gastronomial Mario Jäggli, ex presidente dell’ACSI eex direttore del Laboratorio cantonale

permercati. negli ultimi tempi, oltre al tipotradizionale si può trovare anche la raclettearomatizzata al pepe nero, all’aglio, al pe-peroncino e alle erbe. E, per facilitare ancorpiù il consumo, anche per una cena improv-visata, la raclette è in vendita già tagliata.Poiché la raclette già affettata è diffusissi-ma, per il test che abbiamo realizzato, ab-biamo deciso di acquistare campioni di que-sto tipo. Va detto che la comodità si paga e,di conseguenza, la raclette già affettata co-sta di più di quella in pezzo intero.

AcquistoAbbiamo acquistato i campioni il 12 e

13 novembre in 6 supermercati: Migros,Coop, Manor, Aldi, Lidl, denner e nel nego-zio di gastronomia Gabbani di Lugano.

A fette, il formaggio più economico co-sta 14.72 franchi al chilo (Aldi e Lidl), men-tre il pezzo intero costa 11.99 al chilo(22,7% in meno). Il Raccard della Migros,per citare l’esempio di un formaggio dal co-sto medio, nelle confezioni a fette costa22,50 al chilo, mentre il pezzo è venduto a21,50 al chilo (4.65% in meno). Sulla quan-tità dunque si può risparmiare qualcosa, al-cuni franchi per taluni formaggi ma anchedecine di franchi per altri.

PrezziAd eccezione di quasi tutti i prodotti

acquistati da Manor e di quello del negoziospecializzato di Lugano, le confezioni di for-maggio affettato sono manifestamenterealizzate industrialmente, in imballaggi di

RACLETTE DUO’R

RACLETTE DU VALAIS

Bio Natur Plus

RACLETTE

Original Swiss

WALKER

(sfuso)

RACLETTE

BonChoix(family)

RACLETTE ALETSCH

RACLETTE

Nature

RACLETTE ALPEGGIOLUISIER

RACLETTE BONFON

plastica, a volte sottovuoto, con la graficaspecifica della marca del formaggio, con lefette tagliate tutte uguali e sovente anchein confezioni dal peso standard.

da Manor, ad eccezione della marcaBonChoix e del formaggio Bio, gli altri for-maggi acquistati sono affettati verosimil-mente sul posto, disposti in vaschette di sa-gex, imballati in fogli di plastica da cucina evenduti a peso con l’etichetta del registro dicassa del reparto specifico. Per quanto ri-guarda il formaggio acquistato nel negozioGabbani di via nassa a Lugano, esso è statoaffettato su richiesta (non esistono confe-zioni già preparate).

La gamma dei prezzi con cui ci siamoconfrontati va da 32 franchi al chilo (Coop)a 14.72 franchi al chilo dei formaggi affet-

25.–

Manor

Svizzera

19.8

Insufficiente

21.59

Coop

Svizzera

20.0

Discreto

14.72

Lidl

Svizzera

20.5

Discreto

19.50

Manor

Svizzera

22.3

Discreto

17.50

Manor

Svizzera

21.8

Discreto

14.72

Aldi

Svizzera

23.3

AbbastanzaBuono

25.50

Manor

Svizzera

23.2

AbbastanzaBuono

14.75

denner

Svizzera

22.8

AbbastanzaBuono

28.–

Gabbani

Francia

22.7

AbbastanzaBuono

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sotto la lenteLa borsa della spesa

8.2012 12

Con tè o bevande caldenel Vallese la raclette si mangia accom-

pagnata da tè o altre bevande calde, o in al-ternativa da vino bianco Fendant. Si dice in-fatti (senza alcuna base scientifica) che be-re acqua insieme alla raclette ostacoli la di-gestione del formaggio.

tati proposti dai discounter Aldi e Lidl, a cuipossiamo aggiungere tranquillamentedenner con 14.75 franchi al chilo.

DegustazioneLa degustazione si è svolta nella sede

dell’ACSI giovedì 15 novembre con 6 as-saggiatori qualificati e scelti con criteri chepotessero eprimere diverse formazioni esensibilità: Mario Jäggli, ex presidentedell’ACSI e ex direttore Laboratorio canto-nale; Renato Bontognali, presidenteAssociazione ticinese assaggiatori di for-maggi; Ivan Bernasconi, importatore ecommerciante all'ingrosso di formaggi esalumi; Patrizia Maspoli, titolare del risto-rante Ronchetto a Comano (che aderisce alprogetto ACSI “Ritoranti con menu tra-sparenti); Angela Tognetti dell’aziendaagricola La Colombera; Giacomo newlin,giornalista RSI, esperto di gastronomia. È stato degustato da tutti e contempora-neamente lo stesso campione anonimo. Icampioni venivano tolti dal fuoco quandotutta la massa era fusa e cominciava a farebolle; tra degustatori non era possibile nes-sun commento ed era prevista una valuta-zione segreta da parte di ognuno su appo-site tabelle precedentemente preparatecon l’elenco degli elementi da valutare.

Parametri di valutazioneIl test degustativo ha valutato i diversi

aspetti ai quali un formaggio da Raclettedeve rispondere e più precisamente:4 fonde bene4 è omogenea (il grasso non si separa), 4 è cremosa (non gommosa o filamentosa)4 è morbida (niente grumi)4 sale (equilibrato)4 aroma (si sente, originale).

dei 6 parametri di valutazione previstiinizialmente al termine della degustazionesi è deciso di non considerare il “fonde be-ne” e l’”omogeneità”. Tutte, infatti, fonde-vano bene e, togliendole dal fornello al mo-mento giusto, il grasso non si è separato innessun campione.

Calcolo del punteggiol Per il calcolo del punteggio (note dal 2peggiore al 6 migliore) ogni degustatore hasommato le sue note dei restanti 4 parame-tri, raddoppiando però quella dell’”Aroma”in quanto parametro più importante.l Per ognuno dei 15 campioni si è fatta lamedia del punteggio totale espresso da cia-scuno dei 6 degustatoril Per la graduatoria ci si è basati sul punteg-gio totale conseguito da ogni campione inordine decrescentel Per il giudizio finale si è adottato il se-guente criterio: sopra i 27.5 punti: moltobuono, tra 27.4 e i 25 buono, tra i 24.9 e i22.5 abbastanza buono, tra i 22.4 e i 20 di-screto, sotto i 20 insufficiente.

Solo 1 insufficienteIl formaggio più costoso del test, fr.

32.– al chilo, è quello stagionato in grottadella linea Fine Food della Coop; più costo-so ma anche quello più apprezzato dallanostra giuria: è infatti l’unico ad avere avu-to il giudizio Molto Buono: Particolarmenteapprezzate l’equilibrio del sale nella pasta,l’aroma e la morbidezza.

Un solo formaggio è giudicato insuffi-ciente. l’Alpeggio Luisier (Manor): le duenote negative su aroma e cremosità non so-no state risollevate dalle altre,non eccellen-ti, sulla morbidità e il sapore salato.

Per il resto ben altri 5 formaggi hannoottenuto la valutazione “buono”, 4 “abba-stanza buono”e 4 “discreto”. Tra i primi 9che consideriamo della “gamma interme-dia” vi sono formaggi dal prezzo più basso(14.75/kg) a – escludendo il Walker diGabbani – circa 25.–/kg.

Per concludere è corretto far osservareche la maggior parte dei formaggi degustatirispondeva ai pregi che un buon formaggioda Raclette deve avere che sono: buona at-titudine a fondere, pasta omogenea (grassoche non si separa), cremosa (non gommosao filamentosa), morbida (senza grumi o stri-dii sotto i denti) e non troppo salata.

non ci resta che augurarvi un’allegra se-rata a base di raclette in compagnia di amici.

Caratteristiche del formaggio“RACLETTE SUISSE”

Aspetto esternoFormaggio a pasta semidura con oc-

chiatura piccola, regolare, piuttosto rada(dimensioni di un pisello). Crosta rosso-bruna con morgia o lavata.

Gusto e aromaSchietto, lievemente acido, armonico.

Consistenza pastaPasta lunga, fine, si scioglie bene, buo-

ne proprietà di fusione (perde poco grasso,scorre bene, non forma fili, non diventagommosa).

Caratteristiche del formaggio “RACLETTE DU VALAIS AOC”

Aspetto esternoSi tratta di un formaggio a pasta semi-

dura che si presenta con una crosta ricoper-ta da morgia, uniforme, di colore naturalebruno-arancio, leggermente umida, liscia esana, solida, spazzolata e dalle buone pro-prietà di conservazione. L’occhiatura è rara,regolare, non troppo fitta, rotonda, (di-mensioni di 2-3 mm al massimo).

Gusto e aromaodore di latte fresco (burro fresco,

panna fresca) e florealeGusto di latte fresco (burro fresco, pan-

na fresca), sostenuto dall’acidità, con unanota dominante di vegetale e fruttato.

Consistenza pastaPasta liscia, morbida, elastica e fine

Chi ha inventato la Raclette?Léon. Così si chiama, secondo la leggenda, il vignaiolo vallesano che ha scoperto la raclet-te. durante una giornata d’inverno glaciale, Léon avvicinò un pezzo di formaggio al fuo-co e lo servì ai suoi amici: era nata la raclette! L’esistenza del formaggio è attestata inVallese a partire dal 4° secolo A.C. Già durante il periodo romano, il formaggio dell’alpegodeva di un’ottima reputazione. Tra il 14° e 19° secolo, il formaggio era comunementeutilizzato come moneta di scambio, come salario e come prodotto d’esportazione. Si sa che la pratica del formaggio fuso era conosciuta in Vallese già dal 1574. Il nome «ra-clette», già precedentemente utilizzato nel dialetto locale, fu registrato a partire dal 1874per descrivere il formaggio dello stesso nome. Ancora oggi, il formaggio da Raclette delVallese è prodotto secondo un’antica ricetta tradizionale.(Fonte: sito ufficiale Raclette du Valais)

Stasera raclette!

Ingredienti per 4 persone4800 g di formaggio da raclette affettato4pepe macinato fresco, paprica41 kg di piccole patate lesse (ad es. Nicola) con la buccia

Contorni:4 cetrioli sottaceto4giardiniera di sottaceti

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La borsa della spesa

8.2012 13

attualità

La qualità dell’acqua svizzeraè buonaL’ACSI invita a bere l’acqua del rubinetto

chiaramente indesiderata. Per questo, leaziende dell’acqua potabile si battono per di-minuire la presenza di tali sostanze nelle ac-que e di conseguenza nell'acqua potabile.

Acque in Ticino perfettamentepotabili

Abbiamo chiesto un parere anche aMarco Jermini, direttore del Laboratoriocantonale (che ha tra le sue funzioni anchel’ispettorato delle acque potabili). “I para-metri dell’acqua fornita nei comuni ticinesicitati nelle diverse trasmissioni televisive suidiversi canali nazionali – afferma MarcoJermini – rientrano nei valori imposti dal legi-slatore, che si basano su valutazioni tossico-logiche internazionalmente riconosciute. Lostesso può essere affermato per tutte quelleacque che non sono state oggetto della tra-smissione e che le autorità sanitarie control-lano regolarmente. Le acque in Ticino sonoquindi perfettamente potabili e non è assolu-tamente necessario “correre a comperarel’acqua in bottiglia”. Altri determinanti sani-tari, come per es. l’inquinamento dovuto altrasporto su strada su lunghe distanze di der-rate alimentari (inclusa l’acqua minerale),hanno, infatti, un impatto sulla salute deiconsumatori (a livello respiratorio e cardio-circolatorio) in misura maggiore che non oc-casionali inquinamenti delle nostre acquepotabili. nulla osta tuttavia all’adozione dimisure per contenere al minimo – da un la-to – le non potabilità microbiologiche e – dal-l’altro – la concentrazione di microinquinanti(p.es. grazie ad un miglioramento del rendi-mento degli impianti di depurazione con sca-rico delle acque trattate in bacini dove si cap-ta acqua da potabilizzare o con la riduzionedell’uso di prodotti fitosanitari), nel rispettoanche del principio di sostenibilità che do-vrebbe indurci a lasciare alle nostre futuregenerazioni un ambiente il meno contami-nato possibile”.

Per concludere: l’ACSI continua la suabattaglia contro l’acqua in bottiglia costosae inutile e in favore di un’acqua del rubinet-to sana e economica, un bene per tutti.Tanto più che a Bellinzona e Locarno sonostate rilevate zero sostanze!

La qualità dell’acqua potabile inSvizzera è irreprensibile e nel corsodegli ultimi anni è migliorata, di-chiara la Società svizzera dell'indu-

stria del gas e delle acque (SSIGA) . Le tec-niche di depurazione oggi sono più precisee hanno un maggior rispetto della natura.L’aumento constatato di microelementi co-nosciuti nell’acqua è da attribuire in primoluogo alle tecniche di misurazione più pre-cise. La SSIGA afferma che le aziende del-l’acqua potabile effettuano ogni anno oltre100’000 analisi su diversi parametri quali lacarica batterica, sostanze organiche in con-centrazione minima, ioni, metalli pesantiecc.e i laboratori cantonali, a loro volta,monitorano la qualità dell’acquapotabile.che in Svizzera è considerata “si-cura” e “sana”.

L’irreprensibilità dell’acqua noncorrisponde alla purezza dell’H2O

naturalmente l’acqua potabile è moltopiù che “soltanto” dell’acqua pura. Propriocome tutti gli alimenti dipende dagli influssidell’ambiente e dai microelementi (“im-pronta ecologica dell’uomo”). non ce nerendiamo conto ma oggi assumiamo moltimicroelementi anche dai cosmetici o dagliadditivi degli alimenti: generalmente senzaalcun pericolo per la salute. È tuttavia fonda-mentale essere informati e saper valutare uneventuale accumulo di sostanze potenzial-mente dannose.

Cosa sono i microelementiI microelementi sono sostanze organi-

che e inorganiche presenti nell’acqua con li-velli di concentrazione pari a 1 nanogrammoper litro (10

-9g /l = 0.000’000’001 g/l) o ad-

dirittura a un picogrammo (10-12g =0.000’000‘000‘001 g/l). I microelementipossono essere originati da attività umane(industria, medicina, agricoltura o trasporto)o di origine naturale (ad es. uranio, radon). Imicroelementi non devono essere conside-rati obbligatoriamente come sostanze noci-ve; nell'acqua possono essere concentratepiccole quantità di sali minerali naturali o mi-croelementi come ferro o silicio. La presenza

Ci sono notizie che, purtroppo, disinformano e disorientano i consumatori suscitando inutili allarmismi. Cosìè successo con gli articoli sulla presenza di sostanze nocive rilevate nell’acqua svizzera pubblicati sul portaledi Ticinonline e successivamente su 20 Minuti dopo la trasmissione Kassensturz. All’ACSI sono arrivaterichieste di chiarimento su dati definiti addirittura “scioccanti”. Noi che da tempo sosteniamo il consumodell’acqua del rubinetto, invece di quella in bottiglia, abbiamo voluto verificare queste informazionicercando di interpretarle con l’aiuto delle autorità preposte alla salute dei cittadini le quali ci hanno ancorasollecitato a continuare la nostra campagna in favore dell’acqua potabile delle nostre case.

di una sostanza, di norma, è irrilevante comeeffetto sulle persone se la quantità di con-centrazione è al di sotto di alcuni microgram-mi fino a un nanogrammo.

Facili allarmismi con indicazionidi quantità inconcepibili

La SSIGA in merito a queste informazio-ni distorte tiene a precisare che bisogna saperleggere i dati delle analisi e far capire comevanno interpretati. Soltanto poche persone –afferma la SSIGA – sono in grado di distin-guere o addirittura di classificare le quantitàMilli, Micro, nano, Pico. 100ng/l sono mol-to più di 0,1 microgrammo/l e qual è quindi ilrapporto con 0,000‘000‘1 g/l? Quale signi-ficato si cela sotto? Ecco alcuni esempi illumi-nanti:lgrazie agli odierni metodi di misurazione, èpossibile rilevare una sola zolletta di zucche-ro disciolta nel lago di Costanza (48 km3 diacqua o un cubo con una lunghezza dei latipari a 3,6 km).Ciononostante nessuno si so-gnerebbe mai di affermare che il lago diCostanza è dolce.l 1 ng (nanogrammo) corrisponde circa a ungranello di sale in una grande piscina olim-pionica (50m x 25m x 2m = 2‘500 m3).Quest'acqua verrebbe classificata come sa-lata?l Per assumere la dose dannosa di acqua pa-ragonabile alla quantità di una sola aspirinabisognerebbe bere 2 litri al giorno di acquacon una concentrazione di 100 ng/l del far-maco per oltre 700 anni!

di norma i microelementi non rappre-sentano per i consumatori alcun pericolo perla salute. Tuttavia la presenza di queste so-stanze nell’acqua potabile e in altri alimenti è

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La borsa della spesa

8.2012 14

assicurazioni

Stampelle, pannoloni, bende...sistema di rimborso poco trasparenteStampelle, misuratori di glicemia, bende, calze di compressione... gliarticoli sanitari rimborsati dall’assicurazione malattia di base sonomolti. Ma... c’è un ma: i loro prezzi sono fissati liberamente daiproduttori. Anche a scapito degli assicurati.Lo sa bene una nostra socia che ci ha illustrato la sua recenteesperienza: “Per un’infiammazione ai bronchi il medico ha prescrittoalla mia bambina del cortisone da inalare con l'ausilio di una specificamascherina che ho preso in farmacia. In seguito ho ricevuto una copiadella fattura che la farmacia ha inviato all'assicurazione di base ed hopotuto constatare che il costo della mascherina é di fr. 31,50 e che piùdella metà di questa somma è a mio carico, ossia fr. 18,60. Sul retrodella fattura sta scritto che il mezzo ausiliario é stato parzialmentefatturato poiché l'articolo sanitario é rimborsato dall'assicurazione dibase per un importo massimo fissato dall'Ufficio federale della sanitàpubblica e che, se il prezzo supera questo importo, la differenza deveessere pagata dall'assicurato”.Mezzi e apparecchi parasanitari sono infatti regolati in modo diversodai farmaci. Ecco come.

Imalati cronici lo sanno bene. Tra i mol-ti trattamenti necessari a curare le variemalattie, alcuni sono indispensabiliquotidianamente, come ad esempio le

calze o i bendaggi a compressione per chiha problemi di circolazione, i lettori della gli-cemia per misurare i valori del diabete o leprotezioni per le persone incontinenti, o an-cora i dosatori aerosol per chi ha problemiasmatici, ecc.

Il reportorio di questi mezzi ed appa-recchiature spetta all’EMAp, l’”Elenco deimezzi e degli apparecchi” che fa partedell’ordinanza del 29 settembre 1995 sulleprestazioni dell’assicurazione obbligatoriadelle cure medico-sanitarie e previsto dallaLegge federale sull’assicurazione malattia(LAMaL). I prodotti illustrati nell’EMAp so-no atti a “sorvegliare il trattamento di unamalattia e delle sue conseguenze”. Perchésono regolati in modo diverso dei farmaci?Perché questi apparecchi non trattano pro-priamente la malattia stessa. Esempio: lestampelle aiutano il paziente durante il pe-riodo in cui l’osso si riassoda, ma non cura-no la frattura subita.

Le intenzioni del legislatoreUn’altra differenza rispetto ai medica-

menti riguarda il sistema di rimborso daparte delle assicurazioni malattia (sempreche il prodotto sanitario è stato prescritto daun medico). Infatti il prezzo indicato sugliimballaggi dei farmaci è fissato dall’Ufficiofederale della salute pubblica (UFAS) ed èrimborsato al 100%, fatta salva la parteci-

pazione ai costi del 10% (o del 20%) daparte dell’assicurato e della franchigia.

I prezzi degli articoli EMAp sono invecefissati dal produttore e dagli intermediari -importatori, grossisti, farmacisti - che sonoliberi di aggiungere il margine che ritengo-no opportuno. Il dipartimento federaledell’Interno (dFI) fissa in seguito un am-montare massimo di rimborso per tipo diprodotto.

Questo ammontare fissato dal dFI nonè però sempre sufficiente e il paziente puòquindi essere chiamato a sborsare la diffe-renza di costo, oltre naturalmente al 10% dipartecipazione e alla franchigia! Un son-daggio effettuato dalla FRC sugli scaffalidelle farmacie romande, lo conferma.

Ecco alcuni esempi. Le calze di com-pressione (classe II) sono rimborsate fino aun massimo di 98,10 franchi dall’assicura-zione malattia, ma nella stragrande mag-gioranza dei casi costano da 107,50 a 140franchi. Altro caso: gli apparecchi per aero-sol per bambini sono rimborsati per un im-porto massimo di fr. 31.50, ma il prezzo divendita può raggiungere anche 60 franchi.Idem per i tiralatte manuali e i bendaggioculari. Tutti prodotti che i pazienti devonopagare in parte di tasca propria.

Una singolare ineguaglianza di tratta-mento in un sistema sanitario che è invececoncepito per finanziare tutte le prestazioninecessarie per il trattamento e la cura di unpaziente. In realtà, l’EMAp è stata ideata al-lo scopo di consentire un controllo dei prez-zi del mercato: riducendo l’ammontaremassimo rimborsato dall’assicurazione ma-lattia di base, il dFI sperava di fare pressio-ne sui prezzi dei produttori e sui margini de-gli intermediari. Ma, come si vede, il siste-ma non ha funzionato in questo modo...

Vogliamo un sistema diversoSecondo l’Ufficio federale della salute pubblica UFAS, la EMAp dovrebbe essere in fa-se di revisione, ma bisogna constatare che i lavori non stanno avanzando affatto. Difronte a questo stallo i colleghi della FRC si stanno attivando per far giungere a Bernai termini di un intervento parlamentare che solleciti un nuovo sistema di rimborso.L’intenzione è di chiedere che i prodotti EMAp vengano sottomessi alle stesse regoledei farmaci dell’Elenco delle specialità (ES). Il prezzo di fabbrica sarebbe così fissatodall’UFAS, i margini di guadagno sarebbero ben definiti e il paziente non paghereb-be supplementi, oltre alla franchigia e alla partecipazione ai costi. Ciò porterebbe piùtrasparenza nel settore e un migliore controllo della qualità, che, ricordiamo, non èeffettuato sui prodotti importati.

FoTo

SHU

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STo

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Può capitare che le stampel-le siano rimborsate dall’as-sicurazione malattia oltre alproprio costo reale!

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La borsa della spesa

8.2012 15

assicurazioni

Prodotti “troppo” rimborsati...Altra assurdità: può anche succedere che l’ammontare rimborsato sia troppo elevatorispetto al prezzo reale del prodotto! È il caso delle stampelle, rimborsate 81 franchi almassimo dalle casse malati, ma vendute in genere a un prezzo inferiore, anche di al-cune decine di franchi (in base ad un sondaggio della FRC più di una ventina di model-li costa sui 50 franchi). Questo fenomeno può essere spiegato, almeno in parte, da uncarente confronto internazionale dei prezzi e una mancanza di regolarità nella revisio-ne degli ammontari rimborsati: certi prezzi non sono infatti più revisionati dal 1996!L’UFAS non segue l’evoluzione del mercato e non modifica l’EMAp che su richiesta diun fabbricante o su raccomandazione della Commissione federale dei mezzi e degliapparecchi.

Tredomandea...

Dominique JordanPresidente di Pharmasuisse

Quando l’UFAS riduce il rimborso di unprodotto dell’EMAp, constatate una ridu-zione dei prezzi?no, non riscontriamo nessun effetto sulprezzo del prodotto appena uscito dallafabbrica, né sui costi che il grossista fatturaal farmacista. Le eccezioni esistono ma so-no rare. Il farmacista si trova di fronte a undilemma: rinunciare a tutto o a parte delsuo margine di guadagno, o fatturare unaparte del costo al paziente, che non è maisimpatico.

I margini dei farmacisti sembrano elevati,40% sulle stampelle o 45% sulle calze dicompressione, a quanto ci risulta...I prezzi sono liberi e non possiamo verifica-re questa affermazione. Per quanto ri-guarda i parafarmaci un margine commer-ciale del 33% è usuale. non è una decisio-ne politica ma una media in confronto adaltri commerci, come la grande distribu-zione. E ricordo anche che una farmaciagestisce un assortimento molto vasto, da8000 a 12000 articoli di cui alcuni con usopoco frequente ma che devono essere di-sponibili in ogni momento se un pazientene fa richiesta.

Come migliorare l’EMAp?Affinché un prodotto EMAp sia rimborsa-to, deve essere prescritto da un medico.Per evitare che la somma rimborsata noncorrisponda al prezzo stabilito dall’EMApanche per articoli il cui prezzo di fabbrica èpiù basso, la soluzione migliore sarebbe distabilire il prezzo massimo dopo una nego-ziazione sul prezzo del prodotto appenauscito dalla fabbrica, come è il caso per ifarmaci.

3% dei costi dell’assicurazionemalattia

Gli ostacoli in quest’ambito sono di di-versa natura. Il primo è che il settore è rettodalle leggi del mercato, ricorda laFederazione delle associazioni svizzere dicommercio e dell’industria della tecnologiamedica (FASMEd). I rivenditori sono liberidi fissare i prezzi di questi prodotti e il fattoche l’UFAS riduca il diritto ai rimborsi delleCasse malati non significa che il prezzo divendita debba diminuire.

Altro problema: un elenco di categorietroppo rigido. Per esempio, nel caso di ben-daggi per gli occhi, alcuni, molto semplici,non costano che qualche franco mentre al-tri articoli, più specifici, sono venduti a circa100 franchi nelle farmacie mentre l’am-montare massimo rimborsato dalle Cassemalati è di fr. 7,10.

Anche il rimborso dei mezzi per l’in-continenza pone dei problemi: esistono tregradazioni d’incontinenza, ognuno da dirit-to a un determinato rimborso.

Tuttavia, l‘evoluzione stessa del pa-ziente ma anche l’attenzione del suo en-tourage hanno un’influenza importante suicosti che si dovrà assumere: se il medico tar-da ad accertare l’aggravamento del suo sta-to che necessita di cambi di protezione piùfrequenti, o se un congiunto è presente percambiare le protezioni più sovente di quan-to non farebbe un’infermiera a domicilio, laquantità di prodotti necessari sorpasserà ra-pidamente quanto previsto dalla legislazio-ne e così anche la somma rimborsata dallacassa malati. Un costo per il paziente chepuò raggiungere anche alcune centinaia difranchi all’anno.

L’esempio è emblematico. nel 2008, ilmercato degli articoli iscritti nell’EMAp erastimato a circa 650 milioni di franchi, ossia il3% dei costi dell’assicurazione malattia.Poiché le malattie croniche sono in aumen-to e la popolazione tende ad invecchiare,questa cifra è destinata a lievitare con le re-lative conseguenze sulle finanze dell’assi-curazione malattia.

FRC MIEUx CHoISIR (TRAdUZIonE BdS)

dR

L’orientamento delle nuove normeè dichiaratamente a favore dellapersona ossia, a seconda dei casi,

del cittadino o del paziente. Esse inten-dono promuovere il diritto costituzionaleall’autodeterminazione, ma anche raf-forzare la posizione dei congiunti di per-sone incapaci di discernimento e quelladell’incapace stesso ricoverato in casaper anziani o per invalidi in assenza di di-rettive anticipate.

In sostanza, le nuove disposizionitendono a indagare meglio quale sia lavolontà del paziente nei confronti delmedico curante, degli amministratoridell’istituto di cura o assistenza, delle au-torità per la protezione degli adulti e diun eventuale perito, rendendo più tra-sparenti tutte le decisioni che lo riguar-dano.

Queste nuove norme di livello fede-rale dovranno trovare un corrispettivonella normativa cantonale che sarà ap-provata entro la fine dell’anno.

Dirittodell’adultoin cura oassistenza

Cosa cambia nel 2013?Nell’ambito del Codice civilesvizzero la protezione degliadulti sta per cambiare. Dal 1° gennaio 2013 entrerannoin vigore nuove disposizioni sullatutela degli adulti incapaci didiscernimento e di coloro chedevono essere ricoverati, inmodo volontario o coatto, in unistituto di assistenza o di cura.

La Borsa della spesaapprofondirà l’argomentoall’inizio del 2013, e cercherà diillustrare nel modo più concretopossibile come cambia lasituazione e soprattutto cosa èopportuno fare nelle variesituazioni.

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La borsa della spesa

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alimentazione

Prodotto negozio Prezzo Tenore di sale Tenore di saleFr/100g misurato (g/100g) indicato (g/100g)

Salsa di pomodoro Bio Natur Plus Manor 0.94 0.20 n.iSalsa di pomodoro Naturaplan Coop 0.60 0.40 0.40Salsa di pomodoro Bio Migros 0.86 1.10 1.00Salsa di pomodoro Prix Garantie Coop 0.70 1.10 1.14Salsa di pomodoro Combino Lidl 0.29 1.10 n.i.Salsa di pomodoro Agnesi Migros 0.68 1.30 n.i.Salsa di pomodoro M-Budget Migros 0.23 1.30 n.i.Salsa di pomodoro Cucina Aldi 0.27 1.60 n.i.Salsa di pomodoro Globus 2.46 2.30 n.i.Tortilla chips M Classic Migros 1.10 1.30 1.60Tortilla chips Globus 2.40 1.50 n.i.Tortilla chips Studio Aldi 0.66 1.60 n.i.Tortilla chips Chio Manor 2.04 1.70 n.i.Tortilla chips El Tequito Lidl 0.66 1.80 1.60Tortilla chips Casa Fiesta denner 0.68 1.80 n.i.Nuggets di pollo Jamadu Coop 1.86 1.00 n.i.Nuggets di pollo BonChoix Manor 1.43 1.10 n.i.Nuggets di pollo Lilibiggs Migros 1.70 1.20 1.50Nuggets di pollo Don Pollo Migros 1.23 1.20 1.60Nuggets di pollo Glenfell Lidl 1.13 1.20 n.i.Nuggets di pollo Pour les Gourmets Aldi 1.07 1.20 n.i.Nuggets di pollo Denner denner 1.07 1.40 n.i.Nuggets di pollo Qualité&Prix Coop 1.64 1.60 1.40Nuggets di pollo Findus Globus 3.30 1.70 1.40Nuggets di pollo M-Budget Migros 1.00 1.70 1.60Lasagne Bella Riviera denner 0.99 0.80 n.i.Lasagne Naturaplan Coop 1.32 0.80 1.1Lasagne M Classic surgelate Migros 0.89 0.80 2.00Lasagne Trattoria Alfredo Lidl 0.50 0.80 n.i.Lasagne Cucina Aldi 0.50 0.80 n.i.Lasagne Qualité&Prix Coop 1.13 0.90 1.00Lasagne BonChoix Manor 1.16 0.90 1.20Lasagne Findus Coop 0.92 1.00 0.90Lasagne Giovanni Rana Coop 1.70 1.00 n.i.Lasagne Quick, fresh & easy Manor 1.02 1.10 n.i.Lasagne Denner denner 0.79 1.10 1.20Lasagne M Classic Migros 1.04 1.10 1.20

La campagna contro l’eccessivo uti-lizzo del sale negli alimenti confe-zionati è stata avviata nel 2008 dalla FRCcon l’analisi di 42 prodotti. La stessa ana-lisi sugli stessi prodotti è stata ripetutanel febbraio 2011 (vedi BdS 2.2011).Nell’ottobre 2011 la FRC ha apertol’Osservatorio del sale, nell’ambito delquale per un anno e a diverse scadenzesono sottoposti ad esame quattro o cin-que prodotti alimentari confezionati epronti al consumo (vedi BdS 7.2011,2.2012 e 6.2012 oltre all’edizione pre-sente). Tabella completa dell’Osservato-rio del sale su www.frc.ch.

Sale negli alimenti pronti:

n.i.: non indicato

Ultima serie di prodotti per l’Osservatorio del sale

La quarta tappa della campagna FRC(Federazione romanda dei consuma-tori) sul contenuto di sale nei prodotti

confezionati ha preso in esame la salsa dipomodoro, le tortilla chips che vanno per lamaggiore durante gli aperitivi, i “pratici”nuggets di pollo e le lasagne pronte di variemarche. Gli acquisti sono stati effettuati do-ve la maggior parte dei consumatori fannola spesa, ossia nei supermercati.

Come potete vedere dalla tabella a latoil contenuto di sale nella maggior parte diquesti prodotti può essere anche notevole,tenuto conto del fatto che la dose giornalie-ra massima raccomandata dall’organizza-zione mondiale della sanità (oMS) è di 5 gdi sale al giorno! nella pagina accanto tro-vato il bilancio finale della campagna.

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alimentazione

ogni giorno gli svizzeri ingurgi-tano una quantità doppia disale rispetto a quanto racco-mandato dall’organizzazione

mondiale della sanità (oMS), ossia 10grammi! Tutto ciò senza che i consumatorise ne rendano veramente conto.Responsabili di questo eccessivo consumosono infatti i prodotti industriali. Generi ali-mentari confezionati e magari anche giàpronti al consumo di cui ci si serve semprepiù sovente perché sono pratici o perchénon abbiamo il tempo di cucinare.

Ma dove trovare il pane con meno sa-le? Quale piatto surgelato scegliere? Inquale negozio ci sono prodotti alimentaripreconfezionati meno salati?

Per rispondere a questi quesiti i colleghidella Federazione romanda dei consumato-ri (FRC) hanno esaminato nel corso dell’an-no il tenore di sale in 16 tipi di alimenti: pa-

64%

+23%

+70%

+64%+25%

11x

36%

6x

5x

3x

FINDUS

shutterstock.com

+350%

La campagna 2012 sul contenuto di sale negli alimenti confezionati è giunta a conclusione. Diversi i punti venditaconsiderati e 16 i tipi di prodotti alimentari presi in esame in quattro tappe di analisi. Risultato: non c’è un negozioche si posiziona meglio di altri, tutti sono da bacchettare per avere la mano pesante con il sale negli alimentiindustriali. A scapito della salute dei consumatori, grandi e piccini. Ecco un breve bilancio della campagna.

ne, corn flakes, pizze e spinaci alla pannasurgelati, cervelat, formaggio fresco, mine-stroni, pesce alla bordolese, verdure miste epatate speziate surgelate, müesli, salsafrancese per condimenti, lasagne, nuggetdi pollo, salsa di pomodoro e tortilla chips.Gli acquisti sono stati effettuati presso Aldi,Coop, denner, Lidl, Manor, Migros eGlobus.

Nessun vincitorePer poter mettere a confronto i vari

punti vendita, è stato composto un panieredi 8 prodotti di marca propria (M-Classic,Qualité&Prix, ecc.) scartando i prodotti dimarca internazionale (Kellogg’s, Barilla,ecc.). Alla fine lo scarto tra il migliore (Aldi)e il peggiore (Migros) è talmente esiguo chenon si può parlare veramente di un vincito-re. Sotto il profilo dell’etichettatura, Cooprisulta migliore poiché tutti i prodotti indi-

cano la quantità di sale. Sul fronte oppostoinvece si trova Globus.

Grandi scarti tra stessi alimentiGuardando da vicino, in alcune derrate

alimentari si riscontrano delle differenzenotevoli. Il tenore di sale in una porzione dipatate “country” può variare da mezzogrammo (Buitoni) a circa 3 grammi(Findus). Quest’ultima marca si piazza ma-le, rispetto alle altre, anche negli altri pro-dotti e ha reagito alla campagna. Findus hainfatti annunciato di voler diminuire del10% le quantità di sale nelle lasagne pron-te, “in modo progressivo”... entro il 2015!Ma già per pareggiare le lasagne meno sa-late del test, l’azienda dovrebbe aver già eli-minato il 20% di sale... nel 2012!

FonTE FRC MIEUx CHoISIR

(TRAdoTTo E AdATTATo dALLA REdAZIonE)

Le etichette non dicono tutto

Findus, tropposale!

Grandi differenze nel tenore di sale

tra ManorSalsa di pomodoroBio natur Plus 0,2 g/100 g

e GlobusSalsa 2,3 g/100 g

tra DennerMüesli

0,12 g/100 g

e OvomaltineCereali

0.73 g/100 gtra Buitoni

Patate “country” 0,21 g/100 g

e AldiFarmer’s Gold 1,17 g/100 g

tra M-BudgetMix di verdure asiatiche 0,44 g/100 g

e LidlGreen Grocer’s 1,3 g/100 g

dei prodottiindicanola quantità di sale

dei prodottinon indicanola quantità di sale

Patate “country”

di sale rispetto a Buitoni

Nuggets di pollo

di sale rispetto a Jamadu Coop

Spinaci alla panna

di sale rispetto a Denner

Lasagne

di sale rispetto a Bella Riviera Denner

Mix di verdure asiatiche

di sale rispetto a M-Budget

la mano è troppopesante

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test

Molto buono

Buono

Soddisfacente

Poco soddisfacente

Insufficiente

GIUDIZIO GLOBALE (%)**

Politica

dell’impresa

Politica

sui luoghi

di produzione

Linee direttrici generali

Linee direttrici sui luoghi di produzione

Esigenze verso i subalterni

Messa in opera concreta delle politiche

Sorveglianza delle prestazioni sociali

Politiche ambientali

Libertà di rompere il contratto

Non discriminazione e uguali diritti

Libertà sindacale

Salari che consentono di vivere dignitosamente

Ore di lavoro sopportabili

Criteri ambientali

71 55 19

** 100% = prodotto ideale Potete trovare l’inchiesta completa su www.frc.ch o richiederla all’ACSI

Solo dueaziende su dieci danno prova di trasparenza

Giocattoli, dalla Cina con... poca eticaSette anni dopo la prima inchiestasulle condizioni di produzione deigiocattoli “made in China” sono rari imiglioramenti sociali messi in campodai produttori.

L’inchiesta svolta già nel 2004 daorganizzazioni di consumatoriche fanno capo all’InternationalConsumer Research and Testing

(ICRT) aveva svelato spaventose condizionidi lavoro nelle industrie dei giocattoli che sitrovano essenzialmente in Cina. Ritmi infer-nali, giornate di lavoro non più corte di 11ore, sei giorni alla settimana, salari da fame,protezioni sociali e sanitarie praticamenteinesistenti… L’universo delle operaie cinesi –sono infatti nella grande maggioranza gio-vani donne – che lavorano per il piacere dei

nostri bimbi non era per nulla splendente.otto anni più tardi, abbiamo voluto ve-

rificare se ci sono stati dei miglioramenti nelpaese che produce il 70% dei giocattoli ven-duti nel mondo. Sono state valutate le stes-se aziende di allora nell’ottica della respon-sabilità sociale: si tratta delle grandi marcheBandai, disney, Hasbro, Lego, Mattel eMGA. A queste sono state aggiunte Brio,Famosa, Playmobil e Simba dickie. In tota-le sono quindi 10 marche – americane, eu-ropee e giapponesi – ben conosciute nei ne-gozi. Per l’inchiesta sono stati scelti 2 pelu-che e/o bamboline per ogni marca, ossia 20giocattoli in totale per i quali l’ICRT ha ten-tato di risalire la filiera di produzione.

Il Natale 2012 sarà più etico?Purtroppo no. Come nel 2004 queste

multinazionali hanno dimostrato una totalemancanza di collaborazione all’inchiesta.Solo Hasbro e in minima misura Playmobilhanno partecipato e aperto le porte dei luo-ghi dove sono fabbricati i giocattoli selezio-nati per l’inchiesta (vedi riquadro a pagina20). La scarsa trasparenza delle altre 8 indu-strie – alcune si difendono invocando il se-greto professionale rispetto alla concorren-za... – la dice lunga sul loro grado di impe-gno etico e di certo si può immaginare che lecondizioni di lavoro delle loro operaie nonsiano per nulla migliorate in questi anni.

Una nuova generazione di operaiEppure qualcosa si sta muovendo. Le

onG constatano infatti piccoli migliora-menti nel diritto al lavoro in Cina soprattut-to per quel che riguarda l’aumento del sala-

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test

1419 47 2 2 0

Giudizio globale: buono sufficiente insufficiente

QUESTE IMPRESE HANNO RIFIUTATO DI APRIRE LE PORTE DELLE LORO FABBRICHE

E DI PARTECIPARE ALL’INCHIESTA

L’inchiesta è stata condotta da gennaio ad agosto di quest’annoe la visita delle fabbriche ha avuto luogo tra giugno e luglio, imesi che corrispondono al picco nella produzione dei giocattolida consegnare per le feste di Natale. Le aziende dovevano ri-spondere ad un questionario, mentre altri dati dovevano essereraccolti dalle informazioni che sono disponibili al pubblico (bi-lanci annuali, siti internet, ...). Quanto scaturito doveva poi es-sere valutato anche da altre fonti: rapporti e/o interviste di ONG(China Labour Watch e Sacom), di associazioni del settore(l’ICTI Care Foundation, il programma dei fabbricanti di giocat-toli che si sono dotati di codici di condotta etici e al quale han-no aderito 8 ditte dell’inchiesta...). Alla fine era prevista la visi-ta sul luogo, laddove fosse stato possible. Da notare che leaziende ricevono il proprio profilo prima della pubblicazione ehanno l’opportunità di reagire e di aprire le proprie porte.Sono stati presi in esame 4 aspetti per valutare l’impegno socia-le, economico e ambientale delle marche: le politiche a livellodella fabbrica, quelle riguardo ai luoghi della produzione - checontano circa il 50% nella valutazione ICRT -, il dialogo con leONG o la società civile, e , infine, la trasparenza. Per la primavolta l’inchiesta ha esaminato anche gli aspetti legati alla salva-guardia dell’ambiente. Le marche che hanno dimostrato di es-sere più impegnate nell’ambito della sostenibilità sonoPlaymobil, Mattel, Disney, Lego e Hasbro.

rio minimo – anche se ancora non è sufficiente per vivere, sostengo-no gli impiegati interrogati che per poter ricevere una paga decentedevono fare ore straordinarie – e l’emergere, anche se ancora in sta-dio embrionale, di negoziazioni con i sindacati. Tra le ragioni di que-sti piccoli miglioramenti vi è l’arrivo sul mercato cinese di una nuovagenerazione di operai, più urbana e meglio informata, che non restain media che un solo anno in un’azienda…

Per il consumatore occidentale è praticamente impossibile ave-re la garanzia che il giocattolo made in China comperato sia prodot-to in condizioni sociali e ambientali corrette. Ma il boicotto non èuna soluzione. I miglioramenti in materia di etica infatti esistono an-che se avanzano a piccoli passi, come lo dimostrano Hasbro ePlaymobil. Contano invece, secondo l’ICRT e le organizzazioni deiconsumatori, le inchieste come queste, la diffusione dei risultati e leripetute denunce a chi si dimostra sordo alle richieste di maggioretrasparenza e etica lungo tutta la catena di produzione.

@FRC MIEUx CHoISIR (TRAdUZIonE BdS) FoTo ICRT E SéBASTIEn FéVAL

Come si è svolta l’inchiesta

70% dellaproduzionemondiale deigiocattoliproviene dallaCina

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test

TrasparenzaHasbro e Playmobil stanno al giocoLe due società sono le sole ad avereaperto le porte di tre delle lorofabbriche, in Cina e a Malta.

I 20 giochi della nostra inchiesta sonostati testati anche in laboratorio.Risultati sconcertanti: 4 di loro nondovrebbero figurare sugli scaffali deinostri negozi.

I4 giocattoli risultati non conformi nondovrebbero più trovarsi sul mercatosvizzero. Restano però in vendita in nu-

merosi paesi vicini. Evitateli se fate acquistinatalizi all’estero!

TINGA TINGA Il leone della marcaBandal contiene un pezzo sonoro e un’eti-chetta in plastica che rischia di staccarsi e diprovocare il soffocamento nei bambini al disotto dei 10 mesi. Inoltre, le informazioni inetichetta non rispondono ai criteri di sicu-rezza.

NICOTOY L’orso in peluche della mar-ca Simba non ha superato i test meccanici.La sua etichetta in plastica si stacca alla mi-

nima sollecitazione: può essere ingerito daibambini e causare rischi di soffocamento.

NANCY La bambola della marcaFamosa ha un piccolo pizzo rosso pericolo-so a causa di un certo contenuto di aminearomatiche, composti cancerogeni proibitidalla legge nei giocattoli.

CHIC-I-GIRL Il kit “vamprincesse” diFamosa non supererebbe la nuova normache entrerà in vigore nel 2013 in materia dimigrazione di stagno organico, nocivo perla salute. da notare che la norma attuale èpiù permissiva e che il fabbricante si è impe-gnato a rivedere questo gioco per l’annoprossimo.

Soltanto Hasbroin Cina ePlaymobil aMalta hannodato prova ditrasparenza

Sicurezza non superano la prova in Europa

positivi da rilevare: il salario più elevato delminimo legale, delle condizionidi lavoro de-centi anche per quanto riguarda gli alloggi-dormitori del personale, il divieto del lavorominorile e l’esistenza dei sindacati.

Resta il fatto che le 12 ore di lavoro du-rante l’alta stagione non sembrano un’ec-cezione, secondo quanto affermano glioperai. Una critica che riguarda in particola-re una delle fabbriche cinesi di Hasbro dovele ore supplementari superano largamente ilimiti fissati dall’organizzazione internazio-nale del lavoro. E tra i punti deboli di due si-ti di produzione visitati dall’ICRT, l’assenzadi codici di condotta comprendenti i subap-palti, non permette alcun controllo realedell’insieme della catena di appalti in mate-ria di criteri sociali e ambientali.

nulla vale come una visita sul terrenoper poter giudicare la realtà delledichiarazioni! In quest’ambito la

delusione è grande poiché solo Hasbro e, inminor misura Playmobil, hanno dimostratotrasparenza. Tre fabbriche sono state visita-te dai nostri investigatori: due in Cina, dovela marca americana Hasbro fa produrre unabambolina di Spider-man e un gatto di pe-luche, e una a Malta appartenente alla te-desca Playmobil. E, oltre alla valutazionedei differenti criteri presi in esame da ICRT,l’inchiesta ha potuto pure basarsi sull’inter-vista di 65 operai.

da notare che i siti cinesi di produzionedella Hasbro impiegano, per la maggiorparte, donne (dal 64% all’89%), ciò chenon accade nella fabbrica maltese diPlaymobil, che conta il 74% di operai.Globalmente, queste due marche - conHasbro leggermente in testa - sono stategiudicate in maniera positiva in materia diimpegno sociale, sebbene vi siano ancoradei miglioramenti da apportare. Tra i punti

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La borsa della spesa

8.2012 21

test

Cosa vuol dire “CE”?Posto su un pro-dotto, il marchio“CE” indica chequesto, fabbricatoin Europa o altrove,è conforme alle esi-genze dell’UE in materia di sicurezza, disalute e di protezione dell’ambiente. Maquesta definizione dà solo una garanziarelativa poiché la conformità alle normelegali ricade solamente sotto la responsa-bilità dei fabbricanti, senza far ricorso ob-bligatorio a un laboratorio indipendente oa un controllo dell’autorità.

Di fronte a una situazione che non migliora col passare deglianni, la FRC propone di sensibilizzare i distributori in Svizzera ei fabbricanti per metterli di fronte alle loro responsabilità. Puòessere inviata loro una lettera tipo di protesta a disposizione sulsito www.frc.ch. Manifestare la nostra disapprovazione è unmezzo di pressione efficace.

StandardPer articoli di buona qualità

Igiochi destinati ai bambini devono essere sicuri e di qualità.Esiste una norma internazionale, ISo 8121 Sicurezza dei gio-cattoli, declinata secondo le regioni del mondo (En-71 in

Europa e Sn En-71 in Svizzera), promulgata dalle autorità, dai rap-presentanti dell’industria, dai laboratori di prova e dalle associazio-ni dei consumatori.

L’FRC (Federazione romanda dei consumatori) è presente danumerosi anni (sia su scala svizzera sia europea) nell’Anec, l’orga-nizzazione europea che rappresenta i consumatori nella normaliz-zazione. da notare anche che certe regolamentazioni nazionali, co-me la direttiva europea relativa alla sicurezza dei giocattoli ol’ordinanza svizzera sulla sicurezza dei giocattoli, riprendono le re-gole stabilite nel processo di normalizzazione.

Questo standard, in costante evoluzione, contiene diversiaspetti: la sicurezza relativa alle proprietà meccaniche e fisiche, l’in-fiammabilità e la sicurezza chimica, requisiti stabiliti allo scopo di ri-durre al minimo gli incidenti, tutti aspetti la cui conformità è dele-gata alla responsabilità dei fabbricanti dei giocattoli. Controlli dimercato si svolgono in Europa e in Svizzera attraverso il Laboratoriocantonale di Basilea Città. nonostante questo, solo nel 2011 ilRapex, il sistema di allerta messo in atto dall’Unione europea (UE)che permette di segnalare rapidamente i prodotti (non alimentari)pericolosi per i consumatori, ha lanciato 1803 denunce, di cui 324riguardano giocattoli (pari al 21%)!

Tra le cause più frequenti che impediscono ai giocattoli di su-perare le norme standard vi sono le piccole parti che possono esse-re ingerite dai più piccoli provocando rischi di asfissia (come adesempio occhi di peluche che si staccano), bamboline e bambole dicontraffazione estremamente infiammabili perché fabbricate convernici non conformi e/o colori contenenti per esempio del piomboo, ancora, la presenza di sostanze chimiche come ftalati che rendo-no le plastiche più morbide ma che sono proibiti nei giocattoli de-stinati ai bambini di età inferiore ai 36 mesi.

ISO, EN, SN … Sconosciute ai più, queste lettere fannoriferimento alla normativa internazionale, europea esvizzera, di cruciale importanza per i (piccoli)consumatori. Ecco alcune spiegazioni per capire meglio.

MegliocontrattaccareConsumatori, reagite!

l Il mercato europeo dei giocattoli vale 15,5 miliardi di euro (18,7 miliardi difranchi).lNell’Unione Europea si contano 78,3 milioni di bambini al di sotto dei 14 anni.l La Francia, la Germania e l’Italia costituiscono il mercato più grosso. Nelmondo, gli Stati Uniti si piazzano in prima posizione.l I giochi più venduti sono quelli destinati alla prima infanzia (19,5%), i giochi disocietà e i puzzle (11,9%), le bambole (11,1%), gli articoli sportivi/outdoor(10,1%), le automobili e altri veicoli (9,7%).l I peluche e le bamboline, ossia i giocattoli presi in esame nell’inchiesta, rap-presentano rispettivamente il 6% e il 5,9% delle vendite di giocattoli nel VecchioContinente.l Il made in China rappresenta l’86,2% nel mercato dei giochi venduti in Europa.l I costi di produzione incidono solo da 1 a 2% sul prezzo di vendita di un gio-cattolo!

I giochi in cifre

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Zewo, la pratica della beneficienzaraccontata da RegulaDopo oltre 16 anni di attività, Regula Stern-Griesser, lascia la Zewodove siedeva in rappresentanza dell’ACSI e delle altre organizzazioni diconsumatori . Un’esperienza lunga che ha visto crescere e modificarsiquesto servizio di certificazione per le organizzazioni di utilità pubblicache raccolgono donazioni. Se si tiene conto che in Svizzera circolaqualcosa come 1 miliardo di franchi offerti ogni anno (dati 2011) inbeneficienza, si può capire l’importanza di saper distinguere tra chisvolge un serio lavoro al servizio dei meno fortunati e chi, invece,approfitta della generosità. Abbiamo chiesto a Regula di fare unbilancio di questa interessante attività.

La beneficienza crea un giro d’affarimilionario in cui è d’obbligo porreregole precise e forme di controllorigorose. La Zewo (sigla che sta per

Servizio svizzero di certificazione per le or-ganizzazioni di utilità pubblica che raccol-gono donazioni) è un’organizzazione cheha lo scopo di verificare l’attività e i bilanci dichi vi aderisce.

Regula, dopo 16 anni lasci laZEWO come rappresentante delleassociazioni consumeristichesvizzere e di consequenza anchedella difesa dei donatori. Cosapuoi dire di questa lungaesperienza?

In questi anni ho vissuto un forte svi-luppo e tutti i cambiamenti di quest'orga-nizzazione, fondata nel lontano 1934 perriunire le organizzazioni umanitarie impe-gnate seriamente; ben presto, però, si èsentita la necessità di attribuire un marchiodi qualità a quelle organizzazioni che eranod’accordo di sottoscrivere criteri ben precisidi lavoro e di tenere un conto finanziariotrasparente per tutti i donatori.

Madre della ZEWo fu la “Società sviz-zera di utilità pubblica”, fondata già nellontanissimo 1810 e fondatrice di associa-zioni “consorelle” come per esempio la ProJuventute, Pro Senectute, Pro mente sana.

Solo alla fine degli anni novanta la so-cietà ZEWo è stata trasformata in una fon-dazione indipendente.

Come rappresentante dei donatori so-no stata molto felice di questo cambiamen-to, poiché la struttura di associazione delleorganizzazioni umanitarie stesse che allostesso tempo si autocontrollavano e auto-certificavano non era il modo più corretto dioperare.

Quali gli aspetti positivi Posso accennare ad alcuni punti che

hanno cambiato o che stanno per cambiarenel mercato miliardario delle donazioni.

dal 2001 la certificazione non è più “avita”, ma si fa un controllo regolare ogniquattro anni.

Se un’associazione non è d’accordocon le decisioni della ZEWo (per esempio ditogliere o non concedere la certificazione)ha la facoltà di ricorrere a dei giudici indi-pendenti (spesso giudici in pensione). Leminacce di fare ricorso o di denunciare laZEWo sono state numerose negli anni pas-sati ma nemmeno una ha poi fatto vera-mente causa alla ZEWo. Questo dimostrache gli economisti e i fiduciari impiegati, cuispetta redigere ogni dossier di controllo, la-vorano molto seriamente.

Un mercato milionario...La ZEWo si finanzia in vari modi: dalla

“Società svizzera di utilità pubblica” e daiCantoni – anche dal Ticino – ha ricevuto uncapitale di partenza. Per i lavori successivi,ogni organizzazione paga una somma per ilcontrollo e la certificazione.

ogni anno la ZEWo calcola e stimal’immenso mercato della beneficienza. nel2011, le 445 opere di beneficienza recensi-te nella statistica della Zewo hanno riscosso1 miliardo di franchi di donazioni, il che rap-presenta circa i due terzi del volume totaledei versamenti di beneficienza che inSvizzera ammontano a un totale di 1,616miliardi di franchi.

Per le organizzazioni estere il mercatosvizzero è molto interessante e tentano an-ch’esse di entrare nella cerchia di chi va allaricerca di donazioni. Ma cambiano pure re-golarmente i modi di raccogliere fondi.dietro alla raccolta “dell’elemosina” sta

tutta un’ industria di Fundraising (ricerca difondi): pubblicitari, grafici, tipografi, vendi-tori di indirizzi ecc. Si pensi solo – per esem-pio – alle donazioni via SMS, tramite la fat-tura telefonica, con il pagamento alla cassaMigros per Pro Juventute, la raccolta di“adesioni” tramite studenti, pagati sullestrade e piazze, Facebook & Co, e internetper divulgare le informazioni e, come ulti-mo arrivato, il cosiddetto crowdfunding (ri-cerca di finanziamento per un progetto co-mune) che non ha proprio nel mirino la be-neficienza ma toglie una fetta del mercato,perché questo sistema di donazione dà aldonatore un “resoconto” concreto.

... e rischio di imbrogli?Per controllare il mercato, la ZEWo è

sempre in allerta e segue i nuovi trend, tut-to il team ZEWo e i donatori stessi con le lo-ro richieste aiutano a seguire gli sviluppi, ariconoscerli in tempo per poter intervenirepreventivamente, se necessario.

In breve: dove girano così tanti soldi, gliapprofittatori, purtroppo, non mancano! Edè proprio questo lo scopo della ZEWo: dareconsigli concreti ai donatori per assicurareche la maggior parte del denaro offerto va-da al progetto giusto e desiderato.

Che cosa vorresti consigliare sullabase alla tua esperienza?

Specialmente in Ticino sono diffusi ipadrinati personali, cioè una madrina o unpadrino “adotta” a distanza un bambinocon cui vuole tenere contatti regolari, sape-re come cresce, ricevere foto e lettere. E nonsuccede di rado che va perfino a trovarlo sulposto in paesi lontani. È tutto senz’altro po-sitivo ma le regole della ZEWo non accetta-no questa modalità di beneficenza per varimotivi: l’amministrazione di questo tipo di

Fondazione Zewo, Zurigotel. 044 366 99 55 - www.zewo.ch

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Capita spesso di passare a un modello nuovo di tele-fono cellulare e regalare, vendere o dare in beneficenzaquello vecchio, ma capita meno spesso di pensare a cosasuccede alle informazioni personali custodite nel telefonodismesso: foto, rubriche con numeri e nomi confidenziali,registri delle telefonate fatte e ricevute, messaggi, pas-sword di servizi e altro ancora. Se non vengono cancellati,saranno a disposizione di chi riceverà il telefono.

Le organizzazioni benefiche serie e gli operatori tele-fonici si rivolgono a servizi appositi di cancellazione diquesti dati (il cosiddetto “wiping”), che danno buone ga-ranzie ma restano pur sempre luoghi nei quali un addettomalintenzionato potrebbe fare raccolta di dati su vastascala.

È quindi consigliabile in ogni caso cancellare perso-nalmente i dati prima di cedere il telefonino. Per prima co-sa occorre rimuovere la SIM, anche se è stata disattivata

Doppioclick: Telefonini riciclatiattenzione ai dati personali

dall'operatore, perché contiene numerosi dati personali facil-mente leggibili. Poi bisogna togliere eventuali schede di me-moria rimovibili (Micro SD e simili), anche perché probabil-mente si potranno riusare nel nuovo telefonino. Fatto questo,ogni cellulare ha una funzione apposita di “hard reset” (azze-ramento) che lo ripristina alle condizioni di fabbrica e va usatainvece della semplice cancellazione manuale dei dati, che la-scia comunque tracce recuperabili con appositi programmi.

Trovare la funzione di azzeramento per il modello specifi-co non è sempre facile: di solito è indicata nel manuale (sel'avete smarrito, ne potete scaricare una copia dal sito del fab-bricante), ma se non c'è ci si può rivolgere ai siti degli operato-ri di telefonia mobile o a quelli degli appassionati. Una ricercain Google con il nome del vostro telefonino e le parole “erase”o “hard reset” porterà facilmente a video esplicativi.

PAOLO ATTIVISSIMO

Regula Stern-Griesser

donazione è piuttosto costosa e eticamentenon ammessa, visto che il bambino non hanessun modo di esprimersi in merito. Maesiste pure il pericolo che un padrinato diquesto genere venga tolto improvvisamen-te per motivi imponderabili e soggettivi co-me per esempio l’ipotetica scarsa ricono-scenza del bambino.

La ZEWo consiglia, piuttosto, i padri-nati collettivi destinati a interi villaggi, ascuole, a ospedali, a progetti concreti ecc.,perché questo tipo di padrinato garantiscemaggiore regolarità delle donazioni chevengono ripartite su vari destinatari.

Ci sono in cantiere novità?Sempre di più anche le polizie, in caso di

dubbio, consigliano di fidarsi di organizzazionicol marchio ZEWo.

Attualmente si discute ad ampio livello dicontrollare e di certificare anche le associazioniper la protezione degli animali. Finora si parla“solo” di opere umanitarie e ambientali ma il“mercato” nel campo degli animali è altrettan-to grande, se non ancora più grande! Bisognamettere il naso anche qui dove purtroppo ope-rano certe organizzazioni poco serie.

Lascio la ZEWo, pensando a tanti incon-tri interessanti, molte persone simpatiche,parecchie discussioni accese, tante organiz-zazioni che ho potuto conoscere grazie aquesto impegno, pensando a tutto ciò che hopotuto imparare, ma anche al contributoconcreto che ho potuto dare per migliorare latrasparenza in questo mercato miliardariodella beneficienza.

Gli svizzeri sono generosi e bisogna darloro una mano per “spendere” bene il lorocontributo per un mondo migliore.

Che cosa controlla la ZEWO?• L’utilità pubblica• Il raggiungimento dello scopo, l’efficacia, l’economi-cità e la gestione corretta dell’indirizzario dei donatori• Le strutture interne e esterne di controllo• L’etica nello fundraising e nella comunicazione

Come controlla la ZEWO?• Analizza le informazioni pubbliche• Raccoglie dati tramite questionari• Controlla i documenti interni• Visita la sede dell’organizzazione e intrattiene collo-qui con responsabili e impiegati• Include/coordina la collaborazione di specialisti• Propone al consiglio di fondazione ZEWo le decisio-ni definitive

Importante da sapere Vista anche la vicinanza del natale, ecco alcuni consigli per chi desidera fare un dono:• visitate il sito ZEWo e troverete sulle donazioni e sulle organizzazioni certificate(su richiesta anche informazioni telefoniche, nel segretariato c’è del personale che parlaanche italiano)• informatevi bene sull’organizzazione che volete aiutare (leggere i rapporti annuali e lepubblicazioni, porre delle domande direttamente). Se non c’è trasparenza, è meglioscegliere un’altra organizzazione! Un’opera umanitaria che non porta la sigla ZEWonon significa a priori che non lavori bene. In questo caso è consigliabile fareautonomamente i necessari controlli.• meglio di più a pochi che poco a numerose organizzazioni: l’amministrazione di soli 10franchi costa troppo e alla fine rimane pochissimo del franco donato!• rimanete sempre attenti e critici e non lasciatevi mai mettere sotto pressione per unadonazione: chi lavora seriamente rispetta i tempi e le richieste di informazione• restate vigili e critici pure sulle raccolte di fondi che vengono proposte in spazi pubblicio con il porta a porta: potrebbe trattarsi di persone di poca fiducia e non diorganizzazioni serie. Ultimamente si è purtroppo diffusa anche la pratica di “copiare” levarie sigle di organizzazioni serie e della ZEWo per raccogliere soldi per strada! Se avetedubbi, chiedete piuttosto informazioni alla Zewo o alla polizia che sono al corrente degliinganni quotidiani. Anche gli imbroglioni hanno capito che si ricevono più offerte con lasigla ZEWo…

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Borgo Valsugana

grün verde vert

Le mete “verdi” dellaBdS. Buon viaggio!

Ammetto una certa incongruenza. Non è il momento migliore dell’annoper proporre questa meta che si apprezza per il fascino del paesaggio edel movimento. Però percepisco un ideale gemellaggio con Martigny. InVallese la Gianadda, in Valsugana Arte Sella. Un abbinamento sperico-lato, lo so, ma vedo delle analogie. Così mi piace idealmente collegare ledue località unite dal fascino dell’opera artistica pur se declinata in mo-do assai diverso.

1 Il viaggio. Propongo la versione low cost. Chiasso-Milano-Verona-Trento: un pieno di regionali. E poi il must: ferrovia locale per Bassanoche attraversa la Valsugana. È graziosa, lenta ma non troppo, concomposizioni che ricordano il Tilo. Permette un viaggio perfettamen-te rilassato. da Bassano si torna in Ticino: se si viaggia solo con regio-nali, 20.75 € fino a Chiasso. Risparmio super!

2 La Valsugana. Per me è stata sempre una canzone degli alpini, che daragazzino intonavo nelle gite in compagnia. Poi un frammento nelracconto di Rigoni Stern, Storia di Tönle, allorché il protagonistascappa dall’Altipiano di Asiago e partirà con un giovane valsuganot-to a vendere stampe nelle terre dell’impero austroungarico. L’ho ri-trovata pochi mesi fa per puro caso, dato che si trova su un formida-bile itinerario cicloturistico, la Via Claudia Augusta, che collega la re-gione del danubio a Venezia.

3 La ciclopista. I comuni della Valsugana sono collegati da una rete di ci-clopiste sicure e ottimamente segnalate. È area fantastica per pedalare.

4 Borgo. non vi è nulla di eclatante in questa località, ma tante piccolecose che fanno bene allo spirito. Ha circa 7’000 residenti, misura per-fetta per un breve soggiorno, per cui ci si muove con facilità e in unattimo si identificano i propri punti di interesse. offre botteghe e caf-fè invitanti, una splendida libreria in cui non manca nulla, il mercatodel mercoledì mattina con un centinaio di banchi, tra i quali 9 di ali-mentari e 7 per i fiori. E poi il ricordo di Alcide de Gasperi che qui mo-rì nel 1954, uno dei padri fondatori della Repubblica italiana edell’Unione Europea. E soprattutto il Brenta, il fiume che taglia il cen-tro storico in due parti, una lama d’acqua spumeggiante che trasmet-te un fascino unico.

5 Il ponte. È il cuore di Borgo. A schiena d’asino, in pietra su modello ve-neziano, risalente al 1498. Lungo quasi 12 metri, ha perfino uno spa-zio per sedersi a gustare l’incantagione del Brenta.

6 L’albergo. Vi è una struttura esemplare che miete solo elogi suTripadvisor. È la Locanda del Borgo: pieno centro, piccole dimensio-ni, ristrutturazione di uno stabile antico condotta in modo esempla-

re, camere deliziose, colazione impeccabile, wireless gratuito, prezzoequo. www.locandainborgo.it

7 Arte Sella. È il valore aggiunto di Borgo. Si trova in Val Sella tra boschie pascoli. Il concetto è questo: l’artista non è protagonista assolutodell’opera, ma questa si crea e si trasforma attraverso l’interazionecon la natura. nasce da un’idea di tre appassionati d’arte contempo-ranea negli anni ottanta con la proposta di un percorso all’aperto incui le opere, soprattutto in legno, ma anche in pietra ed altri materia-li naturali, interagiscono con l’ambiente in cui sono collocate. La rea-lizzazione della “Cattedrale vegetale” nel 2001 ha dilatato la popo-larità di Arte Sella che oggi raggiunge le 70’000 presenze all’anno.Unico neo: non vi è servizio pubblico regolare per raggiungere l’al-peggio che ospita le istallazioni. Ci vuole così l’auto oppure una sanacamminata di qualche ora. Al limite una robusta pedalata. Una pas-seggiata virtuale che ne sono certo non deluderà è possibile suwww.artesella.it.

8 DNA Sella. Sono decine le opere che si ammirano nei due distinti per-corsi di Arte Sella. Questa è la prima che appare, all’imboccatura delsentiero Artenatura. È una scultura di Marco nones, che rappresen-ta la grande spirale della vita. Vuole “liberare nella natura in grandi di-mensioni la più piccola e importante componente dei corpi organici.”È in legno di cirmolo, di cui Mauro Corona ha scritto che “come i raf-finati ama le posizioni alte. Vive tra i 1’800 e i 2’000 metri e l’aria finelo ha mondato dal superfluo, impregnandolo di essenze odorose…profuma così intensamente che neanche il tarlo, terrore di tutti i legni,riesce a penetrarvi. Superata la corteccia, deve arrendersi e scappareubriaco…”.

9 Bassano del Grappa. È la porta di accesso veneta alla Valsugana.Bassano non è solo il ponte in legno degli Alpini. È una cittadina deli-ziosa, con musei, caffè, ristoranti ed enoteche invitanti. È pure terradi distillati e grappaioli!

10 Grappa morbida. Quella che mi hanno offerto alla Birreria ottone,dove ho concluso il tour della Valsugana. nata come birreria, oggi èun ristorante storico, con arredo incantevole. Ho festeggiato con unapiacevolissima cena, ma ho contestato la cottura del risotto al radic-chio, in quanto troppo al dente. A fine pasto ne è uscita una garbatae sorridente dissertazione con la titolare, conclusa con l’offerta di unagrappa morbida a chiudere la vertenza gastronomica. Morbida?L’aggettivo mi è piaciuto subito e non me lo sono scordato.Profumata pure la grappa, non solo il cirmolo!

GIUSEPPE VALLI

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negli ultimi anni le linee dei bus sonostate estese (mi riferisco a Lugano,perché invece Bellinzona…), il TI-

Lo porta le persone direttamente nelle cittàe per chi usa quotidianamente i mezzi pub-blici l’abbonamento arcobaleno è molto

vantaggioso e ha riscontrato un ottimo suc-cesso. Bisognerebbe però offrire condizionivantaggiose anche a chi utilizza il bus solouna volta o due la settimana: e se vogliamofavorirne l’uso, i mezzi pubblici devono intutti i casi essere meno cari rispetto al mez-zo privato.

Cosa succede invece, con le nuovetariffe entrate in vigore il 1°settembre in tutto il Cantone?

Inspiegabilmente il metà-prezzo FFSnon vale per i percorsi brevi, a differenzache su gran parte delle linee urbane inSvizzera dove i possessori dell’abbonamen-to metà prezzo delle FFS pagano un bigliet-to ridotto!

In particolare, ci pare inaccettabile / in-comprensibile quello che succede con le ta-riffe bambini (6-16 anni): i bambini, sul tra-gitto breve (4-6 fermate, meno di 2 chilo-metri) pagano il biglietto intero, cioè fr1.80. La decisione di far pagare ai bambinila tariffa intera mi pare assolutamente nongiustificata, e costituisce, a mio avviso, unpericoloso precedente (anche le FFS toglie-ranno il biglietto bambini?). E così una fa-migliola di due adulti e due bambini, per untragitto breve in città (meno di 2 chilometri)e rientro a casa, spenderà fr. 1.80 x 4 x 2 os-

Come incentivare l’uso dei mezzi pubblici?A nessuno piacciono le code e atutti piace l’aria pulita: eppuresulle nostre strade riscontriamo laquotidiana presenza di colonne el’aria delle nostre città èinquinata. Nelle città soffocate daltraffico, è nell’interesse di tuttiche il maggior numero possibile dipersone si sposti con il bus inveceche con la vettura privata. Macome incoraggiare le persone ausare i mezzi pubblici? E cosasuccede invece, con le nuovetariffe entrate in vigore il primosettembre in tutto il Cantone?Maddalena Ermotti-Lepori, delcomitato direttivo dell’ACSI econsigliera comunale a Lugano,rileva alcuni aspetti del tariffarioche penalizzano gli utenti piùgiovani e le famiglie.

sia fr. 14.40: ovvio che userà l’automobile: èquesto che vogliamo?

Il discorso non cambia con le carte mul-ti corse, che pur consentono un risparmiodel 17%.

E se è vero che c’è la carta Junior delleFFS (30 franchi per figlio all’anno), essa pe-rò vale solo se il bambino viaggia accompa-gnato da un genitore: quando il ragazzo sisposta con lo zio, o da solo per recarsi all’al-lenamento settimanale, deve pagare la ta-riffa intera.

C’è inoltre da chiedersi se la tariffa peril tragitto breve sia adeguata: a giudicaredalle lamentele dei passeggeri non pareproprio: e se queste persone trovano trop-po caro il biglietto, e il parcheggio in cittàcosta poco, di sicuro riprenderanno a utiliz-zare l’auto privata. Altre città e regioni l’-hanno capito: a quando anche il Ticino?

Segnalateci cosa non va!Chiediamo ai consumatori di comunicarcile loro osservazioni e le loro esperienza e difarci precise richieste che trasmetteremo airesponsabili dei trasporti pubblici inTicino. Sul nostro sito www.acsi.ch trove-rete pure un apposito sondaggio a cui vi in-vitiamo a rispondere. Grazie della collabo-razione!

Carrello della spesa, frigorifero, cucina,bidone della spazzatura: sono queste

le tappe del nostro spreco quotidiano checi fa buttare via un terzo di cibi ancorabuoni da mangiare.

Comportamenti ingiustificati e inac-cettabili se si pensa a chi fa fatica a trovareil cibo per sopravvivere. Ma inaccettabiliperché con alcune semplici regole e atten-zioni si può ridurre lo spreco.

Anche nel 2013,, L’ACSI e l’Alleanzadei consumatori svizzeri, continuerannol’attività di sensibilizzazione su questo im-portante argomento per arrivare nel 2014all’“Anno europeo contro lo spreco ali-mentare”. Per riuscire a ridurre lo sprecoalimentare è importante che i diversi atto-ri della filiera alimentare contribuiscanoattivamente per quanto loro compete. Aiconsumatori spetta un ruolo importante!

Non buttare il buono che avanza! Continuiamoanche nel 2013 la nostrabattaglia contro lo sprecoalimentare

dal 2014 l’attuale Ufficio federaledi veterinaria e la divisione sicu-

rezza delle derrate alimentaridell’Ufficio federale della sanità pub-blica costituiranno un nuovo unicoufficio sotto il dipartimento federaledell’interno.. Si intende così rafforza-re ad alto livello la sicurezza alimen-tare del nostro Paese. La riorganizza-zione permetterà di eliminare nume-rosi doppioni e faciliterà l’esecuzionedella legge sulle derrate alimentari ela vigilanza della Confederazione nelsettore della sicurezza alimentare.Ilnuovo ufficio, con sede a Berna-Liebefeld, occuperà circa 250 dipen-denti. Soddisfazione delle associa-zioni dei consumatori che hanno par-tecipato al progetto di coordinamen-to degli uffici.

Veterinaria e sicurezza alimentare riunite in un nuovo ufficio federale a partire dal 2014

Eliminare le telefonate indesideratecon un piccolo apparecchio. Geniale!

E utile per i consumatori importunati atutte le ore da telefonate di chi vuole ven-dere qualcosa! Si chiama KATIA e i colle-ghi della Federazione romanda dei con-sumatori (FRC) lo propongono attraversoil loro sito per fr. 60 ai soci e 70 ai non soci(spese di spedizione a parte) invece di fr.119. Chi è interessato lo può ordinare suwww.frc.ch/katia (dove si trovano ancheinformazioni sul prodotto) o telefonandoal segretariato della FRC al numero 021331 00 90 (entro il 10 gennaio 2013). Laconsegna è prevista per febbraio 2013.

Siamo a fine anno, il periodo idealeper realizzare il desiderio di non essere piùimportunati per telefono. Unica perples-sità: ma perché i consumatori devono pa-gare per stare in pace?

Finalmente un apparecchio che blocca le telefonateindesiderate.Richiedetelo alla FRC

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società

non siamo però ancora usciti daipostumi della crisi e l’incertezzaeconomica regna. Gli annunci dilicenziamenti o di soppressione

di posti di lavoro si susseguono a ritmo pre-occupante. Le difficoltà di bilancio dellostato inducono i governanti, come via discampo, a ridurre i salari dei dipendenti. Ilpotere d’acquisto tende quindi, in generale,a diminuire. Il reddito che rimane disponibi-le nelle economie domestiche si assottigliaperchè aumentano le uscite cosiddette ine-vitabili (oneri assicurativi, tasse, affitti, ab-bonamenti vari). Il clima internazionale nonsi rasserena, il ritorno della crescita è più unauspicio che una prospettiva. In questocontesto, che invoglia al risparmio o perlo-meno alla prudenza, emerge un paradosso:l’insolente salute sia dell’industria sia delconsumo dei prodotti di lusso.

L’effetto VeblenGli economisti (ma in genere anche i

commercianti) sanno che il livello del reddi-to disponibile gioca un ruolo determinantenell’acquisto. o il reddito ce l’hai e tende acrescere e ti induce a spendere. o il potered’acquisto diminuisce o si fa insicuro (comeora) e tendi allora a frenare oppure (comesempre più capita) a indebitarti sotto varieforme.

Si sa che la domanda di beni tende adecrescere quando i prezzi aumentano.Quindi, per vendere, bisognerebbe abbas-sare il prezzo. non è però sempre vero.Prendiamo ad esempio i beni detti di «pri-ma necessità» come alimentazione, allog-gio, salute. Ci portano via una bella fetta delnostro reddito: quasi il 50%. Capita che se illoro prezzo aumenta (come avviene per gliaffitti oppure per i costi della salute, i premidelle casse ammalati) si è pressochè costret-ti a continuarne l’«acquisto». Chi vendepuò anche approfittare di questa costrizio-

ne (v.pigioni). Ci sono invece i beni definiti«sostituibili» o quelli definiti di «lusso o diconfort» la cui domanda è normalmentepiù sensibile al prezzo, proprio perché han-no un’alternativa meno costosa oppureperché se ne può fare anche a meno o rin-viare l’acquisto.

C’è però un altro effetto studiato daglieconomisti e sfruttato dai commercianti. Èconosciuto come effetto-Veblen, dal nomedell’economista che l’ha studiato. Esso ci di-ce e dimostra che i ricchi, ma anche chi vuo-le imitarli, privilegiano l’acquisto di beni conil prezzo più elevato perché permette loro didifferenziarsi e di sfoggiare una condizionesociale ritenuta superiore. È in parte su que-sto terreno che si innesta il nostro discorsoparanatalizio.

Più crisi più lussoLe industrie del lusso sembrano sfug-

gire all’aria di crisi e inducono i media a par-lare di situazione paradossale oppure aemettere una sentenza sulle enormi dise-guaglianze che sta producendo la nostrasocietà.

diamo qualche esempio significativo. Ilnumero uno del lusso mondiale LVMH(Louis Vuitton Moet Hennesy che raggrup-pa anche Bulgari, Céline ecc.) vede aumen-tare le sue vendite del 26%; il numero duemondiale Richemont (proprietario tra l’al-tro di Cartier, Montblanc, Van Cleef &Arpels, Jaeger-LeCoultre) rileva un risultatooperativo in crescita del 20%; Prada an-nuncia una progressione della sua cifrad’affari del 36.5% (37.3 nella sola Europa);PPR (Pinault-Printemps-Redoute, la multi-nazionale francese proprietaria anche diGucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent,Puma, Fnac e Redcats) cresce del 30%; ilgruppo svizzero Maus (proprietario tra l’al-tro di Manor, delle marche Gant e Aigle edei parafarmaceutici Parashop, con 5.3 mi-

liardi di franchi di cifra d’affari) si è da pocomangiato il coccodrillo francese Lacoste(cifra d’affari di 1.8 miliardi di euro) sparan-do un prezzo 20 volte superiore al risultatod’esercizio del gruppo parigino.

Più prezzo alto più benedesiderabile

Se noi osserviamo l’evoluzione dell’indi-ce dei prezzi dei beni di lusso calcolato an-nualmente su una quarantina di prodotti dal-la «Forbes» (l’ormai famoso CLEWI, Cost ofLiving Extremely Well, letteralmente: il prez-zo per vivere estremamente bene) noteremocome nello spazio di 35 anni sia aumentatodel 900% contro quasi il 300% dei prezzi deibeni di consumo (indice americano). Lo sbal-zo più consistente per i prodotti di lusso lo siè avuto proprio dall’inizio della crisi.Qualche esempio: il prezzo di un impermea-bile gabardine di cotone della Burberry va or-mai più che quintuplicato; un orologio RolexYacht Master va moltiplicato per 712; unmocassino della Tod’s aumenta del 45%; ilmitico Wayfarer della Ray-Ban del 61%;l’eterno Chanel 5 del 64%, l’altrettanto miti-co «Allure pour homme» della stessa casadel 53%. Per la pelletteria, in media, l’au-mento è stato del 61%. E si potrebbe conti-nuare, trovando un denominatore comune:il forte rialzo dei prezzi indica semplicementel’alta disponibilità da parte dei ricchi (o di chivuol passare come tale) ad accettare un prez-zo che si gonfia offrendo un criterio di mag-giore differenziazione o di desiderabilità. Se,come è stato rilevato recentemente in un ar-ticolo apparso su «Le Monde», esiste a Parigiuna lista d’attesa di sei mesi per acquistareuna borsa Hermès che costa 4.500 euro, èchiaro che un aumento del prezzo anche del30% non muta un gran che. d’altronde, siconferma la regola: più un prodotto è caro,più corrisponde alla definizione di lusso e piùè desiderabile.

L’insolente salute dei prodotti di lussoDurante il tempo natalizio, che è sempre più anticipato, si disputa lamaggior battaglia tra offerta e domanda. I commercianti sfoderano latattica più incisiva e invadente, offrendo persino l’impossibile: molti diloro sanno che là si conquista quasi il 40% del guadagno annuo. Iconsumatori, per il clima, le tradizioni, gli obblighi (i doni), latredicesima, sono più propensi a mollare gli ormeggi del risparmio, adacquistare, a far lievitare la domanda. Gli istituti economici o i politicisono in ansia: se l’esito della battaglia sarà favorevole ai consumi ancheil fatidico pil, il prodotto interno lordo, crescerà e l’economia troveràrespiro.

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La borsa della spesa

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società

Paprika

«Un porco felice è un porco non ca-strato». L’avrei pensato anch’io. «Bastacon la castrazione dei porci» è quindi unbel programma. La parola d’ordine sta im-ponendosi in tutta Europa dopo la diffu-sione di alcuni filmati sconvolgenti suInternet. Risulterrebbe inoltre da alcuneinchieste in vari paesi, tra cui la Svizzera,che un 68% di consumatori sarebbe di-sposto a pagare qualcosa in più pur di evi-tare la tortura ai graziosi porcellini.

La castrazione dei porci si è sviluppa-ta nella seconda metà del secolo scorsocon la solita economia dell’estrema resa ecioè: ottenere in fretta maiali più grassi,renderli meno aggressivi, eliminare l’odo-re del verro che salterebbe fuori dagli in-saccati o anche durante la cottura dellabraciola. Si calcola che in Europa sianocento milioni i porcellini che ogni anno,poco tempo dopo la nascita, senza ane-stesia di sorta, subiscono lo strappo dei te-sticoli. non è un piacere, né per la vittima,ovviamente, ma, si dice, neppure per leorecchie del norcino. La pratica è stata ab-bandonata dai più sensibili inglesi;olanda e Germania promettono di ab-bandonarla entro il 2015; Svizzera,danimarca e norvegia, tra l’utile e il disdi-cevole, scelgono l’anestesia, con la pre-senza del veterinario; Portogallo, Grecia eSpagna fingono di ridurre le sofferenze;Italia e Francia se ne sbattono e castranosenza remissione, tra acuti che in quel dinorcia (norcini) spezzavano già allora ilcuore a San Francesco.

È arrivata, preoccupata, anche l’im-mancabile Commissione europea che giàdal 2010 «ha sottoposto la problematicaa un gruppo di riflessione». Il quale ha fi-nito di riflettere alcune settimane fa pro-ponendo due ipotesi raffinate: impegnar-si ad abbandonare la castrazione a partiredal 2018 (coraggio maialini!) a patto ditrovare nel frattempo una soluzione eco-nomica (o chimica?) affinché la carne nonpuzzi di verro; operare a valle della produ-zione una mescolanza tra carne con e sen-za odore. Un impegno tecnico non da po-co perché sembra che solo un naso uma-no ben allenato possa far fronte alla biso-gna che è poi quella di saper bilanciare traporci felici e porci dannati.

P.S. L’ACSI si è espressa per l’anestesia!

A proposito di... porci

La strategia dello specchioC’è però un altro fenomeno che corre

quasi parallelo al precedente, ne è anzi pro-vocato, e appare soprattutto nel periodonatalizio. Si potrebbe definire «effettospecchio». Se ne sono impossessate anchele industrie del lusso, creando sottomarche,per allargare e conquistare il mercato e perfar fronte, a loro modo, sia alle crescentiineguaglianze di reddito e di patrimoni siaalla diminuzione del potere d’acquisto dellaclasse media. Si tratta, in sostanza, di pro-durre apparenti versioni di prodotti di lussoa un prezzo minore dei beni tradizional-mente riservati ai ricchi. È un fenomeno chesi sta estendendo, anche per la semplice ra-gione che il numero dei veri ricchi, anche se

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Indice Cost of Living Extremely Well

Indice dei prezzi al consumo

Evoluzione dei prezzi dei prodotti di lusso in base all’indice Forbes (Cost of Living Extremely Well Index) edell’indice dei prezzi di consumo (americano)

in aumento per l’arrivo di nuovi fortunati(Cina, Russia, India ecc.), rimane limitato esi è quindi costretti a stimolare in altro mo-do la domanda, accanendosi con infinitistudi strategici (ormai celebre il LuxuryStrategy in Action, Palgrave Macmillan,2012). In pratica, però, simulando la ric-chezza e camuffando la desiderabilità. Cisono due rischi di cui dovrebbe tener contoil consumatore accorto: il primo è quello diconfondere lo specchio con la realtà e di es-sere facilmente ingannato, con la qualità e ilprezzo, ovviamente; il secondo è quello diesasperare l’effetto-Veblen inducendo adacquisti superflui e sciocchi.

SILVAno ToPPI, EConoMISTA

Sulle piste da scicon i trasporti pubblici

I ghiacciai fondono, le stazioni invernalichiudono per carenza di neve: i cambia-menti climatici toccano anche i patiti dellosci. Gli sportivi possono però contribuire afrenare questi cambiamenti climatici recan-dosi sulle piste con i mezzi pubblici.A questo scopo l’ATA (Associazione trafficoe ambiente) ha pubblicato la terza edizionedella sua guida “Ride & Glide”, punto di ri-ferimento per chi vuole conciliare sport in-vernali e ecologia. nella guida si possonotrovare informazioni dettagliate sui tra-sporti pubblici verso ben 159 destinazioni disport invernali su tutto il territorio naziona-le. La nuova edizione ha inoltre un calcola-tore sulle emissioni di Co2 per il tragittoscelto consentendo un confronto tra tra-sferta in automobile e con il treno.Il sito www.rideandglide.ch fornisce ulte-riori dettagli e informa anche sull’accesso a90 stazioni invernali per sci di fondo e pisteda slitta.

I migliori panettoniticinesi con il marchio

Questi sono i produttori autorizzati a faruso del Marchio di qualità� SMPPC (SocietàMastri Panettieri Pasticceri Confettieri) suipropri panettoni.• La Bottega del Fornaio (Mendrisio) • La Bottega del Fornaio (davesco)• Al Porto (Tenero)• Vanini (Lugano)• Artebianca (Lugano)• Poncini (Maggia)• Aanser-Marnin (Vira Gambarogno)• Zocchi (Mezzovico)• Tiziano Pasticceria (Melide)• Eredi Ernesto Mu�nger (Paradiso)• Brumana Giovanni (Canobbio)• Fischbach otto (Castel S.Pietro)• danesi Fabio (Melano)• Bordoli (Viganello) • Marina (Lugano)• Mella Eros (Brione Verzasca)• Martinoni Begna (Minusio)• Ricigliano (Lugano)

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acsi

LOCARNESE

Canvetto Ticinese, Brissagotel. 091 [email protected] Lungta, Mergosciatel. 091 [email protected] www.lungta.chGrotto La Ginestra, Ronco s/Asconatel. 079 [email protected] Portico, Locarnotel. 091 7512307Ristorante Al Porto, Asconatel. 091 7858585fhw@alporto–hotel.chwww.alporto–hotel.chGrotto La Baita, Magadinotel. 091 [email protected] Vallemaggia, Locarnotel. 091 7520001ristorantevallemaggia@bluewin.chwww.ristorantevallemaggia.chRist. Al Bottegone, Locarnotel. 091 [email protected] Centovalli, Tegnatel. 091 [email protected] Centrale, Piazzognatel. 091 [email protected] Ticinese, Losonetel. 091 7913230grottino–[email protected] Grott Cafè, Brione S/Minusiotel. 091 [email protected]. Pizzo Vogorno, Vogornotel. 091 [email protected]–hotel Cristallina, CoglioTel. 091 7531141info@hotel–cristallina.chwww.hotel–cristallina.chGrano salis (pasti a domicilio), MinusioTel. 091 7521321/078 [email protected]

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Premessa: GastroTicino è semprestata contraria all’azione“Ristoranti che cucinano – Menutrasparenti” lanciata nel 2010

dall’ACSI per permettere agli avventori, inbase a chiare indicazioni sulla carta dei me-nu, di distinguere nell’offerta del locale ipiatti industriali da quelli “fatti in casa”(cioè quelli interamente preparati nella cu-cina del ristorante a partire da materie pri-me fresche o congelate), mettendoli così alriparo da sgradite sorprese. Inventandosipretestuose difficoltà d’applicazione dei cri-teri stabiliti dall’ACSI, GastroTicino è addi-rittura arrivata ad intimare ai propri soci dinon aderirvi.

Questa sua accanita opposizione sta adimostrare quanto ormai la ristorazione ti-cinese sia penetrata da questo genere diprodotti, che appiattiscono l’offerta e im-bastardiscono e danneggiano l’immaginedella nostra gastronomia. Il successo deiconvenience, oltre che per l’evidente prati-cità (la loro gestione e preparazione in cuci-na si semplificano all’osso), è dovuto ancheall’incalzante pressione pubblicitaria eserci-tata sul settore da produttori e grossisti.

Con la collaborazione attiva, ma guarda unpo’, anche di GastroTicino. L’abbiamo sa-puto solo recentemente, resi attenti dallasegnalazione di un socio giornalista. Ma ve-diamo…

Qualche volta vi sarà certamente capi-tato di avere tra le mani “Ristora magazi-ne”, un’elegante rivista su carta patinatache GastroTicino distribuisce bimestral-mente ai propri soci, a personalità e alle cer-chie interessate. Premessa indispensabileper pubblicare e distribuire gratuitamenteuna rivista di questa qualità è di poter con-tare su cospicui introiti pubblicitari. E su“Ristora magazine”, non vi sarà sfuggito, leinserzioni pubblicitarie non mancano. neabbiamo scelte alcune, importanti:délifrance, divine creazioni, Ipergros,Laboratorio tortellini, LATI, nestlé(nespresso), Prodega. Tutte ditte che,guarda caso, producono e/o commercianoconvenience foods*. È pertanto probabileche la vera ragione del mancato sostegnodi GastroTicino ai nostri “Menu trasparen-ti” stia negli inevitabili condizionamenti chele derivano dai legami con gli inserzionistidel suo organo ufficiale “Ristora magazi-ne”. Meno pubblicità, niente rivista? Voilà,il cerchio è chiuso!

Così, noi ignari avventori, sempre piùspesso ci vedremo serviti nel piatto mine-stre, tortellini, lasagne, arrosti, salmì, smi-nuzzati, cordons bleu, rösti, puré, verdure,salse, fondues, torte, desserts, prodotti atonnellate e a centinaia di chilometri di di-stanza in qualche asettica cucina industria-le. Magari presentati e aromatizzati in for-ma più elegante e stuzzicante, ma sempreidentici (o quasi) per sapore e profumi aquelli che teniamo nel congelatore di casa,per quando c’è fretta o non abbiamo vogliadi cucinare. Altro che prodotti locali e ge-nuini….

* Basta andare accompagnati - l’acces-so è infatti unicamente riservato agli opera-tori del settore tesserati - a dare un’occhia-ta al “Cash&Carry” della Prodega diQuartino per rendersi conto dell’enormevarietà di convenience a disposizione oggi-giorno della ristorazione.

Cibi industriali e GastroTicino GastroTicino – l’organizzazione che rappresenta gran parte dei nostriesercizi pubblici – oltre ad opporsi alla trasparenza sui conveniencefoods nelle carte dei menu, li promuove con “Ristora magazine”.

Il segretario di GastroTicino, Gabriele Beltrami,intervistato dal Quotidiano lunedì 19 novembre haaffermato che l’associazione di categoria non hafatto pressioni sui sui ristoratori per non aderire alprogetto ACSI. Giudicate voi: questo è il sito diGastroTicino www.gastroticino.ch!

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Continuiamo a invitare i consumatori a scegliere i ristoranti checucinano e che non propongono ai clienti (a loro insaputa) cibi pronti dainfilare nel microonde. Continuiamo a chiedere ai ristoratori di esserepiù trasparenti nei confronti della clientela. In questa pagina trovate iristoranti che hanno sottoscritto con l’ACSI l’impegno a indicare nelproprio menu i piatti "fatti in casa". A alto l’adesivo che l’ACSI fornisceai ristoranti.

La lista si allunga con 6 nuovi ristoranti

LUGANESE

Ristorante Olimpia, Luganotel. 091 [email protected]

Sass Cafè - Vineria, Luganotel. 091 [email protected]

Ristorante StazioneTesseretetel. 091 [email protected] bucce di Gandria, Gandriatel. 091 [email protected]

Canvetto Federale, Canobbiotel. 091 [email protected]

Canvetto Luganese, Luganotel. 091 9101890canvetto@f–diamante.chwww.f–diamante.ch

Grotto della Salute, Massagnotel. 091 [email protected]

Grotto Ticinese, Curegliatel. 091 [email protected]

Grotto Piccolo Vigneto, Albonagotel. 091 9723985

Osteria Ronchetto, Comanotel. 091 9411155

Pizzeria Moretto, Curegliatel. 091 9663445

Taverna dei Pescatori, Caslanotel. 091 6061847

Grotto Stremadone, Caslanotel. 091 6062485

Grotto dell'Ortiga, Mannotel. 091 [email protected] - www.ortiga.ch

Rist. La Sorgente, Vico Morcotetel. 091 [email protected] www.lasorgente.ch

Ristorante Carina, Morcotetel. 091 [email protected] www.carinamorcote.ch

Osteria Torricella, Torricellatel. 091 [email protected]

Locanda del Conventino,Pregassonatel. 091 [email protected]

BELLINZONA E VALLI

Osteria Mistral, Bellinzonatel. 091 [email protected] Zanzibar, Bellinzonatel. 091 [email protected] Corona, Bellinzonatel. 091 8252844www.ristorantecorona.chLocanda Ticinese, Bellinzonatel. 091 825 1673Ristorante Emerenzia, Bellinzonatel. 091 [email protected] Giardino, Bellinzonatel. 091 8355424Casa del popolo, Bellinzonatel. 091 8252921Osteria della Posta, Clarotel. 091 8633110Grotto Torcett, Giubiascotel. 091 [email protected] Forni, Airolotel. 091 [email protected] - www.forni.chAgriturismo–Rifugio Alla Meta Mairengo - tel. 091 [email protected] Cava, Biascaval Pontirone (da metà giugno a metà settembre)tel. 091 8701444 - 0795121765Osteria Centrale, olivonetel. 091 8721107www.osteriacentraleolivone.chOsteria Grotto Damiano, Preonzotel. 079 [email protected]/grottodamianopreonzoRistorante Orello, Gnoscatel. 091 [email protected]

MENDRISIOTTO

La Piccola Osteria, Arzotel. 091 [email protected]

Caffè sociale, Riva S.VitaleTel. 091 [email protected]

Grotto del Giuvan, SalorinoTel. 091 [email protected]

Osteria l’uliatt, Chiassotel. 091 6827057lidea@f–diamante.chwww.f–diamante.ch

Locanda degli Eventi, novazzanotel. 091 [email protected]

Osteria del Teatro, VacalloTel. 091 [email protected]

FUORI TICINO

La brasera, San VittoreTel. 091 [email protected]

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Il numero di aderenti all’azione ACSI“Ristoranti che cucinano – Menutrasparenti” (di cui trovate la lista suogni numero della Borsa della Spesa esul sito www.acsi.ch) è in continuacrescita e ha raggiunto le 55 unità!Esercenti noti e meno noti che nonhanno voluto sottostare al diktat diGastroTicino.Nel periodo delle feste, se voletefesteggiare con parenti, amici ocolleghi, scegliete in questa lista.

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La borsa della spesa

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giochi

Bellinzona, viale Portone 9 076 712 68 91martedì, giovedì e venerdì 14–17mercoledì (solo vendita) 14–17

Aperto durante la settimana delle vacan-ze autunnali. Aperture straordinarie sonosegnalate tramite la stampa.

Locarno, via Castelrotto 20 091 751 24 73martedì e venerdì 9–11mercoledì (solo vendita) 14–17.30giovedì 14–17.30

Chiuso durante le vacanze scolastiche.

Mercatini dell’usato

Segretariatolunedì – venerdì [email protected]

Redazionemartedì e giovedì [email protected]

Consulenze gratuite per i soci

lunedì – venerdì 9.30-10.30

[email protected]

l InfoconsumilCasse malati (anche per non soci) l Pazienti lContabilità domesticalAlimentazione

ACSI

Via Polar 46, CP 1656932 Lugano–Breganzonatel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71

l La Borsa della Spesalwww.acsi.ch

Bioggio, via Cademario 076 533 69 03 martedì e mercoledì 14–17giovedì e venerdì 9–11

Chiuso per le feste di fine anno.

Balerna, via Favre 8 (zona FFS) 078 926 52 41 mercoledì 14–17venerdì 14–17.30sabato (da metà settembre a febbraio) 14–17

Chiuso durante le vacanze scolastiche.

Nei Mercatini dell’usato ACSI si trova abbigliamento per bambini a prezzi contenuti ein ottimo stato, indumenti e equipaggiamento sportivo, carrozzelle, passeggini, bici-clette, lettini, seggioloni, ecc. Prima della consegna di merce ingombrante contattare ilmercatino.

di Stefania Sargentini

Scambio dell’usato a MinusioPer gennaio 2013 cerchiamo volontarie o volontariper lo scambio dell'usato nel comune di Minusio. Le persone interessate devono essere svizzere o

domiciliate nel comune di Minusio.Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

Franco Grassi Ispettore SU ACSI tel. 079 683 30 40 / 091 857 54 88.

Soluzione

sabato 8.12 e 22.12 (solo vendita) 14-17giovedì 27.12 e venerdì 28.12 14-17

Doppio regaloAnche quest’anno La Posta, in collaborazione con la CroceRossa e la SSR-Società svizzera di radiotelevisione, proponel’iniziativa “2xnatale”, cioè la possibilità di redistribuire ai menofortunati regali che noi riceviamo in abbondanza. dal 24 dicem-bre al 12 gennaio ogni ufficio postale accetterà gratuitamente ipacchi con le donazioni. Sono richiesti soprattutto alimenti alunga scadenza, scarpe per bambini, penne, quaderni e articoliper l’igiene personale come sapone, shampo e dentifricio.

sabato fino al 15.12 14-17

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test

desidero ricevere:q Adesivo contro la pubblicità nella bucalettere fr. 1. –q 20 etichette per respingere la pubblicità indirizzata fr. 2.–q Schede – Reclamare, ma come? * fr. 7.–q Schede – Mangiare bene per vivere bene * fr. 7.–q Schede – Salute e movimento * fr. 7.–q Guida ai consumi responsabili, III edizione * gratisq La guida del bebè * fr. 7.–q Schede: come risparmiare energia * fr. 4.–q Marchi per alimenti * fr. 25.–q I conti di casa (soci ACSI 12.–) * fr. 16.–q Piatti unici * fr. 7.–q Schede Internet * fr. 4.–q Storie di Internet che nessuno vorrebbe vivere gratisq Tessili: per saperne di più fr. 6.–q Medi–Minus (13 schede informative sui medicamenti) fr. 2.–q Micro–onde: per saperne di più fr. 8.–q Guida ai marchi alimentari (formato tessera) gratisq Guida alla luce (formato tessera) gratisq Guida ai marchi non alimentari (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto di pesci e frutti di mare (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto del legno (formato tessera) gratisq Guida all’acquisto degli elettrodomestici (formato tessera) gratisq La borsa per la spesa (tascabile) fr. 5.–

* Queste pubblicazioni sono scaricabili direttamente e gratuitamente da internet:www.acsi.ch. Per le copie cartacee è indicato a lato il prezzo cui si devono aggiungerele spese postali. Per importi complessivi fino a fr. 15.– allegare il controvalore in franco-bolli (da ct. 85 o da fr. 1.–) + fr. 2.– in francobolli per i costi di spedizione (rispettiva-mente fr. 3.– per le pubblicazioni segnate da asterisco *). Per importi superiori a fr. 15.–riceverete una polizza di versamento. Allegando un’etichetta autocollante col vostroindirizzo facilitate il nostro lavoro.

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Inviate questa pagina ritagliata e compilata a: ACSI, cp 165, 6932 Lugano-Breganzona. Potete diven-tare soci o regalare un abbonamento a La borsa della spesa anche telefonando in segretariato (091 922 97 55), inviando un fax (091 922 04 71) o una e-mail ([email protected]).

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q Desidero aderire all’ACSI per il 2013 e ricevere il periodico La borsa della spesa - Quota annuale fr. 40.– (estero fr. 45.–)- Sostenitore a partire da fr. 50.–

q Desidero regalare un’adesione per il 2013 con abbonamento a La borsa della spesa al prezzo speciale di fr. 10.– (anziché fr. 40.–)* a:* (l’offerta è valida fino al 6.1.‘13 e è destinata ai soci/e ACSI; i beneficiari del dono non devono essere già soci)

Questi test sono a disposizionein lingua originale presso il segretariato ACSI

La borsa della spesaLozioni per il corpo nov. 12Stampanti multifunzionali Set. 12Padelle antiaderenti Ago. 12navigatori GPS Giu. 12Scarpe in cuoio Giu. 12date scadenza degli alimenti Apr. 12Jeans (test etico) Feb. 12Lampadine a basso consumo Gen. 12Giocattoli dic. 11Macchine da caffè espresso nov. 11Pastiglie lavastoviglie senza fosfati Set. 11deodoranti spray Ago. 11Scarpe MBT Giu. 11Mozzarelle Mag. 11Economizzatori di acqua nov. 10

Mieux choisir, LosannaSmart TV nov. 12Valigie trolley Giu. 12Smalto unghie Giu. 12Carta ecologica WC Apr. 12Fotocamere compatte dic. 11Aceto balsamico Lug. 11

AltroConsumo, MilanoTelevisori dic. 12Lettori e-book dic. 12Prosecco nov. 12Hard disk nov. 12Microonde nov. 12City car ott. 12Lavatrici Set. 12Ultrabook Lug. 12Apparecchi foto reflex Lug. 12Ferri da stiro Lug. 12Tablet Lug. 12Aspirapolvere a traino Giu. 12detersivi in polvere Feb. 12Spaghetti Gen. 12Lettori MP3 Gen. 12Spazzolini denti elettrici dic. 11

Test, BerlinoTelefoni senza filo nov. 12Lettori Blu-ray nov. 12Materassi nov. 12Pneumatici invernali ott. 12Asciugabiancheria ott. 12Video camere ott. 12Apparecchi foto universali Sett. 12Smartphones Sett. 12Giacche a vento Ago. 12Lavastoviglie Ago. 12Frigoriferi Lug. 12note e ultrabook Lug. 12Rasoi per depilazione Lug. 12Caschi bicicletta Mag. 12Stufe a legna e a pellet nov. 11Lavabiancheria ott. 11Mixer a immersione Ago. 11

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Anno XXXVIII Nr. 4Giugno - Luglio 2012 Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsa della spesa

CONSUMO LOCALEDAL LAGO ALLA TAVOLABIOTECNOLOGIE: LA CISGENETICA

TEST: NAVIGATORI GPSE SCARPE DI CUOIOSCHEDATI BUONI E CATTIVI PAGANTI

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