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Anno XLIV N r. 5 Agosto 2018 Fr. 6.50 Periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana La borsa della spesa dUe INIZIaTIVe fedeRaLI cHe cI INTeRROgaNO TeST: fOTOcaMeRe e geSTORI dI PaSSWORd INQUILINI: TUTTO SULLe SPeSe acceSSORIe cOMe cONSUMaRe POcO ZUccHeRO

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Anno XLIVNr. 5Agosto 2018Fr. 6.50

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsadellaspesa

due InIzIatIve federalIche cI Interrogano

test: fotocamere e gestorI dI password

InquIlInI: tutto sullespese accessorIe

come consumare pocozucchero

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La borsa della spesa

5.2018 2

organo diinformazione dell’associazionecon su matrici e consumatoridella svizzera Italiana Esce 8 volte all’annoQuota sociale fr. 50.–

EMAIL: [email protected]

EDITORE: ACSI

REDATTRICERESPONSABILE: Ivana Caldelari Magaton

INREDAZIONE: Ivan Campari

CONCETTOGRAFICO:Marcello Coray

HANNOCOLLABORATOAQUESTONUMERO:Evelyne Battaglia-RichiPaolo AttivissimoMarco BattagliaLolly CamènKatya Schober-FolettiSilvano Toppi

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona

TIRATURA: 8’500 copie

CARTA:Cyclus Print, riciclatabianca 80gm2

COPERTINA: ACSI

PRESIDENTE:Evelyne Battaglia-Richi

SEGRETARIAGENERALE:Laura Regazzoni Meli

SEGRETARIAAMMINISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEDE:Str. di Pregassona 336963 Pregassona

tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 EMAIL:[email protected] 69–4470–1

associazione consumatrici e consumatori della svizzera italiana

la borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’As so ciazioneCon sumatrici e Consumatori della Sviz zeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente e noncontiene nessun tipo di pubblicità, una precisascelta dell’associazione che ha lo scopo di ga-rantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi eil rifiuto di ogni forma di condizionamento. Lariproduzione di articoli per scopi non pubblici-tari è autorizzata, con l’indicazione della fontee l’invio di una copia giustificativa all’ACSI.

I test comparativisu beni di consumo, servizi pubblici e privati,prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sonol’altro elemento che contraddistingue il perio-dico: le regole e i metodi dei test comparativisvolti a livello europeo sono coordinati dall’In -ternational Con sumer Research and Testing(ICRT), un organismo indipendente che rag-gruppa le principali associazioni di consuma-tori. Sul piano nazionale, i test vengono coor-dinati e svolti in collaborazione con laFederazione romanda dei consumatori (FRC).Per queste ragioni, l’ACSI vieta espressamen-te la riproduzione anche parziale degli articolie dei risultati dei test per fini commerciali opubblicitari.

l’acsIè un’associazione senza scopo di lucro fonda-ta nel 1974 che conta oggi oltre 8’000 soci at-tivi. L’ACSI, in piena autonomia e indipenden-za, si pone come scopo l’informazione, la dife-sa e la rappresentanza dei consumatori e del-le consumatrici presso produttori e fornitoridi beni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle orga-nizzazioni dei consumatori.

I servizi dell’acsI–Infoconsumi–Consulenza casse malati–Consulenza pazienti–Consulenza contabilità domestica–Mercatino dell’usato a Locarno–Scambio dell’usato.

la borsa della spesa e web

uscIte Bds 20181 – inizio febbraio2 – metà marzo3 – inizio maggio4 – metà giugno5 – inizio agosto6 – metà settembre7 – inizio novembre8 – metà dicembre

n. 5 agosto 2018

edItorIale Basta con il marketing rivolto ai ragazzini! 3

la posta Altri potenziali vittime dei robot tosaerba! 4 “Vuoi sapere cosa c’è nel piatto?” Petizione illusoria? 4 Il medico è deceduto, e la mia cartella sanitaria? 4 Niente rimborso in caso di ritardo del treno 5 Swisscom elimina gli sms sulla rete fissa 5 Negozi: troppa plastica avvolge le verdure e la frutta! 5

test Un software come cassaforte per le password 6 Fotografie: la fotocamera rimane insostituibile 22

anImalI  Che bella l’estate con un amico a 4 zampe 8

prImo pIano Vado a scuola col Pedibus 9

salute Percorso vita: 50 anni in movimento 10 Peli addio con la fotoepilazione tramite laser o IPL? 11

doppIoclIcK Braccialetti di fitness usabili per stalking 10

acsI Che delusione! 12 Grazie all’intervento di ACSI... 12 Postfinance, servizio annullato senza avviso 12 “Dialogo clienti” delle FFS 12 Firmate l’iniziativa per proteggere i giovani dalla pubblicità del tabacco” 30 Sostegno ACSI al il progetto “GUARDAcheROBA” 30 Chiude il mercatino ACSI di Locarno 30

soldI Inquilini: cosa si deve sapere sulle spese accessorie 13

ecommerce Pulizie e bucato: costi molto diversi online 14

alImentazIone Come consumare poco zucchero in modo consapevole 15 Gli zuccheri: indispensabile fonte di vita? 16 Una giornata senza zuccheri? 17 Quanto zucchero consumiamo 18 Diabete: una patologia in espansione 20 Lo “zuccherometro” 21

socIetÀ Alimenti equi e sovranità alimentare due iniziative che ci interrogano 24

vIaggI e vacanze Quali sono i nostri diritti come passeggeri aerei? 27 Cresce la domanda di un turismo sostenibile 28

varIe La casa “un posto davvero pericoloso” per i bambini 29 Ombudsman anche per il settore delle ipoteche 29 Piante vive come souvenir? Potrebbe costare caro 29

consumI nel mondo Orti urbani: perché non creare un progetto cantonale? 29

leggi la Bds 5.18 online suwww.acsi.ch con il codice e697f

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La borsa della spesa

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edItorIale

pomodori sulla tavola non al maceroACSI Ticino 1978 - Zurigo 2018“Chi si ricorda ancora dell’azione pomodori dell’ACSI? Ecco, la storia si ri-pete, questa volta senza l’ACSI, ma altrettanto di successo”. Ce lo segnalaR.S. che la storia dell’ACSI l’ha vissuta partecipandovi. Era il 1978, quattroanni dopo la sua fondazione: l’ACSI decide di distribuire 54 quintali di po-modori “in esubero”nei villaggi della Valle di Blenio, pomodori che altri-menti sarebbero stati distrutti. La stessa cosa è avvenuta a fine giugno aZurigo, dove sono state distribuite 25 tonnellate di pomodori bio, frutto diuna sovrapproduzione stagionale, che i grandi magazzini non hanno ritira-to e che sarebbero stati eliminati. www.acsi.ch (la-nostra-storia) www.srf.ch (Schweiz-aktuell, 29.6.2018)E proprio prima di andare in stampa, apprendiamo che gli orticoltori ticinesiinvitano i consumatori ad approfittare della sovrabbondanza, in questo pe-riodo, di pomodori locali: un buon momento per fare scorta di sughi e salse.

Quanti sono i bambini che si sono presentati da Media Markt con le loro pagelle per rice-vere “il regalo” promesso dall’azienda? Quattro franchi per ogni nota massima ricevuta, treper ogni 5 e mezzo e 2 per ogni 5, naturalmente non in contanti ma sottoforma di carta rega-lo. Il grande magazzino vorrebbe così dimostrare grande generosità nei confronti dei bambinie dei ragazzi “ Scolari vi premiamo! Con ogni 6 e 5 in pagella puoi risparmiare dei bei soldini”.Ma come tutti ben sappiamo non si tratta d’altro che di un’operazione di marketing oltretuttodiscriminante nei confronti degli alunni che invece, per svariati motivi, hanno una pagella me-no brillante. Questa operazione, che definiamo senza mezzi termini, di “mercificazione delrendimento scolastico”, organizzata su tutto il territorio nazionale, ha sollevato (soprattuttooltre Gottardo) le ire degli insegnanti, dei genitori e delle organizzazioni dei consumatori, chehanno anche chiesto, invano, di rinunciarvi. Come ACSI ne parliamo ora, a campagna ormaichiusa, perché non intendevamo in nessun modo contribuire alla pubblicizzazione di un’ope-razione che assolutamente non lo meritava e non solo perché discriminatoria e diseducativae a solo favore dell’insegna del grande magazzino (le tessere regalo date ai ragazzi torneran-no ovviamente nella casse dell’azienda con i surplus...) ma soprattutto perché è ora di dire ba-sta a questo marketing indirizzato ai più giovani per abituarli al consumo e fidelizzarli sin dapiccoli.

I bambini sono purtroppo costantemente il bersaglio di strategie pubblicitarie mirate e so-vente senza scrupoli. Per fare un altro recente esempio, basti pensare che con il pretesto di fa-vorire l’attività fisica, la marca di bevande energetiche Trojka, sponsor della competizione aostacoli Spartacus Run (la cui prima edizione, quest’anno, si è tenuta lo scorso marzo aCanobbio, e sta ora proseguendo nel resto della Svizzera), si propone non solo agli adulti maanche ai bimbi dai 5 anni! Allo scopo, ovviamente, di associare in modo subliminale questiprodotti energetici all’ottenimento di prestazioni particolari e in definitiva al successo. Eppurei bambini dovrebbero stare alla larga da bevande di questo tipo strabordanti di caffeina e diquant’altro!

Diciamo basta! L’ACSI, con le altre organizzazioni consumeriste dell’Alleanza, si batte daanni contro ogni forma di marketing indirizzato ai bimbi e ai ragazzi. Per la sua sopravvivenzail mercato tende ad allargare la propria influenza fin nella culla, ma noi, come genitori, consu-matori adulti e responsabili, dobbiamo invece contrastare questo modo di operare e lasciareche i giovani vivano spensierati e in modo sano questi loro preziosi anni di vita.

Bastacon il marketing rivolto ai ragazzini!

Ivana caldelari magatonredattrice responsabile Bds

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La borsa della spesa

5.2018 4

posta

Nell’ultimo numero de La borsa della spesa c’è un interessante articolo sui robot tosa-erba. Io ho un giardino abbastanza grande (circa 1200 mq) con molto prato e da diver-si anni, per comodità, ho installato un Automower della Husqvarna che mi alleggeri-sce - e non di poco - i lavori di manutenzione. Ho anche due tartarughe terrestri chegirano libere in giardino e di notte si ritirano sotto la casetta degli attrezzi. Qualche anno fa sono tornato dal lavoro e sono sceso in giardino e ho trovato solo lapiù grossa (8 kg) delle tartarughe. Allora ho cercato sotto tutte le piante e nei cespuglidi fiori. Finalmente l’ho trovata. Si era rifugiata sotto un cespuglio e quando l’ho presaho visto che nella parte posteriore del carapace aveva conficcate due lamette dell’Au-tomower. L’ho portata subito da una veterinaria “specializzata“ in rettili che, per poterestrarre le due lame ha dovuto sottoporla a un intervento chirurgico. Una delle dueaveva perforato il carapace arrivando a ledere le parti molli sottostanti. È rimasta 12giorni presso la veterinaria con una flebo di antibiotico. Ora si è completamente ripre-sa e i due buchi del carapace si stanno cicatrizzando bene ma molto lentamente. Ma non è tutto. Due anni orsono ho trovato delle macchie di sangue sull’erba tra i ce-spugli e non sono riuscito subito a capirne l’origine fino a quando ho rinvenuto un ni-do di ricci con una mamma e 5 piccoli nati da un paio di giorni. Ho cercato lì attorno eho trovato un altro piccolo che era stato “macellato” dal robot tosaerba! Allora hochiamato l’associazione Amici del riccio che è immediatamente intervenuta e ha por-tato madre e piccoli presso il loro rifugio. Vi ho scritto quanto è successo a me per dire che in pericolo non sono solo le mani deinostri bambini o i piedi di chi gira scalzo, ma in pericolo ci sono anche molti animalet-ti domestici come pure altri animali utili al giardino ma non protetti.

C.B.-Sementina

Ringraziamo il nostro lettore per averci raccontato queste sue brutte esperienze, chepossono magari evitare il verificarsi di episodi simili ad altre persone. I robot tosaerbanon dovrebbero essere accesi in giardini dove giocano bambini piccoli, ma occorre an-che prestare attenzione alla presenza di animaletti, domestici o non.

tartarughe e ricci potenziali vittime dei robot tosaerba! Il medico è deceduto. cosasuccede alla cartella sanitaria?

Il mio medico è deceduto e il suo studioverrà ripreso da un Centro medico in cui,presumo, opereranno diversi medici. Nonso bene cosa succederà con la mia cartel-la sanitaria e temo che possa essere vistada diverse persone. Come mi devo com-portare? E quali sono i doveri di chi ri-prende lo studio per tutelare la privacydei pazienti?

R.B.-Bellinzona

Abbiamo girato questa domanda al Presi-dente dell’Ordine dei medici del CantonTicino (OMCT) Franco Denti:“La cartella sanitaria è un importante stru-mento di lavoro del medico. È una colle-zione di dati di cui, anche in base alla Leg-ge sulla protezione dei dati, il medico èdetentore ma dei quali egli non può di-sporre liberamente senza il consenso delpaziente. Se lo studio viene ceduto, il me-dico deve comunicare preventivamente alpaziente, preferibilmente per iscritto, chela cartella è a sua disposizione. Il pazientepotrà ritirarla (in originale o in copia), op-pure lasciarla presso il medico subentrante(se intende farsi curare da quest’ultimo),oppure farla inviare a un altro medico.In caso di decesso del medico, la procedu-ra sarà sostanzialmente la stessa. Lo stu-dio - per esempio tramite le assistenti -deve dare la medesima informazione aipazienti. Il medico subentrante non ha di-ritto di accedere ai nominativi dei pazientie tanto meno di consultare la cartella finoa quando il paziente non avrà dato il suoconsenso, verbale o preferibilmente scrit-to. La tutela della privacy dei pazienti inqueste circostanze è forse sottovalutata. Imutamenti avvenuti nel mondo sanitarioticinese in questi ultimi anni, e i recentifatti, impongono una riflessione el’OMCT, d’intesa con la vigilanza sanitariacantonale, valuterà la possibilità di ema-nare una serie di raccomandazioni valideper i nostri membri. Ricordo infine che seun paziente ritenesse che la procedurariassunta sopra non fosse stata rispettata,può rivolgersi alla Commissione deontolo-gica dell’OMCT”. Per informazioni:OMCT, via Cantonale, 6805 Mezzovico;tel. 091 930 63 00, [email protected].

Riguardo alla petizione “Vuoi sapere cosac’è nel piatto?” ritengo sia un'esigenza in-formativa illusoria in quanto incontrolla-bile e lascia intendere che quanto è pro-dotto da noi sia necessariamente miglioredi quanto viene prodotto all'estero. Non èvero ed è ingiusto, sciocco e discriminato-rio, almeno per quanto concerne i paesi anoi vicini! Dietro a questa visione c'èl'agricoltura più cara del mondo, la nostra,e ci sono gli interessi lobbistici di una fi-liera agroalimentare nazionale che ci ven-de tutto a prezzi gonfiati. Non facciamo illoro gioco. Sono dalla parte dei consuma-tori ma questa volta non concordo.

M.J. facebook

“vuoi sapere cosa c’è nel piatto?” petizione illusoria?

Come ACSI chiediamo la trasparenza neiconfronti dei consumatori in ogni ambitoma soprattutto per quel che riguarda ilsettore alimentare. Ed è proprio ciò chechiede sostanzialmente la petizione. Se,ad esempio, io non desidero acquistareun sugo pronto con pomodori dalla Cinadevo essere messo nella condizione dipoter scegliere, e non lo posso fare se inetichetta non è indicato da dove proven-gono i pomodori del prodotto che sto percomperare. Il consumatore ha diritto di poter farescelte consapevoli e per poterlo fare deveessere informato. E ciò senza entrare nelmerito della qualità del prodotto stesso.

per scrivere a questa rubrica:

redazione Bdsstrada di pregassona 33

6963 pregassonaoppure [email protected]

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La borsa della spesa

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Venerdì 25 maggio sono purtroppo statavittima dei problemi verificatesi sulla li-nea del Gottardo. Sono partita alle 16.44da Losanna e avrei dovuto arrivare a Lu-gano alle 21.17. Sono arrivata puntuale aArth-Goldau ma da lì la partenza per Lu-gano è avvenuta con circa mezz’ora di ri-tardo. Il treno era già pienissimo e tutticoloro che sono saliti hanno dovuto viag-giare in piedi. Il treno è passato dallavecchia linea del Gottardo ed è arrivato aLugano con 90 minuti di ritardo. Sapendoche oltre un certo ritardo è possibile ri-

chiedere un rimbor-so sono andata sulsito delle FFS percercare il moduloper fare la richiesta.Ho iniziato a com-pilare il modulopensando di poter-lo spedire per emailma mi sono resa

conto che non è possibile. Ritengo que-sto fatto criticabile in quanto sembra fat-to apposta per far desistere i consumatoridal richiedere le indennità previste.

L.R.-Lugano

Qual è la posizione delle FFS al riguardo?“Il 25 maggio un guasto a uno scambioha reso necessaria la chiusura di una can-na della galleria di base del San Gottardo.Questo ha comportato la deviazione di di-versi treni sulla linea di montagna, conconseguenti ritardi. Ci scusiamo per i disa-gi derivati. Per quanto concerne la richiesta di rimbor-so, dobbiamo fare una premessa: le attualinormative svizzere non prevedono inden-nità o rimborsi in caso di ritardi. Per que-sto motivo sul nostro sito non è presenteun modulo apposito per queste richieste.Possiamo presumere che il modulo a cui sifa riferimento sia quello inerente i viaggiinternazionali, per i quali valgono le nor-me europee di rimborso in caso di ritardi.Per i viaggi nazionali non sussiste dunquediritto a un rimborso o un’indennità. Tut-tavia, le FFS offrono un buono Rail CheckSorry (del valore di 10 o 15 franchi) quan-do un treno a lunga percorrenza viaggiacon più di 60 minuti di ritardo. In futuro ilConsiglio degli Stati ha deciso di applicarenuove norme di rimborso anche per iviaggi all’interno della Svizzera. Questedevono però ancora essere definite dalgoverno”. Speriamo dunque che in futuroanche in quest’ambito i consumatori sviz-zeri possano recuperare il divario con iconsumatori europei.

niente rimborso in casodi ritardo del treno in svizzera

Alla Migros di Castione: melanzane tici-nesi confezionate con una “marea” diplastica (vaschetta e foglio) e quelle spa-gnole avvolte in solo foglio. Idem per lezucchine. Possibile che non si possa farequalcosa?

B.M. email

Le confezioni diplastica di fruttae verdura (manon solo) è untema che stasempre più acuore ai consu-matori, preoccu-pati per le con-seguenze am-bientali dell’usoe abuso della plastica. Abbiamo sottopo-sto l’osservazione a Migros. Il portavoce,Luca Corti, rimarca per prima cosa che“entrambi i prodotti “della linea dei No-strani del Ticino presi in esame (zucchine emelanzane) sono disponibili in reparto invendita sciolta. Si tratta quindi esclusiva-mente di una questione di servizio al clien-te e di scelta da parte di quest’ultimo: lamerce già imballata e pronta per esseremessa nel carrello è ancora piuttosto ap-prezzata e richiesta dagli avventori”. (Lanostra socia ci dice però che ci fossero sta-ti sciolti li avrebbe presi.) Per quanto ri-guarda invece la diversità d’imballaggio(film di plastica o vaschetta), Corti sostie-ne che non si tratta di una questione diprovenienza o di linea (bio o convenziona-le), “la differenza è data semplicementedalla quantità di prodotto: il nostro forni-tore regionale ha scelto di utilizzare que-sto tipo di imballaggio per il multi pack (lemelanzane sono due), garantendo cosìuna migliore protezione e conservabilitàdegli ortaggi. Bisogna infatti tener contodel bilancio ecologico complessivo: questoimballaggio allunga di diversi giorni il ciclodi vita del prodotto, aumentandone consi-derevolmente la probabilità di consumo.Se venisse eliminato come scarto perchédeperito o danneggiato il bilancio sarebbepeggiore”. Assicura comunque che saràpremura dei responsabili del settore discu-tere coi fornitori una possibile alternativapiù ecologica da inserire in assortimento.Vedremo. Nel frattempo la concorrenteCoop ha annunciato che intende rinuncia-re alle confezioni di plastica per frutta everdura bio (almeno laddove possibile) el’insegna Lidl ha annunciato di voler ri-nunciare alla vendita di articoli in plasticamonouso. Finalmente qualcosa si muove!

negozi: troppa plastica avvolge le verdure e la frutta!

Da sempre sono fedele Cliente di Swis-scom ma - come quasi tutti i grandi enti– anche questa compagnia prende auto-nomamente decisioni che, passate come“miglioramenti dei servizi”, di solito livanno peggiorando. Ultima, in ordine ditempo, la possibilità di inviare sms tra-mite il PC sulla rete telefonica fissa. Dal30 giugno questa funzione non sarà piùattiva per la linea fissa di Swisscom. Eok, lo accettiamo.Però, a seconda degli abbonamenti, det-to servizio era totalmente gratuito o conuna discreta possibilità di invio mensilegratuito: nel mio caso avevo incluso 30sms, che a 10 ct l’uno valgono 3 fran-chetti (ossia 36 franchi all’anno). Ciòporta a un “invisibile” aumento dell’ab-bonamento che non viene compensato.Non mi sembra giusto.

C.V.-Chiasso

Non essendo addentro alla questione ab-biamo chiesto lumi a Swisscom. “Con ladiffusione degli smartphone e l'emergeredi numerosi modi alternativi per inviaremessaggi - precisa la portavoce IvanaSambo - il numero di utenti era in costan-te diminuzione dal 2012. Per continuare ainvestire in soluzioni e servizi innovativi(come ad esempio i filtri per le chiamateindesiderate) Swisscom ha deciso di inter-rompere i servizi obsoleti e non più utiliz-zati. In effetti, esistono numerose alterna-tive moderne alle funzioni del servizio smsdi rete fissa: sms via cellulare (a pagamen-to o prepagato), iMessage (iPhone),Whatsapp, Skype, ecc. Inoltre con le varieformule inOne, nell’ambito delle quali inostri utenti possono scegliere l’abbona-mento che più si addice alle loro esigenze,è possibile spedire sms via cellulare gratui-tamente in tutta la Svizzera”. E chi non haun abbonamento inOne ma “solo” un ab-bonamento “normale” (come pare sia ilcaso di C.V.) deve pagare gli sms dal pc al-la rete fissa? “Con il pacchetto di serviziClassic - risponde Swisscom - non ci sonocosti aggiuntivi per sms inviati a providerterzi (dal 1° luglio 2018 infatti non è piùpossibile ricevere sms sui numeri di retefissa Swisscom, indipendentemente dallaloro provenienza). Gli sms ai numeri di re-te fissa di terzi restano pertanto gratuiti edovrebbero essere tecnicamente possibili,a condizione che i provider supportino glisms della rete fissa”. Resta quindi possibileinviare sms sulle reti fisse di altre compa-gnie che lo consentono ancora… ma sequesto servizio sarà anche altrove sempremeno usato avrà i giorni o i mesi contati!

swisscom elimina gli sms sullarete fissa perché poco usati

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conservati in tutta sicurezza da nessunaparte e che l'essere umano ha una capaci-tà mnemonica limitata, sono stati creatidei password manager (software di ge-stione delle password). La loro missione ètanto semplice quanto il loro compito si ri-vela complesso: gestire le password del-l'utente.

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pagamento (vedi tabella) e nove gratuiti.In questa seconda categoria, le versionigratuite di LastPass e Dashlane risultano lemigliori e sono in grado di soddisfare leesigenze della maggior parte degli utenti.Se allora le versioni gratuite sono soddi-

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cellulari come Android e iOS prevedonodelle restrizioni, l’utilizzo su smartphonepuò rivelarsi più difficoltoso.

Innanzitutto è necessario installarel’applicazione per connettersi o creare unaccount. Ma siccome l’applicazione noncomunica con il browser dello smartpho-ne, non riesce a compilare automatica-mente i diversi campi. Si deve quindi pro-cedere a laboriosi copia-incolla. Inoltre,

per capire meglioLastPass, Dashlane & Co, ...?

I programmi per la gestione dellepassword sono i custodi delle chiavid’accesso di uno o più utenti di unastessa famiglia. La prima cosa da fare èinstallare il software sul computer equindi creare un account protetto dauna master password. Quest'ultima èmolto importante perché protegge tuttii dati memorizzati. Siccome un softwaredel genere serve a non doversi più ricor-dare tutte le password, è imperativoproteggerlo con un codice principalemolto sicuro e memorizzarlo.

Per il resto, per fortuna, non c'è bi-sogno di spremersi le meningi! Questiprogrammi immagazzinano tutte lepassword e compilano automaticamen-te i diversi campi. Possono anche gene-rare identificatori complessi e sincroniz-zare le informazioni su tutti i dispositivi.Le password degli utenti sono deboli oripetitive? Nessun problema! Il migliorsoftware proporrà di crearne di nuove.

l’applicazione non memorizza nuove pas-sword.

Perciò, la cosa più semplice consistenel configurare tutto sul PC: la sincroniz-zazione con altri dispositivi faciliterà l’uti-lizzo su smartphone. A parte questo svan-taggio, i migliori software non solo vinco-no questa prova, ma meritano anche diessere conosciuti.

@FRC MIEUXCHOISIR (TRADUZIONETF)

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La borsa della spesa

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anImalI

Che bella l’estatecon un amico a 4 zampe ma per trascorrere l’estate in tutta serenità con il vostro animale bisogna prestare attenzione ad alcuni importantifattori. Il cane soffre molto il caldo e non è dotato di ghiandole che gli permettono di sudare come noi umani. In realtàsuda leggermente dai cuscinetti delle zampe e disperde un po’ di calore dalla lingua ma non è sufficiente a farlosentire meglio. ecco quindi qualche utile consiglio per farlo stare bene anche durante la stagione calda.

Quando fa un caldo cane, vicapiterà infatti di vederlocon la lingua a penzoloni e ilrespiro affannoso: sta cer-

cando di eliminare il calore in eccesso.Lasciarlo chiuso in macchina “solo per

pochi minuti” all’ombra oppure portarlo aspasso nelle ore più calde della giornata,può risultare fatale e innescare il terribilecolpo di calore.

Il colpo di caloreI cani più a rischio sono i cuccioli (fino

a sei mesi di età), i cani anziani (oltre i set-te anni di età), i cani in sovrappeso, i canicardiopatici o che sono in convalescenza, icani brachicefali (come ad esempio i bou-ledogue francesi) e quelli che soffrono didisturbi respiratori.

Vediamo i sintomi principali del colpodi calore:� il cane ansima affannosamente, a bocca

aperta, nella caratteristica condizione di“fame d’aria”;

� rimane sdraiato sul fianco o supino e nonvuole nè riesce ad alzarsi;

� talvolta abbiamo la presenza di vertigini edisorientamento;

� le mucose oculari e orali risultano colorrosso mattone scuro;

� sviene spesse e perde conoscenza;� a livello orale riscontriamo spesso sec-

chezza delle fauci, con saliva densa.

primo soccorso in caso di colpo dicalore

Il fattore più importante è la tempe-stività: se sospettate che il vostro animalestia subendo un colpo di calore è fonda-mentale portarlo il prima possibile dal pro-prio veterinario o, se ciò non fosse possi-ble, allertare il picchetto cantonale al nu-mero 0900 140 150 (2 franchi/minuto).

In ogni caso anche voi potete imme-diatamente compiere piccoli gesti che po-trebbero salvargli la vita:� portate subito l’animale lontano dalle

fonti di calore dirette e mettetelo al riparodal sole, in un luogo fresco e ventilato;

� applicate un panno inumidito con acquafresca (ma mai gelata) sul corpo dell’ani-

male, con una particolare attenzione ri-volta alla testa e alle zampe, iniziando co-sì un raffrescamento graduale;

� mettete a sua disposizione dell’acqua, masenza forzarlo a bere.

Non usate mai ghiaccio o acqua mol-to fredda: il freddo estremo può causare ilristringimento dei vasi sanguigni perifericicon conseguente ipotermia. L’abbassa-mento della temperatura corporea deveavvenire in maniera lenta e graduale.

Molti animali si riprendono completa-mente dal colpo di calore, se trattato contempestività e le dovute precauzioni.

come proteggo il cane dal caldo?Un errore che viene spesso commesso

è quello di tosare completamente l’anima-le pensando che il cane si senta più fresco.Questo non è assolutamente vero perchéil mantello serve all’animale per proteg-gersi dagli agenti ambientali esterni comecaldo, freddo, pioggia, parassiti cutanei,raggi UV, ecc… Parlatene con il vostro ve-terinario di fiducia.

Il primo semplice accorgimento ri-guarda le passeggiate o le corse: evitiamole ore più calde della giornata, dove nonuscireste nemmeno con vostro figlio o vo-stro nonno. Le ore ideali sono le primedella mattina (durante le quali potrete fareil pieno di energia) e al calar del sole.

Se lo lasciate in giardino, assicurateviche possa trovare riparo all’ombra di qual-che pianta e che ci sia sempre acqua fre-sca a disposizione.

forasacchi e parassitiOltre al caldo e all’afa, dopo le pas-

seggiate è importante anche dare un oc-chio al pelo del cane: in questa stagionesuccede spesso di imbattersi nei forasac-chi. Si tratta di piccole spighe appartenentialle graminacee selvatiche caratterizzatedalla tipica forma a lancia e rivestite dauna fitta e ispida zigrinatura, che quandosi seccano diventano pericolose per i cani.

I forasacchi possono penetrare nellapelle del cane e possono causare gravidanni all’animale.

Le parti del corpo del cane più a ri-schio, e quindi da monitorare con mag-giore accuratezza, sono naso, occhi, orec-chie, bocca e zampe (in particolare gli spa-zi tra le dita), mentre le zone che presen-tano un rischio minore (ma da tenereugualmente sotto controllo) sono ascelle,cute, zona perianale e genitali.

Dunque, attenti durante le passeggia-te con il vostro cane, quando tornate a ca-sa fate sempre una rapida ispezione. Me-glio ancora se prendete l'abitudine dispazzolarlo.

LOLLy CAMÈN

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prImo pIano

Vado a scuola col pedibus È un concetto nato in australia nel 1992 e trasportato in svizzera dall’ata - associazione traffico e ambiente. l’idea èche i bambini compiano il percorso casa-scuola a piedi accompagnati da alcuni adulti. anche in ticino il progetto è inrapida espansione. È vantaggioso per la salute dei bambini, che fanno attività fisica, aiuta a ridurre il trafficosoprattutto nei dintorni delle scuole e fornisce un’occasione di socializzazione. ne abbiamo parlato con caterinaBassoli, coordinatrice di pedibus ticino.

Definito un progetto “sano, eco-nomico, conviviale ed ecologi-co”, il Pedibus (o anche Piedi-bus) è un sistema d’accompa-

gnamento dei bambini sul percorso casa-scuola, sotto la sorveglianza di adulti. Na-to in Australia negli anni ‘90, è stato im-portato in Svizzera dall’ATA - Associazionetraffico e ambiente. Oggi le linee attive inTicino sono ben 81, distribuite in 26 co-muni. Se nel 2015 i bambini iscritti erano118, oggi sono circa 1000. Ma come fun-ziona esattamente?

uno sviluppo spontaneo“Chi è interessato può annunciarsi

spontaneamente. Per formare una lineasono sufficienti anche solo due famiglieche si alternano nell’accompagnare i figli.Se ci sono i requisiti minimi, noi forniamopettorine, gilet per adulti, cartelli per lefermate. Spesso si parte in pochi e poi apoco a poco qualcuno si unisce. L’impor-tante è partire”, spiega Caterina Bassoli,coordinatrice di Pedibus Ticino. “Questofenomeno si è diffuso così in maniera

piuttosto spontanea un po’ in tutto ilmondo. Vengono scelti dei percorsi pre-stabiliti, con relative fermate, in modo dafunzionare come un bus ma a piedi. I ge-nitori si alternano come volontari e noidell’ATA diamo supporto. In alcuni casi lerichieste sono partite anche dai comuni eci sono dei rari casi di accompagnatori chericevono un gettone di presenza dal loromunicipio.”

la nota dolenteLa più grande difficoltà trovata finora

è quella della ricerca dei volontari. “Spes-so c’è un forte interesse iniziale ma poiquando si tratta di offrirsi come volontariin pochi lo fanno. Stiamo cercando dicoinvolgere le persone anziane. Visto chesempre più mamme lavorano, servono inonni. Che fra l’altro ci guadagnano an-che loro in salute” aggiunge Caterina Bas-soli. “Bisogna considerare che ci possonoessere al massimo 7 bambini per ogniadulto, quindi servono comunque unbuon numero di volontari che si alterninoper far funzionare una linea”.

salute, sicurezza, socialità eambiente

Per la coordinatrice il Pedibus è unasoluzione vantaggiosa sotto diversi aspet-ti. “Secondo l’OMS ogni bambino do-vrebbe fare un’ora di attività fisica mode-rata ogni giorno. Con il Pedibus è già qua-si fatta senza sforzo e gratuitamente. Ol-tre alla salute, c’è la sicurezza: il Pedibuspermette al bambino di assimilare delle re-gole di sicurezza e di comportamento, perrenderlo autonomo e, in seguito, portarloa potersi spostare a piedi da solo in sicu-rezza. Il Pedibus aiuta anche a individuarei pericoli sul cammino verso la scuola e atrovare delle soluzioni per risolvere questiproblemi”.

Anche dal punto di vista della socia-lizzazione, il Pedibus può essere una solu-zione interessante: non solo per i bambini,che possono chiacchierare e stringere ami-cizie fra di loro, ma spesso anche per gliaccompagnatori, che magari iniziano a co-noscersi alternandosi con il Pedibus, e poifiniscono con il custodirsi i figli a vicenda.Salute, sicurezza, socialità: senza dimenti-care l’ecologia. Ridurre il traffico intornoalle scuole è diventata una necessità. “Èun circolo vizioso - spiega Caterina Bassoli- molti genitori accompagnano i figli ascuola in macchina perché percepisconoinsicurezza. Ma così facendo peggioranole cose. Più macchine, più insicurezza, eanche più inquinamento. Bisogna inter-rompere questo circolo”.

giornata a scuola a piediVenerdì 21 settembre si svolgerà la

Giornata internazionale a scuola a piedi,promossa in Svizzera dall’ATA da 17 anni.“Si tratta di un’occasione per le linee Pedi-bus di far festa, farsi conoscere e sensibi-lizzare tutta la popolazione - conclude lanostra interlocutrice - è un evento che so-litamente è promosso dalle scuole che in-vitano i bambini a recarsi a scuola a piedialmeno per quel giorno e alcune organiz-zano anche piccoli eventi”.

Per maggiori informazioni www.pedibus.ch o scrivere a [email protected]

Pedibus è una campagna ATA - Associazione traffico e ambiente - che gode del soste-gno di partner quali Fondo Sicurezza Stradale (FSS), Promozione Salute Svizzera (PSS),Ufficio Promozione Infortuni (UPI), e in Ticino, del progetto cantonale “Meglio a Pie-di”, di alcuni Comuni e di altri partner e sostenitori indicati sul sito www.pedibus.ch.

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salute

percorso vita: 50 anni in movimento

Braccialetti di fitness usabili per stalking

doppIoclIcK

imbarazzo i militari di vari paesi, i cui allenamenti rivelano i loronomi e cognomi e i luoghi dove prestano servizio. Anche a livelloprivato, un malintenzionato può dedurre dove abitate semplice-mente guardando il punto di partenza e di arrivo delle vostrecorse.

Per fortuna i rimedi sono semplici, una volta che ci si è resiconto del problema: per prima cosa, non iscrivetevi usando il vo-stro vero nome e cognome, non mettete il vostro volto come im-magine del profilo e non usate l’opzione di iscrivervi tramite Fa-cebook (che offre a tutti il vostro nome e l’elenco dei vostri ami-ci). Poi impostate il vostro profilo nell’app di fitness in modo che idati principali (orari e geolocalizzazione) non siano pubblicamen-te consultabili e disattivate l’opzione di condividere le vostre atti-vità atletiche sui social network.

Certo, significa non poter partecipare a gare online e nonpoter fare vanto pubblico della vostra forma fisica, ma evitare lemolestie di un aggressore o un furto in casa è più importante. Eper tener traccia dei propri progressi è sempre possibile usarecronometro, carta e penna, anche nell’era delle app.

Usare i dispositivi di monitoraggio dell’attività fisica, daglismartwatch ai braccialetti appositi come Fitbit o Polar, èmolto utile per motivarsi e per tracciare i propri pro-

gressi. Ma a volte i dati raccolti da questi dispositivi possonoesporci a rischi inattesi, per cui conviene imparare a impostarecorrettamente le app che li comandano.

Per esempio, molti di questi dispositivi tracciano la posizionedell’utente (geolocalizzazione) e la comunicano non solo al-l’azienda produttrice ma anche a chiunque voglia pedinarci. Avolte siamo addirittura noi ad annunciare pubblicamente sui so-cial network a che ora usciamo a correre e che percorso facciamoregolarmente, magari in tempo reale. Lo facciamo per compete-re con gli amici, o per annunciare al mondo le nostre impreseginniche: ma abbiamo considerato che queste informazioni sonoperfette per un ladro che volesse sapere quando siamo fuori ca-sa, per un ex partner geloso o per un aggressore?

Di recente è emerso che app come Strava e Polar Flow con-sentono a chiunque di tracciare in massa i movimenti dei loroutenti se non si prendono precauzioni. Se ne sono accorti con

PAOLO ATTIVISSIMO

era il lontano 18 maggio del 1968 quando a zurigo è nato il primo “percorso vita”. oggi in svizzera ce ne sono 499 esono sempre molto apprezzati, perché permettono di combinare attività fisica, e quindi salute, con il piacere di stareimmersi nella natura e magari anche in compagnia. In un paese con un numero crescente di persone sovrappeso ,questi luoghi rappresentano una maniera stimolante e anche gratuita per cercare di migliorare il proprio stile di vita.

L’idea è nata in un club di gin-nastica maschile di Zurigo,che si allenava anche nei bo-schi con l’ausilio di tronchi,

ceppi e pezzi di legno come strumenti peresercitarsi. I guardiaboschi, stufi di ripulirei legni che trovavano sui sentieri dopo gliallentamenti, suggerirono alle autoritàcantonali di creare un percorso apposito epermanente. La proposta venne accettatae il 18 maggio 1968 nacque così il primopercorso vita.

un formato che funzionaOggi in Svizzera ce ne sono 499, una

trentina in Ticino. Generalmente sono lun-ghi un paio di chilometri e sono dotati di15 postazioni con differenti attrezzatureginniche, atte a promuovere forza, resi-stenza e agilità. Nati soprattutto per gliatleti, questi persorsi sono stati resi più ac-cessibili nel corso degli anni ‘70 e sonooggi adatti anche a persone anziane e fa-miglie. La fondazione “Vita Parcours” dal1993 ogni due anni verifica sicurezza e

stabilità dei percorsi, mentre comuni e or-ganizzazioni private si occupano della ma-nutenzione. Vi è poi anche il ruolo dellacompagnia di assicurazioni Zurich, che so-stiene finanziariamente la costruzione delpercorso e l’acquisto delle attrezzature(www.zurichvitaparcours.ch).

Circa il 10% della popolazione svizze-ra frequenta un percorso vita almeno unavolta al mese.

combattere l’inattivitàNel nostro paese l’inattività fisica pro-

voca ogni anno oltre 3’000 decessi pre-maturi, oltre 2 milioni di casi di malattie ecosti di trattamento diretti pari a circa 2,5miliardi di franchi. Muoversi e incontrarealtre persone significa socializzare e altempo stesso migliorare la salute e quindicontenere la spesa sanitaria che gravasempre più sul bilancio dei consumatori. Ricordiamo infine le schede ACSI “Per ilbenessere:alimentazione equilibrata emovimento” che si possono scaricare dalsito acsi.ch/salute-e-movimento.

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La borsa della spesa

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salute

peli addiocon la fotoepilazionetramitelaser o IPL?Non proprio sempre più persone(e non più solo donne) ricorrono alla fotoepilazione per eliminare i peli ritenuti superflui. laser eluce pulsata (Ipl) stanno velocemente rimpiazzando rasoio e ceretta. la dermatologa patrizia carrozza merlani cispiega il funzionamento di queste tecniche dando anche qualche consiglio. dopo aver parlato delle unghie fintenell’ultimo numero della Bds, torniamo così ad affrontare il tema dei trattamenti estetici ancora pocoregolamentati. anche per sfatare qualche mito: come quello, ancora piuttosto diffuso, secondo cui si possonorimuovere tutti i peli in maniera definitiva.

In futuro per effettuare trattamenti co-smetici con lampade a luce pulsata elaser sarà richiesto un attestato dicompetenza. Lo scorso 14 febbraio

infatti il Consiglio federale ha posto inconsultazione le ordinanze concernenti laLegge federale sulla protezione dai perico-li delle radiazioni non ionizzanti e degli sti-moli sonori.

regolamentazione assentePer il momento, però, il mondo dei

trattamenti di fotoepilazione rimane unazona in chiaro-scuro, come spiega la der-matologa Patrizia Carrozza Merlani: “cisono due questioni principali: la compe-tenza degli operatori e la conoscenza dellecaratteristiche degli apparecchi utilizzati”.

“Chiunque è in grado di utilizzarequesti apparecchi? Le differenze fra i di-versi tipi di peli e di pelle sono conosciute?È tenuto in considerazione l’influsso dellecondizioni climatiche? La potenza degliapparecchi è sempre regolata in manieraadeguata?” continua la dermatologa. Peril consumatore è difficile dare una rispostaa queste domande. Una cosa che può aiu-tare è senz’altro il passaparola, il basarsi suesperienze positive di altre persone.

Ma per facilitare la vita dei consuma-tori è decisamente positivo il fatto che lanuova ordinanza federale definirà in ma-niera più chiara chi può fare cosa con i la-ser. “Già adesso esiste un diploma federa-le di estetista, ma per i laser ci sono sol-tanto dei corsi. È una situazione confusa”spiega la dottoressa Carrozza Merlani.Che aggiunge: “anche i venditori di appa-recchi sono coinvolti.

Chiaramente un’estetista non puòpermettersi gli stessi apparecchi di un me-dico, quindi ci sono in giro apparecchiettiun pò alla buona, che solitamente si limi-tano a non avere un grande effetto, ma inalcuni casi possono anche fare male. Que-sto non significa che tutti i saloni di bellez-za abbiano apparecchi non adeguati, co-nosco professioniste che lavorano benissi-mo e con apparecchi sicuri. Ma è impor-

tante che anche i venditori di apparecchisiano bene informati sul loro funziona-mento”.

laser o luce pulsata?“La scelta del metodo migliore dipen-

de da persona a persona. Nel caso dellaluce pulsata un fortissimo fascio luminosodistrugge la melanina che c’è nel pelo enel bulbo. Per i peli chiari questa tecnicanon funziona bene, meglio ricorrere a unlaser a diodi che funziona meglio ed è piùsicuro, anche sulle pelli scure”, continua ladottoressa. “I laser sono di diversi tipi condiverse caratteristiche. Non bisogna di-menticare poi l’importanza nella sceltadella potenza. Ovviamente più l’intensitàè alta, maggiori sono i rischi di fare danni.Ho visto delle ustioni abbastanza clamoro-se, con pelli bruciate proprio dove posaval’emettitore laser, del quale si riusciva a di-stinguere anche la forma”.

È bene sottolineare, rassicura la der-matologa, che esistono soluzioni adatte atutti i tipi di pelle: si tratta solo di rispetta-re i parametri e utilizzare l’apparecchiocorretto.

quali sono i rischi?“Tipicamente quando parliamo di

conseguenze negative, si tratta di scotta-ture e ustioni, che possono variare di in-tensità e gravità. Questi trattamenti inne-

scano una reazione infiammatoria coninestetiche iperpigmentazioni a dipenden-za del tipo di pelle. Meglio eseguire i trat-tamenti in inverno, ci vorrebbe sempre unmese di non esposizione al sole dopol’epilazione di questo tipo”.

Sfatiamo anche alcuni miti: non esistela rimozione totale e definitiva dei peli.Quello che si può fare, a patto di sotto-porsi a molte sessioni di epilazioni nel cor-so di mesi, è ridurre anche in maniera si-gnificativa il numero dei peli. Ma eliminarlitutti, questo no. La necessità di effettuaremolte sedute è dovuta alla natura ciclicadei peli, che hanno diverse fasi. Il momen-to adatto per eliminarli è la fase di crescita,quando sono più vulnerabili. Ma i nostripeli sono scoordinati e non sono tutti con-temporaneamente nella medesima fase.

Inoltre, come conferma la dermatolo-ga, la presenza di tatuaggi nelle zone daepilare non dovrebbe creare problemi, apatto di utilizzare apparecchi adeguati chenon danneggiano l’inchiostro del tatuag-gio. Da sottolinear infine che non ci sonosostanziali differenze fra i peli maschili equelli femminili.

Insomma, un consiglio generale datener presente è prendersi il tempo per in-formarsi bene e non lasciarsi tentare dasoluzioni presentate come miracolose.

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acsILa borsa della spesa

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Inconsapevolmente inguaiati con siti porno a pagamento: per uscirnepassiamo dalla giudicatura di paceLo scorso 5 luglio l’ACSI ha inoltrato alla Giudicatura di pace di Lugano un’istanza diconciliazione contro le società Yanadis Limited, Smiles Solutions SA, Inkassodata SA ed

Obligo SA (si tratta di società che hannocome scopo quello di incassare fatturescoperte). L’istanza di conciliazione é ilprimo passo da intraprendere se si desiderache un giudice esamini la correttezzadell’agire di chi, nell’ambito di unavertenza, ritiene che noi siamo dalla partedel torto. Queste società sono, secondo l’ACSI,colpevoli di aver ingannato i consumatori, iquali, senza rendersene conto, si sarebberoritrovati abbonati a dei siti porno con uncosto mensile di fr. 89,90. L’ACSI si é

rivolta all’esperto informatico Paolo Attivissimoper capire come possa succedere una cosa del genere. L’esperto ha esaminato ilcellulare di una di queste persone che nega di aver dato il proprio assenso a contratti diquesta natura e la spiegazione tecnica-informatica che fornisce è la seguente: iconsumatori, senza averla richiesta, ricevono sul proprio cellulare unapubblicità/offerta di stipulare un abbonamento per siti porno e, pur non desiderandoaccettarla, inconsapevolmente danno il proprio assenso semplicemente chiudendo ilmessaggio/l’offerta/o pagina internet. C’è da restare allibiti! All’ACSI sono pervenute almeno 18 segnalazioni di questo tipo e i debiti contestati,complici anche le infondate richieste delle società di incasso, continuano a lievitare(anche fino a 300 franchi). Restiamo ora in attesa della sentenza del giudice.

Grazie all’intervento di acsI...

Che delusione!

la Billag ci ripensa e alla fine restituisce l’ammontare dei canonipagati in eccesso Lo scorso febbraio, la signora D.C., socia ACSI, aveva comunicato, tramite lettera, allaBillag SA di essersi trasferita in una casa dove il canone radio-televisivo veniva già

pagato. Nonostante ciò, la Billag ha continuato afatturare ai coniugi conviventi due canoni. Le fatturevenivano pagare regolarmente dai coniugi fino almomento in cui si sono resi conto che stavanopagando due volte per lo stesso servizio. A quelpunto si rivolgono all’ACSI, al servizio Infoconsumi,per sapere come dovevano comportarsi. Ad unaprima comunicazione di richiesta di rimborso diquanto pagato in eccesso la Billag ha però rifiutato.

Infoconsumi ACSI ha quindi consigliato alla sua sociadi presentare ricorso all’UFCOM (Ufficio federale delle comunicazioni) per tentare diottenere ragione. D.C., sostenuta dall’ACSI, ha seguito il consiglio e durante laprocedura Billag SA ha deciso di riconsiderare la sua decisione di rifiuto e di rimborsarel’ammontare dei canoni pagati in eccesso. Bisogna sapere che:� secondo la legge sulla radiotelevisione, l’obbligo di pagare il canone é legato all’eco-nomia domestica (1 economia domestica, 1 canone);

� se ci si trasferisce in una casa dove il canone viene già pagato, chi chiede di essere eso-nerato deve fare subito una comunicazione scritta per raccomandata alla Billag con laquale comunica di essersi trasferito in una casa dove il canone viene già pagato. Inquesto modo, l’obbligo di pagare il canone cesserà, al più presto, per la fine del mesenel quale Billag avrà ricevuto la comunicazione scritta;

� se si ritiene di avere ragione, si deve reclamare!

“dialogo clienti” delle ffsAvete segnalazioni, critiche o lodi damanifestare alle FFS (Ferrovie federalisvizzere)? Il servizo “Dialogo clienti” è avostra disposizione. � Casella postale, 3000 Berna 65

� tel. 0800 401 401 (numero gratuito, dallunedì al venerdì 8.00-17.00, esclusi igiorni festivi)

� oppure tramite il modulo online: www.sbb.ch/it/stazione-servizi/servi-zi/dialogoclienti/critica-encomio.html.

Infoconsumi Infoconsumi acsIacsI

consulenze, consigli einformazioni telefoniche

lu-ve dalle 9 alle 10.30091 922 97 55 (tasto 1)

postfinance annulla un serviziosenza informare i suoi clienti!Recentemente il nostro socio G.G. ci hasegnalato un disservizio di Postfinance. Sidà il caso infatti che lo scorso 1° aprilePostfinance ha soppresso il servizio degliavvisi di accredito e addebito ai suoiclienti a causa, a suo dire, dell’esiguarichiesta. La cosa si potrebbe ancheaccettare se non fosse che Postfinancel’ha fatto senza dire nulla: la clientela nonè stata informata e si è trovata dall’oggi aldomani senza avvisi, un bel problema percoloro che ci facevano affidamento!Inutile dire che non sono quindi neanchestate proposte ai consumatori dellesoluzioni alternative. Se a tutto questo siaggiunge il fatto che il call center diPostfinance, per stessa ammissionedell’azienda, è in difficoltà da alcuni mesi- con persone che devono aspettare inlinea anche per 20 minuti per poter parlarecon un operatore - si capisce lafrustrazione di G.G. Tanto più che laconsulenza da lui ricevuta non è statadelle migliori e quei 20 minuti di attesa,come abbiamo potuto appurare, si pagano(8 ct/min)! L’ACSI ritiene che un’aziendacome Postfinance dovrebbe essere ingrado di servire meglio i suoi clienti.

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La borsa della spesa

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soldI

Inquilini: tutto ciò che bisognasapere sulle spese accessorie rispetto al resto d’europa gli svizzeri sono un popolo di inquilini, anche se in questi ultimi decenni i proprietaridell’alloggio che occupano stanno guadagnando terreno. quasi il 65% della popolazione è infatti locatario (o ancheconduttore, come indicato nell’articolo che segue). tutte queste persone sottostanno a un contratto di locazione.una delle voci importanti di questo contratto riguarda le spese accessorie. ed è su queste che abbiamo voluto porrela nostra attenzione interpellando l’associazione svizzera Inquilini.

Le spese accessorie sono la remu-nerazione dovuta per le prestazio-ni fornite dal locatore o da un ter-zo e connesse con l'uso della co-

sa. Esse sono a carico dell’inquilino soltan-to se specialmente pattuito (art. 257a delcodice delle obbligazioni, CO). Il contrattodeve essere preciso e definire dettagliata-mente le singole voci addebitate al con-duttore. Se manca l’accordo su una deter-minata voce, si ritiene che la stessa siacompresa nella pigione mensile.

Spese accessorie ricorrenti sono i costidi riscaldamento e di produzione dell’ac-qua calda, definiti nel dettaglio dall’ordi-nanza federale concernente la locazione(OLAL, art. 5), quelli per l’elettricità e lapulizia delle parti comuni, le spese per laportineria (salario e oneri sociali, materialedi pulizia) e per la manutenzione ordinariadel giardino, le spese di consumo dell’ac-qua, la tassa di canalizzazione e di raccoltarifiuti (compresi eventuali rifiuti vegetali),lo sgombero neve, le spese per l’abbona-mento dell’ascensore, il costo della televi-sione via cavo.

In Ticino i locatori fanno spesso ricor-so al contratto prestampato edizione Ca-tef, che elenca una lista di prestazioni noncomprese nella pigione. L’ASI ritiene chel’elenco sia troppo vago, perché copreteoricamente un ventaglio di prestazionidi cui l’inquilino non può avere cognizio-ne. Soprattutto se la lista è lasciata senzaspecificazione alcuna, senza posizionistralciate o evidenziate, e in teoria com-prende spese che nell’immobile in que-stione non esistono (come ad esempio,climatizzazione o pulizia serpentine). Dalcanto suo l’ASI pubblica un contratto pre-stampato più breve e semplice.

modalità di riscossioneNella maggioranza dei casi le parti

convengono il versamento di accontimensili e, alla fine del periodo di conteg-gio, il calcolo del saldo, il cosiddetto con-guaglio, che può essere a favore del con-duttore o a favore del locatore.

Locatore e inquilino possono anchestipulare un forfait per le spese accessorie,che si aggiunge alla pigione netta e copretutte le spese, senza che il locatore possasuccessivamente fatturare le spese effetti-ve. Il calcolo dell’importo forfettario si de-ve fondare sui valori reali (calcolati nei treanni precedenti alla stipulazione del for-fait). Vige infatti il principio secondo cui illocatore non può arricchirsi con le speseaccessorie.

Nei contratti con pigione “tutto com-preso” non vengono riscosse spese acces-sorie, perché la pigione le include già tuttenell’importo mensile pattuito. La pigionetutto compreso è l’eccezione, di regolautilizzata nella locazione di piccoli enti.

Infine, alcuni contratti prevedono cheil locatario paghi direttamente al terzo for-nitore della prestazione la fattura concer-nente le spese connesse con l’uso dell'en-te, per esempio la fornitura della nafta ola manutenzione del giardino. Si scegliequesta soluzione in caso di unità abitativea sé stanti, quali le casette individuali. An-che qua il conduttore assume solo le spe-se previste espressamente dal contratto.

del conguaglio in particolareIl conteggio dovrebbe essere redatto

almeno una volta all’anno. La relativa di-sposizione dell’ordinanza (art. 4) tuttavianon prevede sanzioni per il locatore ina-dempiente. L’inquilino, per ottenere ilconteggio in tempi ragionevoli nel caso diun locatore reticente, può depositareun’istanza all’ufficio di conciliazione com-petente e domandare che a questi sia fis-sato un termine per procedere all’allesti-mento.

Le pretese da conguaglio si prescrivo-no dopo cinque anni a contare dalla finedel periodo di conteggio, motivo per cuiteoricamente il locatore può aspettare cin-que anni e poi inviare cinque conteggicontemporaneamente. Indipendentemen-te dall’importo o dagli importi dovuti, iltermine di pagamento è quello di una fat-tura usuale, ossia 30 giorni. I locatori con-

cedono di solito la possibilità di pagare arate.

L’inquilino ha diritto di visionare lefatture riportate nel conteggio, anche unavolta trascorsi i 30 giorni che alcuni loca-tori indicano quale termine per l’esame.

L’ammontare degli acconti è fissato li-beramente dalle parti. L’inquilino ha inte-resse a che siano fissati in maniera da co-prire, suppergiù, le probabili spese, così danon ritrovarsi con un conguaglio elevato.A inizio locazione ha diritto di chiederel’ultimo conteggio dell’inquilino preceden-te o di farsi indicare le cifre per iscritto.

La ripartizione tra i diversi inquilinidello stabile è generalmente fatta in fun-zione della superficie in m2 delle singoleunità abitative.

aggiunta di una nuova spesa Il locatore che vuole introdurre una

nuova spesa, aumentare il forfait per lespese accessorie (nel caso di spese a for-fait o pigione tutto compreso) o modifica-re la chiave di riparto deve comunicarlo alconduttore utilizzando il modulo ufficiale,indicando la motivazione, dieci giorni pri-

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3.2018 14

soldILa borsa della spesa

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Cavoli, abbiamo passato il sabato a fare lavori in casa equando ci mettiamo a pulire, ecco che ci viene in menteuna cosa: certi prodotti per la pulizia sono agli sgoccioli

ma ormai i negozi chiudono fra poco. Di pastiglie di detersivo perla lavastoviglie nei rimangono un paio o tre, manca il liquido perlavare i piatti, il detersivo per il bucato è quasi finito, lo sbiancatorelo è del tutto. Che disdetta! Ci attende una nuova settimana fittadi impegni lavorativi e già immaginiamo di arrivare alla sua con-clusione senza esserci ricordati di acquistare in un qualche negozioquel che in casa manca o è a un niente dall’essere finito. Ohibò, glishop online non li avranno mica inventati per niente e allora ac-cendiamo il pc, tuffandoci nelle pagine LeShop.ch e www.coopa-thome.ch, i supermercati online dei nostri giganti della distribu-zione Migros e Coop. Iniziamo dalle pastiglie per la lavastoviglie,facendo qui di seguito, nomi, cognomi e prezzi. Ecco una bellaconfezione di Finish Powerball Classic da 50 pezzi, a 15,95 franchida Migros e pure da Coop. Ci viene anche in mente che mancanoi sacchetti per il nostro aspirapolvere: siamo abituati agli Swirl PH86, nella confezione da quattro pezzi venduti da Coop a 13,95franchi e a 13,80 da Migros. “Dov’è mai la concorrenza?”, ci chie-diamo… Non fa nulla… Poi eccoci con il detersivo liquido per ipanni e puntiamo sull’Elan Alpine Flowers di casa Migros e fanno13,90 per due litri, l’equivalente di 33 lavaggi. E da Coop, allora,qualcosa di simile costerebbe meno? Per lo stesso numero di bu-cati e altrettanti litri il Maxil Lessive Active a marchio Coop ne co-sterebbe 9,95 e la differenza non è male. E già che ci siamo, pren-diamoci uno smacchiatore per capi colorati Vanish Oxi Action escopriamo che il barattolo da 600 grammi costa 9,95 tanto daMigros quanto da Coop...

pulizie e bucato: prodotti online dai costi molto diversi

“Accidenti, peccato che Amazon i prodotti di questo tiponon li venda ai suoi clienti svizzeri!”, ci passa per la testa. Saràproprio così o qualcosa nel frattempo ci è sfuggito?

Su www.amazon.it troviamo un mega pacco – nel senso diconfezione – di Finish Powerball Classic da 90 pastiglie a 8,90euro, pari a 11 franchi e 15 centesimi, abbondando un pochinocon il tasso di cambio che fissiamo per conto nostro a 1,25. Ilche fa 12 dei nostri centesimi a pastiglia contro i 31 per ognipezzo della confezione da 50 venduta online da Migros e Coop(+260%, oltre due volte e mezza!).

Quattro sacchetti Swirl PH 86 vengono invece 10 euro -facciamo allora 12,50 franchi - e la differenza appare minima.Se non che su amazon.de – il sito tedesco del colosso mondialedel commercio online – vediamo che in Svizzera si può far arri-vare una confezione da 10 sacchetti al prezzo di 16,99 euro, pa-ri a 21,25 franchi e dunque un costo al pezzo di 2,15 franchi,quando da noi ogni sacchetto è venduto a 3,45. Un franco e 30di differenza per ogni unità, che se moltiplicata per dieci sale a13 franchi. Non andiamo oltre nei dettagli, ma su amazon.it ildetersivo liquido per lavatrice AVA per 60 bucati – confezioneda tre flaconi – ci costerebbe 8,01 euro e il Vanish Oxi Action da600 grammi 5,99 (e solamente 6,78 per il barattolone da 1.200grammi!).

Certo, il Vanish quelli di Amazon non lo spediscono in Sviz-zera ma tutti gli altri prodotti sì. Quindi, vedete un po’ voi cosapossa valere la pena di acquistare o meno e dove sulle autostra-de del web, tenendo comunque presente che i prezzi, come ènel caso di Amazon, possono subire variazioni anche grandi daun istante all’altro…

ma dell’inizio del termine di preavviso e ri-spettando la scadenza contrattuale, perconsentire all’inquilino che non accetta lamodifica di inviare una disdetta ordinaria.

a cosa prestare attenzionea) Non sono spese accessorie quelle

per la manutenzione ordinaria e straordi-naria, la riparazione e il rinnovo degli im-pianti, né gli interessi sui debiti.

b) Tutti gli acconti mensili versati van-no dedotti dalla spesa totale a carico del-l’inquilino.

c) Il locatore può conteggiare, se pre-visto dal contratto, un importo forfettarioper costi amministrativi, di regola il 3%della spesa totale. All’importo può essereaggiunta l’IVA, se il soggetto che ha re-datto il conteggio è soggetto all’imposta.Può anche caricare agli inquilini il 5,5%dell’importo dell’assicurazione stabile manon della RC.

d) Per quanto concerne il consumo dicombustibile per il riscaldamento, il con-teggio deve riportare la giacenza in serba-toio alla fine del precedente periodo e in-dicare la rimanenza alla fine di quello at-tuale.

e) L’inquilino non può scegliere il for-nitore della prestazione né, di regola, sin-dacare sulle scelte del locatore. Può tenta-re di opporsi a una determinata spesa, so-stenendo che essa non è necessaria (p. es.filtri per l’acqua). Vige comunque il princi-pio dell’economicità, in base al quale il lo-catore non deve sostenere scelte non ne-cessarie o sproporzionate, caricando leconseguenze agli inquilini.

f) Le spese per l’ascensore possonoessere richieste anche all’inquilino che abi-ta al piano terra.

g) Se gli inquilini utilizzano la lavan-deria con tessere prepagate, denaro o get-toni, nel conteggio il locatore dovrebbededurre il 20% dal consumo dell’elettricitàe dell’acqua per i consumi della lavatrice eun altro 10% di elettricità per il consumodell’asciugatrice.

h) Se lo stabile in questione è unaproprietà per piani (condominio) le spesecondominiali dovute dal singolo condo-mino non possono essere ribaltate inte-gralmente sull’inquilino, perché compren-dono voci che non gli competono (comespese di manutenzione o fondo di rinno-vamento).

cosa fare se non si raggiunge unaccordo con il locatore

Se sorge una controversia che non sirisolve con un accordo fra le parti, è consi-gliabile pagare l’importo richiesto dal loca-tore ed evitare così l’eventualità di una di-sdetta per mora. È possibile recuperarequanto indebitamente pagato, ma è ne-cessario informarsi e agire subito. Gli ufficidi conciliazione (UC) sono a disposizioneper le informazioni di base. L’ASI offre atutti, soci e non soci, un servizio di consu-lenza telefonica (091 966 82 72, tutte lemattine dalle 10.00 alle 12.00, tranne ilmercoledì). C’è inoltre la possibilità di as-sociarsi e beneficiare così di una consulen-za più approfondita e un’assistenza perl’avvio di eventuali procedure conciliativee giudiziarie.

FRANCESCA CODA - SEGRETARIA GENERALE

ASI/FED. SVIZZERA ITALIANA

per maggiori informazioniASI-FSI Segretariato generalevia Stazio 2, 6900 Massagno091 966 25 02 (14.30-16.30) www.asi-infoalloggio.ch.

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Come consumare poco zuccheroin modo consapevoleÈ lo scopo che vorremmo raggiungere proponendoquesto dossier che dà seguito al dibattito organizzatoda acsI a lato dei lavori assembleari (lo scorso aprile) easseconda la strategia nutrizionale adottata dallaconfederazione che intende fornire utili e concretistrumenti ai consumatori affinché possano sceglierecon cognizione di alimentarsi in modo equilibrato. lapreoccupazione maggiore scaturita durante ladiscussione che ha seguito il dibattito è stata infattiquella che lo zucchero aggiunto si trova non solo neglialimenti dolci (dove è relativamente facile riconoscerloe evitarlo) ma anche in una miriade di altri preparatialimentari, dove nessuno si aspetta vi sia. Il rischioquotidiano di accumulo di zuccheri nel nostroorganismo è quindi piuttosto elevato (soprattutto neibambini) con tutte le conseguenze che ciò comportaper la nostra salute.

troppi zuccheri aggiuntinell’alimentazione degli svizzeri

L’alto potere d’acquisto dei residentiin Svizzera si traduce anche in un mag-gior consumo di zuccheri aggiunti rispet-to ad altri Paesi europei: 110 grammi algiorno, rispetto ai 50 raccomandatidall’OMS (Organizzazione mondiale del-la sanità). Lo ha indicato la presidenteACSI Evelyne Battaglia-Richi, dietista, aldibattito dell’assemblea, ricordando co-me sia semplice accumulare quantità smi-surate di zuccheri nella nostra alimenta-zione se non effettuiamo scelte mirate econsapevoli. Il consiglio è di leggere at-tentamente le etichette e l’elenco degliingredienti, indipendentemente dal fattoche il prodotto sia bio o convenzionale, oche apparentemente abbia un aspetto (odelle indicazioni) del tutto salutare (comead esempio le barrette ai cereali). Graziealla tessera semaforo dell’ACSI poi si puòvalutare se il contenuto di zuccheri (maanche di grassi e sale) è da considerarsiminimo, medio o elevato.

Le possibilità di scelta dei consumatorinon esulano però dal fatto che si possonoanche introdurre direttive e norme chiareda parte del legislatore affinché sia ridottala disponibilità di zucchero sul mercato perfarne finire meno nei preparati alimentari.Oppure anche che si possa studiare unatassa direttamente collegata alla quantitàdi zuccheri presente. I produttori e i distri-butori non gradiscono ovviamente avereimpedimenti di carattere costrittivo prefe-rendo misure volontarie, magari anche co-

ordinate con le autorità preposte: ma ciòrischia di allungare i tempi a scapito deiconsumatori.

I rischi per la salute legati adun’eccessiva assunzione di zuccheri

Lo zucchero inibisce il senso di sazietàe rafforza la voglia di mangiare. In più diregola il dolce si consuma volentieri. Nellasua esposizione il prof. Luc Tappy (del Di-partimento di fisiologia dell’Università diLosanna e membro della Commissione fe-derale per l’alimentazione) ha evocato ilrischio sovrappeso e obesità ma anche lostretto legame tra consumo di zuccheri eproblemi di salute, come malattie cardio-vascolari e diabete nonché fegato grasso(con conseguenti epatiti e cirrosi). Ma poi-ché gli zuccheri fanno anche parte natu-ralmente di tutta una serie di alimenti (inprimis la frutta), Tappy ha infine citato leimportanti conclusioni di alcuni studi, os-sia che: l’assunzione di grandi quantità difrutta e verdura è associata a un debole ri-schio di malattie cardiovascolari e diabete,mentre il rischio diventa elevato con l’as-sunzione di grandi quantità di zuccheriaggiunti (raffinati). Conta quindi anche laqualità degli zuccheri che consumiamo.

Ha infine tenuto a precisare che nonsolo gli zuccheri sono, naturalmente, unodei fattori legati all’alimentazione che pos-sono indurre problemi di salute, vi sonoinfatti anche grassi e sale che non sonocerto innocui. Ma una cosa è certa per ilprofessore: la riduzione del consumo dizuccheri è necessaria.

ridurne il consumo ma anche la quantità di ciò che si mangia

Agostino Macrì, dell’Unione nazio-nale consumatori (Italia), ha invece pun-tato l’attenzione sul fatto che, nonostan-te sia opinione comune che la causa prin-cipale di tutti i guai sia lo zucchero comu-ne (saccarosio) che consumiamo attraver-so cibi confezionati come biscotti, meren-dine, bevande gassate ecc., in realtà “il75% dello zucchero che mangiano gliitaliani arriva dagli insospettabili cereali,frutta, verdura e latte. Il 15 – 20% daquello che consumiamo al “cucchiaio” esoltanto il 5 – 10% dalle famigerate me-rendine, bevande gassate, dolci vari,ecc.”. Se da una parte ritiene che l’ecces-so del consumo di zuccheri sia un proble-ma molto serio, dall’altra considera, vistoquanto detto sopra, che la soluzione nonè per nulla semplice. Le aziende alimen-tari italiane stanno collaborando nella ri-duzione delle quantità di zuccheri ag-giunti come anche in quella delle dimen-sioni dei loro prodotti. Ma il problemadella quota di zuccheri presenti natural-mente negli alimenti della “dieta medi-terranea” resta tale ed è risolvibile, perMacrì, solo riducendo la quantità di ciboconsumata: “i consumatori dovrebberoessere consapevoli della necessità dicondurre stili di vita basati su una dietaequilibrata e sul movimento fisico ricor-dando che per un uomo il numero di chi-localorie (kcal) da consumare quotidiana-mente dovrebbe essere di circa 2000 eper una donna di circa 1800”.

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gli zuccheri: indispensabile fonte di vita? l’uomo ha bisogno di zuccheri o carboidrati per un corretto apporto energetico e nutrizionale. seguendo i consiglidella piramide alimentare e i relativi apporti di carboidrati ci si alimenta in modo equilibrato. gli zuccheriprovenienti da cereali integrali sono più salutari di quelli aggiunti ai cibi raffinati. lo zucchero inteso come zuccherosemplice invece non è indispensabile per vivere: fino a 500 anni fa, non lo si conosceva. È da considerare un bene dilusso come il caffè o il cacao che consumiamo per piacere e non per necessità.

Il fabbisogno di zuccheri o carboidrati è intorno al 50% dell’ap-porto energetico giornaliero, vale a dire su 2000 kcal servono1000 kcal sotto forma di carboidrati equivalente a circa 260gal giorno (in media) per un adulto e varia soprattutto in base

all’attività fisica che una persona svolge. Per raggiungere questi 260g giornalieri non è indispensabile

mangiare zucchero comune o cibi zuccherati, meglio piuttostoconsumare cereali integrali e un frutto o due di stagione al giorno oil latte, che già contengono zuccheri semplici a sufficienza (comeindicato dalla piramide alimentare della SSN Società svizzera di nu-trizione).

Se volete fare il test sul vostro personale consumo di cibi con glizuccheri, l’USAV ha recentemente lanciato una “app” gratuita checalcola, in base a cosa mangiate, se il vostro consumo è adeguatoalle raccomandazioni (vedi BdS 4.18).

In quali alimenti troviamo gli zuccheri (o carboidrati)?Sotto il nome di zuccheri, o carboidrati, si raggruppano vari ali-

menti che li forniscono, rappresentati nella piramide alimentare neiseguenti 4 livelli:– frutta e verdura: si raccomanda il consumo di 3 porzioni di verdu-

ra e 2 porzioni di frutta, ev. anche sotto forma di succo non zuc-cherato

– prodotti di cereali, leguminose: si raccomanda il consumo di 3porzioni di cereali tipo pane, pasta, leguminose, patate ecc.

3 porzioni 2 porzioni

3 porzioni

3 porzioni

con moderazione

1. scegliere ingredienti freschi per cucinare e damangiare, meno cibi conservati.2. leggere l’etichetta, cercando di evitare prodottiche hanno zuccheri aggiunti.3. attenersi alle raccomandazioni di consumo ancheper prodotti naturali con zuccheri specialmentefrutta e latticini.4. variare le qualità di frutta, verdura e fare attenzionea condimenti, salse e agli zuccheri aggiunti neiprodotti elaborati industrialmente, anche se sono bioo integrali. 5. Bere acqua e bevande non zuccherate.6. godersi dolci, bevande e cibi con zucchero aggiuntocon parsimonia e come eccezione.

consigli per ridurre il consumo di zuccheri in modo consapevole

myswissfoodpyramid:l’app che ti dice come mangiAvete già provato a scaricare la app? Cosa ne pensate?Se non l’avete ancora fatto,fatelo: è semplice e vi saràutile per sapere come vinutrite.

– latticini: si raccomanda il consumo di 3 porzioni di latticini– dolci, snack e bibite zuccherate con moderazione.

per scaricare la app:play.google.com/store/apps

www.apple.com/chde/ios/app-store/

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Una giornata senza zuccheri?

Vi proponiamo una giornata alimen-tare equilibrata e completa per unadulto sulla base delle raccoman-

dazioni nutrizionali svizzere (ossia come il-lustrato nella piramide alimentare) calcola-ta in base al contenuto di zuccheri semplici(mono e disaccaridi, naturalmente presentie aggiunti, come figurano nella dichiarazio-ne in etichetta del valore nutrizionale sottola voce “zuccheri”), senza aggiungere nes-

L’esempio illustra quanto è dolce in realtà la nostra alimentazione quotidiana se con-tiene nelle porzioni raccomandate frutta, latte o prodotti con latte e yogurt, prodotti concereali raffinati e non, condimenti e salse varie: il tutto senza consumare un dolce come lointendiamo normalmente: biscotti, gelati, cioccolato, gazzosa o tè freddo, ecc.

L’alternativa meno dolceLe sostituzioni meno dolci proposte sono un esempio di come si può ridurre di un terzo

il consumo di zuccheri semplici, rimanendo nelle raccomandazioni per i carboidrati e conun menù simile. Non sono citati specificamente condimenti e cibi senza zuccheri che com-pletano ovviamente la giornata alimentare equilibrata. I dati sono stati calcolati in base aporzioni di consumo adeguate per un adulto con prodotti indicati nella banca dati svizzeradei valori nutrizionali.

sun altro zucchero e senza includere dolci.Precisiamo che gli zuccheri semplici

nella verdura, nella frutta, nel pane e nel lat-te sono considerati adatti al consumo quo-tidiano nella misura consigliata a lato: il loroeffetto fisiologico è diverso rispetto allozucchero aggiunto per la presenza di fibre,vitamine, sali minerali (diversi studi hannoinfatti dimostrato che hanno effetti positivisulla salute).

L’esempio mostra la presenza di questizuccheri semplici negli alimenti e - cosa im-portante - altri alimenti che contengonozucchero aggiunto laddove è difficile im-maginarselo perché non sono consideraticibi dolci (sott’aceti, salse, fette biscottate,aceto balsamico, ecc.) . Alla pagina 21 vipresentiamo una tabella che evidenzia que-sta categoria di alimenti diffusi sul mercato,lo “zuccherometro”.

menu zuccherisemplici/aggiunti (g)

sostituzionemeno dolce

zuccherisemplici/aggiunti (g)

Colazione

caffè con latte normale 2 dl 10 10

fette biscottate 30g (p.e. zwieback)

4 Pane integrale semplice2 fette 100 g

1

1 bicchiere piccolo di succo naturale 1,5 dl o 1 frutto

11 1 cucchiaino di marmellata (10g)

6

Pranzo

Pasta al sugo di pomodoro (80gdi pasta con 1 dl di salsa pronta)

6 Pasta con pomodorinifreschi 100g e basilico

3

Spinaci tritati (congelati, senzaaggiunte) con olio d’oliva

1 1

Hamburger bio 100g con 1 cucchiaino di ketchup bio (10g)

2 Fettina di tofu con ketchup bio

2

Pane bigio dell’alpigiano 1 fetta (50g)

1 1

Acqua, caffè espresso senza zucchero

0 0

Merenda

Bevanda al caffelatte freddosenza zucchero aggiunto

13 1 vasetto piccolo diyogurt naturale 150g,caffè espresso e acqua

7

Cena

Minestra di zucca fatta con 200g di zucca fresca

8 Minestra di verduremiste 200g

3

Insalata ghiaccio (iceberg) e 1 pomodoro, salsa con aceto balsamico (10g)

7 Insalata ghiaccio e 1pomodoro, salsa con

aceto di vino

3

Formagella con cetrioli e cipolline sott’aceto (50g)

1 1

Pane integrale semplice 2 fette 100g

1 1

120g di prugne 11 11

TOTALE 76 50

“zucker – weniger ist mehr”I colleghi d’oltre Gottardo della SKS(Stiftung für Konsumentenschutz) han-no realizzato la pubblicazione (com-prensiva di ricette) “Zucker – wenigerist mehr” (solo in tedesco). Chi fosseinteressato la può ordinare dal sitowww.konsumentenschutz.ch (sottoshop) al costo di fr. 34.– (fr. 29.– per isoci SKS).

colazioni e merende a confronto

Colazionecon piùzuccheri

Merendacon piùzuccheri

Merendacon menozuccheri

Colazionecon menozuccheri

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alImentazIone

quantozucchero consumiamo

Quando si parla di zucchero siintende generalmente quellodi casa comune e raffinato dibarbabietola da zucchero;

ma nel linguaggio tecnico gli zuccheri so-no utilizzati come sinonimo di zuccherisemplici e di gusto più o meno dolce.

Il consumo medio di zucchero (zuc-chero e miele) in Svizzera è di 110g algiorno (ossia circa 17% dell’apporto ener-getico giornaliero). La raccomandazioneOMS (Organizzazione mondiale della sa-nità) consiglia, per 2000 kcal al giorno, èal massimo di 50g (10% dell’apportoenergetico giornaliero). Il consumo di zuc-chero è continuato a salire negli ultimi 100anni, ne mangiamo 40 kg all’anno a testa,ossia circa 10'000 zollette di zucchero. Seconsideriamo solo i dolci, la quantità (a te-sta e al giorno) di dolci consumati si suddi-vide in 51g di dessert dolci come gelati,dessert, 11g di cioccolato e prodotti a ba-se di cioccolato nonché 22g di zucchero eprodotti da spalmare come marmellate. Ilconsumo di zucchero viene collegato an-che all’aumento di persone in sovrappesonella popolazione in Svizzera. Dimezzarequesta quantità di zucchero, permettereb-be di prevenire maggiormente malattienon trasmissibili e contribuire a ridurre ilsovrappeso (attualmente riscontrato quasinel 50% delle donne e già al 60% per gliuomini).

gli zuccheri non sono tutti ugualiI carboidrati sono composti da mole-

cole di zucchero (saccaridi) differenti (mo-no-, di-, oligo- e polisaccaridi). Si dividonogeneralmente in due gruppi, zucchericomplessi e zuccheri semplici.

Per zuccheri complessi si intendonogli amidi (poli- e oligosaccaridi) che nonsono più dolci e i carboidrati non digeribilio fibre alimentari (polisaccaridi indigeribili,solubili come ad esempio inulina o pectinae non solubili come la lignina).

Zuccheri semplici (mono-, disaccaridi)vengono definiti quelli che danno general-mente il gusto dolce a un cibo:– saccarosio (zucchero comune, bianco,

bruno, candito, integrale, grezzo, di can-na, cristallino, a velo)

– glucosio (zucchero d’uva, destrosio)– fruttosio (zucchero della frutta)– lattosio (zucchero del latte)– maltosio (zucchero del malto)

quanto è dolce lo zucchero? Gli edulcoranti, o dolcificanti, sono

sostanze che hanno la proprietà di confe-rire un sapore dolce agli alimenti a cuivengono aggiunti. Il potere dolcificante diuna sostanza è un valore numerico checonsente di esprimere la capacità addol-cente della stessa sostanza. Per conven-zione viene attribuito potere dolcificante 1al saccarosio, e per le altre sostanze si fariferimento al saccarosio. Infatti il poteredolcificante di una sostanza viene espres-so come rapporto fra la concentrazione diuna soluzione di saccarosio e la concen-trazione di una soluzione dell’edulcoranteche ha la stessa intensità di dolcezza. Peresempio, una soluzione di saccarosio, aparita di tipo di solvente, ha lo stesso gra-do di dolcezza di una soluzione di saccari-na la cui concentrazione è 300 volte infe-riore; dunque la saccarina ha un poteredolcificante pari a 300.

Il potere dolcificante dello zucchero variae come riferimento si utilizza lo zuccherocomune (saccarosio):– saccarosio, zucchero comune bianco,

bruno o integrale: grado di dolcezza 1– glucosio, zucchero d’uva destrosio: 0,5-

0,8– fruttosio, potere dolcificante è maggio-

re: 1-1,8– lattosio: 0,3– maltosio: 0,6

dove si trova naturalmente lo zucchero?

Lo zucchero si trova naturalmente nel-

la frutta e nei prodotti a base di frutta comesucchi e spremute, nella frutta secca, nellabarbabietola da zucchero e canna da zuc-chero (poi trasformato in zucchero cristalli-no o grezzo), nel latte e prodotti a base dilatte, nell’amido e nella fibra di cereali, ver-dure e frutta e loro sottoprodotti.

… e lo zucchero aggiunto?L’USAV utilizza la definizione del

Gruppo ad alto livello sulla nutrizione e l'at-tività fisica (dell’UE):

“Il termine zucchero aggiunto si riferi-sce a saccarosio, fruttosio, glucosio, idroliz-zati di amidi (sciroppo di glucosio, sciroppodi mais ad alto contenuto di fruttosio o sci-roppo di fruttosio) e a altri prodotti di zuc-chero isolati, indipendentemente se sonoutilizzati da soli o aggiunti durante la pro-duzione ai prodotti alimentari. I polioli (sor-bitolo, xilitolo, mannitolo, lattitolo) non so-no di regola considerati zucchero aggiunto.Sono invece considerati zucchero aggiuntoanche le sorte di zucchero quali miele, sci-roppi di ogni genere, succhi di frutta e con-centrati di frutta.”

L’USAV aggiunge nell’elenco deglizuccheri aggiunti anche la frutta in polvere,la polpa di frutta e gli estratti di malto.

le denominazioni in etichetta deglizuccheri aggiunti sono molteplici

È considerato al 100% zucchero ag-giunto se si tratta di:

glucosio, zucchero d’uva, destrosio,fruttosio, zucchero della frutta, levulosio,

l’esempio dei cracker

l’etichetta nutrizionaleindica che su 100 g diprodotto ci sono 7,1g dizuccheri (che derivano dalla farina di frumento, dall’estratto di malto d’orzo e dallo sciroppo di glucosio).

da consumare da consumare

con moderazione!con moderazione!

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d-tagatosio, saccarosio, zucchero, zucche-ro cristallino, a velo, grezzo, bruno, inte-grale, candito, di canna, maltosio, zuccherodi malto, isomaltulosio, zucchero aromatiz-zato, caramellato, vanigliato, alla cannella,ecc.

È in parte calcolato zucchero aggiunto(la parte dei mono- e disaccaridi presentinel prodotto) se si tratta di:

zucchero liquido,sciroppo di barba-bietola da zucchero, sciroppo di canna dazucchero, concentrato di zucchero densoo liquido, frutta dolce (estratto dello zuc-chero della frutta), sciroppo di amido, sci-roppo di glucosio, sciroppo di fruttosio,sciroppo di glucosio-fruttosio, sciroppo dimais, sciroppo di mais ad alto contenuto difruttosio (HFCS), sciroppo di caramello,caramello, miele, zucchero invertito (im-pasto o sciroppo), melassa, succhi di frut-ta, sugo denso di succhi di frutta, sugodenso di frutta (esempio concentrato dipera o di agave), sciroppi (esempio di frut-ta o di acero, ecc.), frutta in polvere, pol-pa, purea, purea concentrata, e anche laparte di mono- e disaccaridi dei seguentiingredienti: pezzi di frutta zuccherati, frut-ta secca, fiocchi di cereali zuccherati, con-fittura di frutta, ecc.

Per il consumatore spesso non è possi-bile dedurre dall’etichetta nutrizionale laquantità effettiva di zucchero aggiunto:dall’elenco degli ingredienti si può vederesolo quali tipi di zuccheri sono stati aggiun-ti, ma non quanto.

Resta la possibilità di decifrare con latessera semaforo se il tasso di zuccheri glo-bale è giudicato in zona rossa o no e quindiscegliere un prodotto alternativo menozuccherato.

e le alternative allo zucchero?Per chi vuole consumare consapevol-

mente lo zucchero, esiste anche la possibili-tà di utilizzare alternative allo zucchero perdolcificare con parsimonia, possibilmentemeno caloriche e prodotte in modo sosteni-bile.

Tra questi ci sono alimenti naturali co-me il miele, meno calorico, con un poteredolcificante maggiore rispetto allo zucche-ro e con una grande varietà di sapori diversiin base al tipo di miele.

Altre alternative sono lo sciroppod’acero o di agave o di riso, ma anche zuc-chero di canna o sugo denso di pera o melae melassa di zucchero. Tutte queste alterna-tive che si trovano come prodotto singolo ocome ingrediente sul mercato svizzero, so-no molto simili allo zucchero per proprietà,potere dolcificante e valore energetico, congusti però differenti.

SteviaDedichiamo un cenno particolare alla

Stevia rebaudiana Bertoni, pianta di originesudamericana, della quale si utilizzano lefoglie per estrarre glicosidi steviolici (E960),che hanno un potere dolcificante 300 voltesuperiore allo zucchero e sono praticamen-te senza calorie.

Secondo le informazioni dell’USAV, nel2008 il Comitato congiunto FAO/OMS diesperti sugli additivi alimentari (JECFA) haeseguito una valutazione tossicologica deiglicosidi steviolici e fissato il livello tollerabi-le di assunzione giornaliera (ADI =Acceptable Daily Intake) a 0−4 mg/kg delpeso corporeo, valutazione ripetuta neglianni successivi confermando i risultati. InSvizzera i prodotti con glicosidi steviolici co-me dolcificanti possono essere commercia-

lizzati senza autorizzazione dal 2014. Dagiugno 2017 le foglie di Stevia impiegatenegli infusi alla frutta e alle erbe possonoessere vendute anche come derrate alimen-tari e non richiedono un’autorizzazione pertale impiego.

Tutti gli altri usi della pianta e delle fo-glie rientrano nell’obbligo di autorizzazioneper i nuovi tipi di derrate alimentari in quan-to considerato come Novel Food. I prodottidolcificanti a base di Stevia contengono an-che altri zuccheri come lo sciroppo d’agave,eritritolo o altri polioli e alcol esosi. Non so-no esenti d’energia e di carboidrati, mahanno un potere dolcificante superiore allozucchero, pertanto si usano quantità infe-riori, diverse a dipendenza del prodotto.

Un dolcificante a base di Stevia non èda considerare “naturale” a differenza del-le foglie seccate nelle tisane e inoltre rara-mente il consumatore può sapere l’originedel prodotto, problema comune a molti cibi(ricordiamo che sul sito www.acsi.ch è pos-sibile firmare la petizione “Voglio sapere dadove viene quello che mangio!”).

FruttosioIl fruttosio è un dolcificante naturale

contenuto nel miele, nello zucchero, nellafrutta e nella verdura. Nella produzione ali-mentare, il fruttosio - più economico dellozucchero - è utilizzato puro o come scirop-po per edulcorare gli alimenti, possedendoanche un potere dolcificante più elevato.Nella produzione industriale di derrate ali-mentari, sono utilizzati sempre più (soprat-tutto negli Stati Uniti) anche i cosiddettiHigh Fructose Corn Syrup (HFCS), sciroppiricavati dall’amido di mais contenenti frut-tosio (libero) e glucosio.

Un consumo molto elevato di frutto-sio, oltre 35g in un pasto (contenuto già indue bicchieri di succo di mela) può perònuocere alla salute e portare a disturbi dige-stivi meglio conosciuti come malassorbi-mento del fruttosio. Si stima che il 12-16%della popolazione in Svizzera soffre di ma-lassorbimento del fruttosio. Il fruttosio èstato collegato in diverse ricerche anche adisturbi del metabolismo dei grassi e deglizuccheri con conseguenze epatiche possi-bili e aggrava situazioni a rischio come il dia-bete mellito, predisposizione al diabete esovrappeso.

Il nostro organismo è sovraccaricatodalla metabolizzazione di grandi quantità difruttosio, per la quale in realtà non è benprogrammato dalla natura, come per la me-tabolizzazione del glucosio. Una volta l’uni-co fruttosio consumato si trovava nella frut-ta, nella verdura e nel miele (restando gene-ralmente a meno di 20g al giorno). Oggi sene consuma la maggior parte attraverso lozucchero comune e in quantitativi crescenti

l’etichetta fornisce anche le indicazioni nutrizionali per una porzioneindicata in 25 grammi. abbiamo calcolato che ciò equivale a circa 6 cracker emezzo. In questo caso gli zuccheri sono 1,8g pari a circa mezza zolletta.

=

alImentazIone

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La borsa della spesa

5.2018 20

alImentazIone

In Svizzera si contano 460'000 diabeti-ci (dati del 2017) e si stima che nel2045 arriveranno a 590'000. Nel Tici-

no, non ci sono dati statistici ufficiali, ma– sostiene Raffaele Sciarini, presidentedell’associazione Diabete Ticino – si stimavi siano circa 16’000 diabetici, la maggiorparte di tipo 2 (circa il 70%), il resto di ti-po 1. La differenza fra i due tipi di diabeteconsiste nel fatto che per il tipo 1 ci si de-ve iniettare insulina mentre per il tipo 2 cisi può curare con medicamenti (per viaorale). Per entrambi i tipi ovviamente l’ali-mentazione e l’attività fisica sono indi-spensabili. “Possiamo inoltre affermare –continua Sciarini – che in Ticino ci sianoalmeno 200 diabetici sotto i 16 anni”.

L’associazione Diabete Ticino, checonta 650 soci, ha tra i suoi scopi, quellodi sensibilizzare la popolazione sulla ma-lattia, le complicazioni e i fattori di rischio.In favore degli affiliati promuove eventiinformativi e fornisce sostegno in caso diproblemi di carattere giuridico e fiscale, eoffre anche condizioni vantaggiose nel-l’acquisto del materiale sanitario (strisce,aghi, glucometri, ecc.).

Come abbiamo visto nelle pagineprecedenti, tra i fattori di rischio per que-sta malattia vi è un eccessivo consumo dizuccheri. Abbiamo quindi posto un paiodi domande al presidente.

diabete: una patologia in espansioneIl consumo di zuccheri può causareresistenza all’insulina e quindi ildiabete: cosa fa l’associazione persensibilizzare su questo problema?

Per quanto concerne il consumo dizucchero bisogna innanzitutto dire chenon bisogna limitarsi solo alle bevandezuccherate e ai dolciumi ma ci sono anchealtre bevande, come per esempio i succhidi frutta, che contengono molti zuccheri.Inoltre non dobbiamo tralasciare la frutta(fruttosio). Anche qui ci sono frutti a bas-so contenuto di fruttosio mentre altri chene contengono molto di più. Il diabeticodeve sapere esattamente cosa beve omangia per poter definire le dosi di insuli-na (medicamenti per tipo 2). Per le altrepersone, ovviamente il consumo eccessivodi zuccheri e carboidrati oltre ad aumenta-re il rischio di sviluppare il diabete portaanche ad altri problemi, come ad esempiol’obesità. La nostra associazione si occupadi prevenzione e formazione. Per i più gio-vani organizziamo ogni anno una colonia(con, generalmente, 10-12 bambini): vipartecipano i bambini che, secondo il me-dico, hanno più necessità di imparare agestire la malattia e nel contempo hannovoglia di fare quest’esperienza.Organizzia-mo inoltre corsi sull’alimentazione allo sco-po di sensibilizzare le persone diabetiche enon su come cucinare in modo sano.

nello statuto dell’associazione èprevista la collaborazione nellaprevenzione: cosa fate esattamente?

Collaboriamo con altre associazioni esosteniamo le misure definite a livello sviz-zero. Per esempio durante la giornatamondiale del diabete (che si svolge ognianno il 14 novembre) sensibilizziamo epromuoviamo il concetto globale di ali-mentazione sana-buona salute-vita sana.Si tratta di una campagna che si sviluppasu scala nazionale. Lo scorso anno in Tici-no, in alcuni punti del cantone (ossia nellefarmacie, presso la sede dell’associazioneo laddove si stavano svolgendo altri even-ti) eravamo presenti per svolgere azione diprevenzione, sensibilizzazione e informa-zione. Inoltre stampiamo tre volte all’annoil d-journal in lingua italiana inserendo ri-cette e consigli alimentari. La rivista è di-stribuita ai soci, agli studi medici e alle far-macie.

per saperne di piùAssociazione Diabete Ticino, Via al Ticino30 A, 6514 Sementina091 826 26 78; [email protected]

(il saccarosio è composto per metà da frut-tosio). La dichiarazione degli ingredientiaiuta a discriminare il fruttosio presente co-me zucchero, zucchero della frutta, frutto-sio, sciroppo di fruttosio-glucosio o di glu-cosio-fruttosio, mentre la quantità esatta difruttosio non è indicata.

Altri dolcificanti artificiali Gli edulcoranti come la saccarina, il ci-

clammato, l’aspartame, l’acesulfame K e ilsucralosio (E955) possiedono un poteredolcificante molto superiore allo zucchero.Queste sostanze non contengono quasi ca-lorie, non influenzano il tasso glicemico enon provocano carie.

Se assunti nelle dosi consentite, gliedulcoranti non recano danni alla salute.Come additivi, sono annoverati fra le so-stanze meglio studiate tra tutti gli alimenti,come si può leggere nel rapporto dell’USAVsui carboidrati. Anche se non consigliatispecificamente a nessuno, sono sconsigliatiai ragazzi e ai bambini.

Succedanei dello zucchero (alcol eso-si, polioli)

I succedanei dello zucchero, come ilsorbitolo, lo xilitolo, l’isomalto, il maltitoloe il mannitolo, sono carboidrati dal gustodolce e conferiscono volume, struttura espessore agli alimenti.

Queste sostanze appartengono allafamiglia dei “polioli”. Il loro potere dolcifi-cante è minore di quello dello zucchero(0,4 -1), non hanno effetto cariogeno ehanno un contenuto energetico quasi di-mezzato rispetto allo zucchero (2,4 kcal/gal posto di 4kcal/g) . Inoltre influenzano inmodo limitato il tasso glicemico e sonospesso impiegati nei prodotti per diabetici egomme da masticare o caramelle salva-denti senza zucchero. Secondo l’ordinanzasulle derrate alimentari, tutti gli alimentiche presentano un tenore di succedaneidello zucchero superiore a 100g per chilo-grammo o litro devono recare l'indicazione“un consumo eccessivo può avere effettilassativi”.

Ulteriori informazioni sul sito dell’USAV:www.blv.admin.ch (I carboidrati nell'ali-mentazione).

meglio lo zucchero o altridolcificanti?

Dopo aver presentato alcune caratteri-stiche dello zucchero e delle sue alternative,lasciamo al consumatore la valutazione suquale tipo di dolcificante utilizzare. Che di-pende naturalmente dal gusto personale,dalla situazione individuale, dal prezzo chesi vuole spendere e anche per quale prepa-razione lo si deve usare. Il punto comune ditutte le soluzioni dolcificanti è comunque il“meno”: mangiare meno dolce e menodolci oggi è consigliato in modo chiaro equesto comprende sia la riduzione dellozucchero comune, senza abolirlo del tutto,sia l’uso ragionato di dolcificanti alternati-vi, meglio se di produzione sostenibile. Peraiutarvi a identificare gli alimenti conte-nenti zuccheri, abbiamo creato un misura-tore speciale (vedi a lato).

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La borsa della spesa

5.2018 21

alImentazIone

Lo “zuccherometro”

Per aiutarvi a ridurre lo zucchero anche nei cibi che non so-no dolci di gusto ma che comunque contengono zuccheri,abbiamo suddiviso alcuni alimenti contenenti zuccheri

semplici (naturali e aggiunti) secondo il semaforo degli alimenti,presentandoli in sottocategorie rispetto a quanto indicato sullatessera per i valori verdi e gialli.

come scegliere meglio i prodotti con zuccheri ?

alimenti con meno del 2% di zuccheri sempliciCetriolini sott’aceto, patate fritte cotte alforno, insalata russa preparata, salsa tar-tare, cannelloni pronti al consumo, orzot-to, semi di lino, ragù di carne con salsapronto al consumo, pizza alle verdure,salsa d’arrosto chiara, taboulé pronto alconsumo, insalata di bollito pronta al con-sumo, salsiccia di vitello (bratwurst).

alimenti tra 2.1% e 5% di zuccheri sempliciMandorle, succo di carote, salsa di pomo-doro, verdure (media), patatine chips, salsabesciamella fatta in casa, latte (media), fa-gioli cotti, yogurt naturale, arachidi, caffèsolubile in polvere, cipolline sott’aceto, semie noci (media).

alimenti tra 5.1% e 10% di zuccheri sempliciLatte condensato non zuccherato, bircher-müesli pronto al consumo nonzuccherato,torta alle cipolle, pistacchi, pastaper torte (media), yogurt magro alla frutta ocon aromi con edulcoranti, cornflakes, gra-noturco in scatola senza sale, birra panaché,salsa olandese, succo di limone, anacardi,blanc battu alla frutta light, pinoli, salsa perinsalata con yogurt (senza olio).

alimenti tra 10.1% e 15% di zuccheri sempliciZwieback, yogurt zuccherato (media),sciroppo pronto da diluire, germi difrumento, purea di pomodoro,succo di frutta senza aggiunta dizucchero, nettare d’arancio, fioc-chi di patate in polvere con latte esale (purea instantanea).

alimenti tra 15.1% e 22,5% di zuccheri sempliciRollmops (pesce con cetriolosott’aceto arrotolato), cipolla ar-rostita, ghiacciolo.

alimenti oltre il 22,5% di zuccheri sempliciLatte in polvere, chailatte in polve-re, ketchup, frutta secca (media),marmellata a valore energetico ridottocon edulcoranti, sorbetto alla frutta, dolci ingenerale.

Prodotti appartenenti alla categoria verde si inseriscono benein un’alimentazione equilibrata quotidiana, rispettando porzionimoderate nel caso di cibi grassi, salse e condimenti.

Prodotti appartenenti alla categoria gialla sono da valutare conattenzione poiché il contenuto effettivo di zucchero assunto di-pende dalla porzione consumata, dalla frequenza di consumo edall’aggiunta di zuccheri o no.

Prodotti appartenenti alla categoria rossa sono da consumarein porzioni piccole e non tutti i giorni. Attualmente in Svizzera ilconsumo di dolci è troppo elevato.

cosa dice la leggeProdotti a basso contenuto di zuccheri: sono intesi i prodotticon un contenuto inferiore a 5g/100g e per i liquidi2,5g/100ml (colore verde della tessera semaforo).Prodotti senza zuccheri: l’indicazione che una derrata ali-mentare è senza zuccheri e ogni altra indicazione che puòavere lo stesso significato per il consumatore sono ammessesolo se il prodotto contiene non più di 0,5g di zuccheri per100g o 100 ml.Prodotti senza zuccheri aggiunti: l’indicazione che alla derrataalimentare non sono stati aggiunti zuccheri e ogni altra indica-zione che può avere lo stesso significato per il consumatoresono ammesse solo se il prodotto non contiene mono- o di-saccaridi aggiunti o ogni altra derrata alimentare utilizzata perle sue proprietà dolcificanti.Se la derrata alimentare contiene naturalmente zuccheri, sul-l’etichetta deve figurare la dicitura seguente: “contiene natural-mente zuccheri” oppure “contiene naturalmente sorte di zuc-cheri”.

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La borsa della spesa

5.2018 22

test

80,4

CANONPowershot G7 X Mark II

* 100% = prodotto ideale Prezzi indicativi basati sui dati forniti in negozio e su internet.

Molto buono

Buono

Soddisfacente

Poco soddisfacente

Insufficiente

Distributore

Prezzo (fr.)

Sensore (Megapixel)

Focale (mm)

Documentazione

Qualità delle foto (50%)

Utilizzo (30%)

Qualità dei video (10%)

Schermo e mirino (10%)

GIUDIZIO GLOBALE (%*)

da 549.–

20.0

18,0

77,3 76,7

FUJIFILMX-H1

70 68,970,5

Digitec, Fnac,Interdiscount,

Manor

da 1939.–

24.0

32,8

Digitec

PANASONICLumix

DMC-LX15

da 538.–

20.0

18,1

Digitec,Fnac

OLYMPUSOM-D E-M1

Digitec

da 2199.–

15.9

25,1

CANONEOS 5DMark IV

da 2999.–

30.1

49,6

Digitec

CANONEOS

1300D

da 389.–

17.9

30,5

Digitec, Fnac,Fust

fotografieLa fotocamera rimane insostituibilele prestazioni degli apparecchi fotografici continuano a essere migliori di quelle dello smartphone. Bisogna peròrassegnarsi a spendere un po’ di più...

Ogni anno, nel periodo estivo,ci si chiede quale apparec-chio portarsi in vacanza.Congegno tuttofare, lo smar-

tphone cumula più funzioni e ai fabbricantinon mancano gli argomenti per esaltare lesue prestazioni fotografiche. È dunque for-te la tentazione di mettere in valigia soloquello, anche se una fotocamera digitalead uso professionale o di primo prezzo nonoccupa certo uno spazio maggiore. Spessoviene annunciato il suo declino, la sua fineimminente, ma la macchina fotograficaconvince sempre di più i puristi e gli amantidelle serate dedicate alle proiezioni. Le sueprestazioni sono migliori? Di quali video ècapace? Vediamolo nel test.

messa in scenaLe diverse categorie di dispositivi fo-

tografici sono stati sottoposti a una seriedi test standardizzati, che riproduconosempre gli stessi allestimenti. Per giudicarela qualità delle foto scattate all'interno,sono stati messi dei manichini attorno aun tavolo, ricoperto da una tovaglia aquadretti rossi e bianchi, sulla quale sonostati disposti vari oggetti molto colorati.Uno sfondo scuro e alcune fonti di illumi-nazione simulano l’interno di una camera.Ciò consente di valutare in modo identicol'immagine, la sua riproducibilità e la suaattendibilità. In seguito viene esaminataogni immagine tenendo conto della resacromatica, con e senza flash. Per giudicare

le foto scattate all'esterno, è stata allestitauna scena con manichini, piante e un pae-saggio sullo sfondo. Il tutto molto illumi-nato, in modo da creare delle zone d'om-bra. Ogni immagine è stata nuovamentevalutata.

Per completare l'analisi, il laboratorioha variato le condizioni: poca luce, in ma-cro, in movimento, diverse impostazioniISO, ecc. Infine, i periti hanno eseguitodelle misurazioni per valutare lenti e obiet-tivo dei vari dispositivi. È stata anche giu-dicata la facilità d'uso, tenendo conto del-la reattività dell'apparecchio, del tempod'attesa tra uno scatto e l'altro, della qua-lità e leggibilità del manuale d'istruzioni,della sostituzione della scheda di memo-

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La borsa della spesa

5.2018 23

test

Giudizio globale: buono sufficiente insufficiente

23,561,2 53,4 51,7 51,5 47,965,4

CANONEOS 80D

da 1145.–

24.0

30,9

Digitec

SAMSUNGGalaxy S8

da 589.–

12.2

8,4

Digitec,Interdiscount,

Manor

CANONPowershot SX620 HS

da 186.–

20.2

8,9

Digitec, Fust,Manor

APPLEiPhone 7

da 627.–

12.2

6,9

Digitec

HUAWEIP9

da 398.–

11.8

8,4

Digitec, Fnac

NIKONCoolpix A900

da 329.–

20.2

8,9

Digitec, Fust,Manor

NIKONCoolpix A300

da 157.–

19.9

9,0

Digitec, Fnac

ria, dell'accesso al pulsante, della facilitànel maneggiare lo zoom, dei menu delleimpostazioni... Insomma, di tutto quantoserve a fare in modo che la fotografia siaun piacevole passatempo e non sia fontedi crisi di nervi.

tutti superano le proveSia gli apparecchi professionali che gli

smartphone hanno superato le prove conpiù o meno successo. Nella categoria fo-tocamere, solo la Canon PowerShot G7 XMark II supera tutte le prove brillante-mente, con una qualità d'immagine irre-prensibile. Questa fotocamera si colloca inuna fascia di prezzo medio, cosa di nonpoco conto dato il costo di questo tipo diapparecchi, e cede il primo posto solo per-ché il manuale delle istruzioni risulta pocosoddisfacente. La linea Coolpix di Nikoninvece finisce in fondo alla classifica. Unrisultato più che deludente per uno spe-cialista del settore.

Nel complesso, gli smartphone dellaselezione testata sono abbastanza buoni esi piazzano davanti alle fotocamere primoprezzo. Ma con i loro obiettivi e le lorolunghezze focali corte, avranno sempredifficoltà a competere con gli apparecchi

ben equipaggiati. Un altro argomento daconsiderare è la memoria. A meno chenon si disponga di un adeguato spazio diarchiviazione nel cloud, la memoria del te-lefono si satura in fretta, mentre la fotoca-mera dispone di schede di memoria inter-cambiabili. Ricordiamo che gli smartphoneultimo grido non facevano parte della se-lezione esaminata, tuttavia, tutti quelli chehanno partecipato alle prove hanno avutoil loro momento di gloria. Sono stati inclusinel test perché numerosi utenti usanoquesti dispositivi di alta gamma.

più differenze nell’audioChe si tratti di foto o video, le presta-

zioni si equivalgono perché sensori eobiettivi, tutti di buona qualità, fanno cor-rettamente il loro lavoro. Le differenze in-vece ci sono per quel che riguarda la ripro-duzione audio. Il microfono della NikonCoolpix A300 non è sufficiente per regi-strare il suono, mentre la Canon EOS 80D,ha un buon display, ma il suono è nellamedia. Spiccano tre modelli: la PanasonicLumix DMC-LX15, la Canon EOS 5DMark IV e la Fujifilm X-H1, che segna ad-dirittura un piccolo vantaggio. Agli aspi-ranti videomaker che non vogliono spen-

dere troppo si consiglia la Canon EOS1300D.

Alla fine, per scegliere il dispositivogiusto, è importante chiedersi cosa si vuo-le farne. Per i ricordi immortali, considera-te di mettere qualche soldo in più, e usatelo smartphone per i social network.

@FRC MIEUXCHOISIR(TRADUZIONETF) FOTO ICRT

canonpowershot g7 Xmark II

Ha un ottimo rapporto qualità-prezzo. Con tanta o poca luce, la fotoè di qualità e lo stabilizzatored'immagine è performante. Ha ilflash incorporato. È reattivo, scatta alquarto di secondo e registra buonivideo in full HD.

La s

celta

dell’ACSI

il m

iglior rapporto qual

ità-

pre

zzo

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La borsa della spesa

5.2018 24

socIetÀ

Il prossimo 23 set-tembre dovremopronunciarci sudue iniziative po-

polari federali. L’una de-finita: per derrate ali-mentari sane, prodottenel rispetto dell’ambien-

te e in modo equo. L’altra: per la sovranitàalimentare; l’agricoltura riguarda noi tut-ti”. Nel settembre dello scorso anno con il78,7% di sì e l’accettazione di tutti i canto-ni era già stato approvato il controproget-to diretto all’iniziativa “per la sicurezza ali-mentare” (ritirata), passata quindi in un ar-ticolo costituzionale che esige il rafforza-mento dell’approvvigionamento della po-polazione “con derrate alimentari di pro-duzione indigena variata e sostenibile”.

Nel cittadino o nel consumatore puòesserci difficoltà a discernere differenza eutilità tra tale abbondanza di proposte chesi succedono. Sorge l’impressione o di unbailamme politico confusionario o diun’esasperazione un poco alla moda (so-prattutto quando si parla di sovranità, so-stenibilità, equità). Oppure di un comples-so di problemi pressante, preoccupante,generatore di insicurezza, che va affron-tato. Il plebiscito nella votazione delloscorso anno “per la sicurezza alimentare”dimostra che quest’ultimo aspetto è la ra-gione che muove tutto.

perché ci si arrovella sempre più suiproblemi alimentari?

Questo movimento o questa partico-lare sensibilità non sono solo svizzeri.

� Nella situazione internazionale sonomutati parametri che si ritenevano acquisiti.La crisi alimentare mondiale degli anni2008-2009 ha accentuato una forte presadi coscienza generale ch’era già in matura-zione. Molti Stati si sono resi conto che nonpotevano continuare a essere interamentedipendenti dai mercati internazionali e chedovevano reinvestire nell’agricoltura. Che èritornata a essere fattore di “sovranità na-zionale” (autoapprovvigionamento).Parallelamente c’è stato un forte indeboli-mento dell’Organizzazione mondiale delcommercio che imponeva l’eliminazione dibarriere doganali e del protezionismo agri-

SILVANO TOPPI

Alimenti equi e sovranità alimentaredue iniziative che ci interroganoalimentari, ambiente, sovranità, sicurezza, equità, agricoltura e consumatori: temi che tornanofrequentemente con problemi e critiche ma anche proposte.

colo (in modo particolare alla Svizzera,molto protezionista) e una crisi della globa-lizzazione per i suoi effetti negativi. Nel set-tore agricolo è così accresciuto l’interesseper la produzione locale. Favorita anchedalle maggiori preoccupazioni per la prote-zione del clima (trasporti e inquinamento,chilometro zero, spreco risorse come terre-no e acqua), dell’ambiente (distruzione diforeste, della biodiversità, uso pesticidi),dell’uomo (sfruttamento, condizioni socia-li, qualità di vita).

� La stessa economia ha dovuto ren-dersi conto che qualcosa stava mutando. Sipuò esemplificare con alcuni fatti emblema-tici. La grossa industria alimentare ha subitonegli ultimi tempi crolli borsistici rilevanti,dal 40 (es. Kraft, Budweiser) al 12% (es.Nestlé, CocaCola). Le marche mondiali per-dono terreno. Oggi, stando alle ultime ana-lisi di un’agenzia specializzata (KantarWorldpanel), il 58% della crescita delle ven-dite è generato da marche locali-regionali,con un aumento del 15% in quattro anni. Imotivi? Si sostiene: l’evoluzione delle attesedei consumatori che tendono al “più natu-rale, al più sano, alla prossimità, alla sicurez-za e alla qualità”(si porta l’esempio emble-matico delle birre artigianali che soppianta-no le grandi marche tradizionali). Poi i cam-biamenti in atto nella distribuzione. Il brac-cio di ferro tra Nestlé e Coop sarebbe unesempio: la moltiplicazione delle fonti di ap-provvigionamento ridà potere e forza alladistribuzione, in termini di prezzi, di varietà egenuinità. La digitalizzazione e la venditaonline stanno esasperando la competizionetra i distributori, ma risulta che i nuovi arri-vati regionali, se bene organizzati, benefi-ciano di un miglior accesso al mercato.

� Si ritiene infine che si stia andando insenso opposto a ciò che si desidera e pro-mette. Dopo il voto plebiscitario di un annofa sulla “sicurezza alimentare”, con quelche comportava a livello operativo (raffor-zare l’approvvigionamento con derrate ali-mentari di produzione indigena variata esostenibile), il Consiglio federale o il mini-stro incaricato del settore agricolo ha datosegnali ritenuti incoerenti o poco incorag-gianti (come l’apertura delle frontiere aiprodotti agricoli previsto nel progetto di po-litica agricola 2022 o ancora l’accordo di li-

bero scambio con i paesi grandi produttoridi olio di palma o di carne di bovini notoria-mente alimentati con foraggi transgenici).Se ne deduce quindi che è più che mai op-portuno insistere, passare all’azione e riba-dire la ferma volontà di mantenere un’agri-coltura nel paese, che sia però produttricedi alimenti sani e che rispetti l’ambiente, an-che se costa qualcosa di più.

come dovrebbe preoccupare ciò chetroviamo nel piatto

L’iniziativa per derrate alimentari sa-ne, prodotte nel rispetto dell’ambiente ein modo equo (detta anche “iniziativa peralimenti equi”) è stata lanciata nel 2014 ein poco tempo ha raccolto 105 mila firmevalide. Suggerisce innegabilmente soluzio-ni auspicabili ai grandi problemi della no-stra agricoltura, in modo particolare af-frontando la concorrenza sleale e perni-ciosa ch’essa subisce con importazioni dialimenti prodotti in condizioni ecologichee sociali intollerabili e disastrose, che per-mettono costi irrisori e non confrontabili aquelli svizzeri. Gli esempi contraddittorisono purtroppo numerosi. In Svizzera nonsi possono allevare polli in batteria, si pos-sono però importare da vari paesi europeile uova che provengono da quel modobarbaro di allevamento. Abbondiamonell’importazione di pomodori o fragoleraccolte nei paesi del Sud in condizioni disemi-schiavitù, perlopiù sulla pelle dei de-testati immigrati. Quotidianamente venia-mo a conoscenza di effetti nefasti di alcunipesticidi sull’ecosistema o sulla salute dichi li usa, spesso costretti, senza offrire lo-ro alternative accettabili e naturali, cheesistono. Effetti che ci troviamo nel piatto,a nostra insaputa, poiché le regole in ma-teria di etichettatura sono lacunose, inparticolar modo sui modi di produzione oper l’abile camuffamento del luogo di pro-venienza, che susciterebbe perlomenodubbi.

proposte ambiziose ma che tutticondividono

L’iniziativa “per alimenti equi” propo-ne quindi di imporre ai prodotti agricoliimportati regole chiare: che le derrate ali-mentari siano di buona qualità e sicure,

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prodotte nel rispetto dell’ambiente e dellerisorse, degli animali; che quelle importateo altamente trasformate, rispettino le stes-se esigenze; che si privilegino comunque iprodotti provenienti dal commercio equo,che rispetta contadini e ambiente; che siprovveda affinché le ripercussioni negati-ve del trasporto e del deposito di derratealimentari e alimenti per animali sull’am-biente e sul clima siano ridotte.

Proposte ambiziose, si dirà; ma chi deiconsumatori responsabili non le vorrebbeattuate? Con quali mezzi? Suggerisce l’ini-ziativa: con prescrizioni varie sull’autoriz-zazione, con dichiarazioni sul modo diproduzione, con contingenti doganali,graduando dazi all’importazione, con con-venzioni vincolanti con il settore alimenta-re (importatori, commercio al dettaglio),promovendo la produzione regionale estagionale, limitando lo spreco delle derra-te alimentari. Mezzi ovvii: severi controlli,barriere doganali, decisa preferenza loca-le, scelta sociale e ambientale, tenendoquindi conto dei modi di produzione, dellanatura, dell’origine e del rispetto dell’uo-mo.

Buono lo scopo complessi i mezziBuono lo scopo, si deve ammettere. A

cominciare dal Consiglio federale. Irreali-stici i mezzi, aggiunge subito, facendo ecoagli ambienti economici. Ci sono le soliteimmancabili obiezioni quando si tratta diintervenire, regolamentare, controllare:apparato burocratico enorme (bisogne-rebbe controllare anche all’estero), costiche si ripercuoteranno sui prezzi al consu-mo in un paese che ha già i prezzi più ele-vati rispetto all’Europa, indebolimentodella competitività nell’industria agroali-mentare con il rischio di perdita di posti dilavoro. Ci sono obiezioni più specifiche: lascelta dei consumatori tenderebbe a re-stringersi con le nuove prescrizioni; com-prometteremmo gli accordi internazionali

(qui, singolarmente, ci si preoccupa degliaccordi sul commercio dei prodotti agricolicon l’Unione europea o l’Organizzazionemondiale del commercio); creeremmodanni al commercio al dettaglio e agliagricoltori, sia incrementando ancora ilcommercio di frontiera, sia perché equipa-rando con le esigenze imposte dall’iniziati-va prodotti esteri e nazionali, i produttorisvizzeri non potrebbero più far valere laloro “svizzeritudine” (tradotto: mantenia-mo il peggio, così possiamo opporgli il no-stro preteso meglio).

poter avere la prova del noveAlcune di queste obiezioni hanno un

fondamento. L’iniziativa genera un costo efinirà per chiamare i consumatori (o i con-tribuenti) alla cassa. È l’impossibilità ditrarre subito un bilancio economico-socia-le che le taglia le gambe. Alle iniziativemanca sempre la prova del nove. Tradu-ciamo in una domanda: quel maggior co-sto che certamente si genererà per otte-nere quegli obiettivi ritenuti da tutti positi-vi (privilegiare la qualità e il benesseredell’ambiente, degli umani e degli animali,di tutto il nostro tessuto agricolo che haanche la funzione di salvaguardare il no-stro territorio, superare le logiche che sipreoccupano solo del profitto a breve ter-mine) siamo pronti a pagarlo, convinti chesi ricupererà comunque in termini di quali-tà di vita, di sicurezza alimentare, di costisanitari, di protezione dell’ambiente, diagricoltura di prossimità e di posti di lavo-ro? Chi riesce a darsi una risposta a questadomanda molto probabilmente saprà co-me votare.

un’agricoltura tutta nostra e tuttasana

Dopo aver plebiscitata in votazionepopolare la “sicurezza alimentare”, eccoche si vuol fare un ulteriore passo propo-nendo la “sovranità alimentare”, specifi-

cando che “l’agricoltura riguarda noi tut-ti”. La nozione di sovranità alimentare fulanciata più di venti anni fa dal movimen-to “Via Campesina” durante la Conferen-za mondiale sull’alimentazione. Vuol dire,in sostanza, che un popolo ha diritto didefinire la propria politica agricola e ali-mentare, senza nuocere agli altri. La no-zione è accompagnata da rivendicazionispecifiche.

Nel caso dell’iniziativa sono espressenel primo articolo: la Confederazione pro-muove un’agricoltura contadina indigena,rimunerativa e diversificata, che forniscaderrate alimentari sane e confacenti alleaspettative sociali ed ecologiche della po-polazione. Quindi, politica agricola cheprivilegi: le piccole medie aziende e l’au-mento degli occupati nel settore; la diver-sificazione, l’approvvigionamento regio-nale o di prossimità, il giusto salario per icontadini, armonizzato a livello federale;la trasparenza del mercato per prezzi equiin ogni filiera produttiva; la proibizione deisussidi all’esportazione; il prelevamento didazi all’importazione (o anche il divieto diimportazione) sulle derrate che non rispet-tano le esigenze svizzere dello svilupposostenibile; il rifiuto categorico degli orga-nismi geneticamente modificati in agricol-tura.

Consiglio federale e Parlamento ri-spondono: la nostra politica agricola è giàorientata in quel senso, vogliamo applica-re quegli stessi criteri, l’iniziativa è quindisuperflua. E poi finirebbe per accrescere ladifferenza dei prezzi delle materie primeagricole e delle derrate alimentari con altripaesi, indebolendo la competitività delsettore agricolo e agroalimentare svizzero,generando grossi problemi e gravi oneriper il commercio, i consumatori, il turismo,la ristorazione.

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socIetÀ

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socIetÀ

anche in questa edizione estiva pubblichiamovolentieri le esperienze positive dei consumatori alristorante o al bar riferite all’offerta di acqua delrubinetto che purtroppo, da noi, non è ancoraconsuetudine servire senza esplicita richiesta.sarebbe invece un gesto di ospitalità e cortesia versoindigeni e turisti.

acqua del rubinettoanche al ristorante!

Irlanda “Cara BdS, quest’anno siamopartiti alla scoperta dell’Irlanda.Tra le molte cose abbiamo an-che apprezzato la bella abitudi-ne di accogliere i clienti al risto-rante con bottiglie e caraffed’acqua fresca riempite finoall’orlo (magari anche con duefoglie di menta). Un’abitudineche ci farebbe piacere ritrovareanche da noi!” (P.M. email)

ItalIa“Siamo a Napoli - ci scriveF.S. - facciamo pausa in unbar per una bibita fresca.Con sorpresa, con la bibitaci portano anche un belbicchiere di acqua del rubi-netto senza averla richie-sta. E, a dire il vero, ci sta-va proprio in una giornatacalda estiva! Naturalmenteil bicchiere d’acqua non èmai mancato con il caffè”.Sempre F.S. segnala anchela positiva esperienza in unbar a Lugano, il bicchiered’acqua (non richiestoesplicitamente) insieme alcappuccino. Evviva!

continuazione dalla pagina precedente

alla ricerca di una sovranità… già perdutaCome ogni iniziativa, anche questa contiene parte di veri-

tà, di critica indiretta alla situazione attuale, di buoni propositi.Potremmo esemplificare. In Svizzera si pratica un’agricolturaintensiva, produttivistica, che pretende abbondanza di conci-mi chimici, di foraggi importati, di pesticidi: lo esigono sia ilterritorio agricolo esiguo (sempre più sottratto da urbanizza-zione e cementificazione), sia una questione economica di re-sa massima per contenere costi e prezzi. È però un sistemache contribuisce in maniera drastica alla diminuzione dellabiodiversità e all’inquinamento del suolo e delle acque. Loconferma lo stesso Consiglio federale in un suo recente rap-porto (risposta al postulato Betschy): purtroppo dal 2000 nonci sono stati miglioramenti significativi in questo campo e an-drà sempre peggio se non si interviene, soprattutto nei canto-ni della Svizzera centrale e orientale. Poi ci sono le assurditàper niente “sovrane”: il 71% degli alimenti per il pollame pro-viene dall’estero, come il 55% di quello per suini e bovini. Intotale, queste importazioni equivalgono a più di 200 mila et-tari “stranieri” di colture (spesso tolte alla foresta tropicale),due terzi delle superfici coltivate in Svizzera. Stessa dipenden-za per l’orticoltura: l’espressione “agricoltura di prossimità”elude ad esempio l’apporto massiccio di petrolio necessarioper produrre insalate o pomodori o altri prodotti nei periodifreddi. Si è calcolato che i prodotti importati dal Sud richiedo-no quattro volte meno energia fossile, trasporti compresi. Unesperto in materia (Rudolf Strahm, sul “Tagesanzeiger”) ha ri-levato che queste importazioni (cui ricorrono massicciamenteMigros e Coop, pur promovendo egregiamente programmipiù costosi di prossimità regionale) eviterebbero di dover chia-mare operai agricoli a buon mercato, che mancano in Svizze-ra, principalmente dal Portogallo o dalla Polonia. È possibile lasovranità prospettata?

se con la sovranità si scuotesse almeno la responsabilità

Bisognerebbe concludere che l’iniziativa, lodevole per lesue richieste, anche rispetto ad una maggior coerenza rispettoagli obiettivi indicati dalla politica agricola, riesce a interro-garci su una situazione assurda. L’agricoltura svizzera producemolto, persino troppo rispetto alle sue basi naturali disponibili(e infatti deve ricorrere per oltre due terzi a superfici coltiva-te… all’estero); sono il modo d’uso di queste sue stesse basinaturali che, come ammette il rapporto citato del Consiglio fe-derale, rischia di metterle in grave pericolo. La sovranità è diqualità non di quantità. Come attuarla? Le proposte di attua-zione cozzano contro realtà che si possono esprimere con altriinterrogativi inevitabili: quanto è possibile perseguire oggi-giorno una sovranità alimentare solo qualitativa; quanto èpossibile senza condizionare diversificazione e libertà di scelta,senza accettare un conseguente aumento di costi e di prezzise si vuol agire coerentemente, senza mettersi in combuttacon organizzazioni e altri stati per scambi o accordi già sotto-scritti provocando facili ritorsioni?

L’iniziativa, al di là di tutto questo, vuole però chiaramen-te privilegiare la gestione dei sistemi naturali piuttosto che illoro unico e autodistruttivo sfruttamento: almeno questoobiettivo, anche nell’interesse delle generazioni future, do-vremmo salvare e far di tutto, come consumatori, nelle nostrescelte non solo alimentari, di perseguire e attuare. È la sovra-nità della natura, quella che riesce a frenare le prevaricazionisempre nocive dell’economia o l’irresponsabilità nel nostromodo di consumare anche i prodotti alimentari.

lugano

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vIaggI e vacanze

Quali sono i nostri diritticomepasseggeri aerei?secondo un recente studio condotto dalla società airhelp, la maggioranza dei cittadini europei non è a conoscenzadella normativa europea che tutela i diritti dei passeggeri aerei. per questo motivo in molti non fanno valere i propridiritti in occasione, per esempio, di ritardi, cancellazioni di voli o negato imbarco. non se ne lamentano di certo lecompagnie aeree, che si calcola risparmino oltre 5 miliardi di euro all’anno in europa per mancate richieste dirimborsi da parte dei passeggeri. la normativa europea ce 261tutela anche i passeggeri svizzeri.

Sarebbe addirittura l’85% dellapopolazione europea a non esse-re al corrente dei propri diritti dipasseggeri aerei. Questo almeno

è quanto emerge da un sondaggio con-dotto da AirHelp, società che si occupa diassistere i passeggeri aerei.

Il fatto di non essere a conoscenzadelle pratiche di risarcimento che le com-pagnie aeree sono tenute a rispettare gio-ca ovviamente a tutto svantaggio dei con-sumatori/passeggeri, che rinunciano sen-za neanche rendersene conto a una partedei loro diritti. Se a questo si aggiunge ilfatto che molte compagnie aeree fannospesso orecchie da mercante di fronte a ri-chieste, anche legittime, dei passeggeri,sperando che questi ultimi alla fine lascinoperdere, ecco che il quadro non è dei piùallegri.

Ma quali sono i casi più frequenti neiquali è possibile chiedere un risarcimentoo altre forme di compensazione?

negato imbarco (denied boarding)Chi si vede negato l’imbarco su un

volo contro la propria volontà, ha dirittoad assistenza e anche a un risarcimento.Generalmente i passeggeri devono poterscegliere fra rimborso del prezzo del bi-glietto e volo alternativo.

Per quanto concerne il risarcimento,ammonta a 250€ per voli di distanza finoa 1’500 km, a 400€ per voli di distanzacompresa fra 1’500 e 3’500 km e infine a600€ per voli di distanza superiore ai3’500 km.

Deve essere però chiaro che la com-pagnia aerea non è invece tenuta a risarci-re i passeggeri che hanno effettuato in ri-tardo il check-in o hanno raggiunto tardi ilgate o quelli che non dispongono dei ne-cessari documenti di viaggio. Altri motivilegittimi per negare l’imbarco possonoinoltre essere addotti.

cancellazione del voloGeneralmente, se un volo viene can-

cellato, i passeggeri hanno diritto sia a un

risarcimento che ad altre forme di assi-stenza. La compagnia aerea deve innanzi-tutto dare la possibilità di scegliere tra ilrimborso del biglietto o un’altra forma ditrasporto fino alla destinazione finale.Inoltre, deve provvedere a pasti e bevan-de adeguati ai tempi di attesa. In caso divolo rimandato al giorno successivo, lacompagnia deve anche organizzare unasistemazione in albergo (inclusi i trasferi-menti) e devono essere offerti servizi di te-lecomunicazione.

Lo schema di risarcimento è il medesi-mo di quello per il negato imbarco (250€,

In ogni caso, le circostanze ecceziona-li non tolgono le compagnie aeree dall’ob-bligo di fornire assistenza ai passeggeri.

lunghi ritardiA seconda della distanza del volo, un

ritardo di 2, 3 o 4 ore può dare ai passeg-geri il diritto a determinate forme di assi-stenza. In caso di ritardi prolungati lacompagnia aerea deve provvedere a pastie bevande, adeguati ai tempi di attesa.

Se il ritardo è pari o superiore a 5 oree il passeggero decide di rinunciare all’im-barco o al proseguimento del volo, la

400€ o 600€ a dipendenza della distanzadel volo) ma esistono diverse deroghe aldiritto di risarcimento. In particolare, se lacancellazione viene comunicata al passeg-gero con almeno 14 giorni di anticipo dal-la data della partenza, il diritto alla com-pensazione pecuniaria decade.

La compagnia aerea non è tenuta arimborsare alcunché anche nei casi in cuidimostra che la cancellazione è stata do-vuta a circostanze eccezionali. Fanno par-te delle circostanze eccezionali gli scioperi,le condizione atmosferiche avverse, i mo-tivi politici (disordini, attacchi terroristici), icasi di malattia di un membro dell’equi-paggio o di un passeggero e i motivi aero-portuali (restrizioni aeroportuali di varianatura come lunghe code ai controlli di si-curezza).

compagnia aerea deve rimborsare per in-tero il prezzo del biglietto.

come presentare reclami?La prima cosa da fare è ovviamente

rivolgersi direttamente alla compagnia ae-rea. Meglio per email, in modo da avereuna traccia scritta dello scambio.

In caso di mancata risposta o di rispo-sta ritenuta non soddisfacente, insommase ritenete che i vostri diritti di passeggerosiano stati lesi, potete presentare reclamoall'Ufficio federale dell’aviazione civile(UFAC), anche tramite il modulo che sipuò compilare sul suo sito internet:www.bazl.admin.ch.

Sul sito dell’UFAC si trovano ancheutili informazioni sui diritti di passeggeriaerei.

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vIaggI e vacanze

sì viaggiare... cresce la domandadi un turismo sostenibile

“L’esempio più recente dell’impegno del nostro settore verso la sostenibilità è TicinoTicket – risponde Elia Frapolli – il biglietto che permette ai turisti che pernottano in unalbergo, ostello o campeggio di muoversi liberamente su tutti i mezzi pubblici delCantone. Claudio Zali, direttore del Dipartimento del Territorio, ha sottolineato il fattoche questa iniziativa permette al nostro Cantone di profilarsi come destinazione sensi-bile al tema. Il progetto ha saputo coinvolgere, con successo, numerosi attori diversiall’interno di un territorio esteso: due Dipartimenti cantonali (il Dipartimento delle fi-nanze e dell’economia e il Dipartimento del Territorio), dodici aziende di trasporto,cinque organizzazioni turistiche, tre associazioni di categoria e quattro partner tra cuile FFS. Con le Ferrovie Federali Svizzere, inoltre, lavoriamo da molto tempo conl’obiettivo di incentivare a visitare il Ticino con i mezzi pubblici. L’ultima iniziativa lan-ciata è stata “On Board Concierge Service”, la consulenza personalizzata offerta aituristi in viaggio sui treni diretti al Sud delle Alpi. Da menzionare, anche, la campagna “Ritorno alla natura” che stiamo portandoavanti da due anni con Svizzera Turismo. I temi su cui facciamo leva sono proprioquelli della riscoperta delle nostre aree verdi e degli stili di vita autentici che caratteriz-zano soprattutto le nostre regioni periferiche. Infine, la sostenibilità è stata al centroanche dell’operato dell’Hospitality manager, figura di riferimento per il settore alber-ghiero ticinese. All’interno delle sue consulenze, ha aiutato diversi hotel ad implemen-tare nuove strategie di marketing e comunicazione posizionando gli alberghi versomercati sensibili alle tematiche “green” proponendo ad esempio, anche attraverso isussidi, l’installazione delle colonnine elettriche”.

Il turismo muove grandi masse di persone e conesse somme di denaro di svariati miliardi; bastipensare che è la principale attività economica delglobo. come consumatori siamo invogliati daproposte e offerte di tutti i tipi e per ogni dove.dobbiamo però renderci conto che c’è modo emodo di viaggiare ed essere turisti perché, anchein quest’ambito, le nostre scelte possono avereimpatti diversi - a volte devastanti - nei luoghi didestinazione, soprattutto nei paesi più poveri. perviaggiare in modo sostenibile cosa possiamofare? ecco qualche dritta.

Sotto la rubrica Consumi nel mon-do della precedente edizione dellaBdS, si parlava di turismo sosteni-bile e l’articolista così ha concluso:

“La nostra scelta su come e dove spende-re le nostre vacanze ha una grande rile-vanza. Abbiamo la possibilità di sceglierese contribuire a un’economia del turismopiù sostenibile e locale o se alimentaregrandi multinazionali favorendo un siste-ma che centralizza le risorse lasciando lezone rurali ancora più povere”. Di fattoun numero sempre più alto di turisti si di-mostra sensibile agli impatti ambientali esociali e le offerte di “viaggi sostenibili”da parte di agenzie aumentano di anno inanno.

Ma come definire il turismo sostenibi-le? Secondo l’Organizzazione mondialedel turismo (OMT): “I prodotti turistici so-stenibili sono quelli che agiscono in armo-nia con l’ambiente, la comunità e le cultu-re locali, in modo tale che essi siano i be-neficiari e non le vittime dello sviluppo tu-ristico”. Ed analogamente l’Associazioneitaliana Turismo responsabile (AITR) defi-nisce il turismo responsabile come “il turi-smo attuato secondo principi di giustiziasociale ed economica e nel pieno rispettodell’ambiente e delle culture. Il turismo re-sponsabile riconosce la centralità della co-munità locale ospitante e il suo diritto adessere protagonista nello sviluppo turisticosostenibile e socialmente responsabile delproprio territorio. Opera favorendo la po-sitiva interazione tra industria del turismo,comunità locali e viaggiatori”. Per attuarequesti obiettivi occorre sensibilizzare tuttele parti, dall’utente all’agente di viaggiopassando attraverso le comunità locali.

Come consumatori siamo solo unodegli anelli della catena ma non certamen-

te il meno importante: possiamo infattideterminarne l’intreccio creando la do-manda e indirizzandone lo sviluppo. Eccoquindi che anche in questo settore le no-stre singole scelte possono essere determi-nanti. E quando prepariamo le valigie nondimentichiamo a casa la curiosità di incon-trare e conoscere culture diverse, rispet-tandole; il desiderio di limitare l’impattoambientale generato dalla nostra vacanza

e quello di far sì che l’esperienza sia arric-chente non solo per noi ma anche per chici ospita.

per maggiori informazioni:la scheda Per un turismo sostenibile

(che potete scaricare dal sito www.acsi.ch)sulla quale si trovano molti utili riferimenti;

www.bafu.admin.chwww.aitr.org

cosa si fa in ticinocosa si fa in ticino per promuovere un turismo “sostenibile”? lo abbiamochiesto a elia frapolli, direttore di ticino turismo

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varIeLa borsa della spesa

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Ogni giorno la popolazione mondiale au-menta di oltre 200'000 unità. La terra anostra disposizione invece è sempre la

stessa. Produrre cibo diventerà in futuro ancor piùuna priorità. Non solo perché dovremo produrredi più (e ridurre gli sprechi), ma anche perché acausa del cambiamento climatico avremo menoterre coltivabili a disposizione.

Gli orti urbani sono nati qualche anno fa co-me sfida per aumentare la produzione a chilome-tro zero o rilanciare aree urbane in crisi economi-ca con alto tasso di disoccupati. Uno degli esempipiù famosi sono i giardini e orti pubblici di Detroit.Una città che a seguito della perdita di grande in-dustrie automobilistiche è caduta in declino. Alcu-ne associazioni locali hanno quindi deciso di rilan-ciare l’attività economica ripartendo dalla coltiva-zione delle terre pubbliche creando lavoro e unaproduzione agricola sostenibile.

Gli esempi di queste attività sono anche nu-merosi alle nostre latitudini. Nella vicina Italia al-cuni comuni assegnano regolarmente lotti di ter-reno pubblico a famiglie che desiderano coltivareun proprio orto. Ad Udine ad esempio vengonoassegnati i lotti pubblici tramite un sistema dipunteggio che favorisce le famiglie numerose, glianziani, le famiglie a basso reddito e i progetti checoinvolgono residenti in assistenza. Per i lotti diterra assegnati viene richiesto unicamente il pa-gamento di un canone forfettario minimo (50franchi circa all’anno per concessione).

Anche in Ticino esistono già diversi progettidi orti urbani. Nel 2017 un sondaggio dell’Offici-na del paesaggio aveva lanciato il dibattito sullapossibilità di lanciare un progetto di orti urbaninella città sul Ceresio che suscitò grande entusia-smo. A Chiasso gli orti condivisi sono una realtà disuccesso da diversi anni. Si tratta ancora di unarealtà poco sviluppata, ma il potenziale è enormese pensiamo a quanti piccoli appezzamenti di ter-ra pubblici e privati potrebbero essere sfruttati sulnostro territorio.

Perché non istituire in Ticino un progettocantonale di concessioni di appezzamenti pubbli-ci, che tramite un sistema di punteggio che favo-risca le persone più bisognose, permetta di asse-gnare orti urbani per creare lavoro e aumentare laproduzione locale di frutta e verdura? Sarebbeuna politica lungimirante per unire promozioneeconomica e sostenibilità ambientale. Come di-mostrano infatti i tanti esempi di successo nelmondo, gli orti urbani migliorano il nostro impat-to sull’ambiente e sono una soluzione intelligentee sostenibile per dare un’opportunità alle tantepersone disposte a coltivare un pezzo di terra perprodurre frutta e verdura. Il tutto coltivato rigoro-samente nei nostri centri urbani a chilometro zeroe in maniera biologica.

MARCO BATTAGLIA

[email protected]

orti urbani: perché non creareun progetto cantonale?

La casa“un posto davvero pericoloso”per i bambini

La metà degli incidenti dovuti a prodotti chimici riguarda ibambini. Nel 2015 Tox Info Suisse ha registrato oltre 5400casi di intossicazioni di bambini con prodotti di uso domesti-co; le vittime più frequenti avevano un’età compresa tra 1 e4 anni. Medicamenti, prodotti chimici, e tutto ciò che i bam-bini non devono toccare devono essere conservati fuori dal-la loro portata. Occorre però che anche i bambini siano sen-sibilizzati sui pericoli che esistono attorno a loro. Il nuovo li-bro illustrato dell’UFSP (Ufficio federale della sanità pubbli-ca), “Un posto davvero pericoloso. Attenti ai veleni!”, vuole

indicare questi pericoli in svariate situazioni (e con scene anche divertenti) lun-go il percorso casa-scuola. Il libro è disponibile in italiano (Edizioni Casagrande), francese (Editions Ros-solis) e tedesco (Atlantis Verlag) e può essere ordinato sui siti delle case edi-trici o in libreria (prezzo indicativo fr. 24,90).

cosa fare in caso di intossicazione?Una manipolazione scorretta dei prodotti chimici può provocare intossicazio-ni. Per simili casi, Tox Info Suisse ha istituito il numero telefonico di emergen-za 145, attivo 24 ore su 24 (per chiamate dall’estero: 0041 44 251 51 51).

ombudsman: ora anche per le vertenzerelative a contratti ipotecariIn caso di divergenze d’opinione con un assicuratore in relazione a un contrat-to di mutuo ipotecario per abitazioni in proprietà ad uso proprio, coloro chedesiderano un consiglio possono rivolgersi all’Ombudsman dell’assicurazioneprivata e della Suva. Quest’ultimo ha infatti esteso la sua competenza anche aquesto tipo di vertenze.L’Ufficio dell’Ombudsman dell’assicurazione privata e della Suva (che esiste inSvizzera dal 1972) evade annualmente circa 3500 richieste e reclami, ed è laprima volta che nell’ambito della sua attività gratuita di mediazione è inseritoun settore al di fuori del diritto amministrativo. Ombudsman dell’assicurazione privata e della Suva per la Svizzera italianaAvv. Carlo Luigi Caimi091 967 17 83; [email protected]

piante vive come souvenir dallevacanze? potrebbe costare caroSi parte, valigie pronte e perché no anche un po’ di frutta o qualche prodottovegetale. Per chi sta pensando proprio questo, l’UFAG (Ufficio federale del-l’agricoltura) ha emanato un’avvertenza: all'arrivo in alcuni Paesi i viaggiatoripossono essere sottoposti a controlli molto severi riguardo ai prodotti vegetaliche si portano appresso e spesso possono essere confiscati. Ma soprattutto at-tenzione anche al rientro in Patria: evitate di mettere in valigia piante, semi oaltre parti di vegetali. L'importazione di piante da un Paese terzo infatti è rego-lata da precise disposizioni fitosanitarie. Ciò implica un controllo obbligatorio almomento dell'importazione, se non persino un divieto d'importazione. Da sot-tolineare anche che numerose piante (più di 25 000 specie in tutto) sottostan-no alle direttive della Convenzione sul commercio internazionale delle specie difauna e di flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES): esse possono essereintrodotte in Svizzera unicamente con un'autorizzazione del Paese esportatore(vedi www.cites.ch).Maggiori informazioni sul sito www.serviziofito.ch.

consumI

nel mondo

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acsILa borsa della spesa

5.2018 30

questi test sono a disposizione presso il segretariato acsI

la borsa della spesaTosaerba Giu. 18E-reader Mag. 18Creme anticellulite Mag. 18Yogurt al caffè Mar. 18Yogurt alla fragola Gen. 18Bagnischiuma Dic. 17Caricatori solari Nov. 17Altoparlanti portatili bluetooth Set. 17Creme solari Ago. 17Succo d’arancia Giu. 17Smartphone - app. foto Mag. 17Dentifrici sbiancanti Mar. 17Giacche imbottite Gen. 17Epilatori a luce pulsata Dic. 16Miele e pesticidi Nov. 16Macchine per cucire Set. 16Salviettine antiscoloramento Set. 16Bevande alla frutta per bimbi Ago. 16Pulitori a vapore Giu. 16Crocchette per cani Mag. 16

frc-mieux choisir, losannaWattmetro Mag. 18Aloe vera Mag. 18Aspirapolveri Mar. 18Purea di mele Feb. 18Oli essenziali Dic. 17Panettoni Dic. 17Vaniglia (baccelli) Ott. 17Calze sport Lug. 17Biciclette elettriche Mag. 17Carta da cucina Apr. 17

consulenza giuridica acsIle tariffeIl servizio di consulenza giuridica è ri-servato esclusivamente ai soci. Le prestazioni dell’avvocata sono fattu-rate con 3 forfait distinti, stabiliti se-condo il valore della vertenza. Le tariffesono annunciate al momento della pre-sa a carico e dopo una prima consulen-za da parte delle consulenti del servizioInfoconsumi. La consulenza dell’avvocata non con-templa in nessun caso il patrocinio di-nanzi ai Tribunali.� fr. 50.– per un contenzioso di valoreinferiore a fr. 500

� fr. 150.– per un contenzioso di valoretra fr. 500 e fr. 2’500

� fr. 250.– per un contenzioso di valoresuperiore a fr. 2’500.

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I prossimi appuntamenti del caffè riparazione

� Sabato 8 settembre, dalle 10.00 alle 17.00, c/o Alcavalli, via cantonale 61 a Cavi-gliano (elettrodomestici e computer).

� Giovedì 13 settembre e sabato 1 dicembre, dalle 13.30 alle 19.30, c/o BianchiTec-no, via alle Pezze / Stabile Arca, Tesserete (elettrodomestici, informatica).

� Sabato 15 settembre - 10 novembre, dalle 11 alle 17, c/o Mercatino dell’usato,Capannone, via Ceresio 25 a Pregassona (elettronica e piccoli elettrodomestici).

� Venerdì 28 settembre, dalle 9 alle 13, Mercato del venerdì, Corso San Gottardo,Chiasso (elettrodomestici).

� Sabato 29 settembre, dalle 11 alle 15, Piazza Brocchi, Montagnola (nell’ambitodella Giornata dell’ambiente) (elettrodomesticie elettronica).

� Mercoledì 3 ottobre, dalle 14.00 alle 18.00, Ostello, In Trancera 11 a Cresciano(elettrodomestici).

� Sabato 6 ottobre, dalle 13.00 alle 17.00, Bar Vignabella, via Casate a Novazzano(elettrodomestici, elettronica).

Anche quest’anno il Comune di Cugnasco-Gerra ha organizzato (in collaborazionecon l’ACSI) alcuni appuntamenti di Caffè Riparazione per i propri residenti e in con-comitanza con la raccolta di oggetti ingombranti. Il prossimo sarà giovedì 20 settem-bre, Piazza del Centro (di fronte alla Chiesa).

chiude il mercatino acsI di locarnocome preannunciato, il mercatino di locarno cesserà la sua attività

a fine ottobre. chi non ha ancora ritirato il ricavato della propriamerce venduta lo può chiedere prima della chiusura.

come consuetudine il mercatino resterà chiuso durante le vacanze scolastiche estive.

da settembre a ottobre gli orari d’apertura saranno i seguenti: martedì 9.00-11.00 e mercoledì 14.00-17.00.

due cassonetti firmati acsIper il progetto “guardacheroBa”

L’ACSI ha così voluto sostenere il progetto del Centrodiurno giovani Treebù di Chiasso avviato lo scorso anno(vedi BdS 4.17). I cassonetti servono a raccogliere abitiusati (ma ancora in buono stato) per ragazzi e giovani,che poi faranno parte di un guardaroba permanente alle-stito presso la sede del Centro, in via Puccini. Un guarda-roba “speciale” dove chiunque potrà portare o prenderevestiti per ragazzi per pochi franchi. Un progetto questoche, insieme all’altro promosso dal Centro, “Gira l’arma-dio” (itinerante), vuole essere una concreta occasione peril riuso e la lotta contro lo spreco.

l’acsI sostiene la raccolta di firme per l’iniziativa “sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescentidalla pubblicità del tabacco”.Lanciata dalle maggiori organizzazioni sanitarie svizzere, l’iniziativa popolare federale“Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco” hal’obiettivo di proteggerli dalla pubblicità per il tabacco che - per evidenti ragioni - si ri-volge sempre più sovente proprio alle giovani generazioni. La maggior parte dei fuma-tori inizia a consumare tabacco già in giovane età e si sa che quanto prima si inizia tan-to più difficile è smettere. La pubblicità per il tabacco riveste un ruolo centrale in questocontesto. Per informazioni e per scaricare i formulari da sottoscrivere: www.fanciullisenzatabacco.ch

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locarno via Castelrotto 20 077 414 81 39 martedì e venerdì 9–11 mercoledì (solo vendita) 14–17.30 giovedì 14–17.30 chiuso durante le vacanze scolastiche.

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Nel Mercatino dell’usato ACSI a Locarno sitrova abbigliamento per bambini a prezzicontenuti e in ottimo stato, indumenti edequipaggiamento sportivo, carrozzelle,passeggini, biciclette, monopattini, lettini,seggioloni, ecc. Il mercatino chiuderà a fine ottobre.

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Il sistema britannico

In Gran Bretagna è stata messa apunto una segnaletica basata suicolori del semaforo. Il calcolo ba-sato sui 100g rende il confrontopiù semplice, ma solo per le por-zioni piccole. Il sistema non tieneconto delle componenti che ser-vono all’organismo. Evidenzia laquantità di ingredienti “negativi”per la salute, ma non quella degliingredienti “positivi”.

Il sistema dei produttori

Cinque grandi produttori propon-gono un sistema per porzione cherende visibili grassi, acidi grassisaturi, zuccheri e sale. Questa se-gnaletica impone al cliente unaperfetta conoscenza dei calcoliproporzionali perché ognuno de-finisce le dimensioni della propriaporzione. Il contenuto di fibre,zuccheri e grassi naturali non ètenuto in considerazione.

Il sistema francese

La Francia ha sviluppato un siste-ma simile all’etichetta energeticasu una scala di cinque colori,chiamato “NutriScore”. La valuta-zione tiene conto della presenzadi ingredienti dei quali si dovreb-be ridurre il consumo e di ingre-dienti il cui consumo andrebbeinvece generalmente aumentato.Il calcolo si basa sui 100g per fa-cilitare il confronto.