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Dipartimento federale dell'interno DFI
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV
Bollettino Radar ottobre 2018 (28.9 – 01.11.2018)
Scopo del Bollettino Radar:
Il Bollettino Radar valuta e raccoglie le informazioni rilevanti per la Svizzera sulla situazione internazionale e sulla
diffusione delle più importanti epizoozie e malattie animali. Ciò permette di riconoscere precocemente e
comunicare i possibili rischi per il Paese. Il Bollettino Radar è pubblicato con cadenza mensile. Nota: in presenza
di un caso di epizoozia o di minaccia incombente per la Svizzera si ricorre ai canali di comunicazione consolidati
per la gestione degli eventi all’interno del Servizio veterinario svizzero.
Fonti consultate: ADNS, AHO, USAV, Defra, PAFF Committee, FLI, Healthmap, MediSYS, OIE, ProMED,
DISCONTOOLS, EFSA e altre.
Definizione dei simboli semaforici:
Rischio elevato che l’epizoozia/la malattia animale si manifesti in Svizzera, oppure manifestazione già in corso. Vengono adottate misure concrete per proteggere gli effettivi svizzeri.
Rischio medio che l’epizoozia/la malattia animale si manifesti in Svizzera. È opportuno prestare maggiore attenzione. A seconda della situazione vengono adottate misure per proteggere gli effettivi svizzeri.
Rischio ridotto che l’epizoozia/la malattia animale si manifesti in Svizzera. La situazione è tuttavia anomala e va tenuta sotto controllo. Non sono ancora necessarie misure per proteggere gli effettivi svizzeri.
2
mesi
1
mese
Att
. Nuove notifiche
PSA
Peste suina africana (PSA): ulteriori casi in Belgio, Bulgaria, Ungheria, Romania, Polonia, Stati baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), Ucraina, Russia, Moldova e Cina.
BT Malattia della lingua blu (BT): BTV-8: ulteriori casi in Svizzera e Francia, BTV-4: casi in Italia, Spagna, Portogallo e Cipro, BTV-1 e BTV-3: casi in Italia; BTV-16: un caso in Grecia.
HPAI Influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nel pollame domestico: HPAI H5N8 in Bulgaria, H5 in Russia
WNF Febbre del Nilo occidentale (WNF): ulteriori casi nei cavalli e negli uccelli in Italia, Ungheria, Francia, Spagna, Grecia, Germania, Portogallo, Turchia, Bulgaria e Slovenia.
Notifiche sintetiche e e aggiornamento delle notifiche del Bollettino Radar di settembre 2018
PPR Peste dei piccoli ruminanti (PPR): situazione in Bulgaria e Turchia.
Piccolo coleottero dell’alveare
Piccolo coleottero dell’alveare: nessun nuovo caso nell’ultimo mese in Italia.
AE Afta epizootica (AE): nuovi focolai nel nord dell’Algeria.
LSD Lumpy skin disease (LSD): situazione in Turchia.
– ND Malattia di Newcastle (ND): nuovo caso in Svezia.
-- -- BSE Encefalopatia spongiforme bovina (BSE): un caso in Scozia.
-- -- Rabbia Rabbia: un caso in un pipistrello in Gran Bretagna e in una volpe in Lituania.
Analisi di esclusione di epizoozie altamente contagiose in Svizzera
Programma di riconoscimento precoce della peste suina africana nei cinghiali in Svizzera
Malattia Peste suina africana (PSA): Belgio, Bulgaria, Ungheria, Romania, Polonia,
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Stati baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), Ucraina, Russia, Moldova e Cina
Situazione
Immagine PSA: Casi di PSA nei suini domestici e nei cinghiali notificati nell’ADNS dal 1° al 29 ottobre 2018.
Le zone attualmente interessate dalla decisione di esecuzione 2014/709/UE sono mostrate qui.
Cinghiali
Dal 1° ottobre 2018 sono stati notificati all’ADSN nell’UE 249 casi di PSA (con 351 cinghiali colpiti): Polonia 86
(88), Lituania 49 (58), Belgio 42 (94), Lettonia 35 (39), Romania 25 (60), Ungheria 8 (8), Estonia 2 (2) e
Bulgaria 2 (2) (stato: 29.10.2018).
Secondo l’AFSCA, al 1° novembre 2018 il numero dei casi di PSA in Belgio si attesta a 155. La maggior parte
dei cinghiali risultati positivi all’epizoozia è stata individuata in un raggio di 1,5 km; il caso più lontano era alla
distanza di 14 km. Dal 15 ottobre 2018 ad oggi, la zona infetta si è espansa su un’area complessiva di 630 km².
Nella zona centrale (126 km²) e in quella cuscinetto (292 km²) è vietata la caccia a tutti gli animali selvatici. Segue
poi un’area di 212 km² sottoposta a sorveglianza rafforzata.
Nella regione orientale della Polonia (distretto di Lubin) sono stati registrati nuovi casi di PSA, mentre nella zona
cuscinetto (distretto di Puławy) si conta un nuovo caso.
In Lettonia sono stati constatati ulteriori casi di PSA in particolare nella parte occidentale del Paese.
Il 2 ottobre 2018, in Ungheria (Borsod-Abaúj-Zemplén), la presenza della PSA è stata riscontrata in un cinghiale
abbattuto; questa regione si colloca tra le due provincie di Heves e Szabolcs-Szatmár-Bereg, già colpite
dall’epizoozia, ed è quindi la terza regione del Paese ad essere interessata da questa malattia. Da allora, qui,
sono stati trovati morti 4 cinghiali risultati positivi alla PSA.
In Bulgaria, dall’ultimo Bollettino Radar di settembre 2018, sono stati registrati 2 nuovi casi di PSA tra i cinghiali.
Da aprile 2018, in Cechia, non si sono ancora riscontrati nuovi casi tra i cinghiali. L’8 ottobre 2018 è stato
comunicato all’OIE che l’allarme relativo alla PSA può considerarsi rientrato. Le zone istituite nell’UE rimangono
in essere.
Suini domestici
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Dal 1° ottobre 2018 sono stati notificati nell’UE (esclusa la regione endemica Sardegna/Italia) 77 focolai tra i suini
domestici.
Di questi, 76 casi hanno interessato quasi esclusivamente piccoli allevamenti nella regione sudorientale della
Romania. Da sottolineare è la conferma, ricevuta il 16 ottobre 2018, di un focolaio tra i suini domestici in una
nuova area nella regione nordoccidentale. Due suini domestici erano stati eliminati in modo illegale al margine di
un bosco: uno di questi è risultato positivo alla PSA. Da allora è stata rilevata la presenza dell’epizoozia in questa
regione in altri tre piccoli allevamenti. Dalla Lituania è pervenuta la notifica di un caso tra i suini domestici.
La Moldova ha notificato un altro focolaio nei suini domestici, la Russia altri 3 e l’Ucraina altri 4.
In Cina la PSA continua a diffondersi: dalle prime notifiche di inizio agosto 2018 (Bollettino Radar di luglio 2018),
tra i suini domestici si sono registrati in 12 province oltre 50 focolai, che hanno colpito in particolare piccole aziende
ma anche allevamenti commerciali e due macelli. Per quanto riguarda la situazione tra i cinghiali, non si hanno
notizie.
Commento
La PSA si sta espandendo ulteriormente, in alcuni casi su lunghe distanze come per il Belgio e la Cina, ma anche
a livello regionale nelle zone già colpite (ad es. Polonia, Ungheria).
Considerata la diffusione della PSA in Belgio, il rischio di un’introduzione nei Paesi confinanti è elevato.
La Francia sta reagendo alla situazione attuale con l’istituzione di una zona cuscinetto in cui vengono attuate le
stesse misure adottate in Belgio (ad es. divieto di caccia). In Lussemburgo non sono attualmente previste
restrizioni alla caccia e a fine ottobre 2018 inizia la stagione venatoria. Per prevenire una trasmissione verso la
Francia, si sta valutando tra le altre cose la costruzione di recinti.
Si presume che la causa più probabile di diffusione della malattia verso il Belgio sia da ricercare nell’inaccurata
eliminazione di resti alimentari contaminati da parte dell’uomo. Oltre ai parcheggi lungo un’autostrada situata
nelle vicinanze, un’altra possibile fonte è stata individuata in un campo militare vicino alla città di Arlon. Per
prevenire il rischio di un’introduzione della PSA tra i suini domestici e per ristabilire la capacità di esportazione
dei prodotti a base di carne suina, nella zona infetta sono stati uccisi 5000 suini domestici e cinghiali detenuti in
22 aziende perlopiù non professionali. Il ripopolamento delle aziende rimane vietato fino a nuovo ordine (per
ulteriori informazioni cfr. Actualité en Belgique e Mesures et prévention).
Conseguenze
per la
Svizzera
Un’eventuale comparsa della PSA in Svizzera avrebbe conseguenze devastanti per la salute degli animali e il
commercio. L’abbattimento preventivo di suini da reddito sani in caso di focolai di PSA tra i cinghiali, come
successo in Belgio, non è tuttavia ancora previsto in Svizzera.
Il pericolo principale di un possibile arrivo della PSA in Svizzera è legato all’importazione e all’eliminazione o
alla somministrazione di prodotti contaminati da virus a suini domestici o cinghiali. È pertanto importante
sensibilizzare ed educare i diversi gruppi target a tale riguardo (cfr. materiale informativo plurilingue).
Gli allevatori di suini sono chiamati a rispettare con rigorosità le misure di biosicurezza (divieto di alimentare gli
animali con resti alimentari, controllo degli accessi, stazione igienizzante, recinzioni sicure). In presenza di
sintomi poco chiari, occorre rivolgersi immediatamente al veterinario dell’effettivo, che può condurre
accertamenti richiedendo analisi di esclusione della PSA. Dal Bollettino Radar di settembre 2018 sono state
effettuate analisi di esclusione riguardo alla PSA presso 21 aziende.
Nell’ambito del programma nazionale di riconoscimento precoce della PSA nei cinghiali, in tutta la Svizzera
vanno condotte analisi sui cinghiali trovati morti nonché sugli animali malati e sulla selvaggina infortunata che
sono stati abbattuti. Dal Bollettino Radar di settembre 2018 sono stati sottoposti ad analisi nell’ambito del
programma di riconoscimento precoce 20 esemplari di cinghiale.
Nell’UE la decisione di esecuzione 2014/709/UE, di recente modificata dalla decisione (UE) 2018/1635,
definisce le zone a elevato rischio di diffusione dell’epizoozia (parti I-IV). La decisione di esecuzione (UE)
2018/1281 definisce i confini geografici dell’area infetta in Belgio. In Svizzera si applica l’ordinanza dell’USAV
che istituisce provvedimenti contro la propagazione della peste suina africana nel traffico con Stati membri
dell’Unione Europea, Islanda e Norvegia. Inoltre è stato precisato che l’importazione di cinghiali vivi dall’intero
territorio dell’UE, dall’Islanda e dalla Norvegia è vietata.
Fonti / link
OIE, Empres-i, ADNS, PAFF, DEFRA,
afsca
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’USAV e del FLI.
Mappa aggiornata della Commissione europea con le zone
infette
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Malattia Malattia della lingua blu (BT) – Svizzera (BTV-8), Italia (BTV-1, -3, -4), Francia (BTV-8),
Spagna, Portogallo, Cipro (BTV-4) e Grecia (BTV-16)
Situazione
Nella Svizzera nordoccidentale, da settembre 2018, è stata riscontrata in 9 aziende la presenza del BTV-8 tra
bovini e ovini clinicamente malati. Nell’ambito del programma di sorveglianza annuale, attualmente in corso, vi
sono stati ulteriori riscontri del virus BTV-8.
Dall’ultimo Bollettino Radar di settembre 2018, gli altri Paesi europei hanno notificato complessivamente
all’ADNS 25 casi di malattia della lingua blu.
L’Italia ha notificato per la prima volta casi di BTV-3 in Sardegna in 8 effettivi di ovini e in un effettivo di caprini;
inoltre sono stati registrati tre casi di BTV-1 e due casi di BTV-4 in Sicilia e in Emilia Romagna. La Francia ha
notificato tre casi di BTV-8, Cipro due casi di BTV-4, mentre Spagna e Portogallo un caso di BTV-4 ciascuno.
Dalla Grecia è pervenuta la notifica di un caso di BTV-16 nell’isola di Samos, di fronte alla costa turca.
Immagine BTV: Focolai di BTV notificati all’ADNS a settembre e ottobre 2018.
Commento
A ottobre 2018 si sono registrati casi isolati di BT in numerosi Paesi. La prima comparsa del BTV-3 in Sardegna
indica una propagazione dalla Sicilia. Per via delle temperature elevate e delle condizioni meteo favorevoli che
hanno finora contraddistinto l’autunno 2018 nell’Europa centrale, nelle prossime settimane si dovranno mettere
in conto ulteriori focolai.
Conseguenze
per la Svizzera
In Svizzera e nel Liechtenstein, a novembre 2017, è stata istituita una zona BT per il sierotipo 8 (cfr. Bollettino
Radar di novembre 2017). All’interno di questa zona il traffico di animali non è soggetto ad alcuna limitazione a
causa del BTV-8.
In Svizzera sono registrati tre vaccini contro il BTV-8, ma purtroppo al momento tutti e tre non possono essere
forniti. Ulteriori informazioni sull’attuale situazione epizoologica sono disponibili sul sito Internet dell’USAV. Per
l’esportazione di animali si applica l’ordinanza dell’USAV che istituisce provvedimenti per evitare la diffusione
della febbre catarrale ovina. Le garanzie nei certificati (TRACES) si basano sulle formulazioni nel regolamento
(CE) 1266/2007.
Fonti / link OIE, ADNS Maggiori informazioni sono disponibili sul sito
dell’USAV e del FLI.
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Malattia Influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nel pollame domestico: H5N8 in Bulgaria,
H5 in Russia
Situazione
HPAI nel pollame domestico
Dal Bollettino Radar di settembre 2018, nel sud della Bulgaria si sono registrati 3 focolai di HPAI H5N8 a Plovdiv
e 6 focolai ad Haskovo. Quali possibili cause all’origine dell’infezione si ipotizzano una scarsa consapevolezza in
tema di biosicurezza (mezzi di trasporto) e la presenza molto densa di pollame e uccelli selvatici.
La Russia, per la prima volta da agosto 2018 (cfr. Bollettino Radar di agosto 2018), è tornata a segnalare un
caso di positività all’HPAI H5 in una grande azienda con 250 000 animali nell’area già colpita, al confine orientale
con l’Ucraina.
Commento
In Europa, da settembre 2018, non sono più stati notificati nuovi casi di positività all’HPAI tra gli uccelli selvatici.
Tuttavia, in questo momento, numerose specie di uccelli stanno migrando verso sud, situazione che aumenta il
rischio di contagi nelle aree di transito e in prossimità di corsi o specchi d’acqua che accolgono uccelli svernanti.
Conseguenze
per la Svizzera
Con l’inizio delle migrazioni degli uccelli, la notifica e l’esecuzione di accertamenti sugli uccelli acquatici selvatici
rinvenuti è di importanza fondamentale per il riconoscimento precoce dei contagi. Inoltre, come sancito dalla
decisione di esecuzione dell’UE (2018/1136), con l’avvio dei movimenti migratori assume grande rilevanza
anche il rispetto di misure di biosicurezza negli allevamenti di pollame. A tale riguardo, l’USAV mette a
disposizione materiale informativo di diverso genere sul proprio sito Internet, dove è disponibile anche un
resoconto circa gli uccelli selvatici sottoposti ad analisi in Svizzera. In caso di problemi di salute di origine
incerta presso aziende avicole è consigliabile procedere ad analisi di esclusione. Dalla pubblicazione del
Bollettino Radar di settembre 2018 sono state effettuate un’analisi di esclusione relativamente all’influenza
aviaria.
Nell’UE, la decisione di esecuzione (UE) 2017/247 (ultima modifica: 2018/1597) regolamenta le zone di
protezione e di sorveglianza negli Stati membri in cui è presente la malattia. Per la Svizzera è in vigore
l’ordinanza dell’USAV che istituisce provvedimenti per evitare l’introduzione dell’influenza aviaria da taluni Stati
membri dell’Unione europea.
Fonti / link OIE, ADNS Maggiori informazioni sono disponibili sul sito
dell’USAV e del FLI.
Malattia Febbre del Nilo occidentale (WNF): Italia, Ungheria, Francia, Spagna, Grecia, Germania,
Portogallo, Turchia, Bulgaria e Slovenia.
Situazione
WNF negli equidi
Mentre nel 2017 la febbre del Nilo occidentale aveva fatto la sua comparsa in 7 Paesi europei con un totale di
127 casi notificati tra gli equidi, il bilancio riguardante questi animali a metà ottobre 2018 è già di 253 focolai
segnalati, distribuiti in ben 11 Paesi dell’Europa.
Dall’ultimo Bollettino Radar di settembre 2018 sono stati notificati all’ADNS 46 focolai riguardanti equidi: 19
dall’Italia, 9 dall’Ungheria, 7 dalla Francia, 6 dalla Spagna, 2 dalla Grecia e 1 focolaio ciascuna da Germania,
Portogallo e Turchia. La Slovenia ha segnalato un focolaio all’OIE.
WNF negli uccelli
Dal 1° ottobre 2018 la Francia ha notificato 2 casi di uccelli selvatici colpiti dal virus, la Bulgaria e la Germania
1 per ciascuna. Il caso tedesco riguardava un astore tenuto in cattività che ha accusato la malattia in forma lieve
e nel quale sono stati messi in evidenza solo anticorpi del WNV.
WNF nell’uomo
Secondo i dati in possesso del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), nel 2018
è stato notificato da 10 Paesi dell’UE un totale di 1470 casi di WNF nell’uomo, di cui 170 con esito mortale. Il
numero dei casi è quindi drasticamente lievitato rispetto agli anni precedenti, mentre resta invariata la
percentuale dei decessi dovuti al virus.
A fine settembre 2018, in Germania, si sono riscontrati per la prima volta in un uomo indizi di un’infezione da
WNV contratta nel Paese. Si trattava di un veterinario bavarese, probabilmente contagiato mentre effettuava
l’autopsia di un allocco di Lapponia ucciso dal virus.
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Immagine WNF: Risultati positivi per il WNV in uccelli e cavalli, notificati all’ADNS dal 1. 8. 2018 al 5.11. 2018.
Commento
Probabilmente la calda estate del 2018 ha favorito la diffusione del virus della WNF (WNV), contribuendo così,
tra l’altro, a far lievitare il numero dei casi di contagio nell’uomo. Ad essere sensibili al virus sono in particolar
modo gli uccelli. I cavalli e l’uomo sono ospiti accidentali del virus, vale a dire che all’interno del loro organismo
quest’ultimo non si moltiplica in misura sufficiente a far sì che essi rappresentino una fonte di infezione.
Spesso il decorso è subclinico. Nell’8% circa dei cavalli infetti si manifestano però sintomi a carico del sistema
nervoso centrale, come tendenza a incespicare, atassia, deperimento, tremori muscolari e paralisi fino
all’immobilità. In questa forma, la malattia risulta letale nel 30–50% dei casi; gli animali che sopravvivono
presentano spesso danni permanenti. Nella sua nuova presa di posizione, la commissione permanente tedesca
sulle vaccinazioni in ambito veterinario raccomanda di vaccinare contro il WNV i cavalli presenti nelle aree già
colpite.
Conseguenze
per la
Svizzera
In Svizzera il WNV non si è mai manifestato negli animali né è mai stato reso noto finora alcun caso di contagio
umano nel nostro Paese. Con il calare delle temperature i vettori responsabili della trasmissione della malattia
sono meno attivi e il pericolo di contagio si ridurrà. In Svizzera esiste un vaccino specifico per gli equini. Tuttavia
attualmente vi sono difficoltà nella fornitura dell’unico vaccino omologato.
Fonti / link ADNS, ECDC, IZSAM, CliniPharm Maggiori informazioni sono disponibili sul sito
dell’USAV e del FLI.
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Notifiche sintetiche e aggiornamento delle notifiche del Bollettino Radar di settembre 2018
Peste dei piccoli
ruminanti (PPR)
Da giugno 2018 la Bulgaria ha notificato nell’ADNS 7 focolai di PPR. In seguito all’esito delle
analisi sierologiche – indicativo di una diffusione consistente dell’epizoozia – condotte nella zona
soggetta a restrizioni avente raggio di 20 km, con la decisione di esecuzione (UE) 2018/1499 si è
provveduto ad aumentare l’estensione di tale area. Allo stesso tempo vengono concesse deroghe
per il trasporto di animali ai fini della macellazione, a condizione che il test sierologico condotto su
di essi abbia dato esito negativo. Dal Bollettino Radar di settembre 2018 non si dispone di notizie
più dettagliate in merito alla situazione epidemiologica. Il virus viene trasmesso tramite il contatto
tra animali, probabilmente anche attraverso oggetti o prodotti contaminati. È poco chiaro il ruolo dei
ruminanti selvatici. La malattia è endemica nella vicina Turchia.
In Svizzera la lotta alla PPR è regolamentata dall’ordinanza sulle epizoozie all’interno della
categoria delle epizoozie altamente contagiose. Vige quanto disposto nell’ordinanza dell’USAV del
13 ottobre 2018, che vieta l’importazione di ovini e caprini e dei prodotti da essi derivati dalle regioni
colpite della Bulgaria.
Per il riconoscimento precoce della PPR è fondamentale che detentori di animali e veterinari
innalzino il livello di attenzione riguardo alla problematica. La PPR si presenta con secrezioni nasali
e oculari caratteristiche di tipo sieroso o purulento, accompagnate da erosioni delle mucose,
seguite da una forte diarrea emorragica che evolve in una grave disidratazione con decorso per lo
più letale. (Fonte: PAFF)
Piccolo coleottero
dell’alveare
(Aethina tumida)
A ottobre 2018 non sono state segnalate dall’Italia nuove infestazioni da questo parassita in apiari
sentinella o di altro tipo.
Nell’ambito del programma di riconoscimento precoce Apinella 2018 svolto in Svizzera, non sono
mai stati individuati piccoli coleotteri dell’alveare. Rimane in vigore il divieto di introdurre in Svizzera
dalla Calabria api, bombi, sottoprodotti apicoli non trasformati, materiale apistico usato e miele in
favo destinato al consumo umano (cfr. l’ordinanza dell’USAV che istituisce provvedimenti per
evitare l’introduzione del piccolo coleottero dell’alveare dall’Italia). (Fonte: IZSVE, ADNS).
Afta epizootica
(AE)
A ottobre 2018 l’Algeria ha nuovamente notificato 11 focolai di AE in allevamenti bovini situati nel
nord del Paese. Si tratta di focolai riconosciuti tra luglio e settembre di quest’anno. Il decorso
dell’epizoozia ha portato attualmente la conta dei focolai a 53. Il virus dell’AE appartiene al sierotipo
O, topotipo East Africa 3 (ESA, OIE).
La situazione di pericolo per la Svizzera è immutata, il rischio che l’epizoozia possa essere
introdotta nel Paese dal Nordafrica e dalla Turchia è tuttora significativo. È ancora opportuno,
dunque, tenere presente quanto specificato nei consigli di viaggio e nelle Informazioni tecniche
dell’USAV.
Dalla pubblicazione del Bollettino Radar di settembre 2018 sono state effettuate un’analisi di
esclusione relativamente all’AE.
Dermatite nodulare
contagiosa (Lumpy
skin disease, LSD)
Dal Bollettino Radar di settembre 2018, la Turchia ha notificato all’ADNS altri 7 focolai nella parte
orientale del Paese.
Grazie a programmi di vaccinazione mirati, nel 2018 non sono stati registrati ulteriori casi nei Paesi
dell’Europa sudorientale. Un recente rapporto dell’EFSA spiega che la durata del programma di
vaccinazione dipende essenzialmente dall’efficacia del vaccino e dalla percentuale degli effettivi
vaccinati. Tuttavia il rapporto evidenzia anche una serie di persistenti lacune conoscitive che
possono influenzare il successo della sorveglianza dell’epizoozia.
Per informazioni sui sintomi della malattia è possibile consultare il sito web dell’USAV, del FLI e
della FAO. È tuttora in vigore l’ordinanza dell’USAV che istituisce provvedimenti per evitare
l’introduzione della dermatite nodulare contagiosa (Lumpy skin disease) da taluni Stati membri
dell’Unione europea.
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Notifiche sintetiche e aggiornamento delle notifiche del Bollettino Radar di settembre 2018
Malattia di
Newcastle (ND)
Il 23 ottobre è stato confermato un focolaio di ND all’interno di un’azienda con 5000 galline ovaiole
nel comune di Mölndal, nel sud-ovest della Svezia. Come in Svizzera, anche in Svezia vige un
divieto di vaccinazione contro questa epizoozia. Nelle galline ovaiole di 27 settimane era stato
riscontrato un netto calo della produzione di uova, a cui si accompagnavano casi di gusci sbiaditi o
addirittura di uova senza guscio. Secondo la direttiva 92/66/CEE (di recente modificata dalla
direttiva (UE) 2018/597), si contrasta l’epizoozia attraverso misure comunitarie di lotta contro la
malattia di Newcastle che prevedono l’abbattimento degli effettivi e l’istituzione di apposite zone.
Non è ancora noto come sia stato introdotto il virus. (Fonti: ADNS)
L’ultimo caso di ND in Svizzera è stato registrato a novembre 2017 in Ticino ed è stato descritto con
un decorso clinico molto simile (vedere l'articolo dal giornale di pollame 10/18). Questi casi
sporadici mostrano che il virus può reintrodursi anche in Paesi indenni dalla malattia. Pertanto è
importante mantenere l’elevato livello di biosicurezza per gli allevamenti di pollame (cfr. il
documento sull’igiene in caso di rischio elevato di epizoozia e il documento che riporta un esempio
di stazione igienizzante all’ingresso dell’impianto di stabulazione).
In caso di problemi di salute di origine incerta presso aziende avicole è consigliabile procedere ad
analisi di esclusione. Dalla pubblicazione del Bollettino Radar di settembre 2018, non sono state
effettuate analisi di esclusione relativamente alla malattia di Newcastle.
Encefalopatia
spongiforme
bovina (BSE)
Il 18 ottobre 2018 la Scozia ha notificato un caso di encefalopatia spongiforme bovina in una vacca
di 5 anni, perdendo così lo status di «Paese con rischio trascurabile» per venire ora classificata
come «Paese con rischio di BSE controllato». L’origine dell’infezione non è nota (OIE).
La Svizzera vanta dal 2015 lo status di «Paese con rischio trascurabile». L’ultimo caso di BSE
risale al 2002.
Rabbia
La Gran Bretagna ha notificato un caso di rabbia in un pipistrello a Dorset (Inghilterra). Il serotino
comune (Eptesicus serotinus) interessato è risultato infetto all’European bat lyssavirus 1 (EBLV-1)
(ProMED). In Svizzera l’ultimo caso di rabbia nei pipistrelli è stato registrato nell’agosto 2017. I
pipistrelli morti o malati non dovrebbero essere toccati a mani nude e, se possibile, è bene
sottoporli ad analisi per la ricerca della rabbia.
Il 24 ottobre 2018 la Lituania ha notificato un caso di rabbia in una volpe nella zona di confine con
la Bielorussia. Si tratta del primo caso negli ultimi tre anni (OIE).
La Svizzera è indenne dalla rabbia per quanto riguarda i mammiferi che vivono al suolo (BLV).
.
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Analisi di esclusione di epizoozie altamente contagiose in Svizzera
Qui di seguito una sintesi dei risultati relativi alle analisi di esclusione delle epizoozie altamente contagiose peste
suina africana e peste suina classica (PSA e PSC), afta epizootica (AE) e influenza aviaria (AI). Ulteriori
informazioni sulle analisi di esclusione sono disponibili sul sito web dell’USAV: PSA, PSC, AE, AI e ND.
Immagine AUS_1: Distribuzione geografica delle aziende che hanno inviato campioni per le analisi di esclusione
nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 ottobre 2018.
Tabella AUS_1: Risultati delle analisi di esclusione effettuate dalla pubblicazione del Bollettino Radar di
settembre 2018. Le analisi di esclusione condotte nell’ambito del programma PathoPig sono opportunamente
specificate nella colonna Mittente.
Cantone Epizoozia Data del prelievo Mittente Specie animale
Numero di
animali Risultato
GR PSA/PSC 08.09.2018 PathoPig Suino 1 negativo
LU PSA/PSC 18.09.2018 PathoPig Suino 2 negativo
SG PSA/PSC 19.09.2018 PathoPig Suino 1 negativo
LU PSA/PSC 20.09.2018 PathoPig Suino 3 negativo
TG PSA/PSC 20.09.2018 PathoPig Suino 2 negativo
VD IA 21.09.2018 Cantone Pollame 1 negativo
SG PSA/PSC 24.09.2018 PathoPig Suino 1 negativo
SH PSA/PSC 27.09.2018 Veterinario Suino 2 negativo
AG PSA/PSC 28.09.2018 PathoPig Suino 2 negativo
SG PSA/PSC 28.09.2018 PathoPig Suino 1 negativo
10/12
SZ PSA/PSC 28.09.2018 PathoPig Suino 1 negativo
SH PSA/PSC 04.10.2018 PathoPig Suino 1 negativo
TG PSA/PSC 04.10.2018 PathoPig Suino 2 negativo
AG PSA/PSC 05.10.2018 PathoPig Suino 1 negativo
AG PSA/PSC 05.10.2018 PathoPig Suino 1 negativo
LU PSA/PSC 08.10.2018 PathoPig Suino 2 negativo
ZH PSA/PSC 10.10.2018 PathoPig Suino 1 negativo
BE AE 12.10.2018 Laboratorio Bovino 1 negativo
BE PSA/PSC 12.10.2018 PathoPig Suino 2 negativo
FR PSA/PSC 12.10.2018 PathoPig Suino 3 negativo
FR PSA/PSC 19.10.2018 PathoPig Suino 1 negativo
SG PSA/PSC 21.10.2018 Veterinario Suino 1 negativo
SO PSA/PSC 25.10.2018 PathoPig Suino 3 negativo
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Programma di riconoscimento precoce della PSA nei cinghiali
Sintesi dei risultati relativi alle analisi effettuate su cinghiali trovati morti, abbattuti per malattia o infortunati per
rilevare l’eventuale presenza della peste suina africana (PSA). Ulteriori informazioni sul programma sono
disponibili sul sito web dell’USAV: programma PSA cinghiali.
Immagine PSA_1: Distribuzione geografica dei luoghi di ritrovamento di cinghiali i cui campioni sono stati inviati
per le analisi della PSA nel periodo compreso tra il 12 aprile 2018 e il 31 ottobre 2018.
Tabella PSA_1: Risultati delle analisi effettuate dal Bollettino Radar di settembre 2018 nell’ambito del programma
di riconoscimento precoce della PSA nei cinghiali.
Cantone Data prelievo campione Motivo dell’analisi Categoria di età Numero di animali Risultato
TG 25.09.2018 Clinicamente malato Porcastrone 1 negativo
TG 27.09.2018 Clinicamente malato Porcastrone 1 negativo
ZH 28.09.2018 Selvaggina infortunata Porcastrone 1 negativo
VD 28.09.2018 Ritrovato morto Adulto 1 negativo
TG 01.10.2018 Clinicamente malato Porcastrone 1 negativo
VD 02.10.2018 Clinicamente malato Adulto 1 negativo
VD 05.10.2018 Ritrovato morto Adulto 1 negativo
NE 06.10.2018 Clinicamente malato Piccolo (cinghialetto) 1 negativo
ZH 11.10.2018 Clinicamente malato Adulto 1 negativo
SH 12.10.2018 Clinicamente malato Porcastrone 1 negativo
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Cantone Data prelievo campione Motivo dell’analisi Categoria di età Numero di animali Risultato
ZH 15.10.2018 Ritrovato morto Piccolo (cinghialetto) 1 negativo
VS 15.10.2018 Ritrovato morto Adulto 1 negativo
VD 15.10.2018 Ritrovato morto Piccolo (cinghialetto) 1 negativo
VD 18.10.2018 Ritrovato morto Adulto 1 negativo
TG 20.10.2018 Clinicamente malato Adulto 1 negativo
TG 22.10.2018 Clinicamente malato Porcastrone 1 negativo
VD 22.10.2018 Selvaggina infortunata Sconosciuto 1 negativo
VD 24.10.2018 Ritrovato morto Piccolo (cinghialetto) 1 negativo
FR 25.10.2018 Clinicamente malato Porcastrone 1 negativo
BE 26.10.2018 Ritrovato morto Porcastrone 1 negativo
Comunicazioni di tipo redazionale
Il Bollettino Radar viene redatto dall’USAV in collaborazione con il Friedrich-Loeffler Institut (FLI). È disponibile in
due pubblicazioni distinte per la Svizzera e la Germania. Le valutazioni dei rischi legati ai casi di epizoozia e le
conseguenze vengono rappresentate in maniera specifica per i relativi Paesi. L’USAV e il FLI sono responsabili in
toto, dal punto di vista redazionale, dell’edizione del Bollettino Radar relativa al proprio Paese.
La presente versione è quella svizzera.
Le denominazioni dei Paesi utilizzate nel Bollettino Radar corrispondono alle denominazioni degli Stati in forma
breve secondo la lista del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
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