Bollettino di Informazione SIDIC / 2009-1

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SIDIC - Roma Servizio Internazionale di Documentazione sulle Relazioni Ebraico-Cristiane SIDIC-ROMA DOCUMENTAZIONE BOLLETTINO DI INFORMAZIONE PRESENTAZIONE ...... .......... .............. ....... ...................................2 LA REVOCA DELLA SCOMUNICA AI LEFEBRIANI 1. Documenti cattolici....................................................3 2. Documenti ebraici .... . ........................................................ 12 3. Documenti congiunti. ........................................................ 15 BIBLIOGRAFIA DELLE RELAZIONI EBRAICO CRISTIANE 1. Collezione dei Documenti Cartacei .............................. 18 2. Bibliografia Digitale - Archivio Digisidic ...... . ..............20 3. Documenti On-Line ..........................................................21 SEGNALAZIONI.................................................. ........... ..............23 INFORMAZIONI.................................................. ............ .............24 INDICE 2009 - N. 1 GENNAIO - MARZO

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Bollettino di informazione sul dialogo interreligioso (gennaio - Marzo 2009

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SIDIC - RomaServizio Internazionale

di Documentazionesulle Relazioni

Ebraico-Cristiane

SIDIC-ROMA DOCUMENTAZIONEBOLLETTINO DI INFORMAZIONE

PRESENTAZIONE ........................................................................2

lA REVOCA DEllA SCOMUNICA AI lEFEBRIANI

1. Documenti cattolici....................................................3

2. Documenti ebraici .............................................................12

3. Documenti congiunti.........................................................15

BIBlIOGRAFIA DEllE RElAZIONI EBRAICO CRISTIANE

1. Collezione dei Documenti Cartacei ..............................18

2. Bibliografia Digitale - Archivio Digisidic .....................20

3. Documenti On-line ..........................................................21

SEGNAlAZIONI...........................................................................23

INFORMAZIONI...........................................................................24

INDICE

2009 - N. 1

GENNAIO - MARZO

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2009 - Numero 1Bollettino SIDIC-Roma Documentazione

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PRESENTAZIONEInformare: un servizio alla conoscenza

per formare le coscienze

E' ben noto �uanto i recenti fatti riguardanti la revoca della scomunica ai vescovi lefebriani da parteben noto �uanto i recenti fatti riguardanti la revoca della scomunica ai vescovi lefebriani da parte di Benedetto XVI del 21 gennaio 2009, abbiamo prodotto strascichi di polemiche, attriti, scontri. Ciò, non solo nell’ambiente delle relazioni ebraico-cristiane, per le dichiarazioni negazioniste del vescovo

lefebriano Williamson (ampiamente sconfessate presso tutti gli ambienti cattolici) ma anche all’interno della Chiesa cattolica, per le conseguenze ricadenti sull’interpretazione del Concilio Vaticano II e dei suoi Docu-menti.

In tutto �uesto, una parte fondamentale l’ha fatta l’informazione: imprecisa o assente, superficiale o sensa-zionalistica. l’informazione si impone oggi più che mai come materia di riflessione, perché investe l’ambito delicato e importantissimo della formazione della coscienza, della facoltà che gli esseri umani hanno per di-scernere la realtà, giudicarla ed orientarsi rispetto ad essa. l’informazione, insomma, è una responsabilità. Per �uesto è importante che si muova entro i margini di una sua propria etica, e che abbia come principio-base indiscusso almeno �uello della correttezza, nel duplice senso di ‘esatto’ e di ‘rispettoso’.

Il primo passo verso �uesta etica è certamente �uello di far conoscere i documenti, ed è per �uesto che ab-biamo voluto presentare, in �uesto numero, una breve rassegna esemplificativa di alcuni dei documenti più rilevanti sulla �uestione-lefebriani, che possa contribuire a formare un giudizio più solidamente fondato di �uanto possano fare gli scarni e imprecisi comunicati stampa o i titoli dei giornali, nel solco dell’informazione che il SIDIC, Servizio Internazionale di Documentazione, ha sempre creduto di perseguire nei suoi 43 anni di vita.

Comunicato: cessazione del bollettino per chiusura definitiva del Centro SIDIC

Comunichiamo a tutti i nostri Amici che con il n. 2009/1 di �uesto Bollettino si conclude ogni attività informativa da parte del Centro SIDIC. la Congregazione delle Suore di NS di Sion ha deliberato la chiusura definitiva del Centro, a 43 anni dalla sua fondazione. lo staff del Centro, che ha cercato in diversi modi di offrire una informazione sempre competente, aggiornata e corretta, attraverso i diversi notiziari ed il sito web, si augura di aver reso un buon servizio alle relazioni ebraico-cristiane e ringrazia tutti coloro - volontari, collaboratori, utenti - che, soprattutto negli ultimi anni, hanno creduto nell’utilità della sua azione e della sua presenza nel cuore della Chiesa cattolica.

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Gennaio - Marzo 2009 Sidic Roma

With a decree from Cardinal Giovanni Battista Re, Pre-fect of the Congregation for Bishops, dated 21 January 2009, Pope Benedict XVI repealed the penalty of ex-communication issued on 2 July 1988 against the four bishops of the Priestly Fraternity of Pius X. In spite of this, they are still suspended and thus legally prevent-ed from exercising their priestly office. The decree is an expression of the papal desire to put an end to an existing schism. We support the Pope in his attempt to overcome the scandal of division in the church and in his efforts for the unity of the Church and unity in the Church.

Admittedly, the step taken by Pope Benedict XVI has given rise to a number of critical in�uiries. They relate to its correspondence with the more recent statements of Pope John Paul II and Pope Benedict XVI. The con-cerns intensified in particular when an interview with one of the four no longer excommunicated bishops, Bishop Richard Williamson, became widely known. In this television interview Bishop Williamson maintained that historical evidence argues against the existence of gas chambers and that not six million, but 200,000 to 300,000 Jews were murdered by the Nazis. We con-tradict in the strongest terms this explicit denial of the Holocaust, which is already subject to investigations by the public prosecutor’s office in Germany. In addi-tion, the four bishops and those responsible for the St. Pius X Fraternity have fre�uently made it clear that they do not observe the Second Vatican Council’s Dec-laration on the Relation of the Church to Non-Christian Religions „Nostra Aetate“, issued 28 October 1965.

The decree of Cardinal Re speaks of unsettled issues whose solution must be dealt with in talks between the Apostolic See and the St. Pius X Fraternity. We express the clear and great hope and the urgent plea that in the talks the four bishops and the St. Pius Fraternity declare une�uivocally and credibly their loyalty to the Second Vatican Council and in particular to the decla-ration „Nostra Aetate“ whose concerns Pope John Paul II adopted as his own so persistently and beneficently during his long pontificate. After the enormous conces-sion made by the Pope, we now expect a clear state-ment from the Fraternity and its bishops in particular regarding „Nostra Aetate“.

At the present time we cannot disregard the current ir-ritations in Catholic-Jewish relations. After the depress-ing days of the Hamas-Israel-War there was criticism of the State of Israel on the part of some Catholics, which we must reject. In an editorial in the Catholic Sunday Newspaper for Germany (Katholische Sonntagszeitung für Deutschland) the editor Dr. Dirk Hermann Voss de-scribed the Israeli operation in Gaza as if done „in a bloodthirsty frenzy“ and presented it as „completely espousing the logic of violence“. Here the boundar-ies of reasoned and justifiable criticism of the policy of the State of Israel are clearly exceeded. Protest and indictment in view of the victims in the recent war are �uite comprehensible. But the right to security of the State of Israel and its citizens must not be denied in fact through undifferentiated criticism. Such criticism undermines the necessary commitment to a life in se-curity and peace for the Palestinian people.

la revoca della scomunica ai lefebriani e le relazioni ebraico-cristiane

Statement of the Chairman of the German Catholic Bishops’ Conference Sub-committee for Religious Relations with Judaism, Bishop Dr. Heinrich Mussin-ghoff, concerning the Lifting of the Excommunications of the Bishops of the Priestly Fraternity of St. Pius X

German Catholic Bishops’ Conference - January 2009

I. Documenti cattolici

Rassegna di documenti

1.

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2009 - Numero 1Bollettino SIDIC-Roma Documentazione

Prolusione del Cardinale Bagnasco al Consiglio episcopale permanente a proposito della revoca della scomunica alla Fraternità di San Pio X

Bagnasco, Angelo - 26 gennaio 2009

(…)Questo rinnovato amore al libro di Dio ci fa sentire particolarmente vicini ai fratelli ebrei nel cui seno è nato l’antico Testamento. Purtroppo, di recente, sin-golari riserve sono venute da parte di alcuni esponen-ti dell’assemblea rabbinica italiana, nel �uadro di una loro non partecipazione per �uest’anno alla Giornata «per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei», che da �ualche tempo viene profi-cuamente celebrata in alcuni Paesi, compreso il nostro. Se da una parte ci auguriamo che �ueste difficoltà ab-biano presto modo di rientrare, non possiamo certa-mente apprezzare le parole ingiuste pronunciate verso l’azione di Benedetto XVI. Siamo testimoni della cor-diale istanza teologica che muove irrinunciabilmente il

Santo Padre verso �uesti fratelli. E tale atteggiamento noi lo condividiamo con lui.

A proposito, poi, della recentissima revoca della sco-munica alla Fraternità di San Pio X, mentre esprimiamo il nostro apprezzamento per l’atto di misericordia del Santo Padre, manifestiamo il dispiacere per le infonda-te e immotivate dichiarazioni di uno dei �uattro Vesco-vi interessati circa la Shoah; dichiarazioni peraltro rese alcuni mesi or sono e solo adesso riprese con inten-to strumentale; dichiarazioni già ripudiate dalla stessa Fraternità.(…)

La négation de l’holocauste n’est pas tolérable. Communiqué

Conférence des évêques suisses - 22 janvier 2009

A travers un décret signé par le préfet de la Congréga-tion pour les évê�ues, le cardinal Giovanni Battista Re, le pape Benoît XVI a levé le 21 janvier la peine d’excom-munication contre les �uatre évê�ues de la Fraternité sacerdotale Saint Pie X. Ce décret est l’expression de la volonté du pape de résorber le schisme avec une communauté �ui compte dans le monde �uel�ues cen-taines de milliers de fidèles et 493 prêtres. On a cepen-dant accordé peu d’attention au fait �ue ces �uatre évê�ues demeurent suspendus (suspens a divinis). Il ne leur est donc pas permis légalement d’exercer leur ministère épiscopal.

Diverses réactions ont manifesté une grande préoccu-pation face à cette démarche du pape �ui tend la main pour la réconciliation. Il faut ici éviter les malentendus : d’après le droit de l’Eglise, la levée de l’excommuni-cation n’est pas la réconciliation ou la réhabilitation, mais l’ouverture de la voie vers la réconciliation. Cet acte n’est donc pas un aboutissement, mais bien le point de départ pour un dialogue nécessaire sur les

�uestions disputées. Au regard des profondes diver-gences, ce chemin pourra être long.

l’interview donné par un des évê�ues concernés à la télévision suédoise, peu avant la publication de la levée de l’excommunication a également aggravé les préoc-cupations. Mgr Richard Williamson y affirmait �u’il n’y avait pas d’évidence histori�ue concernant les cham-bres à gaz et �ue seuls 200 à 300´000 juifs avaient été tués par les nazis et non pas six millions. l’Eglise catholi�ue ne peut en aucun cas accepter cette néga-tion de l’holocauste. le porte-parole du Saint-Siège a pris position lors de la publication du décret sur ces propos absurdes et les a �ualifiés de «totalement inac-ceptables». Nous, évê�ues suisses, faisons nôtre cette condamnation et prions les membres des communau-tés juives de Suisse d’excuser les irritations survenues ces derniers jours. Ceux �ui connaissent Benoît XVI et son attitude positive envers le judaïsme savent �u’il ne peut pas tolérer les déraillements indéfendables de Mgr Williamson.

2.

3.

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Gennaio - Marzo 2009 SIDIC Roma

les évê�ues suisses ont en outre pris connaissance du fait �ue Mgr Bernard Fellay, supérieur général de la Fraternité Saint Pie X, a pris ses distances dans un in-terview avec les déclarations de Mgr Williamson. Par le passé cependant, les �uatre évê�ues ont maintes fois déclaré, �u’eux-mêmes et la fraternité, n’acceptaient pas la déclaration du concile Vatican II «Nostra Aetate» sur les relations avec le judaïsme et les religions non-chrétiennes. Nous, évê�ues suisses, attendons �u’au cours des discussions préalables au rétablissement de

la communion et à la levée des suspensions, les �uatre évê�ues de la fraternité déclarent de manière crédible �u’ils acceptent le Concile Vatican II et en particulier la déclaration « Nostra Aetate » et �u’ils adoptent une attitude positive envers le judaïsme.

Mgr Kurt KochPrésident de la Conférence des évê�ues suissesSoleure, le 27 janvier 2009

Déclaration du Conseil Permanent des évêques de France à propos de la levée de l’excommunication

Conférence des évêques de France - Conseil permanent - 28 janvier 2009

la levée, par le Saint-Siège, de l’excommunication des �uatre évê�ues de la Fraternité Saint-Pie X suscite de nombreuses réactions dans l’opinion catholi�ue et dans la société.

la simultanéité de cette annonce avec la révélation des propos de Mgr Williamson, niant le drame de l’ex-termination des juifs, provo�ue une réprobation on ne peut plus légitime.

les évê�ues de France condamnent fermement les pa-roles inacceptables et scandaleuses de Mgr Williamson.

Ils redisent à la communauté juive de France leur enga-gement indéfectible au dialogue et à l’amitié.

Ils rappellent �ue Benoît XVI ne cesse de signifier son attachement à une relation fructueuse entre juifs et chrétiens.

Ils précisent instamment �ue la levée de l’excommuni-cation n’est pas une réhabilitation.

Elle constitue le point de départ d’un long chemin �ui supposera un dialogue précis.

En aucun cas, le Concile Vatican II ne sera négociable. Aucun groupe ecclésial ne peut se substituer au magistère.

les évê�ues saluent la volonté du Saint-Père d’aller jus�u’au bout de ce �u’il pouvait faire comme invita-tion à une réconciliation. Ils sont en communion avec lui dans l’exercice de la vigilance épiscopale.

Ils expriment leur soutien et leur reconnaissance aux prêtres, diacres, religieux et laïcs �ui composent l’Eglise catholi�ue en France et animent fidèlement les communautés chrétiennes vivantes et proches des hommes de ce temps.

4.

Seconda e terza comunicazione dall’ Udienza generale di papa Benedetto XVI

Benedetto XVI, Papa (Ratzinger, Joseph 1927-) - 28 gennaio 2009

5.

(…)Seconda comunicazione

Nell’omelia pronunciata in occasione della solen-ne inaugurazione del mio Pontificato dicevo che è “esplicito” compito del Pastore “la chiamata all’uni-

tà”, e commentando le parole evangeliche relative alla pesca miracolosa ho detto: “sebbene fossero così tanti i pesci, la rete non si strappò”, proseguivo dopo �ueste parole evangeliche: “Ahimè, amato Si-gnore, essa – la rete - ora si è strappata, vorremmo dire addolorati”. E continuavo: “Ma no – non dob-

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biamo essere tristi! Rallegriamoci per la tua promes-sa che non delude e facciamo tutto il possibile per percorrere la via verso l’unità che tu hai promesso…. Non permettere, Signore, che la tua rete si strappi e aiutaci ad essere servitori dell’unità”.

Proprio in adempimento di �uesto servizio all’unità, che �ualifica in modo specifico il mio ministero di Successore di Pietro, ho deciso giorni fa di concede-re la remissione della scomunica in cui erano incorsi i �uattro Vescovi ordinati nel 1988 da Mons. lefebvre senza mandato pontificio. Ho compiuto �uesto atto di paterna misericordia, perché ripetutamente �uesti Presuli mi hanno manifestato la loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare.

Auspico che a �uesto mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ul-teriori passi necessari per realizzare la piena comu-nione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell’autorità del Papa e del Concilio Vaticano II.

Terza comunicazione:

In �uesti giorni nei �uali ricordiamo la Shoah, mi ri-tornano alla memoria le immagini raccolte nelle mie ripetute visite ad Auschwitz, uno dei lager nei �uali si è consumato l’eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso. Mentre rinnovo con affetto l’espressione della mia piena e indiscutibile solidarietà con i nostri Fratelli destinata-ri della Prima Alleanza, auspico che la memoria della Shoah induca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male �uando con�uista il cuore dell’uo-mo. la Shoah sia per tutti monito contro l’oblio, con-tro la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti. Nessun uomo è un’isola, ha scritto un noto poe-ta. la Shoah insegni specialmente sia alle vecchie sia alle nuove generazioni che solo il faticoso cammino dell’ascolto e del dialogo, dell’amore e del perdono conduce i popoli, le culture e le religioni del mondo al-l’auspicato traguardo della fraternità e della pace nella verità. Mai più la violenza umili la dignità dell’uomo!

Déclaration du Card. Ricard à propos de la levée de l’excommunication

Ricard, Jean-Pierre, Archevêque de Bordeaux - 29 gennaio 2009

6.

le 24 janvier, le cardinal Jean-Pierre Ricard, archevê�ue de Bordeaux et membre de la Commission Pontificale “Ecclesia Dei” a fait une déclaration au sujet de la levée de l’excommunication des �uatre évê�ues de la Frater-nité Saint-Pie X.

le décret, signé le 21 janvier 2009 par le cardinal Re, préfet de la Congrégation des évê�ues, à la demande du pape Benoît XVI, lève l’excommunication encourue latae sententiae par les évê�ues ordonnés le 30 juin 1988 par Mgr lefebvre et formellement déclarée par le décret du cardinal Gantin, le 1° juillet 1988.

Cette levée a été demandée plus d’une fois par Mgr Fellay, Supérieur général de la Fraternité Saint Pie X, et tout particulièrement dans une lettre adressée au cardinal Castrillon Hoyos, le 15 décembre dernier, au nom des 4 évê�ues concernés. Il en faisait même, avec la possibilité pour tout prêtre de célébrer la messe avec le missel de Saint Pie V, une des deux conditions préa-lables à l’ouverture d’un dialogue avec Rome. Il avait

fait prier ses fidèles à cette intention.

le pape Benoît XVI a voulu aller jus�u’au bout de ce �u’il pouvait faire comme main tendue, comme invita-tion à une réconciliation. le pape, théologien et his-torien de la théologie, sait le drame �ue représente un schisme dans l’Eglise. Il entend la �uestion �ui est sou-vent posée dans cette histoire des schismes : a-t-on pris vraiment tous les moyens pour éviter ce schisme ? lui-même s’est senti investi de la mission de tout faire pour retisser les fils déchirés de l’unité ecclésiale. N’oublions pas �ue le pape connaît bien le dossier car il avait été chargé par le pape Jean-Paul II de prendre contact avec Mgr lefefebvre et d’essayer de l’empê-cher de commettre l’acte irrémédiable des sacres épis-copaux. Celui �ui était à l’épo�ue le cardinal Ratzinger avait été mar�ué par l’échec de sa mission.

la levée de l’excommunication n’est pas une fin mais le début d’un processus de dialogue. Elle ne règle pas deux �uestions fondamentales : la structure juridi�ue de la

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Fraternité Saint Pie X dans l’Eglise et un accord sur les �uestions dogmati�ues et ecclésiologi�ues. Mais elle ouvre un chemin à parcourir ensemble. Ce chemin sera sans doute long. Il demandera meilleure connaissance mutuelle et estime. A un moment, la �uestion du texte même du Concile Vatican II comme document magisté-riel de première importance devra être posée. Elle est fondamentale. Mais toutes les difficultés ne seront pas forcément de type doctrinal. D’autres, de type culturel et politi�ue, peuvent aussi émerger. les derniers pro-pos, inacceptables, de Mgr Williamson, niant le drame de l’extermination des Juifs, en sont un exemple.

On peut pourtant penser �ue la dynami�ue suscitée

par la levée des excommunications devrait aider à la mise en route de ce dialogue voulu par le pape.

En cette fin de Semaine de prière pour l’unité des chré-tiens, n’oublions pas �ue le chemin le plus sûr pour marcher vers l’unité de tous les disciples du Christ res-te la prière.

A Bordeaux, le 24 janvier 2009 Cardinal Jean-Pierre cardinal RICARDArchevê�ue de BordeauxMembre de la Commission Pontificale « Ecclesia Dei »

Commentaires sur les opinions exprimées par mgr Richard Williamson

Conférence des évêques catholiques du Canada - 29 gennaio 2009

7.

En réponse aux �uestions reçues à propos des décla-rations faites par Mgr Richard Williamson, membre de la Fraternité Saint-Pie X, sur l’Holocauste (Shoah), la Conférence des évê�ues catholi�ues du Canada a pu-blié les commentaires suivants :

1. la Conférence des évê�ues catholi�ues du Canada considère �u’il est odieux de soutenir �ue le mal ter-rible �ue fut l’Holocauste n’est pas un fait histori�ue et se joint au Saint-Père Benoît XVI pour faire appel à tous les peuples afin �u’ils reconnaissent �ue l’Holo-causte est un « avertissement contre l’oubli, contre la négation, ou le réductionnisme » (voir http://www.zenit.org/rssfrench-20005) ;

2. la Conférence des évê�ues catholi�ues du Canada s’associe au Saint-Siège pour criti�uer et rejeter les déclarations �ue Mgr Richard Williamson a faites sur l’Holocauste ;

3. les évê�ues catholi�ues du Canada, en union avec le Saint-Siège, demeurent engagés dans le dialogue avec les Juifs, tels �ue l’ont réaffirmé les évê�ues du Canada lors de leur Assemblée plénière de septembre 2008 ;

4. le Supérieur général de la Fraternité Saint-Pie X, Mgr Bernard Fellay, a présenté ses excuses pour les déclara-tions faites par Mgr Richard Williamson et a fait savoir �u’il avait été interdit à Mgr Williamson de s’exprimer

désormais sur ce sujet (voir http://www.zenit.org/rssen-glish-24930).

5. Seule a été levée l’excommunication déclarée contre les �uatre évê�ues membres de la Fraternité Saint-Pie X, dont Mgr Williamson, pour avoir reçu l’ordination épiscopale sans mandat du Vatican. la levée de l’ex-communication n’affecte pas les peines prononcées pour d’autres infractions. le décret publié le 24 janvier 2009 par le Saint-Siège ne permet pas à Mgr William-son ni aux autres évê�ues d’exercer licitement le mi-nistère sacré ni d’exercer une �uelcon�ue fonction ou accomplir un �uelcon�ue acte d’autorité dans l’Église catholi�ue. la levée de l’excommunication leur ouvre simplement la possibilité de redevenir membres à part entière de l’Église

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Inequivocabile condanna negazionismo olocausto

Vaticano. Sala Stampa della Santa Sede. Lombardi, Federico - 2 febbraio 2009

8.

Citta’ del Vaticano, 4 feb. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Fe-derico Lombardi, S.I., ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:

“A proposito di nuove richieste di chiarimento cir-ca le posizioni del Papa e della Chiesa cattolica sul tema dell’olocausto, va ricordato che il pensiero del Papa sul tema dell’olocausto è stato espresso con molta chiarezza nella Sinagoga di Colonia il 19 agosto 2005, nel campo di concentramento di Au-schwitz-Birkenau il 28 maggio 2006, nella successi-va Udienza generale del 31 maggio 2006, e ancora recentemente al termine dell’Udienza generale del 28 gennaio scorso con parole ine�uivocabili, di cui ricordiamo solo le seguenti: “Mentre rinnovo con affetto l’espressione della mia piena e indiscutibile

solidarietà con i nostri Fratelli destinatari della Prima Alleanza, auspico che la memoria della Shoah indu-ca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male �uando con�uista il cuore dell’uomo. la Shoah sia per tutti monito contro l’oblio, contro la negazione o il riduzionismo...”.

“la condanna di dichiarazioni negazioniste dell’olo-causto non poteva essere più chiara, e dal contesto risulta evidente che essa si riferiva anche alle posi-zioni di monsignor Williamson e a tutte le posizio-ni analoghe. Nella stessa occasione il Papa stesso ha spiegato chiaramente anche lo scopo della re-missione della scomunica, che non ha nulla a che vedere con una legittimazione delle posizioni nega-zioniste dell’olocausto, da lui appunto chiaramente condannate”.

President of U.S. Bishops Says Holocaust Denial ‘Deeply Offensive and Utterly False’

Francis Cardinal Gorge - February �rd, 2009

9.

Pope Benedict XVI has lifted the personal penalty of excommunication incurred by four schismatic bishops belonging to the Priestly Society of Saint Pius X, founded by the late Archbishop Marcel lefe-bvre. This gesture on the part of the Holy Father was an act of mercy and personal concern for the ordained and lay members of this Society and was meant to coincide with the fiftieth commemoration of the convening of the Second Vatican Council.

The Holy Father’s lifting of the excommunications is but a first step toward receiving these four bish-ops, and the priests who serve under them, back into full communion with the Catholic Church. If these bishops are to exercise their ministry as true teachers and pastors of the Catholic Church, they, like all Catholic bishops, will have to give their as-

sent to all that the Church professes, including the teachings of the Second Vatican Council.

As is now widely known, one of the four bishops, Richard Williamson, has recently made some deep-ly offensive and utterly false statements about the Holocaust of the Second World War. Bishop Wil-liamson has denied historical facts about the Sho-ah, in which six million Jews were cruelly annihi-lated, innocent victims of blind racial and religious hatred. These comments have evoked understand-able outrage from within the Jewish community and also from among our own Catholic people. No Catholic, whether lay person, priest or bishop can ever negate the memory of the Shoah, just as no Catholic should ever tolerate expressions of anti-Semitism and religious bigotry.

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I make my own the words of the Holy Father spo-ken at the General Audience on January 28, 2009: “[May] the Shoah show both old and new genera-tions that only the arduous path of listening and dialogue, of love and forgiveness, can lead peo-ples, cultures and religions of the world to the longed-for goal of fraternity and peace, in truth.

May violence never again humiliate man’s dignity.” We Catholic bishops in the United States are as committed as ever to building bonds of trust and mutual understanding with our elder brothers and sisters, the Jewish people, so that together with them we may be a blessing to the world.

Pope Benedict XVI expresses “unquestionable solidarity’The Shoah warns against reductionism

Benedict XVI, Pope (Ratzinger, Joseph) - February �th, 2009

10.

Directly after the General Audience, the Holy Father made the following comments in Italian. A translation follows.

Before greeting the Italian pilgrims, I have three more announcements to make.

The first: I have received with joy the news of the elec-tion of Metropolitan Kirill as the new Patriarch of Mos-cow and All Russia. I invoke the light of the Holy Spirit upon him for a generous service to the Russian Ortho-dox Church, entrusting him to the special protection of the Mother of God.

The second: in the Homily pronounced on the occa-sion of the solemn inauguration of my Pontificate, I said that an “explicit” duty of the Pastor is the “call to unity”, and commenting on the Gospel passage about the miraculous catch, I said: “although the fish were so many, the net was not torn”. I then followed with these Gospel words: “Alas, beloved lord, with sorrow we must now acknowledge that it has been torn!”. I continued, “But no we must not be sad! let us rejoice because of your promise, which does not disappoint, and let us do all we can to pursue the path towards the unity you have promised.... Do not allow your net to be torn, and help us to be servants of unity!” (Installation Mass, 24 April 2005, l’Osservatore Romano English edition, 27 April 2005, p. 9).

Precisely in fulfillment of this service to unity, which �ualifies my ministry as Successor to Peter in a specific way, I decided several days ago to grant the remission of the excommunication to which the four Bishops, or-dained in 1988 by Archbishop lefebvre without a Papal

mandate, were subject. I fulfilled this act of paternal compassion because these Bishops repeatedly mani-fested their active suffering for the situation in which they had found themselves. I hope that this gesture of mine will be followed by an earnest commitment on their behalf to complete the necessary further steps to achieve full communion with the Church, thus witness-ing true fidelity to, and true recognition of, the Magis-terium and the authority of the Pope and the Second Vatican Council.

The third statement: in these days when we remember the Shoah, images come to mind from my repeated visits to Auschwitz, one of the concentration camps in which the heinous slaughter of millions of Jews occurred, in-nocent victims of a blind racial and religious hatred. As I affectionately renew the expression of my full and un-�uestionable solidarity with our fellow receivers of the First Covenant, I hope that the memory of the Shoah will lead humanity to reflect upon the unfathomable power of evil when it con�uers the heart of man.

May the Shoah be a warning for all against forgetfulness, denial or reductionism, because violence committed against one single human being is violence against all. No man is an island, as a famous poet wrote. May the Shoah especially teach both old and new generations that only the arduous path of listening and dialogue, of love and forgiveness leads peoples, cultures and religions of the world to the desired goal of fraternity and peace in truth. May violence no longer degrade the dignity of man!

(©l’Osservatore Romano - 4 February 2009)

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Udienza ai membri della delegazione della ‘Conference of Presidents of Major American Jewish Organizations’

Benedetto XVI, Papa (Ratzinger, Joseph) - 12 febbraio 2009

11.

Cari amici,sono lieto di accogliere tutti voi oggi e ringrazio il rab-bino Arthur Schneier e il signor Alan Solow per i saluti che mi hanno rivolto a vostro nome. Ricordo bene le varie occasioni, durante la mia visita negli Stati Uniti lo scorso anno, nelle �uali ho potuto incontrare alcuni di voi a Washington e a New York. lei, rabbino Schneier, con cortesia mi ha ricevuto presso la Park East Syna-gogue alcune ore prima della vostra celebrazione della Pas�ua. Ora, sono lieto di avere l’occasione di offrirle ospitalità �ui nella mia casa. Incontri come �uesto ci permettono di dimostrare il nostro rispetto reciproco. Voglio che sappiate che voi siete tutti davvero benve-nuti �ui oggi nella casa di Pietro, la casa del Papa.

Ricordo con gratitudine le varie occasioni che ho avu-to nel corso di molti anni di trascorrere del tempo in compagnia dei miei amici ebrei. le mie visite, seppure brevi, alle vostre comunità a Washington e a New York, sono state esperienza di stima fraterna e amicizia sincera. Così è accaduto anche durante la visita alla sinagoga a Colonia, la prima di �uesto tipo del mio pontificato. È stato per me molto commovente tra-scorrere alcuni momenti con la comunità ebraica nella città che conosco così bene, la città che ha ospitato il più antico insediamento ebraico in Germania e le cui origini risalgono al tempo dell’impero romano.

Un anno dopo, nel maggio del 2006, ho visitato il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Quali parole possono esprimere in modo adeguato �uel-l’esperienza profondamente toccante? Entrando in �uel luogo di orrore, scenario di indicibile sofferenza, ho meditato sugli innumerevoli prigionieri, così tan-ti di loro ebrei, che avevano percorso �uello stesso cammino nella prigionia ad Auschwitz e in tutti gli altri campi di prigionia. Quei figli di Abramo, colpiti dal lutto e spaventosamente umiliati, avevano ben poco per sostenersi oltre alla propria fede nel Dio dei loro padri, una fede che noi cristiani condividiamo con voi, nostri fratelli e nostre sorelle. Come possia-mo cominciare a comprendere l’enormità di ciò che è accaduto in �uelle prigioni infami? l’intero genere

umano prova una profonda vergogna per la brutalità selvaggia mostrata allora verso il vostro popolo. Per-mettetemi di ripetere �uanto ho detto in �uella tri-ste occasione: «I potentati del Terzo Reich volevano schiacciare il popolo ebraico nella sua totalità; elimi-narlo dall’elenco dei popoli della terra. Allora le pa-role del Salmo: “Siamo messi a morte, stimati come pecore al macello” si verificarono in modo terribile».

Il nostro incontro odierno si svolge nel contesto del-la vostra visita in Italia in concomitanza con la vo-stra annuale leadership Mission in Israele. Anche io mi sto preparando a visitare Israele, una terra che è santa per i cristiani e per gli ebrei, poiché le radici della nostra fede si trovano lì. Infatti, la Chiesa trae sostentamento dalla radice di �uel buon albero di olivo, il popolo di Israele, su cui sono stati innestati i rami di olivo selvatico dei Gentili (cfr. Romani, 11, 17-24). Fin dai primi giorni del cristianesimo, la nostra identità e ogni aspetto della nostra vita e del nostro culto sono intimamente legati all’antica religione dei nostri padri nella fede.

la storia bimillenaria del rapporto fra l’ebraismo e la Chiesa ha attraversato molte diverse fasi, alcune delle �uali dolorose da ricordare. Ora che possiamo incontrarci in spirito di riconciliazione, non dobbia-mo permettere alle difficoltà passate di trattenerci dal porgerci reciprocamente la mano dell’amicizia. Infatti, �uale famiglia non è mai stata attraversata da tensioni di un tipo o dell’altro? la Dichiarazione del concilio Vaticano ii Nostra aetate è stata una pietra miliare lungo il cammino verso la riconciliazione e ha chiaramente evidenziato i principi che hanno go-vernato da allora l’atteggiamento della Chiesa nelle relazioni fra cristiani ed ebrei. la Chiesa è profonda-mente e irrevocabilmente impegnata a rifiutare ogni forma di antisemitismo e a continuare a costruire re-lazioni buone e durature fra le nostre due comunità. Una particolare immagine che esprime �uesto impe-gno è �uella del momento in cui il mio amato pre-decessore Papa Giovanni Paolo ii ha sostato presso il Muro occidentale di Gerusalemme, implorando il

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perdono di Dio dopo tutta l’ingiustizia che il popolo ebraico aveva dovuto subire. Ora faccio mia la sua preghiera: «Dio dei nostri padri, tu hai scelto Abramo e la sua discendenza perché il tuo Nome fosse por-tato alle genti: noi siamo profondamente addolorati per il comportamento di �uanti nel corso della storia hanno fatto soffrire �uesti suoi figli, e chiedendoti perdono vogliamo impegnarci in un’autentica frater-nità con il popolo dell’alleanza. Per Cristo nostro Si-gnore» (26 marzo 2000).

l’odio e il disprezzo per uomini, donne e bambini manifestati nella Shoah sono stati un crimine con-tro Dio e contro l’umanità. Questo dovrebbe essere chiaro a tutti, in particolare a �uanti appartengono alla tradizione delle Sacre Scritture, secondo le �uali ogni essere umano è creato a immagine e somiglian-za di Dio (Genesi, 1, 26-27). È ovvio che �ualsiasi ne-gazione o minimizzazione di �uesto terribile crimine è intollerabile e del tutto inaccettabile. Di recente, in un’udienza pubblica, ho riaffermato che la Shoah deve essere un «monito contro l’oblio, contro la ne-gazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta

contro un solo essere umano è violenza contro tutti» (28 gennaio 2009).Questo capitolo terribile della nostra storia non do-vrà mai essere dimenticato.

Il ricordo, come si dice giustamente, è memoria futu-ri, un ammonimento a noi per il futuro e un monito a lottare per la riconciliazione. Ricordare significa fare tutto il possibile per prevenire �ualsiasi recrudescen-za di �uesta catastrofe nella famiglia umana, edifi-cando ponti di amicizia duratura. Prego con fervore affinché il ricordo di �uesto crimine orrendo rafforzi la nostra determinazione a guarire le ferite che da troppo tempo affliggono le relazioni fra cristiani ed ebrei. Desidero sinceramente che la nostra amicizia divenga sempre più forte affinché l’impegno irrevo-cabile della Chiesa per relazioni rispettose e armo-niose con il popolo dell’Alleanza portino frutti ab-bondanti.

[Traduzione del testo originale in inglese a cura de “L’Os-servatore Romano” - © Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana]

Audience to the Chief Rabbinate of Israel

Benedict XVI, Pope (Ratzinger, Joseph) - March 12th, 2009

12.

Distinguished representatives of the Chief Rabbinate of Israel,Dear Catholic Delegates,

It gives me great pleasure to welcome you, the dele-gation of the Chief Rabbinate of Israel, together with Catholic participants led by the Holy See’s Commis-sion for Religious Relations with the Jews. The impor-tant dialogue in which you are engaged is a fruit of the historical visit of my beloved predecessor Pope John Paul II to the Holy land in March 2000. It was his wish to enter into a dialogue with Jewish religious institu-tions in Israel and his encouragement was decisive to attaining this goal. Receiving the two Chief Rabbis of Israel in January 2004 he called this dialogue a “sign of great hope”.

During these seven years not only has the friendship between the Commission and the Chief Rabbinate in-creased, but you have also been able to reflect on im-portant themes which are relevant to the Jewish and Christian traditions alike. Because we recognize a com-mon rich spiritual patrimony a dialogue based on mu-

tual understanding and respect is, as Nostra Aetate (n. 4) recommends, necessary and possible.

Working together you have become increasingly aware of the common values which stand at the basis of our respective religious traditions, studying them during the seven meetings held either here in Rome or in Jeru-salem. You have reflected on the sanctity of life, family values, social justice and ethical conduct, the impor-tance of the word of God expressed in Holy Scriptures for society and education, the relationship between re-ligious and civil authority and the freedom of religion and conscience. In the common declarations released after every meeting, the views which are rooted in both our respective religious convictions have been high-lighted, while the differences of understanding have also been acknowledged. The Church recognizes that the beginnings of her faith are found in the historical divine intervention in the life of the Jewish people and that here our uni�ue relationship has its foundation. The Jewish people, who were chosen as the elected people, communicate to the whole human family, knowledge of and fidelity to the one, uni�ue and true God. Christians

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gladly acknowledge that their own roots are found in the same self-revelation of God, in which the religious experience of the Jewish people is nourished.

As you know, I am preparing to visit the Holy land as a pilgrim. My intention is to pray especially for the pre-cious gift of unity and peace both within the region and for the worldwide human family. As Psalm 125 brings to mind, God protects his people: “As the mountains are round about Jerusalem, so the lord is round about his people, from this time forth and for evermore”. May my

visit also help to deepen the dialogue of the Church with the Jewish people so that Jews and Christians and also Muslims may live in peace and harmony in this Holy land.

I thank you for your visit and I renew my personal com-mitment to advancing the vision set out for coming generations in the Second Vatican Council’s declara-tion Nostra Aetate.

Original text: English. - www.vatican.va

II. Documenti ebraici

Resolution on Catholic Church

1�th Plenary Assembly of the World Jewish CongressJerusalem, 26-27 January 2009.

1.

The delegates of 13th Plenary Assembly of the World Jewish Congress, representing 90 Jewish communities throughout the world, meeting in Jerusalem on 27 Ja-nuary 2008:

WHIlST ACKNOWlEDGING that the decision is a mat-ter entirely for the Holy See,

EXPRESS their profound concern about the decision by the Holy See to revoke the excommunication of Bishop Williamson who more than once expressed the view that the Shoah never occurred and that the Proto-

cols of the Elders of Zion were a truthful exposition of a world-wide Jewish conspiracy;

EXPRESS DEEP CONCERN that the significant achie-vement in Jewish Catholic dialogue may be harmed by the decision;

CAll UPON his Holiness Pope Benedict XVI to stren-gthen and reinforce the achievements in Jewish Catho-lic dialogue thereby assisting to counter the adverse impression arising from the decision concerning Bishop Williamson.

AJC Welcomes Vatican Statement on Holocaust Denier Bishop

American Jewish Committee - February �th, 2009

2.

AJC has applauded today’s statement from the Vatican demanding that Bishop Richard Williamson “absolutely, une�uivocally and publicly distance himself” from his advocacy of Holocaust denial.

Williamson, a conservative Bishop whose excommuni-cation by the late Pope John Paul II was recently re-voked by Pope Benedict XVI, has consistently denied the existence of the Nazi gas chambers. The Vatican’s

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statement demanding he recant these view follows a chorus of angry protest from both Jewish groups and non-Jewish groups.

“This is what we were asking for - an une�uivocal re-pudiation of Williamson’s odious opinions and all such forms of anti-Semitism,” said Rabbi David Rosen, AJC’s International Director of Interreligious Affairs. “This welcome statement, as well as the clear reiteration that the Society of Saint Pius X, to which Williamson be-longs, will only be allowed back into the Church once it respects the historic reforms of the Second Vatican Council, demonstrates the Vatican’s continuing com-

mitment to good relations with the Jewish community. Had all this been expressed at the outset, we could have avoided the unnecessary damage and distress.”

Rosen paid special tribute to the many religious and civic leaders who contributed to this satisfactory reso-lution, in particular German Chancellor Angela Merkel. Chancellor Merkel urged the Vatican to go further in its clear rejection of Holocaust denial and deniers. “We deeply appreciate Chancellor Merkel’s principled stance,” Rosen said. “Holocaust denial must never be tolerated or legitimized.”

Il saluto di Arthur Schneier e Alan Solow a Benedetto XVI in occasione dell’udienza ai membri di una delegazione della ‘Conference of Presidents of Major American Jewish Organizations’

Schneier, Arthur - Solow, Alan, 12 febbraio 2009.

3.

Shalom, Santità, la pace sia con lei,

lo scorso anno, alla vigilia della Pas�ua ebraica, ho avu-to il privilegio di accoglierla presso la Park East Synago-gue, a New York, durante la sua storica visita negli Stati Uniti. la prima visita papale in una sinagoga americana è stata un’altra espressione del suo impegno per la co-munità ebraica. Oggi, la delegazione della Conferenza dei Presidenti delle Maggiori Organizzazioni Ebraiche Americane gode della sua ospitalità in un momento difficile nelle relazioni fra cattolici ed ebrei. la ringra-ziamo per �uesto incontro che contribuirà alla com-prensione reciproca e al superamento delle difficoltà. In �uanto sopravvissuto alla Shoah �uesti giorni sono stati dolorosi e difficili nell’affrontare la negazione del-l’Olocausto da parte, addirittura, di un Vescovo della Fraternità di San Pio X. Nel 2009 cade il settantesimo anniversario dello scoppio della seconda guerra mon-diale, il 1° settembre 1939. Abbiamo entrambi vissuto i danni della guerra, la morte, il dolore e la devastazione. la Shoah è costata la vita a sei milioni di ebrei, uomini, donne e bambini, inclusa la mia famiglia ad Auschwitz e a Terezin. Santità, noi e altri che abbiamo assistito alla disumanizzazione dell’uomo verso l’uomo come possiamo non opporci alla negazione della Shoah? le sue vittime non ci hanno concesso il diritto di perdo-nare chi lo ha perpetrato né chi lo nega. la ringraziamo

perché comprende il nostro dolore e la nostra angoscia e per la sua ferma dichiarazione che esprime «indubbia solidarietà» al popolo ebraico e condanna la negazione dell’Olocausto.

Nell’autunno della nostra vita dobbiamo trasmettere alle future generazioni il «mai più» raccontando loro la Shoah. Ciò può essere un appello alla coscienza e farci risvegliare dal sonno dell’indifferenza di fronte alla mi-naccia di genocidio ai giorni nostri.

Santità, grazie alla Nostra aetate abbiamo potuto gua-rire le ferite del passato e giungere alla riconciliazio-ne fra la Chiesa e la comunità ebraica. Il suo impegno personale e �uello del Papa Giovanni Paolo ii, di ve-nerata memoria, per «abbracciare il fratello maggiore» ci ha dato ulteriore incoraggiamento a creare vincoli ancor più stretti fra cattolici ed ebrei in tutto il mondo. Santità, la ringraziamo per esserci ripetutamente vicino mentre affrontiamo la nuova piaga dell’antisemitismo, la profanazione e l’incendio di sinagoghe.

Attraversando il deserto, gli ebrei, non portarono solo le seconde tavole nell’arca, ma anche �uelle rotte. Portiamo con noi ricordi di secoli di persecuzione, op-pressione e denigrazione, ma non siamo paralizzati dal passato. Continuiamo con fede nello Shomer Yisrael, il

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Custode di Israele, che ci ripara e ci protegge in tutti i tempi (Salmi, 121). Abbiamo ricostruito la nostra vita e avuto il privilegio di assistere al risorgere dello Stato di Israele, ovvero all’avverarsi della profezia di Ezechiele: «Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò ripo-sare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. l’ho detto e lo farò» (37, 14). la Terra promessa atten-de il vostro arrivo.Il nostro rapporto, basato sul solido fondamento del Vaticano ii, può sopravvivere a periodiche battute d’ar-resto. Possiamo emergere ancora più forti per collabo-rare nell’affrontare le enormi sfide della nostra civiltà. Che Dio le doni forza e lunga vita per essere il costrut-tore di ponti alla ricerca della pace, del dialogo tra le religioni e della tolleranza.

Oseh Shalom Bimromav Hu Yaaseh Shalom Aleinu: che Colui che ha fatto la pace nei cieli, ci aiuti a stabilirla sulla terra.

Quindi ha preso la parola Alan Solow, Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Maggiori Organizzazio-ni Ebraiche Americane. Di seguito una nostra traduzio-ne italiana del suo saluto.Siamo onorati e grati di avere l’opportunità di essere ricevuti da lei, Santità, e di proseguire il dialogo fra la Chiesa e la comunità ebraica. Il fatto che per la pri-ma volta la delegazione della Conferenza dei Presidenti delle Maggiori Organizzazioni Ebraiche Americane visiti il Vaticano riveste per noi un significato e un’importan-za particolari.

Giungiamo in un momento critico e speriamo che �ue-sto incontro contribuisca al processo di riconciliazione e di cooperazione costruttiva. Ricordiamo la sua im-portante visita storica presso la sinagoga di Colonia e ai campi di morte di Auschwitz-Birkenau. Eventi recen-ti hanno reso tesi i rapporti fra la Chiesa cattolica e la comunità ebraica. la richiesta della Santa Sede al vescovo Williamson di rinunciare alla sua ripugnante negazione dell’Olocausto, che la Conferenza episcopa-le statunitense ha definito «totalmente falsa», è stata un’iniziativa accolta con favore. Bisogna ribadire con-tinuamente che non può e non potrà esserci alcuna forma di tolleranza per �ualsiasi tipo di negazione della Shoah.

Santità, in tutto il mondo assistiamo al drammatico ripetersi di antisemitismo e di atti di violenza fisica e verbale contro gli ebrei. Settant’anni fa abbiamo im-parato �ual è il prezzo del silenzio e dell’inazione in �uanto molti, troppi, sono rimasti a guardare o hanno dato il proprio assenso durante gli eventi culminati nel-

la Shoah e nella morte di sei milioni di ebrei e di milioni di altri innocenti. la recrudescenza di un evidente anti-semitismo esorta a fervidi appelli a ogni livello per con-trastare �uest’odio sfrenato e per dimostrare che non sarà tollerato. la storia ci insegna che, se il fanatismo e l’odio, sotto �ualsiasi forma si manifestino, non sono tenuti sotto controllo, travolgono veramente tutti noi. All’allarmante attacco alla sinagoga di Caracas è segui-to un attacco alla Nunziatura apostolica. Anche se non direttamente collegate, �ueste due azioni dimostrano che noi tutti diveniamo vittime di tali incitamento ed estremismo. Notiamo con apprezzamento che la Santa Sede ha assunto una posizione contro l’antisemitismo, secondo la �uale �ualsiasi attacco agli ebrei o all’ebrai-smo è un attacco alla Chiesa e alla dichiarazione di Vo-stra Santità.

Con rispetto le chiediamo, Santità, di continuare a de-nunciare l’antisemitismo in tutte le sue forme e a esor-tare i responsabili della Chiesa in ogni Paese a farne una priorità. le loro voci avranno una vasta eco e altre persone di buona volontà risponderanno a �uest’ap-pello.

Accogliamo con favore e apprezziamo la Sua prevista visita in Israele. Il popolo e i responsabili di Israele l’at-tendono con ansia, così come noi. la Terra Santa rive-ste un grande significato per entrambe le nostre fedi. Per il popolo ebraico il passato, il presente e il futuro sono legati a �uesta sacra terra promessa ai nostri an-tenati millenni fa. Come confermato nella Nostra ae-tate, l’alleanza fra Dio e il popolo ebraico è eterna. Gli sforzi sempre maggiori per demonizzare e delegittimare lo Stato di Israele sono causa di grave preoccupazione. lei, Santità, può contribuire a far tacere le voci degli estremisti che sono a favore della distruzione di Israele nel Medio Oriente e nel mondo e di �uanti compiono atti di terrorismo contro i suoi cittadini. Bisogna anche tener conto di chi aiuta e appoggia i terroristi, fornen-do loro sostegno e giustificazione.

È nostra speranza che la riaffermazione del principio e delle disposizioni incarnate nella Nostra aetate man-dino un chiaro messaggio su �uali sono le posizioni della Chiesa, radicate nel suo fondamento religioso e morale.

Di nuovo, Santità, le siamo grati per �uesta opportu-nità. Grazie.

[Traduzione del testo originale in inglese a cura de “L’Osserva-tore Romano”]

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III. Documenti congiunti

Déclaration des membres catholiques de l’Amitié Judéo-Chrétienne de France, avec l’approbation de l’ensemble du Comité Directeur

Amitié Judéo-Chrétienne de France - 27 janvier 2009

1.

le pape Benoît XVI vient de lever l’excommunication (décision juridi�ue) des �uatre évê�ues �ui avaient été excommuniés par Jean-Paul II en 1988. Il le fait sur la demande de Mgr Fellay �ui déclare reconnaître « l’auto-rité du pape, l’enseignement de l’Église dans un esprit filial, tous les conciles jus�u’à Vatican II » mais, dans ce dernier cas, avec des réserves. « Nous acceptons et fai-sons nôtres tous les conciles jus�u’à Vatican II au sujet du�uel nous émettons des réserves » affirme Mgr Fellay. Nous n’avons pas de peine à deviner les�uelles : la ré-forme liturgi�ue, la liberté religieuse, le dialogue œcu-méni�ue, l’ouverture aux autres religions. la déclaration Nostra Ætate est donc visée, et en particulier son chapî-tre 4, sur les relations avec le peuple juif ce �ui ris�ue de porter atteinte au dialogue. Certes, la levée de l’ex-communication ne supprime pas le schisme ; ces �uatre évê�ues, et leurs prêtres, devront reconnaître Vatican II pour entrer en pleine communion dans sa totalité.

Après la prière pour les Juifs du Vendredi Saint �ui leur a été concédée, un nouvel événement nous cho�ue : l’un des �uatre évê�ues, Mgr Williamson, se révèle être négationniste. D’un point de vue seulement ca-noni�ue, nous voulons bien croire �ue cela n’a rien à

voir avec la levée de l’excommunication, mais il fau-drait être absolument aveugle et sourd pour affirmer �u’il n’y a « rien à voir » ni à entendre entre la levée de l’excommunication et l’affirmation du négationnisme. l’indignation générale soulevée par les propos de Mgr Williamson prouve le contraire. Avec le négationnisme, nous plongeons dans l’abîme de l’idéologie des Nazis �ui, voulant anéantir jus�u’à la racine le peuple porteur de la révélation du Dieu Un, ont tout tenté pour mon-trer non seulement �ue leur crime n’en était pas un, mais aussi �u’il n’avait pas existé et cela porte néces-sairement atteinte au dialogue entre Juifs et Chrétiens.

Nous, membres catholi�ues de l’Amitié Judéo-Chré-tienne de France, attendons de l’Église une attitude moins ambiguë en ce �ui concerne les relations avec le peuple juif. Cette volonté de favoriser la pleine unité à l’intérieur de l’Église catholi�ue, légitime en soi, ris-�ue de causer des déchirures beaucoup plus grandes �ue celles �u’elle veut réparer. Et nous sommes cer-tains �u’elle fait du mal à tous ceux d’entre nous �ui s’efforcent de maintenir et de faire progresser un vé-ritable dialogue, amical et respectueux, entre Juifs et Chrétiens.

Statement Regarding the Crisis in Catholic-Jewish Relations

Center for Jewish-Christian Understanding and Cooperation - January 28th, 2009

2.

One of the first things Pope Benedict XVI did in his young papacy in 2006 was to visit the extermination camp at Auschwitz-Birkenau. His visit testified to the unfathomable evil of the Final Solution to extermi-nate the Jewish people and it sanctified the memory of those murdered in the Nazi gas chambers. During his meditation, he stated that Hitler understood that to

kill God they had to first destroy God’s witnesses, the Jewish people.

Pope Benedict’s visit to the place so central to Jewish suffering and memory touched Jews. It filled them with hope that the new pope would continue the holy work of Popes John XXIII and John Paul II to heal the an-

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tagonism between the Church and the Jewish people, to put an end to the false rivalry between Christianity and Judaism and to be faithful to the pronouncements of the Second Vatican Council that Jews remain in liv-ing covenant God and that the Church condemns anti-Semitism in any form.

Unfortunately a number of recent Church events cast reasonable doubt on the Church’s resolve to continue progress toward Catholic-Jewish reconciliation:

(1) the reauthorization of the Tridentine Mass with its prayer “for the conversion of the Jews,”(2) the renewed campaign to elevate Pope Pius XII to sainthood before the complete historical record of his papacy can be studied and while �uestions persist re-garding whether Pius did all that was possible to save Europe’s Jews from extermination(3) the public statement by Cardinal Renato Martino, President of the Pontifical Council for Justice and Peace, comparing the Gaza Strip to a “huge concentra-tion camp”—with its ineluctable and invidious impli-cation that Israel’s war against Hamas terrorists bears moral similarity to Nazi policies, and (4) Pope Benedict’s’ readmission of four lefebvrite prelates to the Church by overturning John Paul II’s excommunication of them. lefebvrites reject much of Vatican II’s teachings and many have overtly anti-Se-mitic views. lefebvre himself wrote to John Paul II in 1985 that “Jews were declared enemies of the Church.” One of his bishops, Bernard Tissier de Malllerais wrote that, “Jews are the most active artisans for the coming of the Antichrist.” And one of the newly rehabilitated prelates, Richard Williamson, has taught repeatedly since 1989 that “Jews were responsible for changes and corruption in the Catholic Church,” that “not one Jew perished in Nazi gas chambers” and that “the Holo-caust was a myth.” In 2000 he went on record suggest-ing that the libelous anti-Semitic tract, “The Protocols of the Elders of Zion” was authentic, and just prior to Benedict’s lifting of Williamson’s excommunication on January 21, Williamson announced on Swedish televi-sion that the Nazis never used gas chambers on Jews.

Whatever the Church motives for these developments, they surely trample on Jewish sensibilities and histori-cal memory, inflaming the wounds that Jews bear from their long painful experience of Christian persecution. They raise historically warranted Jewish fears that the former Church policy of aggressively targeting Jews for conversion will be revived, that anti-Semitism will be morally and politically rehabilitated within the Church, that the teaching of contempt will again become ac-

ceptable, that the progress in Catholic-Jewish relations made possible by Vatican II will be rolled back, and that through silence the Church will indirectly support the denial of Hitler’s satanic extermination of six million Jews at Auschwitz and the other killing centers in the heart of Christendom. The Israeli Chief Rabbinate has cancelled out of the scheduled March meeting with Vat-ican officials, and the Italian Rabbinate has withdrawn from dialogue with the Church because of these fears.

It is not the business of Jews to tell Catholics what to pray or who belongs within the Church. These are wholly internal Catholic matters. Yet Jews deserve to know where the Church stands on the above issues. Since Benedict has personally sponsored reintroduc-ing the Tridentine liturgy and lifting the lefebvrite ex-communication, only the Pope will be able to put these justified Jewish concerns to rest. Only he has the power to heal the fresh Jewish wounds and repair the breach in Catholic-Jewish dialogue so important for both com-munities—and for the world.

This time of crisis is no time for silence or ambiguity. We urge Pope Benedict to address the Jewish people in clear and une�uivocal terms that the Church will not return to an active policy of targeting Jews for conver-sion, that in the eyes of the Church Jews remain in lov-ing relation with God through the covenant made at Sinai, that as Pope John Paul II said repeatedly, “anti-Semitism is a sin against God,” and that the Church forcefully rejects any denial of the Holocaust, which profanes the sacred memory of those made in the im-age of God—Jews and Christians alike—who were mur-dered by the Nazis in their atheistic rejection of God’s moral law.

If the Pope can do this, Jews and Catholics can renew their journey of mutual understanding through dia-logue and will be able to stand together as witnesses for God’s loving presence and enduring authority on earth.

Rabbi Dr. Shlomo RiskinChancellor, Center for Jewish Christian Understand-ing and Cooperation (Israel)

Rabbi Dr. Eugene KornAmerican Director, Center for Jewish-Christian Un-derstanding and Cooperation (Israel)

David NekrutmanExecutive Director, Center for Jewish-Christian Un-derstanding and Cooperation (Israel)

(Thanks to fr. M. Watson and E. Korn)

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Letter to Pope from the International Council of Christians and Jews

International Council of Christians and Jews - Deborah Weissman - January 29th, 2009

3.

Your Holiness,The Executive Board of the ICCJ wishes to express its profound dismay at recent developments in relations be-tween the Roman Catholic Church and the Jewish com-munity. The Catholic Church has led the way for many decades in seeking to reverse centuries of dismissive theologies and hostile attitudes toward Jews, promoting honest and open conversation based on mutual respect and e�uality as co-heirs in covenant.

Ironically, the most recent disturbing event has occurred near the fiftieth anniversary of the summoning of the Second Vatican Council by Blessed Pope John XXIII. We refer to last week’s lifting of the 1988 excommunications of four bishops illicitly consecrated by Archbishop Mar-cel lefebvre.

We recognize that this is an internal matter of Catho-lic jurisprudence. We also recognize that the immediate cause of the excommunication was the illicit ordination of four individuals as bishops, in violation of the wishes of Pope John Paul II. It was not, as some have supposed, because these people were leaders in the Society of Saint Pius X, which explicitly rejects many of the teachings of the Second Vatican Council, including the groundbreak-ing Nostra Aetate, the Declaration on the Relationship of the Church to Non-Christian Religions.

Nevertheless, the televised interview on 21 January 2009 of one of the formerly excommunicated bishops - de-nying that six million Jews were slaughtered in the Nazi Holocaust, and denying the use of gas chambers - is upsetting to many Christians and Jews, particular against the background of other SSPX-related assertions that propagate the antisemitism of such writings as The Pro-tocols of the Elders of Zion. Statements issued in the last few days by the SSPX do not suggest any intention on their part to renounce such views.

To its credit, the SSPX has distanced itself from Bishop William’s denial of the Holocaust and forbidden him to speak publicly on historical matters. However, its website purveys several ideas in tension with or contradicting the authoritative teaching of the Catholic Church expressed in Nostra Aetate. The Society should publicly and explic-

itly endorse that conciliar declaration.

The sense of scandal being felt by many is not alleviated by claims that the private historical beliefs of the parties involved are irrelevant to a Church that has deplored, “the hatred, persecutions and displays of anti-Semitism directed against the Jews at any time and by anyone” (Nostra Aetate, 4; forcefully reiterated by Pope John Paul II at the Synagogue of Rome, 13 April 1986).

Although it might be argued that reconciliation with Catholics who have been disenchanted for decades is a higher internal priority than continuing rapprochement with the Jewish people whose traditions have been dele-gitimized for centuries, it remains difficult to understand the lack of private, open communication between Cath-olic and Jewish leaders in advance of this decision. Com-mitment to “genuine brotherhood with the people of the Covenant” (Pope John Paul II’s prayer at the Mass of Par-don, 12 March 2000 and at the Western Wall, 26 March 2000) would seem to re�uire the courtesy of prior con-versation about a subject that so deeply touches Jewish lives. Conducting interreligious discussion through the media is a perilous venture.

The Executive Board of the ICCJ urges that the injury inflicted on Jewish-Christian relations by this internal Catholic action be publicly remedied as soon as possible by unambiguous clarifying statements from the highest levels of the Catholic Church reasserting all aspects of Nostra Aetate and that priority be given by both Jewish rabbinical and advocacy groups and Catholic officials in the Holy See and national bishops conferences to reviv-ing frank and direct channels of communication between Catholic and Jewish leaders.On behalf of the Executive Board of the ICCJ I remain respectfully yours,

In advance via E-Mail to: [email protected]

c.c.:Walter Cardinal KasperTarcisio Cardinal Bertone, S.D.BApostolic Nuncio, Archbishop Jean-Claude Perisset

(Thanks to fr. M. Watson)

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BIBlIOGRAFIA DEllE RElAZIONI EBRAICO-CRISTIANE

1. Collezione dei Documenti Cartacei8630 - P - R 2Ilaria Pavan - Definire, Segregare, Espropriare. Il Decreto Legge del 17 novembre 19�8 - Rassegna Mensile di Israel, 73/2 (2007) - p. 187-208- ITA - 2007 - Bound

8631 - P - R 2Marco Mondini - L’esclusione degli ‘Appartenenti alla Razza Ebraica’ dalle Forze Armate Italiane (Dicembre 19�8) - Rassegna Mensile di Israel, 73/2 (2007) - p. 209-223- ITA - 2007 - Bound

8632 - P - R 2Valerio di Porto - Il 19�8 in Italia e in Germania. Spunti per una comparazione - Rassegna Mensile di Israel, 73/2 (2007) - p. 225-248- ITA - 2007 - Bound

8633 - P - R 2Bruno Di Porto - Gli Ebrei italiani di fronte al 19�8 - Rassegna Mensile di Israel, 73/2 (2007) - p. 249-276- ITA - 2007 - Bound

8634 - P - F 2Clemens Thoma - Judentum und Christentum - Freiburger Rundbrief, 16/1 (2009) - p. 2-8- GER - 2009 - Bound

8635 - P - F 2Yuval lapide - Die Berufung des Moses am brennenden Dornbusch - Freiburger Rundbrief, 16/1 (2009) - p. 9-24- GER - 2009 - Bound

8636 - P - F 2Helmut Zwanger - ‘Abel zuweilen muss einer da sein, der gedenkt’ - Freiburger Rundbrief, 16/1 (2009) - p. 25-33- GER - 2009 - Bound

8637 - P - F 2Chaim Noll - Ein Papst am Pranger - Freiburger Rundbrief, 16/1 (2009) - p. 34-40- GER - 2009 - Bound

8638 - P - F 2Theo Mechtenberg - ‘Angst’. Antisemitismus im Nachkriegspolen - Freiburger Rundbrief, 16/1 (2009) - p. 41-50- GER - 2009 - Bound

8639 - P - F 2Gabriele Palm-Funke - Das Gebet in Judentum und Christentum Jüdisch-christlicher Dialog im Kloster Alexanderdorf - Freiburger Rundbrief, 16/1 (2009) - p. 71-72- GER - 2009 - Bound

8640 - P - F 2s. n. - Helga Croner (191�-2007) - Freiburger Rundbrief, 16/1 (2009) - p. 76-77- GER - 2009 - Bound

8641 - P - B 4Guido Conticelli - Aron Jean-Marie Lustiger ha lasciato una testimonianza ed una responsabilità - Bollettino dell’Amicizia ebraico-cristiana di Firenze, 3-4 (2008) - p. 17-22- ITA - 2008 - Bound

8642 - P - B 4Maurizio Del Maschio - La Riforma della Preghiera del Venerdì Santo per gli Ebrei nel Messale Romano di S. Pio V - Bollettino dell’Amicizia ebraico-cristiana di Firenze, 3-4 (2008) - p. 41-46- ITA - 2008 - Bound

8643 - P - B 4Marisa Chiocchetti - Il Messia aspetta te - Bollettino dell’Amicizia ebraico-cristiana di Firenze, 3-4 (2008) - p. 47-54- ITA - 2008 - Bound

8644 - Dep B 019s. n. - Judaism - - 1 scatola- MUl - 1990-2000 - Dossier

8645 - Dep B 020s. n. - Judaism - - 1 scatola- MUl - 1980-2000 - Dossier

8646 - Dep B 021s. n. - Nostra Aetate - - 1 scatola- MUl - 1980-2005 - Dossier

8647 - Dep B 022s. n. - People (A - F) - - 1 scatola- MUl - s.d. - Dossier

8648 - Dep B 023s. n. - People (G - L) - - 1 scatola- MUl - s. d. - Dossier

8649 - Dep B 024s. n. - People (M - S) - - 1 scatola- MUl - s. d. - Bound

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Gennaio - Marzo 2009 SIDIC Roma

8650 - Dep B 024biss. n. - People ( T - Z) - - 1 scatola- MUl - s. d. - Dossier

8651 - Dep B 025- Sidic - Paris - - 1 scatola- FRE - s. d. - Dossier

8652 - Dep B 026s. n. - Jerusalem - Materiale vario sulla storia, le origini e lo svilluppo della città di Gerusalemme. Inoltre contiene materiale sulle divisioni che esistono in Gerusalemme per motivi religiosi. - 1 scatola- MUl - s. d. - Dossier

8653 - P - S 3Florence Taubmann - Pourquoi béatifier? Pourquoi Pie XII? - Sens, 12 (2008) - p. 641-642- FRE - 2008 - Bound

8654 - P - S 3Marcel Goldenberg - Le ‘Carnet du lépreux’ de Jules Isaac - Sens, 12 (2008) - p. 643-670- FRE - 2008 - Bound

8655 - P - S 3Jules Isaac - Sur la notion de ‘Peuple juif’ - Sens, 12 (2008) - p. 671-672- FRE - 2008 - Bound

8656 - P - S 3Olivier Rota - Jules Isaac, Paul Démann, Charles de Provenchéres - Sens, 12 (2008) - p. 673-682- FRE - 2008 - Bound

8657 - P - S 3Fadiey lovsky - Edmond Fleg: Poéte et intercesseur juif - Sens, 12 (2008) - p. 683-694- FRE - 2008 - Bound

8658 - P - S 3Michel Evdokimov - Jean-Claude Janet (1918-2008) - Sens, 12 (2008) - p. 695-697- FRE - 2008 - Bound

8659 - P - S 3Florence Taubmann - Une prédication de Noël sur l’Incanation - Sens, 12 (2008) - p. 698-703- FRE - 2008 - Bound

8660 - P - J 15Ellen W. Kaplan - Unruly difference: the politics of stigma and the space of the sacred - Jewish History, 22/4 (2008) - p. 327-351- ENG - 2008 - Bound

8661 - P - J 15Stephen J. Whitfield - Black like us - Jewish History, 22/4 (2008) - p. 353-371- ENG - 2008 - Bound

8662 - P - J 15Gershom David Hundert - Bandits in Bolechów: eighteenth-century Jewish memoirs in context - Jewish History, 22/4 (2008) - p. 373-385- ENG - 2008 - Bound

8663 - P - H 3Ra’anan Boustan, Annette Yoshiko Reed - Introduction to theme-issue Blood and Boundaries of Jewish and

Christian identities in late antiquity - Henoch, 2 (2008) - p. 229-242- ENG - 2008 - Bound

8664 - P - H 3Charlotte Elisheva Fonrobert - Blood and Law: uterine fluids and rabbinic maps of identity - Henoch, 2 (2008) - p. 243-266- ENG - 2008 - Bound

8665 - P - H 3Martha Himmelfarb - The ordeals of Abraham: circumcision and the Aqedah in Origen , the Mekhilta, and Genesis Rabbah - Henoch, 2 (2008) - p. 289-310- ENG - 2008 - Bound

8666 - P - H 3Andrew S. Jacobs - Blood will out: Jesus’ circumcision and early christian readings of Exodus �:2�-26 - Henoch, 2 (2008) - p. 310-332- ENG - 2008 - Bound

8667 - P - H 3Ra’anan Boustan, Annette Yoshiko Reed - Blood and Atonement in the Pseudo-Clementines and The Story of Ten Martyrs: the problem of selectivity in the Study of ‘Judaism’ and ‘Christianity’ - Henoch, 2 (2008) - p. 333-364- ENG - 2008 - Bound

8668 - P - R 5David Hamidovic - La Halakhah chez les esséniens et son role dans la Question Messianique - Revue des Etudes Juives, 167/3-4 (2008) - p. 345-365- FRE - 2008 - Bound

8669 - P - R 5Thierry Murcia - Qui est Ben Stada? - Revue des Etudes Juives, 167/3-4 (2008) - p.367-387- FRE - 2008 - Bound

8670 - P - R 5A. Herzog - Quand Noémie ècrivait Ruth: Hesed et Rédemption à distance de Dieu - Revue des Etudes Juives, 167/3-4 (2008) - p. 389-403- FRE - 2008 - Bound

8671 - P - R 5Judit Targarona Borràs, Tirza Vardi - Literary correspondance between Vidal Abenvenist and Solomon De Piera (Critical Edition) - Revue des Etudes Juives, 167/3-4 (2008) - p. 405-509- ENG - 2008 - Bound

8672 - P - R 5Claude Roux - La Communauté Juive de Tarascon au XV siècle - Revue des Etudes Juives, 167/3-4 (2008) - p. 511-569- FRE - 2008 - Bound

8673 - P - R 6Annette Becker - la Genèse des Camps de concentration: Cuba, la guerre des Boers, la Grande Guerre des 1896 aux Années vingt - Revue d’Histoire de la Shoah, 189 (2008) - p. 101-129- FRE - 2008 - Bound

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2. Bibliografia Digitale ' Archivio 'Digisidic'Il testo in formato elettronico dei seguenti documenti è disponibile presso la Documentazione SIDIC-Roma

ESD01�20 - Quel dialogo con i cattolici arenato su un OremusMilani, Claudia - Jesus - s. d.

Claudia Milani rilegge le due motivazioni che hanno portato l’Assemblea dei Rabbini italiani a interrompere la collaborazione per la Giornata dell’Ebraismo con la Chiesa cattolica. Per molti ebrei la Preghiera del Venerdì Santo così come formulata da Benedetto XVI è come se avesse fatto arretrare il dialogo di quarant’anni. L’altra motivazione è la prefazione al libro del senatore Marcello Pera in cui il Papa parla di una impossibilità di fare dialogo interreligioso senza “mettere tra parentesi la propria fede”.

ESD01�21 - Due alberi dalla stessa radice santaDe Benedetti, Paolo - Jesus - s. d.

Il saggista Paolo De Benedetti, da anni impegnato nel dialogo ebraico-cristiano, ribadisce che ebraismo e cristianesimo sono due alberi di una stessa radice santa, “perché entrambe le realtà sono sempre nostre contemporanee, e non è intenzione di Dio farne una sola cosa”.

ESD01�22 - Giornata dell’ebraismo: «Le ragioni del nostro no»Richetti, Elia Enrico - Popoli - 09 gennaio 2009

“Il primo passo per un dialogo autentico è mettersi in ascolto delle ragioni dell’altro”. Così si potrebbe sintetizzare il pensiero del Rabbino capo di Venezia, Elia Enrico Richetti, nel sottolineare che certe scelte dell’attuale Pontefice hanno fatto arretrare il dialogo tra ebrei e cattolici.

ESD01�2� - Mons. Paglia: allargamento del dialogo tra ebrei e cattolici con Benedetto XVI Centofanti, Sergio - Paglia, Vincenzo - Radio Vaticana - s. d.

In una intervista a Radio Vaticana, Mons. Vincenzo Paglia ha ribadito che le attuali difficoltà tra ebraismo e cristianesimo devono far riflettere su un allargamento del dialogo, attraverso una riflessione del patrimonio teologico-morale che contraddistingue le due fedi.

ESD01�2� - Ebrei e cristiani 19�9-2009: mezzo secolo di dialogos. n. - Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (UNEDI) - 16 gennaio 2009

Documento emanato dall’Ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana con il tema della Giornata dell’Ebraismo per il 2009 sui cinquant’anni di Dialogo tra cristianesimo ed ebraismo. Il documento ripercorre le tappe significative di mezzo secolo di incontri e scambi tra le due fedi.

ESD01�2� - Kasper: il viaggio del Papa in Israele farà

bene al dialogoPrisciandaro, Vittoria - Jesus - s. d.

In una lunga intervista rilasciata al mensile Jesus, il card. Kasper, Presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, spiega alcuni punti di contrasto con il Rabbinato italiano degli ultimi tempi. Parla della Preghiera del Venerdì Santo nella sua nuova formulazione per il Messale di S. Pio V, della necessità della formazione adeguata di preti e seminaristi cattolici nell’ebraismo e del viaggio di Benedetto XVI in Israele come momento distensivo dei rapporti.

ESD01�26 - Pio XI e gli ebrei: i documentis. n. - la Stampa - 20 dicembre 2008

Un ampio articolo di monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, difende la memoria di Pio XI e l’operato di molti vescovi alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.

ESD01�27 - Ebrei: Luzzatto, incontro per rilanciare dialogo cattolicis. n. - Asca - 15 gennaio 2009

L’ex presidente delle Comunità ebraiche italiane, Amos Luzzatto, propone, per ricucire la ferita che quest’anno si è prodotta tra cattolici ed ebrei circa il 17 gennaio, che la Chiesa Cattolica e l’Assemblea Rabbinica di Italia siedano con calma intorno a un tavolo per cercare insieme il mezzo per superare l’empasse che si è creato.

ESD01�28 - Ebrei: card. Kasper, abbiamo stessi valori, non dobbiamo dividercis. n. - Asca - 14 gennaio 2009

‘’E’ convinzione del Papa - spiega il cardinale - che dobbiamo parlare assieme, fare assieme, sapendo che abbiamo differenze fondamentali nella fede e rispettandole’’. E’ quanto esprime il Card. Kasper di fronte al rifiuto di collaborazione dei Rabbini italiani per la Giornata dell’ebraismo, sottolineando il patrimonio comune delle due fedi.

ESD01�29 - Parla il rabbino amico di B-XVI, e conferma la tesi di Israel Monda, Andrea - Il Foglio - 18 gennaio 2009

Jacob Neusner, rabbino e saggista americano, ha difeso Benedetto XVI dagli attacchi degli ultimi tempi da parte dei rabbini italiani. Ha sottolineato che il Magistero dell’attuale pontefice circa l’ebraismo è in linea con quello dei suoi predecessori in una sorta di continuità e di ulteriore sviluppo.

ESD01��0 - Giornata per il dialogo con gli ebrei. Intervista con il cardinale KasperHitchen, Philippa - Kasper, Walter - Radio Vaticana - 17 gennaio 2009

In un intervista a Radio Vaticana, il card. Kasper parla dei buoni

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rapporti tra la Santa Sede e i vari rabbinati del mondo. Difficoltà ci sono solo con quello italiano per una sensibilità diversa degli ebrei nel nostro paese. Risponde anche alle critiche di “superiorità” del cristianesimo nei confronti dell’ebraismo.

ESD01��1 - Ebrei/ Di Segni: Pausa nel dialogo transitoria e di riflessiones. n. - Apcom - 17 gennaio 2009

Il Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, auspica cha la pausa attuale nel dialogo ebraico-cristiano, sia solo “transitoria e di riflessione” e che sia benefica per entrambe le parti.

ESD01��2 - Ebrei/ Sant’Egidio: Nuovo patto per dialogo con cattolicis. n. - Apcom - 17 gennaio 2009

Il presidente della Comunità di Sant’Egidio, intervenendo a margine di un incontro organizzato dal Centro Culturale Ebraico, ha auspicato un patto etico-religioso tra ebrei e cattolici affinchè si possa fondare una civiltà del convivere.

ESD01��� - Ebrei: Luzzatto, Chiesa non può pregare affinchè noi lasciamo la nostra fedes. n. - Adnkronos - 17 gennaio 2009

L’ex presidente delle comunità ebraiche italiane, Amos Luzzatto, non è pessimista circa l’interruzione del dialogo ebraico-cristiano, ma parla di problemi che non si possono tacere, come la preghiera

del Venerdì Santo che chiede agli ebrei di non essere più ebrei.

ESD01��� - L’incontro mancato Richetti, Enrico - Moscati, Ester - Comunità Ebraica di Milano - 19 gennaio 2009

In una intervista il rabbino di Venezia, Elia Richetti, spiega le motivazioni che lo hanno spinto a rilasciare una intervista a “Popoli”, la rivista dei Gesuiti, nella quale ha dichiarato che con Benedetto XVI il dialogo ebraico-cristiano è tornato indietro di 50 anni. Ha ribadito che quanto dichiarato non è frutto di una sua posizione personale, ma espressione dell’idea dei suoi colleghi rabbini. Due i punti presi in considerazione: la preghiera del Venerdì Santo del Messale di San Pio V e la canonizzazione di Pio XII.

ESD01��� - Conferenza: Fede, Religioni, Mondo contemporaneoRiccardi, Andrea - Comunità di Sant’Egidio - 17 gennaio 2009

Nel corso di una conferenza che ha visto insieme ebrei e cristiani dal titolo “Fede, Religioni, Mondo contemporaneo”, Andrea Riccardi, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, ha parlato di un nuovo patto etico -religioso per fondare la civiltà del convivere. Ha ionoltre chiarito che questa è base irrinunciabile per una amicizia feconda tra le fedi religiose.

3. Documenti On-lineI documenti pubblicati on-line sono dichiarazioni o discorsi di organismi rappresentativi le diverse comunità cristiane ed ebraiche in diverse lingue. I testi sono consultabili sul sito internet www.sidic.org secondo la divi-sione, �ui riportata: cattolici (vaticani/papali - episcopali - altri cattolici); ebraici; altre chiese cristiane; ecume-nici; congiunti ebraico-cristiani.

Doc006�� - Santa Messa in occasione del �0° della Morte del Servo di Dio Papa Pio XII - Estratto dell’omeliaBenedetto XVI, Papa (Ratzinger, Joseph) 1927- Città del Vaticano - 2008/10/09

Doc006�6 - Considerazioni sulla guerra mondiale e sul rinnovamento della società - Estratto dal radiomessaggio del 2� dicembre 19�2Pio XII, Papa (Pacelli, Eugenio) 1876-1958 Città del Vaticano - 1942/12/24

Doc006�7 - Holy Mass on the �0° anniversary of Pope Pius XII’s - Pope’s Homily on Pius XII extractBenedict XVI, Pope (Ratzinger, Joseph) 1927- Vatican City - 2008/10/09

Doc006�8 - XII Assemblée Générale ordinaire du Synode des évêques, �-26 octobre 2008 - S.E.R. Mons.

Francis Deniau, évêque de Nevers (France)Deniau, Francis Cité du Vatican - 2008/10/10

Doc006�9 - XII Ordinary General Assembly Of The Synod Of Bishops �-26 October 2008 - Most. Rev. Francis DENIAU, Bishop of Nevers (France)Deniau, Francis Vatican City - 2008/10/10

Doc00660 - XII Assemblée Générale ordinaire du Synode des évêques, �-26 octobre 2008 - Rapport du Card. Albert Vanhoye, S.I., Recteur Émérite de l’institut Pontifical Biblique de Rome Vanhoye, Albert Cité du Vatican - 2008/10/06

Doc00661 - XII Ordinary General Assembly Of The Synod Of Bishops �-26 October 2008 - Report by

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2009 - Numero 1Bollettino SIDIC-Roma Documentazione

H.Em. Card. Albert Vanhoye, S.J., Rector Emeritus of the Pontifical Biblical Institute of RomeVanhoye, Albert Vatican City - 2008/10/06

Doc00662 - XXII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 5-26 Ottobre 2008 - Mons. Stanisław GADECKI, Arcivescovo di Poznan (POLONIA)GADECKI, Stanisław Città del Vaticano - 2008/10/13

Doc0066� - XII Ordinary General Assembly of the Synod of Bishops, 5-26 October 2008 - Stanisław GADECKI, Archbishop of Poznan (POLAND)GADECKI, Stanisław Vatican City - 2008/10/13

Doc0066� - XII Assemblée générale ordinaire du Synode des évêques, 5-26 octobre 2008 - Stanisław GADECKI, Archevêque de Poznan (POLOGNE)GADECKI, Stanisław Cité du Vatican - 2008/10/13

Doc0066� - XXII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, �-26 Ottobre 2008 - Kidane YEBIO, Vescovo di Keren (ERITREA)YEBIO, Kidane Città del Vaticano - 2008/10/11

Doc00666 - XII Ordinary General Assembly Of The Synod Of Bishops, �-26 October 2008 - Kidane YEBIO, Bishop of Keren (ERITREA)YEBIO, Kidane Vatican City - 2008/10/11

Doc00667 - XXII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, �-26 Ottobre 2008 - Fouad TWAL, Patriarca di Gerusalemme dei Latini (GERUSALEMME)Twal, Fouad Città del Vaticano - 2008/10/10

Doc00668 - XII Assemblée générale ordinaire du Synode des évêques, �-26 octobre 2008 - Fouad TWAL, Patriarche de Jérusalem des Latins (Jérusalem)Twal, Fouad Cité du Vatican - 2008/10/10

Doc00669 - XII Ordinary General Assembly Of The Synod Of Bishops, �-26 October 2008 - Fouad TWAL, Latin Patriarch of Jerusalem (JERUSALEM)Twal, Fouad Vatican City - 2008/10/10

Doc00670 - Dichiarazione su possibile viaggio in Terra SantaSala Stampa della Santa Sede - lombardi, Federico Città del Vaticano - 2008/10/19

Doc00671 - Declaration in possibility of papal trip to Holy LandHoly See Press Office - lombardi, Federico Vatican City - 2008/10/19

Doc00672 - Possible voyage du pape en Terre SainteBureau de presse du Saint Siège - lombardi, Federico Cité du Vatican - 2008/10/19

Doc0067� - XII assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi �-26 ottobre 2008 - Messaggio al Popolo di Dio al termine del Sinodo sulla Parola (Estratto sulla Bibbia nel dialogo con gli ebrei)Sinodo dei vescovi. XII assemblea generale ordinaria Città del Vaticano - 2008/10/24

Doc0067� - XII Ordinary General Assembly of the Synod of Bishops, �-26 October 2008 - Message to the people of God (extract on the Bible and the relations with the Jews)Synodus of Bishops. XII Ordinary General Assembly Vatican City - 2008/10/24

Doc00676 - XII Assemblée générale ordinaire du synode des évêques, �-26 octobre 2008 - Extrait du message au peuple de Dieu (Bible et relations avec le peuple Hébreu)Synode des éve�ues. XIIème Assemblée generale ordinaire Cité du Vatican - 2008/10/24

Doc00677 - XII assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi �-26 ottobre 2008 - Proposizioni �1 e �2Sinodo dei vescovi. XII assemblea generale ordinaria Città del Vaticano - 2008/10/25

Doc00678 - Udienza di Benedetto XVI ad una delegazione dell’ International Jewish Committee on Interreligious ConsultationsBenedict XVI, Pope (Ratzinger, Joseph) 1927- Vatican City - 2008/10/30

Doc00679 - Dialogo tra culture e religioni riguarda tutti - Udienza di Benedetto XVI ad una delegazione dell’ “International Jewish Committee on Interreligious Consultations”Benedetto XVI, Papa (Ratzinger, Joseph) 1927- Città del Vaticano - 2008/10/30

Doc0068� - Angelus di Benedetto XVI - Domenica, 9 novembre 2008Benedetto XVI, Papa (Ratzinger, Joseph) 1927- Città del Vaticano - 2008/11/02

Doc0068� - Udienza ai partecipanti al Congresso su “L’Eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio Vaticano II”Benedetto XVI, Papa (Ratzinger, Joseph) 1927- Città del Vaticano - 2008/11/08

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Gennaio - Marzo 2009 SIDIC Roma

Doc00687 - Pastoral Orientations on the Attitude of Christians to JudaismFrench Conference of Catholic Bishops France - 1973/04/16

Doc 00688 - Prolusione del Cardinale Bagnasco al Consiglio episcopale permanente a proposito della revoca della scomunica alla Fraternità di San Pio XBagnasco, AngeloCittà del Vaticano, 2009/01/26

Doc 00688 - Déclaration des membres catholiques de l’Amitié Judéo-Chrétienne de France, avec l’approbation de l’ensemble du Comité DirecteurAmitié Judéo-Chrétienne de FranceFrance, Paris, 2009/01/27

Doc 00690 - Statement of the Chairman of the German Catholic Bishops’ Conference Subcommittee for Religious Relations with Judaism, Bishop Dr. Heinrich Mussinghoff, concerning the Lifting of the Excommunications of the Bishops of the Priestly Fraternity of St. Pius X

Segnalazioni

Libri ebraici in lineahttp://www.hebrewbooks.org/about

Hebrewbooks.org è stato creato per conservare gli antichi libri ebraici americani fuori stampa o fuori circolazione. Molti rabbini americani scrissero Seforim (libri ebraici) nei primi anni Venti. In molti casi il loro sacro lavoro è sparito con loro. la missione degli ideatori del sito è �uella di riunire tutti i libri sulla Torah che siano stati stampati, consentendo di vederli e di stamparli direttamente in linea. HebrewBooks.org è un’organizzazione non-profit.

lingua: inglese

La Conferenza Episcopale Americana pubblica in linea tutti i suoi documenti sulle relazioni ebraico-cristianehttp://www.usccb.org/seia/jewish.shtml

Insieme �uesti documenti formano una collezione ricca ed importante di line-guida, alcune delle �uali uniche nel mondo cattolico, ed altri che hanno costituito la base su cui altre Conferenze episcopali o gruppi hanno basato i loro documenti. la disponibilità in linea di �uesto materiale costituisce una importante risorsa per la ricerca e l’insegnamento.

lingua: inglese

German Catholic Bishops’ ConferenceGermania, 2009/01

Doc 00691 - La négation de l’holocauste n’est pas tolérable. CommuniquéConférence des évê�ues suissesSuisse, Soleure, 2009/01/27

Doc 00692 - Déclaration du Card. Ricard à propos de la levée de l’excommunicationRicard, Jean-PierreFrance, Bordeaux, 2009/01/25

Doc 0069� - Statement Regarding the Crisis in Catholic-Jewish RelationsCenter for Jewish-Christian Understanding and CooperationUSA, 2009/01/28

Doc 0069� - Statement from Catholic Bishops’ Conference on Holocaust Memorial DayCatholic Bishops’ Conference of England and WalesGreat Britain, 2009/01/27

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Il Servizio di Documentazione SIDIC-Roma, mette a disposizione del pubblico una grande collezione di docu-menti riguardanti le relazioni ebraico-cristiane. la collezione, costantemente arricchita, è costituita da oltre 9.200 titoli di documenti cartacei, reperibili grazie ad un catalogo elettronico disponibile anche in linea. Il

patrimonio documentale è costituito anche da oltre 700 documenti ufficiali i cui testi completi sono reperibili dal sito internet, e oltre 1600 documenti in formato digitale consultabili localmente, oltre che da materiale su vari supporti in via di inventariazione. Presso la Documentazione SIDIC-Roma è possibile consultare anche 150 pubblicazioni periodiche, da molte delle �uali viene fatto anche uno spoglio bibliografico.

la collezione ha avuto inizio negli anni Sessanta, precisamente a partire dalla promulgazione della Dichi-arazione Conciliare Nostra Aetate del 1965. Include articoli tratti da riviste e giornali, testi di conferenze, materiali raccolti in dossiers e dichiarazioni ufficiali emanate da organismi ebraici e cristiani nel mondo.

INFORMAZIONI

Per contattare la Documentazione:

Documentazione SIDIC-Roma c/o Pontificia Università Gregoriana - Stanza T205Piazza della Pilotta, 4 - 00187 RomaTel./Fax: 06.6701.5555

E-mail servizio informazioni: [email protected] documentalista (Dr. Ombretta Pisano): [email protected]

Orario di apertura: lun-Ven 9.00 - 15.00

www.sidic.org