Bollettino Dicembre 2008-Gennaio 2009

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2 2 Eucarestia, Mistero da credere 3 “L'uomo che non fa orazione è un animale senza ragione” 4 Ricordando Padre Domenico Pascale d.O. 5 Saluto al parroco Don Giustino 6 Festa di Sant'Antonio Abate 7 Corso matrimoniale 7 Hanno collaborato con noi... 8 Sottolaprotezionedell’Assunta 8 Esprimonogratitudineall’Assunta 9 Quaresima 2009 11 Appunti di cronaca 13 In memoria di... 15 Sono tornati alla casa del Padre (Continua) (Continua)

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Scambio della paceL 'Eucar i s t ia è per sua natura

Sacramento della pace. Questa dimensio-ne del Mistero eucaristico trova nella Celebrazione liturgica specifica espressio-ne nel rito dello scambio della pace. Si tratta indubbiamente di un segno di gran-de valore (cfr Gv 14,27). Nel nostro tempo, così spaventosamente carico di conflitti, questo gesto acquista, anche dal punto di vista della sensibilità comune, un particolare rilievo in quanto la Chiesa avverte sempre più come compito pro-prio quello di implorare dal Signore il dono della pace e dell'unità per se stessa e per l'intera famiglia umana. La pace è certamente un anelito insopprimibile, presente nel cuore di ciascuno. La Chiesa si fa voce della domanda di pace e di riconciliazione che sale dall'animo di ogni persona di buona volontà, rivolgendola a Colui che "è la nostra pace" (Ef 2,14) e che può rappacificare popoli e persone, anche dove falliscono i tentativi umani. Da tutto ciò si comprende l'intensità con cui spesso il rito della pace è

sentito nella

Celebrazione liturgica. A questo proposi-to, tuttavia, durante il Sinodo dei Vescovi è stata rilevata l'opportunità di moderare questo gesto, che può assumere espres-sioni eccessive, suscitando qualche con-fusione nell'assemblea proprio prima della Comunione. È bene ricordare come non tolga nulla all'alto valore del gesto la sobrietà necessaria a mantenere un clima adatto alla celebrazione, per esempio facendo in modo di limitare lo scambio della pace a chi sta più vicino.

Distribuzione e ricezione dell'EucaristiaUn altro momento della celebrazione

a cui è necessario accennare è la distribu-zione e la r icezione del la santa Comunione. Chiedo a tutti, in particolare ai ministri ordinati e a coloro che, ade-guatamente preparati, in caso di reale necessità, vengono autorizzati al ministe-ro della distribuzione dell'Eucaristia, di fare il possibile perché il gesto nella sua semplicità corrisponda al suo valore di incontro personale con il Signore Gesù nel Sacramento. Per quanto riguarda le prescrizioni per la corretta prassi rimando ai documenti recentemente emanati Tutte le comunità cristiane si attengano fedel-mente alle norme vigenti, veden-do in esse l'espressione della fede e dell'amore che tutti

dobbiamo avere nei con-

fronti di questo sublime Sacramento. Inoltre, non venga trascurato il tempo prezioso del ringraziamento dopo la Comunione: oltre all'esecuzione di un canto opportuno, assai utile può essere anche il rimanere raccolti in silenzio.

A questo proposito, vorrei richiamare l'attenzione ad un problema pastorale in cui frequentemente accade di imbattersi nel nostro tempo. Mi riferisco al fatto che in alcune circostanze, come ad esempio nelle sante Messe celebrate in occasione di matrimoni, funerali o eventi analoghi, sono presenti alla celebrazione, oltre ai fedeli praticanti, anche altri che magari da anni non si accostano all'altare, o forse si trovano in una situazione di vita che non permette l'accesso ai Sacramenti. Altre volte capita che siano presenti per-sone di altre confessioni cristiane o addi-rittura di altre religioni. Circostanze simili si verificano anche in chiese che sono meta di visitatori, soprattutto nelle grandi città d'arte. Si comprende la necessità che si trovino allora modi brevi ed incisivi per richiamare tutti al senso della comu-nione sacramentale e alle condizioni per la sua ricezione. Laddove vi siano situa-zioni in cui non sia possibile garantire la doverosa chiarezza sul significato dell'Eu-caristia, si deve valutare l'opportunità di

sostituire la Celebrazione eucaristica con una celebrazione della Parola di Dio.

"Questa è l'opera di Dio:credere in colui che egli ha mandato" (Gv 6,29)

2 Eucarestia, Mistero da credere3 “L'uomo che non fa orazione è un animale senza ragione”4 Ricordando Padre Domenico Pascale d.O.5 Saluto al parroco Don Giustino6 Festa di Sant'Antonio Abate7 Corso matrimoniale7 Hanno collaborato con noi...8 Sottolaprotezionedell’Assunta8 Esprimonogratitudineall’Assunta9 Quaresima 200911 Appunti di cronaca13 In memoria di...15 Sono tornati alla casa del Padre

in questo numero:

(Continua)

Mistero

(Continua)

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Ogni giorno tocchiamo con mano la nostra povertà e debolezza. La vita frenetica ci rende stressati e divorati quot id ianamente da l la f re t ta . Cerchiamo di schivare la soffe-renza, tenerla lontano da noi, ma non c’è vero amore senza sofferenza e anche la vita stes-sa perde il suo valore. Non sempre ricordiamo che noi siamo fatti di carne e di spirito e quindi abbiamo un destino che va oltre il nostro orizzonte su questo pianeta.

Amico mio, che fate?Si narra che un giorno San

Filippo andò a visitare un malato fuori delle antiche mura di Roma. Attraversando la campagna vide un contadino che scalzo, in maniche di camicia, con un cappello di paglia in testa, stava spac-cando la legna.

Con quell’aria di bonarietà e con quell’amabile semplicità che tanto lo caratterizzava, Filippo si avvicinò e gli chiese: “Amico mio, che fate?”.

Quegli rispose: “Spacco la legna da mattina a sera”.

Filippo chiese ancora: “Benissimo! E perché spaccate la legna tutto il giorno?”.

Rispose il contadino: “Per mangia-re!”.

“E solamente per questo, amico mio?” continuò a dirgli Filippo.

“E anche per qualche bicchiere di vino per rinforzare le braccia e tenere su la mazza” fu la risposta.

“Anche un buon bicchiere di vino fa bene. Mi raccomando, continuò il Santo, non andate all’osteria; manda-telo a prendere il vino ed a casa un bicchiere ogni tanto…Ma è solamente per questo che lavorate?”.

“E per che altro?”. Dopo un attimo di silenzio, aggiunse: “Anche per gua-dagnare il pane a mia moglie e ai miei figli”.

“Solamente per questo?”.Il contadino: “Non saprei per quale

altro scopo debba lavorare”.San Filippo fissandolo disse: “Ma…

e il Paradiso, amico mio? E il bel Paradiso non conta nulla? E’ giusto lavorare per guadagnarsi il pane, ma bisogna lavorare soprattutto per gua-dagnarsi il Paradiso. Ricordatelo sem-pre, per vivere bene c’è bisogno di due cose: Pane e Paradiso!... Pane e Paradiso!...”.

Mentre il Santo si allontanava con due dita alzate e ripetendo con voce forte: “Pane e Paradiso!” il povero contadino, non solo non rispose, ma si fermò dal tagliare la legna. Finalmente una piccola pausa ed un po’ di riflessione.

Pane e PreghieraGesù tentato da Satana affermò:

“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, cioè l’uomo vive di quello che Dio gli dice ma anche della risposta che dà a Dio e su Dio.

L’uomo ha bisogno anche di spiri-tualità, proprio perché lo ‘spirito’ è il centro animatore di ogni persona. Solo così l’uomo riuscirà a conoscere fino in fondo la globalità del suo essere, armonizzando corpo e anima, esteriorità e interiorità, essere e agire.

San Paolo ha lavorato per il

Vangelo e con le sue mani (fabbrica-tore di tende) si è guadagnato il pane per non essere di peso a nessuno, anzi per essere fedele alla sua voca-

zione ha faticato e soffer-to. Ma proprio per questo egli sentiva il dovere di pregare “incessantemente, senza stancarsi mai” e di esortare continuamente alla preghiera ed insegna-va anche un’altra cosa importante: “Non esiste vera preghiera senza la presenza dello Spirito in noi”. Perché?

Paolo è convinto che noi siamo deboli e non sappiamo che cosa sia

conveniente domandare e come par-lare con Dio. Ecco perché dobbiamo essere attenti a questa presenza dello Spirito in noi e ad imparare così a pregare. Perché lo Spirito attesta la realtà profonda che siamo figli di Dio e che tutto è grazia: “Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere” così si esprime l’apo-stolo Paolo, che, avendo un amore incondizionato per il Signore, affer-ma: “Per me vivere è Cristo”.

Tutto possiamo fare nella nostra esistenza umana, se viviamo la nostra relazione con Dio. Questa unione è la preghiera. In essa siamo accolti da Dio e riceviamo da Lui la rivelazione dei suoi progetti e la sua forza per realizzarli.

Ognuno sa che non può limitarsi a contemplare solo il Signore, attività che sarà esclusiva nella vita eterna, ma il nostro pregare deve spingerci ad essere autentici testimoni nel mondo traducendo il nostro incontro con Dio in gesti d’amore, d’attenzio-ne, di dono di sé, d’accoglienza e di cura per gli altri.

Pace e gioia.

ì Líuomo che non fa orazioneË un animale senza ragioneî

Padre Filippo Di Lonardo d. O.

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RicordandoP. Domenico Pascale d.O.

Non vuole essere questo un elogio funebre, ma solo un attestato di affettuosa stima e di riconoscente ricor-do di un confratello che visse il vincolo della carità con lo spirito verace e responsabile oratoriano.

P. Domenico seppe resistere, con ammirevole per-severanza e sacrificio, a tutti i momenti di sofferenza e contrarietà della vita comune, conoscendo che “la massima penitenza è la vita comune”, come citata nell’omelia della Concelebrazione esequiale dal Vescovo Mons. Michele De Rosa, accettando il tutto, con amore e umiltà, trasformando tutto in virtù di zelo, di servizio eroico e pazien-te, in accoglienza e rispetto di tutti. Eroico pure nel suo ministero di confessore, assolto con semplicità e grande umanità nel quotidiano, come nelle maratone delle grandi solennità o dei Riti dell’Assunta.

Che dire poi dell’assistenza ai malati e ai moribondi? Quando pas-sava per le vie, quasi tutti quelli che lo incontravano lo stuzzicavano apposta e si aspettavano una delle sue ben note battute gioiose ed opportune.

Nell’insegnamento della Religione nella scuola Media statale e nel catechismo in Parrocchia o con i ragazzi dell’Azione cattolica, nel difficile compito di formazione e di disciplina degli irrefrenabili ragazzi, aveva fatto sua la massima di San Filippo: “State buoni, se potete”.

Un’iniziativa che lo vedeva protagonista indiscusso è il Presepe in famiglia e il sorteggio del Bambinello Gesù. Formava ogni anno una Giuria, la quale, dopo aver visitato i presepi fatti in famiglia, tra i concorrenti, consegnava un diploma ricordo e assegnava i premi ai migliori giudicati. La sera dell’Epifania, animata da grande allegria e fremente attesa, si teneva l’estrazione del Bambinello. P. Domenico bandiva il numero estrat-to da un bambino ma valido dopo di quello stabilito per l’assegnazione del premio. Il ricavato, come sem-pre, era ed è donato in beneficenza.

Per un verace sodale oratoriano, quale P. Domenico

Pascale, le splendide “tre stelle” araldiche sono: le Costituzioni e gli Statuti Generali, il Vincolo della Carità, che sostituiscono i “tre voti” dei Religiosi e l’at-taccamento alla Casa, perseverante fino alla morte.

Quelle “tre stelle”, il giorno delle Esequie rifulsero più che mai in quella bara, che rin-chiudeva il corpo martoriato ed esa-nime ma eloquente, seppure negli ultimi anni fosse menomato della voce.

P. Domenico Pascale fu e resta p e r l ’Ora tor io d i Gua rd i a S a n f r a m o n d i e p e r l a Confederazione Oratoriana un ulte-riore fulgido esempio da imitare e seguire!

Guardia Sanframondi ha reso lodevole testimonianza di apprezza-mento e di gratitudine, con strari-pante presenza nella Basilica Parrocchiale-Santuario dell’Assunta all’Eucaristia esequiale, presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Michele De Rosa con celebranti circa venti Sacerdoti, tra cui il Preposito di Cava P. Raffaele Spiezie, P. Giuseppe Ragalmuto, il sottoscritto,

l’amico comune Alfredo Nunno e il cappuccino P. Giancarlo Giannasso, fedele aiuto dei Padri dell’Ora-torio ed entusiasta amico del popolo guardiese.

L’Oratorio di Guardia Sanframondi è stato una fuci-na da cui sono usciti Preti oratoriani, diocesani e reli-giosi, particolarmente Salesiani. Sacerdoti zelanti e fedeli al loro impegno pastorale, i quali, oltre ad ono-rare la comunità guardiese, hanno reso e tuttora ren-dono grande e proficuo servizio alla Chiesa. Oggi, purtroppo, soffre una penosa crisi vocazionale.

Il ricordo più riconoscente e il suffragio più efficace che il Popolo della Rocca dei Sanframondi può tributa-re all’amatissimo suo figlio P. Domenico Pascale è la preghiera perché nella Comunità rifioriscano vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa.

L’Assunta e San Filippo Neri ci aiutino e ci proteg-gano!

P. Giuseppe Lando d.O.

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Tanta commozione traspariva dai volti dei fedeli di Civitella Licinio quando sabato scorso (17 gennaio) hanno salutato il loro parroco don Giustino Di Santo, che ha lasciato la comunità dopo dicias-sette anni di s e r v i z i o p a s t o r a l e . Un arrive-derci dettato dal fatto che don Giustino è stato chia-m a t o a G u a r d i a Sanframondi a n c h e a seguito della r e c e n t e scomparsa d i p a d r e D o m e n i c o Pascale.

E questo arrivederci si è consumato nella chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo particolarmente gremita, a dimostrazione del profondo legame e affetto che univa e continua ad unire la comunità al pastore.

Numerosi dicevamo i fedeli della frazione cusanese che hanno assistito alla funzione religiosa presieduta da don Giustino. Presenti anche esponenti del clero locale: monsignor Nicola Vigliotti, don Paolo Fappiano, don Pasquale Petronzi.

Il momento più toccante della celebrazione è stata l'omelia durante la quale don Giustino ha commosso i fedeli con le sue parole e il suo saluto (dopo a 17 anni

h a f a t t o r i t o r no a G u a r d i a Sanframondi a seguito del suo ordine, que l l o d i San Filippo Neri).

P r i m a della bene-dizione fina-le la comu-nità ha salu-tato a sua volta il par-roco. A farsi po r t a vo c e del la pro-fonda affe-z ione de i fede l i ne i riguardi del

proprio pastore sono stati un giovane dell'Azione catto-lica, un membro della comunità e ii presidente dell'Ac.

A seguire C'è stato un ricco buffet preparato con amore dalle donne cusanesi, a base di prodotti tipici locali, e la serata si è quindi conclusa in allegria con musica, canti e balli. In segno di riconoscenza e affetto la comunità ha fatto dono a don Giustino di un televisore a cristalli liquidi, un piccolo segno della devozione comunitaria.

Saluto al parroco don Giustino

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Il 17 gennaio nella zona di Sant’Antuono, che si trova alla periferia del paese sulla strada che da Guardia va verso Cerreto, è stata celebrata la festa in onore di Sant’Antonio abate.

L’organizzazione della manifestazio-ne, anche quest’anno, è stata curata da Garofano Angelo e Conte Pino.

La cappella in onore di Sant’Antonio abate fu riedificata nel 1727 con le offerte del popolo.

La mattina è stato acceso il fuoco e lo sparo di fuochi pirotecnici ha ricor-dato ai guardiesi la festività.

Nel pomeriggio, per la presenza di molte persone, è stata celebrata la Santa Messa all’aperto. Al termine c’è stata la benedizione del pane che poi è stato distribuito ai presenti e, per richie-sta, anche la benedizione di alcuni ani-mali domestici, tra cui un piccolo cavallo portato per l’occasione.

La serata fredda, dopo i fuochi piro-tecnici, è stata allietata da alcuni giova-ni che cantando e suonando vari stru-menti hanno dato la possibilità alle persone di restare, riscaldandosi o al fuoco o con un buon bicchiere di vino.

La statua di Sant’Antonio abate è nella nicchia, senza vetro, al centro della cappella sopra l’altare.

L’immagine del Santo, venerato dai fedeli, si presenta con il volto scuro, per ricordare la sua origine egiziana, vestito di bianco con un mantello nero. Nella mano destra ha un bastone o una stampella a forma di tau con un campanello sopra, invece nella sini-stra tiene stretto un libro dal quale esce una fiamma. La statua è poggia-ta su una base di legno al centro della quale è scolpito un maialino.

La figura di Antonio è legata alla benedizione degli animali domestici, del maiale in particolare, diventato il principale mezzo di sostentamento

della civiltà contadina e non più l’essere demoniaco che tormentava il santo nel deser-to.

Questa devozione nasce nel Medioevo in Germania dove era consuetudine che ogni villaggio mantenesse un maiale destinato all’ospedale, dove svolgevano il loro servi-zio i monaci di Sant’Antonio.

I monaci suonavano cam-panelli per annunciare la loro missione in cerca di elemosi-ne ed allevavano maiali, gli unici cui era permesso di pascolare liberi, accompagna-ti da una o due scrofe che portavano un campanello al collo per indicare chi fosse il proprietario.

Il libro secondo alcuni era il “libro della natura” che, si racconta, fu l’unico che Antonio sentisse il bisogno di leggere, mentre secondo altri era la “Bibbia”, visto che la conosceva a memoria e gra-zie ad essa aveva vinto le numerose tentazioni del demonio.

Il fuoco d’amore per Dio consentì al Santo di vincere le suggestioni del male. Anche per questo il santo è invocato per essere liberati dall’ergo-tismo (herpes zoster), una terribile malattia conosciuta nella tradizione locale come fuoco di Sant’Antonio.

E’ bene ricordare che alla base delle credenze popolari vi è quella che alcuni studiosi chiamano “legge di similarità”, ossia il simile produce il simile: così se Antonio seppe domi-nare il fuoco interiore suscitato dai demoni, allo stesso modo, imploran-do il suo aiuto, possiamo alleviare le sofferenze e guarire le malattie che hanno sintomi simili.

Festa di Sant'Antonio abate

Santuario dell’aSSunta82034 Guardia Sanframondi

Direttore e Redattore: P. Filippo Di LonardoResponsabile: P. Giuseppe Lando

Dir. Red. Amm.:Congregazione dell’Oratorio PP. Filippini

82034 Guardia Sanframondi (BN)Tel. e Fax 0824.864013

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Sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C Legge 662/96

Regione Campania -BN

Con approvazione ecclesiastica

Stampato nel mese di Febbraio 2009 da:TipoLitoGrafica NuOvA ImPRONTA

Cusano mutri (Bn) - Tel.-fax 0824/[email protected]

Foto di copertina: Giuseppe Caporaso

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da Guardia: Filippelli Rosa - Garofano Pierino e Teresa - Maiorani Sebastianelli Maria - Mastantuono Iolanda - Pigna Silvia in Di Cesare - Foschini Irma - Falato Renata - Aulita Valeria - Zacchino Vincenzo - Del Vecchio Filippo - Labagnara Angelo - Iuliani Maria - Gambuti Speranza - Del Vecchio Mariantonia - Lombardi Pengue Claudia - Labagnara Angelo - Di Gregorio Ennio - Del Vecchio Giovannina - Paduano Norina - Di Guglielmo Bruno - Romano Giovanni - Di Lonardo Filomeno - Diamantino Lina - Di Lonardo Raffaele - De Lucia Enrico e Angela - Mancinelli Angelo - Prete Ludovico e Morone Ida - Garofano Enrico - Lombardi Dora - Garofano Filippo - Lombardi Filomena - Orso Pasquale Nicola - Borrelli Matilde - Sebastianelli Filippo - Del Vecchio Elvira - Falluto Felicita - Ceniccola Vittorina - Borrelli Leonardo - Sanzari Giuseppe - Falato Umberto - Parente Filippo e Filomena - Musto Filomena - De Nicola Franco - Iannucci Concetta - Garofano Filippo - Di Staso Raffaele e Elena - Falato Bellisario Antonio - Guarnieri Gino - Del Vecchio Raffaele - Flore Pellegrino Immacolata - Labagnara Elena - Ceniccola Luigi - Famiglia Tomaselli-Mancinelli - Garofano Elda in Maiorani. dall’italia: Assini Elvira, Benevento - Falato Angiolina, Aversa - Labagnara Idola, Torino - Foschini Pasquale, Benevento - Mazzamauro Nino, Roma - Tessitori Cristina, Pavia - Sanzari Lina, Firenze - Blandino Giuseppina e Flavio, Montesilvano (PE) - Pigna Enrico, Sulmona - Labagnara Luisa, Roma - Colangelo Flaviano, Napoli - Garofano Pasquale e Gina, Centoia (AR) - Fam.Garofano, Napoli - Raucci Vincenzo, Bassano del Grappa (VI) - Izzo Berardino, Solopaca - Del Vecchio Giuseppe, Milano - Mancinelli Loreto, Casalduni (BN) - Di Virgilio Lina, Roma - Garofano Bruni Rosina. Melzo (MI) - Sebastianelli Mario, Erba (CO) - Di Lonardo Filomeno, Arona (NO) - Di Guglielmo Cofrancesco Angela, Cerreto Sannita (BN) - P.Giuseppe Lando d. O, Cava dei Tirreni (SA) - Martone Garofano Rosa, Castelvenere (BN) - Del Vecchio Benito, Albavilla (CO) - Paolella Elvio, Trofarello (TO) - Sibio Salvatore, Sanremo (IM) - Maffei Elvio, Serra Riccò (GE) – Armellino Filippo e Filomena, S. Lupo (BN - Garofano Angela, Torino - Panettieri Antonio, Trento - Germanotta Carlo e Maria, Telese Terme (BN) - De Blasio Giovanna, Cerreto Sannita (BN) - Del Vecchio Giovanni, Como - Trombotto Raffaele, Lodi (MI) - Maiorani Immacolata, Benevento - Lavorgna Pasqualina, San Lorenzello (BN) - Pigna Luigi, Castelvenere (BN) - Maiorani Ermelinda, Cassano Mugnago (VA) - dall’EStEro: Garofano Elena, USA - Di Virgilio Ida in Pengue, Australia - Pengue Guido e Clara, Australia - Del Vecchio Delfina, Australia - Foschini Renato, Canada - Sebastianelli Antonio e Conte Angelina, Australia - Ceniccola Bruno, USA

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1 - Vigilia del matrimonio stagione di Dio (P. Di Lonardo)Sabato, 24 gennaio 2009

2 - La morale sessuale: divisi e complementari (Ins. Di Crosta)Giovedì, 29 gennaio 2009

3 - L'amore viene da Dio (P. Di Lonardo)Sabato, 31 gennaio 2009

4 - Il matrimonio sacramento: unicità e indissolubilità (P. Giannasso)Sabato, 5 febbraio 2009

5 - La famiglia “chiesa domestica” (Ins. Di Crosta)Sabato, 7 febbraio 2009

6 - La Parola di Dio e il Nuovo Rito (P. Di Santo)Giovedì, 12 febbraio 2009

7 - Le cause dei conflitti (P. Di Lonardo)Sabato, 14 febbraio 2009

8 - La famiglia scuola di educazione (Ins. Di Crosta)Giovedì, 19 febbraio 2009

9 - Incontro conclusivo e consegna dell'Attestato di partecipazione.P. Di Lonardo Filippo

Sabato, 28 febbraio 2009

Corso matrimoniale

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sotto la protezione dellíAssunta

Silvio Sebastianelli ediomira de Blasio

In occasione del loro 60°anniversario di Matrimonio,

i figli Chiara e Filippo ringrazianoil Signore e li affidano alla materna

protezione dell’Assunta.

umberto Barbato

I genitori Marco e Ida Basilelo affidano alla maternaprotezione dell’Assunta

perché lo benedica e lo protegga.

Eva e domenico Silvestri

I genitori Angelo e Maria Teresali pongono sotto la materna

protezione dell’Assunta.

alisia e diana Pascale

I nonni affidano le loro nipotinesotto la materna

protezione dell’Assunta.

antonio d’aiello eFilomena Macolino

In occasione del loro 50°anniversario di Matrimonio

si affidano alla maternaprotezione dell’Assunta.

daniele Pascale eMarianna iacobelli

Sposi 08 - 08 - 08

Nel giorno in cui davanti al Signore hanno consacrato il loro amore.

esprimono gratitudine all’Assunta

DicEmbrE 20087 - Perugini Nicola.8 - Panza Annibale e famiglia.14 - Sebastianelli Silvio e De blasio Diomira per il 60° di matrimonio. - bove Alberto e Sanzari Pasqualina per il 25° di matrimonio.

GENNAio 20091 - i coniugi De Nicola Franco e Falato maria. - Foschini Giustino e famiglia.4 - Lavorgna Pasqualina.6 - barbato Umberto e famiglia.11 - Famiglia Tomaselli - mancinelli.25 - ceniccola Flaviano e Del Vecchio Giuseppina per il 50° di matrimonio.29 - conte Teresa.

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si sono uniti in matrimonio28 Dicembre 2008

Vairo Carmelo e Perugini Natascia.31 Gennaio 2009

Sanzari Michele e Badescu Liliana.

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All'inizio della Quaresima, che costituisce un cammino di più intenso allenamento spirituale, la Liturgia ci ripro-pone tre pratiche penitenziali molto care alla tradizione biblica e cristiana - la preghiera, l'elemosina, il digiuno - per disporci a celebrare meglio la Pasqua e a fare così esperienza della potenza di Dio che, come ascolteremo nella Veglia pasquale, "sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti. Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace" (Preconio pasquale). Nel consueto mio Messaggio qua-resimale, vorrei soffermarmi quest'anno a riflettere in parti-colare sul valore e sul senso del digiuno. La Quaresima infatti richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vis-suti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica. Leggiamo nel Vangelo: "Gesù fu condot-to dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame" (Mt 4,1-2). Come Mosè prima di ricevere le Tavole della Legge (cfr Es 34,28), come Elia prima di incontrare il Signore sul monte Oreb (cfr 1 Re 19,8), così Gesù pregando e digiunando si preparò alla sua missio-ne, il cui inizio fu un duro scontro con il tentatore.

Possiamo domandarci quale valore e quale senso abbia per noi cristiani il privarci di un qualcosa che sarebbe in se stesso buono e utile per il nostro sostenta-mento. Le Sacre Scritture e tutta la tradizione cristiana insegnano che il digiuno è di grande aiuto per evitare il peccato e tutto ciò che ad esso induce. Per questo nella storia della salvezza ricorre più volte l'invito a digiunare. Già nelle prime pagine della Sacra Scrittura il Signore comanda all'uomo di astenersi dal consumare il frutto proibito: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardi-no, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare perché, nel giorno in cui tu ne man-gerai, certamente dovrai morire" (Gn 2,16-17). Commentando l'ingiunzione divina, san Basilio osserva

che "il digiuno è stato ordinato in Paradiso", e "il primo comando in tal senso è stato dato ad Adamo". Egli per-tanto conclude: "Il 'non devi mangiare' è, dunque, la legge del digiuno e dell'astinenza" (cfr Sermo de jejunio: PG 31, 163, 98). Poiché tutti siamo appesantiti dal pecca-to e dalle sue conseguenze, il digiuno ci viene offerto come un mezzo per riannodare l'amicizia con il Signore. Così fece Esdra prima del viaggio di ritorno dall'esilio alla Terra Promessa, invitando il popolo riunito a digiunare "per umiliarci - disse - davanti al nostro Dio" (8,21).

L'Onnipotente ascoltò la loro preghiera e assicurò il suo favore e la sua protezione. Altrettanto fecero gli abitanti di Ninive che, sen-sibili all'appello di Giona al pentimento, proclamarono, quale testimonianza della loro sincerità, un digiuno dicendo: "Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo arden-te sdegno e noi non abbiamo a perire!" (3,9). Anche allora Dio vide le loro opere e li rispar-miò.

Nel Nuovo Testamento, Gesù pone in luce la ragione profonda del digiuno, stigma-tizzando l'atteggiamento dei farisei, i quali osservavano con scrupolo le prescrizioni impo-

ste dalla legge, ma il loro cuore era lontano da Dio. Il vero digiuno, ripete anche altrove il divino Maestro, è piuttosto compiere la volontà del Padre celeste, il quale "vede nel segreto, e ti ricompenserà" (Mt 6,18). Egli stes-so ne dà l'esempio rispondendo a satana, al termine dei 40 giorni passati nel deserto, che "non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4,4). Il vero digiuno è dunque finalizzato a mangiare il "vero cibo", che è fare la volontà del Padre (cfr Gv 4,34). Se pertanto Adamo disobbedì al comando del Signore "di non mangiare del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male", con il digiuno il cre-dente intende sottomettersi umilmente a Dio, confidando nella sua bontà e misericordia.

Troviamo la pratica del digiuno molto presente nella prima comunità cristiana (cfr At 13,3; 14,22; 27,21; 2 Cor 6,5). Anche i Padri della Chiesa parlano della forza del digiuno, capace di tenere a freno il peccato, reprimere le

Quaresima 2009"Gesù, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame" (Mt 4,2)

Cari fratelli e sorelle!

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bramosie del "vecchio Adamo", ed aprire nel cuore del credente la strada a Dio. Il digiuno è inoltre una pratica ricorrente e raccomandata dai santi di ogni epoca. Scrive san Pietro Crisologo: "Il digiuno è l'anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno, perciò chi prega digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel doman-dare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica" (Sermo 43: PL 52, 320. 332).

Ai nostri giorni, la pratica del digiuno pare aver perso un po' della sua valenza spirituale e aver acquistato piut-tosto, in una cultura segnata dalla ricerca del benessere materiale, il valore di una misura terapeutica per la cura del proprio corpo. Digiunare giova certamente al benes-sere fisico, ma per i credenti è in primo luogo una "tera-pia" per curare tutto ciò che impedisce loro di conforma-re se stessi alla volontà di Dio. Nella Costituzione aposto-lica Pænitemini del 1966, il Servo di Dio Paolo VI ravvi-sava la necessità di collocare il digiuno nel contesto della chiamata di ogni cristiano a "non più vivere per se stes-so, ma per colui che lo amò e diede se stesso per lui, e ... anche a vivere per i fratelli" (cfr Cap. I). La Quaresima potrebbe essere un'occasione opportuna per riprendere le norme contenute nella citata Costituzione apostolica, valorizzando il significato autentico e perenne di quest'antica pratica penitenziale, che può aiutarci a mor-tificare il nostro egoismo e ad aprire il cuore all'amore di Dio e del prossimo, primo e sommo comandamento della nuova Legge e compendio di tutto il Vangelo (cfr Mt 22,34-40).

La fedele pratica del digiuno contribuisce inoltre a conferire unità alla persona, corpo ed anima, aiutandola ad evitare il peccato e a crescere nell'intimità con il Signore. Sant'Agostino, che ben conosceva le proprie inclinazioni negative e le definiva "nodo tortuoso e aggrovigliato" (Confessioni, II, 10.18), nel suo trattato L'utilità del digiuno, scriveva: "Mi dò certo un supplizio, ma perché Egli mi perdoni; da me stesso mi castigo per-ché Egli mi aiuti, per piacere ai suoi occhi, per arrivare al diletto della sua dolcezza" (Sermo 400, 3, 3: PL 40, 708). Privarsi del cibo materiale che nutre il corpo facilita un'interiore disposizione ad ascoltare Cristo e a nutrirsi della sua parola di salvezza. Con il digiuno e la preghiera permettiamo a Lui di venire a saziare la fame più profon-da che sperimentiamo nel nostro intimo: la fame e sete di Dio.

Al tempo stesso, il digiuno ci aiuta a prendere coscien-za della situazione in cui vivono tanti nostri fratelli. Nella sua Prima Lettera san Giovanni ammonisce: "Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l'amore di Dio?" (3,17). Digiunare volontariamente ci aiuta a coltivare lo stile del Buon Samaritano, che si

china e va in soccorso del fratello sofferente (cfr Enc. Deus caritas est, 15). Scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri, mostriamo concretamente che il prossimo in difficoltà non ci è estraneo. Proprio per mantenere vivo questo atteggiamento di accoglienza e di attenzione verso i fratelli, incoraggio le parrocchie ed ogni altra comunità ad intensificare in Quaresima la pratica del digiuno personale e comunitario, coltivando altresì l'ascolto della Parola di Dio, la preghiera e l'ele-mosina. Questo è stato, sin dall'inizio, lo stile della comunità cristiana, nella quale venivano fatte speciali collette (cfr 2 Cor 8-9; Rm 15, 25-27), e i fedeli erano invitati a dare ai poveri quanto, grazie al digiuno, era stato messo da parte (cfr Didascalia Ap., V, 20,18). Anche oggi tale pratica va riscoperta ed incoraggiata, soprattutto durante il tempo liturgico quaresimale.

Da quanto ho detto emerge con grande chiarezza che il digiuno rappresenta una pratica ascetica importante, un'arma spirituale per lottare contro ogni eventuale attac-camento disordinato a noi stessi. Privarsi volontariamente del piacere del cibo e di altri beni materiali, aiuta il discepolo di Cristo a controllare gli appetiti della natura indebolita dalla colpa d'origine, i cui effetti negativi inve-stono l'intera personalità umana. Opportunamente esorta un antico inno liturgico quaresimale: "Utamur ergo par-cius, / verbis, cibis et potibus, / somno, iocis et arctius / perstemus in custodia - Usiamo in modo più sobrio paro-le, cibi, bevande, sonno e giochi, e rimaniamo con mag-gior attenzione vigilanti".

Cari fratelli e sorelle, a ben vedere il digiuno ha come sua ultima finalità di aiutare ciascuno di noi, come scri-veva il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II, a fare di sé dono totale a Dio (cfr Enc. Veritatis splendor, 21). La Quaresima sia pertanto valorizzata in ogni famiglia e in ogni comunità cristiana per allontanare tutto ciò che distrae lo spirito e per intensificare ciò che nutre l'anima aprendola all'amore di Dio e del prossimo. Penso in par-ticolare ad un maggior impegno nella preghiera, nella lectio divina, nel ricorso al Sacramento della Riconciliazione e nell'attiva partecipazione all'Eucaristia, soprattutto alla Santa Messa domenicale. Con questa inte-riore disposizione entriamo nel clima penitenziale della Quaresima. Ci accompagni la Beata Vergine Maria, Causa nostrae laetitiae, e ci sostenga nello sforzo di liberare il nostro cuore dalla schiavitù del peccato per renderlo sempre più "tabernacolo vivente di Dio". Con questo augurio, mentre assicuro la mia preghiera perché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra un proficuo itinerario quaresimale, imparto di cuore a tutti la Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 11 Dicembre 2008

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diCEMBrE 2008In questo mese moltissime le

giornate piovose e fredde che hanno ritardato anche la raccolta delle olive. I frantoi, e non succede-va da tempo, hanno chiuso proprio sotto la festa di Natale.

in parrocchia, si sono susseguiti gli appuntamenti come da program-ma. Il primo giorno (lunedì 1) nel primo pomeriggio il Vescovo Mons. Michele De Rosa ha presieduto la S. Messa esequiale per la morte del P. Domenico Pascale in una chiesa stracolma di fedeli e sacerdoti giunti da tutta la diocesi. C’è stato poi il primo sabato con l’Assunta (6) che si è svolto con lo schema solito: veglia alle 21 seguita dalla Santa Messa alle 22.

Nelle quattro domeniche di Avvento (30 novembre, 7, 14 e 21) alla Messa delle 11 al Santuario e a quella delle 10 a San Sebastiano c'è stata la Corona dell'avvento animata con l’accensione del cero, la rifles-sione sul tabellone e le letture. La terza domenica (14) alla fine della S. Messa il parroco ha benedetto “i bambinelli” portati dai ragazzi, che hanno poi arricchito i bei presepi preparati nella case.

Nella festa dell’immacolata (lunedì 8) nel Santuario si è rinnovata la cerimonia di portare "il fiore alla Madonna" prima della S. Messa solenne (ore 11); molti ragazzi hanno aderito circondando la balau-stra con tantissimi fiori poi raccolti ed offerti alla Madonna. Dopo la S. Messa, celebrata dal parroco P. Filippo Di Lonardo e animata dalla Corale parrocchiale "Cantate Domino in Laetitia", c'è stato il tes-seramento dell'Azione cattolica guida-to dalla presidente parrocchiale

C o n s i g l i a Sebastianelli.

La Novena di Natale (martedì 16- mercoledì 24) ha avuto lo stile di sempre con i tradizionali canti popolari. Si è tenuta la mattina al Santuario (ore 8) e la sera a San Sebastiano alle 17,30. Buono il numero dei fedeli partecipanti. La messa di mezzanotte, molto affollata, è stata preceduta dalla Veglia (mercoledì 24 ore 23,30) per la quale sono stati impegnati i gruppi parrocchiali. In essa sono state ricordate le profezie che annunciavano la nascita di Gesù Salvatore e si è conclusa con la pro-clamazione della “Kalenda”. La messa solenne di Natale, (giovedì 25) celebrata dal P. Filippo Di Lonardo, ha visto una chiesa stracolma di fedeli: presenti molti giovani e guar-diesi ritornati in paese per le feste. La Corale, guidata dalla Maestra Maria Grazia d’Angelo, in tutte queste celebrazioni ha eseguito canti della più classica tradizione natalizia.

Bello ed innovativo il presepe realizzato in chiesa, anche quest’an-no da Erminio, Filippo, Michele, Giovanni e Giacobbe. Un presepe che hanno voluto dedicare alla memoria di Don Domenico Pascale che è stato sempre vicino a loro e si è sempre prodigato per la realizza-zione del presepe nella Basilica Satuario. Un presepe che è stato definito, giustamente, “un presepe teologico” perché gli ideatori e rea-lizzatori hanno voluto raffigurare l’umanità del Bambino Gesù che nasce nella grotta del nostro mondo;

da essa parte e si incardinata la croce redentrice del Cristo che si staglia sul Salvatore Risorto. Nascita, Morte e Resurrezione di Dio che si è fatto uomo: un mistero grande e salvifico per tutta l’umanità e per ognuno di noi. L’Oratorio “P. Marzio Piccirillo” ha continuato la tradizione del “presepe in famiglia” ed a tutti i partecipanti è stato con-segnato un attestato.

Anche quest'anno in parrocchia la Festa della Sacra Famiglia di Nazareth (domenica 28) è stata cele-brata in modo speciale. Alla S. Messa delle 17 nel Santuario sono stati invitati tutti quelli che hanno formato una famiglia nel corso dell’anno o che hanno festeggiato il 25°, il 50° o il 60° di matrimonio. Tutta la cerimonia è stata coordinata dal Gruppo Famiglia guidato dai coniugi Antonella Garofano e Damiano Foschini.

Ad ogni coppia partecipante è stato consegnato il volumetto sulla vita di S. Paolo ed alre pubblicazio-ni. Dopo, tutti si sono ritrovati nei locali attigui per un momento con-viviale. Anche quest’anno, durante queste feste natalizie è stata orga-nizzata in parrocchia una pesca di beneficenza, coordinata da Maria Guarnieri. I fondi raccolti hanno permesso di compiere un’opera di carità.

in paese c’è stata la nona giornata mondiale del cuore è stata ricordata

cronaca

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dagli Amici del Cuore con un con-vegno tenutosi nell’auditorium della scuola media “Sebastiano Guidi” (sabato 13 ore 17) su “Conosci il tuo rischio”. Hanno relazionato il dott. Gian Luca Iannuzzi e la dott.ssa Ada Calcagni, mentre il coordi-namento e le conclusioni sono state affidate al prof. Luigi Matarazzo Prima del buffet finali i saluti del presidente dell’associazione Carlo Renato Labagnara. E’ proseguito con la visita alla Scuola Primaria “A. De Blasio” del Vescovo Mons. Michele De Rosa (giovedì 18 ore 9,45) che ha compreso anche la celebra-zione della Santa Messa in pre-parazione al Natale.

Il 23 dicembre 1908 nasceva Giovanni Garofano. Per festeg-giare i suoi cento anni il parroco ha celebrato in casa una S. Messa, alla presenza del sinda-co e dei familiari.

E’ stata proposta dall’Ammi-nistrazione Comunale in colla-borazione con le associazioni locali la seconda edizione di Natale sotto il castello, con la stella cometa riaccesa sul manie-ro dei Sanframondo.

GENNAIO 2009Ancora un mese piovoso. Le

campagne si sono riempite dell’ab-bondantissima acqua caduta e non pochi problemi ci sono stati per i lavori agricoli e non solo. Solo negli ultimissimi giorni sono tornate le belle e fredde giornate invernali.

la Giornata Mondiale della Pace (giovedì 1) è stata celebrata in tutte le liturgie con una riflessione sul messaggio di Papa Benedetto XVI “Combattere la povertà, costruire la pace”. Nel pomeriggio l’Oratorio “P. Marzio Piccirillo” ha organizzato nell’Auditorium una tombolata di beneficenza. Poi nella Basilica Santuario (ore18) il classico concerto di capodanno della corale parroc-chiale “Cantate Domino in Laetitia”

diretto dalla maestra Maria Grazia d’Angelo. I canti presentati sono andati dalla tradizione natalizia, locale ed internazionale, a quelli per la pace e la giustizia nel mondo. Buona la partecipazione dei guar-diesi.

La festività dell’Epifania del Signore (martedì 6) si è celebrata con la S.

Messa solenne celebrata da P. Filippo Di Lonardo. Dopo la messa serale (ore 17) c'è stato il bacio ed il sorteggio del Bambinello.

Per la festività del Battesimo del Signore (domenica 11 ore 11) sono state invitate tutte le famiglie che nel corso del 2008 hanno battezzato i loro figlioli. Numerose le coppie che hanno risposto all'invito ed a loro Don Filippo ha donato un caro ricordo. Poi, il solito aperitivo nel salone parrocchiale.

Intanto è iniziato il corso di pre-parazione alla Cresima (giovedì 8) che si tiene ogni giovedì alle 17 per i ragazzi delle scuole medie e alle 18,30 per i giovani delle scuole superiori.

Per la festività di S. antonio abate vedi articolo a parte. Per la festa della beata madre cristina brando fon-datrice delle Suore Vittime Espiatici è stata celebrata una S. Messa pres-so l’Asilo Brizio (lunedì 19 ore 18), animata dalla corale parrocchiale “Cantate Domino in Laetit ia”. Numerosi i fedeli presenti soprattut-

to famiglie dei ragazzi che frequentano la scuo-la. Al termine le Suore, guidate da Suor Giuliana sempre attiva, hanno offerto a tutti un piccolo rinfresco.

Per la festa di San Sebastiano (martedì 20) compatrono di Guardia, sono state celebrate nella chiesa le SS. Messe alle ore 7, 10 e 17. A celebra-re la solenne Eucaristia delle ore 10, con la corale parrocchiale, è stato P. Giancarlo Giannasso da Cerignola Cappuccino.

Ha preso il via (sabato 24 ore 20) anche il corso annuale di preparazione al matrimonio che si tiene tutti i sabato in parroc-chia. Si è poi tenuto un

consiglio pastorale (mercoledì 28 alle 18,30) con la presenza di P. Giustino Di Santo, nuovamente impegnato nella nostra parrocchia come vice parroco. Una piccola festa è stata programmata per domenica 1 febbraio alle ore 17 nel Santuario e nei locali annessi. E’ ripreso l’appuntamento dell’ora di adorazione eucaristica nell’ultimo gio-vedì del mese a San Sebastiano (29 ore 19). Tema di questa riflessione, incentrata sulla evangelizzazione di san Paolo apostolo, è stato “Di tutte più grande è la carità”.

in paese, dopo “Natale sotto il castello”, le attività si sono rallenta-te.

Luca Iuliani

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Ciro Del Vecchion. 9-10-1940 – m. 7-2-2004

La moglie e i figlilo ricordano

con immutato affetto e o affidano al Signore risorto

Pascale Ciro P. Domenico Pascalen. 11-3-1939 – m. 30-11-2008

Ida Garofanon. 4-11-1917 – m. 13-12-2007

I figli la ricordanocon immutato affetto e

la affidano al Signore risorto e alla Vergine Assunta.

Ida Foschinin. 1-1-1915 – m. 18-10-2004

Pasqualina Sanzarin. 28-3-1924 – m. 22-1-1982

Il marito e i figlila ricordano con immutato

affetto e la affidanoalla misericordia divina.

Ernesta Ceniccolan. 22-2-1942 – m. 19-7-1996

Benito Penguen. 11-4-1939 – m. 19-5-2001

Pasqualina Del Vecchion. 30-10-1911 – m. 15-5-1989

Silvio Del Vecchion. 24-4-1909 – m. 16-1-1982

Ludovica Orson. 18-11-1922 – m. 17-11-2008

I figli Marino e Vittoriola ricordano con immutato

affetto e la affidanoalla preghiera della Chiesa.

Angelo Falato

La moglie SebastianelliFilomena lo ricorda a quanti

lo conobbero in vita eimplora per lui la pace eterna.

I familiari li ricordano con immutato affetto eli affidano alla preghiera della Chiesa e alla misericordia divina.

La nipote Bove Angela Maria li ricorda e li affida alla preghiera della Chiesa e alla misericordia divina.

in memoria di...

Con immenso affetto li ricordanola nuora Delfina e i nipoti Maria e Anna

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Filippo Del Vecchion. 1-10-1922 – m. 11-3-2005

La moglie e i figli lo affidano alla misericordia del Padre.

Maria Ceniccolan. 27-1-1921 – m. 30-12-2007

Il figlio Adolfo la ricorda ela affida alla

misericordia di Dio e alla Vergine Assunta.

Enrico Foschinin. 1-5-1920 – m. 3-1-2008

Nel primo anniversariodella morte la moglie e

la figlia lo affidanoalla misericordia del Padre,

perché gioisca nella lucedei giusti.

Giovannina Tribisonna

Il marito Clodomiro eil figlio Angelo la ricordano

con immutato affettoe la affidano

alla misericordia divina

Francesco Basilen. 14-1-1913 – m. 21-3-2003

La moglie e i figli lo ricordano con immutato

affetto e lo affidanoalla preghiera della Chiesa.

Filomeno Orso

La moglie e i figlilo ricordano e lo affidanoalla misericordia divina.

Gino Falaton. 1-1-1937 - m. 6-10-2002

La moglie e i figlilo ricordano con immutato

affetto e lo affidanoalla preghiera della Chiesa.

Filippo Antonio Basilen. 13-6-1921 – m. 2-1-2006

La moglie e le figlielo ricordano con immutato

affetto e lo affidano alla misericordia divina.

Gioconda Paolellan. 18-2-1923 – m. 10-8-2008

Anzio Garofanon. 3-7-1920 – m. 7-1-2000

Angela, Emilio e Andrea; Flavio,Emanuela e Federica li ricordano con

immenso amore e li affidanoalla preghiera della Chiesa e alla

Vergine Assunta.

Filomena Gambutin. 17-2-1930 – m. 19-12-2008

Le figlie, con grande fedenella risurrezione, la affidanoalla misericordia del Signore.

Armando Mancinellin. 28-4-1906 – m. 2-4-1983

Maria Teresa Panzan. 7-10-1910 – m. 29-11-2008

in memoria di...

I figli li ricordano con immutato affettoe li affidano alla Vergine Assunta e alla misericordia divina

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Dicembre 200819 - Gambuti Filomena, nata a Guardia Sanframondi il 17 febbraio 1930, vedova Di Lonardo Elvio. - Ceniccola Ida, nata a Guardia Sanframondi il 31 marzo 1913, vedova Colangelo Angelo.24 - D’Onofrio Salvatore, nato a Guardia Sanframondi il 25 marzo 1951, celibe.Novembre 20081 - Di Blasio Mario, nato a Guardia Sanframondi il 8 dicembre 1949, coniugato Plenzich Cecilia.5 - Franco Ada, nata a Guardia Sanframondi il 24 febbraio 1927, vedova Falato Milano.27 - Sanzari Giovanni, nato a Guardia Sanframondi il 20 ottobre 1921, coniugato Mancini Rosina.30 - Velardi Elena, nata a Guardia Sanframondi il 29 maggio 1920, vedova Mancini Sivio.

in memoria di...

sono tornati alla casa del Padre

Dicembre 20081 - Plenzich Domenico e Ida.2 - Di Guglielmo Giovanni e Angela.3 - Grillo Francesco e Di Lonardo Marianna. - Foschini Carlo, il fratello Michele.5 - Falato Filomena, il marito e figlia.6 - Plenzich Angelo Raffaele, la moglie e figli. - Tribisonna Giovannina, il marito e figlio. - Falato Silvio e Angiolina, il figlio Antonio.7 - Pezzullo Salvatore, la figlia Angelina. - Impavido Di Virgilio Giuseppe e Maria, il

figlio Antonio. - Garofano Romualdo e Falato Concettina,

la figlia Filomena.8 - Di Libero Tommaso e Rosina, la nipote

Rosa. - Orso Angelo, la moglie e figli. - Sanzari Adamo, la moglie e figli.12 - Garofano Ida (anniversario), i figli.13 - Garofano Emilio e Maddalena, la figlia.14 - Alfredone Filomena, la figlia Ludovica. - Sanzari Pascasio e Mazzamauro Angiolina,

la figlia Maria. - De Curtis Guido, la moglie e figlia.

- Foschini Marino e Giuseppe, da Garofano Filomena.

16 - Casbarra Annunziata, la figlia Consiglia.17 - Falato Annibale e Chiarina, la nuora

Angelina.18 - Sanzari Luciano e Mastantuono Rosa, il

figlio Giuseppe. - Orso Ludovica (trigesimo), i figli Marino e

Vittorio. - Colangelo Salvatore, la moglie e figli.19 - Panza Filippo e Angelina, la figlia Angelina.20 - Sebastianelli Gabriele e Maria, la figlia

Teresa.21 - Grillo Luisa, la sorella Filomena e fratelli. - Plenzich Maria Concetta, i figli. - Grillo Gemma, la nipote Falato Renata. - Iacobucci Malvina, il marito e figlie. - Di Cesare Nicola, la moglie e figli. - Verrilli Mario, la moglie e figli. - Falato Rosina, il marito e figli.22 - Maffei Carmine e Rubicondo Rosina, la

figlia Luisa.23 - Anime del purgatorio. - Perugini Vittorio e Di Blasio Maria, il figlio

Nicola.

25 - Sebastianelli Alessandro, la moglie e figli. - Di Lonardo Goffredo, Giuseppe e Gaetana,

i familiari. - Sanzari Adamo, la moglie Maria e figli. - Falato Angelo e Grillo Angiolina, la figlia

Renata.26 - Foschini Giovanni, la moglie Vittorina.27 - Pengue Egidio, la moglie.28 - Falato Angelo, la moglie e figli. - Iacobucci Carlo, la moglie e figli. - Macolino, la figlia Teresa e famiglia.29 - Panza Maria Teresa (trigesimo), i figli. - Sebastianelli Gabriele (trigesimo), la

figlia.30 - Basile Miria (trigesimo), i familiari. - P. Domenico Pascale d.O., il fratello e la

sorella.31 – Ceniccola Maria (anniversario), il figlio e

parenti. - Verrilli Mario, la moglie e figli.31 - Apollonia Alessia, i nonni.

Gennaio 20091 - Falato Gino, la moglie e figli. - Mancini Filippo, la moglie e figli.2 - Foschini Enrico (anniversario), la moglie e

figlia.3 - Tommasino Benedetto e Maria, la figlia

Giuseppina. - Garofano Giovanni, la moglie e figli.4 - Pilla Antonio, la moglie e figlie. - Ceniccola Vittorio e Matilde, i familiari.6 - Tribisonna Giovannina, il marito e figlio. - Garofano Giovanni, la mamma. - Falato Elena, il cognato Rodolfo e figli. - Del Vecchio Michelino, la moglie e figli.7 - De Lucia Elvio (trigesimo), i figli.9 - Mariconte Lorenzo, i familiari.11 - Mancini Angelo e Assunta, la nuora.

- Gambuti Elda, le figlie.15 - Perugini Addolorata (anniversario), il figlio.17 - Morone Mike, i genitori. - D’Errico Errico e Marotta Nella, i familiari.18 - Grillo Luisa, la sorella Filomena e fratelli. - Iuliani Maurizio, la moglie e figlie. - Iannucci Cesare e Gambuti Angela, il figlio

Giuseppe. - Nave Dorotea, i figli. - Ceniccola Raffaele e Falato Imelda, i figli. - Falato Marino e Garofano Romualdo, da

Garofano Filomena.19 - Ceniccola Ida (trigesimo), i figli.20 - Parente Sebastiano, i figli. - Apollonia Alessia, i nonni.

- Colangelo Raffaele e Foschini Filomena, da Foschini Angelina.

21 - Romano Carmela, il marito e figli.22 - Gambuti Filomena (trigesimo), le figlie.23 - D’Onofrio Salvatore (trigesimo), i genitori e

la sorella.24 - Sanzari Pasqualina, il marito e figli.25 - Di Crosta Claudio e Maria, i figli. - Coletta Giuseppe, la figlia. - Basile Filippo Antonio, la moglie e figlie. - Falato Angelo e Grillo Angiolina, la figlia

Renata.27 - Foschini Angiolina, il marito e figli.28 - Pedicini Gelsomina, le figlie.31 - Tommasino Benedetto e Maria, la figlia

Giuseppina.

Elvio De Lucian. 6-7-1929 – m. 7-12-2008

I figli Enrico e Angelalo ricordano con immutato

affetto e lo affidanoalla preghiera della Chiesa.

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