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Bollettino della biblioteca n. 2 MAGGIO 2009 g a l i l e i Scuola Secondaria di Primo grado Pascoli-Galilei, viale Tirreno, Sottomarina Responsabili: Lucia Balboni, Francesco Bennati, Lucia Nordio E-mail biblioteca: biblioteca-galilei @libero.it tel. 0415543230 Fax: 0415543208 I dieci diritti del lettore I dieci diritti del lettore I dieci diritti del lettore I dieci diritti del lettore Di Di Di Di Daniel Pennac Daniel Pennac Daniel Pennac Daniel Pennac Per Il piacere della lettura Per Il piacere della lettura Per Il piacere della lettura Per Il piacere della lettura

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Bollettino della biblioteca n. 2 MAGGIO 2009 g

alilei

Scuola Secondaria di Primo grado Pascoli-Galilei, viale Tirreno, Sottomarina Responsabili: Lucia Balboni, Francesco Bennati, Lucia Nordio

E-mail biblioteca: biblioteca-galilei @libero.it

tel. 0415543230 Fax: 0415543208

I dieci diritti del lettoreI dieci diritti del lettoreI dieci diritti del lettoreI dieci diritti del lettore Di Di Di Di

Daniel Pennac Daniel Pennac Daniel Pennac Daniel Pennac

Per Il piacere della letturaPer Il piacere della letturaPer Il piacere della letturaPer Il piacere della lettura

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I DIECI DIRITTI DEL LETTORE

(brani tratti da: Daniel Pennac, Come un romanzo,

Milano, Feltrinelli 1999)

E' proprio attraverso l'analisi del comportamento, di co-

me giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i

suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune

storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche fa-

miliare. Laddove, normalmente, la lettura viene presenta-

ta come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di

tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dun-

que nell'approccio individuale alla lettura perché "le no-

stre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragio-

ni di vivere".

Ecco la carta dei "dieci diritti imprescindibili del let-

tore": 1-Il diritto di non leggere; 2- Il diritto di salta-

re le pagine; 3. Il diritto di non finire un libro; 4. Il diritto di rileggere; 5. Il

diritto di leggere qualsiasi cosa; 6. Il diritto al bovarismo (malattia testual-

mente contagiosa) ; 7. Il diritto di leggere ovunque ; 8. Il diritto di spizzi-

care; 9. Il diritto di leggere a voce alta; 10. Il diritto di tacere.

Attraverso “Come un romanzo” Pennac tenta una via inedita per far avvi-

cinare alla lettura. Il libro sembra rivolto, prima ancora che ai “non letto-

ri”, a coloro i quali ( i docenti prima di tutto) si propongono ( per profes-

sione o vocazione) di convincere gli altri a leggere. Fino a quando non si

capirà che un libro può davvero migliorare la vita, l’ esercizio del leggere

sarà roba per pochi.

Pennac ci aiuta a riflettere su un dato importante: forse la disaffezione nei

confronti della lettura è causata anche da una cattiva promozione della

stessa.

Sarebbe stato paradossale che Pennac avesse scritto un soporifero manua-

le scolastico. Al contrario, il libro è spassosissimo. Ci limitiamo tuttavia a

consigliarlo, perché, come dice Pennac, “il verbo leggere non sopporta

l’imperativo”.

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli.

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1. IL DIRITTO DI NON LEGGERE (…) la maggior parte dei lettori si concede quotidianamente il diritto di non leggere. (…) tra un buon libro e un brutto telefilm, il secondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo. Inoltre, non leggiamo sempre. I nostri periodi di lettura si alternano sovente a lunghi digiuni (…) (…) se possiamo tranquillamente ammettere che un singolo individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga – rifiutato da es-sa.

2. IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE Ho saltato delle pagine (…).E tutti i ragazzini dovrebbero fare altrettan-to. In questo modo potrebbero buttarsi prestissimo su tutte le meraviglie ritenute inaccessibili per la loro età. (…) Un grave pericolo li minaccia se non decidono da soli quel che è alla loro portata saltando le pagine che vogliono: altri lo faranno al posto loro.

3. IL DIRITTO DI NON FINIRE IL LIBRO Ci sono mille ragioni per abbandonare un romanzo prima della fine: la sensazione del già letto, una storia che non ci prende, il nostro totale dissenso rispetto alle tesi dell’autore, uno stile che ci fa venire la pelle d’oca (…) Inutile enumerare le 995 altre ragioni, fra le quali si debbono tuttavia annoverare la carie dentale, le angherie del capoufficio o un ter-remoto del cuore che ci paralizza la mente. (…)

4. IL DIRITTO DI RILEGGERE Rileggere quel che una prima volta ci aveva respinti, rileggere senza saltare nessun passaggio, rileggere da un’altra angolazione, rileggere per verificare (…) Ma rileggiamo soprattutto in modo gratuito, per piacere della ripetizione, la gioia di un nuovo incontro (…)

5. IL DIRITTO DI LEGGERE QUALSIASI COSA (…) ci sono “buoni” e “cattivi” romanzi. Molto spesso sono i secondi che incontriamo per primi sulla nostra stra-da. E, parola mia, quanto toccò a me, ricordo di averli trovati “belli un casi-no”. Ma sono stato fortunato: nessuno mi ha preso in giro … Qualcuno ha solo lasciato sul mio passaggio qualche “buon” romanzo guardando-

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si bene dal proibirmi gli altri.

6. IL DIRITTO AL BOVARISMO E’ questo, a grandi linee, il “bovarismo”, la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazione: l’immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l’adrenalina che sprizza, l’identifica-zione che diventa totale e il cervello che prende (…)

7. IL DIRITTO DI LEGGERE OVUNQUE (qui Pennac ci presenta un soldato un po’ particolare, che ama leggere Gogol durante l’esecuzione di un servizio, considerato dai più, poco o-norevole: pulire le latrine. Il messaggio, consegnatoci dallo scrittore fran-cese, è che qualunque luogo è buono per chi ami la lettura…. anche un comune gabinetto).

8. IL DIRITTO DI SPIZZICARE E’ la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della no-stra biblioteca, di aprirlo, dove capita e di immergercisi un istante, pro-prio perché solo di quell’istante disponiamo.

9. IL DIRITTO DI LEGGERE A VOCE ALTA L’uomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano.(…)

10. IL DIRITTO DI TACERE L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa morta-le. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La let-tura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire. (…) (…) le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.

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Rousseau, Pennac, Molnàr, la lettura e i miei 24 ragazzini.

Nel saggio Come un romanzo, Daniel Pennac detta quelli

che a suo dire sono i Diritti Imprescrittibili del Lettore. In

tutto dieci tra cui il diritto di non leggere.

“ La lettura è un atto di libertà che non può essere obbliga-

torio” così ripete Daniel Pennac, in un intervista rilasciata a

Repubblica.

Anche J.J Rousseau nell’Emilio aveva detto:” La lettura è

il flagello dell’infanzia…..Un fanciullo non è gran che de-

sideroso di perfezionare lo strumento col quale lo si tor-

menta; ma fate che questo strumento serva ai suoi piaceri e

ben presto egli vi si applicherà vostro malgrado.” E’ vero, non si può costringere a leggere chi non vuole, così come non si può co-

stringerlo ad andare al cinema o a mangiare caviale.

“ Per la lettura non ha senso parlare di dovere…….Il che non significa che

dobbiamo rinunciare a sperare che la lettura diventi una necessità per ogni

persona.” continua Pennac.

Anche su questa affermazione sono completamente d’accordo.

Chi è un appassionato lettore sa quale tesoro si nasconda dietro la pagina scritta,

quale ricchezza di mondi si apra a chi ama immergersi tra le parole.

Ma che fare per indurre alla lettura i più svogliati? “La scuola – risponde l’Autore - dovrebbe trasmettere questa necessità, innan-

zitutto mostrando che la lettura è un piacere……..”

Ecco, è proprio questo il punto! Come posso stimolare il piacere della lettura? Vorrei che Daniel Pennac mi suggerisse qualcosa, ma penso che, come sempre,

dovrò arrangiarmi da sola con i miei 24 ragazzini.

Pochi di loro amano leggere, i più non hanno dimestichezza con la pagina scrit-

ta e i soli libri che in tutti questi anni hanno avuto e hanno tra le mani sono pro-

prio quelli scolastici . Alcuni faticano ad avanzare tra la giungla delle parole e

anche quelle più semplici o, almeno, quelle che sembrano più semplici, sono a

loro sconosciute. Inciampano negli scogli della tecnica della lettura che in cinque

anni di scuola elementare non hanno acquisito - la correttezza, la fluidità, l’anti-

cipazione, il rispetto della punteggiatura, l’intonazione - e si trovano impantanati

nella struttura labirintica del periodo.

In queste condizioni, la lettura non può essere percepita come un piacere, ma ri-

penso a Rousseau e al desiderio di apprendere” Date al bambino questo deside-

rio poi lasciate da parte le tavole…., ogni metodo sarà buono per lui. L’interes-

se presente, ecco il gran movente, il solo che conduca sicuramente e lontano.

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(…) Aggiungerò solo questo, ch’è una massima importante. Di solito si ottiene

con tutta sicurezza e assai presto ciò che non si ha fretta di ottenere.” Parole che colgono nel segno: i tempi di apprendimento sono diversi per ognuno

di noi e anche la lettura, l’amore per la lettura, s’apprende secondo stili personali.

Ma va comunque stimolata e, nel mio caso, gli stimoli vanno moltiplicati per 24

ragazzini! P.S. Mi sto dando da fare, non getto la spugna e un valido aiuto mi viene dal vec-

chio Ferenc Molnar con il suo intramontabile I ragazzi della Via Pal.

Titolo: Come un romanzo

Autore: Daniel Pennac

Editore: Universale Economica Feltrinelli

Anno di pubblicazione: 2003

Prezzo di copertina: 6,00

Trama: “ E se non è il processo alla televisione o al consumismo selvaggio, sarà

quello all’invasione elettronica. E se la colpa non è dei piccoli giochi ipnotici, sa-

rà della scuola: gli aberranti metodi di apprendimento della lettura, l’anacronismo

dei programmi, l’incompetenza dei maestri, la vetustà dei locali, la mancanza di

biblioteche. Cos’altro ancora? Ah, si! I fondi del ministero della Cultura…una mi-

seria! E l’infima percentuale riservata al «Libro» di questa cifra già irrisoria. Co-

me vuole che in queste condizioni mio figlio, mia figlia, i nostri ragazzi, i giovani,

leggano? « D’altronde i francesi leggono sempre meno… » « E’ vero. » ”(p.23)

Daniel Pennac, in questo suo libro, vuole farci riflettere sul valore della lettura.

Perché leggere? “ Ci sono quelli che non hanno mai letto e se ne vergognano,

quelli che non hanno più tempo per leggere e se ne rammaricano, quelli che non

leggono romanzi, ma libri utili, saggi, testi tecnici, biografie, libri di storia, quelli

che leggono di tutto, quelli che « divorano libri » e gli brillano gli occhi, quelli

che leggono solo i classici, signore, « perché non c’è miglior critico del vaglio del

tempo », quelli che passano l’età matura a « rileggere », e quelli che hanno letto

l’ultimo tale e l’ultimo talaltro, perché bisogna pure, signore, tenersi al corrente…

Ma tutti, tutti, in nome della necessità di leggere. Il dogma. “ (p.56) L’autore vuo-

le farci comprendere che la lettura non deve trasformarsi in un dovere. Scrive in-

fatti nella prima pagina del libro: ”il verbo leggere non sopporta l’imperativo”.

Oggi chi deve educare alla riscoperta del piacere della lettura? Pennac delinea due

figure: la famiglia e la scuola. A proposito di quest’ultima scrive: “…la vitalità

non è mai stata inserita nei programmi scolastici. Qui c’è l’utilità. La vita è altro-

ve. Leggere si impara a scuola. Quanto ad amare leggere…(…). Bisogna leggere,

bisogna leggere…e se invece di esigere la lettura il professore decidesse improv-

visamente di condividere il suo personale piacere di leggere? “ (p.66) Come con-

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clusione al libro, l’autore inserisce quelli che secondo lui sono i diritti imprescrit-

tibili del lettore: 1. Il diritto di non leggere. 2. Il diritto di saltare le pagine. 3. Il

diritto di non finire un libro. 4. Il diritto di rileggere. 5. Il diritto di leggere qual-

siasi cosa. 6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa). 7. Il diritto

di leggere ovunque. 8. Il diritto di spizzicare. 9. Il diritto di leggere a voce alta. 1-

0. Il diritto di tacere.

Recensione: Da piccoli tutti noi abbiamo amato sentirci raccontare le favole dai

nostri genitori. Ed eravamo entusiasti quando abbiamo iniziato a leggere per con-

to nostro.

Col passare del tempo, questo piacere è diminuito. Quando la lettura ci è stata im-

posta, i libri ci sembravano eterni.

A volte si ha la fortuna, come racconta lo stesso Pennac, di incontrare quel profes-

sore che “non inculcava un sapere, regalava quel che sapeva”. Un professore che

condivide il suo personale piacere di leggere, non lo impone.

Basta poco per innamorarsi della lettura.

Siamo abituati a un mondo dove tutto è già dato, dove “non c’è niente da conqui-

stare…”. Ed sta proprio in questo la virtù della lettura: “astrarci dal mondo per

trovargli un senso”.

E come dice Pennac, non nascondiamoci dietro alla scusa di non aver tempo per

leggere, perché “il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo

per vivere”.

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Riportiamo alcuni pensieri che i ragazzi hanno Trascritto sul Diario di bordo della biblioteca Galilei dopo avere partecipato agli incontri:

L’ora del tè . E’ stato molto divertente, soprattutto perché la prof. Pasqualina ha interpretato bene le favole (Eleonora Marcon). Mi è piaciuto molto soprattutto per i biscotti (Matteo Marangon). Mi è piaciuta molto l’idea (Neha Passarella). E’ una cosa bella e buona perché riunisce tutti (Giorgia Chiereghin). L’Ora del tè mi è piaciuta molto per le belle storie, l’atmosfera misteriosa creata dalla lettura fatta con la sola candela accesa nel buio… e poi la simpaticissima merenda con il tè ( Arianna Gorin).

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Mi è piaciuta molto l’idea dell’Ora del tè. E’ un modo divertente per stare in com-pagnia (Giulia Boscolo). Mi è piaciuto molto e spero che i proff. Organizzino presto altri di questi incontri (Maria Stefania Turcato).

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INCONTRO CON SERGIO ANFOSSI E ALESSANDRO DUTTO - 15 OTTOBRE 2008

Sergio Anfossi è nato nel 1961 a Fossano (Cuneo) Ottenuto il diplo-

ma di perito agrotecnico, dopo varie occupazioni, nel ’90 avvia una

propria azienda avicola. Amante dello sport e dei viaggi in moto,

sogna di solcare le dune del deserto africano con la sua Honda Domi-

nator. Il 23 luglio del ’93, il giorno stesso in cui la moto dei suoi so-

gni, lucida e seducente, è finalmente parcheggiata nella sua casa, una

caduta sul lavoro causa la rottura di una vertebra lombare, provocan-

do la paralisi degli arti inferiori. Inizia un lungo calvario, tra ospedali,

cliniche, terapie riabilitative e numerosi interventi chirurgici. Dopo

l’abisso della disperazione, Sergio inizia a lottare, a reagire e a vive-

re… Con un fuoristrada dotato di comandi al volante, nel ’98 decide

di fare un viaggio in Marocco. E’un’esperienza unica ed indimentica-

bile: posti meravigliosi, forti emozioni, incontro con un popolo genti-

le ed ospitale. Quel paese, quella gente gli hanno saputo trasmettere

ed infondere una forza ed un coraggio irriducibili. Da 10 anni fa il

pendolare tra l’ Italia ed il Marocco, trascorrendo ad Agadir il perio-

do invernale. Viaggia di meno a livello di avventura, avendo scelto di

dedicarsi alla sua attuale passione, l’handbike, specilità sportiva di

cui organizza il campionato italiano nella sua città, Fossano. “Ora

posso tranquillamente e serenamente dire che sono felice di essere

ancora in vita. La vita è un dono prezioso, non va sprecato e non è

sicuramente un problema fisico a impedirci di fare le cose che amia-

mo, di gustare a pieno il piacere di vivere le nostre passioni, le nostre

emozioni e le nostre gioie”

… Alessandro Dutto è nato a Cuneo nel 1959. Amante dell’avventu-

ra, ha iniziato a viaggiare nel 1981 in Africa, rimanendo affascinato

dalla complessa bellezza di un continente che da allora esplorerà da nord a sud, da est a ovest, partecipando anche alla

mitica Parigi-Dakar. La passione per i motori e per lo sport lo ha spinto a sperimentare moltissime specialità, tra cui il

volo libero. Nel 1990 una caduta col parapendio gli frattura la schiena, ma non scalfisce minimamente la sua voglia di

vivere in modo pieno ed avventuroso le sue passioni. Le vicende personali hanno fatto di Alessandro Dutto un riferimen-

to forte per quanti non rinunciano a godere della vita nonostante gravi menomazioni. Nel 1992, divenuto istruttore fede-

rale, crea la prima scuola di veicoli fuoristrada per disabili, allestendo nella sua azienda un’officina specializzata nelle

modifiche ai veicoli. Ha fondato nel 1997 la “Scuderia Veltro” divenuta presto un prestigioso club che riunisce appassio-

nati d’auto d’epoca, e organizza la “Ruota d’oro”, corsa di livello internazionale con equipaggi di tutt’Europa, dove ha

ottenuto numerosi successi. Ha concepito e realizzato, sperimentandoli, itinerari particolari per disabili, corredati di una

ricca documentazione, raccolta in paesi vicini e lontani, in riferimento al problema delle barriere architettoniche, confer-

mandosi come riferimento importante nel mondo dell’handicap. Nel 2002 ha fondato “DISABILIOVUNQUE”, un’asso-

ciazione che organizza viaggi ed escursioni motorizzate per il mondo disabile. Nel maggio del 2006, dopo un’estenuante

preparazione fatta di visti, permessi, guide ecc, è partito per un grande e lungo viaggio durante il quale ha attraversato

Russia, Siberia, Mongolia, Cina, Tibet, Nepal; l’anno successivo ha raggiunto l’India, il Pakistan, l’Afghanistan, l’Iran,

laTurchia… Ora si prepara a compiere la traversata da nord a sud delle Americhe

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INCONTRO CON OBES GRANDINI - 19 NOVEMBRE 2008

Obes Grandini è nato nel 1952 a Medelana, provincia di Ferrara. Abbandonata

l’università dopo solo pochi esami, comincia a soddisfare la sua passione più gran-

de: visitare terre straniere e conoscere. Come fonte di sostentamento sceglie lavori

stagionali. La bicicletta come sua compagna di viaggio entra in scena nel 1980,

quando parte per l’Irlanda. Quel viaggio lo tiene lontano dall’Italia per 15 mesi;

pedalano per oltre 14 mila chilometri arriva a toccare Capo Nord. Secondo viaggio:

1982, cinque mesi per 7.500 chilometri, dalla Tunisia al deserto algerino marocchi-

no e ritorno a casa seguendo la costa spagnola e francese. Segue, nel 1988, un viag-

gio di 6 mesi e 6.000 chilometri in Australia, da Sidney ad Adelaide, attraverso il

Deserto Rosso, fino a Darwin; nel 1994, la traversata di 8 mesi, per circa 15.000

chilometri, di tutto il continente sudamericano, da Caracas passando per l’Amazzo-

nia. Dal diario di quella attraversata sudamericana nel 2003 pubblicò il libro

“America latina. Un viaggio in bicicletta.” Nel 1998 inizia a pedalare da Quebec

city fino a Seward, a sud di Anchorage (Alaska), dopo 6 mesi e 12.000 chilometri.

Nel 2001 il viaggio che dall’Italia lo porta fino al Tibet: un’avventura durata 7 me-

si per circa 11.500 chilometri. Nel 2007 comincia a pedalare da Alma Ata in Kaza-

kistan e prosegue fino a Pechino. Di qui passa in Mongolia, attraversando il deserto dei Gobi; quindi entra nella Siberia russa fino a

Skovorodino, punta a nord fino a Yakutsk, per finire a Magadan, sul mare di Okhotsk. In totale 12.200 chilometri in 6 mesi. Per

queste storie sui pedali Obes Grandini non ha mai avuto, e neppure cercato, alcun aiuto economico. La bicicletta acquistata nel

1987 lo segue fin dalla prima esperienza in Sud America .

INCONTRO CON SIMONE CHIEREGATO - 17 DICEMBRE 2008

... Nato nella provincia di Venezia nel 1970 da una famiglia contadina, ha fatto del

viaggio quasi uno scopo i vita. Assecondando la sua natura nomade e la sua curiosità

fresca e libera, viaggia, da solo, in moto con intelligenza e coraggio per fare esperien-

za del mondo e degli uomini. Da anni, inoltre, documenta l’esperienza profonda del

viaggio con foto e filmati. Collabora con Tour operators, riviste ed istituzioni cultura-

li, tra cui la scuola, narrando con passione e competenza atmosfere, paesaggi, uomini

e culture. Ha visitato più di quaranta paesi, in tre diversi continenti, fondendosi con le

popolazioni incontrate, di cui sa cogliere l’anima con il cuore e gli occhi di chi ama

l’avventura e la vita. Sempre.

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INCONTRO CON EROS BALDISSERA - 22 GENNAIO 2009

Arabista per caso, poi per passione, Eros Baldissera, docente di lingua e letteratu-

ra araba a Ca’ Foscari, ha cominciato a muoversi nei Paesi del Vicino Oriente in

tempi pionieri. Si occupa di letteratura araba moderna, su cui ha prodotto svariate

pubblicazioni, specialmente, relative ad scrittori siriani. Autore di tre dizionari

italiano –arabo, editi da Zanichelli, è inoltre consulente di epigrafia araba presso il

ministero del Patrimonio nazionale nel Sultanato di Omàn, dove ha pubblicato

numerosi libri in lingua araba. In questo suo “Orientaleggiando” egli riporta le

impressioni avute nei suoi primi viaggi giovanili. Negli ultimi anni ’60 e primi

’70, un giovane veneziano, arabista in fieri, gira avventurosamente alcuni paesi

del Mondo arabo, ricavandone esperienze, positive e negative, tutte di rilievo e

utili nell'economia della vita. L'incontro con modi di vivere e di pensare diversi,

l'adattarsi a quegli inusati stili di vita contribuiscono a forgiare la personalità del

nostro viaggiatore e a nutrirne la passione per nuove conoscenze. Il Màgreb delle

prime meraviglie, l'Egitto faraonico e arabo, il Vicino Oriente dalle acque sempre

mosse, fino all'Iràq sospettoso in cui s'affaccia un giovane Saddàm Hussèyn, sono

le mète descritte in queste variegate note di viaggio il cui più interessante scopo è

quello di aprire qualche finestra finora chiusa su un mondo con cui il nostro Paese

e l’Occidente in generale devono fare sempre di più i conti.

INCONTRO CON LEO MOSCA - 27 FEBBRAIO 2009

Leo Mosca da anni insegna Scienze matematiche nella Scuola Media, abbinando

agli interessi scientifici molteplici hobbies.

Appassionato sportivo, ha praticato con entusiasmo molte discipline, in particola-

re il tennis.

Con il gruppo sportivo dei “Cavalli Marini” di Chioggia, partecipa a gare podisti-

che tra cui la maratona e la 100 Km del Passatore.

Animatore e presidente del circolo scacchistico, si dedica da anni all'insegnamen-

to degli scacchi, tenendo corsi per giovani anche nelle scuole.

Nel giugno del 2008 ha effettuato insieme a Pierangela tutto il cammino di San-

tiago de Compostela,seguendo il sentiero francese, da Saint Jean de Port fino alla

meta finale.

Sotto un cielo atlantico, come un pellegrino medievale, 800 chilometri a piedi ,

con lo zaino sulle spalle, tra boschi , torrenti, montagne, campi di grano , villaggi,

chiese romaniche …

“ … il pellegrino si abbandona al soffio della vita più vasta che lo conduce al di là

dei più lontani orizzonti, verso una meta che è già in lui, ma ancora celata alla sua

vista”

Lama Anagarika Govinda

INCONTRO CON ALBERTO FIORIN - 25 MARZO 2009

Alberto Fiorin è nato a Venezia nel 1960 e da oltre trent'anni utilizza la bicicletta

per viaggiare e conoscere il mondo.

Ha organizzato spedizioni ciclistiche in Unione Sovietica, Cina, in Medio Orien-

te e in Scandinavia, continuando a cercare il bello della lentezza.

Ha al suo attivo diversi libri: " Strade d'Oriente. In bicicletta da Venezia a Pechi-

no"; "Salam Shalom. Da Venezia a Gerusalemme in bicicletta"; "Parole e pedali.

365 pensieri in bici".

Ha inoltre pubblicato numerose guide: "Ciclovia del Danubio. Da Passau a Vien-

na"; "Ciclovia destra del Po. Da Ferrara al mare in bicicletta"; "Le piste ciclabili

della Val Pusteria".

Pubblica per la casa editrice EDICICLO

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TIM FINNEGAN BAND - 21 APRILE 2009

Serata di musica irlandese, dal vivo, con il gruppo

TIM FINNEGAN, in collaborazione con il centro culturale

"CHANDRA. La via dello yoga"

INCONTRO CON MARCELLO PADOAN - 29 APRILE 2009

Marcello Padoan viaggia dal 1990 in tutto il mondo, con amore ed attrazione

particolare per il continente asiatico, incontrato per caso, amato per scelta ed

elezione.

L'interesse fortissimo per il gigante indiano condurrà Marcello Padoan a scoprir-

lo, viaggio dopo viaggio, nelle sue innumerevoli sfaccettature geografiche, uma-

ne, culturali, religiose: Karnataka, Kerala, Tamil Nadu, Maharastra, Rajasthan,

Punjab, Bihar, West Bengal, Orissa, Andra Pradesh, Haryana, Madhya Pradesh,

Uttar Pradesh, Uttaranchal, Himachal Pradesh, isole Andamane, Goa, Pondi-

cherry, gran parte della confederazione di Stati.

Come contagiato, si è spinto più a oriente inaugurando nuove stagioni di scoper-

ta verso paesi come Thailandia, Nepal, Laos, Vietnam, Cambogia, Myanmar,

Bangladesh, Pakistan, Cina, Malesia, Indonesia e, ultimamente, anche Cuba,

Tanzania ed Egitto.

L'India, che non ha smesso mai di entusiasmarlo, e l'esperienza del diverso han-

no plasmato in lui una nuova consapevolezza ed una personale visione del mon-

do.

Animato da viva passione per la fotografia, la lettura e la scrittura, ha raccontato

l'esperienza di alcuni viaggi attraverso sia le immagini, sia la narrazione scritta.

E' Vice Presidente dell'Associazione no profit " Scopri l'amore onlus", che pro-

gramma interventi a sostegno di adozioni a distanza in India e Filippine.

LA BIBLIOTECA GALILEI HA APERTO UNA SEZIONE DEDICA-LA BIBLIOTECA GALILEI HA APERTO UNA SEZIONE DEDICA-LA BIBLIOTECA GALILEI HA APERTO UNA SEZIONE DEDICA-LA BIBLIOTECA GALILEI HA APERTO UNA SEZIONE DEDICA-TA AGLI SCRITTI DEI VIAGGIATORI CHE SONO STATI PRESENTI TA AGLI SCRITTI DEI VIAGGIATORI CHE SONO STATI PRESENTI TA AGLI SCRITTI DEI VIAGGIATORI CHE SONO STATI PRESENTI TA AGLI SCRITTI DEI VIAGGIATORI CHE SONO STATI PRESENTI ALLA RASSEGNA E A TANTI ALTRI CHE CI HANNO FATTO CONO-ALLA RASSEGNA E A TANTI ALTRI CHE CI HANNO FATTO CONO-ALLA RASSEGNA E A TANTI ALTRI CHE CI HANNO FATTO CONO-ALLA RASSEGNA E A TANTI ALTRI CHE CI HANNO FATTO CONO-

SCERE ALTRI PAESI ED AVVICINARE AD ALTRI POPOLI. SCERE ALTRI PAESI ED AVVICINARE AD ALTRI POPOLI. SCERE ALTRI PAESI ED AVVICINARE AD ALTRI POPOLI. SCERE ALTRI PAESI ED AVVICINARE AD ALTRI POPOLI.

LA SEZIONE E’ IN COSTRUZIONE, MA GIA’ SIGNIFICATIVA.LA SEZIONE E’ IN COSTRUZIONE, MA GIA’ SIGNIFICATIVA.LA SEZIONE E’ IN COSTRUZIONE, MA GIA’ SIGNIFICATIVA.LA SEZIONE E’ IN COSTRUZIONE, MA GIA’ SIGNIFICATIVA.

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L'edizione di "*ETNICA*" 2008-2009 si è conclusa.

E' stata, per quanto riguarda noi, un'esperienza intensa e piena, vissuta con coinvolgimento sin dai primi momenti in cui l'idea, da tempo accarezzata, ha finalmente preso forma.

Muovendosi sullo sfondo dell'orizzonte tracciato, la rassegna ha proposto mensilmente in-

contri con viaggiatori, ai quali si sono alternate presentazioni di libri di viaggio.

In ogni incontro, la narrazione delle esperienze è stata condivisa con l'aiuto della proiezione di fotografie che hanno stimolato domande per soddisfare ed approfondire curiosità legate non solo a culture, persone, luoghi e situazioni, ma anche allo stile e alla filosofia del viaggio,

secondo la personale visione dell'ospite di turno.

Fidando ciascuno nel mezzo a lui più congeniale (bicicletta, moto, mezzi locali, a piedi), i viaggiatori hanno attraversato città, villaggi, steppe, deserti, dolci colline e desolate monta-gne, foreste, tundre e ghiacci; hanno incontrato uomini e donne, hanno stretto mani, allaccia-to amicizie; hanno sperimentato i rigori del freddo e il caldo che toglie le forze; la fatica e la gioia, il pericolo e l'ospitalità generosa, viaggiando sotto cieli monsonici o firmamenti infuoca-

ti... E ognuno ci ha portato in viaggio con sé.

Hanno affascinato con le narrazioni, avvinto con le immagini, e, soprattutto, testimoniato con la loro esperienza l'incanto di aprirsi alla ricchezza e varietà delle culture, senza pregiudizi,

con gioia e curiosità pura, fraterna. Abbiamo cominciato con un progetto preciso, ma senza aspettative...

Non sapevamo, infatti, quale tipo di accoglienza sarebbe stata riservata a un'iniziativa del tutto nuova per la realtà locale, né, al momento della progettazione, era possibile ipotizzare se il tema del viaggio avrebbe suscitato interesse e creato aggregazione. E invece, nel tem-po, la rassegna è cresciuta, raggiungendo livelli di partecipazione insperati . Con stupore e piacere, strada facendo, l'iniziativa, nata per un pubblico di adolescenti e per le loro famiglie, ha raggiunto un pubblico eterogeneo ed appassionato, ha assunto un'articolazione più am-pia, arricchendosi via via di contenuti e implicazioni complesse, implicite nel viaggio, ma sot-

tilmente profonde.

La rassegna si è trasformata nel tempo in un appuntamento atteso con curiosità ed interes-se. Sostegno ed affezione non sono mai venuti meno. Un sentito ringraziamento e tanta gra-

titudine a tutti coloro che ci hanno seguito, incoraggiandoci con la loro presenza.

Ora, a chiusura dei lavori, restano il piacere di aver incontrato persone straordinarie, ricche di senso, e la chiara consapevolezza che siamo in tanti ad amare il viaggio, metafora della

vita.

"Non siamo noi a fare il viaggio. E' il viaggio che ci fa, ci disfa, ci inventa..."

Lucia Balboni

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2009 Anno dedicato a Darwin2009 Anno dedicato a Darwin2009 Anno dedicato a Darwin2009 Anno dedicato a Darwin

Le classi 3 A e 3 B utilizzano parte del quadrimestre per produrre ricerche e cartelloni riguardanti Dar-

win e l’evoluzionismo.

In particolare ci siamo soffermati sul suo viaggio e sulle sorprendenti osservazioni naturalistiche che ha

prodotto.

Soprattutto alle Galapagos Darwin osserva da vicino quella che poi chiamerà “Selezione naturale” che

“sceglie” gli esemplari più adatti all’ambiente: certe caratteristiche danno un vantaggio ad alcuni individui

che le trasmetteranno ai discendenti.

Nella nostra biblioteca possiamo trovare simpatici libri sulla vita di Darwin e nel suo avventuroso viaggio.

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