Bollettino 86

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Semestrale d’informazione e cultura valtortiana c/o CEV – Viale Piscicelli 89-91 03036 Isola del Liri (FR) Italia Luglio-Dicembre 2013 (n.2/2013) 86 Si pubblica dal 1970. Redattore e direttore responsabile: Emilio Pisani. Autorizzazione del Tribunale di Cassino n. 374 del 18/11/1970. Spedizione in abbonamento postale 70%, filiale di Frosinone. Fotocomposto e stampato in proprio. pprovare negando è una regola della competente Autorità Ecclesiastica quando non condanna uno scritto di carattere religioso. La negazione che ap- prova può essere esplicita o implicita. È esplicita con la dichiarazione in forma negativa: “Non con- tiene nulla contro la fede e i costumi”. È implicita con l’atteggiamento passivo del volere ignorare, lasciando che lo scritto circoli liberamente. Questo secondo caso si verifica di frequente per l’Opera di Maria Valtorta. I lettori che ci notificano la loro delusione per non aver ricevuto risposta alcuna, da parte di un’Autorità di Chiesa, in merito ad una loro richiesta o iniziativa riguardante l’Opera, non devono preoccuparsi. La mancata rispo- sta, o al massimo una risposta evasiva, implica che l’Opera non è disapprovata. Il primo caso, quello della dichiarazione esplicita che l’Opera di Maria Valtorta non contiene nul- la contro la fede e la morale, non si è mai verificato. Al contrario, il decreto del Sant’Uffizio del 16 dicembre 1959 la condannava all’Indice. Ma sono proprio le ragioni della condanna, esposte con un articolo su L’Osservatore Romano del 6 gennaio 1960, a dare la prova che nell’Opera non vi è nulla contro la fede e la morale. Riguardo alla fede, l’articolo riporta quattro espressioni estraendole dalle “quasi quattromila pa- gine di fitta stampa” dell’Opera. Le definisce “perle che non brillano certo per l’ortodossia cattolica” e le assolve tutte e quattro perché: la prima perla è “un’opinione piuttosto peregrina ed inesatta”: quindi non può dirsi errata; la seconda perla è un’affermazione la cui “spiegazione ne limita il significato, evitando un’auten- tica eresia”: quindi non è eretica; la terza perla è “un concetto ermetico e quanto mai confuso, per fortuna, perché, se si dovesse prendere alla lettera, non si salverebbe da severa censura”: quindi non è censurabile (per fortuna); la quarta perla è “un’altra affermazione strana ed imprecisa” che viene riportata a metà con puntini di sospensione. Se al posto dei puntini mettiamo il completamento della frase, l’af- fermazione non ha nulla di strano ed impreciso. Riguardo alla morale, l’articolo segnala “alcune pagi- ne piuttosto scabrose” che potrebbero arrecare “pericolo o danno spirituale” se l’Opera pervenisse “nelle mani del- le religiose e delle alunne dei loro collegi”. Quindi i letto- ri cattolici che non sono suore o collegiali possono stare tranquilli. Fede e morale sono le materie sulle quali viene pronunciato un verdetto ecclesiastico, nelle cui motivazioni può prevalere il carattere disciplinare, come è avvenuto per la condanna di cui stiamo parlando, emessa per colpire una “grave disobbe- dienza” imputabile ad alcuni Religiosi ritenuti responsabili della pubblicazione. Lo spieghiamo meglio in un opuscolo che abbiamo in catalogo. Il titolo è “Introduzione all’Opera di Maria Valtorta”. Alcuni lettori ritengono esaurito e perfino superato l’argo- mento dei rapporti tra la Chiesa e l’Opera valtortiana. Al- tri lettori invece ne sono ancora interessati e chiedono chiarimenti. Ci scusiamo con i primi se dobbiamo accontentare i secondi. A

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semestrale d'informazione valtortiana lug.-dic. 2013

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  • Semestrale dinformazione e cultura valtortianac/o CEV Viale Piscicelli 89-91

    03036 Isola del Liri (FR) Italia

    Luglio-Dicembre 2013 (n.2/2013)

    86Si pubblica dal 1970. Redattore e direttore responsabile: Emilio Pisani.

    Autorizzazione del Tribunale di Cassino n. 374 del 18/11/1970. Spedizione in abbonamento postale 70%, filiale di Frosinone.

    Fotocomposto e stampato in proprio.

    pprovare negando una regola della competente Autorit Ecclesiastica quando non condanna uno scritto di carattere religioso. La negazione che ap-prova pu essere esplicita o implicita. esplicita con la dichiarazione in forma negativa: Non con-tiene nulla contro la fede e i costumi. implicita con latteggiamento passivo del volere ignorare, lasciando che lo scritto circoli liberamente.

    Questo secondo caso si veri ca di frequente per lOpera di Maria Valtorta. I lettori che ci noti cano la loro delusione per non aver ricevuto risposta alcuna, da parte di unAutorit di Chiesa, in merito ad una loro richiesta o iniziativa riguardante lOpera, non devono preoccuparsi. La mancata rispo-sta, o al massimo una risposta evasiva, implica che lOpera non disapprovata.

    Il primo caso, quello della dichiarazione esplicita che lOpera di Maria Valtorta non contiene nul-la contro la fede e la morale, non si mai veri cato. Al contrario, il decreto del SantUf zio del 16 dicembre 1959 la condannava allIndice. Ma sono proprio le ragioni della condanna, esposte con un articolo su LOsservatore Romano del 6 gennaio 1960, a dare la prova che nellOpera non vi nulla contro la fede e la morale.

    Riguardo alla fede, larticolo riporta quattro espressioni estraendole dalle quasi quattromila pa-gine di tta stampa dellOpera. Le de nisce perle che non brillano certo per lortodossia cattolica e le assolve tutte e quattro perch:

    la prima perla unopinione piuttosto peregrina ed inesatta: quindi non pu dirsi errata;la seconda perla unaffermazione la cui spiegazione ne limita il signi cato, evitando unauten-

    tica eresia: quindi non eretica;la terza perla un concetto ermetico e quanto mai confuso, per fortuna, perch, se si dovesse

    prendere alla lettera, non si salverebbe da severa censura: quindi non censurabile (per fortuna);la quarta perla unaltra affermazione strana ed imprecisa

    che viene riportata a met con puntini di sospensione. Se al posto dei puntini mettiamo il completamento della frase, laf-fermazione non ha nulla di strano ed impreciso.

    Riguardo alla morale, larticolo segnala alcune pagi-ne piuttosto scabrose che potrebbero arrecare pericolo o danno spirituale se lOpera pervenisse nelle mani del-le religiose e delle alunne dei loro collegi. Quindi i letto-ri cattolici che non sono suore o collegiali possono stare tranquilli.

    Fede e morale sono le materie sulle quali viene pronunciato un verdetto ecclesiastico, nelle cui motivazioni pu prevalere il carattere disciplinare, come avvenuto per la condanna di cui stiamo parlando, emessa per colpire una grave disobbe-dienza imputabile ad alcuni Religiosi ritenuti responsabili della pubblicazione. Lo spieghiamo meglio in un opuscolo che abbiamo in catalogo. Il titolo Introduzione allOpera di Maria Valtorta.

    Alcuni lettori ritengono esaurito e per no superato largo-mento dei rapporti tra la Chiesa e lOpera valtortiana. Al-tri lettori invece ne sono ancora interessati e chiedono chiarimenti. Ci scusiamo con i primi se dobbiamo accontentare i secondi.

    la quarta perla unaltra affermazione strana ed imprecisache viene riportata a met con puntini di sospensione. Se al posto dei puntini mettiamo il completamento della frase, laf-

    Riguardo alla morale, larticolo segnala alcune pagi-ne piuttosto scabrose che potrebbero arrecare pericolo o danno spirituale se lOpera pervenisse nelle mani del-le religiose e delle alunne dei loro collegi. Quindi i letto-ri cattolici che non sono suore o collegiali possono stare

    A

    ri cattolici che non sono suore o collegiali possono stare

    Fede e morale sono le materie sulle quali viene pronunciato un verdetto ecclesiastico, nelle cui motivazioni pu prevalere il carattere disciplinare, come avvenuto per la condanna di cui stiamo parlando, emessa per colpire una grave disobbe-dienza imputabile ad alcuni Religiosi ritenuti responsabili della pubblicazione. Lo spieghiamo meglio in un opuscolo che abbiamo in catalogo. Il titolo Introduzione allOpera

    Alcuni lettori ritengono esaurito e per no superato largo-mento dei rapporti tra la Chiesa e lOpera valtortiana. Al-tri lettori invece ne sono ancora interessati e chiedono chiarimenti. Ci scusiamo con i primi se dobbiamo

    ri cattolici che non sono suore o collegiali possono stare

    Fede e morale sono le materie sulle quali viene pronunciato

    che abbiamo in catalogo. Il titolo Introduzione allOpera

    Alcuni lettori ritengono esaurito e per no superato largo-mento dei rapporti tra la Chiesa e lOpera valtortiana. Al-tri lettori invece ne sono ancora interessati e chiedono chiarimenti. Ci scusiamo con i primi se dobbiamo

  • Lepistolario tra Maria Valtorta e la carmelitana Madre Teresa Maria stato pubblicato in due volumi. Il primo volume raccoglie le lettere dal dicembre 1945 al dicembre 1946. Il secondo volume raccoglie le lettere degli anni dal 1947 al 1957. Poich i due volumi hanno quasi lo stesso numero di pagine, si pu ritenere che siano appartenute al secondo periodo le lettere - circa duecento - che la Madre Teresa Maria bruci su richie-sta di Maria Valtorta, come lei stessa dichiara in una lettera del 1978 diretta al P. Corrado M. Berti o.s.m.

    LE DUECENTO LETTERE DISTRUTTE

    Pax Christi! JMJT Carmelo S. Teresa S. Colombano

    20-12-78Revmo e carissimo Padre,

    vuole che risponda presto alla Sua lettera dopo aver pregato. Ho letto le Sue riflessioni e non mio [sistema?] procedere nella contestazione.

    Carissimo Padre, pu stare tranquillo a mio riguardo perch, dopo la mia morte, tutto sar consegnato a Marta di quanto conservo delicatamente e per volont di Dio.

    Sono pienamente daccordo col mio Superiore Provinciale che sa tutto sul come regolarmi per la decisa consegna.

    In quanto allubbidienza, come religiosa ho sempre seguito quanto mi hanno insegnato i miei Santi Fondatori che sono Dottori della Chiesa. Basta leggere il Cammino di Perfezione della mia S. Madre Teresa per capire il valore dellobbedienza e sono poi tranquilla, perch anche il mio Adorato Ges fu ubbidiente fino alla morte e morte di Croce... Se bruciai per ordine di Maria Valtorta quasi 200 lettere sono contenta e tutte le avrei bruciate se me lo avesse detto. A suo tempo si sapr la ragione.

    Soltanto per i motivi esposti nella mia lettera precedente, ho bisogno di agire cos e non come Lei pensa: per sfiducia o perch Maria nelle lettere dice male di Lei e dei Suoi Confratelli.

    In luce di Dio, si facciano conoscere, si leggano, e non restino sottovalutati i vari, molteplici dettati che il Maestro Divino ha dato, disapprovando il comportamento di singoli e dellOrdine stesso...

    Maria V. ha esposta la verit per manifestare il suo martirio... passione reale sofferta ed offerta e che sar la gloria dellostia consumata, anima vittima che teneva nel cuore la ... sola parola di Ges e la vista del Suo Volto Insanguinato. Solo cos i Suoi giovani Confratelli potranno conoscere Maria Valtorta e la sua vita!

    Carissimo Padre, tutto ci che fatto per il Cielo deve portare limpronta della Croce. Restiamo perci sereni e contenti se il Signore ci ha prediletti cos.

    Rinnovo e ricambio auguri soprannaturali. Preghi per me e mi benedica. Religiosi ossequi.

    In Cristo devma Sr. Teresa M di S. Giuseppe

    Carm. Scalza

    Maria Valtorta, Lettere a Madre Teresa MariaVolume Primo 342 pagine euro 20,00

    Volume Secondo 366 pagine euro 20,00

  • Da una lettera di Maria Valtorta alla Madre Teresa Maria, in data 16 dicembre 1948, si apprende che il SantUffizio aveva contestato, ritenendolo non valido secondo una norma di diritto canonico, limprimatur concesso allOpera valtortiana dal Vescovo di una Diocesi del Swaziland. Il vescovo in questione era mons. Costantino Attilio Barneschi, dellOrdine dei Servi di Maria. Di lui abbiamo fornito una breve nota biografica nel volume secondo delle Lettere a Madre Teresa Maria. Di quel Vescovo coraggioso possiamo ora offrire pi ampie notizie riprendendo, e in parte sunteggiando, un articolo che il P. Benedetto M. Biagioli osm gli ha dedicato sul n. 3 (maggio-giugno 2013) del bollettino La Ss. Annunziata, edito dallomonimo Santuario di Firenze dei Servi di Maria.

    Durante la prima guerra mondiale (1915-1918) un giovane soldato di nome Costantino Barneschi fu portato durgenza a un ospedale militare con un braccio maciullato da una granata. I medici decise-ro subito per lamputazione e si accordarono di fare lintervento il mattino dopo. Ma durante la notte in-sonne Costantino, che prima di essere chiamato al fronte era stato accettato come aspirante al sacer-dozio nellOrdine dei Servi di Maria, ebbe lispira-zione di rivolgersi alla sua Santa preferita, S. Tersa del Bambino Ges, Patrona delle Missioni.

    Senti, Teresa cara le disse come se parlasse a unamica di vecchia data domattina mi taglieran-no il braccio destro e io non potr pi essere sacer-dote, e ci mander in frantumi la mia vocazione. Facciamo cos: tu ottienimi la guarigione e io ti pro-metto che, appena ordinato sacerdote, chieder di partire per le missioni.

    E Teresa lo ascolt. Al mattino i medici, sorpre-si, trovarono il braccio molto migliorato e, invece di amputarlo, si limitarono a rattopparlo e a rafforzar-lo con una stecca di metallo.

    Ritornato in convento, Costantino pot fare la sua professione religiosa, seguita dopo breve tempo dallordinazione sacerdotale. E quando, nel 1921, ci fu la richiesta di sacerdoti per la Missione del Swaziland, che i Servi di Maria avevano da poco accettato, Padre Costantino fu tra i primi a dare il suo assenso.

    Dopo la formale consegna del Crocifisso nella Basilica della Ss. Annunziata di Firenze, part in-sieme con un confratello dal porto di Napoli e arri-v in Swaziland nel gennaio 1922. In poco tempo impar linglese e il swaili e dopo qualche anno di apprendistato gli venne affidata la Missione di San Giuseppe, situata in una localit chiamata Mzim-pofu, con la responsabilit di una zona immensa, ancora in gran parte pagana e quasi allo stato pri-mitivo. Ma Padre Costantino non si sgoment. Co-minci a visitare la gente a lui affidata cavalcando un mulo, poi acquist una grossa motociclietta con la quale sfrecciava per straducole e vicoli tortuosi e polverosi di quella sua fetta di Swaziland.

    In poco tempo si era intrufolato in tutti i villaggi della zona facendo fiorire delle comunit cristiane dotate di cappelle in muratura per la S. Messa e di scuole elementari per bambini e non pi bambini. Tutti gli volevano bene come a un vero babbo. Fu-rono costernati quando un giorno con la sua moto and a sbattere contro un grosso albero. Lo credet-tero morto, ma lo videro rialzarsi come per miracolo e ripartire. Era diventato il missionario pi popola-

    re del Swaziland.Quando a Roma decisero che quel territorio da

    Prefettura diventasse Vicariato Apostolico con di-ritto ad avere il Vescovo, non ci fu alcuna esitazione ad indicare Costantino Attilio Barneschi come pri-mo Vescovo di Manzini. Dopo la consacrazione volle rimanere nella sua amata missione di San Giusep-pe e solo dopo qualche anno accett di spostare la sede a Manzini, in quanto pi centrale e pi acces-sibile. Ma il suo stile di vita e il suo temperamento rimasero gli stessi di prima. Estroverso e giocherel-lone, si attirava la simpatia di tutti. Volle continua-re a vestire labito di frate dei Servi di Maria, in pi aveva la croce di Vescovo sul petto e lanello al dito. Non manc mai agli atti comuni con i pochi frati che vivevano con lui, edificandoli con la sua vita di preghiera e di devozione alla Vergine santa.

    Il suo Episcopio era aperto a tutti, ma spesso egli non cera perch in visita alle varie stazioni mis-sionarie, dove si recava con la sua macchina, che guidava andando veloce e cantando. La sua vasta cultura conosceva a menadito la Sacra Scrittura, la Divina Commedia, i Classici latini e greci gli consentiva di estendere la sua amicizia a membri del Governo e ad altre persone autorevoli, compreso il Re Sobuza II, che ogni tanto gli faceva visita.

    Tuttavia non era aperto allecumenismo, consi-derando i Protestanti semplicemente degli eretici. Non sopportava che la setta americana dei Naza-reni, disponendo di molti mezzi, costruisse le sue strutture a poca distanza dallEpiscopio, ed entr in competizione con il pastore Dr. Hynd favorendo la costruzione di scuole da parte dei Salesiani e di suore Domenicane, di una clinica cattolica e della Cattedrale. Ma un giorno, mentre guida la sua auto da spericolato sulla via di Mbabane, si scontra con un grosso cervo, che gli sfonda il parabrezza e lo lascia ferito con due costole rotte. Si trova a passare proprio il rivale Dr. Hynd, che lo carica sulla sua automobile e lo porta allospedale di cui lo stesso soccorritore il Primario. Il malcapitato Vescovo vi rimane fino a guarigione completa. Cos la Prov-videnza volle che i due diventassero amici. Certa-mente il pastore protestante fu tra gli invitati ai fe-steggiamenti per il venticinquesimo di episcopato del Mons. Barneschi, celebrato a Manzini nel 1964.

    Lanno dopo, il 21 maggio 1965, il Vescovo Bar-neschi, che da anni soffriva di unostinata ulcera al duodeno, pass a miglior vita dando prova di buon umore fino allultimo.

    Era nato a Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, il 24 giugno 1892.

    IL VESCOVO CHE CONCESSE LIMPRIMATUR

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    tel. 0776.807032 fax [email protected] www.mariavaltorta.com

    Leredit valtortianaEredi testamentari di Maria Valtorta furono lOrdine dei Servi di Maria e Marta Diciotti.LOrdine dei Servi di Maria eredit la nuda propriet della casa in Viareggio, riservandone a Marta Diciotti, sempre per disposizione testamentaria di Maria Valtorta, il diritto di usufrutto a vita.Marta Diciotti eredit i manoscritti con annessi diritti, lintera documentazione costituita da lettere, fotografi e e oggetti, lintero arredamento della casa e quanto altro era appartenuto a Maria Valtorta, ad esclusione della nuda propriet della casa.Nel 1998, essendo ancora in vita Marta Diciotti, che da circa un anno si era ritirata in una casa di riposo, lOrdine dei Servi di Maria vendette la casa in Viareggio al Centro Editoriale Valtortiano, che in seguito, a proprie spese e con il contributo volontario di lettori valtortiani, la risan dallumidit salmastra fi n dalle fondamenta, la restaur facendone una casa-museo e la riapr ai visitatori, che tuttora sono frequenti, sia italiani che stranieri.Fin dal 1986 Marta Diciotti aveva fatto testamento a favore del Centro Editoriale Valtortiano, che alla morte di lei, nel 2001, entrava in possesso dellintero asse ereditario di Maria Valtorta, essendo gi proprietario della casa in Viareggio.Nel 2010 il Centro Editoriale Valtortiano e i coniugi Emilio Pisani e Claudia Vecchiarelli, editori e curatori delle opere di Maria Valtorta, hanno costituito la

    che ha lo scopo primario di conservare, custodire, tutelare, curare, divulgare e valorizzare, a benefi cio di tutti e senza scopo di lucro, il patrimonio culturale costituito dalleredit materiale e morale di Maria Valtorta.I compiti della Fondazione sono molteplici e onerosi. Di rilevante importanza e di maggiore impegno fi nanziario il progetto di riprodurre elettronicamente i manoscritti originali di Maria Valtorta per salvarli dallusura del tempo e renderli consultabili in archivio elettronico. Tra i compiti pi attuali sono la cura delle traduzioni delle opere valtortiane e la manutenzione della casa-museo, senza trascurare le iniziative culturali e di altra natura per valorizzare la conoscenza della persona e degli scritti di Maria Valtorta.La Fondazione, che non ha scopo di lucro, pu ricevere offerte e accettare lasciti e donazioni nel rispetto delle normative vigenti. Le offerte in denaro, deducibili dal reddito con la causale erogazione a favore di una Onlus, si possono effettuare nei modi seguenti:- versamento sul conto corrente postale n.

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    LEvangelo come mi stato rivelato di Maria Valtorta disponibile in edi-zione rilegata e in edizione brossurata.LOpera completa di 10 volumi si vende esclusivamente nelledizione rilegata, cio con legatura morbida olandese, ed corredata di cofanetto. Il prezzo di ven-dita di euro 200,00.Per chi acquista lOpera per volumi singoli disponibile solo ledizione in brossu-ra fresata, che non si vende completa di 10 volumi. Ciascun volume in vendita al prezzo di euro 18,00.

    Quadernetti di Maria Valtorta il titolo di un volume di 260 pagine che racco-glie, in ordine cronologico, scritti sparsi su vari argomenti. uscita la seconda edizione aggiornata.La seconda edizione di Quadernetti riporta uno scritto che era rimasto inedito. Si tratta del ricordo che Maria Valtorta scrisse del dott. Lamberto Lapi, il medico che laveva curata per nove anni e che era morto in guerra. La memoria del dott. Lapi introdotta da una toccante lettera che Maria Valtorta scrisse alla mamma del medico.La seconda edizione di Quadernetti non contiene pi gli scritti sulla tomba di San Pietro che erano nella prima edizione. Essi sono entrati a far parte di una nuova pubblicazione intitolata La Tomba di San Pietro.Il prezzo di vendita di Quadernetti di euro 17,00.

    La Tomba di San Pietro di Maria Valtorta un opuscolo di 50 pagine. Contie-ne gli scritti sul sepolcro dellApostolo che erano nella prima edizione di Quader-netti, integrati con alcuni altri scritti sullo stesso argomento che erano rimasti inediti.San Pietro fu martirizzato a Roma sul colle Vaticano e ci suffi ciente a rendere venerabilissimo il Tempio sorto sul colle del martirio dellApostolo. Ma il suo cor-po non ebbe sepoltura in quel luogo, che era ritenuto pagano. Esso riposa nella cripta di una catacomba romana. Questo il succo della rivelazione a Maria Val-torta sulla tomba di San Pietro.Il prezzo di vendita dellopuscolo La Tomba di San Pietro di euro 8,00.

    *Le traduzioni dellopera LEvangelo come mi stato rivelato registrano le seguenti novit:

    Ledizione in lingua inglese, che era suddivisa in cinque volumi con il titolo The Poem of the Man-God, stata uniformata alledizione originale italiana. Pertanto stata pubblicata la nuova edizione inglese, che suddivisa in 10 volumi con il titolo The Gospel as revealed to me. Prezzo dellOpera intera: euro 220,00. I vo-lumi possono essere acquistati singolarmente al prezzo di euro 22,00 ciascuno.

    Ledizione in lingua ungherese stata completata con la pubblicazione del decimo ed ultimo volume. Prezzo di vendita: euro 120,00. Ciascun volume si vende al prezzo di euro 12,00.

    Ledizione in lingua rumena, che sar anchessa di dieci volumi, per ora pubbli-cata fi no al quinto volume compreso, mentre prosegue il lavoro di traduzione dei volumi successivi. Ciascun volume in vendita al prezzo di euro 12,00.

    le novit delCENTRO EDITORIALE VALTORTIANO