Biosferalug13

16
LUGLIO 2013 mensile anno 4 numero 7 tutto il BIO che cerchi tutto il BIO che cerchi A RAVENNA CI TROVI: via Panfilia, 66 - Tel. 0544 66658 via Faentina, 121 - Tel. 0544 502490 A FORLÌ CI TROVI: viale Italia, 22 - Tel. 0543 36560 NaturaSì Romagna www.naturasi.it Aria di vacanza Aria di vacanza alle porte! In que- sto numero vogliamo suggerire qual- che itinerario a chilometro zero ( o quasi) per godere di una vacanza a basso impatto ecologico ed anche economico. Si parte dal Parco del Delta del Po in Veneto, dove la natura incontami- nata fa da cornice ad escursioni sug- gestive ed interessanti, che includo- no sedute di pesca e cene a base di quello che ha…. abboccato. Per chi all’acqua preferisce la col- lina o la campagna, il 17 giugno nasce una nuova alleanza fra Terra- nostra, associazione agrituristica di Coldiretti, e Fise, la Federazione ita- liana sport equestri per la promozio- ne di itinerari turistici a cavallo fra le meraviglie dell’Emilia Romagna. E poi ancora, tanti percorsi per il birdwhatching sul delta del Po di Comacchio alla ricerca dei pellicani rosa e delle specie rare che vanno a riprodursi in questa preziosa oasi. Il mare non è solo spiaggia, sec- chielli, ombrelloni e sdraio: sono nate le prime lampare “ad alghe” marine, che illuminano a costo am- bientale zero e che ripulisco l’aria che respiriamo dall’anidride carbo- nica. E già che siamo in tema di ferie e viaggi, consigli per acquistare una nuova valigia “in verde” , un mini corso accelerato per trasformarsi da famiglia di turisti a “super-famiglia di eco-turisti” e le istruzioni per l’u- so per mandare il fegato in vacanza durante le ferie, per tornare in for- ma ed affrontare con sprint il resto dell’anno. Non potevano mancare il capitolo “Proteggiamoci dal sole” e quello sul cibo preferito dell’estate, il gelato. Ricordarsi sempre la crema solare, occhiali e cappelli per capitalizza- re la vita all’aria aperta in maniera positiva: il motto è “la pelle non di- mentica!” e poi dare un occhio in gelateria al nuovo olvi’, il gelato fat- to con l’olio di oliva al posto della panna che sorride agli intolleranti al lattosio, ai celiaci e a chi non può mangiare grassi animali – che sia per scelta o per questioni di salute. [email protected] Abbandonati e contenti a pag. 3 Liscio come il gelato a pag. 4 Alghe luminose a pag. 5 Guarda l’uccellino! a pag. 6 Lungo il fiume a pag. 8, 9 Sotto il sole di luglio a pag. 15 Pulizie d’estate a pag. 13 Viaggiatori al verde a pag. 7

description

Aria di vacanza

Transcript of Biosferalug13

LUGLIO 2013 mensile anno 4 numero 7

tutto il BIO che cerchitutto il BIO che cerchi

A RAVENNA CI TROVI:• via Pan�lia, 66 - Tel. 0544 66658

• via Faentina, 121 - Tel. 0544 502490A FORLÌ CI TROVI:

• viale Italia, 22 - Tel. 0543 36560 NaturaSì Romagna www.naturasi.it

Aria di vacanzaAria di vacanza alle porte! In que-

sto numero vogliamo suggerire qual-che itinerario a chilometro zero ( o quasi) per godere di una vacanza a basso impatto ecologico ed anche economico.

Si parte dal Parco del Delta del Po in Veneto, dove la natura incontami-nata fa da cornice ad escursioni sug-gestive ed interessanti, che includo-no sedute di pesca e cene a base di quello che ha…. abboccato.

Per chi all’acqua preferisce la col-lina o la campagna, il 17 giugno

nasce una nuova alleanza fra Terra-nostra, associazione agrituristica di Coldiretti, e Fise, la Federazione ita-liana sport equestri per la promozio-ne di itinerari turistici a cavallo fra le meraviglie dell’Emilia Romagna.

E poi ancora, tanti percorsi per il birdwhatching sul delta del Po di Comacchio alla ricerca dei pellicani rosa e delle specie rare che vanno a riprodursi in questa preziosa oasi.

Il mare non è solo spiaggia, sec-chielli, ombrelloni e sdraio: sono nate le prime lampare “ad alghe”

marine, che illuminano a costo am-bientale zero e che ripulisco l’aria che respiriamo dall’anidride carbo-nica.

E già che siamo in tema di ferie e viaggi, consigli per acquistare una nuova valigia “in verde” , un mini corso accelerato per trasformarsi da famiglia di turisti a “super-famiglia di eco-turisti” e le istruzioni per l’u-so per mandare il fegato in vacanza durante le ferie, per tornare in for-ma ed affrontare con sprint il resto dell’anno.

Non potevano mancare il capitolo “Proteggiamoci dal sole” e quello sul cibo preferito dell’estate, il gelato. Ricordarsi sempre la crema solare, occhiali e cappelli per capitalizza-re la vita all’aria aperta in maniera positiva: il motto è “la pelle non di-mentica!” e poi dare un occhio in gelateria al nuovo olvi’, il gelato fat-to con l’olio di oliva al posto della panna che sorride agli intolleranti al lattosio, ai celiaci e a chi non può mangiare grassi animali – che sia per scelta o per questioni di salute.

[email protected]

Abbandonati e contenti a pag. 3

Liscio come il gelato a pag. 4

Alghe luminose a pag. 5Guarda l’uccellino! a pag. 6

Lungo il fiume a pag. 8, 9

Sotto il sole di luglio a pag. 15

Pulizie d’estate a pag. 13

Viaggiatori al verde a pag. 7

IMPIANTI PER PRODUZIONEDI ENERGIADA FONTIRINNOVABILIFornace ZarattiniRavennaVia Braille 23

BIOMASSA PANNELLIFOTOVOLTAICISOLARETERMICOTel 0544/501550 Fax 0544/468690Cell 349/1146425

www.energenesiravenna.it

.3turismo

Il fascino del luogo abbandonato

Il sito Buzzfeed -un portale molto se-guito negli Stati Uniti – ha pubblicato una classifica stilata dai suoi utenti circa  i posti abbandonati più belli al mondo, individuandone una trentina che sarebbero da visitare, prima che cadano per sempre in malora. Ingar-bugliati fra le liane, cadenti, rovinosi, melmosi, arruginiti, infangati, questi luoghi richiamano un po’ il fascino dell’antico, soprattutto, portano a galla il sentimento dell’incompiuto e del decadente. Certo è che si potreb-be immaginare un vero e proprio tour dei posti abbandonati più belli della terra.

Nella classifica di Buzzfeed, tanti po-sti si trovano in Asia e in America ma anche molti in Italia: la statua del Cri-sto sott’acqua vicino Camogli, un mu-lino nascosto nelle vallate nei pressi

di Sorrento, Consonno (vicino Lecco) e la città fantasma di Craco, in Basili-cata. C’è poi un’isola vicino New York, un castello sulla cima di un monte in-diano, una vecchia fabbrica di missili in Russia, un deposito di locomotive abbandonato, in Polonia, degli antichi posti di blocco nel mare inglese, una nave ormai occupata dalla vegetazio-ne in Australia e una nave fantasma sprofondata sui fondali dell’Antartica. Alcuni di questi luoghi magici hanno già ceduto alle intemperie, come l’i-sola di pescatori del ‘600, in Olanda, mentre altri sono ormai siti del turi-smo di massa, come Angkor Wat in Cambodia. Certo è che si potrebbe immaginare un vero e proprio tour dei posti abbandonati più belli della terra, ma anche rimanendo in Italia avremmo di che meravigliarci.

Partendo da “casa nostra” il più fa-moso è forse il Cristo degli abissi a San Fruttuoso. Il Cristo degli abissi è

una statua bronzea posta nel 1954 sul fondale della baia di San Fruttuo-so, tra Camogli e Portofino, all’interno dell’Area naturale marina protetta, a 15 metri di profondità.  

Bellissima e davvero dall’aspetto magico la città fantasma di Craco in Basilicata. Situato sulla sommità di un colle che domina i solitari calan-chi della valle del Cavone, Craco sem-bra una piccola copia della vicina Matera. Nel 1963 una frana di vaste proporzioni costrinse gli abitanti a lasciare progressivamente le proprie case. Oggi, oltre ad essere una meta turistica, viene spesso usato come set cinematografico.

Per l’atmosfera unica che offre an-che Consonno si difende bene. Frazio-ne di Olginate, in provincia di Lecco, fino agli inizi degli anni Sessanta era un borgo medievale molto piccolo – a fine anni Cinquanta contava circa 60 abitanti. Nel 1962 l’industriale Mario

Bagno comprò l’immobiliare Conson-no Brianza, che possedeva tutte le case della cittadina, per costruirci la “città dei balocchi”: le abitazioni fu-rono demolite e al loro posto furono costruiti edifici commerciali, apparta-menti per vacanze, casinò, ecc.. Poco dopo l’inizio dei lavori, però, Conson-no venne abbandonata, soprattutto a causa di alcune frane che interruppe-ro le vie di comunicazione con Olgi-nate.

Situato nel cuore della splendida Sor-rento, in Campania, resiste al tempo lo spettacolare Vallone dei Mulini. E’ un luogo non molto conosciuto, celato sul fondo di una profonda insenatura, quasi una ferita nella roccia, originata dalla più vasta eruzione che sconvolse il Mediterraneo circa 35.000 anni fa. E’ stato usato dai contadini per la ma-cina del grano fino all’inizio del ‘900 e per questo chiamato con un appellati-vo tanto particolare.

Belli e dismessi

4. eco gastronomia

Il gelato... di olioL’estate porta voglia di gelato, im-

mancabile alimento per tutti gli italia-ni dai 0 ai 99 anni … e oltre.

Da una ricerca di Confartigianato e Cna risulta che nel 2012 la spesa in gelati annua delle famiglie si è attesta-ta a 2.026 milioni di euro, che il con-sumatore – tipo ha meno di 35 anni, è single e spende in media 67 euro l’anno in coni e coppette.

Per soddisfare la richiesta di gelato buono, sano, artigianale, nel 2012 gelaterie ed operatori del settore sono aumentate del 2% con circa : il comparto in Italia dà lavoro a circa 90.600 persone.

Ma come si riconosce un buon ge-lato alla crema? La percentuale di grassi (lipidi) in una quantità variabile tra il 5 ed il 14% (miscela bilanciate) e –nella sua produzione – vanno usati prodotti freschi.

Il mercato è in costante espansio-ne, specialmente per quel riguarda il

gelato “speciale”: celiaci, intolleranti al lattosio, persone con problemi di salute particolari, la scienza – ap-plicata al gusto – ha trovato delle validissime soluzioni affinché i golo-si non debbano rinunciare a nulla. In particolare si sta diffondendo nelle gelateria “òlvi”, Il Gelato fatto con l’o-lio di oliva”.

Presentato l’anno scorso a Rimini dalla Fugar, questo prodotto non è solo un gelato ma un progetto che in-tende valorizzare l’olio di oliva, con le sue caratteristiche nutrizionali e com-ponente essenziale della dieta medi-terranea, nel gelato artigianale: òlvi è una base gelato in cui i grassi (lipidi) presenti nel gelato sono stati sostituiti con l’olio di oliva, l’alimento principe della dieta mediterranea.

I punti di forza di “olvì” sono molte-plici. Innanzitutto non contiene emul-sionanti artificiali, necessari alla pre-parazione del gelato, perché questi sono naturalmente presenti nell’olio

di oliva. Poi è privo di allergeni, non contiene latte o derivati ed quindi perfetto per gli intolleranti al lattosio, non contiene glutine, e quindi è adat-to ai celiaci. Non contiene animale, rendendolo ideale per un’alimenta-zione vegana, né saccarosio. Lo zuc-chero presente è fruttosio, zucchero naturalmente presente nella frutta con potere dolcificante pari al doppio del potere del saccarosio e pertanto di minor apporto calorico. Non trala-sciamo poi che contiene inulina, fibra vegetale che regola l’equilibrio della flora intestinale.

E’ quindi sano, adatto a chi per scel-ta - o per forza- non mangia grassi ani-mali ed è davvero gustoso: ci si può preparare gelati sia alle creme che alla frutta: pistacchio, pinolo, fiordilat-te, caffè, nocciola, cioccolato e cocco, fragola, melone … insomma per tutti i gusti.

L’inventore del gelato all’olio di oliva, alla presentazione ufficiale del pro-

dotto ha spiegato che “Noi riteniamo che sia il momento opportuno per far comprendere ai clienti che il gelato ar-tigianale può essere la sublimazione di questa materia prima agroalimentare e che l’utilizzo dell’ olio di oliva come sostitutivo delle sostanze grasse oggi impiegate, può rendere questo dolce più sano e sicuro. Latte e panna impli-cano l’impiego della catena del freddo da quando nascono, a quando vengo-no trasportati, stanziati, manipolati e trasformati in gelato o semifreddi. Necessitano di pastorizzazione (ob-bligo di impiego di macchinari e me-todi correlati per abbattere la carica microbica con conseguente dispendio energetico). Riducono sensibilmen-te la vita dei lavorati nei quali appa-iono come ingredienti. Lo zucchero presente in entrambe le sostanze (lattosio) può provocare intolleranze alimentari ed apportano colesterolo. Ecco perché abbiamo presentato òlvi come ‘La rivoluzione naturale’.”

Spremuto a freddo

.5energie rinnovabili

M’illumino di... algheOttenere energia elettrica da fon-

ti sempre più disparate e magari inesauribili, con impatto ambienta-le pari a zero - è la sfida del nostro tempo e, mentre i ricercatori di ogni angolo del mondo mettono a punto studi complicatissimi sull’argomento, abbassando lo sguardo a questioni più accessibili si scoprono novità in-teressanti anche per il nostro vivere quotidiano.

In particolare, produrre l’elettrici-tà dalle alghe sta diventando una frontiera sempre più affascinante, che coinvolge un numero crescente di scienziati e tecnologi. Secondo un’interessante ricerca condotta nei laboratori dell’Università di Stanford da un creativo team di ingegneri è possibile ottenere piccole correnti

elettriche dalle alghe. L’origine di questa energia tutta naturale sareb-be il processo fotosintetico: elettri-cità creata dalle piante sfruttando l’e-nergia chimica intrappolata in acqua e CO2. I ricercatori di Stanford sono partiti da questo principio e hanno studiato un modo per trasformare questa reazione chimica in elettricità.

Applicando questo principio scien-tifico, un fantasioso designer, Micha-el Thompson, ha creato un prototi-po di lampada da tavola, chiama-ta Latro Algae Lamp, in grado di sfruttare la poca ma reale energia elettrica prodotta dalle alghe per dare luce agli ambienti. Basterebbe infatti un po’ d’acqua, luce e l’ani-dride carbonica atmosferica per sti-molare la fotosintesi nelle alghe che vanno ad alimentare così la batteria della lampada. Il giovane designer ha

applicato i risultati dell’esperimento degli studiosi di Stanford alla lampa-da di sua creazione, progettando un sistema capace di accumulare ener-gia elettrica in una batteria, per poi riutilizzarla in un secondo momento. In sostanza, basta mettere all’interno della  Latro Algae Lamp delle alghe, soffiare - letteralmente - al suo inter-no per aumentare il livello di anidride carbonica ed esporre tutto al Sole: una volta iniziata la fotosintesi, la re-azione chimica verrà trasformata in elettricità dal meccanismo presente all’interno della lampada e immagaz-zinata in una batteria.

Un altro pioniere dell’uso delle al-ghe è Pierre Calleja, è un biochimico francese, che crede cecamente nelle tecnologie pulite. Calleja ha creato una rivoluzionaria lampada che sa-rebbe in grado di abbattere l’inqui-

namento atmosferico da CO2 grazie ai processi naturali assicurati dalle micro alghe contenute al suo interno. La sua invenzione, grazie all’azione delle micro-alghe,  riesce ad assorbi-re una quantità di anidride carboni-ca pari a quella che assorbirebbero 150/200 alberi. Si parla, dunque, di una tonnellata di carbonio assorbita ogni anno e questo porterebbe innu-merevoli vantaggi alla vita urbana dei cittadini.

La concentrazione ione di CO2, in-sieme a quella da polveri sottili è uno dei grandi problemi delle nostre cit-tà, e questa rivoluzionaria invenzione ha già dimostrato di funzionare, e di essere in grado di trovare utilizzo nel-le aree urbane. Una sola lampada a micro alghe assorbe tanta anidride carbonica in un anno quanto un al-bero nella sua intera vita.

Alghe elettriche

6. ambiente

Il paradiso dei birdwatchers

Il Parco del Delta del Po si estende per 54.000 ettari distribuiti su 9 co-muni nelle province di Ferrara e Ra-venna: in questo territorio a farla da padrone però sono le oltre 300 spe-cie di uccelli presenti nel territorio del Parco, numeri che fanno del Del-ta del Po, unitamente alla qualità dei suoi servizi di fruizione e ospitalità, la capitale europea del birdwatching. Non è un caso, infatti, se la prima-ria Fiera internazionale del Bir-dwatching da diversi anni si svolge proprio nel Parco del Delta del Po.

Oasi Val Campotto, Oasi Valle San-ta: è presente una delle più grandi colonie in Italia di Cormorano; tra i nidificanti Mignattino Piombato, Sgarza ciuffetto, Cannareccione e Cannaiola. Tra i migratori, il Falco pe-scatore. A Valle Santa in primavera-estate si avvistano Sterna maggiore,

Sterna Zampenere; in inverno Airone bianco maggiore e Tarabuso. Nelle campagne adiacenti Oca selvatica e Gru; Alzavola, Volpoca. I canneti ospi-tano Basettino, Pendolino, Usignolo di fiume. Presenza di torrette di avvi-stamento lungo i sentieri.

Oasi di Bando: qui nidificano rego-larmente Oche selvatiche e Cicogne bianche; si osservano tutte le specie di Ardeidi in compagnia di Cannaiole e Cannareccioni. Nelle vasche nuo-tano Anatidi come Germano Reale, Mestolone, Alzavola, Marzaiola. Tra i nidificanti Falco di Palude, Svasso Maggiore, Folaga. Nel prato umido Cavaliere d’Italia, Pittima reale, Pio-vanello.

Anse Vallive di Ostellato: Airone cenerino, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Nitticora, Svassomaggiore, Passeri-formi nel canneto. Germano reale, Moriglione e Oca selvatica; rapaci come Gheppio, Falco di palude, Gufo, Civetta.

Riserva naturale Bosco della Meso-

la: l’avifauna è rappresentata da vari Silvidi: Cinciarella, Cinciallegra, Capi-nera, Usignolo, Rampichino. Nume-rosa colonia stanziale di Colombac-cio. Rapaci notturni: Barbagianni, Ci-vetta, Gufo comune, Allocco, Assiolo.

Sacca di Goro: detta anche “isola dei limosi” per via delle migliaia di Li-micoli svernanti: Chiurlo maggiore e piccolo, Voltapietre, Piovanello pan-cianera. Con il cambio della stagione arrivano l’Airone rosso, Sterna comu-ne, Fratino, Fraticello, Avocetta, Ca-valiere d’Italia. In inverno si trovano vari stormi di anatre, Svasso piccolo, Smergo minore.

Oasi di Cannevié-Porticino: centro visite con diversi capanni e masche-ramenti lungo i sentieri per avvista-menti lungo tutto l’arco dell’anno. Totano moro, Volpoca, Beccaccino, Martin pescatore, Fenicottero rosa, Alzavola, Marzaiola, Germano reale, Falco di Palude. In primavera si ve-dono facilmente Avocetta e Cavaliere d’Italia.

Valli e Saline di Comacchio: la punta di diamante delle valli è il Fenicotte-ro rosa che nidifica in primavera e vi staziona durante tutto l’anno. In pri-mavera arrivano per nidificare Spa-tola, Cavaliere d’Italia, Beccaccia di mare, Avocetta, Sterna comune, Fra-tino, Fraticello e Gabbiani. In inverno si osservano Pittima reale, Pantana, Pettegola, Pivieressa, Piovanello pan-cianera, Quattrocchi, Smergo mino-re, Gufo di palude. Diverse possibilità di percorsi e sentieri.

Penisola di Boscoforte: accesso solo con visite guidate. In primavera si osservano tutte le specie di Ardei-di, numerosi Limicoli, Cormorano, Marangona, anatre, Volpoca, Mori-glione, Germano reale. Fenicottero rosa, Spatola, Falco di palude. Sterna zampenere e Beccapesci sfruttano i dossi della penisola per la nidifica-zione. Più difficili da osservare, ma individuabili dal canto sono i Silvidi, in particolare Cannareccione, Canna-iola, Usignolo, Basettino, Pendolino

Cannocchiali in alto

.7turismo

Le ferie cominciano ad assumere dei contorni visibili

...non sono più solo un lontano mi-raggio, e per qualcuno è già il momen-to di pensare alle valige.

Se qualcuno dei lettori è saltato sulla sedia vuol dire che ha pensato a bi-glietti aerei, tour, guide, pranzi e cene ma non ha una valigia, un borsone, uno zaino degno di essere portato in ferie con lui o lei.

A questo punto, perché non pensare ad acquistare una valigia o un trolley eco-friendly? Non è uno scherzo: le aziende hanno captato la voglia dei consumatori di viaggiare “leggeri” an-che dal punto di vista ambientale e – quindi – hanno immesso sul mercato dei modelli “amici della natura”.Il modello Ecolight, per esempio,

viene presentata come un’innovati-

va valigia leggera ed ecologica. E’ uno dei più leggeri trolley presenti sul mercato della valigeria, risultato rag-giunto eliminando numerose compo-nenti in plastica presenti solitamente nella costruzione, conferendo quindi al prodotto anche un minore impat-to ambientale e riducendo l’uso di materiali inquinanti.

Il trolley in questione è davvero leg-gero: il modello piccolo pesa soltanto 1980 gr, il medio 2560 gr e il grande 2980 gr. Per capire la differenza, il peso medio di un normale trolley pic-colo semirigido è di oltre 3 kg – quindi più di un chilo di plastica risparmiata alle nostre tasche e all’ambiente.

Studiato per essere leggero per l’am-biente anche un modello di una della case di produzione di valigeria più co-nosciute in Italia, la Roncato, trolley che ha sul mercato un realizzato in po-lipropilene riciclabile al 100%, co-struito utilizzando un sistema di pro-duzione e assemblaggio studiato per

ridurre l’emissione di CO2 nell’am-biente. A detta dell’azienda, infatti, lo stampaggio di questo trolley consente di ridurre lo spessore della plastica e di conseguenza il peso del prodotto. Questa innovazione tecnologica fa parte della politica aziendale, il cui at-teggiamento è estremamente respon-sabile nei confronti dell’ambiente sin dalla fase progettuale, e permette di offrire al consumatore finale un pro-dotto che utilizza minori materie prime, minor consumo di energia, e una conseguente minor produzio-ne di rifiuti.

Il modello in questione è stato dise-gnato e prodotto interamente in Italia e presenta tutte le caratteristiche di un bagaglio moderno e confortevo-le: . la maniglia di traino con sistema “push button”, 4 ruote piroettanti, in-terno accessoriato, il sistema di sicu-rezza super .

L’azienda ha inoltre presentato al-cuni dati sull’impatto ambientale di

questa valigia post-moderna: con i livelli di produzione attuale si ot-terrebbe un risparmio di. 80.000 KWh, 13.900 tonnellate di acqua e 530 tonnellate di anidride carbonica.

La stessa azienda ha presentato di recente anche una linea di borse dal Design Ecosostenibile. E’ realizza-ta con materiali naturali e ricicla-bili per incoraggiare i consumatori ad adottare un comportamento più responsabile nei confronti dell’am-biente. Valigeria Roncato vuole dare il suo contributo alla salvaguardia del nostro pianeta, a partire dall’utilizzo di materie prime organiche e di tec-nologie di lavorazione eco-friendly.

Una volta trovata la valigia, per or-ganizzare il viaggio quasi a impat-to zero c’è il piccolo libro di Fede-rica Brunini, “Il piccolo libro verde del viaggio” di Morellini Editore: un leggerissimo manuale di dritte eco-oriented per andare in ferie con la coscienza verde… a posto.

Viaggiare leggeri

8. muoversi

Il triangoloIl Delta del Po...

è un’area di straordinario interes-se naturalistico, storico e geologico ed è davvero piacevole approfittare delle diverse opportunità escursio-nistiche che vengono offerte nella bella stagione per visitare angoli di paradiso a poca distanza da casa. I sette rami del fiume Po, aprendosi a ventaglio, formano il “Delta attivo”, ricco di ambienti diversi che ospita-no ciascuno una propria flora e una propria fauna e che cambiano e si modificano di stagione in stagione. L’Ente Parco propone itinerari fluviali su tutti i rami del Po.

Scano Boa e la navigazione tra lagune e canneti

Tutte le domeniche, con imbarco da Pila si può visitare Scano Boa. Situata tra la laguna e il mare, è la terra di confine fra l’uomo e la natura, uni-che tracce umane i casoni di canna dei pescatori avvolti in un ambiente splendido selvaggio incontamina-to. Qui si incontrano uccelli di tutti i tipi dai piccoli limicoli alla beccaccia di mare, fino a scoprire le bellissime volpoche, particolarissima specie di anatra di cui questo luogo è ricco.

Il Po di Maistra e la golena di Cà Pisani

Tutti i sabato pomeriggio - con im-barco da Cà Tiepolo - escursione gui-data di due ore circa sul ramo più na-turale e selvaggio del Po. Dopo aver risalito il Po di Venezia sino all’incile del Po di Maistra, si prosegue la na-vigazione in questo stretto ramo tra le rigogliose golene caratterizzati da salici, pioppi e amorfa frutticosa, fino ad arrivare alla golena di Cà Pisa-ni,  paradiso per i bird-watchers, un tempo valle da pesca e zona di cac-cia, ora curata dal Servizio Forestale e gestita dall’Ente Parco. Al ritorno bre-ve passaggio nei pressi della garzaia per non disturbare la nidificazione.

Il Po di Venezia con le sue buseTutte le domeniche mattina da apri-

le al settembre con imbarco da Cà Tiepolo per un giro di navigazione lungo il Po di Venezia, che è il ramo principale e alla fine diventa Po di Pila, e si dirama in tre bocche: Busa di Scirocco, Busa di Tramontana e Busa Dritta. E’ un itinerario comple-to con ampia visione di bacini flu-viali, scanni lagune e vasti canneti con notevole presenza di avifauna: gabbiani aironi e beccacce di mare.  

.9muoversi

Workshop gratuito Eventi Sostenibili04/07/2013 dalle 11:00 alle 14:00

ICEA Consorzio, via Nazario Sauro 2 - Bologna

Punto 3 organizza un workshop gratuito sugli Eventi Sostenibili. Il workshop, in programma giovedì 4 luglio 2013 ore 11, sarà tenuto

presso la sede di ICEA a Bologna e sarà possibile anche seguirlo, dall’ufficio o da casa, in diretta su piattaforma webinar.

Seminario su pubblico-privato per il verde urbano

09/07/2013 dalle 10:00 alle 16:30Provincia di Bologna, via San Felice 25 - Bologna

Partnership pubblico privato per il verde urbano e qualità dell’aria: il progetto Life Gaia e la legge 10 del 14 gennaio 2013 sulle norme di

sviluppo degli spazi verdi urbani.Anche alla luce degli obiettivi posti dalla legge, sempre maggiore

importanza acquistano nuove forme di sussidiarietà e governance locale, in particolare i modelli di partenship pubblico-privato come

quello portato avanti dal Comune di Bologna con il progetto europeo GAIA, co-finanziato dal fondo LIFE+.

L’associazione Coordinamento Agende 21 Locali Italiane organizza nella giornata del 12 Giugno a Bologna un seminario di approfondimento

sull’impostazione e la gestione di una partnership pubblico privato per il verde urbano.

Nello specifico, il seminario intende fornire le competenze necessarie sui modelli di partnership possibili e la loro attuazione, sugli strumenti di una partnership pubblico privato per il verde urbano, e sulla scelta delle

specie più adatte al contesto urbano e con migliori ricadute in termini id assorbimento di CO2 e inquinanti.

La partecipazione al laboratorio è gratuita per i soci del Coordinamento Agende 21 locali Italiane in regola col pagamento della quota 2012

APPUNTAMENTI

La Sacca di ScardovariTutti i mercoledì – con imbarco da Por-

to Barricata - navigazione fino alla foce del Po di Tolle, sacca di Scardovari e le lagune della Busa del Bastimento, terri-torio sempre in mutazione grazie all’in-contro - scontro tra il fiume e il mare.

La laguna di CaleriTutti i mercoledì e venerdì nei mesi di

luglio e agosto con imbarco dal pontile di Porto Caleri un escursione nella la-guna con i suoi orti d’acqua. Da Giugno a Settembre a Rosolina

Mare, escursioni guidate navigando lungo il Po di Venezia fino alle foci del Po di Pila, del Po di Scirocco e del Po di Tramontana, in una cornice di ac-qua e terra, tra canneti, aironi e ana-tre e lingue di sabbia semisommerse.

E’ anche possibile fare gite in battel-lo, ritrovo : dall’attracco di Porto Caleri si costeggia l’argine di via delle Valli e si raggiunge Albarella in un paesaggio unico costituito da spiagge, lagune, ba-rene si potrà osservare l’avifauna valli-va composta da cormorani, beccacce e cavalieri d’Italia.

Non mancano, ovviamente, le oc-casioni di andare a pesca: a bordo di piccole imbarcazioni ci si inoltra nei canneti e nelle valli si può provare una nuova forma di turismo, si pesca ci si ferma nelle “cavane” tipici casoni dei pescatori si mangia il pesce pescato e si vive una bellissima esperienza a con-tatto con la natura.

magico

10. energie rinnovabili

Cambia il vento per l’eolico

La burocrazia fa cambiare il ven-to per l’eolico in Italia. Secondo il bilanci tracciato dall’Anev, se nel 2012 si è registrato un incremento dell’energia prodotta dal vento del 18,5%, nel 2013 ci si aspetta una brusca frenata determinata dalle nuove normative che impongono il discusso meccanismo delle aste.

A fine 2012 in tutta Italia erano installati 8.144 megawatt di eoli-co: la metà del potenziale italiano, che fino al 2020 potrebbe portare all’occupazione di 67 mila persone. Si può dire che – fino ad ora – siamo stati nelle medie dei trend europei.

Dal punto di vista della quanti-tà di megawatt installati siamo al quarto posto in Europa dopo Ger-mania (31.300 megawatt) , Spagna

(22.800) e Regno Unito (8.400). Ma se prendiamo i kilowatt eolici per ettaro di territorio nazionale scen-diamo all’ottavo posto (dopo Dani-marca, Germania, Olanda, Portogal-lo, Belgio, Spagna, Regno Unito). E scendiamo ancora se guardiamo ai kilowatt per abitante: siamo al tre-dicesimo posto, preceduti da Dani-marca, Spagna, Irlanda, Portogallo, Svezia, Germania, Grecia, Austria, Norvegia, Estonia, Cipro, Olanda.

Quello che dovrebbe sorprende-re è che l’Italia frena sull’eolico nel momento in cui l’Europa accelera. I valori dell’eolico installato in Eu-ropa sono più che doppi rispetto a quelli installati nel resto del mondo: un primato derivante dalle direttive comunitarie e dalla volata dei paesi del Nord. Per non parlare poi del-la rincorsa di Pechino: nel 2012 in  Cina l’eolico ha sorpassato l’energia nucleare, fornendo 100 terawattora,

contro i 98 terawattora delle centra-li nucleari. Questo è stato un fatto imprevisto, legato al rallentamento dei progetti di sviluppo nucleare cinese dopo Fukushima e - in Cina - la nuova capacità elettrica eolica installata nel 2012 è stata superiore alla nuova capacità elettrica da car-bone installata nello stesso periodo.

“In Italia le previsioni per il 2013 sono di un forte rallentamento, la velocità di crescita sarà più che dimezzata nonostante il fatto che l’eolico con il 10 per cento degli incentivi produce oltre un quarto dell’elettricità da rinnovabili” ha commenta Simone Togni, presiden-te di Anev “Una tendenza che deriva in parte dalla complessità dei nuovi meccanismi scelti per l’assegnazio-ne delle gare e in parte dall’effetto sull’opinione pubblica di inchieste giudiziarie su infiltrazioni mafiose che riguardano vecchie vicende: dal

2008, con il nuovo protocollo di le-galità adottato, le misure di sicurez-za sono diventate stringenti”.

Mentre la burocrazia dà un freno quindi all’eolico in Italia, il rappor-to Tracking Clean Energy Progress del l’International Energy Agency spinge invece verso il rafforzamen-to delle rinnovabili. Dallo studio dell’Agency è emerso che il peso degli incentivi ai combustibili fossili è molto elevato, mentre gli aiuti alle fonti pulite restano in proporzione decisamente bassi. Un controsen-so visto che l’Ewea (European Wind Energy Association) racconta che 100 gigawatt di energia eolica sono in grado di fornire energia elettrica a oltre 57 milioni di famiglie all’an-no senza produrre inquinamento. Al contrario per la stessa potenza espressa da centrali a carbone si emetterebbero 219,5 milioni di ton-nellate di CO2..

Lo scoglio burocratico

.11turismo

...del turista ecologicoL’assessorato al turismo della Re-

gione Emilia-Romagna ha realizzato un simpatico documentario per rac-contare in maniera semplice i segreti per diventare un perfetto ecoturista.

Il DVD – che si chiama ‘’Una gran-de vacanza ma con una piccola im-pronta’’ – è in realtà uno strumento didattico realizzato per i bambini del-le scuole elementari e per le loro fa-miglie, realizzato anche in collabora-zione con gli alunni di quattro istituti delle province di Ravenna e Ferrara.

I ragazzi hanno infatti progettato una vacanza ecosostenibile insieme ai loro genitori nel Parco del Del-ta del Po, nell’ambito del progetto ‘’Ecorutour, ECological RUral TOURi-sm,’’ cofinanziato dalla Commissione europea e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna. Il dvd spiega come sia facile anche in vacanza avere cura non solo delle risorse naturali,

ma anche della storia e delle tradi-zioni locali, lasciando, dunque, una piccola impronta ecologica. Il breve documentario – che dura quasi 9 minuti – è uno strumento piacevo-le per spiegare ai più giovani quali sono i metodi migliori per indossare “il mantello dell’ecoturista”, special-mente quando ci si reca in vacanza in un’area protetta, come può essere il Parco del Delta del Po.

Poche regole, spiegate in maniera simpatica ed efficace, a portata di bambino.

Regola n.1: scegliere di spostarsi in modo “furbo” ed ecologico. “Lascia-te a casa l’auto e prendete il treno. Viaggerete comodi sicuri, su alcune tratte sarà anche possibile portare la propria bici. Meglio di così non si può”.

Regola n.2: nelle nostre escursioni seguiamo i sentieri e facciamoci ac-compagnare da una guida del posto. Saremo sicuri di non incorrere in peri-

coli e di vedere bellissimi luoghi senza disturbare gli animali che ci vivono.

Regola n.3: non lasciamo mai ri-fiuti in giro. “Un sacchetto di plastica abbandonato in un ruscello, arriva al fiume e poi al mare. Potrebbe un giorno non lontano anche uccidere una tartaruga marina”.

Regola n.4: mangiamo nei rifugi, ristoranti e agriturismo che propon-gono cibo a chilometro zero, cioè col-tivati sul posto, locali.

Regola n.5: spegnere le luci e stare attenti a non lasciare aperti i rubi-netti dell’acqua è una condizione in-dispensabile per diventare ecoturisti doc. “E’ un’attenzione che tutti noi dobbiamo alla natura e all’ambiente”.

Regola n.6: Portiamo a casa sou-venirs intelligenti. “E’ bello portare a casa un ricordo della vacanza ma attenzione! Non comperiamo oggetti realizzati con pezzi di piante o pezzi di animali, specie se sono a rischio di estinzione”.

Regola n.7: parliamo con la gente del posto, facciamoci suggerire cosa vedere e dove andare. “Nessuno me-glio di una persona che vive in un luo-go conosce storie, scorci e itinerari interessanti: fermiamoci a conoscere queste persone e scopriremo aspetti unici di ogni località”.Regola n.8: impariamo a ricono-

scere le specie di piante e animali, come sono fatti e il loro verso per ri-conoscerli. “Osserviamoli però con un binocolo, senza disturbarli ed entrare nel loro habitat naturale, che è sem-pre molto fragile”.Regola n.9: scopriamo la bellezza

del silenzio. Spegniamo radio, telefo-ni, lettori mp3 e godiamoci dei rumori della natura, impariamo a distinguerli.Regola n.10: portiamo a casa solo

fotografie e bei ricordi. Pietre, fiori, rami, insetti stanno bene a casa loro e non devono mai venire via con noi. Solo così potremmo davvero dirci “Amici della natura”.

I (nuovi) dieci comandamenti

12. ambiente

la giornata della terra

Il 22 aprile scorso più di 10 mila persone si sono date appuntamento in 280 città del mondo - da Roma a Buenos Aires, fino a Bangkok e Johan-nesburg - per formare uno striscione umano con la scritta “I Love Artic”. 

L’iniziativa - Giornata mondiale d’a-zione per l’Artico - è stata organizzata e promossa da Greenpeace pro-prio prima dell’Earth Day per fornire un nuovo approccio alle celebrazioni della ricor-renza.

Il 22 aprile del 1970 si tenne infatti la prima Gior-nata della Terra, che vole-va porre l’attenzione sulla crescente preoccupazione per l’inquinamento. All’epo-ca si trattava di una perce-zione vaga, l’idea che l ’ inquinamento avrebbe potuto costituire un

giorno non troppo lontano una mi-naccia per la sopravvivenza umana non esisteva, la consapevolezza che si stava già allora prendendo troppo dal Sistema-Terra era solo al principio.

A distanza di 43 anni il quadro ap-pare ben diverso all’opinione pubbli-ca, anche se la politica fatica a regi-strare il cambiamento: il pericolo è concreto e immediato. Mentre però nell’arco di questi decenni sono state

condotte e vinte singole batta-glie – si pensi al piombo

nella benzina, tanto per fare un esempio - resta incombente su di noi il rischio di un cambiamento cli-matico devastan-

te, che inaridirà le pianure fertili da cui

d i p e n d e la vita di cen-tinaia d i m i -

lioni di persone e minerà l’equilibrio degli oceani. A fronte di piccole batta-glie vinte, la guerra alle emissioni ser-ra, quelle che portano in riscaldamen-to dell’atmosfera, nonostante gli ap-pelli aumentano, invece di diminuire.

Per questo l’Artico si è trasformato da luogo dell’immaginario dell’avven-tura, in uno scenario politico dram-matico: dal 1979, da quando quindi i satelliti hanno cominciato a tenere la zona artica sotto osservazione, si è potuta registrare una ritirata dei ghiacci del 12 per cento ogni 10 anni. Ad oggi la superficie coperta da ghiacci spessi e consolidati è inferiore del 60% a quella del 1981. Secondo Greenpeace, le compagnie petrolifere starebbero già riguardando le rotte dei propri percorsi, giacchè presto po-trebbero attraversare senza difficoltà il polo Nord, che potrebbe diventare presto navigabile.

Il cambio di rotta non solo è possibile ma necessario, anche perché potreb-be avere ricadute positive sull’insieme dell’economia, facendone ripartire il

motore attraverso un new deal verde. Per diverse correnti di studiosi que-sti obiettivi sono ormai già fuori della nostra portata, per altri sarebbero raggiungibili solo se si partisse oggi stesso con le iniziative necessarie. Con il rapporto del novembre scor-so l’allarme è stato rilanciato dalla Banca Mondiale che ha parlato della possibilità di un aumento di tempera-tura globale di 4 gradi a fine secolo: un colpo devastante per buona parte degli ecosistemi che garantiscono la sopravvivenza di miliardi di persone.

Mai come quest’anno l’Earth Day è stato quindi un momento signifi-cativo nella crescita della consape-volezza sul rischio ambientale: vale la pena riflettere sul fatto che agli appelli degli ambientalisti si sono ora aggiunti quelli di istituzioni come la Banca Mondiale e il Pentagono, che da già dieci anni fa preparò  un rap-porto sul rischio di conflitti locali e di guerre potenzialmente causati dalle migrazioni generate dal caos clima-tico.

Earth Day 2013

.13benessere

Mandare in vacanza gli organi emuntori

Se vogliamo davvero giovare a 360° delle tanto sospirate va-canze, dovremmo ricordarci di mandare in ferie anche il fegato e i reni. Catalizzatori di tutte le tossine e dei ‘residui’ del nostro stile di vita, questi organi devo-no essere difesi ed aiutati in ma-niera adeguata affinché facciano per bene il loro lavoro.In primavera, generalmente,

tutto il nostro corpo è coinvolto dal flusso energetico del risveglio, che apre a un rinnovamento profon-do a livello metabolico ma anche psichico. Nel nostro organismo il vero motore di questo rinnova-mento è il fegato: grazie a questo organo si possono eliminare tutte le tossine che abbiamo introdotto d’inverno ma – alla lunga – anche il fegato può stancarsi. Quindi, du-rante le vacanze estive potremmo

approfittare di dare una “ripulita” al nostro organismo, proprio disin-tossicando fegato e reni. D’altron-de, con i tempi rilassati delle ferie e i vegetali ed ortaggi estivi il lavoro non sarà arduo.

Secondo gli esperti, per un’azione disintossicante del fegato sarebbe importante correggere almeno per un mese l’alimentazione: se in que-sto periodo infatti ripuliamo il fega-to da tutto ciò con cui lo abbiamo appesantito durante l’inverno, non solo favoriremo il rinnovamento del-le nostre cellule e dei nostri tessuti, ma ci garantiremo anche una buona salute per tutto il resto dell’anno. Mettiamo dunque in tavola :

Cicoria - Stimola le funzioni inte-stinali ed è un blando lassativo.

Tarassaco - E’ un’ erba in grado di curare efficacemente calcoli biliari e renali, depurare fegato, intestino e reni.

Carote e papaya - Sono ricchi di vitamine A ed E che rivitalizzano il metabolismo cellulare

I carciofi - Favoriscono la secrezione biliare e la digestione. Depura il san-gue dal colesterolo.

Barbabietole - E’ un decongestio-nante del fegato e della colecisti. Favorisce l’eliminazione delle tossine dal circolo, fornendo importanti ioni come il potassio e il ferro. La centrifu-ga di barbabietole potenzia il drenag-gio epatico

Insalata - Mangiare sempre come antipasto una piccola insalata di ci-coria, songino, crescione e cuori di carciofo.

Pomodori - Contengono il licopene, una sostanza che aiuta a regolarizzare l’attività di particolari proteine che re-golano il metabolismo dei grassi.

Centrifugati e succhi freschi di frut-ta e verdure crude, preziosissime fonti di vitamine, minerali ed enzimi: i loro nutrienti entrano rapidamente nel cir-colo sanguigno perché non richiedono un lungo processo digestivo. Per sfrut-tarne al massimo i benefici, occorre berli appena preparati e – ovviamen-te – senza aggiunta di zuccheri.

Ottima abitudine per raggiungere lo scopo sarebbe bere una spremuta di limone al dì, diluendola con acqua se l’acidità dell’agrume è troppo in-tensa oppure una bevanda prepa-rata con i chicchi integrali o l’orzo solubile pregermogliato.

Da evitare gli alcolici, i cibi con-fezionati, conservati, stracotti, troppo salati, troppo dolci e unti. gli olii che non sono d’oliva, tipo quello di palma, cocco, arachidi e nocciole e i grassi animali.

Un’ ottima azione depurativa la possiamo ottenere anche utilizzan-do il succo puro di aloe. E’ un liqui-do opalescente che si beve tutte le mattine per qualche settimana: aiu-ta l’organismo ad eliminare scorie fastidiose.

L’appesantimento del fegato può manifestarsi anche con acne diffu-sa, che crea spesso problemi con l’esposizione al sole. In questo caso la pianta d’elezione è la bardana, in gocce o tavolette, che migliorerà no-tevolmente la qualità della pelle.

Tirare i ‘reni’ in barca

“La Pulce”, “Il Fè” e “Il Rò” sono i periodici di annunci vicini a te. Tutte le opportunità del tuo territorio, annunci di lavoro, affari piccoli e grandi,

informazione microeconomica locale e sempre più rubriche ‘salvaportafoglio’... per vivere e risparmiare meglio!

TUTTO QUELLO CHE DESIDERI A PORTATA DI MANO

Ogni mese in edicola.

TUTTO QUELLO

.15benessere

Mensile omaggio in abbinamento a La Pulce Il Fè Il Rò in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ferrara, V.le Cavour, 21 - Tel. 0532.200033 – Mail [email protected] - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: [email protected] – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà.La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventualepubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito.Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è [email protected] - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.

E’ tempo di primi bagni di sole

...passeggiate all’aria aperta, so-spirate giornate in riva al mare: tutti pronti ad asciugarsi le ossa dopo un lungo inverno. Ma, il ma è d’obbligo, bisogna ricordarsi sempre di proteg-gersi la pelle dai raggi del sole.

Per quanto scontato possa apparire, informare e “ricordare” ai cittadini che il sole può far male non è mai suffi-ciente: i consigli detti e ridetti riguar-do un’adeguata esposizione ai raggi UVA possono salvare la vita ed evitare problemi di salute tanto gravi quanto concreti.

La nostra abbronzatura, in realtà è una reazione di difesa degli strati in-terni della pelle. I raggi ultravioletti infatti danneggiano fino a bruciare le cellule che - in risposta, per difendersi - scatenano l’aumento produzione di melanina, il pigmento che assorbe la

radiazione, rende la pelle più scura e più resistente agli effetti dei raggi so-lari.

La pelle che non è protetta reagisce all’esposizione al sole con un iniziale arrossamento proprio perché si realiz-za un aumento di flusso sanguigno che va a ripulire gli strati interni della cute dalle cellule morte: è un dato provato e consolidato che le ustioni causate in età infantile e adolescenziale possono moltiplicare la percentuale di rischio di essere vittime di un melanoma in età adulta. 

E’ quindi fondamentale sempre pro-teggersi con una buona crema solare, che abbia un filtro adeguato al proprio fototipo. Il fototipo può essere inteso come una scala di riconoscimento del-la delicatezza della propria pelle e – di conseguenza – una sorta di piramide del rischio “da sole”.

E’ risaputo che più chiaro è il fototi-po, più l’epidermide è delicata, mag-giore è la protezione necessaria. Lo

schermo solare dovrebbe contenere un filtro sia per i raggi UVA sia per i raggi UVB ed andrà ad assorbire chi-micamente i raggi, facendoli rimbalza-re fuori dal corpo.

Particolare attenzione è consigliata dagli esperti, quanto dal buon senso, a quella categoria di persone che han-no storie familiari di melanomi, nei ati-pici o un gran numero di nei anche se benigni. In caso di scottatura è impor-tante ricorrere subito ad un’aspirina, bere molta acqua, usare creme ed oli lenitivi, possibilmente a base di aloe vera – naturale e restitutiva di acqua e lipidi. Nei casi più estremi, si può usare anche una pomata di idrocorti-sone. Se la scottatura è accompagna-ta da mal di testa, febbre e brividi, è vivamente consigliato rivolgersi ad un medico.

Al momento, oltre la prevenzione e la sensibilizzazione, non vi sono meto-di efficaci per evitare che una giornata (incauta) al mare possa mettere a ri-

schio la nostra salute, anche sul lungo periodo.

Gli scienziati però sarebbero arrivati a risultati interessanti sullo studio per combattere il tumore della pelle: dopo un intenso lavoro di ricerca e di speri-mentazione condotta in 125 centri nel mondo, si sta sperimentando una im-munoterapia che, attraverso una mo-lecola particolare, sarebbe in grado di sconfiggere definitivamente il proble-ma del melanoma. Questa molecola ha attualmente raggiunto il terzo gra-do del processo di sperimentazione e inizialmente servirà per migliorare le condizioni di chi si trova ad una fase avanzata del tumore; successivamente verrà somministrato per evitarlo.

Nel frattempo, investire qualche de-cina di euro e un po’ di costanza per procurarsi una crema di protezione solare e spalmarsela sul corpo rimane il miglior modo per evitare brutte sor-prese, sia in vacanza che in un futuro più lontano.

Spalma che ti passa

BolognaFiere spa Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna, Italy Show office Piazza Costituzione 6 - 40128 Bologna, Italy Tel. 051 282111 - Fax 051 6374031 - [email protected]

• è l’unico evento italiano dedicato ai prodotti alimentari biologici certificati• è la fiera leader in Italia per la cosmetica naturale e bio, gli integratori, i cibi funzionali e la nutraceutica• è una sede straordinaria di esposizione e dibattito per l’erboristica, le piante officinali e medicinali• propone un programma ricchissimo di eventi culturali, degustazioni, convegni e laboratori

Soggetto attuatorePromotore