Biochimica ortop.

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la termodinamica dice che in qualunque processo l’energia totale del sistema + quella e. L’energia può solo subire trasformazioni. Nella molecola dell’ATP vi sono tre legam a. lla termodinamica dice che in qualunque processo l’energia totale del sistema + quella e. L’energia può solo subire trasformazioni. Nella molecola dell’ATP vi sono tre legam elevata energia.

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La I legge della termodinamica dice che in qualunque processo l’energia totale del sistema + quella dell’ambiente rimane costante. L’energia può solo subire trasformazioni. Nella molecola dell’ATP vi sono tre legami anidridici ad elevata energia.

La I legge della termodinamica dice che in qualunque processo l’energia totale del sistema + quella dell’ambiente rimane costante. L’energia può solo subire trasformazioni. Nella molecola dell’ATP vi sono tre legami anidridici ad

elevata energia.

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Se vogliamo sintetizzare una molecola che ha più energia della molecola di partenza come possiamo fare?

4Kcal 7Kcal

Glucosio Glucosio 6-P reaz. endoergonica

ATP ADP

4.5 Kcal si liberano come calore

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E’ dalla degradazione degli alimenti, per rottura dei loro legami chimici, che noi traiamo l’energia che trasforma l’ADP presente nel nostro organismo in ATP. Le ossidazioni degli alimenti decorrono in tre stadi

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Fosforilazione a livello di substratoFosforilazione ossidativa

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ENZIMI: catalizzatori biologici che accellerano la velocità delle reazioni, abbassando l’energia di attivazioneVITAMINE: cofattori di molti enzimiPROTEINE:glicina: NH2-CH2-COOH O H O ACIDO GLUTAMMICO-C-N-GLICINA-C-N-ALANINA-C-N- H O H E-S E+ PRODOTTO

Modulabilità: inibizione da prodotto proenzima enzima fosforilazione defosforilazionespesso regolata da legame ormone - recettore (II messaggero cAMP)

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ORMONI: rilasciati da cellule specializzate e raccolti a distanza da cellule sensibili a quello specifico ormone. Hanno un ruolo nella comunicazione intercellulare per il coordinamento generale dell’organismo

OMEOSTASI: insieme dei processi che contribuiscono a mantenere costante la composizione dell’ambiente intra ed extracellulare

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ALIMENTI INTESTINO DIGESTIONE ASSORBIMENTO

CIRCOLO LIQUIDO EXTRACELLULARE CELLULE

ENERGIAVIE METABOLICHE MONOMERI PER NEOSINTESI PRODOTTI DI RIFIUTO CIRCOLO

DIGESTIONE DEGLI ALIMENTI: AVVIENE IN DIVERSI TRATTI DELL’APPARATO DIGERENTE.LIPIDI COMPLESSI ACIDI GRASSI LIPIDI COMPLESSI LIPOPROTEINE POLISACCARIDI MONOSACCARIDIPROTEINE AMINOACIDI: sintesi nuove proteine o transaminazione e decarbossilazione ossidativa(energia) o gluconeogenesi

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Digestione e assorbimentoIntervento di numerosi organi facenti parte del tratto gastrointesinale:Ghiandole salivari:secrezione di fluidi ed enzimi digestivi: digestione degli zuccheri(amilasi)Stomaco: secrezione di acido cloridrico e proteasi (pepsine) digestione delle proteinePancreas: secrezione di bicarbonato di sodio e numerosi enzimi idrolitici-digestione delle proteine (tripsina, chimotripsina, elastasi, carbossipeptidasi)-digestione dei lipidi (lipasi, colesterolo esterasi, fosfolipasi-digestione dei carboidrati (amilasi)Fegato/colecisti: secrezione e immagazzinamento della bile digestione e assorbimento dei lipidiIntestino tenue: enzimi digestivi alla superficie delle cellule epiteliali digestione terminalesistemi di trasporto assorbimento delle sostanze nutritive

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Regolazione neuroendocrina dei processi secretori1-Neurotrasmettitori: acetilcolina: stimolo della secrezione di enzimi digestivi salivari, gastrici e pancreaticineurotrasmettitori peptidici: stimolo della secrezione di elettroliti2-Mediatori locali (secreti da cellule endocrino-epiteliali del tratto g.i.)Amine biogene: Istamina: stimolo della secrezione di HCLSerotonina: stimolo della secrezione di elettrolitiOrmoni peptidici:Gastrina: prodotta nella stomaco, stimola la secrezione di HCLColecistochinina/pancreozimina:prodotta nel duodeno, stimola la contrazione della muscolatura liscia della colecisti e la secrezione di enzimi pancreaticiSecretina: prodotta nel duodeno, stimola la secrezione di succo pancreatico ricco di bicarbonato di sodio

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I lipidi ingeriti con la dieta vengono accumulatinel t. adiposo

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Importanza del glucosio

-Il glucosio è la forma principale con cui i carboidrati introdotti con la dieta provenienti dal tratto gastrointestinale si presentano alle cellule del resto dell’organismo

-Il glucosio è la sola fonte energetica utilizzata in misura apprezzabile da alcune cellule specializzate, in particolare da quelle del cervello. L’importanza è tale che il livello di glucosio nel sangue è controllato con meccanismi molto efficienti ed il fegato effettua una enorme quantità di lavoro biochimico per mantenerlo costante

-Il metabolismo del glucosio è alterato in due comunissime malattie (obesità e diabete) dalle conseguenze anche molto gravi

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Principali vie metaboliche del glucosio

Il glucosio può

-Essere utilizzato per la produzione di energia(glicolisi)

-Essere immagazzinato sotto forma di glicogeno (glicogenosintesi) e successivamente di nuovo liberato (glicogenolisi) per venire utilizzato da parte della cellula

-Essere formato quando serve anche da precursori diversi dai carboidrati (gluconeogenesi)

-Essere utilizzato a scopi diversi da quelli energetici (ciclo dei pentosi)Il metabolismo dei carboidrati è sotto stretto controllo ormonale- Insulina e Glucagone controllano la glicemia

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Organizzazione del metabolismo dei carboidrati Glucosio

Glicogeno Glucosio-1-P glucosio 6P Via dei pentoso fosfati Acido Piruvico Acido Lattico

Acetil Coenzima A

H2O Ciclo di Krebs CO2 ATP

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La glicolisi-La glicolisi è una via metabolica utilizzata da tutte le cellule per estrarre una parte dell’energia chimica del glucosio

-Essa prevede la parziale ossidazione di una molecola di glucosio con la formazione di due molecole a 3 atomi di carbonio: acido lattico (in assenza di Ossigeno) o acido piruvico (in presenza di Ossigeno)

-L’energia così estratta consente la sintesi di sue molecole di ATP. Questo è l’unico ATP che si forma nella cellula anche senza O2

-Inoltre la glicolisi è una via preparatoria per la completa ossidazione aerobica del glucosio: in presenza di O2 il prodotto finale della glicolisi è l’acido piruvico che viene convertito ad acetil CoA dall’enzima Piruvato deidrogenasi. L’acetil CoA viene completamente ossidato a CO2 ed H2O nel ciclo di Krebs con produzione di una grande quantità di ATP

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La glicolisiLa glicolisi avviene nel citosol. Nella via glicolitica si producono due molecole di NADH. Poiché la quantità di questo coenzima

nel citosol è limitata, esso deve essere riossidato a NAD+. Questo avviene nella reazione che converte il piruvato a lattato.

Questo equilibrio tra NADH consumato e prodotto a livello citosolico nella glicolisi si verifica solo in assenza di Ossigeno o

in cellule prive di mitocondri (globuli rossi).

Se la cellula dispone di mitocondri e di ossigeno per farli funzionare il NADH prodotto dalla glicolisi può essere riossidato a livello mitocondriale. Il prodotto finale della glicolisi aerobia è

quindi il piruvato che può essere convertito ad acetil CoA e completamente catabolizzato nel ciclo di Krebs.

In questo modo la massima parte di energia chimica della molecola di glucosio è utilizzabile per la sintesi di ATP

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La glicolisiLa glicolisi è una via metabolica di grande importanza perché

-Rappresenta una via di emergenza per la produzione di energia: infatti consente di produrre 2 molecole di ATP a

partire da una molecola di glucosio in assenza di Ossigeno: consente di mantenere costanti i livelli di ATP in un tessuto per

breve tempo anche in assenza del normale rifornimento di ossigeno (nascita, sforzo muscolare anaerobico)

Glucosio (C6H12O6) + 2ADP+2 P 2 Acido Lattico (C3H6O3)+ 2 ATP

-Rappresenta la prima fase della combustione controllata del glucosio nella cellula. La combustione totale del glucosio

(glicolisi + ciclo di Krebs + fosforilazione ossidativa) avviene in circa 30 tappe e consente di conservare una grande quantità

dell’energia chimica del glucosio come ATP Glucosio (C6H12O6) + 6 O2+38ADP+38 P 6CO2+ 6H2O+ 38

ATP

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La regolazione della glicolisiNella via glicolitica esistono almeno 3 enzimi regolatori: l’esochinasi, la fosfofruttochinasi e la piruvato chinasi.La fosfofruttochinasi è il più importante sito regolatorio della glicolisi. La reazione catalizzata da questo enzima (conversione del fruttosio 6- fosfato a fruttosio 1,6 difosfato) indirizza irreversibilmente il metabolismo del glucosio verso la glicolisi. Essa è quindi la tappa limitante la velocità della glicolisi e la attività della PFK è soggetta al massimo livello di regolazione da parte di numerosi effettori allosterici.L’effetto di questi attivatori o inibitori determina il cambiamento della velocità della glicolisi in risposta a:-stato energetico della cellula (ATP, AMP, P)-ambiente interno della cellula (H+)-disponibilità di combustibili alternativi per il ciclo di Krebs (acidi grassi, corpi chetonici, citrato)-rapporto insulina glucagone -- + ATP, citrato, H+ PFK AMP, Insulina, P

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In abbondanza energetica il ciclo si satura e il citrato esce dal mitocondrio e e va a dare, nel citosol, trigliceridi e colesterolo

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Strategia del Ciclo di Krebs-Un composto attivato a due atomi di Carbonio (acetilCoA condensa con un composto a 4 atomi di C (ossalacetato) a dare un composto a 6 atomi di C (citrato)-Il citrato va incontro a trasformazioni che determinano l’ossidazione a CO2 di due suoi atomi di C con ottenimento di un composto a 4 atomi di C (succinato)-Il succinato viene rimaneggiato per rigenerare il composto inziale a 4 atomi di C, l’ossalacetato

RESA: CH3-CO-SCoA + 3 NAD+ +FAD+GDP+Pi

2 CO2+3NADH+3H++FADH2+GTP12 ATP

Come è regolato il processo?Dalla disponibilità di substrato (acetilCoA)Dalla carica energetica della cellula (NADH/NAD e ATP/ADP)

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Itinerario lungo il quale i protoni presenti nella matrice mitocondriale vengono tras-feriti alla matrice tra la m. int. e la m. est.egli elettroni presenti sui coenzimi ridotti vengonotrasferiti all’O2. I protoni tenderanno a rientrare e cederanno l’energia vettoriale assimilata per saldare il Pi all’ADP

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Destini del piruvato

Il piruvato che si origina dalla glicolisi può:

-essere transaminato ad alanina (aminoacido glucogenetico)

-essere trasformato in acetil CoA e ossidato nel ciclo di Krebs(la piruvato deidrogenasi è attiva defosforilata e la defosforilazione è promossa dall’abbondanza dei substrati, piruvato, NAD+. L’abbondanza dei prodotti, acetilCoA, NADH, attiva una chinasi che fosforila l’enzima e lo rende inattivo- NON c’è mediazione del cAMP)

-essere trasformato in ossalacetato (intermedio del ciclo di Krebs)

-essere trasformato in lattato

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L’acetilCoA da dove può pervenire oltre che dal piruvato?

Dalla beta ossidazione degli acidi grassi( dal catabolismo dei trigliceridi) , processo che avviene

in assenza di insulina e presenza di glucagone. Questo acetilCoA (che si forma nei mitocondri) può entrare nel ciclo di Krebs a dare energia (il

piruvato va a dare ossalacetato). Per questo motivo i lipidi sono molto energetici. Ma se il catabolismo lipidico è eccessivo …. CORPI

CHETONICI

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Glicogenosintesi e glicogenolisiRuolo del glicogeno

Il fegato ha un’enorme capacità di accumulare glicogeno (fino al 10% del peso totale dell’organo)

I livelli di glicogeno epatico variano notevolmente in seguito all’assunzione di cibo o al digiuno

Il glicogeno nel fegato si accumula ad alti livelli subito dopo i pasti e poi diminuisce lentamente perché la sua mobilizzazione aiuta a mantenere praticamente

costante la glicemia

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Sintesi ed utilizzazione del glicogeno

Processi ubiquitari ma di particolare importanza nel fegato e nel muscolo

Glicogeno epatico:-10% del peso-mantenimento della glicemia-sintetizza glicogeno quando la glicemia è elevata (glucocinasi)-degrada glicogeno quando la glicemia è bassa (glucosio-6-fosfato fosfatasi)

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Sintesi ed utilizzazione del glicogeno

Glicogeno muscolare

1-2 % del peso corporeo

Riserva energetica per il fabbisogno del muscolo durante attività fisica intensa

Nessun rilascio di glucosio nel sangue (manca la glucosio-6-P-fosfatasi

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Regolazione della sintesi e degradazione del glicogeno

Glicogeno sintetasi sintesi enzimi regolatori

glicogeno fosforilasi degradazione

attività regolata mediante-effettori allosterici(primitivo)

-modificazione covalente(fosf, defosf.)

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A digiuno

Nel tessuto adiposo da acidi grassi a acetilCoAciclo di Krebs e corpi chetonici

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OSSO 

Elemento di supporto dinamico e deposito di minerali (18% rinnovato annualmente) 

STRUTTURA 

Matrice organica:90-95% collagene di tipo I che subisce processi posttraduzionali che lo differenziano dal

collagene della pelle grossi spazi per il deposito di mineralealbumina, osteocalcina, osteonectina, proteoglicani, osteopontina, fosfatasi alcalina

Degradata da proteasi acide 

Fase minerale (=volume)Fase minerale (=volume)calcio e fosfato in forma simile all’idrossiapatite (calcio/fosfato= 1.2) cristalli esagonali (5

nm) 

OSTEOBLASTI: provengono dalle cellule mesenchimali dell’osso, regolano le concentrazioni locali di calcio, fosfato ed altri ioniprecipitazione

OSTEOCLASTI: derivanti da cellule staminali emopoietiche di tipo macrofagico: pompa protonica e anidrasi carbonica pHsolubilizzazione

Fattori di crescita: TGFß sintetizzato da osteoblasti in forma inattiva e attivato da fattori liberati da osteoclasti

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Gli osteoblasti producono una rete di collagenoLe membrane, esposte ad alte conc. Di Ca++ e Pi fondono e vescicolano.

Fosfatasi alcalina: da fosfolipidi libera Pi

Sulla membrana degli osteoclasti sono presenti pompe protoniche. Inoltre essi secernono collagenasi(attivata da catepsine lisosomali e anche da proteasi secrete da osteoblasti). La fase minarale denudata viene fagocitata dagli osteoclasti

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Scorbuto: in assenza di vit.C, cofattore dell’idrossilasi

si ha difettosa coesione delle catene

Osteogenesi imperfetta: glicina sostituita da Cisteina

mancato avvolgimento

A: numerose fibrille di collageno formano una fibra (periodo Dpari a 60 nm)Ogni 3 AA uno è glicina. La posizione X dopo la glicinaè spesso occupata dalla prolina (1/4 )e la Y che precede dalla idrossiprolina

Tipo 1

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Tra lisina e isdrossilisina.

Ponti disolfuroR-S-O-S-R

Latirismo( ingestione di semi di piselloLathyrus odoratus) inibizione della ossidasi,carenza dell’enzima lisina ossidasi, o sottra-zione del Ca++ da parte di D-penicillamina: mancanza legami crociati, anomalie ossa, pelle, giunture mobili

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PROTEINE DELLA MATRICE ORGANICA

COLLAGENE: la più abbondante nei vertebrati, componente fondamentale dei tessuti connettivi. Una fibra può sostenere 10-40 <KG di peso . 1/3 degli aminoacidi è glicina, ¼ è prolina . Residui di prolina e lisina vengono poi idrossilati(25% degli aa). Le fibrille sono lunghe 300 nme formate da tre catene polipeptidiche a struttura elicoidale. 6 tipi#BONE SIALO PROTEIN (BSP): contiene residui che legano recettori della matrice (INTEGRINE) per il legame con le cellule e con il Ca++OSTEOPONTINA: sintetizzata da OSTEOBLASTI , si lega all’idrossiapatite e ancora gli OSTEOCLASTI al minerale RIASSORBIMENTOOSTEONECTINA: sintetizzata da OSTEOBLASTI lega il Ca++ MINERALIZZAZIONETROMBOSPONDINA: ancora le cellule all’idrossiapatiteOSTEOCALCINA: contiene 3 residui di acido glutammico che vengono γ carbossilati e assumono forte affinità per il Ca++. La sua sintesi è aumentata nella fase di crescita e stimolata da 1-25OH vitamina D3.

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PROTEOGLICANI

COMPOSTI FORMATI DA UNA PICCOLA COMPONENTE PROTEICA E 95% DI SACCARIDI [GLICOSAMINOGLICANI: polimeri ad alto PM costituiti da unità disaccaridiche contenenti un aminozucchero, glucosammina o galattosammina e carichi negativamente ialuronato, cheratan solfato, condroitin solfato)]Essi formano la matrice gelatinosa dei tessuti connettivi ove sono immerse le proteine extracellulari. Legano H2O e cationi, danno elasticità e resistenza.Proteoglicani dell’osso: DECORINA e FIBROMODULINA ricchi di leucina

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IL CALCIO (1000 grammi) 

INTESTINO: ASSORBIMENTO ED ESCREZIONEOSSO: RISERVA (99%)RENE: ELIMINAZIONE FUNZIONI: eccitabilità muscolarePermeabilità delle membraneContrazione muscolare e trasmissione dell’impulsoCoagulazione del sangueAttività enzimaticheSecondo messaggero LA CONCENTRAZIONE EXTRACELLULARE DEL CALCIO HA EFFETTI SULLA SOGLIA DEL POTENZIALE D’AZIONE DELLA TRASMISSIONE NERVOSA:IPERCALCEMIA: LA SOGLIA(IPOTONIA)IPOCALCEMIA : LA SOGLIA (TETANIA) CALCEMIA: 10 mg/ml 40% legato all’albumina10% complessato a bicarbonato, citrato e fosfato50% in forma ionica 

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Un adulto dovrebbe assumare 0.8 grammi al giorno, una donna gravida o un adolescente 1.2 grammi.Viene assunto

sotto forma di Sali di Ca fosfato. La caseina (proteina principale del latte) è sotto forma di sale di Ca++. Viene assorbito a livello del duodeno dove si ricompone sotto

forma di sali di fosfato dopo che era stato ionizzato dall’acidità dello stomaco.

Se ne assorbe circa il 50%. Lattosio, alcuni aa e acido citrico fanno aumentare l’assorbimento, mentre acidi grassi,

fosforici e gli ftalati dei cereali lo fanno diminuire

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In alcalosi diminuisce il Ca++In acidosi aumenta

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Nella cellula il Ca++ è sequestratoin organuli subcellulari. Il totale di Ca++ intracellulare è 10-7 M

(1/104 nel citosol)quello extracellulare è 10-3M

Poiché molte attività cellulari sono stimolate dal Ca++ la cellula per mantenere il suo stato quiescente ha bisogno di meccanismi

di trasporto molto sofisticati sia a livello della membrana plasmatica che delle m. intracellulari., mediati da stimoli

elettrici o chimici (ormoni) che portano all’apertura dei canali del Ca++ .L’azione del Ca++ si esplica poi mediante legame con

enzimi di cui modula l’attività o con altre proteine (calmodulina) che a sua volta modula attività enzimatiche

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IPERCALCEMIA IPOCALCEMIA TIROIDE PARATIROIDI CALCITONINA * PARATORMONE *  Inibisce l’attività osteoclastica attiva osteoclasti CALCITRIOLO stimola la produzione di osteocalcina (mineralizzazione) e calbindina     ASSORBIMENTO INTESTINALE    MOBILIZZAZIONE DEL CALCIO SCHELETRICO     ESCREZIONE RENALE DI CALCIO

* EFFETTI MEDIATI DAL cAMP

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ORMONI COINVOLTI NEL METABOLISMO FOSFOCALCICO

 

SPECIFICIParatormoneCalcitoninaCalcitriolo (1-25 diidrossicolecalciferolo, Vit.D3) 

ASPECIFICI Glicocorticoidi: inibiscono l’attività osteoblastica e l’assorbimento del calcio dall’intestinoEstrogeni: azione protettiva. Inibiscono la produzione di IL6, che stimola gli osteoclasti, da parte delle cellule stromaliAndrogeni: stimolano l’attività osteoblastica, la liberazione di calcitonina, riducono la risposta al paratormoneProgesterone: azione simile agli estrogeni e blocca l’attività osteolitica dei glicocorticoidiOrmoni tiroidei: stimolano il turnover minerale osseo, ma soprattutto il riassorbimentoGH: effetto mitogeno sugli osteoblasti

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Elevato rischio di frattura

Incidenza in aumento