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Anna Tatangelo vuole Miki Biasion Ambasciatori della sicurezza stradale Mitropa Cup da 50 anni Monni “re” d'Italia donne al volante Il capolavoro di dal Ponte www.vicenza.aci.it anno 1 ǀ numero 3 ǀ novembre 2014 REG. TRIB. VICENzA N. 1499/14 dEL 21.05.2014 BIMESTRALE dELL’AUTOMOBILE CLUB dI VICENzA PHOTO VITTORIO SANGUINETI

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Anna Tatangelo vuole Miki BiasionAmbasciatori della sicurezza stradaleMitropa Cup da 50 anniMontini “re” d'Italiadonne al volanteIl capolavoro di dal Ponte www.vicenza.aci.it

anno 1 ǀ numero 3 ǀ novembre 2014REG. TRIB. VICENzA N. 1499/14 dEL 21.05.2014

B I M E S T R A L E d E L L’A U T O M O B I L E C L U B d I V I C E N z A

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I gIOVAnI E lA SIcuREzzA

Editoriale di Valter Bizzotto

Un’immagine quasi simbolica: la 037 è lanciataverso nuovi traguardi sollevando nuvole di terra,quasi volesse cancellare l’anno vecchio e indicareche anche il 2015 sarà all’insegna di altre stradeda esplorare nonostante difficoltà, incognite euna crisi che azzanna. Lucky ha vinto tutto: glimanca solo un titolo mondiale per completareuna carriera esemplare sotto tutti i punti di vista.Ha conquistato titoli triveneti, tricolori, continen-tali, la prestigiosa Mitropa Cup. Per quasi 30 annisono stato a capo di questa manifestazione mitte-leuropea che mi ha dato modo di viaggiare e co-noscere moltissime persone e allacciare prezioseamicizie in Austria, in Germania, in Slovenia, nellaRepubblica Ceca e in Ungheria. dopo un così lun-go lasso di tempo ho deciso di passare la mano,nonostante le pressioni e gli inviti a rimanere. dapoco più di un anno presiedo l’Automobile ClubVicenza. L’impegno è gravoso e ritengo perciò

mio dovere dedicare tutte le energie a questa as-sociazione che si batte per difendere i diritti degliautomobilisti sempre più vessati da uno Statoche non perde occasione per imporre tasse, bal-zelli e accise sempre più cari. Il Vicentino, non mistancherò mai di sottolinearlo, è una terra cheallo sport del volante ha dato grandissimi cam-pioni. L’Aci però non guarda solo agli assi. La pro-mozione della sicurezza stradale è uno dei nostriobiettivi. In sinergia con la direzione nazionaleabbiamo inviato una trentina di ragazzi neopa-tentati, allievi delle autoscuole Ready2go, a Val-lelunga per un corso di guida sicura gratuito. Sonotornati a casa carichi, pronti a diventare “amba-sciatori della sicurezza” fra i loro amici. Una mis-sione accettata con orgoglio e intelligenza.Educazione e sport, cultura e impegno: sarannoqueste le nostre direttive anche per il 2015.

Buon Natale e Buon Anno a tutti.

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EdITORIALE I GIOVANI E LA SICUREzzAPAGINA 3

AMBASCIATORI dELLA SICUREzzA STRAdALEPAGINA 4

GOMME dA NEVE O CATENE A BORdOPAGINA 6

TRASPORTACI SICURIPAGINA 7

LA MITROPA CUP HA ABBATTUTOLE FRONTIERE 50 ANNI FA PAGINA 10

AUTO, CAMPIONI, INNOVAzIONEPAGINA 15

déFILé SOTTO LA PIOGGIAPAGINA 16

A LUCky MANCA SOLO UN TITOLO MONdIALE...PAGINA 18

NICHOLAS MONTINI “RE” d’ITALIAPAGINA 19

TEAM BASSANO SUL POdIO TRICOLORE PIù ALTO PAGINA 20

LISA E GIULIA SCALdANO I MOTORI PER L’ANNO NUOVO PAGINA 22

CAPOLAVORO dI dAL PONTE NELLA GARAdEL... PALLAdIO PAGINA 26

TROFEO dAL GRANdE NELLA VALLE dEL CHIAMPO PAGINA 30

COL FALCONE LUNGO LE STRAdE dELLA CALIFORNIA PAGINA 32

dELTA CLUB BASSANO TIENE VIVO IL MITO dELLA LANCIA PAGINA 34

COPPA ATTILIO BETTEGA TRA ALTOPIANOE TRENTINO PAGINA 36

BERTIN dà SPETTACOLO SULLO STERRATO dEL PREALPI MASTER SHOw

PAGINA 39

INGEGNO ITALIANO AL SERVIzIO dELLA FRANCIA PAGINA 44

ACI, L’ESPERTO RISPONdEPAGINA 46

SOMMARIO

BIMESTRALE dELL’AUTOMOBILE CLUB dI VICENzAREG. TRIB. VICENzA N. 1499/14 dEL 21.05.2014

EditorE: ACI VICENzA36100 VICENzA VIA E. FERMI, 233

dirEttorE rESPonSaBiLE:

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

StamPa: LABORATORIO GRAFICO BSTVIA LANzARINI, 25/B – ROMANO d’EzzELINO

dirEzionE, rEdazionE, amminiStrazionE:

ACI VICENzAVIA E. FERMI, 233 36100 VICENzATEL. 0444 – 568689 (CENTRALINO)

TEL. 0444 – 561646 (FAx – SEGRETERIA)E-MAIL: [email protected]

Siamo alla fine del 2014 ed è tempo di tirare le somme. Quelli che stiamo perlasciarci alle spalle sono stati dodici mesi importanti e ricchi di soddisfazioni peril mondo dell’automobile vicentino. Lucky, o meglio Gigi Battistolli, sulla brecciadai primi anni Settanta, s’è laureato campione europeo con la storica Lancia037. Un risultato di prestigioso da aggiungere con orgoglio nella fornitissima bacheca.La meritata foto di copertina lo ritrae nel corso della gara che ha disputato in Toscanal’ultima domenica di novembre.

Valter Bizzotto. Sullo sfondo, Luc-ky-Pons su Lancia 037 vincitori delcampionato europeo auto storiche

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4.500 gIOVAnI nEOPATEnTATI

4.500 ragazzi selezionati sono diven-tati “Ambasciatori della sicurezzastradale” e si impegnano a promuo-vere il rispetto delle regole, (special-mente con riferimento ai pericolidella guida sotto l’effetto di alcol edroghe), in particolare, l’importanzadell’uso delle cinture di sicurezza (an-che posteriori), degli auricolari e deisistemi viva-voce per il cellulare,presso le comunità giovanili e scola-stiche, ma anche nelle proprie fami-glie.

Oggi diverse compagnie di assicura-zione, inoltre, riservano sconti sulla

polizza RC auto a coloro che hannofrequentato un corso di guida sicura.

Ready2Go è un network di scuoleguida ideato dall’ACI per offrire unamoderna e accurata formazione deifuturi conducenti attraverso modulid’insegnamento innovativi sia teoricisia pratici. Tutte le autoscuole ACI siavvalgono di strumenti didattici checaratterizzano i moduli formativi comevalore aggiunto, tra questi, oltre al si-mulatore di guida per fare pratica suvari percorsi stradali anche in condi-zioni meteorologiche avverse, le tec-niche per una guida eco-compatibile

o l’esercitazione pratica su come mon-tare le catene da neve.

“La sicurezza stradale non ha età –dichiara il presidente dell’AC Vicenza,Valter Bizzotto, – ma è un obiettivoche l’Automobile Club d’Italia e quellodi Vicenza perseguono anche con que-sto progetto formativo, improntato aivalori della conoscenza e della co-scienza. La cultura della sicurezza è lanostra chiave di volta per una mobilitàresponsabile e realmente sostenibile.Specialmente nei giovani bisogna farcrescere la consapevolezza dei rischisulla strada e la correzione delle ‘catti-

ve abitudini’ al volante, ma soprattut-to, sempre il rispetto delle regole, perla propria e l’altrui incolumità. Il me-todo Ready2Go, senza costi aggiuntivirispetto alle tariffe medie praticate inItalia, offre oggi una formazione al pas-so con i tempi, che supera la logica delmero conseguimento della Patente ededuca i giovani a una guida responsa-bile e consapevole”.

“Il mondo dei giovani offre conti-nue opportunità di sviluppo a chi, co-me l’ACI, svolge da oltre cento anniun ruolo sociale a beneficio di tuttala collettività e del sistema Paese –ha dichiarato nel corso della sua visi-

ta vicentina Ascanio Rozera, segreta-rio generale dell’Automobile Clubd’Italia. - Riteniamo che proprio i gio-vani siano i nostri più preziosi inter-locutori in quanto sono i primi amanifestare la volontà di progressofinalizzato ad un cambiamento dellaqualità di vita. Ci troviamo di frontead una continua domanda di forma-zione sempre più qualificata e al pas-so con un sistema di mobilità chediventa ogni giorno più articolato ecomplesso. Chi frequenta il corsoReady2Go da oggi ha un valore ag-giunto. Oltre a ricevere il plus forma-tivo ACI, può prendere parte

gratuitamente ad un corso di guidasicura ed essere nominato ‘Ambascia-tore della sicurezza stradale’. Sarà,poi, seguito con proposte di aggior-namento continuo”.

Il nuovo progetto ACI ‘4.500 giovanineopatentati Ambasciatori della Sicu-rezza Stradale’ esteso a tutte le regioniitaliane, si pone l’obiettivo, entro 3 an-ni, di coinvolgere tutte le 106 provincesede degli Automobile Club locali.

Chi volesse aderire al progetto puòcontattare l’Automobile Club di Vicen-za, oppure visitare il sito www.aci.it,www.vallelunga.it owww.dmaservizi.com

“Ambasciatori della scurezza stradale”.Si tratta di un nuovo progetto dell’ACIche da sempre è attento alle problema-tiche legate alla sicurezza stradale: da‘trasportaci sicuri’ a ‘karting in piazza’,da ‘farmaci e guida sicura’ alle lezioninelle scuole per insegnanti e studenti.

Gli incidenti stradali nel 2013 hannocomportato in Italia 3.385 morti,257.421 feriti. Si stima che il costo so-ciale per gli incidenti dove è stato coin-volto almeno un giovane conducente èpari ad oltre 4,6 miliardi di euro. Rispet-to ai guidatori esperti i giovani neopa-tentati sulla strada sono esposti trevolte di più al rischio di incidenti.

L’iniziativa, prima in Europa, denomi-

nata ‘4500 giovani neopatentati’ fa par-te del progetto formativo “Ambasciatoridella sicurezza stradale”, avviato nel2012, che prevede 3.000 corsi di guidasicura in tre anni riservati agli automo-bilisti stranieri, un numero già oggi am-piamente superato.

I corsi si svolgono nel centro ACI-SA-RA di Vallelunga, nei pressi di Roma,uno dei più moderni e attrezzati d’Eu-ropa.

Nel corso del 2014 si sono dipanate25 giornate, ciascuna con 60 ‘allievi’ chehanno raggiunto Vallelunga con pul-lman messi a disposizione dall’organiz-zazione. I corsi si sono svoltiprevalentemente il sabato o la dome-

nica e i partecipanti sono stati selezio-nati dagli Automobile Club provincialiin collaborazione con la rete delle au-toscuole Ready2Go.

L’Automobile Club di Vicenza ha or-ganizzato la trasferta romana a finenovembre per il proprio corso, unicacondizione il possesso della patentedi guida conseguita in una delle oltre180 autoscuole ACI a marchio Rea-dy2Go presenti su tutto il territorionazionale. Il programma ha riguardatouna parte teorica e una pratica conguida in condizioni di scarsa aderenzae sul bagnato, superato il quale, i

IL PRIMO GRUPPO dI GIOVANI HA GIà PARTECIPATO ALL’IMPORTANTE INIzIATIVA

L’Automobile Club d’Italia ha avviato un nuovo progettoche offre 1.500 corsi gratuiti di guida sicura l’anno per treanni ai giovani che hanno conseguito la patente di guidacon il metodo Ready2Go.

da sempre attento alla sicurezza stradale, l’ACI ha volutoestendere l’iniziativa denominata ‘Ambasciatori della sicu-rezza stradale’ anche ai giovani neopatentati italiani. Avviatanel 2012, prevede 3.000 corsi di guida sicura in tre anni agliautomobilisti stranieri presso il Centro ACI-Sara di Vallelun-ga.

Nel nostro Paese gli incidenti stradali sono la prima causadi morte tra i giovani e i neopatentati rischiano il triplo a

causa della propria inesperienza. Oggi non è più sufficienteconseguire la patente di guida ma è necessario integrare econsolidare la formazione appena acquisita.

L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Consigliodei ministri, dal Ministero degli Affari esteri e dal Ministerodei Beni e delle attività culturali e del turismo.

A Vicenza tra i conducenti nella classe d’età 18/25 anni,nel 2013, sono stati accertati 576 giovani coinvolti in inci-denti stradali con 349 feriti e 7 morti, 220 gli incolumi.

Sono circa 50 i giovani neopatentati della provincia di Vi-cenza che hanno partecipato gratuitamente ad un corso diGuida sicura offerto dall’Automobile Club d’Italia, diventati

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dOPO AVER SuPERATOl’ESAME dI guIdA un cORSO gRATuITO SullA PISTA dI VAllElungAPER glI AllIEVI dEllEAuTOScuOlE REAdy2gO

NEL 2013 BEN 576 RAGAzzI SONO STATI COINVOLTI IN INCIdENTINEL VICENTINO

lA STRAdA gIuSTA

UN PERCORSO FORMATIVO dI EdUCAzIONE STRAdALE PER

LE SCUOLE SUPERIORI dI VICENzAIdEATO dALLA PREFETTURA

“La Strada Giusta”, è il titolo di un nuovo progetto dieducazione stradale ideato dalla Prefettura di Vicenzae promosso dall’Ufficio scolastico territoriale di Vicen-za.

Il progetto è rivolto alle classi terze e quarte degli isti-tuti superiori di Vicenza ed è stato realizzato con la col-laborazione dell’Automobile Club Vicenza, delleautoscuole Ready2Go, del gruppo TdL, del Comandoprovinciale dei Carabinieri, del Comando sezione di Po-lizia stradale, del Comando di Polizia municipale, de IlGiornale di Vicenza, dei Lions Club, di TVA e con il con-tributo del Comune di Vicenza e della FondazioneBCC/CRA di Vicenza.

Il percorso, iniziato il 20 novembre, con la partecipa-zione dei Lions, continuerà con altri due incontri: uno acura dell’Arma dei Carabinieri , di TVA e de Il Giornale diVicenza, l’altro il 12 febbraio 2015, a cura della Poliziastradale, delle Autoscuole Aci Ready2Go e di TdL(TrafficdeadLine). Al progetto è legato un concorso a premi acui parteciperanno le classi che saranno presenti agli in-contri ed i vincitori saranno premiati durante la cerimo-nia di chiusura prevista il 4 maggio, al Teatro Comunaledi Vicenza.

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L’AUTOMOBILE CLUBSEMPRE ATTENTO AI TEMI dELL’EdUCAzIONESTRAdALE HA AVVIATOUNA CAMPAGNA dI SENSIBILIzzAzIONEPER I BAMBINI dELLESCUOLE ELEMENTARI

L’ACI, ormai già dal 2010 ha attivato,su tutto il territorio nazionale, unacampagna di sensibilizzazione sul te-ma della sicurezza stradale denomi-nata “TrasportACI Sicuri”.

L’obiettivo è quello di informare edare suggerimenti agli adulti e ai bam-bini sui comportamenti corretti perl’utilizzo dei seggiolini per il trasportodei bambini in auto.

Quest’anno, attraverso i suoi Auto-mobile Club e le Unità Territoriali, l’ACIsi rivolge ai bambini delle scuole del-l’infanzia e delle scuole primarie e se-condarie con due nuovi progetti

denominati “A Passo Sicuro” e “2Ruo-te Sicure”.

I due progetti educativi sono natidall’intento di creare uno strumentoinnovativo per promuovere il correttoattraversamento pedonale ed il modocorretto di andare in bicicletta. Questiimportanti principi di educazione stra-dale hanno, come primi destinatari igiovani in età scolare, non solo perchél’incidentalità stradale costituisce laprincipale causa di morte ma soprat-tutto perché i ragazzi, già protagonistidella strada come pedoni, ciclisti econducenti di ciclomotori, sono la ge-

nerazione dei futuri automobilisti.L’AC Vicenza ha già realizzato più di

10 Corsi “TrasportACI Sicuri” destinatialle mamme in attesa presso la ASL diCreazzo con cui è in essere una colla-borazione ormai consolidata da tempoe circa 5 corsi relativi ai nuovi progetti“A Passo sicuro” e “2 Ruote Sicure”.

La scuola che ci ha ospitato è laScuola elementare di Mossano (Vi),sono stati incontrati tutti i bambini/edel plesso appartenenti a tutte le clas-si.

Quest’ultima esperienza ha vistotutti i bambini partecipare attivamen-te alla proiezione di video e slides ap-

positamente studiati da personaleesperto in comunicazione educativa.

Alla fine dei momenti formativi, du-rante i quali i bambini hanno intera-gito con il personale dell’AC Vicenza,sono stati distribuiti i diplomi di par-tecipazione e qualche piccolo gadgeta ricordo della giornata trascorsa.

CONTATTIPer ricevere informazioni sui conte-

nuti dei corsi e sulle modalità di ero-gazione e per richiedere un interventogratuito per le scuole interessate, èpossibile rivolgersi a: Segreteria A.C.Vi-cenza tel. 0444 568689 mail [email protected]

TRASPORTAcI

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È ScATTATO Il 15 nOVEMBRE Il PIAnO dI SIcuREzzA STRAdAlE Su TuTTO Il TERRITORIO nAzIOnAlE

dinanze - che si possono anche scaricarein formato pdf - sul sito www.pneumati-cisottocontrollo.it.

Gli pneumatici invernali devono, ovvia-mente, essere omologati e l’omologazio-ne è indicata dal marchio “E” seguito daun numero che identifica il Paese che harilasciato l’omologazione. I dispositivi diaderenza sono in regola se è presente sul-la confezione e sul prodotto il marchioCUNA o ON. I dispositivi che non riporta-no uno di questi simboli non sono idoneialla circolazione. Chiunque circola con di-

Come ogni anno, l’arrivo della stagionepiù fredda segna anche il momento dicambiare le gomme. Le ordinanze che im-pongono l’uso di pneumatici invernali ocatene a bordo sono partite sabato 15 no-vembre e saranno in vigore fino al 15 apri-le come prevede una direttiva ministerialeche dal 2013 ha uniformato il periodo divalidità su tutto il territorio nazionale.

Come è noto, infatti, d’inverno la stradaè meno sicura perché spesso bagnata, bri-nata, ghiacciata o innevata, quindi il livello

di aderenza degli pneumatici al fondo stra-dale è inferiore. Il legislatore, quindi, haintrodotto delle disposizioni in materia disicurezza stradale e tra queste ha prescrit-to “che i veicoli siano muniti ovvero ab-biano a bordo mezzi antisdrucciolevoli opneumatici invernali idonei alla marcia suneve o su ghiaccio”.

Gli enti proprietari o gestori delle stradepossono emanare delle ordinanze che siapplicano fuori dai centri abitati. I comuni,tuttavia, possono adottare nei centri abi-

tati gli stessi provvedimenti di pari conte-nuto. Le ordinanze si applicano ai veicolia motore, esclusi i ciclomotori a due ruoteed i motocicli che tuttavia non possonocircolare in caso di neve o ghiaccio.

Per chi viaggia spesso può essere unproblema conoscere in anticipo le stradee le località in cui sono previsti gli obblighidi dotazioni invernali. In aiuto viene As-sogomma, che nell’ambito della campa-gna Inverno in sicurezza mette adisposizione l’elenco aggiornato delle or-

spositivi non omologati è passibile di san-zioni oltre che del ritiro della carta di cir-colazione che comporta l’impossibilità dicircolare ed eventuali contestazioni daparte dell’assicurazione.

In inverno possono essere montatipneumatici M+S (Mud +Snow, fango eneve) con codice di velocità non inferiorea Q (160km/h). I veicoli così equipaggiatidevono essere muniti di una targhettamonitoria ben visibile al conducente cheindichi la velocità massima consentita.

Se, invece, si intende munirsi di catene

occorre sempre verificare se e per qualipneumatici sia consentito il loro uso. Inalcuni casi, infatti, il montaggio delle ca-tene può non essere possibile o richiedereil cambio del cerchio. La velocità massimadi utilizzo è di 50 km/h,

La sanzione prevista dal Codice dellastrada (commi 4 lett. e) e comma 14 del-l’art. 6) per chi non si rispetta l’obbligo dipneumatici invernali o catene a bordo èuna multa di 84 euro, ridotta a 58 euro seviene pagata entro cinque giorni dallacontestazione. In questi casi, viene ancheintimato al conducente di arrestare il vei-colo e di proseguire solo dopo averlo do-tato di gomme invernali o catene.

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MOTO E CICLOMOTORI INVECE NON POSSONO CIRCOLARE IN PRESENzA dI NEVICATE O GHIACCIO

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lA MITROPA cuPhA ABBATTuTO

ta il più forte pilota del mondo, capa-ce di vincere non solo sugli sterrati maanche nelle gare di velocità pura qualila mitica Targa Florio, in coppia conArturo Merzario su una Ferrari ufficia-le.

E il drago, vincitore dell’edizione tar-gata 1971, non ha “saltato” il “control-lo orario” di Marostica, salutato dalcaloroso applauso dei presenti, a con-ferma di una popolarità che non co-nosce l’oblio del tempo.

A fare gli onori di casa ci ha pensatoValter Bizzotto, presidente dell’Aci Vi-

cenza, che dopo 28 anni di guida dellaMitropa Cup, ha deciso di farsi da par-te e lasciare l’incarico al toscano Nor-berto droandi. Grazie alladeterminazione e all’impegno di Biz-zotto, il torneo ha saputo tagliare iltraguardo dei cinquant’anni in pieneforze. Anche nel 2014, infatti, sonostati un centinaio i piloti che hannoaccolto la sfida impegnandosi nelleotto gare della Mitropa.

dalla Germania sono calati in tanti.Mathias Moosleitner in testa, graziealle sei vittorie della Cup. Ma ancheHermann Gassner, il dominatore degliultimi anni, ha voluto esserci assiemealla navigatrice karin Thannhäuser:

per lui cinque successi. Il figlio Her-mann junior ha portato a casa il sesto,precedendolo nella classifica generale,nel 2009. Poi wetzelsperger, sua laMitropa del 1988, e Ammelounx, “re”nel 1997.

dall’Austria è sceso Gerhardt Tusch,primo nel 1967 con una Renault R 8Gordini, un passato da motociclistaprima di salire su una vettura da cor-sa.

dalla Slovenia Asia zupanc e Blankakacin, belle e simpatiche, prime nel2011.

Presente il vincitore 2014, il tedescokossler, ancora dolorante a causa deltriplo tonneau che lo ha messo fuori

mobilistico. Alla festa sono stati invi-tati tutti i vincitori del trofeo, con inprima fila i driver italiani tra i qualil’inossidabile Arnaldo Cavallari, primoassoluto nel 1966 in coppia con danteSalvay su Giulia 1.6 Alfa Romeo.

Cavallari è stato il “padre” della spe-cialità, esempio per intere generazionidi piloti. Ha scoperto Sandro Munarie l’ha avviato sulla via del professio-nismo dopo avergli fatto provarel’emozione dei rally facendolo debut-tare al proprio fianco nelle vesti di na-vigatore.

Munari, un talento naturale per laguida, ha ben presto soppiantato ilmaestro diventando negli anni Settan-

Nozze d’oro per la Mitropa Cup, challange ideato nel 1965 dall’avv. Luigi Sto-chino, in sintonia con i colleghi degli Automobile club di Austria e Germania,aperto ai piloti dei paesi promotori (allargati successivamente a Ungheria,Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca) di sfidarsi in una serie di gare internazionalicon classifica stilata in base ai piazzamenti conquistati nelle varie prove.

Una sorta di “unione europea” ante litteram, quando barriere, confini e fron-tiere sbarravano il passo.

Il prestigioso traguardo è stato festeggiato al ristorante dalla Rosina di ValleS. Floriano, Marostica, che per una sera, con la complicità del patron GaetanoLunardon, una vita votata al ciclismo, è diventato il tempio dello sport auto-

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TRA I VIncITORI dEl TITOlOInTERnAzIOnAlE I VIcEnTInIlucky, FRAncO cORRAdIn E FRAncO cEccATO Al VOlAnTE dI FIAT 131ABARTh dEllA ScudERIAQuATTRO ROMBI. gIAnMARInO zEnERE,InVEcE, hA VInTO nEl 1994

cOn unA EScORT cOSwORTh

IL PRESTIGIOSO TROFEO ISTITUITO NEL 1965dALL’INdIMENTICATO AVVOCATO VENEzIANOLUIGI STOCHINO “PAdRE” dEL RALLydI S. MARTINO dI CASTROzzA

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di Roberto Cristiano Baggio

i piloti tedeschi che hanno vinto la Coppa delle nazione 2014 premiati da Walter Bizzotto

da sinistra: Vanni tacchini, Sandro munari e Gianti Simoni

Vanni tacchini

Lucky e arnaldo Cavallari

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È stato il vincitore, nel 1984, dellaprima edizione del Rally Città di Bas-sano, con una Ferrari 308 Gtb.

Ariella Mannucci, con il suo sorrisocontagioso, è stata la “regina” dellaserata facendo rivivere, con la suapresenza, il ricordo di Mario, alter egodi Sandro Munari nei rally che hannofatto la storia della specialità, a partiredallo straordinario Montecarlo del1972, vinto dall’equipaggio italiano abordo di una Fulvia HF.

Applausi per la bassanese RenzaFacchinello, più volte vincitrice dellaCoppa delle dame negli anni Novantaal volante di una delta Integrale, che

ha trasmesso al figlio Luca Bertin, im-pegnato nel Trofeo Raceday Pirelli, lapassione per i rally.

Tre le gare italiane inserite nel ca-lendario della Mitropa Cup: Rally delCasentino, Alpi Orientali e Città di Bas-sano.

Quest’ultimo è entrato nel giro in-ternazionale già nella seconda edizio-ne, vale a dire nel 1985, in virtù dellecaratteristiche della manifestazione edell’ottima macchina organizzativa.

da allora il rally non è più uscito dal-l’orbita mitteleuropea, diventandouna delle prove più apprezzate daiconcorrenti stranieri che ogni annocalano numerosi ai piedi del Grappa,

sicuri di trovare prove speciali belle,difficili e selettive e un’accoglienzaamichevole e simpatica.

La sera precedente il rally, tutti i pi-loti della Mitropa Cup sono invitati aSemonzo per una cena a base di pro-dotti tipici locali preparata e offertadalla sezione Ana del piccolo centropedemontano.

Ai vincitori, oltre alla coppa di rito,è stato consegnato anche il libro “Eingoldenes ziel” (Un traguardo d’oro”in italiano). Il volume, arricchito damoltissime foto, ripercorre i 50 annidella Mitropa Cup grazie alla ricostru-zione di tutte le gare che hanno fattoparte del torneo.

sionari triveneti della Fiat così come aveva fatto Mario Pasetti nel 1981 (pre-sente), imitato l’anno dopo dal marosticense Franco Corradin (assente). Unpensiero è stato rivolto anche al feltrino Vanni Fusaro, vincitore nel 1978,mancato agli inizi di marzo.

Nel 1994 sul podio più alto è salito un quarto vicentino, Gianmarino ze-nere, navigato da Cianci, al volante di una Ford Escort Cosworth.

Applausi calorosi per il friulano Claudio de Cecco, tre volte primo (1996,2004, 2005), per il trentino Ezio Soppa (sua la Mitropa del 1999) che hacorso sotto l’ala protettrice della Hawk Racing Club, e per il bolzanino Berndzanon, mattatore nel 2012 e sempre della partita con il navigatore Florianzelger, segretario generale della Provincia di Bolzano e per l’occasione in-terprete ufficiale della serata. Assenti Lele Pinto (1972) e Peter zanchi(2002).

Paolo Pasutti, vincitore negli ultimi due anni della Mitropa Historic conJean Campeis, ha ripercorso le tantissime gare disputate nel corso di unacarriera ormai quarantennale ma che non ha alcuna intenzione di inter-rompere.

gioco nel corso dell’ultima gara, a fine ottobre, il 3 Stadte Rally.Tantissimi gli italiani. Oltre ad Arnaldo Cavallari e Sandro Munari, a rappresentare

la “vecchia guardia” c’era il piemontese Vanni Tacchini, vittorioso nel 1975 conuna Fiat 124 Abarth. Ad attenderlo ha trovato il navigatore di allora, Gianti Simoni,con il quale ha condiviso mille avventure. Passione incrollabile, Gianti Simoni hatenuto banco con i suoi racconti coinvolgendo anche le nuove leve del rallysmo.Non sono mancati Lucky e Franco Ceccato, all’epoca navigati rispettivamente daFabrizia Pons e Renato Falcon (quest’ultimo è uno storico consigliere di Aci Vicenza)reduci dal Rally di Valpantena conclusosi solo poche ore prima dell’inizio dellafesta. I due vicentini hanno alzato la Coppa rispettivamente nel 1979 e nel 1983,quando difendevano i colori della scuderia Quattro Rombi sostenuta dai conces-

PAGINA ǀ 12 dA MUNARI A CAVALLARI E dA TACCHINI APASETTI RIAPERTE PAGINE INdIMENTICABILIdI TANTE STRAORdINARIE IMPRESE RALLySTICHE

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S’intitola Ein Golnenes ziel, “Un traguardo d’oro” initaliano, il libro scritto dal nostro direttore Roberto Cri-stiano Baggio che ripercorre i 50 anni della Mitropa Cup.Un paziente lavoro di ricerca ha portato il giornalista arileggere le cronache di mezzo secolo di gare disputatesiin Europa e a controllare classifiche e piazzamenti. Scrit-to in tedesco e in italiano e corredato da moltissimefoto riassume, in 154 pagine, la storia della Mitropa, ri-portando alla luce nomi di piloti che hanno fatto cono-scere i rally a un pubblico vastissimo.

dall’austriaco Rhomberg, primo vincitore nel 1965con una Mini Cooper S, passando per Rack, Gass ,Tusch,si trovano nell’albo d’oro anche Franz wittmann e ArminSchwarz, protagonisti in campo mondiale. Molti gli ita-liani presenti: Cavallari, Munari, Pinto, Tacchini, Fusaro,Lucky, Pasetti, Corradin, Ceccato, zenere, de Cecco, Sop-pa, zanchi, zanon, Renza Facchinello a conferma del-l’importanza della Mitropa Cup.

Non mancano aneddoti e curiosità legati ai tempid’oro del rallysmo quando bastavano la macchina di tut-ti i giorni e un treno di ruote ricoperte per scendere ingara accanto ai mostri sacri della specialità.

un TRAguARdO d’OROIL TORNEO EUROPEO IN UN LIBRO dI ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

MEzzO SECOLO dI GARE, CAMPIONI E PILOTI

arnaldo Cavallari e mario Pasetti

Lucky con Valter Bizzotto

Franco Ceccato con roberto Cristiano Baggio

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un libro di Roberto cristiano Baggio dedicato all’epopea dell’automobile dalle fine dell’Ottocento ai nostri giorni

una bellissima e indomabile Ferrari Te-starossa.

Il libro riporta tutte le gare che si sonosvolte nella nostra provincia: dalla Coppadel Pasubio alla salita del Costo, dalla Bas-sano-Monte Grappa al Rally Campagnolo,dal Rally dei Campioni, inventato da CeoFilippi per dare modo ai campioni italianizonali di affrontarsi in una sorta di finaleunica (la gara andò in scena nel 1973) sinoal rally Città di Bassano, al rally Città diSchio, alla Ronde del Grifo e alla Rondedel Palladio.

Il volume ricorda i passaggi della MilleMiglia per Vicenza e le “Mitiche Sport”,manifestazione di regolarità riservata alle“barchette” costruite sino al 1960 ideata

e organizzata a Bassano da Renato e da-nilo Calmonte a partire dal 1995.

Spazio anche alle gare storiche e allescuderie attive nel Vicentino: Palladio,Bassano Corse, Hawk Racing Club, Bassa-no Rally Racing, Città di Schio e alle pro-messe del volante, tra le quali EdoardoBresolin, Paolo Oriella, senza dimenticareBattaglin, Spagolla, Gasparotto, Gibo eSergio Pianezzola, Smiderle, Bianco, Gen-tilini, Nerobutto...

Poi tante pagine di storia: da quelle do-lorose della Prima guerra mondiale, conun capitolo dedicato a Ernest Hemingwaya Bassano e Schio alla guida delle ambu-lanze della “American Red Cross”, a quellefelici del boom economico.

Al libro, ricco di foto ed elegantementeimpaginato, è allegato un dvd, con gli in-terventi, fra gli altri, di Giannino Marzot-to (ultima intervista registrata primadella sua scomparsa) e Miki Biasion.Un’ora abbondante per ripercorrere at-traverso le immagini la storia dell’autoe ritrovare le radici delle scuderie vicen-tine.

Un libro per un regalo da mettere sottol’albero ed essere ricordati. È quello scrit-to dal direttore di Guidaci, il giornalistaRoberto Cristiano Baggio. Ripercorre laormai secolare storia dell’Automobile clubVicenza.

S’intitola “Auto Campioni Innovazione”dall’acronimo Aci.

Nella ricerca, l’autore non s’è limitato aseguire le tracce dell’Aci ma ha ricostruitogli avvenimenti più curiosi e importantiche hanno interessato la provincia di Vi-cenza a partire dalla fine del 1800 sino ai

nostri giorni, senza trascurare fatti, mo-menti ed episodi nazionali e mondiali.

In dieci capitoli, Roberto Cristiano Bag-gio si destreggia tra la nascita del Motoclub berico alla trasformazione in Automoto club berico sino alla fondazione, nel1926, dell’Automobile Club Vicenza.

La ricerca riporta alla luce cronache digite sociali dei primi pionieri dell’automo-bile, le divise e le gare motociclistiche so-ciali, il succedersi dei presidenti.

L’autore ripercorre la carriera di MikiBiasion, unico italiano a vincere il cam-

pionato mondiale rally nel 1988 e nel1989 con la Lancia delta; i successi trico-lori di Gianfranco Cunico e Lucky; la na-scita della scuderia Palladio; le impresedei quattro fratelli Marzotto: Giannino,Vittorio Emanuele, Paolo e Umberto; l’in-credibile vittoria di Antonillo zordan nelCampagnolo del 1976.

Spazio anche a Gabriele Serblin, alvolante di una Ferrari di Formula Unonei primi anni Settanta, e a Paolo Boz-zetto, driver di formula due e vincitoredi un campionato mondiale storico con

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ACI – AUTO CAMPIONI INNOVAzIONE di Roberto Cristiano Baggio

Edizioni BST di Romano d’EzzelinoPagine 320 Formato 22x30 cm

con allegato dvd Costo 45 euro. 30 euro per i soci AciIn vendita c/o Aci Vicenza, via Fermi

lE IMPRESE dEI FRATEllI MARzOTTO, I TITOlI MOndIAlI dI MIkI BIASIOn, glI ScudETTI TRIcOlORI dI gIAnFRAncO cunIcO,I SuccESSI dI lucky E BATTAglIn

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elementari: dotati di bandierine create per l’evento, salutano fe-stanti.

Pausa e spettacolo di pattinaggio in un’area adiacente alla chiesacittadina.

Consegna a tutti gli equipaggi di un pensiero legato alla Festa delpane. Si uniscono alla compagnia alcune veterane appartenenti al-l’Historic Club Schio prima di affrontare gli ultimi chilometri in di-rezione Thiene.

Entrata trionfale e saluto delle autorità, nella cittadina. Agli equi-paggi vengono consegnati un prodotto tipico locale e una cartellinacontenente pregiate serigrafie di un artista thienese. due ali di follacosteggiano e osservano le vetture che, una volta al traguardo, ven-gono disposte lungo la via principale, dominata dal castello PortoColleoni.

Mentre la giuria osserva e valuta i“gioielli a motore”, scocca l’ora del-l’aperitivo, servito in una saletta ap-positamente allestita. Tra chiaccheree brindisi con l’ottimo vino della Pe-demontana vicentina, giunge in frettail momento della premiazione, prece-duta dalla cena di gala, curata da unineccepibile chef dell’associazione Ri-storanti d’autore che coccola i presen-ti con le sue creazioni culinarie.

Tre le Best of show e rispettivamen-te, partendo dalla prima classificata,una Iso Grifo A3/C, una Maserati 3500GT e una Jaguar E-Type cabriolet.

Premi vengono assegnati anche ad

altre vetture, votate perfino dal pub-blico tramite apposita scheda. Rice-vono così riconoscimenti e applausigli equipaggi che hanno affrontato ildéfilé su Ford T, Fiat 1100 StabilimentiFarina, Benjamin del 1922, Lancia Ap-pia Convertibile Vignale, le miglioricase del dopoguerra e quelle dal pas-sato più sportivo quali Aurelia B20 GT,Porsche 356 Speedster.

Chiusura con gli ultimi saluti e rin-graziamenti del comitato organizza-tore e l’immancabile invito esteso atutti i presenti al Classic défilé dellaPedemontana Veneta del 2015, chegià si preannuncia ricco di sorprese.

scimento agli equipaggi, mentre lo speaker spiega le caratteristiche delle vettureal pubblico, prudenzialmente al riparo sotto i colonnati della piazza, e il presi-dente dell’Aci, Valter Bizzotto, augura il classico “In bocca al lupo”.

Via, finalmente, direzione Sarcedo, zugliano, Fara e giù, lungo una stradinache si snoda capricciosa attraverso i vigneti e le contrade. Una salita conducea Lugo, non prima però di aver costeggiato Villa Godi Malinverni, dimora storicaopera di Andrea Palladio. Il paesaggio incanta.

A Lugo, in piazza 25 Aprile viene consegnato un ulteriore dono agli equipaggi.dopo il controllo a timbro, ripartenza in direzione Caltrano e Chiuppano, co-steggiando l’ Astico, in un piacevole saliscendi di strade divertenti e mai ripe-titive; la carovana imbocca la strada che porta a Carré e zané.

Il rintocco delle campane sugella il passaggio delle vetture tra i paesi, accom-pagnato da una sinfonia di scalate e doppiette di quarta, terza, seconda... Me-lodia pura per i fanatici del... rombo.

Ultimo tratto verso Marano, terra celebre per la produzione del “mais Ma-ranelo”. Ad accogliere il gruppo, in piazza Silva, ci sono i bambini delle scuole

Meteo dispettoso per il 2° Classicdéfilé della Pedemontana veneta, an-dato in scena con successo a fine set-tembre, tra Breganze e Thiene, con lacollaborazione dell’Automobile clubVicenza. Nel paese dove è stata datala partenza, una pioggia insistente eviolenta ha accolto i partecipanti pocoprima del via ufficiale.

Le “vecchie signore”, alcune dellequali molto avanti con gli anni, non si

sono fatte impressionare dalla docciafuori programma. Gli organizzatori,però, posticipano l’inizio della caval-cata, sperando in un ravvedimento diGiove Pluvio.

Alle 15.40, miracolosamente, lapioggia cessa, il cielo si apre e le autopossono incolonnarsi verso la zona dipartenza.

Rappresentanti dell’Amministrazio-ne comunale consegnano un ricono-

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UN SUCCESSO LA MANIFESTAzIONE PER AUTO d’EPOCA ANdATA IN SCENA TRA BREGANzE E THIENE

UNA ISO GRIFO A3 L’AUTOPIù BELLA SCELTA dALLA GIURIA. POI UNAMASERATI 3500 GT E UNAJAGUAR E-TyPE CABRIOLET. MOLTO APPREzzATE ANCHE UNA FORd T, UNA BENJAMIN dEL 1922 E UNA LANCIAAPPIA CONVERTIBILEVIGNALE

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déFIlé SOTTO lA PIOggIA

di Andrea Ceccon

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E PAPà ROBERTO (PORSCHE 911 SC) HA FATTO SUO IL TITOLO dEL TERzO RAGGRUPPAMENTO GAREGGIANdO ASSIEME A ERIkA zOANNI

decisivo l’ultimo rally del calendario: alPiancavallo Nicholas Montini, dopo averbattuto Lucky con un vantaggio di oltre unminuto, ha avuto la matematica certezza diaver conquistato il titolo di campione ita-liano assoluto rally storici. Una vittoria inat-tesa e sulla quale, all’inizio della stagione,non avrebbe puntato un euro. Invece, garadopo gara, il pilota bresciano che corre conlicenza vicentina (è socio dell’Aci berico) ècresciuto esponenzialmente sino a insediarsiai vertici della classifica. Fondamentali i suc-cessi al due Vally Historic di Verona e, ap-punto, al Piancavallo. Lucky, con il tricolorea portata di mano, ha pagato a carissimoprezzo una innocua uscita nella gara vero-nese (due ruote fuori carreggiata, Ferrariammutolita) e problemi al cambio in Friuli,quando era in testa, che lo hanno relegato

al secondo posto dopo una stratosferica rin-corsa.

Così è finita che il pilota più giovane fratutti quelli che quest’anno si sono impostiin un campionato italiano, s’è laureato a pie-ni voti nelle auto storiche mentre Paolo An-dreucci, tra i rallysti più anziani in attività,ha vinto l’ennesimo titolo nelle auto mo-derne!

Successo inaspettato per Nicholas Mon-tini, e per questo ancora più bello ed esal-tante.

“Sinceramente, se a marzo mi avesserodetto che avrei vinto mi sarei messo a ride-re.- commenta il pilota - Nella categoria del-le auto storiche c’è una concorrenza cosìforte e agguerrita che è impossibile fare pre-visioni. Invece, con il passare delle gare, misono reso conto che avrei potuto anche a

farcela. La vittoria di Verona mi ha proietta-to ai vertici e il bis di Piancavallo mi ha spa-lancato le porte dell’italiano. Ma se Luckynon avesse patito gli incovenienti che lohanno rallentato, non avrei stappato lo spu-mante...”

Il primo a felicitarsi con Montini per la vit-toria è stato proprio il vicentino. Mentre alPiancavallo attendeva davanti al tavolo deicronometristi per l’ultimo controllo orario,Lucky s’è avvicinato al pilota della Porschee gli ha fatto le congratulazioni.

“Bravo – gli ha detto, stringendogli spor-tivamente la mano - questo titolo te lo seiproprio meritato”.

Incassati i complimenti dell’avversario piùduro e coriaceo, Nicholas Montini ha dato

sfogo all’immensa gioia imponendo unadoccia di bollicine a tutti quelli che gli sta-vano a tiro.

Il successo in casa Montini è stato doppioin quanto anche papà Romano, con Erikazuanni sul sedile di destra, ha vinto il trico-lore riservato al Terzo Raggruppamento.Montini senior ha corso con una Porsche911 Sc, disputando una stagione tutta al-l’attacco. Immensa è stata la gioia quandoè salito sul gradino più basso del due ValliHistoric, accanto al figlio Nicholas.

“L’allievo ha superato il maestro – ha di-chiarato raggiante – Nicholas è stato bravis-

simo a non mollare mai e a crederci sino allafine.”

Per Romano – passione da vendere – an-che la soddisfazione di aver conquistato l’ar-gento nel campionato triveneto rally storici.Rinfrancati dai successi, i due Montini stan-no già pensando alla prossima stagione. Ni-cholas punterà al bis, pur con laconsapevolezza che il lotto degli avversarisarà sempre più agguerrito e determinato,mentre Roberto non ha alcuna intenzionedi abdicare.

Sempre al volante di vetture Porsche, na-turalmente, affidabili robuste e... vincenti.

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Il PORTAcOlORI dEl TEAM BASSAnOAl VOlAnTE dI unA PORSchE 911 RShA VInTO Il cAMPIOnATO ITAlIAnOIn cOPPIA cOn ROMAnO BElFIORE

nIchOlAS MOnTInI Lucky si congratula con nicholas montini alla finedel Piancavallo Storico

montini-Belfiore sul podio del rally di Piancavallo

roberto montini-Erika zoanni su Porsche 911 Sc

NEL CORSO dELLA SUA LUNGHISSIMA CARRIERA IL PILOTA VICENTINO HA VINTO TUTTOCampione europeo. Alla fine Lucky ce l’ha

fatta. Il vicentino ha conquistato la coronacontinentale e messo in bacheca un altro,prezioso, titolo che va ad arricchire il suolunghissimo palmares. Ormai gli manca soloil campionato mondiale, tutto il resto l’havinto nel corso di una quarantennale carrierarallystica che lo ha sempre visto ai vertici.

dai triveneti ai tricolori, dalla Mitropa Cupall’europeo, Lucky ha sempre lasciato il se-gno. E avrebbe potuto fare molto di più sele gare non avessero per lui rappresentatouna parentesi fra un impegno di lavoro e l’al-tro e non un traguardo professionistico. Adire il vero, nel professionismo s’è anche af-

facciato quando Opel Italia lo ha fatto ga-reggiare con una vettura ufficiale ma GigiBattistolli non ha mai voluto anteporre leaziende di famiglia, che ha portato ai mas-simi vertici, alle gare.

dal lunedì al venerdì in ufficio, il week enda spasso per le prove speciali. Un po’ comefecero nei primi anni Cinquanta i fratelli Mar-zotto, altri straordinari campioni che nonhanno mai considerato lo sport del volantecome un mestiere pur avendo tutti i numeriper gareggiare alla pari con Fangio, Taruffi,Moss, Castellotti e company. Forse è l’ariavicentina a tenere coi piedi ben saldi per ter-ra i figli migliori. O, più probabilmente, il sen-

so del dovere e di responsabilità dei capitanid’industria con il virus dei motori nel san-gue.

Comunque anche da amatori, tanto Luckyquanto i Marzotto hanno conquistato suc-cessi straordinari a conferma che quando c’èclasse, nessuna meta è preclusa.

Nel corso del 2014 Lucky – pseudonimomutuato da un personaggio dei fumetti – hadisputato oltre dieci rally, gareggiando conuna Ferrari 308 Gtb nelle prove valide per ilcampionato italiano, con l’amico Gigi Cazzaroalle note, e con una Lancia 037 in livrea nera,cattivissima!, nelle gare dell’europeo assie-me a Fabrizia Pons, storica coequipier con

la quale s’impose nella Mitropa Cup del1979 con una Fiat 131 Abarth della scuderiaQuattro Rombi, sostenuta dai concessionaritriveneti della Casa torinese. Per puro diver-timento, infine, ha partecipato alla regolaritàdi Valpantena, senza mai prestare occhio alcronometro, assieme a Rudy dal Pozza suFerrari 308 Gtb coi colori dell’Olio Fiat.

da marzo a fine novembre ha corso ovun-que in Italia, sobbarcandosi anche alcunetrasferte in Grecia, Spagna e Irlanda. Un tourde force che l’ha premiato con il titolo dicampione europeo del Quarto raggruppa-mento per auto storiche.

Avrebbe potuto far suo anche il tricolorema una serie di sfortunate circostanze loha privato dell’alloro quando era ormaiconvinto di averlo in tasca. Al Verona prima

e al Piancavallo poi, proprio agli sgocciolidella stagione, ha dovuto cedere il passoal bresciano (ma vicentino di licenza e bas-sanese di scuderia) Nicholas Montini, peraver messo due ruote della 308 Gtb oltreil ciglio stradale e non essere più riuscito arientrare.

Qualcosa di simile gli è accaduto anche alTuscan Rewind che stava dominando. du-rante la prima frazione un’innocua uscita,senza possibilità nonostante l’aiuto del pub-blico, di rimettersi in carreggiata, lo ha co-stretto a ripartire nella seconda tappa conuna pesantissima penalizzazione e a darel’addio a sogni di gloria.

E l’anno prossimo potrebbe ritentarci. Inattesa del primo campionato del mondo perauto storiche...

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Paolo “Ciaccio” Baggio, rientratoquest’anno nel mondo rallystico dopouna lunghissima sosta, ha colto la pri-ma vittoria in una gara storica a Mon-talcino, nel Tuscan Rewind, al volantedi una rossa Lancia 037 in coppia conFlavio zanella. Uscito di scena Lucky,Paolo Baggio ha preso in mano le re-dini della corsa e non le ha più mollate,salendo così per primo sul podio.

Era dal 1987, quando “firmò” laquarta edizione del rally Città di Bas-sano, sempre con una Lancia 037, chenon otteneva una vittoria assoluta. An-che allora al suo fianco c’era Flavio za-nella. “È passata una vita da allora – ilcommento del driver bassanese – mal’emozione è sempre la stessa”!

PAOLO BAGGIOSUL POdIO PIù ALTO

dOPO 27 ANNI

cOn lA lAncIA 037 S’È lAuREATOcAMPIOnE EuROPEO dEl QuARTORAggRuPPAMEnTO RAlly STORIcI

nelle foto: qui sopra, Lucky-Pons su Lancia 037;nello sfondo, Lucky-Cazzaro su Ferrari 308 Gtb alrally delle Valli aretine

Paolo Baggio e Flavio zanella con la Lan-cia 037

A lucky MAncA SOlOun TITOlO MOndIAlE...

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cupare uno spazio importante. I piloti delTeam Bassano corrono in tutto il mondo.

dal 2005, puntuale ad agosto, almenouna bisarca con nove auto parte alla voltadella Finlandia. I piloti della scuderia sonodisposti a qualsiasi sacrificio pur di par-tecipare al Rally dei Mille Laghi, una garaleggendaria, capace di suscitare emozionie ricordi solo a pronunciarne il nome.

“Memorabile è stata la spedizione del2010 – a parlare è sempre Mauro Vale-rio- con 90 persone impegnate nella tra-

sferta e due bisarche con 16 vetture chehanno attraversato l’Europa. Una grandegita collettiva di un paio di settimane cheha richiesto uno sforzo organizzativo nonindifferente. Solo per l’alloggio abbiamooccupato due alberghi mentre per gli spo-stamenti abbiamo dovuto noleggiare duepullman. Facile intuire il clima di allegriae amicizia che s’era instaurato. Ogni annosi aggiungono persone nuove e non sem-pre è facile tenere tutto sotto controllo.Nel 2011 l’aereo di ritorno ha fatto scalo

a Monaco, dove avevamo la coincidenzaper Venezia. Nell’attesa dell’imbarco unsocio s’è ritirato nella sala riservata ai fu-matori per gustarsi una sigaretta. Assor-bito dal fumo non ha sentito la chiamatadel volo ed è rimasto a terra. Ce ne siamoaccorti solo a Venezia quando l’amico ciha chiamati al telefono chiedendoci dovefossimo finiti perchè non riusciva a ve-derci... “

Non solo Finlandia, comunque, nelletrasferte. “Quest’anno Pietro Turchi e

Giorgio Pesavento hanno partecipato alRac, in Inghilterra, altra mitica prova delmondiale, caratterizzata dal percorso se-greto. Solo al momento del via, infatti, agliequipaggi viene consegnata una carta conle indicazioni delle strade da seguire e delleprove da affrontare. Turchi e Pesaventohanno corso con una Fiat 125 S verde e ne-ra, identica a quella che guidava negli anniSessanta Renato Sonda, uno dei primi pilotiufficiali della Casa torinese. I due sono tor-nati entusiasti, decisi a ripetere l’esperien-za. Mi sa tanto che l’anno prossimotoccherà approntare una bisarca anche perl’Inghilterra...”

Vent’anni di attività rappresentano un tra-

guardo importante. “Più che un traguardo– conclude Mauro Valerio – si tratta di unnuovo punto di partenza. Il Team Bassanoè una delle realtà più belle del panoramamotoristico italiano e rappresenta una sortadi unità nazionale. I nostri soci provengonoda tutto lo Stivale: abbiamo tre piloti sici-liani, e poi sardi, toscani, romagnoli, lom-bardi, veneti, piemontesi, emiliani,rappresentanti di S. Marino e driver con unpassato ricco di vittorie. Con noi corre ancheBruno Bentivogli, rimasto affascinato dal cli-ma che si respira nel Team, dopo aver par-tecipato al Mille Laghi. Non pecco dipresunzione se affermo che siamo un esem-pio da seguire!”.

Per il terzo anno di fila il Team Bas-sano, presieduto da Mauro Valerio, s’èaggiudicato il campionato italiano perscuderie. Un risultato nel mirino giàall’inizio di stagione in quanto il teamè rappresentato da un centinaio di pi-loti, provenienti da tutta Italia, cheogni domenica scendono in gara. Nonc’è manifestazione per auto storicheche non presenti al via almeno unequipaggio dell’”ovale azzurro”.

“Il nostro Team – spiega Valerio – è

composto solo da piloti e navigatori.Gente che corre, insomma. Si tratta diuna scelta ben precisa alla quale ci siamosempre attenuti. Non sono previsti sociordinari o simpatizzanti ma solo prati-canti, proprietari di auto storiche, chepartecipano alle competizioni per diver-tirsi e tenere alti i colori del sodalizio”.

La sede è ospitata al museo dell’autoBonfanti-Vimar e gli incontri con gli ap-passionati si svolgono il mercoledì sera.Ad ogni riunione c’è una vittoria da fe-

MITIchE TRASFERTE Al RAlly

dEI MIllE lAghI In FInlAndIA

E Al RAc In InghIlTERRA

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UN CENTINAIO I SOCI PILOTI IN RAPPRESENTANzA dI TUTTE LE REGIONI ITALIANE

UNA “SEdE STACCATA” ALL’ISOLA d’ELBA dOVE RISIEdONO QUINdICIEQUIPAGGI

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TEAM BASSAnO dA TRE AnnI

steggiare, un piazzamento da celebrare,un risultato da esaltare. Così, immanca-bilmente, i tappi saltano e le bollicinescorrono copiose.

Nel 2015 il team Bassano festeggerà ivent’anni di attività.

“Sembra ieri quando siamo partiti –spiega Mauro Valerio – e invece abbia-mo raggiunto senza fatica la maggioreetà. All’inizio eravamo pochi amici, uni-ti dalla passione per la A 112 Abarth,una vettura che ha permesso a tanti pi-loti di mettersi in luce e di approdareal professionismo. Attilio Bettega, Van-ni Fusaro, Gianfranco Cunico, FabrizioTabaton, tanto per citare i primi che

vengono in mente, sono passati tuttiattraverso la scuola della A 112 Abarthprima di diventare grandi campioni.

Nel 1995 abbiamo deciso di allungarela vita alla vetturetta, soppiantata dallaUno, dalla Cinquecento e da altri trofeimonomarca. In poco tempo le fila si sonoingrossate e grazie alla nostra propagandae alle uscite nelle prime gare riservate alleauto storiche, siamo riusciti a salvare dallarottamazione decine di A 112 Abarth. Colpassare degli anni il Team s’è ingrossatoe anche il numero dei proprietari di A 112è cresciuto. da un paio di stagioni abbia-mo riportato in vita il Trofeo nato nel 1977e creato attorno ad esso tanta attenzione.

Nelle gare valide per il campionato si sonopresentati al nastro di partenza anchequaranta equipaggi, a conferma dell’in-teresse che ancora suscita questa mac-china”.

Una delle più grandi interpreti dellanuova stagione Autobianchi è senza alcundubbio Lisa Meggiarin. La vicentina, nel2013, ha conquistato la vittoria finale as-soluta, mettendo in riga decine di pilotifortissimi.

Sono bastate poche stagioni per allar-gare il Team ad altre vetture. Ora c’è ditutto: dalle Porsche alle Stratos, dalle 131Abarth alle Ford Escort alle kadett Gte,ma la piccoletta torinese continua a oc-

de rossi con la a 112 abarth al rally Città diScorzè

tolfo-Bordin vincitori del Città di Bassanostorico con la Porsche 111

Bonollo impegnato con la Fiat 131 nel mille Laghi in Finlandia

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Che non siano tipe da prendere alla leg-gera, Lisa e Giulia, lo confermano gli invitidi partecipazione a gare blasonate che han-no ricevuto.

Lisa Meggiarin è stata convocata da Fran-co Cunico al Motor Show di Bologna, in unanostalgica sfida a quattro con le A 112Abarth, mentre Giulia de Toni ha corso ilRally di Monza, anche lei con una Clio, astretto contatto con campioni del calibro diValentino Rossi, Robert kubica, Piero Longhi

e altri driver di primo piano, sostenendo conorgoglio il confronto.

Portacolori del Team Bassano la prima edella scuderia Palladio la seconda, entrambesperano di poter correre con regolarità ilprossimo anno. Lisa Meggiarin sogna di la-sciare i rally storici per quelli moderni, ma-gari ancora al volante della Renault Clio delpreparatore Pascoli. Giulia de Toni sta va-lutando con i responsabili della scuderia del“Gatto col casco” un programma ambizio-so.

Una trentina di anni fa proprio la Palladiotenne a battesimo una squadra rally al fem-minile sostenuta dalla Citroen Visa, iscriven-do gli “equipaggi” alle gare valide per ilcampionato italiano. Le soddisfazioni nonmancarono. E se a distanza di tempo si po-

tesse formare una nuova squadra “rosa”?Purtroppo abilità, talento e coraggio non

bastano per sfondare nel mondo delle com-petizioni automobilistiche. Senza sponsorè impossibile predisporre un piano sportivoed entrambe le ragazze sono alla ricerca disostenitori e aziende disposte a scommette-re su loro.

In cambio garantiscono il massimo impe-gno, tanta passione e piede sempre a mar-tello sull’acceleratore. Nel frattempo Lisa sigode il titolo triveneto conquistato nellaclasse fino a 1150 cc del gruppo due e Giuliariguarda con un pizzico di nostalgia le im-magini registrate al Rally di Monza, una garaper fuoriclasse le cui vetture più piccole emeno potenti ammesse al via erano le Re-nault Clio.

donne e motori, gioie e vittorie. Non saràrispettata la rima ma il concetto c’è tutto.due rallyste vicentine si stanno mettendoin luce in ambito nazionale in virtù delle lorodoti di guida.

Lisa Meggiarin, uno scricciolo con la forzadi un leone, è imbattibile con la A 112Abarth. Lo scorso anno ha vinto il trofeo ri-portato in luce dal Team Bassano mettendoin riga fior di piloti. Quest’anno solo una se-rie di sfortunate circostanze l’ha privata delbis ma nel finale di stagione, alla Ronde delPalladio, ha debuttato con una Renault Clio2.0 moderna conquistando un meritatissi-mo terzo posto nella classe A 7 e la vittoriadella speciale graduatoria femminile, oltread un 31° posto assoluto davanti a decinedi equipaggi partiti da Montecchio Maggio-re con vettture molto più potenti della sua.

Un piazzamento che la dice lunga sulla suaabilità al volante e della facilità con cui èpassata dagli 80 cavalli della utilitaria tori-nese con 40 anni ormai sulle...ruote, ai 250della reginetta francese.

Giulia de Toni, un passato sui kart checontinua a pilotare per tenersi in forma, havinto la sezione femminile di Rally Italia Ta-lent, il programma promozionale avviatoda Renzo Magnani per cercare nuovi cam-pioni, e ha debuttato nei rally al Città di Bas-sano di fine settembre in coppia con SofiaPeruzzi, pure lei tra le finalista del talent au-tomobilistico, con una Peugeot 106. Al pri-mo impegno le due amiche hanno vinto laCoppa delle dame, senza peraltro patire ti-mori reverenziali nei confronti dei colleghimaschietti, molti dei quali impietosamentestaccati nella classifica generale.

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MEGGIARIN EdE TONI LE dUE PROMESSE IN CAMPO FEMMINILEdELL’AUTOMOBILISMO VICENTINO

lISA E gIulIA Lisa meggiarin, a destra, con la navigatriceSilvia Gallotti

Giulia de toni al rally di monza foto di Lu-ca zanella; sotto Giulia de toni, a destra,con Sofia Peruzzi

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Giulia de toni e Sofia Peruzzi

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cAPOlAVORO dI dAl POnTE

le potenzialità della Peugeot 208 R5messagli a disposizione dal team deifratelli Munaretto di Schio.

Il velocista d’oltralpe, pilota ufficialedell’Alpine, ha disputato una gara ac-corta pur avendo avuto pochissimotempo per le ricognizioni. Giunto aMontecchio venerdì pomeriggio, hadovuto prendere confidenza con lavettura per adattarla al suo stile di gui-da, diverso da quello dei rallysti. In pi-sta non s’improvvisa. Invece lungo la

speciale di Selva di Trissino, ha dovutoinventarsi di tutto per tenere dritta lavettura.

Pioggia, nebbia e foglie secche han-no reso corsa durissima. Poi il terricciofinito sull’asfalto ha completato la mi-scela, rivelatasi indigesta per moltiequipaggi. Una trentina quelli costrettia salutare la compagnia anzitempo acausa soprattutto del fondo, scivolosocome il sapone, che non ha perdonatoconfidenze e accelerate rabbiose.

Tra i primi a capitolare il dominatoredella prova d’apertura, Adriano Lovi-setto, in grande spolvero, il quale hapagato carissimo una confidenza ditroppo con la sua Ford Fiesta wrc, fi-nendo con due ruote fuori dalla sedestradale. Perso il controllo della vettu-ra, è stato autore di una spettacolareescursione lungo un leggero declivioche lo ha costretto a dire addio ai sognidi vittoria, ampiamente alla sua por-tata. Un peccato, perchè dopo la splen-

dida esibizione al Città di Bassano di fine settembre, aveva tutti inumeri per puntare al primo posto.

dal Ponte, zecchin e Ragues hanno fatto corsa a sè, restando sem-pre nell’ambito di una trentina di secondi l’uno dall’altro.

Notte fonda per gli altri equipaggi, giunti sul traguardo di Mon-tecchio con distacchi ben più pesanti.

Al quarto posto si sono classificati Carraro e Silotto, su RenaultClio 2000 della PR Group, a 1’59”9 dal vincitore, che hanno coronatola prova vincendo il gruppo A e la classe. Cocco-Buccino, con unaClio S. 1600 della Play Sport, si sono assicurati la quinta piazza e lavittoria di classe finendo la gara a 2’08”3.

Ottima la sesta piazza di zangirolami-Rosina, su una Punto S. 1600ormai datata ma sempre performante e affidabile. Tra loro e Buccinoappena 4 secondi, gli stessi che hanno messo sulle spalle di Targon-Prizzon, settimi, con la Honda Civic Type R ma primi nella N3.

All’ottavo posto Montagna-Molon su Renault Clio, che hanno pre-

Capolavoro di dal Ponte nella gara del... Palladio.Andrea ha vinto la quinta edizione della Ronde di Mon-tecchio Maggiore. Al volante di una Peugeot 207 S2000, il thienese è riuscito ad aggiudicarsi la gara dicasa dopo un acceso duello con il veneziano zecchin(Peugeot S 2000), conclusosi solo dopo l’ultimo pas-saggio sulla speciale di Selva di Trissino. Neanche tresecondi lo scarto tra i due, a conferma di una lotta con-tro le lancette del cronometro entusiasmante ed in-certissima.

Se la classifica fosse stata determinata dalla sommadei quattro tempi fatti registrare sulla speciale, l’allorosarebbe stato appannaggio del pilota veneziano. Inve-ce, con lo scarto del peggior risultato e classifica consomma dei tre migliori tempi, la medaglia d’oro è finitaal collo di dal Ponte, ottimamente coadiuvato alle noteda Manuela Bizzarini.

“Peccato – ha risposto zecchin al traguardo a Nico-letta de dominici e Leo Cagalli, bravi a condurre la ce-rimonia d’arrivo e di premiazione sotto gli occhi vigilidel patron Mauro Peruzzi, a capo dell’organizzazionedella ronde assieme ai fidati amici della Scuderia Pal-ladio – perchè sarei salito volentieri sul gradino piùalto. Nel primo passaggio, infatti, quello vinto daAdriano Lovisetto, ho messo tra me e dal Ponte ben13”, ma non è bastato. Mi consolo pensando che alPalladio ho passato tutto il podio: primo due anni fa,terzo lo scorso anno e secondo ora”.

“devo fare i complimenti a zecchin e ai due francesi– il commento di dal Ponte – perchè sono stati avver-sari leali e fortissimi. Solo dopo aver concluso l’ultimaprova ho avuto la certezza di aver vinto la Ronde”.

Felice il francese Pierre Ragues, calato in Italia conil papà Marcel nelle vesti di navigatore, per saggiare

LOTTA SUL FILO dEI SECONdI E ALLA FINE LA SPUNTA SUL VENEzIANO zECCHIN (FORd FIESTA wRC)

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FuORI BASSO E zAnOndEllAdIO FA SuO

Il PAllAdIO STORIcO

In coda al rally moderno hanno preso il via anchele vetture storiche, con Gianpaolo Basso, navigatoda Paolo Scattone, nelle vesti di favorito. Invece il pi-lota marosticense è stato costretto al ritiro nel corsodel secondo passaggio sulla speciale di Selva di Tris-sino a causa di una doppia foratura provocata da unacaditoia di ferro per lo smaltimento dell’acqua pio-vana posta di traverso alla strada che ha piegato idue cerchi anteriori della sua Porsche 911 Rsr.

“Un peccato perché ero in recupero e avevo tuttele carte in regola per puntare in alto - ha commentatoil rallysta – Nella speciale d’apertura avevo sbagliatola scelta delle gomme, perdendo secondi preziosi”.

Fuori anche zanon-Crivellaro (Porsche 911 Rsr), ilmiglior tempo è stato dell’equipaggio trentino del-ladio-Bazzanella (Porsche 914/6) in 31’ 32” 4 che s’èassicurato così il successo anche nel secondo rag-gruppamento.

Nel primo, invece, la vittoria è andata a Mario ediego Pieropan su Bmw 2002.

Il terzo raggruppamento è stato appannaggio diManuel Mettifogo e Milena Fracasso su A 112 Abarth70 Hp.

La Ronde del Palladio è stata l’ultima gara che Gian-paolo Basso ha corso assieme a Paolo Scattone. Ne-anche ventiquattro ore dopo il ritiro, infatti, ilnavigatore è stato ricoverato d’urgenza all’ospedaledi Santorso. Le sue condizioni si sono velocementeaggravate e lunedì 17 novembre è morto lasciandonel dolore la moglie Roberta, il figlio Tommaso e gliamici che condividevano la stessa passione.

il podio della ronde del Palladio

La Ford Focus di Lovisetto

i nicoletti, padre e figlio, al traguardo

zecchin in prova speciale

IL PILOTAdI THIENE S’È AGGIUdICATO LA QUINTA EdIzIONE dELLARONdE ANdATAIN SCENA A MONTECCHIO MAGGIORE

IL TRENTINO IN GARA CON UNA PORSCHE 914

NEL PRIMO RAGGRUPPAMENTO SUCCESSO dI MARIO E dIEGO PIEROPAN.

METTIFOGO-FRACASSO I MIGLIORI NEL TERzO CON UNA A 112 ABARTH

delladio vincitore del Palladio Storico con la Porsche 914

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La vicentina Lisa Meggiarin, in coppiacon Silvia Gallotti, ha meritatamente con-quistato la Coppa delle dame e il 31° po-sto assoluto. Abituata ai pochi cavallidella sua A 112 Abarth, non ha avuto dif-ficoltà a domare la più fornita cavalleriadella Renault Clio 2000, superando be-nissimo l’esame potenza. Con l’aiuto diqualche sponsor l’anno prossimo potreb-be tentare l’avventura nei rally moderni.

Ritirate, invece, Giulia de Toni e SofiaPeruzzi a causa di un’innocua uscita distrada con la Peugeot 106 di gr. A, do-po un promettente 74° posto nella pro-va iniziale con la “piccoletta” francesedel team Chemin.

ceduto i portacolori della Hawk Racing Club Pozza-Istel su Clio 1600.Chiudono la top ten de Barba-Piceno, della scuderia Vimotorsport, a bordo di

una Peugeot 106 ormai avanti con gli anni, soddisfatti di aver conquistato il pri-mato nella classe N2.

da segnalare anche l’ottima prestazione dei Nicoletti: Alessandro, il figlio, alvolante; Toni, il papà, alle note, primi di gruppo R e di classe e dodicesimi assoluticon una Peugeot 208 R.

“La 208 R 2 è un’auto che mi piace molto.- ha dichiarato Alessandro - La conoscoancora poco ma fa intravvedere potenzialità enormi. La Ronde Palladio mi èmolto cara perchè ho imparato a guidare su queste strade e ogni volta che lepercorro mi regalano emozioni forti.

desidero ringraziare la Jully, team Junior e la Scuderia Palladio e gli sponsorper il supporto che mi hanno offerto”.

PAGINA ǀ 28 LISA MEGGIARIN “dOMA” I CAVALLI dELLA RENAULT CLIO 2000 E VINCE LA COPPA dELLE dAME

Lisa meggiarin e Silvia Gallotti

Verifiche tecniche alla ronde del Palladio

TERzO POSTO Al SORPREndEnTE FRAncESE PIERRE RAguES In gARA PER AllEnARSI cOn lA PEugEOT

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MEMORIAl dAl gRAndE

dalla A112 Abarth dei padovani dario Conver-so e Federica Ameglio a ventuno penalità daivincitori. A Chiampo si è rivisto in gara ancheil vincitore della scorsa edizione, il veroneseGiuliano Brentegani, che è ritornato sulla suaBmw 318i dopo un anno di sosta, piazzandosiin sesta posizione assoluta in coppia con EzioFranchini. Applaudito il rientro di daniele Car-cereri che si è ripreso da un infortunio che loha tenuto per qualche mese lontano dalle ga-re.

La felice giornata per il Progetto Mite si ècompletata nel momento della pubblicazionedella classifica delle vetture moderne: graziealla vittoria di Sandro Martini ed Elisa Moscato

su Fiat Uno 70S, l’associazione bresciana ha potuto festeggiare unastorica doppietta conquistando la vittoria assoluta in entrambe legare. Sul secondo gradino del podio sono saliti Adriano Pilastro edEnrico Mussinelli su A112 Abarth. Con la piazza d’onore i due vi-centini hanno contribuito alla vittoria della classifica scuderie peril Progetto Mite. Il podio è stato completato da Pietro Iula e williamCocconcelli, i quali, scesi dalla Porsche 911 SC con la quale si sonoaggiudicati il Trofeo Tre Regioni, hanno rispolverato la loro Fiat Cin-quecento Trofeo, uno degli esemplari che corse il Rally Montecarlodel 1994.

La manifestazione si è conclusa nel solito clima di amicizia e festacon la cerimonia delle premiazioni, al termine della quale Renzode Tomasi del Rally Club Isola Vicentina ha dato l’appuntamentoalla dodicesima edizione del Memorial dal Grande iscritto a calen-dario nella terza domenica di novembre 2015.

Memorial in compagnia di Renzo de Tomasi, presidente del RallyClub Isola Vicentina, regista della manifestazione perfettamentecalato nella parte.

Otto prove di precisione, quattro da ripetersi due volte, distri-buite lungo circa duecento chilometri e tutte svoltesi regolarmentesenza ritardi sulla tabella di marcia nella Valle del Chiampo, hannomesso a dura prova concorrenti e vetture.

Tra le auto storiche, la gara è stata vinta dalla Volvo 142 Amazondi Leonardo Fabbri e Sonia Cipriani che hanno corso sotto i coloridel Progetto Mite, regalando così una grande soddisfazione a Bar-bara e Gilberto Pozza, rispettivamente presidente e vice dell’as-sociazione che permette ai navigatori ipovedenti o non vedenti dipartecipare con successo alle gare di regolarità. Con un distaccodi otto penalità, si sono piazzati al secondo posto Stefano Stagnied Andrea Parolo su Ford Capri Gt. Il podio è stato completato

Oltre 120 equipaggi hanno parteci-pato all’undicesima edizione del Me-morial Mariano dal Grande, andato inscena a fine novembre, conquistandoun meritato successo.

Una bella giornata di sole ha fattoda cornice alla gara, divenuta la “clas-sica” di fine stagione. Il successo dellaprova, organizzata dal Rally Club IsolaVicentina, va ricercato sia nella sem-plicità dell’evento (essendo una rego-

larità turistica richiede ben poche for-malità per i partecipanti) quanto e so-prattutto nella scelta del percorso chesi rivela sempre divertente per gliequipaggi e spettacolare per il pubbli-co. Efficace s’è rivelata la collaborazio-ne delle amministrazioni locali equest’anno i sindaci di Crespadoro,San Pietro Mussolino, Isola Vicentina,oltre a quello di Chiampo, hanno pre-senziato e seguito le fasi salienti del

PAGINA ǀ 30 ANCORA UN SUCCESSO PER LA MANIFESTAzIONE ORGANIzzATA dAL RALLy CLUB ISOLA VICENTINA

duPlIcE SuccESSOdEglI EQuIPAggI dEll’ASSOcIAzIOnEMITE chE SI AggIudIcAnO lA clASSIFIcA dEllE STORIchE cOn FABBRI- cIPRIAnIE QuEllA dEllA MOdERnE cOn MARTInI-MOScATO

PAGINA ǀ 31

SOlO lA SFORTunAPRIVA nOdARI

dEllA VITTORIALa Coppa Arena e il driver Rally Show sono stati

gli ultimi impegni targati 2014 per la Squadra Cor-se Isola Vicentina. Alla duplice manifestazione ve-ronese che ha visto assieme un rally storico eduno moderno, hanno partecipato quattro equi-paggi “isolani”.

Purtroppo la gara è terminata nelle prime battu-te per i due “moderni”: dopo un ottimo scratchdi classe nella prima speciale, infatti, Marco Pa-dovan e Rudy Tessaro, su Renault Clio williams,sono incappati in una inopportuna uscita di stradache li ha costretti alla resa anzitempo. Nella provasuccessiva si è fermata anche la Peugeot 106 diManuel dal Lago e Mattia Mino.

Ben diversa la situazione per le due “storiche”,entrambe Opel seguite dalla Carenini Tuning: conla kadett Gt/e Gruppo 2 Renato Pellizzari e MircoSantacaterina hanno conquistato la quarta posi-zione assoluta e il secondo di classe d3 grazie aduna prestazione regolare. Bravissimi ma sfortunatiPaolo Nodari e Mattia Franchin, per la prima voltainsieme con l’Opel Ascona SR Gruppo 2: dopo leprime tre prove speciali erano in testa alla classed3 e in quinta posizione assoluta, risultando i piùveloci tra le “due litri”.

Nel corso della quarta prova, purtroppo, si è al-lentato un connettore dell’impianto elettrico cheha provocato lo spegnimento della vettura. Perfarla ripartire se ne sono andati ben cinque mi-nuti. Una seconda parte di gara tutta all’attacco,con tre secondi tempi assoluti ed uno scratch nelleultime quattro speciali, ha permesso all’equipag-gio di risalire in classifica ma non è bastato a can-cellare l’amarezza per un clamoroso successosfumato. I numerosi colpi di scena succedutisi ingara e il crescendo di prestazioni, avrebbe infattivisto il duo Nodari-Franchin vincitore assolutosenza qui cinque minuti lasciati lungo la quartaspeciale. Le ottime performance di Paolo Nodarinel corso di tutto il 2014 lo pongono di diritto trai più veloci piloti in attività, sia che corra con lestoriche sia che scenda nell’agone con le moder-ne.

Al Memorial Mariano dal Grande, infine, hannopartecipato una trentina di equipaggi della Squa-dra Corse, che si sono concentrati più sullo spetta-colo che sui cronometri,. Buone le prestazioni disquadra tra le moderne col secondo posto nellaclassifica scuderie; terzo posto, invece, tra le sto-riche.

LA SQUAdRA CORSEISOLA VICENTINA

HA CHIUSO IL 2014 A VERONA

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ORgOglIO E PASSIOnE

yosemite. Alla Silicon Valley d’obbligouna visita guidata alla fabbrica di auto-mobili di lusso Tesla; a San diego, il prin-cipale porto militare Usa della costaoccidentale, i motociclisti sono statiospiti della Marina a bordo della por-taerei Midway. Imperdibile la visita delmuseo della”Route 66” la strada che col-lega Chicago alla California, percorsa ne-gli anni ‘30 durante il “dust Bowl” daicoloni in cerca di fortuna all’Ovest.

I centauri hanno superato dislivelli no-tevoli, passando dagli oltre 3000 m. al

valico della Sierra Nevada ai -86 nellaValle della Morte. Ma la soddisfazionepiù piacevole è stato l’interesse suscitatonei Guzzisti californiani.

Molti motociclisti con Falconi o con al-tre Moto Guzzi d’epoca hanno accom-pagnato per più tappe la compagineitaliana. Non sono mancate le visite adalcune cantine dove sono stati servitiottimi vini; in una di queste, con piace-vole sorpresa, è stata consegnata unapergamena di benvenuto ai “FalconeGuzzi Riders” da parte di un politico che

aspira alla poltrona di Governatore dellaCalifornia, sottoscritta dai sindaci dellecittà attraversate.

E i Falconi? Eccezionali.“Quando i motori sono ben caldi- e

sulle piste dei deserti il caldo si sprecava- filano via veloci con un filo di gas, nonsi fermano mai.- commenta uno dei par-tecipanti - Basta fare benzina e si va finoallo sfinimento del pilota. Noi abbiamopercorso oltre 4600 chilometri senza in-convenienti di rilievo con moto che han-no una media di 60 anni!”.

“Falcone” nelle due versioni Turismo e Sport. Ora il gruppo faparte del Circolo veneto automoto d’epoca “Giannino Mar-zotto” di Bassano (Cvae).

da allora il “Moto Guzzi classic” organizza ogni anno un tourdella durata minima di dieci giorni. Condividere la fatica di lun-ghe cavalcate, sotto il sole a martello o sferzati dalla pioggia,aiuta a risaldare amicizie, tanto che uno dei componenti hapartecipato a quasi tutti i tour, partendo sempre dalla Califor-nia, dove vive, per unirsi agli altri “guzzisti” che gli fanno trovaresempre un Falcone in perfetta efficienza.

Quest’anno il gruppo ha compiuto vent’anni. E per festeg-giare l’importante traguardo l’amico californiano ha organizzatoun tour di tre settimane negli Stati Uniti.

Le moto sono state spedite via nave, dopo aver affrontatoe risolto non pochi problemi burocratici in quanto, rispetto alprimo tour Usa del 1999, sono aumentate le difficoltà di im-

portazione temporanea dei mezzi e dei relativi pezzi di ricam-bio.

Undici motociclisti, quattro dei quali accompagnati dalle ri-spettive mogli, sono poi partiti da Venezia - via Parigi – alla vol-ta di San Francisco dove hanno trovato ad attenderli l’amicoamericano, seguito dalla moglie in sella pure lei ad una Guzzid’epoca.

A seguire i centauri anche due medici, un’infermiera e unmeccanico e l’immancabile furgone con i bagagli ed i pezzi diricambio. Organizzazione perfetta.

Tutto il percorso si è svolto in California, le tappe sono state19 con soggiorni di due giorni nella Valle della Morte ed a Sandiego. Sono state percorse molte strade secondarie, ma co-munque dal fondo perfetto e di interesse motociclistico. Ov-viamente non è stato esclusivamente un percorso “on the road”ma sono stati visitati sette Parchi Nazionali incluso quello di

Quando il virus della moto attacca il cuore, non si guarisce più. La “malattia” di-venta subdola, s’insinua nell’anima e fa scattare uno strano meccanismo che, unpo’ alla volta, fa perdere la testa per le moto d’epoca. Si badi bene: non moto datirare a lucido da esibire nei raduni paesani e, se per caso minaccia di qualche gocciadi pioggia, lasciarle nei garage, ma mezzi in grado di fare strada, e molta, affidabilie collaudati.

È questo l’orgoglio che porta a scegliere, curare e amare le moto avanti con glianni.

La passione, poi, si moltiplica quando si contagiano altri amici, coi quali fare gruppoe macinare in “solitaria compagnia” chilometri in scenari che cambiano dopo ognicurva.

Nell’ormai lontano 1994 un gruppo di amici, trovatosi per caso in una famosacasa vinicola del Chianti, ha dato vita al “Moto Guzzi Classic”: mezzo scelto il mitico

PAGINA ǀ 32 UN LUNGO TOUR PER UN GRUPPO dI SOCI MOTOCICLISTI dEL CVAE NEGLI STATI UNITIIN SELLA AL MITICO FALCONE

OlTRE 4600 chIlOMETRI PASSAndO dAllA VAllE dEllA MORTE AllA SIERRA nEVAdA In 19 TAPPE

PAGINA ǀ 33

PERFETTA L’ORGANIzzAzIONE CURATA dA UN APPASSIONATISSIMO SOCIOAMERICANO

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Il dElTA cluB BASSAnO

Uno (sarà il protagonista di una pun-tata del nuovo programma One Lovecondotto da Anna Tatangelo che an-drà in onda a marzo) ha stuzzicatoAghini invitandolo a spiegare cosasuccesse il giorno in cui cedette perla prima volta il volante della deltaufficiale al livornese, appena entratoa far parte dello squadrone Lancia.

“Io avevo sostenuto due giorni ditest lunghi e massacranti - ha ricor-dato Biasion - Aghini avrebbe dovuto

proseguire il mio lavoro di messa apunto, invece...”. “Invece quandotoccò il mio turno – ha spiegatoAghini – successe quello che mai misarei aspettato. Sistematomi nell’abi-tacolo e pronto a scattare, diedi l’okai meccanici di bloccare il traffico.Purtroppo l’annuncio della mia par-tenza dato via radio non venne com-preso correttamente dal meccanicoappostato alla fine della strada. In-vece di “ora parte”, riferito al sotto-

scritto, il meccanico capì “ora parti”.Nel timore di far tardi salì veloce-mente sul furgone, ingranò la primae scattò. All’uscita di un curvone melo trovai davanti. Impossibile evitar-lo. L’impatto fu violentissimo e ilmeccanico finì all’ospedale. delta efurgone gravemente danneggiati.Niente male come inizio in squadraLancia...”.

Sottoposto a una lunga fila di do-mande, Miki Biasion ha spiegato che

sta collaborando attivamente con il gruppo Fiat per prepararel’assalto alla dakar nel 2016 con una vettura competitiva.

“Ci vuole tempo per svilupparla correttamente e non bisognabruciare le tappe per la fretta di essere al nastro di partenza atutti i costi”.

Riccardo Errari, romagnolo verace, ha raccontato vita e mira-coli delle sue speciali elaborazioni della Lancia delta, sfociatenella creazione di una ventina di esemplari unici, uno dei qualifinito nel garage di Loris Capirossi. Presenti alla festa anche Ezioe Renza Facchinello. I due fratelli hanno gareggiato più volte alvolante di delta e Renza, negli anni Novanta, ha vinto per bentre volte la speciale classifica riservata alla dame nella MitropaCup. Miki, Aghini, Bruschetta ed Errani hanno avuto il loro beldaffare per posare accanto ai tifosi e rilasciare autografi.

Una maratona con la penna a tratti più faticosa e impegnativadi una prova speciale!

Miki Biasion con un’insolita barba.Andrea Aghini disponibile come sem-pre. Riccardo Errani simpatico e gua-scone, Alex Bruschetta misurato edivertito.

Anche quest’anno il delta Club Bas-sano, sodalizio che raccoglie collezio-nisti e cultori della berlinettatorinese trionfatrice in decine di rallye più volte sul tetto del mondo, hainvitato alla festa di fine stagione ipiloti più rappresentativi della Lanciadelta.

Miki Biasion, al volante di questavettura, ha vinto due titoli mondiali.Aghini è andato vicinissimo all’iride.Errani le ha allungato la vita inven-

tandosi una ventina di esemplari unici,dalla limousine alla cabriolet. Alex Bru-schetta, con la delta, ha mosso i primipassi nel mondo delle competizioni.

I quattro “moschettieri” hanno rispostocon entusiasmo alla chiamata del presi-dente Piero Pernechele e al ristorante Al-la Corte di Bassano sono stati a lungofesteggiati dai soci.

Una giornata all’insegna dei motori, coninvitati giunti da tutta Italia e perfino dal-la Germania. Tra una portata e l’altra Mi-ki, Andrea, Alex e Riccardo hanno svelatocuriosi aneddoti della loro lunga attivitàrallystica, suscitando applausi e risate.

Miki, rientrato a Bassano da una seriedi riprese televisive per conto di Italia

MIkI BIASION, ANdREA AGHINI, RICCARdO ERRANI EALEx BRUSCHETTA I QUATTRO OSPITI dELLA MANIFESTAzIONE

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BIASIOn In TIVuFA dA PARTnER

Ad AnnA TATAngElORiprese a S. Marino per Miki Biasion, protago-

nista di una puntata della trasmissione “One love”presentata da Anna Tatangelo che sarà trasmessada Italia Uno a marzo del prossimo anno.

Il bassanese ha recitato nel ruolo che più gli siaddice, vale a dire quello di pilota.

“One love – spiega Biasion – è la riedizione,sotto una veste nuova, di Stranamore, la trasmis-sione un tempo condotta da Alberto Castagna.L’obiettivo è ricucire il rapporto fra due personeche si sono lasciate. Nel caso in cui sono statocoinvolto, una ragazza tenta di riavvicinare l’exfidanzato facendogli una sorpresa. Sapendoquanto l’ex amasse i rally, lo invita, tramite unemissario della trasmissione, a recarsi all’iniziodi una prova speciale. Il ragazzo accetta la pro-posta e così, senza saperlo, si ritrova a farmi danavigatore. La sorpresa è stata enorme e il miopasseggero s’è molto divertito...”.

Alla fine della corsa si è rimesso insieme allaex fidanzata ?

“Questo non lo so. Io l’ho scorrazzato lungo laprova speciale e lui ha gradito. Quanto alla riap-pacificazione, che dire: se son rose fioriranno...”.

UNA GRANdE FESTA PER LA CHIUSURAdELLA STAGIONEdEL SOdALIzIO PRESIEdUTO dA PIERO PERNECHELE

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ha individuato un percorso tra Altopiano diAsiago e Trentino, in grado di solleticare ilpalato dei piloti più esigenti, con una lungaserie di tratti cronometrati che metterannoa dura prova le capacità e la resistenza deiconcorrenti. Rispetto alla Coppa dalla Fa-vera, tutta in notturna, la nuova gara si di-panerà in larga parte di giorno.

La partenza sarà data alle 13.30 di sabato14 febbraio dall’affascinante piazza degliScacchi di Marostica.

dopo un quarto d’ora a Pradipaldo e alle13.55 a Rubbio subito le prime prove. Alle14.40, sulla pista dell’aeroporto di Asiago –chiuso nella stagione invernale – i concor-renti dovranno affrontare quattro giri a me-die diverse con tempi rilevati tramite

transponder. Una ghiotta occasione, per gliappassionati, che potranno assistere alleevoluzioni dei loro beniamini in tutta sicu-rezza.

La settima prova si disputerà a MonteCorno e le successive ancora a Pradipaldoe Rubbio.

di nuovo all’aeroporto di Asiago per altriquattro passaggi a partire dalle 17, quandocominceranno a calare le prime ombre dellasera. dopo un passaggio, con relativo con-trollo orario nel centro di Asiago, gli equi-paggi prenderanno la strada il Trentinopassando per Camporovere, Ghertele e Vez

zena. A Levico e subito dopo a Competaltri due rilevamenti al centesimo di secon-do. Prima della conclusione della frazione

d’apertura a Baselga di Pinè (bandierina alle19.15) una deviazione verso la Valle dei Mo-cheni.

La seconda tappa scatterà alle 20.30. do-po una corroborante sosta, e porterà i con-correnti ad Assizzi e a Vetriolo. SuperatoStrigno alle 22.35, ecco le prove di Pradel-lano, Val Malene, Celado e Col Perer. E an-cora il responso dei cronometri saràdeterminante a Colombera e Valnevera, pri-ma della ripetizione di Pradellano, Val Ma-lene, Celado e Col Perer. Ultime difficoltàda superare, che in caso di neve come gliorganizzatori e i piloti s’aspettano, sarannomoltiplicate, nuovamente a Colombera eValnevera. Controllo orario finale alle 3.30a Piovega, nel piazzale della Birreria Corna-

le, dove l’appassionato Romano rifocillerà gli equipaggi e lepersone del seguito con un caldo buffet.

Premiazioni finali e saluti alle 10.30 di domenica 15 febbraioa Marostica.

Gli ingredienti per una grande gara ci sono tutti. Su alcuneprove c’è già anche una spruzzata di neve, elemento indi-spensabile per fare della Coppa Attilio Bettega un piccolo“Montecarlo” italiano.

Molti specialisti della regolarità hanno già anticipato adIvo Strappazzon la loro presenza. Fra questi anche GiordanoMozzi, vincitore quest’anno della Mille Miglia e della Coppad’oro delle dolomiti, che con la neve e il ghiaccio del Trentinoha un conto aperto, e il bassanese Enzo Scapin, a proprio agiosu terreni infidi e insidiosi, con la Lancia Beta Montecarlo.

Non mancheranno poi piloti che ne approfitteranno perdivertirsi con controsterzi e derapate spettacolari, senza in-teressarsi alla classifica.

partenza ed arrivo a Marostica, la prima edizione della CoppaAttilio Bettega, gara di regolarità che prende il posto nel ca-lendario nazionale della Coppa Mario dalla Favera, fino alloscorso anno organizzata da Strappazzon. Il nome del pilotapadovano continuerà comunque a essere ricordato con laspeciale classifica riservata alle Porsche 356.

“Per noi appassionati – commentano Ivo Strappazzon eMaurizio de Tofoli – che abbiamo potuto apprezzare le gestasportive di Attilio, è un grande onore potergli dedicare questanuova manifestazione invernale che ripercorrerà le strade ei luoghi che lo hanno visto protagonista. La moglie Isabellae il figlio Alessandro hanno accolto favorevolmente la nostraproposta, incoraggiandoci e sostenendoci. L’impegno è gra-voso ma con l’aiuto di tanti appassionati puntiamo ad alle-stire una manifestazione invernale di alto livello”.

Le premesse per una gara da ricordare a lungo ci sonotutte.

Ivo Strappazzon, coadiuvato dagli amici del rally Club 70,

Era il 2 maggio del 1985, quasi trent’anni fa,quando un tragico incidente durante il Tour deCorse, si portò via per sempre Attilio Bettega.Era un ragazzo speciale, benvoluto da tutti, arri-vato nel team Lancia, accanto a mostri sacri comeMarkku Alen, dopo aver vinto la prima edizionedel Trofeo A 112 Abarth. Un talento naturale. Letraiettorie più veloci gli venivano facili. La velocitàlo inebriava. Era capace di prestazioni straordi-narie. Nello squadrone diretto da Cesare Fiorioera arrivato grazie alla capacità di adattarsi aqualsiasi tipo di vettura. Aveva iniziato la carrieraagonistica con una Fiat 128 Rally. Poi era passatoalla kadett e quindi alla A 112 70 HP. Vinto il Tro-feo promozionale, dopo un serratissimo duellocon il feltrino Vanni Fusaro, la sua carriera presespessore e la via del professionismo. Corse conla Ritmo, la 131 Abarth, la Stratos e infine con la

037. Gara dopo gara diventava sempre più fortee affidabile. Il carattere lo aiutava molto. Ragazzodi montagna – viveva a Molveno, sotto l’ombradelle dolomiti di Brenta – aveva forza, gentilezzae semplicità nel dna. disponibile, sempre, contutti. Volontà di ferro.

Le prime gare le corse da solo. Nei primi anniSettanta il navigatore era quasi un optional. Co-minciò con la Bassano Corse, spinto dall’amicoGiorgio Taufer. Poi passò alla Trentina e alla TreCime. Il primo a salire al suo fianco è stato Mau-rizio de Tofoli. Altro uomo di montagna. Pocheparole ma cuore grande. E proprio de Tofoli, perricordare l’amico, ha proposto a Ivo Strappazzon,presidente del Rally Club 70 di Romano d’Ezze-lino, di dedicare ad Attilio una gara invernale,memore di quanto piacesse al pilota guidare sullaneve. Così il 14 e 15 febbraio andrà in scena, con

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LA GARA dI REGOLARITàANdRà IN SCENATRA IL 14 E IL 15FEBBRAIO CON PARTENzA Ed ARRIVO A MAROSTICA

Al VIA glI SPEcIAlISTI dEl cROnOMETROcOn gIORdAnO MOzzI Ed EnzO ScAPIn In PRIMA FIlA

“PER FAVORE PuOIPulIRMI Il VETRO?”

di roberto Cristiano Baggio

Fresco di diploma, mi godevo gli ultimi mesi di vacanza facendole ore piccole in compagnia degli amici più cari. A novembre avreiiniziato l’università ed ero convinto che lo studio avrebbe assorbitotutto il mio tempo. Così quella sera di fine agosto, quando mi pro-posero di salire al terzo tornante di Valstagna rimandando all’in-domani la quotidiana sfida a carte, accettai di malavoglia. Andavopazzo per le gare in salita e reputavo i rally robetta da educande ogiù di lì. La storia dei tempi imposti e del cronometro da sfruttareal secondo, mi facevano credere che lungo le speciali le auto dacorsa salissero lentamente, per rispettare la media dei 50. Bazzecolerispetto ai tempi di Ortner, Piloni e Noris alla Trento-Bondone.

Non avevo mai visto un rally. Sempre rifiutati.Sandro Munari, quando aggredì lo sterrato che portava a Foza a

furia di violente accelerate, mi fece immediatamente cambiare opi-nione. Rimasi stordito. Steso ko al primo colpo. Non avevo vistonessuno, prima di allora, affrontare curve e tornanti a quel modo.Neanche nell’adorato mondo delle cronoscalate. Uno spettacolostraordinario. La Fulvia HF del drago sembrava un leone inferocito.Ruggiva da far paura, padrona assoluta delle strada. E Amilcare Bal-lestrieri, scattato subito dopo con una vettura identica, fece altret-tanto. Acceleratore e freno giù insieme, col motore sempre in tiro.Brividi e adrenalina, amplificati dalla brezza della notte.

Quando, due mesi dopo, gli stessi amici mi proposero nuovamen-te di andare a Valstagna non esitai un istante. “Andiamo” risposirisoluto senza neppure sapere quale gara fosse in programma.

Coppa delle due Province o il primo Rally Campagnolo?Confesso che ancora adesso non lo so.Pochi, ma nitidi, i ricordi. Faceva un freddo cane, quella notte.

Era piovuto d i recente e il fondo della stradina, scorticato dall’acqua,fluttuava come un mare di fango. Mi appostai al primo tornante easpettai, paziente, l’inizio delle partenze. due ore al buio, una si-garetta via l’altra, per ingannare l’attesa. All’improvviso una scia-bolata di luce, accompagnata dal borbottio di un motore tenuto sudi giri, cancellò la noia e allontanò il sonno. Rieccole le belve. Nonc’era Munari ma lo spettacolo non fu per questo meno bello. Ormaii rally mi erano entrati nel sangue. Mi sciroppai due ore abbondantidi passaggi. Quando entrarono in scena le piccoline del GruppoUno decisi di tornare a casa. Prima di congedarmi dalla gara, mi fer-mai alcuni minuti accanto al tavolo dei cronometristi. Fu allora cheudii un ragazzo, a bordo di una Fiat 128, chiamarmi. La macchinaaveva gli adesivi della Bassano Corse. Pensavo mi conoscesse e vo-lesse salutarmi. Mi avvicinai. Il pilota abbassò il finestrino: “Sonosenza navigatore – disse – potresti gentilmente pulirmi il vetro?”Senza darmi il tempo di rispondergli mi passò uno straccio.

Lo raccolsi e feci del mio meglio, eliminando la crosta di fangoche oscurava la visuale.

Il pilota mi ringraziò. Attese il suo minuto e partì.“Chi era?” domandò l’amico che mi aveva dato un passaggio fino

a Valstagna.“Boh, mai visto prima”.Pochi passi più avanti incrociai un conoscente, elenco degli iscritti

in mano.“Come si chiama il pilota della 128 col numero...?”.Scorse veloce la lista dei nomi.“Attilio Bettega!” lesse d’un fiato.

ALL’INIzIO dELLA PROVA dI VALSTAGNA, PRIMI ANNI SETTANTA

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cOPPA ATTIlIOBETTEgA

attilio Bettega al volante della Fiat 131abarth

attilio Bettega al volante della Lancia Stratos

attilio Bettega con la Fiat ritmo

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quarto di giro. Nel volgere di 30 chilometriRomagna è passato dal 14° posto al terzo,preceduto sulla linea del traguardo da unregolarissimo e costante Mauro Trentin suFord Fiesta (Alice de Marco alle note), unpesantissimo martello, mai però in grado diavvicinare il battistrada.

Chi avrebbe potuto intralciare il passo delvincitore era il quattro volte campione delmondo Juha kankkunen, terzo dopo la pri-ma piesse con una Citroen x Sara. Un cla-moroso errore del suo navigatore,Jankunnen, che ha timbrato con un minutodi anticipo al controllo orario di fine prova,nonostante un inascoltato commissario lo

avesse avvertito della bestialità che stavacommettendo, lo ha spedito indietro nellaclassifica. Abbandonati i sogni di gloria, ilcampione finlandese s’è dato da fare per di-vertire il pubblico con intraversate da ap-plausi scroscianti.

Al quarto posto s’è piazzato il padovanoLovisetto (Ford Fiesta), in coppia con Ber-nardini, a 31”5 da Bertin, davanti al coma-sco Porro, Cobbe e Fanari, mai entrati nellapartita. Ottima la gara di Alessandro Bette-ga, figlio dell’indimenticato Attilio, decimoassoluto e stretto nella morsa dei Tempe-stini, Simone (il figlio) nono e Marco, il pa-dre, undicesimo. Il trentino ha

meritatamente vinto la categoria Super2000 con la Peugeot 207 che diviso con Si-mone Scattolin. Non male dopo una lungaassenza dalle competizioni. Tre decimi inmeno e sarebbe stato nono!

Al traguardo pure l’asiaghese Vittorio Ca-neva, in coppia con il decano dei navigatorivicentini, Mauro Peruzzi, giunto 24° assolutocon la Peugeot 207 S.2000 del Team Muna-retti. Grazie al meritatissimo successo di Lu-ca Bertin e ai piazzamenti di TizianoNerobutto (20° con una Subaru Impreza) eFerronato (26° su Mitsubishi Lancer), laHawk Racing Club s’è aggiudicata la coppariservata alle scuderie.

Già durante lo shakedown aveva fatto intuire che alla vittoria te-neva, dandoci dentro come fosse stato in gara, tanto che nell’affron-tare una curva secca aveva centrato un paletto di ferro che una balladi paglia avrebbe dovuto proteggere: pelo, contropelo e leggerissimatoccatina. Sufficiente, però, per fargli perdere il paraurti anteriore.Una rasoiata millimetrica solo per cercare sin dalle prove la traietto-ria migliore. In gara gli è bastata la prima zampata, all’apertura delPrealpi Master Show. Un colpo secco, deciso, feroce. Niente da fareper i 160 avversari, già tutti in fila e Simone Romagna, il più peri-coloso, staccato addirittura di mezzo minuto per via di un problemaall’idroguida della sua Ford Focus palesatosi durante le ricognizioniper sistemare il quale i meccanici non erano potuti intervenire sulsettaggio della vettura. Solo dopo la prima prova i tecnici hanno bi-lanciato la Focus secondo le esigenze di Romagna e i risultati si sono

visti immediatamente, con sorprendenti scratch del pilota.Luca Bertin s’è concesso il bis nella gara trevigiana, andata in scena

il 5 e 6 dicembre, prima ancora che la battaglia iniziasse. Nello sha-kedown, appunto, dove è stato il più veloce e determinato, distra-zione a parte. Una lezione a tutta la compagnia.

In coppia con Giuseppe zamboni, il bassanese figlio d’arte (mam-ma Renza negli anni Novanta ha vinto più volte la Mitropa Cup conuna Lancia delta) ha fatto sua la prestigiosa ronde al volante di unaCitroen C 4 della d Max. Il vantaggio accumulato nel primo passaggiogli ha permesso di affrontare in scioltezza le successive tre ripetizionivinte tutte da uno strepitoso Simone Romagna, senza correre rischioalcuno. Neppure un braccetto dello sterzo piegatosi sotto lo sforzo,ha mai messo in dubbio la sua leadership, anche se lo ha costrettoa percorrere più di sette chilometri con il volante anticipato di un

PAGINA ǀ 39IL BASSANESE S’È AGGIUdICATO LA RONdE dI SERNAGLIA dELLA BATTAGLIA CON GIUSEPPE zAMBONI ALLE NOTE

GRANdE RIMONTA dI SIMONE ROMAGNA RISALITO dAL 14 AL 3° POSTO CON LA SUA FORd FOCUS

BERTIn dà SPETTAcOlO

Luca Bertin, a sinistra, con Simone romagna

mentre il suo ex compagno di Casa Lancia, JuhaKankkunen, gettava alle ortiche un piazzamentodi prestigio a causa di un errore nel navigatore nelPrealpi master Show, miki Biasion, a 300 chilome-tri di distanza, scendeva in gara nel secondo mwcrally Event disputatosi sul circuito di misano adria-tico intitolato a marco Simoncelli. alla fine mikifirmava un ottimo “sesto posto assoluto” dopo es-sersi battuto da leone contro vetture molto piùperformanti della sua. Un rally atipico, quello dimisano, con prove speciali ricavate tra i box, le viedi fuga e la pista, combattuto e spettacolare dal-l’inizio alla fine con tratti a volte molto lenti edaltri velocissimi. il bassanese, coadiuvato dal ca-poredattore di autosprint, Sergio remondino, nelleinsolite vesti di navigatore, ha gareggiato al vo-lante di una Lancia 037 della K Sport, vettura chelo ha visto correre e vincere più di trenta anni fa ilcampionato europeo e poi debuttare nel mondia-le. nonostante la differenza di potenziale tecnico,Biasion s’è difeso molto bene contro le attuali Wrc,più performanti e una volta di più ha dato confer-ma del suo grande talento. La gara è stata vintadall’equipaggio mella-Bianchetti, su Citroen C 4,davanti a Uzzeni-Fappani (Subaru impreza) eogliari-Cobra (Ford Fiesta).

MIkI SI RIMETTEAl VOlAnTE

dEllA lAncIA 037

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dElEgAzIOnI AcI VIcEnzAARzIGNANO

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BASSANO CENTROVia del Mercato 23 - tel. 0424.523868 08.00 – 13.00 &

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IngEgnO ITAlIAnO

schiuma” e di due serbatoi, uno ante-riore da 26 litri ed uno posteriore da38.

Contemporaneamente il mito R8 cre-sce e nasce anche una Coppa che per-mette a molti giovani, grazie ai costiaccessibili, di avvicinarsi alle corse: alcunidi loro, quali Jean-Luc Thérier, Alain Cu-dini e tanti altri faranno una bella carrie-ra nel motorismo degli anni a venire.

Ma i piccoli bolidi bianchi e blu non siaccontentano di battagliare tra loro: ilpalmarès si riempie di successi. Nel 1968,Jean-Pierre Nicolas vince il Rally del Ma-rocco, nel 1969 il sopra-citato Thériergiunge quinto assoluto e primo nel Grup-

po 1 al Rally di Monte Carlo. Mentre siaffaccia alle gare la sua erede, la 12 Gor-dini (che debutta nel luglio del 1970), leRenault continuano a correre e vincereun po’ dappertutto, dai rally nazionali al-le cronoscalate: a furia di elaborazioni,molti esemplari passano al turismo ela-borato (Gruppo 2) o finiscono nella ca-tegoria “prototipi” (Gruppi 5).

Prima di abbandonare le scene nel1971, la R8 si aggiudica l’edizione 1969del Rally di Montecarlo e il Rally di Giro-na del 1971.

In termini di produzione la vettura èun vero successo sportivo e commercia-le: dallo stabilimento di Flins tra il 1964

ed il 1970 escono 11.607 Renault 8 Gor-dini, di cui 9000 esemplari in versione1300.

Il piccolo “bolide blu” verrà sostituitoda una “tutto avanti” più grande e piùpotente, figlia dei tempi che stanno cam-biando: la Renault 12 Gordini. Gli appas-sionati della R8 Gordini grideranno peròallo scandalo per il motore e la trazioneanteriori del nuovo modello.

Il simbolico passaggio di “testimone”avviene il week-end del 18-19 luglio 1970sul circuito di Le Castellet in occasionedel “Jour G”, dove qualche centinaio diR8 Gordini si ritrovano per “salutare” lanuova nata R12 Gordini.

per il prestigio della marca e per quel “salto di qualità” al qualeambiscono.

La scelta ricade proprio su Amedeo Gordini che, in conse-guenza di disavventure finanziarie, inizia a collaborare con laRégie nel gennaio 1957, dedicandosi da subito alla dauphine.

È in questo frangente temporale che nasce il connubio tra ilpreparatore e Renault con la realizzazione della nota “dauphineGordini”, mossa dal motore 845cm³ di cilindrata, erogante unapotenza massima di 38 CV.

Gordini era riuscito ad incrementare la potenza di 8 CV grazieal carburatore maggiorato, una nuova testata e a miglioramential sistema di raffreddamento. La vettura, pur nella sua sem-plicità costruttiva, era in grado di raggiungere una velocità mas-sima di 130 km/h.

L’anno successivo subentrò la versione con carburatore a

doppio corpo da 55 CV che spingeva la Renault dauphine finoa 140 kmh.

La vettura più rappresentativa dello storico connubio restaperò la R8 Gordini, distinta dalla Renault 8 sia per la calandraa 4 fari tondi, sia per l’esclusiva livrea “bleu de France”.

Lanciata dalla Renault nel giugno del 1962, e chiamata ini-zialmente “Progetto 113”, ha linee e meccanica moderne. do-tata inizialmente di un motore da 956 cm³, verrà poi affiancatada una versione Major con cilindrata portata a 1.108 cm³.

Il modello R8 si rivela un successo, tanto che sarà prodotta,insieme alla successiva Renault 10, in oltre 1,3 milioni di esem-plari.

Gordini ci mette del suo per rendere la R8 competitiva nellecorse e infatti lavora su una testata emisferica, monta quattroammortizzatori posteriori, un servofreno Hydrovac e presenta

nel 1964 una versione stradale della sua“creatura” al Motor Show di Parigi dellostesso anno.

dal motore ottiene 95 CV Sae (controgli 80 della “base”), con una coppia di10,5 kgm.

Anche l’impianto frenante viene mag-giorato e dotato di quattro dischi, pro-prio come sulle sportive di razza.

Nonostante le raffinatezze tecniche,le R8 Gordini prodotte tra il 1964 ed il1965 hanno un prezzo ragionevole:11.500 franchi contro i 17.000 chiesti,per esempio, per un’Alfa Romeo Giulia

TI. La prima R8 Gordini stradale esordi-sce nel 1964 equipaggiata con il propul-sore 1100 da 90 CV, abbinato ad uncambio a 5 marce.

In gara, la R8 Gordini va forte: già nel1964 infatti, Jean Vinatier si aggiudica ilTour de Corse, battendo la ben più po-tente Alfa Tz di Rolland; altre R8 Gordinisi classificano terze, quarte e quinte nel-la medesima gara. Vinatier si ripete nellaLyon-Charbonnierès del 1965, anno incui Pierre Orsini porterà “la vettura blu”nuovamente al successo al Tour de Cor-se. Nel 1966 le Gordini conquistano laprestigiosa Coppa del Re nella durissima24 Ore di Spa-Francorchamps, mentre

Piot regala alla Renault il terzo successoconsecutivo.

Nello stesso anno l’R8 cresce ancora:nasce il modello R 1135 con motore da1255 cm³, con potenza ora a 88CV dINe la coppia a 11,9 kgm, per una velocitàmassima di 175 km/h; merito anche deidue carburatori a doppio corpo dellaweber il cambio acquista un quinto rap-porto, mentre la carrozzeria viene pro-posta con una scelta di colori più ampia,che comprende anche il bianco, il rosso,il giallo e, in un secondo tempo, ancheil grigio e un verde molto british.

Tutte sono dotate della calandra aquattro fari, di un nuovo volante “in

È il primo ottobre del 1964 quandouna piccola vettura berlina nella caratte-ristica livrea colore “bleu France” vienepresentata ai visitatori del Motor Showdi Parigi.

Tutto nasce dalla passione per la spor-tività di Amedeo Gordini (1899-1979),un preparatore bolognese trasferitosi inFrancia negli anni ‘20 in cerca di fortunae che negli anni ‘30 a Parigi dirige unaconcessionaria Fiat in via della Repub-blica a Suresnes, un quartiere ovest dellacapitale.

Il primo impegno agonistico di Gordinirisale al 1946, quando sigla un accordocon il marchio automobilistico “Simca”che lo vedrà impegnato fino al 1951.

dal 1950 al 1957 la casa francese di-sputa 40 gran premi nel campionato diFormula 1 come scuderia Simca-Gordini,mettendosi alla prova contro i ben piùblasonati nomi dello sport di quel perio-do quali Ferrari, Maserati ed Alfa Ro-meo.

Le sue vetture vengono da subito affi-date a mani di piloti esperti del calibrodi Maurice Trintignant, Jean Behra, Jue-an-Manuel Fangio, il principe del Siam(attuale Thailandia), il giornalista-pilotaPaul Frère e altri nomi noti del panora-ma di quegli anni.

A metà degli anni Cinquanta alla Re-nault sono alla ricerca di una figura chesi occupi delle competizioni, importanti

PAGINA ǀ 44

CINQUANT’ANNIFA dEBUTTAVA LA RENAULT R 8GORdINI

cI SOnO IcOnEchE nOn SOFFROnO Il PASSARE dEl TEMPO, RIMAngOnO ATTuAlI E cOnTInuAnO A “STREgARE” APPASSIOnATI EcOllEzIOnISTI dI VETTuRE STORIchE

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di Andrea Ceccon

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AcIl’ESPERTORISPOndE

lazione. Se l’immatricolazione dell’au-tovettura è avvenuta negli ultimi 10giorni del mese, il pagamento dellatassa automobilistica può essere ef-fettuato entro la fine del mese suc-cessivo.

in ogni caso, il mese di immatrico-lazione deve essere pagato per intero(anche nel caso limite dell’immatri-colazione avvenuta l’ultimo giorno

Gentile direttore,sono possessore di una tessera ACI

e vorrei ricevere chiarimenti in meritoalla validità temporale della stessa,perché non vorrei incorrere nella ne-cessità di avere bisogno di un soccor-so stradale e scoprire, poi, di nonessere coperto.

Alberto S.

Gentile Socio,l’associazione al Club ha validità an-

nuale, a partire dal giorno successivoal versamento della quota associati-va; mentre la card plastificata che ilSocio riceve, fermo restando il rinno-vo annuale, ha validità triennale.

Per usufruire, quindi, dei servizi of-ferti dalla tessera, è necessario rin-novarla ogni anno. Per farlo puòrivolgersi ai nostri uffici di Via Fermi,233 o presso quelli delle delegazioniaCi presenti sul territorio, o, infine,effettuare il pagamento on line col-legandosi al sito www.aci.it.

Con l’occasione, Le rammento che iservizi per i Soci aCi sono molteplici,(auto sostitutiva, trasporto vettura acasa, rimborso spese viaggi, tutela le-gale ed assistenza medico-sanitaria),oltre a tutta una serie di vantaggiesclusivi di cui alla Show your Cardche contiene migliaia di offerte su al-berghi, noleggi, trasporti, shopping,musei, mostre, eventi culturali, spor-tivi e molto altro.

Con i migliori saluti.

- - - - - -

Gentile direttore,ho acquistato un veicolo nuovo e

non so quando e con quali modalitàpagare il bollo. Posso decidere auto-nomamente quale scadenza dare almio bollo auto?

Loretta P.

Gentile Loretta,il primo pagamento per l’autovet-

tura nuova deve essere eseguito en-tro la fine del mese dell’immatrico-

del mese). La data di immatricolazio-ne si rileva dalla carta di circolazioneo, in mancanza, dal foglio di via rila-sciato dalla motorizzazione civile.

La scadenza del primo bollo non di-pende, quindi, da una scelta perso-nale ma è variabile in base a treelementi: la data di immatricolazio-ne, il tipo di veicolo, la potenza. Per-tanto, alla luce di queste valutazioni,non è detto che per il primo bollo siadovuta l’intera annualità ma piutto-sto il rateo della stessa più vicino allaprima scadenza utile. ad es: se lei haacquistato un’autovettura in luglio, ilsuo primo bollo sarà comprensivo deimesi da luglio ad aprile. a partire dalsecondo anno il bollo dovrà essererinnovato a maggio con scadenzaaprile.

Per evitare errori nel conteggiodell’importo dovuto o nella scadenzariportata, La invito, quindi, a pagareil primo periodo presso i nostri spor-telli o presso le delegazioni aci.

Con i migliori saluti.

PAGINA ǀ 46

Gentile direttore,se mi voglio recare all’estero posso guidare con la patente

italiana?Mauro z.

Se ci si reca all’estero in un paese dell’Unione europea si può guidare conla patente rilasciata in Italia. Questa condizione è valida , viceversa, per citta-dini comunitari che intendono guidare in Italia.

Se invece si viaggia in un Paese extracomunitario è necessario, general-mente, richiedere il Permesso internazionale di guida (denominato anchePatente internazionale) o produrre una traduzione giurata della propria pa-tente nella lingua del Paese che si intende visitare.

Esistono due distinti modelli di patente internazionale: il modello “Con-venzione di Ginevra 1949”, che ha validità di 1 anno, e il modello “Conven-zione di Vienna 1968”, che ha validità di 3 anni, ma sempre nei limiti divalidità della patente italiana posseduta. Alcuni paesi accettano entrambi imodelli, altri solo uno dei due. In Italia è possibile ottenere sia l’uno che l’al-tro modello di permesso internazionale di guida. Per conoscere con esattezzail tipo di documento di guida richiesto è sempre consigliabile contattare,prima di intraprendere un viaggio all’estero, le autorità consolari del Paeseche si intende visitare. Utili informazioni al riguardo possono essere ottenuteanche consultando il sito web www.viaggiaresicuri.it.

Con i migliori saluti.

LA dIRETTRICE LUCIA PAFUMI È A VOSTRA dISPOSIzIONE

AVETE QUESITI dA PORRE SUL MONdO dELL’AUTOMOBILE?

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ACI é con te. Sempre.ACI é cACI é con te. Sempre.on te. Sempre.on te. Sempre.on te. Sempre.