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anno 4 ǀ numero 3 ǀ luglio 2017REg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014

B I M E S T R A L E d E L L’ A u To M o B I L E C Lu B d I V I C E n z A

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Leggenda di Bassano. Il vicentino Berton con la Maserati

SOMMARIO050611121417182022262931333536374344

Editoriale

Bilancio del presidente

Emozioni finlandesi

Giacoppo nella Leggenda

Bianco re di Schio

Sotto il segno di Turri

Mayr a tutta birra

La Stella Alpina

L'anno del Drago

Tris di Rossetti

Schiacciasassi

Campagnolo Historic

Romagna in... Sardegna

Città di Modena

Sei giorni in sella

A tutta manetta

Sulle strade della Grande guerra

Il baule delle meraviglie

46 L'esperto risponde

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Giunto alla conclusione del mioprimo mandato come presidentedell'Automobile Club di Vicenza,dopo una lunga militanza comeconsigliere e vice di Romano Piga-to che mi ha preceduto nell'impor-tante incarico, è il momento distilare il bilancio dell'attività svoltaa favore dei soci. Nelle pagine suc-cessive di questa rivista potreteleggere quali e quanti importantiobiettivi ha raggiunto il Club inquesti ultimi quattro anni. Risultaticonseguiti grazie all'appoggio de-gli amici consiglieri, che mi hannoaffiancato e sostenuto nel cammi-no, e del personale che quotidiana-mente s'impegna con costanza,dedizione e disponibilità per far sìche l'Ente berico sia sempre al ser-vizio degli automobilisti. Anche lamia nomina a vicepresidente na-zionale della Giunta sportiva di AciItalia, su chiamata diretta del presi-dente Angelo Sticchi Damiani, èdovuta ai risultati raggiunti dal no-stro Club, che presenta conti per-fettamente in regola, bilancio in

attivo, soci in crescita e programmiambiziosi. Trasparenza e disponibi-lità sono state le mie linee guida.Continuerò a seguirle perchè, suinvito di tante persone che mi han-no espresso stima e considerazio-ne, ho deciso di ricandidarmi allapresidenza, con la consapevolezzadi aver ancora molto da dare all'Acidi Vicenza. Ad affiancarmi ci saranno i consi-

glieri Marco Poggi e Renato Falcon.Pino Ceccato, colonna dell'automo-bilismo vicentino, invece, ha decisodi lasciare dopo una lunghissimamilitanza. Per non lasciare scoper-to un ruolo così importante hochiesto a Miki Biasion, due voltecampione del mondo, di entrare afar parte della squadra. Miki ha ac-cettato con entusiasmo. Da moltotempo collabora e appoggia le ini-ziative di Aci Vicenza a favore dellasicurezza stradale e dei giovaniche si avvicinano allo sport auto-mobilistico. Sono sicuro che con luiin squadra raggiungeremo nuoviprestigiosi traguardi.

BIMESTRALE dell’Automobile Club di Vicenza

Reg. Trib. Vicenza n. 1499/14 del 21.05.2014

Editore: Aci Vicenza36100 Vicenza Via E. Fermi, 233

Direttore responsabile: Roberto Cristiano Baggio

Stampa: Laboratorio Grafico BSTVia Lanzarini, 25/b – Romano d’Ezzelino

Direzione, redazione, amministrazione:

Aci Vicenzavia E. Fermi, 233 36100 Vicenzatel. 0444 – 568689 (centralino)

tel. 0444 – 561646 (fax – segreteria)E-mail: [email protected]

EDITORIALE

Roberto Cristiano Baggio

di Valter Bizzotto

TRASPARENZA, DISPONIBILITÀE MIKI BIASION

Valter Bizzotto assieme a Miki Biasion

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VALTER BIZZOTTO PRESIDENTE DELL'AUTOMOBILE CLUB VICENZA RIPERCORRE GLI ULTIMI QUATTRO ANNI DELLA SUA ATTIVITÀ ALLA GUIDA DELL'ENTE BERICO E SOTTOLINEA I PRESTIGIOSI TRAGUARDI RAGGIUNTI

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“Il viaggio non finisce mai...” ho scel-to questa frase di Josè Saramago,scrittore e poeta portoghese per rac-contarvi il mio viaggio, che sta perconcludersi, da Presidente con l’Auto-mobile Club Vicenza. A ottobre di que-st’anno, infatti, finisce il viaggioiniziato quattro anni fa, quando sonostato eletto Presidente dell’Ente cheamo e seguo da oltre 40 anni. Ma ilviaggio, come scrive Saramago, puòcontinuare e insieme potremo traccia-re nuovi orizzonti e vivere nuove emo-zioni.

Sento fortemente dentro di me ildesiderio di raccontarvi, seppur bre-vemente, cosa è successo in questiquattro anni…

Lo sento e lo devo a tutti i Socidell’AC Vicenza, a tutti coloro chehanno creduto in me e che hanno vo-glia di intraprendere un nuovo viag-gio, a tutte quelle persone che sonoentrati in contatto con noi per qualsi-voglia motivo e a cui dobbiamo diregrazie per averci scelto.

Nel raccontare questi quattro anni

di attività non riesco a non provarecommozione. Sono stati quattro anniintensi, vissuti, in cui il mondo, l’Italia ela nostra provincia hanno attraversa-to profondi cambiamenti. Anni indub-biamente difficili che hanno portato, avolte, a scelte complicate e a molti sa-crifici. Pur tuttavia sono stati anni neiquali ho avuto modo di conoscere per-sone speciali, di lavorare con entusia-smo, affrontando ogni giorno sfidediverse, impegnandomi in compiti nonsempre facili ma raggiungendo risulta-ti più che soddisfacenti. Tutto questograzie al lavoro di tante persone che,come me, vogliono bene all’Automobi-le Club.

Concludo l’esperienza del mandatoche mi è stato affidato nel 2013, con-sapevole delle tante cose che ancorarimangono da fare e delle altrettanteche, invece, sono state fatte. Portocon me la certezza di essermi impe-gnato al meglio delle mie possibilitàper valorizzare l’ACI, l’AC. Vicenza e lesue tante sfaccettature, scoprendoneogni giorno le grandi potenzialità.

UN VIAGGIOLUNGO 4 ANNI…

di Valter Bizzotto

Valter Bizzotto assieme a Miki Biasion

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Affido alla riflessione di chi vorràleggerlo, il rendiconto sintetico di que-sti anni affinché possa scegliere, libe-ramente e consapevolmente, diricominciare il viaggio insieme.

Vorrei, infine, affidare a queste pagi-ne un grande e forte GRAZIE ai lavo-ratori, al Consiglio Direttivo, Al Collegiodei Revisori dei conti, al Direttore e atutti coloro che mi hanno affiancato inquesto cammino, nessuno escluso.

Ripercorrendo, quindi questi quattroanni ricordo le tappe più significativeche sono state raggiunte:

Dal 2013 ad oggi abbiamo costante-mente cercato di dare maggiore im-pulso allo sport automobilistico checaratterizza il nostro territorio. Affian-cato da alcune scuderie sportive ho ri-

portato alla luce il Campionato trive-neto che, nel triennio 2014/2016, ha vi-sto numerosi campioni sfidarsi inimportanti competizioni.

Nel 2014 abbiamo creato la rivistasociale GuidACI che racconta nellesue pagine le imprese di piloti e ap-passionati protagonisti dello sport au-tomobilistico. La rivista raggiunge,ogni bimestre, i nostri soci, e non solo,attraverso i nostri punti di distribuzio-ne presenti sul territorio: gli uffici disede, le delegazioni, le AutoscuoleReady2go, le Agenzie Sara e gli inser-zionisti tra cui alcune concessionariedi auto. La rivista viene, altresì, pubbli-cata sul sito istituzionale ed illustra leiniziative più interessanti intrapresedall’AC.

Nell’ambito, poi, dell’educazionestradale, l’AC Vicenza, da sempre im-pegnato nell’erogazione di corsi gra-tuiti nelle scuole materne edelementari ha incontrato, durantequesti quattro anni, centinaia e centi-naia di allievi. I temi sviluppati sonostati quelli dell’utilizzo corretto dei si-stemi di ritenuta (cinture e seggiolini),nonché l’indicazione di norme perl’uso delle bici e per l’attraversamentopedonale. L’AC Vicenza, dal 2014, faparte di una squadra composta datutte le maggiori istituzioni pubblichecittadine e partecipa attivamente alProgetto “La Strada Giusta”, percorsoformativo di educazione stradale, ri-volto ai ragazzi delle Scuole superiorie medie. Il tutto nell’intento di adem-

E SI RICANDIDA PER IL PROSSIMO QUADRIENNO CHIAMANDO IN SQUADRA IL CAMPIONE DEL MONDO MIKI BIASION E I DUE CONSIGLIERI USCENTI MARCO POGGI E RENATO FALCON

Il presidente di Aci Vicenza, Valter Bizzotto, nella foto con Mauro Spagolla, è stato il fondatore del Rally Città di Bassano

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piere ad una delle più importanti mis-sion dell’Ente: educare gli utenti dellastrada per salvare vite umane!

Sul territorio, in questi quattro anni,abbiamo affiliato cinque autoscuole amarchio Ready 2 Go che affiancanol’AC nei momenti formativi a favoredelle scuole. Con queste autoscuolesono state organizzate delle giornatedi guida sicura, offrendo gratuitamen-te, a numerosi neopatentati, dei corsidi guida sicura presso i centri specia-lizzati di Aci Vallelunga (Roma) e diArese (Lainate).

Abbiamo riportato in vita anchel’esperienza di Aci Golf per offrire aisoci golfisti l’opportunità di partecipa-re ad una competizione importante evincere premi di grande rilievo.

I nostri Soci sono numericamentecresciuti passando da 17295 nel 2012a 17811 nel 2016.

In questi anni abbiamo cercato diessere al fianco dei nostri Soci e degliautomobilisti in generale e abbiamopreso le loro difese quando si è verifi-cata la necessità di dare loro voce sucerte tematiche come ad esempio il

blocco del traffico cittadino per l’inqui-namento atmosferico o quando si èaffrontato il problema delle tasse au-tomobilistiche per i veicoli storici. Nonsempre i risultati raggiunti sono statiquelli sperati ma l’AC Vicenza non hamai esitato a rappresentare i diritti ele istanze degli automobilisti già trop-po vessati da più parti.

Nel corso di questo quadriennio, ab-biamo cercato di amministrare il dena-ro pubblico con la diligenza vera epropria del “buon padre di famiglia”.Scelte oculate e attente da parte delConsiglio direttivo dell’Ente e con lasupervisione del Collegio dei Revisori,hanno consentito di ridurre alcuni co-sti di gestione e migliorare i valori diproduzione. Sempre nel rispetto delleleggi vigenti, l’ente ha assestato ilsuo patrimonio ad un valore pari a2.380.619 € e a chiudere i bilancidell’ultimo quadriennio sempre convalori crescenti.

Nel corso di questi anni, abbiamovoluto riconoscere, anche attraversosegni tangibili, l’impegno profuso dapiù persone nei vari ambiti. Sono stati

Valter Bizzotto dà il via a Nodari su Bmw M3 al Rally Campagnolo

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consegnati premi e riconoscimenti ascuderie sportive, ai delegati Aci, alleautoscuole Ready 2 Go, e ai nostri so-ci più affezionati.

Sul territorio le Agenzie Sara, com-pagnia di Assicurazioni partner di ACI,hanno sempre messo a disposizionedei cittadini, professionalità, compe-tenza e serietà pluridecennali e lacontinua sinergia con l’AC Vicenza nerafforza ogni giorno il senso di appar-tenenza.

Anche l’apertura di cinque Aci Pointall’interno delle Agenzie Sara presentiin città e provincia sono l’espressionedi una collaborazione con l’AC Vicenzache, in questi anni, si è ulteriormenterafforzata.

La rete di Delegazioni che si snodasu tutta la provincia consente dasempre di offrire consulenza e assi-stenza automobilistica a tutti i cittadi-ni e, con un occhio di particolareriguardo, ai Soci Aci.

L’ente, poi, si è adeguato e ha sem-pre ottemperato a quanto previstodalle recenti normative in materia diamministrazione trasparente e di lotta

alla corruzione. Ha mostrato sensibili-tà anche per tematiche di interesseambientale promuovendo, attraversouna collaborazione con ASKOLL(azienda leader nel settore dei motorielettrici), la mobilità sostenibile a sal-vaguardia dell’ambiente.

L’AC Vicenza ha sempre partecipatoad eventi fieristici e, comunque, di ri-lievo per assicurare la sua presenzasul territorio, incontrando, in quelle oc-casioni, una molteplicità di persone eraccoglierne le istanze.

All’inizio dell’anno 2017, l’AutomobileClub Vicenza è stato nuovamenteclassificato, dalla federazione ACI, co-me sede dirigenziale, grazie proprio airisultati raggiunti in questo quadrien-nio di riferimento.

In ultimo, altra importante tapparaggiunta, è stato l’aver siglato col Co-mune di Vicenza, settore Mobilità eTrasporti, un accordo che prevede lacollaborazione tra i due enti e con laPolizia Stradale, al fine di creare unapiattaforma di comunicazioni dinami-che. Il sito denominato “Luceverde” of-frirà ai cittadini tutte le informazioni

riguardo i cantieri stradali e le manife-stazioni che possono provocare disagialla circolazione.

Potrei continuare a raccontare per-ché sono certamente molte di più lecose che l’Automobile Club Vicenzaha realizzato nel corso di questi quat-tro anni, ma non voglio annoiare nes-suno costringendolo a leggere troppepagine.

Pertanto concludo dicendo che spe-ro di poter ancora proseguire questoviaggio per poter ancora continuare aimpegnarmi per la collettività e per ilbenessere dell’Ente.

In squadra ho chiamato un campio-ne del mondo di automobilismo, MikiBiasion, uomo speciale, che crede neivalori dello sport e dell'educazionestradale rivolta soprattutto ai più gio-vani, pronto a mettere a disposizionedei soci la sua immensa esperienzanon solo in ambito agonistico ma an-che in quello della prevenzione e dellaguida sicura, e ho riconfermato il dott.Marco Poggi, vicepresidente uscente,e il dott. Renato Falcon, ideali e fedelicompagni di viaggio.

Da sinistra Bepi Zarpellon il presidente dell'Aci Valter Bizzotto la direttrice Lucia Pafumi e Luigi Pellanda

Da sinistra Lucia Pafumi, direttrice Aci Vicenza, il presidente Valter Bizzotto ed Elio Marioni titolare della Askolldi Dueville

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CHIAMALE SE VUOI EMOZIONILISA MEGGIARIN TRENTASEIESIMA ASSOLUTA CON LA A 112 ABARTH ALLAHTI HISTORIC RALLY IN FINLANDIA ASSIEME AI LEONI DEL TEAM BASSANO

Anticipata, rispetto agli anni passati, laspedizione del Team Bassano in Finlan-dia, equipaggi e mezzi, ben quattordici,sono rientrati alla base, carichi di coppe eapplausi.

Ancora una volta Mauro Valerio ha or-ganizzato, coi compagni di avventura,una trasferta coi fiocchi, arricchita dallapartecipazione al Lahti Historic Rally di pi-loti di primo piano. Mai come quest’annola compagine tricolore s'è presentata nel-la terra dei Mille Laghi così ricca di grandinomi e di interessanti novità; l’elenco ini-zia, doverosamente coi sanmarinesi Giu-liano Calzolari e Silvio Stefanelli, partiticome l’equipaggio da battere grazie allavittoria di dodici mesi fa ottenuta con laFord Escort RS Gruppo 4, e finiti ancorasul podio, grazie al terzo posto conqui-stato con bravura, caparbietà e decisio-ne. “Lucky”, Bruno Bentivogli, FedericoOrmezzano e Gabriele Noberasco, inve-ce, hanno costituito la parte "storica" delTeam Bassano.

Il vicentino, in gara con la Lancia DeltaIntegrale Gruppo A in coppia con FabriziaPons, è partito subito alla garibaldina mail fondo lo ha tradito nel corso della terzaspeciale. Arrivato lungo su una curva de-stra, ha messo due ruote fuori dalla sedestradale. La Delta è partita a razzo, avvi-tandosi un paio di volte.

Danni solo alla macchina, per fortuna,che i meccanici della K Sport, assistiti daibassanesi, con Alvise e Mauro Valerio in-stancabili- coadiuvati dal diesse RudyDalpozzo - sono riusciti a rimettere sullequattro ruote lavorando senza sosta,permettendo così a Lucky di disputare laseconda frazione del rally, onorata con

due parziali assoluti in altrettante piesse,e di fare bottino pieno per la classifica delcampionato europeo. Per loro anche il 24ªposto. Niente da fare, invece, per Ormez-zano e Betty Tognana, volati pure lorofuori strada. La Talbot non ha potuto es-sere riparata e i due sono stati così co-stretti al ritiro. Per il romagnolo Bentivogliil Lahti Historic è diventata tappa fissa.

Ha corso con Andrea Cecchi, piazzan-dosi al diciassettesimo posto, alle spalledi Michael Stock e Gerard Weiss su Por-sche 911 Sc. Ottima la prestazione di An-drea Guggiari e Samuele Sordelli,undicesimi assoluti e terzi di classe con laFord Escort RS Gruppo 4 nonostante unproblema con una portiera che non resta-va chiusa allo start di una prova, episodioche li ha penalizzati di oltre un minuto.Gabriele Noberasco e Michele Ferrarahanno conquistato la quattordicesimaposizione con la Bmw M3 Gruppo A. Tren-tatreesimi Enrico Longo e Marsha Lore-dana Zanet (Bmw M3). Non hannoconcluso la gara Matteo Luise e MelissaFerro che si stavano comportando brillan-temente con la Fiat Ritmo 130 Gruppo A,fermati dalla rottura del motore mentrestavano entrando nella top-ten; MarianoLongo e Mario Pieropan fermati anch’essidal motore della BMW M3; Peter ed ElkeGoeckel per un problema alla guarnizionedella testa dell’Opel Kadett SR, Giampao-lo Mantovani e Luigi Annoni per rotturadella frizione della Porsche 911 RS. È sta-ta, invece, un'uscita di strada a fermare lacorsa di Pietro Turchi con Carlo Lazzerini(Fiat 125 S) nelle prime battute di gara.

“Gioia, soddisfazione, adrenalina, pau-ra: un mix di emozioni incredibili” per Lisa

Meggiarin e Silvia Gallotti, al Lahti HistoricRally., trentaseiesime assolute e festeg-giatissime al traguardo con la A 112Abarth.

"È stata la gara più bella che ho corsoin questi anni – ha commentato LisaMeggiarin - Amo l’asfalto e mi da soddi-sfazioni, però la terra è una cosa stupen-da: per me si è aperto un nuovo mondo euna nuova sfida. Andare forti su quei fon-di e su quelle strade è difficile. Siamo par-tite con l'idea di fare esperienza e cisiamo riuscite. Venerdì, nella prima tappa,era tutto difficile ma poi ho iniziato aprenderci confidenza e a divertirmi. Usci-vo dalle prove con le lacrime di gioia agliocchi, perché quello che si prova è unacosa indescrivibile”.

Oltre alle forti emozioni vissute in provaspeciale, la vicentina ha sottolineatol’aspetto umano vissuto nei tanti risvoltidella gara: "durante gli interventi delle as-sistenze, o alla sera quando si cenavatutti assieme; nel pre gara e nella lunga,ultima, notte di festeggiamenti, dove vin-citori e vinti erano tutti felici. Io e Silvia cisiamo ritrovate in un gruppo che in parteconoscevamo già in quanto tesserate delTeam Bassano, ma che col passare deigiorni ha unito anche altre persone for-mando una squadra incredibile che sicu-ramente ha lasciato il segno dentro efuori le prove speciali”.

Un doveroso ringraziamento va inoltra-to alle aziende e alle associazioni chehanno sostenuto Lisa e Silvia: TrasportiContento, Fortech Race Technology, Gra-fiche Seriemme, Il buono il brutto il creati-vo, rallystorici.it e le scuderie TeamBassano e Road Runner Team.

di Andrea Zanovello

Assistenza volante sulla A112 di Lisa Meggiarin in Finlandia

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Due vicentini specialisti del cronome-tro, Andrea Giacoppo e Daniela GrilloneTecioiu, a bordo di una Fiat 508 S Coppad'oro (Balilla Sport del 1933), hanno vintol'edizione 2017 de "La leggenda di Bassa-no- trofeo Giannino Marzotto" battendola concorrenza degli 85 intrepidi pilotiche non si sono lasciati intimorire dallemutevoli condizioni atmosferiche. La ca-rovana di vetture sport barchetta, quindiscoperte, ha infatti dovuto fare i conti ol-tre che con un percorso difficile e seletti-vo anche con pioggia, grandine eviolenti, quanto improvvisi, acquazzoni.La Leggenda di Bassano, organizzatadal Cvae, Circolo veneto automotod'epoca, è una manifestazione di motori-smo storico unica nel suo genere nelmondo, perché riservata esclusivamentea vetture da competizione costruite finoal 1960, inserita nel calendario interna-zionale FIVA (Fédération Internationaledes Vèhicules Anciens) e ASI (Automoto-club Storico Italiano). Il sipario finale è ca-lato in piazza Libertà a Bassano, dove levetture di 32 marche automobilisticheprovenienti da 13 Paesi, si sono lasciateammirare dal pubblico, a conclusione del-l’ultima tappa di un’emozionante caval-cata sulle più belle strade delle Dolomiti.Da lì i concorrenti, dopo aver affrontatol’ultima prova unica «Trofeo Città di Bas-sano», hanno raggiunto le Distillerie Polia Schiavon per il pranzo benefico di arri-vederci e le premiazioni. Un menù parti-

colare quello proposto ai concorrenti,pensato per festeggiare i 70 anni dellaFerrari e quindi a base di specialità mo-denesi. A guidare la cucina GiancarloBertacchini, lo storico sindaco e presi-dente del Ferrari Club di Maranello (il piùantico al mondo) degli anni d’oro, invitatodall'amico di Romano Cornale. Il ricavatosarà devoluto a favore di Hewo Modena,che si occupa di progetti umanitari inEtiopia.

«Nonostante le altissime temperaturedella prima giornata, nonostante la gran-dine sul Pordoi, nonostante il diluvio del-la prima parte dell’ultima tappa – haaffermato Stefano Chiminelli, presidentedel Circolo veneto automoto d’epoca -anche quest’anno i piloti si sono dimo-strati ‘leggendari’, affrontando i passi do-lomitici con quello spirito di grandeentusiasmo, tenacia ed amicizia che dasempre contraddistingue questa manife-stazione. Il primo ringraziamento va atutta la mia squadra, alla Polizia Stradale,alla Croce Verde, alla Bassano Rally Ra-cing, agli sponsor e agli enti pubblici eprivati che ci hanno supportato. Un rin-graziamento particolare al Veteran CarTeam di Bolzano. Anche questa edizio-ne, come tutte le altre, resterà nella sto-ria e nei nostri cuori». L’edizione targata2017 de “La Leggenda di Bassano” si èaperta il 22 giugno con le verifiche sporti-ve e tecniche. La partenza è stata datavenerdì 23 giugno, come ogni anno da

IN COPPIA CONDANIELA GRILLONES'È AGGIUDICATO IL PRESTIGIOSO TROFEO DEDICATO AGIANNINO MARZOTTODOPO TRE GIORNI DI GARA LUNGO I PASSI DOLOMITICI

GIACOPPO NELLA “LEGGENDA”

Giacoppo-Grillone su Fiat 508 C. Nella foto piccola: L'attrice Francesca Cavallin alla Leggenda di Bassano

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1° Andrea Giacoppo/Daniela Grillone Tecioiu su Fiat 508 SCoppa d’Oro del 1933 CVAE. Ai vincitori sono stati asse-gnati il prestigioso trofeo realizzato dalla LitoLite, due cro-nografi “Tazio Nuvolari Solo Tempo” della Collezione TazioNuvolari legata alle auto d'epoca creata da Eberhard & Co.e 50 litri di olio Pakelo della linea Classic.2° Gino e Andrea Perbellini su Jaguar Biondetti Special

del 1950 (Club Grifo Rosso).3° Flavio Gandolfi/Anna Morocutti su Siata Daina Gran

Sport del 1952 (Club Brescia Corse). Classifica Scuderie 1°Brescia Corse 2° CVAE 3° Benjafield’s Racing ClubTrofeo Città di Bassano 1° Giulio Olivini/Giulio Bettoni su

Arnolt Bristol Bolide del 1954.Trofeo Maria Teresa de Filippis – Miglior equipaggio fem-

minile 1° Maria Fernandez/Maria I. Villasenore su Allard J2Xdel 1952.Trofeo Fiat 1° Mauro Manente/Claudio Di Chiara su Fiat

1100 Sport del 1947.Trofeo Abarth 1° Bart Van der Weiden/Dian Van der Wei-

den su Abarth 204 Sport del 1950.Trofeo Bentley 1° Ralf Pickel/Daniela Templin su Bentley

4¼ Litre del 1937.

Trofeo Alfa Romeo 1° Venanzioro Fonte/Robert Nardellasu Alfa Romeo RL Targa Florio del 1924. Trofeo DriversChoice – L’auto più leggendaria secondo i partecipanti 1°Frans Van Haren/Helena Leonie Hendriks su Alfa Romeo8C 2900 A “Botticella” del 1936.Trofeo Pakelo Heroes, messo in palio dal principale spon-

sor tecnico Pakelo 1° Josè M. Fernandez/Montse Andradesu Maserati 300 S del 1956.Trofeo VIP – Auto accompagnatori 1° Aldo Bonomi/Angelo

Simonelli su Lancia Aurelia B24 S del 1955. Trofeo Ferrariper ricordare i 70 anni della Scuderia del Cavallino 1° JuanQuintano/William Jely su Ferrari 166 Touring del 1949, pre-miato con un dipinto dell’artista Pietro Matese.Trofeo “20 anni di Leggenda” per la partecipazione ven-

tennale all’evento Giorgio Bandini su Lancia Ardea Sportdel 1950. Trofeo Museo Bonfanti – Vimar Tara Hore/Joe Ma-cari su Ferrari 250 Testa Rossa del 1958.Memorial Ostinet Juan Alberto Molinari/Ivonne Stoisa su

AC Ace Bristol Roadster del 1957. Premio Registro ItalianoAlfa Romeo Luigi Cippitelli/Pietro Troia su Alfa Romeo 6C1750 SS Zagato del 1929.

CLASSIFICA FINALE GENERALE “TROFEO GIANNINO MARZOTTO”

TRA I GIOIELLI IN GARALA MITICA TESTAROSSA

PARATA DI FERRARI ORMAI RARISSIME, STORICHEALFA ROMEO ED ENORMI BENTLEY

“La Leggenda di Bas-sano” è una vetrinaviaggiante di pezzi unici,di auto che hanno fattola storia e che rappre-sentano vette inarrivabi-li di tecnica e design.Ecco solo alcuni esempidei “gioielli”che hanno affrontato

il percorso dolomitico:Ferrari 250 Testa Rossa12 cilindri del 1958, incon-fondibile nella sua livreanera con bocca rossa.Proveniente dall’Inghil-terra, è la più costosaauto Sport-Barchetta almondo. Alfa Romeo RLTarga Florio del 1924.Proveniente da Boston(USA), è l’unica supersti-te dei quattro esemplaricostruiti. Si classificò seconda alla Targa Florio del 1924, pilotata da Giulio Ma-setti. Alfa Romeo 6C 3000 “Disco volante” del 1953, guidata da Consalvo Sa-nesi a Monza nel 1954. Frazer Nash Targa Florio del 1952, auto esposta alMotor Show di Londra nel 1952. Corse a Sebring e a Watkings Glen (USA) nel1953. Healey Silverstone D15 del 1950, costruita per lo statunitense BriggsCunningham.Platè-Alfa Romeo del 1949, realizzata dal costruttore e pilota milanese Luigi

Platè. Dopo aver corso in Italia, fu venduta nel 1957 negli USA all’italoamerica-no Nicholas Anthony Piccione. Acquistata nel 2003 da un famoso collezioni-sta belga, è tornata per la prima volta in Italia per partecipare a “LaLeggenda”. Alfa Romeo 8C 2300 Le Mans del 1932, proveniente dai PaesiBassi. Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1934, pilotata da Ron Van Gerwen,titolare della multinazionale olandese del tessuto Quality Textiles, nuovo im-portante sponsor della manifestazione. Ferarri 340 Mille Miglia del 1953 chesempre nel 1953 corse il GP Supercortemaggiore di Merano.Come nelle passate edizioni, anche quest'anno erano presenti i “Bentley

Boys” dal Regno Unito, un gruppo sempre più folto che porta sulle strade del-le Dolomiti le mastodontiche Bentley d’epoca.

villa Cà Cornaro a Romano. La prima tap-pa, lunga circa 200 km, ha affrontato laVal Brenta e la Valsugana, per poi tocca-re Baselga di Pinè e Lavis, percorrere lamagica Strada del Vino dell’Alto Adige egiungere a Merano per celebrare i 700anni della città. Il 24 giugno la secondatappa di 300 km, sicuramente la più im-pegnativa per auto e piloti. La carovanaha toccato in successione il passo SanGenesio, Bolzano, Sarentino, il passo diPennes, Vipiteno, Bressanone, Planciose il passo delle Erbe dominato dal mas-siccio dolomitico del Sass de Putia, Cor-vara, Passo Campolongo, passo Pordoi(dove i concorrenti hanno incontrato lagrandine), il lago di Carezza, Obereggene il passo di Pampeago (aperto al transi-to per l’occasione) ai piedi del maestosomassiccio del Latemar. La conclusione aCavalese, la perla della Val di Fiemmeche per la prima volta ha ospitato l'arrivo.Il 25 giugno la terza e ultima tappa, nellaprima parte bagnata da una forte piog-gia. Da Cavalese i piloti hanno raggiuntoCaldonazzo e sono saliti sull’altopianodei Sette Comuni lungo la panoramicaKaiserstrasse, costruita durante la Primaguerra mondiale. Hanno attraversatotutto l’Altopiano fino ad Asiago e poihanno raggiunto Bassano per il gran fi-nale in piazza Libertà e il successivo tra-sferimento alle Distillerie Poli diSchiavon.

Più che una competizione, La Leggen-da di Bassano è da sempre una manife-stazione all’insegna dell’amicizia tra iconcorrenti, alcuni dei quali hanno supe-rato le venti partecipazioni. Ma anchel’agonismo, com’è giusto che sia, vuole lasua parte. Alle premiazioni erano pre-senti diverse personalità: l’assessore re-gionale Elena Donazzan, l’assessoreGiovanni Cunico di Bassano, il presiden-te ACI Vicenza Valter Bizzotto, il due vol-te campione del mondo rally e BrandAmbassador del Main Sponsor Eberhard& Co. Miki Biasion (che ha partecipato al-la Leggenda come pilota), l’attrice Fran-cesca Cavallin, protagonista dellarecente fiction RAI di successo “Di padrein figlia”, girata proprio all’interno delle Di-stillerie Poli, e i padroni di casa Jacopo eCristina Poli.

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14 GUIDACI

IL PILOTA DI CASA HA VINTO PER LA QUARTA VOLTA IL RALLYVICENTINO IN COPPIA CON DINO LAMONATO AL VOLANTE DI UNA SKODA FABIA R5

BIANCO “COLORA”IL CITTÀ DI SCHIO

Qualche anno fa sarebbe bastato spingerla per una decinadi metri. Adesso per far partire una vettura da rally bisogna se-guire una procedura particolare che spesso richiede l'interven-to anche di un ingegnere. L'elettronica ha sconvolto il mondodelle corse e pure la... gara di Andrea Dal Ponte, azzoppatoinopinatamente dalla sua vettura prima ancora di prendere ilvia nella prova spettacolo serale del "Città di Schio" ripartito do-dici mesi fa dopo una pausa di cinque anni e già passato digrado. Mentre si accingeva a lasciare il parco partenze per rag-giungere la postazione del via, Dal Ponte non è riuscito a met-tere in moto la sua Peugeot 208. Inutili tutti i tentativi e laripetizione della procedura, mandata a memoria proprio perevitare spiacevoli inconvenienti in caso di arresto improvvisodella macchina. Niente da fare. Pur tentandole tutte, la 208non ha voluto saperne di avviarsi. Il pilota è stato così costrettoa saltare la prima prova e a ripartire, il giorno dopo a inconve-niente risolto dai tecnici del team, con un pesantissimo fardellodi tre minuti di penalità. Lungo le sei prove speciali in program-ma ha lottato con grinta, coraggio e volontà ma pur viaggiandovelocissimo e aggiudicandosi ben cinque scratch parziali nonce l'ha fatta a rientrare fra i top ten. Ha concluso undicesimoassoluto, fra gli applausi del pubblico e i complimenti del presi-dente Aci Vicenza Valter Bizzotto e dell'assessore allo sportdel Comune scledense, Aldo Munarini, sul podio.

Gara gettata per un banale inconveniente e lotta coi più fortisolo sulla carta, senza possibilità di lasciare decidere al crono-metro. Dal Ponte, portacolori della Omega è stato il vero matta-tore, lasciando anche dubbi su come si sarebbe svolto ilconfronto senza la sua penalizzazione e dall’altro lato, Bianco -ed anche Righetti - non hanno certamente forzato sino al limi-te sapendo dell’inoffensività del rivale proprio perché ha corsocon il fardello della pesante penalità.

Fuori gioco uno dei favoriti, gli avversari non sono comunquerimasti alla finestra, onorando con grandi performance il "Cittàdi Schio" brillantemente organizzato dalla scuderia PSG, conGiovanna Ossato e Patrizia Bellotto instancabili registe.

Il successo è andato a Efrem Bianco e Dino Lamonato, con laloro Skoda Fabia R5, autori del miglior tempo nella prova seralee poi velocissimi all'inizio della seconda giornata, compiendo unallungo progressivo rivelatosi difficile da arginare da partedell’agguerrita concorrenza che si sono trovati di fronte.

Bianco, impegnato quest’anno nel tricolore WRC con la stes-sa vettura, ha sfruttato appieno il buon feeling raggiunto conla Fabia andando perciò a siglare un esaltante poker di allorinella gara di casa, a conferma di un alto livello tecnico. La se-conda parte del rally, per Bianco e Lamonato, con un vantaggioben ampio acquisito sugli inseguitori, è servita a svolgere im-portanti test in vista della ripresa del campionato Italiano WRCin Friuli a fine agosto.

Alle loro spalle, i portacolori della DP Autosport si sono lascia-ti un’accesa e spettacolare bagarre, visto l’elevato livello deicompetitor al via (97 partenti sui 101 iscritti) ed alla fine, sotto labandiera a scacchi al secondo posto sono transitati Righetti-Ceschi, con una Citroen DS3 R5. Una gara grintosa, la loro, par-tita con una confortante posizione d’onore alle spalle di Bianco,poi messi in difficoltà da un errore durante la seconda prova equindi rivalutatisi al meglio con una prestazione di alto profilo.

Terzo gradino del podio per l’esperto Alessandro Battaglin,con una Mitsubishi Lancer Evo IX Gruppo R. Il driver di Marosti-ca, affiancato da Selena Pagliarini, ha ereditato il podio dallaquinta prova, in coincidenza con l’uscita di scena per incidentedi Bizzotto-Palitta (Citroen DS3 R5), sino ad allora bravi a rima-nere nella scia dei migliori nonostante il pilota fosse pratica-mente fermo da due anni. Da parte sua Battaglin ha invecelamentato un rallentamento di circa 20” durante la quarta pro-va per problemi di pescaggio benzina, con la vettura spentadue volte, ma ha saputo ben interpretate il percorso scledenserimanendo a contatto con le più agili vetture di categoria R5.

Quarta posizione finale per il trentino Luciano Cobbe, affian-

Bianco-Lamonato su Skoda Fabia vincitori del Città di Schio

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L’Automobile Club d’Italia halanciato, nel corso del 2016, unagara incentivante per le Dele-gazioni ACI presenti sul territo-rio. Nell’ambito delleDelegazioni che, a livello nazio-nale, hanno raggiunto il mi-glior obiettivo per incrementodella produzione associativanel secondo semestre 2016, sisono classificate quattro dele-gazioni vicentine.Le Delegazioni ACI di Isola Vi-

centina, Schio, Thiene e Val-dagno sono state premiatedall’Automobile Club Vicenzaper l’impegno, la professionalitàe la crescita commerciale rag-giunta. Il premio consegnato,con grande orgoglio, a ciascu-na Delegazione era un sistemamusicale BOSE wireless Soun-dTuch 20 Serie III.

DELEGAZIONIPREMIATEACI VICENZA

cato da Turco. Abituale frequentatore di gare su strada bianca, Cobbe a Schio ha de-buttato al volante di una Skoda Fabia R5 e con la vettura boema ha cercato soprat-tutto di prendere il ritmo giusto dichiarandosi, alla fine, soddisfatto del lavoro svolto.

Quinta piazza finale al sempre convincente Massimo Dal Ben, con Chiara Corso, sul-la Renault Clio R3, primo anche tra le vetture a due ruote motrici. Come sempre benispirato dalla gara di Schio, Dal Ben non ha tradito le attese sfoderando un’altra pre-stazione maiuscola. Come maiuscola è stata quella di Sbalchiero-Molon, sesti nellagenerale addirittura ad un solo decimo da Dal Ben, conferma quindi di una prestazio-ne di alto spessore.

La settima moneta è andata a Cogo-Guadagnin, di pochi decimi dietro ai due sopracitati. Anche in questo caso si parla di una prestazione di alto contenuto, consideran-do che è stata guadagnata con una “vecchia” (di oltre venti anni) ma sempre efficacee spettacolare Renault Clio Williams.

Ottavi hanno chiuso Giovanni Costenaro, il più giovane della famiglia da corsa ma-rosticense, ed Enrico Gastaldello (Peugeot 207 S2000), i quali proprio con l’ultimo im-pegno cronometrato hanno avuto ragione di Nicoletti-Zanrosso (Renault Clio Williams)con il classico “colpo di reni” di soli due decimi, mentre hanno chiuso la top ten Gaspa-ri-Falezza (Renault Clio Williams).

Il 27° Rally Città di Schio ha proseguito al meglio la sua storia con il conforto di unaforte e costruttiva sinergia con l’Amministrazione comunale di Schio, oltre che conquelle di Santorso, Torrebelvicino e Monte di Malo. Con tutte, già dallo scorso anno,quello della rinascita, l’organizzazione ha instaurata una forte relazione che ha soprat-tutto l’obiettivo di promuovere il territorio con il motorsport, grazie alla notevole con-centrazione di persone, addetti ai lavori ed appassionati, che l’evento ha mosso neidue giorni di competizione.

01. Bianco-Lamonato (Skoda Fabia R5) in 50'13.8;02. Righetti-Ceschi (Citroen DS3 R5) a 45.0;03. Battaglin-Pagliarini (Mitsubishi Lancer Evo Ix) a 1’06.3; 04. Cobbe-Turco (Skoda Fabia R5) a 1'57.5;05. Dal Ben-Corso (Renault Clio R3) a 2’32”6;06. Sbalchiero-Molon (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 2'32.7;07. Cogo-Guadagnin (Renault Clio Williams) a 2'33.0;08. Costenaro-Gastaldello (Peugeot 207 - S2000) a 2'57.3;09. Nicoletti-Zanrosso (Renault Clio Williams) a 2'57.5;10. Gaspari-Falezza (Renault Clio Williams) a 3'01.7

CLASSIFICA FINALE

Assistenza al Città di Schio

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Giacomo Turri vincitore Coppa Città di Bassano

Turchet primo con la Delta nella Coppa Città di Bassano auto moderne

Coppa Città di Bassano. La partenza

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È andata in scena sabato primo luglio l'otta-va edizione della Coppa Città di Bassano, ga-ra di regolarità turistica per auto d'epoca emoderne. In palio, per il vincitore, il "TrofeoWalter Caramea", in ricordo di un grande ap-passionato di rally che non si tirava mai indie-tro quando c'era da dare una mano a livelloorganizzativo. Allestita dalla scuderia Bassa-no Rally Racing, si è snodata tra la Valle delBrenta e l'altopiano di Asiago. Quattordici leprove cronometrate (sette da ripetersi duevolte) affrontate dai concorrenti e da supera-re al centesimo di secondo e otto i controlliorari con un riordino nel piazzale della BirreriaDolomiti di Pove.

Partenza ed arrivo in piazza S. Marco a Val-stagna.

La manifestazione è stata patrocinata daiComuni di Valstagna e S. Nazario e dall'Auto-mobile Club Vicenza, presieduto da Valter Biz-zotto.

Il via alla prima vettura è stato dato alle11mentre la bandierina a scacchi è calata alle18.30.

Neanche il tempo di scaldare i motori: appe-na partiti, infatti, i concorrenti si son dovuti mi-surare sui tornanti di Valstagna, provadefinita l'università dei rally per le difficoltàche presenta. Seconda asperità a Foza equindi terzo rilevamento a Stoccareddo. Lagara è proseguita alla volta di Monte Corno ePianezze. Dopo il riordino di Pove, ecco le no-vità della manifestazione: due prove una diseguito all'altra a Solagna e a S. Nazario pri-ma del passaggio per Valstagna e la ripetizio-ne del giro.

Attesi gli specialisti del cronometro, in testail campione triveneto Giacomo Turri, vincitoredelle ultime due edizioni della Coppa Città diBassano al volante di una Fiat 128 berlina,non hanno certamente fatto mancare lo spet-tacolo. Il rodigino, risultato per il terzo annoconsecutivo il migliore della compagnia, hadovuto fare i conti con i bassanesi Enzo Sca-pin e Ivan Morandi per i quali la gara ha rap-presentato un ottimo banco di prova in vistadella prestigiosa "Stella Alpina" di Trento dellaquale non hanno disertato alcuna edizione.Campione triveneto in carica, Giacomo Turriha letteralmente "spaccato" il secondo, con-fermandosi grande specialista del "tic tac" allaguida della sua Fiat 128 berlina che di corsaio-lo ha ben poco. In coppia con Marco Frascaro-li non ha smentito la 'regola' del 'non c'è duesenza tre, ed infatti non ha avuto avversari inquesta ottava Coppa Città di Bassano, con-

quistando la terza vittoria assoluta di fila intre edizioni, alla media da veri top driver sottoi cinque centesimi.

Per il secondo gradino del podio invece si èdovuti ricorrere alla “prova discriminante”, vi-sto che a parità di penalità, 94, sono arrivatigli emiliani Bentivogli, padre e figlio alla guidadi una splendida Fiat 124 Abarth del team LeFonti e i bassanesi Enzo Scapin e Ivan Mo-randi su Lancia Beta Coupé del Rally TeamClub Isola Vicentina. La classifica assoluta trale storiche ha visto poi al quarto posto Flam-berti padre e figlio su Fiat x1/9) del Racing Te-am, seguiti da Converso-Polato (A112 Abarth),della Scuderia Padova Autostoriche, davantiai compagni di squadra Bragantini-Farsura(Lancia Fulvia). La Scuderia Padova Autostori-che si è aggiudicata la coppa tra i club.

Così come per le storiche tutti i favori deipronostici davano per favoriti Turri-Frascaroli,tra le moderne, la vittoria , prevedibile è anda-ta ai mattatori di questa categoria, i pordeno-nesi Gianluca Turchet ed Enrico Con, allaguida della Lancia Delta Integrale della PnCorse.

Ma, cronaca a parte non si può non sottoli-neare come questa ottava edizione dellaCoppa Città di Bassano non abbia deluso leaspettative dei 70 concorrenti al via: 217 chilo-metri sulle strade dell'Altopiano di Asiago trastrade e boschi incontaminati, con poco traffi-co, davvero “guidate”, con oltre 33 chilometridi prove cronometrate che nulla avevano dainvidiare a quelle di un vero e proprio rally(medie a parte, ovviamente).

E quest'anno gli appassionati organizzatoridella Bassano Rally Racing, oltre alla classicis-sima Valstagna (l'università dei rally veri, quellidegli anni Settanta e Ottanta), e altre classi-cissime come Stoccareddo e Monte Corno,hanno rinnovano gran parte del percorso,rendendolo così ancora più divertente, e im-pegnativo, per driver e navigatori: con un se-condo giro diverso dal primo, e le prove“cittadine” di Sologna e San Nazario davverodivertenti, con il pubblico a fare da ala ai con-correnti. Un esperimento sicuramente da ri-petere.

Alla fine, dopo il traguardo finale a Valsta-gna, le affollate premiazioni hanno conclusoalla grande questa ottava edizione della Cop-pa Città di Bassano, con l'arrivederci al prossi-mo anno, e il Team organizzatore subito allavoro per il Rally Città di Bassano di fine set-tembre.

COPPA CITTÀ DI BASSANOSOTTO IL SEGNO DI TURRIIL PILOTA DELLA CAMS HA VINTO LE ULTIME TRE EDIZIONI DELLA GARA DI REGOLARITÀ ORGANIZZATA DALLA BASSANO RALLY RACING

Coppa Città di Bassano. La partenza

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COPPA PEDAVENA

MAYR-EDGAR A TUTTA BIRRA

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Bravo come navigatore, il bolzaninoHanno Mayr è altrettanto capace an-che quando si mette al volante. Allaguida di un Maggiolone Salzburg, infat-ti, coi colori del team Euro Zero, ha vin-to la ventesima edizione della CoppaPedavena, gara di regolarità turisticaorganizzata dal Rally Club 70 di Roma-no d'Ezzelino presieduto da Ivo Strap-pazzon. Dopo dodici provecronometrate il driver altoatesino haaccumulato solo 49 penalità, corrispon-denti ad altrettanti centesimi di secon-do, a conferma di una elevatasensibilità di guida ed un ottimo affia-tamento col navigatore Hillebrand Ed-gar che gli ha scandito con sicurezza eprecisione il passare del tempo.

La gara s'è snodata sulle strade cheun tempo ospitavano il S. Martino diCastrozza, con rilevamenti a Col Perer,Cima Campo, Pieve Tesino, Val Malenee Marande prima di toccare la Valsta-gna-Foza e la Piangrande di Marcesinache hanno fatto da boa alla manifesta-zione in quanto i concorrenti hannodovuto ripetere i primi cinque passaggiprima di tagliare lo striscione d'arrivoposto di fronte alla storica birreria diPedavena. Nove le ore di gara, tirata eincerta, bersagliata a tratti anche dallapioggia, che ha costretto gli equipaggiad una andatura accorta e prudente.

Mayr-Edgar hanno trovato nei com-pagni di team Monachella-Pagnotta, su

Fiat 127, i più irriducibili avversari. Tra idue, alla fine, solo 20 penalità di diffe-renza. Monachella, però, già vincitoreun paio d'anni fa alla Coppa Pedavena,ha dovuto rinunciare all'argento inquanto a fine gara ha appreso, consoddisfazione, di essere entrato fra itop driver della regolarità e quindi au-tomaticamente escluso dalle gare "turi-stiche" per... manifesta superiorità. Ilsecondo posto è finito così nelle manidi Giacomo Turri – Frascaroli il coequi-pier – su Fiat 128, con 85 penalità com-plessive. Turri, ultimo vincitore dellaPedavena e della Coppa Città di Bas-sano è uno che col cronometro ci sa fa-re. Campione triveneto in carica, è purelui ad un passo dall'entrare nell'élitedella regolarità proprio per i successied i piazzamenti che sta mietendo apiene mani.

Partito tra i favoriti, a Pedavena haconfermato ancora una volta la suaclasse precedendo la Opel Kadett Gtedi Ferrara-Camporese, terzi a 28 cente-simi dai battistrada.

Bella anche la prova del giornalistaDario Converso, in coppia con FlavianoPolato, su A 112 Abarth, quarto assolu-to. Il padovano ha preceduto di 20 lun-ghezze Zadra-Dall'O su Opel Ascona,quinti, e di 23 Rondinelli-Serafini su Fer-rari 308 Gts.

Passarini.-Faccini hanno conquistatola settima piazza con la loro Bmw 320

LA COPPIA ALTOATESINA COL MAGGIOLONE HA VINTO LA GARA REGOLARITÀ TURISTICA ORGANIZZATA DAL RALLY CLUB 70

Il bolzanino Mayr, vincitore della Coppa Pedavena con il suo Maggiolone

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SECONDO ASSOLUTO IL CAMPIONE TRIVENETOGIACOMO TURRI CON LA FIAT 128 DAVANTI A FERRARA E A CONVERSO

IS, precedendo i milanesi Marco e Ric-cardo Leva, padre e figlio, su AlfettaGtv attestatisi a 176 penalità. "Abbona-ti" alle gare organizzate dal RallyClub70, i due hanno vinto la persona-lissima sfida in famiglia con Alexia e Ca-terina Leva (madre e figlia, 46^assolute), al debutto con una splendi-da Alpine Renault A 110 del 1971.

"Purtroppo ho avuto problemi di car-burazione – ha spiegato al riordino diForte Tombion, nella rinomata BirreriaCornale, Alexia Giugni Leva – tanto chea tratti la macchina non voleva saper-ne di andare e così ho accumulato mol-

te penalità, altrimenti avrei dato del filoda torcere a Marco e a Riccardo."

Nona piazza per la Peugeot 205 Ral-ly di Alessandro Mazzuccato e JodyPetix, davanti alla A 112 Abarth di Can-deo-Baliello che chiudono la top ten.

Solo quattordicesimi Enzo Scapin eIvan Morandi con la Fulvia coupé, maientrati in gara nonostante fossero indi-cati fra i migliori equipaggi al nastro dipartenza.

La cena con piatti tipici della birreriaha fatto da corollario alla giornata digara, culminata con la cerimonia di pre-miazione.

01. Mayr-Edgar VW Maggiolo-ne Salzburg 49 penalità02. Turri-Frascaroli Fiat 128 85

penalità03. Ferrara-Camporese Opel

Kadett Gte 97 penalità04. Converso-Polato A 112

Abarth 145 penalità05. Zadra-Dall'O Opel Ascona

165 penalità

CLASSIFICA FINALECOPPA PEDAVENA

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La 32ª rievocazione storica della Stel-la Alpina s'è conclusa con il successo diMario Passanante e Raffaella De Ales-sandrini che si sono presentati al na-stro di partenza, a Trento, con una Fiat508 C del 1938, decisi a non lasciarespazio ad alcun avversario. L'abilità del-l'equipaggio e il coefficiente garantitodall'età della vettura, unica anteguerrain gara dopo il forfait di Gianmario Fon-tanella e Annamaria Covelli, che eranoin gara con una Ford B Roadster del1933, ha aperto la strada al loro primosuccesso in questa manifestazione.Nelle due precedenti partecipazioni era-no comunque finiti sul podio.

Nella classifica finale che li premia aquota 357 penalità, i portacolori di Fran-ciacorta Motori hanno distanziato di147,73 lunghezze un'altra coppia di altolignaggio, composta da Giordano Mozzie Stefania Biacca, su Triumph Tr 2 del1955, vincitori dodici mesi fa: loro è co-munque il successo nel Secondo rag-gruppamento. Al terzo posto, primi nel

raggruppamento 5, si sono piazzati An-drea Giacoppo e Daniela Grillone Tecio-iu su Lancia Fulvia del 1972, che dipenalità ne hanno raggranellate 731. Idue portacolori del Team Bassano sonostati bravissimi a rintuzzare gli attacchidi Paolo Salvetti e Bruno Spozio, su AlfaRomeo Giulietta Sprint del 1960, quartie primi del Terzo Raggruppamento con833,12 penalità. La quinta piazza è sta-ta invece appannaggio di AlessandroGamberini e Federico Lanfranchi su Por-sche 356 Sc del 1964, primi nel quartoraggruppamento.

Andrea Giacoppo è ormai uno dei pi-loti più in vista nelle gare di regolarità.Avvicinatosi da pochi anni a questaspecialità, ha imparato in fretta i "trucchidel mestiere", impratichendosi alla svel-ta con le lancette del cronometro. Origi-nario della Valbrenta, dove ha esorditonel mondo agonistico con la canoa,continua tuttora a seguire la specialitàfluviale nelle vesti di allenatore. La mag-gior parte dei week end, tuttavia, li tra-

I VICENTINI SI SONOCLASSIFICATI AL TERZO POSTO ASSOLUTO NELLA RIEVOCAZIONESTORICA DELLA CELEBRE GARA TRENTINA

UNA “STELLA ALPINA”PER GIACOPPO-GRILLONE

Passanante vincitore della Stella Alpina

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RECORD DI PARTECIPAZIONI PER IL BASSANESE ENZO SCAPIN SU FIAT 1100 TV:32 PRESENZE CONSECUTIVE

VITTORIA DI PASSANANTE CON UNA FIAT 508 CDEL 1938 DAVANTI AGIORDANO MOZZI SU TRIUMPH TR2 DEL 1955

scorre al volante di una vettura d'epoca,con la compagna Daniela Grillone Tecio-iu al suo fianco. Recentemente ha de-buttato anche alla Mille Migliaottenendo un lusinghiero piazzamento.Giacoppo ormai è pronto per entrare frai top driver.

Alla Stella Alpina presente pure il bas-sanese Enzo Scapin con Ivan Morandisul sedile di destra della Fiat 1100 103 Tvcabrio. Scapin ha partecipato a tutte leedizioni della rievocazione storica dellagara trentina, senza mai saltare un ap-puntamento.

Per quanto riguarda la Coppa delledame, il prestigioso trofeo se l'è aggiudi-cato la coppia composta da GabriellaCarioni e Ornella Pietropaolo su Porsche356 B.

La 32^ rievocazione della Stella Alpi-na era aperta anche alle vetture moder-ne: in questa classifica s'è impostoMauro Trifero su Ferrari 456 MGT, cheha corso in solitaria (1232 penalità), pre-cedendo Francesco Guilla e Felicia Cri-safulli su Ferrari California T (1595 punti).

Le classifiche finali sono il frutto diquattro giornate di gare che hanno por-tato i concorrenti prima sul Monte Bon-done e poi nel Trentino Occidentale einfine in Vallagarina e sugli altopiani diFolgaria e Lavarone, con premiazioni al-le Cantine Ferrari.

Un "gran tour" che ha soddisfatto gliiscritti e gli organizzatori della ScuderiaTrentina e di Canossa Events.

"Questa volta siamo venuti in Trentino

con un unico obiettivo: vincere – hacommentato Mario Passanante appenasceso dal podio – Nel mio albo d'oromancava questo alloro e non vedevol'ora di riempire la casella ancora vuota.Aver gareggiato con una vettura ante-guerra ha rappresentato un bel vantag-gio, visto che ve n'era solo un'altra ingara, costretta poi a dare forfeit all'iniziodella terza giornata”.

- Quali sono state le maggiori difficol-tà?

"Beh, con un'auto come questa, af-frontare tanti chilometri e così tanteprove speciali non è semplice, dato chemolti passaggi ho dovuto superarli inseconda marcia. Devo dire che la miaFiat 508C s'è comunque comportatabene. L'unica défaillance s'è verificataquando ho rotto la cinghia, riparata not-tetempo dal nostro meccanico. La StellaAlpina è solo la seconda gara che ho af-frontato con questa macchina, che so-no riuscito ad acquistare e a sistemareda poco tempo. La impiegherò anche alGran premio Nuvolari di settembre, sen-za rinunciare a correre anche con la Fiat1100, con la A 112 e con la Fiat X 1/9”.

Soddisfatto pure Giordano Mozzi: "Ilcoefficiente ci ha un po' penalizzato maabbiamo pagato anche qualche erroredi troppo che ci ha impedito di rimanerepiù vicini al primo posto. La piazzad'onore ci va comunque benissimo per-ché ci conferma ancora una volta ai ver-tici di questa bellissimamanifestazione”.

Enzo Scapin ha partecipato a tutte le edizioni della Stella Alpina

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Grande festa nella sede del museodell’automobile Bonfanti-Vimar a Roma-no per Sandro Munari, il Drago di Ca-varzere!

Motivi per festeggiare ed onorarel’Uomo ed il campione di rally ce ne so-no molti: tanti, infatti, sono i suoi suc-cessi sportivi ed i conseguentianniversari che si ricorrono. Quest’an-no il più importante è un anniversariobello rotondo: 40 anni esatti dalla suaconquista del “Campionato FIA Piloti”.

Veniva infatti instaurato per la primavolta nel 1977 il titolo che verrà poi de-nominato due anni più tardi “Campio-nato del mondo piloti rally”. Il successodel Drago, che in quegli anni dominavai campi di gara, non è mai stato sconta-to ed infatti sofferto a causa di regola-menti complicati che non attribuivanopunteggi ai piloti nelle gare con validitàper il titolo Mondiale marche. Per que-sto motivo si è trovato costretto a do-ver vincere una gara in Sudafrica, terranella quale mai nessun pilota europeoaveva sollevato la coppa del vincitore.

Sandro Munari appare per primo nel-la lista dei campioni del mondo rally(seppur sempre con l’antipatica postillache il titolo si chiamava “CampionatoFIA Piloti”) e per il museo dell’automobi-le Bonfanti-Vimar è sempre un grandeorgoglio ricordare che la sua terra d’ori-gine è il Veneto. Sono in tutto tre i titolimondiali vinti da piloti italiani, gli altridue sono di un altro veneto: Miki Bia-sion.

Ad accogliere il festeggiato c’era unesemplare di Lancia Fulvia in livreaMontecarlo e una Lancia Strato’s Alita-lia, oltre che a foto, didascalie e model-

lini in scala che richiamavano alla me-moria le vetture con le quali SandroMunari ha ottenuto epiche vittorie.

La sala conferenze si è presto gremi-ta di appassionati e colleghi del pilotaveneto festeggiato. Tante sono statele persone accorse da tutta Italia a di-mostrare affetto ed ammirazione alDrago che molte sono dovute rimanerein piedi in fondo alla sala. Presenti an-che i fondatori del Rally Club SandroMunari di Castiglione dei Pepoli Mario eAuro Nucci, il presidente del RIVS Ros-sano Nicoletto, il presidente dell’ACI Vi-cenza Valter Bizzotto, amico di Sandro,e molti altri.

Sul tavolo dei relatori sedevano ilCampione, il presidente del museoarch. Massimo Vallotto e Francesca Pa-setti alias Lady Fulvia. I relatori, coadiu-vati da splendide slide proiettate pergli astanti, hanno ripercorso tutta lagloriosa carriera di Sandro Munari, ilquale, svestiti i panni del Drago impie-toso contro gli avversari, a tratti si ècommosso manifestando la nostalgiadei bei tempi passati. Sono stati ricor-dati i successi più importanti coloriti dacuriosi aneddoti per lo più sconosciutia molti. La manifestazione è cominciataraccontando dall’inizio della sua carrie-ra sui kart e le prime esperienze di suc-cesso al fianco di Arnaldo Cavallari,passando per le prime esaltanti ed ina-spettate vittorie su Lancia Fulvia conLuciano Lombardini, i successi martel-lanti con al fianco Mario Mannucci e fi-nendo con la conquista del mondosulla Lancia Strato’s con Silvio Maiga ePiero Sodano.

Toccanti anche gli interventi dei col-

IL CAMPIONE DEL VOLANTE È STATO FESTEGGIATOAL MUSEO DELL'AUTOBONFANTI-VIMAR IN OCCASIONE DELQUARANTENNALEDEL SUO SUCCESSONELLA COPPA FIA MONDIALE

SANDRO MUNARIIL DRAGO DI CAVARZERE

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23GUIDACI

PILOTI E APPASSIONATI SI SONO STRETTI ATTORNO AL RALLYSTA CHENEGLI ANNI SETTANTA DOMINAVA LA SCENA MONDIALE AL VOLANTEDELLA FULVIA HF E DELLA STRATOS

leghi presenti che, nonostante i moltianni passati, hanno nuovamente ma-nifestato ammirazione al Drago: RudyDalpozzo, Aldo Pasetti, Gigi Pirollo,Gianti Simoni e Vittorio Caneva. Moltialtri, non potendo essere presenti fisi-camente a causa del concomitante ral-ly mondiale in Sardegna, hanno fattoavere struggenti lettere: Miki Biasion,Gianni Tonti, Daniele Audetto, AmilcareBallestrieri, Silvio Maiga, Enrico Masala,Sergio Remondino...

Al termine della serata c’è stata unasola certezza. Il Drago di Cavarzere,campione di rally, primo campione delmondo, ma soprattutto Sandro Munari,l’uomo mite e modesto nonostantetutto, è ancora molto amato ed ammi-rato da tutti. È stato, è e rimarrà unesempio per tanti sportivi e non saràmai dimenticato.

Seppur stanco, ma molto felice edemozionato, Sandro Munari è tornatoalla sua dimora, ma per lui la festa nonera certo finita. Il giorno seguente, in-fatti, è stato assegnato il “1° TrofeoSandro Munari” in occasione dell’even-to Montegrappa Legend che ha vistopartecipare con passione equipaggi suvetture storiche.

Sandro Munari al museo Bonfanti

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Miki Biasion con la moglie Paola protagonista alla Leggenda di Bassano

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26 GUIDACI

Luca Rossetti e Eleonora Mori, con laSkoda Fabia R5 made in DP Autosportsi sono aggiudicati la edizione numero37 di un rally Internazionale del Casenti-no combattuto come e più di sempre,disputatosi in Toscana. E come nelle ul-time edizioni è stata la prova speciale“lunga” di Talla- ben 37 chilometri - a de-cidere la classifica finale. L'ex campioneeuropeo ed italiano Rossetti, infatti, do-po una giornata del sabato trascorsa acercare il giusto set-up dell’assetto, eraarrivato al via della “Talla” alle spalle di3”4 di Andrea Crugnola, con Ferrara,leader in quel momento con la Ford Fie-sta R5 della HK Racing. La rottura di unradiatore dopo un salto, però, costrin-geva al ritiro il pilota varesino della Fie-sta, che vedeva sfumare così una garain cui ha messo alla frusta Rossetti, vin-citore, lo ricordiamo, degli altri due ap-puntamenti siglati IRC Pirelli del 2017.

Per Rossetti la vittoria, netta, nellaspeciale conclusiva ha suggellato il ter-zo successo su tre gare nell’IRC 2017,con il titolo ormai a portata di mano.

Francesco Rossetti ha corso in coppiacon la scledense Eleonora Mori, bravis-sima con il blocco delle note, con la qua-le si trova benissimo. Da qualche anno,infatti, i due gareggiano insieme conqui-stando risultati prestigiosi.

Al secondo posto finale del rally delCasentino si è classificato il vicentinoManuel Sossella, con Gabriele Falzoneal fianco. Su Ford Fiesta WRC della Ta-mauto, in una gara che ama e che fre-quenta da quasi un decennio, s'è inparte rifatto delle disavventure che lohanno tormentato in questo inizio distagione. Grande la soddisfazione di

Sossella sul podio, un risultato che allapartenza avrebbe sottoscritto ad occhichiusi, anche se rimane un filo di ama-rezza perché se non avesse bisticciatocon le gomme nella parte iniziale, pro-babilmente avrebbe reso ancora più dif-ficile la marcia di Rossetti.

“Sono soddisfatto di questa gara, sia-mo riusciti ad esprimerci molto bene -ha commentato Manuel appena scesodal podio - abbiamo vinto una prova eabbiamo combattuto con i primi, ma iltempo perso all’ inizio del primo giro diprove ci è costato sul risultato finale.Nella prova di Talla, corsa di notte incondizioni ambientali a me sfavorevoli,solo Luca Rossetti è riuscito a starmidavanti.

Ovviamente l’amaro in bocca c’è maapplausi e complimenti a Luca che hameritatamente vinto.

La macchina è stata perfetta e siamofinalmente riusciti a concludere unagara. Voglio ringraziare Gianluca Zoncasempre attento e determinato a fornir-mi una macchina al top insieme ai ra-gazzi della Tam-auto, i miei sponsor epartner , in particolare la famiglia Cac-chiani proprietaria della Croma Catene,che credono sempre in me e mi so-stengono. Spero di essere riuscito asoddisfare e loro e tutti gli altri amiciche ci supportano. Dopo le vacanzeconto di partecipare al rally internazio-nale di San Martino di Castrozza, quin-to appuntamento del CampionatoItaliano WRC in programma agli inizi disettembre”.

Ravvicinata la lotta per il terzo gradi-no del podio tra Luca Pedersoli, conAnna Tomasi (Citroen C4 WRC D-Max) e

IL CAMPIONE EUROPEO IN COPPIACON LA SCLEDENSEELEONORA MORI HAVINTO IL RALLY DEL CASENTINO AL VOLANTE DI UNASKODA FABIA R5.OTTIMO SECONDO POSTO DI MANUEL SOSSELLA

ROSSETTI CALA IL TRIS

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Francesco Rossetti ed Eleonora Mori primi assoluti nelRally del Casentino

Alessandro Re, con Luca Ciucci e laFord Fiesta WRC HK Racing, risoltasianche questa, per poco più di un se-condo, a favore di Pedersoli. Il pilotabresciano ha pagato lo scotto di nonavere mai corso al rally del Casentino,ma con un finale di gara molto aggres-sivo, è riuscito a superare AlessandroRe sulla settima prova speciale, per poimantenere con grinta la terza posizio-ne. Per Alessandro Re, comunque, è ri-masta la soddisfazione di scavalcareCrugnola al secondo posto in campio-nato IRC.

Una foratura e problemi all’alternatoresulla Ford Fiesta WRC A-Style hanno al-terato la gara del thienese Andrea DalPonte, con Milena Danese, quinto asso-luto. Per Dal Ponte un altro risultato im-portante da mettere in bacheca, viste le

rogne che ha dovuto affrontare per pro-seguire il rally.

Anche se il sesto posto finale nonsoddisfa le ambizioni del locale RobertoCresci, con Ciabatti, con la Ford FiestaWRC PA Racing, il fatto di avere rivisto iltraguardo di una gara dopo vari episodipoco fortunati, al termine di una garacon qualche problema all’interfono al-l’inizio e con i freni per un paio di spe-ciali, gli ha permesso di incamerarepunti preziosi in ottica Irc.

Il caldo torrido non ha scoraggiato ilconsueto ed entusiasta abbraccio delpubblico delle grandi occasioni al rallydel Casentino, un evento non solosportivo ed agonistico, ma una vera fe-sta ed una occasione importante di ri-caduta economica e di promozione delterritorio.

Gara nella gara quella tra la ven-tina circa di equipaggi in lizza perla Mitropa Cup Rally, campionatodel quale il rally del Casentino rap-presenta il giro di boa stagionale. A vincere sulle speciali aretine è

stato il tedesco Hermann Gassner,con Karin Thannhauser al suo fian-co, veri dominatori con la Mitsubi-shi Lancer Evo X, che adesso sirilanciano anche nella serie mitte-leuropea. Al secondo posto la splendida

Porsche 996 dei teutonici Wolframe Gabriele Thull, con Kainz Martin,con Marcus Steininger (MitsubishiLancer Evo IX) a chiudere un podiotutto tedesco. Da segnalare il bel quinto posto

nella Mitropa Cup Rally “casentine-se” per l’aretino Norberto Droandi,con Emanuela Florean, ottenutocon la piccola Peugeot 106. Droan-di è anche il presidente “da corsa”della Mitropa Cup Rally, prestigiosoruolo che ha ereditato tre anni fadal presidente di Aci Vicenza, Val-ter Bizzotto, per ben 28 anni allaguida del campionato mitteleuro-peo.

LA ZAMPATADI GASSNER

NELLA MITROPA

IL TEDESCO IN COPPIA CON KARIN THANNHAUSER

01. Rossetti-Mori Skoda Fabia R5 1h 29'20.502. Sossella-Falzone Ford Fiesta Wrc a 27"303. Pedersoli-Tomasi Citroen C4 a 51'804. Re-CiucciFord Fiesta Wrc a 52.905. Dal Ponte-DaneseFord Fiesta Wrc a 1'34"106. Cresci-Ciabatti Ford Fiesta Wrc a 1'36"07. Dipalma-"Cobra" Skoda Fabia R5 a 2'14"608. Paccagnella-Bozzo Ford Focus Wrc a 2'42"309. Scattolon-Zanini Skoda Fabia R5 a 4'52"510. Asnafghi-Castelli Renault Clio R3 a 6'03"8

CLASSIFICA FINALE

La felicità di Eleonora Mori, navigatrice del vincitore (Foto Rebecca Lumachi)

Manuel Sossella in prova speciale al Casentino

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DESTINATARISoci ACI sottoscrittori di una tessera individuale,ACI Gold, ACI Sistema, ACI Storico Aderente, ACIClub, nel periodo 3 luglio - 31 dicembre 2017, nuovio rinnovanti, con l’esclusione di tutte le tessere rila-sciate a titolo gratuito (tessere omaggio, tessereClub autoscuole).

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te 1 premio per ogni settimana. Per ciascuna estra-zione verranno sorteggiati i nominativi dei vincitorie 10 nominativi “di riserva” che, in base all’ordinecronologico di estrazione, potranno aggiudicarsi ipremi in palio.Tutte le fasi di assegnazione/estrazione avverran-no alla presenza di un notaio o di un funzionariocamerale territorialmente competente.

COMUNICAZIONE DELLA VINCITA E CONSEGNA PREMI

Il Socio vincitore del premio sarà informato dell’av-venuta vincita tramite Raccomandata RR. Il So-

cio dovrà rispondere alla predettacomunicazione di vincita entro 10 giorni dalla

ricezione della stessa, specificando l’accet-tazione del premio o il rifiuto alla casella

di posta elettronica [email protected] La mancata risposta da parte delSocio assegnatario nei termini indi-cati sarà considerata rifiuto tacito. I

premi verranno consegnati a curadell’AACC territorialmente com-petente.

CONCORSO DESTINATO AI SOCI

Per info chiedi presso la tua sedeACI di fiducia, oppure consulta ilRegolamento di partecipazionesul sito aci.it nella sezione Il Club.Il concorso scade il 31/12/2017

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Con sette vittorie parziali sulle otto prove disputate, Lucky ha vinto fi-nalmente la gara di di casa, mettendo una ipoteca sul titolo tricolore. Conla Lancia Delta Integrale Gruppo A e Fabrizia Pons al suo fianco, ha au-mentato progressivamente il vantaggio prova dopo prova, lasciando soloil secondo passaggio sulla “Recoaro 1000”, a risultato già in cassaforte, aMarco Bianchini e Riccardo Imerito che con la Lancia Rally 037 Gruppo Bhanno chiuso il rally in seconda posizione assoluta. Il podio del RallyCampagnolo storico è stato completato da Elia Bossalini e FrancescoGranata su Porsche 911 SC/RS Gruppo B autori di una convincente pre-stazione, rallentata però nella seconda parte di gara da problemi al cam-bio. La quarta posizione, con l'importante vittoria di 2° Raggruppamento,è andata ad Alberto Salvini e Davide Tagliaferri con la Porsche 911 RSRGruppo 4, bravi a stringere i denti sul finale quando la vettura ha comin-ciato ad accusare problemi meccanici che fortunatamente non hannocondizionato la bella prova permettendo loro di fare il pieno di punti per ilCIR.

Soddisfatti anche Adriano Lovisetto e Christian Cracco, quinti con laLancia Delta Integrale Gruppo A, adattandosi chilometro dopo chilometroalla vettura per loro insolita in quanto abitualmente impegnati con le mo-derne. Bravissimi, comunque, a Torreselle. Sesta piazza, invece, per Davi-de Negri e Roberto Coppa con la Porsche 911 RSR del 2°Raggruppamento autori di una gara regolare dopo un anno di lontanan-za dalle prove speciali. Soddisfatti Paolo e Giulio Nodari, settimi con laBMW M3 Gruppo A e in continuo apprendimento con la nuova vetturache hanno preso in mano per la prima volta al Valsugana Historic di fineaprile. Ottavi hanno chiuso Paolo "Ciaccio" Baggio e Corrado Ughetti conla Lancia Rally 037 Gruppo B, mentre in nona posizione s'è installata unaseconda BMW M3, quella di Andrea Biasiotto e Paolo Lizzi al loro primorally storico.

La top ten è stata chiusa da Marco Bertinotti e Andrea Rondi su Por-sche 911 RSR, i più veloci tra gli iscritti alla Michelin Historic Rally Cup. Vit-toria nel 3° Raggruppamento di Roberto Rimoldi e Alberto Galli suPorsche 911 SC che nelle ultime prove sono riusciti ad aver la meglio suiprecedenti leader Enrico Volpato e Samuele Sordelli con la Ford EscortRS Gruppo 4, attardati da noie al cambio ma comunque primi tra le “2 li-tri”. Un'altra Porsche 911, la S 2.0 di Marco Dell'Acqua ed Emanuele Paga-noni, s'è affermata nel 1° Raggruppamento.

Tra le vetture del Gruppo 2 si sono messi in evidenza Davide Cesarini eMirco Gabrielli con la Ford Escort RS MK I del 2° Raggruppamento, men-tre nel 3° Tiziano e Francesca Nerobutto hanno avuto la meglio tra le“Turismo”. Degna di menzione la gara di Nicola e Davide Benetton, venti-settesimi assoluti e primi di classe con la piccola Fiat 127 Sport Gruppo 2.

Penalizzati da gomme troppo morbide Giorgio Costenaro e Sergio Mar-chi con la Lancia Stratos, 14° al traguardo.

Tradito ancora una volta dalla Porsche il marosticense Gianpaolo Bas-so che non è partito alla ripresa del rally dopo l'anteprima serale di Torre-selle.

Il Rally Club Team Isola Vicentina s'è aggiudicato la classifica delle scu-derie precedendo Rally & Co. e Team Bassano.

Importante è stato il contributo che hanno dato alla manifestazione icollaboratori di Renzo De Tomasi, patron del Rally Club Team Isola Vicen-tina, che non si sono mai tirati indietro quando c'è stato da lavorare perl'organizzazione della gara. Sempre attenti e disponibili hanno fatto sìche tutta la macchina organizzativa funzionasse alla perfezione, pre-stando volontariamente la loro opera anche in orari impossibili. Se il Cam-pagnolo ha raggiunto vette importanti molto lo deve ai ragazzi del Team,apprezzati anche dai piloti e dagli addetti ai lavori.

I vincitori con la Delta Integrale

Sul palco il vincitore scherza col presentatoreLeo Cagalli. "Io ho fatto da autista a Fabrizia, por-tandola a spasso per le prove speciali. La vittoriaè merito suo”. La navigatrice sta al gioco e, di ri-mando, spiega: "Io mi sono limitata a girare le pa-gine del quaderno delle note. Il resto lo ha fattoGigi...”. Felice del secondo posto anche Marco Bianchi-

ni. Di solito l'argento spetta al primo degli sconfittima il sanmarinese non si sente affatto battuto."La Lancia 037 è una vettura stupenda, macchinada rally per eccellenza. Non è stato facile piazzar-ci alle spalle del vicentino ma ci siamo riusciti. Bra-vo Riccardo Imerito come coequipier”. Bossalini se la prende col cambio: "Nella parte fi-

nale del Campagnolo non mi entravano più lemarce, per fortuna sono riuscito a raggiungere iltraguardo”. Il suo navigatore, Francesco Granata,annuisce: "Dodici mesi fa qui ho corso con MimmoGuagliardo. Eravamo in testa al rally quando sia-mo stati costretti al ritiro durante l'ultima prova.Sarebbe stata una beffa se anche quest'anno mifossi dovuto fermare per un guasto a pochi chilo-metri dalla bandierina a scacchi”. Il toscano Salvini sprizza contentezza da tutti i

pori: "Il mio quarto posto e la vittoria nel terzo rag-gruppamento mi ripagano di tutti gli sforzi. Moral-mente mi sento il vincitore della gara perchèdavanti alla mia Porsche di gruppo 4 ci sono solodue macchine di gruppo B e una di gruppo A. "Adriano Lovisetto rivela: "Pensavo che nei rally

storici fosse tutto più facile rispetto ai moderni eche i piloti andassero più piano. Invece corronotutti come schegge. Dopo la speciale di Torreselleero convinto di poter difendere il secondo posto,invece mi hanno superato in tre”. Giorgio Costenaro è fuori dalla top ten. Per lui

un quattordicesimo posto poco adatto al suo ran-go: "Ho sbagliato tutto con le gomme. Ho privile-giato le soft e invece con questo caldo siscioglievano dopo pochi chilometri. Con mescolepiù dure e resistenti avrei sicuramente fatto me-glio”. Abbacchiato anche Enrico Chicco Volpato: "Con-

tavo di poter disputare una bella gara. Purtroppoho patito problemi al cambio della mia Escort. Mirifarò il prossimo anno. Il Campagnolo è una bellagara”. Chiusura a Paolo Nodari, settimo in coppia con il

figlio Giulio: "Continua l'apprendistato con la BmwM3. Forse ho rischiato troppo sulla speciale diGambugliano. La macchina mi è partita e mi sonogirato. Peccato. Era la prova di casa mia e ci tene-vo a fare bella figura”.

“HO PORTATO FABRIZIAA SPASSO PER LE PROVE”

LE INTERVISTE. IL VINCITORE SUL PODIO FINALE DI ISOLA VICENTINA

RALLY CAMPAGNOLO.IN COPPIA CON FABRIZIA PONS LUCKY HA VINTOLA GARA DI CASA DOMINANDOLA DALL'INIZIO ALLA FINEAL VOLANTE DELLA DELTA INTEGRALE

SCHIACCIASASSI

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CAMPAGNOLO HISTORICA TURRI E GARAVELLOL'EQUIPAGGIO DEL PROGETTO MITE HA PORTATO ALLA VITTORIA LA FIAT 128 NELLA GARA DI REGOLARITÀ SPORT VALEVOLE PER IL TROFEO TRE REGIONI, PRECEDENDO MAIOLO SU PORSCHE 911 E MOZZI CON L’OPEL KADETT

Avvincente e combattuto anche il 9°Campagnolo Historic, la gara di regolaritàsport abbinata all’omonimo rally, che haaggiunto all’albo d’oro i nomi di GiacomoTurri e Christian Garavello, bravi a sbara-gliare una qualificata concorrenza ed ag-giudicarsi la vittoria dopo i setterilevamenti cronometrici. Reduce dal se-condo posto assoluto conquistato la set-timana prima alla Coppa Pedavena, Turris'è confermato un ottimo regolarista.

Anche la prova di regolarità s'è iniziatacol prologo serale sulla “Torreselle” doveMatteo e Fabio Grossule hanno centratoil netto con l’Opel Manta Gt/e seguiti daGiordano Mozzi e Sonia Cipriani conl’Opel Kadett Gte a due penalità e i futurivincitori a tre, pari merito con Mauro Ar-genti e Roberta Amorosa sulla Porsche911 T, i quali l’indomani sono stati costrettial ritiro dopo essere passati al comando.

Al riordino di metà gara la lotta sembra-va ristretta tra Turri e Mozzi separati daquattro penalità con Maurizio Senna eLorena Zaffani su Volkswagen Golf Gti,terzi, a sei punti dalla vetta; più staccatoun sestetto racchiuso in soli tre punti ecomposto dai vari Giacoppo, Iula, Fabbri,Martini, Maiolo, Grifa, tutti pronti ad ap-profittare di eventuali errori del terzettodi testa. E sarà proprio uno degli equi-paggi inseguitori, quello formato da Mar-co Maiolo e Maria Teresa Paracchini su

Porsche 911 RSR a risalire la classifica gra-zie a tre sole penalità in altrettante provee salire sul podio finale.

Turri ha "sudato" freddo dopo un “11”pagato a Gambugliano che gli è costatola vetta della provvisoria ma s'è rifattonelle successive prove, arrivando sul pal-co di pazza Marconi ad Isola Vicentina fe-steggiato, assieme al navigatoreGaravello, quale vincitore assoluto congrande soddisfazione del ProgettoM.I.T.E., l’associazione sportiva che schie-ra equipaggi nei quali il navigatore è sem-pre una persona non vedente oipovedente. Col successo al CampagnoloMite ha portato a quota trentatré il nu-mero di vittorie assolute conseguite.

Il podio è stato completato da Maiolo eParacchini che sul filo di lana sono riuscitia superare Mozzi e Cipriani. Al quarto po-sto hanno chiuso Senna e Zaffani seguitida Andrea Giacoppo e Daniela GrilloneTecioiu su Lancia Fulvia HF; sesti Fabbri eTaesi su Volvo 144 con Grifa e Salvetti inscia su Porsche 911. Ottava piazza perl’Alfa Romeo Giulia Ti di Cicuttini e Scara-vetto, seguita dalla Porsche 911 Sc di Iulae Cocconcelli e dalla Fiat Uno 70S di Mar-tini e Moscato.

Al Progetto M.I.T.E. anche la vittoria nel-la classifica delle scuderie con la PalladioHistoric e Rally Club Team a completare ilpodio.

Giacomo Turri vincitore della gara diregolarità abbinata al Campagnolo

di Andrea Zanovello

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NELLA GARA VALIDAPER IL CAMPIONATOMONDIALE RALLYDISPUTATASI IN SARDEGNA GRANDE PRESTAZIONE DI SIMONE ROMAGNAPRIMO DEI PILOTI ITALIANI

Primo degli italiani al traguardo delRally di Sardegna, gara valida per ilcampionato mondiale. Il maladense Si-mone Romagna ha tenuto alti i colori tri-colori lottando con una grintaincredibile contro i mostri sacri dellaspecialità. In coppia con Filippo Bosi e abordo di una Ford Focus Wrc della AStyle, Romagna ha colto il 17° posto as-soluto, risultato insperato alla vigilia del-la competizione.

La gara sarda è per specialisti dellaterra, per coloro che amano i traversi ele derapate controllate. Una gara atipi-ca per il nostro paese dove i percorsisterrati sono ormai scomparsi ovunque.Simone Romagna, vincitore tre anni fadel Trofeo Ronde Race Day, però, con leprove sterrate ci sa fare e lo ha dimo-strato. Nell'isola ha dato un saggio dellasua bravura, battagliando senza timoririverenziali contro gli specialisti del norde alla fine delle quattro giornate di gara,ha raccolto calorosi applausi.

"Per fare il rally di Sardegna – ha con-fessato prima dell'inizio delle ostilità –mi sono giocato tutto il budget previstoper le gare di quest'anno. Mi mancavauna competizione di questo livello e fi-nalmente ho potuto coronare il sognodi tutti i piloti: misurarmi coi più forti”.

Pur non avendo potuto compiere mol-ti passaggi sulle aspre stradine sarde,

Simone Romagna è entrato subito insimbiosi con la Ford Fiesta Wrc e il navi-gatore e durante il rally ha sfruttato tut-te le caratteristiche della vettura. Granbella macchina la Fiesta Wrc ma assailontana per prestazioni e assistenzadalle vetture ufficiali. Romagna ha datoil massimo, raccogliendo così l'alloro ri-servato al primo degli italiani.

Una grande soddisfazione, considera-to che prima di lui si sono classificati ipiù grandi specialisti dei rally, con bud-get milionari ed elicotteri per le assi-stenze... volanti.

Al via del rally d'Italia anche il padova-no Carlo Covi, affiancato dal bassanesePietro Ometto, su Peugeot 208 R2. Covie Ometto si sono ritrovati a far coppiadopo l’esperienza al Montecarlo di iniziostagione. Dalla neve al sole cocente masempre con grande voglia di mettersi inluce. I due si sono piazzati al 36° postoassoluto.

Presente in terra sarda anche il duevolte campione del mondo Miki Biasion. Ilportacolori dell'Aci Vicenza, però, non hagareggiato. Ingaggiato da un importantenetwork, ha commentato le fasi salientidella gara, accompagnando lungo lespeciali l'ex asso della formula uno MarkWebber. Naturalmente Miki non ha man-cato di sottolineare le bellissime presta-zioni dell'amico Simone Romagna.

Simone Romagna con la Fiesta al rally di Sardegna. Sotto, assieme al navigatore in Sardegna

UUNN BBEELL PPOO’’ DDII RROOMMAAGGNNAA IINN SSAARRDDEEGGNNAA

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SECONDO POSTO ASSOLUTO PER LUISE-HANDEL CON LA FIAT RITMO 130 TC

Ancora una soddisfazione dai rallyper il Team Bassano che al Rally Hi-storic Città di Modena, ha colto un ot-timo secondo posto assoluto conMatteo Luise e Fabrizio Handel autoridi una prestazione convincente conla Fiat Ritmo 130 TC Gruppo A chenulla ha potuto contro la più potenteFord Sierra di Lorenzo Gilli e GiorgioSimone, i vincitori, ma con la soddi-sfazione di aver firmato due scratch.Luise-Handel hanno chiuso il rally condistacco di 26"7. Il risultato avrebbepotuto essere ancor più brillante vi-sto che ad una prova dalla fine, il ter-zo gradino del podio era occupatodall’Alfa Romeo Alfetta GTV Gruppo 2di Gianluigi Baghin ed Elsa Dal Dosso:purtroppo un problema di alimenta-zione ha fermato prima dell’ultimotratto cronometrato la buona garadel duo.

Al terzo posto si sono così piazzatiGiuseppe Bottoni e Daiana Ramac-

ciotti su Opel Kadett Gte a 5'07" daibattistrada. Quarta piazza per Davidee LucianoTonelli su Ford Escort Rs2000, che hanno preceduto MarcoArati ed Elisa Corradi. Felicissimo, sul-la linea del traguardo, il vicentino Al-do Pantanella che con Daniele Olivanha portato la sua Fiat 127 CL ad un in-sperato sesto posto assoluto prece-dendo Giorgio Ranghieri e SimoneCarli su Peugeot 205 Rally. Aldo Pan-tanella è una colonna del Rally Clubteam di Isola Vicentina, sempre di-sponibile quando non è in gara, a da-re una mano ai portacolori delsodalizio presieduto da Renzo De To-masi. Ha invece concluso, in ottavaposizione l’altra Alfetta GTV, quella diMoreno Carraro e Giovanni Brunapor-to, contribuendo alla vittoria del TeamBassano nella classifica delle scude-rie. Soddisfatto delle prestazioni deipropri alfieri il presidente della scude-ria bassanese Mauro Valerio.

TEAM BASSANO SUGLI SCUDIAL RALLY CITTÀ DI MODENA

Il podio della gara di regolarità di Modena

Ancora un successo da festeggiare incasa Palladio Historic grazie alla vittoriaconseguita alla “Sport Città di Modena”dai portacolori Maurizio Senna e LorenaZaffani bravi a spuntarla con la loro Vol-kswagen Golf Gti in una gara combattutae molto incerta; l’affiatato equipaggio èriuscito proprio nell’ultimo rilevamento asuperare gli avversari Scapin e Morandicoi quali si trovavano a pari merito e, so-prattutto per Senna grande tifoso dellaFerrari, festeggiare la vittoria davanti almuseo di Maranello è stata un’esperienzaunica.Con questo risultato l’equipaggio ha raf-

forzato la leadership nel Trofeo Tre Regio-ni. Soddisfattissimo, ovviamente, ancheEnzo Scapin, particolarmente sfortunatoin questa prima parte della stagione. Ilbassanese, ottimamente coadiuvato daIvan Morandi ha cullato sino all'ultimo ilsogno di poter vincere a Modena. Controun Senna in formato super, però anche ilsecondo posto assume un valore specia-le. Il terzo posto assoluto è stato conqui-stato da Pietro Iula e William Cocconcellicon la Porsche 911 SC , del Team Bassano,mentre due gradini più in basso si è clas-sificata la Lancia Fulvia HF di Andrea Gia-coppo e Daniela Grilone Tecioiu. Andrea eDaniela erano reduci dal quarto posto as-soluto conquistato la settimana prima allaguida della Lancia Fulvia HF 1.6, nellaMendola History, gara di Campionato Ita-liano Regolarità.È stata una buona gara anche per

Mauro Argenti e Roberta Amorosa chehanno concluso sesti assoluti e secondi didivisione con la Porsche 911 T e per EzioFranchini con Gabriella Coato, undicesiminella globale con la Volkswagen Golf Gti eanch’essi secondi di divisione. Non hannoterminato la gara Gianni Franchin ed EzioCorradin fermati da problemi di alimenta-zione alla Porsche 944, inconvenienti cau-sati dal gran caldo che ha caratterizzatole due giornate in cui s'è svolta la manife-stazione.

SENNA-ZAFFANID'UN SOFFIO SUSCAPIN-MORANDI

NELLA GARA DI REGOLARITÀ ABBINATA AL RALLY EMILIANO

MUCCIOLI DAVANTI A TUTTI NEL RALLY DEGLI ABETICON LA PORSCHE 911 RSR DI GRUPPO 4 IN COPPIA CON SIMONA MANTOVANI

È da poco arrivato a vestire i colori del Team Bassano esubito ha portato una soddisfazione alla scuderia capita-nata da Mauro Valerio: Graziano Muccioli, già campioneitaliano ed europeo rally autostoriche, si è aggiudicato ilRally Storico degli Abeti svoltosi in provincia di Pistoia e

valevole per il TRZ della terza zona. Il sanmarinese, in cop-pia con la biellese Simona Mantovani, si è aggiudicato lagara alla guida della Porsche 911 RSR Gruppo 4. Muccioliera reduce dal rally Campagnolo, corso insieme a LuisaZumelli.

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LA RIEVOCAZIONE STORICA PER MOTO D'EPOCA HA PORTATO OLTRE DUECENTO CENTAURI A SCOPRIRE I CENTRI MINORI D'ITALIA E A RINSALDARE AMICIZIE E CONOSCENZE

Sei giorni volati in un amen, bruciati sotto il sole, superaticon un colpo di acceleratore. Sembra ieri quando dall'Idroscalodi Milano la carovana si è messa in marcia dando il là ad unanuova avventura. Nel cuore della notte, navigando a vista nel-la pianura padana avvolta dal buio, parevano interminabili leore che la separavano dall'alba. E invece, implacabili, sonopassate, non solo salutando i primi albori e la nascita del soledalle parti di Aulla e Pontremoli, ma divorando, ingorde, gli altri1700 chilometri che s'annunciavano infiniti. Senza che i cen-tauri quasi se ne accorgessero, troppo intenti ad ascoltare ilcuore sollecitato da mille emozioni e il canto, presto lamento,del motore della compagna di viaggio.

Un filo di gas ed una curva, una curva e un filo di gas.Da mattina a sera.Pisa, Principina Terra, Fiuggi, S. Giovanni Rotondo, Bari rag-

giunte tappa dopo tappa, il tempo di un battito di ciglia o pocopiù. E Taranto, meta finale, annunciata in lontananza dalle gi-gantesche, sinistre, gru dell'Ilva. Fatica, risate, lacrime - si, an-che lacrime - si sono alternate in un groviglio di sentimenti cheappena superato il traguardo posto davanti al palazzo del Go-verno, hanno stretto la gola, togliendo per un attimo il respiro.

Un carico di emozioni, spesso incontrollabili, arricchite unpaese via l'altro.

Ne sono stati attraversati tanti: pugni di case tenacementeaggrappate all'Appennino e minuscoli centri disseminati comecoriandoli lungo dolci colline; cittadine fiere e superbe punteg-giate da arditi campanili e pittoreschi villaggi dai nomi fiabe-schi; inconfondibili trulli, perfino eleganti nella loro rusticasemplicità e abbaglianti pietre barocche pazientemente squa-drate e scolpite da mani talentuose. Una sorpresa continuacosì forte ed inaspettata da far tornare i motociclisti bambiniquando, guardando attraverso la lente del caleidoscopio cheregalava il farmacista, rimanevano stregati dal continuo muta-re delle immagini colorate moltiplicate da un insospettabilegioco di specchi.

Percorrere le strade di questa 31ª edizione della Milano Ta-ranto è stato come puntare l'occhio nel tubo magico. Un giro eil verde dominava il paesaggio, un altro giro e a prendere il so-pravvento era l'azzurro, ancora una rotazione ed ecco il gialload avere il comando della scena. E poi il rosso, presente sem-

pre. Ogni colore accompagnato da un profumo e ciascun pro-fumo sottolineato da un sapore. Profumi e sapori diversi manoa mano che la strada scendeva e le tavolate si allungavano.

E poi i suoni: le sinfonie dei motori e le cadenze di lingue edialetti differenti a ogni manciata di asfalto, gli incoraggiamen-ti di chi comprendeva la fatica accumulata in sella e le milledomande che i più curiosi non riuscivano a tenere a freno:quanti anni ha questa moto? dove l'hai trovata? quanto con-suma? Non si rompe mai? Quanto corre? Vale molto?

Chiedere ai pazienti meccanici al seguito, please, per avereconferma di quanto recalcitranti possano essere a volte levecchie signore o, invece, come spesso si lascino fortunata-mente corrompere da un filo d'olio, da una candela nuova, daun bicchierino di additivo per la benzina scarsa di ottani.

Una settimana a fare il pieno di emozioni e di adrenalinalungo le strade meno battute d'Italia, ha permesso di rinsalda-re vecchie amicizie e allacciarne di nuove, apprezzare le bel-lezze di un Paese unico ancorché maltrattato e ferito e ditrovare la speciale miscela che alimenterà i giorni e i mesi chemancano al prossimo appuntamento con la Mi Ta.

Perché i conto alla rovescia è già partito e il tempo è emo-zione.

MILANO-TARANTOSEI GIORNI IN SELLA

36 GUIDACI

di Roberto Cristiano Baggio

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37GUIDACI

MEDAGLIA D'ORO ANCHE PER CLAUDIOCAUZZO (LAVERDA 100)E GIANNI MICHELETTO(GILERA 125) E APPLAUSI PER ZENARI,NOCENT, SIMIONATO,MATTIONI E VENTURIN

Bravissimi, come sempre i centauri vicentini, impegnati nellalunga maratona motociclistica, rievocazione storica della più dif-ficile e massacrante gara di velocità pura su strada, andata inscena dagli anni Venti sino al 1956. Si sono aggiudicati la vittoriain diverse categorie, mettendo in luce la scuola veneta che infatto di due ruote regge benissimo il confronto con altre regionipiù votate ai motori.

La versione "moderna" è ripresa nel 1987, sotto la spinta delperugino Franco Sabatini, uomo tutto d'un pezzo di rara bontàche l'apparente scorza dura non riesce a nascondere. Franco,prossimo agli ottanta anni, ha trovato nelle figlie Natalina, Lina eClaudia tre straordinarie collaboratrici, in grado di tenere a badauna scatenata banda di almeno trecento persone tra piloti,meccanici, accompagnatori, cronometristi e staffette che si spo-stano da una parte all'altra d'Italia per seigiorni di fila.

Organizzare la Mi-Ta è un'impresa titani-ca, che si protrae da un anno all'altro, suc-chiando forze ed energie. Solo la famigliaSabatini, animata da una passione incrolla-bile, può riuscire a dar vita ad ogni edizio-ne con slancio e generosità, alimentando ilserbatoio delle emozioni. Sulla spinta dellaMilano Taranto sono spuntate altre mani-festazioni, senza peraltro neanche mini-mamente avvicinare lo spirito che aleggianella carovana.

Leggermente più breve di qualche centi-naio di chilometri rispetto alle ultime edizio-ni, la Mi Ta 2017 è stata ugualmente dura eselettiva per uomini e mezzi, "bastonati"da un implacabile sole africano dalla par-tenza sino all'arrivo. Temperature elevate,afa e asfalto bollente hanno fatto da corni-ce. A rendere un po' meno aspra l'infinitacavalcata lungo la dorsale appenninica, cihanno pensato i ristori, tre al giorno, alle-stiti da Pro loco, volontari e moto club che hanno fatto a garanel proporre specialità gastronomiche. In certi casi le tavolateerano così ricche di ogni bendidio da sembrare banchetti di noz-ze. Alle stelle, sul traguardo di Taranto, Felice Lovato di Meledodi Lonigo. Con la sua Vespa 50, infatti, è riuscito a battere unafortissima concorrenza nella categoria scooter, animata dallapattuglia di instancabili lambrettisti inglesi, e a conquistare il pri-mo posto. Lovato è andato a segno in tutte e cinque le provecronometrate (rilevamento al centesimo di secondo), accumu-lando un pacchetto di punti sufficiente a metterlo al riparo daimprevedibili sorprese, sempre dietro l'angolo quando si viaggiain sella mezzi d'epoca.

Con la Vespa, Lovato vive in simbiosi (ne possiede diversiesemplari, perfettamente funzionanti) ed è stato autore di im-prese epiche che lo hanno portato da Meledo a Fatima, a Lour-des, in Sicilia, arrivando al punto di inventarsi una incredibileElba-Alba da percorrere tutta d'un fiato. Quando gli gira l'estro ècapace di spararsi una Vicenza-Trieste-Vicenza in giornata, cosìtanto per godersi il golfo del capoluogo giuliano.

"Più volte ho dovuto saltare i punti di ristoro – ha racconta-to alla fine – perché arrivavo al limite del tempo imposto da-

vanti al tavolo dei cronometristi. Mi è andata bene e sonosoddisfattissimo”.

Felice due volte: di nome e di fatto!Nella 100 storica primo posto di Claudio Cauzzo, accarezzato

a lungo nelle precedenti partecipazioni alla Mi Ta, su Laverda100 davanti alla moto gemella di Diego Simionato. Terza piazzaper Massimo Nocent su Guzzino 65, poco preciso nelle provema bravo a tenere il ritmo degli scatenati avversari con la "picco-lina" che ha sempre marciato come un orologio svizzero. Alquarto e al quinto posto altri due berici, Diego Simionato e Do-menico Munaretto. Tutta in furgone, invece, la corsa per Roma-no Cornale, che all'ultimo momento non ha potuto schierarsi alvia con la sua Laverda.

Ottima anche la prestazione del marosticense Roberto Bas-so, mattatore nella 250 Sport con la sua MotobiSS. Il portacolori del Moto Club Ponte di Bassanoha totalizzato un "meno 41" che se ci fosse unaclassifica assoluta lo porrebbe al primo posto as-soluto assieme alla coppia Tomassini-Lombardisu sidecar Chang Jang Cj 750 del 1970. Nessu-no, infatti, è riuscito ad eguagliare il loro score.Se si tiene conto che Tomassini è uno speciali-sta delle gare di regolarità, la prestazione di Ro-berto Basso assume ancora maggior rilievopoiché l'unica gara che disputa è proprio la Mi Ta.

Nella 350 sport, invece, da sottolineare il terzoposto conquistato da Mario Mattioni, al debuttocon una Aermacchi Harley Davidson, davanti al-l'amico Paul Moser su Ducati Scrambler e a Fran-co Aduso e Guido Borghin, entrambi su Morini350. Così come merita attenzione il secondo po-sto di Luciano Zenari di Cogollo nella 250 storica,per la prima volta alle prese con la maratona mo-tociclistica, in sella ad un Galletto Guzzi di 192 ccdel 1958.

Hanno monopolizzato la 125 sport Gianni Mi-cheletto, primo con la sua Gilera 124 5M del 1972,

e Paolo Venturin, medaglia d'argento con il Giubileo del 1969. Alrientro a casa Micheletto è stato accolto dagli inaspettati magraditissimi complimenti del sindaco. "Una soddisfazione enor-me – ha commentato il leader della classe 125 – che mi ripagadella fatica accumulata in una settimana di corsa”.

Tradito dalla Parilla 125 2T dei primi anni Cinquanta, invece, èstato Attilio Lucchi, più volte vincitore in passato della categoria.Mentre puntava al podio, infatti, la marmitta sporca lo ha appie-dato imbolsendo il motore. L'intervento di Ivone Caldogno, per-fetto nelle vesti di meccanico, gli ha permesso di proseguireanche se ormai non era più possibile recuperare il tempo getta-to alle ortiche per un guasto banale e di poco conto ma difficileda diagnosticare.

Nella classe regina, la 500, da sottolineare il nono posto di Ro-berto Belvedere con la sua Bmw R 75/5. Più staccati GiuseppeBonaguro, Davide Dal Prà, Alessandro Zanollo e Mauro Peruffo.Chiudono agli ultimi posti Ruggero Fabris, Maria Cristina Zanellae Carla Pizzato, avversati dalla sfortuna sin dai primi chilometri.

Con quattro successi di categoria, tre secondi posti e due ter-zi, i biancorossi hanno lasciato il segno anche in questa edizio-ne della Milano-Taranto.

Felice Lovato

Roberto Basso a sinistra

BASSO E LOVATOA TUTTA MANETTA

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BASSANO CENTROVia Del Mercato 23 - tel. 0424.523868

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BASSANO ESTVia M. Sabotino 28 - tel. 0424.513659 - fax 0424.36393

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THIENEVia Marconi 42 btel. 0445.365708

09.00 – 12.00 & 15.00 – 18.00Mercoledì pomeriggio chiuso

Escluso sabato

SCHIOVia Marconi 6

tel. 0445.63540008.30 – 12.30 lun. mer. ven.

anche dalle 15.30 - 18.30 Escluso sabato

VALDAGNOVia Dalla Chiesa 39 - tel. 0445.404424

08.30 – 12.30 lun. mer. ven. dalle 15.30 – 18.30Escluso sabato

Via Battaglione Val Leogra, 88

36100 Vicenza

Tel. 0444.571230

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Via Cà Balbi, 26

36100 Vicenza

Tel. 0444.911408

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Viale Diaz, 34/a

36061 Bassano del Grappa - VI

Tel. 0424.503654

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36045 Lonigo - VI

Tel. 0444.830657

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Via Monte Grappa, 18

36063 Marostica - VI

Tel. 0424.75874

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BASSANO DEL GRAPPAVia Ognissanti, 17/19 – tel. 0424.522533

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tel. 0444.520388Campedello

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LonigoInfo presso la sede di Vicenza Ovest

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la 1, 2017:

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bonamento tre giorni biglietti interi 140 euro;

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bonamento tre giorni biglietti interi 120 euro;

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giornate di sabato e domenica, sconto dell’8%

sul prezzo applicato al pubblico,

- Biglietto prato delle singole delle singole

giornate di venerdì, sabato e domenica, sconto

del 10% sul prezzo applicato al pubblico.

Per ogni tessera associativa, di qualunque tipo-

logia purchè ovviamente in corso di validità, sarà

possibile rilasciare massimo 4 biglietti.

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43GUIDACI

IN MOTO SULLE STRADEDELLA GRANDE GUERRA

Una rievocazione unica nel suo ge-nere, capace di portare le moto stori-che su strade difficilmente percorribili.Ad organizzarla è stato l’Historic Clubdi Schio.

L’intento era quello di far rivivere ilmitico evento nato nel lontano 1936. Iltutto con un duplice obbiettivo: cele-brare l’ottantesimo anniversario dei pri-mi raduni ed onorare le vittime dellaGrande guerra a 100 anni dal suo ini-zio. Impresa non certo facile, ma graziealla determinazione del Club, si è mes-sa in moto una grande macchina orga-nizzativa che ha permesso al sodalizio,con il consenso dei Comuni di Valli delPasubio, Vallarsa Posina e Trambileno,di realizzare, per il quarto anno conse-cutivo, questo bellissimo sogno. Dome-nica 16 luglio i partecipanti hannoraggiunto il Colle Bellavista (Ossario del

Pasubio); una decina sono i fortunatieletti che hanno potuto prender partea questo straordinario e unico eventoprovenienti da diverse parti d’Italia.

In sella a Moto Guzzi Sport 15, DellaFerrera Piemonte, Triumph 350 3HV,Moto Guzzi 500 GT Sidecar, AJS M2OSPRINGTWIN, Moto Guzzi 500 S,VELO-CETTE 2WHEEL MAC 350, Moto GuzziSport 13,Harley Davidson WLC, MotoGuzzi GTS 500, tutte esclusivamenteante 1945, i centauri hanno affrontatola strada che porta al rifugio Papa, nelcuore delle Piccole Dolomiti.

La prima sosta, per far riprendere fia-to ai mezzi d'antan, è avvenuta dopo 8km, alla Galleria D’Havet, dove il pano-rama mozzafiato del gruppo montuosodel Carega e del Cornetto ha amma-gliato i partecipanti. E poi di nuovo tut-ti in sella alla scoperta del Pasubio fino

a raggiungere il Rifugio A. Papa, per ri-tornare poi verso l’Ossario percorrendoper la prima volta in queste edizioni, laStrada degli Scarubbi, tra scoscesi bur-roni e sentieri impervi, ma accompa-gnati sempre da uno scenariosingolare ed indescrivibile.

Deposta la corona d’alloro in memo-ria dei caduti della Grande Guerra al-l’inizio della Strada delle 52 Gallerie epoi via, percorrendo la tortuosa stradasterrata con i mezzi che hanno fatto lastoria del motociclismo, il gruppo ègiunto al Rifugio Passo Xomo dove èstato dato il classico "rompete le ri-ghe".

Grande soddisfazione in tutti i porta-colori dell'Historic Club Schio per l'im-presa che ha permesso ai partecipantidi rivivere pagine importanti della no-stra storia.

Historic Schio Giuseppe Bonaguro durante la salita

CON L'HISTORICCLUB SCHIO PER RIVIVEREI RADUNI MOTOCICLISTICI DEGLI ANNI TRENTA E ONORARE LE VITTIME DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE IN SELLA A MEZZI D'EPOCA

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La carrozzeria Touring di Milano, famosa findagli anni ’30 per le sue realizzazioni in allumi-nio denominate “Superleggere”, strinse un ac-cordo nel 1962 con il gruppo inglese Rootesper realizzare il montaggio in Italia, presso ipropri stabilimenti, di qualche migliaio di vettu-re all’anno.

Questo contratto convinse la proprietà a in-vestire nella costruzione di nuovi capannoni aNova Milanese, dotati di attrezzature moder-nissime e di un reparto verniciatura per l’epo-ca all’avanguardia in Europa.

Purtroppo l’improvvisa morte di Lord WilliamRootes a fine ’63, portò all’annullamento delcontratto, unitamente ad una profonda crisidel gruppo inglese, poi rilevato nel 1967 dallaChrysler.

Le sfortunate vicende inglesi ebbero un pe-sante riflesso negativo anche sulla Touring,che si trovò improvvisamente senza commes-se e con forti investimenti cui fare fronte.

L’azienda entrò in amministrazione control-lata all’inizio del 1964 e poco o nulla poteronofare delle piccole commesse, quali ad esempiole 2.000 Primula Coupé da realizzare per con-to dell’Autobianchi o il migliaio di Alfa RomeoGiulia GTC cabriolet per la Casa di Arese, ge-stite in quegli anni.

La fortuna della Touring fu di trovare, nellanomina del rag. Rizzi, un amministratore stra-ordinario, uomo integerrimo, che prese a cuo-re le sorti dell’azienda e fece di tutto percercare soluzioni che potessero salvarla.

L’occasione si presentò proprio nel 1964,con la presentazione della nuovissima Fiat124, una berlina media di buone prestazioni edal costo contenuto. Subito venne preso con-tatto con i vertici della Fiat che, grazie a cono-scenze personali, portarono all’affido allaTouring di uno dei primi esemplari di 124, esat-tamente la 44esima vettura prodotta, per rea-lizzare una cabriolet economica sul tipo diquanto fatto poco prima con l’Alfa Romeo Giu-lia GT.

Alla 124 fu tagliato il tetto, inclinato un po’ dipiù il parabrezza, rinforzata la scocca, realiz-zate due porte più grandi da sostituire alle ori-ginali quattro della berlina.

Il risultato ottenuto era ottimo, calcolandoanche che da un prezzo di vendita al pubblicodi 1.150.000 lire della berlina, per la cabrioletprodotta in piccola serie ma che sfruttava l’ot-tanta per cento dei componenti originali, veni-

vano richieste poco meno di 1.500.000 lire.L’auto venne inviata alla Fiat e lungamente

collaudata, poi passò alla Fiat France cheavanzò la richiesta di averne 10.000, un nu-mero che avrebbe permesso alla Touring di ri-sollevarsi. Purtroppo però eccesive lungagginie rimpallo di competenze, portarono al naufra-gio dell’ottimo progetto ed alla chiusura del-l’azienda.

Nel corso della liquidazione, all’amministra-tore straordinario venne dato come saldo diquanto dovuto la 124 cabriolet azzurra, che daallora targata Como, servì come seconda autoin famiglia per piacevoli escursioni a cieloaperto.

Amico fraterno del rag. Rizzi era un Vescovomissionario, monsignor Aristide Pirovano, chequando era in Italia usava con gioia questavettura, quasi sempre scoperta e che gli per-metteva di viaggiare con la folta barba al ven-to.

Un giorno monsignor Pirovano chiese di po-ter usare la 124 per accompagnare a Roma unamico carissimo, al tempo Vescovo di Craco-via, un certo monsignor Karol Wojtyla, futuroPapa Giovanni Paolo II e che sarebbe poi dive-nuto Santo.

Al contempo nel 1986, il Circolo Veneto Au-tomoto d’Epoca (il Museo dell’Automobile Bon-fanti-Vimar sarebbe nato cinque anni dopo daun nucleo di appassionati di quel Club) orga-nizzò un grande raduno fra Bassano e Feltredi oltre quaranta vetture carrozzate Touring,da un’Alfa Romeo 1500 del 1926 – una delleprime realizzazioni della carrozzeria milanesein assoluto - sino alla allora sconosciuta Fiat124 “C4” cabriolet, l’ultima vettura ad uscire daicancelli di Nova Milanese.

Fu un incontro molto sentito, con la presen-za dell’ex proprietario della Touring l’ing. CarloFelice Bianchi Anderloni e dell’amministratorerag. Aldo Rizzi. L’occasione fu propizia per an-nunciare la rinascita della Carrozzeria Touring,ancora oggi operante nel settore dei prototipi.

Memore di quell’evento, poco tempo fa ilrag. Rizzi si è messo in contatto con i respon-sabili del Museo Bonfanti-Vimar per affidarglila FIAT 124 cabriolet, esemplare unico al mon-do.

Ora la “C4” azzurra è esposta nelle sale del-l’istituzione bassanese, con il corredo dellasua intensa vita, culminata con l’avere tra-sportato un futuro Papa e futuro Santo.

“IL BAULE DELLE MERAVIGLIE” DI NINO BALESTRA

DALLA TOURINGLA FIAT 124 CABRIODI PAPA WOJTYLA

L'UNICO ESEMPLARE ESISTENTE AL MONDO È STATO DONATO AL MUSEO DELL'AUTOMOBILE DI ROMANO D'EZZELINO

44 GUIDACI

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46 GUIDACI

Gentile Direttore,sono una neopatentata ed ho bisogno

che qualcuno mi chiarisca come comportar-mi se le Forze dell’ordine dovessero fermar-mi per strada; quali documenti possonochiedermi?La ringrazio e La saluto cordialmente.

Valeria Z.

Cara Valeria,è vero… quando arriva la richiesta di pa-

tente e libretto, a volte uno non sa comecomportarsi e si ha quasi paura di quelloche potrebbe accadere. Essere consapevolidel da farsi, quindi, può dare una giustatranquillità nell’affrontare la cosa. Intanto èassolutamente necessario fermarsi se leforze dell’ordine intimano con la paletta diaccostarsi. Guai a pensare di sottrarsi alcontrollo! Possono essere richiesti i docu-menti quali la carta di circolazione (libretto),la patente oltre al certificato di assicurazio-ne. Gli agenti possono proseguire anche adispezionare il veicolo e controllare luci,pneumatici e verificare che la revisione siastata effettuata regolarmente. Nel caso in cui riscontrassero delle irrego-

larità potrebbero decidere di fermare il vei-colo e, chiaramente, bisogna attenersi alleindicazioni ricevute. Non ci si può allontana-re se non si riceve il via libera.Peraltro gli agenti possono richiedere an-

che di ispezionare l’abitacolo, chiedendo diaprire il bagagliaio o guardare all’interno del-la vettura. Bisogna consentire questo con-trollo in quanto una sentenza della Corte diCassazione ha confermato che le FdO pos-sono ispezionare l’auto anche senza l’auto-rizzazione di un giudice in quanto la stessanon è paragonabile all’abitazione privata.Comunque, cara Valeria, se è tutto a po-

sto, alla fine il controllo si completa in pochiminuti.

Cordialmente.

Caro Direttore,devo mettermi in viaggio con il mio cane.

Vorrei sapere quali regole bisogna rispetta-re per il trasporto di animali in auto.

La ringrazio e La saluto cordialmente.Paolo V.

Caro Paolo,l’articolo del codice della strada che disci-

plina il trasporto di animali sui veicoli è il 169,comma 6 che detta testualmente: “ Sui vei-coli diversi da quelli autorizzati a normadell’art.38 del decreto del Presidente dellaRepubblica 8 febbraio 1954, n.320, è vietatoil trasporto di animali domestici in numerosuperiore a uno e comunque in condizionida costituire impedimento o pericolo per laguida. È consentito il trasporto di soli ani-mali domestici, anche in numero superiore,purché custoditi in apposita gabbia o con-tenitore o nel vano posteriore al posto diguida appositamente diviso da rete od altroanalogo mezzo idoneo che, se installati invia permanente, devono essere autorizzatidal competente ufficio provinciale della Di-rezione generale della M.C.T.C.”.Chiunque viola questa disposizione è

soggetto alla sanzione amministrativa delpagamento di una somma da euro 84 adeuro 335.

Un caro saluto.

ACI L’ESPERTO RISPONDELa direttrice Lucia Pafumi chiarisce i vostri dubbi

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