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www.vicenza.aci.it 14 Lucky mata tutti 15 Romagna pigliatutto 28 Mal d'Africa 38 Il signore della penna anno 6 ǀ numero 1 ǀ marzo 2019 BIMESTRALE DELL’AUTOMOBILE CLUB DI VICENZA REG. TRIB. VICENZA N. 1499/14 DEL 21.05.2014

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www.vicenza.aci.it

14 Lucky mata tutti

15 Romagna pigliatutto

28 Mal d'Africa

38 Il signore della penna

anno 6 ǀ numero 1 ǀ marzo 2019

B IMESTRALE DELL’AUTOMOBILE CLUB DI V ICENZAREG. TRIB. VICENZA N. 1499/14 DEL 21.05.2014

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Battistolli-Cazzaro sulla terra toscana

SOMMARIO050608121416182026283336384446

Editoriale

Mondomotori Show

Auto elettriche

Sicurezza stradale

Costa Brava

Premiata Ditta Battistolli

Smiderle sbanca

Coppa Bettega

Turri sui Colli Isolani

Mal d'Africa

Bassano scala l'Irc

Montecarlo storico

Il signore della penna

Baule delle meraviglie

L’avvocato risponde

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Il nuovo numero della nostra rivistapresenta davvero molte novità. L’AC Vi-cenza si sta muovendo su più fronti perrispondere al mandato conferito daipropri associati: tutelare e difenderetutti gli utenti della strada. Le regole(come quelle che ad esempio sono in di-scussione sul nuovo Codice della Stra-da) riguardano ciascuno di noi comeautomobilista o semplice cittadino e suquesto, la posizione dell’ACI, espressadal nostro Presidente nazionale Sticchi,è stata molto chiara. In occasione dellasua audizione in Commissione Traspor-ti, il Presidente ha portato avanti le no-stre istanze legate a mobilitàsostenibile, semplificazione delle regole,investimenti per la sicurezza con unosguardo attento ai giovani ed alla ne-cessità di promuovere la guida respon-sabile e non distratta. Il più alto numerodi incidenti avviene proprio per distra-zioni di ogni genere. Siamo certi che lanostra voce verrà ascoltata e lavorere-mo per questo così come per diffonderela promozione dello sport, tema a noitutti caro.Altro grande motivo di dibattito nel

nostro Paese e nella nostra provincia èquello legato alle numerose vetture cir-colanti ed all’impatto che l’entrata in vi-gore del bonus-malus comporta per iproprietari di vetture caratterizzate dauna categoria Euro inferiore a 4. L’ACIha proposto, con l’obiettivo di contribui-re a ridurre significativamente e in tem-pi brevi l’impatto inquinante dellamobilità, di introdurre incentivi per so-stituire una vettura vecchia con un usa-to più recente (da Euro 4 in poi), piùsicuro e meno inquinante, favorendo chinon può permettersi una nuova auto.L’incentivo, da applicare anche nellevendite “usato su usato”, non solo ridur-rebbe drasticamente gas serra e inqui-nanti, ma ridurrebbe anche il totale delparco auto italiano. L’ACI ha espressoforti perplessità sulla parte del testoche invece rende più difficile tale obiet-tivo, poiché spingerebbe gli italiani a“tenersi” la vecchia auto, soprattutto chinon ha le possibilità di sostituire la pro-pria vettura, anche a causa dei rincaridei prezzi. Il rischio concreto è il mante-nimento in circolazione delle vecchieautovetture, paradossale conflitto coni positivi e certamente condivisibili in-tendimenti della norma in generale. Inpiù, si aprirebbe una difficile fase per ilmercato dell’auto, già in sofferenza(specialmente per quanto concerne lemotorizzazioni diesel) con pesanti riper-cussioni, anche occupazionali. ACI hagià fatto le proprie proposte su questitemi e proseguirà nell’evidenziare stor-ture e discrasie di questo provvedimen-

to che dovrebbe garantire invece unamiglior mobilità nel nostro Paese.Questa primavera è caratterizzata an-

che da altre importanti novità che inte-ressano il nostro territorio, il vicentino.Come anticipato, abbiamo dato il via

ad un’importante campagna di comuni-cazione per consentirci di raggiungerei cittadini, associati e non, attraverso ca-nali diversi. Siamo presenti su Facebookcon una nostra pagina AC Vicenza conla quale aggiorniamo il pubblico sulle di-verse attività che svolgiamo sul territo-rio, mentre per i prossimi quattro mesisaremo presenti con uno spazio su Ra-dio Vicenza. Una rubrica settimanale,(ogni lunedì alle 7.30) in cui affronteremotemi d’interesse generale e territoriale,fornendo puntuali informazioni sulla vitadell’AC Vicenza e sui vantaggi che es-sere iscritti all’ACI comporta.Inoltre, da qualche giorno, presso la

sede di Vicenza e tutte le Delegazionidel territorio è disponibile la nostra nuo-va brochure istituzionale dedicata a chivorrà avvicinarsi e conoscere il mondoACI. Nei prossimi mesi continueremo acomunicare sempre più e, mi auguro,sempre meglio.Marzo è anche il mese di Mondo Mo-

tori Show alla Fiera di Vicenza ed anchequesto importante evento ci vedrà pro-tagonisti. Avremo uno stand ancora piùcompleto e capiente rispetto alla pas-sata edizione con un calendario moltofitto di eventi. Sarà quello un luogo incui incontrarsi e discutere tra appassio-nati e iscritti e per celebrare 40 dalla na-scita della Lancia Delta con Miki Biasion,pilota eccezionale, che sarà assolutoprotagonista della kermesse vicentinanel nostro stand, assieme alle vettureche lo hanno incoronato per ben duevolte Campione del Mondo. Festegge-remo durante la manifestazione i 100anni della Carrozzeria Zagato, famosaper uno straordinario design che affa-scinò il mondo con le sue prime realiz-zazioni in acciaio e alluminio.Luca Ghiotto, unico pilota italiano in

F2, ha effettuato test incoraggianti aBarcellona, lo seguiremo a breve, il 29marzo, (e poi per tutto il campionato)nelle qualifiche e nel primo gran premioin Bahrain contro avversari quali MickSchumacher, De Vries e molti altri piloti.Infine, breve cenno alla stagione rallisti-ca che ha appena preso il via con il ValliAretine con tanti appassionanti e atletiche hanno dato vita al primo appunta-mento di questa stagione, un evento dicui troverete, grazie al nostro Direttore,ampio resoconto all’interno di questonumero.

Un caro saluto a voi tutti.Luigi Battistolli

BIMESTRALE dell’Automobile Club di Vicenza

Reg. Trib. Vicenza n. 1499/14 del 21.05.2014

Editore: Aci Vicenza36100 Vicenza Via E. Fermi, 233

Direttore responsabile: Roberto Cristiano Baggio

Stampa: Laboratorio Grafico BSTVia Lanzarini, 25/b – Romano d’Ezzelino

Direzione, redazione, amministrazione:

Aci Vicenzavia E. Fermi, 233 36100 Vicenzatel. 0444 – 568689 (centralino)

tel. 0444 – 561646 (fax – segreteria)E-mail: [email protected]

EDITORIALE

Roberto Cristiano Baggio

Luigi Battistolli

di Luigi Battistolli

INCENTIVI PER L’AUTO

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Torna MONDOMOTORI SHOW - drivingpassion, il salone dei motori organizza-to da Italian Exhibition Group, e il Quar-tiere fieristico di Vicenza si trasforma inun rombante circuito ad alto tasso diadrenalina. Ma l’undicesima edizionedella manifestazione, in calendario il 30e 31 marzo, è un’esperienza divertentee appassionante anche per tutta la fa-miglia, grazie alle esibizioni e alle spet-tacolari acrobazie per grandi e piccinidel fitto programma di eventi.Gli amanti di auto e moto di ogni età,

infatti, possono ammirare gli ultimi mo-delli di serie, stupirsi di fronte alle piùestreme customizzazioni, emozionarsicon le “vecchie signore” del passato, as-saporare l’avvincente mondo delle garestringendo la mano ai campioni di moltediscipline come il rally, il drifting e il free-style. Possono inoltre dedicarsi alloshopping per rinnovare il proprio abbi-gliamento tecnico o l’accessoristica, epartecipare a molte attività come simu-lazioni e dimostrazioni di guida sicura incollaborazione con Aci e la Polizia Stra-dale.Con i suoi 12.000 mq di superficie, la

Hall 7 presenta la più grande esposizio-ne di novità del settore auto del NordEst, con le anteprime e le novità in usci-ta dei marchi leader del settore. NellaHall 6 una vetrina interamente dedicataall’ibrido e all’elettrico, oltre all’offerta dinoleggio a lungo termine e flotte azien-dali per i visitatori business.Nella Hall 4 ampio spazio alle gloriose

quattroruote che hanno fatto la storiadel rally, pezzi unici e originali che rac-contano le imprese di piloti quali il bas-sanese campione del mondo MikiBiasion, ospite della sezione vicentinaACI. Tra prototipi, auto ufficiali da corsa,e show car, ma anche impianti audio,accessori e ricambi per tutte le catego-rie, l’area dedicata a Racing e tuningpermette agli appassionati di confron-tarsi con preparatori esperti e raccoglie-re consigli utili per personalizzare etrasformare al meglio le proprie auto.Il paradiso dei centauri è la Hall 1, uno

spazio per esplorare il mondo delle dueruote a 360°. In collaborazione con iprincipali concessionari del vicentino èpossibile ammirare dal vivo gli ultimi mo-delli di serie destinati al mercato, ma an-che le special customizzate dai miglioripreparatori in arrivo da tutta Italia. Nonmancano all’interno del padiglione leaziende leader specializzate in abbiglia-mento e accessori con le novità in pro-mozione per i visitatori.A disposizione del pubblico, inoltre,

una mostra mercato sull’usato di qualità(Hall 2), ricca di occasioni su auto stori-che o di interesse storico e tanto intrat-tenimento per grandi e piccini conspettacolari acrobazie ospitate neglispazi esterni della fiera. Imperdibili, in-fatti, i live show: su tre “palcoscenici” al-lestiti per l’occasione si alternano inperformance mozzafiato campioni didrifting, freestyler di fama internaziona-le e stuntman professionisti.

IL 30 E 31 MARZO NEL QUARTIERE FIERISTICO DI VICENZA RIFLETTORI PUNTATISULLE NOVITÀ DEL SETTORE AUTO, MOTO E RACING CON ESIBIZIONI MOZZAFIATO. SPAZIO ANCHE ALLE “CLASSICHE” IN COLLABORAZIONECON ACI VICENZA

MONDOMOTORI SHOWMiki Biasion, Franco Picco e Luigi Battistolli a Mondomotorilo scorso anno

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IL MADE IN ITALYCHE HA FATTO STORIACento anni di Zagato, 70 di La-

verda, 40 di Lancia Delta. Sono an-niversari eccellenti quelli cheItalian Exhibition Group festeggiacon Aci e tutti gli appassionati dimotori, in occasione di Mondomo-tori Show.Ne hanno macinata di strada le

creazioni firmate Zagato, icone distile a quattroruote tra le autosportive più ammirate del panora-ma automobilistico italiano dell’ulti-mo secolo. Nel 2019, infatti, l’atelierstorico nato dalla volontà di UgoZagato e guidato oggi da Andrea,terza generazione della famiglia didesigner milanesi, taglia il traguar-do dei 100 anni. E lo fa in ottimacompagnia a Mondomotori, dome-nica 30 marzo alle 11, con lo ZagatoCar Club e la sezione vicentina del-l’Automobile club italiano. Tra i pro-tagonisti dei grandi successi deglianni ’70 presenti in fiera il designerErcole Spada, il responsabile delReparto corse Lancia GiovanniTonti e il preparatore di motori dacorsa Angelino Lepri. In esposizio-ne una delle rare Zagato LanciaFulvia Competizione realizzate.Quella di Moto Laverda è una

storia familiare tutta vicentina.Fondata a Breganze il 13 ottobre1949 da Francesco, è stata capacedi conquistare il cuore degli appas-sionati delle super sportive italianecon l’arancione tipico dei suoi mo-delli più iconici, dalla 750 SF in tut-te le sue versioni fino alla RGS. Ivisitatori di Mondomotori possonoammirare dal vivo la Laverda 1000con motore a V di 90° a 6 cilindri eincontrare sabato alle 11, Piero La-verda, terza generazione della fa-miglia di imprenditori.La Lancia Delta è una vera leg-

genda capace di far battere il cuoredei rallisti da 40 anni, salendo perben 10 volte sul gradino più alto delpodio mondiale. Immancabile dunquel’omaggio attraverso l’esperienza diun asso del volante come il bassane-se Miky Biasion, due volte campionedel mondo rally. Alle 16 di sabato il pi-lota ripercorre il mito assieme ai pro-gettisti Sergio Limone e ClaudioLombardi, al responsabile sviluppoVittorio Roberti e al responsabileFCA Heritage Roberto Giolito.L’anima sportiva di Mondomotori da

ampio spazio al mondo del rally, chein Veneto entusiasma centinaia di ap-passionati. Sabato alle 14.30, infatti, èla volta del copilota Roberto ‘Rudy’Dal Pozzo, campione italiano nel 1981ed europeo l’anno seguente con laOpel Ascona 400. Presenta il volume“Il lato B dei miei rally” con le “storiemai scritte di un periodo meraviglio-so”. Scritto assieme a Francesca Pa-setti, racconta il dietro le quintedell’ambiente delle corse degli anni‘70-’80 tra ricognizioni, gare e, soprat-tutto, goliardate con cui stemperarela tensione della competizione.Per soddisfare i più avventurosi

domenica mattina si parla anche diAfrica Eco Race, Mongol Rally e Pari-gi Dakar, con i racconti dei vicentiniche vi hanno preso parte, cogliendolo spirito originario di questa discipli-na.Infine una vera chicca: l’autovettu-

ra a tre ruote del veronese EnricoBernardi, la prima macchina italianaspinta da un motore a scoppio abenzina. Costruita nel 1894 dalla Mia-ri & Giusti di Padova, capostipite del-le aziende automobilistiche delBelpaese, è esposta a Mondomotori,a disposizione di studenti, curiosi eappassionati.

ANNIVERSARI ECCELLENTI DA FESTEGGIARE ASSIEME CON ACI VICENZA

SABATO 30 MARZO 2019Ore 11 - “Laverda: 70 anni di emozioni”, incontro con

Piero LaverdaOre 14.30 – presentazione libro “Il lato B dei miei rally”,

incontro con gli autori Roberto Dal Pozzo e FrancescaPasettiOre 16 – “Lancia Delta: 40 anni dalla nascita”, con la

partecipazione del campione del mondo rally Miki Bia-sion e di ingegneri e piloti che l'hanno resa un’icona.

DOMENICA 31 MARZO 2019Ore 9.30 – “Spirito d'avventura”: Africa Eco Race -

Mongol Rally - Parigi Dakar

Ore 11 – “100 anni di stile Zagato”, alla presenza deldesigner Ercole Spada, del responsabile del Repartocorse Lancia Giovanni Tonti e del preparatore di motorida corsa Angelino Lepri

Tutti gli incontri si svolgono nello stand ACI (pad. 4)

IL PROGRAMMA

Piero e Giovanni Laverda

Lancia Fulvia Sport Competizione. Sotto: LanciaDelta 1989 di Miki-Biasion

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L’ELETTRIFICAZIONE DELL’AUTOMOBILE AVANZA, MA SONO MOLTE LE QUESTIONI ANCORA APERTE, A PARTIRE DALLA REALIZZAZIONEDI UNA CAPILLARE RETE DI RICARICA E DALL’AGGIORNAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE PER LA DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA.PROVIAMO A FARE CHIAREZZA

L’auto elettrica avanza, inarrestabile.Non c’è costruttore al mondo che nonabbia annunciato un piano industriale diampio respiro dedicato all’elettrificazio-ne della propria gamma, con decine dimodelli in arrivo nel giro di pochi anni.L’idea in realtà ha più di un secolo - chioggi visita il museo Porsche a Stoccardapuò ammirare il prototipo P1 progettatoda Ferdinand Porsche nel lontano 1898,rigorosamente elettrico… - ma oggi puòfinalmente concretizzarsi, grazie ai pro-gressi della tecnologia. Non a caso ibri-de ed elettriche sono state le grandiprotagoniste al recente Salone di Gine-vra. Anche i numeri di vendita mostranoi primi segnali di questo cambiamento,perché se in valore assoluto siamo an-cora ai minimi termini: nella provincia diVicenza, su un parco mezzi circolante di569.982 automobili (dati al 31/12/2017) leelettriche risultano essere 141 e le ibride4.582, mentre nel 2018 in Italia le autoelettriche hanno fatto segnare 4.948consegne e le ibride poco più di 85 mila.Si tratta rispettivamente dello 0,27% e4,44% del totale in un mercato da quasi2 milioni di auto immatricolate, ma stia-mo comunque parlando di una crescitaimpetuosa: +148,5% per le prime e +30%per le seconde. E questa crescita è de-stinata a subire un’ulteriore impennatanei prossimi anni, sia per ragioni tecni-che, grazie ai progressi continui dellebatterie, sia commerciali, perché un’of-ferta sempre più accattivante e articola-ta da parte dei costruttori non potrà chestimolare la domanda. Le prime autoelettriche erano veicoli piccoli, adattiquasi esclusivamente alla città, con undesign talvolta fin troppo particolare efiniture un po’ spartane. Poi sono arriva-

ti i primi modelli di lusso, con costi peròalla portata di pochi. Nel giro di due o treanni, tuttavia, sono attesi oltre una ven-tina di modelli destinati a occupare unpo’ tutti i segmenti del mercato: dalleutilitarie alle compatte fino alle berline ditaglia media.

LA RETE DI RICARICACosì, il nodo più problematico al mo-

mento sembra essere la rete di ricarica.Attualmente in tutta Italia sono attivi cir-ca 2.750 punti di ricarica pubblici, conEnel che da sola ha in programma di in-stallarne altre 7 mila entro il 2020, perarrivare a 14 mila nel 2022. Una crescitaimpetuosa, ma ancora una goccia nelmare rispetto ad un parco mezzi poten-ziale di oltre 37 milioni di autoveicoli. Enon è solo una questione di quantità: ilpassaggio ad un utilizzo di massa ren-derà indispensabile anche una regola-mentazione sull’utilizzo delle colonnineche ad oggi è ancora in gran parte ca-rente.

TECNOLOGIE DIVERSETRA CUI SCEGLIERE

Certo, il cambiamento che ci attendenon potrà che essere graduale. Anchele tecnologie oggi disponibili sono arti-colate su vari livelli di elettrificazione. At-tualmente l’automobilista può sceglieretra vetture “mild hybrid”, per lo più siste-mi per alimentare i dispositivi elettronicidi bordo tramite batterie ricaricate du-rante le fasi di frenata; ibride anchequeste ricaricabili solo in frenata, nellequali il motore elettrico fornisce un aiutonello spunto iniziale; e ancora ibrideplug in, con batterie di maggiore capaci-tà, ricaricabili anche tramite la correntedi casa e capaci di percorrere tra i 20 e i50 km con il solo motore elettrico; e poi

UN FUTUROELETTRIZZANTE

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naturalmente le auto elettriche vere eproprie. Come orientarsi in questo contesto

così vario e anche un po’ complesso? Aldi là delle specificità di ogni mezzo (mar-chio, prestazioni, design, prezzo), unadiscriminante importante sarà certa-mente l’ambito di impiego preferenziale.Perché un veicolo elettrificato al 100% èmolto più efficiente per gli spostamentiall’interno dei centri urbani, mentre conl’allungarsi delle tratte la questione si fapiù complessa, sia per i tempi di ricaricasia per la capillaritàdelle colonnine. NON SOLO AUTOA riprova di questo,

per l’elettrificazionedei mezzi pesanti so-no allo studio speri-mentazioni consoluzioni alternative:in particolare sullaBreBeMi si sta lavo-rando ad una trattadotata di pantografo,al quale i camion elet-trificati potranno colle-garsi e quindimuoversi in modalitàelettrica, un po’ come itram.Più semplice la que-

stione per gli autobuselettrici: alcune cittàhanno già avviato progetti di acquistodei primi esemplari, ma a frenare la lorodiffusione è ancora il costo elevato, ol-tre tre volte il prezzo di un mezzo tradi-zionale.In generale, più è piccolo un veicolo

più è facile elettrificarlo: ecco perché op-portunità più interessanti riguardano iveicoli commerciali leggeri, chiamati acoprire il cosiddetto “ultimo miglio” perle consegne all’interno delle nostre cit-tà.VANTAGGI E PUNTI INTERROGATIVIAnche sui vantaggi di questo proces-

so di elettrificazione occorre fare un po’di chiarezza. Il primo beneficio, ovvio, ri-guarda l’eliminazione delle emissioni,

ma è sempre bene ricordare che questovale a livello locale, perché in un Paesecome l’Italia che dipende ancora in unaparte preponderante dai combustibilifossili per la produzione di energia, daqualche parte le emissioni vengono co-munque rilasciate nell’ambiente.Un altro grande vantaggio, in prospet-

tiva, è la riduzione dell’inquinamentoacustico nelle aree urbane. Pure troppo:la silenziosità dei mezzi elettrici puòrappresentare un pericolo per pedoni ebiciclette e per questo motivo già per i

nuovi veicoli che saranno omologati dal1 luglio 2019 un regolamento comunita-rio stabilisce un livello minimo di rumoro-sità per i veicoli elettrici. L’auto elettrica, però, promette anche

di far risparmiare gli automobilisti a lun-go termine, perché a dispetto dei suoicontenuti tecnologici fortemente inno-vativi, si basa in realtà su una catena ci-nematica più semplice: in prospettivaquindi saranno necessari meno ricambie interventi minimi per la manutenzioneordinaria. Ed infine vi è la guida: il baricentro

molto basso, dovuto alla collocazionesul pianale del pacco batterie, garanti-sce una grande stabilità, ma per sfrutta-

re al massimo le potenzialità dell’autoelettrica è necessario anche adottareun diverso stile di guida. Ancora poco chiara è anche la que-

stione dei costi di ricarica, perché per ilmomento la maggior parte degli auto-mobilisti che hanno scommesso sul-l’elettrico possono contare su varieforme di agevolazione per quanto ri-guarda il prezzo dell’energia elettrica,politiche queste che però non sono so-stenibili a lungo termine, quanto questatecnologia sarà diventata di massa. An-

zi, in un Paese come l’Italia, do-ve l’energia è particolarmentecara, un “pieno” di elettricità sa-rà una spesa comunque daconsiderare tra i costi di eserci-zio. E sempre in un’ottica di diffu-

sione di massa, cosa succede-rebbe alle nostre reti didistribuzione dell’energia se og-gi tutti gli automobilisti, tornatia casa la sera, più o meno allastessa ora attaccassero allaspina la propria automobile, perpoi accendere la luce e gli elet-trodomestici di casa? Quantianni ci vorrà per adeguare le in-frastrutture energetiche ai nuo-vi picchi di richieste cheandranno a verificarsi?

IL RUOLO DELL’ACICome si vede, il futuro è ormai

tracciato, ma è anche vero che ci sonoancora molte questioni da affrontare. Inquesto percorso l’Aci avrà un ruolo im-portante, come centro di competenze ingrado di portare sui tavoli di lavoro infor-mazioni fondamentali sul parco circolan-te e sulle dinamiche del settore auto.Non solo: anche nel percorso verso l’elet-trificazione dell’automobile l’Aci sarà alfianco degli automobilisti, per tutelare iloro legittimi interessi, contribuendo a fa-re informazione e rappresentando le loronecessità ad ogni livello, nazionale e lo-cale. Un terreno quest’ultimo sul qualeanche l’Aci di Vicenza saprà essere in pri-ma linea.

Luigi Battistolli

La progressiva elettrificazione dell’automo-bile impone di ripensare la filiera dell’automo-bile a livello di sistema e in questaprospettiva alcune questioni restano aperte.Anche sul fronte della sostenibilità, perché èlecito interrogarsi su come potranno esseresmaltite ogni anno milioni di batterie di cosìgrande capacità. E ancora, che fine farà la filiera - fondamen-

tale anche per l’economia italiana - dellacomponentistica tradizionale?Per l’industria mondiale dell’auto c’è inoltre

il rischio concreto di dipendere dai pochi pro-duttori di batterie attualmente esistenti e, ra-gionando ancora più a monte, dalle politichedi quel ristretto numero di paesi nei qualivengono estratti i metalli utilizzati per la lorocostruzione.

NUOVE SFIDE AMBIENTALIE NUOVI EQUILIBRI GEOPOLITICI

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Luca Ghiotto sulla linea di partenza.Sta per scattare il campionato di Formuladue, porta d'accesso alla massima serie,e Luca Ghiotto, talentuoso pilota vicenti-no punta ad ottenere un pass per il "pa-radiso" dei driver, vale a dire la FormulaUno il cui primo gran premio stagionale èstato vinto dal finlandese Bottas su Mer-cedes davanti ad Hamilton, suo compa-gno di team, e a Verstappen. Quarta equinta la Ferrari, con Vettel e Leclerc, dri-ver, quest'ultimo, che Ghiotto conoscebene per averlo avuto come avversario.Ha completato una serie di test prepa-

ratori in Spagna e le sensazioni sonobuone anche se la concorrenza si pre-senta caricata a mille e quanto mai com-petitiva. Tra gli avversari più accreditati alsuccesso finale figurano i due portacoloridella Prema, la squadra vicentina direttada Rosin da tanti anni presente sullascena motoristica ad altissimo livello, valea dire Mick Schumacher e Gelael. Il primo,figlio d'arte, è stato uno dei protagonistilo scorso anno in formula tre e nella sta-gione che sta per iniziare vuole confer-mare tutto il buono che è stato detto dilui.Luca Ghiotto, al quarto anno nella se-

rie, è uno dei piloti con maggior esperien-za e non a caso il team Virtuosi, ossia l'exscuderia Russian Time, non s'è fattasfuggire l'occasione per riportarlo all'oviledove troverà anche Guanyu Zhou, pilotadella Ferrari Driver Academy.Il vicentino ha fatto dunque ritorno alla

squadra per la quale ha corso nella sta-gione 2017, ottenendo quello che fino aquesto momento ha rappresentato il suomiglior piazzamento iridato in categoria,con il quarto posto in campionato.Un rientro che sa di voglia di riscatto

dopo un 2018 travagliato tra le fila del Te-am Campos Vexatec, chiuso all’ottavoposto assoluto. Il primo approccio conVirtuosi, Ghiotto lo ha avuto nel corso deitest di Abu Dhabi, chiudendo in cima allaclassifica la prima mattinata ed in secon-da posizione assoluta al termine delle tregiornate. Un risultato relativamente indi-cativo, ma che fa indubbiamente bene almoraleClasse 1995, Luca Ghiotto è stato vice-

campione di GP3 nel 2015 alle spalle diEsteban Ocon e dal 2016 milita in Formu-la 2. Nell’Agosto 2017 ha preso parte an-che ai test di Formula 1 a Budapest,sedendo nell’abitacolo della Williams FW-40, in quella che ci raccontò essere stataun’esperienza ‘inimmaginabile’.

Il suo compagno di scuderia, GuanyuZhou, pilota cinese d 19 anni, nelle ultimetre stagioni ha corso nella Formula 3 Eu-ropea, nel 2016 con Motopark e poi conPrema, collocandosi rispettivamente tre-dicesimo, ottavo e nuovamente ottavo incampionato.Il campionato inizierà il 30 marzo con

un weekend di gare sulla pista di Sakhiein Bahrein e si concluderà il 1º dicembresul circuito di Yas Marina negli EmiratiArabi, per un totale di 12 appuntamenti,come la stagione precedente. La seriefarà tappa in Italia il 7 e 8 settembre, inconcomitanza con il gran premio di For-mula uno sulla pista di Monza.Dallara F2 la monoposto, uguale per

tutti i concorrenti.

IL PILOTA VICENTINO LUCA GHIOTTO È PRONTO A TUFFARSI PER LA QUARTA STAGIONE CONSECUTIVA NEL CAMPIONATO MONDIALEDI FORMULA DUE CON UNA DALLARA DEL TEAM VIRTUOSI. OTTIME LE SENSAZIONI DOPO I TEST PREPARATORI

A TUTTO GAS

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EMILIANO BARBANPRESIDENTE COMMISSIONE MOBILITÀ E SICUREZZADELL’AUTOMOBILECLUB VICENZAINTERVIENE SU UN ARGOMENTODELICATO SEMPRE AL CENTRO DELL'ATTENZIONE. IL LAVORO CON LE SCUOLE IN COLLABORAZIONECON LA PREFETTURA

La strada si vive in maniera diversa aseconda dell’età, del veicolo e anche delmomentaneo stato d’animo. Per questogli interventi di educazione stradale de-vono essere calibrati sui destinatari, chein definitiva costituiscono l’universomondo. Chi non usa la strada? Si nascepedoni o trasportati, si diventa ciclisti,quindi ciclomotoristi, motociclisti e auto-mobilisti; infine si torna pedoni e tra-sportati. In ogni fase di questo “ciclodella mobilità” il problema della sicurez-za è primario. Recenti fatti di cronaca,taluni anche mortali, successi nel territo-rio vicentino rendono ancora più eviden-te questa verità: il comportamento sullastrada è sempre in funzione del rappor-to uomo-situazione-mezzo. Le vetturemoderne (almeno quelle di gamma me-dio-alta) oramai dispongono di sofisticatisistemi elettronici di assistenza alla gui-da, sviluppati per tutelare al massimol’incolumità di guidatore e passeggero.Questi ausili elettronici vengono indicaticon l’acronimo ADAS, di cui si può auspi-care l’introduzione obbligata su tuttimezzi di nuova immatricolazione. Parload esempio di sensore pioggia, di sen-sore crepuscolare, di sensore parcheg-gio, del cruise control adattivo, dellafrenata automatica d’emergenza, del-l’avviso di cambio corsia o del riconosci-mento automatico dei segnali.Le strade, almeno molte strade, sono

dotate di rotatorie che favoriscono unapproccio più “friendly” nelle intersezioni.Discorso a parte sarebbe lo stato di ma-nutenzione che talvolta lascia eufemisti-camente perplessi. Ma il fattore

discriminante è sempre il guidatore, chemolte volte affronta la guida senza unadeguato livello di concentrazione. Gui-dare è una cosa seria! Tanti possono es-sere i suggerimenti agli automobilisti:preventiva valutazione delle condizionidel fondo stradale, da cui dipende l’effi-cienza della frenata (si sa che c’è l’ABSma non sempre …); attenzione all’uso del-le luci non solo per vedere ma anche perfarsi vedere; moderazione nella velocità,a prescindere dall’autovelox; concentra-zione … chi guida deve sapere che staguidando… e sicuramente non è concen-trato il guidatore che usa il cellulare senon addirittura messaggia; allacciamentodelle cinture che in molti casi sono un’àn-cora di salvezza. Mi soffermo sul rispettodelle distanze di sicurezza: chi non ha te-muto un tamponamento del camion re-trostante che procedeva a pochissimimetri dalla propria autovettura o si fermaallo stop a pochissimi centimetri? Le as-sociazioni di categoria molto potrebberofare in termini di sensibilizzazione. Pro-porrei sommessamente (ma non rivendi-co il copyright dell’idea) che su ognimezzo pesante sia indicato un numerotelefonico cui segnalare eventuali com-portamenti pericolosi del conducente.“Se guido male, chiama questo numero”.Anzi, gli enti di certificazione delle societàdovrebbero verificare anche le multe in-flitte a dipendenti e fornitori. Da ultimo,sottolineo il rispetto dei limiti in materia dialcool e guida. L’alcol è la nota dolente dimolti incidenti e la questione non riguar-da solo i giovani e le loro notti brave, maè trasversale, cioè riguarda tutti. Qui so-

VIVERE LA STRADAIN SICUREZZA

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13GUIDACI

BAMBINI ALLA GUIDA DI KART A THIENE PER IMPARARE COME CI SI COMPORTA AL VOLANTE

spendo il mio rapido vademecum. Ho fat-to un volo alto sui punti su cui l’attenzio-ne dell’utilizzatore della strada dovrebbepiù soffermarsi. Avevo davanti agli occhiil guidatore di una vettura o di un mezzopesante. Ma la categoria degli utilizzatoridella strada è più ampia includendo i pe-doni e i motociclisti. C’è comunque unacomune esigenza da evidenziare, e cioèche sulla strada vi deve essere una mag-giore consapevolezza dei pericoli che lamobilità, che in fondo è una declinazionedella libertà, può comportare. Questa co-scienza deve essere formata. Si sta di-scutendo in Parlamento la “riforma” delcodice della strada. Confido che anche inquesto caso la montagna non partoriscail topolino. Ho letto il proclama che l’edu-cazione stradale sarà materia scolastica.Per la verità anche con la riforma del1992 così era stato legiferato; addirittura isoldi delle multe avrebbero dovuto finan-ziare corsi di educazione stradale. Ho vi-sto tanti autovelox crescere sulle nostrestrade, ma non mi risulta che l’educazio-ne stradale sia diventata materia curricu-lare nelle nostre scuole. Sempre aproposito di questa riforma, è stato pro-posto da qualche onorevole che i ciclistipossano procedere contromano in areea traffico limitato delle città con velocitàmassima consentita di 30 km all’ora…Che dire? La fantasia al potere. Nonscherziamo sulla sicurezza stradale, sucui bisogna insistere convintamente.L’Automobile Club Vicenza ha contri-

buito negli scorsi mesi all’iniziativa “LaStrada giusta”, su iniziativa della Prefet-tura di Vicenza e dell’Ufficio scolasticocon la collaborazione del Suem e il sup-porto della fondazione Ccc/Cra e Lions

Club. Il progetto ha coinvolto più di millestudenti delle scuole superiori con in-contri in quattro istituti, a Noventa Vi-centina, Schio, Bassano e Vicenza.L’evento finale è in programma il 27marzo dove Automobile Club Vicenzaproporrà come testimonial della sicurez-za stradale due giovani rallisti, dai co-gnomi impegnativi, Bettina Biasion eAlberto Battistolli, per dire che lo sport èanzitutto rispetto delle regole, che sonoben diverse se si corre in una competi-zione o nel traffico ordinario. La Federa-zione internazionale dell’automobile el’ACI, che ne è la federazione nazionale,continuano ad insistere (giustamente!)sul binomio sport-sicurezza. In Fiera aVicenza, nell’ambito di MondoMotori,nello stand ACI, è in programmaun incontro con Suem e Polizia Stradaleper trattare i problemi della sicurezzastradale e della guida. Sul piazzale dellaFiera saranno svolti driving test per i vi-sitatori dalle Scuole Guide di Vicenzaaderenti al network ACI Ready to Go. In-fine il 9-10 aprile è in programma per ipiù piccoli (280 scolari di terza elemen-tare) in piazza Chilesotti a Thiene, unevento dal nome molto evocativo: Kar-ting in Piazza. I bambini dopo una brevelezione di educazione stradale prove-ranno il “brivido” di indossare un cascoda pilota e percorrere un breve circuitoalla guida di un mini-kart elettrico (il mo-dello omologato dalla Federazione pergli stages formativi della Scuola Federa-le ACI Sport e per l’attività pre-agonisti-ca). La velocità di punta del kart èparagonabile a quella di una bici; saran-no in dotazione cinture di sicurezza erollbar. I bambini saranno singolarmente

seguiti da un istruttore che potrà facil-mente fermare il kart indipendentemen-te dal bambino. Niente di pericoloso, masolo l’occasione di un primo approccioall’educazione stradale. I piccoli parteci-panti diventeranno così ambasciatoridelle “10 Regole d’oro della sicurezzastradale”. Nella settimana precedentel’evento, alcuni operatori del Comune diThiene, che affiderà i più grandi al Pul-lman Azzurro della Polizia Stradale, edell’Automobile Club Vicenza svolgeran-no nelle scuole lezioni preparatorie sultema dell’educazione stradale. Parteci-però anch’io e dirò ai bambini che ad unbrutto voto si rimedia sempre, agli errorisulla strada purtroppo molte volte nonè possibile. Giusto segnalare che la tap-pa di Thiene fa parte di un circuito checoinvolge, oltre al nostro, altri otto Auto-mobile Club. Karting in Piazza avrà il suopunto di maggiore attrattiva al GiffoniFilm Festival, al quale parteciperannocirca 1.000 bambini. Collaborano al cir-cuito campioni indimenticati del mondosportivo, tra cui Alex Zanardi (pilota F1 eplurivittorioso in America) ed EmanuelePirro (cinque volte vincitore della 24 Orede Le Mans), Ivan Capelli (pilota Formula1 e commentatore RAI), oltre al presiden-te dell’Automobile Club Italia AngeloSticchi Damiani, al presidente della Fe-derazione internazionale dell’automobi-lismo Jean Todt e al presidente del ConiGiovanni Malagò. Si torna al binomiosport-sicurezza. L’Automobile Club Vi-cenza sta facendo la sua parte. Collabo-ro anch’io in questo impegno. Lo facciocon convinzione e determinazione. Fos-se anche per salvare una sola vita, per-sonalmente non mi arrenderò mai.

Sicurezza stradale spiegata ai ragazzi

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Lucky "mata" tutti in Spagna e vince ilrally della Costa Brava, gara d'aperturadel campionato europeo auto storiche,dopo un acceso duello con il francese Je-an Francois Berenguer coadiuvato dallamoglie Alina alle note e al radar.La splendida vittoria lo catapulta al ver-

tice del torneo continentale e il vicentinoha tutte le intenzioni (e le carte in regola)di rimanerci sino alla fine.Il Costa Brava è una delle gare più co-

nosciute ed amate dagli appassionatiperché i più grandi campioni hanno scrit-to pagine bellissime (in passato si sonoimposti anche Miki Biasion e Sandro Mu-nari) dalle parti di Girona dove si sono di-panate le dieci prove speciali.Coadiuvato da Fabrizia Pons, il vicentinoè partito subito all'attacco con la Delta In-tegrale della K Sport, la stessa che ilweekend prima lo aveva portato sul se-condo gradino del podio nel "Vallate Are-tine".Messa in carniere la prima speciale, Els

Angeles" di quasi 16 chilometri, è statosuperato, nella ripetizione della prova,dall'equipaggio transalpino. Poco più didue secondi il dazio pagato al vicecam-pione di Francia nel 2001, che gli ha fattoperdere, per l'inezia di 4 decimi, la leader-ship. A penalizzarlo è stato un piccoloproblema di assetto, manifestatosi conun leggero sottosterzo in curva, pronta-mente risolto dai tecnici del team.Lucky, ritrovatosi fra le mani un volante

perfetto, ci ha dato dentro come sa faree, rifiutato il ruolo dell'inseguitore, già alterzo riscontro cronometrato ha ristabili-to le gerarchie infliggendo all'avversariooltre 17" riprendendosi la testa del rally al-la ripresa delle ostilità dopo la sosta not-turna. Con sicurezza e abilità ha "firmato"quattro scratch e a tenere sotto control-lo la rimonta del francese, primo in altretre frazioni. La lotta è stata serrata sinoalla fine perché il pilota di Montpellier nonaveva alcuna intenzione di mollare lapresa con la sua Bmw M 3 potente ecompetitiva.Il vicentino, esperto come pochi, ha

saggiamente amministrato il rally nell'ulti-

mo tratto e al calar della bandierina ascacchi ha chiuso con un vantaggio diquasi 13" su Berenguer che sino all'ultimoha sperato di rovesciare la situazione.Ma con un Luigi Battistolli in formato su-per solo un miracolo avrebbe potutoesaudire il pio desiderio del "galletto".Al Costa Brava s'è girato a ritmi alti: lo

confermano le medie registrate nelle die-ci prove, sempre attorno ai novanta orari.Nelle ripetizioni delle speciali, Lucky hacostantemente migliorato il tempo, ab-bassandolo di diversi secondi. FabriziaPons, al suo fianco, è stata perfetta. Tra idue basta un'occhiata per capirsi al volotanta è l'intesa all'interno dell'abitacolo.Non a caso corrono insieme da più di 40anni costellati da decine di allori e dasvariati, prestigiosi, titoli.In Spagna la sfida al vertice è stata so-

lo fra questi due piloti. Tutti gli altri, a par-tire dal terzo classificato, lo svedeseJohnsen con una Porsche Carrera RS3.0, si sono "limitati" a guardare stupiti,viaggiando con distacchi abissali. AndresJohnsen, in coppia con la moglie Ingrid,ha chiuso a 4'27"8; il suo connazionaleMyrsell, con una Ford Sierra Cosworth4x4, ha sfiorato i sei minuti di ritardomentre l'ungherese Mekler con una A.R.Gtam 1750 ha fatto sua la quinta piazzaa 8'23"5.Si sono "persi" cammin facendo Van

Rompuy-Vanoverschelde saliti fino allaterza posizione con la loro Bmw M3 eAlonso-Carrera (Sierra).Costretto al ritiro, purtroppo, anche il

friulano Paolo Pasutti, in coppia con JeanCampeis, tradito dalla Porsche Carreramentre era nono assoluto. Partito contutte le intenzioni di ben figurare, Pasuttiha dovuto salutare anzitempo la compa-gnia per problemi meccanici.Al traguardo, invece, e soddisfatti per

le prestazioni espresse in prova Parisi-D'Angelo su Porsche 911 S e Fiorito-Bar-bero su Bmw 2002 Ti.Già campione europeo nel 2014, Luigi

Battistolli vuole riportare il titolo conti-nentale a Vicenza e farà di tutto per nonmancare il prestigioso obiettivo.

IL PILOTA DELLA DELTA INTEGRALE 16 VHA VINTO IN COPPIACON FABRIZIA PONS IL RALLY DELLACOSTA BRAVA PROVA DI APERTURADEL CAMPIONATO EUROPEO AUTO STORICHE DISPUTATOSI A GIRONA IN SPAGNA

Lucky e Fabrizia

LUCKY MATADORdi Roberto Cristiano Baggio

Foto di Max Ponti

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Simone Romagna sul gradino più alto del podio nel 13° rallyCittà di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina, prima prova delTrofeo Terra rally storici, il nuovo campionato tricolore riserva-to alle vetture di un tempo. Af-fiancato da Dino Lamonato, ilpilota di Malo è stato straordi-nario dopo l'uscita di strada diAlberto Battistolli, vincitore delprimo scratch sulla celebre"Monte Sante Marie"con Betti-na Biasion al suo fianco, riu-scendo ad assicurarsi ilsuccesso in ben sei prove sulleotto in programma, a dimostra-zione di una forza incredibile.Ottimamente sorretto dalla

Lancia Delta Gruppo A, ha co-mandato a suo piacere la garasenza aver avversari in gradodi impensierirlo. Con AlbertoBattistolli in partita la solfa sa-rebbe stata sicuramente diver-sa. Invece il ventunenne figliod'arte, dopo aver firmato laspeciale d'apertura con unvantaggio di sei secondi proprio su Romagna, è rovinosa-mente uscito di strada nell'affrontare un insidiosissimo dossoseguito da una stretta curva a sinistra. La sua Delta, prepa-rata dalla K Sport è partita per la tangente, mettendosi quasidi coltello, volando per diversi metri nel corso dei quali la vet-tura si è capovolta quattro volte. Fortunatamente rollbar ecollare Hans hanno fatto la loro parte e l'equipaggio, dopoessersi letteralmente piantato su un campo, se l'è cavata so-lo con un grande spavento. Ingenti, invece, i danni riportatidalla Delta Integrale. Le impressionanti foto del volo e il filma-to pubblicati su Facebook sono stati visti da migliaia di ap-passionati.Romagna, primo anche del 4. Raggruppamento, ha inflitto

un pesante passivo al secondo equipaggio transitato sottola bandiera a scacchi in piazza ad Arezzo, i meritevoli Spisz-Bregoli e la loro affascinante Lancia Rally 037, pur sempre

condizionati da problemi diassetto.I trentini di Borgo Valsu-

gana Tiziano e FrancescaNerobutto, padre e figlia,con una Opel Kadett Gtedel Team Bassano direttoda Mauro Valerio arrivati colcuore in gola al traguardoperché il motore stava perabbandonarli, si sono clas-sificati al terzo posto asso-luto. A fine gara, però, icommissari li hanno esclusidalla classifica per una as-sistenza fuori dalla zonaconsentita. Hanno cosìguadagnato il bronzo, e ilsuccesso nel Secondo Rag-gruppamento, i sanmarine-si Cesarini-Gabrielli (FordEscort 1600) mentre la sfor-

tuna ha certamente condizionato il risultato finale di Guggia-ri-Sordelli (Ford Escort MkII), rallentati dalla rottura di unabalestra posteriore nelle prime battute della seconda giorna-ta, per la cui causa hanno perso il contatto di vertice dopo unavvio in grande stile, finendo sesti.Straordinaria la performance dell’umbro Giorgio Sisani, in

coppia con Pollini, su una A112 Abarth, ottavo nella generale,con tanto spettacolo offerto nella prima giornata dove eraaddirittura quinto assoluto, poi rallentato dai tratti di salitai,dove la vettura ha evidentemente sofferto il debito di poten-za. Riandare col pensiero agli anni in cui il Trofeo A 112 Abarthregalava emozioni a non finire è stato un attimo.Coppa delle scuderie al Team Bassano.

ROMAGNA IMPRENDIBILE

IL PILOTA DI MALO HA DOMINATO IL RALLY VALTIBERINA STORICO CON LASUA LANCIA DELTA INFLIGGENDO DISTACCHI ABISSALI AGLI AVVERSARI

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Romagna-Lamonato primi nello storico

IL MAROSTICENSE HA DEBUTTATO CON UNA CITROEN C3 R5

MARCHIORO NELLE MODERNEMA COSTENARO NON MOLLA

Il padovano Nicolò Marchioro, incoppia con Marchetti, su una SkodaFabia R5 s'è assicurato il primo postonel rally Valtiberina riservato alle automoderne, valido per il trofeo Raceday.I neo portacolori della scuderia Etruriahanno concesso il bis con una presta-zione concreta, finendo con ampiomargine sul marosticense GiacomoCostenaro, affiancato da Justin Bardi-ni. Iscritto al rally con una Skoda Fa-bia, Costenaro ha dovuto optare per ilvolante di una Citroen C3 R5 in quan-to la sua vettura non era pronta. Pursenza conoscere le caratteristichedella macchina francese ha saputo"domarla" con bravura anche se pertutta la durata della corsa è andatoalla ricerca del miglior feeling."Tutto sommato mi sono trovato be-

ne " ha dichiarato Giacomo Costenaroal traguardo.Con la Skoda però, il ritardo sareb-

be stato più contenuto. Giacomo rien-

trerà in gara alla Coppa Liburna, sem-pre su terra, dove dodici mesi fa havinto.

Terza piazza per l’umbro FrancescoFanari e la sua Skoda Fabia R5, af-fiancato da Stefanelli, Dopo l’erratascelta di gomme delle prime due“piesse”, il pilota folignate ha trovatola quadra per correre al meglio, riu-scendo a siglare anche riscontri cro-

nometrici di alto profilo, con i quali hasaputo piegare la resistenza dell’altroMarchioro in gara, Christian, il fratellodel leader, con Silvia Dall’Olmo alle no-te, alla loro prima esperienza con unaFabia R5. Più distanziati gli altri “pa-pabili” per la vittoria:. Quinta posizio-ne finale per l’ex campione ItalianoPiero Longhi (Skoda Fabia R5) conuna prestazione in progressione e se-sto ha finito il veneto Tullio Versace,anche lui con una Fabia, che ha avu-to il brivido di una foratura durantel’ottava prova.Lo scledense Andrea Smiderle, in

coppia con Alberto Bordin, leader del-la serie Raceday, non è mai entrato inpartita. Attardato nella prima provaspeciale, non è riuscito a recuperaretrovando feeling con la Fiesta Wrc so-no nell'ultima speciale quando ormaiera troppo tardi per recuperare. Deci-siva sarà la Coppa Liburna per l'asse-gnazione del Trofeo.

Marchioro vincitore

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Alberto Battistolli-Cazzaro

Podio Vallate Aretine

LUCKY ERA IN TESTAAL RALLY DELLEVALLATE ARETINECON LA SUA DELTAQUANDO È STATO VISTOSAMENTE RALLENTATODALLA ROTTURA DELL'IDROGUIDA CHELO HA RETROCESSOAL SECONDO POSTO

Il siciliano Totò Riolo, in coppia conAlessandro Floris, su Subaru Legacy cu-rata dai fratelli Balletti, si è aggiudicatoun combattuto 9° Historic Rally VallateAretine, prova di apertura del Campiona-to italiano rally auto storiche. Il pilota pa-lermitano ha avuto ragione nella sfidacon “Lucky” Battistolli so-lo nel convulso finale.Lucky, infatti, gli è sem-

pre rimasto alle costole edopo la quinta prova, vin-ta dal figlio Alberto, èpassato a condurre lagara. Con un gran temponella "Rassinata" di 15chilometri ha aumentatoil vantaggio, portandoloa quasi 20" sul rivale sici-liano. Con due sole proveda effettuare gli sarebbebastato controllare il rally,senza prendere rischi. In-vece la rottura dell'idro-guida, nel corso del penultimo tratto, gliha fatto perdere ben 25 secondi, retroce-dendolo al secondo posto. La Delta, pe-sante di suo, è diventata inguidabile e gliultimi sei chilometri sono stati un calvarioper il campione vicentino. Nel tentativo direcuperare, dopo l'intervento dei mecca-nici, Lucky s'è girato in quinta piena nel-l'ultima frazione, dando così l'addio aisogni di vittoria. Un argento strameritato,il suo, che tuttavia gli ha lasciato l'amaroin bocca.Ma la "premiata ditta" Battistolli, all’Hi-

storic Rally Vallate Aretine, ha comunquefesteggiato perché il giovane Alberto,ventidue anni e grinta dosi industriali, èstato il mattatore. Al debutto sull'asfalto,dopo la prima "conoscenza" sulla terra

del Val d'Orcia, con una Lancia Delta Inte-grale simile a quella di papà anche nei co-lori, e affiancato dalla esperienza di LuigiCazzaro, suo mentore, Alby è andato for-tissimo, gravitando fin dall’inizio nelle po-sizioni da podio e riuscendo addirittura avincere una prova speciale, la quinta del-

le otto in programma.E pur con il brividodella benzina tropposcarsa nella sestaspeciale, tanto che ilmotore nelle curveborbottava poiché lapompa non pescavapiù carburante, e conle gomme usurate, halottato come un gi-gante. Il suo terzo po-sto finale è una delleperle della gara. Calo-rosi gli applausi dei ti-fosi ed entusiastici icommenti che hanno

sovraffollato Facebook.L'avversario più forte e combattivo Luc-

ky se lo trova proprio in... casa.Grande prestazione anche per il sene-

se Alberto Salvini, in coppia con Tagliafer-ri, che con una Porsche 911 RS made inBalletti ha vinto il 2° Raggruppamento,lottando anche per le alte posizioni dellaassoluta, nonostante la minor potenzadel suo coupé: la rottura dello staccabat-teria in speciale lo ha costretto ad unostop, costato circa 50 secondi.Ottavo assoluto e primo nel 3° Rag-

gruppamento il biellese Roberto Rimoldi,con Consiglio, su Porsche 911 SC, mentreil piemontese Antonio Parisi, con D’Ange-lo alle note, si è aggiudicato il 1° Raggrup-pamento, anche lui su Porsche 911 S.

PREMIATA DITTA

Foto di Max Ponti

Bianco-Handel

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Lo scledense Riccardo Bianco, in ritardo nelle battute iniziali a causadi un assetto imperfetto e dello sfilamento del manicotto del turbo, s'èvia via ripreso mentre la gara entrava nel vivo. Con Fabrizio Handel allenote, il portacolori della Palladio Historic ha scalato posizioni su posizionisino a concludere il Vallate Aretine sesto assoluto, a 3'20" dai battistra-da ma solo a otto secondi dal quinto, Bertinotti (Rondi il navigatore) suPorsche 911 Rsr.Degna di nota è anche la gara del rodigino Matteo Luise, con Melissa

Ferro, nono assoluto con la Fiat Ritmo 130 Abarth.Fiorenza Soave, con una vettura analoga, in coppia con Blanco Maler-

ba, s'è piazzata ventiseiesima a conferma delle sue doti di guida.Tra gli attesi protagonisti, subito fuori “Zippo”- Ceschino, già prima del-

la speciale di apertura per rottura della frizione della Audi Quattro, men-tre Elia Bossalini, con Ratnayake, dopo aver lottato per le primeposizioni, pur con problemi di assetto, è stato costretto al ritiro per rottu-ra di un ammortizzatore dopo la quarta frazione cronometrata Una usci-ta di strada ha interrotto troppo presto la gara di Valter Pierangioli, conGiancarla Guzzi, subito tra i primissimi con la Ford Sierra Cosworth 4X4.La rovinosa uscita, nel corso della seconda prova, s'è risolta fortunata-mente senza conseguenze per l'equipaggio. Ingentissimi i danni alla vet-tura. Nella speciale di apetura Pierangioli aveva staccato il secondomiglior tempo a 4" da Riolo e tutto lasciava presagire che avrebbe datobattaglia a cuore aperto.Miglior sorte non hanno avuto i fratelli marosticensi Giacomo e Gio-

vanni Costenaro. Il primo, in lotta lo scorso anno per l'italiano su terra, hacorso in coppia con Justin Bardini, su Ford Sierra Cosworth 4x4. Purtrop-po un guasto all'idroguida, mentre viaggiava in undicesima posizione, loha costretto all'abbandono. Il fratello minore, invece, in gara assieme aPietro Elia Ometto, s'è dovuto fermare a causa della rottura di un se-miasse durante la penultima speciale. Al momento dello stop era tredi-cesimo a 4'55" dai leader. A seguire i due c'era papà Giorgio, che harinunciato a correre per far loro da direttore sportivo.Fuori anzitempo anche il bassanese Paolo Baggio, al debutto negli

storici con la Delta Integrale, coadiuvato dall'esperto Flavio Zanella, du-rante la quinta prova, Portole, di quasi 17 chilometri.Grande soddisfazione per scuderia Etruria e il suo leader Loriano Nor-

cini.Riolo si è aggiudicato anche il 4° Raggruppamento mentre il suo navi-

gatore, il livornese Alessandro Floris, ha messo in bacheca l’ambito Tro-feo riservato ai coequipier e intitolato ad Andrea Ulivi, indimenticatorallyman e medico sportivo aretino.Amareggiato, invece, Lucky al quale il secondo posto va strettissimo,

ma contento per la performance del figlio."È stato massacrante guidare sei chilometri senza idroguida.- il suo

commento - Lo sterzo era durissimo e affrontare le curve richiedeva unosforzo non indifferente. In ritardo di sei secondi, alla partenza dell'ultimaprova, ho dato tutto forse osando troppo. Così ho finito per girarmi inquinta piena e perdere altri attimi preziosi. Sono invece felice per Alber-to. Il suo obiettivo era prendere confidenza con la Delta sull'asfalto. Èandato ben oltre, inserendosi meritatamente nella lotta per la vittoria”.

INCREDIBILE LA PRESTAZIONE DI ALBERTO BATTISTOLLI AL DEBUTTOSULL'ASFALTO CON LA DELTA INTEGRALE:TERZO ASSOLUTO DIETRO AL PAPÀ E PRIMO IN UNA PROVA SPECIALE

Lucky-Pons

Il Trofeo A112 Abarth Yokohama, organizzato dalTeam Bassano presieduto da Mauro Valerio e giuntoalla decina edizione, è ripartito da dove si era chiusolo scorso anno: ovvero da Raffaele Scalabrin, cam-pione in carica, che al Rally Vallate Aretine è statoprotagonista in coppia con Giulia Paganoni, di unmonologo senza storia che gli è valso, oltre alla vitto-ria, i primi importanti punti per puntare al bis. Ottimol'inizio del driver marosticense, che non ha perso in fi-lo di smalto rispetto alle ultime uscite rallystiche.La sfida sulle veloci ed impegnative prove della ga-

ra di apertura era iniziata con un avvincente testa atesta con i veronesi Pietro Baldo e Davide Marcoliniunici ad insidiare l'equipaggio, poi vincitore, al co-mando di soli 3”4 dopo il primo quarto di gara; pur-troppo la rottura della guarnizione della testa ne hadecretato il prematuro ritiro. Scalabrin non ha con-cesso nulla agli avversari e alle sue spalle è iniziatala bagarre tra i locali Orazio Droandi e Fabio Matini ei vicentini Nicola Cazzaro e Nicola Rizzotto che, dopoaver preso un buon ritmo, sono stati costretti al ritiroper la rottura del leveraggio del cambio dopo averagguantato la seconda piazza superando proprioDroandi. Il toscano, allasesta speciale, si è ripre-so la posizione e l'hamantenuta sino al tra-guardo di piazza Grandead Arezzo. A completareil podio, è stato il sempre-verde Francesco Mearini,sempre a ridosso dei pri-mi, il quale grazie ad unacondotta regolare ha fe-steggiato un ottimo terzoposto assieme al naviga-tore Massimo Acciai.Soddisfatti all'arrivo an-

che Enrico Canetti e Mar-cello Senestraro, quarti inuna gara dove sono riusciti a cancellare le delusionidelle precedenti edizioni e a raccogliere punti prezio-si. È partito bene anche Lorenzo Battistel, al rientrodopo due anni, guidando la vettura che il figlio Luigiha portato al successo lo scorso anno proprio al Val-late Aretine; per il trevigiano, affiancato da DenisRech, un soddisfacente quinto posto e la sorpresa diricevere il premio, grazie all'organizzatore LorianoNorcini che ha aggiunto le originali creazioni in cri-stallo anche per il quarto e quinto equipaggio classi-ficato.La classificati vede Paolo Raviglione e Alessandro

Rappoldi, sesti dopo una gara nella quale il pilotapiemontese ha ripreso le misure all'A112 che non uti-lizzava da più di un anno, e che proprio nel finale hapatito un problema all'alternatore nel corso delle ulti-me due prove dov'era necessario l'utilizzo dei farisupplementari. Più che soddisfatti anche MarcelloBasagni e Mario Gostinelli che nella gara di casahanno esordito nel Trofeo con una rara versione58HP piazzata in settima posizione. Hanno chiuso laclassifica Andrea Quercioli e Giorgio Severino, afflittida tanti problemi. Va riconosciuto loro il merito di nonaver mollato e cercato in tutti i modi di arrivare al tra-guardo.Ai due equipaggi ritiratisi entrambi quando si tro-

vavano in seconda posizione, si sono aggiunti anchegli altri esordienti Marcogino Dall'Avo in coppia conManuel Piras, out sulla quarta speciale e Andrea Bal-lerini con Simone Brachi i quali non hanno nemmenopreso il via.

IL MAROSTICENSESCALABRIN RIPRENDELA SCALATA ALTROFEO A 112 ABARTH

IL CAMPIONE USCENTE HA CORSOIN COPPIA CON GIULIA PAGANONI

Scalabrin-Paganoni Vallate Aretine

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Andrea Smiderle e Alberto Bordin vincitori del rally moderno

ANDREA SMIDERLE E ALBERTO BORDINDELLA HAWK RACINGCLUB CON UNA FORDFIESTA WRC DELLADELTA RALLYHANNO VINTOIL RALLY DELLA VAL D'ORCIA SU TERRA VALIDO PER IL TROFEO RACEDAY

È cominciata alla grande la stagioneper i portacolori vicentini. A Radicofani,nel rally della Val d'Orcia, valido per iltrofeo Raceday, Andrea Smiderle hacolto un'importante vittoria che spianala strada verso il titolo. Insieme ad Al-berto Bordin s'è aggiudicato la gara to-scana, incertissima sino alla fine, dopoaver duellato senza riserve con Fanari-Stefanelli e Travaglia-Gelli, avversari irri-ducibili e mai domi. Al volante di unaFord Fiesta Wrc della Delta Rally, offici-na di Cartigliano tra le più attive in am-bito nazionale, il pilota scledense s'èaggiudicato due delle sei prove in pro-gramma sulle strade sterrate rese cele-bri dal Sanremo mondiale degli anniOttanta, confermandosi talentuoso edeterminato.La sfida è stata elettrizzante, accesa

e incerta sin dalle battute d'avvio quan-do Fanari su Skoda Fabia R5 ha ottenu-to il miglior tempo sui primi 12 chilometridella prova "Radicofani" precedendo ditre decimi proprio l'equipaggio dellaHawk Racing Club, con il veronese Hoe-bling (Fabia R5) terzo incomodo e Tra-vaglia (Fabia R5), al rientro nei rallydopo gli allori raccolti anni fa, solo se-sto.Sulla terra di S. Casciano dei Bagni,

resa più insidiosa dal fango, Smiderleha dato il colpodi grazia, acquisendo unvantaggio di oltre sei secondi sugli av-versari che ha amministrato con intelli-genza. Superata senza eccessiviproblemi una contestazione di allevato-

ri locali in guerra per le quote latte (con-trollo orario annullato) che hanno fer-mato il rally per una... foto ricordo, dalleretrovie è uscito Travaglia, primo in treprove. Pareva che il trentino potesseconcludere l'inseguimento con un sor-passo, ma Andrea Smiderle ha difesocoraggiosamente il vantaggio ridottosiad appena sei decimi alla fine della pe-nultima asperità, senza mai prendereinutili rischi. Sul passaggio cronometrato definiti-

vo, senza fare troppi calcoli, il pilota del-la Hawk caricato a dovere da AlbertoBordin ha dato il colpo del ko aggiudi-candosi il Val d'Orcia con 4"3 di vantag-gio su Fanari e Travaglia. Decisiva ladiscriminante per l'assegnazione dellapiazza d'onore. Quarto posto assolutoper Trevisan-Marchesini su Hyundai i20R5 davanti a Ciuffi-Gonella su Peugeot208 T16.A seguire le evoluzioni dell'equipag-

gio berico l'amico Luca Ferri, in attesa diriprendere in mano un volante da cor-sa.In gara anche il padovano Carlo Covi,

"l'avvocato volante" in coppia con il bas-sanese Filippo Bordignon, su Peugeot208 R2. Pur attardati da diversi incon-venienti nella prima parte del rally, i duesi sono classificati al 30° posto assolu-to, a 7'30"3 dai compagni di team.Il successo di Andrea Smiderle e Al-

berto Bordin porta i due amici in testaalla graduatoria del Trofeo Raceday da-vanti a Fanari.

POLVERE A TUTTI

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GUIDACI 19

Alberto Battistolli ha rotto il ghiaccio e ha colto la primavittoria assoluta della sua carrie-ra agonistica cominciata nean-che due anni fa. In coppia conGigi Cazzaro, il figlio d'arte s'è ag-giudicato il Val d'Orcia in versionestorica al debutto con una Lan-cia Delta Integrale, vettura cheha permesso al genitore di assi-curarsi nella stagione passata, ilcampionato italiano.Deciso a ben figurare e caricatoal punto giusto, Battistolli jr. hapreso subito le distanze da Mau-ro Sipsz su Lancia 037, costrettoalla resa a due passi dal traguar-do per un'uscita di strada quando viaggiava con un ri-tardo di oltre 1'30".Erano gli unici due concorrenti iscritti allo storico ma ilsuccesso di Alberto Battistolli ha un valore particolarein quanto i tempi che ha spiccato lungo le prove specialidi Radicofani e S. Casciano dei Bagni, da ripetersi trevolte, l'avrebbero piazzato incredibilmente al tredicesimoposto assoluto nel rally moderno, subito dietro al com-pagno del Rally Club Team di Isola Vicentina Simone Ro-magna, in gara con una Delta 16 V di gruppo A.Il confronto con Romagna, pilota di classe con numerosevittorie assolute all'attivo e una lunga esperienza cor-saiola, conferma che il giovanissimo driver ha enormi po-tenzialità tutte da sviluppare. Alberto, infatti, è riuscitoa pareggiare il contro degli scratch vincenti con Roma-gna: tre a testa. Alla fine, tra i due, 24"1 di differenza,quasi tutti scaturiti alla fine della prima speciale quandoBattistolli non aveva ancora preso le misure della Delta.Al suo fianco l'esperto Gigi Cazzaro, per molti anni na-vigatore del genitore, ha saputo controllarlo, tenendonea freno l'irruenza."Questa gara è stata soprattutto un test per scoprire lecaratteristiche della Delta.- ha commentato il vincitoresul podio - Finora ho sempre corso con la Fiat 131 e il pas-saggio non è stato semplice. Le quattro ruote motrici ri-chiedono una sensibilità diversa. All'inizio temevo MauroSpisz ma in gara non c'è stata storia. Papà mi è statovicino con consigli e suggerimenti. Avere un maestro co-sì è importantissimo perché ha una esperienza inarriva-bile”.Alberto Battistolli quest'anno punterà al campionato suterra di metà marzo. Al suo fianco avrà Bettina Biasion,figlia del due volte campione del mondo Miki, con la qua-le ha già corso al "Milano" e al Rally di Monza. Un equi-paggio da tenere d'occhio perché ha tutte lepotenzialità per rinverdire gli allori dei rispettivi plurititolatigenitori.

ALBERTO BATTISTOLLISCATENATO CON LA DELTA

HANNO LOTTATO SINO ALLA FINE CONTRO FANARI E IL RIENTRANTETRAVAGLIA CLASSIFICATISI ALLE LORO SPALLE

Spettacolare passaggio di Romagna

Smiderle-Bordin

CLASSIFICA RALLY DELL VAL D'ORCIA

01. Smiderle-Bordin Ford Fiesta Wrc 36'40"002. Fanari-Stefanelli Fabia R5 a 4"303. Travaglia-Gelli Fabia R5 a 4"304. Trevisani-Marchesini Hyundai i20 R5 a 23"205. Ciuffi-Gonella Peugeot 208 T16 R5 a 39"7

IN COPPIA CON GIGI CAZZARO HA ROTTO IL GHIACCIO

CONQUISTANDO IL PODIO PIÙ ALTO NELLA VERSIONE STORICA DELLA

GARA TOSCANA

Battistolli-Cazzaro sulla terra toscana. Nella foto in alto Alberto Bat-tistolli

La Delta di Simone Romagna

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20 GUIDACI

Zazzeri-Androvandi primi assoluti

LA COPPA BETTEGASALDA NELLE MANIDI BARBARA ZAZZERI

LA TOSCANA AL VOLANTE DI UNA R5 ALPINE IN COPPIA CONIL MARITO CRISTIANO ANDROVANDI HA VINTO LA GARA DI REGOLARITÀ CLASSICA ORGANIZZATA DAL RALLY CLUB 70

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GUIDACI 21

Una Renault 5 Alpine sul podio piùalto della Coppa Attilio Bettega, gara diregolarità classica organizzata dal Ral-ly Club 70 di Romano d'Ezzelino presie-duto da Ivo Strappazzon. È quellaguidata da Barbara Zazzeri coadiuvataal radar dal marito Cristiano Aldrovandi.Ha messo in riga una settantina diequipaggi, senza timori reverenziali,prendendo quasi subito in mano lacompetizione – oltre 400 chilometri con30 prove cronometrate – difendendocon determinazione il primo posto.Pur avendo cominciato a gareggiare

da pochi anni, la regolarista di Piombi-no ha maturato sicurezza e precisionetanto da trovare posto – meritato tral'altro – nella élite dei Top driver.La Coppa Bettega ha preso il via al-

l'imbocco del celebre Ponte degli Alpinidi Bassano sabato 16 febbraio e s'èconclusa a notte fonda alla Birreria Cor-nale in Valbrenta. Suggestivo il percor-so, apprezzato da tutti i concorrenti,tracciato lungo le prove rese celebri dalrally di S. Martino di Castrozza ma conuna singolare veste invernale "bianca".Lo avrebbe sicuramente apprezzatoanche l'avvocato Luigi Stochino che delS. Martino è stato il fondatore.Dal Monte Grappa all'altopiano di

Asiago, dalle vette feltrine ai celebripassi dolomitici è stato un susseguirsicontinuo di paesaggi incantati, resi"magici" dalla neve e dal ghiaccio cheperò non hanno ostacolato la marciadei piloti, attrezzati con gomme chio-date e, di scorta, le catene obbligato-riamente previste dal regolamento.

Primo rilevamento a Campeggia, sul-la montagna sacra alla Patria, con Sca-pin-Morandi (Beta coupé), Galli-Merli (A112 Abarth) e Bigatti-Paradisi (AlpineRenault A110) a zero penalità in testaalla graduatoria.Ai Colli Alti è stato lo specialista Belo-

metti (A 112 58 HP), in coppia con il vi-centino Luca Patron nelle inusuali vestidi navigatore, a pagare dazio. I duehanno continuato per onor di firma, fer-mandosi definitivamente durante lanotte. I più bravi si sono rivelati Spag-giari, Balloni e Cavicchioli, con quest'ul-timo passato al comando al volantedella sua Vw Porsche 914.Scapin, in stato di grazia, è salito a

condurre dopo l'insidiosa prova di S.Lorenzo, tallonato a quattro lunghezzeda Alessandro Molgora, primo lo scorsoanno, e via via da Zazzeri, De Marin,Cavicchioli, Colpani e Luigino Gennaro.Dolce, sorridente e tranquilla, Barba-

ra Zazzeri si trasforma quando impu-gna il volante.Sulla prova di Cavalea ha messo grin-

ta, decisione e volontà, passando in-denne il responso delle fotocellule econ uno "zero" che la dice tutta sullasua abilità, ha preso il comando delleoperazioni, seguita come un'ombra daScapin a sei lunghezze. Leggermentepiù staccati De Marin-Ruzzier con laFulvia HF, Molgora-Molgora con laTriumph Tr 2 del 1953 e Gennaro-Boviosu Fiat 100 103 del 1954.La toscana non s'è lasciata intimidire

dagli scatenati avversari che non cistavano ad abdicare in anticipo. Ha re-

Coriani-Ancora Porsche 356 B S90

PERCORSO STUPENDO, IMMERSO NELLA NEVE,TRA MASSICCIO DEL GRAPPA, ALTOPIANO DI ASIAGO, PREALPI FELTRINE E PASSI DOLOMITICI

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22 GUIDACI

Scapin-Morandi Beta coupè 2.0

GUIDACI22

spinto così gli assalti di Colpani-Facchinetti (Porsche 911 ST) eBisi-Cattivelli (Porsche 356 S90) a zero penalità rispettiva-mente a Celado e a Cima Campo ai quali ha risposto per le ri-me sulla Colombera, sbagliando d'un soffio l'en plein aValnevera.Quando a Falcade, sotto la luna, s'è chiusa la prima tappa,

Barbara Zazzeri era comodamente in testa con 82 penalità,davanti a Scapin che ne aveva accumulate 126 e a Colpani(133) che precedeva Molgora di due lunghezze. E proprio Mol-gora, nella seconda parte della Coppa Bettega, ha dovutocombattere oltre che col cronometro anche col freddo pun-gente. La sua Triumph è praticamente una spider con unesile tettuccio di tela, senza finestrini alle portiere. Il campio-ne bresciano non s'è fatto condizionare dal termometro enon ha perso mai di vista la testa della classifica.Al traguardo, quando scoccavano le tre del mattino, Zazzeri-

Androvandi, sono giunti primi assoluti con 147 penalità, seguiti a211 da Scapin-Morandi, le stesse accumulate da Colpani-Facchi-netti. Molgora-Molgora quarti con 217 penalità davanti a Genna-rio-Bovio saliti a 231. I coefficienti hanno però scombussolato ipunteggi e a goderne sono proprio questi ultimi due, risaliti alsecondo e al terzo posto, scavalcando Colpani e Scapin retro-cessi al quarto e al quinto. Inattaccabile il successo di BarbaraZazzeri che anche senza coefficiente ha mantenuto il primatocon un sicuro margine di vantaggio.Oltre all'argento, Alessandro Molgora ha incassato la vitto-

ria nel terzo Raggruppamento davanti a Gennaro-Bovio e aCoriani-Ancora (Porsche 356 B S90).Nel Quarto Raggruppamento Bisi-Cattivelli (Porsche 356

S90) hanno festeggiato, precedendo le Porsche 356 di Poz-zan-Saletti e Denti-Denti.

Il Quinto Raggruppamento, invece, è stato appannaggio diMarco Leva, appena rientrato dal Montecarlo Storico, in cop-pia col figlio Riccardo, su Alfa Gt. Secondi Concari-Dal Bo(Opel Manta Sr) e terze Alexia Giugni e Caterina Leva (AlpineRenault A 110 1.3) che si sono consolate con la Coppa riserva-ta alle dame.I portacolori della Brescia Corse Colpani-Facchinetti hanno

conquistato l'oro nel Sesto Raggruppamento dopo aver rin-tuzzato gli attacchi di De Marin-Ruzier e Rossoni Gualdi (FiatX 1/9).Barbara Zazzeri e Cristiano Androvandi, naturalmente,

hanno vinto il Settimo Raggruppamento. Scapin-Morandi,secondi, hanno ricevuto lo speciale Trofeo intitolato a MikiBiasion, messo in palio dal museo dell'auto Bonfanti Vimar, ri-servato al primo equipaggio al traguardo su vettura Lancia.Terzo posto per Nolli-Defendi (A 112 Abarth 70 HP) vincitoridel Trofeo dedicato alla vettura che permise ad Attilio Bette-ga di mettersi in mostra e conquistare un volante da ufficialein squadra Lancia.Lucca-Valleri, su Audi 80 Quattro, infine hanno fatto loro

l'Ottavo Raggruppamento davanti a Balloni-Balloni e a Varot-to-Varotto su Fiat Ritmo 130 TC.Coppa delle scuderie al Cmae di Milano davanti alla PN

Corse e alla Padova Autostoriche.Il Challenge Porsche 356, istituito per ricordare il pilota pa-

dovano Mario Dalla Favera, è stato vinto da Colpani-Facchi-netti; hanno preceduto in graduatoria Bisi-Cattivelli ePozzan-Saletti.Tra i ritirati, oltre a Belometti-Patron anche Ferrara-Farsu-

ra, Varotto-Buso, e Spaggiari-Spaggiari presentatisi al viacon la loro Austin Healey MK1 del 1959.

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Prima vittoria assoluta per Barbara Zazzeri,in coppia con il marito Cristiano Androvandi, inuna gara di regolarità classica. Pur essendouna top driver, infatti, non era mai riuscita asalire sul gradino più alto del podio nonostan-te prestazioni di altissimo livello."Ho cominciato a gareggiare quattro anni fa

– ha spiegato la livornese – spinta da mio ma-rito che aveva già avuto delle esperienzeagonistiche. Il primo risultato importante l'hoottenuto alla Coppa dei Lupi, quinta assolutalo scorso agosto, e spesso mi sono classifica-ta tra i primi dieci nelle gare del campionatoitaliano di regolarità. Avevo già disputato laCoppa Bettega due anni fa ma la rottura del-l'acceleratore non mi aveva permesso di pun-tare in alto. Ho molto apprezzato il percorso,immerso in uno scenario unico, e conto di ri-tornare anche il prossimo anno”. Soddisfatto, ovviamente, il navigatore che

svela un curioso particolare."Barbara avrebbe dovuto farmi da navigatri-

ce, invece soffre di mal d'auto e così è passa-ta alla guida, rivelandosi sin dalle prime garamolto brava e precisa”.

LA VINCITRICE SOFFREDI... MAL D'AUTO

23GUIDACI

Molgora-Molgora secondi assoluti

Gennaro Bovio Fiat 1100 103

Spaggiari-Spaggiari Austin Healey Sprite MK 1Colpani-Facchinetti Porsche 911 STXX

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LA PRIMA EDIZIONEDEL RALLY VERONESEÈ STATA DOMINATADAL PILOTASCALIGERO CHE HA CORSOASSIEME A PAOLO SCARDONI

Una gara a senso unico. “Raffa”, all'ana-grafe Raffaele Bombieri, ha centrato ilsuccesso al 1° Lessinia Rally Historic alvolante della BMW M3 targata ScaligeraRallye affiancato da Paolo Scardoni.L'equipaggio ha meritato il Trofeo MecCar, centrando la vittoria in ben setteprove sulle nove disputate. Grazie all'af-fermazione, “Raffa” e Scardoni, primi ve-ronesi al traguardo, hanno anche portato

a casa il Trofeo Buri, dedicato a MaurizioTodeschini.Un successo che ha premiato velocità

e costanza, in una gara organizzata dalRally Club Valpantena. La giornata prima-verile ha permesso uno spettacolo dav-vero in grande stile.Non è bastata una grande gara da par-

te di Denis Tezza e Massimo Merzari percentrare il massimo risultato. L'equipag-

Costenaro

NEL LESSINIA HISTORICRAFFA CON LA BMWMETTE TUTTI D’ACCORDO

Vincitori Lessinia Historic rally

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TERZI ASSOLUTI GIORGIO COSTENARO ELUCIA ZAMBIASI DEL TEAM BASSANO CON LA LANCIA STRATOS

gio, sulla stupenda BMW M3 in livreaCamel ha chiuso con la seconda miglio-re prestazione, staccato alla fine di 1'04da “Raffa”. Nonostante la febbre, cheha messo in discussione la sua parteci-pazione, Tezza ha conquistato anche ilmiglior tempo sulla PS2 “Valdiporro”, di-mostrando determinazione e velocità.Terzi al traguardo e ampiamente vin-

centi del 2° Raggruppamento GiorgioCostenaro e Lucia Zambiasi, sulla stu-penda Lancia Stratos HF del TeamBassano. L'esperto driver di Marosticaha condotto una gara impeccabile, inun primo momento a ridosso dei primi epoi saggiamente conservativa dopoaver riscontrato un anomalo funziona-mento dei freni anteriori.Chi invece non ha potuto concretiz-

zare un'ottima prestazione, sono statialtri due veronesi molto attesi al via. Ni-cola Patuzzo e Alberto Martini, sulla To-yota Celica 2000 GTFour del TeamBassano, sono partiti veloci andando intesta da subito, ma hanno dovuto alza-re bandiera bianca quando, al coman-do dopo la PS2, sono stati traditi dallascatola guida. Assente della lotta divertice anche Ivo Zanini, che sulla Lan-cia Delta della Orsara Corse ha patito larottura del motore ancor prima di termi-nare la Ps1.Limpida l'affermazione in 3° Raggrup-

pamento, e quarta prestazione assolu-ta, di Pierluigi Zanetti e Roberto Scalco,sulla Opel Ascona B della Scuderia Pal-ladio Historic. Lo storico equipaggio vi-centino, evocativo di mille battaglie,non ha di certo tradito le aspettative.Scintille fino all'ultimo metro tra Lu-

ca Cattilino con Mauro Grassi (OpelKadett GTE/Team Bassano) e Matteo

Canteri con Mattia Zambelli (FordEscort RS 1800/Raetia Corse). L'equi-paggio veterano e i giovani di BoscoChiesanuova si sono confrontati nelcorso di tutta la gara, arrivando allaconclusiva Ps 9 separati di appena4.9 secondi. Canteri, sulla prova di ca-sa corsa con il buio, ci ha provato finoalla fine ma Cattilino ha piazzato lazampata vincente, meritando l'affer-mazione in gruppo 2 classe 2000 conla quinta prestazione assoluta da-vanti, appunto, a Canteri, comunquesoddisfatto al traguardo.Il 1° Raggruppamento è andato a Val-

ter Canzian, sulla Ford Ecort Twin Camdella Scaligera Rallye navigato da Raf-faela Tonutto, nonostante una penalitàrimediata per un ritardo al Co 3.Da segnalare la prestazione di Luca

Beccherle ed Emanuele Dal Bosco, chehanno chiuso con la vittoria di classe ela dodicesima prestazione assoluta,sulla A112 Abarth di papà Franco per icolori della Scaligera Rallye.Nella neonata Coppa 127 organiz-

zata dalla Pro Energy Motorsport hatrionfato l'equipaggio composto daOreste Pasetto e Carlo Salvo, proprioper i colori della Pro Energy. Al secon-do posto Negrente-Signorini (Scalige-ra Rallye), terzi Ruggeri-Marzi (MediaRally Promotion)che hanno beneficia-to dell'uscita di strada sull'ultima pro-va, senza conseguenze dei vicentiniMarzegan-Moreno (Scuderia PalladioHistoric) che stavano tentando l'as-salto al secondo gradino del podioma hanno capottato a pochi chilome-tri dal traguardo.Tra le scuderie, successo per la Scali-

gera Rallye, davanti al Team Bassano.

Fabbri-Cipriani primi Lessinia Sport di regolarità

Non una gara per i deboli di cuore. Il9° Lessinia Sport, gara di regolaritàsport, è vissuto sul filo dell'incertezza edella spettacolarità con una sfida ser-rata ed emozionante sino agli ultimimetri.A vincere sono Leonardo Fabbri e

Sonia Cipriani, sulla Volvo 144 S delProgetto MITE., la scuderia che per-mette a navigatori ipovedenti di con-frontarsi con questa specialità.L'affermazione di Fabbri, primo anchein 4ª Divisione, è arrivata però solo allafine, e per un distacco infinitesimale,un centesimo di secondo, che per i re-golamenti della regolarità sport signifi-ca una penalità. Una beffa per AndreaGiacoppo e Daniela Tecioiu Grillone(Lancia Fulvia HF del Team Bassano),in testa per gran parte della corsa maancora una volta costretti a rinunciarealla vittoria nel LessiniaSport.La prestazione di Giacoppo è stata

però impeccabile. Il pilota del TeamBassano ha battagliato con MarcoBentivogli e Andrea Marani (Fiat 124Abarth/Racing Team Le Fonti) per tuttala gara, fino a quando sulla PCT 8 Ben-tivogli ha rimediato 12 penalità e haabbandonato le possibilità di vittoria,dopo essere stato anche in testa. Aquel punto per Giacoppo pareva quasifatta, ma il ritorno di Fabbri è stato de-cisamente efficace, con il ribaltone del-l'ultima prova che ha rivoluzionato laclassifica. Per Giacoppo la consolazio-ne della vittoria in 5ª Divisione, mentreper Bentivogli, settimo assoluto, la vit-toria in 6ª Divisione.Il podio è stato completato dall'altro

favorito della vigilia, Mauro Argenti a 10penalità dai vincitori. In coppia con Ro-berta Amorosa sulla Porsche 911 T del-la Scuderia Palladio Historic, Argentiha incasellato tempi di assoluto valorenella seconda parte della gara, recu-perando fin dal sesto posto.Giacomo Turri e Cristian Garavello

(Fiat 128) hanno chiuso al quarto postostaccati di 14 penalità, Marco Maiolo eMaria Teresa Paracchini (Porsche 911RSR)si sono piazzati quinti e primi in 7ªDivisione davanti a Daniele Carcereri eAlessandro Maresca, primi in 8ª Divi-sione sulla Opel Kadett GSI della scu-deria Palladio Historic.Tra le scuderie il Progetto MITE ha

bissato il successo dello scorso anno.Un'altra soddisfazione per la compagi-ne guidata da Gilberto Pozza.Nelle altre divisioni: Ceriani-Ceriani

(Lancia Fulvia Coupè) hanno conqui-stato la 2ª Divisione, Repele-Cattazzo(BMW 318) la 9ª Divisione mentre l'unicoequipaggio straniero al via, 1uello for-mato da Martin e Petr Uhrik, dalla Re-pubblica Ceca, ha trionfato in 1ªDivisone con la Škoda 1000MB.

UN CENTESIMO DI TROPPO

Andrea Giacoppo in coppiacon la moglie Daniela Grilloneha perso il Lessinia Sport di regolarità all'ultima prova

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SUI COLLIISOLANICON LAFIAT 128

Turri-Frascaroli Fiat 128 vincitori Colli Isolani

Organizzata per la prima volta vent'an-ni fa da Renzo De Tomasi, è stata ripro-posta la gara di regolarità turistica "ColliIsolani", lungo un tracciato che ha porta-to i concorrenti a scoprire le strade vicen-tine meno battute. Quindicina le provecronometrate in programma, con gran fi-nale proprio a Isola Vicentina, nella zonadegli impianti sportivi. Una cinquantinagli equipaggi iscritti.La manifestazione, divisa in due parti,

storica e moderna, è stata dominata daGiacomo Turri – Marco Frascaroli il coe-quipier – su Fiat 128 berlina, uno speciali-sta, che ha controllato gli avversaritenendoli a debita distanza.Alla partenza si sono presentati anche

due "prioritari", Andrea Giacoppo, per l'oc-casione assecondato dalla figlia Anna, alvolante della Fiat 500 Giannini che solita-mente usa per gli allenamenti, e AngeloMonachella, con Giovanni Antino, su Mit-subishi Colt, entrambi fuori classifica pervia dei "galloni" conquistati in virtù di tan-ti successi ma battaglieri e scatenati sinoalla fine, capaci di mettere in serio perico-lo la supremazia di Turri.Giacoppo, reduce, il giorno prima dalla

Winter Marathon, avrebbe dovuto corre-re con Daniela ma la moglie, influenzata,è stata costretta a disertare l'appunta-mento. Giacoppo ha così chiamato all'ul-timo momento la figlia Anna la quale sel'è cavata egregiamente con il radar no-nostante non avesse dimestichezza connote e cronometri.Giacomo Turri ha preso in mano la cor-

sa dopo i primi rilevamenti, prendendodieci penalità in una sola occasione (ripe-tizione della prova di Pieve) restando poisempre al di sotto con una regolarità im-

pressionante, premiata anche da uno"zero" nel rilevamento di Isola, quartiergenerale della manifestazione.Alle sue spalle s'è classificato Leonar-

do Fabbri, in coppia con Sonia Cipriani,su Volvo 144 S, staccato di 41 lunghezze,le stesse accumulate da Gianluca e Filip-po Zago (Golf Gti) ma penalizzati dalla di-scriminante che li ha relegati al terzoposto. L'andatura di Fabbri è stata unsusseguirsi di prestazioni di assoluto va-lore alternate ad altre più "allegre" che lohanno allontanato dalla vetta, ma la me-daglia che ha portato a casa è pur sem-pre di metallo pregiato. AndreaGiacoppo, pur sapendo che non sarebbeentrato nella classifica ufficiale, s'è toltolo sfizio di precederlo di un centesimo disecondo alla fine dei rilevamenti, lo stes-so che ha diviso i due, a favore però diFabbri, al Lessinia. Un pareggio a distan-za di due settimane, che li gratifica en-trambi.Con la Golf Gti Gianluca e Filippo Zago

si sono presi delle belle soddisfazioni, ebravi sono stati a conquistare il bronzo.Stefano Valleri e Natascia Biancolin, suAudi coupè GT, autori di uno "zero" sulprimo passaggio di Novella, sono riuscitiad assicurarsi la quarta piazza con unsolo punto di vantaggio sulla Fulvia diEnrico De Marin e Roberto Ruzzier, quinticon 138 penalità complessive.Sesta piazza per la X 1/9 di Franco e

Dylan Fiamberti, seguiti da Maurizio Poz-zan-Paolo Saletti (Porsche 356 Sc), AldoCandeo-Andrea Schiavon (A 112 Abarth),Fausto Margutti-Sandro Buranello (A 112Abarth), e Adriano-Pilastro-ElisabettaRusso su A 112 Abarth.Nella classifica riservata alle moderne

GIACOMO TURRI HA VINTOL'UNDICESIMA EDIZIONEDELLA GARA DI REGOLARITÀTURISTICA ORGANIZZATA DA RALLY CLUB TEAM DI ISOLA VICENTINA PRESIEDUTO DA RENZO DE TOMASI

26 GUIDACI

Fiamberti-Fiamberti - Fiat X 19

GUIDACI26

Pozzan-Saletti Porsche 356 Sc

Foto di Max Carrer

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primo posto per Enrico Coan e Gianluca Turchet (Clio) con 107 pe-nalità, davanti a Diego Verza-Luca De Stefani su Vw Polo,(133) eIvano Ceci-Barbara Botti su Fiat 500 Abarth (136 penalità). Chiu-dono la top five Vigano-Giacobino (Bmw 318) e Scoscini-Cipriani(Bmw 320) staccati di poche unità.Nelle storiche Pozzan-Saletti hanno vinto il Quarto raggruppa-

mento. Nel Quinto si sono imposti Fabbri-Cipriani mentre il sestoè stato appannaggio di Turri-Frascaroli.Gianluca e Filippo Zago si sono assicurati il Settimo raggruppa-

mento mentre l'ottavo porta la firma di Valleri-Biancolin. Successodi Davide e Daniele Giaccarello (Fiat Uno turbo) nel Nono.Tra le moderne, vittoria nel Primo Raggruppamento per Coan-

Turchet davanti Verza-De Stefani e Scarpari-Tonon. Nel Secondosi sono imposti Ceci-Botti su Scoscini-Cipriani e Franzoso-DallaVecchia. Viganò-Giacobino hanno "firmato" il Terzo Raggruppa-mento davanti a Nonnato-Mozzato e ad Aldo e Daniele Serino."Progetto Mite" ha vinto la coppa delle scuderie per auto mo-

derne. Nelle storiche successo del Rally Club Team davanti allaMonselice Corse e al Team Lion.In gara anche Fiorenza Soave – Claudio Mogentale il navigato-

re – senza velleità regolaristiche, giusto per riprendere in mano ilvolante della sua Ritmo 130 Abarth con la quale disputa il Cam-pionato italiano rally storici.Ottimi alcuni tempi spiccati da Aldo Pantanella, rallysta presta-

to alla regolarità, con la sua Fiat 127: in diverse occasione è entra-to tra i primi della classe.

Turri-Frascaroli Fiat 128 vincitori Colli Isolani

Coan-Turchet - primi moderne - su Renault Clio

NELLA GARA RISERVATA ALLE AUTO MODERNE SUCCESSO DI COAN-TURCHET CON UNA RENAULT CLIO. OTTIMA PRESTAZIONE, MA FUORI CLASSIFICA, ANDREA GIACDOPPO E ANGELO MONACHELLA PERCHÉ PILOTI PRIORITARI

Dalle Carbonare-Taurino Fiat 124 Abarth

Fabbri-Cipriani Volvo 144 S

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GUIDACI28

Franco Picco non finisce di stupire.Se non è d'acciaio poco ci manca. Indi-struttibile come il 18/8 inox. Il motocicli-sta vicentino ha completato l'AfricaEco Race e sta già pensando alla pros-sima edizione della maratona che sista ricavando uno spazio importantefra gli appassionati di raid e legati dairicordi alle prime edizioni della Parigi-Dakar, quella che dalla capitale parigi-na raggiungeva il cuore africano.È rientrato dal Senegal dopo aver

conquistato il decimo posto assoluto eil secondo di categoria, quarto degliitaliani che hanno monopolizzato latop ten e conquistato il gradino più al-to del podio con Alessandro Botturi insella ad una Yamaha 450 e il terzo conSimone Agazzi (Honda) preceduto dalnorvegese Pal Anders Ullevalseter(Ktm)«Correre aiuta a rimanere giovani» il

mantra di Franco Picco che ha già pas-sato la sessantina ma non vuol sentire

parlare di pensionamento anche se"quota 100" gli consentirebbe di ap-pendere il casco al chiodo e di godere ifrutti di una lunga carriera che lo haportato a correre negli angoli più sper-duti del mondo.L'Africa Eco Race non è stata una

passeggiata e nemmeno una vacanza.Gli organizzatori non hanno fatto man-care nulla mettendo insieme dodicitappe, per circa seimila chilometri, suterreni aspri e impegnativi. Dal fondosassoso del Marocco alla sabbia dellaMauritania è stato un alternarsi di diffi-coltà e fatiche crescenti. Almeno sette,otto ore di sella ogni giorno, tra insidiee pericoli che hanno messo a dura pro-va la resistenza degli intrepidi concor-renti.Franco Picco ha corso con una Ya-

maha 450 e la moto lo ha assecondatosenza farlo soffrire più di tanto. Soloproblemi veniali in due settimane dicorsa a manetta, risolti facilmente con

IL CENTAURO VICENTINO FRANCO PICCO DECIMO ASSOLUTO CON LA SUA YAMAHA 450ALL'ECO RACE. TRAGUARDO FINALEA DAKAR

Franco Picco nel deserto

MAL D’AFRICA

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29GUIDACI

l'aiuto dei meccanici dell'assi-stenza. Solo qualche défaillanceelettrica ha impensierito il cen-tauro vicentino. Per il resto ordi-naria amministrazione, seordinaria si può definire una ca-valcata tra pietraie, deserto edune. Sei le gomme "masticate"dal fondo. I sassi del Marocco nehanno fatto fuori quattro ridu-cendole sulle tele. Sulla sabbiadue coperture sono state suffi-cienti per consentire alla moto di"galleggiare" e non affondaresotto la spinta del generoso mo-tore giapponese. L'impegno piùgravoso è stato il continuo con-trollo dei serbatoi di benzina eolio (guai a rimanere senza car-burante nel deserto).Il "mestiere" imparato in quat-

tro decenni di competizioni adaltissimi livelli lo ha aiutato oltreogni attesa.«L'esperienza è fondamentale

– riconosce Franco Picco – e tipermette di amministrare la cor-sa. Nelle prime tappe sono an-dato tranquillo, poi a partire dametà gara, ho cominciato a tira-re. Mi sono preso anche dellebelle soddisfazioni, compreso unquinto tempo assoluto nella pe-nultima tappa. Avrei potuto cor-rere di più ma in una gara didurata è fondamentale ammini-strare le forze».«Sono partito con alcuni amici

– racconta il biker – e nella primaparte sono stato vicino a Tra-canzan. Vincenzo purtroppo ècaduto dopo il giorno di riposo.Una forte botta. Non ricordavanulla. È stato soccorso con l'eli-cottero. Fortunatamente s'è ri-preso in fretta e ha potuto

concludere al 34° posto assolu-to. Giampietro Dal Ben, invece, èstato rallentato dalla sua Swm.Ha dovuto saltare alcune tappe.Poi ha ripreso e si è classificato39°».Mica facile la vita del marato-

neta su due ruote. Alberghi ne-anche a parlarne. Alla fine diogni tappa bisognava montarela tenda per la notte. Sacco apelo per letto. Vita da caserma.Rancio tutti insieme. Per fortunail servizio docce da campo eraefficiente.«In Marocco faceva freddo di

notte, poi scendendo verso ilSenegal la temperatura è cam-biata”. Controlli accurati ai mezziogni sera: tra sospensioni da ta-rare, gomme da sostituire e re-golazioni al motore se neandavano via ore.Fortissima l'emozione al tra-

guardo finale. La stessa provataalla conclusione della prima ma-ratona africana.«Striscione d'arrivo sulla spiag-

gia di Dakar. Pareva che il temposi fosse fermato. Ho rivissuto lemie prime sfide. Ricordi incancel-labili».La voglia di nuove avventure

non s'è appannata.«Sto già pensando alla sfida

del 2020…». afferma serio Fran-co Picco.Mettere insieme il budget è

più faticoso dei seimila chilome-tri da correre a manetta.Per una gara così ci vogliono

almeno trentamila euro, motoesclusa.La caccia agli sponsor è parti-

ta. Con Franco Picco in sella il ri-torno assicurato!

DUE SETTIMANE IN SELLA TRA LE PIETRAIE DEL MAROCCO E LA SABBIADELLA MAURITANIA. SEIMILA CHILOMETRI TRA DIFFICOLTÀ CRESCENTI.UNA GRANDE PRESTAZIONE DEL VETERANO DEI LUNGHI RAID

La prima settimana di luglio si disputerà la Mila-no-Taranto, cavalcata lungo lo Stivale per motod'epoca organizzata dal Veteran Club di S. Marti-no in Colle presieduto da Franco Sabatini. Sei letappe che porteranno i concorrenti (iscrizioni chiu-se a quota duecento, raggiunta in pochissimi gior-ni) dal capoluogo lombardo alla città dei due mari.La prima frazione, che scatterà dall'Idroscalo mi-

lanese a mezzanotte si concluderà nella tardamattinata di lunedì 8 luglio a Breganze, dopo aversolcato la pianura padana e lambito il lago di Gar-da. Dopo dieci anni il paese della Laverda tornacosì a ospitare la manifestazione per celebrare il70 anni dalla fondazione della gloriosa casa moto-ciclistica, sempre nel cuore di tutti i centauri. Piloti,accompagnatori, meccanici e organizzatori fe-steggeranno l'ambito traguardo con la cena di ga-la che sarà ospitata dall'Agco, aziendamultinazionale proprietaria del marchio Laverdamacchine agricole. A tenere i rapporti con gli orga-nizzatori della Mi-Ta e i responsabili della Agco è ilbreganzese Gianni Salin coadiuvato da RomanoCornale.

LA MILANO-TARANTOCONCLUDERÀ LA PRIMA TAPPAIN PIAZZA A BREGANZE

PER CELEBRARE I 70 ANNI DELLAFONDAZIONE DELLA LAVERDA

Picco sul podio. A destra: In sella alla Yamaha

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Rudy tra il sindaco di Volpago e Francesca Pasetti. Sotto: I piloti che hanno festeggiato Rudy da sinistra Ceo Filippi, Lucky, Svizzero, Tony, Verini e Manciniv

Grande festa per Roberto "Rudy" DalPozzo a Volpago del Montello nel Trevi-giano. Dopo Pierugo Gobbato, SandroMunari e Gianni Tonti, l'Amministrazionecomunale gli ha conferito la cittadinanzaonoraria."Figura di rilievo per espe-

rienza e professionalità nelcampo dell'automobilismo, hadato lustro all'Italia sia comecopilota che come direttoresportivo. Continua la collabo-razione con il Comune di Vol-pago del Montello" è scrittonella motivazione votata al-l'unanimità dal Consiglio e fir-mata dal sindaco PaoloGuizzo.Presidente della Commissio-

ne sportiva dell'Automobileclub Vicenza, romagnolo di na-scita, "Rudy" ha cominciato agareggiare come navigatore nei primi an-ni Settanta, scandendo le notte a tutti ipiù forti piloti italiani dell'ultimo quaran-tennio.Oltre ai cinque titoli Nazionali e al pre-

stigioso campionato europeo vinti da co-pilota ufficiale Opel, s'è segnalato peruna fitta attività sportiva non agonistica.Responsabile e mandatario esclusivo

delle attività sportive di Opel Italia, Rudyha intrecciato rapporti con moltissimi per-sonaggi di spicco ai vertici del motorismo.Personaggi che negli anni si sono spo-stati di marchio, tanto da estendere a li-vello pressoché totale le sueconoscenze in campo motoristico e mo-toristico/sportivo.

Nella sua carriera ha ottenuto decinedi affermazioni, con campionati italiani edeuropei, vinti da suoi piloti sia nei rallyche nella velocità (nel Campionato Italia-no di F3 spiccano i titoli vinti da Angelelli

nel 1991 e da Fisichella nel 1995).Ha lavorato come Head manager in oc-

casione di presentazioni dei nuovi mo-delli di vetture a rete vendita, clienti eflotte, per Opel, General Motors, Saab,Peugeot e RoverHa organizzato eventi, manifestazioni

e raduni che hanno visto partecipare mi-gliaia di persone, dai semplici appassio-nati e proprietari Opel e Rover, fino ai vipattori, sportivi (anche non di automobili-smo) e giornalisti della TV e della cartastampata, di settore e non.Ha organizzato l’Opel Rally, primo rally

monomarca in Italia e resuscitato il Rally4 Regioni dopo ventisei anni di stop.Ha vinto, da pilota, il campionato emi-

liano romagnolo di regolarità ed una garadi auto elettriche a Bologna.La sua ultima vittoria nei rally risale al

2013, anno che dopo un pit stop per mo-tivi di salute, l’ha visto trionfare al Tuscan

Rewind, in coppia con “Lucky”campione indiscusso ed amicofraterno, sulla Ferrari 308 Gtb.Da segnalare che dopo il

2014, da direttore sportivo sem-pre di “Lucky” Luigi Battistolli, havinto altri due campionati euro-pei e tre campionati italiani dirally storici disputati principal-mente con Lancia 037 Rally eLancia Delta.Iniziata la carriera assieme a

Carlo Mancini, ha affiancato dri-ver del calibro di Salvatore Brai,Federico Ormezzano, AmilcareBallestrieri, Maurizio Verini, TonyFassina e del vicentino Lucky.

Miki Biasion ha ottenuto la prima vittoriaassoluta della sua incredibile carriera con"Rudy" al fianco, a Biella, nel 1982.L'unico pilota con il quale non ha mai

gareggiato è stato Sandro Munari.Decine le vittorie e i titoli italiani conqui-

stati negli anni, senza dimenticare la pre-stigiosa corona Con Francesca Pasettiha scritto il libro "Il lato B dei miei rally". At-tualmente è il direttore sportivo della KSport.Alla cerimonia sono intervenuti molti

dei suoi ex piloti.Non c'è rallysta che vanti un curriculum

e una esperienza corsaiola come "Rudy",un "monumento" della specialità del con-trosterzo.

L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE TREVIGIANA HA CONFERITO LA PRESTIGIOSA ONORIFICENZA A "RUDY" ROBERTO DALPOZZO UNO DEI PIÙ TITOLATI ED ESPERTI NAVIGATORI ITALIANI

CITTADINO DI VOLPAGO

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Si sono svolte nella suggestiva cornicedel Castello di Valenzano a Subbiano(Arezzo), le premiazioni dell'InternationalRally Cup, torneo organizzato dal tosca-no Loriano Norcini che raccoglie ampiconsensi da piloti e navigatori. A vincere ilprestigioso titolo 2018 è stato il friulanoLuca Rossetti, su Skoda Fabia R5, in cop-pia con la scledense Eleonora Mori. Ben196 i punti incamerati, contro i 157 di Ales-sandro Re, secondo, e i 153,25 del france-se Pierre Campana, terzo. Al quartoposto s'è classificato Marcello Razzinicon una Peugeot 208 R5 mentre il vicen-tino Valter Gentilini ha concluso quintoassoluto.Alla cerimonia di premiazione erano

presenti anche i responsabili del rally Cit-tà di Bassano, Narciso Lino Paccagnella ePaolo Grandesso. La gara giallorossa, in-fatti, rientra quest'anno nell'Irc e sarà de-terminante per l'assegnazione dellacorona in quanto ultima delle prove in ca-lendario e unica con coefficiente 1.5.La titolazione porterà ai piedi del Grap-

pa i più forti piloti privati italiani che sfide-ranno così i driver locali sempre moltoagguerriti sulle strade di casa. Ne saqualcosa proprio Luca Rossetti che loscorso settembre, iscrittosi all'ultimo mo-mento al rally bassanese in sostituzionedi Eddie Sciessere, ha avuto il suo beldaf-fare per tenere a bada uno scatenato

Mauro Spagolla che ha concluso alle suespalle dopo essersi aggiudicato i miglioriparziali nei due passaggi sulla speciale diMarcesina.La serie che Loriano Norcini porta

avanti da ormai quasi un ventennio e dicui è coordinatore si appresta a passareda quattro a cinque atti proprio comeerano in molti ad auspicare. E dei cinqueappuntamenti in programma, quelli nuovirispetto al recente passato sono ben tre:nell’ordine, l’Appennino Reggiano, 6 e 7aprile, che aprirà le danze seguito dalPiancavallo (11 e 12 maggio) e, appunto, ilBassano che tornerà a chiuderle a finesettembre. Una mezza rivoluzione chenon ha ovviamente coinvolto il Taro ( 8 e9 giugno) e il Casentino (5 e 6 luglio), i duerally-monumento della serie che sarà an-cora sponsorizzata dalla Pirelli.“Era arrivato il momento di cambiare e

di allargare i nostri orizzonti coinvolgendoun’area importante per tutta la specialitàcome da sempre è il nord-est – ha sottoli-neato l’organizzatore bibbienese - Pur-troppo ogni medaglia ha il suo rovescio esi è dovuto rinunciare a continuare la col-laborazione con il Rally Lirenas e la Cop-pa Valtellina, due gare che in questi ultimidue anni hanno dato un apporto consi-derevole all’IRCup. Grazie soprattutto aEmiliano Cardillo e a Danilo Colombini aiquali va il ringraziamento”.

Eleonora Mori e Luca Rossetto vincitori dell'Irc 2018

IL CITTÀ DI BASSANOPROVA FINALE DELL’IRC

IL RALLY GIALLOROSSO CHIUDERÀ IL PRESTIGIOSOTORNEO A FINE SETTEMBRE E AVRÀ COEFFICIENTE1.5. SARÀ DETERMINANTE PER LA CLASSIFICA FINALE

Narciso Paccagnella

Paolo Grandesso

Valter Gentilini

Nato oltre 30 anni fa, senza maisaltare un appuntamento, il corso havisto quest’anno la presenza all’Ho-tel Glamour di ben 85 allievi. Docentela veronese Sabrina Tumolo, istruttri-ce federale. Il corso è proseguito conl’approfondimento professionale te-nuto da Pietro Ometto e da AlbertoBordin, coequipier di lunga e provataesperienza, e ha visto la partecipa-zione di 31 allievi.Molto attesa e apprezzata a prova

pratica conclusiva, allestita grazie al-la collaborazione con il Comune diPianezze che ha messo a disposizio-ne un tratto di strada dove gli allievihanno potuto simulare un mini rallycon tanto di prova speciale. I "corsi-

sti" hanno affiancato piloti Massimo Gasparotto, Mauro Spagolla, Edoardo Breso-lin, Dino Tolfo, Pier Domenico Fiorese, Tobia Zarpellon e Romeo Guerra, nell'insolitaveste di "professori".La cena conclusiva e la cerimonia di consegna degli ambiti diplomi alla Trattoria

da Battista a Molvena, hanno concluso il ciclo delle lezioni.Per i "neodiplomati" si aprono adesso ufficialmente le porte dei rally.

A SCUOLA PER DIVENTARE NAVIGATORI

UN SUCCESSO IL CORSO DI PRIMA LICENZA E NAVIGAZIONEORGANIZZATO DAL TEAM BASSANESE

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TROFEO A 112 ABARTHLA DECIMA SERIE SBARCA IN COSTA SMERALDA

È stata tenuta a battesimo al museodell'automobile Bonfanti Vimar l'edizione2019 del Trofeo A112 Abarth Yokohama,serie riconosciuta da Aci Sport e dedica-ta alla piccola vettura della Autobianchi,presentata al pubblico nei primi anni Set-tanta. Nonostante sia passato quasimezzo secolo, la A 112 Abarth, uscita pri-ma in versione 58 cavalli e successiva-mente con una potenza di 70 Hp,continua a catturare l'attenzione degliaspiranti piloti anche se sul mercato del-l'usato è sempre più difficile reperireesemplari in ordine.Il Trofeo è organizzato dal Team Bas-

sano presieduto da Mauro Valerio e sup-portato oltre che da Yokohama Italiapneumatici, da Auto Moto d'Epoca Fieradi Padova.La serie ha ripreso il torneo che negli

anni Settanta permise di scoprire granditalenti e di lanciarli nel mondo delle com-petizioni dove, al volante di macchine piùpotenti e performanti, sono riusciti a con-quistare successi prestigiosi. Attilio Bet-tega, Fabrizio Tabaton, GianfrancoCunico, solo per citare alcuni nomi, dopoaver imparato i segreti della guida conuna A 112 Abarth hanno scalato in frettale graduatorie sino ad arrivare all'apicedella specialità. Il primo, vincitore del Tro-feo inaugurale nel 1977, guadagnò sulcampo la promozione a pilota ufficialedella Lancia, il secondo si laureò campio-ne europeo mentre il terzo, vicentino, hamesso in fila una lunghissima serie di ti-toli tricolori, interrotta solo quando, pochi

anni fa, decise di smettere con i rally. Pernon parlare di Vanni Fusaro e di VittorioCaneva.Alla presentazione, oltre ad alcuni pro-

tagonisti della serie, hanno presenziatoanche i presidenti dell'Automobile ClubVicenza Luigi Battistolli e quello dellaCommissione sportiva provinciale "Rudy"Dal Pozzo. Dopo un'introduzione che hariassunto l'andamento delle annate pre-cedenti, il presidente Mauro Valerio ha il-lustrato le novità: alle sei gare del 2018 èstato aggiunto, diventando l'appunta-mento di chiusura, il rally storico della Co-sta Smeralda in programma nel terzofine settimana di ottobre, la cui prima edi-zione vinta dal bassanese Agostino Ic-colti davanti a Giorgio Costenaro, èandata in scena un paio di mesi fa. Per latrasferta in Sardegna sono già stata con-cordate condizioni di favore per il traspor-to via nave dei mezzi e la sistemazionealberghiera di piloti e navigatori.Il calendario è stato diviso in due gironi.

Il primo comprende il Rally delle VallateAretine, il Valsugana Historic Rally, il Cam-pagnolo ed il Lana Storico; il secondo gi-rone, invece, propone il Rally AltoAppennino Bolognese meglio conosciutocome RAAB, il Rallye Elba con la confer-ma della suddivisione in "Gara 1" e "Gara2" ed infine il già citato Costa Smeralda.Per ogni girone saranno tre i risultati

validi lasciando invariato il totale di seidell'intera stagione; confermate anche leclassifiche speciali "Under 28", "Vintage","Femminile" e "Gruppo 1" oltre a quelle per

i Gruppi A e N, come resta confermato ilminimo di tre punteggi per entrare nellaclassifica finale, quest'ultimi da acquisirsipartecipando a gare di entrambi i gironi.Ha subito un leggero aumento il costo

degli pneumatici Yokohama Advan A032, gli unici ammessi, il cui prezzo è sta-to fissato in 80 euro più Iva cadauno.In attesa dell'approvazione del regola-

mento, ecco il calendario completo: 8/9marzo: Rally Vallate Aretine; 26/27 aprile:Valsugana Historic Rally; 31 maggio /1 giu-gno: Rally Campagnolo; 22/23 giugno:Rally Lana Storico; 26/27 luglio: R.A.A.BHistoric; 19/21 settembre: Rallye Elba: 18/19ottobre: Rally Costa Smeralda Storico.Le premiazioni si svolgeranno, come

sempre, a fine ottobre in occasione dellaFiera di Padova "Auto Moto d'epoca".Prevista anche quest'anno, seguendo

una tradizione avviata nel 2015, a no-vembre la Coppa A112 Abarth Terra, gu-stosa appendice sulle strade sterrate delTuscan Rewind, alla quale saranno am-messi i conduttori precedentementeiscritti al Trofeo.Nel suo intervento Mauro Valerio ha ri-

cordato il successo conquistato dal Tro-feo e le adesioni in numero semprecrescente. Anno dopo anno, infatti, la se-rie continua a catalizzare l'interesse deigiovani. Presenti al Bonfanti-Vimar anchel'ultimo vincitore del Trofeo, il marosticen-se Raffaele Scalabrin, e Lisa Meggiarin,due volte sul podio più alto, pronta arientrare nel giro dopo un'assenza di dueanni.

PRESENTATA LA SERIE DI GARE ORGANIZZATA DAL TEAM BASSANO RISERVATA ALLA PICCOLA AUTOBIANCHI

Un momento della presentazione-del trofeo A 112. A destra una A 112 del “Cam-pionato A 112 Abarth”

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Il fascino del Montecarlo è immutabile.Passano gli anni, le edizioni si moltiplica-no, ma la gara monegasca si confermaquello straordinaria fucina di emozioniche non conosce battute d'arresto o ap-pannamenti. Dalle prime avventure deicoraggiosi pionieri della specialità sino aitrionfi di Sandro Munari prima e di Miki Bi-sion poi, è sempre stato un susseguirsidi avventure che hanno coinvolto i direttiprotagonisti. E lo spettacolo rimane di al-tissimo livello nonostante sulla scena iprimi attori continuino a darsi il cambio.Con le condizioni meteo sempre in

evoluzione, ogni volta le sorprese si mol-tiplicano e alla fine il divertimento è assi-curato.Il rally presenta due gare in una: la pri-

ma è quella riservata agli equipaggi uffi-ciali, una decina o poco più, che non sirisparmiano nulla pur di portare a casal'alloro che da solo vale una carriera tan-to è importante la sfida; la seconda èrappresentata dai privati i quali, pur diconquistare un posto entro i primi ses-santa della generale, che apre le portealla tappa decisiva, sono disposti a tutto.Il Montecarlo targato 2019 è stato vinto

dal francese Sebastian Ogier, campionemondiale in carica per il sesto anno con-secutivo, passato a difendere i colori del-la Citroen. Un risultato incerto sinoall'ultimo metro. Al via della prova finale,infatti, solo due decimi lo separavano dalsecondo della classe, il belga Neuville.Tre giorni di gara, accesi duelli e oltreduecento chilometri cronometrati nonerano bastati a dipanare la matassa. Conquale stato d'animo i due contendentisiano scattati sulla prova decisiva è facileintuirlo. Prima che il cronometrista desseil via i due avversari si sono guardati ne-gli occhi, consapevoli che la posta in pa-lio era altissima. Una vittoria al Montevale, in termini di promozione, quantouna corona iridata e le Case tengono inparticolar modo ad iniziare la stagionecon l'oro monegasco. Ogier, con la suaC3 Wrc e Ingrassia sul sedile di destra, haavuto la meglio, anticipando sul traguar-

do la Hyundai i20 coupé Wrc dei belgiNeuville-Gilsoul per poco più di due se-condi: un battito di ciglia. Al terzo posto,staccati di 2'15", Tanak-Jarveoja su Toyo-ta Yaris Wrc. Tre auto diverse sul podiolasciano intendere che quest'anno ilcampionato mondiale sarà incertissimo.Anche perché è ritornato nel giro, dopoalcuni anni in cui s'è dedicato ad altro,quel Sebastian Loeb che di allori iridatine ha intascati ben nove. Il campionefrancese ha concluso al quarto postocon l'altra Hyundai ufficiale precedendodi un secondo e sette decimi Latvala-An-ttila.Distacchi minimi ed emozioni massime,

insomma.E gli equipaggi privati non sono stati

da meno. Tra controsterzi voluti o impo-sti dal fondo traditore ne hanno fatte ditutti i colori, scatenando il tifo degli ap-passionati che anche in questa edizionehanno invaso le speciali sfidando freddo,ghiaccio e neve.Tiziano Gecchele con il Monte aveva

un contro aperto. Tre anni fa era statocostretto al ritiro per problemi meccanicie il fatto di aver dovuto rinunciare anzi-tempo a salire sulla pedana del Principa-to di Monaco, gli bruciava parecchio.Così, assieme al navigatore Mauro Pe-

ruzzi, gran capo della Scuderia Palladio,s'è presentato al via nella città di Gapcon tutte le intenzioni di chiudere la par-tita.La Delta Rally gli ha messo a disposi-

zione una Skoda Fabia R5 e il vicentinoha fatto il resto, divertendosi, divertendoe conquistando il podio. Dopo quattrogiorni di gara s'è preso meritatamente il28° posto assoluto, a oltre 36' dai vincito-ri. Un risultato al di la delle aspettative.Felicissimo pure il coequipier Peruzzi,

che di Montecarlo, tra impegni ufficiali ericognizioni per conto dei professionisti,ne ha imbastiti oltre una decina, tanto dasentirsi a casa dalle parti di Gap."È stata dura, durissima – ha spiegato

appena rientrato a Vicenza - perché lesorprese si sono susseguite una dietro

L'EQUIPAGGIO VICENTINOCOMPOSTO DA TIZIANO GECCHELEE MAURO PERUZZIS'È CLASSIFICATOAL 28° POSTOASSOLUTO CON UNA SKODA R5 DELLA DELTA RALLY

MONTECARLO DA CORNICE

Gecchele-Peruzzi all'opera con la Fabia R5

Gecchele-Peruzzi in piena azione

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NONOSTANTE TRE FORATURE SONO RIUSCITIA CONCLUDERE IL PRESTIGIOSO RALLY A RIDOSSO DEI PILOTI DELLE CASE UFFICIALI

all'altra. Per dire: il mattino alle verifiche c'era un sole meraviglio-so. A mezzogiorno era sparito e mentre la temperatura scende-va a meno dieci ecco comparire la neve. Nel giro di un paio d'oreil paesaggio era completamente cambiato. Strategia di gara darivedere e soprattutto occhio al ghiaccio che s'era nel frattempoformato sull'insidioso asfalto delle prove speciali”. Il meteo ha messo a dura prova piloti e mezzi. La scelta delle

gomme s'è rivelata fondamentale."I ragazzi dell'assistenza sono stati fantastici e bravissimi so-

no stati i nostri ricognitori, Federico Bottoni e mia figlia Sofia, inavanscoperta sul percorso alcune ore prima del nostro passag-gio. Diligentemente hanno preso notadelle condizioni delle strade e via tele-fono ci hanno indicato dove prestarela massima attenzione, segnalandocidove c'erano placche di ghiaccio e ac-cumuli di neve. Un lavoro umile e pre-zioso, ma importantissimo. Hannofaticato più di noi. E il risultato finale èanche merito loro”. I meccanici della Delta Rally, invece,

non hanno dovuto effettuare interven-ti particolari."La nostra Skoda Fabia R5 ha mar-

ciato come un orologio. Rabbocchi dibenzina e controlli al livello dell'olio leoperazioni più frequenti. La macchinaè stata perfetta, con una coppia moto-re straordinaria. Quando Tiziano hapreso confidenza con la cavalleria cisiamo divertiti tanto. Nell'ultima tappaha guidato in maniera splendida, an-dando come un caccia”. "Chiudere entro i trenta è stato fan-

tastico – ammette Mauro Peruzzi – an-che se un paio di forature ci hannofatto perdere minuti preziosi”. La prima è avvenuta nel corso della tappa iniziale, quando or-

mai il traguardo era vicino."Abbiamo preso alcuni pezzi seminati da Nucita che aveva

perso ruota e sospensione. Fortunatamente alla fine della pies-se mancava circa un chilometro e così, pur con la ruota sgonfia,abbiamo contenuto il ritardo. La seconda foratura, causata dallarottura del cerchio anteriore destro, invece, è avvenuta a metàdella nona prova speciale, il giorno successivo. Fatale un sasso.Abbiamo proseguito per circa 500 metri con la ruota a terra. Cisiamo fermati davanti a un gruppo di tifosi. Due italiani si sonofatti avanti dandoci una mano. Nel frattempo è arrivato anchel'amico Icio Sorgato, che era poco distante in attesa del nostropassaggio. La sostituzione ci è costata circa tre minuti di ritardo.

Il terzo cerchio ci ha abbandonati nel corso della terza frazione,sempre sull'ultima prova speciale, dalle parti di S. Legere. A duechilometri dalla fine siamo andati in testa coda a causa dellagomma afflosciata. Un paio di minuti buttati alle ortiche ci hannospedito al trentesimo posto assoluto. Senza quegli incovenienti,che però in un rally lungo, difficile e massacrante come il Monte-carlo ci stanno, avremmo chiuso al ventesimo posto. Il nostroobiettivo, comunque, era di entrare tra i primi sessanta per es-sere ammessi alla giornata finale. Sulle ultime prove Tiziano hapestato a martello sull'acceleratore, recuperando due posizioni”. Tanti i ricordi portati a casa da Montecarlo.

"In particolare – aggiunge Pe-ruzzi – mi ha colpito la sportivi-tà di Ogier. Prima dell'ultima,decisiva, speciale, Neuville glipartiva davanti. Tra i due appe-na due decimi di secondo.Ogier prima di salire sulla suaCitroen è andato a salutareNeuville. I due si sono stretti lamano. Due campioni nel verosenso della parola”. Indimenticabile, poi, il pranzo

allo stesso tavolo con i i big."Nel corso di un riordino gli or-

ganizzatori hanno organizzatoun buffet sotto un tendone alle-stito per l'occasione. Io e Tizianoabbiamo avuto la fortuna di se-dere accanto a Loeb, Meeke e glialtri ufficiali. Persone squisite”. Pirelli le gomme montate du-

rante il rally."Ne abbiamo usate sedici con

una chiodatura particolare. Han-no tenuto benissimo senza per-dere chiodi nei tratti asciutti”.

Loeb lo ha impressionato per come ha affrontato la gara,Ogier per la sicurezza."Loeb Era appena rientrato dalla Dakar sudamericana e non

ha avuto il tempo di affiatarsi con macchina e gomme. Sono si-curo che tra un paio di gare ritornerà ad essere quello di sem-pre, un campione straordinario. Ogier, invece, ha lottato sino allafine, spuntandola, sorretto dall'orgoglio tipicamente francese.Ha corso con auto e gomme francesi e questo, per un transalpi-no, è il massimo”. Rotto il ghiaccio, Peruzzi conta di disputare altri rally.'"Eravamo fermi da parecchio tempo. Il Montecarlo ci ha ringal-

luzziti. Tiziano s'è divertito tanto e con la Skoda Fabia R5 ha tro-vato subito feeling. Disputeremo sicuramente altre gare”.

Gecchele-Peruzzi al Montecarlo

Missione compiuta anche per Carlo Covi. L'av-vocato padovano al via con una Peugeot 208R2 ha chiuso al 55° posto assoluto dopo essereriuscito a centrare la top 60. In coppia con ilbassanese Pietro Ometto, con il quale avevagareggiato anche tre anni fa, ha corso per purodivertimento senza però perdere mai di vistal'obiettivo che si era proposto sulla pedana dipartenza, ovvero ottenere il pass per la tappafinale.Fuori d'un soffio dalla parata decisiva, invece,

Arengi, coadiuvato dal bassanese Filippo Bordi-gnon, su Peugeot 208 R2. Ha mancato quota"60" per appena due posizioni. Il pilota ha già la-sciato intendere che ritornerà sulle stradinefrancesi per colmare questa lacuna.Primi degli italiani si sono classificati Matteo

Gamba e Nicola Arena con una Ford Fiesta R5.Hanno chiuso al 17° posto davanti a Caffoni-Mi-nazzi, 19°, con una Skoda Fabia.

COVI-OMETTOTRA I PRIMI 60

CON LA PEUGEOT

FUORI D'UN SOFFIO DALLA TAPPA FINALE ARENGI NAVIGATO DAFILIPPO BORDIGNON

Gecchele-Peruzzi durante una prova speciale

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IL RICORDO. BEPPE DONAZZANGIORNALISTA ESCRITTORE BASSANESE, 69 ANNI,ERA UN GRANDEAPPASSIONATO DI MOTORI. AMICO DI SCHUMACHER E AYRTON SENNA

ERA UN “FIGLIO”DEL SAN MARTINO

Alcuni dei libri scritti da Beppe Donazzan

38 GUIDACI

Tanti, tantissimi amici, piloti, navigatori,tecnici, addetti ai lavori hanno dato l'ulti-mo saluto a Beppe Donazzan, 69 anni,giornalista e scrittore, scomparso lunedì28 gennaio dopo una lunga lotta controla malattia che sembrava sconfitta. Gre-mita la chiesa di Pove, il paese natale.Una battaglia condot-ta in silenzio, la sua,con grande dignità ecoraggio, affrontatacon consapevolezza,a viso aperto. Beppe Donazzan

ha lasciato un segnoprofondo in quantihanno avuto la fortu-na di conoscerlo e fre-quentarlo. Mai soprale righe, mai una pole-mica. Gentile e dispo-nibile sempre. Prontoad ascoltare, attento,preciso, discreto. Car-riera iniziata ai tempidel liceo, lo scientificoDa Ponte a Bassanoe maturata all'univer-sità, facoltà di Scienzepolitiche di Padovanegli anni turbolentidelle lotte e delle ma-nifestazioni. Compagni di corso il sotto-scritto e Fabrizio De Checchi, altra felicepenna giovanile legata al mondo dei mo-tori.Una passione per le auto nata fre-

quentando la Bassano Corse, da pocofondata, ma con portacolori illustri: Rena-to Sonda, Giorgio Taufer, Pino Ceccato,Valerio Bolzonello, Bepi Zarpellon, GigiPellanda, Gianni Borso, Paolo Baggio,Giulio Calmonte, Franco Pianezzola,

Gianni Pasinato... Trascinato sul Man-ghen ebbe la classica folgorazione.Prime collaborazioni agli inizi degli anni

Settanta con "Il Pilota", in supporto a LeoPittoni il "giornalista volante", bravo tantocon la penna quanto con l'acceleratore.Soprattutto rally, San Martino di Castroz-

za in particola-re, ma anchegare di veloci-tà in salita,con le euro-scalate delBondone edella Mendola.Memorabile

una vigilia del-la gara trenti-na. Dopo leprove e la ce-na, tutti i gior-nalisti siritrovarono albar con EzioZermiani, nonancora appro-dato nellamassima serieal fianco diMario Poltro-nieri, ma viva-ce e

bravissimo telecronista della Rai di Bolza-no. Da una barzelletta all'altra il tempopassò più veloce di Mauro Nesti con laChevron. Alle due il compagno di stanzadi Beppe crollò. Con le ultime forze rag-giunse l'albergo per un sonno ristoratore.La sveglia suonò implacabile alle 7, nel

momento in cui il collega... entrava."Sei già in piedi?" il buongiorno meravi-

gliato del cronista appena uscito dallebraccia di Morfeo.

di Roberto Cristiano Baggio

Beppe Donazzan. A sinistra: La copertina del libro dedi-cato al S. Martino

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39GUIDACI

"Veramente dovrei andare a letto. Zermiani ci ha tenuti sveglitutta la notte..”. .E invece - il tempo di una doccia e della colazione - eccolo an-

cora insieme alla truppa in prossimità del traguardo in attesadei piloti. Zermiani sempre vispo come un furetto, instancabile,con altre mille storie da raccontare fra le risate generali.C'erano Francesco Trettel della redazione di Trento del Gaz-

zettino, Cestari de L'Adige, Bruno Tonidandel dell'Alto Adige,tutti con occhiaie profonde così a testimonianza della notte inbianco. Al gruppo s'era nel frattempo aggiunto Fabrizio DeChecchi, partito all'alba da Padova, spedito al Bondone da Mar-cello Sabbatini di Autosprint.Donazzan era quello più in confidenza con Nesti e al campio-

ne toscano fu il primo a rivolgere la parola dopo il tempo record.Gli altri attorno, pronti a "rubare" le battute di Mauro il quale erasolito, dopo aver tagliato il traguardo, restare assorto nell'abita-colo per un paio di minuti, quelli necessari a smaltire l'adrenalinaaccumulata lungo i tornanti. Beppe era l'unico al quale era con-sentito rompere quel religioso silenzio.Quando "Il Pilota" chiuse cominciò a collaborare con "Rally" e

successivamente con "Auto Moto Sport". Cronache precise neidettagli, le sue, scorrevoli, da leggere tutte d'un fiato. Non ab-bondava di aggettivi ma sapeva impreziosire gli articoli con unostile personalissimo.Mai provocatorio, mai istigatore, informatissimo sempre.La neonata emittente Tva Vicenza gli propose una rubrica de-

dicata ai motori. Audience travolgente. Tra i primi intervistati MikiBiasion nell'anno del debutto corsaiolo, il 1979.Una sostituzione estiva lo portò, sempre quell'anno, nella re-

dazione centrale de Il Gazzettino a Mestre. Non lasciò più lascrivania. Giorgio Lago lo volle nella sua squadra, assieme aMaurizio Refini e al decano Teddy Stafuzza. Assunto come pra-ticante. Trascorsi i canonici diciotto mesi superò l'esame di Sta-to e divenne professionista. Nel frattempo, passato Lago adirigere il maggiore quotidiano del Veneto, si fece largo nella re-dazione sportiva. La passione per i motori, mai sopita, esplose etrovò sfogo nelle più importanti competizioni. Inviato in Formulauno, al seguito di rally mondiali, in tenda e sacco a pelo alla Pari-gi-Dakar e al rally dei Faraoni, Beppe Donazzan divenne uno dei

più seguiti giornalisti. Non solo auto. Anche Olimpiadi e CoppaAmerica di vela assorbirono le sue energie permettendogli divarcare l'oceano alla volta di S. Diego e di Auckland. Una carrieracostruita giorno dopo giorno con tenacia, passione, correttezza.Gentile e cordiale con i colleghi.Mai una volta che se la tirasse o che rifiutasse un aiuto o un

suggerimento ai più giovani. Non era geloso delle sue cono-scenze perché arrivava dove gli altri nemmeno se lo sognava-no. Ha seguito Schumacher negli anni d'oro della Ferrari ed èstato al fianco di Ayrton Senna, ha raccontato le imprese di MikiBiasion e di Azzurra e del "Moro di Venezia". Ha dato una manoa Valter Bizzotto, Elio Nori e Loris Roggia nell'organizzazione delprimo rally Città di Bassano.Promosso caposervizio, ha moltiplicato gli impegni sino a di-

ventare caporedattore dello sport.Non solo articoli. Beppe Donazzan ha scritto una dozzina di li-

bri. Per Marsilio "Il Signor Aprilia", per Limina "Ayrton Senna, la vi-ta in quattro giorni" , "Senna vive", "Michael Schumacher, oltre ilmito". Con Giorgio Nada ha dato alle stampe a "Sotto il segnodei rally", due preziosi volumi dedicati agli acrobati del contro-sterzo. Ma il libro più amato e letto è sicuramente". Tutti figli delSan Martino", storia di un rally diventato leggenda. Non c'è rally-sta o tifoso che non l'abbia in bella vista in libreria. Troppo emo-zionanti le storie raccontate con la collaborazione anche diGianti Simoni.Da qualche anno in pensione, collaborava con Quattroruote e

Autosprint. E non disdegnava di seguire i concerti del figlio Lu-ca, bassista del gruppo Lost, sorpreso dalle ragazzine impazzi-te che facevano la posta sotto casa ore e ore per avere unautografo del chitarrista. Continuava anche a seguire le compe-tizioni, spesso accompagnato dall'altro figlio, Marco, valente fo-tografo.Il suo ricordo resterà incancellabile. Sarà bello pensarlo dietro

una curva, un po' più distante del solito dal ciglio della strada,mentre osserva il passaggio delle auto, pronto a cogliere e asottolineare la bravura dei piloti. A fianco la bici Wilier d'epoca,ramata, della quale andava particolarmente fiero.Alto, dinoccolato, sorridente, elegante. Come il vero signore

qual era.

HA SEGUITO PER IL GAZZETTINO LE PIÙ IMPORTANTI COMPETIZIONI DI FORMULA UNO E I RALLY MONDIALI. HA DATO ALLE STAMPE UNA DOZZINA DI LIBRI DI GRANDE SUCCESSO.

Umberto Marzotto, mancato a Luganoil 28 dicembre, era uno dei quattro "conticorrenti" di Valdagno. Nato nel 1926, Um-berto era il terzogenito di Gaetano eMargherita Lampertico. Pilota talentuo-so, come Vittorio, Giannino e Paolo. Cor-sero poco, i "magnifici quattro", mavinsero molto, compresi un Gran Premiodi Montecarlo (Vittorio nel 1952) e dueMille Miglia (Giannino, nel 1950 e nel1953).Un giorno Umberto, per provarenuove sfide, decise di costruire una vet-tura originale. Trovò facile sponda nel-l'amico Nicolò Dal Moro. Il progetto presespessore, sotto la spinta dell'entusiasmoe le feroci canzonature degli altri fratelliche non perdevano occasione di pun-zecchiarsi quando si trattava di stabilirechi fosse il più veloce o il più bravo.Umberto acquistò prima una Giaur

750 Sport, vettura costruita a Teramodalla Meccanica Taraschi, attiva dal 1947al 1961, poi progettò una serie di elabora-zioni per trasformare la piccoletta in unavettura spider dall'aspetto sportivo e fi-lante, nonostante fosse mossa da unmotore quattro cilindri in linea di appena735cc elaborato dal romano Giannini. A

seguirla nelle fasi di sviluppo e assem-blaggio fu proprio Nicolò Dal Moro. Il "ve-stito" opera dei battilastra dellacarrozzeria Fontana, artigiani col talentonelle mani. Battezzò la vettura "Mardal"dalle iniziali dei due cognomi.Umberto la portò al debutto il 7 otto-

bre del 1951 nella gara di velocità in salitaTreponti-Castelnuovo. Concluse la com-petizione al 13° posto assoluto, conqui-stando il terzo di classe, a oltre 78 Km.orari di media.Fu proprio con la Mardal che il 4 mag-

gio del 1952 si presentò al via della MilleMiglia, in coppia con Raffaele Carlesso"Biri", dopo aver concluso al 44° postoassoluto il Giro di Sicilia. Fu fermato anzi-tempo dalla rottura di una valvola. Dopoil ritiro, Umberto Marzotto la lasciò persempre in garage. Riprese a gareggiarecon una Ferrari 212 Export e una LanciaAurelia B 20.Nel corso della sua carriera colse due

vittorie assolute. Nel 1950 s'impose nellaMosson-Treschè Conca con una Ferrari166 MM; l'anno successivo s'aggiudicò laTrieste-Opicina con una Ferrari 212 Ex-port.

UMBERTO MARZOTTO “PADRE” DELLA MARDAL

Umberto e Vittorio Marzotto (da destra)

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DELEGAZIONI ACI VICENZAARZIGNANO

Corso Garibaldi 38 - tel. 0444.672142 08.30 – 12.30 & 15.00 – 19.00

tasse 08.30 – 12.30 - Sabato 08.30 – 12.00 escluse tasse

ASIAGOVia San Carlo 8 - tel. 0424.63958

09.00 – 12.00 & 15.30 – 18.30 - sabato 09.00 – 12.00

BASSANO CENTROVia Del Mercato 23 - tel. 0424.523868

08.30 – 12.30 & 15.30 – 18.30 escluso sabatoTasse automobilistiche al mattino

& lunedì e mercoledì anche il pomeriggio 15.30 - 18.00

BASSANO ESTVia M. Sabotino 28 - tel. 0424.513659 - fax 0424.36393

08.30 – 12.30 & 15.30 – 18.00 escluso sabatoTasse automobilistiche fino alle ore 18.00

ISOLA VICENTINAVia Arasella 23 - tel. 0444.977270

09.00 – 12.00 & 15.30 – 18.30 escluso sabato Tasse automobilistiche fino alle ore 17.30

NOVENTA VICENTINAPiazza IV Novembre 16

tel. 0444.887251 09.00 – 12.30 & 15.00 – 18.00

Sabato dalle 09.00 – 12.30 Tasse auto solo al mattino

THIENEVia Marconi 42 btel. 0445.365708

09.00 – 12.00 & 15.00 – 18.00Mercoledì pomeriggio chiuso

Escluso sabato

SCHIOVia Marconi 6

tel. 0445.63540008.30 – 12.30 lun. mer. ven.

anche dalle 15.30 - 18.30 Escluso sabato

VALDAGNOVia Dalla Chiesa 39 - tel. 0445.404424

08.30 – 12.30 lun. mer. ven. dalle 15.30 – 18.30Escluso sabato

Via Battaglione Val Leogra, 8836100 VicenzaTel. 0444.571230 [email protected]

Via Cà Balbi, 2636100 VicenzaTel. 0444.911408 [email protected]

Viale Diaz, 34/a36061 Bassano del Grappa - VITel. 0424.503654 [email protected]

Via Ognibene, 3136045 Lonigo - VITel. 0444.830657 [email protected]

Via Monte Grappa, 1836063 Marostica - VITel. 0424.75874 [email protected]

BASSANO DEL GRAPPAVia Ognissanti, 17/19 – tel. 0424.522533

e-mail [email protected] POINT

THIENEVia San Gaetano, 2/B – tel.

0445.362977e-mail [email protected]

ACI POINT

SUBAGENZIE:Arsiero

Via Mezzavilla 26 – tel. 0445.714345Asiago

Via San Carlo 8 – tel. 0424.63958 Isola Vicentina

Via Arasella 23 – Tel. 0444/979204Schio

Via Btg. Valleogra, 65 – tel.0445.527666

VICENZA CENTROPiazza Matteotti 26 – tel.

0444.327753e-mail [email protected]

ACI POINT

VICENZA ESTViale Della Pace 282

tel. 0444.511570e-mail [email protected]

ACIPOINT

SUBAGENZIE:Quinto Vicentino

Via Monsignor Negrin 15tel. 0444.357292

VICENZA OVESTVia E. Fermi 229tel. 0444.569411

e-mail [email protected] ACIPOINT

SUBAGENZIE:Arzignano

Via A. Diaz 14 int. 3tel. 0444.676640Olmo di CreazzoViale Italia 208

tel. 0444.520388Campedello

Viale Riviera Berica 337tel. 0444.248300

LonigoInfo presso la sede di Vicenza Ovest

Rettorgole di CaldognoVia Gardellina 16 tel. 0444.985169

CornedoVia Monte Pasubio. 33

tel. 0445.401044

ACI POINT: presso tutti gli Aci Pointè possibile acquistare Tessere Aci Sistema, Aci Gold e Aci Vintage

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Vincenzo Lancia, assieme a Claudio Fogolin, fonda la Lancia &C. nel 1906 con l'obiettivo di soddisfare un mercato di nicchiache desidera vetture di alto livello in termini di qualità e raffina-tezza. Monsù Lancia ha già una grande esperienza di collauda-tore e corridore Fiat, marchio che copre l’80% delle vetturevendute in Italia. Conosce bene, quindi, i punti migliorabili delleauto di Giovanni Agnelli e sogna di creare un’automobile miglio-re, se non perfetta, senz’altro che si sappiadistinguere nettamente dalle altre perqualità, raffinatezza dei dettagli, comfort,affidabilità e sicurezza.Per Vincenzo Lancia, è fondamentale

eseguire un lavoro eccellente ed ordinatotale da far apprezzare ai suoi clienti l’inge-gnosità delle sue soluzioni, l’eleganza e labellezza di una assoluta pulizia formale an-che nelle parti destinate a non essere vi-ste se non aprendo il cofano o vani chiusi.Orgoglioso delle sue origini e fermo nel

suo metodo di lavoro, fa produrre gli opu-scoli pubblicitari destinati ai Clienti ameri-cani con lo slogan Made in Turin, Italy,under the personal supervision of Vincen-zo Lancia. Sfruttando la fama dell’Italia edin particolar modo di Torino, quale culladell’automobilismo, punta a conquistare il Cliente americano of-frendogli inoltre la sensazione di sicurezza ed affidabilità per ilfatto che le vetture vengono controllate personalmente dal suofondatore. La garanzia di qualità fornita dal suo impegno perso-nale sottolinea fortemente la differenza dell’etica di Lancia ri-spetto alle imprese che fanno, invece, produzione di massa.L’automobile modello che Vincenzo Lancia desidera produrre

è leggera, compatta, ben rifinita, con grande accelerazione, dilunga durata e con scarse esigenze di manutenzione e ripara-zione. In buona sostanza vorrebbe produrre una vettura congrandi contenuti tecnici per una fascia di mercato medio-alta.Con queste premesse le ambizioni sono molto grandi, soprat-

tutto per il fatto che Lancia & C. non ha ancora compiuto diecianni di vita.In questa fase è necessario fidelizzare il cliente e lo si deve

appassionare soprattutto con l’affidabilità di una vettura che,oltre ad essere bella e ben rifinita, deve essere robusta e sicu-ra.Questo avviene naturalmente a discapito di una prorompen-

te attività di innovazione. I progettisti sono veri e propri vulcanidi idee e in questi primi anni vengono depositati brevetti a deci-ne. L’introduzione e l’applicazione di queste soluzioni è a dir po-co prudente, per ora.Nel 1913, a soli sette anni dalla fondazione di Lancia & C., esce

sul mercato la Theta, la prima automobile al mondo con accen-sione elettrica. Durante la prima guerra mondiale, nel 1917, vieneprodotto per l’aeronautica un motore 12 cilindri a V. Di qui, dueanni dopo, viene costruito e montato su un prototipo destinatoagli Stati Uniti il primo motore 12 cilindri a V stretto, brevettatoad ottobre del 1919.Una volta fidelizzati i clienti, si comincia a lasciar spazio a so-

luzioni originali ed innovazioni esclusive in luogo di quelle con-venzionali.Partendo dal prototipo 12 cilindri a V stretto, viene prodotta la

Trikappa con motore 8 cilindri a V stretto.Negli anni Venti e Trenta, Lancia diventa precursore della tec-

nologia e dell’innovazione poiché, mano a mano, tutti i costrut-tori ne adottano le soluzioni segnando tappe fondamentalidella storia dell’automobilismo.

L’esplosione di ingegno avviene nel 1922 con la presentazio-ne della Lancia Lambda. L’autorevole rivista Autocar dichiarache è come se di colpo tutti gli altri modelli esistenti fossero di-ventati vecchi. L’innovazione che ha rivoluzionato il sistema dicreare automobili è la fusione del telaio e della carrozzeria in untutt’uno: la scocca portante. L’idea venne a Vincenzo Lanciadurante un suo viaggio in nave di ritorno dall’America. Si chiese

per quale motivo non fosse possibilecostruire una carrozzeria che sfrut-tasse lo stesso principio dello scafodi una nave. Chiede quindi ai suoiprogettisti, fra i quali Battista Falchet-to, di crearne una in grado di soste-nere il motore e gli altri componentimeccanici risparmiando notevole pe-so grazie all’eliminazione del telaiocon conseguente risparmio di carbu-rante.La Lancia Lambda è innovativa ed

eccezionale anche per altri motivi: ilblocco motore, ad esempio, è il primoin assoluto ad essere fuso in allumi-nio.Per questa nuova vettura, Vincen-

zo Lancia detta ai suoi tecnici alcunirequisiti: motore e cambio/frizione devono essere a sviluppolongitudinale per essere contenuti nel vano motore ed il propul-sore deve sviluppare 50 cavalli pur mantenendo consumi con-tenuti. La soluzione è un 4 cilindri a V stretto concambio/frizione molto corto. Il compromesso è un elevato nume-ro di giri che per quei tempi è ritenuto piuttosto rischioso: 3250.L’affidabilità meccanica della vettura, però, ripaga con soddisfa-zione il rischio corso.Non sono tutte qui le peculiarità perché la Lancia Lambda ha

altri primati. È la prima automobile al mondo ad adottare la so-spensione anteriore a ruote indipendenti. Fino ad allora le ruoteerano tradizionalmente e convenzionalmente collegate fra diloro. Vincenzo Lancia chiede a Falchetto di trovare una soluzio-ne diversa ricordando un incidente che lo coinvolse qualche an-no prima e che rischiò di compromettere la salute dell’anzianamadre. Successe che, mentre viaggiava in sua compagnia ver-so la casa di Fobello, a causa della innata velocità di corridore edel cattivo stato delle strade, ruppe una delle due balestre an-teriori e per poco non si rovesciò dopo che la vettura si piegòverso terra sulla sospensione danneggiata.In una sola notte Battista Falchetto produce e mette al vaglio

di Monsù Lancia ben 14 bozzetti con diverse soluzioni per poiapprofondire dettagliatamente quella che Lancia sceglie diadottare.Essendo la Lambda con carrozzeria portante, tocca a Fal-

chetto disegnare anche la linea, cosa che fino ad allora è statocompito di diversi carrozzieri i quali vestivano le parti meccani-che secondo i gusti dei Clienti, lasciando loro, adesso, pochissi-mo spazio di personalizzazione. Anche in questo campo nonmancano le innovazioni. Spariscono infatti i tradizionali longhe-roni, sostituiti da una struttura in lamiera scatolata più rigida edal contempo più leggera. Di Falchetto è anche l’idea di prolun-gare, a forma di coda affusolata, il retro della vettura, per allog-giarvi i bagagli dei passeggeri. Ecco che nasce il primo bauleportabagagli non più applicato all’esterno, ma integrato nella li-nea della carrozzeria.Dalla VIII serie Lancia comincia a fornire ai suoi principali car-

rozzieri, Farina, Casaro e Weymann, una struttura più piatta equindi più facile da personalizzare.

GUIDACI 41

Lady FulviaRIVOLUZIONARIA LAMBDARubrica a cura di

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42 GUIDACI

Non solo campioni ma anche tante ga-re nel Vicentino alimentano passione etifo. Praticamente non c'è mese in cui ilrombo dei motori non s'innalzi poderoso.Tra gare di regolarità, rally e cronosca-

late, il calendario offre di tutto e Aci Vi-cenza è sempre vicino a chi si accollal'onere di allestire manifestazioni di altolivello. A metà febbraio è toccato alla"Coppa Attilio Bettega", una regolaritàclassica organizzata dal Rally Club 70 diRomano d'Ezzelino, dedicata al campio-ne trentino che cominciò a correre sottol'ala protettrice della Bassano Corse neglianni Settanta. Una prova invernale, dasempre caratterizzata dalla neve tantoda essere soprannominata "Piccolo Mon-tecarlo".Ai primi di marzo è stata riproposta la

regolarità turistica Colli Isolani, organiz-zata dal Rally Club Team di Isola Vicenti-na di Renzo De Tomasi. Ad aprile sarà la volta della Salita del

Costo. Si tratta di una cronoscalata mol-to bella e spettacolare che i piloti affron-tano volentieri prima di misurarsi nellegare valide per il campionato italiano.Una gara-test che richiama i più forti spe-cialisti della montagna. Sempre ad aprileil Team Bassano di Mauro Valerio orga-nizza il Valsugana Historic con partenzada Borgo Valsugana mentre il Rally delGrifo, in versione sia moderna che stori-ca, è in calendario il 18 e 19 maggio. Abbi-nata al rally anche una prova diregolarità sport.Il 31 maggio scatterà pure il Rally Cam-

pagnolo storico, valido per il campionatoitaliano, che si concluderà il primo giu-gno. In coda al rally sono previste la pro-va del campionato italiano di regolarità a

media chiamata Campagnolo Legend el'undicesima edizione del Campagnolo Hi-storic di regolarità sport. Una settimanapiù avanti, l'otto giugno, scatterà il Mon-tegrappa Legend Historic Event organiz-zato dalla Jtc di Gigi Bariani. Il 15 e 16giugno, invece, nuovo spazio riservato aimotori con la terza Coppa Castelli, sem-pre prova di regolarità turistica.Il 20 e 21 luglio ritornerà il rally Città di

Schio, nella doppia veste moderna e sto-rica, con classifiche separate. Una garariportata in auge da pochi anni ma giàentrata nel cuore dei tifosi per l'ottima or-ganizzazione e la selettività delle provespeciali.Il 27 e 28 luglio, sarà la volta dell'Histo-

ric Valli del Pasubio, altra regolarità turi-stica, una specialità che consente agliappassionati di avvicinarsi alle competi-zioni con la macchina di tutti i giorni sen-za spendere cifre folli.Dopo la sosta agostana le ostilità ri-

prenderanno in settembre. Il 21 e 22 an-drà in scena la prima edizione dellaCoppa Recoaro Terme. Sette giorni piùavanti la gara più importante del calen-dario vicentino, vale a dire il rally Città diBassano, che quest'anno sarà valido perl'Irc oltre che per la Mitropa Cup. Abbina-to al rally moderno ci sarà pure lo storico,sempre molto ambito dai piloti di casa.Agonismo assicurato.A novembre il ritorno della Ronde Città

del Palladio, allestita dall'omonima scude-ria del "Gatto col casco", la prima a esse-re fondata nel Vicentino. Chiuderà lastagione il Memorial Mariano Dal Grandeil 16 e 17 novembre.Come sempre Aci Vicenza affiancherà

piloti e scuderie.

FITTO IL CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI MOTORISTICHE CHE SI TENGONO NELLA NOSTRA PROVINCIA. RALLY, REGOLARITÀ E CRONOSCALATA DEL COSTO

SULLE STRADE DI CASAGARE PER TUTTI I GUSTI

Gianpaolo Basso (Porsche) secondo assoluto nella salita del Costo per auto nell’edizione del 2016 (foto di RobertoZanella)

Superata la fase di perfeziona-mento ed approvazione del rego-lamento, il Trofeo rally ACIVicenza si presenta ai blocchi dipartenza, portando un'interes-sante novità nel settore dell'au-tomobilismo della provincia.Nato da un'idea della Scuderia

Palladio Historic, il Trofeo vieneindetto dall'Automobile Club Vi-cenza che alla dinamica scuderiavicentina ne affida la gestioneoperativa e sportiva e conta sullacollaborazione dei cinque orga-nizzatori: O.R.T. ASD, Rally ClubTeam, Scuderia P.S.G. Rally, Bas-sano Rally Racing e Scuderia Pal-ladio.Il Trofeo è riservato ai soci e li-

cenziati AC Vicenza e comprendei cinque rally a calendario nellaprovincia coinvolgendo sia le au-to moderne quanto le storiche,con la possibilità per ciascun con-duttore di partecipare ad entram-bi i campionati. L'iscrizione è gratuita e può es-

ser perfezionata in qualsiasi mo-mento compilando l'appositomodulo; unico obbligo, l'apposi-zione sulle fiancate della vetturadi due adesivi, uno con il logo delTrofeo ed il secondo del mainsponsor dell'iniziativa.S'inizierà il 18 e 19 maggio ad

Arzignano, con il Rally del Grifo inversione moderna e storica; duesettimane dopo, dal 31 maggio al-l'1 giugno di nuovo gli "storici" ingara con la 15^ edizione del Cam-pagnolo ad Isola Vicentina.Toccherà poi al Città di Schio ri-

mettere in gioco gli sfidanti il 20 e21 luglio e dopo la pausa di ago-sto le auto storiche si giocheran-no il tutto per tutto al Città diBassano che sarà invece la terzagara per le moderne, con que-st'ultime che andranno a chiude-re il Trofeo il 9 e 10 novembre allaRonde Città del Palladio a Trissi-no.Le classifiche finali verranno

stilate tenendo conto dei tre mi-gliori risultati per ciascun condut-tore sia tra i piloti che i navigatori;saranno inoltre premiati gli "under25" e gli "over 60", oltre alla primeconduttrici, sia pilota che naviga-tore, per entrambe le categoriemoderne e storiche.Le ulteriori informazioni, il rego-

lamento approvato ed il modulod'iscrizione sono disponibili al sitoweb www.palladiohistoric.it nelquale saranno pubblicati anchegli elenchi iscritti e le classifiche.

TROFEO IN PALIO PERIL PIÙ BRAVOPILOTA VICENTINO

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NELLA SEDE DI VIA E. FERMI 233 E IN TUTTE LE DELEGAZIONI IN PROVINCIA

PRATICHE AUTOSCONTATE PER I SOCI

• Passaggi di proprietà• Rinnovo patenti con medico in sede

tutti i giorni in orari dedicati• Radiazioni per esportazioni

• Perdite di possesso• Immatricolazioni e reimmatricolazioni

• Visure ed estratti cronologici• Aggiornamenti carta di circolazione

• Pagamento bollo auto• Rinnovo tessera associativa

• Rinnovo licenza sportiva

PER I SOCI UNO SCONTO DEL 20% SUI DIRITTI DI AGENZIA

Assistenza pratiche automobilistiche, Ufficio soci, Riscossione Tasse automobilistichee Contenzioso Regione:

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

Lunedì 8.00 13.00Martedì 8.00 13.00 13.30 16.00Mercoledì 8.00 13.00 13.30 16.00Giovedì 8.00 13.00 13.30 16.00Venerdì 8.00 13.00Sabato 8.30 11.30

L'ufficio Tasse automobilistiche (bolli) rimane CHIUSO il sabato mattina

ORARI DEGLI SPORTELLIDELLA SEDE DI VIA E.FERMI 233

X

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Il CARIM, ovvero il Consorzio Alfa ReggianeIsotta Mailand, è sorto durante la Secondaguerra mondiale per ordine del Ministero ger-manico per la produzione bellica RUK (Rei-chministerium für Rüstung undkriegproduction). È intenzione del RUK costruire infatti due

grandi stabilimenti in grotta che siano com-pletamente sicuri da attacchi aerei: uno a Ri-va del Garda (stabilimento X) e uno aCostozza, Vicenza (Stabilimento C). Detti stabilimenti devono produrre gruppi

completi di propulsione su licenza DaimlerBenz per vari aerei in misura di mille unità al

mese, ma anche speciali alberi motore. Perpoter eseguire questo programma, viene co-stituito un Consorzio tra l’Alfa Romeo, la Isot-ta Fraschini e le Officine Reggiane cheprende il nome di CARIM.Lo stabilimento di Costozza, che sfrutta

quasi totalmente le grotte naturali esistenti,occupa migliaia di metri quadri e contiene ol-tre a grandi officine, dormitori, mense, infer-meria e perfino una chiesa per oltremilleduecento lavoratori. In realtà buona par-te della produzione viene distrutta una voltauscita dalla fabbrica, grazie a una serie di sa-botaggi programmati dalla Resistenza.

“IL BAULE DELLE MERAVIGLIE” DEL MUSEO DELL’AUTOMOBILE BONFANTI-VIMAR

STABILIMENTO CARIMIN GROTTA A COSTOZZA

44 GUIDACI

Nino Balestra, fondatore del museoBonfanti-Vimar

NEL CORSO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE FU COSTITUITO UN CONSORZIO TRA PIÙ INDUSTRIE MOTORISTICHE PER ORDINE DEL MINISTERO GERMANICO

Stabilimento Carim di Costozza

"Zio Lino" ha terminato la sua corsa e in tantigli hanno reso omaggio nel Tempio di Possa-gno, meraviglia canoviana, per l'ultimo salutoche gli è stato dato sabato 9 marzo. Piloti, na-vigatori, meccanici, appassionati, amici si sonostretti attorno ai familiari per testimoniare lorovicinanza e solidarietà. Tra i presenti ancheValter Bizzotto, consigliere di Aci Vicenza eamico di lunga data dell'imprenditore della Pe-demontana che aveva gareggiato più volte al"Città di Bassano", rally organizzato dalla scu-deria giallorossa fondata proprio da Bizzotto.Lino Vardanega, per tutti "Zio Lino" era un

personaggio singolare che bazzicava da moltianni nel mondo dei motori e da tutti era benvo-luto e stimato. Aveva cominciato coi rally, evi-denziando sin dalle prime gare doti nonconsuete di guida e coraggio. Coraggio dimo-strato anche nella lotta contro il male, affronta-

to a viso aperto. Poi era passato alle crono-scalate, raggiungendo traguardi ambiziosi.Aveva corso per la scuderia Palladio nei primianni Settanta, tenendo alte le insegne del"gatto col casco" all'epoca in cui a presiedere ilteam era Paolo Neri.Socio, assieme ai fratelli, in una azienda di

laterizi, Lino Vardanega, terminato il lavoro, simetteva alla guida del furgone, dietro al qualec'era il carrello con la vettura da gara, e si fion-dava in tutta Italia per prendere il via nelle piùimportanti manifestazioni motoristiche, sob-barcandosi trasferte che a volte lo portavanosino in Calabria. Ultimamente aveva partecipa-to anche alla salita del Costo.Era un punto di riferimento per i giovani pro-

prio perché con la sua passione testimoniavaun grande attaccamento alle competizioni.Mancherà a tutti.

LINO VARDANEGA È MANCATO DOPO UNA VITA DEDICATA AL LAVORO E ALLE COMPETIZIONI.PARTITO COME RALLYSTA S'ERA POI SPECIALIZZATO NELLE CRONOSCALATE

CIAO “ZIO LINO”

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Alla scoperta del territorio, delle sue bellezze maanche dei suoi sapori, in bicicletta. Girolibero, touroperator vicentino specializzato in viaggi in biciclet-ta, propone due itinerari che hanno il grande pregiodi essere facili e adatti anche ai meno allenati. Ba-sta raggiungere in auto il punto di partenza, par-cheggiare e poi avventurarsi lungo percorsipianeggianti e lontanidal traffico, da percor-rere in autonomia o ag-gregandosi a una dellegite organizzate da Gi-rolibero, con bici forni-ta a noleggio.

RIVIERA BERICAE IL BACCALÀ(40 KM IN BICI)

Vicenza, il Palladio, iColli Berici in lontanan-za, il baccalà: in bici-cletta alla scoperta diuno dei piatti più ricer-cati della tradizioneculinaria veneta. La-sciate l’auto a Vicenza e avviatevi sulla ciclabiledella Riviera Berica, costeggiando Villa La Rotonda.Si alternano campi e paesi, fino a giungere a Co-stozza, conosciuta per Villa da Schio. Da qui pochikm ancora ed è possibile sostare per il pranzo allatrattoria “Da Cesare”, che da anni prepara uno deimigliori Baccalà alla Vicentina del territorio.

Vuoi partire in compagnia? Girolibero organizzaun’uscita guidata in bici (con bici a noleggio sul po-sto) il 19 maggio.

RISI E BICI, LA CICLABILEDELLE ABBADESSE (40 KM IN BICI)

Lasciate l’auto a Grisignanodi Zocco. Da qui inizia il tour inbici tra le risaie di Vialone Na-no, coltivato fin dal ‘500 a Gru-molo delle Abbadesse.Superate il groviglio di canalet-te, rogge e fiumi che accompa-gnano il corso a zig zag dellaciclabile tra le risaie. Tra muliniad acqua e prati raggiungeteSarmego, costeggiate Villa Go-di Piovene, Grumolo delle Ab-badesse e Torri di Quartesolo eproseguite quindi verso nord fi-no a Quinto Vicentino, cono-sciuto per la sede comunale diimpronta palladiana, dove con-sigliamo una sosta pranzo. Unavolta riparti, con i Colli Euganei

a farvi da sfondo, pedalate fino a Rampazzo e Cami-sano Vicentino, seguendo argini e corsi d’acqua,per poi ritornare a Grisignano di Zocco a riprenderela macchina.Volete partire in compagnia? Girolibero organizza

un’uscita guidata in bici (con bici a noleggio sul po-sto) il 30 giugno.

LE STRADE DEL GUSTOIN BICICLETTA

DUE ESCURSIONI ADATTE ANCHE AI MENO ALLENATI ALLA RISCOPERTA DEI PAESAGGI E DEI SAPORI DEL TERRITORIO

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI alle escursioni in bicicletta organizzate

da Girolibero: tel. 0444 1278.400email: [email protected]

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GUIDACI46

Si dice che il posto della morte di chiviaggia in autovettura sia quello accantoal conducente, anche se un recentissimostudio condotto in Belgio ha riscontrato,invece, che il posto più pericoloso sareb-be quello sul sedile centrale posteriore,anche per la mancanza delle cinture di si-curezza. È certo, comunque, che in casodi incidente, d’auto o di moto, la sorte delpasseggero non dipende da lui, perché ènelle mani dei guidatori dei veicoli anta-gonisti. Il terzo trasportato è dunque il sogget-

to debole che più di ogni altro merita diessere risarcito, sia per le lesioni che per idanni ai suoi beni, anche se è solo dal2005, con l’entrata in vigore del Codicedelle Assicurazioni, che la sua posizione èstata privilegiata per legge. Oltre alla pos-sibilità di agire, come in precedenza, con-tro il conducente colpevole della vetturaantagonista, egli può infatti chiedere diessere risarcito direttamente dalla Com-pagnia Assicuratrice del veicolo su cuiviaggiava a prescindere dall’individuazio-ne del responsabile del sinistro. L’art. 141del Codice, su cui si fonda l’indubbio privi-legio, non chiarisce però chi sia il “terzotrasportato” che ne gode, e ciò ha fattonascere una serie di interrogativi. È stata la magistratura che, ispirandosi

a principi solidaristici che affondano le lo-ro radici nel diritto romano, accolti anchedalla giurisprudenza comunitaria, ha ri-

gettato progressivamente interpretazionitroppo restrittive che avrebbero vanifica-to la chiara volontà del legislatore di favo-rire comunque gli incolpevoli passeggeri. Si è così cominciato a ritenere ricompre-

si nella tutela un numero sempre cre-scente di trasportati, quali lo stessoproprietario del mezzo, il coniuge compro-prietario ed il passeggero ospitato a titolodi cortesia e, sul presupposto la legge ri-chiede soltanto la sussistenza di un sini-stro e del danno subito dal passeggero,ma non necessariamente lo scontro traalmeno due veicoli, la tutela privilegiata èstata ritenuta applicabile anche nel casoin cui sia rimasto coinvolto solo il mezzodi chi lo ospitava, ad esempio perché fuo-riuscito di strada. Analogo percorso inter-pretativo è stato seguito sul versante delconducente in quanto sono state ritenu-te irrilevanti le circostanze che esso nonsia stato identificato, fosse privo di assi-curazione ovvero circolasse ubriaco, dro-gato o contro la volontà del proprietario.Si è inoltre ritenuto, prendendo lo spuntoda una pronuncia del 2011 della Corte diGiustizia dell’Unione Europea, che deveritenersi illegittimo ogni patto che condi-zioni all’identità del conducente la coper-tura assicurativa del trasportato,rendendo così nulle tutte le clausole di“guida esclusiva”. Il definitivo punto di arri-vo del percorso giurisprudenziale favo-rente è stato raggiunto con una

recentissima ordinanza della Cassazione(n. 1279/2019), che ribaltando il giudizio delTribunale di Padova, ha stabilito che il di-ritto di un passeggero padovano non po-teva essere vanificato dalla circostanzache il guidatore colpevole della vetturaantagonista fosse assicurato con unaCompagnia bulgara. Ha infatti sentenziato la Corte che i di-

ritti del terzo trasportato non presuppon-gono affatto che il sinistro sia avvenutotra veicoli assicurati da Compagnie ade-renti alla Convenzione assicurativa per ilrisarcimento diretto (c.d. CARD), che con-sente alla Compagnia che risarcisce di ri-valersi sulla consorella, possibilità che nelcaso era esclusa. La progressiva eliminazione di ogni pre-

sunto ostacolo consente ora l’integraleapplicazione del principio vulneratus anteomnia reficendus. Il trasportato, conclusi-vamente, ha un incondizionato diritto alrisarcimento del danno dall’Assicurazionedel conducente, con la sola esclusionedel caso fortuito dovuto ad eventi ecce-zionali ed imprevedibili e purché egli nonsia consapevole della circolazione illegaledel veicolo, come nei casi di rapinatori,terroristi o ladri ovvero, da ultimo, non siaesso stesso responsabile dell’accaduto,per esempio per omesso uso delle cintu-re di sicurezza.

Avv. Luca De Silvestri

I PRIVILEGI RISARCITORIDEL TERZO TRASPORTATO

“LA PAROLA ALL’AVVOCATO” INIZIA LA COLLABORAZIONE CON L’AVV. LUCA DE SILVESTRI,

DELLA SOCIETÀ DSR - DESILVESTRIRISARCIMENTI SRLS, SPECIALIZZATA NELLA TUTELA DEI DANNEGGIATI DA INCIDENTI STRADALI

L’avvocato Luca De SIlvestri

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