BIMBI BELLI MAGAZINE Maggio 2011

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PUBBLICITà Numero 9 Maggio 2011 Mensile - Anno II ¢ N ovità Diari di viaggio ¢ Acquisti bio per mamma e bambino ¢ Bambini e tv: giusto o sbagliato? Abbiamo chiesto la vostra opinione Reality Mamy&papy La prima prova La Bimba Copertina

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Il numero di Maggio della nuova rivista interattiva dedicata al mondo delle mamme e ai loro bimbi.

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PUBBLICITà

Numero 9 Maggio 2011Mensile - Anno II

¢NovitàDiari di viaggio¢Acquisti bio per mamma e bambino

¢ Bambini e tv: giusto o sbagliato? Abbiamo chiesto la vostra opinione

Reality Mamy&papy

La prima prova

La Bimba Copertina

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Tra le grandi notizie di questo incredibile mese, non poteva mancare anche la notizia dell’arrivo del nuovo numero del Bimbi Belli Magazine.Un nume r o c h e p e rs o n a lm en t e d e f i n i s c o i n d im en t i c a -b i l e , d a l l a c o p e r t i n a a g l i a r t i c o l i : a n d r emo a t o c c a r e a r g om en t i mo l t o t o c c an t i p e r i l mond o d e i b imb i .B imb i Sp e c i a l i , c h e n o i am i amo an c o ra d i p i ù .Mi s emb ra i e r i q u and o n e l n e g oz i o d i Mi l an o h o i n -c o n t r a t o S o f i a , l a n o s t r a b imba c o p e r t i n a d i q u e s t o m e s e , c h e a nn o i a nd o s i d e i d i s c o rs i “ da g r and i ” f a t t i t r a m e e l a s u a mamma Deb o ra , h a p e n s a t o b e n e d i

Bimbi

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Direttore e redazioneDIRETTORE: Carlo BelloCAPOREDATTORE: Jennifer MarfiaREALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Valentina RadaelliHANNO COLLABORATO: Francesca Miglioli, Carmen Giordano, Cinzia Parmi, Ilaria Martina, Elisabetta Belotti, Stefania PellegriniCOMITATO SCIENTIFICO: Sara Notarantonio: Dottoressa Ostetrica, collabora con Sos Genitori ed è ostetrica presso il Nido “gli amici di pooh”. Carmela Giordano: psicologa e psicoterapeuta, esperta in psi-codiagnosi, insegnante di massaggio infantile. FOTO COPERTINA: 2Click Photographers - Milano www.2clickphoto.com

REDAZIONE: via 25 Aprile, 68/1 Peschiera Borromeo 20068 (MI)

TELEFONO: 02-87.28.34.00

MAIL: [email protected]

Carlo Bello 3

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1p r e s e n t a rs i a d u n o d e i man i ch i n i p r e s e n t i i n n e g oz i o ( q u e l -l o d e l l a s u a s t e s s a a l t ez za ) p e r i n i z i a r e u n’ “ am i c i z i a” c o n l a q ua l e p o t e r d i s c u t e r e d i a r g om en t i p i ù c o n g e n i a l i e m en o n o i o s i d e i n o s t r i .A pp e na r i p o r t ammo l ’ a t t e n z i o n e s u l l a p i c c o l a , n o n a bb i a -mo p o t u t o f a r a l t r o c h e “ s c i o g l i e r c i ” d a v an t i a l l e p a r o l e d i S o f i a , c h e c h i amava “B imbo” i l s u o n u o v o am i c o c o n u na d o l c ez za un i c a . . .È un’ imma g i n e c h e a n c o ra o g g i , s e c i r i p e n s o, m i f a s p un -t a r e u n s o r r i s o t e n e r o g r a z i e a l l a s emp l i c i t à e t e n e r ez za d e l l a n o s t r a p r o t a g o n i s t a d i q u e s t o n ume r o.Grazie Sofia, grazie a voi che ci seguite, buona lettura.

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Numero 9

Maggio 2011

Mensile - Anno II

¢Novità

Diari di viaggio

¢Acquisti bio

per mamma e bambino

¢ Bambini e tv:

giusto o sbagliato?

Abbiamo chiesto la vostra opinione

Reality

Mamy&papy

la prima prova

Il Bimba

Copertina

di maggio:

ADESSO BASTA PAROLE.

www.azzurro.it

Per fermare la violenza sui bambini,sostieni Telefono Azzurro con un sms da 2g al 45504 dal 6 al 27 marzo.

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Numero 9

Maggio 2011

Mensile - Anno II

¢Novità

Diari di viaggio

¢Acquisti bio

per mamma e bambino

¢ Bambini e tv:

giusto o sbagliato?

Abbiamo chiesto la vostra opinione

Reality

Mamy&papy

la prima prova

Il Bimba

Copertina

di maggio: Reality: i concorrenti 93

Mamy&Papy: la prima prova 100Vincitrice concorso “Mamme Belle” 108

Calendario concorsi 110

Concorsi

maggio2011 SOMMARIO

Bimba Copertina

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RubricheEditoriale & Redazionale 2

Le news dal mondo dei bimbi Lavanda e Zenzero: oli essenziali

per la mamma e il bambino 6

Spazio associazioniAibws Onlus

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MammaDiario di una mamma

Le gioie dell’allattamento 20

I vostri parti Mi innamorai subito di quel fagottino

26

BimboBimba Copertina - Sofia 40

SvagoBimbi Belli’s Toons 126

GossipEcco la carrellata delle pance più

belle di questa primavera 128

Scelti per voi: famiglia 132

Scelti per voi: adulti 134

CucinaLo chef sei tu! 142

La cucina dei bimbi 144

OroscopoCosa ci dicono le stelle

di maggio170

Servizi

Mamma

Aiuto sono incinta 15La festa della mamma: le origini… 22

BimboLa scelta del nome:

come lo chiamiamo? 32Lo sviluppo del linguaggio: prima

parte 36

Famiglia

Bimbi e tv 54I papà in sala parto 60

Salute

Il pavor nocturnus 68Dynamo Camp 72

Mamma bio

Acquisti bio per la mamma e bimbo 82

Sport

Sub per Bambini 86

MusicaWalter Fontana 118

Fitz and the Tantrums 116

CucinaDiritti alimentari dei bambini 138

SvagoAcquario di Genova 122

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NEWS dal dei

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Siamo in pie-na Primavera. Al cambio stagio-nale sono parti-colarmente ricet-tivi i più piccoli, neonati ma an-

che più grandicel-li. Possono essere

frequenti insonnie che molto spesso si estendo-

no anche ai neo-genitori. In questi casi la lavanda è l’o-

lio essenziale da con-sigliare, grazie alla sua azione antisetti-ca, sia per favorire il sonno dei piccoli che per combattere

una serie di disturbi come dermatiti, coli-

che, dentizioni e anche raf-freddori.La stanchezza è in agguato se si è una giovane mamma che lavora. Non guasta un ener-gizzante naturale che contri-buisca al nostro benessere psicofisico donandoci energia. Stiamo parlando della spezia “Zenzero”. Efficace in caso di reumatismi, gastrite e ulce-ra, mal di testa, nonché quale antiossidante ed energizzante.

Sulla Lavanda…

Fin dai tempi antichi l’olio es-senziale di lavanda è stato considerato tra i più versatili ed utili, per adulti e bambini. Le

di Francesca Miglioli

Lavanda e Zenzero:

oli essenziali per la mamma e il bambino Rimedi per superare le allergie primaverili

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foglie della lavanda sono mol-to ricche di un olio essenziale volatile tra cui il più importante è il linalolo, essenza responsa-bile delle principali proprietà terapeutiche della lavanda. Si consiglia per ipertensione, pal-pitazioni e anche malattie psi-cosomatiche. Il suo stesso co-lore, il viola, è indicato come il colore del silenzio, della calma e della tranquillità. Inoltre sono rinomate le virtù digestive e an-tinfiammatorie.

I nostri consigli: un olio da massaggio per neonati (camo-

milla romana: 1 goccia; ge-ranio: 1 goccia; lavan-da: 1 goccia; 30 ml di olio di mandorle). Una ricetta utile per eczemi e cro-sta lattea, proble-mi di dentizione. Si massaggia su tutto il corpo evitando occhi e genitali, in modo quo-tidiano.

Sullo Zenzero…

L’attività antinfiammatoria di questa preziosa spezia è sfrut

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tata anche per preparare colliri, utili ad esempio in caso di aller-gia.

Zenzero è il nome italiano di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Zingiberacee originaria dell’A-sia orientale, che ha l’aspetto di una canna con grossi rizomi orizzontali tuberosi, molto aro-matici e dal profumo canfora-to, con sentore di Limone e di Citronella. Secondo l’Ayurveda è preziosissimo per aumenta-

re «Agni», il fuoco digestivo ed eliminare le tossine. Sviluppa inoltre il discernimento. Il suo profumo pungente e il gradevo-le sapore piccantino lo rendono gradito in cucina. Oggi la sua coltivazione si è diffusa in molti paesi caldi come Brasile, Mes-sico, Africa, Indonesia, Perù, Tailandia e dovunque vi siano le condizioni adatte (un clima cal-do tropicale). Il maggior pro-duttore è l’India, che da sola fornisce più del 35% della pro-duzione mondiale. Nella medi-

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Curiosita: Si dice che in Se-negal le donne utilizzino il tuber-

colo dello Zenzero per farsene delle cinture allo scopo di risveglia,diteci se

la leggenda è vera.

cina araba è considerato afrodi-siaco e alcuni popoli dell’Africa ritengono che mangiare rego-larmente Zenzero preservi dalle punture delle zanzare. Consigli per le mamme: olio per il corpo a base di zenze-ro…Se non avete tempo di recarvi in erboristeria per acquistare un po’ di olio essenziale di zenze-ro, provate questa ricetta. In un bicchierino di olio d’oliva, mescolate una punta di cuc-chiaino di zenzero. Spalma-te lentamente questa miscela lungo la colonna vertebrale, partendo dal coccige fino alle vertebre cervicali. Dovrà essere un massaggio lento e profondo, che non man-cherà di suscitare, oltre ad

una sensazione di grande sereni-tà, anche delle reazioni profonde, prolungate e nuove che apporte-ranno nuova energia.•

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La creazione di un’Associazione è mossa sempre da interessi e passioni personali,

come è nata Aibws onlus? Nasce dalla volontà di una mamma di Torino, trovatasi in

difficoltà in seguito alla diagnosi di Beckwith-Wiedemann al proprio figlio. Difficoltà a reperire informazioni precise sulla malattia, sulle eventuali cure e su come far seguire dalle strutture sanitarie, in modo completo ed adeguato, il proprio “tesoro”. Sentiva anche l’esigenza di potersi confrontare con altre famiglie, che vivessero analoghe situazioni, per

AIBWS ONLUS

INTERVISTA alla signora Monica Bertoletti subentrata

alla presidenza dell’associa-

zione nel 2009, dopo essere

stata la referente per il nord.

Mamma come tante, vuoletrovare le risposte possibili

alle molte domande chesorgono riguardo la salutepsico-fisica dei bimbi con queste caratteristiche.Convinta sostenitrice della forza del gruppo, ritiene Aibws

(Associazione italiana sindro-

me di Beckwith-Wiedemann)

la sua seconda famiglia.

Associazione italiana sindrome di Beckwith-Wiedemann e unione per la lotta al nefroblastoma di Wilms

Monica

Berto

letti

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a cura di Carmela Giordano

avere sostegno e riuscire a capire ciò che le si poneva di fronte. Unbw (Unione per la lotta al nefroblastoma di Wilms), invece, è una branca dell’Asssociazione che nasce dalla richiesta di alcune mamme che si sono scontrate con il tumore di Wilms, pur senza avere la sindrome di Beckwith-Wiedemann. Hanno chiesto sostegno in virtù di questa comune caratteristica, in quanto non vi era nessuna associazione che trattasse quell’argomento in particolare. La vice-presidente, Francesca Lafelli, si è presa carico di questa branca in tutto e per tutto ed ora anche queste famiglie avranno le stesse possibilità di confronto ed approfondimento. Unbw beneficia di tutte le conoscenze e di tutti gli appoggi di Aibws, viaggiando di pari passo.

Quali sono gli obiettivi e le finalità che persegue l’Associazione?Il fine ultimo resterà sempre il mutuo sostegno tra le famiglie, ma ci sono vari obiettivi intermedi. Siamo costantemente alla ricerca di fondi per approfondire e sostenere la ricerca genetica (in corso con il Professore Riccio dell’università Federico II di Napoli). Di grande importanza è il perseguire un protocollo applicabile a tutti i pazienti in tutta Italia, con dei

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centri di riferimento ospedaliero ben definiti per la diagnosi ed il follow-up dei piccoli pazienti. Ci vorrà tempo e pazienza, ma l’impegno è massimo.

Quali figure professionali e non vede impegnate l’Associazione? Ricercatori, medici, psicologi e soprattutto i “nostri” genitori che operano instancabilmente, impegnati come volontari per l’organizzazione, la gestione e la promozione dell’Associazione stessa e della raccolta fondi.

Con quali altri organismi collabora Aibwas onlus? Collabora reciprocamente con diverse associazioni similari e maggiori (compreso Telethon, Uniamo e Flmr), fa parte del comitato scientifico per il monitoraggio delle sindromi rare della Asl di Varese. Collabora proficuamente con diversi istituti scientifici ed ospedalieri sul territorio italiano (San Raffaele di Milano, Regina Margherita di Torino, S. Orsola di Bologna i principali, ma anche tanti altri).

Potrebbe spiegare cos’è la Sindrome di Beckwith-Wiedemann? È una sindrome di iperaccrescimento cellulare che si manifesta con diversi meccanismi genetici errati. Questo porta a sintomatologie diverse e di diverse gravità. Ciò che, sicuramente, accomuna tutti i nostri piccoli è una maggiorata percentuale di probabilità (variabile a seconda del meccanismo errato nel dna) di sviluppare tumori a carico degli organi

interni, il principale dei quali è il nefroblastoma di Wilms che si sviluppa sui reni.

La diagnosi della sindrome di Beckwith-Wiedemann può essere effettuata nel periodo prenatale? Se intende attraverso esami clinici come

l’amniocentesi, la risposta è «no». Al massimo, si può effettuare una ricerca in caso di familiarità già

presente. Purtroppo la diagnosi prenatale è possibile o sospettabile in pochi casi. Durante le varie ecografie

si possono riscontrare alcune caratteristiche che

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possono essere considerate dei campanelli d’allarme (macroglossia, onfalocele); per il resto diventa difficile valutare esattamente ciò che è fisiologico e cosa patologico in gravidanza.

Se non diagnosticata precoce-mente, quali sono le caratteristiche associate alla diagnosi postnatale della sindrome? Il sospetto nasce da un insieme di caratteristiche cliniche: ipoglicemia neonatale, elevato peso alla nascita, spesso pretermine, emipertrofia, macro-glossia, onfalocele, sviluppo ditu-mori e/o diverse altre caratteristi-che minori. Dev’essere per forza un genetista ad effettuare la dia-

gnosi clinica, ma il sospetto può e deve nascere già dalla famiglia e dal pediatra di base.

Che incidenza ha questa sindrome sulla qualità della vita? Dipende molto dalle manifestazioni della sindrome. La maggioranza dei bambini conduce, in generale, una vita assolutamente consona alla propria età, magari con alcuni particolari accorgimenti o piccoli disagi. Alcuni, però, hanno delle sintomatologie molto pesanti, che possono comportare anche qualche disagio psicologico, oltre che fisico. Inutile spiegare ciò che comporta, poi, la scoperta di un tumore e tutta la sua gestione. Bisogna, comunque, ricordare che questi bambini sono tutti costretti a vivere un’ospedalizzazione ben diversa dagli altri. Solo per il follow-up tumorale devono fare un day-hospital ogni tre mesi, poi ci sono i vari controlli e le terapie per le singole sintomatologie.

Francesa Lafelli

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Che implicazioni psicologiche comporta per le persone affette e per i loro familiari? Ciò che è certo, nei genitori, è un senso di paura per l’incertezza sul futuro dei propri figli e l’incapacità di poterli seguire adeguatamente; per i bambini ci sono tutti i disagi legati ai continui controlli ospedalieri, alle terapie ed alla prevenzione di eventuali sequele date dalla sindrome e dalle sue sintomatologie. Socialmente ci possono essere problemi legati ad eventuali anomalie fisiche (macroglossia, emipertrofia e le cicatrici dovute agli interventi). Proprio a tale proposito, come citato prima, stiamo cercando di finanziare uno studio psicologico approntato ad hoc per la nostra sindrome dall’Irccs E. Medea (meglio conosciuto come “La Nostra Famiglia”) di Bosisio Parini per scoprire eventuali caratteristiche psicologiche comuni e, in un secondo tempo, poter sostenere adeguatamente le famiglie ed i bambini stessi in particolari passaggi della vita.

Per concludere, mi potrebbe spiegare come si può aiutare l’Associazione in modo concreto? Ci sono molti modi: attraverso le donazioni volontarie (deducibili dalla dichiarazione dei redditi) e la donazione del 5 per mille, ma necessitiamo anche di volontari che ci aiutino a divulgare la nostra causa e sensibilizzino l’opinione pubblica, proprio come state facendo anche voi attraverso questa intervista.

Per poter contattare AIBWS ONLUS:

AIBWS ONLUS Approfondimenti

La sede è in Piazza Turati, 3 – 21029 Vergiate (VA)

Tel. 345 3121850

e-mail: [email protected]

web: www.aibws.org

Sul sito troverete anche i recapiti diretti di UNBW

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Per poter contattare AIBWS ONLUS:

Aiuto sono incinta!pag. 15

I vostri partipag. 26

Diariodi una mamma

pag. 20

La festa della mamma:le origini..

pag. 22

Mamma

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Quando si scopre di esse-re incinta le emozioni che si possono provare sono molteplici: gioia, incertez-za, entusiasmo, ansia. Tali emozioni possono anche succedersi in maniera vor-ticosa, ora si è felici ora in preda al panico. Tranquil-

le! Tutto questo fa parte del gioco e

degli “ormoni impazziti”.

Poi, anche se più tranquille perché il tem-po passa e la pancia cresce,

si può temere qualche malfor-

mazione del feto. Le indagini prenatali in-

vasive e non aiutano la futura ma-dre a tranquilizzarsi anche se ogni timore passerà solo nel momento in cui si vedrà il nascituro.Durante questi delicati nove mesi, non bisogna sentirsi “malate” né tantomeno “vivere da amma-late” perché la gravidanza non è una malattia. A parte qualche logi-co divieto (andare a cavallo, sciare

Le paure che ogni futura mamma ha, ma che spesso non ha il coraggio di manifestare.

AIUTO

Ogni futura mamma avrà provato

un senso di paura, dappri-ma indefinito e poi più spe-

cifico, legato al momento che si vive. Nei primi tre mesi si teme un aborto spontaneo,

che qualcosa possa an-dare storto.

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di Cinzia Parmi

Le paure che ogni futura mamma ha, ma che spesso non ha il coraggio di manifestare.

sono i ci ta

e altri sport non adatti a una gra-vidanza) una donna in attesa può fare tutto, magari in maniera più moderata, se non ci sono partico-lari controindicazioni da parte del ginecologo. A tal proposito, par-lando di ginecologo, dovete sce-glierne uno che vi dà massima fi-ducia e con il quale potete sentirvi a vostro completo agio. Ricorda-tevi che in questi nove mesi sarà l”amico più importante, quasi “più intimo” di vostro marito.Non permettete a nessuno di dirvi cosa dovete o non dovete fare. Anche la più entusiasta delle fu

Lasciatevi guidare dal vostro istinto e dal medi-

co. Impedite anche alle vostre amiche già madri di raccontar-

vi del loro parto. Tutte tendono a enfatizzare quel momento e questo

potrebbe solo mettervi ansia e paura. Meglio rispondere: «Scu-

sa, me lo racconterai quan-do anch’io ci sarò già

passata».

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ture madri non può certo negare che l’ultimo mese sia quello più difficile. Il momento tanto atteso si avvicina, si dorme poco, i dolori di schiena aumentano così come è sempre più affannoso il respiro. Le gambe sono pesanti e i bruciori di stomaco sono sempre presenti.Per rilassarsi un po’, fa bene cam-minare e assumere la posizione “a quattro zampe”. Infatti il peso del-la pancia viene scaricato dalla co-lonna vertebrale e anche gli orga-ni interni, schiacciati dal bambino, possono trovare sollievo in questa posizione. A tutte le domande del tipo «sarò

una brava madre?» dovete ricordarvi che non c’è un modello unico di mamma. Si diventa madri nei nove mesi ma soprattutto al ritorno a casa, da-vanti a quell’esserino che ci cam-bierà, trasformandoci giorno per giorno. L’istinto materno può es-serci da subito o crescere piano piano. Per alcune è “amore a pri-ma vista” mentre per altre donne è un amore che si costruisce col

Per cercare didormire meglio può

essere d’aiuto un bagno caldo e soprattutto usare dei cuscini. Uno lo si infila tra le

ginocchia una volta che ci si è coricate su un fianco, l’altro sotto il pancione e il terzo sotto le spalle e la testa.

tempo. Non per questo ci si deve sentire “madri cattive”. Lasciatevi guidare dal vostro istinto e dall’a-more che avete dentro e scopri-rete da sole come essere brave mamme.

Ogni rapporto d’amore nasce, cresce, si svi-luppa mediante la conoscenza reciproca e questo è quello che deve accadere tra voi e vostro figlio: vi dovete conoscere e l ’amore è garantito! •

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Diario di una mamma�

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Ilaria è sociologa, si occupava di pubbliche relazioni e uffici stampa di moda a Milano. Ora è mamma, abita a Torino, ed ha aperto un’associazione con cui propone attività per le mamme e scrive su riviste per genitori e

bambini. Alice, 18 mesi, dolce, allegra e un po’ birichina. Il suo arrivo ha dato inizio ad

una trasformazione incredibile. Ma non è forse Alice che fa crescere la mamma?

« C erto che stai allattando, Alice sta beven-do il tuo latte» mi dice l’ostetrica. Io non ci potevo credere perché mi aspettavo una sensazione, qualcosa che mi facesse capi-

re che dal colostro si era passati al latte, il famoso arrivo della montata lattea; in realtà non ho percepito niente, ma ero troppo contenta ed eccitata perché stavo allattando la mia bambina e

lei si nutriva di me, pensavo a quanto fosse stato semplice questo passaggio, che per molti era drammatico.Ancora non sapevo cosa mi stava aspettando: dopo il terzo giorno di vita di Alice, in cui per fare venire la montata lat-tea si attaccava continuamente, il mio seno era devastato, non avevo ragadi per fortuna, ma un dolore incredibile ogni volta che doveva mangiare.In quel momento ho capito come mai tutti dicevano che le donne dimenticano i dolori, o le fatiche del parto, ci credo: nessuno ti dice

quanto sarà il dolore dell’allattamento!In realtà non succede a tutti anzi, pare siamo una minoranza, però me lo ricordo molto bene! Ho utilizzato delle coppette in silicone per qualche tempo, così non mi si spaccava la pelle del capezzolo, ma ogni poppata era un inferno, scene strazianti, io piangevo mentre Alice mangiava… i sacrifici delle mamme! Per

di Ilaria Martina

Le gioie dell’ allattamento

improvvisamente il momento dell’allattamento è diventato bellissimo

ero troppo contenta ed eccitata perché stavo allat-tando la mia bambina e lei si nutriva di me

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di Ilaria Martina

fortuna dopo un paio di settimane, tanti lavaggi con acqua e sale e tanto Reiki al seno, il dolore è spari-to ed improvvisamente il momento dell’allattamento è diventato un bellissimo momento d’incontro, molto intimo tra me e la mia bambina. Quando ero incinta pensavo che avrei allattato solo per un paio di mesi, perché avevo paura di rovinarmi il seno… Ebbene sì, lo ammetto, sono una di quelle donne innamo-rate della propria quarta e per nulla al mondo potevo pen-sare di rovinare il mio bellissimo decolleté, che in passato è stato fonte di molte soddisfazioni, ma non avevo calcolato quanto fosse speciale allattare il proprio figlio.Allattare la mia bambina è stata una delle espe-rienze più arricchenti della mia vita, per cui non solo non ho smesso al secondo mese, ma l’ho allattata fino a 13 mesi.I primi 7 mesi l’ho allattata esclusivamente io, senza al-cun tipo di “aggiunta” ed è pazzesco vedere crescere la tua bambina e sapere che sei tu che la stai facendo di-ventare grande. Mi sono quasi sentita un Dio (in realtà mi sento così da quando ho partorito!). Poi abbiamo iniziato ad introdurre alcuni cibi: prima il pranzo, poi la cena e gli ultimi mesi la poppata era diventata una piacevole coc-cola serale prima di addormentarsi.Ad un certo punto ho avuto la netta sensazione che que-sto magico momento si stesse per concludere e fosse ora di staccarsi e così è stato, complici i premolari che le davano fastidio, la sera ci siamo inventate un’altra coc-cola ed Alice non ha più cercato il mio seno. Davvero è stato più semplice del previsto, niente pastiglie e nessun dolore.A quel punto la prova del nove: come tornerà la mia quarta?Passavano i giorni e non succedeva nulla di terribile, per cui dopo tre settimane la sentenza definitiva: la mia quarta è anco-ra in forma. Secondo me il segreto è stato curare sempre il seno con olio di mandorle e creme natura-li, smettere di allattare gradualmente e… avere fiducia.

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La della Essere madri è un’esperienza unica e meravigliosa ma quanta fatica! Forse questa festa vuole celebrare il lavoro tanto duro compiuto ogni giorno da chi ha figli? In realtà questa ricorrenza, celebrata in tutto il mondo, ha origini molto antiche...

Tra le popolazioni politeiste, verso la fine della stagione fredda, con l’inizio del caldo, venivano celebrate le divinità

femminili legate alla Terra e alla rinasci-ta della Natura.

Nell’antica Grecia veniva fe-

steggiata la dea Rea, madre di

tutti gli dei. Rea era sposata a

Crono che temendo di essere

spodestato da un figlio, man-

giava i piccoli partoriti da sua

moglie. Rea, un giorno, anco-

ra incinta, si nascose in una

grotta dando vita a Zeus.

Quindi portò un fagottino

al marito Crono che lo ingo-

iò. Dentro però c’era un sasso.

In seguito, gli antichi romani

ereditarono questa usanza e

festeggiavano Cibele, la Rea

romana, madre di Giove. I fe-

steggiamenti andavano avan-

ti per un’intera settimana.

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di Cinzia Parmi

La della Le origini ...

Anche in Umbria, sempre a maggio, si festeggiavano i fio-ri e le donne. Nel XVII secolo, in Inghilterra, tutti i figli che la-voravano o studiavano lontano da casa, potevano tornare dalle proprie madri nel Mothering Day, giorno della Mamma, per dona-re alla propria madre un dolce, il Mothering cake.Ma la festa della mamma, che oggi si festeggia in tutto il mon-do anche se in date diverse, si deve ad una donna statunitense che nel 1870 propose di istitui-re il Mother’s Day (giornata della Madre) contro la guerra. Questa donna si chiamava Julia Ward Howe, pacifista e contro la schiavitù.Ana Jarvis, di Filadelfia, propo-se nel 1907 di commemorare i Caduti della guerra civile e in seguito di festeggiare le proprie madri nella seconda domenica di maggio. Scelse come fiore, simbolo della festa, il garofano,

fiore preferito dalla madre tan-to amata e morta qualche anno prima. I garofani rossi venivano donati alle madri ancora in vita come segno di riconoscimento mentre garofani bianchi venivano messi sulle tombe delle mamme scomparse.In seguito, me-diante varie peti-zioni, il Presiden-te Wilson con la delibera del Congresso, nel 1914, ufficializzò la festa celebrata la seconda do-menica di mag-gio.Anche in Italia, per opera di un parroco di As-sisi, don Otello Migliosi, dal 1957, si iniziò a fe-steggiare la mamma la seconda domenica di maggio. In altri pa-esi viene invece celebrata in

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Nella grande savanaogni mamma africanaculla il suo bimbo dagli occhi neri,e sono dolci i suoi pensieri.

Nell’Oriente lontano,ogni mamma tiene il suo bimbo per mano:lo guarda e sorride feliceascoltando quello che dice.

Se penso quello che tu fai con me, mamma, che differenza c’è?E lo sai che cosa ho capito?Una cosa bella che adesso ti dico:qualunque sia il suo colore,ogni mamma tiene il suo bimbo nel cuore.

(Autore sconosciuto)

altre date: nel Regno Unito la quarta domenica di Quaresima, in Francia l’ul-tima domenica di maggio o se è Pen-tecoste, la prima di giugno. In Russia l’ultima domenica di novembre, il 22 di-cembre in Indonesia e così via.Una tradizione diffusa in gran parte del mondo è quella di donare una rosa alla propria madre. Si possono fare tanti regali come semplici bigliettini di au-guri o regali più costosi. I simboli della festa sono il rosso, il cuore e la rosa,

il fiore che indica bellezza e amore per antonomasia.Tanti poeti e scrittori, da Dante a Pasolini a Gibran, si sono cimentati a scrivere poesie, filastrocche, pen-sieri per celebrare le mamme. Noi vogliamo riportare le parole di un autore sconosciuto che con sem-plicità comunica l’affetto e il lega-me profondo che unisce ognuno di noi a chi gli ha dato la vita, senza distinzione di luogo o razza.•

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I VOSTRI PARTI

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Alessia DYNTU

Ciao a tutti, sono Alessia, mamma di una bellissima bimba di 4 anni e cinque mesi. Nonostante sia passato un po’ di tempo dal mio parto mi piacerebbe comunque raccontarvelo, perché è stata un’esperienza indimenticabile e, diversamente da quello che pensavo, pochissimo dolorosa. Ho avuto una gravidanza molto bella, ma il mio parto non è stato come me lo immaginavo. Mi ero immaginata un parto in acqua in maniera naturale e invece...

Ma andiamo per ordine: avevo il termine per il 20 novembre, invece è stato l’8 novembre del 2006. Era un martedì sera. Dopo cena iniziai a sentirmi un po’ stanca. Andai a letto, ma non riuscivo ad addormentarmi. Era mezzanotte quando

decisi di alzarmi e andare sul divano, ma anche lì non mi trovavo comoda. Allora iniziai a camminare per la casa. Per sentirmi più sicura avevo messo una sedia della cucina in soggiorno, io ci camminano intorno e, quando mi sentivo stanca, mi sedevo. Dopo due minuti riprendevo e via così. Sono arrivata, dopo estenuanti camminate, alle 7 della mattina. Mio marito a quell’ora si sveglia per andare al lavoro. Quando vide cosa stavo facendo si spaventò. Prese subito la borsa e via, all’ospedale. Arrivati lì, i medici mi visitarono e mi dissero di andare a casa perché non avevo ancora le contrazioni forti per poter partorire.

«Se andrà tutto bene lei partorirà verso la mezzanotte».

Mi innamorai subito di quel fagottino

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Ma erano soltanto le 7.30 del mattino. Mi ripeterono: «Vada a casa e riempia una vasca piena d’acqua calda, stia dentro più che può». Quindi si ritornò verso casa. Lì, però, mi sentivo sempre peggio. Preparai la vasca, ma non riuscivo a rimanere dentro tranquilla perché i dolori aumentavano. Mio marito, a quel punto, decise di riportarmi in ospedale. Andammo nuovamente in reparto e subito la prima delusione: la visita confermò che la dilatazione non era aumentata di tanto e quindi avrei avuto un travaglio lungo in ospedale (insomma, mi dissero che ero stata frettolosa a ritornare!). Ci hanno messi in una cameretta tranquilla e mi hanno attaccato il monitoraggio. All’arrivo della contrazione stringevo forte la mano di mio marito o di mia sorella. Il dolore era sopportabilissimo e mi ricordo che pensavo di dover resistere a tutti i costi perché poi sarebbe arrivato il peggio. Alle 16 mi fecero un’altra visita, ma nessun cambiamento, solo le contrazioni che aumentavano. Alle 19 un’altra visita e lì fu presa la decisione di farmi il cesareo, solo che prima di me ce ne erano altri due. Mi rispedirono in camera di monitoraggio. Verso le 23 le contrazioni erano talmente tante che svenivo, ma dovevo attendere che fosse ultimato l’ultimo cesareo. Ad un certo punto arrivò l’ostetrica e iniziarono a prepararmi per andare in sala operatoria. La situazione iniziò a movimentarsi: i battiti cardiaci della bimba aumentavano ed io non avevo più le forze, in quel momento

si ruppero le acque. In dieci minuti ero già in sala. Prima di entrare, però, l’ostetrica fece firmare a mio marito il foglio per lo scarico delle responsabilità, nel caso in cui ci dovessero essere complicanze durante il parto. Lì iniziarono a venirmi dei dubbi:

«la bimba non sta bene o c’è qualcosa che non va». Invece, dopo pochi secondi, sentii quella vocina che faceva «ueueueue», allora a quel punto mi rilassai. E così è nata la piccola Jessica Emanuela di 2 chili 940 grammi, lunga 48 centimetri, l’8/11/2006

La situazione iniziò a movimentarsi: i battiti cardiaci della bimba aumentavano ed io non avevo più le forze

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I VOSTRI PARTI

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alle 23.14. Mentre pulivano e lavavano la bimba, il medico mi mise i punti: un’infinità… 20 minuti di sutura, dentro e fuori. Finalmente arrivò il momento di vederla. Me la portarono avvolta in un lenzuolino. La baciai per un po’, poi me la portarono via. Mi innamorai subito di quel fagottino.

È un’esperienza che non dimenticherò mai e auguro a tutte le donne di poterla vivere.Dopo quasi mezzora fui portata in camera, ma ero praticamente immobilizzata. La mattina successiva mi portarono la mia stellina. Era così bella, così piccola che in quel momento non sentivo più nulla. Provavo un senso di gioia enorme. Alle 8 arrivò anche mio marito e rimanemmo tutto il giorno a guardare quella piccola creatura che ci ha cambiato la vita.

Siamo i genitori di questa piccola creatura. Ogni volta che la guardo, che la tengo stretta a me, sento un amore indescrivibile e immenso.

Ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di

provare questa grande emozione! Adesso, quando non c’è perché è all’asilo ed io al lavoro, non vedo l’ora che finisca

Eduardo

Era così bella, così piccola che in quel momento non sentivo più nulla. Provavo un senso di gioia enorme.

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Eduardo

Era così bella, così piccola che in quel momento non sentivo più nulla. Provavo un senso di gioia enorme.

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1I VOSTRI PARTI

Ho già due maschi spettacolari e poi è arrivata una femminuccia. Cosa posso chiedere di più?

la giornata per vederla, abbracciarla, stare insieme, leggerle una favola mentre lei piano piano si addormenta abbracciandomi. Al mattino, quando si sveglia, ci dice: «Mamma, papà: vi voglio

bene». Non esiste niente di più bello dell’amore di un figlio. Siamo la famiglia più felice del mondo: papà Eduardo, mamma Alessia e la piccola Jessica Emanuela.•

Non esiste niente di più bello dell’amore di un figlio.

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La scelta del nome:come lo chiamiamo?

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Bimba Copertinapag. 40

Lo sviluppo del linguaggio.

Prima partepag. 36

Bimbo

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Quando arriva la fatidica notizia «aspettiamo un bambino» il ventaglio di emozioni è variegato: si passa dalla gioia alla preoccupazione, dall’eccita-zione all’angoscia e poi c’è il dilemma.

«Come lo chiamiamo?».La scelta del nome per il proprio bambino è un

compito difficile. Il nome viene portato per tutta la vita, si dovrà sentirlo e pronun-

ciarlo migliaia di volte, a scuola e nel-la professione. Il nome influisce sulla formazione della personalità e sulle relazioni ed è per questo che deve essere deciso in modo opportuno.In India, ad esempio, quando na-sce un bambino non gli viene at-tribuito subito il nome. Il piccolo riceve il nome con molta attenzio-ne, un sacerdote suggerisce quali suoni devono caratterizzarlo, ma la

scelta finale è data alla famiglia. Prima si tiene presente il giorno e l’ora in cui è nato, poi si guar-

dano i suoi tratti ed il carattere. Il nome è scelto anche tre mesi dopo la nascita e sarà per lui un

augurio per la vita. In Nigeria la festa più importante è quella della “scel-

ta del nome”. Il nome è dato al bambino solo dopo sette giorni dalla nascita e dipende dalle condizioni in cui

il bambino è venuto al mondo: luogo, situazione familiare, eventi particolari. Altro fattore rilevante è il rapporto con gli an-

tenati. Si valuta la possibilità che lo spirito di un avo si sia in lui reincarnato ed i genitori si preoccupano di scoprire se la reincar-

nazione si è verificata e di quale defunto si tratti. Esiste, infatti, 32

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Dai nomi più stravaganti dei vip a quelli più semplici e dei nonni

di Carmela Giordano

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attenzione alla vita spirituale del bambino: la convinzione che spirito e corpo siano inseparabili. Il rapporto con i parenti è poi così

stretto, che ognuno di loro impone un nome al neonato che ne pos-sederà più di uno, ma quello imposto dal padre sarà quello vero, ricco di

significato e che contribuirà a dare corpo all’identità del bambino. •

Armonia: sentire se l’unione di nome e cognome produce una giusta armonia. Un’antica credenza vuole che quando il nome ed il cognome iniziano con la

stessa lettera il bambino sia più fortunato.

Originalità: aspetto interessante, a meno che il nome non sia difficile da pronunciare. È importante che la scelta del nome non sia motivo di derisione e che il bambino riesca a pronunciarlo senza sentirsi in imba-razzo o provare vergogna. Se proprio si protende per un nome inusua-le, allora si può pensare di accompagnarlo con un secondo nome che il

bambino potrebbe usare se preferisce.

Familiarità (origine storica): questo aspetto apre un’ambivalenza. Da un lato spiegare al bambino che il suo nome è lo stesso di una persona cara ed importante per i genitori può inorgoglirlo, dall’altro può capitare che lo stesso nome sia stato dato anche ad altri bambini della famiglia e ciò può provocare confusione e disorientamento perché il bambino non sa mai

se lo stanno chiamando o se stanno chiamando altri.

Nascita: tenere sempre presente il periodo in cui è nato il bambino. Nel dettaglio: se il bambino nasce nel periodo estivo o festivo, ad esempio

Natale, ciò lo porterà a non festeggiare mai il suo compleanno a scuola, quindi, sarebbe opportuno scegliere un nome che gli consenta di festeggia-

re, almeno l’onomastico, con i compagni.

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o sviluppo l i g u g g i oEsistono delle tappe

fondamentali che il bambino affronta per imparare ad esprimersi

La conquista del linguaggio rappresenta un processo im-portantissimo nella crescita e nell’autonomia del bambino: il linguaggio è uno strumento co-municativo e al contempo for-temente inventivo e creativo, perciò il percorso per la sua ac-quisizione segue tempi soggetti-vi e diversi per ogni bambino.Esistono però delle tappe che inquadrano uno sviluppo corret-to delle capacità comunicative e che sono pressoché simili in tut-ti i bambini. Ogni bambino deve infatti sviluppare, nel processo di acquisizione del linguaggio, quat-tro tipi di conoscenza: la cono-scenza della fonologia (suoni), della semantica (significato delle parole), della sintassi (costruzione della frase) e della prassi (contesto comunicativo). Al di là della variabilità dei tem-pi, fortemente soggettivi per ogni bambino, le tappe fondamentali sono le seguenti: il prelinguaggio, che va dalla nascita ad un anno circa, il piccolo linguaggio, che si sviluppa dai 10-12 mesi ai due

anni e mezzo-tre, il linguaggio, che caratterizza la comunicazione dai tre anni in poi.

Il prelinguaggio: nei pri-mi tre mesi il bambino si espri-me con il pianto e con grida di richiamo, inoltre dimostra di cal-marsi quando sente la voce della mamma. Si dimostra capace di emettere sospiri e suoni gutturali.

Dai tre ai sei mesi il bim-bo sa localizzare una fonte so-nora girando la testa verso di essa, inoltre inizia a modulare il pianto in modo diverso secondo i bisogni che vuole comunicare (fame, sonno, bisogno di essere abbracciato e bisogno di essere cambiato). Inizia a produrre suoni vocalici.

Dai sei mesi comincia il pe-riodo della lallazione, cioè della produzione ripetuta di sillabe: inizialmente il bambino produce suoni come “Pa”, “Ma”, “Ta”, in seguito arriva a produrre forme più complesse come “Papapa”

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o sviluppo di Elisabetta Belotti

l i g u g g i oe “Mamama”. Non sono ancora vere parole perché per il bambi-no non hanno un preciso signifi-cato né una precisa intenzionali-tà, ma esprimono il desiderio di comunicare.

Dai nove mesi circa compa-re l’ecolalia, una sorta di dialogo tra genitori e bambino: i genito-ri parlano e il bambino risponde con una melodia continua ed omogenea. In seguito il bimbo cerca di ripetere ciò che gli viene detto, perciò compaiono emissio-ni vocaliche o consonantiche più definite. Si tratta di un’attività co-municativa importante attraverso la quale il genitore può insegna-re al bambino l’alternanza, cioè l’esistenza di turni comunicativi (adesso parlo io, poi parli tu). Inol-tre il bimbo aumenta la lallazione, variando intonazione e intensità di voce, e inizia a rispondere con vocalizzi se chiamato per nome. Riesce a produrre i primi suoni consonantici: p, b, m, t, d.

Verso la fine del primo anno, le produzioni vocali del bambino sono sempre più in-tenzionali e ricche di significati. S’inserisce in questo periodo la fase onomatopeica, che coinci-de con la competenza del bam-bino di attribuire un significato

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simbolico alle cose: brum-brum per un’automobile, ciuf-ciuf per un trenino e così via. Inoltre sa imitare suoni e versi animali, ri-sponde con vocalizzo se chia-mato per nome, ride, batte le mani, manda il bacio, fa “ciao” con la manina, indica il “sì” e il “no” con la testa. Soprattutto, produce le prime parole: mam-ma e papà, nonna e nonno, pappa e latte. Proprio in questo periodo il bambino impara a in-dicare, mostrando interesse per gli oggetti indicati, sia da lui stes-so, sia dall’adulto. Questa nuova acquisizione è fondamentale, in quanto permette alla madre di capire ciò che il bambino vuole e quindi consegnargli l’oggetto, dicendone contemporaneamen-te il nome.

Va ricordato infatti che il contesto comunicativo nel quale il bambino si trova immerso è fondamentale. I bambini imparano per imitazio-ne, ascoltando quindi i genitori che parlano tra loro e con loro. I genitori, soprattutto le madri, sembrano avere una tendenza innata a parlare con il loro bam-bino con una modalità carat-teristica, chiamata baby talk. È un modo di parlare ritmato che enfatizza i suoni; inoltre è carat-terizzato da un tono di voce più alto (un’ottava in più). In questo modo l’attenzione del bambino è richiamata sugli oggetti indica-ti o sulle azioni che si intendo-no compiere, rendendo possibi-le passare alla fase successiva, quella del piccolo linguaggio.•

continua: lanel prossimo numero

Quattro tipi di conoscenza nell’acquisizione del linguaggioLa conoscenza fonologica implica la conoscenza dei fonemi, cioè dei singoli suoni che, combinati tra loro, danno vita alle parole. Con la conoscenza semantica, invece, il bambino apprende che i fonemi singoli non hanno un significato preciso, ma lo acquistano solo dal loro combinarsi in parole, le quali si riferiscono a oggetti o azioni. La conoscenza della sintassi riguarda l’insieme di regole secondo cui le parole si combinano tra loro per formare una frase di senso compiuto. Infine, per organizzare il linguaggio, è necessaria la conoscenza della prassi (o conoscenza pragmatica), cioè l’insieme di regole che rendono la comunicazione adeguata e quindi efficace in relazione al contesto.

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1di Jennifer Marfia

la mammaDeborah

Nome

Sofia

Data di nascita

26 / 05 / 08

Città di residenza

Rozzano

Segni particolari

Non si stanca mai!

La Rubrica dei Bimbi Copertina

continua e siamo sempre alla ricerca di nuovi protagonisti

da poter pubblicare all’interno delle nostre pagine. Se vuoi ve-dere le foto di tuo figlio all’inter-no del magazine non devi fare

altro che inviarle a:[email protected]

BIMBA COPERTINA

Ecco Sofia, la BimbaCopertina di Maggio.Deborah, la mamma, si è fatta intervistare per noi e ci ha raccontato i pregi e i difetti della sua piccola “peste”. Nelle pagine che seguono potrete vedere le immagini del serviziofotografico e leggere l’in-tervista. Buona lettura.

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r È stato un parto facile?È stato un parto cesareo programma-to alla trentasettesima settimana perché, visto il suo accrescimento, se fosse nata a termine avrebbe di sicuro su-perato i 5 kg di peso. L’anestesista della sala parto non è riuscita a farmi la spinale nono-stante i vari tentativi, così mi hanno fatto l’anestesia totale, quindi non ho avuto la gioia di poter vedere Sofia immediatamente, ma fuori dalla sala parto c’era il papà.

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< La prima volta che hai preso tra le braccia tua figlia cosa hai pen-sato? Purtroppo sono passate 24 ore dalla nascita al momento in cui ho potuto vederla perché ha avuto un calo di temperatura ed è stata messa in incubatrice. Ad ogni modo, quando

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me l’hanno portata, non mi sembrava vero... era bellissima, grossa grossa ma talmente grossa che al posto del mento aveva una pallina! Una sensazione inverosimile, quell’esserino che fino al giorno prima era nella mia pancia adesso era tra le mie braccia. Ma poi, tutta quella bambina, come poteva stare dentro la mia pancia? Le ho dato un bacino sulla fronte (cosa che ho fatto anche con il mio primo figlio) e le ho detto «ciao».

r I primi mesi da mam-ma, come sono stati?

Beh avendo 15 anni di differenza con il fratello e di conseguenza

15 anni in più io, riprendere la routine con un neonato non è

stato facile. Sofia non si attac-cava al seno e usavo il tiralatte

elettrico, quindi tra una poppata e l’altra avevo un’autonomia di

circa mezz’ora. Fortunatamente però nei mesi di luglio e agosto

mi sono trasferita al mare con mia madre che mi ha aiutata

davvero tantissimo insegnando-mi anche delle cose che avevo

dimenticato.

< Cosa è cambiato radicalmente nella tua vita?È cambiata radicalmente tutta la mia vita da quando c’è lei. È una bambina che necessita molte attenzioni ed è abbastanza delicata, quindi inizialmente ho deciso di non lavorare più per po-terla seguire in tutto. Adesso che potrei permettermi di lasciarla all’asilo nido, che finalmente frequenta con continuità, non riesco a trovare nulla e questo ogni tanto mi demoralizza.

Le ho dato un bacino sulla fronte

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r Che carattere ha tua fi-glia?Se le chiedete come si chiama lei vi risponde «Sofia, piccola peste». È gioiosa, allegra e solare. Un po’ mammona, a volte, ma è solo per-ché sa che poi mamma l’accon-tenta. Diffidente nelle nuove situa-zioni a volte ha bisogno un po’ di tempo prima di ambientarsi, ma se una persona le piace da subito Sofia la prende per mano e non la lascia più! A volte però è proprio pestifera... non ascolta nessun rimprovero e fa la monella di pro-posito, dicendo «oggi Sofia fa la monella!».

< Cosa ama di più fare?

Piccola Peste ama il par-co giochi, adora l’altalena e lo scivolo (Babbo Natale

gliene ha portato uno rosa).Quando la porto al par-

chetto, vicino casa, lei cura le altalene, se sono libere

va tutto bene, ma nel mo-mento in cui vi sale qualche

bimbo gli corre incontro intimandolo di scendere

subito.

non ascolta nessun rimprovero e fa la monella di proposito, dicendo

«oggi fa la monella!»

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< Come è stata la gravidanza di tua fi-glia?La gravidanza di Sofia è stata un po’ difficile perché ho avuto il diabete gestazionale e ho dovu-to ricorrere alla terapia insulinica. Ho percepito i primi movimenti di Sofia molto presto in quanto è secondogenita e devo dire che non stava mai ferma. Dal settimo mese, ogni sera, appoggiavo un carillon sulla pancia per provare a calmarla e lei, ricordo una sera in particolare, diede un gomitata tal-mente forte da far cadere a terra il coniglietto giallo che suonava!

r Quale gioco le piace di più?Il gioco preferito in assoluto di Sofia sono le bolle di sapone.

< Che rapporto ha con il papà? Con il papà ha un bellissimo rapporto, sa che con lui può fare le cose che mamma proibi-sce ma se fa troppo la monella papà la sgrida come la mamma. Papà lavora tanto, quindi il sa-bato e la domenica che lui è a casa ne approfittiamo per stare tutti insieme.

«oggi fa la monella!»

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< Quando ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della moda e dei casting? Il suo primo casting è stato per il calendario Bimbi Belli.

r E con la mamma, come si comporta? Con me è collaborativa, ma come tutti i bambini della sua età ha bisogno di essere coinvolta nelle diverse attività. Se sia-mo in casa Sofia spazza il pavimento come me, prepara la cena con i suoi pentolini con la sua mini cucina vicino alla cucina dove io preparo i pasti, stende il bucato con lo sgabello, ma se fa la monella basta uno sguardo molto serio per rimetterla in riga.

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r In futuro continuerà?Sarebbe una bella prospettiva, ovviamente se ce ne sarà l’occa-sione e lei lo vorrà.

< Raccontaci un aned-doto particolare legato a tua figlia.La sera Sofia, prima di dor-mire, è solita bere un bibe-ron di latte e biscotti. Mentre aspetta il papà che lo prepa-ra io sono con lei sul lettone. Puntualmente il papà arriva,

le consegna il “bibe” (guai se lo prendo io) e lei gli dice

"non va bene papà, scotta!”

e il papà deve tornare in cucina

a raffreddarlo un po’.

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I papà in sala partopag. 60

La fecondazioneassistita

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Bambini e tvpag. 54

Famiglia

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La televisione e in generale i mass media hanno modificato drasti-camente le abitudini delle famiglie e la loro organizzazione del tem-po; hanno anche influito sulle loro modalità educative e relazionali. La televisione pervade la vita dei bambini e dei ragazzi nei paesi in-dustrializzati, ma anche, in modo crescente, nei paesi in via di svi-luppo.Da svariate ricerche emerge che in Italia i bambini in età prescolare guardano la televisione in media due ore e mezzo al giorno. Inol-tre, è diffusissima l’abitudine di guardarla prima di andare all’asilo o a scuola, durante il pranzo, e la sera prima di dormire. Moltissimi poi crollano sul divano durante la trasmissione di spettacoli rivolti ad un pubblico adulto.È stato calcolato che prima dei dieci anni di età, in media, ogni bambino ha già visto in tv migliaia di ore di spettacoli con contenuti violenti o comunque inadatti. In realtà, è innegabile che la tv possa favorire la crescita e l’e-ducazione, informare e persino formare attraverso programmi di qualità.

Pensiamo al telegiornale per ra-gazzi, ai documentari che trat-tano temi di storia, di geografia o di scienze naturali, ad alcuni programmi d’intrattenimento ben realizzati. La valenza positiva o negativa della televisione nel-la crescita dei bambini dipende dunque dalla qualità e dai con-tenuti delle trasmissioni cui assi-stono, ma anche dal tempo che trascorrono davanti al video.

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Proporre ai bambini programmi adattiNon è necessario suggerire soltanto trasmissioni istruttive, ma anche quelle più adatte alla loro età, come i cartoni animati. Vanno evitate, ovviamente, trasmissioni che contengano scene di violenza.Non usare la tv come baby-sitter, e guardarla insieme ai bambiniSpiegare loro i passaggi più difficili, e commentare insieme i programmi, aiuta i bambini a non affrontare da soli la comprensione dei messaggi e può rappresentare un importante momento d’incontro e condivisione con i familiari. Inoltre la tv non va collocata nella camera del bambino: in caso contrario si perde il controllo su ciò che vede e sul tempo di fruizione dei programmi televisivi. Stabilire insieme ai bambini il tempo da dedicare alla tvLa quantità ottimale è di circa un’ora e mezzo al giorno (anche non costante) durante il periodo scolastico e di circa due ore durante le vacanze. Evitare che i bambini guardino la tv prima di andare a scuolaÈ necessario salvaguardare la prima colazione come momento d’incontro con i propri figli.

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Evitare che i bambini guardino la tv fino al momento di andare a letto Meglio preferire attività rilassanti; l’eccezione può essere rappresentata da un programma apposito scelto per loro (un dvd di fiabe).Tenere spenta la tv durante le ore dei pasti e dei compitiLa colazione, il pranzo e la cena sono spesso i momenti in cui i genitori si ritrovano di più con i figli; spesso purtroppo i genitori, stanchi per il lavoro, vorrebbero ascoltare un Tg o vedere un programma d’evasione. Sul piano educativo il rischio di questo comportamento sta nella diminuzione dei momenti dedicati alla comunicazione, all’ascolto, allo scambio di opinioni, alla condivisione di problemi personali. Durante le ore dedicate allo studio e ai compiti, la tv rappresenta solo un elemento di disturbo e va ad intaccare l’attenzione e la capacità di concentrazione del bambino.Non lasciare in mano ai bambini il telecomandoLo zapping, cioè il passare velocemente da una trasmissione all’altra, causa una comprensione parziale, cioè fa cogliere solo i messaggi più semplici ed abitua a un’attenzione breve e superficiale; inoltre i bambini potrebbero trovare programmi non adatti a lui.Offrire valide alternative rispetto alla televisioneInteressare i bambini alla lettura, incoraggiare la pratica sportiva, gli incontri con gli amici. Approfittare della vacanza per ridurre il tempo dedicato alla tv o eliminarlo del tutto. Vigilare sulle modalità di visione e di ascoltoEvitare che i bambini assumano posture scorrette mentre guardano la tv; controllare che la distanza dall’apparecchio televisivo sia di almeno 3 metri; controllare che non ci siano riflessi sullo schermo e che la stanza non sia completamente buia; accertarsi che il volume del suono non sia troppo intenso.

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Dare il buon esempioSe i genitori sono teledipendenti, il rischio che anche il figlio sviluppi la dipendenza è alto. Per proporre una buona educazione alla tv, i genitori devono evitare in prima persona un uso indiscriminato e scorretto della televisione.

Se ne parla spesso; lo fanno gli esperti e i genitori, che a volte si sentono in colpa per aver uti-lizzato questo strumento per di-

strarre i propri figli mentre si fan-no le faccende di casa. Tu cosa ne pensi? Come ti comporti con tuo figlio?

: Giusto o sbagliato?e

w Manuela FigliaI miei figli vedono la tv per massimo un’ora e mezza al giorno,  ora che coincide spesso con la preparazione in casa dei pasti o con il riordino della cucina. Non succede nemmeno tutti i giorni e neanche in modo continuato, ma se hanno voglia di vederla la vedono.  Io credo che la giusta scelta a livello educativo sia sempre nel mezzo. Cerchiamo di porre la nostra attenzione soprattutto sui contenuti nelle ore in cui la guardano.

w Sonia PascucciSecondo me è giustissimo. Non bisogna mai smettere di parlare di loro. Ci aiutano comunque a crescere e ci insegnano ogni giorno cose nuove. Sono una gioia immensa e soprattutto nei momenti più tristi ci tirano su! Penso che, come ogni cosa, è sbagliato l’esagerazione, per il resto far dedicare ai nostri bimbi un po’ di tempo per la tv non fa male, anzi ci aiuta a sbrigare delle faccende di casa e poi comunque, secondo me, fatte vedere le cose giuste sono uno stimolo anche per loro. 

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w Anna Maria PintoSecondo me è giusto e sbagliato allo stesso tempo. Mi ricordo, quando io ero piccola, aspettavo sempre i cartoni animati di “Bim bum bam” (bellissimi ). A mio figlio piacciono i cartoni animati della Walt Disney ad esempio: Biancaneve, La sirenetta, Lilo e Stich, Gli aristogatti e da poco anche Pinocchio (quando vede il grillo incomincia a ridere). Sono dei cartoni animati intramontabili, secondo me  troppo  belli. Ma mi piace anche giocare e parlare  con il mio bimbo, non si vive solo di tv.    Quando lui dorme inizio a fare tante cose, quado invece è sveglio, se lui permette perché è tranquillo, faccio qualcosa altrimenti mi vesto e con il mio bambino usciamo a fare una passeggiata oppure ci mettiamo a giocare insieme.   La cosa ancora più bella che faccio con mio figlio, quando lo porto a nanna, è che invece di cantare le solite ninne nanne gli faccio ascoltare le preghiere cantandole.

w Nadia FusarBasta selezionare i programmi e creargli degli altri interessi, se vuoi distoglierli da essa. Io gli faccio fare dei lavoretti, oppure guardiamo programmi che ne ripropongono e poi cerchiamo di rifarli.

w Emily VioniPreferisco giochi in giardino o giochi di società. La tv, solo dopo la doccia serale, in attesa della cena e un pochetto prima di andare a letto. Qualche volta mi rendo conto che torna comoda anche a me, perché sono libera di fare i miei lavori. Sbaglio e me ne pento, però purtroppo a volte bisogna farlo.

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w Sandra SerraAl mio cucciolo è consentito vedere 5 minuti di cartoni animati al mattino durante il biberon, poi va al nido fino alle 16, e non rientriamo a casa. Tutti i giorni si va o al parco o a fare una passeggiata o comunque stiamo all’aria aperta.Alle 19 circa, doccia e poi gli consentiamo di vedere un cartone della durata di un’ora, che è quasi sempre Spirit. Nel frattempo si cena, lui sa bene che appena finito il “suo programma” si va a letto. Ci sono mie conoscenti che fanno passare ore ai figli davanti alla tv, magari facendogli vedere programmi in inglese a ruota continua perché così poi si vantano con le altre madri che il proprio figlio a 3 anni conta già in inglese, ma facciamoli vivere all’aria aperta che magari imparano più cose. Ci sarà tempo per imparare le lingue. Ciò non toglie che certe volte la tv si usa un po’ troppo solo per farci fare gli affaracci nostri, sbagliando. Io cerco di coinvolgerlo in tutto quello che faccio: se stiro, lo porto con me e gli do un ferro da stiro anche a lui e fa finta di stirare; se ritiro la biancheria o stendo mi faccio aiutare, così diventiamo un po’ complici e le faccende di casa sono più piacevoli.

w Donatella EspositoNon sono molto propensa ad utilizzare tale strumento per distrarre il mio bambino, preferisco farlo giocare in cameretta e limitare l’uso di tale mezzo solo per poche ore.

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Molti i papà, negli ultimi anni, che assistono al parto della propria compagna

Da diversi anni ormai la presenza dei padri in sala parto è diventata una realtà diffusissima: oggi, se-condo l’Istat, in Italia il 66% del-le nascite avviene alla presenza del papà, con punte nel nord-est (83,9%) e nel nord-ovest (87%).Il marito in sala parto sembra es-sere diventato una moda, in real-tà è una tendenza che s’inquadra in un fenomeno più generale: la scomparsa della grande famiglia patriarcale, in cui la futura mamma era assistita più dalle altre donne di famiglia che dal marito. Nella famiglia mononucleare, sviluppa-tasi negli ultimi anni, la figu-ra del padre ha assunto un’importanza e una centralità che pri-ma non aveva, sia in relazione

al momento della nascita del figlio, sia durante tutta la prima infanzia.La maggior presenza dei padri accanto alle future mamme è ov-viamente positiva, si tratta però di capire quali modalità seguire affin-ché l’esperienza di assistenza al parto sia positiva, tanto per il marito quanto per la moglie. Forse è il caso di chiedersi quanto gli uomini, dopo secoli di esclusione da un evento considerato esclusivamente fem-minile, siano realmente preparati ad aff rontare

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La maggior presenza dei padri accanto alle future mamme è ovviamente positiva

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una situazione così intensa e coin-volgente dal punto di vista emotivo. L’esperienza del parto rappresen-ta per la donna la fase finale della gestazione, mentre per un uomo è il primo incontro vero che avrà con suo figlio. Un padre infatti non vive l’arrivo di un figlio come una madre; una donna ha nove mesi per trasformarsi da donna a ma-dre, vivendo gioie e momenti dif-

ficili, sia fisicamente (le nausee, il corpo che cambia ma anche l’e-mozione del sentire il figlio che si muove) che psicologicamente (le paure, le incertezze ma anche i sogni e i desideri). Durante la gestazione, per la don-na la presenza del figlio diventa progressivamente realtà, per un uomo le cose sono più comples-se. Il padre, per quanto si senta

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coinvolto e per quanto deside-ri manifestare la sua presenza, è pur sempre estraneo a questa evoluzione. Per lui l’idea del figlio è più virtuale che reale; il padre si riconosce come tale nel momento in cui prende il figlio tra le braccia.Dato però che nella nuova fami-glia mononucleare il ruolo del pa-dre è diventato fondamentale an-cor prima della nascita, egli deve imparare ad essere presente fin dall’inizio della relazione con il bambino. La madre dovrebbe coinvolgere il futuro padre da su-bito: sta a lei farlo partecipare alla gravidanza, parlandogli del figlio e soprattutto invitandolo ad ac-

compagnarla alle ecografie, alle visite mediche, agli esami. La coppia deve crescere insie-me; la presenza dei padri ai cor-si di preparazione al parto è per-tanto positiva, anche se in realtà non corrisponde ai loro bisogni specifici, essendo incentrati sulla madre. Sarebbe necessario, e in alcune realtà si stanno organiz-zando, dei corsi appositi per pa-dri, con molteplici obiettivi: capire quello che succede dentro di loro, avere informazioni e sostegno sui temi della sessualità in gravidan-za e dopo la nascita del bam-bino, capire meglio quello che succede alle loro compagne durante la gravidanza e nel post partum, sia fisicamente sia emotivamente, anche in riferimento alla depressione post partum.La questione della presenza del padre durante il parto non è quindi così scontata come si potrebbe pensa-re. La presenza paterna al parto è auspicabile: per

L’esperienza del parto rappresenta per la don-na la fase finale della gestazione, mentre per un uomo è il primo in-contro vero che avrà con suo figlio.

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• Se nella fase del travaglio l’assistenza è importante, in sala parto la presenza del padre deve essere una presenza discreta, per non intralciare gli operatori. Quindi è meglio posizionar-si vicino alla testa della moglie, per poterle parlare e far av-vertire la propria presenza.• Il sostegno affettivo dato dal padre aiuta la mamma a sviluppare l’ossitocina, l’ormone che nel parto serve a in-nescare le contrazioni, e favorisce un approccio positivo della madre al parto.• Quando il bambino è nato, probabilmente al padre sarà chiesto se vuole tagliare il cordone ombelicale: è un’esperienza molto positiva perché rappresenta il primo contatto del padre con il proprio figlio.In conclusione, il padre non deve sentirsi inutile se non sta fa-cendo niente di attivo, in realtà la sua presenza aiuta la mam-ma a non sentirsi sola in un momento così importante e la aiu-ta psicologicamente.

Vediamo allora qualche consiglio per il papà in sala parto:

il padre stesso, per la madre e per il piccolo che sta nascendo. È vero però che non deve es-sere un obbligo: colpevolizzare un padre che non se la sente di assistere al parto non solo è inutile, ma può provocare ma-

lesseri e rancori deleteri per la relazione familiare. Il padre deve sentirsi libero di scegliere, la sua presenza al parto deve scaturi-re da una decisione spontanea e ponderata, non da un obbligo sociale. •

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Sempre più numerose le coppie che si sottopongono ai trattamenti di fecondazione assistita

Un terzo delle coppie italiane decide di andare all’estero per avere un figlio. È questo il dato aggiornato al 2010 in tema di fe-condazione assistita. Secondo l’Eshre (Società europea di ripro-duzione umana ed embriologia) in Europa sono circa 30 mila le cop-pie coinvolte ogni anno, di cui il 32 per cento circa è rappresentato da italiani – seguiti da tedeschi, olandesi e francesi – che cercano così di aggirare le limitazioni impo-ste dal nostro sistema legislativo. Mete di questo turismo-cicogna sono Spagna, Svizzera, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca e Da-

nimarca. Secondo questa ricerca, le coppie italiane hanno esigenze diverse: nel 40 per cento effettua-no trattamenti illegali in Italia, quali la donazione di gameti ed embrio-ni, nel 60 per cento si rivolge a centri stranieri per eseguire tratta-menti che possono essere esegui-ti anche in Italia, ma che essendo così delicati, credono più efficaci all’estero. Tuttavia la maggior par-te delle coppie vuole solo cerca-re di avere un figlio all’interno di una coppia stabile, eterosessua-le ed in normale età riproduttiva. Secondo l’ultima relazione al Parlamento del Ministero della

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Salute in materia di Procrea-zione Medicalmente Assistita, visionabile all’indirizzo http://www.iss.it/rpma/index.php, sono aumentate le coppie che si sottopongono ai trattamenti di fe-condazione assistita, i cicli iniziati, le gravidanze ottenute e i bambini nati, che nel 2008 hanno supera-to per la prima volta la soglia dei diecimila, considerando tutte le tecniche di PMA, di I, II e III livello. Si è registrato un aumento dell’età media delle donne che si sotto-pongono a questo tipo di tratta-menti, un fattore che incide negati-vamente sui risultati delle tecniche

stesse, e anche il numero dei cicli di trattamenti effettuati da pazienti con età superiore ai 40 anni. No-nostante ciò continua a migliorare l’efficacia delle procedure di pro-creazione medicalmente assistita. In molti stati europei i bambini nati con la procreazione medicalmen-te assistita raggiungono quasi il 5 per cento, mentre una coppia su sei chiede di essere aiutata per procreare. Tuttavia in Italia, il divie-to di ricorrere all’utilizzo di seme o ovuli donati, sbarra la strada della fecondazione assistita. La fecon-dazione eterologa infatti è l’unico mezzo per avere figli per persone

di Stefania Pellegrini

http://www.iss.it/rpma/index.php

assistitaa fecondazione

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Vorresti fare delle domande ai nostri esperti?

Mandaci una mail a [email protected]

affette da gravi patologie geneti-camente trasmissibili o non fertili, ed è infatti praticata nella mag-gior parte degli altri paesi europei. Nel 2005 è stato chiesto anche di partecipare ad un referendum po-polare sul tema per modificare la legge 40 e permettere, fra l’altro, il ricorso alla eterodonazione. Ma in realtà la buona iniziativa si è tra-sformata in un fiasco, in quanto la scarsa affluenza ha comportato il mancato raggiungimento del quo-rum per rendere la votazione valida. Rimangono quindi aperte molte-

plici questioni di natura giuridica e morale, come chiedersi quali sono i diritti e i doveri del donatore o della donatrice sul nascituro, se questi ultimi devono essere riconosciuti, se hanno responsabilità. Questi e molti altri interrogativi trasformano quello che dovrebbe essere uno strumento per permettere a chi non può avere figli di averli, in un dibattito di tipo morale-politico, e in Italia intanto rimane sempre tutto fermo. Ma cosa vorrebbe di più un figlio se non l’amore dei propri genitori? •

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Il pavor nocturnuspag. 68

Dinamo Camppag. 72

Salute

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di Elisabetta Belotti

IL PAVORNOCTURNUS

Che cos’èIl pavor nocturnus fa parte delle parasonnie, cioè di un gruppo dei di-sturbi del sonno collegati ad alterazio-ni della normale struttura del sonno. Allo stesso gruppo appartengono disturbi come il sonnambulismo (compiere attività motorie automatiche durante il sonno), il soliloquio (parlare durante il sonno), l’incubo notturno, l’enuresi notturna (perdere involontariamente urina durante il sonno), il bruxismo (digrigna-re i denti durante il sonno). Il pavor nocturnus, cioè il terrore nel sonno, si caratterizza per il fatto di colpire i bambini dai 2-4 anni fino ai 10-11 anni. In particolari casi può anche colpire individui adulti, in determinati periodi di stress emotivo o psicologico.

Come si manifestaL’attacco di pa-vor si verifica du-rante il sonno, spesso nel bel mez-

zo della notte, e in modo totalmente improvviso. Si presenta con un brusco risveglio accompagnato da pian-to e urla; spesso il bimbo presenta anche sudorazione ec-cessiva, tachicardia, accelerazione del ritmo respiratorio e rigidità muscolare. Si tratta dunque di una vera e pro-pria crisi di terrore; l’attacco può durare da pochi minuti a mezz’ora. L’aspetto della crisi che spaventa maggior-

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mente i genitori è dato dal fatto che il bambino sem-bra inconsolabile e non re-attivo agli stimoli ambien-tali, nemmeno alla voce di mamma e papà; sembra non vederli né riconoscerli anche se ha gli occhi aperti e sbarrati, e non reagisce ad alcuna solleci-tazione Dopo la crisi, il bambino riprende a dormire tranquilla-mente e quasi sempre la mattina dopo non ricorda nulla dell’acca-duto.

Le cause del pavor nocturnusLe cause possono essere molteplici: stimolazioni sono-re o luminose durante il sonno, stress, distensione ve-scicale, ipertrofia adenoidea, cause fisiologiche dovute a patologie come febbre o deficit di sali minerali causato da eccessiva sudorazione. Il pavor nocturnus sembra manifestarsi con particolare fre-quenza nei bambini che hanno vissuto, anche per pochi giorni di vita, esperienze di “istituzionalizzazione” spiacevoli o trau-matiche, per esempio in un collegio, in un orfanotrofio, in un istituto, in un ospedale. Nella maggioranza dei casi, però, le cause restano sconosciute nonostante siano stati riscontrati talora fattori di ereditarietà. Secondo la maggior parte degli esperti il pavor è riconducibile a situazioni di stress vissute du-rante la giornata; si tratterebbe quindi di una manifestazione dovuta a disagi psico-emotivi. Per esempio:

¬Moment i d i conf l i t t ual i t à con i gen i t o r i , o d e i gen i t o r i t ra l o ro .²Momenti di separazione o distacco dalla figura mater-

na, dovuti all’inserimento al nido o alla scuola materna.¬La nasc i ta d i un f ra t e l l ino o una sore l l ina e l a con seguent e ge l os ia .

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® Separazione o divorzio dei geni-tori.²Lutti di persone care.¯ Disagio nell’ambiente di gioco o scolastico. ¶ Nel caso di bambini in età scolare, diff icoltà con qualche materia o con qualche insegnante.µContrarietà di fronte alle regole imposte dai genitori o dalle maestre e incapacità di gestire la conseguente frustrazione.® Frustrazione derivante da conf litti con com-pagni di g ioco o di scuola più ag gress iv i .

Quello che i genitori devono ricordare è che i di-sturbi legati al pavor nocturnus sono un fenomeno fisiologico, pertanto rientrano nella normale evo-luzione del bambino.Solo se i l di sturbo s i presenta con f requenza ravv ic inata per lunghi pe r iodi , è cons igl iabil e una v i s i ta dal neurops ichiat ra .

Cosa fareSe il pavor noc-turnus si presenta in modo occasiona-

le e sporadico, e non risulta legato ad alcuna pa-tologia, non è necessario alcun tipo d’intervento medico. Sono quindi i genitori che devono inter-venire, nei seguenti modi:¢Tranquillizzare il bambino e, se lo permette, pro-vare a prenderlo in braccio; se invece si ribella, cer-care di toccarlo dolcemente ¥Parlare con lu i con calma e dolcezza al f ine di rass icu-rarlo£Rimetterlo nel letto e rimanere accanto a lui fin-ché non si addormenta. Meglio evitare di portarlo nel lettone dei genitori, potrebbe innescarsi un’abi-tudine difficile da abbandonare una volta risolto il problema del pavor nocturnus¤Non r i s vegl iare bruscament e i l bambino all’inizio della cr isi , potrebbero insorgere infatt i complicazioni psicologiche.

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Dynamo Camp è il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia che offre un periodo di vacanza gratuito a bambini con malattie gravi o croniche.

SOSTIENI ASSOCIAZIONE DYNAMO CAMP ONLUS CON IL TUO 5X1000.

5 milleper

IL CODICE FISCALE È 900 402 404 76COME FARE:

1. Compilare la scheda CUD,modello 730 o Unico.2. Firmare nel riquadro indicato come “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” (il primo in alto a sinistra nella scheda).3. Indicare nel riquadro il codice fiscale di Dynamo Camp ONLUS, ovvero 900 402 404 76.

La destinazione del 5x1000 non modifica l’ammontare dell’imposta. Le scelte della destinazione del 5x1000 e dell’8x1000 sono tra loro indipendenti.

Associazione Dynamo Camp Onlus:Via Ximenes, 662 - loc. Limestre, 51028 San Marcello Pistoiese (PT) - Tel. 0573.62171

www.dynamocamp.orgwww.holeinthewallcamps.org

Sostieni Dynamo CampDONAZIONI IN DENARO1. Bonifico bancario a favore di: Associazione Dynamo Camp

Onlus - Banca Prossima S.P.A. - Via Manzoni ang. Via Verdi, 20121 - Milano IBAN IT73 E033 5901 6001 0000 0005 639

2. Versamento su c/c postale N. 80907116 a favore di Associazione Dynamo Camp Onlus

3. Assegno non trasferibile intestato ad Associazione Dynamo Camp Onlus

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Dynamo Camp è un camp di Terapia Ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per bambini affetti da patologie gravi  e croniche in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. Il  Camp è rivolto gratuitamente a bambini dai 7 ai 17 anni.

Dynamo Camp intende offrire a centinaia di bambini la possibilità di riappropriarsi della propria infanzia attraverso un programma che in totale sicurezza e allegria li porti a ritrovare e acquisire fiducia in loro stessi e nelle proprie potenzialità. Il Camp prevede anche programmi specifici rivolti ai genitori e ai fratellini sani di questi bambini, coinvolgendo così tutta la famiglia che ha dovuto affrontare la delicata situazione della malattia.

Dynamo Camp fa parte dell’Association of Hole in The Wall Camps, un’associazione non-profit che in tutto il mondo promuove e gestisce campi estivi appositamente

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strutturati per bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche. Ogni Camp è una realtà a se stante che nasce dal sogno dell’attore Paul

Newman, fondatore del primo Camp negli Stati Uniti nel 1988 e che è stato da allora la forza promotrice di queste esperienze terapeutiche per bambini e ragazzi malati.Questi Camp sono ora presenti negli Stati Uniti, dove si trovano cinque strutture (Connecticut, New York State, North Carolina, California, Florida), in Gran Bretagna, in Irlanda ed in Francia; altri stanno per aprire

in Colorado, Ohio, Israele e in Ungheria e programmi simili sono promossi dall’Associazione anche in Africa, Asia e in altre zone del mondo. In questi anni, più di 160.000 bambini e ragazzi hanno partecipato ai programmi

dei vari Camp e, ogni anno più di 24.000 bambini e famiglie possono vivere esperienze di vero divertimento in tutto il mondo. Tutti i bambini e i ragazzi possono partecipare all’esperienza dei Camp gratuitamente, grazie a contributi generosi da parte  di individui, società, fondazioni e altre organizzazioni.

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IL CAMP E I BAMBINIOgni anno in Italia più di 10.000 minori sono affetti da patologie gravi o croniche. Que-sti bambini sono sottoposti a terapie spesso invasive e di lunga durata, che li costringono a trascorrere molto tempo in ospedale. La con-dizione della malattia li porta, quindi, non solo ad affrontare la paura, la stanchezza e tutti gli effetti correlati alle terapie, ma spesso vincola notevolmente anche la loro socializzazio- ne con i coetanei. Di conseguenza questi bambini rischiano

fortemente di perdere la serenità, la spensieratezza e l’al-legria proprie della fanciullezza. Dynamo Camp rappre-senta l’opportunità, per questi bambini, di trascorrere un periodo di svago in un ambiente protetto, in cui la mas-sima sicurezza è garantita da un’assistenza medica di eccellenza e dalla costante supervisione di personale qualificato. Al Camp i bambini possono sviluppare le proprie capacità sperimentando un gran numero di attività, sia creative che a contatto con la natura, be-neficiando dei vantaggi derivanti dal trovarsi in un’O-asi affiliata WWF.

A CHI SI RIVOLGE·L’esperienza di Dynamo Camp è rivolta a bambi-ni e a ragazzi da 7 a 17 anni affetti da patologie gravi o croniche, in terapia attiva o conclusa da non più di quattro anni. Dall’anno del debutto, il

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2007, Dynamo Camp ha accolto bambini af-fetti da patologie oncologiche ed ematologiche e, nel futuro, allargherà l’offerta anche ad altre patologie. Dal 2010 tra le patologie accolte sono entrate con continuità le patologie neurologiche.

OBIETTIVIOffrire gratuitamente a centinaia di bambini ogni anno la possibilità di “es-sere bambini”: l’assistenza medica e la struttura del Camp danno la pos-sibilità di socializzare in un ambiente protetto e l’opportunità di conoscere e sperimentare importanti strumenti per affrontare meglio la propria vita, focaliz-zandosi su ciò che è nelle loro possibilità e non sulle privazioni causate dalla propria condizione di salute. Offrire, inoltre, a centinaia di genitori e famiglie un sostegno psicologico e pratico nell’affrontare le problematiche con-seguenti alle malattie dei propri bambini e un supporto nell’impegno a farli sentire “vivi”.

IL LUOGO - L’OASI DYNAMO AFFILIATA AL WWFDynamo Camp è situato nel cuore della To-scana, a Limestre, in provincia di Pistoia, all’interno di un’oasi di protezione provin-ciale affiliata al WWF, l’Oasi Dynamo.L’area si estende su circa 900 ettari in am-biente preappenninico, nei comuni di S. Marcello Pistoiese e di Piteglio.Il territorio dell’Oasi, compreso tra i 500 e i 1100 m s.l.m. si presenta prevalentemente boscato anche se, alle quote più alte, si aprono ampie superfici aperte costituite in preva-lenza da prati-pascolo, ma anche da radure intrasilvatiche e da arbusteti in fase di colonizzazione per abbandono delle tradizionali pratiche agricole.

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LA TERAPIA RICREATIVALa Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività del Camp. Terapia Ricreativa significa parte-cipazione a un’avventura, condivisione di esperien-ze indimenticabili con coetanei e riscoperta delle proprie capacità.L’esperienza si concentra sulla scoperta di nuo-ve potenzialità e su nuove possibilità di appren-dimento in varie forme. In questo modo i benefici tendono ad essere di lungo termine, spesso per-manenti, e si verificano cambiamenti positivi nella capa-cità dei bambini di confrontarsi con la loro malattia. Ogni attività a Dynamo Camp può essere interpretata come una sfida personale, costruttiva e senza elementi di competizione. I ragazzi hanno la scelta del ritmo a cui procedere ed il limite fino a cui spingersi, ad esempio se se la sentono di recitare sul palcoscenico o se preferiscono solo aiutare dietro le quinte. Ogni obiettivo viene raggiunto con il loro impegno individuale e con la collaborazione del gruppo: i ragazzi si incoraggiano a vicenda, lavorano in squadra e grazie al loro entusiasmo e alla supervisione di personale appositamente qualificato, raggiungono il successo.

SICUREZZAI ragazzi sono costantemente seguiti da personale qualificato e volontari. Dynamo Camp si occupa direttamente del training di preparazione e aggiornamento di tutti coloro che affiancano i bambini duran-te il soggiorno. Al Camp il rapporto è di un membro del personale ogni due ragazzi al fine di garantire una supervisione costante e personalizzata.La supervisione medica a Dynamo Camp è garantita attraverso un’infermeria completa-mente attrezzata e dalla presenza costante, 24 ore su 24, di medici ed infermieri specia-lizzati in oncoematologia pediatrica.

I VALORI DI DYNAMO CAMPDynamo Camp lavora seguendo i più alti standard di eccellenza, come gli altri camp dell’Associazione. Questi standard riguardano: il disegno e la costruzione del camp, la selezione e

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preparazione dello staff e dei volontari, l’assistenza medica e il rapporto con gli Ospedali, l’organizzazione e la gestione di ogni aspetto del programma e delle attività del camp, la sicurezza e la supervisione dei ragazzi, la manuten-zione e gestione della struttura.

Uno degli obiettivi principali di ogni attività al Camp è che il bam-bino raggiunga il successo, che riesca in quell’atti-

vità. Spesso accade che i bambini con malattie limitanti non riescano ad avere una grande

fiducia nelle proprie possibilità. Ren-dersi conto, come accade al Camp, di poter intraprendere un’attività in cui si pensavano non all’altezza e ac-corgersi di poter riuscire, permette loro di acquistare autostima. Tut-to questo èreso possibile dalla collaborazio-

ne del bambino con i suoi coetanei e dal supporto fornito da personale e vo-

lontari, preparati per gestire programmi di questo tipo. •

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Giornata tipoORE 7:45 • RISVEGLIOAl mattino, per chi lo desidera, c’è l’opportunità di fare qualche lavoretto o qualche gioco per iniziare già la giornata con entusiasmo

ORE 8:15 • PULIZIA DELLE CASETTEI ragazzi sono incoraggiati a rendersi responsabili dello spazio in cui vivono, quindi aiutano nella pulizia delle casette e riordinano le proprie cose.

ORE 9:00 • COLAZIONE

ORE 9:45 - 12:30 • ATTIVITÀOgni giorno, in base all’età dei ragazzi, al meteo e al programma, ci sono tante proposte divertenti!

ORE 12:45 • PRANZOTutti i partecipanti si ritrovano a mangiare insieme in una grande sala da pranzo, in cui ci sono sempre canzoni, animazione e sorprese.

ORE 13:45 - 15:15 • RELAXDopo pranzo i ragazzi ritornano alle casette dove possono scegliere se dormire un po’ o se svolgere attività comunque più rilassanti, come leggere, scrivere, giocare con giochi da tavolo…

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ORE 15:30 - 18:15 • ATTIVITÀAl pomeriggio la giornata continua con tante altre attività e proposte!

ORE 19:00 • CENALa cena conclude le attività del pomeriggio: si ritorna in mensa dove non mancano canti e danze!

ORE 20:00 • PROGRAMMA SERALEIl programma serale cambia ogni giorno: serate danzanti, piccoli campeggi, spettacoli teatrali o serate a premi…c’è solo l’imbarazzo della scelta!

ORE 21:30 • RITORNO ALLE CASETTE E CHIACCHIERATA SERALEPrima di andare a dormire i ragazzi trascorrono un po’ di tempo con gli animatori e gli altri 7-8 ragazzi con cui vivono in casetta. È un bellissimo momento della giornata in cui i ragazzi possono chiacchierare in tranquillità, conoscersi meglio, scambiarsi opinioni, condividere emozioni ed esperienze spesso comuni, traendo grande forza l’uno dall’altro.

ORE 22:00 • LUCI SPENTEI ragazzi vanno a dormire per riposare e recuperare le energie in vista della nuova giornata.

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Dynamo Camp è il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia che offre un periodo di vacanza gratuito a bambini con malattie gravi o croniche.

SOSTIENI ASSOCIAZIONE DYNAMO CAMP ONLUS CON IL TUO 5X1000.

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IL CODICE FISCALE È 900 402 404 76COME FARE:

1. Compilare la scheda CUD,modello 730 o Unico.2. Firmare nel riquadro indicato come “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” (il primo in alto a sinistra nella scheda).3. Indicare nel riquadro il codice fiscale di Dynamo Camp ONLUS, ovvero 900 402 404 76.

La destinazione del 5x1000 non modifica l’ammontare dell’imposta. Le scelte della destinazione del 5x1000 e dell’8x1000 sono tra loro indipendenti.

Associazione Dynamo Camp Onlus:Via Ximenes, 662 - loc. Limestre, 51028 San Marcello Pistoiese (PT) - Tel. 0573.62171

www.dynamocamp.orgwww.holeinthewallcamps.org

Sostieni Dynamo CampDONAZIONI IN DENARO1. Bonifico bancario a favore di: Associazione Dynamo Camp

Onlus - Banca Prossima S.P.A. - Via Manzoni ang. Via Verdi, 20121 - Milano IBAN IT73 E033 5901 6001 0000 0005 639

2. Versamento su c/c postale N. 80907116 a favore di Associazione Dynamo Camp Onlus

3. Assegno non trasferibile intestato ad Associazione Dynamo Camp Onlus

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Acquisti bio per la mamma e bimbo

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Mamma bio

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Prodotti ecosostenibili in rispetto della natura

cquisti bio per la

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Presso “La Bottega della Ca-napa” potete trovare l’Olio di semi, particolarmente indicato per la preparazione di prodotti cosmetici. Esso viene assorbi-to molto rapidamente e pene-tra in profondità grazie all’ele-vato contenuto di acidi grassi insaturi che sono in grado di agire fino nei più profondi strati dell’epidermide. Contiene an-che gli acidi gamma-inolenici, che esercitano un’azione antin-fiammatoria, contribuendo alla pulizia della pelle.Anche il sito “Tabata Shop” può risultare estremamente utile nella ricerca di capi di abbiglia-mento e accessori biologici (di lana e seta prevalentemente).

Ricordiamo che i prodotti na-turali ed ecologici consentono di ridurre al minimo l’impat-to ambientale per la cura del bambino, nel rispetto dell’uo-mo e del suo ambiente. L’utiliz-zo di prodotti a basso impiego di energie e risorse è diventato una priorità per i genitori attenti e consapevoli: i prodotti che sceglia-mo di utilizzare nella crescita del bambino condizionano inevita-bilmente il suo benes-sere e il mondo che da noi riceverà in eredità. I criteri che contrad-distinguono i prodotti bio-compatibili sono

Consigli per acquisti bio

Alpaca, canapa, ciniglia, coto-ne biologico, flanella, lana, lino biologico, ortica biologica, pile di plastica riciclata, seta selvati-ca, velluto. Sono tutti tessuti bio-logici, ideali per la mamma in at-tesa e per il bimbo che arriverà.Dai pannolini all’abbigliamento, dagli accessori alla cosmesi,

tutto è importante. Il bambino è infatti estremamente sensibi-le agli stimoli esterni e la sua pelle delicata assorbe tutte le sostanze con cui viene a con-tatto. Per questo motivo è molto importante circondarlo di prodotti quanto più naturali ed innocui.

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cquisti bio per la

di Francesca Miglioliecos’è un cosmetico biologico

Il processo di sviluppo completo di un cosme-tico biologico, dalla materia al prodotto fini-to, è caratterizzato dal rispetto di specifiche linee guida. Il loro contenuto è differente a seconda dell’Ente Certificatore, tutte però prevedono:-L’impegno di una quantità definita di ingre-dienti provenienti da agricoltura biologica.-l’impegno di una quantità definita di ingre-dienti naturali.-Una lavorazione degli ingredienti il più possibile rispettosa della loro fonte di origine e dell’ambiente. Per la raccolta delle materie prime vegetali biologiche, ad esempio, viene rispettato il ciclo delle stagioni.-La scelta di materiali riciclabili per tutti gli elemini del packaging.

l’innocuità per l’uomo, la funziona-lità, la qualità, la sostenibilità eco-logica, il basso impatto ambienta-le, l’origine della produzione. Per concludere, ricordiamo che scegliere di utilizzare prodotti na-turali ed ecologici significa non solo proteggere la nostra salute e quella della nostra famiglia, ma an-che contribuire attivamente ad un mondo più pulito e sostenibile.•

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Sub per bambinipag. 86

Sport

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Mi chiamo Daniele Benzi e mi definiscono il diplomatico per eccellen-

za e compagno di avventure sempre, sia che si tratti di un’immersione che di una gita in montagna.

Dopo aver passato anni a bordo del mio fuoristrada, af-frontando il deserto tunisino, nel 1998 tornato da un viaggio a

Lampedusa in barca a vela, mi avvicino alla subacquea un po’ per curiosità ma soprattutto come sfida contro la paura dell’acqua e della

profondità. Mi iscrivo ad un corso Open Water Diver e travolto da questo nuovo

e magico mondo, in breve tempo divento Divemaster e Guida della Re-gione Liguria. Dopo parecchio tempo dedicato alla formazione, nel 2001

raggiungo il grado di Istruttore di una didattica internazionale.Diventato Istruttore e con l’aiuto di due amici e compagni d’immersioni, fondoDimensionesub, un’associazione che quest’anno compie il suo 10° anno di attività.Attualmente in Dimensionesub, oltre che Presidente, mi occupo dell’orga-nizzazione di tutti i corsi da dividere tra diversi Istruttori ed Aiuto-Istruttori, l’associazione è basata su attività volontaria, che unisce esperienze e per-sone di ogni età con la passione per il mare. Organizziamo corsi Scuba per bambini dai 10 anni, corsi Snorkeling per chi vuole in tranquil-

lità potersi immergere in apnea, corsi di primo livello, corsi di Specialità Subacquea, corsi sub Nitrox e corsi sub Professio-nali per diventare Guida Subacquea, aiuto Istruttore e Istrut-

tore. Oltre ai corsi, organizziamo anche viaggi, week-end, im-

mersioni guidate e attività di intrattenimento generale.www.Dimensionesub.it

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∆ Perché avvicinarsi al mondo subacqueo?Per noi, che non apparteniamo al mondo marino, è un mondo tutto da scoprire. Si prova la sensazione di essere in un ambiente privo di gravità, si vedono animali che non è possibile vedere sulla terraferma. Tutto questo regala emo-zioni uniche…∆ A che età i bambini possono iniziare ad avvicinarsi al mondo subacqueo?Partendo dai 10 anni un bambino può già conseguire un brevetto subacqueo che lo abilita ad immergersi fino a sei metri. Andando avanti con l’età gli sarà possibile conseguire brevetti che lo abiliteranno ad immergersi a profondità mag-giori con o senza la presenza di un genitore.

∆ Può essere pericoloso?Come in tutte le attività sportive ci sono delle regole da rispettare. Durante i corsi gli istruttori insegnano a praticare quest’attività in maniera sicura e divertente.

∆ Che livelli e che tipi di corsi esistono? Si parte dal corso Junior Scuba Diver fino ad arrivare a diversi livelli di Istruttore. ∆ I bambini che tipo di immersioni possono fare e fino a che profondità possono immergersi? La tipologia di immersione che i bambini possono fare è legata al tipo di brevetto conseguito, si parte da una profondità minima di 6 metri fino ad arrivare a 12 o 18 metri. ∆ È uno sport costoso o si può riuscire a spendere poco affittando tutto il materiale? Con una piccola spesa iniziale è possibile acquistare una media attrezzatura di base e cominciare ad immergersi, il resto dell’attrezzatura è possibile affittarla in qualsiasi Diving al quale ci si appoggia per effettuare le immersioni. ∆ Una donna che scopre di essere incinta può continuare ad effettuare immersioni? Assolutamente no perché troppo rischioso per il feto.

continua dopo le foto. . . .

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Dimensione sub alle prese con le immersioni

sotto i ghiacciai

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∆ È un’attività che consiglierebbe di fare a una famiglia che si trova in villeggiatura estiva? Assolutamente sì, perché le vacanze solitamente regalano ricordi emozionanti che se arricchiti anche delle emozioni che si provano a respirare sott’acqua diventano indimenticabili.

∆ I classici corsi full time che si trovano in spiaggia al mare sono affidabili? Tutte le didattiche della subacquea abilitano noi istruttori a fare corsi seguendo gli standard ed enfatizzando gli aspetti legati alla sicurezza per cui, ognuno di noi, svolge quest’attività con la giusta professionalità e consapevolezza.

∆ Che tipo di approccio consiglia per avvicinarsi alla disciplina? Affidarsi sicuramente ad una struttura ben organizzata dove ci siano degli istruttori che daranno la possibilità di effettuare una prova gratuita dopo la quale consiglieranno il corso migliore da effettuare. È consigliabile trovare una struttura vicino a casa in quanto, finito il corso, il subacqueo potrà appoggiarsi per attività di mantenimento o di vario genere sempre legate all’attività subacquea.

Per chi volesse provale l’ebrezza delle pinne con le bombole noi facciamo delle prove gratuite in piscina. Collegative al sito:

www.dimensionesub.it

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Concorsi

Reality:i concorrentipag. 93

Mamy e Papy:la prima prova

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Calendario concorsi

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Vincitrice concorso“Mamme belle”

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Nadia Fusar

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Nadia Fusar è sposata felicemente (almeno le sembra), vive a Crema, ha 34 anni e ha tre

figli: Viola compie 6 anni a maggio, Ginevra 4 anni ad aprile e Nicolò di 27 mesi. Viola

è ordinatissima, sportiva, introversa ma molto creativa. È sensibile e a volte è più

mamma lei di me. Ginevra è l’opposto di Viola: disordinata, estroversa, pasticciona,

espansiva, ma io la definirei con una parola: imprevedibile. Nicolò, invece, non

è ancora bene definito. Cerca di imitare le sorelle, quindi a seconda delle giornate si comporta. È molto sveglio, parla benissimo

da quando ha un anno, del resto con due comari davanti… Da piccola volevo fare la parrucchiera e oggi faccio la

parrucchiera! Amo lo snowboard e fare la mamma mi diverte.

Il mio sogno è di fare la parrucchiera solo per bambini, pettinarli per le sfilate e per i servizi fotografici. Sono una mamma come tante, che ha avuto Viola all’età di 28 anni

ed al quinto mese di gravidanza, mentre ero a Tenerife, mi è collassato un polmone. La fortuna è stata con me e così dopo

aver partorito viola nel 2005 ho subito un’operazione nel 2006. Rimasta in cinta di Ginevra,

nel 2007 partorì. Pensavo di aver già dato abbastanza, ma la vita mi ha riservato ancora una bella sorpresa. Alla fine del

2007 decisi di iniziare ad assumere un contraccettivo , ma nonostante questo a gennaio 2008 sono rimasta incinta di Nicolò. A ottobre, quindi, è arrivato anche lui. Cos’altro dirvi? Cosa è

successo prima e dopo di tutto ciò lo scoprirete col tempo, se vi interessa.

Grazie dell’attenzione, spero a presto, ciao da tutta la famiglia. Dimenticavo, in tutto ciò, il mio quartino (mio marito) che è sempre stato al mio fianco.

Anastasia Savino

Anastasia Savino è sposata e vive a San Cesareo(RM), ha quasi 32 anni e ha 2 figli:

Nicholas di 4 anni e mezzo e Christian di un anno.

Nicholas è un principino, sempre in ordine. Guai se trova la canottiera fuori dal

pantalone, ma nello stesso tempo è un lagnoso che frigna per ogni

inconveniente. Christian, per ora, è un bimbo molto vivace, alla

scoperta del mondo che lo

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Manuela Figliaconvive con il fidanzato a Vittuone in provincia di Milano, ha 33 ANNI e due Figli: Mattia , 4 anni, e Giorgio, un anno.

Mattia è molto intelligente, precisino, amante dei puzzle di 200 pezzi, delle costruzioni e dell’arrampicata. Sebbene abbia una malattia genetica che lo porti ad essere più piccolo, a livello di centimetri rispetto ai suoi coetanei, rende benissimo negli sport, come l’arrampicata e il nuoto, e si è integrato benissimo a scuola. È consapevolissimo di essere stato voluto e amato e spesso se ne approfitta. Si ricorda tutto, anche di prendere le medicine quanto è raffreddato.

Addirittura è lui a ricordarcelo a noi. È estremamente tenero. Ruba costantemente i giochi al fratellino ma allo stesso tempo lo adora.

Giorgio è alto, biondo scuro, pacioccone e con due guance da mordere. Lo chiamiamo cuor contento perchè sorride sempre. Adora i bimbi e… urlare (questa cosa non gliel’abbiamo insegnata noi). Ama ballare ed è un buongustaio oltre che coccolone, pigrone e mammone.

Da piccola volevo fare la pasticciera e la giornalista. I miei invece mi volevano notaio...

Alla fine ho fatto l’impiegata per anni nel commerciale prima e nell’amministrativo dopo. Da un po’ di tempo faccio la mamma full time e la fotografa free lance.

I miei hobby sono la cucina, la lettura, la scrittura, il decoupage e il lavoro a maglia.

Sogno di affermarmi nella fotografia commerciale e moda bambini.

Sono tenace, lunatica, creativa, determinata e “elucubratrice mentale”, ossia penso troppo.

circonda. La cosa più bella è che ride sempre, a differenza di Nicholas, che si sveglia sempre con il sederino scoperto. Anastasia da piccola sognava di fare l’insegnante di ginnastica. Oggi lavoro con mio marito con il quale è in società e si occupa di amministrazione e disegno con Autocad. Ha tanti hobbies, ma nessuno messo in pratica, causa: la mancanza di tempo. Il suo sogno nel cassetto è: avere una vita meno stressata e frenetica. Sono una persona allegra e simpatica ( così dicono).

Sono disordinata, amo scherzare con i miei bimbi e fare Art Attack (quando ci riesco) con i miei figli.

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è sposata e vive a Lacchiarella, in provincia di Milano. Ha 27 anni e un figlio, Gabriel di 10

mesi e mezzo.

Gabriel è un bambino super vivace, tremendo, monello, e a volte mammone. Una cosa che lo

caratterizza è che è simpaticissimo. Da piccola sognavo di fare la mastra d’asilo nido, oggi sono

disoccupata in cerca di lavoro.

Amo ballare, anche se oramai è da un po’ che non lo faccio più.

Il mio sogno è quello di trovare un bel lavoro, che mi soddisfi e che mi dia nel frattempo la possibilità di non

trascurare troppo il mio bimbo. He quante pretese.

Sono una moglie e mamma super felice. Beh, certo se si guarda la parte “soldi” e la parte “lavorativa” posso dire il contrario, ma penso che

è il pensiero un po’ di tutti oggi.

Per il resto sono simpatica, antipatica solo quando serve, ma quasi mai.

Sono super vivace, infatti ora capisco mio figlio da chi ha preso!

Sono energica... e che altro dire.... se il tutto continuerà giudicherete voi.

Sonia Pascucci

Anna Maria Pinto

è sposata e vive a Palermo. Ha 35 anni e un figlio: Emanuele di un anno e tre mesi.

Emanuele è un bimbo molto solare, scherzoso e affettuoso.

Da piccola avevo due sogni: uno era quello di diventare parrucchiera e l’altro era di diventare carabiniere,

visto che mio padre era maresciallo maggiore desideravo diventare come lui.

Attualmente non ho nessun tipo di lavoro, però faccio volontariato sia all’associazione nazionale dei carabinieri, che al nucleo protezione civile

carabinieri in congedo.

Nel tempo libero canto e ballo.

Sono una persona molto socievole, solare, scherzosa ma anche molto sensibile. Adoro gli animali, infatti avevo 2

cani. Purtroppo una mi è morta

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Maria Rosa

4 mesi fa, dopo quasi 17 anni che l’avevo. Ero molto legata a lei perché era il ricordo dei miei genitori. Quando ho la possibilità mi organizzo per fare il volontariato. Nella mia vita ho avuto molte sofferenze che mi hanno insegnato a crescere, ma adesso ho ricevuto una grazia immensa che mi aiuta molto ad andare avanti ed è mio figlio avuto dopo quasi 10 anni di matrimonio.

Adesso m i f e rmo a l t r imen t i non f i n i s co p iù d i s c r i v e r e , c i ao a p r e s to .

ha 42 anni, abita a Caltagirone, in provincia di Catania. È sposata da 18 anni con un uomo meraviglioso.

È mamma di quattro splendidi monelli: Andrea di 16 anni, Kevin di 13, Karen di 9 e Alice di 5 anni. Andrea è il “comico” di casa, ha sempre la battuta pronta, ironico e simpaticissimo. Riesce sempre a farmi ridere, anche quando lo voglio rimproverare.

Kenivè il mio orsacchiotto coccoloso, è il tenerone che in ongi momento della giornta ti riempie di attenzioni e ti coccola con baci e abbracci.

Karen è… oddio qui ci vorrebbe un’enciclopedia. Lei è solare, disinvolta, intelligente e molto sicura di sé. Ha un carattere forte e deciso. Se si mette in testa qualcosa non molla finchè non la ottiene.

È molto ambiziosa e ha le idee molto chiare.

Il suo modo di fare e di parlare lascia sorpresi quanti non la conoscono. All’età di tre anni, una sera a cena, dopo averla rimproverata perché non si decideva dove sedersi, facendo cambiar posto a tutti gli altri, furibonda mi rispose: «Mamma, sei la solita monella, papà se sapeva quando eri monella di sicuro non ti sposava».

Non so se sia un pregio o un difetto, ma dice tutto ciò che pensa, in faccia.

Infine c’è la piccola Alice, la mascotte di casa. Dolcissima e coccolona, per lei sono sempre «La mamma più bella del mondo».

Alice è il mio angelo. Penso sempre che qualcuno da lassù mi abbia fatto un regalo meraviglioso. Se vi và vi racconterà i particolari.

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Donatella Esposito

Daniela Daia

Sandra Serra

è sposata, vive a Milano, ha 29 anni e ha una bambina: Rianah, di 2 anni e mezzo.

Rianah è una bambina molto sveglia, solare, intelligente e bela da morire.

Credo che da piccola volevo fare la cantante o qualcosa del genere.Oggi sono casalinga. Mi piace viaggiare, la buona cucina e la buona musica.

Sogno di vedere mia figlia grande realizzata, felice e soddisfatta.

S o n o r u m e n a , v i v o a M i l a n o d a 7 a n n i , s o n o s p o s a t a c o n F r a n c e s c o , s o n o s e r e n a , v i v o l a m i a

q u o t i d i a n i t à c o n t a n t a f e l i c i t à .

Sandra Serra è sposata e vive a Lanusei, una cittadina al centro dell’Ogliastra, in

Sardegna. Ho 34 anni e un figlio, Leonardo

di 29 mesi. Leo è bellissimo,

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Donatella Esposito vive a Senago, in provincia di Milano, ha 37 anni e 2 figli: Lorenzo, di 4 anni, e Micol di 15 mesi. Lorenzo è un bimbo socievole, solare, loquace, divertente e sensibile; Micol è socievole, loquace e coccolona. Da piccola sognavo di fare l’hostess di volo o la presentatrice di programmi per bambini, aprire una agenzia viaggi o di animazione per bambini. Oggi faccio l’Assistente Amministrativa. Amo Pitturare, viaggiare, ballare, e lo sport. Spero un giorno di poter cambiare professione. Sono solare, allegra, ribelle, sincera, affettuosa e instancabile, con tanti desideri da realizzare.

M i p i a c e a v e r e t a n t e a m i c i z i e , m i p i a c e l ’ o r d i n e , u s c i r e f a r e s h o p p i n g , v i a g g i a r e , m a u l t i m a m e n t e c o n d u e b a m b i n i s o n o u n p o ’ l i m i t a t a e s o n o d i v e n t a t a u n p o ’ n e r v o s a , n o n t o l l e r o l a f a l s i t à e l ’ i p o c r i s i a .

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Enza Crivello

con un bel caratterino e molto sveglio. Adora gli elicotteri e fare casino! Io da piccola probabilmente sognavo di fare la ballerina! Il mio lavoro oggi è quello di mamma e moglie. Io adoro camminare! Il mio sogno è quello di avere una casa più grande per ingrandire la famiglia! Ho un carattere forte, ma sono una coccolona, sono molto attaccata alla mia famiglia! Ho la mania delle pulizie, deve essere sempre tutto in ordine! Passo tutto il tempo libero con il mio bimbo e mio marito!

A d o r o g l i a n i m a l i e l a m i a c a g n o l i n a è l a n o s t r a b i m b a ! A d o r o i l m a r e a n c h e d ’ i n v e r n o !

Enza Crivello convive con il fidanzato a Mantova, ha 26 anni e ben 3 figli. Cristian di 8 anni, Vittorio di 4 anni e Virginia di 1 anno. Cristian è un bambino molto riservato e sensibile, Vittorio è un bambino molto espansivo e sociale e Virginia è una chiacchierona con tante doti belle: le piace la musica, ama ballare e soprattutto mangiare... Sin da piccola sognavo di diventare una brava mamma e moglie. Sono casalinga, disoccupata ma in cerca di un impiego. Amo passare il mio tempo libero al pc ed giocare con i miei figli. Il mio sogno nel cassetto è quello di essere felice e non farmi mancare nulla: un lavoro ed un futuro migliore per i miei figli.

S o n o u n a m a m m a c o n t a n t a v i t a l i t à , a m o c u c i n a r e , l a m i a f a m i g l i a e i l m i o c o m p a g n o , c o n i l q u a l e c o n d i v i d o i m i e i s o g n i . S t i a m o b e n e i n s i e m e e l a c o s a c h e m a n c a d i p i ù è u n l a v o r o s t a b i l e . M a i l n o s t r o a m o r e s u p e r a g l i o s t a c o l i , i m i e i f i g l i s o n o l a f o r z a d e l l a n o s t r a v i t a .

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Secondo me dovrebbero dirlo che un figlio ti sconvolge la vita. Che giorno dopo giorno, sia durante la sua attesa che dopo la sua nascita, ti continua a scolpire, si insinua in tutte le tue fessure emotive aperte e ti costringe ad affrontare le parti più profonde di te stessa. Io non ho avuto il tempo di ragionarci su e col senno di poi se l’avessi fatto non avrei la bellissima famiglia che ho. Lo ‘ho desiderato ed è arrivato. Mattia è stato il figlio della passione e dell’impulsività.Mattia è il figlio dell’ amore che va oltre, oltre le differenze fisiche, genetiche e caratteriali. Mattia è stato lo sconvolgimento più grande della nostra vita. Ma non solo perché è stato il primo figlio, ma per la sua verità genetica che è anche la mia. Accettare lui è stato finalmente come accettare me, rendermi conto, sentirmi per la prima volta nella mia vita nel bene e nel male. E per il mio compagno credo sia stato rendersi veramente consapevole della scelta nei miei confronti come compagna di vita.Mattia è arrivato nella vita di due persone che stavano insieme da un anno e che convivevano da poco, che non avevano orari definiti se non quelli dettati dai rispettivi lavori ed è arrivato con tutto il suo carico della sua individualità e di

responsabilità che comportava. Un figlio, ma in modo particolare il primo, ti mette in faccia te stessa, le tue angosce, le tue fughe e le tue insicurezze. Non puoi scappare… un figlio ti detta tempi, modi e necessità che spesso non coincidono con il tuo modo di sentirti in quel determinato momento.All’improvviso tutto quello che viene vissuto in maniera spontanea ed impulsiva richiede punti fermi da definire, coerenza, stato di necessità, crescita. Un figlio ti fa crescere improvvisamente per davvero, dopo anni che si faceva solamente finta di essere diventati grandi. Ti fa crescere dentro, un crescere diverso dal mettere su casa, dal fare carriera, dall’accendere un mutuo, dal mettere la testa a posto. Cambia le prospettive, tanti problemi che prima sembravano vitali improvvisamente diventano piccoli piccoli e ti fanno sorridere di fronte ad un miracolo così grande. Tutto all’improvviso ha la pretesa di dover diventare consapevole, ogni tipo di scelta ha delle conseguenze. Un figlio è qualcosa di difficile e grande. Mattia è stato così desiderato da me e da suo padre semplicemente per quello che è che spesso mi sono chiesta da dove sorgeva tutto questo amore.

Sonia Pascucci Sono cambiate molte cose, ad esempio la prima è il dormire molto: io e mio marito eravamo due dormiglioni. Da quando c’è Gabry bast,a non sappiamo più cos’è una bella dormita, soprattutto io! Poi, un’altra cosa che è cambiata, è uscire la sera, ma non tanto per andar a mangiar una pizza perché comunque lo facciamo lo stesso portandolo con noi, ma ad esempio andare a ballare. Io sono dell’idea che finché lui è piccolo non m’importa uscire e fare mattina, primo perchè ora viene lui prima del mio divertimento e poi perchè fare mattina vuol dire non riposare per niente e non me lo posso permettere. Alla mattina il piccolo si

sveglia presto, vuole giocare e ha bisogno di mille attenzioni. Comunque, posso dire, che con mio marito non è cambiato molto a parte sclerare ogni due per tre. Più che altro perchè accumulo nervosismo, io vorrei una mano in più da parte sua e quindi sbotto, però tutto subito passa per fortuna. Ah, un’altra cosa che stavo per dimenticare, è il mio trascurarmi, grrrrrrr sto un po’ esagerando infatti vorrei trovare del tempo anche per me. Mi vedo orrenda. Spero solo al più presto di riuscire anche a curarmi di più. Purtroppo sono stupidotta e cerco sempre di fare mille cose trascurando molto me stessa.

Sonia Pascucci

Manuela Figlia

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Comunque, nonostante molte difficoltà, ammetto che non mi pento di nulla, anzi avere un bimbo è fantastico, con tutto che ci sono mille difficoltà e ostacoli. L’arrivo di un bebè in famiglia mette in moto trasformazioni visibili e invisibili.

Cambiano i ritmi, il modo di vivere, le priorità e anche il rapporto con il proprio partener. Tutto è diverso da come ce lo si poteva aspettarcelo. L’unica certezza è quella di accogliere la maternità, o paternità, con tutte le trasformazioni che comporta.

Raccontare la mia esperienza in merito ai cambiamenti con la nascita del primo figlio non è cosa facile, visto che di “Bimbi Belli” ne ho ben quattro!Non immaginavo sicuramente di arrivare ad un simile traguardo, ma sono la mia gioia più grande.Quando mi sono sposata, dopo la laurea, ero abbastanza giovane. Avevo appena 24 anni e l’idea della maternità da un lato mi incuriosiva dall’altro un po’ mi spaventava, mi sentivo ancora molto “figlia”. Dopo tanti anni passati sui libri avevo voglia di lavorare e un bimbo in quel momento avrebbe ritardato i miei progetti lavorativi. Quindi, insieme a mio marito, (anche lui parecchio giovane, appena 28enne) decidemmo di far aspettare un po’ la cicogna. Di lì a poco iniziai a lavorare. Ero super felice, serena e mi sentivo realizzata; avevo tanto tempo libero e pur lavorando mi organizzavo tranquillamente. La mia casa era sempre in ordine e pulita e così, il sabato sera spesso invitavo amici a cena, io adoro cucinare perciò mi divertivo a preparare cenette e dolci di tutti i tipi. I miei amici avevano già dei bambini e fu così che con mio marito, trascorrendo queste bellissime serate in compagnia dei nostri più cari amici e dei loro “pupottini” ci rendemmo conto che, finita la cena, appena loro andavano via la nostra casa era troppo silenziosa. Mancava qualcosa. Era trascorso più di un anno da quando ci eravamo sposati e cominciavamo ad avere voglia di una piccola “birba” in giro per la casa.Detto fatto! Dopo qualche settimana mi accorsi di essere incinta. La gioia fu immensa, ma avevo anche tantissima paura. All’improvviso realizzai che niente sarebbe stato più lo stesso e che la nostra vita sarebbe

cambiata. Avevo paura di non farcela, di sbagliare ed ero ansiosa, con tante perplessità.All’inizio stavo male: nausee e capogiri. Poi, alla prima ecografia, quando lo vidi lì, così piccolo e perfetto le mie paure svanirono. Ciò che prima era un qualcosa di “evanescente” aveva preso forma, man mano la sensazione di sentire quella vita crescere dentro di me, spazzò via tutte le ansie e i timori e lui con i suoi calcetti e i suoi movimenti sembrava rassicurarmi.La gravidanza fu un periodo straordinariamente bello .Passate le nausee era tutto un continuo stupore. Lo sentivo come parte di me. È difficile spiegare a parole, ma l’amore indissolubile tra una madre e un figlio nasce in quel periodo meraviglioso e non finirà mai più, ovunque la vita ci porti il legame che si crea tra madre e figlio è per sempre!Il giorno in cui nacque Andrea , il mio primo “capolavoro” fu uno dei giorni più belli della mia vita. L’esperienza del parto, intensa e un po’ sofferta, visto che alla nascita pesava ben 4 chili, fu attenuata dalla gioia immensa di averlo tra le braccia. Non facevo altro che guardarlo meravigliata: era un sogno. Non riuscivo a capacitarmi di quanto fosse bello e perfetto: il suo musetto, le sue manine, il suo visetto e quegli occhioni che mi guardavano incuriositi. Era così tenero e se piangeva bastava stringerlo un po’ a me, attaccarlo al seno e sussurrargli qualcosa che come per magia si tranquillizzava. Non riesco a descrivere la gioia e la felicità provata in quel momento. Ricordo solo mio marito che mi diceva che ero “raggiante” e credo che in assoluto la nascita di un figlio sia la gioia più grande che si possa provare. Trascorso il primo periodo di adattamento, tra le nottate

Maria Rosa

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passate ad allattarlo e i pannolini e tutto il resto quando la stanchezza si faceva sentire, vi sembrerò folle, ma non so dove riuscivo a trovare la forza di stare in piedi dopo giornate faticose e notti in bianco. Mi bastava guardarlo, baciarlo e stringerlo a me che mi sentivo meravigliosamente bene.Osservarlo mentre cresceva, con tutti i progressi e i cambiamenti che faceva, mi rendeva felice. Non avevo rimpianti. All’inizio lasciare il lavoro mi era dispiaciuto un po’, ma dopo la nascita di Andrea ero così presa dal nuovo ruolo di mamma da non rimpiangere affatto di aver lasciato il lavoro. La sera, quando vedevo mio marito giocare con Andrea, li guardavo estasiata. La nascita del bimbo aveva sicuramente cambiato la nostra vita matrimoniale, ma in meglio. L’aveva arricchita di un’esperienza unica e meravigliosa. La nostra vita si era “colorata” con nuovi colori. A casa si respirava un’aria nuova, ovunque c’era la sua presenza: un giochino, un biberon, il borsone per la passeggiata, il passeggino. In ogni stanza si avvertiva la presenza del nostro bambino e ancora di più quando ha iniziato a muovere i primi passi. Ecco, da quel giorno in casa nostra diciamo che tutto aveva una sistemazione temporanea. Andrea si divertiva, come ogni bambino, a sistemare a proprio piacimento oggetti e quant’altro era alla sua altezza.Con la nascita di mio figlio sicuramente tante cose sono cambiate: sono cambiata io passando dallo status di “figlia” a quello di “mamma” e mi sono resa conto che vedo le cose da un’ altra prospettiva. È cambiato il rapporto con mio marito, sicuramente la nascita di un figlio unisce ancor di più una coppia, crea un legame più intenso e unico. C’è più armonia e amore. Cambiano le esigenze, le priorità: prima di tutto ci sono quelle del bambino e poi ti accorgi che anche un suo sorriso illumina le giornate più buie e che un suo abbraccio riesce a farti dimenticare la stanchezza per le mille cose fatte in una giornata. A me la maternità mi ha dato una sicurezza e una forza interiore che non pensavo di avere. Mi sento più forte, più responsabile e più capace.

Dopo la nascita del nostro primo figlio ne sono arrivati altri. Precisamente un altro pupetto, Kevin, e le due principessine di casa: Karen e Alice.Non immaginavo certamente di arrivare a tanto. I cambiamenti più importanti e gli adattamenti più faticosi ci sono stati con la nascita del secondo bimbo. Avevo paura di non riuscire a gestire tutto quanto, anche perchè dopo la nascita del secondo figlio avevo ripreso a lavorare.Non è stato sempre facile, a volte ero stanchissima e stressata, specie quando stavano male. Per fortuna mio marito riusciva sempre ad aiutarmi e ad allentare questi momenti di stress.Con l’arrivo delle due bimbe ero talmente abituata ad organizzarmi e ad avere a che fare con i bambini, visto che insegnavo in una scuola materna e asilo nido, che badare con i miei tre/quattro bimbi mi sembrava alquanto semplice.Oggi Andrea ha 16 anni, Kevin ne ha 13, Karen ne ha 9 e Alice, la cucciola di casa, ne ha 5. Io lavoro, insegno in una scuola materna. Con mio marito siamo immensamente felici di avere una meravigliosa famiglia: sono la nostra più grande gioia. È sicuramente molto faticoso: lavorare e occuparsi della casa, di un marito e quattro figli. La mia casa non è più in ordine come 16 anni fa. Trovo sempre libri, colori, giochi e mille cose fuori posto. Le mie giornate sono frenetiche: vado sempre di corsa, ma sono super felice e la sera, quando li vediamo dormire tutti e quattro insieme a mio marito, sorridiamo felici. Stanchi dopo una lunga giornata di lavoro, ma con la gioia nel cuore.

È cambiato in meglio dall’arrivo di nostro figlio, perchè mi ha dato la forza che avevo perso quando sono morti i miei genitori. Ho sofferto moltissimo della loro perdita. Figurarsi che, quando non ero ancora sposata, vivevo da loro. Mio figlio è riuscito a darmi la felicità che sentivo di aver perso. Anche se devo dire che mio marito mi ha

Anna Maria Pinto

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sempre dato tutto ciò che nei suoi limiti poteva darmi, ma io non riuscivo a sollevarmi. Sono stata quasi 10 anni senza poter avere figli, solo perchè non venivano. Da quando è arrivato Emanuele, così si chiama il mio piccolo, (il significato del nome è “Dio è con noi”. Io sono molto credente), sono cambiate molte abitudini. Prima mi univo molto con i miei amici e facevamo un po’ tardi,

ero più libera per fare volontariato. Adesso, invece, sono cambiate molte abitudini : principalmente priorità al piccolo, alle sue esigenze, però sono un tipo che quando posso mi organizzo sempre per fare il volontariato ,per vedersi con gli amici e per andare in chiesa ( faccio parte di un cammino cattolico che si chiama “cammino neocatecumenale”). Con mio marito è cambiato in meglio, siamo molto più uniti di prima e andiamo d’amore è d’accordo.

Sposati da appena un anno e già al primo tentativo ero incinta. Entusiasmo, felicità, novità, ma anche tanta tanta paura di diventare mamma. Soprattutto una mamma, come la chiamo io, di alto livello. Quelle mamme che sono onnipresenti. Quello che mi aspettava non era una gravidanza serena, considerando il lavoro che facevo. Avendo un’attività in proprio come parrucchiera sapevo che sarei dovuta restare al lavoro quasi fino alla fine. Mai e poi mai mi sarei aspettata che al ritorno da una vacanza al quinto mese di gravidanza mi diagnosticassero un collasso spontaneo di un polmone. Figuriamoci, il primo pensiero andò alla bambina. Mille dubbi in più, mille paure in più e tutte quelle certezze che piano piano mi ero costruita sono crollate in un secondo. Ero impotente, dovevo solo affidare me stessa e la mia bambina nella mani dei dottori. Fortunatamente non era una situazione cos’ grave, si trattava di un’incisione per far passare aria nel polmone e far fuoriuscire quella che lo comprimeva. Tutto bene, ma già sapevo che avrei dovuto affrontare un cesareo. La tensione cresceva, il marito non esisteva più, le urla e l’intolleranza prendevano il sopravvento. Incominciai a leggere libri su libri su come avvenivano i tagli cesarei. Non fu una scelta corretta perché invece di essere serena mi agitavo sempre più e continuavo dentro e fuori dall’ospedale ad ogni minimo dolore. Presi una decisione. Basta libri, basta internet, basta riviste e pareri diversi di chi conoscevo. La gravidanza era la mia e solo noi due la dovevamo affrontare nel migliore dei modi. Così incominciai ad ascoltare musica e con tutta serenità parlare con la mia pancia.

Il 2/5/2005 è nata Viola, la mia primogenita. Tutto andò per il meglio, era nata un mese prima, ma tutto era ok. Avendo fatto l’anestesia locale sentii anche i suoi primi vagiti e in un attimo tutti i dubbi sparirono. Purtroppo ripresi subito a lavorare, solo dopo 15 giorni. Quella mamma ad alto livello non poteva proprio farcela. Dovevo recuperare il lavoro perso. Dopo nemmeno due anni è arrivata anche Ginevra e quindi un cambio in casa. Altre difficoltà e dopo nove mesi arrivò anche Nicolò. Il mondo crollò definitivamente, tutti i progetti, tutto chiuso, in una scatola e via tra pannolini, lavoro e poco tempo per i bambini. Addio mamma top. Finalmente, grazie a mio marito che era sempre presente al mio fianco, ho lasciato il lavoro dopo 12 anni. Ho sacrificato la mia passione, ma sono la mamma più felice del mondo. Viola mi vede con occhi diversi adesso che la porto io alle festine di compleanno e sono presente durante le loro recite all’asilo. Parlo con dolcezza e cerco di non arrabbiarmi. Non sono una mamma top, ma mi sento una mamma che fa del suo meglio. La mia testa matta è sempre la stessa, loro hanno dato solo un valore aggiunto alla mia vita. Adesso non penso solo a me o al lavoro. Forse ci volevano tre bimbi prima di farmelo capire, ma non è mai troppo tardi.

Nadia Fusar

Ciao a tutti sono Donatella ,ho 38 anni e due figli stupendi Lorenzo 4 anni e Micol 18 mesi. L’arrivo di Lorenzo ha sconvolto sicuramente la mia vita ,ho dovuto rinunciare a fare sport

Donatella Esposito

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,ad uscire in qualsiasi orario e anche ad andare a lavorare .Sono stata a casa 11 mesi e dedicavo l’intera giornata , anche la Notte, al mio bellissimo cucciolo che ha dimostrato immediatamente il suo

bellissimo carattere: stare sempre al centro delle attenzioni. Anche il rapporto con mio marito è cambiato, ma grazie alla gioia e all’amore che un figlio ti dona siamo riusciti a superare tutte le difficoltà .

In primis vorrei dirti che essere genitori è meraviglioso, la nascita del nostro bimbo, Leonardo, ci ha capovolto la vita. Qualche volta ci siamo chiesti se fossimo all’altezza, perché crescere un bambino ti dà tante soddisfazioni, ma anche preoccupazioni, gioie ed anche dolori. Cominciamo dal principio, ho avuto una gravidanza meravigliosa, un po’ difficile alla fine, ma l’amore per la creatura che portavo in grembo mi ha dato la forza di superare tutto. Dopo 41 settimane il nostro piccolo ha deciso di nascere finalmente, ho avuto un bruttissimo travaglio, lungo e doloroso, ma dopo 15 ore Leo è nato, da qua è cambiato tutto. Con mio marito ,Walter, non vedevamo l’ora di portarlo a casa e godercelo totalmente, ma non è sempre tutto rose e fiori, Leo ha avuto da subito le coliche, piangeva sempre, giorno e notte, io ho avuto dei problemi all’anca e non riuscivo più a muovermi, voleva il seno continuamente, per me era difficile occuparmi di lui da sola. Walter e mia mamma mi hanno aiutata tanto, sia psicologicamente che praticamente, perché sentirsi impotenti davanti ad un esserino che chiede aiuto e provare di tutto per farlo stare bene, non è facile .Poi c’è da considerare il fatto che da un giorno all’altro non sei più tu al centro delle attenzioni di tutti, come succede nei nove mesi di gravidanza, ma tutto e tutti sono per il nuovo arrivato. Comunque dopo un 2 settimane io mi son ripresa, e dopo un mese Leo ha iniziato a stare meglio, quindi anche noi abbiamo riiniziato a “vivere”, perché se nel primo mese la tensione e la stanchezza si sentivano, piano piano si impara a “dividersi “per tre, sia la mamma che il papà. Posso raccontare che mio marito è sempre stato attento a noi, se alle 17 smetteva di lavorare in cantiere, alle 17 e 5 era già a casa per stare con noi. Oramai è quasi 3 anni che siamo genitori, e

non ci ricordiamo come era la nostra vita da “coppia single”! Non ci aspettavamo di vivere un’esperienza travolgente, non si può sapere ciò che ci aspetta nell’avere un figlio, si “litiga” per ricevere il primo bacio del mattino, per essere il genitore “buono” e non quello che lo deve rimproverare ,si litiga anche perché non si è d’accordo nell’educazione, ma poi un suo sorriso ed una coccola ci unisce più che mai. Chiudo col dire che auguro ad ogni donna di diventare madre perché tante volte non si sa cos’è l’Amore Vero finché non si accoglie nella propria vita un esserino speciale generato dall’amore di due persone, con questo voglio dire che io ,mio marito e le nostre famiglie siamo impazziti d’amore per questo dono di Dio, è la nostra ragione di vita ,la nostra gioia, e non credo si possa amare nessuno così tanto come un figlio.

Daniela Daia

Sandra Serra

Mi chiamo Daniela ho 29anni, sono rumena e vivo in Italia (Milano) da 7anni, sono sposata con Franceso dal 2006, insieme abbiamo una bambina di nome Rianah , di 2anni e mezzo. L’arrivo di un bebè a casa nostra a portato tanti cambiamenti, dalle cose più banali come farsi una doccia quando ti pare alle cose anche più serie. Noi qui a Milano non abbiamo nessuno genitore o suoceri quindi si può immaginare che non e stata una passeggiata, però grazie a Dio, con un po’ di maturità ed impegno ce l’abbiamo fatta alla grande e adesso siamo grandicelle. Il 17luglio Rianah compie 3 anni. Posso dire ti che non e stato e non è facile, ma è bellissima. Ritornare a casa ed essere aspettati con un «ti amo» e «mamma, ma quanto mi sei mancata» non ha prezzo.

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Nella mia vita sono cambiate tante cose con la nascita del mio primo bimbo, forse perché ero immatura. Avevo appena 18 anni e non capivo davvero il senso di essere mamma, infatti me ne sono pentita perché prendevo le cose alla leggera. Ero una ragazzina, mi piaceva ancora esplorare il mondo e per questo prendevo le cose più alla leggera. Dopo, a 22 anni, sono divenuta un’altra volta mamma e da lì ho capito il senso davvero protettivo. Ero più matura, con più esperienza e lo vissuta in maniera più reale. Sentivo di avere più responsabilità in tutto. A 25 anni ho avuto la mia ultima bimba, che adesso ha quasi 2 anni. Adesso mi ritrovo a 27 anni con 3 bambini al dire il vero. Mi sento forte ed è una esperienza bellissima. Non si può spiegare, si deve solo vivere. Sono cambiate tante cose nella mia vita, la prima cosa che comunque sono delle gioie immense, la seconda cosa che appunto non ho molto tempo per me, e questo un po’ mi manca, dopodiché’ la parte che secondo me tante famiglie oggi nel mondo hanno tante difficoltà’ economicamente. Io vorrei dare tanto ai miei figli quando mi chiedono ma purtroppo non si arriva neanche a finire il mese anche perché il mio compagno ha un lavoro a tempo determinato con dei contratti mai sicuri e allora prima di ogni cosa viene l’affitto, molto elevato, e poi il resto. Quello che concede la spesa per i bimbi certo quello che si può, ad esempio invece di comprare tre uova di Pasqua ne ho comprato solo una gigante e l’ho divisa per tre. Purtroppo questa

è la vita. Si vive a stento. Io e il mio compagno ci priviamo anche a fare una passeggiata perché anche lì ci vogliono dei soldi. I bambini chiedono ed è brutto dirgli di no o farli piangere, perché magari vorrebbero di tutto ma noi non possiamo dare tutto. Purtroppo è questo quello che mi manca: dare a loro il giusto e vivere con più di serenità. Quella che da un po’ di anni noi non stiamo vivendo. Hanno il nostro amore e il nostro affetto. Sono una mamma che va avanti sempre e comunque, che non molla mai. Per quanto riguarda il rapporto con il mio compagno sì, un po’ è cambiato anche perché vengono a mancare determinate situazioni e cose che facevamo quando eravamo da soli. Anche solo andare a fare una passeggiata da soli oppure fare un fine settimana via. Adesso non si può più e tutto questo viene a mancare e ha cambiato un po’ il nostro rapporto. Io sono una coccolona, una mamma che ha bisogno di tante attenzioni. Prima, magari, il mio compagno lo avevo tutto per me. Adesso, giustamente, lo devo dividere con i miei figli. Il nostro rapporto, comunque, è solido, anche perché viviamo in una città molto distante dalla nostra di origine, allora le nostre sofferenze rafforzano il nostro amore. Noi ci prendiamo e ci lasciamo nel bene e nel male, però comunque abbiamo davanti a noi il nostro futuro: il succo del nostro amore, ovvero i nostri figli. Sono loro la gioia della nostra vita e del nostro amore consolidato.

Enza Crivello

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Anna MariaReale

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Ecco la

del concorso

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Pancioni Belli 2011 “Pancioni Belli 2011” partirà il 9 Maggio e si concluderà il 3 Luglio, valgono tutte le foto delle

mamme in dolce attesa che riceviamo via mail a [email protected] anche se degli anni passati, ma deve vedersi il volto. Vale sia il pancione co-perto, sia scoperto.

Con l’inizio del nuovo anno ripartono tutti i concor-si targati Bimbi Belli. Un anno ricco di eventi, concorsi e tante tante novi-tà. Ma la più grande su tutte è proprio il magazine, che darà la possibilità a tutti i partecipanti ai vari concorsi di apparire sulle nostre pagine. Infatti il nosto mensile darà modo di far conoscere e vedere i concorrenti dei concorsi.

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SOGNI UNA VACANZA DA FA-VOLA A COSTO ZERO? Ecco che Bimbi Belli ha pensato anche a quello. Al raggiungimen-to dei 100mila fan sulla pagina ufficiale di Facebook,

A concludere il tutto a settembre ci sa-ranno i “Casting 2011” validi per poter partecipare al calendario 2012. I casting avranno luogo all’interno dei pun-ti vendita Bimbi Belli e si concluderanno a novembre, per dare vita alla votazione sulla pagina ufficiale di Facebook.

Casting2011 Castingsettembre

Page 112: BIMBI BELLI MAGAZINE Maggio 2011

http://www.facebook.com/bimbibelli. Suggerisci la pagina! Verrà estratto il vincitore tra gli amici della pa-gina: il fortunato vincitore potresti essere proprio tu!

MA NON FINISCE QUI PERCHÉ BIMBI BELLI CONTINUA A STU-PIRCI. Ogni mese verrà estratto un Ipod che verrà spedito a uno dei fan della pagina di Facebook. L’e-strazione avverrà ogni ultimo gior-no del mese. Suggerisci la pagina anche ai tuoi amici, http://www.facebook.com/bimbibelli , e grazie a te potrebbe vincere que-sto splendido premio.

PER CONCLUDERE IN BELLEZ-ZA BIMBI BELLI È SEMPRE ALLA RICERCA DI BAMBINI DA POTER USARE PER LE PROPRIE ATTIVITÀ. Se hai delle foto professionali con il tuo bambino vestito Bimbi Bel-li mandaci le sue foto, potrebbe essere proprio tuo figlio il Bimbo Copertina del mese. Oppure po-trebbe apparire nelle campagne pubblicitarie Bimbi Belli o nei vo-lantini pubblicativi.

I belli di mamma e papà

Bimbo

premi

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Bimbi Belli è anche alla ricerca di foto “Amatoriali” dei vostri bimbi. Foto simpatiche, ma non per forza professionali. Inviaci le tue foto e potreste vederle pubblicate della ru-brica “I belli di mamma e papà” del magazine. Per tutte queste iniziative invia il tuo materiale a: [email protected] «Noi vi abbiamo preparato un anno ric-co di motivi per non abbandonarci mai – ha dichiarato Carlo Bello, re-sponsabile dei negozi Bimbi Belli e del Bimbi Belli Magazine –.Voi non perdete l’occasione di partecipare a tutte le nostre gare! Buon 2011».

Ma le sorprese non finisco-

no di certo qui. Infatti, du-

rante tutto l’anno, prenderà

vita un nuovissimo progetto:

“Mamy&Papy”, il nuovo

Reality Bimbi Belli. In palio

la fornitura, per un anno intero di capi per vestire il

vostro bimbo.

Il premio sarà equivalente a 2.000 €.

Se vuoi fare parte dei concorrenti dei reality manda la

tua richiesta a: [email protected]

[email protected]

foto

I belli di mamma e papà

Xxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxXXXXXxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

febbraio 2011 3

Inviaci via mailla foto

del tuo bimbo con i suoi dati a:

[email protected]

2 febbraio 2011

4 febbraio 2011

febbraio 2011 5

Aarondi xxxxx3 anni

Xxxxxxdi xxxxxnata il xx / xx / xxxx

Alessandrodi xxxxx6 mesi

Filippo Luigi xxxxxx

6 febbraio 2011

febbraio 2011 7

Aliciadi Milano

2 anniXXXXXX

di xxxxxnato il

xx / xx / xxxx

XXXXXX

di xxxxxnato il

xx / xx / xxxx

XXXXXX

di xxxxxnato il

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Kamarina

di xxxxxnato il

xx / xx / xxxx

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Fitz and the Tantrumspag. 116

Walter Fontanapag. 118

Musica

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DA LOS ANGELES

IL NUOVO FENOMENO MUSICALE MONDIALE

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Arrivano dagli Stati Uniti e in pochissimi mesi sono già con-siderati il nuovo fenomeno musicale mondiale. I Fitz and The Tantrums, sei musicisti killer, canzoni irre-sistibili, un pò di fortuna e un organo vintage che, in pochis-simo tempo, hanno conquista-to il pubblico americano e che ora si apprestano a conqui-stare quello europeo. Il loro album “Pickin’ up the pieces” uscirà in Italia per Carosello Records.

F I T ZANDT H ETANTRUMS

In radio il singolo“MoneyGrabber”

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È in radio il primo singolo “MoneyGrabber”, clamorosa hit radiofonica negli Sta-tes: un incredibile funky, un ritmo contagioso che ha portato la band alla ribalta.Grazie all’esplosione di musica soul-clapping, di un coinvolgente funky, i

Fitz and The Tantrums hanno catturato l’attenzione di Adam Levine dei Ma-roon 5: Levine si stava facendo un tatuaggio a New York quando il tatuato-re gli consigliò di ascoltare una nuova band. Dopo un breve incontro, invitò

di persona Fitz and The Tantrums ad unirsi al loro tour.La musica dei Fitz and The Tantrums è colonna sonora di diversi serial di successo,

Desperate Housewives e Criminal Minds per citarne un paio; la band ha suo-nato per migliaia di persone al Red Rocks Amphitheatre, il più famoso del Colorado, hanno condiviso il palco del New Year’s Eve con Sharon Jones

e con I Dap Kings e suonato all”apprezzatissimo show “Morning Becomes Ecletic” della KCRW. Sono stati tra i protagonisti dell’ultima edizione del

SXSW ad Austin, uno dei più grandi eventi musicali americani, dove si sono esibiti prima dei Foo Fighters. Il 5 aprile sono stati ospiti al prestigioso

“Tonight show” di Jay Leno.

F I T ZANDT H ETANTRUMS

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Dopo 4 anni di successi con i Lost Walter, Fontana voce della band, ha deciso di intra-prendere la carriera solista. Walter è stata una delle guest star degli scorsi Trl Awards, che si sono tenu-ti a Firenze, mercoledì 20 aprile, in qualità di pre-senter di una delle cate-gorie premiate. Questa è la prima apparizione del cantante nella sua nuova avventura artistica.In questi ultimi mesi, il gio-vane cantante vicentino, è stato impegnato nella realizzazione del suo primo lavoro solista, un album che già

WALTER FONTANA

DOPO L’ESPERIENZA CON I LOST INTRAPRENDE LA CARRIERA SOLISTA

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«Il mio nuovo progetto nasce solo dal mio amore sconfinato per la musica. Scrivo da sempre: ogni foglio, diario, cellulare, computer è pieno di miei appunti, racconti, poesie e canzoni.Molte di queste, per ovvie ragioni, non sono mai entrate nel repertorio dei Lost. Oggi, finalmente, è tutto qui davanti a me, che sta prendendo for-ma, che sta crescendo giorno dopo giorno ed ogni pezzo del puzzle è un’emozione unica. Non vedo l’ora di condividere con tutti i ragazzi tutto il lavoro che sto ultimando» commenta così Walter Fontana.

Il nuovo disco sarà pronto per l’autunno 2011 e uscirà per Carosello Records.

dai primi ascolti, è ricco di conta-minazioni musicali e influenze ar-

tistiche provenienti dal mondo an-glosassone.

sta crescendo giorno dopo giorno ed ogni pezzo del puzzle è

un’emozione unica

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GOSSIP

pubblicitàJennifer Lopez la donna più bella del mondo

per l’annoSecondo la

rivista People la

donna più bella

del mondo per

l’anno 2010 sa-

rebbe l’attrice e

cantante

Jennifer Lopez.

Ecco che le mam-

me si prendono la

riscossa a giova-

nissime con corpi

scheletrici e senza

curve. Cantante, at-

trice, moglie e anche

mamma. La pop star

a proposito ha di-

chiarato:

«Lo schermo HD di un

televisore non è amico

di nessuno e non voglio

che le persone credano

che sia facile per me

mantenermi in questo

modo: faccio grandi

sforzi, molta palestra e

mi sottopongo a diete

ferree quando devo

apparire in pubblico

per essere come sono.

È faticoso ma fa parte

del mio lavoro, serve

anche questo»

2010

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GOSSIP

pubblicitàJennifer Lopez la donna più bella del mondo

per l’annoSecondo la

rivista People la

donna più bella

del mondo per

l’anno 2010 sa-

rebbe l’attrice e

cantante

Jennifer Lopez.

Ecco che le mam-

me si prendono la

riscossa a giova-

nissime con corpi

scheletrici e senza

curve. Cantante, at-

trice, moglie e anche

mamma. La pop star

a proposito ha di-

chiarato:

«Lo schermo HD di un

televisore non è amico

di nessuno e non voglio

che le persone credano

che sia facile per me

mantenermi in questo

modo: faccio grandi

sforzi, molta palestra e

mi sottopongo a diete

ferree quando devo

apparire in pubblico

per essere come sono.

È faticoso ma fa parte

del mio lavoro, serve

anche questo»

2010Svago

Bimbi Belli’s Toonspag. 126

Acquario di Genovapag. 122

Gossippag. 128

Scelti per voi:adultipag. 134

Scelti per voi:famigliapag. 132

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DIARI di VIAGGIO

ARRIVALS:Genova

Se passate da Genova con i vostri figli, è d’obbligo una visita al Porto antico dove si trova l’Acquario e la Città dei bambini e dei ragazzi.

Le 90 aree interattive consentono ai bambini di avvicinarsi alla scienza

e alla tecnologia in modo divertente e ogni forma di

apprendimento passa attraverso il gioco. Gli adulti devono accompagnare i piccoli proprio perché l’idea di “scoprire” insieme ai propri figli rende l’esperienza unica.

I percorsi studiati in base all’età sono tre. Nello spazio dedicato ai più piccoli (2/3 anni) si trova un bosco magico dove c’è una casetta costruita con tronchi, una tana, una grotta, un fiume con tanto di ponticello e le rocce. I piccoli

visitatori possono toccare con mano tutti questi elementi sviluppando l’aspetto sensoriale.

Lo spazio 3/5 anni fa conoscere l’ambiente che ci circonda attraverso l’uso dei 5 sensi. Un cantiere con tanto di mattoni, giochi con l’acqua e l’angolo delle scoperte con video touch screen stimolano la curiosità e l’ingegno di grandi e piccini.

Genova, magica città per grandi e piccini

Forse qualcuno non lo sa, ma a Genova si può dormire con gli squali, attraversare una foresta del Madagascar, sentirsi un vero pirata su un antico galeone: divertimento assicurato per tutta la famiglia

di Cinzia Parmi

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Lo spazio 6/12 anni è dedicato alle scoperte scientifiche. Ci si avvicina alla biologia, alla fisica, al mondo della comunicazione, alla scienza sempre attraverso attività ludiche: uno studio televisivo, un formicaio da osservare da vicino, una parete digitale da scalare, la magia delle bolle di sapone e tanto altro ancora.

Dopo la visita alla Città dei bambini e dei ragazzi, un paio di ore devono essere dedicate all’Acquario inaugurato nel 1992 in occasione delle Colombiadi, per festeggiare i 500 anni

della scoperta dell’America.

Sono stati riprodotti diversi ambienti: mari freddi (ospite la foca comune), mari tropicali dove si trovano i terribili barracuda, il Mar Mediterraneo con i simpatici delfini, acque salmastre, acque dolci tropicali e una vera microforesta tropicale che si potrebbe trovare in Madagascar.

Alcune iniziative sono veramente interessanti come una notte con gli squali per gruppi di 35 ragazzi dai 7 anni ai 13 che possono dormire

accampati davanti alle gigantesche vasche accompagnati da guide alla scoperta delle abitudini notturne di questi animali. Altra interessante iniziativa è la gita di rilascio delle tartarughe organizzata per lo più nel mese di settembre quando i

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Non perdetevi i di

ari di viaggio sul

numero

di giugno. Vi fare

mo viaggiare nella

magnifica Sicilia,

a Ginevra e in alt

ri

bellisimi posti. N

on perdetevi lo sp

eciale.

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veterinari, dopo aver curato questi animali, li ritornano in mare, nel loro habitat naturale.

Tutta l’area del Porto antico è stata riqualificata con l’intervento dell’architetto Renzo Piano che ha progettato il Bigo (ascensore panoramico che offre una vista mozzafiato), la Biosfera (una sfera di vetro che poggia sull’acqua e dentro la quale è stato ricreato un microclima tropicale con

vegetazione e animali).Infine, sempre affascinante è una visita sul galeone “Neptune” riprodotto fedelmente per girare il film “I Pirati” di Roman Polansky e ormeggiato nel porto.¯

Un consiglio per evitare le code:

comprate in anticipo i biglietti online andando sui siti

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BelliBimbi

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Belli Toons

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Jennifer Lopez la donna più bella del mondo

per l’annoSecondo la rivista Peoplela donna più bella del mondo per l’anno 2010sarebbe l’attrice e cantante Jennifer Lopez. Ecco che le mam-me si prendono la riscossa sulle gio-vanissime con corpi scheletrici e senza curve. Cantante,attrice, moglie eanche mamma. La pop star, a tal pro-posito ha dichiarato: «Lo schermo HD di un televisore non è amico di nessuno e non voglio che le persone credano che sia facile per me mantenermi in questo modo: faccio grandi sforzi, molta palestra e mi sottopongo a diete ferree quando devo apparire in pubblico, per essere come sono. È faticoso ma fa parte del mio lavoro, serve anche questo».

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Jennifer Lopez la donna più bella del mondo

per l’anno

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Ecco la carrellata delle pance più belle di questa

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Mancano davvero poco alla nascita di Jameson e Pink, la futura mamma, si rilassa facendo lunghe passeggiate per le strade di Malibù al fianco del compagno Carey Hart. Giusto per non farsi notare, la cantante, è stata fotografata mentre camminava sull’a-sfalto a piedi nudi.

Pink

Tori Spelling

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Gianna Nannini è stata fotografata dalla rivista “Chi” con la figlia Penelope, che adesso ha cinque mesi. Ora, da mamma, la dura Gianna si è sciolta e dichiara: «Prima pensavo solo a me. Ora mi sono messa in secondo piano».

Mel B, ex Spice, è ancora in attesa. Ecco una foto rubata durante una delle sue ultime vacanze insieme alla famiglia, in un momento di relax. Nella foto c’è il marito, Stephen Belafonte, e la primogenita Angel.

Finalmente la pancia di Victoria Beckham c’è e si vede. Oramai la gravidanza, del suo quarto figlio, è giunta al suo sesto mese e finalmente si è fatta fotografare con qualche rotondità in più.

Jessica Alba, in attesa del suo secondo genito, porta al parco la piccola Honor e mostra la pancia sotto il vestito. Oramai l’attrice si è calata nel ruolo di perfetta mamma e dichiara: «Sono sempre stata molto consapevole del mio aspetto e ho lavorato sodo per coltivarlo. Dopo la gravidanza, mi sono sentita liberata. Ho imparato ad accettare il mio corpo e a dare meno peso a come appaio. Non cerco più di aderire ad alcuno stereotipo di bellezza ideale».

Tori Spelling aspetta il terzo figlio. Dopo Stella e Liam l’attrice ha annunciato su Twitter di essere ancora incinta. Dopo cinque anni di matrimonio con il marito Tori aveva il forte desiderio di allargare la famiglia. La notizia apparsa su Twitter diceva: «So che ci sono state molte speculazioni in merito, per questo motivo voglio essere io stessa a ufficializzare l’evento: io e Dean aspettiamo un bambino».

Ecco la carrellata delle pance più belle di questa

Victoria Beckam Jessica Alba Mel B

Gianna Nannini

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Ricette nel piatto senza stress? Può essere possibile con i preziosi consigli di Paola Negri, autrice di questo libro. Pagina dopo pagina, offre un supporto prezioso,

W la pappa!Autore: Paola Negri

Fuori piove da due giorni. È finita la scuola: quanto tempo a nostra disposizione! Non dorme e il po-meriggio è lungo! Oddio quanto è piccolo... e adesso cosa gli faccio fare? Mille domande affollano la testa di un genitore che impara a trascorrere il tempo con il proprio bambino. Che fare? Come riuscire a incuriosirlo? Come stimolarlo? Sì, perché, pur aman-do follemente il nostro cucciolo, non sempre è facile trovare soluzioni per intrattenerlo e divertirlo. 101 giochi da fare con il tuo bambino da 0 a 5 anni accorre in nostro aiuto e ci propone giochi e attività da realizzare a seconda della fascia di età e di apprendimento del bambino, da organizzare fuori o dentro casa, in inverno o in estate, da soli o in compagnia. Per scoprire come far giocare il bambino e giocare un po’ anche noi, farlo ridere e ridere insieme a lui, e il nostro tempo scivolera con gioia e allegria. ¬

101 giochi intelligenti e creativi da fare con il tuo bambino. Da 0 a 5 anniAutore: Mariaelena La Banca

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Scelti per voi

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Il grande libro italiano della gravidanzaAutore: Laura De Laurentiis

Pre-concepimento, gravidanza, travaglio, parto, vita di coppia, alimentazione, be-nessere psicofisico, mamme con bisogni speciali, i primi 40 giorni del bebè in casa: questi e molti altri argomenti vengono affron-tati da un team di medici, primari, ostetriche, puericultori, nutrizionisti e psicologi prove-nienti dai maggiori istituti ospedalieri italiani

(tra cui Mangiagalli, Bambin Gesù e Buzzi). Un li-bro ricchissimo di informazioni e consigli pratici per gestire in maniera serena ed equilibrata uno dei momenti più importanti della vita di una donna. µ

ricco di informazioni, consigli e proposte volti a nutrire i figli senza stress. Dall’introduzione dei cibi solidi alle ricette “da grandi”. Tante idee golose e nutrimenti per comporre, non solo per i più piccoli, una dieta naturale so-bria e variata. µ

Dormi, bambino dormiAutore: Eduard Estivill

Il sonno di un bambino deve essere regolare e so-prattutto deve avere delle regole. Molto utili i consi-gli di Eduard Estivill, che ha insegnato a dormire a migliaia di bambini nel mondo. Dalla sua plurienna-le esperienza è nato Dormi, bambino dormi, una guida rapida per allontanare lo spettro delle notti in bianco dei genitori.µ

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Svago

Mi chiamo Marco Solferini e sono un amante della carta stampata. Ho impa-rato ad apprezzare i libri come scienza della condivisione. Una perpetua fonte di apprendimento, ma altresì un modo per spaziare nel vasto universo della com-prensione e della conoscenza. Mi ritorna alla mente la celebre frase dell’Alighieri: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza» ed in ciò penso che ci possa e per molti versi “ci debba” essere una finestra di dialogo, fra quanti rispettano il romanzo e lo con-cepiscono come un arte. Questa è, in so-stanza, la motivazione che mi ha spinto ad aprire un blog dove pubblicare le mie recensioni letterarie. Per leggere tutte le mie recensioni collegatevi direttamente al mio blog: amicideilibri.splinder.com

Buona lettura

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scelto per voi Marco Solferini

Autore: Alfredo Colitto Genere: avventura, storico, mistero.

“I “P“Il libro dell’Angelo” è l’ultimo romanzo di Alfredo Colitto, che ha come protagonista il medico di Bologna, Mondino de Liuzzi, ambientato nel 1313. Mondino è prossimo alle nozze, con Mina de Gandoni, figlia di un commerciante ma una disperata richie-sta d’aiuto, da parte del suo passato amore, Adia, lo costringe a Venezia, per cercare di salvare l’ebreo Eleazar da Worms, accusato di un orrendo omicidio. L’accusato, pur professandosi innocente, viene rinchiuso in cella e sottoposto a tor-tura da parte del potente patrizio veneziano Vettor Gradenigo, membro del Consiglio dei Dieci, una delle più influenti istituzioni di Ve-nezia.In quest’opera espositiva, Colitto dimostra alte e compiute doti di stile, che mescola-no la pregevolezza storica con la buona narrazione contemporanea, descrittiva, che elar-gisce spunti di cul-tura, senza deca-dere nella saccenza, rifuggendo qualun-que appesantimento o eccesso di nozio-nistica. Il romanziere, met-te più volte in luce il dramma storico di cui la comunità ebrai-ca è stata oggetto per molti secoli.

IL LIBRO DELL’ANGELO

Per i più grandi!

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Scelti per voi

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Autore: Alfredo Colitto Genere: avventura, storico, mistero.

Autore: Lois Lowry

Genere: romanzo

“PPrimo capitolo di una trilogia che ha centrato un successo mondiale.Il Mondo dei Bambini, classifi-cati con nomi e altrettanti nu-meri in base agli anni di vita, è quello di una Comunità perfet-ta, dove vige il principio della conformazione: la crescita fa parte di un estremizzato casel-lario di procedure e prassi.Il luogo dove si sono annulla-ti i sentimenti, contrastate le emozioni e dove persino i colori hanno subito la sterilizzazione complessiva.È questo il mondo di Jonas, 11 anni, prossimo ai 12, data fati-dica perché rappresenta la fine della giovinezza, momento in cui il Consiglio degli Anziani decide-rà il suo ruolo nella Comunità.Un ruolo essenziale per il pro-seguo ed il mantenimento dello status quo.Perché nella Comunità la for-mazione è scandita come in un alveare di pensiero o un alleva-mento di persone, simili ad au-tomi, imparati all’autocontrollo e al pedissequo riciclare delle situazioni.Jonas però è il prescelto, per di-ventare il depositario dell’irrinun-

ciabile insegnamento della memoria, divenire cioè l’unica eccezio-ne a quella regola che ha strumentalizzato la mente e i cuori di tutta la Comunità.Scoprirà cosa si na-sconde dietro la proce-dura di congedo, quali misteri annidano al di fuori di quel mondo che vorrebbe autodefinirsi perfetto, in quelle terre che gli abitanti chiama-no “Altrove”.“Il donatore” è un ro-manzo coinvolgente, carico di introspezioni: un archetipo futurista che estremizza e nel contempo amalgama molti luo-ghi comuni, che animano nu-merosi dibattiti attuali sulla ci-viltà contemporanea e sul ruolo dell’educazione.Rivelatore, sotto molteplici aspetti, è costruito in modo im-peccabile, organizzato secon-do un metodo espositivo coin-volgente e affascinante: non rinuncia a tonalità di brutalità dentro al concetto e a riflessio-ni che giustificano persino l’irri-tualità.•

THE GIVER – IL DONATORE

IL LIBRO DELL’ANGELO

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Cucina

Diritti alimentari dei bambini

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La cucina per i bimbipag. 144

Lo chef sei tu!pag. 142

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La finalità del Manifesto è diffondere un approccio all’educazione alimentare che restituisca al cibo tutte le sue potenzialità educative e di salute.

L’educazione alimentare è un diritto di tutti i bambini, è un’opportunità di acquisizione di competenze. Significa accompagnare i bambini in un percorso di scoperta e di conoscenza, che farà di loro degli adulti capaci di prendersi cura della

propria salute, diventando consumatori attenti e consapevoli, capaci di godere della convivialità.

L’elemento cardine del Manifesto sembra essere proprio la “convivialità”.

Nella preistoria è noto che gli uomini cacciavano in gruppo e, sempre in gruppo, si consumava il pasto composto dalla preda cacciata. Presso i Greci ed i Romani era consuetudine il banchetto,

che non era altro che un pasto collettivo.

E così, dalla preistoria ad oggi, il pasto resta occasione sociale, possibilità di incontro e condivisione di idee, opinioni, storie personali ed emozioni.

Purtroppo, molto spesso, i più piccoli vengono tenuti fuori da questa possibilità. Le ragioni possono essere molteplici: orari di lavoro dei genitori

Ecco nato il manifesto dei diritti alimentari dei bambiniIl 14 marzo è nato il Manifesto dei diritti alimentari dei bambini, realizzato dall’Associazione Bambini in cucina, in collaborazione con il sito Milanoperibambini.it dal quale è possibile scaricarlo, stamparlo e divulgarlo.

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di Carmela GiordanoEcco nato il manifesto dei diritti alimentari dei bambini

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che non consentono la riunione globale della famiglia; tempi diversi (è tipico: «Facciamo mangiare prima i bambini e poi mangiamo noi, in modo da avere più tempo per parlare») che escludono i bambini dalle discussioni; assecondamento dei capricci, che comporta Tv accesa, giocattolini ed altri diversivi che distraggono i bambini dal rifiuto del mangiare, dando la possibilità di imboccarli, a tradimento, senza che gli stessi si accorgano che stanno mangiando.

Recuperare l’abitudine di stare a tavola tutti insieme, “con-dividendo” la giornata è, invece, molto utile proprio a quei bambini che tendono a mangiare

poco e controvoglia. A tavola si può giocare, ma usando la fantasia. La preparazione dei cibi è un’azione piena di fantasia. Permettere al bambino di assistere ed aiutare nella preparazione della cena e dell’apparecchiare la tavola, lo aiuta a comprendere l’importanza del mangiare, l’origine dei cibi, il loro abbinamento, le loro proprietà, gli utensili da usare per dare forme e presentazioni gradevoli all’occhio oltre che al palato.

Il cucinare insieme diventa ulteriore momento di condivisione e motivo di orgoglio per il bambino: «Ho infarinato i pesci per la frittura!». Tale annuncio

inchioderà il bambino a tavola per la curiosità di vedere se a tutti è gradito il suo lavoro.

I l Mani fes to , che

ha appena ot tenuto

i l patroc in io de l la

Rappresentanza

a Mi lano de l la

Commiss ione

Europea, vuole

so t to l ineare non

so lo l ’ impor tanza

de l “cosa” s i

mangia , ma anche

e soprat tut to

de l “come” s i

mangia .•

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CUCINA

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Lo chef sei tuIngrediendi:Coriandolo fresco: 2 ramettiLemongrass: 2 bastonciniMenta fresca: alcune fogliolinePane: 40 gr di mollicaPeperoncino fresco: 2Petto di pollo: 400 grUova: 1Zenzero: 2/3 gr

I bastoncini di pollo aromatici sono sfiziosi e saporiti spiedini di pollo tritato con aromi e spezie, ideali

da gustare durante un aperitivo. Sono insaporiti da un mix di zenzero fresco tritato, lemongrass (erba aromatica il cui aroma ricorda quello del limone, detta anche citronella), coriandolo fresco e peperoncino. Si tratta di stuzzichini originali e molto leggeri (vengono infatti cotti alla piastra), da gustare accompagnandoli con una salsina allo yogurt, con salsa di soia o con una salsa doce di peperoncini.Preparazione:‣ Tritate la mollica di pane in un mixer e separatamente 400 gr di petto di pollo, lasciateli da parte. Private quindi dei semi i peperoncini freschi e mondate e private delle estremità i ba-stoncini di lemongrass. ‣ Tritateli finemente in un mi-xer con lo zenzero e le foglie di menta e di coriandolo. ‣ Lavate i cipollotti e tagliateli finemente con un coltello affila-to. In una terrina mettete il pollo tritato e incorporate i cipollotti, il composto di spezie ed aromi, l’uovo che avrete precedente-mente sbattutto e la mollica di pane passata nel mixer. ‣ Amalgamate bene gli ingre-dienti e aggiustate infine di sale. Con le mani bagnate (tenete acqua tiepida a disposizione) fate dei piccoli cilindri con l’im-

pasto, disponeteli su un piatto e schiacciateli leggermente con le dita, ottentendo la forma di mattoncini. ‣ Mettete i bocconcini in frigori-fero per 10/15 minuti. Scaldate una bistecchiera/piastra a fuo-co medio, disponetevi i baston-cini di pollo e cuoceteli per 10 minuti circa, girandoli spesso per evitare che si attacchino. ‣ Eventualmente ungete legger-mente la piastra con dell’olio. ‣ Servite i bastoncini di pollo aro-matici con degli stecchini come aperitivo, accompagnati da una salsa allo yogurt o di soia o da salsa dolce di peperoncini.

Ricette dal mondo: CinaCUCINA

BASTONCINI DI POLLO AROMATICI

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Lo chef sei tuIngrediendi:Coriandolo fresco: 2 ramettiLemongrass: 2 bastonciniMenta fresca: alcune fogliolinePane: 40 gr di mollicaPeperoncino fresco: 2Petto di pollo: 400 grUova: 1Zenzero: 2/3 gr

Ingredienti: (per la pasta per circa 20 ravioli)

Acqua: 150 mlFarina: 250 grSale: un pizzico(per il ripieno per circa 20 ravioli)

Carne di suino macinata: 150 grCarote: 1Cavolo cinese:100 gr (alcune foglie grandi)Erba cipollina: q.b.Gamberi e Gamberetti sgusciati: 50 grSalsa di soia: 2 cucchiaiScalogno: 1Zenzero fresco: 2 gr

RAVIOLI AL VAPORE

I ravioli cinesi al vapore sono de-licati involucri di pasta con un ripieno di carne e verdure, dif-

fusi in tutta la Cina e molto popo-lari anche in Giappone e in Corea. I ravioli cinesi al vapore vengono consumati in oriente come antipasto o come spuntino a metà mattina o pomeriggio e la loro forma e il loro ripieno varia di regione in regione. Preparazione: ‣ Per preparare i ravioli cinesi al vapore occorre iniziare pre-parando la pasta per i ravioli. Disponete la farina a fontana in una ciotola e aggiungete un piz-zico di sale; incorporate l’acqua poco a poco. ‣ Mettete l’impasto su una spia-natoia infarinata e iniziate a la-vorarlo con le mani finché sarà compatto e sodo.‣ Avvolgetelo con della pellicola e lasciatelo riposare un’ora in un luogo fresco e asciutto. Nel frat-tempo dedicatevi alla preparazio-ne del ripieno: tritate finemente il cavolo cinese che avrete prece-dentemente lavato e in un mixer tritate la carota con lo scalogno. ‣ Sminuzzate anche i gamberetti freschi e aggiungeteli in una cio-tola insieme al macinato di maia-le, incorporate poi il cavolo cine-se, la carota e lo scalogno. ‣ Grattugiatevi sopra lo zenzero fresco, condite con due cucchiai di salsa di soia e aggiungete dell’erba cipollina tritata. ‣ Amalgamate bene il tutto e la-sciate riposare il ripieno mezz’o-

ra in frigorifero affinché tutti gli ingredienti si insa-poriscano. •t

Invia le tue ricette più riuscite a :

[email protected] lieti

di pubblicarle

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Ecco una tipica ricetta anglosassone: dei deliziosi panini dolci che sicuramente piaceranno ai più piccoli.

Cosa vi occorre:Farina: 240 grZucchero: 45 grCannella: un pizzicoSale e pepe: quanto bastaLievito di birra in polvere: 2 cucchiainiUova: 1Latte fresco: 120 mlGocce di cioccolato fondente: 70 grBurro ammorbidito: 15 gr Per la decorazione: un uovo da spennellare

Come si prepara:Mescolare tutti gli ingredienti con la frusta elettrica e formare una palla. Far riposare l’impasto per circa due ore. Formare le pagnot-te e adagiarle su teglia ricoperta da carta da forno. Spennellare le pagnotte con dell’uovo. Incidere su ciascuna una croce. Infornarle a 180° per 15 minuti e gustatevi i panini dolci insieme ai vostri figli.

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Ecco una ricetta fatta con della mousse di philadelphia e prosciutto, uno stuzzichino che piacerà moltissimo ai vostri bambini.

Cosa vi occorre:Prosciutto cotto: 100 gr Philadelphia: 80 grBurro: 3 cucchiainiLatte: 3 cucchiainiOlive verdi snocciolate: 8

Come la dovete preparare: Tritate il prosciutto insieme al latte. Trasferite il tutto in una ciotola, unite il formaggio e il burro e amalgamate fino a ottenere una cre-ma densa. Foderate una formina con un foglio di carta di alluminio, imburrate, versate la mousse di prosciutto e mettetela in frigorifero per un’ora. Quando dovete servire, adagiate la mousse in un piatto, togliete la carta argentata e decorate la mousse con le olive tagliate in due.

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Inviaci via mailla foto

del tuo bimbo con i suoi dati a:

[email protected]

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Alicedi Caltagirone

5 anni

Karen di Caltagirone

9 anni

Alessiodi Cesate8 mesi

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Auroradi Cernusco sul

Naviglio6 anni

Edoardodi Cernusco sul

Naviglio18 mesi

Carladi Olbia

Davideha 1 anno e 10 mesi

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Asiadi Zocca2 anni

Kevindi Zocca11 mesi

Denisedi Genova18 mesi

Christiandi Latina

01/08/2010

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Ariannadi Pogliano Mi05/10/2000

Kevindi Zocca11 mesi

Christiandi Latina

01/08/2010

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Catherinedi Milano

9 anni

Giorgiadi Cusano Milanino19 mesi

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Desireèdi Milano

7 anni

Elisabethdi Catania

3 anni

Gabrieledi Bergamo

10 mesi

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Raffaeldi Milano

9 mesi

Marcodi Mediglia

13 anni

Veronica2 anni

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Nicoladi Brescia

2 anni

Ludovicadi Bergamo25/01/2010

Martinadi Mediglia

9 anni

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Martina Zoedi Osio6 mesi

Matteodi Livorno

1 anno

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Martinadi S.Severo

3 anni e mezzo

Noemidi Livorno

13/04/2010

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Noemidi Torino03/07/05

Rebeccadi Torino25/05/10

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Samueledi Modica

03/07/2009

Mirkodi Milano27 mesi

Simonedi Brescia

9 anni e mezzo

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OROSCOPO Cosa ci dicono le stelle

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ARIETE 21 MARZO - 20 APRILE

Anche il mese di maggio è arrivato per voi dell’Ariete: con tutto quello che di positivo vi potete aspettare. Il periodo continua a gonfie vele e non è certo il momento opportuno per interrompere la scia positiva che state seguendo. Viaggi, spostamenti e nuove esperienze saranno le linee guida di questo mese: non abbiate paura di allontanarvi, talvolta, dai vostri impegni quotidiani, alla scoperta di qualcosa di nuovo, da cui potrebbe scaturire una svolta o un’e-sperienza positiva. Siate vicini alla vostra famiglia: la lontananza non è un buon motivo per trascurare chi vi pensa sempre, dedicandosi alle vostre faccende quotidianamente. Attenti allo stress: curate il vostro benessere fisico e psichico.

TORO 21 APRILE - 20 MAGGIO

Per voi del Toro, questo è il vostro mese, in tutti i sensi. Festeggiare il vostro compleanno sarà per voi valida occasione per mettere in evidenza ciò che la vostra perseveranza e le vostre capacità vi hanno portato, motivo per cui esse-re, senz’altro, orgogliosi di voi stessi. Maggio è innegabilmente il vostro mese perché, soprattutto quest’anno la vostra rinascita sociale sarà tangibile da par-te di molti: siete davvero brillanti in questo periodo e state rendendo il massimo da molti punti di vista: sul lavoro siete delle vere e proprie macchine e, ultima-mente, sapete far colpo nelle occasioni più impensate. Tanta la forza fisica di questo periodo: usate il vostro superattivismo per mettervi in forma per l’estate.

GEMELLI 21 MAGGIO - 20 GIUGNO

Un periodo in cui verranno chiarite tante delle vostre incertezze. Questo maggio per voi del segno zodiacale dei Gemelli potrebbe portare con sé tante novità, e starà solo a voi, con il vostro conclamato ingegno, saperle sfruttare. La fine di questo mese è il vostro periodo, tanti auguri a voi: questi festeggiamenti dovran-no ricordarvi che i risultati raggiunti sono stati frutto di sudato lavoro: bruciare le tappe non è mai stata la ricetta opportuna per dare il massimo. Attenti alla vostra salute: i piccoli acciacchi vanno sempre tenuti sotto controllo, anche qualora si tratti di banalità. La stabilità affettiva sarà probabilmente il primo obiettivo da per-seguire per il prossimo periodo: per ora forse non siete ancora maturi.

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Cosa ci dicono le stelleCANCRO 21 GIUGNO - 22 LUGLIO

Il mese di maggio porterà con sé a voi del segno zodiacale del Cancro tante frizzanti novità e sicuramente degne della vostra attenzione. Stop alla monoto-nia e al passato che ha talvolta frenato il vostro entusiasmo: è finalmente giunto il momento di vivere la vostra vita al pieno delle vostre possibilità. Non abbiate paura di essere pacchiani e mondani: sfruttate le possibilità che vi si pongono innanzi e siate fieri di essere voi stessi in ogni occasione. Affrontare i problemi sarà in questo periodo la migliore soluzione per risolversi brillantemente: la vo-stra capacità organizzativa, mai come in questo periodo, vi porterà a trovare soluzioni per voi ottime e inaspettate.

LEONE 23 LUGLIO - 23 AGOSTO

La vostra primavera è entrata nel periodo caldo, e questo maggio ne sarà per voi del segno zodiacale del Leone, la pratica dimostrazione. Siete arrivati a di-mostrare il meglio di voi stessi in qualsiasi occasione, la tanta e frequente vita mondana non vi è certo mancata ed è finalmente giunto il momento di dedicavi a voi stessi e a quello che desiderate veramente. Il lavoro vi sta dando grandi soddisfazioni, ma è il momento giusto per dare una svolta positiva alla vostra vita sentimentale: certezze e positività saranno il leit motiv del prossimo perio-do della vostra esistenza. Attenti a non pavoneggiarvi troppo: cercate qualche volta di dare risalto anche a ciò che di voi è meno apparente.

VERGINE 24 AGOSTO - 23 SETTEMBRE

Il mese di maggio è qui con le sue brillanti novità anche per voi del segno zodia-cale Vergine, e dovete sicuramente esserne felici. Passione è la parola chiave di questo mese primaverile: si può finalmente dire che avete trovato quello che cercavate e state riversando in esso tutta la passione di cui siete capaci. Cer-cate di non essere troppo possessivi nei confronti di chi tiene a voi: un buon rapporto non necessariamente comporta questo. Molti stanno apprezzando la vostra positività e il tanto bene che avete fatto in passato non può che tornare a vostro favore. La salute è sicuramente dalla vostra parte, ma non trascurate le piccole allergie e i piccoli acciacchi.

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OROSCOPO Cosa ci dicono le stelle

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BILANCIA 24 SETTEMBRE - 23 OTTOBRE

State uscendo felicemente da un periodo di incertezze e avete fatto luce su quello a cui puntare per i prossimi mesi: la stabilità. Per voi del segno zodiacale Bilancia la massima aspettativa in questo periodo è la stabilità. Infatti, cercate in questo periodo di essere in pace con voi stessi e di non essere presi dall’an-sia di fare qualcosa che magari per voi non è il massimo. Prendere poche ma decise prese di posizione sarà per voi un toccasana: eliminare l’incertezza e le indecisioni non potrà che giovarvi. Maggio sarà per voi il periodo migliore per eliminare vecchi rancori e riapprofondire vecchie amicizie lasciate in “attesa”.

SCORPIONE 24 OTTOBRE - 22 NOVEMBRE

Il mese di maggio è un periodo positivo anche per voi del segno zo-diacale Scorpione. La vostra ottima forma fisica farà da guida ai vostri suc-cessi in ogni ambito, a partire da quello lavorativo. Tanti i vostri impegni: sarà questo un periodo di grande movimento e spostamento, ma lo sa-prete affrontare con grande positività tanto da esserne inaspettatamente entusiasti. La vostra stabilità sentimentale deve invece essere per voi dello Scorpione motivo di vanto e non di ricerca di fugaci avventure. Una svolta in positivo potrebbe rendere il prossimo futuro davvero in discesa. Tenete quindi sempre gli occhi aperti.

SAGGITARIO 23 NOVEMBRE - 22 DICEMBRE

Maggio è arrivato anche per voi del Sagittario, e sarà il periodo migliore per dare una svolta al vostro presente. Tante le occasioni che copiose appariran-no di giorno in giorno, e, forse, la buona occasione per affrontare qualcosa di veramente nuovo che potrebbe stravolgere in meglio il vostro prossimo futuro, qualora lo desideriate. Il lavoro procede bene e la vostra vita sociale è davvero attiva: non esagerate con feste e passatempo: il vostro fisico non vi concederà tutto quello che volete, specie in questo periodo per voi così frizzante e brioso. Cercate di intensificare i rapporti con chi per voi in passato ha fatto molto, e a cui forse dovete qualcosa.

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Cosa ci dicono le stelleCAPRICORNO 23 DICEMBRE - 20 GENNAIO

Il tanto ambito mese di maggio è arrivato anche per voi del segno zodiacale Capricorno. State senza dubbio vivendo un periodo “sì” e siete davvero in forma: dopo tante riflessioni avete finalmente capito quale potrebbe essere il vostro indirizzo per il futuro e ne siete davvero soddisfatti, ora, la vostra strada è senz’altro in discesa. Cercate di dare ascolto a chi vi sta attorno e non date l’impressione di essere troppo pieni di voi stessi: a qualcuno il vo-stro atteggiamento potrebbe anche non piacere. Cercate di non stressarvi troppo e di non abusare del vostro fisico: siete in forma, ma non per questo dovete “strafare”.

ACQUARIO 21 GENNAIO - 19 FEBBRAIO

Questo mese di maggio è per voi del segno zodiacale Acquario un periodo di transizione. Nulla di negativo, si intende, ma il cosiddetto “spleen” potrebbe talvolta accompagnare le vostre allegre giornate di maggio: forse la mancanza di qualche intrattenimento davvero divertente. Non disperate per così poco, la vostra stabilità e sicurezza in voi saranno piacevole compensazione di questo stato. Chi vi sta a fianco tiene molto a voi, e la vostra stabilità vi rende sicuri e fieri di voi: ne avete ragione. In questo periodo poi, siete davvero in salute, probabilmente ancora meglio del solito e, nel complesso, non vi potete certo lamentare.

PESCI 20 FEBBRAIO - 20 MARZO

Neanche in questo periodo voi del segno zodiacale Pesci potete certo lamentarvi. Il richiamo della famiglia si fa quanto mai sentire e avete l’esigenza di essere più presenti: non trascurate la vostra presenza fra chi vi vuole bene. La vostra vita sentimentale è davvero molto attiva e siete nel pieno delle vostre possibilità: non approfittate di chi ha in voi riposto la propria fidu-cia e cercate di non deludere le aspettative di chi ha puntato su di voi. La salute non vi manca, ma non tralasciate le piccole allergie e i lievi malanni che nel mese di maggio capitano a chiunque. •

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