Bilancio sociale 2011
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Transcript of Bilancio sociale 2011
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INDICE
Introduzione pag.3
Chi siamo pag.4
Dati generali pag.4
Storia: processo che ha dato origine alla cooperativa pag.3
Il modello dell’impresa sociale andava costituito pag.3
Valori di riferimento pag.5
Gli orientamenti per l’azione sociale ed imprenditoriale pag.5
Oggetto sociale pag. 8
Struttura dell’ente pag.11
Forma giuridica e assetto istituzionale pag.11
Organigramma cooperativa pag.12
Struttura organizzativa pag.13
Gli stakeholders pag.22
Attività pag.27
Organizzazione della giornata/lavoro pag.27
Obietivi pag.29
Esame situazione finanziaria pag.30
Sinergie cooperativa– comunità famiglia-territorio pag.30
Conclusioni pag.33
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INTRODUZIONE
Il presente documento ha l’intento di esporre il lavoro svolto in
questo anno e gli anni precedenti dalla Cooperativa Di Mano in
Mano, focalizzando l’attenzione sui valori fondanti e sull’aspetto
operativo e organizzativo.
Il testo di bilancio sociale viene elaborato come bozza in sede di
assemblea e successivamente modificato e deliberato dal Cda.
Il documento viene distribuito cartaceo a tutti i soci e reso pubbli-
co attraverso il sito www.dimanoinmano.it.
Riferimenti legislativi: Adozione delle linee guida per la redazione del bilancio sociale
da parte dell'organizzazione che esercitano l'impresa sociale, ai
sensi dell'articolo 10, comma 2, del decreto legislativo 24 marzo
2006, n. 155.
(GU n. 86 del 11-4-2008)
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CHI SIAMO
DATI GENERALI Di Mano in Mano Soc. Coop.
Sede Legale Viale Espinasse, 97-99, Milano, 20156
P.IVA /C.F.: 12896370157
Iscritta nell'Albo società cooperative al N° AI 14664 nella sezione Mu-
tualità prevalente, categoria Produzione e lavoro.
Punto Vendita Milano: Viale Espinasse, 97-99, Milano, 20156
Punto Vendita Cambiago: Via Castellazzo, 8, Cambiago, 20040
Magazzino: Via XXV Aprile, 59, Cambiago, 20040
STORIA: PROCESSO CHE HA DATO ORIGINE ALLA COOPERATIVA Non si può parlare dell’impresa sociale Di Mano in Mano se non si
parte dall’esperienza del lavoro iniziata ancor prima della Comunità
di Villapizzone.
In quegli anni il lavoro è stato vissuto come modo privilegiato di :
- fare comunità ; è stato importante avere in comune il lavoro, per-
ché ci ha aiutato ad avere in comune il frutto del lavoro, il denaro.
E’ sul lavoro e sul frutto del lavoro che la società si unisce o si divide, si
costruisce o si distrugge.
- fare accoglienza; l’accoglienza tra adulti responsabili condividen-
do quotidianamente i lavori di ricostruzione della comunità come
l’attività esterna di sgomberi e traslochi; l’accoglienza verso coloro
che arrivavano in comunità e che trovavano una collocazione in
una delle tante mansioni.
- autosostentamento economico; l’orgoglio di non dipendere da nes-
suno, ci ha stimolato verso forme di consumo alternativo e sobrio.
Era questa un’esperienza che ha richiesto a coloro che l’hanno vissu-
ta enormi energie e la totalità del coinvolgimento. Per contro aveva
una ridotta proponibilità e riproducibilità dell’esperienza.
Per differenziare quindi lavoro e vita di comunità, desiderando allar-
gare le possibilità a chi era interessato alla vita di comunità e distin-
guendo la stessa dall’ambito del lavoro, che per forza di cose, si so-
no smorzati i toni più accesi, pur mantenendo dei colori belli vivaci.
Per rendere possibile quindi questo passaggio, è stato necessario av-
viare una formula imprenditoriale che attraverso la costruzione di
un’impresa sociale, portasse a :
valorizzare il patrimonio professionale maturato negli anni e che
ha trasformato un’attività marginale in attività economica di
grande rilevanza.
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introdurre un nuovo soggetto sociale ed imprenditoriale che con-
tribuisse alo sviluppo delle politiche sociali del territorio.
riqualificare la funzione dell’Associazione Comunità e Famiglia
alla sua funzione principale di promuovere cultura creare opinio-
ne , tutelare diritti.
concorrere con progetti imprenditoriali , alla costruzione di nuove
risposte ai bisogni.
IL MODELLO DELL’IMPRESA SOCIALE ANDAVA COSTITUITO:
Mettendo al centro la persona: dietro il socio, il dipendente, il ra-
gazzo inserito, ci sono padri e madri di famiglia, figli, giovani in
ricerca, in disagio, con handicap.
Rispondendo ad un criterio di efficacia: il lavoro rende se chi ci
lavora ha responsabilità ed a queste risponde, ma una responsa-
bilità che faccia crescere e realizzare la persona. Quindi offrire
ad ognuno, sia esso socio o borsa lavoro, la possibilità di realizzar-
si attraverso un compito ben preciso e che faccia parte di un
insieme.
Sapendo stare sul mercato: è la prova che quello che facciamo
e quello in cui crediamo non è “aria fritta” , ma qualcosa di con-
creto, vero, veramente alternativo e riproponibile a tutti.
E quindi, dopo anni di lavori non organizzati ma efficaci,
l’Associazione Comunità e Famiglia ha favorito l’avvio della coope-
rativa Di Mano in Mano, una nuova scommessa perfettamente in
linea con il suo passato e con l’evoluzione dell’esperienza. La scom-
messa è conciliare la promozione umana, la centralità della persona
con una produttività che assicuri la sostenibilità economica
dell’impresa. Il lavoro è in funzione dell’uomo, il profitto è in funzione
dell’uomo.
VALORI DI RIFERIMENTO
la promozione umana intesa come la capacità di offrire spazi ed
opportunità per realizzare la pienezza del proprio essere attraver-
so un percorso di vita rispettoso delle risorse , delle capacità, dei
desideri della persona;
la tutela dei diritti come azioni volte a promuovere e sostenere
l’accesso alle opportunità e l’espressione delle capacità dei
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singoli nei diversi ambiti di attività sociali, culturali, economiche e la-
vorative.
GLI ORIENTAMENTI PER L’AZIONE SOCIALE ED IMPRENDITORIALE
il lavoro insieme permette di creare nel sistema sociale un posto
dove si lavora, si cresce, si comunica, si vive e si impara a vivere
un tempo della vita.
una strategia della prevenzione secondaria con iniziative che
rimuovano le condizioni di svantaggio socio-culturale, economi-
co, di deficit soggettivi per sostenere lo sviluppo delle persone;
il radicamento nel territorio rappresenta la condizione per costrui-
re uno spazio, un sistema di relazioni, di vicinanza, di condivisione
che restituiscano ai soggetti la cittadinanza e l’appartenenza a
una comunità locale.
la relazione col mercato e l’economicità intesa come la capaci-
tà di sostenere i costi ed relativi oneri dell’impresa costituiscono le
condizioni di efficienza necessari per operare e realizzare lo sco-
po sociale in un regime di autosostentamento.
la qualità del lavoro e delle prestazioni che si esprime attraverso
la professionalità dei soci, l’erogazione delle prestazioni ,
l’efficienza dell’organizzazione , la qualità delle relazioni interne e
con i clienti;
la ricerca e l’innovazione come investimento verso nuove frontie-
re per accrescere la capacità di realizzare nuove proposte nei
processi di integrazione ed emancipazione dalle condizioni di
svantaggio e di marginalità;
il lavoro di rete come capacità di costruire sinergie con le istituzio-
ni locali e i diversi attori sociali del territorio come ricerca di rela-
zioni che aprono a nuovi spazi di socialità ed integrazione.
Possiamo quindi dire che le nostre radici sono nell’esperienza di co-
munità, della vita insieme e quindi del lavorare insieme, della sobrie-
tà, dell'accoglienza e del recupero delle persone e dei beni.
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LA NOSTRA ALTERNATIVA:
All’inizio della nostra storia, ed ancora oggi, non siamo stati chiamati
a costruire un’azienda, ma un intero pezzo di società . Non ci siamo
accontentati di costruire un luogo di lavoro , magari anche bello ed
alternativo, ma abbiamo mirato a costruire un luogo sociale, un po-
sto dove si lavora , si cresce, si comunica, si vive e si impara a vivere
un tempo della vita. La nostra non è un’esperienza di “quelli buoni”
ma è qualcosa di rivoluzionario , che cerca strade nuove e diverse
per una migliore qualità di vita. Di conseguenza chi ci incontra è
portato ad una riflessione sul proprio stile di vita e sulle proprie scelte
e tutto questo caratterizzato da una sostenibilità economica fonda-
mentale per rendere credibile la nostra alternativa.
IL NOSTRO TESORO:
E le nostre considerazioni si spingono fino a riflettere sul senso del la-
voro, sul senso che diamo al lavoro, inteso non come una prestazio-
ne di manodopera in funzione di una retribuzione ma come una par-
te della vita, un tempo che si integra in altri tempi (famiglia, comuni-
tà , parrocchia, gruppi etc. ) La nostra identità sociale è nel senso
che diamo a quello che facciamo. Questo senso, questa motivazio-
ne si respira, si diffonde e pervade ogni cosa e si nota nei particolari.
Il nostro tesoro è quindi il desiderio faticoso e quotidiano di lavorare
insieme , insieme tra noi soci ed insieme con i ragazzi. E’ una scelta
che rinnoviamo ogni giorno, che ci caratterizza che nasce dal senso
che abbiamo dato al tempo del lavoro.
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OGGETTO SOCIALE Art. 4 dello Statuto – “Scopo e oggetto sociale”
La Societa' Cooperativa nel rispetto dei principi e del metodo della
mutualita' e senza finalita' speculative si propone come scopo di agire
per il perseguimento dell'interesse generale della comunita' alla pro-
mozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini.
La Societa' Cooperativa dunque si ispira e agisce in base a principi di:
mutualita', solidarieta', democraticita', impegno, equilibrio delle re-
sponsabilita' rispetto ai ruoli, spirito comunitario, legame con il territorio,
equilibrato rapporto con lo Stato e le Istituzioni Pubbliche.
La Societa' Cooperativa si propone di creare un ambiente di lavoro
accogliente, che permetta l'espressione delle potenzialita' lavorative
ed attitudinali di chi in essa presta la propria opera. In particolare, sco-
po della societa' e' procurare ai soci occasioni di lavoro. Pertanto, la
societa' si avvarra' prevalentemente, nello svolgimento della propria
attivita', delle prestazioni lavorative dei soci. Inoltre, si propone, che
tale ambiente lavorativo sia .sensibile ai bisogni familiari e favorisca il
benessere individuale e familiare di chi in esso presta la propria opera.
A tal fine la Societa' Cooperativa potra' costituire un fondo di mutua-
lita' per sostenere i singoli soci che si trovano in situazioni economiche
di particolare necessita', le modalita' di gestione di tale fondo sono
definite con apposito regolamento approvato dall'Assemblea.
La cooperativa puo' operare anche con terzi.
La Societa' Cooperativa si propone di promuovere nella collettivita' un
modo di vivere consapevole della limitatezza delle risorse che eviti gli
sprechi e che sia orientato alla riduzione del consumo, al riutilizzo ed al
riciclo degli oggetti e dei materiali usati.
La Societa' Cooperativa, al fine di rendere piu' efficace la propria a-
zione, con deliberazione dell'Assemblea dei Soci, potra' consociarsi ad
altre cooperative; aderire a consorzi di cooperative ovvero ad una
delle associazioni di rappresentanza riconosciute dal movimento coo-
perativo, ovvero ad enti dell'Area Associazionistica e del Terzo Settore
in generale.
Al fine della qualificazione di cooperativa a mutualita' prevalente, ai
sensi dell’art. 2512 c.c. , la cooperativa: (a) non potra' distribuire divi-
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dendi ai soci cooperatori; (b) non potra' remunerare gli strumenti fi-
nanziari offerti in sottoscrizione ai soci cooperatori in misura superiore ai
buoni postali fruttiferi aumentati di due punti; (c) non potra' distribuire
riserve fra i soci cooperatori; (d) dovra' devolvere, in caso di sciogli-
mento della cooperativa, l’intero patrimonio sociale, dedotto soltanto
il capitale sociale ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo
della cooperazione.
Gli amministratori documenteranno la condizione di prevalenza di cui
all’art. 2512 c.c. nella nota integrativa al bilancio, evidenziando con-
tabilmente i parametri di cui all’art. 2513 c.c.
Art. 5 - La Societa' Cooperativa si propone come oggetto, per attuare
il proprio scopo nel rispetto della mutualita' e senza finalita' speculati-
ve, di operare con prevalente lavoro dei Soci le seguenti attivita':
-recupero, ripristino in uso, riciclo, restauro e vendita al dettaglio di be-
ni usati ad esempio mobilio, libri, vestiario e oggettistica domestica in
genere;
-alienazione di beni di "scarto";
-assunzione di lavori di sgomberi e traslochi, facchinaggio;
-trasporto, imballaggio e confezionamento merci di qualsiasi genere,
ivi compreso il trasporto di merci per conto terzi;
-lavori di magazzinaggio presso terzi o in depositi di proprieta';
-attivita' di ristrutturazione e manutenzione edilizia;
-attivita' in campo agricolo di giardinaggio, manutenzione del verde,
flori-orto coltura in proprio presso terzi, nonche' di raccolta, trasporto,
cernita e smaltimento e/o compostaggio di residui della potatura, e
materiali simili;
-produzione ed alienazione di materiale combustibile ecologico otte-
nuto da lavorazione di materiali legnosi e affini;
-produzione, interventi di installazione e di manutenzione di attrezzatu-
re utilizzate per lo sviluppo e la ricerca nel campo delle fonti rinnovabili
e di attrezzature atte al recupero energetico;
-gestione e sorveglianza di piattaforme e/o stazioni ecologiche per la
raccolta differenziata rifiuti;
-servizi di pulizia e manutenzione in genere;
-ritiro, trasporto e consegna urgente di documenti, campionari e pac-
chi, anche con l'uso di ponti radio mediante l'acquisizione di frequen-
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ze poste all’uso;
-promozione e commercio di prodotti del circuito Equo e Solidale.
Nei limiti e secondo le modalita' previste dalle vigenti norme di legge
la Cooperativa potra' svolgere qualunque altra attivita' connessa o
affine agli scopi sopraelencati,
nonche' potra' compiere tutti gli atti e concludere tutte le operazioni
di natura immobiliare, mobiliare, commerciale, industriale e finanziaria
necessarie od utili alla realizzazione degli scopi sociali o comunque, sia
direttamente che indirettamente, attinenti ai medesimi, compresa
l’istituzione, costruzione, acquisto di magazzini, attrezzature ed impianti
atti al raggiungimento degli scopi sociali.
La Societa' Cooperativa potra' costituire fondi per lo sviluppo tecnolo-
gico, per la ristrutturazione e il potenziamento aziendale, nonche' a-
dottare procedure di programmazione pluriennale finalizzate allo svi-
luppo e all'ammodernamento aziendale ai sensi della Legge 59 del
31.01.92 ed eventuali norme modificative.
E' istituita inoltre una sezione di attivita' denominata "Prestito Sociale",
all'interno della quale la cooperativa puo' effettuare raccolta di pre-
stito da soli soci, nei limiti e secondo i criteri fissati dalla legge, art. 2526
C.C. e dai regolamenti in materia. Le modalita' di svolgimento di tale
attivita' sono definite con apposito regolamento approvato dall'As-
semblea.
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STRUTTURA DELL’ENTE
FORMA GIURIDICA E ASSETTO ISTITUZIONALE L’impresa sociale DI MANO IN MANO è una società cooperativa di
produzione e lavoro a responsabilità limitata, retta dai principi del-
la mutualità. Gli organi sociali sono:
L’assemblea dei soci: si riunisce per approvare il bilancio, per no-
minare, gli amministratori ed i sindaci del collegio sindacale, da il
proprio parere in relazione a decisioni inerenti la gestione
dell’impresa, propone spinti di riflessione e nuove prospettive su
cui discutere.
Il consiglio di amministrazione: è l’organo di governo della coo-
perativa e provvede all’amministrazione della stessa. Il cda eleg-
ge il presidente che è il rappresentante ufficiale della cooperati-
va. Inoltre possiamo dire che il lavoro svolto dagli amministratori
può essere definito di costruzione e manutenzione del sistema re-
lazionale della cooperativa. Privilegiando la qualità dei rapporti
rispetto alle competenze gestionali di ordine tecnico si vuole evi-
denziare la centralità dell’elemento relazionale per la nostra coo-
perativa.
12
ASS
EMBLE
A
ORGANIGRAMMA COOPERATIVA
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA La cooperativa ha due unità opertive una a Milano e un a Cambia-
go. A Milano c'è l'ufficio, i l punto vendita e i diversi laboratori incluso
quello di restauro. A Cambiago c'è il punto vendita, la vendita on-
line, la gestione del sito, il magazzino e i diversi laboratori incluso il
laboratorio di restauro.
Ufficio: riceve le telefonate, organizza i sopralluoghi per i preventivi,
stila l’agenda dei lavori per i due centri operativi, esegue il lavoro di
amministrazione e di rappresentanza, di ufficio personale.
(Il gruppo ufficio assicura una prolungata copertura telefonica, una
velocità nell’eseguire i sopralluoghi ed è capace di gestire interventi
d’urgenza con efficienza ed efficacia.)
Sgomberi - capisquadra: ricevono dall’ufficio le indicazioni del lavo-
ro da svolgere, si prendono in carico i ragazzi assegnati, attrezzano i
mezzo con la dotazione necessaria, e arrivati sul posto, organizzano
il lavoro facendosi carico di tutte le fasi del lavoro: smontaggio, im-
ballaggio, spostamento del materiale sul mezzo e carico, ritorno e
scarico di tutto il materiale effettuando già la prima selezione.
Si occupano anche del montaggio dei mobili in corsia e
dell’esposizione degli oggetti per la vendita.
In tutte queste fasi di lavoro, hanno un’attenzione professionale ed
educativa nei confronti dei ragazzi curando l’armonia nelle dinami-
che relazionali della squadra. Hanno cura del rapporto umano col
cliente e con tutte le persone con le quali ci si relaziona durante la
giornata lavorativa.
ragazzi: affiancano i capi squadra nel lavoro sia nei due capannoni
che durante le uscite. Le mansioni e le in responsabilità richieste va-
riano da ragazzo a ragazzo relazione al personale cammino e pro-
getto educativo stilato.
Cortile: Si suddivide e seleziona il materiale che arriva dagli sgomberi
affinchè il materile diviso per tipologia venga preso in carico dall'e-
quipe di riferimento. Il materile da smaltire viene frazionato e inviato
al riciclo diviso per tipologia, legno, carta, ferro, alluminio, rame, in-
gombranti, macerie, ….
Selezione, prezzatura, esposizione. Le equipe; oggettistica, moder-
nariato, antiquariato, libri, vestiti, mobili d'uso, sterno: Ciascuna equi-
pe riceve la merce, la studia e la seleziona in base a dei criteri di
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valutazione, prezza il materiale e lo prepara per l’esposizione nei ne-
gozi, per la vendita su web ed eventualmente per le aste.
Vendita nei negozi: I venditori si occupa della vendita nei giorni di
apertura e di tenere i contatti con i vari clienti. Inoltre, si prendono
cura del negozio e cercano di identificano le linee di prodotti di inte-
resse. Nelle relazioni con i clienti, valorizzano il rapporto umano dedi-
cando tempo e ascolto. Anche nei negozi vengono accolti ragazzi
in borsa lavoro con funzioni di supporto e di aiuto commessa.
Vendita on-line, aste: E' un canale di vendita particolare che integra
i negozi al fine di ottimizzare la commercilizzazione e la valorizzazione
di tutta la merce che acquistiamo e recuperiamo.
Restauro: il gruppo dei restauratori , con l’aiuto di alcuni ragazzi , si
occupa del restauro di mobili sia per conto della cooperativa che
su richiesta di privati. Va detto che alcune fasi della lavorazione del
mobile proprio per la caratteristica di metodicità e ripetitività e per
l'ambiante protetto che il laboratorio di restaura rappresenta posso-
no essere svolte da ragazzi accolti.
I SOCI
Attualmente i soci sono 41 di cui 38 soci lavoratori e 3 soci non lavo-
ratori provenienti della Di Mano in Mano Solidale, cooperativa so-
ciale della zona di Lecco nata come gemmazione dalla Di Mano in
Mano. Dei 41 soci, 22 vivono in comunità famigliari affiliate a Comu-
nità e Famiglie mentre altri 5 vivono molto intensamente l'esperienza
dell'Operazione Mato Grosso. I soci che vivono in comunità proven-
gono da 7 comunità della Lombaria, 4 dalla Comunità di Villapizzo-
ne, 1 dalla Comunità di Mombello, 4 dalla Comunità di Brugherio, 5
dalla Comunità del Castellazzo, 4 dalla Comunità di Mezzago, 1 dal-
la Comunità di Casciago e 3 dalla Comunità di Ballabio. Nel Consi-
glio di Amministrazione 6 su 7 soci-consiglieri provengono dalle co-
munità incluso presidente e vice-presidente. Il numero dei soci negli
ultimi anni è cresciuto lentamente erano 35 nel 2007, 2008 e 2009,
sono diventati 40 a fine 2010 e poi 41 nel 2011. I soci fondatori erano
13 nel 1999 di cui 10 provenienti dalle comunità famigliari rispettiva-
mente di Villapizzone e del Castellazzo. Il 90% dei soci ha una età
compresa tra i 35 anni e i 50 anni. La presenza di soci provenienti
non dalle comunità è stata considerata un elemento importante fin
dalla fondazione della cooperativa, ha permesso di fare ancora più
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chiarezza nei rapporti fra cooperativa e comunità, oltre che a porta-
re un personale contributo di innovazione e originalità nel gruppo. Lo
stato di socio non è visto solo come un ruolo ma come il traguardo
di un percorso di condivisione e assunzione dei principi e valori della
cooperativa; obiettivo dell’impresa sociale è raggiungere la massi-
ma cooperazione interna quindi risulta fondamentale che tutti i lavo-
ratori si sentano parte integrante di un sistema e quindi siano soci.
Potere democratico nella gestione della cooperativa
Per ogni specifico settore o ambito si è individuato uno o più respon-
sabili che fanno da riferimento, hanno presente la situazione, cerca-
no con la collaborazione degli altri soci di far funzionare al meglio la
fetta di impresa sociale che custodiscono. Individuano quindi pro-
blemi o difficoltà per presentarle alle riunioni settimanali della propria
unità operativa . In questa sede i soci apportano il loro contributo
attivo alla discussione e quindi il responsabile del settore che è coin-
volto si fa carico di attuare la decisione emersa come la più idonea
dalla discussione.
In questi incontri, a cui partecipano tutti i soci di ogni singola unità, si
comunica e si condivide il come si sta, cosa va e cosa non va , le
fatiche e gli obiettivi raggiunti, i punti deboli e le potenzialità da svi-
luppare ulteriormente innanzitutto a livello personale dei soci, le si-
tuazioni ed il cammino dei ragazzi che collaborano, e aspetti pretta-
mente tecnici da sviluppare e cercare possibili soluzioni.
Poiché il livello di coinvolgimento è spesso proporzionale al livello di
responsabilità presa in carico dal socio, la nostra impresa sociale
pensa e struttura l’organizzazione del lavoro favorendo il più possibile
tale assunzione di responsabilità.
In sede di consiglio di amministrazione, in cui sono rappresentate in
modo equo le unità operative e l’ufficio, si discutono argomenti già
trattati nelle riunioni settimanali per approfondirli, o si evidenziano
nuove tematiche da riportare poi nelle successive riunioni settimanali
per un approfondimento nell’intento di cercare collegialmente delle
possibili soluzioni o modalità da attuare. I Soci dell'unità operativa di
Cambiago si trovano tutti i mercoledì pomeriggio dalle 14.30h alle
16.30h mentre i soci dell'unità opertiva di Milano si trovano 2 volte al
mese il martedì pomeriggio sempre dalle 14.30 alle 16.30. Queste
riunioni hanno sia carattere organizzativo che di scambio e condivi-
sione del vissuto personale. Inoltre sono un'importante momento per
condividere idee di indirizzo d'impresa da sottoporre al consiglio
d'amministrazione.
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Rapporti con gli altri
Il gruppo dei soci è il motore vivo della cooperativa, è la nostra gran-
de risorsa. E’ un gruppo che lavora coltivando i rapporti umani, si for-
ma e si motiva ogni giorno , in uno stile di condivisione e di mutualità:
aiutarsi cioè reciprocamente a lavorare meglio , per vivere sempre
meglio .
Nei confronti dei ragazzi, i soci cercheranno di coinvolgere , rendere
partecipi i ragazzi del progetto globale in cui sono inseriti, pur sapendo
che la loro esperienza è temporanea. L’attenzione dei soci dovrà es-
sere nel progetto di vita dei ragazzi , progetto che faticosamente stan-
no ricercando. E come riscontro, la partecipazione dei ragazzi al pro-
getto globale è certamente un indice dell’assunzione del proprio pro-
getto di vita.
QUALITA' del LAVORO
Tempi e condizioni di lavoro
L’impresa sociale, in fase di costituzione, ha scelto di dare ai soci co-
me tempo lavorativo settimanale 35 ore per lasciare il restante tempo
da dedicare alla famiglia , alla comunità per chi ci vive o ad altre atti-
vità utili alla collettività in cui si vive. Gli straordinari sono quindi un evi-
dente controsenso rispetto alla riduzione di orario per cui non sono re-
tribuiti ma, nel caso risultassero ore lavorate in più dovute alla partico-
larità di qualche lavoro o mansione, queste vanno a recupero di e-
ventuali permessi o assenze richieste dal socio durante il mese.
Numerosi sono fra i soci lavoratori coloro che lavora con contratto
part-time 16 su 38, mentre le donne sono 12 su 38. Delle donne 10 su 12
lavorano con contratto part-time, segno evidente di un’attenzione
dell’impresa alle diverse e specifiche esigenze personali e famigliari
dei singoli soci.
Retribuzione
La retribuzione che i soci si sono scelti è uguale per tutti in proporzione
al numero di ore lavorate.
Si è scelto come elemento di differenziazione delle retribuzioni quindi
non la mansione che il socio svolge ma i suoi bisogni famigliari. Ogni
socio percepirà in aggiunta allo stipendio base e agli assegni famiglia-
ri, una quota mensile fissa per ogni figlio o persona a carico .
Possiamo dire che la cooperativa non offrirà mai stipendi alti, benefit
accattivanti o altro. Il tornaconto economico per i soci lavoratori sarà
sempre onesto ma limitato. Limitato perché sono limitate le disponibili-
tà economiche della cooperativa, limitato perché è una condizione
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indispensabile (ma non sufficiente) affinché tutto quanto detto sopra
a proposito dell’identità e dei valori di fondo sia credibile e difendibile
Formazione permanente
Le riunioni dei soci del mercoledì e del martedì, oltre ad avere una va-
lenza tecnica e gestionale, sono dedicate anche alla formazione per-
manente dei soci, attraverso l’analisi e la discussione di vari temi. Fra
questi sono stati affrontati il tema del nonprofit, aspetti di gestione del-
le imprese sociali, argomenti di attualità .
Sicurezza e infortuni
La cooperativa ha nominato un responsabile della sicurezza che si av-
vale di due referenti interni per ogni unità operativa i quali pongono
particolare attenzione alle varie norme di sicurezza relative ai soci, ai
dipendenti, ai ragazzi ed ai clienti nelle diverse attività lavorative.
Le norme generali descritte in un documento di valutazione dei rischi
in possesso a tutti i lavoratori della cooperativa riguardano il solleva-
mento dei pesi, la manovra degli automezzi, le operazioni di carico,
scarico e selezione, le operazioni di riduzione di volume e tutto quan-
to è inerente alle specifiche attività svolte dalla cooperativa .
BORSA LAVORO e LAVORO ERGOTERAPICO
Borse Lavoro
E’ un’occasione per ragazzi e ragazze che non studiano e non lavora-
no per fare un’esperienza lavorativa retribuita , “di prova” , a termine
e con finalità formative orientate ad un prossimo inserimento nel mon-
do del lavoro convenzionale.
Questo strumento permette non solo di aprire prospettive socialmente
apprezzabili ai ragazzi “svantaggiati” , ma anche una forma concreta
di ravvicinamento e, se così si può dire, di riconciliazione, tra la società
operosa e le fasce marginali della popolazione. Inoltre offre ai ragazzi
e alle loro famiglie prospettive mentali nuove per affrontare il proble-
ma del lavoro prima ancora che offrire una concreta esperienza lavo-
rativa.
Questa esperienza rende attivo il ragazzo rispetto alle scelte che deve
compiere e l’esito finale della sua ricerca sarà il frutto dell’incontro tra
le sue preferenze e le reali disponibilità del mercato locale del lavoro.
Accade spesso invece che i ragazzi si mettono a cercare lavoro con
un atteggiamento casuale e fatalistico, senza esprimere orientamenti
personali , dimostrando anzi di non avere punti di riferimento per darsi
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dei criteri che rendano efficace il loro percorso di ricerca.
Diversamente, essi possono ricavare da una dignitosa collocazione
lavorativa un “rinforzo” essenziale all’autostima e ad una progettualità
positiva per il proprio futuro.
I ragazzi a cui è destinata la “borsa lavoro” spesso vedono il mondo
del lavoro o come una realtà fin troppo accessibile e gratificante o
invece come un ostacolo che non poteranno superare con le loro for-
ze. Questa esperienza ridimensiona entrambe le vedute e dimostra al
ragazzo che è possibile imparare e, nello stesso tempo, che è neces-
sario imparare per diventare capaci di compiere determinate opera-
zioni connesse con la propria mansione.
Il socio quindi richiede al ragazzo una certa prestazione ma è anche
tollerante rispetto all’iniziale incompetenza ed è disponibile ad inse-
gnare modi e tempi dell’esecuzione corretta.
In tal senso, la relazione tra soci e ragazzi può essere vista come quella
fra allenatori e giocatori: i ragazzi vengono allenati attraverso il lavoro
in cooperativa a giocare poi la vera partita che sarà il mondo del la-
voro.
Ogni ragazzo è fatto a suo modo , con qualcuno si dovrà migliorare
una cosa e non un’altra , ed allora i programmi di allenamento, se co-
sì li possiamo chiamare, saranno personalizzati, pensando anche che
ognuno di loro sarà chiamato a giocare nella vita, in ruoli diversi, se-
condo le sue possibilità e la sua storia.
Ma non va dimenticato che, oltre all’acquisizione di competenze tec-
niche, la “borsa lavoro” permette ai ragazzi di confrontarsi con rispetto
delle regole, degli orari, delle mansioni e diventa una straordinaria oc-
casione per misurarsi in nuove e diversificate esperienze relazionali.
Si può dire che tutto questo percorso si fonda sull’esperienza di relazio-
ni significative. L’esperienza col gruppo dei pari è uno dei momenti
forti che questo progetto educativo mette a disposizione del ragazzo
nel momento in cui su confronta col mondo del lavoro; il confronto
con altri ragazzi come lui può ridimensionare le difficoltà personali, la
paura dell’insuccesso, la diffidenza verso esperienze nuove ambienti
sconosciuti e rende consapevole il ragazzo che anche “gli altri” si tro-
vano ad affrontare passaggi impegnativi della loro crescita.
Possiamo quindi concludere dicendo che l’esperienza della “borsa
lavoro” che la Di Mano in Mano offre ai ragazzi, non alimenta la loro
tendenza alla passività ma permette di far crescere in loro la spinta a
prendere in mano la propria vita e le proprie scelte ed a conquistare
un dignitoso posto nel sociale.
La cooperativa offre questa possibilità formativa prioritariamente ai
ragazzi e agli adulti in difficoltà accolti nelle comunità famigliari di Co-
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munità e Famiglia, successivamente in base alle disponibilità accoglie
anche ragazzi inviati dai servizi sociali. In questi 12 anni di vita della co-
operativa sono passati più di 400 ragazzi che hanno vissuto esperienze
più o meno lunghe, da pochi mesi a diversi anni, circa la metà di que-
sti ragazzi provenivano dalle comunità famigliari mentre la restante
metà erano ragazzi che provenivano dai servizi sociali del territorio.
L'inserimento mediante borsa lavoro si realizza mediante una conven-
zione che vede la coopereativa come azienda ospitante, cioè il cam-
po da gioco su cui allenarsi e sperimentarsi, uno o più enti formativi e
inviati, cioè le comunità di accoglienza e i diversi enti territoriali ed infi-
ne il ragazzo vero attore del progetto che decide di formarsi e speri-
mentarsi in questo processo. La durata media è di 3-6 mesi ma in di-
versi casi è prolungata per più tempo.
Per la realizzazione di questo progetto di accoglienza la cooperativa
collabora principalmente con le comunità famigliari di Comunità e
Famiglia, la sinergia tra la cooperativa luogo dove imparare a stare
nel mondo del lavoro e la comunità come luogo di vita, di relazioni
affettive e famigliari potenzia l'effetto terapeutico e riabilitativo di que-
sto percorso. Inoltre, per la realizzazione del progetto Borse Lavoro la
cooperativa collabora con molti enti e servizi, Comuni, Provincia, Cast,
CAM, OPPI, Celav, Carcere di Bollate. La sinergia tra cooperativa, co-
munità famigliari e realtà del territorio da luogo ad un sistema di inseri-
mento sociale, di prevenzione del disagio e di sviluppo di comunità e
cittadinanza attiva e corresponsabile.
Lavoro Ergoterapico
Sentendoci a pieno titolo inseriti nel settore del nonprofit e disposti a
sperimentare nuove strade per realizzare il processo di tipizzazione del
sistema, cioè della definizione delle regole nel campo della legislazio-
ne del lavoro, stiamo sperimentando il lavoro ergoterapico. E' una par-
ticolare forma di borsa lavoro nella quale le finalità non sono di tipo
formativo ma di tipo terapeutico. Il ragazzo non viene in cooperativa
per imparare a lavorare e succesivamente per poter entrare nel mon-
do del lavoro ma viene per star bene lui, per cercare di contenere il
suo disagio. Questa forma di accoglienza è rivolta a giovai o adulti
con pesanti disagi psico-sociali che non hanno al momento nessuna
possibilità di entrare nel mondo del lavoro ma hanno bisogno di per-
corsi terapeutici per contenere il loro disagio psico-sociale.
Sono persone che si affiancano al nostro cammino , chiedono di stare
con noi prima che lavorare con noi. Una idea di presenza in un siste-
ma sociale su misura all’individuo , ai suoi problemi, ai suoi limiti, ai suoi
bisogni relazionali, terapeutici, al suo progetto e bisogno di vita.
20
Il lavoro inteso non come azione di produzione di beni e servizi finaliz-
zata ad un tornaconto economico ma come parte integrante della
vita dell’uomo, come bisogno dell’essere umano, bisogno di relazione,
bisogno di una gestione del tempo quotidiano, bisogno di relazione e
sociaizzazione, bisogno di contenimento terapeutico. Il bambino ha
bisogno del gioco, l’adulto del lavoro. Attraverso il lavoro l’essere u-
mano adulto si sente parte di una comunità umana, una società.
Ecco quindi gli aspetti essenziali della borsa lavoro e del lavoro ergote-
rapico sono:
Richiesta volontaria: ragazzi inseriti in cooperativa su loro richiesta o
della famiglia, per un loro bisogno , sia esso terapeutico, umano,
esperienziale o formativo.
Aspetto retributivo e produttivo secondario rispetto all’obiettivo te-
rapeutico, formativo o esperienziale del soggetto interessato . C'è
solo' un rimborso spese.
Limitatezza nel tempo: l’inserimento è limitato ad alcuni mesi o anni,
comunque la durata è esclusivamente determinata dal bisogno
terapeutico o formativo del ragazzo .
Produttività e partecipazione: la produttività è secondaria rispetto
alla partecipazione agli obiettivi del progetto di inserimento del
soggetto. Spesso negli insermenti ergoterapici la produttività e nul-
la, c'è solo da parte del ragazzo una dimensione di partecipazione
e l'azienda deve inoltre limitare le perdite di produttività dovute
all'inserimento e all'accompagnamento del ragazzo.
Metodologia per gli inserimenti dei ragazzi in “borsa lavoro” o “borsa
lavoro ergoterapica”
Gli inserimenti dei ragazzi o degli adulti sono proposti da una comunità
di ACF (Associazione Comunità e Famiglia) da una famiglia, da
un’istituzione o si auto-propongono , sono coordinati dal Responsabile
delle Risorse Umane, decisi dal gruppo dei soci coinvolti nella singola
unità operativa, approvati dalla presidenza chiamata a rispondere
legalmente della cooperativa.
DIPENDENTI
Il dipendente nella nostra cooperativa è una figura che diremmo mar-
ginale e ibrida in quanto è stato utilizzato come ambito lavorativo in
cui collocare alcune persone “storiche” che già lavoravano nello stes-
so posto e con gli stessi futuri soci ancora prima che esistesse la coo-
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perativa. A conferma di ciò si fa notare che il numero dei dipendenti e
di tre con la tendenza a diminuire col tempo.
Non potendo, per cammini e capacità personali fare queste persone
il salto ad essere soci lavoratori, li si è inquadrati come dipendenti e
retribuite rispettando il contratto di lavoro nazionale degli autotraspor-
tatori.
Per quanto riguarda invece tutto l’aspetto delle relazioni umane e la
loro progettualità, vale tutto quanto detto per i ragazzi.
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GLI STAKEHOLDERS
Stakeholder interni: secondo la filosofia cooperativistica e comu-
nitaria dell’impresa tutti questi portatori d’interesse dell’impresa
hanno la medesima importanza, partecipano il più possibile nella
vita d’impresa e quindi condividono obiettivi e strategie. Tutti i
lavoratori infatti, fatta qualche rara eccezione, sono soci quindi
pienamente inseriti nella gestione dell’organizzazione. Ovviamen-
te comunque poi vi sono precisi ruoli in modo tale che non si veri-
fichino conflitti e la gestione d’impresa sia organica. Si può ritene-
re quindi che il fabbisogno informativo di tutti gli stakeholder inter-
ni dell’impresa sociale sia il medesimo e consti di nozioni relative a
tutti gli aspetti caratterizzanti la vita della cooperativa.
Finanziatori: i rapporti tra la cooperativa di Mano in Mano e gli isti-
tuti di credito non sono così frequenti. L’organizzazione si è rivolta
a banche per l’acquisto di un capannone, che è stato acquistato
grazie ad un mutuo, e per avere un appoggio per le attività ope-
rative quindi per conto corrente e fideiussioni. La relazione comun-
que è una tipica relazione commerciale per cui le informazioni
richieste sono quelle che vengono richieste a qualsiasi altra impre-
sa, quindi sull’affidabilità finanziaria, garanzie finanziarie, ecc. .
Rete di comunità familiari e altre cooperative della rete: tali por-
tatori d’interesse della cooperativa influiscono molto sulla vita del-
la stessa, si cerca infatti la massima collaborazione e di sfruttare
nel migliore dei modi le sinergie possibili.
Beneficiari: delle attività della cooperativa ne beneficiano i sog-
getti svantaggiati che compiono percorsi riabilitativi all’interno
dell’organizzazione e l’ambiente.
Enti pubblici: gli enti pubblici con cui interagisce la cooperativa di
mano in mano sono principalmente i servizi sociali, CelaV di Mila-
no e altri servizi analoghi del Comune che mandano soggetti
svantaggiati per compiere percorsi lavorativi riabilitativi presso la
cooperativa. Il loro fabbisogno informativo nei confronti
dell’impresa è relativo al solo andamento dei percorso dei sog-
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getti che mandano. Quindi non influenzano la gestione
dell’impresa, che per altro non è nemmeno una cooperativa socia-
le e quindi obbligata per legge ad inserire persone svantaggiate
nel proprio organico.
Confcooperativa: questo portatore d’interesse ha lo scopo di rap-
presentanza delle varie cooperative che vi aderiscono, inoltre ha la
mansione di revisionare i bilanci. Anche questo stakeholder può
essere non considerato nel deployment del metamodello in quanto
non influisce o partecipa direttamente la gestione della cooperati-
va.
Comunità locale: rapporti con la comunità locale si hanno attra-
verso i clienti e le parrocchie locali che promuovo l’operato della
cooperativa. Questi soggetti non richiedono informazioni specifiche
alla cooperativa, in ogni caso essi sono soddisfatti di come opera
considerazione che è possibile fare in quanto il rapporto con par-
rocchie e clienti è abbastanza continuativo.
CLIENTI
Va precisato che il cliente, prima di essere tale, per noi è principal-
mente un uomo, con cui instaurare, a seconda dei casi e dei mo-
menti, comunque una relazione quanto più positiva e cordiale.
Sia durante l’esecuzione del lavoro di sgombero che durante gli o-
rari di vendita, è sempre notevole l’attenzione dei soci per il cliente,
la capacità di ascolto, la cura del rapporto umano, ed il cercare di
trasmettere la centralità della persona come nostra caratteristica
peculiare. Il rapporto con il cliente invece risulta più peculiare, infat-
ti la cooperativa vede tale stakeholder principalmente come un
soggetto con cui instaurare una relazione quanto più positiva e cor-
diale, non si sono mai verificate rotture violente e irreversibili nelle
relazioni con i clienti, come è dimostrato anche dal fatto che i
clienti hanno sempre rispettato i termini di pagamento.
Dall’importanza della relazione con il cliente ne consegue che è
massima prerogativa per la cooperativa raggiungere un’elevata
qualità dei servizi offerti, a ciò si perviene solo se anche i processi
interni sono efficienti ed efficaci, i soci sono professionali ed vi è una
considerevole spinta verso la ricerca e l’innovazione. Anche nella
gestione dei rapporti con il cliente risulta molto spiccato il senso di
socialità della cooperativa, infatti si cercano di soddisfare anche le
esigenze dei soggetti meno facoltosi e che hanno più scarse possi-
24
bilità di pagare.
FORNITORI
La ricerca di una dimensione pià possibile etica e sociale ci porta a
selezionare i fornitori anche ma non solo rispetto al rapporto
qualita/prezzo. Nel cercare di dare risalto alle altre realtà coopera-
tivistiche locali, siamo riusciti a “spostare” la fornitura di volantini da
un’azienda convenzionale ad una cooperativa sociale.
Vorremmo poter disporre in futuro di un elenco di tutte le cooperati-
ve del territorio per valutare se possibile effettuare lo spostamento
della fornitura di altri prodotti o servizi da noi utilizzati ( es.: nastro
adesivo, sacchi di plastica, blocchetti delle fatture , volantinaggio,
etc.).
Facciamo notare anche che ad oggi non è pervenuta in ammini-
strazione nessuna telefonata per sollecitare il pagamento di qual-
che fattura per materiale o servizi fornitoci
A memoria si ricorda di un solo sollecito telefonico generato dal
fatto che la fattura speditaci era andata persa.
COLLETTIVITA’:
carburanti: per il funzionamento dei nostri mezzi di trasporto
(camion e furgoni ) abbiamo optato per l’utilizzo di uno speciale
carburante in commercio che presenta la caratteristica di non
contenere, fra i suoi componenti lo zolfo per le emissioni che produ-
ce a seguito della combustione. Inoltre è un carburante che riduce
le emissioni di articolato (il fumo nero ) e migliora il rendimento dei
motori ottenendo così una modesta riduzione dei consumi
(dell’ordine del 10%).
Per i trasferimenti cittadini dell’unità operativa di Via Espinasse, si
utilizza un ciclomotore a motore elettrico che riduce a zero qualsiasi
tipo di inquinamento prodotto.
riciclo materiali: Tutta la merce acquisita dagli sgomberi viene lavo-
rata nelle due sedi operative attraverso la selezione, il ripristino , le
riparazioni, il restauro, in modo da poter essere così vendute.
Queste lavorazioni producono dei rifiuti che vengono suddivisi ed
inviati allo smaltimento o al riutilizzo
Allo smaltimento nell’apposito centro di conferimento si inviano gli
imballaggi in materiali misti e tutti quei piccoli oggetti di plastica
non più riutilizzabili.
Al riutilizzo invece si conferiscono:
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il legno, che macinato, verrà poi riutilizzato per la produzione di
pannelli in truciolato e altro;il vetro, la carta, il ferro, destinati alla
produzione di materie prime seconde,i metalli preziosi co-
me :l’ottone, l’alluminio, il rame, lo stagno, l’acciaio, vengono se-
parati dai materiali ferrosi o da altri materiali con cui sono assem-
blati e destinati anch’essi alla produzione di materie prime secon-
de.
Ci sono prodotti provenienti dagli sgomberi che destiniamo al riuso
interno quali i detergenti per le pulizie , e , nel restauro ,per la prima
fase di pulizia dei mobili.
I dati relativi alle quantità di tali materiali riciclati e movimentato
sono:
I dati della tabella si riferiscono all'anno 2009
DESCRIZIONE QUANTITATIVO
Locali sgomberati Circa 1800
Stima dei locali ri-arredati Circa 1200 locali
qt. legno inviato al riciclo 2.900,00 qt.
qt. carta e cartoni inviati al riciclo 710,00 qt.
qt. ferro inviato al riciclo 400,00 qt.
qt. vetro inviato al riciclo 270,00 qt.
qt. materiale ingombrante smaltita 1.400,0 qt.
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Fabbisogno informativo Dimensioni
Interni
CdA; assem-blea dei soci; lavoratori; re-sponsabili di settore.
Stabilità finanziaria; rispet-to costi di budget; soddi-sfazione clienti; qualità ambiente di lavoro; coin-volgimento; inserimenti lavorativi; benessere lavo-ratori
Sostenibilità finanziaria; effi-cienza; efficacia manageriale; efficacia sociale (trasparenza, equità, coinvolgimento); impat-to; valore input; valore output; valore outcome.
Finanziatori Banche Garanzie finanziarie Sostenibilità finanziaria
Clienti Privati Soddisfazione clienti; qualità servizi;reclami clienti; trasparenza; eticità
Efficacia manageriale; efficcia sociale ;valore output
Ambiente Salvaguardia ambientale; quantità di oggetti non andati in discarica
Impatto; efficacia manageriale
Rete di comunità familiari
Comunità fami-liari; cooperati-ve della rete
Benessere lavoratori; sostenibilità economica; contributo sociale
Efficacia manageria; efficacia sociale; sostenibilità finanziaria; impatto ; valore outcome
Beneficiari Tirocinanti, borse lavoro, ambiente
Qualità ambiente di lavo-ro; coinvolgimento; inseri-menti lavorativi; benesse-re lavorator; attività salva-guardia ambientale
Efficiacia sociale; valore outco-me; efficacia manageriale; im-patto
Enti pubblici Serivizi sociali; Comune di Milano
Raggiungimento obiettivi percorsi formativi
Efficacia manageriale; efficacia sociale; valore outcome
Comunità locale
Abitanti quartie-re Villapizzone; parrocchie diocesi
Qualità servizi; servizio sociale; salvaguardia ambientale
Impatto; Efficacia manageriale;
valore outcome
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LE ATTIVITA’
L’attività prevalente della cooperativa consiste nell’offrire un servizio
di sgombero di appartamenti, cantine, solai, box, magazzini, nel por-
tare tutto il materiale recuperato nelle nostre due sedi e provvedere
alla selezione.
Il materiale viene suddiviso tra rifiuti e oggetti ancora con valore e-
conomico o d’uso e destinare i primi al centro di conferimento e i
secondi alla vendita.
Parte del materiele presente nei negozi viene invece acquistato di-
rettamente da privati o da commercianti. In particolare vengono
acquistate antichità, mobili e quadri e arte contemporanea.
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA/LAVORO Il lavoro ha inizio quando si riceve la telefonata nell’ufficio centrale
di Via Espinasse a Milano dove un responsabile ascolta le varie ri-
chieste , le seleziona e vaglia quelle interessanti per la nostra attivi-
tà . Alcune richieste necessita di un sopralluogo da parte di un inca-
ricato per valutare l’entità del lavoro da compiere ed il valore del
materiale che ci viene chiesto di sgomberare.
Quando sia telefonicamente o a seguito di sopralluogo il lavoro vie-
ne acquisito, lo si inserisce in agenda suddividendolo tra le due sedi
di Via Espinasse e di Cambiago.
Ogni mattina lavorativa le due sedi dispongono di un elenco di lavo-
ri da eseguire nel corso della giornata in base al personale a disposi-
zione.
Successivamente un responsabile per ogni sede suddivide i lavori ai
vari capi-squadra abbinando i ragazzi e formando così la squadra
che si incaricherà di eseguire quel dato lavoro. Normalmenre esco-
no 3 - 4 squadre formate da 3 persone da Milano e 3 - 4 squadre
sempre da 3 persone da Cambiago
Uscendo con i vari mezzi, ogni squadra è tenuta ad eseguire il lavoro
cercando di recuperare il più possibile del materiale che deve
sgomberare al fine di portarlo a casa ancora in condizioni da poter
essere riutilizzato dagli acquirenti del mercatino dell’usato .
Al ritorno in sede si effettua una prima selezione che consiste nel divi-
dere ciò che è già identificabile come rifiuto e destinarlo quindi al
consorzio di conferimento dei rifiuti, le materie prime seconde (carta,
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ferro, metalli preziosi, vetro, legno ) da destinare, dopo averli suddivi-
si negli appositi contenitori, ai vari centri di recupero, e quegli ogget-
ti di poco valore da esporre nella zona esterna del capannone per
la vendita.
Tutto ciò che è di valore o che ha ancora un discreto stato d’uso o
che può essere lavorato, siano essi mobili, oggettistica, libri, vestiti,
materiale elettrico, viene destinato nei diversi laboratori Ciascun
oggetto viene poi successivamente selezionato, pulito o sistemato e
prezzato per poi destinarlo alla vendita.
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GLI OBIETTIVI
I nostri obiettivi concreti sono:
Creare un involucro lavorativo per i soci. Auto-sostentamento dei
soci e delle loro famiglie, possibilità di lavorare, stando insieme,
accoglienza reciproca.
Accoglienza del fratello che bussa alla nostra porta ragazzi ed a-
dulti svantaggiati provenienti da vari ambiti del territorio. Acco-
glienza dell’altro, del cliente.
Testimoniare una cultura lavorativa alternativa , attenta prima
all’uomo che al profitto.
Promuovere la cultura del recupero , del riciclo, del riuso. Attenzio-
ne all’uso delle cose e all’ambiente.
L’impresa sociale è un insieme eterogeneo di persone soci, dipen-
denti, e ragazzi . Persone che ogni giorno cercano di condividere
insieme il tempo del lavoro , cercano di valorizzare questo tempo
affinché sia un tempo produttivo , un tempo di benessere, un tempo
vissuto.
Noi non siamo una cooperativa sociale che accoglie nel suo interno
persone considerate svantaggiate , che quindi non hanno possibilità
di trovare un posto di lavoro nel mondo del lavoro normale. Noi sia-
mo una cooperativa di lavoro che ha deciso di dare opportunità di
formazione a persone giovani che in questo momento non sono an-
cora pronte, per tanti problemi loro, ad un lavoro in una qualunque
azienda.
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ESAME SITUAZIONE FINANZIARIA
Riassumendo le voci principali della nostra situazione finanziaria:
SINERGIE COOPERATIVA - COMUNITA’ FAMIGLIARI – TERRITORIO
Il capitale sociale è la rete di relazioni nella realtà civile locale di cui
un soggetto dispone . Attraverso questo capitale di relazioni , si ren-
dono disponibili risorse cognitive , emotive, strategiche, disponibili
per il raggiungimento degli obiettivi. Il capitale sociale permette di
conseguire gli scopi che con le sole nostre forze non sarebbero rag-
giungibili.
Il capitale sociale appartiene a questa rete, ha una natura di bene
pubblico. Non diversamente da altre forme di capitale, esso ha biso-
gno di investimenti continui. Questa rete di relazioni promuove coo-
perazione e fiducia reciproca: fattori essenziale per promuovere lo
sviluppo locale.
Mettendo al centro questa dimensione di rete, l’impresa sociale evi-
denzia la dimensione dell’integrazione della cooperazione e della
fiducia reciproca come fattori essenziali per lo sviluppo locale.
Uno degli aspetti essenziali di questo sviluppo è la sua sostenibilità: è
nostro sforzo cercare sempre di conciliare il bisogno di sopravvivere
(garantire ai propri soci il lavoro/reddito) con l’obiettivo sociale intrin-
Descrizione Anno 2010 Anno 2009
Valore della produzione € 2.145.155,00 € 1.758.482,00
Costi personale € 756.427,00 € 784.756,00
Totale costi produzione € 1.891.142,00 € 1.558.051,00
Utile (perdita) di esercizio € 186.934,00 € 139.142,00
Tot. Attivo stato patrimoniale € 1.667.996,00 € 1.602.165,00
Tot. Passivo stato patrimoniale € 1.667.996,00 € 1.602.165,00
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seco nel nostro esistere come impresa sociale cioè promuovere lo svi-
luppo della società civile locale nella quale siamo inseriti perseguendo
finalità collettive.
La caratteristica fondamentale di questa nostra rete è la presenza di
comunità famigliari di vita dalle quali provengono molti soci e ragazzi
accolti nella cooperativa. La sinergia tra cooperativa, comunità fami-
gliari e realtà del territorio da luogo ad un sistema di inserimento socia-
le, di prevenzione del disagio e di sviluppo di comunità e cittadinanza
attiva e corresponsabile. La comunità come luogo di vita e di scelte
alternatine e controcorrente alimenta la dimensione sociale e motiva-
zionale della cooperativa, dall'altra parte la cooperativa offre alla co-
munità possibilità reali di inserimento sia formativo che terapeutito e di
contenimento per i soggetti accolti in comunità. E' inoltre da sottoline-
are l'importanza per i soci di poter lavorare insieme, di poter vivere an-
che il tempo del lavoro come un tempo di comunione e condivisione
pur nel rispetto e nella specificità del mondo del lavoro e delle sue re-
gole.
Gli attori principali di questo sistema di rete sono, la cooperta Di Mano
in Mano con le cooperative Di Mano in Mano Servizi e Di Mano in Ma-
no Solidale da essa nate, le comunità famigliari della lombardia, L'As-
sociazione Mondo di Comunità e Famiglia alla quale appartengono
sia le cooperative che le comunità di Famiglie, l'Associazione Labora-
torio Solidale e L'OPPI. Inoltre da anni collaboriamo sistematicamente
con il CAM, il Cast, il Celav del Comune di Milano e diverse altre real-
tà sociali territoriali.
Gli ingredienti fondamentali di questo sistema di rete sono:
un approcio olistico alla vita dell'uomo e della donna che si espri-
me nella ricerca continua di lavorare in modo alternativo, vivere in
modo alternativo, usare le risorse economiche e non in modo alter-
nativo.
La ricerca di questa dimensione olistica è terapeutica per ogni uo-
mo e ogni donna ed in particolare per chi più è bisognoso e ferito
dalla vita. Realtà diverse, comunità di vita, cooperativa, enti e as-
sociazioni, ma sinergiche permettono di realizzare questo modello
di “welfar solidale” necessario ad ogni uomo e donna.
insieme si può! la condivisione e la comunione non penalizzano la
singola indiviadualità ma permettono che si possa esprimere e po-
tenziare in una dimensione di utilità sociale. Questo principio vale
anche per le realtà istituzionali, l'autoreferenzialità campanilistica
svilisce la mission e la capacità di impattare socialmente di ogni
singola realtà;
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una economia di comunione che si esprime in un rapporto con il
denare diverso, di minore dipendenza e maggiore libertà. Da una
economia dell'accumulio privato ad una economia che vede la
sua solidità nel capitale condiviso, il poco di molti più condiviso ba-
sta per tutti.
Uno stile sobrio più possibile essenziale. Riciclo, riuso, recupero delle
cose e delle persone. Attenzione all'ambiente casa dell'uomo.
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CONCLUSIONI
Il prof. Pietro Ichino, esperto di legislazione del lavoro, partecipando
ad un convegno sul lavoro nel nonprofit, ha presentato la cooperati-
va Di Mano In Mano come esperienza di realtà che sperimenta nuo-
ve strade nei rapporti di lavoro.
E concludeva la sua relazione con questa frase: “ le cose ben fatte
hanno il profumo che le contraddistingue sempre.”
Parlava di noi.
Questo profumo è la nostra linfa vitale, è il nostro tesoro.
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