Bilancio sociale 2011 2

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Bilancio sociale 2011

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INDICE

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INDICE PARTE PRIMA

PARTE SECONDA

PARTE TERZA

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Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e a lungo la riflessione si occupa di

esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me (Emmanuel Kant)

Lettera del presidente

opo oltre dieci anni di duro lavoro, ovvero da quando un gruppo di genitori di persone con

Sindrome di Down decise di dare vita alla sezione brindisina dell’ Associazione Italiana

Persone Down ONLUS, abbiamo conseguito risultati a quel tempo inimmaginabili.

Oggi, attraverso il Bilancio Sociale, alla stessa stregua di come operano grandi e

piccole aziende, ci preme far conoscere, al di là dell’aridità dei numeri che costituiscono il

bilancio economico, gli obiettivi posti all’inizio e come essi, attraverso un lavoro incessante, si

sono trasformati nel tempo.

Chi avrà voglia di sfogliare queste poche pagine comprenderà meglio le finalità,

sociali ed educative, dell’AIPD e le modalità utilizzate per conseguirle.

Il senso di redigere e rendere pubblico il Bilancio Sociale è quello di rendere trasparente

il più possibile le scelte operate e l’utilizzo delle risorse per realizzare un connubio tra noi ed i

cittadini i quali, apprezzando il lavoro svolto, potranno avvicinarsi e partecipare sempre più al

nostro sodalizio. Auspichiamo che, conoscendoci meglio, molte altre famiglie possano entrare a

far parte dell’AIPD, che noi abbiamo la presunzione di aver reso quella che oggi è nel panorama

cittadino, per trarne beneficio per i loro figli ed offrire un contributo per la sua ulteriore crescita.

Durante questo ultradecennio ci sono stati momenti di scoraggiamento, di voglia di

abbandonare tutto per la difficoltà di operare in un territorio difficile e per la solitudine in

cui spesso sono lasciate le famiglie dalle Istituzioni. Però ci siamo adattati alla realtà e,

guardandola da angolature diverse, abbiamo scoperto che valeva la pena insistere, usare tutte

le nostre capacità, la nostra intelligenza, la nostra tenacia per uscire dall’impasse.

Abbiamo incontrato persone che ci hanno ascoltato, hanno creduto in noi e che ci hanno

accompagnato lungo questo cammino.

Abbiamo messo a frutto le virtù e le qualità che possediamo: il coraggio, la forza

d’animo, l’ottimismo, la speranza per non arrenderci, guardare avanti ed agire non solo per i

nostri figli ma nella consapevolezza che l’attenzione al diverso, la sua valorizzazione può rendere tutti migliori.

Una comunità inclusiva è una comunità più ricca e questo vogliamo per la nostra città.

Noi crediamo nelle persone e quindi rimaniamo convinti che, dall’esperienza compiuta

e dall’investimento in nuovi aderenti, possiamo arrivare ancora più lontano.

MariaEleonora Piciocco

Presidente A.I.P.D. sez. Brindisi ONLUS

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La nostra storia Parte prima: Identità dell’AIPD

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Può essere interessante osservare il seguente istogramma riferito ai progetti iniziati nel 2010 e conclusi nell’anno successivo per avere di nuovo un’idea dell’enorme sforzo organizzativo che sta alla base dell’attività dell’associazione.

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Si riporta la rappresentazione grafica del confronto tra i costi del 2010 e quelli del 2011:

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Analogamente si riporta la rappresentazione grafica del confronto tra i ricavi del 2010 e quelli del 2011:

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ono orgoglioso di me stesso” (Alessandro) “Mi diverto, fisicamente mi sento in forma ma soprattutto ho fiducia in me” (Armando) “Oggi so che sono in grado di fare cose che non avrei mai pensato di realizzare”. (Massimiliano)

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Parte terza – Appendice al Bilancio sociale

CODICE ETICO

1. Chi si associa alla Sezione di Brindisi dell’ A.I.P.D. ONLUS non solo deve rispettare il suo Statuto ma i principi del presente Codice morale che costituisce pertanto un’appendice di esso e quindi sarà portato con qualsiasi mezzo a conoscenza dell’aderente.

2. Il Codice che qui viene stilato deve regolamentare il comportamento dell’ Associazione in generale verso altri analoghi organismi ed in particolare quello dei propri associati in ordine all’atteggiamento da assumere verso la propria associazione che verso interlocutori esterni che, mediante il loro sostegno materiale, aiutano a raggiungere gli obiettivi del sodalizio.

3. Chiunque si associa alla Sezione AIPD di Brindisi ha il dovere morale di lavorare con l’intento di migliorare la qualità della vita dei propri familiari affidati all’organizzazione, nonché collaborare, con lo stesso intendimento, per coloro che versano nelle medesime condizioni dei propri congiunti, non dimenticando mai di appartenere ad un organismo che non ha scopo di lucro.

4. Per quest’ultimo motivo ogni socio deve mantenere il massimo rispetto in ordine all’operato dell’ Associazione nella consapevolezza che essa si muove all’esterno, soprattutto nei rapporti con le istituzioni in generale e quelle locali in particolari, con la massima correttezza nel far presente che gli obiettivi riportati nel proprio Statuto, allorchè ci si trova nelle condizioni di chiedere e/o partecipare a bandi e/o a progetti utili al benessere dei propri associati, devono essere raggiunti in maniera non lucrativa.

5. Il Codice impone di utilizzare qualsiasi mezzo (proprio sito web, ricorso alle testate giornalistiche locali o ad altri organi d’informazione e quant’altro) per far conoscere tutto ciò che viene realizzato dall’ Associazione in modo tale da garantire la massima trasparenza soprattutto allorchè si utilizzano risorse finanziarie da qualsiasi parte esse provengano.

6. L’ Associazione, attraverso i suoi associati, non deve mai arrendersi di fronte a problematiche connesse con obiettivi che ritiene essere importanti da raggiungere e quindi deve sempre sforzarsi di migliorare il proprio modo di operare, ma soprattutto porsi obiettivi sempre più ambiziosi al cui raggiungimento ognuno deve contribuire con le proprie energie ed il proprio sforzo.

7. Il Comitato delle Dame costituirà una sorta di supervisore etico dopo che ovviamente avrà illustrato con maggiore dovizia di particolari le presenti norme ad ogni nuovo aderente.

8. Allorchè si dovesse pervenire ad elaborare un Bilancio sociale, il presente Codice verrà inserito in detto documento dove la Missione e la Visione ivi contenuti rappresenteranno la massima espressione del sistema di valori etici che l’ Associazione si è data.

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Il Centro diurno per avere le necessarie autorizzazioni si è dotato di una Carta dei servizi e di un Regolamento; di seguito si riporta il testo di essi così che si abbia un quadro più completo del lavoro svolto dagli Organi di governo nel corso degli anni, mano a mano che si presentavano i problemi da risolvere:

CARTA DEI SERVIZI

del Centro diurno socio-educativo e riabilitativo

Note informative per la conoscenza della Struttura ed un facile accesso ai servizi ed alle prestazioni

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Il presente do cumento, nell’attuale stesura, è stato a pprovato con delibera del Consiglio di amministrazione dell’A.I.P.D. sezione di Brindisi ONLUS n . 42 del 21 Gennaio 2011.

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REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO

REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO E RIABILITATIVO

AIPD di Brindisi

Art. 1 Definizione-Destinatari

Il Centro Diurno Socio-Educativo e Riabilitativo Dante Cappello è una struttura semiresidenziale per l’accoglienza diurna di persone affette da Trisomia 21 che hanno un qualsiasi grado di compromissione dell’autonomia nelle funzioni elementari. Esso è aperto tuttavia anche a soggetti diversi, in situazione di disabilità intellettiva ai quali possa essere rivolto lo stesso trattamento di prevenzione e recupero mediante le attività che ivi si svolgono. Prevalentemente il Centro accoglie utenti che abbiano compiuto il 18° anno di età ovvero l’obbligo scolastico; in subordine, fino a concorrenza dei posti e compatibilmente con le attività che vi si svolgono, il Centro può erogare, su domanda, specifiche prestazioni ai minori che ne abbi ano necessità. Ogni utente inserito nel Centro, a seconda quindi che abbia o meno concluso il ciclo scolastico, è provvisto di un P.A.I. (Piano di assistenza individuale) o di un P.E.I. (Piano educativo individuale) specifico d’intervento nell’area della socializzazione al fi ne di promuovere la crescita personale a diversi livelli di autonomia (personale, formativa, lavorativa ecc…) partendo dal rispetto di capacità e traguardi già raggiunti dall’individuo. Non possono accedere al servizio i soggetti con patologia psichiatrica per i quali la competenza è demandata al Servizio sanitario. Art. 2 Finalità Il Centro Diurno offre ospitalità e assistenza qualificata, attua interventi educativi generali e personalizzati con l ’obiettivo del recupero e del m antenimento delle capacità fisiche ed intellettuali residue ovvero dei livelli di autonomia della persona nonché della realizzazione della sua integrazione sociale. L’attività del Centro Diurno è mirata inoltre al mantenimento ed al miglioramento delle capacità affettive, relazionali e comportamentali degli ospiti. L’attività è rivolta altresì alla qualificazione di interventi rivolti a scelte di tipo occupazionale e ad azioni mirate a rimuovere quelle situazioni che ostacolino il possibile inserimento sociale e lavorativo. Il Centro Diurno vuole essere un sostegno alle famiglie dei soggetti in situazione di handicap ospitati, con il fine di mantenere l’utente all’interno del suo nucleo familiare, scongiurandone così l’istituzionalizzazione. L’attività del Centro Diurno, sempre mirata al raggiungimento dell’autonomia e dell’integrazione sociale del soggetto in situazione di handicap, favorisce ed attua, quando è possibile, la frequentazione di strutture esterne, sportive e sociali. Il Centro, una volta che gli utenti raggiungono l’età massima (40 anni) per appartenervi, si adopera ad effettuare interventi mirati a favorire il loro accoglimento in centri per adulti o residenze similari. Art. 3 Attività Tutte le attività sono mirate al raggiungimento del massimo grado di autonomia possibile e d’integrazione sociale del portatore di handicap, ovvero:

' attività educative volte a ll’acquisizione, mantenimento o miglioramento delle capacità comportamentali, cognitive ed affettivo-relazionali, più specificatamente:

' attività mirate alla cura di sé (assistenza alla persona); ' attività ludico – motorie; ' attività di socializzazione; ' attività riabilitative; ' attività occupazionali. Le aree d’intervento sono descritte più in dettaglio nella Carta dei servizi del Centro.

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Art. 4 Capacità ricettiva e caratteristiche Il Centro è strutturato per una capienza massima di 20 ospiti, suddivisi in gruppi omogenei per grado di autonomia e/o per età. La sua struttura comprende: - N. 6 laboratori per le attività (di autonomia, di cucina, di informatica, di musicoterapia, di didattica

e artigianale); - N. 1 sala-palestra per la riabilitazione, socializzazione, attività teatrali e ludico-ricreative; - N. 1 sal etta per i lavori indi viduali, colloqui ed attività di relazione (ascolto e lettura, ascolto

musicale, visione di film e video); - N. 1 sala da pranzo per n. 20 utenti; - N. 1 ufficio destinato al settore sportivo; - N.1 sala da riposo; - N. 1 ufficio di presidenza; - N. 1 biblioteca; - N. 1 segreteria; - N. 1 sala d’attesa; - N. 1 spazio guardaroba con armadietti per gli utenti e per gli operatori; - N. 5 servizi igienici, di cui due attrezzati per la non autosufficienza; - N.1 dispensa; - N.1 magazzino; - N.1 ripostiglio. Art. 5 Apertura e funzionamento Il Centro Diurno ha carattere continuativo e permanente ed è aperto durante tutto l’anno, per 5 giorni alla settimana, per otto ore giornaliere. Durante il periodo estivo l’apertura del Centro è assicurata con modalità di funzionamento rapportate alla effettiva domanda, avanzata dalle famiglie entro la prima metà del mese di giugno. Ogni utente usufruisce della struttura in base al progetto personalizzato e comunque per un periodo non inferiore a n. 4 ore giornaliere. Art. 6 Frequenza-Assenze-Dimissioni. Rapporto con le famiglie degli utenti. Pagamento della retta La famiglia ed il soggetto, che sia stato ammesso in via privata, si im pegnano a garantire una frequenza continuativa del Centro Diurno; in caso di assenza per malattia, fermo restando la non interruzione del pagamento della retta, la riammissione è subordinata alla presentazione della relativa certificazione medica. La retta copre il periodo di un mese solare e solo un’assenza prolungata e giustificata oltre il quindicesimo giorno consentirà di calcolare il corrispettivo dovuto sulla base dei giorni di effettiva presenza. Ciò vale sempre per utenti che siano stati ammessi anche per frequenza a tempo parziale in via privata. Per gli utenti che vengono ammessi e autorizzati dagli EE.LL. si rimanda alle norme di dettaglio di cui alla Carta dei servizi del Centro. Premesso che la famiglia ha un ruolo importante nel coadiuvare l’opera educativa e d’integrazione sociale che il Centro si propone, il personale della struttura: - coinvolge inizialmente la famiglia nella formulazione dei piani d’intervento e programma incontri

periodici per la verifica dei risultati; - ove il progetto di autonomia personale lo richiede, l’operatore del Centro può effettuare

un’osservazione diretta dell’ambiente di vita del disabile. In ogni caso non vi può essere sospensione del servizio senza il preventivo coinvolgimento della famiglia. Le dimissioni dal Centro avvengono per i seguenti motivi: - raggiungimento dei limiti di età (40 anni); - realizzazione del progetto individuale e reinserimento socio-ambientale-occupazionale; - rinuncia dell’utente e/o della famiglia (ovvero prolungate ed ingiustificate assenze); - trasferimento di residenza; - ulteriori casi previsti dalla Carta dei servizi. Art. 7 Prestazioni-Servizi Il Centro assicura le seguenti prestazioni e servizi: ' assistenza educativa e riabilitativa alla persona;

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' mantenimento nell’utente delle capacità psichiche, sensoriali, motorie e manuali residue; ' miglioramento e svi luppo delle competenze linguistiche logico-operative, critiche,

estetiche, motorie e delle abilità manuali; ' attività formative professionali in presenza di condizioni favorevoli; ' il servizio mensa (con eventuale affidamento all’esterno); ' il servizio di trasporto dal domicilio dell’utente alla struttura e viceversa, limitatamente a

quei casi che ne abbisognano e/o lo richiedano e sia possibile con i mezzi in dotazione al Centro. Se attivato a favore dell’ utente privato, detto servizio ha un costo aggiuntivo a quello della retta, che viene determ inato dal C onsiglio di am ministrazione dell’ A .I.P.D.. Esso potrà assicurare tuttavia il percorso sul solo territorio cittadino comprensivo delle frazioni, rimandando alle decisioni del Consiglio eventuali deroghe.

Art. 8 Ordinamento del personale La pianta organica del Centro è flessibile in relazione al numero di utenti. Il personale che presta servizio presso la struttura è il seguente: ' Direttore (se nominato)/Coordinatore del Centro, con la responsabilità della Direzione del

Centro e con il compito di provvedere ai raccordi con i servizi dei Comuni e dell’AUSL; ' personale educativo, con rapporto, di norma, uguale a quel lo indicato nel Regolamento

regionale di cui all’art.64 della L.R. 19/06, fatte salve specifiche situazioni di gravità, con il compito di curare la programmazione delle attività ricreative, educative, riabilitative ed occupazionali, sulla base dei P.E.I. o del P.A.I.;

' personale tecnico della riabilitazione così come anch’esso indicato dal Regolamento attuativo della L.R. 19/06;

' eventuali esperti di laboratorio, con i l compito della gestione degli stessi in un t empo settimanale ben definito;

' personale ausiliario, con il compito di provvedere all’assistenza diretta alla persona (cura dell’igiene personale, alim entazione, abbigliamento, sostegno alla m obilità ecc…) operanti in stretta collaborazione con gli educatori;

' personale addetto ai servizi generali, per la pulizia e cura degli ambienti, distribuzione dei pasti. Tali figure possono essere assent i quando i servizi vengono af fidati in gestione all’esterno;

' personale amministrativo. E’ ammessa la presenza di volontari e di obiettori di coscienza, previa programmazione degli interventi, con il com pito di svolgere attività di animazione e sostegno a quelle del Centro nonché d’informazione e/o di sostegno alle famiglie degli utenti. Art. 9 Comitato di partecipazione sociale Al fine di promuovere la partecipazione alle attività del Centro da parte delle famiglie, viene istituito un Comitato di partecipazione sociale , con compiti consultivi e informativi, costituito da due a quattro (da stabilirsi da parte della totalità delle famiglie coinvolte) rappresentanti degli utenti da loro eletti o dalle loro famiglie, dal Coordinatore del Centro e, laddove esistano rapporti scaturenti da speci fiche convenzioni, da Referenti (uno per Ente) degli Enti pubblici coinvolti. Il Comitato si riunisce almeno due volte all’anno, su convocazione del Coordinatore o di chiunque dei suoi membri. Almeno una volta all’anno il Comitato si incontra con tutte le famiglie degli utenti con l’obiettivo di informare sulla program mazione delle attività e per raccogliere informazioni e proposte ai fini del miglioramento della loro qualità. I membri del Comitato hanno libero accesso al Centro. Art. 10 – Documentazione Il Direttore (se nom inato)/Coordinatore del Centro è t enuto a cust odire la seguente documentazione:

' il Registro degli Ospiti; ' il registro delle presenze giornaliere degli utenti;

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' cartella personale degli utenti contenente: o le schede d’ingresso con i dati anagrafici, anamnestici ed eventuali prescrizioni

mediche di assunzione di farmaci (nome, dose, orario di somministrazione e durata della prescrizione);

o i piani P.E.I., P.A.I. e le relazioni socio-educative, di progetta zione e veri fica compilate dagli educatori;

o le registrazioni dei colloqui con i familiari; o la certificazione sanitaria (verbale di invalidità, certificati medici ecc…).

La cartella personale è custodita e tutelata salvaguardando i principi della riservatezza;

' documentazione amministrativa contenente: o il registro dati riferito al personale operatore (dati anagrafici, domicilio, recapito

telefonico, mansioni, tipo di rapporto di lavoro, modalità di turnazione ecc…); o il registro degli inventari e di carico-scarico del materiale; o le polizze assicurative;

' documentazione sanitaria contenente: o ogni documento sanitario previsto dalla legislazione vigente per i l personale

(libretto sanitario) e per la struttura; o la tabella dietetica degli alimenti da som ministrare durante i pasti, indicata

dall’AUSL territoriale o, in mancanza, da una dietologa; ' documentazione tecnica contenente:

o le relazioni programmatiche e di verifica delle attività socio-educative ed eventualmente riabilitative;

o il calendario settimanale delle attività; o i verbali delle assemblee dei familiari e del Comitato di partecipazione sociale; o le relazioni sull’attività del volontariato.

L’utente, o per suo interesse i suoi fa miliari, possono accedere alla documentazione di pertinenza in qualsiasi momento ed ot tenerne, previa specifica richiesta scritta, l’estrazione di copia.

Il presente docum ento, nell’attuale stesura , è stato approvato con delibera del Consiglio di amministrazione dell’A.I.P.D. sezione di Brindisi ONLUS n. 42 del 21 Gennaio 2011.

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Associazione Italiana Persone Down Sezione di Brindisi - ONLUS

p.le Di Summa c/o ex Ospedale Di Summa 72100 Brindisi tel 0831 523073 fax 0831 260618

E-mail: [email protected] URL: www.downiamoci.it

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