Allegati al Bilancio Sociale 2011
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Allegati al BilancioSociale
Indice
1. Tabella di conformità del Bilancio Sociale
rispetto modello dell’Agenzia del terzo settore pag 04
2. Storia della Fondazione pag 15
3. Evoluzione normativa pag 18
4. Cause di ineleggibilità e incompatibilità
degli organi pag 20
5. Composizione dello staff pag 21
6. Processo di investimento: i ruoli dei diversi attori pag 23
7. Investimenti del portafoglio gestito
che perseguono finalità coerenti con la missione pag 24
8. Partecipazioni in società ed enti la cui
attività risulta utile al perseguimento della missione pag 25
9. Tabelle di riclassificazione del Conto Economico 2011 pag 26
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 4
1. Verifica della completezza e della conformità del Bilancio Sociale rispetto al modello dell’Agenzia per il terzo settore
Come previsto dalle “Linee guida per la redazione del bilancio sociale delle Organizzazioni non Profit” elaborato dall’Agenzia per il Terzo Settore (2011), si fornisce di seguito una tavola di sintesi che consente sia di verificare la pre-senza nel bilancio sociale delle informazioni essenziali (E) e volontarie (V) previste dalle Linee guida sia di individuarle facilmente all’interno del documento. Sono riportate tutte le schede comuni e le 5 schede specifiche significative in ragione delle caratteristiche istituzionali ed organizzative della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nonché degli ambiti di intervento e tipologia di attività svolte.
PROSPETTO DI SINTESI SULLA CONFORMITÀ DEL BILANCIO SOCIALE ALLE PREVISIONI DELLE LINEE GUIDA
Informazioni essenzialiN
Informazioni volontarieN
Richieste dalle Linee Guida 82 63
Non applicabili 14 5
Applicabili 68 58
Presenti 53 28
Presenti parzialmente 4 1
Presenti/applicabili 77,9% + 5,9% parzialmente 48,3% + 1,7% parzialmente
5
INTRODUZIONE E NOTA METODOLOGICA
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
1 1.1 Dichiarazione del vertice E SI V
1.2 Arco temporale E SI VIII
1.3 Numero di edizioni del Bilancio Sociale E SI VIII
1.4 Processo seguito nell’elaborazione del Bilancio Sociale V SI VIII
1.5 Perimetro del bilancio E SI VIII
1.6 Dichiarazione e motivazione di non inclusione E SI VIII
1.7Cambiamenti significativi di perimetro o metodi di
misurazioneE SI VIII
1.8 Eventuali attestazioni esterne V NON APPL.
1.9 Contatti e indirizzi utili E SI 150
Nota per il lettoreNelle seguenti tabelle nella colonna “Pag.” sono indicate le pagine del Bilancio Sociale in cui sono presenti le informa-zioni segnalate. Quando il numero di pagina è preceduto dalla dicitura “AO” (Allegato Online), significa che le informa-zioni sono inserite nel presente documento (Allegati al Bilancio Sociale) alla pagina indicata.
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 6
IDENTITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE NON PROFIT
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
2
2.1 Nome organizzazione E SI 4
2.2 Indirizzo sede legale E SI 150
2.3 Luogo della principale sede E SI 5
2.4 Altre sedi secondarie V SI 5
2.5 Forma giuridica E SI 4
2.6 Configurazione fiscale E SI 4
2.7 Breve storia V SI AO 15
2.8 Dimensione dell’organizzazione E SI 5
2.9 Paesi in cui opera l’ONP V SI 4
2.10 Riconoscimenti/premi ricevuti V NO
2.11 Missione, finalità E SI 5
2.12 Indicazione oggetto sociale E SI 5
2.13 Settore dei beni o servizi prodotti E SI 5
2.14 Tipologia di mercati/utenza servita E SI 5
2.15Codici di condotta, principi e carte sviluppati da enti/
associazioni esterneV NO
2.16 Indicazione obiettivi e strategie di medio-lungo termine V SI 6-7
MAPPA E COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER NELLA GESTIONE
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
3
3.1 Elenco stakeholder E SI 8
3.2 Aspettative e interessi legittimi degli stakeholder V NO
3.3 Impegni e responsabilità nei confronti degli stakeholder V NO
3.4 Attività di coinvolgimento stakeholder E SI 9
3.5 Modifiche e cambiamenti sopraggiunti V NO
7
RETI
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
5 5.1Partecipazioni a reti e collaborazioni con
altre organizzazioniV NO
ASSETTO ISTITUZIONALE
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
4 4.1 Numero di assemblee e partecipazione E NON APPL
4.2 Composizione organo/i di governo E SI 14 e 140
4.3 Modalità di nomina organo/i di governo E SI 14
4.4 Numero di incontri tenuti nel periodo E SI 17
4.5 Soggetto rappresentanza legale E SI 14
4.6 Deleghe dell’organo di governo V SI 17
4.7 Entità dei compensi ai membri degli organi di governo E SI 17
4.8Percentuale persone degli organi che donano all’ente
e il valore donazioniV NO
4.9Composizione effettiva dell’organo di controllo
attualmente in funzioneE SI 14 e 143
4.10 Numero incontri collegio nell’anno E SI 17
4.11 Principali questioni affrontate V NO
4.12 Compensi E SI 17
4.13 Composizione eventuali altri organi V SI 14
4.14 Poteri eventuali altri organi V SI 14
4.15Regime di pubblicità esterna verbali assemblee
e decisioni organiV NO
4.16 Regime di pubblicità del bilancio d’esercizio E SI 40
4.17Disposizioni e procedure interne contro
i conflitti di interessiV IN PARTE
18 e AO 20
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 8
CERTIFICAZIONE/ATTESTAZIONE ESTERNA DEL BILANCIO DI ESERCIZIO
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
6
6.1 Indicazione del certificatore/ attentatore E SI 40
6.2 Compiti e funzioni espletate V SI 40
6.3 Compensi E SI 40
6.4 Eventuali altri incarichi V SI 40
COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI APPARTENENZA DELLA ORGANIZZAZIONE NON PROFIT
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
7
7.1 Composizione del gruppo E NON APPL
7.2 Rappresentazione grafica del gruppo E NON APPL
7.3 Descrizione delle motivazioni della partecipazione V SI 20 e 59
7.4 Risultati economici di sintesi degli enti controllati V SI 59
7.5 Sinergie di gruppo nel caso di gruppi e imprese sociali E NON APPL
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
88.1 Organigramma funzionale E SI 19
8.2 Struttura dirigenziale V NO
9
PERSONALE RETRIBUITO
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
10
10.1 Numero lavoratori E SI 20
10.2 Lavoratori per sesso, età, tipologia contratto E SI 21
10.3 Lavoratori per funzione nell’organizzazione V SI23 e
AO 21
10.4 Tasso di turnover E SI 20
10.5 Tipologia di contratti collettivi applicati V SI 22
10.6Compensi corrisposti per prestazioni di lavoro non
regolate da contratto di lavoro dipendenteV NO
10.7 Benefit previsti V NO
10.8 Costo aziendale massimo e minimo V NO
10.9 Numero e tasso di infortuni sul lavoro V SI 22
10.10 Accordi formali con i sindacati V NO
10.11 Eventuali sanzioni e contenziosi E SI 22
10.12 Giornate medie di malattia nel periodo V NO
10.13Lavoratori e % sul totale che ha partecipato ad attività
formative/di aggiornamentoV SI 21-22
10.14 Ore medie di formazione V SI 22
10.15 Indagini di soddisfazione del personale V NO
10.16 Iniziative per favorire la motivazione V NO
10.17 Politiche aziendali per favorire le pari opportunità V NO
10.18 Numero di donne per tipologia di contratto V SI 21
10.19 Percentuale di donne/uomini per categorie contrattuali V SI 21
10.20 Numero di contenziosi e loro esiti E SI 22
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 10
RICORSO A CONTRATTI DI OUTSOURCING
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
13
13.1
Indicazione degli eventuali soggetti esterni ai quali sono attribuite funzioni e incarichi di particolare rilievo
per il perseguimento della missione e la qualità del servizio, precisando gli ambiti di responsabilità
e le modalità di controllo
E IN PARTE 20
13.2Indicazione del costo totale per prestazioni in
outsourcing e incidenza sui costi dell’ONPV NO
13.3Indicare il turnover dei soggetti che gestiscono i servizi
in outsourcing di particolare rilievoV SI 20
13.4Indicare gli eventuali contenziosi in essere con i soggetti
che gestiscono i servizi in outsourcingV SI 20
11
FINANZIAMENTO PROGETTI DI TERZI
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
14
14.1 Numero di progetti deliberati nell’anno di competenza E SI 52
14.2Importo deliberato nell’anno di competenza per il finan-
ziamento di progettiE SI 51
14.3Numero delle domande di finanziamento ricevute
nell’anno di competenza, distinte per modalità erogativaE SI 49
14.4Importo medio dei finanziamenti deliberati nell’anno
di competenza e valore dei fondi stanziati non erogati segmentati per modalità erogativa
E SI 52
14.5 Breve descrizione delle fasi del processo di erogazione E IN PARTE
14.6Valore delle richieste pervenute per strumento rispetto
alle disponibilitàE SI 53
14.7Tempi di delibera e tempi di erogazione medi per moda-
lità erogativaV NO
14.8 Costi legati all’attività erogativa divisi per loro natura E NO
14.9Rapporto tra “costi legati all’attività erogativa” e “nume-
ro dei progetti esaminati nell’anno di competenza”V NO
14.10Rapporto tra “costi legati all’attività erogativa” e “impor-
to dei progetti finanziati nell’anno di competenza”V NO
14.11Rapporto tra “numero dei progetti finanziati” e “numero
dei progetti pervenuti”E SI 49
14.12 Eventuali partnership nell’attività erogativa V SI 60-125
14.13
Predisposizione di una scheda sintetica delle aree di intervento, articolata per settori o per tipologia di bene-ficiari con indicazione del numero di progetti finanziati e
dell’importo dei finanziamenti deliberati
E SI52-56
e58-125
14.14Predisposizione di una scheda analitica dei progetti
più rilevanti rispetto agli obiettivi strategici deliberati nell’esercizio
V SI 58-125
14.15
Predisposizione di una scheda analitica dei progetti più rilevanti rispetto agli obiettivi strategici conclusi nell’e-
sercizio, a prescindere dal rispettivo anno di delibera del finanziamento
V SI 58-125
14.16 Numero e importo delle erogazioni revocate o annullate V SI 49
14.17Indicazione dei soggetti che hanno ricevuto più di un
finanziamentoE NO
14.18Indicazione dei soggetti che hanno presentato progetti
negli ultimi 3 anni senza ricevere un finanziamentoE NO
14.19Numero di delibere di finanziamento in presenza di
potenziali conflitti di interesseE NO
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 12
GESTIONE PATRIMONIALE
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
15
15.1Quota di patrimonio mobiliare ed immobiliare destinata
al perseguimento della missioneE IN PARTE
30 e AO24-25
15.2Indicazione del criterio di verifica della coerenza degli
investimenti in immobili e titoli con la missioneE NO
15.3Indicazione della politica diretta a gestire potenziali
conflitti di interesse relativi alla gestione finanziaria e patrimoniale
E SI 27-29
15.4 Obiettivo di lungo periodo degli investimenti E SI 28
15.5Descrizione delle strategie di investimento con particola-
re riferimento alla gestione del rischioE SI 28
15.6Indicazione del valore di mercato del patrimonio immo-
biliare messo a reddito al 31/12/n e al 31/12/n-1E NON APPL
15.7Indicazione della composizione del patrimonio immobi-
liare da redditoV NON APPL
15.8Rendimento lordo e rendimento netto ottenuto dalla
messa a reddito del patrimonio immobiliareV NON APPL
15.9Costo sostenuto per la messa a reddito del patrimonio
immobiliare incluso quello per la struttura dedicataV NON APPL
15.10Indicazione del valore dei titoli al 31/12/n e al 31/12/n-
1 a valore di mercato per tipologia di investimento mobiliare
E SI 29-32
15.11Indicazione di eventuali regolamenti per la gestione
finanziariaE SI 27
15.12Indicazione della composizione qualitativa del patrimo-
nio mobiliareE SI 31
15.13 Rendimento netto ottenuto dalla gestione V SI 33
13
DIMENSIONE ECONOMICA
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
38
38.1
Riportare il prospetto di Stato Patrimoniale e Rendiconto degli incassi, dei pagamenti e patrimoniale, salvo che nel
medesimo fascicolo del Bilancio Sociale sia contenuto anche il Bilancio di Esercizio
E SI 41-43
38.2
Qualora il bilancio di esercizio non sia coerente con il modello previsto nelle “Linee guida e
schemi per la redazione del bilancio di esercizio” dell’A-genzia per le Onlus fornire la relativa motivazione
E NON APPL
38.3Per le Organizzazione Non Profit che
svolgono rilevante attività produttiva riportare lo schema del Valore Aggiunto
V NON APPL
38.4Descrivere la provenienza e il peso specifico delle fonti
dei ricavi e dei proventi dell’esercizio distinguendo alme-no le erogazioni liberali, le convenzioni e i contratti
E NON APPL
38.5
Indicare almeno 5 soggetti (a livello aggregato) che contribuiscono maggiormente alla determinazione del
totale dei proventi e ricavi, indicando il valore aggregato per ciascuno
E NON APPL
38.6 Breve descrizione degli oneri delle gestioni E NO
38.7 Breve descrizione dei contratti E NON APPL
38.8Indicazione dei contenziosi in essere tra Organizzazione
Non Profit e Pubblica AmministrazioneE SI 38
38.9Totale degli oneri della raccolta fondi (inclusi i costi
di struttura riferiti alla raccolta) al 31/12/n e all’anno precedente
E NON APPL
38.10“Totale dei proventi correlati per competenza alle attività
di raccolta” (e quindi correlati ai relativi oneri)E NON APPL
38.11Rapporto tra “Totale degli oneri generati dalle attività di raccolta fondi” (inclusi i costi di struttura riferiti alla
raccolta fondi) e “Totale degli oneri gestionali dell’anno”E NON APPL
38.12Riportare una breve scheda della destinazione dei fondi raccolti indicando le eventuali incoerenze con gli impe-
gni e le dichiarazioni assunte in sede di raccoltaE NON APPL
38.13Nel caso in cui non sia stato possibile riportare tali impegni darne adeguata
giustificazione indicando l’utilizzo effettuatoE NON APPL
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 14
DIMENSIONE AMBIENTALE
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
39
39.1Strategie, politiche e obiettivi in relazione all’impatto
ambientale dell’Organizzazione Non ProfitE NO
39.2Adesione dell’Organizzazione Non Profit a policy/
iniziative di sostenibilità (ad es., Global Compact) e/o a standard ambientali (ad es., ISO 14001)
V NO
39.3 Figure operanti in materia di tutela ambientale V NO
39.4Spese e investimenti rilevanti nell’esercizio in relazione
alla gestione del proprio impatto ambientaleE IN PARTE 128
39.5 Quantità delle materie/materiali utilizzati e costo totale V NO
39.6Incidenza dei costi dei materiali utilizzati che deriva da
materiale riciclato sul totale dei costi dei materialiE NO
39.7 Prelievo (consumo) totale di acqua V NO
39.8 Iniziative volte a ridurre i consumi di acqua E SI 128
39.9Consumo diretto di energia suddiviso per fonte
energeticaV NO
39.10Iniziative volte a ridurre i consumi di energia e/o a intro-
durre fonti di energia rinnovabileE SI 130-131
39.11Iniziative volte a ridurre l’impatto dei
trasportiE NO
39.12 Iniziative volte a ridurre l’impatto dei rifiuti E NO
39.13 Iniziative volte allo smaltimento dei rifiuti E NO
39.14Descrivere le iniziative intraprese dall’organizzazione
nell’anno che tengano in considerazione gli impatti ambientali dei beni prodotti e/o dei servizi offerti
V SI 128-131
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO E QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE
N. scheda
Cod. InformazioneTipo
informazionePresenza
nel BSPag.
40
40.1Fornire un quadro di insieme degli obiettivi di migliora-
mento dell’attività dell’organizzazioneV SI 134-136
40.2Questionario allegato per raccogliere i giudizi sul
Bilancio Sociale ed eventualmente anche sull’operato dell’organizzazione
V NO
40.3Indicazione dei risultati emersi dal
questionario o da altri strumenti utilizzati per la valuta-zione dell’edizione precedente del Bilancio Sociale
V NO
15
2. La storia della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo: un ente giovane con finalità antiche.
La Fondazione inizia a operare vent’anni fa ereditando parte dei principi che furono alla base dell’attività dei Monti di Pietà nel ‘500.I Monti di Pietà nacquero in Italia verso la fine del XV secolo per iniziativa di alcuni religiosi con lo scopo di combattere il fenomeno dell’usura. Si trattava di istituti finanziari senza scopo di lucro nati per erogare prestiti di limitata entità a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato in cambio di un pegno.Ben presto i Monti di Pietà, nati per combattere la povertà e quindi per migliorare le condizioni di vita della popola-zione, assunsero il carattere delle moderne aziende del credito mantenendo comunque inalterato il loro carattere di agenzia di beneficienza, attenta ai bisogni delle persone e degli enti del territorio. Tale ruolo sociale continuò nel tem-po anche grazie al fatto che i Monti di Pietà non furono mai di proprietà di persone fisiche o di società: rimasero infatti in gestione alla città in cui avevano sede, che si occupava di affidarne la gestione a dei funzionari regolarmente retribuiti.La Cassa di Risparmio di Padova e la Cassa di Risparmio di Rovigo che nacquero nel 1822, e che si fusero in un’unica Cassa di Risparmio nel 1928, si mantennero fedeli ai principi che caratterizzarono storicamente l’azione dei Monti di Pietà, distinguendosi da altri istituti di credito per il forte carattere di promozione economica e sociale del territorio su cui avevano sede, favorendo la raccolta del risparmio popolare per sostenere lo sviluppo delle province di PadovaRovigo.
1991Per effetto dell’entrata in vigore della “Legge Amato” di riforma del sistema bancario italiano nasce la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. La legge ha inteso rendere le Casse di Risparmio degli istituti bancari moderni disgiungendo l’attività del credito dalla storica attività di beneficienza.La Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo divenne quindi una SpA impegnata nel solo esercizio del credito e la Fonda-zione ereditò le finalità di promozione economica e sociale del territorio che la Cassa di Risparmio aveva ricevuto in eredità dal Monte di Pietà cinquecentesco.Alla sua istituzione la Fondazione ha un organo di governo, il Consiglio di Amministrazione, un Presidente e il Segre-tario Generale, mentre l’organico è composto inizialmente da 3 persone, tutte in distacco dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
1994 - 1995In seguito ad una Direttiva del Ministro del Tesoro, la Fondazione avvia un processo di diversificazione del patrimonio e intraprende un percorso che la porta a definire puntualmente ipropri scopi istituzionali, esplicitati nello statuto, e ad individuare le modalità operative per l’attuazione degli stessi, compresa la possibilità di agire sulla base di propri pro-grammi e progetti di intervento. Nel dicembre 1995 adotta il primo regolamento dell’attività erogativa.
1998 - 1999In seguito alla legge Ciampi 461/1998, mette in atto modifiche sostanziali al proprio assetto di governo e adotta un nuovo statuto, attribuendo al Consiglio Generale le funzioni di indirizzo, al Consiglio di Amministrazione quelle di am-ministrazione e ridefinendo le proprie finalità di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. L’organico aumenta a 6 persone.
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 16
2001Per effetto dell’approvazione del nuovo statuto da parte del Ministero del Tesoro, la Fondazione viene riconosciuta persona giuridica privata con piena autonomia statutaria e gestionale.
2003La natura giuridica privata delle fondazioni di origine bancaria viene confermata dalle sentenze della Corte Costi-tuzionale, che sanciscono l’incostituzionalità della legge 448/2001 (c.d. riforma Tremonti). Nello stesso anno viene pubblicato il primo Bilancio di Missione, l’organico sale a 12 persone e vengono elaborati un nuovo regolamento dell’at-tività erogativa e il regolamento per la gestione del patrimonio. Viene inoltre costituita la società strumentale Auxilia.
2002 - 2006La Fondazione sviluppa ulteriormente le proprie attività e aumenta le erogazioni. Pubblica ogni anno il bilancio socia-le (ottenendo una menzione d’onore per l’edizione relativa all’esercizio 2006 nell’ambito dell’Oscar di Bilancio), avvia le prime forme di consultazione degli stakeholder, anche attraverso workshop e focus group, per raccoglierne opinioni e proposte. La struttura organizzativa si rafforza ulteriormente.
2007La Fondazione rinnova lo statuto, recependo le previsioni normative introdotte dalla riforma Tremonti in tema di fini istituzionali e rendendo più chiara la distinzione tra le diverse funzioni degli organi di governo.Per far fronte ad un ulteriore sviluppo delle attività, viene avviato un percorso di riorganizzazione interna e di raffor-zamento dell’organico.
2009 - 2010Viene revisionato il regolamento dell’attività erogativa (approvato nel gennaio 2010) e viene costituita Gradiente SGR Spa, una società per la gestione del risparmio la cui finalità è di sostenere lo sviluppo territoriale e l’economia locale attraverso la realizzazione di investimenti nel capitale di aziende meritevoli.Tra il 2009 e il 2010 avviato un percorso di revisione complessiva dell’impostazione e organizzazione del processo di investimento e delle procedure di monitoraggio e valutazione. Predisposte le Linee Guida della Gestione del Patrimonio.
2011Nel mese di febbraio 2011 il Consiglio Generale ha approvato le nuove Linee Guida della Gestione del Patrimonio e nel mese di novembre il Consiglio di Amminiatrazione ha provveduto all’aggiornamento dell’iter procedurale delle erogazioni.
17
Nascita della Fondazione
Riconoscimento della personalità giuridica privata con piena autonomia statutaria e gestionale
Sentenze delle Corte Costituzionale che confermano la natura privata delle Fondazioni di origine bancaria
Primo regolamento dell’attività erogativa
Nuovo Statuto
Pubblicazione del Primo bando della Fondazione “Bando Beni Artistici Religiosi 2003”
Nascita di Auxilia Società strumentale della Fondazione
Pubblicazione del primo Bilancio di Missione della Fondazione
Nascita di Gradiente SGR Socieltà di Gestione del Risparmio per sostenere lo sviluppo del territorio con investimenti nel capitale di aziende meritevoli
Approvato il nuovo regolamento dell’attività istituzionale e predisposte le Linee Guida della Gestione del Patrimonio
Approvati le Linee Guida della Gestione del Patrimonio e l’aggiornamento dell’iter procedurale delle erogazioni
Aumento delle erogazioni e pubblicazione annuale del Bilancio Sociale. Avvio dei primi workshop e focus group con gli stakeholder
Nuovo statuto
1991
1995
2001
2002
2003
2009
2010
2011
20022006
2007
3
6
12
33
34
20
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 18
3. L’evoluzione normativa delle Fondazioni di origine bancaria
Le tappe principali:
1990 / La “Legge Amato” - Legge n. 218 del 1990 e decreto legislativo n. 356 del 19901994 / La “Direttiva Dini” del 18 novembre 1994 e la legge n. 474 del 19941998-1999 / La “Legge Ciampi” decreto legislativo n. 153 del 19992001 / La Riforma Tremonti2003 / La legge finanziaria 2003 (articolo 80, comma 20, legge n. 289/02) e Sentenze della Corte Costituzionale nn. 300 e 301 del 20032010 / Manovra correttiva, legge n. 22 del 2010
1990Le leggi istitutive: Legge 30 luglio 1990, n. 218 (c.d. legge Amato) e Decreto legislativo 30 novembre 1990, n. 356.In un momento di progressiva globalizzazione dei mercati finanziari e di aumento della concorrenza tra le banche, la Legge Amato interviene per riformare gli istituti di credito italiani adeguandoli alle norme comunitarie.Le aziende bancarie vengono scorporate dalle Casse di Risparmio (che per origine storica erano degli enti pubblici creditizi), che svolgevano contemporaneamente attività economica e filantropica, e conferite a società per azioni (so-cietà bancarie conferitarie); le originarie attività di assistenza e di beneficenza vengono attribuite a nuovi soggetti denominati enti conferenti e, successivamente a partire dal 1998, Fondazioni di origine bancaria, chiamate a per-seguire fini di interesse pubblico e di utilità sociale, continuando ad amministrare la partecipazione di controllo nelle società bancarie conferitarie.
1994Legge 30 luglio 1994, n. 474 e Direttiva del Ministro del Tesoro del 18 novembre 1994 (c.d. direttiva Dini)Dopo la crisi finanziaria del 1992 e la svalutazione della lira ci si accorge che il percorso di privatizzazione degli istituti di credito avviato dalla Legge Amato non si è compiuto adeguatamente. Vengono dunque adottate delle norme per accelerare la privatizzazione individuando un ruolo più preciso per le Fondazioni.Viene meno l’obbligo delle Fondazioni di mantenere il controllo delle società bancarie conferitarie e viene incen-tivato un processo di diversificazione, nell’arco di un quinquennio, dell’attivo patrimoniale con la possibilità di fruire di agevolazioni fiscali. Le Fondazioni vengono caratterizzate ulteriormente come soggetti non profit riconfermando il fine di pubblico interesse e utilità sociale con la raccomandazione di ridurre il rischio della partecipazione nella società bancaria conferitaria allo scopo di difendere il valore economico del patrimonio.
1998-1999Legge 23 dicembre 1998, n.461 (c.d. legge Ciampi), Decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153, Atto di indirizzo 5 agosto 1999Dopo numerose controversie sulla natura giuridica delle Fondazioni si fa strada l’idea che sia necessario separare in modo netto le banche dalle Fondazioni, conferendo a queste ultime un ruolo e dei settori di competenza, tenendo pre-sente che i patrimoni detenuti dalle Fondazioni sono anonimi e riferibili alle comunità locali e quindi di interesse degli enti territoriali. La legge di riforma che dovrà regolamentare la materia dovrà però occuparsi di tener presente l’origine storica delle Fondazioni per permettere il loro inserimento nella società civile facendo loro perdere la caratteristica di ente pubblico impressa dalla Legge Amato. La Legge Ciampi pone fine alla controversia sulla natura giuridica delle Fondazioni riconoscendone la natura privata con piena autonomia gestionale e statutaria. Oltre a ciò la normativa incentiva la dismissione da parte delle Fondazioni dei pacchetti azionari di controllo delle banche utilizzando la leva
19
fiscale e definisce in modo chiaro gli scopi delle Fondazioni, i loro settori di intervento, la redditività e l’utilizzo del reddito, il modello organizzativo istituzionale, i requisiti di nomina per i membri degli organi di indirizzo e gli obblighi di trasparenza.
2001-2002Legge 28 dicembre 2001, n. 448 (c.d. riforma Tremonti) e successivo Decreto di attuazione del Ministero dell’Econo-mia e delle Finanze del 2 agosto 2002, n. 217Le disposizioni di questi anni introducono delle modifiche sostanziali di quanto previsto dalla Legge Ciampi introdu-cendo norme contrarie ai principi ispiratori dei precedenti tre interventi normativi.Il ruolo dell’intervento statale subisce un’importante espansione limitando l’autonomia statutaria delle Fondazioni e producendo conflitti di attribuzione sollevati dalle Regioni che hanno dato luogo a pronunce di incostituzionalità.Le Fondazioni procedono dunque all’impugnazione, coordinate da ACRI, del Decreto avanti al TAR del Lazio e la succes-siva questione di incostituzionalità della Legge innanzi alla Consulta.
2003Sentenze della Corte Costituzionale n. 300 e 301 del 24 settembre 2003La Corte Costituzionale, accogliendo alcune delle eccezioni di incostituzionalità della Legge n. 448/2001, stabilisce in via definitiva la natura giuridica delle Fondazioni che vengono collocate “tra i soggetti dell’organizzazione delle liber-tà sociali” per la loro definizione quali persone giuridiche private, dotate di piena autonomia statutaria e gestionale e per il riconoscimento del carattere di utilità sociale agli scopi da esse perseguiti.La legge 24 novembre 2003, n. 326 eleva da tre a cinque il numero massimo dei settori rilevanti in cui le Fondazioni sono chiamate a operare in via prevalente, da scegliere ogni tre anni nell’ambito dei settori ammessi elencati all’art.1, lettera c-bis del D.Lgs.n.153/1999. Il Decreto 19 maggio 2004 n. 150, recependo i principi sanciti dalla Corte Costitu-zionale, abroga e sostituisce il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2 agosto 2002, n. 217.
2010Legge n. 22 del 2010Attribuzione della vigilanza sulle Fondazioni bancarie al Ministero dell’economia e delle finanze finché le Fondazioni siano detentrici di partecipazioni nelle banche conferita rie. La norma si riferisce anche alle Fondazioni che non control-lino istituti di credito fino alla costituzione dell’autorità di vigilanza sulle persone giuridiche private.
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 20
4. Cause di ineleggibilità e incompatibilità degli organi
Non possono far parte del Consiglio Generale, del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale:
a) i membri del Parlamento italiano o europeo, del Consiglio dei Ministri, della Corte costituzionale o di altri organi di Governo o rilevanza costituzionale, oppure coloro che abbiano ricoperto tali incarichi nei ventiquattro mesi prece-denti alla nomina;
b) coloro che siano membri delle amministrazioni regionali, provinciali, comunali e dei relativi organi di controllo, oppu-re che abbiano ricoperto tali incarichi nei ventiquattro mesi precedenti alla nomina;
c) gli amministratori delle organizzazioni destinatarie degli interventi con le quali la Fondazione abbia rapporti organici e permanenti, escluse quelle istituite o partecipate dalla Fondazione;
d) il coniuge, i parenti e affini sino al terzo grado incluso dei componenti gli organi della Fondazione;
e) i dipendenti della Fondazione, nonché quelli della società bancaria conferitaria (Intesa Sanpaolo e Cassa di Rispar-mio del Veneto) sue controllate o collegate, appartenenti alla categoria del personale dirigenziale, i loro coniugi, parenti e affini, sino al terzo grado incluso;
f) coloro che ricoprono cariche in altre Fondazioni di origine bancaria.
Le designazioni funzionali alla nomina da parte dei soggetti competenti non possono concernere:• gliamministratorieimembridell’organodicontrollodeglientidesignanti(all’art.16,comma1);• idipendentideglientidicuisopra;nonsonoconsideratitaliidocentiuniversitari;• colorochecomunquesonolegatidarapportidicollaborazioneancheatempodeterminatoconglientidicui sopra, esclusi gli incarichi professionali specifici.
I componenti il Consiglio Generale non possono ricoprire funzioni di amministrazione, direzione o controllo presso la società bancaria conferitaria (Intesa Sanpaolo e Cassa di Risparmio del Veneto).Il Presidente, i componenti il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale, ed il Segretario Generale non pos-sono ricoprire funzioni di amministrazione, direzione o controllo presso la società bancaria conferitaria, o società con-trollate o partecipate, ai sensi delle norme vigenti.Anche alla figura del Segretario Generale trovano applicazione le cause di incompatibilità sopra indicate, fatta ecce-zione per quelle di cui alla lettera e), in quanto il Segretario Generale può essere dipendente della Fondazione o della società bancaria conferitaria (Intesa Sanpaolo e Cassa di Risparmio del Veneto).
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LO STAFF DELLA FONDAZIONE AL 31 DICEMBRE 2011 PER AREA OPERATIVA
COLLABORATORI RUOLO IN FONDAZIONE DAL
Segretario Generale
Roberto Saro** Segretario Generale01/12/1992
Segretario Generale dal 15/5/2003
Amministrazione e Bilancio
Michela Ambrosio** Responsabile 24/05/1993
Daniele PasquettoAmministrazione e contabilità
Fondazione26/01/2009
Luisa Righetto*Amministrazione e contabilità
società strumentale e Fondazione16/06/2008
Attività Istituzionale
Laura Bertin** • Responsabile 02/03/1992
Sara Bedendo Ricerca Scientifica e Istruzione 04/10/2010
Alberto BortolamiRicerca Scientifica e Progetti del Settore Assistenza e Tutela delle
Categorie Deboli09/03/2009
Cristiana FarsuraSalute e Ambiente – Altri Settori
(Protezione Civile)01/06/2004
Marina Ottonello • Istruzione – Altri Settori (sport) 21/03/2005
Annamaria Pradel**Assistenza e Tutela delle Categorie
Deboli e Progetto Palestre01/03/1999
Silvia Ranieri • Attività Culturali 12/12/2001
Irene Sartore Arte (restauri) e Progetti del Sociale 14/06/2004
Paulina Szklarczyk* Gestione segreteria Start Cube 01/01/2008
5. Composizione dello staff
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 22
LO STAFF DELLA FONDAZIONE AL 31 DICEMBRE 2011 PER AREA OPERATIVA
COLLABORATORI RUOLO IN FONDAZIONE DAL
Comunicazione e Relazioni Esterne
Giovanni Cocco Gestione operativa ufficio stampa 09/03/2009
Enrica Crivellaro • Gestione eventi – Web 27/02/2004
Roberto FiorettoGestione operativa Segnavie
e Musikè – Ricerche e focus group06/04/2009
Chiara Fraccalanza • (in maternità) 02/09/2002
Silvia ParolinComunicazione istituzionale -
Redazione Bilancio Sociale 201101/09/2004
Alessia Vedova Progetti espositivi 22/11/2010
Alessandra Veronese Responsabile 21/04/2008
Claudia Zaramella Gestione operativa eventi espositivi 16/06/2008
Alessandro Zattarin Musikè, Programmazione editoriale 01/06/2004
Investimenti e Gestione Finanziaria
Antonella Ansuini Responsabile 28/09/2009
Lucia Ferrara Analista Junior 19/07/2010
Federico Previtera Analista Junior 25/01/2010
Pianificazione e Studi
Thomas BastianelPianificazione della strategia erogativa
15/09/2008
Segreteria Generale
Maria Chiara Barbolani di Montauto **• Area legale 05/01/1994
Enrica Bertolin Assistente del Presidente 01/01/2008
Mauro Bilato** Supporto operativo alle aree 01/10/1998
Ilaria Boldrin • Gestione segreteria sede di Rovigo 13/02/2006
Donatella Caliaro** Responsabile 01/06/2005
Sara Carechino Assistente del Segretario Generale 15/01/2007
Mauro Fugini Gestione reception sede di Padova 22/08/2011
Alessio Granello Sistemi informativi 17/11/2008
* Dipendenti Auxilia spa • Part-time ** Dipendenti Cassa di Risparmio del Veneto
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6. Processo di investimento: i ruoli dei diversi attori
Spetta al Consiglio Generale:• indicareilpesodellapartecipazioneinIntesaSanpaolosultotaledelportafogliofinanziario;• stabilirel’obiettivodiredditivitàdilungoperiododellagestionedelpatrimoniocoerentementecongliobiettiviero-
gativi di lungo termine;• verificareannualmentel’effettivaattuazionedellelineediindirizzoelaloroadeguatezzaaconseguirel’obiettivodi
redditività individuato. Nello svolgimento di tali attività, il Consiglio Generale si avvale di un Comitato Patrimonio, nominato al suo interno.
E’ compito del Consiglio di Amministrazione identificare le modalità ritenute più opportune per conseguire l’obiettivo reddituale di lungo periodo indicato dal Consiglio Generale, rispettandone gli indirizzi strategici. A tale scopo il Consi-glio di Amministrazione redige il Documento Attuativo delle Linee Guida della Gestione del Patrimonio, (approvato a inizio settembre 2011) in cui vengono stabiliti e normati responsabilità, contenuti e procedure di tutte le fasi del processo di investimento, nonché responsabilità, modalità e frequenza del monitoraggio della gestione del patrimonio e della valutazione dei risultati. Il Consiglio di Amministrazione approva l’asset allocation strategica, identificando un benchmark strategico definito su un orizzonte triennale, ma riconsiderato annualmente, con il supporto di un advisor esterno e indipendente.
Dal 2009 l’incarico di advisor è affidato alla società Cambridge Associates Ltd, che opera dal 1973 sul mercato inter-nazionale, assistendo con uno staff di consulenza e ricerca di 990 risorse, circa 900 clienti, tra i quali in Italia università e fondazioni, oltre alle principali università anglosassoni, fondazioni private, artistiche e mediche, fondi pensione, com-pagnie assicurative ed enti pubblici e sovranazionali come il Fondo Monetario Internazionale. Cambridge Associates si impegna a garantire alla Fondazione la necessaria indipendenza attraverso il rispetto di alcune condizioni: non lavora-re per alcuna società di gestione, non ricevere compensi a nessun titolo da queste, non essere collegati direttamente o indirettamente ad alcuna società di intermediazione finanziaria o altra istituzione finanziaria.
Lo staff della Fondazione procede all’implementazione dell’asset allocation, riporta trimestralmente al Consiglio di Amministrazione i risultati della gestione finanziaria e garantisce il necessario raccordo tra organi, advisor e comitati designati. Per supportare l’attività di controllo e per migliorare la qualità e l’integrità dei dati riguardanti il portafoglio finanziario, nel corso del 2011 è stato realizzato il progetto di internalizzazione del sistema di gestione e monitoraggio del portafoglio finanziario che fornisce tutte le informazioni necessarie per le attività di monitoraggio e valutazione da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo di investimento e garantisce continuità informativa indipendentemente dall’advisor esterno.
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 24
7. Investimenti del portafoglio gestito che perseguono finalità coerenti con la missione
Denominazione Tipologia Obiettivo Impegno sottoscritto
Valore di bilancio al 31.12.2011
Fondo Cardine Impresa Fondo di private equity
Investimento nel capita-le PMI del Nord-Est
10.100.000 1.223.552
Fondo Alcedo III Fondo di private equity
Investimento nel capita-le PMI del Nord-Est
10.000.000 4.276.617
Fondo Serenissima Logistica
Fondo immobiliare chiuso
Realizzazione strutture dedicate alla logistica integrata
5.000.000 3.213.370
Fondo Innogest Capital Fondo di Venture Capital
Investimento nel ca-pitale di imprese start up in particolare nel comparto delle nuove tecnologie
5.000.000 1.844.166
Fondo PPP Fondoinfrastrutturale chiuso
Investimenti in opera-zioni di partenariato pubblico-privato per la costruzione e gestione di infrastrutture pub-bliche e servizi pubblici locali
10.000.000 4.360.539
Fondo F2i Fondo infrastrut-turale chiuso
Investimenti in infra-strutture
15.082.356 8.551.957
Fondo IGI quattro Fondo di private equity
Apporto capitale per lo sviluppo di imprese familiari
10.000.000 3.408.924
Fondo Gradiente I Fondo di private equity
Investimenti nel capitale delle PMI del Nord Est
30.000.000 117.718
Fondo Veneto Casa Fondo immobiliare etico
Investimenti in interven-ti di housing sociale
5.000.000 3.627.914
Fondo Real Venice Fondo immobiliare chiuso
Investe sulla ristruttura-zione di immobili di pre-stigio e riqualificazione di aree prevalentemente site in Venezia
10.000.000 9.299.019
Fondo Real Energy Fondo immobiliare chiuso
Investimenti immobiliari collegati allo sviluppo delle energie rinnovabili
3.000.000 3.000.000
Totale 113.182.356 42.923.776
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8. Partecipazioni in società ed enti la cui attività risulta utile al perseguimento della missione
Denominazione Sede Quota capitale sociale
detenuta
Valore di bilancio
Descrizione attività
Banca Prossima S.p.A. Milano 5,83% 6.996.000 Raccolta del risparmio ed esercizio del credito finalizzato a sostenere inizia-tive non profit meritevoli e la crescita dell’economia sociale italiana
Cen.Ser. spa Rovigo 35,65% 3.893.842 Gestione del complesso immobiliare che ospita attività fieristiche e polo universitario di Rovigo
Sinloc spa Padova 14,07% 6.798.888 Finanziaria di partecipazione e di con-sulenza finalizzata allo sviluppo locale e a iniziative di rilancio del territorio
Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Scpa
Padova 11,75% 314.456 Promozione dell’innovazione, trasfe-rimento di tecnologie e sviluppo di nuove imprese
Veneto Nanotech Scpa Padova 4,05% 36.900 Coordinamento del distretto tecnologi-co veneto sulle nanotecnologie
Banca Popolare Etica Scpa
Padova 0,08% 25.823 Azienda bancaria che promuove la finanza etica e l’economia civile
Allegati al Bilancio SocialeFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo 26
VOCE DI CONTO ECONOMICO
DESCRIZIONE IMPORTO
2.bDividendi e proventi assimilati: da altre immobilizzazioni fi-nanziarie + 51.777.745
2.cDividendi e proventi assimilati: da strumenti finanziari non immobilizzati + 10.328.327
3.aInteressi e proventi assimilati: da immobilizzazioni finanzia-rie + 1.594.562
3.bInteressi e proventi assimilati: da strumenti finanziari non immobilizzati + 781.294
3.cparziale
Interessi e proventi assimilati: da crediti e disponibilità liquide (esclusi interessi derivanti da conti correnti dedicati a specifi-che iniziative istituzionali) + 87.339
4 Svalutazione netta di strumenti finanziari non immobilizzati + -25.816.894
5Risultato della negoziazione di strumenti finanziari non im-mobilizzati + 5.347.523
9parziale Altri proventi (solo quelli con natura finanziaria) + 654
11 Proventi straordinari + 1.748.894
10.cparziale
Oneri: per consulenti e collaboratori esterni (solo costi per consulenze relative alla gestione del portafoglio finanziario) - 190.914
10.d Oneri: per servizi di gestione del patrimonio - 607.958
10.eparziale
Oneri: interessi passivi e altri oneri finanziari (esclusi oneri derivanti da conti correnti dedicati a specifiche iniziative isti-tuzionali) - 1.863.877
10.f Oneri: commissioni di negoziazione - 215.615
Proventi totali del portafoglio finanziario 42.971.081
9. Tabelle di riclassificazione del Conto Economico 2011
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VOCE DI CONTO ECONOMICO
DESCRIZIONE IMPORTO
10.a Oneri: compensi e rimborsi spese organi statutari + 1.410.863
10.b Oneri: per il personale + 1.896.366
10.cparziale
Oneri: per consulenti e collaboratori esterni (escluso costi per consulenze relative alla gestione del portafoglio finanzia-rio) + 285.616
10.e parziale
Oneri: interessi passivi e altri oneri finanziari (solo oneri de-rivanti da conti correnti dedicati a specifiche iniziative istitu-zionali) + 210
10.g Oneri: ammortamenti + 246.513
10.i Oneri: altri oneri + 1.474.292
Costi di funzionamento della struttura 5.313.860
VOCE DI CONTO ECONOMICO
DESCRIZIONE IMPORTO
Proventi totali del portafoglio finanziario + 42.971.081
Costi di funzionamento della struttura - 5.313.860
3.c parziale
Interessi e proventi assimilati: da crediti e disponibilità liquide (solo interessi derivanti da conti correnti dedicati a specifi-che iniziative istituzionali) + 2.577
9parziale Altri proventi (esclusi quelli con natura finanziaria) + 58.858
13 Imposte - 553.080
Avanzo dell'esercizio 37.165.577
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Sede legale e operativa di PadovaPiazza Duomo, 15 35141 PadovaTel. 049.8234800 Fax 049.657335
Sede operativa di RovigoPiazza Vittorio Emanuele II, 4745100 RovigoTel./Fax 0425.421976