betaniainforma - Ospedale Evangelico Betania · - Immunometria Per l’ematologia si eseguono i...

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betania in forma www.villabetania.org periodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Villa Betania N. 8 ANNO III MARZO 2014 POVERTÀ SANITARIA di Luciano Cirica Vicepresidente Fondazione Evangelica Betania EDITORIALE N egli ultimi sei anni la povertà sanitaria in Italia è aumentata in media del 97%, e non ri- guarda più solo gli immigrati o chi è ai margini della società, ma anche la popolazione un tempo considerata non a rischio. Per povertà sanitaria si intende la impossibilità delle famiglie ad accedere ai servizi sanitari (per i costi del ticket) e/o all’acquisto dei farmaci. Il Sistema Sanitario Nazionale si è dimostrato incapace di dare risposta al bisogno di salute di tutti i cittadini: esiste un bisogno inevaso di far- maci a pagamento, anche per malattie ba- nali (come gli antinfluenzali o gli analgesici). Il “Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci in Italia”, presentato lo scorso gennaio dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus ha sottolineato come dal 2007 al 2012 la povertà assoluta è cre- sciuta del 60% coinvolgendo 4,8 milioni di persone (6,8% della popolazione). Nelle famiglie povere si spendono in media 16,34 euro al mese per la sanità (2% del- l'intero budget familiare) contro i 92,45 euro spesi in media dalle famiglie italiane (3,7% dell'intero budget familiare) e di quei 16 euro ben 12,50 sono destinati all'acqui- sto di medicinali, contro i 44 euro al mese della media italiana. Per contrastare questa situazione, dal 2000 la Fondazione Banco Farmaceutico organizza presso le farmacie una giornata della donazione del farmaco, invitando i cittadini a regalare farmaci per gli Enti as- sistenziali della propria città. Nel 2013 i farmaci donati sono stati 1.162.859, per oltre 8 milioni di euro, e sono state aiutate quasi 680mila persone, il 51% delle quali donne e il 57% italiani. La presenza di ita- 700.000 ESAMI OGNI ANNO PRIMO PIANO all’interno: Il magazine sponsorizzato dalla Fondazione Betania all’interno INSERTO LO SCORCIO IL NUOVO CONCETTO DI RADIOLOGO “CLINICO” prosegue a pag. 2 L’educazione perinatale ha una lunghissima storia pag. 4 LA PREPARAZIONE AL PARTO di Marta D’Auria Redazione "Riforma" prosegue a pag. 3 rrivata nella hall dell’Ospe- dale Evangelico Villa Betania, ho chiesto all’addetto alla si- curezza di indicarmi il Dipartimento dei Servizi diagnostici dove ero attesa per un’intervista. Piano seminterrato: è stata l’indicazione gentilmente rice- vuta. Ubicazione un po’ marginale, ho pensato tra me e me mentre scen- devo le scale. Quel pensiero è scivo- lato in un cantuccio, dal momento che, non appena ho varcato la porta del Laboratorio di analisi, la mia attenzione è stata attirata da pipette, provette e sofisticati strumenti tecnologici. Quasi subito sono stata raggiunta dalla dott.ssa Apollonia Russo, che dal 1979 lavora presso Villa Betania come re- sponsabile dell’Unità Operativa di Pa- tologia Clinica, incarico che ricopre ancora oggi assieme a quello di Diret- tore del Dipartimento dei Servizi Dia- gnostici. A lei ho rivolto alcune domande per BetaniaInforma. A L’ U.O.C. di Radiodiagnostica dell’Ospedale Evangelico Villa Betania svolge da sempre un ruolo di centralità nell’ambito del percorso clinico-diagnostico-terapeutico del paziente. La stretta collaborazione con i diversi dipar- timenti clinico-chirurgici dell’Ospedale (di- partimenti cresciuti progressivamente nel tempo, sia per quel che attiene alla quantità, sia per quel che attiene alla qualità delle pre- stazioni offerte) ha trasformato il reparto di Radiologia in un centro di riferimento per la diagnosi sempre più fine ed attenta, in grado di rispondere, quotidianamente, a quesiti ol- tremodo complessi, sia in ambito di patolo- gie di medicina e chirurgia d’urgenza che d’elezione. L’attività di reparto, in linea con la filosofia dell’ Ospedale, è rivolta all’interesse ed al ri- spetto dell’ammalato, inteso non come og- getto di studio, ma come persona umana con le proprie sofferenze. Il nuovo concetto di Radiologo “clinico”vede il radiologo sempre più integrato nel pro- cesso di management diagnostico, guidando costantemente la persona ammalata nel preciso iter diagnostico da intraprendere e scegliendo la prestazione più appropriata per la corretta diagnosi. di Cesira Pecoraro Responsabile Servizio I Radiodiagnostica Intervista ad Apollonia Russo, Direttore del Dipartimento dei Servizi Diagnostici dell’Ospedale Evangelico Villa Betania prosegue a pag. 7

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betaniainformawww.villabetania.orgperiodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Villa Betania

N. 8 ANNO III MARZO 2014

POVERTÀSANITARIA

di Luciano CiricaVicepresidente Fondazione Evangelica Betania

EDITORIALE

Negli ultimi sei anni la povertàsanitaria in Italia è aumentatain media del 97%, e non ri-guarda più solo gli immigrati

o chi è ai margini della società, ma anchela popolazione un tempo considerata nona rischio. Per povertà sanitaria si intendela impossibilità delle famiglie ad accedereai servizi sanitari (per i costi del ticket) e/oall’acquisto dei farmaci. Il Sistema SanitarioNazionale si è dimostrato incapace didare risposta al bisogno di salute di tutti icittadini: esiste un bisogno inevaso di far-maci a pagamento, anche per malattie ba-nali (come gli antinfluenzali o glianalgesici). Il “Rapporto sulla povertà sanitaria e sulladonazione dei farmaci in Italia”, presentatolo scorso gennaio dalla Fondazione BancoFarmaceutico Onlus ha sottolineato comedal 2007 al 2012 la povertà assoluta è cre-sciuta del 60% coinvolgendo 4,8 milioni dipersone (6,8% della popolazione). Nellefamiglie povere si spendono in media16,34 euro al mese per la sanità (2% del-l'intero budget familiare) contro i 92,45euro spesi in media dalle famiglie italiane(3,7% dell'intero budget familiare) e di quei16 euro ben 12,50 sono destinati all'acqui-

sto di medicinali, contro i 44 euro al mesedella media italiana.Per contrastare questa situazione, dal2000 la Fondazione Banco Farmaceuticoorganizza presso le farmacie una giornatadella donazione del farmaco, invitando icittadini a regalare farmaci per gli Enti as-sistenziali della propria città. Nel 2013 ifarmaci donati sono stati 1.162.859, peroltre 8 milioni di euro, e sono state aiutatequasi 680mila persone, il 51% delle qualidonne e il 57% italiani. La presenza di ita-

700.000 ESAMI OGNI ANNOPRIMO PIANO

all’interno:

Il magazine sponsorizzato dalla Fondazione Betania

all’interno

INSERTO LO SCORCIO

IL NUOVO CONCETTO DI RADIOLOGO “CLINICO”

prosegue a pag. 2

L’educazione perinataleha una lunghissimastoria

pag. 4

LA PREPARAZIONEAL PARTO

di Marta D’AuriaRedazione "Riforma"

prosegue a pag. 3

rrivata nella hall dell’Ospe-dale Evangelico Villa Betania,ho chiesto all’addetto alla si-

curezza di indicarmi il Dipartimentodei Servizi diagnostici dove ero attesaper un’intervista. Piano seminterrato: èstata l’indicazione gentilmente rice-vuta. Ubicazione un po’ marginale, hopensato tra me e me mentre scen-devo le scale. Quel pensiero è scivo-lato in un cantuccio, dal momento che,non appena ho varcato la porta delLaboratorio di analisi, la mia attenzioneè stata attirata da pipette, provette esofisticati strumenti tecnologici.Quasi subito sono stata raggiunta dalladott.ssa Apollonia Russo, che dal 1979lavora presso Villa Betania come re-sponsabile dell’Unità Operativa di Pa-tologia Clinica, incarico che ricopreancora oggi assieme a quello di Diret-tore del Dipartimento dei Servizi Dia-gnostici. A lei ho rivolto alcunedomande per BetaniaInforma.

A

L’ U.O.C. di Radiodiagnostica dell’OspedaleEvangelico Villa Betania svolge da sempre unruolo di centralità nell’ambito del percorsoclinico-diagnostico-terapeutico del paziente.La stretta collaborazione con i diversi dipar-timenti clinico-chirurgici dell’Ospedale (di-partimenti cresciuti progressivamente neltempo, sia per quel che attiene alla quantità,sia per quel che attiene alla qualità delle pre-stazioni offerte) ha trasformato il reparto di

Radiologia in un centro di riferimento per ladiagnosi sempre più fine ed attenta, in gradodi rispondere, quotidianamente, a quesiti ol-tremodo complessi, sia in ambito di patolo-gie di medicina e chirurgia d’urgenza ched’elezione.L’attività di reparto, in linea con la filosofiadell’ Ospedale, è rivolta all’interesse ed al ri-spetto dell’ammalato, inteso non come og-getto di studio, ma come persona umanacon le proprie sofferenze.Il nuovo concetto di Radiologo “clinico”vedeil radiologo sempre più integrato nel pro-cesso di management diagnostico, guidandocostantemente la persona ammalata nelpreciso iter diagnostico da intraprendere escegliendo la prestazione più appropriataper la corretta diagnosi.

di Cesira Pecoraro Responsabile Servizio I Radiodiagnostica

Intervista ad Apollonia Russo, Direttore del Dipartimento dei ServiziDiagnostici dell’Ospedale Evangelico Villa Betania

prosegue a pag. 7

ENTI ASSISTENZIALI DI NAPOLI E PROVINCIA

N. 8 ANNO III MARZO 2014

liani, da due anni ormai, è diventata mag-gioritaria, modificando un trend storico diprevalenza di utenti stranieri. Più di un as-sistito su tre è minore. Ma il Banco Far-maceutico, malgrado l’incremento didonazioni, non riesce a soddisfare tutte lerichieste, perché contemporaneamentel’aumento della povertà ha allargato laforbice tra bisogno e capacità di risposta:nel 2007 si riusciva a coprire infatti quasiil 55% delle richieste, ma nel 2013 tale co-pertura è scesa al 43,2%. Sul modello del «banco alimentare», è at-tualmente all’esame del Senato un De-creto Legge per la regolamentazione delladonazione di farmaci, che garantirebbe lapiena sicurezza al recupero e alla distribu-zione dei medicinali non utilizzati (integrie non scaduti) e in questo modo offri-rebbe un po’ di sollievo e di assistenza ai“nuovi” poveri.

EDITORIALEsegue dalla prima pagina

Ente Indirizzo Sede Operativa Comune

Associazione Nuovi Orizzonti Onlus Via Purgatorio, 75 Forio di IschiaAssociazione San Camillo Onlus V.co Paparelle al Pendino, 32 NapoliCaritas presso Parrocchia San Ciro e Giovanni Via Marconi, 29 Vico EquenseCaritas S. Vincenzo Pallotti Via Manzoni, 1/A NapoliComunità di Sant’Egidio Via Luigi Palmieri, 19 NapoliCongregazione “Apostole del S. Rosario” 3° Vico S. Stefano, 12 MetaCooperativa Sociale “Essere” 3° Vico S. Stefano, 12 MetaFondaz. Casa di Riposo San Michele Arcangelo Via Carlo Amalfi,12 Piano di SorrentoFondazione Pellegrini - Opera Fabrizio Pignatelli Via G. Ninni, 4 NapoliParrocchia San Francesco E Santa Chiara Via Decio Mure NapoliU.N.I.T.A.L.S.I. Via della Repubblica, 2 Torre del Greco

La diagnostica di laboratoriodi Giovanni NapolitanoBiologo

Ladiagnostica di laboratorio è ilcuore pulsante dell’ospedale.Ha come obiettivo quello di con-tribuire alla prevenzione, alla dia-gnosi ed al monitoraggioterapeutico delle diverse patologiecon referti che contengono infor-mazioni esaustive dal punto di vistaclinico, utilizzando le risorse dispo-nibili nel modo più appropriato.Potremmo dire che il suo significatosia quello di estendere i sensi delmedico. Infatti, insieme alla diagnostica perimmagini, consente al medico di “vedere”all’interno del corpo umano e di raccogliereinformazioni che in un passato non moltolontano erano inimmaginabili. Il Laboratorioproduce dei dati che costituiscono un’in-formazione per il medico e quindi cono-scenza dello stato di salute.Lo staff è costituito da dirigenti medici e sa-nitari, tecnici di laboratorio biomedico nelleseguenti unità:

dirigenti:Un dirigente di struttura operativa com-plessa, sette dirigenti biologi di cui uno distruttura operativa semplice.

tecnici di laboratorio:Un coordinatore. Otto tecnici.

attività:Nell’ultimo anno sono stati eseguiti circa700.000 esami di cui circa 151.000 per ipazienti che afferiscono al pronto soccorsoe circa 41.000 per l’utenza esterna.

L’unita operativa complessa di Patologia Cli-nica è strutturata in modo da utilizzare letecnologie biomediche tra le più aggiornatenelle aree della diagnostica di laboratorioche in linea generale possiamo indicarenelle seguenti:- Ematologia e coagulazione- Microbiologia- Chimica e Biochimica Clinica- Immunometria

Per l’ematologia si eseguono i principaliesami, dall’emocromo completo all’immu-noematologia. Per la coagulazione tutti iprincipali fattori della coagulazione.La Chimica e biochimica clinica copre unnumero molto ampio di test eseguibili chein linea molto generale possiamo sintetiz-zare come controllo della funzionalità divari organi ed apparati e del metabolismo.L’immunometria copre la maggior parte deitest eseguibili con queste tecnica. Unesempio, non esaustivo, sono i marcatori tu-morali, infezione e immunità virali, ormoni,indicatori del metabolismo osseo, dosaggiofarmaci, Duo test, Screening primo trime-stre di gravidanza, autoimmunità, vitamine,indicatore di danno cardiaco.

La microbiologia è strutturata come unitàoperativa semplice. In questa branca siidentificano gli agenti patogeni batterici,funghi, parassiti, e si testa la sensibilità agliantibiotici (antibiogramma). Nell’ultimoanno sono stati eseguiti circa 14.000 esamiin totale.

attività ambulatorialeDa poco più di un anno fa capo al serviziodi Patologia clinica l’attività ambulatoriale deiBreath test per un giorno a settimana. Que-sti test si eseguono mediante il respiro e at-tualmente vengono eseguiti per duepatologie: - per la diagnosi e il controllo dell’efficaciadella cura di Helicobacter pilory, batterioresponsabile delle gastriti.

- per la diagnosi di Intolleranza al lattosio.

Davanti ai nostri occhi compare unbambino bello paffuto con la sua me-rendina e la sua bibita zuccherina tra lemani, ha tante simpatiche plichette cu-tanee e il doppio mento… quel bimbosi potrebbe avviare ad un futuro di pro-blemi medici e psicologici.L’Organizzazione Mondiale della Sanitàparla dell’obesità come del problema disalute pubblica attualmente più rilevante.Particolarmente preoccupante è l’au-mento della condizione registrato neibambini. Nel mondo circa il 10% deibambini in età scolare è in sovrappeso/obeso (con alti tassi in America, in Europae nel Medio Oriente), mentre in Italia ipiccoli tra i 6 e gli 11 anni con problemidi eccesso di peso sono ben 1 milione ecentomila. Ciò determina una serie digravi problemi di tipo medico, sia fisici chepsicologici, destinati ad accompagnarli ag-gravandosi, anche nell’età adulta. Il 97-98% dei casi di obesità infantile èlegato alla costituzione (familiarità), alleabitudini alimentari incongrue, alla se-dentarietà. Gli studi dei bambini in so-prappeso indicano regimi alimentaritroppo ricchi in proteine di derivazioneanimale e grassi, poveri in carboidraticomplessi e fibre (frutta, verdure e le-gumi) e, soprattutto, ritmi di alimenta-zione incongrui (colazione spessoassente, spuntini o merende molto ric-che e accompagnate frequentementedallo spizzicare continuo, doppi secondipiatti ai pasti principali).Appare evidente che il problema non èiniziare precocemente una dieta ipoca-lorica, ma aiutare il ragazzo a modificareil proprio stile di vita. L’approccio rite-nuto più corretto è allora rappresentatodallo stimolo al movimento associato auna corretta alimentazione, che si acqui-sisce iniziando la mattina a fare cola-zione, prevedendo due spuntini (uno ametà mattina e uno il pomeriggio) pre-feribilmente a base di frutta, mangiandoverdura a pranzo e cena, scegliendo aipasti principali possibilmente alimenticon una sola P (pasta o pane o patate).Se tutti i precedenti provvedimenti falli-scono, è necessario sottoporre il pa-ziente a una visita specialistica mirata avalutare la gravità della situazione e aconsiderare, eventualmente, un approc-cio farmacologico.

IL PUNTO

OBESITÀ INFANTILEun problema di salute pubblica

Maria Elena GiulianoMedico Chirurgo

Ospedale Evangelico Villa Betania

Comitato Direttivo

PRESIDENTE geom. Sergio Nitti

VICE PRESIDENTE dott. Luciano Cirica

TESORIERE Sig. Francesco Paone

SEGRETARIOSig.ra Cordelia Vitiello

CONSIGLIERE past. Vincenzo Cicchetto

Collegio dei Revisori

PRESIDENTE dott. Giovanni De Pasquale

MEMBRI EFFETTIVIing. Paolo Olivierisig. Vincenzo Ermetto

Direzione

DIREZIONE GENERALEDott. Pasquale Accardo

DIREZIONE SANITARIADott. Antonio Sciambra

DIREZIONE AMMINISTRATIVADott. Paolo Morra

betaniainformaperiodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Villa Betania

Proprietario e editore: Fondazione Evangelica Betania,80147 Napoli, Via Argine, 604mail: [email protected]

Direttore: Luciano Cirica

Redazione: Pasquale Accardo, Salvatore Cortini, MartaD'Auria, Rosa Giannatiempo, GiovanniNapolitano, Sergio Nitti, Assia Piccolo, VincenzoPolverino, Antonio Maria Salzano, AntonioSciambra, Marianna Stingone, Cordelia Vitiello,Patrizio Magliozzi. Angelo Cecere, Vittorio di Maio,Ernesto Claar, Francesco Messina, GennaroGuerra, Giacomo Negri

Consulenza editoriale e redazionale: Npr Relazioni pubblichenprcomunicazione.it

Progetto grafico e impaginazione: Golden Agency, Napoli

Stampa: Russo Group, Volla (Napoli)

pubblicazione gratuita

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Come si struttura il Dipartimento dei ServiziDiagnostici e qual è il suo compito all’internodella struttura ospedaliera?«Il Dipartimento è composto da tre UnitàOperative complesse (Patologia Clinica,Radiologia 1, Radiologia 2) e da due UnitàOperative Semplici (Microbiologia e Ana-tomia Patologica). Esso raggruppa l’in-sieme di servizi diagnostici generali especialistici che sono necessari a sostenerele diverse attività dell’ospedale: si va dalle

più tradizionali analisi di laboratorio finoalla radiologia. All’interno di un ospedale ilcompito del Servizio di laboratorio è es-senziale. Si pensi soltanto al supporto cheil Dipartimento dà all’attività del ProntoSoccorso di Villa Betania con gli esami dia-gnostici che sono disponibili in tempi bre-vissimi attraverso le più moderne

tecnologie. Non credo di esagerare neldire che senza i Servizi diagnostici unospedale si fermerebbe: essi, infatti, forni-scono risultati e informazioni clinicamenteutili per la diagnosi, per la terapia e per ilmonitoraggio della malattia».

In un anno quanti esami vengono effettuati?«Circa 700.000, per un bacino di utenzamolto vasto. Il Servizio, infatti, eroga pre-stazioni diagnostiche per pazienti sia in-

terni (afferenti a tutti i reparti di degenzadell’ospedale Villa Betania) sia esterni am-bulatoriali.

Con questi numeri, come si gestisce la pos-sibilità di errore? Uno scambio di campione,ad esempio, è possibile?«Tutti gli strumenti e le tecnologie perl’analisi dei materiali biologici in funzionepresso l’Unità di Patologia Clinica sonoprovvisti di lettore ottico per il codice abarre stampato sull’etichetta, ciò evita chevi possano essere errori nell’identificazionedel paziente, in quanto il codice è unico,progressivo ed è quello che identifica il pa-ziente in caso di omonimie. Certo, l’errorenell’analisi di un prelievo ci può essere, mail costante contatto telefonico, nello spiritodi collaborazione, con tutti i reparti del-l’Ospedale, ci permette di far fronte a

tutte le situazioni. Ad esempio, se in corsodi analisi rileviamo per qualche pazientedei valori troppo discordanti con il nor-male trend, prima di tutto andiamo a con-sultare un database a nostra disposizioneche conserva i dati dei pazienti nei prece-denti 12 anni; in secondo luogo, ci met-tiamo subito in contatto con il reparto diriferimento per confrontarci e avere delu-cidazioni. Infine a garanzia dell’efficienza deirisultati va detto che, secondo la norma-

tiva vigente, il Laboratoriodi analisi è sottoposto siaai controlli di qualità in-terni, che vengono effet-tuati sulle macchine ognimattina, prima di avviare illavoro, sia ai controlli diqualità esterni (Valuta-zione Esterna di Qualità,VEQ), che sono obbliga-tori e che avvengono pe-riodicamente».

A contatto con provette, pi-pette e microscopi, si hal’impressione che nel vostrolavoro manchi un rapportodiretto con il paziente. Èproprio così?«Così potrebbe apparire,ma ho sempre cercato diinculcare nei miei collabo-ratori la convinzione chedietro una provetta c’èsempre una persona perla quale l’esame va con-dotto non con leggerezzama con estrema serietà.Laddove nell’indaginecompaia qualche ele-mento che non convince,

esorto i miei colleghi a ripetere l’esame,perché dietro quel campione da analizzareci sono uomini, donne, giovani, anziani conle loro sofferenze e paure: occorre averemolto rispetto e responsabilità».

La Medicina di Laboratorio è una scienzagiovane, caratterizzata da orizzonti ampis-simi e potenzialità affascinanti. Quali sonogli obiettivi futuri di questo Dipartimento?«Mi sono laureata nel ‘66 e quando ho co-minciato a svolgere attività di ricerca e la-boratorio di analisi non esistevanomacchine, si eseguiva tutto manualmente:bisognava crearsi grafici, fare calcoli mate-matici, proporzioni. Ora questo lavoroviene svolto dagli strumenti tecnologici dialta precisione. Nel corso degli anni, dun-que, ho assistito ad una vera e propria ri-voluzione tecnologica che procede

inarrestabile. Tra gli obiettivi futuri c’è si-curamente quello di puntare sul continuomiglioramento del Dipartimento, ad esem-pio attraverso la possibilità di inserire nuoviesami, valutando sempre il rapportocosto-benefici. In futuro, speriamo di avereanche un’Unità di biologia molecolare: ser-viranno naturalmente nuovi spazi, ma con-fidiamo che il progetto di ampliamentodell’Ospedale Evangelico possa realizzarsial più presto».L’intervista si è conclusa e, mentre risalivosu per le scale, mi è tornata alla mente l’af-fermazione che “senza i servizi diagnosticiun ospedale si fermerebbe”. Senza dubbio,si tratta di un servizio fondamentale… sucui poggia l’attività di tutta la strutturaospedaliera, mi dico. Ad un tratto, quellacollocazione nel seminterrato, più vicinoalle fondamenta dell’edificio, più che mar-ginale si è rivelata piuttosto evocativa dellafunzione e dell’importanza che questo Di-partimento ha per Villa Betania.

700.000 ESAMI OGNI ANNOPRIMO PIANO

di Marta D’AuriaRedazione "Riforma"

HO SEMPRE CERCATODI INCULCARE NEI MIEICOLLABORATORI LACONVINZIONE CHE

DIETRO UNAPROVETTA C’È SEMPREUNA PERSONA PER LA

QUALE L’ESAME VACONDOTTO NON

CON LEGGEREZZA MACON ESTREMA SERIETÀ

www.villabetania.org

Intervista ad Apollonia Russo, Direttore del Dipartimento dei Servizi Diagnosticidell’Ospedale Evangelico Villa Betania

”“CIRCA 700.000 ESAMIALL’ANNO PER UNBACINO DI UTENZAMOLTO VASTO. ILSERVIZIO EROGAPRESTAZIONIDIAGNOSTICHE PERPAZIENTI SIA INTERNISIA ESTERNIAMBULATORIALI

segue da pag. 1

N. 8 ANNO III MARZO 2014

La ricerca scientifica in ospedale

Nelnostro Ospedale si è costituito di recente un Comitato Scientifico come organodella Fondazione Betania per la promozione della ricerca medico-scientifica, fi-nalizzata alla salute e ai problemi dei nostri malati.Il primo atto di un nuovo percorso indirizzato alla ricerca scientifica che l’Ospedale intenderealizzare, perché oggi l’attività ospedaliera, per essere completa ed innovativa, deve anche

essere collegata a quella scientifica e di ricerca. Il Co-mitato Scientifico avrà il compito di indirizzare e co-ordinare tutte le iniziative nel campo della ricerca chepotranno essere prese dall’Ospedale e/o dai singolimedici.Crediamo che in futuro l'Ospedale Evangelico VillaBetania possa anche diventare un polo d’eccellenzanel campo della ricerca e di riferimento per le se-guenti aree: Chirurgia, Emergenza, Materno-Infantile,Epatologia, Nursing .Il nostro Ospedale da sempre vede impegnati i suoi

medici in attività scientifica di ricerca, di tutoring, di docenza universitaria e di pubblicazioniscientifiche. Abbiamo stabilito diverse convenzioni con Università ed Istituti di FormazioneSanitaria. Organizziamo congressi-convegni e realizziamo un’importante attività di forma-zione con il nostro Istituto Scienze Sanitarie Betania. Ora si tratta di dare un nuovo sostegno permanente e coordinato a tutte queste attivitàe di trovare nuove strade e nuovi progetti.Il Comitato Scientifico per ora è in una fase di implementazione, sta lavorando al ricono-scimento del Comitato Etico dell’Ospedale e alla stesura di protocolli d’intesa con Enti diricerca e Università. Al momento abbiamo avuto diversi incontri tra cui quello con il prof.Nicolais, Presidente del CNR e con il prof. Zecchino del Polo di Ricerca Biogem. In parti-colare con il CNR è stato anche sottoscritto un accordo quadro che ci vedrà collaborarein programmi di ricerca, formazione ed altre iniziative comuni nell’ambito del settore deiMateriali e Tecnologie per la salute. Il Comitato Scientifico si occuperà infine di reperire fondi comunitari, nazionali o di prove-nienza dalle Chiese fondatrici per il sostegno economico delle attività di ricerca e per aiu-tare i giovani ricercatori con borse di studio e sussidi.

di Cordelia VitielloSegretario Fondazione Evangelica Betania

la più bella lettera di Natale

Come educare alla nascita?L’educazione perinatale hauna lunghissima storia, ledonne hanno sempre assor-bito informazioni e acquisitoabilità e competenze circa lagravidanza e il parto vivendonella cerchia femminile e par-tecipando alla gestione do-mestica della famiglia,vedendo bimbi, collaborandodirettamente o indiretta-mente al parto, all’allatta-mento, alla cura. Conl’aumento massiccio dellamedicalizzazione e del nu-mero dei cesarei, si è affer-mato un approccio piùolistico per aiutare le donnea identificare e sviluppare leproprie risorse corporee,con l’idea dell’empower-ment, del riprendersi unruolo attivo nell’esperienzadel parto. Anche il mondoscientifico ha contribuito averificare l’efficacia e la sicu-rezza delle procedure assi-stenziali producendoraccomandazioni (OMS 1985) e lineeguida. Negli ultimi decenni questo approc-cio si è consolidato e ampliato allargandoil ventaglio dell’esperienza, non solo con-centrata sul parto e sulla prestazione delladonna, ma anche sui cambiamenti psico-sociali, sull’esperienza intrauterina del bam-bino, sul coinvolgimento del partner e sulsostegno all’allattamento, al puerperio e allagenitorialità. I corsi di accompagnamentoalla nascita come promozione attiva, atti-vante e consapevole della salute e del be-nessere della donna, del bambino e delnucleo familiare.

Quali rappresentano gli obiettivi dei corsidi accompagnamento alla nascita?Gli incontri di accompagnamento alla na-scita rappresentano un importante stru-mento di salute pubblica. Rispondono aibisogni informativi, di appoggio e condivi-sione dei futuri genitori, aiutando le nuovefamiglie ad assumere il controllo sulla salutedei vari componenti e incoraggiando ed at-tivandone le competenze e atteggiamenti.I corsi sono improntati al potenziamentodella consapevolezza e delle capacità. Lagravidanza, il parto e il diventare genitoresono tra i più grandi e profondi cambia-menti nella vita di una persona: rappresen-tano la tappa evolutiva più intensa dopoquella dell’adolescenza, il cui vissuto rimanenella memoria sensoriale e affettiva. Il per-corso nascita rappresenta un periodo ditransizione, di estrema apertura e vulnera-bilità ma anche di crescita e di salute, conripercussioni fisiche, emotive, affettive, rela-zionali, mentali e sociali.

Quali sono gli strumenti della donna nelprepararsi al parto?La donna è in possesso di strumenti endo-

geni, cioè di aspetti che scaturiscono dallasua biologia, dal suo comportamento, dalsuo mondo emozionale che, insieme, de-terminano la salute e le dinamiche in gra-vidanza e nel parto/allattamento. Come lacapacità di adattare il proprio comporta-mento e i ritmi di vita ai nuovi bisogni se-gnati dalla gravidanza attraverso il corpo, ilmovimento e la flessibilità sia corporea chementale, la condivisione dell’esperienzacon persone nella stessa situazione o conpersone che hanno avuto esperienze po-sitive, l’ascolto interiore del bambino e l’al-leanza con lui. La conoscenza e l’uso attivodi questi strumenti da parte della donnadurante la gravidanza riduce la paura, creafiducia e sicurezza e porta al suo poten-ziamento (empowerment) mettendola ingrado di collocarsi al centro.

Presso il Dipartimento Materno Infantiledell’OE “Villa Betania” è possibile parte-cipare al corso di accompagnamento allanascita - Info: 081 591 2673 dal lunedì alsabato dalle 9.00 alle 12.00

L’ESPERTO RISPONDE

di Assia PiccoloOstetrica Coordinatrice

LA PREPARAZIONE AL PARTO

IL NOSTRO OSPEDALEDA SEMPRE, VEDEIMPEGNATI I SUOIMEDICI IN ATTIVITÀSCIENTIFICA DI

RICERCA, DI TUTORINGE DI DOCENZA

UNIVERSITARIA E DIPUBBLICAZIONISCIENTIFICHE

Con l’aumento massicciodella medicalizzazione e delnumero dei cesarei, si è

affermato un approccio piùolistico per aiutare ledonne a identificare esviluppare le proprie

risorse corporee, con l’ideadell’empowerment, del

riprendersi un ruolo attivonell’esperienza del parto

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www.villabetania.org

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orrei condividere coni lettori di Betania In-forma uno squarcio

del ministero che esercito comecappellano a Villa Betania, unospedale sorto come un fiorenel deserto per la bisognosa po-polazione di Ponticelli. Bisognosaieri, come oggi, per l’alto rischiosociale, morale e culturale; perl’elevato numero di personenon scolarizzate e facili prede didroga, alcool, rapporti sessualiprematuri e, non ultimo, prededel crimine organizzato. È inquesto particolare contesto cheservo il Signore e quanti a VillaBetania giungono, e sono molti,per aiuto, soccorso e cure me-diche. Tra questi vi sono ancheparecchi extracomunitari, prove-nienti da varie parti del mondo,ma con i medesimi dolori, provee problematiche.

Il 2013, per diverse famiglie distranieri, è stato un anno parti-colarmente difficile, sia per lamalattia che per altre svariateprove, vicende spesso assai do-lorose che mi hanno assorbito come pa-store e come curatore d’anime.

Una di queste intendo condividerla con voi,perché mi ha particolarmente appassio-nato, dato molto da fare e fatto riflettere sucome talvolta l’esistenza possa d’improvvisotrasformarsi in un angoscioso turbamento.Nel condividere la vicenda, mi sforzerò diomettere, per questione di riservatezza,ogni riferimento che potrebbe permetteredi risalire ai protagonisti di questa vicendache, anticipo, ha avuto un “lieto fine”.

Ecco i fatti: una signora straniera, al nonomese di gravidanza, uscita di conto, prontaper partorire, giunge a Villa Betania per darealla luce una sana femminuccia di oltre trekg. Fin qui tutto “normale”. La svolta dram-matica incomincia dal momento che il neo-natologo di turno, come da prassi, incontrala neo mamma sia per informarla riguardoal buono stato di salute della bambina, siariguardo all’espletamento dei documentioccorrenti affinché, il giorno successivo, en-trambe possano essere dimessi.

A questo punto, il dramma prende corpo.La mamma, in maniera lucida, ferma e de-terminata dice al medico che non era as-solutamente sua intenzione né del marito,di volere, riconoscere, vedere o portare via

la bambina; né di prenderla in braccio al-meno una volta prima di andarsene da sola,lasciando la sua creatura al suo destino e ri-badendo che ciò valeva in toto anche peril marito.

Qualcuno dirà, “nulla di nuovo sotto il sole”.Nient’affatto, dinanzi a questa ferma dichia-razione, il medico e gli assistenti restanoconfusi, turbati e gelati, perché nonostantenon fosse la prima volta che una mammarinunciasse alla propria creatura, questavolta appariva loro incomprensibile, inquanto non si trattava della solita storia fattadi rapporti facili, clandestini, adulterini, né diuna inconfessabile scappatella giovanile. No,niente di tutto ciò aveva a che fare conquesta decisione.

Poiché le cose stavano così, cos’altro puòspingere una mamma a compiere un talegesto, veniva da chiedersi?In qualità di pastore, conoscendo per espe-rienza la forza e l’amore che unisce unamadre alla propria creatura, mi sono do-mandato responsabilmente se questo agireproblematico fosse davvero dettato dal di-samore o, al contrario, fosse un’azione det-tata proprio dall’amore.

Dunque, amore responsabile e calcolatore,capace, forte e determinato come è, e sa

essere, l’amore di una madre,che non conosce limiti, arri-vando finanche al punto da ca-ricarsi dei più infamanti sospettipur di salvare la sua carne. In-fatti è scritto nella Bibbia: «Nes-suno ebbe mai in odio la suacarne, ma la nutre e la cura te-neramente» (Ef. 5,29). Questaconvinzione è quella che cu-stodisco nel cuore e che speroda credente. Ciò per amoredella bambina, che ne ha dirittoe bisogno, ma anche per lamamma, che nonostante tuttova misericordiosamente com-presa e rispettata, perché -come dice la Bibbia: «A te, o Si-gnore, appartiene la misericordia;perché tu retribuirai ciascuno se-condo le sue azioni» (Sl 62,12).

Per quanti sono interessati allasorte della bambina, concludoquesta storia dicendo che ilmagistrato dei minori, soloquindici giorni dopo la rinunciadella mamma, ha assegnato lapiccolina in adozione ad unaagiata famiglia napoletana e ciò

mi impone un “gloria a Dio”, perché questastoria, che avrebbe potuto facilmente pren-dere la deriva, ha invece avuto un lieto fine.

Cari lettori e lettrici, poiché questo articoloprecederà la Pasqua del nostro SignoreGesù Cristo, è con sommo affetto e piacereper me farvi i più sentiti auguri di pace:

«Mangerete la Pasqua in questa maniera: coni vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedie con il vostro bastone in mano; e mangiateloin fretta: è la Pasqua del SIGNORE».(Es 12,11)

«Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate,perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro» (Lc 18,16)Vincenzo Polverino Cappellano Ospedale Evangelico Villa Betania

VNella nostra Carta Costitu-

zionale (art.32) sono postele basi per la tutela della sa-

lute come diritto dell’individuo. Talediritto è stato sancito in vari docu-menti ufficiali come quello dellaConvenzione di Oviedo del 1996 delConsiglio d’Europa e la Carta euro-pea dei diritti del malato del 2002.Questi documenti pongono la salutedella persona e la sua tutela come undiritto inalienabile dell’individuo edella collettività. In particolare: di-ritto a misure preventive, all’accesso,all’informazione, al consenso, alla li-bera scelta, alla privacy e alla confi-denzialità, al rispetto del tempo deipazienti, al rispetto di standard diqualità, alla sicurezza, alla innova-zione, a evitare le sofferenze e il do-lore non necessarie, a un trattamentopersonalizzato, al reclamo, al risarci-mento. Sono principi che mirano adavere un sistema sanitario che garan-tisca non solo efficacia e qualità maanche efficienza ed equità distribu-tiva. È chiaro che il problema eticoqui nasce dalla capacità dei sistemisanitari di dare applicazione a questiprincipi, cosa questa che dipende ingran parte dalla limitatezza delle ri-sorse economiche e dalla loro alloca-zione, di fronte ai costi tecnologicisempre più elevati. Una difficoltà diallocazione che nasce anche dal fattoche la nozione di salute nel tempo ècambiata o almeno c’è chi la com-prende in modo riduzionista e scien-tista (misurabile oggettivamente) echi la valuta sotto il profilo norma-tivo (percezione dello stato patolo-gico). Si potrebbe allora considerareil progresso tecnologico nel campodella tecnologia biomedica ma il di-scorso potrebbe essere più generale,non come fine a se stesso ma comein grado di migliorare effettivamentela qualità della vita e non a prolun-gare ad esempio solo l’agonia. “Il pro-gredire è bisenso, si può progredireanche per cosi dire in retromarcia equando si va indietro o ci si arresta,spesso si sceglie la strada più comoda, lastrada giusta per proseguire il cam-mino” 1 . Detto ciò bisogna dire chetra i diritti sopra indicati ce ne sonoaltri che richiedono delle capacità chevanno oltre la tecnica. Si potrebbedire che riguardano l’umanizzazionesanitaria nel senso del prendersi cura.Questo esige una forte misura di arscurandi, che si esercita mediante tec-nica e talento, amore del prossimo edella scienza, ma in particolare unagrande dose di umiltà e magari fedein Dio e fiducia negli uomini.

1. R. Franchini L’idea di progresso (1974)

I DIRITTI DEL

MALATOdi Giovanni Napolitano

Biologo

PILLOLE DI BIOETICA

IL 2013, PER DIVERSE FAMIGLIEDI STRANIERI, È STATO UNANNO PARTICOLARMENTE

DIFFICILE, SIA PER LA MALATTIACHE PER ALTRE SVARIATE

PROVE, VICENDE SPESSO ASSAIDOLOROSE CHE MI HANNOASSORBITO COME PASTORE ECOME CURATORE D’ANIME

N. 8 ANNO III MARZO 2014

gni giorno 95 donne denuncianodi aver subito minacce e 87 diaver subito ingiurie; 64 donne al

giorno sono vittime di lesioni dolose, 19 dipercosse, 14 di stalking, 10 di violenze ses-suali (Eures/Ansa 2013). Ma molte altre,troppe, restano chiuse tra le mura domesti-che. Il progetto Rose Rosa nasce per aiutarele donne in difficoltà e per promuovere ediffondere la cultura della prevenzione me-diante l’educazione sanitaria e sessuale,anche nelle scuole, la comunicazione e l’in-tegrazione attraverso informazioni utili,scientificamente supportate e corrette, maal tempo stesso semplici e chiare. Giuntoalla seconda edizione, il progetto è pro-mosso dalla Rete delle Donne della ChiesaEvangelica Luterana in Italia - CELI - in col-laborazione con l’Ospedale Evangelico “VillaBetania” di Napoli e il Centro Polispeciali-stico C.M.O. di Torre Annunziata, per l’assi-stenza sanitaria, le Comunità EvangelicheLuterane di Napoli/Torre Annunziata, l’Eser-cito della Salvezza di Napoli, la Chiesa Av-ventista di Napoli ed il patrocinio delComune di Torre Annunziata e del CPOTorre del Greco.

Il progetto, tramite gli spazi e gli sportelliRose Rosa ed attraverso una rete di pro-fessionisti, medici, infermieri e psicologi maanche tanti volontari, aiuta le donne lon-tane dalle strutture ospedaliere o vittimedi violenza e in condizioni di disagio e pro-muove la cultura della salute, mediante laprevenzione e l’educazione in ambito ses-suale.

“L’intento - afferma Cordelia Vitiello, idea-trice del progetto, Vice-Presidente del Con-cistoro della Chiesa Evangelica Luterana inItalia e referente del Sud Italia della Retedelle Donne - è quello di sostenere l’uni-verso delle donne, attraverso la promo-zione e la prevenzione della salute,contribuendo, dunque, a sostenere l’animofemminile dalle prove che la vita, spesso,chiede di superare. Partendo dalle classi di-sagiate, che sono quelle più colpite da unamancanza di punti di riferimento concretisul territorio, si mira a creare un ambiente

confortevole cercando di rag-giungere un bacino ed un tipodi utenza che risulta difficile dasensibilizzare, ma al tempostesso è considerata la piùfragile (soprattutto conside-randone i disagi socio-econo-mici)”.Rose Rosa crea un vero eproprio spazio-amico, offreservizi di salute come coun-seling, esami diagnostici e vi-site specialistiche. Il servizio dicounseling prevede cicli di in-contro/dibattito e consulenzacon medici, psicologi per ap-profondire temi e discussionicreando giusti supporti di in-formazione educativa e di-retta; seminari e workshopcon medici e psicologi cheavranno ad oggetto la pre-venzione dei tumori al senoe al collo dell’utero, quindi la

prevenzione di malattie con trasmissionisessuali e l’importanza delle visite gineco-logiche e senologiche. Saranno approfon-dite tematiche di disagi familiari, gravidanze,aborti e malattie anche per superare diffi-coltà di silenzi e omertà. Tra gli esami dia-gnostici visita senologica, Mammografia,Ago aspirato, Ecografia ma anche visite gi-necologiche, Pap Test preventivo ed Eco-grafia.

Le consulenze gratuite con psicologi, se-nologi e ginecologi si terranno dal mese di

febbraio a maggio in diversestrutture tra cui la ChiesaAvventista di Napoli, in viaTommaso Campanella 10, ilmartedì dalle 16.00 alle19.00, la Comunità Evange-lica Luterana di Torre Annun-ziata, in via Carminiello 13, ilgiovedì dalle 16.00 alle 19.00,e la sede dell’Esercito dellaSalvezza di Napoli, in via Fer-rara 66, il venerdì dalle 16.00alle 19.00. Gli esami diagno-stici e le visite mediche, in-vece, saranno effettuatipresso l’Ospedale EvangelicoVilla Betania, in Via Argine604, a Napoli, mentre la con-sulenza senologica si terràogni venerdì dalle 17.00 alle19.00 presso il Centro Poli-specialistico C.M.O. in ViaRoma 23/31, a Torre Annun-ziata.

ROSE ROSAUNO SPAZIO-AMICO PER LA SALUTE FEMMINILE

O

AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL PROGETTO, REALIZZATO GRAZIE ALL’8XMILLEDESTINATO ALLA CHIESA EVANGELICA LUTERANA, PER DIFFONDERE LA CULTURA DELLAPREVENZIONE E SOSTENERE LE DONNE IN CONDIZIONI DI DISAGIO FAMILIARE E SOCIALE

Nel DNA dell’Esercito della Salvezza c’è,da sempre, il ministero olistico, cioè l’at-tenzione all’essere umano nella sua tota-lità: spirito, anima e corpo. Il nostroimpegno è, quindi, quello di provvederealla cura dell’anima senza tralasciare, però,i bisogni materiali. “Un Esercito, una mis-sione, un messaggio” sta a significare che,dovunque siamo, viene svolta l’intera mis-sione, senza tralasciare alcun aspetto. Il Fondatore dell’EdS era solito dire chenessuno ha mai ricevuto una benedizionese aveva la pancia vuota e i piedi bagnati.Anche a Napoli, soprattutto con l’acuirsidella crisi che viviamo, la comunità localeopera coerentemente a questi principi.Cosa facciamo praticamente? Oltre all’at-tività di cura spirituale che svolgiamocome chiesa, nel 2011 ci siamo presentatialla Municipalità Poggioreale S. LorenzoVicaria per offrire la nostra collabora-zione: da quel momento è cominciata unaproficua cooperazione con i servizi sociali,che ci indirizzano persone con gravi ne-cessità. Non riceviamo aiuti istituzionalie possiamo contare esclusivamente sullenostre forze e sulla generosità di chi donageneri di prima necessità, denaro o il pro-prio servizio volontario. La FondazioneEvangelica Betania è tra i nostri sostenitorie di questo siamo riconoscenti. Distribuiamo alimenti, detersivi, prodottiper la pulizia personale e cerchiamo di ve-nire incontro ai bisogni che vengono ma-nifestati. A volte serve un carrozzino, ouna coperta, altre volte, se dormi sotto unponte, serve una candela per fare luce. Inoltre, il mercoledì pomeriggio distri-buiamo abiti di 2^ mano e offriamo unamerenda. Dovreste vedere l’espressione dimeraviglia quando semplicemente chiamiper nome la persona che hai di fronte e tirisponde stupita: “Ti ricordi come michiamo!”. Molte volte ci chiediamo se la nostraopera può davvero fare la differenza inquesto oceano di bisogni e la risposta èsenz’altro “No”. Ma la scelta è tra il farequel poco che forse aiuta a sollevare unafamiglia o una persona, e non fare nep-pure quello. E allora non possiamo checontinuare, rispettando sensibilità e di-gnità dell’individuo in una società chesembra negare ad alcuni anche i più ele-mentari diritti. Donne e uomini con unavita difficilissima, che incrociamo perpochi minuti alla settimana e ci fanno ri-cordare le parole di Gesù “… in quantolo avete fatto a uno di questi miei minimifratelli, l'avete fatto a me" (Matteo 25:40).

Solidarietàalle famiglie:un aiuto concreto

di Francesco PaoneResp. Att. sociali Esercito della Salvezza Napoli

Cordelia Vitiello e Ilaria Castaldo

7

Le metodiche di Diagnostica per Immaginieseguite sono: radiologia tradizionale, ra-diologia gastroenterologica, defecografie,diagnostica senologica (mammografia edecografia mammaria), diagnostica ortope-dica (esami rx tradizionali ed in carico, eco-grafie artroTC), ecografia, tomografiacomputerizzata, diagnostica interventistica(drenaggi ecoguidati, agoaspirati).Tutti i servizi vengono quotidianamente of-ferti ai pazienti ricoverati all’interno dei di-versi reparti di degenza dell’ospedale, aipazienti afferenti al Pronto Soccorso ed, in-fine, a coloro i quali si recano negli ambu-latori convenzionati.La radiologia tradizionale viene effettuatacon sistema computerizzato (immagini di-gitali ottenute con riduzione della dose alpaziente, miglioramento dell’immagine rxed archiviazioni delle immagini sempre re-peribili).Con l’avvento di tecnologie sempre piùavanzate e sofisticate, il reparto è stato ingrado di espandere i propri campi di inte-resse, infatti la TC multidetettore in dota-zione alla struttura, consente la esecuzionedi esami in tempi molto brevi con possibi-lità di ricostruzioni bidimensionali e tridi-mensionali, permettendo di effetture esamiangioTC per lo studio di patologie vascolarie sistemiche. L’applicazione di specifichemetodiche ultrasonografiche (US), quali laelastosonografia consentono la accurataidentificazione e caratterizzazione di lesionimammarie, tiroidee e di alcune patologiemuscoloscheletriche.I protocolli diagnostici dell’U.O.C. di Radio-diagnostica, sono stati costantemente ag-giornati nel tempo e, al fine di sensibilizzareil cittadino alla prevenzione ed alla diagnosiprecoce oncologica, sono state program-mate periodiche attività di screening dia-gnostico prevalentemente in camposenologico.Di pari passo con la quotidiana gestionedell’attività di reparto, anche in qualità di

Sono ormai lontani i tempi in cui, nelle ra-diologie, considerate spesso le “ceneren-tole” degli ospedali, i radiologi cercavano didistricarsi nell’interpretazione del mondodelle ombre. Al giorno d’oggi, i continui progressi tecno-logici hanno dotato i radiologi di strumentidiagnostici sempre più sofisticati ed accurati(ecografi di nuova generazione, TC multi-slice,RM ad alto campo, sistemi per interventisticavascolare), che consentono di ottenere im-magini del corpo umano di elevato dettaglioanatomico e di differenziare in modo semprepiù preciso il normale dal patologico, il sog-getto sano da quello “malato”.È in questo contesto che le radiologie si con-figurano, ormai in modo preponderante,come il centro nevralgico di ogni ospedale,per un più corretto inquadramento dei pa-zienti e delle loro patologie, quasi fossero la

torre di controllo di un grande aeroporto in-ternazionale. D'altra parte, si può facilmenteconstatare che non c’è paziente ricoveratoche non effettui almeno un esame diagno-stico di pertinenza radiologica.Tale situazione è il pane quotidiano, specienel nostro Ospedale, dove la continua cre-scita di ricoveri, insieme agli incessanti accessidi pronto soccorso, mandano in costante fi-brillazione il reparto di radiologia; del restosono innumerevoli le problematiche diagno-stiche, sia di branca chirurgica, che medica, acui il personale tecnico e medico del nostroreparto, continuamente in prima linea, è chia-mato a dare pronta risposta. Quanto detto è la nostra realtà lavorativ, im-pegno che diviene ancora più pressante peri medici radiologi che nelle ore notturne enei giorni festivi sono chiamati a risolvere lediverse problematiche diagnostiche, effet-tuando turni di reperibilità, oltremodo gra-vosi.

L’impegno dei nostri radiologi risulta, quindi,incessante, non dimenticando una costanteattenzione degli stessi alle tematiche radio-protezionistiche. Al giorno d'oggi infatti,anche il legislatore impone una stretta vigi-lanza in merito alla riduzione della dose diradiazione data al paziente, per tutte quelleindagini che richiedono l’utilizzo di radia-zioni ionizzanti. Tutto ciò assume un’importanza ancora mag-giore, se pensiamo a quanto sia aumentato,specie nei protocolli di urgenza, l’utilizzo dellaTomografia Computerizzata, in pazienti gio-vani adulti ed anche nei bambini.C’è inoltre da considerare che, benchél’Ospedale Evangelico Villa Betania nascacome ospedale ‘’di frontiera’’ (una vera trin-cea di benessere, in una periferia spessoabbandonata a se stessa), ormai va semprepiù affermandosi come una importante re-altà della medicina napoletana, che serveun’utenza eterogenea, composta da pa-zienti provenienti da tutta l’area urbana edalla provincia vesuviana. La Radiologia diVilla Betania offre sia per l’utenza internadell’ospedale, che per i pazienti che acce-dono ambulatorialmente dall’esterno,un’ampia gamma di esami, che spaziano atrecentosessanta gradi nel panorama dellamoderna diagnostica per immagine.Una particolare attenzione, proprio per le ca-ratteristiche del nostro ospedale, è rivolta inprimo luogo alla diagnostica di urgenza, senzadimenticare i settori specialistici, come, adesempio, la diagnostica senologica, dove le in-dicazioni del radiologo, con l’ausilio del mam-mografo, integrato con l’ecografia mammariae con le tecniche cito-interventistiche, sonoun aiuto determinante per raggiungere unadiagnosi pressoché certa. Ancora i radiologi affiancano costantementei colleghi delle terapie intensive sia per adultiche neonatale, dove l’imaging diagnosticogioca un ruolo fondamentale per le scelte te-rapeutiche. Altrettanto avviene per il reparto di medicina,che sollecita la radiologia con problematichecardio-vascolari, respiratorie ed epatologiche,la cui risoluzione è imprescindibile da valuta-zioni radiografiche, ecografiche e TC. Una menzione a parte va fatta alla costantesinergia che si è sviluppata, nel tempo, fra i ra-diologi ed i colleghi delle branche chirurgiche;in tale ambito l’impegno del radiologo è di-venuto oltremodo fondamentale nel fornireindicazioni diagnostiche adeguate, determi-nanti per le eventuali scelte chirurgiche dadeliberare.Nell'ottica di quanto esposto, il reparto di ra-diologia continuerà ad impegnarsi in mododeterminante, per tutte le “sfide” a cui il no-stro Ospedale sarà chiamato nel prossimo fu-turo, sperando in un ulteriore apporto dipersonale medico specialistico, affinché il ser-vizio possa svolgere nel modo consono lapropria attività.

membro del Consiglio Direttivo della So-cietà Italiana di Radiologia Medica - SIRM -Campania, presiedo alla organizzazione dicorsi di aggiornamento ed eventi formativi,per il personale medico, TSRM e socio-sa-nitario.Tra i più recenti, ricordiamo i corsi in temadi:- Senologia: “La diagnostica senologica:oggi e domani” che ha visto coinvolte leprincipali scuole universitarie ed ospeda-liere italiane, nonché incontri con le or-ganizzazioni femminili.

- Radiologia Muscolo-Scheletrica: “2°Campus nazionale itinerante Densito-metria ossea e management clinico,dell’Osteoporosi”, in collaborazione conla cattedra di Radiologia dell’UniversitàLa Sapienza di Roma Policlinico Um-berto I. Convegno multidisciplinare cheha visto a confronto i principali espertidelle varie branche coinvolte.

IL NUOVO CONCETTO DI RADIOLOGO “CLINICO”di Cesira PecoraroResponsabile Servizio I Radiodiagnostica

LA RADIOLOGIA, IL CENTRONEVRALGICO DELL’OSPEDALEdi Andrea Abete Direttore U.O.C. Diagnostica per immagini II

segue da pag. 1

betaniainforma

…più di un ospedale

dona il tuo

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un aiuto alla vita

cod. fiscale 06408500632

Grazie al tuo 5 per mille negli anni passati, cihai aiutato ad acquistare materiali edattrezzature indispensabili per il reparto diterapia intensiva neonatale.

Ora ti chiediamo di continuare in questascelta che rappresenta un importantissimoaiuto per proseguire nel nostro impegno.

INIZIATIVA PER IL SOSTEGNO E LA PROMOZIONE DELLA PREVENZIONE DELLA SALUTE DELLE GIOVANI DONNE

progetto realizzato con il contributo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia: Comunità di Napoli, Torre Annunziata, Sicilia, Milano

ROSE ROSA

FONDAZIONE EVANGELICA

BETANIA

2 edizioneanno 2014

Le consulenze gratuite con psicologi, senologi e ginecologi si terranno dal mese di febbraio a maggio,

- ogni MARTEDÌdalle ore 16.00 alle 19.00, presso Chiesa Avventista, via Tommaso Campanella 10,Napoliinfo: 324 0908250

- ogni GIOVEDÌdalle ore 16.00 alle 19.00, pressoComunità Evangelica Luterana, via Carminiello 13Torre Annunziatainfo: 333 4269184 - 333 4399877

- ogni VENERDÌdalle ore 16.00 alle 19.00, pressoEsercito della Salvezza, via Ferrara 66, Napoliinfo: 081 281202

Per gli eventuali esami diagnostici che si riterranno necessari, faranno fede i coupon sottostanti debitamente compilati ed autorizzati,

gli stessi si terranno presso l’OSPEDALE EVANGELICO VILLA BETANIA, Via Argine, 604, Napoli

referente relazione di aiuto, servizio Cappellania info: 081 5912638 - 349 4690269

per la consulenza senologica, ogni VENERDÌ dalle ore 17.00 alle 19.00 presso il CENTRO POLISPECIALISTICO C.M.O., Via Roma, 23/31, Torre Annunziata info: 366 3077854

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