Bassano del Grappa 22 luglio - 5 agosto 2011 Piazza...

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Città diBassano del Grappa

Comune diRosà

Comune diRomano d’Ezzelino

Bassano del Grappa 22 luglio - 5 agosto 2011Piazza Garibaldi - angolo Via Museo

Sistema Ibrido Integrato:Luna Platinum CSI

Luna Platinum CSI, facendo intervenire la fonte energetica (rinnovabili, gas) più performante in base

alle condizioni climatiche, garantisce il comfort (riscaldamento + acqua calda) nel modo più efficiente

e sempre. Quando l’apporto delle rinnovabili (sole, aria) non è sufficiente, interviene la caldaia a

condensazione (alto rendimento indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne).

Il comfort SEMPRE, in qualsiasi condizione climatica.







L’ambiente: questioni di scelte

Da diverso tempo ormai si parla e si discute in merito ai temi ambientali: alti livelli d’inquinamento, equilibrio dell’ecosistema a rischio, crisi delle fonti energetiche.Il comparto edilizio, così come approcciato negli ultimi decenni, riveste un peso non indifferente nei confronti di queste criticità ambientali. Soprattutto per ciò che concerne gli usi finali dell’energia.Si cita un dato per tutti: gli edifici sono responsabili del 40% del consumo globale d’energia a livello UE (fonte Direttiva europea 2010/31/UE). Nell’ambito specifico, poi, vi è un netto fuori scala tra l’energia (globale) necessaria alla costruzione di un nuovo manufatto e quella impiegata per mantenere le condizioni climatiche di comfort indoor durante tutta la sua di vita utile; in altre parole per riscaldarlo.

Di fronte a ciò è chiaro il senso della crescente sensibilità nei confronti del tema del consumo energetico: più consumi, maggiori emissioni di CO2, aumento del livello d’inquinamento ambientale.In realtà, il vero problema energetico risiede non tanto nella “quantità” di energia impiegata, piuttosto nella “qualità” della stessa. Si pensi alle nostre abitazioni, dove usiamo fonti energetiche fossili (quindi dall’alto costo economico e ambientale) per mantenere la temperatura interna intorno ai 20°C! Sulla scorta di queste riflessioni negli ultimi anni si sono emersi nuovi approcci all’uso dell’energia e delle fonti energetiche; prendendo a prestito l’unità di misura dell’energia (il megawatt/ora, MW/h), ormai nell’orecchio di tutti, l’ambientalista

americano Amory Lovins ha coniato il termine (e conseguentemente il concetto) NegaWatt. A dire, in sostanza, “quale energia è più green di quella non spesa?” Ma come faccio a non spenderne, quindi a “risparmiarne” nella gestione di una casa? Semplicemente ne limito il fabbisogno; e lo faccio intervenendo al momento della progettazione e della costruzione sulle prestazioni dell’involucro (ossia pareti esterne, superfici vetrate, solai e tetti). Una corretta esposizione, una distribuzione mirata delle finestrature e un isolamento termico ben calcolato (per funzionare sia in inverno sia in estate) ne sono i principi base. Quest’approccio consente anche di massimizzare l’efficienza dell’impianto che si andrà a scegliere, contribuendo ad aumentare il risparmio (energetico ed economico) e diminuire le emissioni di CO2, offrendo al contempo un alto livello di comfort.Per raggiungere questi standard è fondamentale un approccio progettuale che fin dalle prime battute tenga conto di alcuni principi cardine: la compattezza dell’edificio (per limitare le superfici disperdenti verso l’esterno), la massimizzazione del contributo passivo del sole come fonte luminosa e di calore (senza dimenticarne l’imprescindibile controllo nel periodo estivo), un isolamento importante delle pareti esterne (spingendosi a performance delle stesse anche ben maggiori dei riferimenti normativi nazionali), sempre ricordando la particolarità del clima italiano e delle sue estati calde, una perfetta tenuta all’aria e al vento di tutto l’involucro, l’adozione di finestre dal comportamento termico coerente (cercando sempre il giusto equilibrio tra limitazione della dispersione termica e capacità di sfruttamento passivo del sole in inverno e il controllo dell’irraggiamento estivo), l’eliminazione o il controllo dei ponti termici (la cui insidiosità aumenta con l’aumentare della performance dell’involucro). Tutto questo riporta a un controllo progettuale ed esecutivo del nodo

tecnologico. Anche in campo impiantistico sono avvantaggiati i sistemi ad alta efficienza, che fanno uso di fonti rinnovabili, pensati e progettati ad hoc per il reale fabbisogno dell’immobile. Particolarmente interessante è l’introduzione della ventilazione meccanica controllata (VMC), la cui adozione, laddove prevista, contribuisce ad abbassare molto il fabbisogno energetico (in virtù del controllo effettuato sulle perdite di calore per ventilazione) e ad innalzare la salubrità degli ambienti confinati.Certamente un basso consumo energetico è imprescindibile per raggiungere alti livelli di comfort indoor e tutela ambientale, ma rappresenta una parte di un approccio più olistico, che fa della costruzione ecobiocompatibile il vero contributo alla sostenibilità. Ciò significa un ulteriore passo avanti nella scelta mirata di tecnologie, materiali e componenti edili con cui raggiungere le prestazioni definite.

Chi siamoGià nel 2004 la Provincia di Bolzano sposa questi principi, adottandoli quali standard obbligatori attraverso il protocollo di certificazione energetica CasaClima, che classifica gli edifici in base ai loro consumi più o meno virtuosi. La sua applicazione, obbligatoria in Alto Adige, facoltativa fuori provincia, rappresenta a oggi un marchio di qualità (progettuale e costruttivo) e uno standard energetico. L’indice che definisce la classe di appartenenza dell’edificio è il fabbisogno energetico per il riscaldamento, in altre parole quanto combustibile devo consumare (al netto delle perdite intrinseche legate al funzionamento dell’impianto e alla produzione di acqua calda sanitaria) per mantenere, nel periodo di riscaldamento invernale, la temperatura di 20°C. In provincia di Bolzano lo standard minimo richiesto è la classe B, ossia un fabbisogno minore di 50 kWh per metro quadro l’anno

(kWh/mqa), detta anche casa da “5 litri” perché richiede 5 litri di gasolio o 5 metri cubi di gas per il mantenimento della temperatura di comfort. Più virtuosi sono gli edifici in classe A (con un fabbisogno minore di 30 kWh/mqa, casa da 3 litri) e Oro (o Gold, con un fabbisogno minore di 10 kWh/mqa, casa da 1 litro). Tutto ciò, però, non deve rimanere solo su carta, ma concretarsi attraverso una cantieristica attenta al dettaglio. La stessa Agenzia CasaClima (struttura pubblica che gestisce la certificazione secondo il protocollo omonimo) se ne fa garante attraverso i controlli condotti dai suoi auditor durante la costruzione; la loro nomina è effettuata, per ogni intervento, dall’Agenzia stessa. A conclusione dell’iter, se quanto realizzato è rispondente e conforme a quanto in progetto, l’Agenzia emette il certificato energetico CasaClima e per le classi dalla B in su anche la targhetta, da apporsi sull’edificio quale segno tangibile e immediatamente visibile della bassa classe energetica dello stesso.Nello spirito di promozione e condivisione di quanto sin qui esposto nasce, nel maggio 2011, l’Associazione CasaClima Network - Sezione di Vicenza-Bassano, associazione senza fini di lucro, che fa della promozione, sensibilizzazione e applicazione dell’approccio sostenibile all’abitare e al vivere la città la propria mission e che nell’Agenzia CasaClima di Bolzano il suo referente scientifico-istituzionale. Il network Vicenza-Bassano nasce con l’intento di diffondere nel mondo delle costruzioni un nuovo standard di qualità edilizia attraverso i criteri della sostenibilità e del marchio CasaClima, sinonimo di efficienza energetica. L’ambito operativo dell’associazione è quello territoriale della Provincia di Vicenza e della pedemontana bassanese, con l’intento di rivolgersi a tecnici, operatori di settore, enti e imprese, ma anche cittadini e studenti, accomunati dalla volontà di diffondere la cultura di un costruire sostenibile, rispettoso

dell’ambiente e improntato all’utilizzo di tecniche costruttive innovative e di elevata efficienza.L’associazione è un’organizzazione di pubblica utilità, indipendente e senza scopo di lucro; si occupa di efficienza energetica e costruzione sostenibile

Questi gli scopi sociali:• diffondere la conoscenza del “Progetto

CasaClima”, inteso come “progettare, costruire e abitare in modo sostenibile” svolgendo la propria attività in collaborazione con lÁgenzia CasaClima di Bolzano, che è proprietaria del marchio Klimahaus / CasaClima;

• promuovere il “Progetto CasaClima” nella Provincia di Vicenza attraverso specifiche attività:• informazione e sensibilizzazione

sull’uso efficiente dell’energia, sull’utilizzo di energie rinnovabili, nel rispetto dellámbiente e del clima, operando tanto nel settore delle nuove costruzioni quanto nell’attività di riqualificazione e ristrutturazione di edifici già esistenti;

• organizzazione di eventi formativi sui temi del progetto: “CasaClima”;

• organizzazione di manifestazioni informative e di iniziative finalizzate a diffondere la cultura di un’edilizia sostenibile;

• organizzazione e partecipazione a conferenze, incontri, seminari ecc, finalizzati a far conoscere gli sviluppi delléfficienza energetica e del costruire sostenibile.

Chiunque può aderire all’associazione CasaClima Network Vicenza-Bassano. Tutte le indicazioni sono disponibili al sito www.casaclimanetworkvicenza.it. Sempre sul sito è visibile, scaricabile e sottoscrivibile il Manifesto per la Sostenibilità o Decalogo del Sole, dieci regole per un costruire sostenibile.

L’eventoDue blocchi di ghiaccio di un metro cubo ciascuno, uno racchiuso in un manufatto realizzato con caratteristiche di alta efficienza energetica, che simula una costruzione perfettamente isolata CasaClima Oro (fabbisogno energetico dell’involucro 10 KWh/mqa, o “casa da 1 litro”), e l’altro semplicemente riposto all’aria aperta in un apposito contenitore; Questa la situazione di partenza. Dopo quattordici giorni di permanenza sotto il sole e la pioggia, sarà verificata la quantità, in peso o volume, di ognuno di loro. Considerate le condizioni climatiche in estate, il cubo, riposto nel contenitore all’aria aperta, dovrebbe sciogliersi in pochi giorni, mentre, quello racchiuso nel manufatto termicamente isolato, dovrebbe mantenere una parte della sua consistenza. Quanto resterà del cubo di ghiaccio posto nel manufatto coibentato si scoprirà al termine della manifestazione quando verrà aperto l’involucro CasaClima e reso visibile il contenuto.L’esperimento del cubo di ghiaccio vuole dimostrare che, con un ottimo isolamento termico e una appropriata tecnologia costruttiva, si può garantire, all’interno delle abitazioni, un confort ottimale, sia per la climatizzazione invernale che per quella estiva. Ciò che è importante è la scelta della stratigrafia dell’involucro. Per garantire un idoneo comportamento in inverno e in estate è importante che le diverse parti (tetto, pareti, solai) abbiano un alta capacità isolante e al contempo garantiscano un buon sfasamento dell’onda termica (almeno dieci ore) e un’opportuna attenuazione della stessa. Queste ultime due caratteristiche entrano in gioco e sono fondamentali in regime estivo; la prima indica quanto tempo ci vuole prima che il massimo della temperatura esterna (riferita alla superficie della parete) giunga all’interno dell’ambiente confinato, la seconda definisce quanto (nel suddetto tempo) effettivamente ne passi. Entrambe

sono “progettabili” a priori, scegliendo i diversi materiali che costituiscono l’involucro, nonché definendone la corretta e più opportuna successione nella stratigrafia di parete (o copertura ecc.).Un approccio di questo tipo minimizza (quando non annulla) la necessità di ricorrere a sistemi di condizionamento estivo, aumentando il livello di comfort e benessere interni a tutto favore dell’ambiente e del risparmio. Ricordiamoci che i condizionatori non “eliminano” il calore esterno, semplicemente, attraverso il loro particolare sistema di funzionamento, lo trasferiscono all’esterno (aumentando, seppur per micro-zone, la temperatura esterna, ossia proprio ciò da cui ci si vorrebbe difendere!).Ovviamente l’analisi e le scelte progettuali così orientate devono essere accompagnate da una corretta gestione degli ombreggiamenti e delle schermature delle superfici vetrate.

Durante l’evento è organizzato un concorso a premi: chi si avvicina di più a pronosticare la quantità di giaccio rimasta nella casetta isolata riceverà in premio una innovativa bicicletta.

I sistemi ibridi Vantaggi dell’integrazione delle migliori tecnologieNegli ultimi anni in ambito europeo è stato elaborato un nuovo quadro normativo per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici che ha determinato da parte dei produttori lo sviluppo di soluzioni e sistemi energeticamente efficienti in grado di garantire il massimo risparmio energetico.Partendo dall’analisi di vincoli e opportunità del contesto normativo vigente e delle specificità climatiche in Italia, nonché considerando le opportunità offerte dalle tecnologie che utilizzano fonti rinnovabili, si è arrivati al concetto di sistema ibrido integrato e cioè alla realizzazione di sistemi che, sfruttando la possibilità di far intervenire la fonte energetica più performante in un dato momento, possano garantire il comfort (sanitario e riscaldamento) nel modo più efficiente e sempre, in qualsiasi condizione climatica.

Specificità climatiche in ItaliaL’Italia è conosciuta come uno dei paesi con il clima più mite e gradevole, ma ad una più approfondita analisi delle caratteristiche climatiche del nostro paese emerge come in verità ci siano delle differenze importanti dovute all’estensione geografica (soprattutto in latitudine) che, in certi casi associata all’altitudine di alcune località, portano a climi piuttosto rigidi. Una delle specificità climatiche più marcate riguarda l’andamento delle temperature e dell’umidità dell’aria. Al contrario di altri paesi europei, alcune zone geografiche italiane hanno molto spesso un clima invernale particolarmente freddo e umido per un periodo di tempo molto lungo, che normalmente inizia già alla fine del mese di ottobre e prosegue fino all’inizio di marzo.

Fig. 1.1Temperature orarie rilevate nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio del periodo 2007-2010 (fonte: Meteo Italia srl, Arpa Emilia Romagna - Mantova, Venezia, Siena: fonte CTI - anno tipo climatico temperature orarie mesi di dicembre, gennaio, febbraio)

I.P.

Nel grafico (Fig. 1.1) si vede come numerose città abbiano un elevato numero di ore invernali in cui le temperature sono particolarmente fredde (4°C o inferiore) e l’umidità relativa alta (85% o superiore).

Tali condizioni sono quindi spesso riscontrabili nel nord Italia e soprattutto in città della pianura padana, anche se il fenomeno della nebbia (combinazione di temperatura bassa e umidità alta) è riscontrabile in modo frequente anche in alcune città del centro e sud Italia.

Influenza di temperatura e umidità sulle prestazioni delle pompe di calore aria-acqua

Tra le tecnologie funzionanti a fonti rinnovabili, la pompa di calore è una tecnologia che negli ultimi anni sta riscuotendo un crescente interesse in molteplici applicazioni impiantistiche anche nel settore residenziale.E’ risaputo che le prestazioni di una pompa di calore dipendono in modo consistente dalla temperatura della sorgente, quindi dell’aria esterna nel caso delle pompe di calore aria-acqua. L’aria esterna nel periodo invernale è però soggetta a frequenti e continui cambiamenti di temperatura e umidità, che causano variazioni immediate sulle prestazioni delle pompa di calore, sia in termini di potenza resa che di efficienza. Le pompe di calore aria-acqua sono infatti soggette alla necessità di effettuare l’inversione del ciclo frigorifero per effettuare lo sbrinamento della batteria evaporante esterna, a causa della formazione di brina.

Tale inversione di ciclo abbassa il rendimento totale della macchina in quanto viene spesa energia per riscaldare l’evaporatore invece che apportare calore all’acqua del circuito riscaldamento: la diminuzione di rendimento è tanto maggiore quanto più frequenti sono i cicli di sbrinamento.

Durante il funzionamento invernale si forma brina sulla superficie delle batterie

evaporanti delle pompe di calore qualora si verifichino simultaneamente due

condizioni:

• diminuzione dell’umidità assoluta dell’aria tra ingresso ed uscita della batteria

evaporante a causa del deposito sulla superficie della condensa prodotta;

• temperatura superficiale della batteria evaporante uguale o inferiore a 0°C.

Da quanto sopra descritto, possiamo riassumere che la pompa di calore è

sicuramente una tecnologia molto efficiente con temperature dell’aria esterna

medio-alte e alti livelli di umidità relativa: grazie infatti alla combinazione di questi

due fattori, la pompa di calore beneficia del calore latente di condensazione.

Invece, in situazioni di temperature dell’aria esterna medio-basse e alti livelli di

umidità relativa il rendimento della pompa di calore decade molto velocemente

fino a rendere questa tecnologia non conveniente in termini sia economici che

energetici.

Il sistema ibrido integrato BaxiConsiderando le caratteristiche della pompa di calore e la dipendenza del suo

rendimento dalle condizioni della temperatura e dell’umidità dell’aria esterna,

Baxi propone il concetto di sistema ibrido integrato (Fig. 1.2), quindi l’integrazione

intelligente di tecnologie funzionanti con fonti rinnovabili (come l’aria esterna per

la pompa di calore o il sole per i collettori solari) con tecnologie quali la caldaia

a condensazione a gas, il cui rendimento rimane costante e non dipendente dalle

condizioni ambientali esterne (temperatura, umidità, irraggiamento).

La proposta Baxi di sistemi ibridi integrati si compone di soluzioni in grado di

garantire elevati rendimenti che permettono inoltre di raggiungere le migliori classi

energetiche per il massimo valore dell’immobile.

L’efficienza dell’impianto per il valore dell’immobile

L’obiettivo del valore dell’immobile è oggi diventato la chiave per una progettazione

sia dell’involucro che dell’impianto in termini di massimi risultati ottenibili come

classe energetica dell’edificio. La specificità climatica italiana impone un approccio

di progettazione dell’edificio coerente quindi non solo considerando le massime

prestazioni invernali raggiungibili con alti investimenti nell’isolamento dell’involucro

(che tra le altre cose può determinare dei problemi di non “comfort” nel periodo

estivo). La soluzione Baxi, proprio perché fa lavorare diverse tecnologie / fonti

energetiche in base alla situazione meteo-climatica esterna, è in grado di sopperire

alle criticità climatiche che si presentano e risulta quindi particolarmente adatta

per l’Italia dove tipicamente il periodo invernale si presenta freddo e umido.

Fig. 1.2Schema funzionale relativo al sistema ibrido integrato Baxi (Luna Platinum CSI)

I.P.

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NOVITÀ

10 | La mia energia | luglio - agosto 2011

L’impianto del mese

Il monitoraggio di un impianto Clivet in una casa ha dimostrato l’abbattimento dei costi del 36%, un risultato lunsighiero frutto di una tecnologia d’avanguardia

Per tre anni sotto controllo

I depliant e i venditori spesso ci forniscono numeri sull’efficienza degli impianti e sui consumi che

sono solo teorici e vanno poi dimostrati sul campo. Siamo tutti abbastanza smaliziati da dare una sforbiciata alle promesse di risparmio, ma c’è anche chi si è preso la briga di monitorare un impianto per verificare che le promesse si concretizzassero. Questi sono i risultati ottenuti: interessanti e lunsinghieri insieme.L’edificio oggetto del monitoraggio durato ben tre anni è un’abitazione monofamiliare di nuova costruzione, riservata ad esclusivo uso residenziale, dotata di 13 locali, strutturata su tre livelli, di cui uno interrato per un totale di 267 mq. L’abitazione è ubicata nel nord-est d’Italia, una zona dal clima continentale, con inverni freddi e umidi ed estati calde e afose.Gli obiettivi posti dal committente per la sua nuova abitazione erano comfort a ciclo annuale, ridotti consumi energetici e costi di gestione, totale assenza delle emissioni locali, dovute alla combustione di gas, e utilizzo di fonti

rinnovabili di energia. Il tutto naturalmente con minimi ingombri.

L’alternativaPer limitare gli sprechi energetici, l’edificio è stato progettato e costruito con un elevato livello di isolamento termico. Per la climatizzazione estiva ed invernale, il rinnovo e la purificazione dell’aria e la produzione dell’acqua calda sanitaria il progettista aveva due posibilità.Un sistema tradizionale basato suriscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria con caldaia a condensazione con efficienza del 98%, raffrescamento estivo attraverso due trial split con efficienza media stagionale pari a 2,7, rinnovo e purificazione aria con recuperatore a flussi incrociati e pannelli radianti.La seconda possibilità vedeva invece un sistema innovativo in pompa di calore a ciclo annuale ELFOSystem di Clivet abbinato a 4 mq di pannelli solari, rinnovo aria con ELFOFresh2, distribuzione differenziata zona per zona e controllo centralizzato Clivet ELFOControl.

La mia energia | luglio - agosto 2011 | 11

45.00040.00035.00030.00025.00020.00015.00010.000

5.0000

9.0008.0007.0006.0005.0004.0003.0002.0001.000

0

4.5004.0003.5003.0002.5002.0001.5001.000

5000

TRADIZIONALE ELFOSYSTEM TRADIZIONALE ELFOSYSTEM TRADIZIONALE ELFOSYSTEM

-41% -41% -36%

FABBISOGNO ENERGIA PRIMARIA (KWh) EMISSIONI ANNUE DI CO2 (Kg) COSTO ENERGETICO DI GESTIONE (€)

I.P.


ELFOControl, il quale consente di raggiungere il massimo livello di efficienza e di comfort grazie alla possibilità di definire condizioni di funzionamento ottimizzate per l’impianto nel suo insieme oltre che per i singoli elementi che lo compongono, permettendo la programmazione oraria di ogni zona, il controllo completo dell’impianto, una gestione personalizzata e il miglior uso dell’energia.

I risultatiI tre anni di monitoraggio hanno registrato un risparmio medio annuo di 15.701 kWh di energia primaria (-41%), un abbattimento di oltre 3 tonnellate di CO2 (-41%) e un risparmio nei costi annui di gestione di oltre 1.000 euro (-36%) rispetto ad un impianto basato su caldaia a condensazione con efficienza del 98%, split con efficienza media stagionale di 2,7 e recuperatore a

flussi incrociati.Tali dati sono anche effetto del contributo al fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva ed invernale dell’unità di rinnovo e purificazione aria di ELFOFresh2 con efficienze irraggiungibili da qualsiasi pompa di calore o recuperatore presente sul mercato, perché, oltre a funzionare come sistema di ventilazione meccanica controllata, utilizza come fonte energetica l’aria

espulsa. L’analisi puntuale dell’impianto monitorato, oltre ai risparmi descritti, conferma un importante elemento, ovvero che ELFOSystem di Clivet garantisce l’impiego di oltre il 73% di energia rinnovabile per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria di cui di ben 18.621 kWh di energia rinnovabile per il riscaldamento invernale e 5.986 kWh per la produzione di acqua calda sanitaria. Per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria, va notato inoltre come l’apporto di energia rinnovabile da parte dei pannelli solari termici sia di soli 1.960 kWh (il 24%) contro i 4.027 kWh forniti dalla pompa di calore, che sfrutta l’energia solare indiretta contenuta nell’aria, riconosciuta dall’Unione Europea fonte rinnovabile di energia con la Direttiva RES 2009/28/CE del 23 aprile 2009.Non da ultimo, il fatto di avere una

pompa di calore che integra in se tutti gli elementi per riscaldamento, raffreddamento, produzione di acqua calda sanitaria, ha permesso di ridurre gli ingombri del 60% rispetto ad una centrale termica tradizionale, tanto che tutti gli elementi principali del sistema sono stati posizionati all’interno della centrale termica nel piano interrato, rispettando in questo modo le esigenze di gestione dello spazio richieste dal committente.

Risultati questi, che confermano con dati reali il grande valore di un sistema che nel 2010 ha ricevuto 4 importanti riconoscimenti da Legambiente, dal Politecnico di Milano, da Kilmahouse Trend e da Aquatherm Nitra per innovazione, risparmio energetico e miglior soluzione per le case ecosostenibili.

www.clivet.com

Il grafico illustra, su base mensile, la copertura del fabbisogno per la sola acqua calda sanitaria ad opera sia dell’impianto solare termico (in giallo) che della pompa di calore (in rosso).

L’unità ElfoFresh2, oltre garantire il ricambio, la filtrazione e il livello di umidità corretti, sfrutta il calore contenuto nell’aria espulsa per ridurre i consumi del generatore.Qui sotto, la pompa di calore aria-acqua Gaia che integra i principali elementi di una centrale termica, incluso l’accumulo sanitario di 200 litri ed è predisposta al collegamento dei pannelli solari.

12 | La mia energia | luglio - agosto 2011

L’impianto del mese

La soluzioneLa soluzione adottata è stata il sistema idronico ELFOSystem di Clivet.Il riscaldamento, il raffreddamento e la produzione di acqua calda sanitaria sono garantiti dalla pompa di calore aria-acqua GAIA, la macchina-impianto, che integra in sé i principali elementi di una centrale termica, incluso l’accumulo sanitario integrato da 200 litri e tutti i collegamenti per il solare termico, composto da 4 mq di pannelli solari installati sul tetto

dell’abitazione, che contribuiscono alla produzione di acqua calda sanitaria in maniera gratuita.La qualità dell’aria è affidata all’unità di rinnovo aria ELFOFresh2. Questa unità con recupero termodinamico attivo, oltre a garantire ricambio, filtrazione e livello di umidità dell’aria corretti, grazie alla tecnologia della pompa di calore recupera tutto l’anno l’energia contenuta nell’aria espulsa tanto da riuscire a gestire in modo autonomo anche la corretta temperatura nelle mezze stagioni

senza ricorrere al generatore principale. Nei picchi stagionali la potenza termica o frigorifera generata riduce considerevolmente la potenza richiesta al generatore principale, con notevoli risparmi energetici. La distribuzione del caldo e del freddo è gestita in due modi diversi per soddisfare al meglio le diverse esigenze dell’abitazione. Per il piano terra ed il primo piano, utilizzati quotidianamente, la distribuzione avviene per mezzo di

pannelli radianti a soffitto, il cui perfetto funzionamento nella fase di raffrescamento è garantita dalla deumidifica effettuata da ELFOFresh2. Per il piano interrato, utilizzato saltuariamente, sono stati installati dei ventilconvettori ad elevatissima efficienza ELFORoom, in modo da poter raggiungere rapidamente la temperatura desiderata quando necessario e mantenere elevato il livello di comfort. La gestione del sistema è affidata al controllo centralizzato

Fabbisogno per la climatizzazioneLa figura mostra la ripartizione del fabbisogno mensile di energia termica/frigorifera utile tra il recuperatore attivo ed il sistema principale di generazione. Si vede come la pompa di calore sull’aria espulsa consenta la copertura del carico di base nei mesi caratterizzati da condizioni climatiche più sfavorevoli e diventi l’unico generatore nei periodi più miti. In riscaldamento la copertura su base stagionale è del 40 %, che arriva al 78 % in raffrescamento a causa dei fabbisogni più ridotti. Poiché il recuperatore attivo opera con una elevata efficienza di generazione, grazie alla sorgente alternativa molto favorevole, un’alta copertura del fabbisogno comporta una riduzione del consumo rispetto ad una soluzione convenzionale.

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ELFOControl, il quale consente di raggiungere il massimo livello di efficienza e di comfort grazie alla possibilità di definire condizioni di funzionamento ottimizzate per l’impianto nel suo insieme oltre che per i singoli elementi che lo compongono, permettendo la programmazione oraria di ogni zona, il controllo completo dell’impianto, una gestione personalizzata e il miglior uso dell’energia.

I risultatiI tre anni di monitoraggio hanno registrato un risparmio medio annuo di 15.701 kWh di energia primaria (-41%), un abbattimento di oltre 3 tonnellate di CO2 (-41%) e un risparmio nei costi annui di gestione di oltre 1.000 euro (-36%) rispetto ad un impianto basato su caldaia a condensazione con efficienza del 98%, split con efficienza media stagionale di 2,7 e recuperatore a

flussi incrociati.Tali dati sono anche effetto del contributo al fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva ed invernale dell’unità di rinnovo e purificazione aria di ELFOFresh2 con efficienze irraggiungibili da qualsiasi pompa di calore o recuperatore presente sul mercato, perché, oltre a funzionare come sistema di ventilazione meccanica controllata, utilizza come fonte energetica l’aria

espulsa. L’analisi puntuale dell’impianto monitorato, oltre ai risparmi descritti, conferma un importante elemento, ovvero che ELFOSystem di Clivet garantisce l’impiego di oltre il 73% di energia rinnovabile per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria di cui di ben 18.621 kWh di energia rinnovabile per il riscaldamento invernale e 5.986 kWh per la produzione di acqua calda sanitaria. Per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria, va notato inoltre come l’apporto di energia rinnovabile da parte dei pannelli solari termici sia di soli 1.960 kWh (il 24%) contro i 4.027 kWh forniti dalla pompa di calore, che sfrutta l’energia solare indiretta contenuta nell’aria, riconosciuta dall’Unione Europea fonte rinnovabile di energia con la Direttiva RES 2009/28/CE del 23 aprile 2009.Non da ultimo, il fatto di avere una

pompa di calore che integra in se tutti gli elementi per riscaldamento, raffreddamento, produzione di acqua calda sanitaria, ha permesso di ridurre gli ingombri del 60% rispetto ad una centrale termica tradizionale, tanto che tutti gli elementi principali del sistema sono stati posizionati all’interno della centrale termica nel piano interrato, rispettando in questo modo le esigenze di gestione dello spazio richieste dal committente.

Risultati questi, che confermano con dati reali il grande valore di un sistema che nel 2010 ha ricevuto 4 importanti riconoscimenti da Legambiente, dal Politecnico di Milano, da Kilmahouse Trend e da Aquatherm Nitra per innovazione, risparmio energetico e miglior soluzione per le case ecosostenibili.

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Il grafico illustra, su base mensile, la copertura del fabbisogno per la sola acqua calda sanitaria ad opera sia dell’impianto solare termico (in giallo) che della pompa di calore (in rosso).

L’unità ElfoFresh2, oltre garantire il ricambio, la filtrazione e il livello di umidità corretti, sfrutta il calore contenuto nell’aria espulsa per ridurre i consumi del generatore.Qui sotto, la pompa di calore aria-acqua Gaia che integra i principali elementi di una centrale termica, incluso l’accumulo sanitario di 200 litri ed è predisposta al collegamento dei pannelli solari.

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Bassano del Grappa 22 luglio - 5 agosto 2011 Piazza...

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