AVVISI SETTIMANALI INTENZIONI SANTE MESSE F DIDI … · 2017. 4. 1. · Finché io sono nel mondo,...
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FFORANIAORANIA DIDI PPALMANOVAALMANOVA
ParrocchieParrocchie
Ss. Redentore Ss. Redentore -- PalmanovaPalmanova
S. Maria Maddalena S. Maria Maddalena -- JalmiccoJalmicco
e comunità di Sottoselvae comunità di Sottoselva
Domenica 26 marzo Quarta domenica di Quaresima (A) 1° Samuele 16,1b.4.6-7.10-13 / Lett. Efesini 5,8-14 / Giovanni 9,1-41
11,00 in Duomo Santa Messa con presentazione
dei bambini e bambine che riceveranno la
Prima Comunione.
17,00 a Sottoselva Adorazione al Santissimo e
recita dei Vespri della quarta domenica di
Quaresima.
19,00 in Duomo Santa Messa con la partecipazione
dei Cresimandi Adulti della Forania ai quali
verrà consegnato il Simbolo (Credo).
Lunedì 27 marzo 20,30 in Oratorio, incontro con i
genitori dei bambini e bam-
bine di Prima Comunione.
Giovedì 30 marzo 20,30 in Oratorio, lo psicologo e psicote-
rapeuta Ernesto Gianoli illustra
“Adolescenti e Internet”, ultimo
di quattro incontri sul tema
“L’adolescente e la sua vita”.
Venerdì 31 marzo È giornata di astinenza dalle carni
18,30 in Duomo e a Jalmicco Liturgia della Via
Crucis.
Domenica 2 aprile Quinta domenica di Quaresima (A) Ezechiele 37,12-14 / Lettera ai Romani 8,8-11 / Giovanni 11,1-45
10,30 a Jalmicco Liturgia della Parola.
17,00 a Sottoselva Adorazione al Santissimo e
recita dei Vespri della quinta domenica di
Quaresima.
AVVISI SETTIMANALI INTENZIONI SANTE MESSE
Lunedì 27 marzo
Duomo 8,00
18,30 defunti Sangiorgi-Ceccato
Martedì 28 marzo
Duomo 8,00 Leo e Lidia Pellizzoni
18,30
Sottoselva 19,00 Anedi Fornasa / Emma Perrotta / Angelo Gliottone
Mercoledì 29 marzo
Duomo 8,00
18,30 Giuseppe Marangon / Irma
Giovedì 30 marzo
Duomo 8,00 Diego e Carolina Graffi (ann.) / Bruno Di Giusto
18,30 Adriana Fasano / Albano Pupin
Venerdì 31 marzo
Duomo 8,00 Licinio Sioni, Erminia e Luigi / Francesco Buso
18,30 Liturgia della Via Crucis
Sabato 1 aprile
Duomo 8,00
19,00 Mario Deiana (ann.) / Natale Cirinà (8° ann.) Tiziana, Fabio e Domenica / Lucia Spina (ann.) suor Ida, suor Angelina, Lucia e Giuseppe Coloricchio
Domenica 2 aprile Quinta domenica di Quaresima
Duomo 8,30 Maria, Antonio e Gino
Sottoselva 10,30 Lina e Arcangela / Girolamo e Maria
Jalmicco 10,30 Liturgia della Parola
Duomo 11,00 Comunità parrocchiale
19,00 Leonardo e Maria
26 marzo 2017
Quarta domenica di Quaresima
Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono:
«Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?».
Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio.
Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno;
poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
foglio settimanale n. 789
QQUARESIMAUARESIMA DIDI CCARITÀARITÀ 20172017
Le offerte raccolte durante le Sante Messe di sabato 25 e domenica 26 marzo saranno
devolute alla Caritas foraniale a sostegno dell’attività svolte per alleviare situazioni di povertà e/o di disagio temporaneo.
A tutti, sin d’ora, un riconoscente grazie!
Con l’ora legale le Sante Messe feriali in Duomo ven-gono celebrate alle ore 18,30, quella prefestiva e quel-la serale festiva alle ore 19,00; la Santa Messa feriale a Sottoselva alle ore 19,00.
Si ringraziano di cuore quanti volessero cortesemente donare rami di ulivo per la Domenica delle Palme, pregando di volerli portare presso la chiesa di San Francesco (piazza Garibaldi) dove verranno preparati per la distribuzione.
GGIOIAIOIA EE PRESENZAPRESENZA DIDI DDIOIO
La gioia è il segno infallibile della presenza di Dio.
Teilhard de Chardin (Orcines, F 1881 - New York, USA 1955)
4a dom. Quaresima 4a dom. Quaresima (Gv 9,1(Gv 9,1--41)41)
VVEDEREEDERE AA OCCHIOCCHI CHIUSICHIUSI
Cosa si riesce a vedere oltre lo
sguardo fisico che arriva alla superfi-
cie illuminata delle cose e soprattutto
delle persone? Si è capaci di vedere a
occhi chiusi?
Il Vangelo del cieco nato è tutto
un gioco di sguardi, con presunti ve-
denti che in realtà non vedono e ciechi che forse proprio
perché tali fisicamente sono più liberi di vedere in pro-
fondità la realtà e soprattutto Gesù.
Quel cieco non ha nome e quindi potrebbe essere be-
nissimo assunto da tutti. Si può essere come lui, incapaci
di vedere e controllare tutto, ma forse per questo con la
capacità di sviluppare uno sguardo più profondo e vero,
quello della fede.
Si potrebbe essere anche come i discepoli e i farisei e
tutti gli altri personaggi attorno al cieco guarito, che ve-
dono bene con gli occhi ma sono incapaci di vedere
l’uomo oltre l’apparenza del cieco e incapaci di vedere
Dio oltre l’apparenza di quel maestro di nome Gesù che
opera, secondo loro, solo trasgressioni religiose.
Forse si può essere (almeno un po’!) come Gesù che
vede realmente l’uomo oltre il cieco, vede una persona
oltre il poveraccio che tutti credono maledetto dato che
ha quella malformazione dalla nascita.
Gesù è il vero vedente che vuole guarire prima di tutto
i suoi discepoli dalla cecità spirituale che porta al giudi-
zio e alla superficialità nelle relazioni.
Gesù è quella luce del mondo che illumina il cuore
prima ancora degli occhi e permette al mondo di guarire
dal buio spirituale che divide gli uomini tra di loro, li por-
ta a giudicarsi e separarsi, e alla fine ad eliminarsi a vi-
cenda.
Si è ciechi se nel prossimo si vede solo il suo corpo, la
sua professione, il suo stato economico, i suoi successi e
insuccessi, la sua razza, le sue scelte e i suoi fallimenti, le
sue buone e cattive azioni.
Si vede veramente se nel prossimo si vede un uomo,
una donna, qualcuno da amare nel profondo e che nono-
stante tutte le differenze desidera essere amato e amare.
LLAA QQUARESIMAUARESIMA: : TEMPOTEMPO FAVOREVOLEFAVOREVOLE PERPER RIORDINARERIORDINARE LALA NOSTRANOSTRA VITAVITA
Del testo del Santo Padre mi limito a riprendere solo tre spunti. Il Papa ci invita a meditare la parabola evangelica del ricco e del povero Lazzaro (Luca 16,19-31). Gesù ambienta il racconto nei due tempi dentro i quali ogni uomo si trova a vivere: prima della morte e dopo la morte fisica. Nel tempo vissuto della vita terre-na il ricco si concede ogni lusso e benessere mentre Lazzaro sta alla porta pieno di piaghe che suscita-vano la pietà anche dei cani. Dopo la morte Lazzaro è accolto da Abramo in paradiso mentre il ricco finisce tra i tormenti e inutilmente invoca da Lazzaro una goccia d’acqua. Implorando Abramo perché mandi Lazzaro dai suoi fratelli per avvisarli della fine che rischiano di fare, si sente rispondere: «Hanno la parola di Mosè e dei profeti: ascoltino loro». Ecco la prima indicazione che ci offre la parabola: la neces-sità di meditare la parola che Dio ha rivelato per mezzo di Mosè e dei profeti e, alla fine, per mezzo di Gesù. Se quel ricco avesse ascoltato la Parola di Dio non avrebbe sbagliato completamente l’impostazione della sua vita. Il Vangelo è come la mappa che ci guida nelle scelte della vita e, prima ancora, ci insegna ad entrare in noi stessi e a met-tere ordine ai nostri pensieri, desideri, bisogni. Essi, troppo spesso si agitano in modo confuso e ci portano a scelte sbagliate; come quelle del ricco. Durante questa quaresima proviamo a trovare il tempo per
fermarci e leggere con atten-zione qualche pagina della Sacra Scrittura. Sarebbe sufficiente che tor-nassimo a meditare qualcuna delle letture della Parola di Dio che vengono lette nelle Sante Messe domenicali.
2.continua
MESSAGGIO QUARESIMALE MESSAGGIO QUARESIMALE
DELL’ARCIVESCOVODELL’ARCIVESCOVO
VVANGELOANGELO “Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo ”.
(Giovanni 9,5)
VIVERE VIVERE LALA QUARESIMAQUARESIMA
Abitare la Abitare la MMESSAESSA è… è… AACCOGLIENZACCOGLIENZA
Il Vangelo di oggi ci fa riflettere
sul fatto che noi ci presentiamo
a Dio con le nostre debolezze,
chiusure, cecità… per riceverne
in cambio la vera Luce. È una
luce che arriva direttamente da
Lui e ci permette di comprende-
re la sua Parola e guardare al
mondo con i suoi occhi colmi di
gratitudine e misericordia!
DDURANTEURANTE
LALA PRESENTAZIONEPRESENTAZIONE
DELLEDELLE OOFFERTEFFERTE COMPRENDIAMOCOMPRENDIAMO CHECHE......
Celebrare la Messa signifi-ca dire “grazie” a Dio per tutti i doni del suo amore, proprio come diciamo gra-zie a chi ci fa dei doni a Natale o al compleanno. A Messa offriamo e donia-mo a Dio ciò che egli stes-so ci dona. L’amore esige gesti concreti, e poiché amare significa donare, i doni “concreti” che portia-mo all’altare (come soldi o beni per i bisognosi) sono segno visibile della nostra gratitudine. Dice il canto: “Noi ti offria-mo le cose che tu stesso ci hai dato e tu in cambio donaci te stesso …” e ren-dici capace di aprire gli occhi sui bisogni degli altri.
Aiutaci, Signore Gesù
Signore,
tu che hai dato per noi la vita
in questo mondo dove
gli uomini amano e odiano:
aiutaci ad incontrati
nel tuo continuo dono:
ad essere persone
capaci di donare,
di condividere,
di portare i pesi altrui.
Suscita in noi una volontà decisa
a liberare l’uomo dalla miseria,
dalla sofferenza, dal male,
liberaci da ogni chiusura
e dall’egoismo.
Amen.
IMPEGNO
Non voglio tenere solo per me i doni di Dio. Partecipo a una raccolta di beni alimentari, vestiti o giochi in buono stato da donare a chi è meno fortunato di
me! Posso condividere quello che ho con chi ne ha biso-gno.
Benedetto sei Tu Signore …
dalla tua bontà abbiamo ricevu-to questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo … Lo presentiamo a te ...
Rendiamo grazie al Signore no-stro Dio ...