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1 I I L L L L I I B B E E R R O O M M A A S S O O D D E E I I C C O O I I Feudo signorile, del XIV secolo, alle pendici del monte Pelmo Recapiti: Tel. 0437 789 411 www.centroamicizia.org [email protected] Comunicato n. 1232 Giovedì 29 agosto 2013 I DIARI (1928-1984) DI DON ERNESTO AMPEZZAN. PARTE 022 E ULTIMA Fusine di Zoldo, 1978: settembre [XXII, pp. 264-293] 1°: Bel tempo, ma con temperatura bassa. Questa sera, per andare al rosario, ho indossato il soprabito. Recitando il Vespero, questa sera, mi sono accorto che l’oremus di oggi, 24.mo anniversario della mia Bolla di [nomina ad] arciprete di Fu- sine (speditami in data del 1° settembre 1954 dall’attuale nuovo papa, quando era vicario generale della diocesi di Belluno), è una preghiera adatta a me e al nuovo Papa: «Concedi a noi tuoi servitori, ti preghiamo, Signore, che istruiti dagli esempi della Passione del tuo Figlio, siamo sempre idonei a portare il suo soave giogo». Ho lavorato molto, tutto il giorno, in ufficio, a tavolino, per l’articolo di fondo del mio bollettino, nonché l’articolo occasionale per la morte di Paolo VI e per l’elezione di Giovanni Paolo I. Com. 3. 2: Brosa a Brusadaz, in Talinera e tanto più a Pianaz, Mareson, Coi, Pecol; a Fusine centro non è arrivata. Ho sentito ‘sta sera che ‘sta mattina dev’essere partito qualcuno da Zoldo per essere presente domani all’inizio ufficiale del pontificato di papa Luciani, con la Messa pontificale in San Pietro. Questa [sera] ho fatto suonare le campane, in mancanza del sagrestano, da tre uomini: Cason Attilio, Mosena Gra- ziano, Conego Amedeo. Quest’ultimo, classe 1904, 1 sta a Milano (in via Padre Luigi Monti 23) da 55 anni. Com. 3, sempre senza le suore. 3: Domenica. Bella giornata dopo lo spuntar del sole; durante la notte [c’]era la brosa a Fusine, non però nell’orto della canonica. Anche ieri e ieri l’altro da Pecol a Talinera c’era la brosa. Hanno cantato alla Messa parrocchiale i fanciulli di Camogli (nipoti di Raffaele De Marco) Riccardo e Giorgio (questi ha cominciato a quattro an- ni a cantare). Alle ore 18 sono andato a Mareson, per incontrarmi con Don Giovanni Marcon ma, essendo lui a Pecol, non l’ho visto. Sono stato allora a vedere la Messa celebrata in piazza San Pietro da papa Luciani, che ha fatto l’omelia in latino, itali a- no e francese. La sua benedizione, con annessa indulgenza plenaria, l’ho presa alle ore 20 a Fusine. Oggi era ordinata un’offerta/omaggio, nelle chiese, per onorare il nuovo Papa e perché [egli] possa passarla a opere di bene; senza alcuna raccoman- 1 E’ stato ammirevole, a suonare le campane a 74 anni.

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IIILLL LLLIIIBBBEEERRROOO MMMAAASSSOOO DDDEEE III CCCOOOIII Feudo signorile, del XIV secolo, alle pendici del monte Pelmo

Recapiti: Tel. 0437 789 411 – www.centroamicizia.org – [email protected]

Comunicato n. 1232 Giovedì 29 agosto 2013

I DIARI (1928-1984) DI DON ERNESTO AMPEZZAN.

PARTE 022 E ULTIMA

Fusine di Zoldo, 1978: settembre [XXII, pp. 264-293]

1°: Bel tempo, ma con temperatura bassa. Questa sera, per andare al rosario, ho indossato il soprabito. Recitando il Vespero, questa sera, mi sono accorto che l’oremus di oggi, 24.mo anniversario della mia Bolla di [nomina ad] arciprete di Fu-sine (speditami in data del 1° settembre 1954 dall’attuale nuovo papa, quando era vicario generale della diocesi di Belluno), è una preghiera adatta a me e al nuovo Papa: «Concedi a noi tuoi servitori, ti preghiamo, Signore, che istruiti dagli esempi della Passione del tuo Figlio, siamo sempre idonei a portare il suo soave giogo». Ho lavorato molto, tutto il giorno, in ufficio, a tavolino, per l’articolo di fondo del mio bollettino, nonché l’articolo occasionale per la morte di Paolo VI e per l’elezione di Giovanni Paolo I. Com. 3.

2: Brosa a Brusadaz, in Talinera e – tanto più – a Pianaz, Mareson, Coi, Pecol; a Fusine centro non è arrivata. Ho sentito ‘sta sera che ‘sta mattina dev’essere partito qualcuno da Zoldo per essere presente domani all’inizio ufficiale del pontificato di papa Luciani, con la Messa pontificale in San Pietro. Questa [sera] ho fatto suonare le campane, in mancanza del sagrestano, da tre uomini: Cason Attilio, Mosena Gra-ziano, Conego Amedeo. Quest’ultimo, classe 1904, 1 sta a Milano (in via Padre Luigi Monti 23) da 55 anni. Com. 3, sempre senza le suore.

3: Domenica. Bella giornata dopo lo spuntar del sole; durante la notte [c’]era la brosa a Fusine, non però nell’orto della canonica. Anche ieri e ieri l’altro da Pecol a Talinera c’era la brosa. Hanno cantato alla Messa parrocchiale i fanciulli di Camogli (nipoti di Raffaele De Marco) Riccardo e Giorgio (questi ha cominciato a quattro an-ni a cantare). Alle ore 18 sono andato a Mareson, per incontrarmi con Don Giovanni Marcon ma, essendo lui a Pecol, non l’ho visto. Sono stato allora a vedere la Messa celebrata in piazza San Pietro da papa Luciani, che ha fatto l’omelia in latino, italia-no e francese. La sua benedizione, con annessa indulgenza plenaria, l’ho presa alle ore 20 a Fusine. Oggi era ordinata un’offerta/omaggio, nelle chiese, per onorare il nuovo Papa e perché [egli] possa passarla a opere di bene; senza alcuna raccoman-

1 E’ stato ammirevole, a suonare le campane a 74 anni.

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dazione, i fedeli hanno offerto lire 39.285. Com. a Fusine a Messa prima 13, alla se-conda 17, a Coi 20; [in] totale 50.

4: Giornata bella da principio e meno al pomeriggio: cambia il tempo? Ho scritto due articoletti per «L’Amico del Popolo»: uno per la partenza da Mareson di Don Giovanni e uno dal titolo: «Ritorna in Zoldo il clima del 1600?». Domani porte-rò in tipografia anche il bollettino parr., al quale mana[no] ancora due o tre articoli e quindi due fogli circa, che farò domani e posdomani. Ho pure oggi organizzato un pranzo per dare l’addio al sacerdote Don Giovanni […]; 2 ho avvisato i confratelli di essere presenti a Mareson per martedì del 6 c.m., all’albergo «Edelweiss». Com. 6.

5: Tempo buono. La radio ‘sta sera annuncia più freddo. Sono andato a Bel-luno, ove ho portato in tipografia i manoscritti del prossimo bollettino (il n. 2). Ho portato a «L’Amico del Popolo» due articoletti. Ho portato in seminario lire 160.000 di offerte dell’Assunta e lire 40.000 (o 50.000?) in curia, in omaggio al nuovo Papa. Sono andato al reparto di ginecologia dell’ospedale civile 3 (reparto della medicina che riguarda la patologia degli organi genitali femminili), a visitare la signorina […], alla quale hanno fatto un’operazione per «cavar fuori tutto». ‘sta sera ho letto il bol-lettino ciclostilato di Don Giovanni Marcon, nel quale rivolge il saluto di addio a Mareson e Pecol. Com. 3.

6: Bel tempo fino alle 16, poi cielo nuvoloso e anche un po’ di pioggia. Que-sta sera la radio dice che la temperatura diminuisce: poveri fagioli! Povere erberave! Povere patate! A mezzogiorno all’«Edelweiss» di Mareson convegno di tutti i sacer-doti della forania, per salutare Don Giovanni Marcon. Il pranzo è stato offerto dal sottoscritto e fu lauto e buono. Dopo il pranzo i sacerdoti tornarono alle loro sedi, per poi discendere a Belluno, a concelebrare in duomo con il vescovo, per ringrazia-re il Signore di aver dato a guida della Chiesa un sacerdote bellunese. Io non sono andato, e neppure Don Giovanni Marcon, indaffarato per preparare la sua partenza da Mareson, sabato 9 settembre mattina. Oggi pomeriggio sono arrivati […]; mi hanno detto che a loro parere i giovani in questi ultimi tempi sono meno violenti [e] contestatori e più religiosi. Com. 2.

7: Pioggia fino alle 13 e poi ancora sole. Sulla Civetta è discesa la neve. Alle ore 9 sono disceso in taxi a Belluno e, smontando in piazza, mi sono accorto, guar-dando nella borsa, di aver dimenticato le carte che avevo preparato e credevo di a-ver portato con me. Cosa ho fatto? Ho fatto quanti altri «mestieri» che ho potuto e poi sono tornato a casa, prendendo la corriera delle 11.45. A casa ho pranzato, dor-mito (riposato), fatto il bagno, pregato e celebrato la Messa per i coniugi Mangli An-tonio e Francesca. Domani, con Floriano Pellegrini, prepareremo gli indirizzi pel prossimo bollettino. Com. 3.

8: Bel tempo. Messa alle 8, con Vespero. Venne Floriano e žarnì 4 gli indirizzi, li attaccò alla busta e incollò il francobollo. Io alle 13 andai a Belluno, ove trovai ammalati, tra cui […], nonché Don Ferdinando Tamis, che mi disse, a proposito del nuovo Papa: «Occorre avere fede nelle istituzioni e non negli uomini». 5 Com. 6.

2 Ma guarda un po’, dopo quanto aveva detto di lui!

3 All’originale: al reparto dell’ospedale civile di ginecologia.

4 Smistò. Li misi in ordine, villaggio per villaggio.

5 Era nota, anche se la struttura fa di tutto per farla dimenticare, la critica che Don Ferdinan-do moveva, da vecchia data, a Don Albino. Con l’elezione di quest’ultimo a papa, Tamis mancò poco morisse d’infarto; insomma, non è che solo vero che «la fortuna aiuta gli auda-

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9: Sotto uno stemma nobiliare (l’ho letto su di un cop dal sal 6 di Coi) è scritto: «Nobilitatis character virtus non stemma». 7 Bel tempo oggi. Sono andato a Coi, a piedi, da Mareson, per la Messa. Ho portato la Comunione a Pampanin Maria. Sono disce-so per la strada che porta a Mareson e quivi ho salutato Don Giovanni e sua madre, mentre fuori di canonica caricavano (quattro uomini di Pecol, uno dei quali abita però a Mareson) il camion pel trasloco. Alle ore 18 ho celebrato una Messa anche a Fusine, ove è venuto a salutarmi Don Dino Ferrari, arrivato quassù con alcuni (no-ve) giovani per tre giorni. Egli celebrerà la Messa domani alle 18. Com. a Coi 8, 4 a Fusine. E’ arrivata dalle vacanze Suor M. Flora Conedera; era a Voltago.

10: Domenica. Bel tempo. Si è corso a Monza, ove in un incidente due piloti sono rimasti feriti gravemente. Mi sono alzato alle 5, per poter scrivere l’omelia, che poi ho ripetuto per ben tre volte. Ho chiamato a Dottrina oggi e sono arrivati […]. 8 Questa sera ho parlato con tre giovani di Napoli, venuti quassù per intonacare case, chiamati dalla ditta «Balestra-Cason»: sono adepti dei Testimoni di Geova, da quan-to ho capito; li ho invitati a Messa, ma non sono venuti. Com. 39 + 10.

11: Tempo bello, con caldo eccezionale. Sono andato a Forno, alla cassa di ri-sparmio, in mattinata, e il resto del giorno l’ho passato a tavolino, a scrivere indiriz-zi per il nuovo bollettino, che domani vado a correggere alla tipografia «Piave» di Belluno. Vi porterò anche un po’ di cronaca per «L’Amico del Popolo». Sono le 23.15 e vado a riposare. Com. 3. E’ tornata Suor Maria Grazia Scarnata. Nell’Iran c’è rivol-ta contro il governo dello scià (sciò allo scià! 9).

12: Aprendo la porta di casa, dopo essermi alzato, mi accorgevo che aveva piovuto durante la notte; ciò che mi era sembrato indovinare anche prima, sentendo un tuono. Nel resto della giornata il cielo è stato sereno e caldo, ma sulla sera è tor-nato il vento, che aveva soffiato nel temporale della notte; anzi l’aria è diventata fredda, a convalida del proverbio che dice: «No é mai fret, se ‘l vént no ‘l met». 10 Nell’Iran c’è ancora rivoluzione contro lo scià e nel Nicaragua guerriglia contro il despota Somoza. Com. 5.

13: Bel tempo. Sono stato per l’intera giornata al tavolo, occupato nel comple-tamento degli indirizzi per la spedizione del bollettino, che credevo arrivasse oggi e invece non è arrivato. Questa sera sono andato a Mareson e, passando, sono andato sulla porta della chiesa parrocchiale: è esposta la carta degli avvisi parr. della setti-mana scorsa, fino alla partenza di Don Giovanni Marcon. La chiesa è chiusa. Sono le ore 22.10 e vado a riposare. Com. 3.

14: Bel tempo. La radio diffonde la notizia dell’arresto del brigatista rosso … [?], capo delle B. R. dopo l’arresto di Curcio: fu catturato in un appartamento di Mi-lano (ma proviene da Roma) e dopo di lui anche una compagna. La sua casa era un

ci», ma «aiuta chi vuole», magari chi è dalla parte del torto, se così combinano le cose nel lo-ro cieco andare.

6 Una coppa di legno, per contenere il sale; adesso non ne esistono quasi più, sostituite nella stragrande maggioranza dei casi, da contenitori di plastica o d’altro materiale, ma non di le-gno.

7 Poiché la cosa ci riguarda direttamente, l’abbiamo ripresa nella collana dei Piccoli racconti antichi, sinora giunta, purtroppo, solo al secondo volumetto.

8 Ci sono nove nomi.

9 Via lo scià!

10 «Non è mai grande il freddo, se non è accompagnato dal vento». E’ la nota sensazione…

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arsenale di armi e un repertorio di carte e documenti. [C’]entra anche nel delitto di via Fani a Roma. In questi [giorni] si vanno pubblicando supposte lettere dell’on. Moro scritte dal carcere. Oggi ho scritto ancora tutto il giorno indirizzi per il bollet-tino: avevo chiesto aiuto a Graziano, per piegare e imbustare il bollettino, ma questo non è arrivato che con la corriera delle 19 e allora Graziano non mi ha giovato. Do-mani spedirò in mattinata tutti quelli di Zoldo. Com. 4.

15: Buon tempo, con sole e cielo sereno e temperatura mite. I fagioli sono po-chi e appena qualcuno arriva a chiamarsi téga. Ho spedito il bollettino in tutto Zol-do, recandomi agli uffici postali in macchina. Ho poi imbustato 253 bollettini per la Germania, 18 per le Americhe e l’Australia, 11 in Svizzera, Belgio 2, Spagna 1, Fran-cia 10, Inghilterra 1, Austria 3 e in Italia 642, senza contare il centinaio e mezzo in Zoldo. 11 Adesso sono le 21.30 e man mano 12 è ora di andare a riposare. Com. [a] Pia-naz 6, [a] Fusine 4.

16: Bel tempo. Il sole tramonta a Fusine alle 5.30 legali. Oggi ho visto anche parrocchiani venuti dalla Germania, a portare a scuola i figli. Sadat, Beghin e carter sono ancora in trattative per far la pace in Medio Oriente. In Italia si parla sempre dell’arresto dell’Alunni e di altri colleghi e colleghe brigatisti, nonché del caso Moro. Com. 4.

17: Domenica. Bel tempo. Avevo preparato, ossia scritto l’omelia fin da ieri sera e, allora, questa mattina mi sono trovato bene. Ho predicato penso con rispetto alla parola di Dio. Alla Dottrina, aiutato da Floriano Pellegrini, ho potuto ripassare il testo con un gruppo di fanciulli. Dopo Vespero, sono andato al passo Duran, a ve-dere le fondamenta dell’albergo di Marcello Cordella, insieme a Luigino Girardi […]. Ho raccolto margherite e cardi sotto il Crep di Casamatta. Sono le ore 22 e vado a nanna, perché domani vado a Belluno. Com. a Messa prima 10, alla seconda 25.

18: Bel tempo. Pochi banchetti alla fiera di Fusine. Sono andato a Belluno, ove sono rimasto fino alle 16.45, per ritornare con la corriera. Sono andato in diversi posti, incontrandomi, tra l’altro, dopo 24 anni, con Rossi… e sua moglie Rosa Toma-selli e suo figlio Bernardo, sacerdote, cancelliere a Vancouver. Sono andato a visitare ammalati in ospedale e, tra tutti, il più grave, […]. Com. 6.

19: Bel tempo. Alle ore 9.30 è stata celebrata la Messa per l’inizio dell’anno scolastico, presenti con gli alunni anche alcuni genitori e un maestro (Fattor Angelo) e quattro maestrine, […]. Al pomeriggio ho mandato Suor Maria Grazia a fare una puntura a […]. Più tardi sono andato a Pecol e Mareson, a portare il bollettino par-rocchiale. Don Mario ha telefonato che domani pomeriggio, dalle ore 3, verrà a far-mi perdere tempo con Erio Arnoldo. Com. 17.

20: Bel tempo. In mattinata sono andato a Mareson, a portare n. 3 bollettini, e ne ho dimenticato ancora uno ( [per] Soccol Vermilia). Ho dato lire 10.000 alla fan-ciulla figlia di Aldo Cappeller, che suole portare per le case di Mareson i bollettini «L’Eco di San Nicolò». Ho poi spedito ancora circa 40 copie in Germania e alcune in Italia. Al pomeriggio ho smontato il palco della pesca. Com. 4.

21: Bel tempo. In tutto il giorno ho lavorato, parte in Sala e parte in canonica, per mettere a posto gli oggetti rimasti invenduti in occasione della pesca di benefi-cenza. Domani ho una Messa a Coi e una a Fusine. Non dovrò perdere tempo per

11 Informazione preziosa.

12 A mano a mano, un po’ alla volta, tra non molto.

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poter fare quanto occorre, per poter preparare gli esami di Dottrina, domenica [prossima]. Com. 3. […]

22: Bel tempo. Ho celebrato a Coi e a Fusine. Com. 4. Ho portato da Coi due ricotte in regalo. Ho distribuito gli avvisi per gli esami finali, domenica ventura. Domani andrò a Belluno, in mattinata […].

23: Bella giornata. Alle ore 9.30 sono andato a Belluno con i figli del defunto Gio. Batta Vallazza Zardus (Vallazza Tita), nato a Molin di Goima da Pietro Vallaz-za e Giuliana Molin Brosa il 20 settembre 1908. A 8 anni [gli] morì la madre, sotto una pianta sul Duran, a 16 anni andò Fratello 13 a Vedana; a 20 anni andò a Tripoli, soldato coloniale. Poi venne a Zoldo Alto, a lavorare sulla strada in allargamento. Di alloggio presso due coniugi di Mareson, gli fecero vitalizio [ed egli] tenne cura di lo-ro; si sposò, ebbe quattro figli. Fu regolare nell’andare a Messa di festa, alla confes-sione e alla Comunione a Pasqua. Episodio di colui che era andato frate e che crede-va che i frati non lavorassero… - Alle ore 14.30 siamo andati in cella mortuaria 14 (o-ve rimase per quattro giorni mia sorella! 15 […] ) e pregammo. Poi andammo in cap-pella del cimitero, ove io celebrai la Messa e feci un ben riuscito discorso su «Pre-ghiera e lavoro», le due cose che fece anche il defunto. Com. 4 + 4 a Belluno.

24: Domenica. Bel tempo. Floriano è rimasto a Mareson, a preparare l’ingresso del nuovo parroco. Io non ho potuto partecipare alla cerimonia, essendo arrivato in ritardo, a causa dell’impegno degli esami finali della scuola di Dottrina cristiana. Del resto, la chiesa era già affollata dalla presenza, specialmente, dei come-licesi di Costalissoio, parrocchia da cui proviene il nuovo parroco, Don Sisto Berton. Mi sono presentato al rinfresco, per salutare il nuovo parroco. Com. 17 + 13 = 30.

25: Giornata caldissima. Cesare Soccol (Nino) e Cesare Feltre hanno messo in opera lamiere sulla sala parr. Con loro ho fatto il calcolo della spesa che il Comune dovrebbe assumersi per la pittura del coperto della canonica e per l’acquisto e la po-sa in opera dei tubi antineve: circa un milione. Il fanciullo di Nuoro sequestrato già tre mesi fa, è stato finalmente liberato, questa notte; l’aveva ricordato il papa Luciani domenica all’Angelus. Com. 4.

26: Giornata bella, come ieri. La radio purtroppo ‘sta sera disse che domani al Nord [ci] sarà temperatura meno alta e cielo nuvoloso; speriamo che il tempo ci permetta di finire il lavoro di restauro del tetto, con lamiere. Oggi si è reso palese [il bisogno di] un altro lavoro, quello della corrente elettrica in soffitta dell’Asilo. Oggi sono arrivati dalla Germania i coniugi Angelo Costa e Maddalena Scarzanella; que-sta non fa più scuola, essendo arrivata all’età pensionabile. Com. 6.

27: Il tempo si è rotto, dopo il caligo della mattinata, ed è piovuto in Zoldo. Sono andato a Belluno, ove ho pagato la stampa del bollettino (lire 133.000), ho visi-tato […]. Sono andato all’INPS. Rientrato in sede, ho ricominciato a scrivere l’articolo storico del bollettino. Com. 6.

28: Oggi vento. Sul Civetta, fino sotto il Coldai, sul Pelmo fino alla radice, sulla Moiazza fino alla cascata, e sul Col Duro, il Rite, il mezzodì di Forno, ecc., è caduta la neve. E’ meno caldo; domani ci sarà temperatura più bassa ancora. Ho la-vorato per fare l’articolo storico, ma non [sono] arrivato a finirlo. E’ venuta a farmi visita Teresa De Lazzer, condotta da due coniugi svizzeri (lei è una certa Lina Tissi,

13 Frate o, meglio, monaco ma non sacerdote.

14 Meglio: all’obitorio.

15 Ma, santa pace!

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sorella di Santo, abitante da piccola nella casa vicina a quella dei De Lazzer e di Te-resa). Com. 5.

29: Tempo buono. Non furono presenti gli operai lattonieri sul coperto, come non lo furono ieri. Alle ore 6.30 ho sentito dell’uccisione di un giovane a Roma e del ferimento di un altro, [che era] insieme con lui. Alle ore 8 celebrai la Messa e dopo Messa vennero in sagrestia Angelo Costa e Maddalena, e mi annunciarono la morte di papa Luciani. Apro la radio e sento parlare di questa morte e della sua risonanza nella Chiesa e nel mondo. Non vedendolo in cappella, il segretario particolare, l’olandese Maghì 16 andò ad avvertire altri e fu aperta la porta della stanza e fu tro-vata la luce accesa e il papa disteso sul letto, con la testa declinata da una parte, in atteggiamento di leggere un libro, «l’Imitazione di Cristo». Chiamato il medico, questi constatò la morte, risalente alle 23 del 28 settembre, per infarto miocardico acuto. E la radio continua dicendo che a Canale tutti piangono, a Venezia pure, e fa sentire la registrazione di papa Giovanni Paolo I dopo la sua elezione, poi [il discor-so] ai giornalisti e infine [quello] al popolo di Roma, nella presa di possesso della basilica di San G[iovanni in Laterano]. Un monito a tutti, per capire quanto sia fuga-ce la vita. 17 Com. 6.

30: Tempo con cielo coperto e con poca pioggia. Com. 7. La radio ha continu-ato a parlare di papa Luciani, la cui salma è stata trasportata nella basilica di San Pietro, per essere visitata dalla gente, e che verrà tumulata presso la tomba di papa Giovanni XXIII, nelle grotte vaticane. Mercoledì alle ore 16. Floriano ha scritto i regi-stri e le pagelle della scuola di catechismo, fermandosi anche a pranzo. Ho sistemato sul campanile le corde delle due campane minori, corde comperate da me ieri a Bel-luno per lire 19.500. E ora vado a riposare, dicendo: «Noctem quietam et finem perfec-tum concedat mihi Dominus, amen». A mezzanotte ritorna l’orario solare.

Fusine di Zoldo, 1978: ottobre [XXII, pp. 294-324]

1°: Domenica. Ci siamo svegliati con la neve, che ha continuato a cadere fino a raggiungere a Fusine i 10 centimetri. Poca gente alle due Messe. In luogo del Ve-spero, abbiamo fatto l’esposizione e il rosario, alle ore 14.30, dopo mezz’ora di cate-chismo sul rosario. Com. 11 + 12 = 23. Oggi a Roma migliaia di persone hanno visi-tato la salma di papa Luciani, nella basilica di San Pietro.

2: Giornata piovosa e con temperatura bassa (all’alba c’era ghiaccio). Non fu distribuita la posta. Com. 12. Ho lavorato in ufficio, dopo essere disceso a Forno con auto di passaggio e [aver] fatto ritorno a Fusine su autocorriera. A Forno ho salutato […] e Don Antonio Remor, che venerdì prossimo parte col pellegrinaggio zoldano a far visita alla sindone di Torino […]. Alla Messa delle ore 18, a Fusine, erano pochi, forse anche pel cattivo tempo e perché non tutti erano a conoscenza, essendo stati assenti domenica [ieri] a causa del cattivo tempo; forse era meglio celebrarla in mat-tinata, come abbiamo fatto per il papa Paolo VI, alle 10. 18

3: Anche oggi piove, in continuazione, in quasi tutta la penisola e special-mente a Roma, ove, nonostante il maltempo, continua imponente il pellegrinaggio della gente per dare l’ultimo saluto alla salma di Giovanni Paolo I. Io mi reco a Bel-

16 In verità: l’irlandese Magee.

17 L’idea che tanto ossessionata E. A. da giovane, come appare dai diari di allora.

18 Era dunque una Messa in suffragio di Giovanni Paolo I.

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luno (ove ho portato l’offerta raccolta il giorno 1° ottobre, «domenica del rosario») e in seminario mons. Secolini mi chiede se vado a Roma. Ritornato in Zoldo, trovo […] che asserisce, con altri, che il Papa è stato avvelenato; alle 19.30 la radio con la parola del medico smentisce. Lavoro fino alle 10, per finire la storia dell’invasione [del 1918 in Zoldo]. Com. 4.

4: Piove ancora, fino a mezzogiorno e oltre. La radio ricorda ad ogni trasmis-sione il prossimo funerale di papa Giovanni Paolo I. Alle 16 [esso] è avvenuto, poi, con partecipazione di oltre cento delegazioni. Brutte notizie anche oggi da Beirut, ove le batterie siriane sparano contro i cristiani (falangisti); la radio parla di centi-naia di morti e feriti. Ho finito finalmente di ordinare i fatti dell’anno dell’invasione 1917-18, in base alle ordinanze del Comando austriaco. Com. 6.

5: E’ tornato il sole, ma gli operai non sono ritornati a lavorare sul tetto dell’Asilo. Questa [mattina] sono andato a Mareson e ho saputo che Giacomino non è ancora andato (quest’anno) a lavorare a Costa nella chiesetta di San Longino. Il nuovo parroco di Mareson è andato al funerale di papa Luciani: era giusto, dato che era andato anche alla sua incoronazione. Ho lavorato per preparare le pagelle cate-chistiche; ho fatto quelle di tre classi. Ora vado a dormire […]. Com. 5.

6: Bel tempo. Ho mangiato le prime patate della semina locale e le ho trovate molto buone. E’ venuto il parroco di Mareson, a chiamarmi all’adunanza dei cate-chisti a Pieve. Mons. Manfroi ci ha spiegato le prime lezioni per la prima e seconda classe media. Io ho proposto che le prossime adunanze le facciano a Dont, ossia in località centrale. Ho fatto le pagelle per la classe quarta e non ho terminato quelle per la classe quinta. Com. 7.

7: Bel tempo, con sole tramontato alle 16. Sono stato a casa, a preparare pa-gelle. Ho letto «Avvenire», che parla ancora della guerra dei cristiani maroniti (fa-langisti) contro i siriani […]. Com. 7.

8: Domenica. Bel tempo. Omelia scritta e meditata ancora ieri sera, [ciò] portò sicurezza e tranquillità. Com. [a] Messa prima 24, alla seconda 14, tot. 38. Distribu-zione delle pagelle alle 10, rosario solenne. Nel Libano c’è tregua, dice oggi la radio.

9: Bel tempo. Sono stato trasportato a Coi da Roberto Rizzardini, per la Mes-sa del decimo anniversario della morte del suo padre, Rinaldo Rizzardini; poi ripor-tato a Fusine. Qui ho fatto una scappata a Forno, approfittando dell’autocarro della botte della nafta Passuello, per andare in cassa di risparmio. Poi sono ritornato in sull’auto di Walter Cappeller, che domani dopo la Messa a Brusadaz mi condurrà a Belluno, dove deve recarsi per affari. Com. 3 + 4.

10: Bel tempo. Sono andato a celebrare a Brusadaz, alle ore 8, poi sono disce-so e sono andato con Walter e Diego Cappeller a Belluno, ove ho portato le carte «periodi di lavoro» di Pellegrini Giovanni al patronato ACLI. Alla libreria Benetta ho acquistato libri per la premiazione catechistica, ho pagato la luce elettrica all’ENEL, ho acquistato libri alla libreria delle suore Paoline, ecc. A Longarone ho preso il soprabito lavato alla bottega/lavasecco Zago (lire 3.500). Finalmente oggi pomeriggio è arrivato a lavorare sul tetto il lattoniere. Alcuni gelatieri sono venuti a manifestarmi il loro dispiacere per la morte di papa Luciani, che anche in Germania era chiamato «il papa delle Dolomiti». Com. 4.

11: Bel tempo. Il lattoniere ha lavorato tutto il giorno sul coperto. Io ho falcia-to l’ultima erba presso la canonica, ho dato una mano nella raccolta delle patate. Ho avuto la visita di due o tre, tra cui il parroco di Dont, con un missionario compaesa-no, di Castion, il quale desidera i libri del card. Massaia, che io non ho trovato, per-

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ché sono ancora in casa di mio nipote Beppino. Penultimo giorno dei novendiali in suffragio di papa Giovanni Paolo I. Anche oggi ho sentito dire: «E’ stato avvelena-to». Io credo che il sorriso sia stato più intenso, sentendosi morire: in fin dei conti ri-posava dalla fatica di portar la croce, «povero Cristo». Com. 6 + 1.

12: Bel tempo. Ultimo novendiale per papa Luciani. Tutti i giorni la radio di-ce che continua il pellegrinaggio alla sua tomba. A Beirut la tregua tiene ancora. Sul coperto dell’Asilo ha lavorato anche Fausto Soccol. Ho terminato questa sera il nuo-vo bollettino e lo porterò domani alla tipografia. Com. 6.

13: Bel tempo. Sono andato a Belluno con Armando Soramaè e in città ho ri-tirato lo stato libero di […], ho portato in tipografia il bollettino di ottobre, ho cam-biato marchi, 19 ho visitato ammalati: Don Giovanni Panciera, […]. In ospedale ho sentito che è morto Casal (Vaina) Franco, di anni 58, mentre a Goima si è fatto il fu-nerale di Cordella Ester di Felice (di anni 70) e a Forno quello di Panciera (Pupol) Gildo, di anni 66. Ho pranzato a Mezzocanale (lire 4.500 l’uno) […]. Com. 7.

14: Bel tempo. […] ha preso lamiere tolte dal coperto dell’Asilo […]. Ho cele-brato due Messe: una per l’anniversario di Pietro Dal Mas, cui hanno assistito i fra-telli Dal Mas fu Giacomo, la cui figlia mi ha portato dalla Germania una nuovissima macchina da scrivere. Un’altra Messa, e questa alle ore 17, per l’elezione del Papa. Com. 5.

15: Bella domenica. Il sole va dietro il monte alle 15 circa. I parrocchiani sono arrivati in chiesa un po’ in ritardo. Ho avuto l’impressione di non essere udito ed ho parlato senza microfono, a braccio. Com. 13 + 18. Primo giorno di fumate dal cami-netto 20 del conclave: la prima, verso mezzogiorno, è stata nera, e nera pure un’altra alle 18 passate. In piazza di San Pietro erano decine di migliaia le persone in attesa.

16: Papa nuovo oggi! Dalla radio: «Pel nuovo Papa…». Sono le 18.17; la radio dice: «Il camino fuma bianco! Chiaramente, certamente bianco!». Guardo l’elenco dei cardinali italiani: Pignedoli, Benelli, ecc. La radio dice: «La piazza si riempie ver-so destra, da dove si vede il camino, sono certo più di centomila». Suonano le bande degli Svizzeri, dell’esercito italiano, dei Carabinieri, dei Finanzieri, ecc. Poi dice: «Viene messo il drappo sulla finestra, da dove si affaccerà il nuovo Papa. Il card. Fe-lici, protodiacono, compare; sentiamolo: «Annuntio vobis gaudium magnum! Ha-bemus Papam. Eminentissimum ac rev[erendissi]mus Sanctae Ecclesiae cardinalis Wojtyla Karol, qui sibi nomen imposti Johannis Pauli». Gli applausi sono altissimi; e le impressioni, invece? Era più facile esprimerle, se il Papa fosse stato italiano, per-ché poteva essere conosciuto. Invece il nuovo Papa è nuovo sotto ogni aspetto. Ed ecco allora la radio che comincia a descriverne le note autobiografiche. 21 E’ nato a Wadovice, cittadina della Polonia meridionale, di circa 13.000 abitanti, 29 chilometri a sud-est di Cracovia, ai piedi dei Piccoli Beskidi, le montagne che segnano il confi-ne tra la Polonia e la Slovacchia. Wojtyla rimase in questa città natale fino al 1938, frequentando dal 1932 al 1938 il liceo locale, mostrandosi ottimo studente. Durante questo periodo di studi dovette pur lavorare anche lui, come suo padre, per aiutare la famiglia, non ricca. Nel 1938 si trasferisce con la f[am]iglia 22 a Cracovia, ove stu-diava lettere all’Università quando, il 1° settembre 1939, le truppe naziste mossero la

19 Marchi tedeschi in lire italiane.

20 Non è proprio un caminetto, vuol dire un «piccolo camino», ma la frase fa sorridere.

21 Più che altro biografiche, non certo autobiografiche.

22 Non certo con la figlia.

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guerra-lampo alla Polonia, con la conquista il giorno 6 settembre di Cracovia e il 27 di Varsavia; comincia il martirio della povera patria, spartita tra Russia e Germania il 28 settembre. La notizia arrivava anche a Zoppè [di Cadore], ove il sottoscritto era parroco e andando a far le venti lezioni in scuola elementare, ai primi di ottobre (giusto 39 anni fa) invitava la scolaresca a pregare per la Polonia. Non l’avessi detto! Il maestro, di cui non ricordo il nome, proveniente da Foggia e sposato con una in-segnante originaria della Sicilia (che gli era corsa dietro fino a Belluno, ove era mili-tare col grado di tenente), mi balzò contro dalla cattedra, gridando: «Anche per la Polonia vuol far pregare adesso!». Io imperturbato risposi: «Sì, perché anche i Polac-chi sono nostri fratelli di fede». Non avrei mai pensato di pregare anche pel futuro Papa, che aveva [allora] 19 anni! E io 30 compiuti! Sono le ore 10 e vado a dormire. Oggi è stata una bella giornata. Ho raccolto le carote e le erberave, ma sono state pic-cole e poche. Com. 4.

17: Cielo nuvoloso, con poca pioggia alla sera. Ho passato il giorno scrivendo l’articolo sul nuovo Papa. E adesso sono le ore 23 e, recitando la compieta, vado a riposare. Com. 4.

18: Pioggia e neve [fin] poco sopra i villaggi alti. Ho celebrato a Coi, alle 8 (Com. 4) e sono venuto a Fusine presto, per mettermi al tavolino fino alle 12.40, per scrivere due articoli (uno dei quali sul nuovo Papa) da portare a Belluno, pel bollet-tino. Sono disceso in città alle 13. Sono stato al patronato ACLI, alle ore 15, portan-dovi una domanda [di pensione], e in tipografia Piave. Sono poi andato a visitare al-cuni ammalati, tra cui […]. Ritornato a casa, ho appreso la notizia della morte di Guido Rizzardini, classe 1914, morto alle ore 15 circa in ospedale, per […], e della morte di Ruggero De Angeli, morto a Padova. Com. a Fusine 5.

19: Non ha piovuto, quantunque il cielo sia stato poco chiaro. Andrea Cap-peller ha iniziato il restauro della casa di Antonia Colussi, a Pianaz. Ho lavorato nel preparare gli inviti ai genitori per la festa della Dottrina, domenica prossima. Do-mani alle 6 andrò a Belluno, a correggere le bozze del bollettino n. 3. Com. 3.

20: Messa alle 14, pel funerale di Rizzardini Guido fu Erminio, e Messa alle 17 per ringraziare il Signore dell’elezione del papa Wojtyla (pronuncia Vojtiua), con poche persone. In mattinata sono andato a Belluno, per correggere le bozze del bol-lettino. Il piccolo discorso fatto al funerale l’avevo fatto 23 ieri. Com. 3 + 4.

21: Buon tempo in Zoldo, quantunque meno caldo, invece in Calabria, A-bruzzo e in altri luoghi del sud pioggia torrenziale, con danni e vittime; sulle Alpi poi neve, con chiusura di passi, come il Gran San Bernardo. Ho preparato le pubbli-cazioni [e] l’omelia, ho fatto lezione catechistica movimentata ai cresimandi… I latto-nieri non sono venuti a mettere i paraneve sul tetto. Il sindaco ha detto che li posso far mettere di ferro anche sul tetto della canonica. 24 Com. 4.

22: Domenica. Ancora buon tempo. Roma ha visto l’inizio ufficiale del ponti-ficato di papa Giovanni Paolo II e la nazione polacca ha vissuto l’ora più bella della sua gloriosa storia, costellata di sofferenze; ha salutato il mondo in undici lingue! Alle ore 14 è stata iniziata la festa della Dottrina in sala parr.; le reverende Suore

23 Preparato.

24 La canonica è di proprietà comunale (per essere precisi: amministrata dal Comune e di proprietà dei regolieri), per cui il Comune si assume le spese straordinarie; in questo si spie-ga l’accenno al sindaco, non come una normale autorizzazione; sta a significare che il Co-mune se ne sarebbe assunto la spesa.

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hanno preparato scenette e canti e io ho premiato tutti. Sono venuti molti, accompa-gnati dalle madri e da qualche papà. Com. 36.

23: Bel tempo. Speriamo che sia andato a prendere il materiale per gli anti-neve Feltre Cesarino. La superiora è preoccupata per il fatto del pericolo che incom-berebbe al garage in caso di neve. Ho lavorato tutto il giorno a preparare le buste coll’indirizzo per la spedizione dei bollettini. Ho celebrato alle 8 a Brusadaz e alle 17 a Fusine. La radio continua ad occuparsi del grande avvenimento dell’elezione del nuovo Papa polacco e della gran funzione liturgica di ieri, quando ha iniziato il suo pontificato con la santa Messa: mai a tanto raggio sono giunte le televisioni e tra-smissioni. Com. 1 + 4.

24: Bel tempo, quantunque più fresco. Altri due fidanzati sono venuti a chie-dermi le pubblicazioni e un altro è venuto a portare la richiesta da Dont. […] Doma-ni pensavo di andare a Belluno, ma poi mi sono accorto che ho Messa alle 8 per il settimo di Guido Rizzardini. Andrò con la corriera delle 13 ? Com. 4.

25: Ancora bel tempo. Sono andato a Belluno con De Fanti Pio, da Dont, che a Ponte fece stampare il manifesto delle «Quatre caminade da ferzima», pel 5 novem-bre. A Ponte presi n. 40 morsette per i tubi antineve […]. Dopo cena e anche prima, mi affrettai a scrivere gli indirizzi da mandare [il bollettino] in Zoldo basso e a Goi-ma. 25 Adesso sono le 24 e vado a riposare. Il Papa è andato a visitare la villa di Ca-stelgandolfo […]. Com. 4.

26: Bel tempo. […] Com. 8. Ho spedito i bollettini, aiutato nell’imbucarli da Angelo Costa e da sua sorella Rita. Dolfo li ha diffusi a Fusine. Io li ho portati a Bru-sadaz, Coi, Pianaz, Mareson e Pecol. Domani comincerò le lezioni in scuola elemen-tare. Alle 15 farò Dottrina ai cresimandi maschi. Ho portato agli uffici postali di Forno e Pieve i bollettini. Com. 8.

27: Buon tempo, dopo il gran vento della notte e un po’ anche nella mattina-ta. […] Alle 11 sono andato a Ponte nelle Alpi, a prendere materiale necessario alla posa in opera dei paraneve (lire 14.000 pel viaggio). Sono andato a visitare la nipote Silvana. A Sadat e a Begin [!] è stato assegnato il premio per la pace di Oslo. Com. 4.

28: Bel tempo. A Pecol c’erano questa mattina -6°C. Anche oggi due giovani (Soccol Fausto e Cesarino Feltre) hanno lavorato sul coperto di casa canonica, per rimettere i paraneve e colorire i tubi […]. Io ho fatto lezione di religione in classe prima e in classe seconda di scuola elementare: quelli di prima non sanno il «Vi ado-ro, mio Dio». Alle 14 ho fatto lezione a Cristina Zardus, Iris Costa, Carla Soccol. Mancava[no] […]. Com. 4.

29: Domenica. Bel tempo. Era mezzanotte ieri sera quando ho finito di com-porre l’omelia. Adesso sono le ore 20.30 e sento la stanchezza. Abbiamo inaugurato l’anno catechistico, ancora con pochi alunni. Forse i genitori se li sono portati a spas-so in automobile, a salutare i parenti oppure a visitare la Madonna delle Grazie. 26 Questa sera sono andato a Soramaè e in due case preparavano in sacchetti la carne per l’inverno […]. Com. 15 + 21. Il Papa […]. Mi sono dimenticato di invitare alla Comunione per le prossime feste. Floriano teologo ha fatto lezione alla classe I me-dia.

25 Ottima la distinzione tra le tre parti della valle del Maè!

26 Quanto significativo quest’accostamento! In effetti, allora molti andavano al santuarietto di Santa Maria delle Grazie in Agordino.

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30: Bel tempo. Non hanno lavorato sul coperto. Com. 3. Sono andato a Bellu-no, alle 6, dove ho pagato lire 50.000 per [il] premio anticipato del ramo antincendio [della] chiesa parrocchiale all’«Assicurazione Cattolica», poi lire 14.000 per [un] pac-chetto di incenso e carboncini, poi lire 80.000 per offerta [della] Giornata Missionaria mondiale. Ho chiesto spiegazioni al patronato ACLI per due o tre pratiche. Ho avu-to notizia della malattia di mons. Luigi De Lotto, a Santa Maria Ligure (il vicario ge-nerale Da Rif era andato a visitarlo oggi stesso) [e] di Don Eligio Da Pos. Ho visitato […]. Sono ritornato a casa alle 13 e sono andato [dove?] a pranzo. E adesso, alle 21, capita […]. Com. 3.

31: Bel tempo, bello. Com. 5. Non sono venuti a lavorare sul tetto. In mattina-ta ho scritto l’omelia per domani. Alle ore 14.30 sono andato a Forno, a confessare e a celebrare la Messa, in cambio di Don Natale Trevisan, che è venuto a Fusine.

Fusine di Zoldo, 1978: novembre [XXII, pp. 325-354]

1°: Tutti i Santi. Bel tempo. A Messa prima molti di più che alla Messa par-rocchiale. Al pomeriggio Vespero, alle 15, con Rosalba chierichetta. Il numero delle Comunioni (53 alla prima [Messa], 15 alla seconda, tot. 68) è un segno che va bene chiamare un confessore forestiero ogni tanto. Adesso recito compieta e poi vado a riposare. Ho finito di scrivere due brevi omelie per domani e sono le ore 22.

2: Bel tempo. Ho fatto la lettura delle due omelie scritte ieri sera, alle tre Mes-se. A quella delle 10 erano presenti anche gli scolari della scuola elementare, con i loro maestri, e tutti sono venuti a visitare il cimitero, in processione. Il parroco di Mareson, Don Sisto Berton, è arrivato in chiesa di Fusine con i suoi parrocchiani, per venire con noi alla visita del cimitero. Adesso sono le 22.30 e vado a letto, dopo aver scritto la lettera al papa Giovanni Paolo II, come si può vedere riprodotta qui a fian-co: «A Sua Santità Giovanni Paolo II. Santo Padre, i giovani sciatori di Zoldo, piccola nevosa valle delle Dolomiti bellunesi, poste ai piedi tra i monti alti Pelmo e Civetta, commossi per la vostra elezione a Vicario di Gesù Cristo, offrono a Vostra Santità il distintivo d’oro e la tessera dello Sci Club Valzoldana come segno di fedeltà alla Chiesa e a Vostra Santità. Zoldo, li 2 novembre 1978. Don Ernesto Ampezzan». Com. 60.

3: Bel tempo, meno 27 un po’ di caligo in principio, quasi uno strascico della nebbia fitta che da due o tre giorni intralcia il traffico e causa incidenti (fino a far raccomandare di non mettersi in viaggio) sulle vie di comunicazione in Piemonte, in Lombardia,nel Modenese, lungo la val Padana e anche nel Veneto […]. Com. 5.

4: Giornata bella e buona. Anniversario della liberazione del 4 novembre 1918. Ho celebrato la Messa alle 9, leggendo dopo l’Evangelo l’intervi[sta] a Spagnu Vittore di Villaborma [?], classe 1899, brigata Re, Fanteria. Alle 7.30 di sera sono an-dato a concelebrare a Pecol la Messa in onore di San Carlo Borromeo, e l’ho concele-brata per il bene di Maria, sorella defunta. Ho tessuto io l’elogio di San Carlo Bor-romeo, dicendo che si era santificato molto presto, quando cioè era ancora giovanis-simo; è infatti più facile farsi santi da giovani. Lo spuntino [è stato] da Gigetto Ruda-tis e la cena all’«Edelweiss». Com. 2. Adesso sono le 23 e ancora non ho fatto l’omelia.

27 Eccetto.

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5: Domenica. Bel tempo. Ieri sera sono andato a riposare dopo mezzanotte e non ho potuto dormire bene, per dolori al torace. Ho avuto il vantaggio di adopera-re l’omelia fatta ieri notte. Meno fanciulli al catechismo, perché a Dont si è svolta al-le 14.30 la marcia «Doi varech». Floriano telefonò di non poter essere presente. Suo padre era a Messa oggi, essendo stata chiusa la latteria. Ho appreso che oggi d’urgenza, per […], è stato trasportato all’ospedale De Vido Emanuele. Com. 33 + 7.

6: Ancora bel tempo. […] Sono andato a Belluno con Mario De Fanti, passan-do in curia, in bottega/libreria [delle] Paoline (che non mi dettero i foglietti liturgici, perché non ne avevano), in ufficio [del] patronato ACLI e [alla] direzione [dei] pel-legrinaggi (qui prenotai Dal Mas Mario e [sua] sorella Francesca pel pellegrinaggio in Terra Santa, da effettuarsi da gente di Zoldo nel prossimo dicembre). Non ebbi tempo, per non approfittare della gentilezza dell’autista, di andare a […]. Com. 3.

7: Buon tempo. […] Sono andato in banca o cassa [di risparmio] di Forno, a portare il denaro dei soliti contributi. Ho rifiutato due volte soldi pel bollettino. Mi sono fermato a casa al pomeriggio e ho piantato 28 l’omelia. Com. 9. Adesso sono le 9 di sera, passate, e vado a dormire; non avendo dormito che poco la notte scorsa, spero di dormire. Oggi mi hanno fatto gli auguri di buon onomastico.

8: Ancora bel tempo. In mattinata sono andato a Forno, con autostop, e ritor-nato. Nell’andata ho usato dell’autofurgone di un alpagotto (l’impresario delle mura di riparo a argine del Maè sotto le bóe 29 di Pianaz) e nel ritorno dell’automobile di Don Antonio Remor. Dalle 11 all’una ho fatto il tragitto da Fusine a Coi e a Brusa-daz, con ritorno a Fusine sull’auto di Pierluigi Rizzardini. Alle 15 sono andato a Pianaz, a vedere la casa di Colussi Antonia, e sono ritornato a Fusine, e più tardi ho fatto viaggio da Fusine a Mareson e ritorno con [un] commesso viaggiatore. Oggi ho preso la congrua 30 di settembre-ottobre. Com. 4 […]

9: Ancora [bel] tempo. Ho scritto a Padre Mario Nason S.J., di Milano, per chiedergli il perché non ha risposto all’espresso di venti giorni fa. Ho mandato i do-cumenti a […]. Com. 4. Ho comperato venti chilogrammi di cappucci, per 4.000 lire.

10: Bel tempo. In mattinata sono andato in scuola, ove ho fatto lezione di ca-techismo in cinque classi, perché domani andiamo a Belluno, per la Messa in onor di San Martino, patrono. Quest’anno il pellegrinaggio è fatto dalla forania di Zoldo e da quella di Rocca Pietore. Com. 4. Alle ore 20 sono andato con due fidanzati al cor-so per fidanzati, a Dont. Di Fusine erano di sicuro tre coppie. Il conferenziere della prima sera fu il sacerdote di Seminario professore di morale. Disse: […].

11: Bel tempo. Alle ore 8.30 sono andato a Belluno (con Angelo Costa e Gra-ziano De Rocco; le Suore andarono pure, con la loro macchina), alla cattedrale, per la festa di San Martino […]. Noi di Fusine portammo l’offerta di lire 40.000 per l’olio del Santissimo. […] Com. 1.

12: Domenica. Bel tempo. Ho fatto uso dell’omelia scritta martedì scorso; è stato più facile proclamarla. Floriano ha tenuto lezione alla classe prima media; nella altre classi [erano] scarsi gli alunni, addirittura nessuno in quinta e nessuno in pri-ma. Dopo Vespero, sono andato a Belluno, con la corriera, e laggiù ho visitato […], nella mezz’ora di tempo che c’era prima del ritorno, fissato per le 20. Com. 20 + 12.

28 Iniziato, fatto la pianta, la traccia.

29 Gli smottamenti.

30 Paga governativa, allora esistente, al posto dell’attuale emolumento dell’Istituto per il So-stentamento del Clero.

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13: Bel tempo. Messa alle 8 e poi primizia e fogolà a Coi. Sono disceso per [il] Carpè, trascinando cinque rami. Ho scritto a padre Valeriano, del convento Cappuc-cini di Trento, invitandolo a fare la predicazione a Fusine (lire 520 per la raccoman-data). Alle 17.30 ho celebrato altra Messa, con riscaldamento, a Fusine, e rosario. Adesso sono stanco e vado a riposare. Com. 7 + 4.

14: Bel tempo. Primizia e fogolà a Pianaz, dopo la Messa celebrata in San Roc-co. Alle ore 14 primizie e fogolà a Soramaè. […] Com. 4 + 6.

15: Bel tempo. Primizie a Brusadaz, con Messa alle ore 8. Primizie anche a Costa, ove la raccolta è più abbondante di dovunque. Sono stato poi anche a Pianaz, per vedere il lavoro di restauro della casa di Tonina. Messa (poi seguita da rosario, come lunedì e martedì) a Fusine, alle 17.30 […].

16: Bel tempo. Sono partito alle 8 per Belluno, con il taxi Zardus e con Giu-liana e Lucia Rizzardini. A Belluno sono andato in cimitero, all’INAM, al patronato ACLI, alla casa di ricovero di Cavarzano, all’ECA (due volte), alla posta, da Sonego per l’orologio, a pranzo in stazione, e poi a Ponte nelle Alpi, poi all’ospedale civile di Belluno, per salutare Don Panciera, Don Giuseppe [Eicher] Clere (prima [c’]era anche Don Celeste [De Pellegrini] ), poi […], ritornando a casa alle 16.30, andammo a San Pietro in Campo, a visitare i parenti. Com. 6.

17: Ancora bel tempo, con qualche incertezza. E’ venuta a trovarmi la nipote Lea. Non mi sono allontanato dalla casa, se non per andare in scuola elementare. Ho esentato dalla lezione di catechismo i ragazzi, perché mi aiutassero a portare in fie-nile le scandole e altra legna da ardere. Alle ore 7.50 sono andato a Dont, al corso per fidanzati, tenuto dal medico Marson, accompagnato da due coniugi. Di quassù era-no presenti n. 3 coppie e ne mancava una. Com. 4.

18: Ancora bello, con qualche nube. Sono stato a casa, all’infuori di due viag-gi a Pianaz, uno per vedere la casa di Tonina, ove hanno messo un lucchetto per chiudere (si vede che hanno perso la chiave), uno per benedire il nuovo edificio di proprietà di Alvio Soccol. Passando per Pianaz ho assistito alla rabbia di un padre vedovo; contro la ragazza disobbediente e sticcosa 31 voleva spaccarle la testa con un sasso e intanto diceva: «Porgo…, te spache la testa». Com. 5. Oggi appello del cardi-nale Corrado Ursi in un momento in cui la situazione economica e sociale di napoli […] è rovente […].

19: Domenica. Nel tempo. Giornata delle migrazioni, con circa 40.000 lire di offerta. Sono venuti più numerosi a Dottrina e anche a Messa (Com. 40). Floriano ha detto che la sua lezione è stata proficua più dell’altra volta […].

20: Ancora bel tempo. Ho cominciato il nuovo bollettino (il quarto) e per due o tre ore ho lavorato anche «attorno legne». Non sono uscito per attraversare nep-pure il villaggio. Domani Madonna della salute, [festa] che viene da Venezia, ove nel 1631 le preghiere rivolte alla Beata Vergine fecero scomparire l’epidemia di cole-ra, onde fu fatto il voto di costruire l’omonima basilica, dell’architetto Baldassare Longhena. Com. 6. Oggi anniversario di Colussi Santo fu Santo, morto il 20 novem-bre 1956. Nelle elezioni provinciali e regionali del Trentino-Alto Adige la DC ha a-vuto il 49% dei voti, perdendo per la prima volta la maggioranza assoluta, a causa degli assalti concentrici di Nuova Sinistra (radicali e altri) e altri.

21: Ancora bel tempo, con temperatura bassa di mattina. Ho mandato a «L’Amico del Popolo» un articoletto sul garni «Al Sole», l’albergo con alloggio e co-

31 Insistente.

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lazione al mattino, inaugurato sabato a Pianaz. Ho celebrato Messa alle 8, con un pensierino sulla salute: era la Messa della Madonna della salute. Sono rimasto trin-cerato in casa, per scrivere il bollettino parr. Dopo pranzo, sono andato a Pianaz, in macchina di passaggio, e da Pianaz attraverso i prati sono andato fino a raggiungere [il] Carpè, da dove sono disceso (dal sole all’ombra!) a Fusine, trascinando legna secca. All’arrivo però, essendo madido di sudore, ho dovuto cambiarmi di camicia e di calze. Com. 7.

22: Bel tempo. Ho lavorato a più non posso, per finire il bollettino, e sono riuscito allo scopo, per cui alle ore 16 sono disceso a Belluno ed ho portato in tipo-grafia i dattiloscritti. Di ritorno, ho appreso che il Papa, per mezzo del suo segretario Villot, ha risposto alla nostra lettera (scritta da me per la società Sci Club ValZolda-na), con la quale l’abbiamo pregato di accettare la nostra nomina a socio onorario della società Sci Club ValZoldana, offrendogli il distintivo d’oro e la tessera. La ri-sposta ci fu comunicata per mezzo di telegramma il 14 novembre 1978. Com. 5.

23: Bel tempo. Ho celebrato alle 8 a Coi, condottovi dal giovane Pierluigi Rizzardini, che poi mi ha condotto a Mareson, e da qui a Coi ancora e a Costa, a ve-dere il lavoro di pittura del capitello fatto da Giacomo Martini. Al pomeriggio ho lavorato dietro la chiesa parr. «attorno legna». Ho celebrato ancora alle ore 17.15, con il rosario recitato dopo la Messa. Aspettavo alle 18 i giovani, ma non li ho visti. Com. 4.

24: Bel tempo. Ho celebrato la Messa a Pianaz, per l’anniversario di Amelia Cappeller. Sono andato a far catechismo in terza, quarta, quinta elementare. Ho fat-to lezione a cinque ragazzi di seconda media. Sono andato fino a Pianaz di nuovo. Ho celebrato a Fusine alle 17.30, con rosario. Sono andato a Dont, pel corso dei fi-danzati: [c’]era questa sera una sola coppia: Tullio e Corinna. […] ‘sta sera [c’è stato un] inizio di fuoco nei prati alla Crepa e sopra Gavaz. 32 Com. 4 + 3.

25: Bel tempo. Ho celebrato alle 7.30 a Fusine, poi sono andato in scuola, poi sono disceso a Dont, sulla macchina di Oscar De Rocco, che sta di fronte a Lazzaris Sfadigà. Ho celebrato (ha predicato Don Antonio Mattiuzzi, con pronuncia zopperi-na). Sono andato a pranzo in onor di Santa Caterina [d’Alessandria] dalle Suore di Dont. Alla torta ho detto che avevo ricevuto una lettera, in cui si parla della sete nel[lo] Shael e [nell’]Alto Volta, e [di] quanti sacrifici fanno per avere un bicchiere d’acqua, e alzandomi dissi: «E voi continuate a fare pellegrinaggi!». E uscii, a pren-dere il cappello e la borsa, mentre Don Mario De Bona gridava: «Don Ernesto, Don Ernesto!». Uscito, vidi una macchina, con dentro Marcello e moglie, che, salutando-mi, mi volevano condurre a Goima (ov’era il funerale di Bruno Vallazza, di 70 anni); ma, saputo che io volevo arrivare a Fusine, mi accompagnarono a casa. Ove mi tro-vo adesso, alle ore 23.40, e vado a riposare, dopo aver scritto l’omelia. Com. 3.

26: Domenica. Alzandomi, mi sono accorto che stava nevicando; doveva ave-re incominciato durante la notte, anzi dopo mezzanotte, perché ieri sera il cielo era stellato. Torna a proposito il proverbio: «Al tenp al cambia come ‘l fià di vege». 33 Oggi pure è stato presente Floriano, arrivato da Coi tardi, a causa del pericolo che l’automobile sdrucciolasse. Dopo Messa prima mi sono visto venire in casa tre per-

32 Dovuti al fatto che qualcuno bruciava sterpaglie e poi perdeva il controllo del fuoco, cosa facilissima, per cui questi fuochi all’aperto devono essere evitati del tutto e, eventualmente, fatti solo quando si è autorizzati e in forze tali da intervenire subito, se del caso.

33 Un bel proverbio, pressoché dimenticato. Il tempo cambia in fretta, come il respiro degli anziani, che possono star male e fors’anche morire quando meno ci si aspettava.

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sone: un sacerdote (De Vido, che prima era segretario del vescovo), una donna (To-gnetti, sposata a Belluno e nata a Canale [d’Agordo] ) e una signorina. Erano venuti da Belluno per tenere [un’]adunanza, ma nessuno ci aveva avvertito! Erano poi le 9.30. Com. 15 + 20. Il Papa, prima di recitare l’angelus con la folla, ha fatto una de-nuncia delle persecuzioni contro i cristiani e ha detto: […].

27: Anche oggi ha nevicato. Quando mi sono alzato (alle ore 5), ce n’era già uno spessore di venti centimetri. Sono andato a Belluno e il terreno l’ho visto bianco fino a Igne. A Longarone ho lasciato le lenzuola alla bottega/lavasecco Zago. A Bel-luno sono andato in curia, in tipografa, in direzione de «L’Amico del Popolo», ecc., ritornando poi a casa per le ore 13. Alle ore 15 ho raccolto i cavoli, dopo aver spalato la neve. Alle ore 15.30 sono andato a Forno, ad un’adunanza in direzione didattica, fatta da mons. Manfroi, sull’insegnamento catechistico fatto dalle maestre in scuola. Com. 3.

28: Cielo nuvoloso, quindi senza sole, però non ha fioccato. Dalla radio si sente che il maltempo si è esteso fino in Calabria. Oggi mattina sono andato a Coi a celebrare la Messa del 25.mo di Rizzardini Alfredo e Marcella [Pellegrini]; ho raccol-to anche due abbonamenti a «Madre» e adesso [in totale in parrocchia] sono cinque. Com. 5 + 2.

29: E’ tornato il sole in Zoldo, mentre la radio parla di eruzioni sull’Etna e di neve sul Vesuvio e fino in Calabria e sugli Appennini, fino a superare il metro. Ver-so la 9 la superiora si è accorta che il bruciatore faceva fumo: si era incendiato il ca-trame e la fuliggine. Chiamato un operaio di Turchetto, si è messo a lavorare per to-gliere il catrame e mettere ancora in azione provvisoria, per ritornare domani a completare il lavoro. La pulizia bisognerebbe farla ogni due anni. Ho lavorato tutto il giorno a scrivere indirizzi, aiutato da Angelo Costa. Com. 6.

30: Oggi e anche ieri è tornato il sereno e il sole, ma la temperatura è un po’ fresca. Vado a Belluno, sull’auto di Angelo Costa. A Belluno mi porto in tipografia, dove correggo il bollettino. Non vedo su «L’Amico del Popolo» il mio articolo. Vedo bensì la recensione di un libro di Orsola Rizzardini in Mori. Questa sera è venuto so-lo Valerio all’adunanza. Rizzardini Pierino accorda l’organo. Com. 3.

Fusine di Zoldo, 1978: dicembre [XXII, pp. 355-408, ma le pp. 386, 388, 401-408 sono in bianco e le pp. 387 e 389-400 di appunti degli esercizi spirituali di luglio]

1°: Ancora sole. Messa alle 17, con alcune persone in più, essendo la Messa per un defunto recente. Un ragazzo solo alla Dottrina per la cresima, mentre gli altri si sono fermati a sdrucciolare. Ho lavorato attorno all’omelia e sono riuscito a finirla. Alle 8 di sera aspettai che qualcuno, come […], venisse a prendermi per andare a Dont, all’ultima conferenza del corso per i fidanzati, ma nessuno è venuto. Ho do-vuto chiedere io a Martini Paolino che mi conducesse, come difatti mi ha condotto. Da Dont in su mi ha poi dato un passaggio in macchina il parroco di Mareson. Per i conferenzieri ho dato anch’io lire 8.500, non avendone di più in tasca. Com. 5 […]

2: Ancora sole. Sono andato in scuola di prima e seconda. Ho fatto lezione di catechismo per la cresima. Sono andato a Pianaz, a preparare un battesimo per il giorno 8 di dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione. Com. 4. Ora sono le ore 11 e vado a letto.

3: Domenica. Ancora sole. Giornata piena, però con conseguente malessere nel sottoscritto, ad un certo momento. Ho celebrato tre Messe: una alle 8, una alle

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10.30 e una alle 11.30 (Com. 17 + 20 + 10). Andiamo a pranzo alle 13. Alle 14, batte-simo di Colussi Riki di Elio. Poi Dottrina, poi Vespero, poi conversazione con suor Giuliana, che mi ha proposto di portare Gesù in una cappellina dell’Asilo. Matri-monio [di] Martini Tullio e Colussi Corinna. Questa mattina ho trovato sulla porta il pacco dei bollettini parrocchiali già stampati, mentre li aspettavo per domani.

4: Bel tempo, con sole. Ho fatto indirizzi e spedito il bollettino in Zoldo (lire 6.000 di macchina). Ho pure portato il bollettino a Mareson e a Pecol. Ho raccolto, spalando la neve, gli ultimi cavoli nell’orto, con alcune erbe. Com. 5.

5: Bel tempo, con sole. La temperatura arriva a Pecol a 11-12°C [al]la sera e [al]la mattina. Sono rimasto a casa, a sbrigare faccende. Sono andato a Rutorbol a portare i bollettini a Iris e a Pianaz a chiamare Plinio a fare il chierichetto domani e ho mandato i bollettini a Soramaè. E’ venuto da Treviso il venditore di pianete e [ne] ho acquistato una bianca e una viola e due cotte da chierichetto, in totale lire 92.000. Com. 4.

6: San Nicolò. Bel tempo, ma anche freddo. Sono venuti a concelebrare i se-guenti sacerdoti: Don Venceslao da Goima (che ricevette la cartolina ieri sera, la mia cartolina con l’invito), Don Mario De Bona, Don Antonio Mattiuzzi, Don Antonio Remor, Don Sisto da Mareson, Don Raffaello De Rocco. La solennità è stata meno profanata dell’anno scorso, ma è stata omessa la parte religiosa sul manifesto. Non è stato suonato l’organo, perché mancavano i cantori, i quali avevano promesso (se-condo il decorso [!] di Angelo Franchi) di venire anche da Mareson e Pecol. Com. 25. Alle 14.30 sono andato al funerale di Lazzaris Armaneo Celso, fu Fazio, di anni 65, e dalla chiesa di Forno al cimitero ho sentito freddo intenso, forse di -13°. Alle 17 sono andato a benedire la casa nuova di Aurelio De Fanti dal Fop.

7: Ancora buon tempo, con scioglimento di ghiaccio sulla strada, al sole. So-no andato a Forno, a pagare i contributi assicurativi e non sono andato a celebrare alle ore 8 a Brusadaz, perché non ho trovato chi mi conducesse fino lassù, ma so-prattutto e innanzitutto perché sentivo dolori al torace, come conseguenza del fred-do patito ieri sera a Forno. Non potei dormire bene neanche nella notte, tanto che mi misurai anche la febbre. Debbo riguardarmi meglio! «La salute non è oro che la pa-ghi»; [è meglio] pagare qualunque macchina, piuttosto che stare al freddo! E adope-rare il mantello! Com. 4.

8: Senza sole, a causa del cielo nuvoloso; non è caduta però neve, a causa del-la temperatura fredda. La neve viceversa ha imbiancato Venezia. Ho predicato usu-fruendo dell’omelia fatta ieri sera. Alle 14 ho fatto il battesimo di Stefania De Rocco, nipote di Graziano; al battesimo hanno presenziato anche Mauro, Stefano, Gianluca e Walter. Ho poi benedetto la casa nuova di Bruno Monego di Rinaldo. Questa sera mi sento bene e spero di poter dormire e di essere valido per il sabato e la domenica. Com. 17 + 15.

9: In mattinata non sono andato a scuola, perché mi sono dedicato allo studio dell’omelia; sentendomi poi ancora di poca voglia, ho preferito assentarmi; però Be-atrice Rizzardini, fanciulla di seconda, mi ha chiesto il perché. Messa a Fusine per Zalivani Martini Orsola […]. Com. 3.

10: Domenica. Bel tempo e non molto freddo. Nell’omelia ho sbagliato il numero dei miei anni, dicendo «ottantesimo» invece di «settantesimo», pur avendo lo scritto sotto gli occhi. Martedì prossimo partono in pellegrinaggio per la Terra Santa: […], in totale sono 42 di Zoldo. Buon viaggio! Il Papa ha detto oggi che ha pure lui il desiderio di recar[vi]si, una volta o l’altra; ha fatto pure l’augurio di pace

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all’Iran, ove oggi milioni di persone hanno sfilato per la città capitale, sorvegliati dall’esercito, manifestando il disaccordo con lo scià e il suo regime. Com. 25 + 17.

11: Poco sole, a causa delle nubi, [ma] non fu troppo freddo, perché al matti-no c’era già disgelo. Sono stato a casa, a cominciare il bollettino. In Asilo sono venu-te due psicologhe, per tre ore, fino a far innervosire i bambini; io direi che hanno studiato psicopatia in luogo di psicologia. Alle 17.30 sono andato a celebrare l’anniversario di Bruno e Felice Rizzardini, a Coi, e venne molta gente, alla quale ri-volsi belle parole di commento al Vangelo, che parlava della guarigione del paraliti-co, calato dal tetto. Passando per Brusadaz, appresi [del]l’infortunio di quattro gio-vani, tra cui Silvio, andati a Sottoguda a ballare; furono portati nell’ospedale di A-gordo, per osservazione. Com. 4 + 3.

12: Oggi piove. L’autocorriera si ferma a Rutorbol, per paura di scivolare sul-la strada ghiacciata, e aspetta che il ghiaccio sia coperto da ghiaia. Poi passo anch’io, con la macchina di Leo Scarzanella, e vado a Belluno, da dove ritorno con l’autocorriera delle 11.45 (dalla stazione). A Belluno ho pagato il quarto numero del bollettino parr. (lire 129.000) e cambiato marchi 100, per lire 44.000. ‘sta sera è arriva-to a portarmi la pubblicazione del matrimonio Cesare Luigi Feltre, con la fidanzata Elda Panciera di Romeo. Com. 11.

13: Nuvole basse, poi in parte disciolte, fino a lasciar vedere il cielo sopra Pe-col e perfino un raggio di sole a Fusine. Sul Civetta e sul Pelmo è caduta neve fresca. Discussione in parlamento (Camera) sull’ingresso immediato dell’Italia nel nuovo sistema monetario europeo. Il Papa invita tutti i sequestratori a rilasciare liberi i se-questrati. Ho scritto a quelli che mi avevano mandato denaro e ho spedito ben cin-que abbonamenti [formula] «Sposi novelli» a «Madre». Ho quasi terminato di fare il bollettino. Domani lo porterò in tipografia. Com. 4.

14: Buon tempo, ancora. Alle 7.45 sono andato a Brusadaz, da qui a Costa, ove ho visto che Giacomino ha scritto crucen invece che crucem. Da Costa sono anda-to a Coi, per portare cinque copie del bollettino, mancanti; e da Coi (col sindaco) so-no ritornato a Fusine. Qui ho terminato il bollettino parr., che ho portato a Belluno (lungo la strada da Mezzocanale a Belluno splendeva un bel sole), ove mi sono in-contrato col parroco di Mareson, che mi ha fatto venire in mente che dovevo cele-brare la seconda Messa a Fusine alle 17, per cui approfittai della sua auto, che mi condusse a casa per le ore 17.20. ‘sta sera solo Valerio all’adunanza. Com. 4.

15: Bel tempo, dopo una notte con luna, tramontante alle 6 dietro la Civetta. Sono andato in scuola (classi terza, quarta, quinta). Sono salito a Pianaz, in macchi-na, e poi disceso a piedi. Ho [fatto] lezione catechistica a cinque ragazzi. Sono anda-to in cerca dell’elettricista De Boni (pensavo di raggiungerlo a Forno, invece l’abbiamo raggiunto a Le Madonne di Pianaz). Com. 4.

16: Si è messo a nevicare ancora di buon mattino: n’è arrivata 10-15 centime-tri. A Dottrina sono arrivate quattro ragazze, non […]. Oggi sciopero dei giornalisti e tipografi e della radio. Adesso sono le ore 23 e vado a riposare. Com. 4.

17: Domenica. Non ha nevicato, anzi è venuto anche il sole. Ho fatto un’omelia piuttosto breve e incisiva. Com. 12 + 16. A Dottrina erano pochi: nessuno da Pianaz. Ho vegliato fino alle 22.40, per scrivere la quinta puntata dell’invasione [del] 1917-18. Domani alle 6 la farò portare alla direzione de «L’Amico del Popolo».

18: Non ha nevicato, anzi è venuto qualche raggio di sole. Ho lavorato tutto il pomeriggio per costruire il presepio. Questa sera quelli di Coi hanno telefonato che

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la Messa alle 8 è troppo bonorìva; 34 io però non cambierò orario se non di mezz’ora. Com. 4. Funerali civili a Roma del senatore socialista Lelio Basso: aveva 75 anni.

19: Nevica. Alle ore 8 sono salito a Coi per la Messa. Sono disceso poi col camion di Passuello. Per mezzo degli scolari, ho mandato l’invito a tre ragazzi di venire alla novena [di Natale], ma non li ho visti. Ho quasi terminato la costruzione del presepio, mettendo a posto anche le statuine. E’ venuta a trovarmi la cugina Til-de De Fanti. Non ho ancora ricevuto risposta da padre Polla; se non ricevo domani, telefonerò. Oggi ho fatto la terza novena, con otto persone. Domani va a Milano e poi a Roma suor Giuliana Corazza, con la ragazza Rosalba […]. ‘sta notte arrivano i sei parrocchiani che sono andati in Terra Santa (dal 12 al 19): sono 6. ‘sta sera è mor-to a Belluno Don Giuseppe [Eicher] Clere, parroco di Calalzo [di Cadore]. Com. 5.

20: Non ha nevicato e questa sera il cielo è stellato. Ho raccolto gli abbona-menti a «L’Amico del Popolo», a Pianaz e a Soramaè. Il padre Polla, gesuita, mi ha detto che verrà il giorno 3 gennaio e nei giorni seguenti starà in parrocchia, senza al-lontanarsi. Oggi mi hanno telefonato di andare a Belluno, a correggere il bollettino, ma prima bisogna che faccia la pagina degli orari della predicazione; la farò domani. Com. 5.

21: Nuvolo, senza sole: solstizio sul serio! Alle 10 ho celebrato a Costa, in o-nor di San Longino, facendone in breve il suo elogio, secondo il prof. Piero Angelini. Alle ore 17 ho celebrato la Messa a Fusine e fatto la quinta novena. Ho descritto l’orario della predicazione e domani porto il manoscritto alla tipografia. A Belluno imposterò gli inviti ai genitori dei cresimandi per l’adunanza di domenica 24 di-cembre. Com. 3.

22: Nevica a Zoldo alto e anche a Zoldo basso, fino a Longarone, e più in giù piove. Ho fatto viaggio a Belluno con la corriera delle ore 6. A Belluno ho corretto il bollettino, a causa del quale ho perso la corriera delle ore 11.45, che ho dovuto rag-giungere in taxi a Longarone, spendendo lire 8.000; il bollettino me le restituirà. 35 Com. 2.

23: Nuvolo. In mattinata sono rimasto a casa, a fare l’omelia. Ho atteso l’arrivo della posta da Belluno (ove ieri avevo consegnato venti biglietti per avvisare i genitori dei cresimandi), ma non è arrivato niente. Ho dovuto riscrivere gli avvisi e farli avere ai destinatari. Sono andato a Forno, a dare il cambio a Don Natale, che è venuto a Fusine. Com. 5. Oggi alle… di mattino è precipitato in mare a Punta Raisi, presso Palermo, un aereo con 120 persone a bordo: gente che andava a passare le fe-ste a casa.

24: Domenica. E’ tornato il buon tempo. Floriano è venuto da Coi ed è rima-sto in canonica per tutto il giorno, fino alla Messa di mezzanotte. Ha scritto anche parecchi indirizzi per il prossimo bollettino. Dopo Messa prima ho fatto l’adunanza dei genitori dei cresimandi; ne mancavano due o tre, che arrivarono più tardi, eccet-to uno. Floriano ha fatto catechismo a un [solo] cresimando, Walter Panciera, perché gli altri mancavano. La Messa di mezzanotte, finita alle ore 0.15, fu preceduta dal mattutino, commentato da Floriano. L’omelia (corta) fu ascoltata con attenzione. L’unico inconveniente: i soliti ragazzi che si fermano sulla porta. Com. della Messa di mezzanotte n. 37.

34 Presto, mattiniera.

35 Se ne prenderà altrettante dalla cassa del bollettino.

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25: Bel tempo, con sole. Le omelie mi hanno servito; ho fatto bene a farle a tempo. Floriano è rimasto a Coi. I chierichetti non sono venuti a prendere il premio; una volta accorrevano, adesso sono sazi e non [ne] sentono bisogno. Com. a Messa prima 35, alla seconda 47. Il Papa ha parlato nel suo radiomessaggio (il primo) sull’uomo e ha porto gli auguri in una ventina di lingue.

26: Bel tempo. Sono tornato sul tetto, dopo [la] Messa delle ore 10, a spalare neve, [per] colpa [di] un’altra infiltrazione; mi fu di aiuto Angelo Costa. Dopo Messa Floriano mi ha fatto il riassunto del rituale della cresima. Domani alle 10 farò lezione alle ragazze e [ai] ragazzi dei paesi alti, e alle 11 ai ragazzi di Fusine. Messa ai Coi domani, alle 8. Sono andato a casa di Albino Monego ‘sta sera. Com. 10. ‘sta sera è venuto a trovarmi […] e […], che a Francoforte (Germania) ha detto di aver letto il bollettino.

27: Buon tempo. Sono andato a Coi, con Zardus, alle 8, [passando] per Mare-son, mentre Danilo Rizzardini venne giù per Brusadaz, per prendermi. Ho celebrato (Com. 7) e sono disceso per tempo, per far lezione ai cresimandi. E’ riuscita bene, perché ho dato carta e penna da scrivere e far disegno. Ho telefonato alla tipografia Piave: mi hanno assicurato che i bollettini arriveranno domani. Tre pacchi di buste sono stati spediti oggi. Sono le 22 meno 20 e vado a riposare. Anche a Forno sono disceso, con macchina di passaggio. Com. a Fusine 2. Ha cominciato a Belluno il convegno della Chiesa bellunese, specialmente per l’ingresso nella corresponsabilità dei laici.

28: Senza sole e con pioggerella in mattinata. Ho fatto lezione di catechismo sulla cresima; mancava[no] […]. Non sono arrivati i bollettini, che pur avevano promessi di mandare dalla tipografia. Com. 2 […]. La suor Rita Conedera è andata ieri a Voltago, da sua madre. Lucia Rizzardini fu Paolo ha portato n. 8 uova. Alle 17 è arrivata nafta da Ponte nelle Alpi (Passuello), litri 1.700. Ho dato lire 10.000 (e poco fa altre 10.000) a […], il quale era andato a sdraiarsi davanti al monumento.

29: Senza sole e con pioggerella, fatta più fitta alla sera, con fossati nelle stra-de. Ho fatto lezione catechistica due volte. Ho atteso, dopo aver telefonato, i bollet-tini, che sono arrivati alle 18.15. Ho lavorato fino alle 22 di sera a comporre l’omelia per la festa della famiglia, che scade l’ultimo giorno dell’anno. Santino Iral è venuto a scrivere indirizzi, per qualche ora. Tonina e suor Maria Grazia hanno lavorato per piegare i bollettini. Recito il Vespero e compieta, poi andrò a riposare. Com. 3

30: E’ tornato il sole e poi anche la nebbia, ma non ha piovuto, né fioccato. Sono andato a portare agli uffici postali i bollettini, spendendo lire 4.500 (altre spese pel boll.: 8.000 per correggerlo ho perso la corriera, 35.000 francobolli; tot. 47.500). Sono poi ritornato per fare lezione ai cresimandi. Ho poi cercato di preparare le pubblicazioni parr. e di attendere alle confessioni. Sono salito (in auto) a Coi, por-tando con l’occasione i bollettini a Pecol e a Mareson. Com. a Coi 12, a Fusine 2.

31: Domenica. Cielo coperto. Al primo mattino fioccherellava, poi perfino pioggerellava e [ad] un certo momento si è visto anche un lembo di ciel sereno. Ho predicato bene. Alla Messa parr. feci l’omelia sulla famiglia, in occasione della «pre-sentazione» dei cresimandi; non ho visto […]. Alle 15, Vespero e ringraziamento dell’anno, con «Te Deum». Andai a Dont, ove chiesi a Don De Bona di venire merco-ledì alle 10 a confessare i cresimandi; promise di venire. Oggi era presente anche Floriano, che fece Dottrina alle 14, a cinque ragazzi. Com. 20 + 25.

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Fusine di Zoldo, 1979: gennaio [XXIII, pp. 7-32; le pp. 1-6 mancano e la p. 32 è in

bianco]

1°-6: [non scritto]

7: Domenica. Bel tempo, con la confermazione di 22 adolescenti, 11 maschi e 11 femmine. Il vescovo era preciso alle [ore] 10, ma alcuni ragazzi con i padrini arri-varono tardi, trattenuti dal venditore di ricordi. Venne a suonare Livan maestro Er-manno da Zoppè, ilq aule aveva preso freddo a mettere in moto la macchina, a Zoppè. I cantori bevettero volentieri cinque bottiglie di vino bianco. Nel pomerig-gio, battesimo di due gemelle (De Fanti Livia e De Fanti Tania), delle quali nessuna ha pianto. Alle 17 sono andato a insegnare il posto in albergo [al Padre predicatore, a «La Caminatha»] e poi scesi con lui a Brusadaz, per celebrare la Messa. Vi erano undici persone. A fare il viaggio [ho speso] lire 4.000. Com. 25 + 100.

8: Bel tempo e meno freddo. Sono andato a Pianaz, a prendere la fornéla 36 con la bombola [del gas] e, con Zardus, l’ho portata a Brusadaz, a rialzare il riscal-damento. 37 Poi sono rimasto a casa, a fare conti e a contare soldi e a scrivere sui regi-stri parrocchiali. Al pomeriggio ho fatto un sonnellino (finalmente!) ed ho celebrato la Messa e recitato il rosario. Ho appreso oggi che la notte scorsa (8 gennaio) è morto a Torino, in casa del figlio Luigi, la signora Soramaè Giustina fu Pietro, classe 1901, vedova di Santo Martini Santuari, domani andrò a Belluno, per svolgere alcune in-combenze. Le salme di Punta Raisi sono ancora 78 in fondo al mare […]. Com. a Fu-sine 3, a Brusadaz 13.

9: Ci siamo svegliati con cinque centimetri di neve a Fusine, e neve ho visto fino a Belluno, ove mi sono recato partendo alle 6. In città sono stato in curia, in ti-pografia, al patronato [ACLI], in ospedale […] e in banca. Sono ritornato con la cor-riera delle 11.45 e dopo pranzo ho dormito un’ora. Ho celebrato la Messa, ho fatto alcune annotazioni di conti pagati e poi, per la molta stanchezza, essendo andato a dormire a mezzanotte ieri e questa mattina levato alle 5, ho preferito andare a letto e riprendere vigore per domani. […] Com. a Fusine 4, a Brusadaz 36.

10: A mezzogiorno circa è venuto il sole e alle 19 cominciò anche a nevicare; veramente il tempo è variabile. In mattinata ho lavorato in ufficio, poi sono disceso a Forno a pagare i contributi INPS e INAM. Dopo mezzodì, ho dormito un’ora e mezza, poi ho fatto ancora conti, ho dato lire […], ho celebrato la Messa a Fusine alle 17. Poi sono salito a Brusadaz, ove ho celebrato la Messa di conclusione della predi-cazione e, col predicatore, sono salito a Coi, ove è rimasto nell’albergo, per comin-ciare domani la predicazione in San Pellegrino. Benemerito per il trasporto da Coi a Brusadaz e viceversa è stato Antonio Dal Mas. Com. a Fusine 4, a Brusadaz 36 + 20.

11: Neve e bufera a Fusine, al pomeriggio. Non invece così a Forno, ove alle 11.30 fu celebrato il matrimonio di Cesare Feltre e Panciera Elda […]. Tornato a Fu-sine su auto guidata da Aurelio De Fanti di Reto (Tute), sono andato a Rutorbol, a preparare il battesimo di Astrid Costa di Luigi e di Silvia. Com. a Fusine 6, a Coi nessuna.

12: E’ venuto il sole. Sono andato in scuola elementare. Sono andato a tra-sportare la bombola e la fornéla pel riscaldamento da Brusadaz a Pianaz (lire 3.500). Sono andato a Forno, a portare i fogli compilati per statistica riguardante la scuola materna di Fusine, ove sono arrivati i mandarini. Infine, ho chiesto a Rizzardini Ma-

36 Stufa (a gas).

37 Meglio: la temperatura (in chiesa).

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rio da Pianaz l’accoglienza del predicatore, con vitto e alloggio, dalla sera di dome-nica 14 gennaio alla sera del 16 gennaio. Ho avvisato pure il parroco di Goima, che andrò a San Tiziano con 38 la Messa alle 10. E adesso vado a riposare, «ringraziando Iddio». Com. a Fusine 5, a Coi [ancora] nessuna. 39

13: Sole, ma con nevischio. Sono andato in scuola, in classe prima e seconda. Ho ricevuto l’invito per telegramma di andare a pranzo alle 20.30 in albergo «La Caminatha», a Coi, per festeggiare il decennio dell’albergo stesso. 40 Ho delegato padre Celso Polla, 41 che ho incontrato nell’albergo stesso alle 12.30, che guardava la televisione […].42 Questa sera nessuna confessione. Com. a Fusine 6, a Coi nessuna

14: Domenica. Buon tempo, con sole, ma ancora con freddo. Ho predicato a Messa prima, mentre alla Messa parrocchiale ha predicato padre Polla […]. Alla Dottrina erano una dozzina, dei più piccoli. Dopo Vespero sono andato a Pianaz, a preparare la chiesa, e sono disceso e poi ritornato col padre Polla, una mezz’ora prima della Messa. Alla Messa e alla predica erano presenti quattro uomini e tre donne. Com. a Fusine 21 + 25, a Coi nessuna.

15: Ancora sole, ma ancora vento e nevischio e freddo. Sono andato a Pianaz, dopo Messa, a portare un cerone, e sono tornato a spedire il rendiconto trimestrale dei contributi pagati all’INAM. Ho poi avuto la visita di […]. Alla sera sono tornato a Pianaz, sull’auto della maestra Scarzanella, ed ho celebrato la Messa, mentre padre Celso Polla ha predicato (molto bene) sulla religione ed ha confessato. Com. a Fusi-ne 5, a Pianaz 15.

16: Ancora sole, ma freddo. Ho celebrato la Messa alle 8, poi sono andato a Goima, ove ho celebrato la Messa in onor di San Tiziano (io celebrante e gli altri concelebranti), ho pranzato al bar «Le Vare», poi sono ritornato a Fusine. Sono salito a Pianaz, ove ho celebrato la Messa di conclusione della predicazione […]. Com. a Fusine 5, a Pianaz mattino 12 + 1, alle ore 15 n. 5, alla sera 4.

17: Ancora un po’ di sole, ma con freddo in tutta Italia: -13° a Milano. Il pa-dre Polla, dopo aver celebrato, se n’è andato con la sua macchina. Io ho celebrato a Brusadaz, senza riscaldamento, essendo spento il gas, e con poche donne a Messa, a causa del freddo. Sono poi andato a fare la sagra di Sant’Antonio Abate, a Forno. A Coi ho pagato la settimana di permanenza del Padre predicatore in albergo con lire 101.900. Offerte raccolte durante la predicazione: a Pianaz lire 4.420, a Brusadaz 20.000, a Coi 15.000. Com. a Brusadaz 4.

18: Ancora sole, ma con freddo intenso, di -12° anche a Fusine; a Pecol -19°. Sono andato a Belluno, alle ore 6, e sono ritornato alle 13, portando ceroni e candele

38 Intende dire: per.

39 La gente era arrabbiata con don Ernesto, perché non aveva voluto posticipare l’orario delle Messe. E così, per tutti giorni della predicazione, tutti (il che è veramente notevole!) si rifiu-tarono di fare la Comunione.

40 Ci viene così ricordato che venne inaugurato nel gennaio 1969.

41 Non se l’è sentita di fermarsi, se pure va, visto il contrasto che aveva (un’altra volta) con il villaggio !

42 Era un segnale chiarissimo (e doloroso) che la gente non partecipava alla predicazione, ol-tre che alla Messa, alla Comunione e alla confessione. E’ un ammutinamento di quattro gior-ni che, se non ci fossero queste note del diretto interessato, sarebbe stato forse dimenticato; eppure ha la sua importanza.

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della ceriola. Ho trovato per la strada la domestica di Don Giovanni Panciera, che mi disse: […]. Com. a Fusine 4.

19: Sole, come ieri, ma temperatura pungente. Sono andato in macchina a Pianaz, a celebrare, e sono disceso per andare in scuola. Al pomeriggio ho accolto la visita di […]. Ho preparato due discorsi e adesso vado a riposare. Com. 4 a Fusine, 3 a Pianaz.

20: Sole, ma sempre freddo, quantunque minore di ieri. Alle 10, Messa a Pia-naz, pel contitolare San Sebastiano, con discorso parte letto e parte improvvisato sulle parole della prima lettura: «meglio soffrire per fare il bene che per fare il ma-le». Al primo oremus implorammo, per l’intercessione di San Sebastiano, la virtù del-la fortezza nell’obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Alla fine, essendosi spenta la fornéla a gas, per l’esaurimento di questo, augurai che la fiamma viva della fede abbia da durare sempre in tutti i presenti. Alle 11.30 celebrai la Messa di sposalizio [di Iris De Marco e Pier Gino Rizzardini] e feci il discorso che avevo preparato. […] Com. a Fusine 22, a Pianaz 6.

21: Domenica. Sole, ma con poca forza [e] solo verso mezzogiorno, a causa delle nubi. Meno gente oggi a Messa e non so perché; a Dottrina pure mancavano alcuni […]. Non ho pubblicato la benedizione delle case, perché nella settimana pre-sente voglio occuparmi di altre faccende e anche riposarmi. Com. a Messa prima 21, alla seconda 15.

22: Niente sole [e] alle ore 17 quasi, quasi nevicava. La radio nel bollettino meteorologico prevede nuvoloso anche domani. Alle 11.45 sono andato col taxi a Forno, ove credevo trovare mandati del Comune da riscuotere, poi sono andato a Cordelle; spese del taxi lire 4.500. Sono andato poi, alle 14.30, al funerale di Pietro De fanti (classe 1895 e quindi di 84 anni) nella chiesa di San Rocco a Gavaz. Don Venceslao ha fatto una bella predica, sull’esempio di pazienza dato da Pietro in cin-que anni di ospedale: «Un momentaneo soffrire, data la brevità della vita, ha dato un eterno pondus gloriae». 43 C’erano molte persone, anche da Zoldo Alto e da Dont […]. Carlo Cordella mi ha ricondotto a Fusine […]. Com. a Fusine 4.

23: Cielo nuvoloso. Durante la notte sono venuti cinque centimetri di neve e al pomeriggio si è messo a piovere, segno evidente che la temperatura è diventata mite, in confronto di quella rigida dei giorni scorsi. Sono andato a Costa, per [mo-strare] le foto della cresima, a Brusadaz per le foto e per portare una bombola di gas in chiesa. Al pomeriggio sono andato a Pecol, per l’«Apostolato della preghiera», e poi a Pianaz per le foto, e poi sono tornato a Fusine. Com. 4.

24: Cielo più nuvoloso di ieri, con caduta di pioggia. Il proverbio: «Co corr le gozze da zener, metté la brósche su’m alchèr» è stato fatto in tempo simile. Ho lavorato poco oggi. Ho fatto un abbonamento a «L’Amico del Popolo», ho spedito i contribu-ti volontari per quattro persone; ho spedito il denaro per il gasolio, ho girato un po’ per raccogliere il numero delle foto da stampare. Durante la Messa ho avuto un momento di ansia e, finita la Messa, ho preso la medicina, che poi ho ripetuto 44 nel pomeriggio. […] Com. 4.

25: Pioggia e neve. Sono stato a celebrare a Pianaz, ove ho saputo che quelli dell’Azione Cattolica di Belluno hanno domandato conto dello stato del tesseramen-to, dicendo che si chiude in gennaio. Allora ho speso la giornata per preparare gli

43 Pegno di gloria.

44 Meglio: ripreso.

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elenchi, riservandomi di raccogliere il denaro in occasione della benedizione delle case. Porterò il denaro venerdì pomeriggio a Belluno, al centro «Giovanni XXIII». Il papa Giovanni Paolo II questa sera è a Santo Domingo ove, smontato dall’aereo, prima di fare i 25 chilometri che separano l’aeroporto dalla capitale, ha baciato la terra, cominciando così il suo pellegrinaggio di pace e di amore […]. Com. a Fusine 5, a Pianaz 8.

26: Finalmente è tornato il sereno e il sole. Sono andato in scuola (dopo aver spedito lire 829.990 per il gasolio, litri 1300) ed ho visto tre-quattro finestre con i ve-tri rotti, opera di qualche malandrino notturno. Alle 13 sono andato a Belluno ed ho portato la domanda di prosecuzione volontaria per […] e il tesseramento per l’Azione Cattolica 1978-79, cioè lire 297.800. Il Papa oggi [è] a Santo Domingo e que-sta sera [sarà] in Messico. Com. 4.

27: Tempo nuvoloso e nevoso. Sono stato però meglio di salute. Sono andato in classe prima e seconda. Ho fatto l’omelia in scritto prima delle 22 (!) ed ho scritto la radiocronaca dell’arrivo del Papa in Messico. E adesso, mentre scrivo (sono le 21.45) fuori piove. Com. 3.

28: Domenica. Piove e le strade sono torrenti. Con le macchine la gente è ve-nuta più facilmente alla Messa, anche da Costa. Ho parlato nell’omelia del viaggio del papa Giovanni Paolo II nell’America del Sud e delle sue omelie, di cui ho «calato nella realtà della vita degli abitanti di Zoldo Alto» queste parole: «Mai prevalga il fattore economico sopra il fattore umano». Ho pure ricordato e commentato l’ammonimento lanciato dal Papa: «Non contentatevi di questo mondo reso più umano. Costruite un mondo esplicitamente più divino, più secondo Dio». Alle ore 15.30 ho descritto la domanda di pensione di invalidità per […]. Com. 11 + 8.

29: Pioggia, poi bufera di neve, poi più niente. Sono andato a raccogliere [l’ordinazione del]le ultime fotografie della cresima e gli ultimi abbonamenti a «L’Amico del Popolo», attraverso strade acquose, per neve sciolta dalla pioggia. Ho poi descritto i periodi di lavoro di […], per chiedere la prosecuzione volontaria. Ho preparato l’elenco delle cose che domani devo svolgere a Belluno. E ora reciterò compieta e poi andrò a riposare, per alzarmi domani, se sarò vivo, alle ore 5. Com. 4.

30: E’ tornato il sole, che adesso dura [fin] quasi [al]le 14. Andai a Belluno, con la corriera delle 6, e dopo Longarone incontrai la nebbia fitta. A Belluno comple-tai gli abbonamenti a «L’Amico del Popolo», portai lire 35.000 pel villaggio degli handicappati a San Marco, versai 200.000 lire per cento Messe pro animabus, 66.000 per 22 Messe ad mentem offerentium, 45 comperai la Bibbia de «La Civiltà Cattolica» e portai al patronato [ACLI] la domanda di prosecuzione volontaria per […]. A Lon-garone finalmente lasciai l’elenco delle fotografie della cresima, al fotografo Pompa-nin. Bella adunanza di Azione Cattolica Ragazzi (dai 6 agli 11 anni). Com. 4.

Due detti: «Se insisti e resisti, con la pazienza vinci» e: «Vade andoe che vui, comande mi, no vui».46

45 Il che significa che allora per una Messa si dava un’offerta di lire 3.000; tali erano le Messe «secondo la mente, l’intenzione degli offerenti»; per le Messe generiche per le anime del purgatorio si davano invece lire 2.000 l’una. Ora le Messe secondo intenzione sono con offer-ta obbligatoria minima di euro 10, corrispondenti a 20.000 lire, insomma una svalutazione da 1 a 10, cioè di circa il 3% media per anno, da ormai tre decenni.

46 Non capisco che senso abbia, nè questo, nè quello del giorno 24.

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31: Oggi sole senza forza di sciogliere la neve. E’ tornato il freddo e la radio annuncia che sarà vero il proverbio: «Febraruz pedo de tut». 47 Sono passato per Coi, con Campo Bagatin valentino, e a Coi ho dato l’assoluzione a Loene Rizzardini, che ha preso molti confetti di sonnifero, per poter dormire… sempre. Difatti, ha lasciato anche un biglietto. Si è fatto il segno di croce, quando gli ho dato l’assoluzione. L’autoambulanza l’ha portato in ospedale. E’ stato Dario Peddìo ad avvertirmi. Com. 5.

Fusine di Zoldo, 1979: febbraio [XXIII, pp. 33-64; le pp. 61 e 63-64 in bianco]

1°: Finalmente sole bello, che ha scalfito col suo calore il ghiaccio. In mattina-ta sono rimasto a casa e al pomeriggio, dalle 13.30, sono andato a fare la benedizione delle case a Coi. In casa di Andrea Rizzardini ho sentito questo racconto: «Le gatte di casa hanno partorito dodici gattini, in autunno, in fienili lungo il villaggio. Quan-do il freddo è aumentato forte, le gatte hanno portato i gattini in casa, ove però dopo un mese e mezzo sono morti, eccetto uno, perché le gatte moderne hanno poco latte e quindi li alimentavano poco. Una più fortunata, ne ha partorito quattro, ma sotto la cucina [=stufa], e questi sono vissuti; in tutto sono una decina». A Mauro Costa, che mi ha condotto a casa, ho regalato un libro mandatomi da Sandra [Faschinka], «Eroi di Cristo». Com. 4.

2: Cielo coperto, ma senza precipitazioni. Oggi «se niolòsa, dell’inverno sem fo-ra»; 48 ma un anno del secolo scorso è stato sconfessato questo proverbio, perché o-gni giorno di febbraio fu una nuova nevicata, per cui ogni dì bisogna[va] stare con la pala in mano. Ho celebrato alle 8 a Pianaz, poi sono andato in scuola a Fusine, ove è capitato un ufficiale a domandare se do il permesso al gruppo «Trasmissioni» di al-loggiare dal 10 al 24 [?] nella Sala parrocchiale. Alle 16.30, Messa a Fusine, con la benedizione delle candele. Com. a Fusine 4, a Pianaz 6.

3: Ancora giornata di sole, ma con un po’ di scioglimento della neve. Sono andato in scuola, ho studiato per preparare l’omelia, ho riposato un’ora e mezza, nel pomeriggio, e adesso, alle 19.45, mi accingo a scrivere l’omelia per domani, in cui cade la Giornata in difesa della vita, stabilita dalla Conferenza episcopale italiana, da qui innanzi, per la prima domenica di febbraio di ogni anno. Com. 2. Le suore non erano presenti.

4: Domenica e prima «Giornata per la difesa della vita», indetta dalla Confe-renza episcopale italiana, per l’Italia, da celebrarsi ogni anno la prima domenica di febbraio. A Belluno, nella sala grande del centro diocesano «Giovanni XXIII», fu ce-lebrata con i rappresentanti dell’Azione Cattolica di ogni parrocchia. Di Fusine vi presenziarono Angelo Costa e Maddalena sua moglie. Il vescovo manifestò il suo dispiacere per il numero esiguo (una cinquantina) di presenti e avanzò l’idea di far-ne un’altra. Questa sera, alle 18, tutti i cristiani della città sono chiamati ad una cele-brazione in duomo, con la Messa. Oggi la maestra Maddalena parlò di quanto aveva visto e sentito a Belluno ai fanciulli della prima media di catechismo. Com. 15 + 16.

5: Cielo nuvoloso. Dopo Messa sono andato a benedire a Iral, Rutorbol e Fop e poi a Soramaè. Dopo Messa suor Giuliana è venuta a dirmi che l’arciprete di Pieve [di Zoldo] aveva telefonato che era morto mons. Bramezza Augusto, ieri sera, e che

47 La soluta calata agordina, pur essendo di Zoldo; «Il piccolo Febbraio è il peggiore di tutti (i mesi)».

48 In questa versione è un proverbio originale.

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martedì sarebbe il funerale, «se volevo andare». Ho deciso di andare col taxi, per Staulanza, domani a mezzodì. Com. 5 + 1.

6: Dopo un po’ di tentennamento arrivò il sole, che scaldò più di ieri. Andai a benedire quattordici case nel centro di Fusine, le scuole e l’Asilo, fino a mezzogior-no. Alle ore 12.30 partii per Staulanza e arrivai a Canale d’Agordo: sono circa 52 chi-lometri, mentre andando per Belluno sarebbero 84o. Andai al funerale di mons. Au-gusto Bramezza, morto il 3 febbraio alle 14.30. Ho concelebrato insieme a più di ses-santa sacerdoti, tra i quali anche don Bernardo Rossi, studente a Roma. Dopo la fun-zione funebre (per l’occasione fu distribuito [l’opuscolo] «Celebrazione esequiale per mons. A. Bramezza»), andai a Vallada, a salutare Alma e Giuseppe Andrich; quest’ultimo aveva la febbre a 37 linee. Ad Andrich vive una donna che ha 99 anni: è la madre della Bettona? Erano al funerale anche il parroco di Pieve [di Zoldo], [di] Fornesighe, Dont, Forno e Mareson. Com. 5.

7: Nuvolo e poi fiocca. Sono andato a benedire a Fusine di sotto, salendo poi fino a metà Talinera, terminando il viaggio alle 18. Ho lasciato per venerdì pome-riggio, di ritorno da Pianaz, ancora una quindicina di famiglie. Com. 4.

8: Bel tempo. Dopo Messa, celebrata a Fusine, sono stato chiamato a Gavaz (per mezzo del telefono delle suore), perché fu trovata morta la moglie di Giacomi-no Levis (mio coscritto), chiamata Elisa Fuoli (sorella della Mariotti in Scarzanella da Fusine). Il parroco di Goima, don Venceslao, era a Belluno con gli altri [sacerdoti] per la Cattedra del concilio. Il medico, da me trovato di ritorno, diagnosticò la morte alle 6, mentre quando arrivai io erano le 9; quindi non si poté che pregare dicendo: «Requiem aeternam». Nell’andata e nel ritorno qualcheduno diceva che solo i sacer-doti anziani sono simpatici e seri. Uno non parlava con simpatia, per la predica fatta il giorno di San Tiziano: è […]. Fino a mezzodì ho benedetto le famiglie di Costa e dalle 13.30 alle 19 quelle di Brusadaz, eccetto da […]. Com. 5.

9: Senza sole, ma sena precipitazioni. Ho potuto finire la giornata col fare stop nella benedizione delle case; ne ho saltate 49 due a Fusine (le solite) e una a Pia-naz. Ne resta una da visitare a Fusine, quella nuova di Fulvio e Fulgenzia; la visiterò domani. Questa sera vado a riposare prima del solito e cioè alle 20.30: «Tu autem in nobis es, Domine, et nomen tuum invocatum est super nos: ne derelinquas nos, Domine Deus noster». Com. 4.

10: Senza sole e con inizio di fiocca. Durante la notte ho tribolato con i dolori al dorso, per la stanchezza, e mi sono alzato più volte. Questa mattina ho rimandato la Messa alla sera. Ho fatto conti con il dolore addosso, tutta la mattinata; al pome-riggio ho dormito (o meglio riposato) due ore e ad un dato punto mi sono sentito guarito. Adesso, dopo aver finito di scrivere l’omelia, vado a riposare. Com. 5.

11: Domenica. Senza sole ancora e con pioggia e neve. 121° anniversario dell’apparizione di Maria immacolata a Lourdes e 50° anniversario dei Patti latera-nensi e del Concordato. L’omelia che ho fatto, può servirmi per un articolo di storia sul bollettino; mi pare di averla fatta bene. Abbiamo pregato la Madonna dicendo: «Prega per l’Italia!». Com. 27 (cattivo tempo).

12: Finalmente ancora sole. Sono andato a Forno, a spedire i contributi assi-curativi INPS e INAM. Dopo mezzodì ho riposato, fino alle 16 circa, poi ho prepara-to quanto necessario per portare a Belluno domani. E adesso, alle 22, vado a riposa-re. Com. 6.

49 Omesse.

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13: Piove e nevica. Alle 6 sono andato a Belluno. La radio parla della vittoria dell’iacollà [!] Iacomeini [!], capo religioso degli Sciiti mussulmani islamici, tornato dall’esiglio [!] in Francia dopo quindici anni e nemico della dinastia Palevi [!] dello scià; adesso il governo provvisorio (nominato dal capo religioso) istituirà una re-pubblica islamica? Arrivato a casa (nel viaggio ho visto i soldati, a Forno di Zoldo), ho dormito due ore. A Belluno ho incontrato mons. Giacomo Viezzer, che mi chiese: «Adesso rinunci?». Mi disse che don Giovanni Panciera è [andato] alla Casa di cura «Bellati», accolto gratuitamente dalla contessa che ne è padrona. Com. 6.

14: Oggi arrivò un po’ di sole. Dopo [la] Messa delle 8, sono andato a spalare neve sul coperto (conversa) dell’asilo e poi, col parroco di Dont, sono andato a Mare-son, per la Messa concelebrata in onore di San Valentino. Furono presenti il parroco di Zoppè, il parroco di Fornesighe, il parroco di Dont, il pievano di Pieve e il sotto-scritto; il parroco di Forno non fu presente, perché ammalato, e neppure il parroco di Goima, che lunedì e martedì fu presente per le confessioni pasquali; oggi però vi-di solo donne e ragazze alla Comunione e uomini uno o due (le persone presenti e-rano circa 70, poche da Pecol). Due fanciulle, […], furono ammesse alla prima con-fessione e confessate; ebbero in ricordo una catenella con croce e una candela accesa. Bella cerimonia, che voglio imitare. Com. 6.

15: Ancora sole. Sono andato a Longarone, al «Lavasecco» e da Foto Pompa-nin; ho visitato […] e ho acquistato il tappeto di San Longino, dando in acconto lire 50.000. Arrivato a casa, ho dormito due ore, dopo pranzo. Adesso sono le ore 21 e sto scrivendo, mentre penso se debbo andare subito o meno a riposare. Andrò dopo aver recitato compieta e letto il riassunto del documento della terza assemblea dell’episcopato dell’America Latina, ossia di Puebla, sotto la presidenza del card. Baggio. Com. 6.

16: Nevica. Non è tutt’ora arrivato il nostro gatto, uscito due giorni fa. Sono andato nelle classi elementari, ove qualche fanciullo è assente per malattia. Sono andato a Pianaz, in casa di […], che mi ha mostrato la sua foto di «bella ragazza». Non avendo tempo per fermarmi di più, non le ho fatto un discorso che poi, arrivato a casa, mi è venuto in mente che poteva essere opportuno. Le ho detto solo che «quando si è giovani, si è tutti belli e simpatici». Com. 6.

17: Nevica e questa sera manca la luce in chiesa, canonica e Asilo. I soldati delle Trasmissioni hanno il gruppo autogeno per far da mangiare e per la luce han-no chiesto candele. Non sono andato in chiesa a recitare il rosario e l’ho recitato in casa. Ho scritto l’omelia e per domani l’ho pronta, ma dovrò forse accorciarla, data la mancanza di riscaldamento. La luce [elettrica] è ritornata durante la notte, ma il bruciatore – essendo andato in blocco – non ha diffuso il calore se non dalle ore 9 in poi, dopo essere stato sbloccato. Com. 6.

18: Domenica. Non è venuto il sole, ma non è venuta neppure alcuna precipi-tazione atmosferica. L’omelia è andata bene, a mio avviso. […] Floriano è venuto a fare lezione di catechismo e alla Messa delle ore 10.30. […] è venuto a colloquio con Tonina, per l’acquisto dei suoi terreni. Oggi la radio ha diffuso la notizia della guer-ra tra Cina e Vietnam […]. Com. 20 + 10.

19: Senza sole. Sono andato a Brusadaz, a celebrare, alle ore 8. Poi raggiunsi Costa. Andai anche sul tetto dell’asilo a spalare neve, con Dolfo. Angelo Costa ha fi-nito di scrivere le tessere [dell’Azione Cattolica]. Domani mattina vado a Coi, a cele-brare la Messa per Zasso Irene. Nell’Iran sono tornati al lavoro e tra Cina e Vietnam c’è ancora guerra. In Italia ancora crisi di governo, a causa del PCI. Com. 5.

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20: Finalmente sole, verso mezzogiorno e dopo. In mattinata [c’]erano -8°C. Sono andato a Coi, condotto dall’auto di Milena Zardus Levis. Potevo salire con lo scuolabus, ma pensavo che non sapessero che c’era la Messa, invece lo sapevano e Colò 50 era in chiesa. Antonietta era in casa sua e ci starà fino [a] sabato prossimo, perché Don Natale Trevisan [ove era andata domestica] è andato a fare un po’ di ri-poso nel suo villaggio natale. Caterina Rizzadini Sofrìn era pure a Messa e poi l’ho vista in casa paterna […]. Dopo mezzogiorno sono andato a Belluno con Giovanni De Marco detto Rosso e laggiù ho visitato alcuni ammalati: […], Rizzardini Paolina ved. Ieri. Alla sera è arrivato il parroco di Mareson, per chiedere di poter condurre in parrocchia ogni mercoledì i fanciulli custoditi dalle suore in marzo/aprile e mag-gio. Com. 2.

21: Un altro giorno con sole, che dura fino alle 14.30. Con corriera delle 13 vado fino a Mareson, dove trovo Ennio Vincenti, che lavora da falegname in canoni-ca. Mi accompagna il parroco, pel ritorno, fino alle Madonne, e intanto io gli parlo di non disturbare le suore col pretendere di venire a prendere le bambine alloggiate, per portarle a Mareson a Dottrina. Alla sera poi è venuto […], a pretendere di com-perare la roba della Tonina per […], ossia «per una pipa di tabacco». Domani an-dremo a Belluno, a vedere i prezzi giusti. Com. 6.

22: Ancora sole. Sono andato a Belluno con […], ed ho sventato il pericolo di «svendere a prezzi pazzeschi, anche polverizzati» terreni (seminativi e prati) di An-tonia Colussi; 51 erano stati stimati perfino a 100 lire al metro! Sono poi andato all’INPS e mi è andata bene, perché ho potuto avere «liberazione». Sono ritornato con la corriera delle 16.45, dopo aver pranzato alla [mensa della] ferrovia, per lire 3.000. Ho conosciuto Bruno Vazza di Castellavazzo, ho sentito che è degente all’ospedale Don Giovanni Zuanelli [e] che alla Cattedra del concilio hanno svolto conferenza sulla confessione. E adesso vado a dormire, per svegliarmi nel giorno della mia nascita, il 23 febbraio 1909, a Chiesa di Goima: domani avrò settant’anni! «Signore, vi ringrazio di avermi conservato sin qui». Com. 5.

23: Con poco chiaro e poco caldo. I soldati domani partono dalla sala parr. Hanno regalato all’Asilo cose alimentari e a me bistecche e prosciutto e pancetta e mortadella. Oggi sono arrivato agli anni 70. Ho pregato, ringraziando Gesù di a-vermi conservato fin qui e di avermi dato la vocazione sacerdotale. Gli anni sono passati e quanti altri passeranno, non lo so. Posso dire con San Policarpo martire: «Septuaginta (lui octoginta et sex annos) annos servio Christo, nec me ulla affecit iniuria; et quomodo possim maledicere regi meo, qui salvum me fecit?». Com. 6.

24: Sole poco forte, anche se più a lungo e speriamo che domani «sorpassi il monte Canazzè». Sono stato a casa ma, per un verso e l’altro, non ho ancora finito di scrivere l’omelia e sono le 21 meno quindici. La radio parla dei tentativi dell’on. La Malfa […]. Parla anche del carnevale in Italia; eppure l’Ecclesiaste dice: «…». Dio, «Sol iustitiae», a quelli che lo ammirano, lo pensano, l’amano, è sempre l’autore della gioia […]. De libro Quohelet (Ecclesiaste): «Deum time et mandata eius observa: hoc est enim omnis homo» (com’era scritto sul vecchio catafalco di Fusine). Com. 5.

25: Domenica. Sole, ma con poco calore. Speriamo che domani sorpassi il Canazzè; oggi è venuto un’altra volta dalla Val delle Bisse [?]. Mi pare che fossero di più a Messa; a Dottrina c’erano Roberto e Beatrice, tra quelli dei paesi alti. Gare di schi [!] con quattro pullman oggi a Pecol […]. Sono venuti a salutarmi Valerio,

50 Nicolò Pellegrini.

51 La sua domestica.

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Maddalena e Costa Angelo, che se ne vanno domani. Sono venuti a salutarmi […]: visite più salutari, se fatte per ricevere l’assoluzione e la Comunione. E adesso il Si-gnore mi benedica, mi protegga da ogni male e mi faccia arrivare alla vita eterna; amen. Com. 23 + 13.

26: Sole, poco caldo e freddo, [al] massimo -8° (ha detto Ruggero De Vido). Ho celebrato a Pianaz, condottovi da Costa Angelo, in partenza con la moglie, dopo essere andati in chiesa a salutare Gesù. Dopo mezzogiorno ho smontato il presepio, che mettemmo in sottoscala per un altro Natale (chissà se lo farò!). Ho celebrato pu-re la Messa delle ore 17.30, seguita da rosario. Adesso sento di aver bisogno di ripo-so. Com. 4 + 6.

27: Sole, ma con poco calore, a causa dell’aria fredda proveniente dal nord; a Pecol -18°, ma non meno nel Molise a altrove in Calabria, Abruzzo, Basilicata. I bambini a Napoli continuano a morire. Sono andato a Brusadaz e, disceso, ho tenta-to di andare a Longarone, ma ho perso la corriera, che è partita prima, a causa della rimozione di sassi sopra la strada sulla riva 52 di Igne, sopra Pirago. La strada resta aperta di notte, da alcune settimane, e di giorno solo quando non si lavora. Com. 3 + 1. Morta a Mareson, a 91 anni, la moglie di Nicolò Monego Tuzi, De Luca Maria.

28: Mercoledì delle Ceneri. Poco sole e poco calore. Vennero anche gli scolari delle elementari alla Messa oggi (com. 31). Dopo mezzodì, sulla macchina di un Marchet che andava a Belluno, sono andato fino a Longarone, poi mi sono fermato a Longarone fino all’arrivo della corriera, con la quale sono andato a Belluno. Qui ho recato in curia i consuntivi del 1978, poi sono andato all’ECA per Rizzardini Paolina, poi al Patronato [delle ACLI] per […], poi ho visitato in ospedale […], poi sono an-dato a visitare (lire 1.500) Don Giovanni De Pellegrini e con dodici minuti sono tor-nato, correndo, a [prendere] la corriera [in] stazione. A Longarone, dopo essere arri-vato con la corriera delle 16.45. mi sono fermato al «Tessilcasa», ove ho comperato due tappeti (lire 50.000 l’uno) e sono andato in cerca del calcetto da Brombal. Sta nevicando. Com. 31.

Lavoro d’estate: la fienagione. Si cominciava a falciare i rùagn con la sésola, facendo mane con le zende (in Goima zei). Poi si falciavano le vare, ossia la «roba grassa», l’erba parmós e zende e festùch gràint, códe, che è un’erba che fa spiga. Poi si cominciava nei prati a falciare, sempre più lontano [dalle case], in ultima su Calàut e poi sui colondiai. Pochi in Zoldo sui prati i fienili per riporre il fieno sul posto, per poi andare a prenderlo d’inverno con la neve, o andare a consumarlo conducendo gli animali sul posto; viceversa in Comelico. Infine [falciavano] sul colondìai, tirati a sorte; prima tiravano [a sorte] le montagne: Col Toront e Palafavera; poi le consorti-ve, cioè i numeri dei singoli pezzi [sulle due montagne]. Dopo San Michele (29 set-tembre), quando il bestiame non era più al pascolo, andavano a falciare il palù per le pecore. Finiti i colondìai, si falciavano i ortegùai o «secondo fieno», che veniva messo in mezzo al primo fieno. Si raccoglievano pure le foglie di frassino sui propri prati; più lontano invece s’andava a foglia di meléstre, dovunque (mio padre e al Zocon). Per salvare la proprietà che si trovava sulle strade (confinanti con le strade), occorre-va fare al stróp, ossia lo steccato, con «stanghe e pali». Le stanghe venivano attaccate ai pali anche con chiodi di legno o facendole passare attraverso incastri.

Fusine di Zoldo, 1979: marzo [XXIII, pp. 65-96]

52 Pendio.

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1°: Senza sole, con neve e temperatura meno rigida. Ho celebrato a Fusine. Ho pagato il latte e le suore ed ho spedito espresso a «Avvenire», per sospendere l’invio a […] (morto) e a […] (andato in Germania). Al pomeriggio, dopo fatto un sonnellino, ho cominciato a fare il bollettino, lavorando fino alle 22. E adesso stop. La Malfa non è ancora riuscito a fare il governo. Com. 4.

2: Sole, che ha sciolto la neve. Ho celebrato alle 17 all’altare del Crocifisso (Com. 6). Sono andato in scuola e a Forno. Ho sentito che il medico Lorenzo Candeo è partito […]; adesso è il medico Zoppas di Forno di Zoldo che fa servizio e ambula-torio dalle 8 alle 9 di ogni giorno. ‘sta sera la radio ha detto […]. Com. 6.

3: Sole, come ieri, fino alle 16 passate. Sono andato in scuola, classe I e II, ed ho mandato avvisi ai genitori dei ragazzi dei paesi alti, perché vengano a catechi-smo, che si tiene dopo Messa alle ore 8 la festa. Sono rimasto più di un’ora (dalle 15 a16.20) in chiesa, in attesa che qualcuno venisse al sacramento della riconciliazione, ma non ho visto alcuno. Suor Giuliana Carozza è influenzata. Oggi la radio ha par-lato di proposta di trattative di pace tra Cina e Vietnam. Com. 3.

4: Domenica, prima di Quaresima. Bel tempo. Erano in maggior numero oggi a Dottrina […]. Sono andato a Pianaz da […]. Sono disceso da Pianaz sull’auto di Mario Costa, che conduceva due persone da Astragal, uno dei quali è fratello di Toldo Bepi. Com. 20 + 10.

5: Un raggio [di sole al]la mattina, poi sole continuo al pomeriggio. Ho cele-brato a Pianaz alle 8, portando la Comunione a due parrocchiani. Sono disceso poi a Fusine, ove ho letto, ho pregato, ho lavorato per il bollettino, ho celebrato alle 17.30 un’altra Messa. […], incontrato e condotto in osteria, voleva condurmi a Coi per Ma-reson e, non avendo io voluto andare, neanche lui ha insistito. Ho telefonato a Coi, avvertendo che domani mattina c’è Messa lassù. Il presidente Pertini ha cominciato il terzo turno di consultazioni per ricostruire il governo. Com. 4 + 5 + 2.

6: Sole parziale, in quanto fu impedito in parte dalle nubi. Sono andato a ce-lebrare a Coi, per l’anniversario di mons. Pietro Rizzardini. Sono disceso per Brusa-daz, a piedi, a Fusine, e da qui sono tornato a Costa in auto e, con la stessa macchi-na, ho fatto il giro per Coi, per ritornare a Fusine. Dopo aver riposato un’ora, dalle 14.30 alle 15.30, ho lavorato in ufficio. Ho celebrato la seconda Messa alle 17.30 (se-guita dalla recita del rosario) e, dopo aver lavorato ancora pel bollettino, ho cenato. La superiora è ora contenta, perché da Roma le mandano una suora (già due volte andata in missione) in aiuto, a suor Giuliana Carozza, che in questi giorni è stata a letto per l’influenza […]. Com. 1 + 6.

7: Prima nuvolo e nel pomeriggio sole. Ho lavorato a più non posso per fini-re di scrivere il bollettino, ma non sono riuscito a finirlo. Domani andrò a Belluno, con l’auto di Italo De Marco, che condurrà me e Lucia Rizzardini a vedere la sorella Paolina. Adesso scrivo le offerte ricevute e il programma per domani. Sono venuti i ragazzi per giocare il bigliardino. Graziano De Rocco ha detto che a Forno martedì 6 marzo, al raduno di preghiera in chiesa di Sant’Antonio, erano trenta circa, ma tutti anziani. Com. 4 + 1.

8: Ci siamo svegliati con 10 centimetri di neve, ma il sole della parte princi-pale della giornata (dalle 10 alle 16) ha fatto sciogliere la neve. Sono andato a Bellu-no con Italo De Marco e Lucia Rizzardini. Ho visitato ammalati in ospedale,sono andato in curia, ho acquistato una gabbia [lire 4.500], ho pranzato alla trattoria di Bortoletto, ma non ho partecipato alla conferenza della Cattedra del concilio. Ho te-lefonato in Germania a […], chiedendo se voleva il giovane Gennaro, di anni 23, di Napoli, e mi ha risposto di no, «perché di Napoli ce ne sono anche in Germania» [e]

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vuole gente del Nord. Allora domani devo spedire telegramma urgente così: «…Gennaro […] non partire – attendere nuovi ordini – segue lettera – Don Ernesto Zoldo Alto Fusine». Com. 8.

9: Sole, ma non calore. Dopo Messa ho spedito il telegramma a […] di Napo-li. Poi sono andato in scuola, ove non erano più […]. Sono venuti alle 15 alcuni pre-adolescenti, a giocare col calcetto. Alla Messa, all’altare del Crocifisso, ho cominciato a narrare la storia della passione di Gesù. Com. 8.

10: Sole, con poco calore, come ieri, e poco scioglimento di neve. Sono andato in classe I e II e a Rutorbol […]. La nuova suora è nativa di Colloredo (Udine). Suor Giuliana Carozza adesso è guarita e torna in classe. Com. 6 […].

11: Domenica, con qualche fiocco in mattinata e poi con raggi di sole. In dio-cesi giornata antiblasfema. L’omelia fatta da me è ben riuscita, a mio parere. Ho fat-to ripetere dopo l’omelia il «Dio sia benedetto», come riparazione delle bestemmie dette in parrocchia. Alla classe media oggi ha parlato la nuova suora; ha fatto capire a me e agli alunni ciò che vuol dire «Evangelizzazione e promozione umana». Non ho visto i ragazzi alloggiati a Rutorbol […]. Com. 10 + 15.

12: Più bel tempo di ieri, ma non ancora perfetto. Com. 4 + 5. Sono andato a celebrare a Brusadaz. Sono disceso fino a Forno, a pagare e spedire i contributi, e poi risalito a Brusadaz, a portare la Comunione. Ho pranzato e riposato e poi celebrato di nuovo la Messa, alle 18, scrivendo, ancora prima di cena e dopo cena, un articolo pel bollettino. E adesso vado a dormire, come va anche Carter, presidente degli U-SA, che è venuto in Medio Oriente (Cairo e Gerusalemme) per fare la pace definitiva tra Egitto e Israele.

13: Ancora sole, ma con temperatura non ottima. Sono rimasto a casa, per fi-nire il bollettino, e sono arrivato a completarlo, sicché domani lo porterò in tipogra-fia come n. 1 del 1979, comprendente i mesi di gennaio-febbraio-marzo. Carter è partito per gli Stati Uniti, con la soddisfazione di aver combinato la pace tra Egitto e Israele. ‘sta mattina Fontana Attilio mi ha detto che Valentina Zalivani, classe 1904, moglie di Panciera Sandre Valentino, è morta a Lamon di Feltre, ove si trovava rico-verata da parecchio tempo. Quando l’ho riferito ad Antonia Colussi, ha detto: «Oh, sì, sì! Requiem aeternam anca a ela! Oh, sì, sì! Mah, un a la ota; mah!». Com. 5.

14: Niente sole, ma nebbia anche in Zoldo, oltre che a Belluno, ove sono di-sceso alle 6 questa mattina, per portare il bollettino a stampare. Sono poi tornato a Fusine, ove mi sono accorto di aver lasciato in tipografia gli occhiali (o in cassa di ri-sparmio a Forno?). Arrivato a Fusine, sono stato sollecitato di andare domani a La-mon per fare il funerale di Valentina Zalivani, morta in quell’ospedale zonale alle 10.15 del 13 marzo. Ho dovuto ‘sta sera andare a Costa a spostare per domani l’altro (venerdì alle 15) la Messa in onore di San Longino. Ho sentito il convegno dei Cin-que sul turismo in Italia: turismo vuol dire, secondo la lingua latina, «girare», per portare la propria cultura e assorbire quella degli altri. Vacanza, poi, non è turismo, ma riposo, però anche essa col turismo si annoda, quando prende il carattere cultu-rale. Non credano, dunque, i nostri «pro loco» di fare turismo con la polenta e luga-neghe. Fa più turismo don Ernesto con la sua pesca di beneficenza, in cui mette in palio libri a più non posso e oggetti artigianali locali, 53 che non tutte le sgambade o le fristolade delle varie sagre, che prendono il nome di un santo per far s-fruttare il san-to stesso. Turismo e prezzi: le tasche dei turisti interni non sono gonfie e allora… - Com. 5

53 Ecco che si è confessato! Ma non crede di sbagliare!

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15: Ancora nebbia. Alle ore 10.30 parto da Belluno e proseguo per Feltre e a Lamon, alle ore 15, faccio il funerale di Valentina Zalivani in Panciera, morta alle 10.15 del 13 marzo nell’ospedale di Lamon. Dopo il funerale me ne ritorno, sull’auto guidata dal genero della defunta, e passo per Fonzaso a salutare la famiglia [di] Gia-como Ampezzan, classe 1904 […]. A Feltre vado a salutare Don Giovanni Panciera, classe 1904 [?], che mi dice di essere stato parroco di Chies [d’Alpago] un anno e un mese, parroco di San Pietro [di] Cadore anni 18, pievano di Tambre anni 26, quindi in totale anni 45 [di ministero parrocchiale] (io ne ho 43). Da Longarone in dentro troviamo molti sassi sulla strada e da Dont in su alcuni centimetri di neve, per cui dobbiamo mettere le catene. Mentre scrivo sono le 23.30 e fiocca.Com. 6.

16: Pioggia e neve. Sono andato in scuola e non sono andato a dire la Messa a Costa, alle 15, perché cattivo tempo e, poi, non era possibile essere quaggiù, alle 17, per un’altra Messa. Da Belluno hanno telefonato che lunedì vada a correggere il bol-lettino. Oggi è l’anniversario di via Fani, ove furono assassinati gli uomini della sua scorta e [fu] sequestrato l’on. Aldo Moro, «mite, buono, giusto e generoso», come lo definì Paolo VI. 54 […] Com. 6.

17: Sole e nubi. Sono andato in scuola e un po’ di bene l’ho fatto. Mancava la maestra Luisa […]. Sono andato a Brusadaz, per cambiare quanto pubblicato e cioè che domani era San Giuseppe a Brusadaz, ma poi non ho cambiato nulla: domani andrò su alle 11. Sono venuti a confessarsi due o tre ragazzi. Ho ricevuto una lettera da Faschinka […]. Com. 4 + 1.

18: Domenica. Ho celebrato tre Messe: una a Fusine, alle 8, un’altra alle 10, e la terza alle 11 a Brusadaz (Com. 13 + 17 + 6). Facemmo Dottrina: Floriano, la signo-rina Battistin, le suore. Domani è [la] solennità di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine, con Messa a Fusine alle 8 e Messa a Brusadaz alle 10.30. Al pomeriggio an-drò a Belluno, a correggere il bollettino e a portare l’offerta della Giornata sociale.

19: Buon tempo, mentre durante la notte era caduta anche un po’ di neve e in principio del giorno era nebbia. Ho celebrato a Fusine, alle 8, e alle 10.30 a Brusadaz. Alle 13 sono andato [a Belluno] e in tipografia ho corretto le bozze del bollettino, ri-tornando a Fusine alle 19.15. Oggi la radio non ha diffuso notizie, perché si è unita allo sciopero dei giornalisti, per protesta contro la rottura del contratto con gli edito-ri. Com. 8 + 3 + 1.

20: Senza sole; appena un raggio si è sprigionato dalle nubi e dal nebbione alle ore 16. Ho telefonato in Germania, a […] e a […]. Altre due ragazze hanno tele-fonato e una donna per il suo marito, per chiedere lavoro, dopo l’inserzione fatta da me su «Il Gazzettino», per gelateria in Germania di un ragazzo o una ragazza, dai 16 anni in su, per lire [da] 450.000 a 600.000 al mese, anche in marchi. Domani andrò a Belluno, all’INPS. Com. …

21: Nuvolo in mattinata e nebbia fino a Belluno. Solo nel pomeriggio è venu-to il sole. Sono andato a Belluno, alle 6, e all’INPS, dove mi recai per portare la de-nuncia annuale delle paghe secondo il nuovo sistema, mi hanno detto che è stato prorogato il tempo fino al 31 [!] giugno. Sono andato in tipografia e ivi mi hanno cri-ticato i due articoletti sotto la dicitura «Promozione umana» come «troppo pesanti»; ho pertanto cancellato alcune parole. Domani è mezza Quaresima, con Messa alle 8 a Coi. Alle 15 oggi ho celebrato la Messa a Costa, in onore di San Longino. Ho consta-tato che la coloritura […] tende a staccarsi. Com. 9 a Fusine, a Costa nessuna.

54 Aveva scritto, poi cancellò, «Pio XII».

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22: In mattinata cielo coperto, poi sole tra le nubi e poi sole bello. Vado a Coi a celebrare, essendo metà Quaresima, e poi ritorno con due ricotte. Mangio e vado a Belluno, per «alleggerire» il bollettino, e invece lo lascio tale e quale, all’infuori di una piccola cosa. Vado a Cavarzano, a visitare Paolina Rizzardini, spendendo lire 3.500, alla quale do un bacio. Nel viaggio leggo lettere venute da Roma, spedite dall’INPS, nelle quali si richiede spedizione di una somma di denaro pel sagrestano e una, ben più grande (oltre 300.000 lire) per le suore dell’asilo. Il governo nuovo, con Andreotti a capo, di democristiani e saragattiani e repubblicani, è già entrato nel suo esercizio e il 27 o il 28 sarà alla Camera e al Senato. Adesso vado a riposare, do-po aver recitato compieta. Com. 2 + 8.

23: Sole ammalato, per nubi, e alla sera peggioramento. La notte passata era serena, con stelle. Sono stato nella scuola elementare. Ho studiato le letture di do-menica prossima, per preparare l’omelia. Ho incontrato in piazza Don Raffaello De Rocco, che mi disse: […]. Com. 8.

24: Prima cielo quasi coperto, poi con sole poco caldo e poi poco scioglimen-to di neve. La radio annuncia […]. Non sono arrivati i bollettini. Com. 8.

25: Domenica, In mattinata sole e poi nuvolo e anche pioggia. A Messa prima erano in parecchi e a Messa maggiore in meno. Era la «domenica delle anime». All’omelia non ho letto quanto avevo scritto. Com. 20 + 16. Ugo La Malfa è in fin di vita; la radio dice che tra i visitatori [c’]è stato anche il card. Poletti. E’ arrivata […], che mi ha portato un’offerta pro chiesa […]. Mi ha detto che non va mai a Messa, perché non ha tempo […]; che [sia] il parroco presente come il passato non fanno mai predicazioni in preparazione della Pasqua degli emigranti […], che le suore non hanno voglia di lavorare […]. Com. 20 + 16.

26: Niente sole. Sono andato a Brusadaz a celebrare e nel ritorno ho raccolto due rami di faggio, per legna. Ho lavorato a tavolino, scrivendo indirizzi. I bollettini non sono arrivati […]. Com. 11 + 3.

27: Un raggio di sole e il resto nuvolo e pioggia. Non sono venuti i bollettini. Ho lavorato tutto il dì per fare indirizzi. Domani andrò a Belluno. Ho letto su «Av-venire» che il papa ha promesso di venire a Belluno e a Forno di Canale: «Saralo ve-ra?», e: «Mai pì»! 55 Com. 6.

28: Sono andato a Belluno, alle 6, e con nebbia fino verso Belluno. Sono tor-nato a Fusine alle 13. A Belluno sono andato a comperare tre paia di ampolline; sono stato dall’incaricato dell’ADAMS, per la denuncia dei redditi; ho fatto una correzio-ne sulle bozze del bollettino. A casa ho scritto indirizzi e mi sono fatto aiutare dalle fanciulle a mettere i francobolli sulle buste. Com. 10.

29: Ci siamo svegliati che fioccava. Sono partito per Belluno alle 7.30, con trenta centimetri di neve, che ha continuato a cadere fino sotto Fortogna, 56 quando c’era solo pioggia. A Belluno ho girovagato fino alle 11, quando sono andato all’adunanza dei parroci «che hanno la fortuna di avere seminaristi». Ho pranzato in seminario, ho comperato un formaggio per lire 20.000, mi sono fatto tagliare i capel-li, ho recato con me in corriera il pacco dei bollettini e adesso vado a riposare, men-tre scoccano le 22. La radio non ha diffuso oggi i comunicati, perché i suoi giornalisti sono in sciopero, in questo mese di marzo. Com. 5.

55 Sembrava una cosa impossibile, allora, che i papi andassero in giro, qua e là.

56 Aveva scritto Fregona.

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30: Finalmente, anche se a stento, è tornato un po’ di sole. Ho sentito che a Coi l’ultima neve ( [cioè quella] di ieri) era di centimetri 60 e di 50 centimetri a Ma-reson. Ho portato una prima grossa partita di bollettini all’ufficio postale e sono par-titi; domani porterò il resto. Ho visto l’epigrafe di Giuseppe Dalle Ceste, di anni 75, che è morto improvvisamente ieri; domani alle 14.30 [ci] sarà il funerale. La radio ha detto […]. Com. 10.

31: Sereno all’alba, poi nuvoloso, poi neve, poi un raggio di sole. Sono anda-to a far lezione in cinque classi elementari. Poi, alle 14, sono andato in Goima, al fu-nerale di Giuseppe Dalle Ceste fu Tiziano, detto Barbetta, che ha dato alla Congre-gazione delle Piccole Figlie una figlia (suor…). Alla fine della Messa nevicava. Ho diffuso a mano il bollettino parrocchiale in Goima. Ho ricevuto lire 1.000 da […] e li-re 1.000 da […]. Adesso sono le 22.30 e poco fa la radio ha detto: «A palazzo Mada-ma (senato) il governo è stato battuto per due volte». Com. 5 […].

Fusine di Zoldo, 1979: aprile [XXIII, pp. 97-127]

1°: Domenica senza sole, il quale, pur avendo tentato, non è riuscito a pene-trare tra le nubi. Alle due Messe ho accorciato l’omelia scritta. Non ho visto i ragazzi di Costa e Brusadaz e Coi: hanno avuto paura della neve, che discendeva dal cielo. Ho consegnato i bollettini per la distribuzione, eccetto che per Soramaè e Fusine. Com. 15 + 16.

2: Un po’ di sole, ma non troppo. La radio ‘sta sera dice che il freddo aumen-ta al nord. Sono andato fino a Dozza, a imbucare i bollettini e a trovare il geometra De Pellegrin. Mi sono fermato anche a Campo, ove la figlia dell’ostessa ha acconsen-tito di condurmi con la sua auto fino a Fusine; è impiegata in municipio di Forno e si chiama Donata. In ufficio ho lavorato poi fino alle 22. Com. 5.

3: Ancora poco sole e perfino qualche breve precipitazione nevosa. Sono sta-to a casa, a completare la spedizione dei bollettini e a preparare quanto mi occorre per domani nell’incontro a Belluno con il tecnico della dichiarazione dei redditi per l’Asilo. E’ terminato il congresso del PCI. Com. 5.

4: Ci siamo svegliati con 20 centimetri di neve; alle ore 6 nevicava ancora e nevicò fino alle 10. Partii alle 6 e andai a Belluno; a Igne pioveva e a Belluno pure. Verso mezzogiorno cessò di nevicare e di piovere. A Belluno impostai una trentina di bollettini e altrettanti ne imbucai a Fusine e a Forno. Com. 10. In una stanza del Centro diocesano «Giovanni XXIII» ho preparato con un tecnico la dichiarazione dei redditi per la scuola materna e questa sera l’ho copiata in due esemplari e adesso vado a riposare.

5: In mattinata sembrava venisse il sole, ma le nubi l’hanno tenuto nascosto, all’infuori di pochi tratti. Sono andato a Belluno ove, alle 10, sono andato alla fun-zione penitenziale dei sacerdoti, ove il vescovo […]. Sono arrivato a casa dopo le 16, portando l’olivo, che ho preparato poi mettendolo in fasci, secondo le frazioni, per domenica. L’olivo ha costa[to] lire 7.000 (due fascine) e lire 11.000 ho speso per il pranzo a me, a De Marco Italo e a Rizzardini Rodolfo. Com. …

6: E’ tornato il sole, il quale ha fatto in poco tempo andar via i circa 20-30 cen-timetri di neve caduta nella notte. Andando a Coi, con lo scuolabus, ho visto la neve sulla strada, e nel ritorno non ne ho visto più. Ho mezzo mezz’ora da Coi a Fusine, per la strada asfaltata (se fossero state aperte le scorciatoie o Carpè, avrei messo me-tà tempo). Sono andato in scuole, ho letto la lettera del sindaco Egidio Rizzardini, al-

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la quale ho risposto. Ho celebrato la Messa delle 17 e poi ho cominciato l’omelia. E adesso vado a riposare. Com. 8.

7: Temperatura rigida, «da dicembre» dice qualcuno. I giornali non vengono, perché è sciopero; la radio tace, perché è sciopero, e anche il sole fa sciopero, perché appare appena. Sono stato in scuola, ove ho parlato della settimana santa. Com. 2.

8: Domenica delle palme. Bella giornata, finalmente! Abbiamo fatto la pro-cessione, anche se potevano essere di più a ricevere l’olivo; anche […]. Ho fatto l’omelia più breve a Messa prima e a Messa seconda più lunga. All’adorazione gli scolari potevano essere più numerosi; abbiamo chiuso l’adorazione col Vespero, alle 16. A Polpet ‘sta notte è morto per […] Andrea Cason Frare, classe 1912. Com. 20 + 15.

9: Altra bella giornata. Primo giorno di adorazione, con quasi nessuno dalle 12.30 alle 14. Com. 15. Ho letto su «Avvenire» la lettera dei vescovi ai fanciulli, in occasione dell’Anno internazionale del fanciullo; domani nella visita degli scolari a Gesù esposto, ne parlerò agli stessi […]. Com. 15.

10: Non più sole, ma aria meno fredda; la radio parla di perturbazione. Sono in corso le interrogazioni dei più di venti arrestati a Padova e a Roma, sabato scorso, anche in relazione ai delitti di via Fani; un professore dell’Università di Padova, To-ni Negri, è indicato come il telefonista del caso Moro! Ho letto le due lettere indiriz-zate da papa Woityla ai vescovi e ai presbiteri in occasione del giovedì santo. Bella quella ai presbiteri, ove dice: «Pensate a quei luoghi dove gli uomini attendono con ansia un sacerdote e dove da molti anni, sentendo la sua mancanza, non cessano di auspicare la sua presenza». Com. 8 + 2.

11: Bel tempo? No, in mattinata, e poi ancora no. Abbiamo finito l’adorazione delle cosiddette Quarant’ore, che in realtà furono 9 x 3 = 27, senza suo-nare le singole ore. Alle 20 meno dieci sono andato a Pieve [di Zoldo], ove c’era la celebrazione della Pasqua dei giovani: erano circa 40, di cui metà fecero la Comu-nione e circa trenta la confessione. Di Fusine eravamo 57 4 e Com. 1 ? Adesso vado a riposare; sono le 22.30. Com. a Fusine 9.

12: Buon tempo nel pomeriggio, mentre al mattino pioveva. Sono andato a Belluno, alla consacrazione degli oli (pagate lire 2.000), ove concelebrai (Messa ap-plicata per la méda di Antonia Colussi o Tonina o – alias – Tona). Recitai mattutino e lodi in cappella dell’ospedale. Tornato a Fusine, andai alle 15 a Mareson, ove con-fessai otto persone. A Fusine rimase don Sisto, che confessò (disse lui) molto (erano le confessioni dei ragazzi di scuola media). Questa sera, non avendo tutti gli uomini necessari [e] due soli presenti, dovemmo accontentarci dell’ombrello per la proces-sione. Com. 20.

13: Buon tempo. Processione a Pianaz per la Via Crucis. Alle 8 mattutino e lodi. Prove delle cerimonie con le chierichette (quattro) e dei maschi. La funzione con la predica della Passione è andata bene. La superiora con […] domani va a Ro-ma, a vedere il papa, usufruendo dei primi biglietti. Com. 25.

14: Bel tempo. In mattinata canto del mattutino e lodi e preparazione della veglia pasquale. Alle 14.30 discesa a Dont, per confessare. Alle 19.30 veglia, con Messa senza predica. Scherzo del cuore un improvviso capogiro, come se fossi ubri-aco? […] Sono le 23.30. Com. 25.

57 Erano!

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15: Domenica di Pasqua. Sereno e sole fino al primo pomeriggio. Ho fatto (anzi: ripetuto) l’omelia di un anno passato (non ricordo quale) e mi è andata bene. Alla Messa prima c’era un numero più ridotto di persone, mentre alla Messa parroc-chiale ce n’erano molte. Com. 41 + 50. Quest’ultima Messa è stata allietata dal canto della «Missa De Angelis» e da altri canti in italiano, accompagnati all’organo dal medico locale, dott. Tomasi, che da neanche un mese è in mezzo a noi, oriundo da Conegliano, ammogliato e padre di un bambino. Anche lui sarebbe contento [di] a-bitare nella «casa del medico» in Talinera.

16: Giornata senza sole. Il più bel sole fu la comparsa dei bambini della par-rocchia, in chiesa, per la benedizione solita a farsi e a darsi nel lunedì dopo Pasqua. L’arciprete sottoscritto parlò dell’angelo custode, che Dio manda ad ogni bambino che viene in questo mondo, perché il bambino non sia mai senza amore e compa-gnia. Ho ricordato quanto raccontato dallo svizzero René Spitz, in cui descrive una sua ricerca sulle cause di morte dei bambini nei primi anni. Egli aveva tenuto sotto osservazione vari ambienti di vita, tra cui un brefotrofio e un reparto maternità di un carcere femminile, dove le mamme potevano tenere con sé il bambino tutto il primo anno. Constatò che in tutto quell’arco di tempo nessuno dei 122 bambini del carcere morì, mentre nel brefotrofio morirono trenta bambini su 94. La differenza per i due [tipi di] bambini non era nel cibo, nell’igiene o nell’assistenza medica, ma nel fatto che i primi avevano la mamma, i secondi un’infermiera ogni otto. Spitz, da queste e da altre osservazioni, arrivava alla conclusione che i bambini non accolti dal calore materno mancano del desiderio di affrontare la vita e si lasciano morire. E’ dunque così profondo il desiderio di essere accolti e amati, che un bambino se ne accorge ancor prima di ragionare e reagisce in una maniera così drammatica. Per questo Dio ha provveduto ad ogni uomo che viene in questo mondo la custodia permanente di un angelo. Ma chi si ricorda? La risposta a Pannella. Com. 26.

17: Giornata senza sole e piovosa. Sono rimasto a casa, a riposare. La radio ‘sta sera annuncia molti ingorghi stradali […]. Com. 3.

18: Sole. Sono rimasto a casa. Com. 20. Ho spedito i giornali ai soci di Azione Cattolica, all’estero e in Italia. Alle 14.30 ho fatto il funerale di Maddalena Martini ved. Soramaè; il discorsetto mi costò un’ora e mezza di lettura del vangelo. Coi chie-richetti poi, che mi avevano aiutato a fare il funerale, ho mangiato la colomba porta-tami da Lea.

19: Com. 8. Sole, dopo una notte con -2° e quindi con acqua agghiacciata. So-no andato a celebrare a Coi, alle 8, e alle 18 ho celebrato a Fusine. Ho finito di ri-spondere a certa corrispondenza che non potevo trascurare. Ho finito di scrivere i moduli per la denuncia dei redditi della scuola materna. E domani tornerò a far ca-techismo in scuola elementare.

20: Sole, ma non calore. Sono andato in scuola e poi ho studiato per compor-re l’omelia. In mattinata ho appreso che i ladri hanno rubato la radio e le valigie dal-la macchina di alcuni tedeschi che avevano pernottato […] a Mareson […]. Com. 5.

21: Sole fino a mezzogiorno, poi annuvolamento e bufera di neve alle 16. Com. 6. Sono andato in scuola elementare, classi I e II. Ho scritto l’omelia per do-mani.

22: In mattinata fiocchi di neve; per così pocoalcuni hanno perso Messa? Non ho visto […]. Floriano ha fatto Dottrina a Coi, ma non mi ha condotto i ragazzi a Fu-sine alla Messa… Ho fatto il giro con Nicolino ( [ma] da Fusine a Mareson con uno da Belluno) da Mareson a Coi, da Coi a Brusadaz, da Brusadaz a Astragal e da A-

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stragal a Fusine. Domani credevo [poter] andare a Belluno, ma questa sera non ho potuto prepararmi e allora vado martedì. Com. 22 + 22.

23: Lunedì. Sole fino a mezzogiorno, ma con «aria da neve»; al pomeriggio il tempo è peggiorato ed è venuto un po’ di pioggia. Com. 10. ‘sta sera la radio dice che domani sarà nuvoloso e che nevicherà sopra i 1800 metri. Ho potato la siepe ed ho risposto a quanti mi hanno augurato buona Pasqua.

24: Cielo coperto in mattinata, con progressivo peggioramento, fino a cam-biare la pioggia in neve nel pomeriggio. Sono le 20.10, mentre scrivo, e sento il fen-dineve che passa verso Staulanza. Ieri sera la radio diceva che avrebbe nevicato so-pra i 1800 metri e ‘sta sera invece parla che fioccherà domani fino a 1500 metri. Il proverbio «Da San Marco voglia o non voglia fieno e foglia» quest’anno non corri-sponde alla realtà. Il papa, [rivolgendosi] agli alunni [] ex-alunni del collegio Ne-pomuceno, di Roma (oltre 60 sacerdoti slovacchi e cechi, era presente anche don Venceslao di Goima, alla concelebrazione del lunedì 23 aprile, festa di Sant’Adalberto, apostolo degli Slavi, vescovo di Praga, che morì martire nel 997 […] ), ha invitato a pregare affinché il Vangelo sia più forte di tutto ciò che uccide e di-strugge il Cristo nelle anime. Com. 6.

25: Oggi in cielo nubi, con qualche squarcio di sereno e di sole, e poi ancora più nubi e finalmente pioggia, fino alle ore 16, e poi cessazione di precipitazioni. Al-le 13.15 andiamo a Belluno, al Palasport, con 33 di Fusine (comprese le suore e il sot-toscritto) e 13 di Mareson (compreso il parroco): lire 100.000 per la corriera Andreel-la, di cui 30.000 per Mareson e il resto per me. Ho fatto gli appunti e mi serviranno per il bollettino. Qualcuno ha osservato che c’erano meno fanciulli dell’anno scorso; ed è vero. [Di Zoldo] non era [presente] Dont, Zoppè, Fornesighe, Forno. Com. 16.

26: Ci siamo svegliati con cinque centimetri di neve, caduta nella notte e che durante il giorno è scomparsa, perché ha piovuto. Alle 6 sono andato a Belluno, per affari. Ho sentito che Don Luigi Boranga, pievano di Puos [d’Alpago], da due mesi è ammalato, in ospedale. Don Lucchetta mi ha suggerito di non ritirarmi. Ho portato in curia lire 60.000 per «Un pane per amor di Dio»; altre 50.000 lire l’ho date ieri , come contributo dell’Azione Cattolica Ragazzi per le necessità del Guinea-Bissau. Ho pure lasciato in curia lire 90.000 per trenta Messe manuali, che adesso segno co-me depositate (o meglio: portate) in curia. Com. 10.

27: A stento è venuto un po’ di bel sole, fino alle 15.30; dopo di che dell’aria fredda ha cominciato a farsi sentire e a far presagire nuove precipitazioni. E difatti ha cominciato a piovere. La radio ‘sta sera dice che domani sarà nuvoloso. Oggi ho fatto spaccare i due giochi portati da Brusadaz, un bigliardino e un calcetto; ho comperato dall’oste di Brusadaz Italo De Marco un calcetto quasi nuovo, per […] li-re. Alle 8 ho celebrato Messa a Brusadaz e alle 18 a Fusine. Com. 9 + 7.

28: Sole poco e caldo poco. Due operai hanno finito (finalmente) di lavorare sul coperto, […], e per starci dietro ho consumato la mattinata, quasi. Sono però an-che andato in scuola di I e di II. La radio ha taciuto ogni notiziario, a causa del solito sciopero per contratti non conclusi. Com. 6.

29: Domenica. Giornata cominciata con buoni auspici, poi finita senza sole e [con] poche gocce. Giornata universitaria, passata inosservata. Santa Caterina da Siena. Viaggio a Dont, con due ragazzi, con pagamento di lire 1.000 al cinema […]. Com. 20 + 20.

30: ‘sta notte ha tuonato, è venuto temporale e infine è caduta neve sui paesi più alti. Oggi non è venuto il sole, bensì qualche pioggerella. Tutti dicono che

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l’andamento della primavera è straordinario. In Germania i gelatieri desiderano il sole; i contadini desiderano il bel tempo, per seminare. Alle 6 sono andato a Belluno e sono tornato alle 13. Era fiera a Forno, con molti banchetti e pochi compratori. Ho seminato i piselli e le patate nel pezzo di campo (o campicello a cartarùol ) accanto alla vasca. E adesso vado a riposare. L’aprile è finito, ma non è passato in bene. An-che questa notte a Mestre e a Padova e a Vicenza furono fatti attentati: ben sette a Padova. Oggi alla Banca d’Italia a Belluno ho visto i poliziotti di guardia, uno den-tro e uno fuori. Com. 9.

Santo Dal Mas Vedéla era a Venezia nella stagione invernale in principio di questo secolo, a vendere paste e croccanti. Un giorno, di ritorno dal solito giro, met-tendo le mani in tasca palpava le palanche (e i 10 centesimi di rame), e, trovandole più numerose del solito, continuava a dire: «Oh, le é bele; oh, le é bele»! Un veneziano, sentendolo ripetere quelle parole lungo la calle e credendo che parlasse delle donne incontrate, chiese: «Cosa dise? Cos’elo beo, le tose?»; «No, no», rispose Santo, «digo le palanche». […]

Fusine di Zoldo, 1979: maggio [XXIII, pp. 128-160]

1°: Oggi un momento solo di sole, poi nubi e minaccia di pioggia. Sono rima-sto a casa, per sbrigare alcune cose, dopo aver celebrato la Messa alle 9, con discorso sul lavoro «comand[at]o da Dio e onorato dal Figlio di Dio fatto uomo». Com. 9.

Nel mese di mai 58 si facevano le féte, tagliando la parte di patata fornita di germogli; la parte senza germogli in Goima è chiamata mói (perché acquosa), a Zol-do Alto cui, perché in basso. Il taglio alle volte era fatto addirittura sul campo, prima della semina o di mano in mano [ch’essa veniva fatta].

La prima seminagione era, ancora in autunno, [quella del]la segala e ‘l for-mént d’invèr (questo non poteva mai essere seminato in primavera). In marzo era [seminato] il frumento detto, perciò, marzóla (specie di grano, per fare pane e dolce), poi la fava, poi l’orzo, poi le patate, ultima la canapa e il lino. Fagioli? Poca roba e so-lo per tegoline, nei posti più riparati dal vento e [più] esposti al sole.

Adesso non si semina quasi niente, tanto più che i corvi strappano non solo le fave, ma perfino le patate. Si cerca di spaventarli con i soliti strafigóign (carpéte, camice, ecc.), ma i corvi non se ne adontano, vanno sopra a pulinarsi, come le famose rane di Esopo sul re Travicello.

Spuntato il grano, ancora in maggio, si andava a fa mont, cioè a pulire, tiran-do fuori l’erba-male: réula, bedìgola, zerzen, zentivél, farinole, garzoni, sposador. Un la-voro di pulitura che durava anche un mese. Le patate dalla Madonna di Caravaggio, il 26 maggio, si cominciava a farle mont (a Zoppè, a Zoldo Alto e sarà [stato pure] a Goima) con la zappa, cavando le erbe cattive e poi [si cominciava] a dar terra (a Goima a reda, forse da «ridare terra»). Dopo la guerra 1915-18 cominciarono anche a dare il verderame (a springà con vaso portato in groppa e con zangola per spruzzare o un mazzo di fronde intinto nel liquido), per impedire che [di]venissero marce a causa della troppa pioggia. Si era convinti che il verderame mantenesse verdi le fo-glie, impedendo l’ingiallimento prima del tempo, quindi la perdita del vigore per la vita e la crescita del bulbo. Le erbe delle patate, sia ancora verdi come ormai in via di essicazione, si chiamano in Zoldo rém e si recuperavano, per legarli in fastelli; poi,

58 Maggio.

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essicati e riservati per l’inverno, si «pestavano» o, meglio, tagliavano a pezzi per mi-sciarli col fieno.

Ancora in autunno avveniva la destinazione delle patate raccolte. Nella stan-za apposita, detta «caneva dal spres» o «dalle patate», si facevano tre distinti ricettaco-li: uno per le patate grosse, destinate all’alimentazione; un altro per le patate scelte per la seminagione; un terzo per le patate piccole, destinate pure all’alimentazione o al maiale, se questo c’era. Nella stessa camera c’era il ripostiglio delle arte, ossia degli istrumenti di lavoro agricolo: zappe, badili, zapponi, rastrelli di legno e di ferro (in Goima anche il sarchio o sarce per fare i buchi nella semina delle patate). Per impe-dire che le patate si agghiacciassero, d’inverno si metteva un calderino con brace coperta di cenere. Il mucchio o cumulo delle patate a Goima [era] chiamato marùccol, a Zoldo Alto montón.

***

2: Pioggia oggi, all’infuori del primo mattino; nonostante tutto, per un istante è apparso il sole. E’ arrivata la signorina Dalla Vestra, a prendere il quadretto ex vo-to di San Vincenzo Ferreri, [ritenuto] miracoloso; il santo a Zoldo Alto è compatrono della parrocchia, come ha detto il mio coscritto Rudatis Luigi. Oggi lutto nazionale nell’Iran, per la morte dell’jacollà [!], «voce di Allà», … ucciso dagli oppositori dell’Hiacomeni [!] (era il capo dei tribunali popolari, che condannavano a morte i collaboratori del passato regime dello Scià palevi): «Chi la fa, se l’aspetti»! Com. 9.

3: In mattinata, alle ore 9, è venuta una bufera di neve, che ha fatto un manto di dieci centimetri, poi discioltosi sulle strade e sul terreno erboso nel pomeriggio, senza sole visibile. La radio ha diffuso la notizia dell’attentato al comitato cittadino della D.C. a Roma-centro, [operato] da una dozzina di persone giovani, dai 20 anni in su, qualificatesi con scritta sui muri «B. R. contro le elezioni truffa». E’ rimasto uc-ciso un graduato della polizia e [sono stati] feriti due militi. Lo sgomento nelle auto-rità e nel pubblico è immenso. L’on. … ha parlato di pena di morte. Dimostrazione della D.C. in Roma e del sindacato unitario. Domani sono stato invitato a concele-brare a San Floriano di Pieve. Com. 4.

4: Ghiaccio, anche sulle finestre (vetri), nel primo mattino, poi sole fino alla sera. Alle ore 20 il cielo è ancora nuvoloso e adesso (ore 20.30) nevica. Alle ore 7 so-no andato con taxi a Goima e in chiesa parrocchiale ho celebrato Messa di terzo an-niversario di mia sorella Maria. Poi sono disceso a Forno, ove ho fatto operazioni in cassa di risparmio. Sono poi salito a Fornesighe, ove ho visitato la vedova di Borto-lino Arnoldo (Giovanna, di anni 66). Poi sono disceso a Pieve, ove ho concelebrato e distribuito 30 Comunioni, a fanciulli del pensionato. Sono andato poi con gli altri sacerdoti del vicariato al ristorante «Val Barance», di Pralongo. Dopo il pranzo, ho salutato una Zampolli Caterina (Nina) ved. D’Isep, di anni 93, classe 1886, alla quale ho dato un bacio. Poi sono venuto a Forno, in canonica, e con Sisto Don Berton sono ritornato a Fornesighe, ove ho salutato mia cugina (classe 1906) Adelia Costantin. E finalmente, dopo essere passato per Ciamber, sono ritornato a casa. Com. 4.

5: Ci siamo svegliati con 10 centimetri di neve e con temperatura bassa. Fi-nalmente il sole si è fatto largo tra le nuvole ed ha fatto quasi scomparire la neve fre-sca. Mentre scrivo sono le ore 22.10 e nel cielo brillano le stelle. Vado anch’io a ripo-sare, adesso che ho terminato la stesura dell’omelia. Com. 2.

6: Domenica. Freddo con ghiaccio di buon mattino. Se ne accorsero anche quanti vennero a Messa prima e non trovarono riscaldamento, perché non si era po-tuto attivarlo. Per la Messa parrocchiale, invece, e per il Vespero il riscaldamento ha funzionato. Anche oggi fu presente Floriano e la lezione di catechismo fu silenziosa

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e raccolta, per merito della superiora, che volle stare a fare la guardia. Adesso mi ac-corgo che potevo affidare a lei la preparazione dei cresimandi nel dicembre ’78 e gennaio ’79. E’ arrivato verso le 9 un sole poco chiaro e poco forte (efficiente); questa [sera] la radio avverte che anche domani non sarà mutamenti in meglio. Com. 26.

7: Poco sole e poco calore, come ieri. ‘sta notte era sereno. ‘sta sera la radio ha annunciato che la temperatura diminuirà al nord. Che strana primavera! Oggi ho spedito un articolo a «L’Amico del Popolo» su. «L’agricoltura a Zoldo Alto una vol-ta e adesso». Ieri è stata la prima domenica della campagna per la propaganda elet-torale. Temi su cui si è insistito: 1) La lotta al terrorismo; 2) La composizione del fu-turo governo. Comunisti e socialisti dicono di voler ridimensionare la D.C. ‘sta sera non ho recitato il fioretto: ho lasciato il compito alle suore. Com. 6.

8: Un po’ più buon tempo. Ho lavorato per l’articolo storico. Sono ancora raf-freddato, da domenica pomeriggio. Alle 8, Messa a Coi, [in onor della] Madonna di Pompei; alle 18 Messa e rosario a Fusine. Com. a Coi 8, a Fusine 9. L’on. Andreotti in un comizio ha detto: «Il comunismo non passerà».

9: Giorno finalmente primaverile, con sole e poco calore. Anniversario della morte di Aldo Moro, ricordato anche dal papa Giovanni Paolo [II] nell’udienza ge-nerale di mercoledì, coll’invito a pregare. Sono rimasto a casa, a comporre l’articolo storico sul 1918, facendo una scappata a Pieve, per vedere i nati e i morti del 1918: 54 nati e 140 morti! Dall’arciprete di Pieve ho appreso che il minimale dal 1° gennaio ’79 è stato portato a lire 8.000. Com. 7.

10: Bello, come ieri. Ho celebrato alle ore 8 la Messa per l’anniversario di Pie-rina Costa in Iral, e alle 8.15 sono andato a Belluno, con Lucia Rizzardini, su auto guidata da De Marco Giovanni (Rosso). Passando per Zoldo, 59 sono andato a Pra-longo, a portare il burro e il spres a Caterina Zampolli, di anni 93 (per 16.000 lire). A Belluno ho portato in curia le offerte per la cattedrale (10.000 lire), per «Un pane…» (seconda [rata] ) lire 18.300, per l’Università Cattolica lire 91.700. Sono andato al riti-ro spirituale in San Pietro, tenuto dal vescovo, ove mi sono pure accostato alla con-fessione. Il raffreddore mi ha impedito di avere l’udito perfetto: non potevo soffiar-mi il naso come occorreva e avevo bisogno. Com. 5.

11: Ancora sole, con caldo normale. C’è ancora neve attorno alla chiesa di Fusine. Dopo Messa sono andato a Forno, con Italo De Marco, che era di ritorno da Goima con Rosina Cordella (spese lire 5.000 in tutto). Poi sono andato in scuola, a fare tre lezioni. Infine sono stato aiutato a seminare le patate (tutte), le cipolle, le ca-role, l’insalata (indivia = [in]salata). Dopo il fioretto mariano, ho recitato il resto delle «Ore [del] breviario». Com. 5.

12: Meno bello di ieri, meno calore e meno serenità di cielo. Sono andato in scuola di I e II. Ora sono le 20.40 e non ho ancora scritto l’omelia. Dopo mezzodì ho dormito un’ora e mezza in stanza da letto e mi sono riposato bene. Oggi ho visto in affissione i primi manifesti della D.C., sia per le elezioni nazionali come per quelle europee. Com. 5.

[A p. 160] E’ morto a Torino, all’età di 66 anni, il cavaliere della repubblica Erio Arnoldo, un autentico innamorato della valle di Zoldo, suo paese natale. L’avevo conosciuto nell’estate del 1926, quando arrivò da Dont di buon mattino a svegliarmi, perché andassi con lui in gita sulla Moiazza. Io ero stanco, perché avevo falciato erba il giorno prima, ma lui fu più forte del mio sonno. Dovetti andare. Lo

59 Continua a usare la terminologia antica, secondo la quale Zoldo è Forno e non tutta la valle.

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rividi cinquant’anni dopo, quando venne a portarmi a correggere un voluminoso ci-clostilato, col titolo: «La valle di Zoldo. Le bellezze, la storia, l’arte». Quanta roba da rivedere1 Pensavo di finire il lavoro durante l’estate prossima, ma… «il tempo e la morte tronca i disegni». E’ morto il sabato 12 maggio, manifestando il desiderio di essere sepolto nel cimitero della sua parrocchia natale, Dont di Zoldo, il che avvenne lunedì 14 sera. – Restano i disegni a china, da lui fatti, di tutte le chiese di Zoldo, di tutte le case antiche e caratteristiche, un riassunto della vita di Andrea Brustolon e della sua opera specialmente in Zoldo, una biografia di Panciera Besarel Valentino e [dei] suoi antenati… Queste opere, cominciate in collaborazione con Don Mario de Bona, parroco di Dont, è desiderabile che escano alla luce, debitamente rivedute e corrette, per soddisfare almeno in parte il desiderio del defunto.

***

13: Domenica. Ancora sole, ma non troppo… calore. Ho scaldato la chiesa, tanto più che sono ancora raffreddato. Anche oggi era presente Floriano. Famiglie di Colloredo sono arrivate a chiedere alle suore alloggio per le figlie, per la prossima estate. La radio annuncia che lo scià di Persia con la moglie e alcuni parenti sono stati condannati a morte dal nuovo governo rivoluzionario islamico. Com. 32.

14: Bel tempo. Sono stato in riposo in mattinata e al pomeriggio sono andato fino a Coi e, discendendo per Col – prima del Carpè –, ho salutato la parrocchiana De Toffol Santina, che mi rivelò […]. Sono poi andato a Dont, credendo che il fune-rale di Erio Arnoldo, di anni 66, fosse alle 18.30, mentre era alle 16.30. Da Dont di-scesi fino a Forno, ove seppi del trasporto all’ospedale di Luigi Rudatis, caduto a terra a causa di un capogiro, come il card. Colombo ieri l’altro, ricoverato all’ospedale per crisi cardiocircolatoria… ‘sta sera venne Don Sisto, per condurmi all’adunanza a Pieve di Zoldo: gli dissi di riferirmi quanto verrà trattato, ma io non mi sentii di andare a tale ora. Com. 6.

15: Bella giornata, come ieri. Com. 6. Ho celebrato a Fusine e ho lavorato per il bollettino, tappato in casa tutta la mattinata. Il raffreddore non è ancora passato e una ragione fu l’essermi fermato ieri sera alle 6.45 a Dont, ad attendere la corriera; potevo restare al bar fino almeno alle 19.

16: Ancora bel tempo. Messa alle ore 8 a Coi, con Comunione a Maria Pam-panin, che compisce 93 anni il 30 maggio, essendo nata a Zoppè il 30 maggio 1886. Disceso per Sotàna, venni a trovare la casa di Carlo Panciera, che ha una neonata da battezzare per domenica 27 maggio, alle 11.30. Poi lavorai, dormii, mangiai, pregai, celebrai ancora alle 18, con seguito di rosario, e adesso (alle ore 21.30) vado a riposa-re. Com. a Fusine 8, a Coi 5.

17: Poco sole, specialmente al pomeriggio. Ho lavorato [a] più non posso, per finire il bollettino, e ce l’ho fatta. Sono le ore 21.30 e scrivo questo diario, prima di recitare il Vespero e la compieta e andare a riposare. Com. 5

18: Ancora sole, ma questa sera è aria da pioggia. Sono andato a Belluno, alle ore 6, senza lavarmi prima la faccia. A Belluno [sono] andato a «L’Amico del Popo-lo», alle ACLI, in curia, all’ospedale, ove ho trovato Ampezzan Felice (classe 1892), […] e due sacerdoti: Boranga Don Luigi da Puos e Don Fortunato Zalivani da Pol-pet. Oggi compleanno del Papa: 59 anni. E’ andato a celebrare Messa a Montecassi-no, ove ha parlato del sacrificio dei suoi fratelli polacchi, che il 18 maggio 1944 en-trarono nelle rovine dell’abbazia liberata dai resti dell’esercito tedesco, comandati dal gen. Anders, morto poi a Londra ma fattosi portare da morto a Montecassino, ove sopra uno stipite del sacrario è scritto: «Per la nostra e la vostra libertà noi sol-

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dati polacchi demmo l’anima a Dio, i corpi alla terra d’Italia, alla Polonia i cuori». Com. 10.

19: Bel tempo. Festa degli alberi alle Variselle; ho dato la benedizione agli al-berelli. Poi sono rimasto a casa. Ho sentito da una parrocchiana che […]. Com. 3.

20: Domenica. Bel tempo. Alle due Messe ho letto l’omelia scritta ieri sera e dopo il Credo ho letto la «preghiera per le elezioni», tolta da «Avvenire». Dopo Dot-trina e Vespero, sono salito a Coi, facendo il giro della parroccia su auto condotta da Ennio Mascagnin. Dal Montello hanno telefonato dando l’annuncio che vengono a lavorare gli operai per l’elettrizzazione delle campane. Com. 21 + 15.

21: Rogazioni a Coi. Durante la notte aveva piovuto e questa mattina sembra-va che volesse continuare, invece ho finito [la processione delle rogazioni] a Iral col bel tempo. Al pomeriggio sono andato a Belluno e, dopo aver girato l’ospedale nuo-vo in cerca di […], sono stato avvertito che […]. Sono venuti gli operai dal Montello a elettrizzare le campane. A Brusadaz mi è stato detto che alle 5 a Conegliano è mor-to Paolo Dal Mas. Ho sentito pure che la sorella di Don Antonio Mattiuzzi, Maria, maritata De Nadal, è morta ieri sera alle 9 nel ruscello di Saguì. Com. 10.

22: Bel tempo. Rogazioni a Fusine per Talinera. Ho portato due Comunioni a Iral. Tre operai hanno lavorato sul campanile. Il pomeriggio l’ho occupato, dalle 15 in poi, nello scrivere indirizzi per la spedizione del nuovo bollettino. Com. 8 + 2.

23: Bel tempo. Rogazioni a Pianaz. Scrittura di indirizzi, pranzo, pisolino, fu-nerale con Messa per sepoltura di Paolo Dal Mas. Alle ore 15 mi viene comunicata [la notizia] dal taxista Vanini che, questa notte, alle ore 2.30, ha dovuto condurre in ospedale da Soramaè Martini Beniamino, per ordine del medico; il quale ricoverato, poi, alle ore 11.10 di oggi, è morto. Mi fu chiesto di fare il funerale da Soramaè per le ore 14.30 di venerdì prossimo. Com. 3 + 10.

24: Anniversario dell’entrata in guerra nel 1915. Sono andato sul campanile e l’ho sentito dondolare al suono della campana grande. Il signor Camin ha pensato di ricorrere a due rimedi; vedremo se giova o se dobbiamo ricorrere al sistema ambro-siano o addirittura tornare a suonare a mano. Domani alle 16 funerale di Martini Beniamino, di anni 57. Com. 6. [Un proverbio:] «Par an pel de fen apéde an pal, quanti ràdeghi sui confin».

25: Bel tempo. Ho incontrato il parroco di Mareson, che andava a Belluno a correggere il bollettino; dunque uscirà prima del mio! Sono salito a Brusadaz, a ce-lebrare, poi sono disceso in scuola elementare, poi ho pranzato, ma non ho potuto fare un pisolino, a causa della visita di Corazza Pierino. Ho celebrato la Messa alle 16, pel funerale di Beniamino Martini, indicando nell’omelia il «pronto soccorso» per la salvezza dell’anima: è l’atto di dolore perfetto. Poi fioretto e visita di […], pie-no di vino. Poi cena, poi indirizzi. Poi questo diario e la compieta. Com. 2 + 10.

26: Bel tempo. Sono andato in scuola elementare delle classi I e II. Ho fatto un piccolo sonnellino, sono andato in chiesa a confessare e a studiare l’omelia, 60 so-no andato a Pianaz, a preparare un battesimo. E poi ho fatto la descrizione delle Messe della settimana. Com. 4 + 1.

27: Domenica [dell’]Ascensione. Bel tempo di mattinata e piovoso al pome-riggio. Alle ore 3.30 mi sento chiamare dal campanello e chiedo chi fosse. Mi ri-

60 Questa frase e molte altre simili sono rivelatrici; va in chiesa per fare: confessioni, omelia, catechismo, presepio, ecc. Ma non è che andasse per Gesù, per pregare Lui, per adorare Lui?

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sponde uno che dice: «Sono la guardia Tonino; 61 Remo Monego si è buttato giù dal-la Crepa e non sappiamo ove metterlo, mentre pur bisogna tirarlo via di là; possia-mo metterlo in sala parrocchiale?». Io rispondo: «Ma sì! Adesso vengo giù e apro la porta davanti». Torno a dormire, pensando […]. 62 Alle due Messe ho parlato dell’Ascensione e della nostra speranza, se viviamo e moriamo con Cristo, di andare prima con l’anima e poi anche col corpo ove Lui «siede alla destra del Padre», come figli adottivi ed eredi della gioia di Dio Padre. Oggi era gara di pesca nel Maè, a Forno, e c’erano meno ragazzi e uomini a Messa. Com. 30.

28: Bel tempo. Dopo la Messa sono andato a farmi visitare in ambulatorio dal medico dott. Giacomo Tomasi, il quale si è scusato di [non] essere venuto a trovarmi prima e di non aver potuto partecipare alla Giornata della sofferenza. Sono poi di-sceso a Forno, per prendere le medicine. Ho pranzato alle 13. Ho fatto un sonnelli-no, disturbato dal suono delle campane azionate dagli operai di Comin Lino. Ho combinato poi il funerale […], ho stabilito di celebrare la Messa a Pianaz, domani al-le 7 del mattino, e poi di andare a Belluno in taxi per correggere il bollettino. Com. 4.

29: Bel tempo. Alle 7 sono andato a Pianaz, a celebrare la Messa. Alle ore 7.45 sono andato a Belluno, a correggere il bollettino e a versare il deposito pel contratto d’aumento di forza elettrica, per le campane, 3 KW, lire 126,181. Sono ritornato alle 13, riportando con me per sbaglio un foglio corretto. Alle 16 il funerale […], c’era anche il parroco di Mareson, non però convocato. I tre operai dell’elettrizzazione del-le campane hanno lavorato sul campanile. Com. 2 + 10.

30: Bel tempo. ‘sta sera ci sono i moscerini e pare che chiamino la pioggia. Sono andato a Costa e a Brusadaz, ho insegnato a votare. Al pomeriggio sono anda-to a Soramaè, ho recitato il fioretto mariano, ho cenato (ho avuto una visita prima di cena) e, dopo aver scritto questo diario, ho scritto ancora alcuni indirizzi, prima di andare a riposare. Com. 3 + 3.

31: Bel tempo e caldo eccezionale, specialmente nell’Italia centrale, con peri-colo di siccità. Sono stato a Coi, a celebrare la Messa alle 8 e discesi a Fusine a cele-brarne un’altra alle 10, per la fine dell’anno scolastico. Ho girato in alcune case di Fusine, per insegnare a votare. Domani arriverà il bollettino parr. Com. 12 + 8

Fusine di Zoldo, 1979: giugno [XXIII, pp. 161-192, le pp. 191-192 in bianco]

1°: Tempo bello, con calore fuori stagione. Questa [sera?] nuvolo e pioggia. Anche la notte dal 31 maggio al 1° giugno è caduta la pioggia in Zoldo (solo), con una specie di temporale, con lampi. Sono andato a Pianaz, per propaganda elettora-le, prima di mezzodì. Dopo mezzodì sono andato a Pianaz, a Mareson, a Pecol, a Coi, a Brusadaz, a Costa a portare i bollettini parr. (lire 7.000 oggi e 22.000 il 29 maggio [di taxi] per andare a Belluno). Com. 7.

2: Bel tempo e pioggia buona alla sera. Anche oggi ho girato per le elezioni. Sono andato perfino a Coi e dal medico, per farmi fare due certificati per ciecuzienti. E’ arrivata Suor Bandolini, per votare (con l’autostop di Don Capraro, che la vide sulla strada; Don Capraro insegna all’Università Cattolica di Milano). Sono le ore 22 e non ho ancora scritto l’omelia: sono stato impedito per diverse cose. Com. 1 + 6.

61 Antonio Mattiuzzi, guardia comunale.

62 Non sembra ci fosse molto dispiacere, né stupore; si tratta più che altro di tirar via dalla strada una salma e che il povero suicida… peggio per lui! Che roba!

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3: Domenica. Tempo bello e caldo. Primo giorno di elezioni politiche. Ho vi-sto venire a votare [varie persone]; ho mandato Giovannina Bortolotti a portare in macchina al seggio anziani di Coi, di Brusadaz, di Costa, di Fop, di Pianaz. E’ venu-ta ieri sera da Genova Suor Pinantonia Bandolini e oggi alle 7 è andata al seggio a votare e poi è ripartita per Milano. L’omelia, studiata ieri sera e scritta questa matti-na alzandomi alle ore 4, è andata abbastanza bene. Com. 20 + 20.

4: Bel tempo e alla sera un po’ di pioggia, incontrata da me a Igne, andando a Belluno alle 5.40 con […], che si è tagliato le vene […]. Sono andato a visitare […]. Nel ritorno, a Mezzocanale ho sentito che nella tappa di oggi [del Giro ciclistico d’Italia], da Pieve di Cadore a Trento, ha vinto Moser. Riguardo alle elezioni non ho potuto ancora essere informato sui dati definitivi. Ho speso lire 7.000 e domenica li-re 15.000 per condurre persone ai seggi. Ho fatto fare anche quattro certificati di ce-cità dal medico Giacomo Tomasi. Com. 3.

5: Bel tempo fino alle 16 e poi annuvolamento, a cominciare da[l] fondo [del-la] valle zoldana, e conseguente temporale. La radio ha diffuso i risultati delle ele-zioni politiche, nelle quali il P.C.I. ha preso una botta (con 27 deputati e 7 senatori in meno), mentre la D.C. ha guadagnato 3 senatori e perso un deputato. I partiti mino-ri: altri hanno guadagnato (per es. il radicale) e altri hanno perduto. Ora i problemi, è stato osservato, sono quelli di prima. Com. 4.

6: Pioggia e sole. Sono andato con Silvano Zampolli e suo figlio di cinque anni fino in Copada, a raccogliere asparagi selvatici. Don Raffaello dice, come l’anno scorso, che non siano i veri, ma c’erano i segni che altri ne avevano raccolto. All’arrivo (ritorno) a Fusine, ho comperato «il Gazzettino» ed ho visto che i voti del-la D.C. in Zoldo [Alto] sono stati ben 172 in più di tutti gli altri messi insieme, men-tre nel comune di Forno di Zoldo sono stati 28 soltanto in più. Com. 3.

7: Bel tempo. Ho spedito gli ultimi bollettini in America e in Germania. Ho portato a Pianaz il fac-simile delle elezioni europee, per domenica, mandando Gra-ziano de Rocco a portarlo di casa in casa. Ho cercato di fare anche un pisolino, ma non sono riuscito. E’ arrivato il parroco di Mareson, con disegno del nuovo cimitero di Mareson, ma non gli ho dato retta, dicendogli: «Io mi occupo dei vivi e non dei morti». Com. 7.

8: Bel tempo. Non ho avuto buona salute. Sono salito a Brusadaz e a Coi, per le elezioni, e sono passato a Pianaz due volte. Adesso recito compieta e poi vado a letto. Domani penserò all’omelia. Com. 4.

9: Bel tempo. In mattinata sono rimasto a casa, a preparare l’omelia. Ho ri-mandato la Messa alle 18, perché non mi sentivo bene. Un salesiano scrive dalla Ci-na, dopo trent’anni. Com. 5. Ho letto su «Avvenire» dell’8 giugno 1979 quanto se-gue: «Dopo 30 anni di silenzio, un salesiano cinese […] ».

10: Domenica. Bel tempo fino alle 15, poi annuvolamento e minaccia di piog-gia. Anche oggi ho fatto portare in macchina alcuni invalidi e anziani, spendendo li-re 16.000. All’uopo, ho potuto votare per un solo ciecuziente, perché è regola che ogni elettore può votare per un solo incapace. L’omelia, scritta ancora ieri sera, è ri-uscita bene. Com. 19 + 15.

11: bel tempo. Rosina Cordella è venuta a prestare la sua opera nella pulizia della chiesa parrocchiale, secondo la richiesta del sagrestano, che la deve pagare; io le ho consegnato, a nome del sagrestano, lire 10.000, spendendone altre 7.000 per condurla e ricondurla in taxi. Ho fatto la malacopia della lettera a Don Sisto Berton a proposito del cimitero, «che servirebbe a Pecol, Mareson e Coi». Com. 6.

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12: Bel tempo e adesso, alle ore 21.30 legali, piove. Sono andato a Belluno e anche a colloquio col vicario generale, col quale aveva confabulato anche il sindaco, sulla faccenda del parroco di Mareson, messosi a capo di un comitato per fare un cimitero alle Madonne. Al ritorno, in corriera, le finestre aperte mi recarono danno con le correnti d’aria. Funerale in Goima, alle 16.30, di Molin Pradel Luigi fu Olivo, classe 1913; io non ho potuto andare. Ho dovuto, infatti, fare un pisolino e poi cele-brare la Messa alle 18 e poi piantare 45 cavolfiori. E adesso, ore 21.45, vado a riposa-re. Com. 8.

13: Bel tempo e caldo fino alle 14, poi annuvolamento e pioggia. Ho celebrato a Coi la Messa alle ore 8, mentre avevo pubblicato che era domani; speso 3.500 con macchina. Ho cercato chi porta i fanali: a Coi i soliti [portatori] sono impediti, a Bru-sadaz [c’]è Pietro Dal Mas [di] sicuro. Andrò domani o manderò lettera a Igne, per ingaggiare i due Mascagnin. Ho cominciato a spedire i contributi sul nuovo limite di paga giornaliera, che è di lire 8.000; ho fatto il conto del sagrestano. Com. 4 + 2.

14: Oggi non come ieri, perché dapprincipio un po’ di pioggia, alle 6, e poi venne il sereno, poi alle 16 ancora un po’ di pioggia e poi ancora sole. Ho spedito i contributi assicurativi per le suore e per il sagrestano, per il mese di maggio, e in più gli arretrati dal primo gennaio al 30 aprile per il nuovo limite minimo di paga gior-naliera, di lire 8.000. Tra tutto, la spesa è stata di oltre un milione. Io poi sono con-vinto di uno sbaglio: a mio danno non mi furono date da un cassiere lire 100.000. Un’altra volta voglio controllare meglio. Com. 6.

15: Giornata con poco sole e con pioggia al pomeriggio. Anche la radio ha annunciato pioggia per domani e neve sopra i 1800 metri. Stando al bar «Fontana», ho capito chi è stato a far propaganda a Pannella (PR), è stato […]. Finalmente ho scritto a Don Sisto, a proposito del cimitero di Mareson; la lettera gli sarà recapitata domani. Com. 4.

16: Giornata senza sole, con pioggia, delle volte mista a neve. Ho tolto i bac-chetti ai fagioli, per coprirli con carte e panni, per paura che prendano il freddo e si rovinino. Ho ricevuto lire 100.000 in assegno dalla Germania, per la celebrazione […]. Com. …

17: Domenica. Bel tempo ancora, ma con temperatura più bassa. Abbiamo potuto fare la processione fino al vecchio municipio. Ho fatto anche la Dottrina. Non è venuto a indossare la veste […]: era fuori di chiesa, all’uscire della processione, con la bicicletta: è forse stato catechizzato dai Testimoni di Geova? Perché mi ha chiesto due volte in passato se […] ? «O Signore, quanto è difficile fare la “pesca de-gli uomini”, se è così difficile pescare i bambini»! Com. 20 + 15.

18: Bel tempo, ma non caldo. Sono andato a Belluno, ove ho svolto alcune faccende. Non ho potuto ottenere il duplicato del 101 dalla curia (mi hanno promes-so di farlo fare dall’ufficio del Tesoro). Ho comperato sei chilogrammi di formaggio a lire 2.500. Questa sera ho appreso dalla radio che le elezioni regionali in Sardegna sono andate ottimamente per la D.C. Com. 3 + 2.

19: Poco sole prima di mezzodì; alle ore 7.30 nevicava sul Civetta e sul Pel-mo; anche alle 14 venne un po’ di pioggia. Ho celebrato a Pianaz, alle 8, e alle 18 a Fusine. Com. 4 + 3 + 6 a Pianaz. E’ venuta la madre di […]. Ho cominciato a fare la denuncia dei redditi. Domani ritornerò a Belluno.

20: Tempo piovoso in mattinata, anche a Belluno, ove giunsi alle 7.30, e da dove ritornai alle 13. Al pomeriggio il tempo ha fatto ancora vedere il sole. Il mondo sta commovendosi per le migliaia di profughi del Vietnam respinti in mare dalla

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Tailandia e Malaysia. Anche il Papa ha alzato la voce, per svegliare le comunità cri-stiane a risolvere il gravissimo problema. Com. 9.

21: Oggi è terminata la primavera: vent’anni vengono una volta sola! E’ stata una primavera scabrosa e niente speciosa o speciale. Un po’ di sole e un po’ di piog-gia anche oggi. Ho letto sul giornale che sulle strade di Vicenza ieri l’altro (19 giu-gno) sono morti tre sacerdoti salesiani, sui 40 anni, e altri due sono rimasti feriti; e-rano andati a festeggiare un ex-alunno. Ecco com’è pericoloso oggi viaggiare. Sono le 22 e vado a riposare. Com. 4.

22: Bel tempo. Ho celebrato alle ore 10, con poche persone e nessun chieri-chetto. Forse era meglio celebrare alle ore 18, con la presenza di qualcuno in più [es-sendo solennità del sacro cuore di Gesù]. Com. 6. Sono le ore 22.15 e recito il Vespe-ro e [la] compieta a quest’ora, a causa […].

23: Bel tempo. Per 2.000 lire sono andato in taxi a Brusadaz, ove ho celebrato ufficiatura e Messa per i defunti della Scuola dei Morti. Sono salito poi a Coi, ove ho visitato Giovanni [Rizzardini] Duanuz, [detto] al Nane della Tagia, Floriano, Anto-nietta (ritornata a casa da Forno, ove serviva in canonica), Carlo Rizzardini e cateri-na De Marco e Santina De Toffol e Teresa Rizzardini [detta Gégia], da pochi giorni abitante a Col; e per [il] Carpè, tra erba alta e ancora bagnata, sono arrivato a casa, per pranzare alle ore 13.30, per cui non ho potuto andare a riposare al pomeriggio, perché volli essere pronto in chiesa alle ore 15. Le suore sono andate via da Fusine, per ritornare questa sera; adesso sono le 20.20, ma non si vedono ancora. Com. 5 + 2.

24: Domenica. Bel tempo. L’omelia scritta ieri ho dovuto rifarla oggi: non era pratica e facile a capirsi. Non è venuto nessuno della decina di fanciulli ancora pre-senti in parrocchia, alla Dottrina. [Così] ho fatto catechismo a Floriano e a Suor Ma-ria Grazia! Si vedono già in giro alcuni villeggianti. Due sposi bolognesi (la sposa è nipote di Don Dino Ferrari) sono venuti a salutarmi, dopo la Messa parrocchiale; hanno soggiornato o, meglio, dormito nel fienile che sta sulla strada di Iral. Com. 26.

25: Bel tempo e caldo mite, mentre giù per l’Italia fa caldo poco gradevole. Anche oggi la radio parla del problema del gasolio, che sarà aumentato di 29 lire! Anche oggi la radio riferisce della tragedia biblica del popolo delle barche, cioè i Vietnamiti respinti in mare, a migliaia, dalla Malaysia, dove cercano rifugio […]. ‘sta sera ho sentito da […] che Chierzi…, padrone della malga Coldai, è morto lassù e che è passata l’autoambulanza con i Carabinieri; [aveva] 55 anni […]. Oggi appena arrivato a Pioda un uomo di Agordo, come pastore, [e] di 74 anni, si sentì male e, sedutosi o fatto sedere fuori di casera, se ne morì. Com. 1 + 3.

26: Bel tempo. Alle 6 sono andato a Belluno. Dopo aver sbrigato alcune prati-che, sono stato condotto da Don Antonio Remor all’ospedale di viale Europa, ove ho trovato […]. Sono le ore 22.35 e adesso recito il Vespero e la compieta, dopo aver let-to il discorso tenuto a Mareson da Don Antonio Arnoldo il 4 nov. 1919. Com. 4.

27: Bel tempo. Sono andato a Forno per pagare l’ILOR, ma non aveva la ban-ca i moduli della delega al pagamento. In Nicaragua continua la guerra della guar-dia nazionale di Somoza contro i ribelli sandinisti. Ho sentito che il nuovo catechi-smo dei giovani, «Non di solo pane», è nelle librerie già da un mese. Com. 3.

28: Bel tempo. Sono andato a Forno di Zoldo a pagare l’ILOR e l’IRPEF per alcuni contribuenti e in municipio di quassù ho sentito che è capitata già la multa per certi che non hanno fatto la denuncia dei redditi l’anno scorso. Sono pure anda-to in Goima, a Chiesa, mio paese natale, ove ho sentito che Don Venceslao è partito per gli esercizi spirituali. […] Com. 3.

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29: Bel tempo. Messa prima alle 7.30 e Messa seconda alle 10. Ho letto le bio-grafie dei due apostoli [Santi Pietro e Paolo, di cui è la festa] da «L’anno liturgico» del padre Parsch. Ho imparato da Antonio De Marco detto Nino che cos’è l’infarto: è l’arresto del cuore, per cui si crolla. E quasi crollavo anch’io il sabato santo durante la veglia; difatti, due mesi dopo il medico Tomasi si è accorto, visitandomi, che do-vevo aver avuto un infarto. Com. 1 + 4.

30: Bel tempo e un po’ di pioggia alla sera. Sono stato fino a Pianaz e poi sempre a Fusine. Oggi grande esodo dalle città, per le ferie; anche a Zoldo Alto si vedono nuove facce. Marcella Pellegrini mi ha portato il formaggio [e] il burro (più una ricotta) dalla latteria di Coi: un chilogrammo di burro e una ricotta alle suore. Ho sentito da Marcella che Floriano è stato condotto con la macchina di suo cugino [Carlo], figlio di Lorenzo Costa, a Belluno, per ricevere alle ore 7 [di sera] l’accolitato. A dir la verità, lunedì 25 giugno il rettore del seminario, Pierobon, aveva detto che veniva a prenderlo. Com. 3 + 1. 63

Fusine di Zoldo, 1979: luglio [XXIII, pp. 193-224]

1°: Domenica. Bel tempo. Alla Messa e alla Comunione (14 + 20), cominciano a venire anche i villeggianti. A Dottrina solo due fanciulle da Pianaz. Ho letto i bol-lettini di Fornesighe e di Vigo di Cadore. Domani è il 46.mo anniversario della mia ordinazione sacerdotale. E’ naturale che il mio cuore sia malfermo.

2: Giornata piovosa esternamente, ma gioiosa internamente, per me, […]. Ho celebrato la Messa in ringraziamento e in riparazione e proprio quella di 46 anni fa e cioè quella della Visitazione. La mia ordinazione e quindi il mio sacerdozio è sorto e continua sotto la protezione della Madonna. Com. 4.

3: Giornata ancora piovosa, ma meno di ieri e altrettanto è previsto che sarà quella di domani. Durante la notte i ladri hanno visitato la casa di Aimone Talamini, a Talinera. Continuano a venire i villeggianti. Com. …

4: Ancora giornata nuvolosa e piovosa. Ho lavorato per la stesura del bollet-tino parr. La venuta di […], a riferirmi di non so qual lettera portata per le case dal parroco di Mareson, mi ha seccato e mi sono deciso di rendere pubblica la lettera in-viata privatamente a quel parroco. Com. 4.

5: Bel tempo. Sono andato a Coi, a celebrare, per le ore 8, e nella Messa, dopo l’evangelo, ho letto la lettera inviata a Don Sisto, concludendo col fatto di quel del mastello. 64 Ho sentito che sono stati quattro coloro che hanno firmato la lettera invia-ta alle famiglie da Don Sisto Berton. Dopo mezzodì ho fatto una bella dormita e solo per due ore ho lavorato per l’articolo storico per il prossimo bollettino. Domani farò viaggio a Belluno. Com. 5 + 8 a Coi.

63 Mi fa piacere quest’annotazione di don Ernesto. In effetti, don Ottorino Pierobon s’era comportato male. Aveva promesso di venire a prendermi, per andare a Feltre [!] per l’ammissione all’accolitato; aspetta, aspetta e non arriva. Ad un certo punto, dovetti rimedia-re a farmi portare dal cugino. Arrivai a Feltre nel momento in cui vescovo e presbiteri stava-no uscendo dalla sagrestia, cioè proprio nel momento in cui stava per iniziare la Messa. E co-sì, senza averne alcuna colpa, feci una figuraccia. Non so che ne abbiano detto, ma non costi-tuì per me certo un elemento positivo.

64 E cioè?

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6: Primo venerdì [del mese], Com. 7. Durante la notte era sereno in Zoldo, lungo il Canale invece pioveva. Questa mattina era nuvoloso a Belluno il cielo, ma poi è venuto il sole, anche in Zoldo, e al pomeriggio ha un po’ piovuto e un po’ è tornato il sole e il sereno; tempo variabile.

7: Bel tempo. Sono arrivate due suore da Pescara, in riposo. Andreotti ha ras-segnato il mandato al capo dello Stato, per il No del P.S.I. […]. Oggi non sono anda-to a fare il pisolino. Alle 18 Messa prefestiva celebrata da Don Antonio Passerini, con canti fatti da un adolescente di 14 anni (proprio oggi), con voce intonatissima. Com. 6 + 8. […]

8: Domenica. In mattinata bello, dopo il rasserenamento notturno, e al pome-riggio ancora nubi e anche pioggia. Nessun fanciullo a Dottrina: è la Madonna della salute! Sono andato a Costa: ho preso i libretti di pensione di [… e lire 350.000 per lavoro fatto da Giacomo Martini ne capitello, datemi da […]. Com. 11 + 21.

9: Prima di mezzogiorno, tempo bello e altrettanto fino verso sera, poi oscuro e qualche goccia di pioggia; a notte il cielo è coperto. Alle 19.30 sento dalla radio che Craxi, segretario del P.S.I., è stato incaricato dal presidente Pertini di formare il nuovo governo, essendo apparso chiaro che il P.S.I. era «l’ago della bilancia». Ve-dremo. Dal 1968 è deputato e da tre anni segretario del P.S.I.; è stato sindaco di Mi-lano e consigliere di Milano; ha 45 anni. Com. 7.

10: Bel tempo. Sono stato a casa, a lavorare pel bollettino. Ho riscosso la pen-sione di luglio/agosto. Ho sentito alla radio che a Napoli si sono scontrati due treni sulla [linea] intervesuviana e vi sono parecchi morti e decine di feriti. Com. 6 + 1.

11: Bel tempo. Ho lavorato tutto il giorno per il bollettino. E’ venuto Don Si-sto a portare l’orario delle Messe estive per i turisti, alcuni cartelloni con gli orari di tutte le parrocchie della diocesi. Alle ore italiane 18.30 è caduto a pezzi fiammeg-gianti, sopra l’Australia, senza far vittime né danni, lo Skylab (laboratorio spaziale USA, pr[onuncia] Schailab). Primo incontro del presidente incaricato Bettino Craxi con la D.C., [un] incontro di attesa. «Avvenire» oggi porta in prima pagina un arti-colo di avvertimento a Craxi e alla D.C.: «Non umiliate il voto di 14 milioni di Ita-liani». Com. 7 + 2.

12: Bel tempo. A Coi Santi Ermagora e Fortunato, alle 8, lire 2.000 per salirvi. Messa anche a Fusine, alle 18; non è venuto Don Antonio Passerini. Ho lavorato fino alle 23, per finire il bollettino, e domani lo porterò in tipografia. E’ domani il funera-le al pievano di Santo Stefano di Cad., morto in clinica «Bellati» a Feltre. Com. 5 + 7.

13: Nebbione in mattinata, andando a Belluno, poi sereno e sole, finalmente 65 pioggia abbondante alle 15 e cielo coperto sulla sera. A Belluno ho chiesto la licen-za per la pesca di beneficenza, spendendo lire 100.000 per il 10% sull’introito, che dovrebbe essere di un milione, con 2 mila biglietti a 500 l’uno, lire 5.000 sul valore dei premi, che si aggira sulle 50.000 lire, poi lire 4.000 per marche e carta bollata. Ho chiesto a prestito 30.000 lire dal coscritto gestore del «Bar degli Zoldani». Com. 7.

14: Bel tempo. Sono andato a Colcerver (lire 3.500 ha preso Fontana) a trova-re Giulia. Passando per Forno, ho visto Don Natale che parlava con una tosa e due ragazze e non la finiva mai: erano Testimoni di Geova. Mostrandomele disse: «Due Testimoni di Geova»; risposi: «Erano anche a Fusine, a far perdere tempo». Adesso sono le ore 23.30 e vado a riposare. Com. 3 + 3.

65 Nel senso, per lui abituale, di «in fine, da ultimo».

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15: Domenica. Bel tempo. Nessuno a Dottrina, però l’ho annunciata lo stesso. Sono arrivati a Fusine, di ritorno da Coi, il rettore del seminario (Don Pierobon), e il prof. Amministratore Don De Fanti; hanno salutato Floriano. Dopo Vespero sono andato a Mareson, in macchina, e sono ritornato a piedi. Maria Cercenà non era a casa, invece Dora, con suo marito. Com. 15 + 35.

16: In mattinata tempo bello, poi, nel pomeriggio, annuvolamento e pioggia. Non è ancora fatto il governo; anzi, il presidente incaricato domani va all’inaugurazione del Parlamento europeo e quindi inizierà il secondo giro di con-sultazioni alla fine di questa settimana. Oggi funerale a Roma del colonnello dei Ca-rabinieri Varisco, ucciso la settimana scorsa mentre era sulla sua auto, davanti a casa sua, in piazza del Popolo. Com. 8 + 5.

17: Bel tempo in mattinata e annuvolamento al pomeriggio. In mattinata so-no andato a Forno, ove, in cassa di risparmio di Verona Vicenza e Belluno, ho depo-sitato lire 650.000, per l’acquisto per trent’anni di due loculi nel cimitero di Goima. Ho inoltre pagato l’IRPEF e l’ILOR per il 1978, per la mia denuncia dei redditi […]. Alle ore 14 ero a Belluno, in tipografia, a rivedere i manoscritti del mio bollettino. Poi, spendendo lire 2.500, con taxi sono andato all’infermeria della casa di ricovero Gaggia […]. Com. …

18: Bel tempo e solo sulla sera annuvolamento, con minaccia di pioggia. Ho celebrato a Coi, alle 8, poi discesi con Floriano, a scrivere indirizzi e applicare i fran-cobolli. Alla sera arrivò l’avviso dalla tipografia, l’invito a recarmi domani a Belluno per la correzione delle bozze. Com. 7.

19: Nebbia al mattino e alla sera, anche a Belluno, ove dicono che una volta non ci fosse. Sono disceso in città con la corriera delle 6 e sono arrivato alle 7.20. So-no andato a prendere un caffè e poi sono andato a correggere le bozze del bollettino. Essendo poi andato a piedi in ospedale nuovo, per visitare gli infermi zoldani, tra cui Felice Ampezzan, classe 1892, che il giorno 15 luglio ha compiuto 87 anni, ho perso la corriera delle 11.45, per cui mi sono fermato a Belluno pel pranzo alla ferro-via (pagando lire 3.500), ove un poliziotto bestemmiava e io esitai a domandare: «Hanno il permesso di bestemmiare i poliziotti?». ‘sta sera la madre generale ha ri-chiamato a Pescara Suor Gabriella […]. Com. 7.

20: Giornata piovosa e nebbiosa. Sono stato a casa, a scrivere i moduli per il versamento dei contributi INAM e INPS per le suore e il sagrestano, che ho pagato a Forno, in cassa di risparmio; lire 2.500 per taxi. Conferenza a Ginevra sui profughi vietnamiti. Com. 5.

21: Bella preghiera in onore della Madonna: […]. Bella giornata, dopo una mattinata con caligo e nebbia. La radio annuncia peggioramento per domani. Oggi è arrivato il pacco dei bollettini. Io aspettavo per lunedì. L’ho fatto distribuire a Fusi-ne, Soramaè, Pianaz. Domani lo consegnerò agli altri villaggi. E’ venuta la mo-glie/vedova di Erio Arnoldo, a prendere il libro di suo marito. E’ una maestra, che ha insegnato a Goima nel 1930-31 con Orsolina, è veronese, nata nel 1909, mentre E-rio era del 1912. Com. 5.

22: Domenica. Tempo bello fino alla sera, poi nuovo annuvolamento e piog-gia. Ho celebrato la Messa prima alle 8, alle 10.30 ha celebrato il sacerdote di Motta [di Livenza] che dirige la colonia di Pianaz. Sono salito a Pianaz ove, alle 11, ho ce-lebrato in onor di Santa Filomena. Adesso è sera e non ricordo se ho riposto nel cas-setto (o armadio) i paramenti adoperati a Pianaz. A Dottrine c’erano due fanciulle. Floriano mi ha aiutato a imbustare (e prima a piegare) tutti i bollettini. Com. 26 + 43 a Pianaz + …

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23: Bella giornata. Ho portato alla posta per la spedizione i bollettini. Li ho portati a Fusine, a Dont, a Forno, a Dozza; da quest’ultimo ufficio vennero portati anche a Zoppè. Ho sentito che […] è all’ospedale civile di Belluno, quello nuovo. Com. 7.

24: Bel tempo. In mattinata sono andato in ambulatorio, dal medico, per far-mi misurare la pressione. Mi disse che era buona, andando dal 120 al 180, buona pe-rò non del tutto. Poi ho scritto indirizzi per l’America. Alle 13 sono andato a pranzo all’hotel «Bosco Verde» […]. Passando per Mareson, visitai Paolo [Pellegrini detto] Poeta e portai i bollettini alla fanciulla Cappeller, che mi riferì di essere [io] invitato in canonica di Mareson. Celebrai alle ore 8 a Brusadaz (Com. 1) e alle ore 18.15 a Fu-sine (Com. 6). Il presidente incaricato Craxi ha rimesso al presidente della repubbli-ca, Pertini, il suo mandato, dopo un nulla di fatto; ha dato la colpa alla D.C. «Chi la fa, l’aspetti»: anche Craxi aveva rifiutato Andreotti.

25: Bel tempo. Sono rimasto a casa, a scrivere indirizzi. Al pomeriggio ho ri-posato per due ore, poi ho pregato, ho lavorato e domani andrò a Belluno con Cesa-re Feltre. Preparo adesso l’elenco delle cose che farò a Belluno. Com. 5.

26: Bel tempo. Ho celebrato alle 8 a Fusine (com. 6) e alle 19 a Coi (Com. 4), discendendo per [il] Carpè. Né io né Floriano siamo andati a Zoppè, per Sant’Anna. Lassù, a causa di Don Paolo Simonetti, ha fatto da tema per le discussioni a mensa («Inter pocula et inter mensas») la lettera aperta a Don Sisto. Io alle 8 sono andato a Belluno, con Feltre Cesarino. Ho offerto per i profughi vietnamiti la piccola offerta di lire 100.000. A Coi ho riverito mons. Pierluigi Sartorelli, pro Nunzio in Kenya, vil-leggiante nell’albergo «La Caminatha». In chiesa di Coi ho trovato il Santissimo ed ho consumato le particole consacrate; glielo dissi e lui mi rispose che, come vescovo, ha diritto della cappella e del Santissimo. Io [invece] ho tolto anche il conopèo, cre-dendo che fosse stato quello la causa del credere che la chiesa fosse sacramentale. Comunque gli dissi: «Lo rimetta di nuovo, però occorre anche il cerone». Rispose: «Questo sì!». Gli dissi che domenica 29 celebro io alle 9.15, perché ho la colletta per i Vietnamiti, mentre lui può celebrare quando vuole.

27: Bel tempo. Un coltivatore diretto, che fa fieno per più mucche, mi ha det-to che è in vantaggio di dieci giorni dall’anno scorso; difatti, l’anno scorso pioveva di più. Sono andato a Rutorbol e a Soramaè, a visitare famiglie. Suor Felicita Manzi, venuta un mese fa in vacanza, domani torna a Pescara in un’altra casa, diversa da quella di Suor Gabriella preside; [si] può dire che ha cambiato colore. 66 Com. 8.

28: Bel tempo. Messa alle 8 a Brusadaz e ritorno con mazzo di fiori di prato, per la chiesa. Poi studio per l’omelia. Messa alle 18 a Fusine (Com. 10) e Comunione con unzione degli infermi a Rutorbol, per Maria De Fanti vedova Costa. Sono le ore 21.30 e non ho fatto ancora le pubblicazioni; le farò domattina. Domani Messa a Coi, alle 9.15, e poi discesa a Fusine, per benedire il nuovo forno Franchi e celebrare la Messa parrocchiale. Colletta domani nelle chiese per i profughi vietnamiti.

29: Domenica. Bel tempo fino alle 18, poi annuvolamento. Messa prima cele-brata dal cappellano di Motta [di Livenza], la seconda (a Coi) da me, la terza (par-rocchiale) da me, la vespertina da Don Dino Ferrari, alle 18 a Fusine. Io ho parlato a tre Messe. Il vescovo mons. Pierluigi Sartorelli ha celebrato dopo di me, con l’assistenza di Floriano, che domani va a Belluno, a lavorare a «L’Amico del Popo-lo». Questa mattina mi sono alzato alle 4.30. Com. 16 + 26 + 23 a Coi.

66 Che ha un più bel colorito, che si è irrobustita.

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30: Bel tempo. Gli elettricisti di Polpet (ditta Costantini) hanno terminato tra venerdì e oggi di fare alcuni lavoretti in chiesa, in canonica e in Asilo. L’on. Pandolfi (da Bergamo) non ha ancora fatto il governo. Com. 4.

31: Bel tempo in mattinata e al pomeriggio un po’ di pioggia. Sono andato a Belluno, alle ore 6, e sono tornato alle ore 13. Il vescovo mons. Pierluigi Sartorelli è disceso da Coi a prendere vino e ceroni. Sono andato a Pianaz a chiedere i cantori al-la colonia di Motta e me li hanno concessi. 67 Domattina finirò l’omelia di San Pelle-grino. Oggi sono andato in biblioteca «Gregoriana» [del seminario] a consultare la «Bibliotheca Sanctorum» per individuare quale San Pellegrino sia a Coi; certo non il Laziosi, che fu dei religiosi Serviti, né il Pellegrino vescovo di Auxerre (poi martire) ha come distintivo iconografico un serpente. 68 Com. 7. – Per avere la «Bibliotheca Sanctorum», in 12 volumi, basta scrivere a: Istituto Giovanni XXIII, Pontificia Uni-versità Lateranense.

Fusine di Zoldo, 1979: agosto [XXIII, pp. 225-240, la 240 in bianco, poi fogli vo-lanti pp. 1-13]

1°: Oggi [è stato] veramente bel tempo, dopo il caligo del mattino. Ho celebra-to a Fusine alle 7.30 e a Coi alle 10. Qui la festa è stata fatta solenne, per merito della colonia di Motta di Livenza, che ha fornito i cantori e gli inservienti, a com-ple[ta]mento di quelli di Coi, che hanno portato i fanali e il gonfalone. Prima di Messa mi fu comunicato che ieri, 31 luglio, di notte, è morto a casa sua a Milano (vedi indirizzo) Piva Chìndes Raffaele, per […]; era della classe 1905; il funerale è sta-to fatto oggi alle 14.30, a Milano, nella chiesa di… - Dopo Messa mi fu chiesto di ce-lebrare alle ore 10 del 14 agosto la Messa per le nozze d’argento di Zennaro Ferdi-nando e Rizzardini Luisa fu Luigi, residenti a Mestre, via Giusti n. 14, cap. 30173. Com. 50 a Coi + 5 a Fusine.

2: Bel tempo. Sono disceso a Forno con la corriera delle 16 e a Sottolerive ho visitato la famiglia di Cesare Panciera, il nonno Carocari, la figlia moglie di Cesare, la figlia di questa, la signorina studentessa universitaria Antonella Panciera e suo fratello di 16 anni. Ho saputo che la madre di Cesare e mia cugina […]. Oggi ho fatto il palco per la pesca di beneficenza. La radio […]. Com. 6.

3: Bel tempo, fino alle 15, poi pioggia e infine ancora sole. In mattinata ho la-vorato in sala parr., per disporre gli oggetti della pesca. Alle 13 sono andato a Bellu-no […]. Alle 18 ero a Fusine, per celebrare la santa Messa del 1.mo venerdì. Com. 12.

67 Neanche fossero degli oggetti!

68 A questione è stata risolta con le dettagliate analisi riportate ai Comunicati n. 603, 604, 606 e 608. Si vedano anche i Comunicati n. 609 e 660. Si tratta, in definitiva, del cosiddetto San Pellegrino delle Alpi, che, in effetti, è collegato col martire vescovo di Auxerre. Non per nul-la dallo scorso anno la festa del 1° agosto non è più celebrata con i paramenti bianchi, come sempre s’era fatto, ma rossi. Per quanto riguarda il serpente, si tratta (a parte tutte le leggen-de, menzionate nei detti Comunicati) di un demonio, ossia simbolo e realtà del male, vinta dall’evangelizzatore San Pellegrino con la sua predicazione. E un visitatore della chiesa di Coi ha concluso: «Era dunque un convertitore», anziché dire: «Un evangelizzatore» e l’espressione, così inusuale, merita di essere ricordata e, volendo, utilizzata, perché ha in sé un che di profondo. Una copia della «Bibliotheca Sanctorum» da alcuni anni è in dotazione anche della biblioteca civica «Pellegrini» di Zoldo Alto.

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4: Come ieri: bel tempo in mattinata e poche gocce [di pioggia] al pomerig-gio. Ho celebrato alle 7.30. Il vescovo mons. Pierluigi Sartorelli mi ha fatto tribolare, telefonandomi se doveva dire la Messa lui, poi se la doveva dire la mattina o la sera; aveva confermato di celebrarla alle 8, perché potessero partecipare anche quelli del-la «marcia di San Pellegrino», e alla fine ha cambiato ancora ed ha deciso di cele-brarla alle 18.30 a Coi… Io ho speso lire 2.000 per andare a Brusadaz e a Coi, per portare gli avvisi della Messa alle 8. Com. 6.

5: Domenica. Bel tempo. Mons. vescovo Sartorelli non ha celebrato alle ore 8 a Coi, e così ha fatto fare la strada per niente ad alcune persone, tra le quali […]. Io avevo annunciato e scritto: «Alle 8 Messa del vescovo a Coi», ma poi egli ha cambia-to, stabilendo di celebrarla alle ore 18.30: un esempio di confusione! Anche oggi tan-ti incidenti sulle strade d’Italia, a causa del traffico per le vacanze. I 24 ministri del nuovo governo, presieduto dall’on. Cossiga, hanno giurato oggi alle 11 dinanzi al presidente Pertini di servire la nazione e di osservare la costituzione. Adesso seguirà la presentazione al Parlamento, la discussione e la votazione. Com. a Fusine alle 8 = 15, alle 10.30 = 30, alle 18 = 11, a Coi 30.

6: Bel tempo fino alle 16, poi annuvolamento e pioggia. C’era bisogno di pioggia e lo dimostrano le erbe delle patate, che ingialliscono. Sono arrivate tre lette-re in un colpo per inculcare la preparazione al grande avvenimento della venuta nel Bellunese di papa Wojtyla. Domani io dovrò intensificare la preparazione della pe-sca. Ho ritirato da un libretto di Tonina lire 5.500.000, pagandone lire […] a Cappel-ler Andrea da Pecol per il lavoro di restauro fatto nella casa di [Tonina a] Pianaz. Com. 6.

7: Bel tempo e caldo in mattinata, annuvolamento dalle 16 in poi, con poche gocce di pioggia. Ho celebrato alle 7.30 a Fusine e alle 18 a Coi. Ho lavorato in sala parr. per la pesca in mattinata, nel pomeriggio non ho lavorato. Adesso vado a dormire, per poter domani alzarmi presto e lavorare ancora per la pesca. Com. 6 + 6 a Coi.

8: Bel tempo. Celebro alle 7.30 e poi lavoro per la pesca, mentre i confratelli vanno a Belluno, al ritiro spirituale, predicato dal card. Cè, patriarca di Venezia. Le campane non devono suonare fino a sabato, perché i tiranti per tener fermo il cam-panile sono stati cimentati. Alle ore 16 vado al funerale di Felice Ampezzan, classe 1892, […]. Sono stato condotto da Fusine a Goima e viceversa da mia nipote Lea. Com. 5.

9: Pioggia e minaccia di temporale in tutto Zoldo e abbassamento di tempe-ratura, in conseguenza (e l’abbiamo sentito poi per radio) di grandi temporali, con grandine, in parecchi luoghi della penisola italiana. La strada del Brennero è rimasta anche ingombrata da una frana, di 4 mila metri cubi di motta. Quattro corriere han-no attraversato la valle zoldana, per condurre la gente al pellegrinaggio alla Ma-donna delle grazie, con la visita alla mostra di papa Luciani a Canale d’Agordo; di questa parrocchia i partecipanti dovevano essere nove, ma […] l’ho visto fermo in piazza. Io, dopo aver celebrato la Messa a Pianaz in onore dei Santi martiri Fermo e Rustico (esponendo anche la reliquia di San Fermo), ho passato la mattinata ad ap-plicare i numeri agli oggetti della pesca, con Daniele Lomazzi. Ho terminato poi la serata nello scrivere l’omelia per la festa di San Lorenzo. Nel viaggio a Le Grazie e a Canale con quattro corriere [c’]erano [tutti] i parroci di Zoldo, eccetto Don Ernesto. Com. 2 a Pianaz, 4 a Fusine.

10: Bel tempo, dopo una prima mattinata nuvolosa. Andando a Belluno, alle 13.30, pioveva da Longarone a Belluno. Qui sono disceso a Borgo Piave, per prele-

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vare trenta manifesti per la pesca (lire 6.000). A Brusadaz hanno contribuito a fe-steggiare il Santo i ragazzi di Motta e i nipoti di Raffele De Marco, Giorgio, Riccardo e… con la chitarra. Com. 40 a Brusadaz e 5 a Fusine.

11: Bel tempo. Sono andato ad attaccare i manifesti della pesca fino a Braga-rezza. Ho celebrato Messa alle 18. Alla sera mi sono misurato la febbre: era sopra i 38 gradi. Alle ore 23.30 ho detto alle suore di chiamare il medico, che è venuto e mi ha detto di stare a letto tre giorni. Com. 6.

12: Domenica. Mi sono alzato [e] sono andato a predica alla prima Messa, poi a Coi ho celebrato, e alle 10 ero anche a Fusine. Ho detto incompleto il Vespero. Ho chiamato il medico di Fusine ed è venuto il sostituto, dott. Marco Zoppas, di Forno; mi disse: influenza! Ho fatto male a non stare a letto e mi assegnò medicine forti, che la superiora andò a prendere. Durante la giornata (anzi: al pomeriggio) vennero a trovarmi otto persone di San Pietro in Campo. La pesca, condotta da Guido Panciera e dai fratelli Lomazzi da Intra, ha fruttato lire […] circa. La Messa vespertina è stata celebrata da Don Giuseppe Soldà, salesiano, con 70 persone. Com. a Fusine 20 + 30 + 10 e a Coi 35.

13: Bel tempo. Sono stato a letto e mi sono migliorato. Sono venute a trovar-mi tre donne, una da Carfon [e] due da Vallada, parenti di Don Fioretto [Ronchi]. Mi ha visitato Don Giuseppe Soldà, salesiano, ospite di Luigi Dal Maso, che ha celebra-to la Messa. E’ venuta anche Lea. Hanno portato roba per la pesca anche i soliti fab-bricatori di scarpe e cioè… Ha mandato roba molta da Milano Suor Costa caterina; Don Celestino da Motta ha portato una damigiana di vino e un suo uomo lo ha in-fiascato. Anche un altro salesiano dell’Agosti di Belluno è capitato ‘sta sera, alle 9.30, a salutarmi. Com. 3 + 5.

14: Bellissima giornata. L’ho passata in camera da letto, tormentato da bru-ciore nell’urinare. La febbre è andata a 37 e linee. A Coi ha celebrato Don Paolo Ar-noldo, con i suoi ragazzi, per le nozze d’argento dei coniugi Zennaro da Mestre. A Fusine Don Celestino ha confessato dalle 15 alle 17, poi è andato a Coi per intendersi per domani e torna adesso, alle 18, per la Messa vespertina a Fusine. Ho pagato tre visite del dott. Giacomo Tommasi, lire […]; è venuta a trovarmi Lea, che è pure an-data a Forno, a prendere medicine. Com. a Coi alle 10 n. …, a Fusine 12. [Numeri per gli oggetti della pesca:] –campanello 334, portacenere sul tavolo 723, cane di le-gno 696, uccello acquatico 569.

15: Ho chiamato il medico alle 2 ‘sta mattina, perché non potevo più resiste-re, non potendo urinare […]. ‘sta mattina dopo Messa seconda, ove ha suonato l’organo, mi ha fatto il ricovero d’urgenza all’ospedale. Adesso mi preparerò la vali-gia. E San Rocco preghi per me, anche se non ho potuto festeggiarlo.

Dal giorno 16 agosto il diario è stato scritto in ospedale civ[ile] vecchio di Belluno, reparto urologia, e si trova su fogli a parte. 69

16. Parto sulla autoambulanza da Fusine alle ore 7, dopo essermi messo in comunicazione con Lea, per farla venire ad accompagnarmi, portandomi dietro la roba. Essa arriva a Dont e mi accompagna fino a Belluno. Qui io sono portato nella stanza, in reparto urologia, con De Pellegrini Don Giovanni. Qui mi hanno cavato un po’ di sangue e il resto me lo cavano domani, a digiuno dalla mezzanotte. Al pomeriggio è venuto a visitarmi mons. Da Rif, vicario generale, mentre io ero a far-

69 Il resto del mese, infatti, è su fogli volanti.

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mi il cardiogramma che, nel colloquio col medico, è stato trovato normale, come quello fatto il gennaio 1978 nell’ospedale nuovo.

17: Sono digiuno dalla mezzanotte e al mattino mi prelevano il sangue […]. [Mi vengono alla mente alcuni] episodi. Quello della donna che prende le acque sol-forose di Caprile e fa sapere al marito: «Ho calato metà [peso]» [e] lui risponde: «Bene, continua!». – E quello del topo al matrimonio di Teresa Arnoldo e il pegorèr: intanto che aspettano un secondo testimone, capita il topo fuori del campanile, si ferma in mezzo alla chiesa e poi va sotto la sposa, che deve andare in sagrestia a li-berarsi. E poi il topo esce la domenica e va sull’altare, dove è messa la trappola e fa «trac!» e Zeno e Valentino lo prendono. – [E] quello della pazienza: [uno dice:] «Io non la perdo», [e l’altro:] «Perché?». «Perché non ce l’ho!».

18: ‘sta notte il tempo ha cambiato, con minaccia di pioggia, oggi pertanto è atmosfera più fresca. Ho fame di buon mattino e mangio ciò che ho. Alle 9 portano il caffelatte. Visita del prof. preside della Scuola ragionieri di San Gervasio [=Ragioneria], Giuseppe Paniz, poi [di] Michele Molin Pradel, poi [di] Angelica Ca-son, che porta il caffè […]. Sono le 15.30: mi metto ancora in letto, ma con la deter-minazione di farmi mettere in sala comune, per avere più spazio e per non essere al cospetto di una finestra mezzo aperta, da cui penetra l’aria, che alla sera e al mattino è fresca e mi fa paura. Sono venuti a visitarmi Don Demetrio Da Riz, poi Silvana e Daniele, che vengono anche domani sera. E’ venuto anche Floriano, con la pubblica-zione delle Messe di domenica. Alle ore 18 sono nel salone degli operati, in un bel letto, posto in un angolo e mangio in parte al tavolo. Due cavalieri di Vittorio Vene-to, uno del 1897 (82 anni) e un altro del 1899 (80 anni) sono già operati. Alle ore 18 sento suonare per la Messa prefestiva.

19: Domenica, XX per annum. Sono su [un] letto nuovo, in sala operati, ove uno – giovane – di Conegliano è dimissionario, due sono cavalieri di Vittorio Vene-to, operati e in osservazione […]. Ho dormito abbastanza bene, ma alle 5 mi viene un forte dolore al cuore che, coll’alzarmi in sentóin, 70 cessa (Deo gratias!). Alle 6.30 faccio la Comunione, alle 7.30 recito mattutino e lodi. Le campane annunciano la Messa delle ore 8, che qui è celebrata nel reparto ortopedico. Il cielo è stato coperto per tutta la notte e qualcuno, guardando dalla finestra, ha detto: «Piove». Il persona-le infermieristico è scarso, perché ci sono le ferie. Alle 7 capita Angelina Cason, col caffè e [i] biscotti «Lazzaroni» (buoni anche senza caffè). Verso le ore 18 è capitato il vescovo a visitarmi, di ritorno dal funerale di Don Narciso, da Feltre, il terzo sacer-dote morto quest’anno ed è venuto a visitarne quattro in ospedale: io, don [Giovan-ni] de Pellegrini, don [Carlo] De Bernard e… Poi si è messo le mani nei capelli ed ha detto: «Che confusione! Preghi perché vada bene e che sia una buona giornata (quel-la del papa [a Belluno] ) ! ».

20: Giornata piovosa, con cielo nuvoloso e con temperatura bassa. La febbre è [a] 36,7. Mi alzo e [mi] faccio la barba, dopo quattro giorni. Ho bevuto il caffè, con pochi biscotti. E’ venuto il vice primario […]. Alle 7.30 di sera ho ricevuto la Comu-nione. Sono andato a trovare […], che sta male, con quattro camice. Io febbre ‘sta se-ra [ne ho] 37,8.

21: La giornata atmosfericamente si presenta buona; sono le 7.15 e già c’è il sole. Ho fatto la Comunione alle ore 6.30. Poi mi ho lavato la faccia, mi restano da lavare anche i piedi. Chissà che oggi mi chiamino per i raggi! Intanto, invece che le solite medicine, oggi alle 6 mi hanno fatto una puntura. ‘sta sera sono stato chiamato

70 Mettersi seduto.

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ai raggi allo stomaco e, dopo, il medico di guardia (un giovane meridionale) mi ha fatto la cartella clinica, domandandomi le malattie precedenti. […] Sono le 19.

22: Giornata buona. Un giovanotto se ne va, dopo tre giorni: beato lui! […] Ho recitato mattutino e lodi della feria. Cosa mi succederà oggi, non [lo] so; mi han-no fatto una puntura antibiotica. E’ mancata una medicina in ospedale; mi fu assicu-rato che arriva questo pomeriggio. E’ venuto a visitarmi Don Paolo Arnoldo: ha ce-lebrato la Messa di San Rocco [a Pianaz] con un bel gruppo di persone (senza reli-quia). Ha celebrato sabato 18 la Messa a Brusadaz per Alice De Marco [ved.] Gaspe-rini. Ha celebrato il 19 la Messa prima a Fusine, alle 8, per anniversario [di] Marghe-rita Fattor, e a Coi alle 9.15 per genitori e fratelli ordinata [da] Olga Rizzardini, [e] a Fusine alle 10.30 per il popolo. Alle 18 ha celebrato la Messa di Simonetti De Vido Giovanna un sacerdote di Faenza, che sta a[lla] colonia Giuriati. Don Paolino ha da celebrare domani 23 alle 8, a Fusine, Messa per Giovanni Scarzanella di Mario e ve-nerdì Messa alle 8 per De Marco Braghessa Gio. Batta e Anna, ordinata [dai] figli. Domenica Don Paolo celebrerà alle 18 a Coi Messa per anniversario [di] Piva Augu-sto e Messa alle 8 a Fusine pro populo. Sono venuti a trovarmi […]: mi portano biscot-ti e caramelle.

23: Non è una giornata perfettamente chiara […].

24: Cielo foschioso. Giornata poco allegra […]. Niente caffè o altro. Adesso in stanza sono due appena, operati ieri sera: hanno passato la notte assistiti da persona amica, ma senza problemi […]. In mattinata non mi fu fatta (nonostante abbia atte-so) la radiografia del ventre (ho digiunato anche a mezzodì); mi fu fatta solo alle ore 16, e doppia; mi fu detto che ho reni giovani, con i quali posso vivere cento anni an-cora. Anche oggi ha piovuto forte e poi è tornato il sole.

25: Cielo coperto. Viene giorno sempre più tardi. Mi sono alzato a farmi la barba. ‘sta sera – mi fu annunziato – ci sarà la Messa in questo reparto. Verso mez-zogiorno il cielo si è rasserenato e così è venuto il sole, anche nel pomeriggio. Quelli che vengono a visitarmi dicono che la città è tutta pavesata e il passaggio del Papa fissato con transenne. Sento da […] che i biglietti sono stati tutti esauriti a Fusine, ove la notte scorsa è venuta la neve, fino su la mónt di Coi e Punta. Le quattro suore (anche l’ottantenne e suor Rita) sono venute a dormire a Belluno, in via Barozzi, nel-la casa di Zalivani Rodolfo, per vedere il papa domani; mi hanno raccomandato di pregare qualche parroco di venire [a Fusine] a dire qualche Messa durante la setti-mana. – Sono le 19.30. Vengo dalla Messa e dalla predica: questa è fatta sulla data storica di domani […].

26: Guardo dalla finestra e vedo cielo coperto. Alle 7 suona l’Ave Maria. Alle 7.30 suonano per la Messa? No, per la venuta del Papa tutte le campane della dioce-si. Ieri sera alle 9 ho dovuto sgridare due donne, perché non finivano più di parlare del Papa e non mi lasciavano dormire: «Ehi, femmine! Siete venute qui per assistere ammalati o per ciacolà? Finìtela e lasciate dormire anche il Papa, al Papa al va a dormì anca lu». Un infermiere viene a fare i cristèr a due operati da tre giorni e uno non tira dentro il liquido e bagna il lenzuolo e l’infermiere bestemmia. Torna a prendere la padella di quest’ultimo, che è vuota, e dice: «Tu [non] hai fatto un’ostia. Sai cosa vuol dire “un’ostia”?». Io che sento, gli dico: «Va là, sta’ bon, [che] ‘l é lo stess!», e si rabbonisce. Oggi ci hanno dato [il] pranzo prima [del solito], verso le 11. Alle ore 8.30 io chiesi a un’infermiera da Gares: «E’ arrivato il Papa a Canale?»; «Sì, è dietro a dire Messa. Vada qui vicino a sentire, c’è anche la suora». Sono andato nella prima sala e così ho sentito l’oremus, il Credo, la preghiera dei fedeli. Poi sono andato a ve-derlo alla TV in corridoio del reparto, ed ho visto Canale, la piazza piena di ombrel-li, e il Papa sotto un baldacchino, che leggeva il discorso, introdotto dal saluto della

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gente e dal motivo per cui era venuto proprio in quel giorno: perché era il giorno della sua [=di Luciani] elezione, alla quarta votazione. Era interna[ziona]lizzato il collegio dei cardinali, eppure fu eletto lui, opera dell’ispirazione dello Spirito Santo […]. Alle 15.30 passò per Belluno, su macchina, al suono delle campane. Io rimasi a letto. ‘sta sera farò la Comunione, perché ‘sta mattina mi trovò addormentato Don Ferruccio Barbaro. Alla TV ho visto la Messa del Papa allo stadio: ha durato dalle 18 alle 20.30. Nell’oscurità è partito l’elicottero, passando sopra la città e dirigendosi verso Val Morel e Canal San Boldo e giù a Treviso. Le campane del suomo l’accompagnarono e suonarono fino alle 9 passate. Fra l’altro mi è rimasto impresso il punto del discorso ove disse: «C’è chi pensa che l’Italia sia una terra che si [sta] ormai scostando dalle tradizioni cristiane, per entrare nell’era cosiddetta post-cristiana. Non è così, non è così! Nonostante le accresciute insidie e i maggiori peri-coli, l’autentico volto della nazione è cristiano, illuminato com’è dalla luce di Cristo e del vangelo».

27: Bella giornata, con cielo poco foschioso e con sole. Ieri sono stato senza Comunione; sono andato però in cappella dell’ospedale e, se volevo, potevo farla. Oggi non l’hanno portata alle 6.30, come al solito. Mi sono fatto la barba ed ho reci-tato mattutino e lodi. Passa a visitarmi […] e mi dice che oggi operano; non sappia-mo però chi; è stato portato nel pomeriggio un medico operato qui. Il prof. Comuzzi è passato qui e mi ha detto di aver avuto la raccomandazione di operarmi presto; sa-rà stato il vescovo? Sono andato a trovare i parrocchiani e la vecchia Zampolli. ‘sta sera alle 7.30 farò la Comunione. Ho sentito che qualcuno [dei malati], che è andato a vedere il Papa ieri pomeriggio mentre passava vicino all’ospedale, ha sentito il freddo ed ha avuto qualche colpetto di tosse. Ho letto su «Il Gazzettino» il discorso del Papa a Cima Rocca: è il più bello e il più corto. Ho visto nella foto della Messa a Canale che anche il presidente del Consiglio, Cossiga, e il ministro dell’industria, Bi-saglia, hanno fatto la Comunione. Ho sentito che il sindaco Cagnati, comunista, non fu lasciato parlare.

28: Giornata con sole, anche se con presenza di nuvole medie. Ho fatto la Comunione alle 6.30. Mi sono poi alzato per prendere il caffè nero 71 con biscotti e poi caffelatte con pane. Ho recitato il breviario e cioè il mattutino e le lodi. Vedo che preparano un altro letto; vuol dire che sta per giungere un altro operato. Don Fer-ruccio Barbaro mi porta una cartolina di Belluno con papa Luciani e papa Wojtyla, a capo delle spallette del ponte della Vittoria, a Borgo Piave. Hanno portato in sala operatoria il cavaliere di Vittorio Veneto Apollonio Fontanella, alle ore 10.30, e ades-so, alle ore 11.30, ha ancora da essere riportato […]. Questa sera mi secca avere di-nanzi al mio comodino la signora […], che assiste suo marito; credevo che si mettes-se qui per l’infusione di sangue, soltanto.

29: Il tempo è buono. Il Fontanella […]. Finalmente la signora […] si è trasfe-rita e mi ha lasciato il transito libero: è passata nel suo; era un disturbo, con conse-guenze psicologiche. 72 Sono venuti a trovarmi […]; […] mi ha riferito che è venuta la brosa a Pecol e a[lla] Busa; speriamo che non abbia rovinato il mio orticello. […] Don Mario De Bona mi ha promesso di celebrare le due Messe di domenica secondo le mie intenzioni. Le intenzioni sono queste: quella delle 8 per i defunti del signore amico dell’arciprete di Castellavazzo; e la seconda, alle 10.30, per la comunità. Alle

71 Nel parlare tradizionale, cafè négre, detto anche cafè bón, era il caffè vero e proprio; distinto dal café de òrž, o di orzo, fatto in casa, con orzo abbrustolito, mentre il primo BISOGNAVA

COMPRARLO ed era quindi un lusso!

72 Si noti la gravità del fatto, secondo il Don.

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14.30 nel 1977 [come] oggi moriva mio fratello Augusto, classe 1896; al Vespero ho pregato per lui, così: «Ricordati, Signore, di mio fratello che, come oggi, è passato da questo mondo [a te]: fallo stare nelle regioni della luce e della pace».

30: La mattinata mostra fuori buon tempo, invece il termometro [della feb-bre] 37,1 (alle 15 invece 37,3) […]. Don Raffaello De Rocco mi dice di essere adesso in Zoldo un tempo di stasi (quiete). Viene Don Antonio Remor […].

31: Un po’ di foschia apre la giornata. Viene Gesù mentre non ci pensavo. 73 […] Vengono visite, come […] che mi porta paste da mangiare dopo cena, […] che mi porta cioccolata e caramelle, […] che mi porta una biro e «Il Gazzettino». […] Oggi non ho febbre.

Fusine di Zoldo, 1979: settembre [XXIII, fogli volanti pp. 14-24]

1°: Bella giornata. Al pomeriggio […]. Sono venuti […].

2: Domenica. Leggo ne «Il Gazzettino» che il Papa […]. E’ stata una bella giornata, con due visite, di visitatori che mi hanno fatto venire in mente questo: […] ha detto: «Una volta non [era] così; [la visita in ospedale] era permessa una volta al-la settimana, il venerdì; e adesso ogni dì e anche due volte al dì. C’è un continuo chiacchierare» […].

3: Giornata con poco sole, dopo una notte senza sonno, quantunque abbia preso la camomilla. Sono stato a letto, all’infuori del[l’ora del] caffelatte [e del] pran-zo. Ho detto al medico che mi fa male il fianco sinistro e subito ha ordinato cardioe-lettrogramma e raggi allo stomaco. Sono arrivati a trovarmi: Don Martino Sovilla, Don Antonio Remor, che mi disse di essere andato a dir Messa a Coi ieri sera. E’ ve-nuto anche Don Alfredo Murer […]. L’operato della stanza che sembrava il più bra-vo a levare e a guarire, ha preso ancora freddo e gli hanno rimesso il catetere. L’ottantenne […] è assediato da visite: «Come stéo? Sursum corda, coraggio, col co-raggio si rimediano tante cose…»; ma i dolori continuano [e] di notte dice: «Iesù Maria, Iesù Maria, Vergine aiuto!». – Alle ore 16 sono andato in ambulatorio cardio-logico […], poi sono passato nel gabinetto radiologico (dovetti risalire a prendere la richiesta al reparto urologico, che l’aveva appena firmata) e quindi dopo mezz’ora mi fu fatta la lastra.

4: Buon tempo. Ho dormito assai bene. Ho potuto anche voltarmi sul fianco, come segno che il dolore laterale (che tanto mi aveva impressionato sabato, domeni-ca e lunedì) se n’è andato. Hanno preparato un letto al mio fianco, un […] operato oggi per la seconda volta. In mattinata non ho visto medici. Mi fece visita Don [Gia-como] Viezzer, che mi disse che anche Don Boranga è tenuto all’ospedale. Venne a visitarmi Don Mario De Bona, che promise la Messa per domenica alle 8 e per ve-nerdì (primo [del mese] )di questa settimana. La Messa di venerdì 7 settembre sarà per Gasperini De Marco Alice ordinata [dalla] figlia Dora, e quella di domenica a Fusine alle 8 per Amelia Cappeller in Soccol, ordinata [da sua] zia Leonilda. E’ ve-nuto alle 13 a trovarmi […].

5: Buona giornata, con sole […]. Il primario Comuzzi mi disse: «Ho visto le lastre, nella settimana ventura lo opero» […]

6: Giornata con sole. Ho dormito bene ‘sta notte, dato che non mi sono sve-gliato, nonostante il trambusto avvenuto [… segue l’indirizzo del figlioccio di cre-

73 Il sacerdote con le particole per la Comunione.

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sima James De Luca, in Germania). Oggi ho avuto la visita di […] e, in occasione della sua venuta, mi sono alzato e sono andato in sala d’aspetto (o della televisione), protestando perché una signorina […] faceva da un’ora e più aria con un giornale davanti alla faccia dell’operato, ma anche di me, e dissi: «Ma se continuate a fare quest’aria, fate venire a me e anche a lui la bronchite, anzi la polmonite, come ha detto anche l’infermiera ieri». Sono le ore 16.45 e sono ancora in sala d’aspetto. Alle 19 torno in letto, ove finisco il breviario e recito il rosario. Pensando al ventaglio, mi ricordo il proverbio: «Ogni bél valch stufa». 74

7: Giornata con sole, dopo una notte sempre più lunga, con il sonno dopo mezzanotte. La misura della febbre al mattino: 36,4. Mi dicono che la sig.a De Pelle-grin, maestra e direttrice della scuola di infermieri, era venuta anche oggi, come ieri, a visitarmi […]. Poi è venuta la cena e la TV.

8: Oh, la bella festa della natività di Maria. Oggi il sole l’ho sentito annuncia-re dalla parola: «E’ l’alba!», prima delle ore 6 legali. E Maria fu appunto l’alba che annunciò il Sole di Giustizia, Gesù Cristo! Alle 6.30 ho fatto la Comunione, alle 7.30 mi sono alzato, dopo aver recitato il breviario; poi colazione; poi rispondo con carto-line a […]. Mi son accorto che m’occorrevano anche i francobolli da 10, da 5 e da 30.

9: Domenica. Buona giornata, con un po’ di nebbia alla mattina. Mi sono al-zato alle 6.50, per partecipare alla Messa, ove ho letto la prima lettura ed ho fatto la Comunione. Un fanciullo faceva da chierichetto. Poi ho recitato il breviario, sono stato a leggere il giornale in sala e, ritornando in camera da letto, ho incontrato la donna che mi fece l’osservazione per le unghie e le dissi: «Signora della questura», mostrando le unghie, «sono più pulite le unghie o il pipì e la cacca?». 75 E lei: «Ma fa fastidio!». Aggiungo: «Se vuole, posso prestare anche a Lei la forbice per tagliarsi un po’ di lingua, se l’ha troppo lunga!». E tacque. – mangiai a mezzogiorno con appeti-to e nel riposo il termometro fu [a] 37,7: meno di ieri. Presi le medicine e poi mi alzai fino alla cena e venne a trovarmi Don Lino Zuanelli, che mi parlò dei cambiamenti di sacerdoti.

10: Cielo nuvoloso. Ho dormito questa notte e hanno dormito per la prima volta anche due altri operati, che stanno nella stessa camerata. Mi sono levato alle 7.15 e sono andato a lavarmi e a tagliarmi le unghie […].

11: Il giorno è spuntato con nuvole, ma senza freddo. Ho dormito senza so-gni. Il vicino sente dolore alla ferita e aspetta il medico; gli danno sei flebo al giorno. Alle 6.30 ho fatto la Comunione. Ieri ho risposto a […], alle sue affermazioni: «Il pa-pa [Pio XII] non ha detto neanche una parola in difesa degli Ebrei; Schuster (ma prima aveva detto il Papa) benedisse i cannoni, perché andassero a uccidere i Rus-si»; bisogna che riapra il discorso sulle sue affermazioni: «Non credo a Gesù, a Dio, che è onnipotente, perché non è stato capace di difendere gli innocenti. Il documen-tario “Olocausto”, l’ha visto? Quanti innocenti senza difesa!».

12: Santo nome di Maria. Giornata con sole. In mattinata ho fatto come al so-lito. Alle 12 è venuto Don Longo, pievano di Lamosano. Sono stato in colloquio col dott. Cinti […]. Alle 15 venne Suor Maria Grazia con la Tonina. Questi fogli di diario credevo poi averli messi nelle loro carte e telefonai a Fusine; viceversa, andai a ri-

74 «Ogni cosa, anche bella, con il prolungarsi, annoia».

75 Tutto questo incredibile dialogo, da lui riportato come ben fatto, mostra all’evidenza che si stava aggravando la malattia mentale che, nel volgere di pochi anni, l’avrebbe ridotto, nono-stante tutti i tentativi di nascondere la cosa e tenerlo in parrocchia, nella situazione in cui venne a trovarsi.

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tirare la caséla 76 e li trovai dietro la caséla, in stanza. 77 Sono andato a Messa alle 7, ‘sta sera, e alla Comunione. Mi ero preparato oggi in mattinata, con la confessione, a subire l’operazione.

13: In mattinata nebbia, poi sole. E’ giornata di sciopero nazionale degli enti pubblici, ospedalieri, poste, ecc. Anche in reparto urologico è segno di sciopero; niente operazioni (io dovevo essere il primo, alle 8), niente caffè nero, niente tè, per-sonale scarso, tanto che [i] ricoverati devono dar una mano a spazzare [e] a distribu-ire il cibo. Viene a trovarmi […], Oggi si è attenuato il dolore dietro la scapola de-stra, che ieri non mi ha lasciato neanche dormire, sicché ieri sera mi sono alzato dal letto per andare a sedermi dinanzi alla televisione, fino a mezzanotte. E’ la seconda volta che mi capita; dicono che siano colpi di aria […]. 78

14: Mattino con caligo basso. Ho dormito bene. La febbre [è a] 36,8. Oggi [fe-sta della] esaltazione della croce; ho recitato il breviario presto, in sala d’aspetto, do-ve più tardi c’è tanta gente, forse per controlli. Un uomo di Castion mi dice che ha paura di fronte all’operazione, che spera per lunedì, specialmente per i disagi delle prime notti post-operatorie. Gli rispondo: «Tutto passa; per crucem ad lucem». Doma-ni mattina mi operano e l’operazione si chiama […]; un altro uomo, di anni 75, avrà la stessa operazione. Sono venuti a visitarmi […]. Ho telefonato a Lea e alle suore. So-no stato visitato dall’anestesista, il quale mi ha pesato (kg 68) 79 […]. Vengo dalla Messa, alle 19.30. ‘sta sera ho mangiato la minestrina soltanto […].

15: Oggi operazione della prostata.

16: Domenica. E’ un mese che sono a Belluno. Brividi.

17-19: […] sudore e cambio […].

20: Altri due operati; uno prima coraggioso, poi desidera…

21: Venerdì. A Belluno suonano [il] venerdì alle ore 15. Visita del vescovo.

22: Sabato. [Non] arriva nessuno a trovarmi.

23: Domenica. [Sono venuti:] […].

24: Vengono […]. Sono cambiato di stanza.

25: Oggi sono contento. Dopo una notte di sogni, pur in stanza scaldata con stufa elettrica, e di sonno poco piacevole, ho sentito lo stimolo di urinare […]. Ho comunicato agli altri la mia gioia. E adesso leggo il giornale e il breviario (questo non l’ho più recitato dal giorno 15 settembre, giorno dell’operazione).

26: Torna il sole; nella mia stanza però ho la stufetta elettrica. Questa notte non ho dormito bene […]. Dopo, la giornata è andata meglio. Mi hanno portato, […], i verbali della pesca da firmare. Da Zoppè Don Antonio mi ha scritto di aver sentito con piacere che l’operazione è andata bene e che sto rimettendomi in forze, aggiungendo che anche lassù hanno pregato per me. Il medico oggi mi ha detto: «Se orina bene, La mando a casa» […].

76 Ad aprire un’altra volta il cassetto.

77 Si vede che il cassetto era pieno d’oggetti vari e i fogli erano usciti per sopra e andati ad in-filarsi oltre il cassetto stesso.

78 Non bastavano la signorina del ventaglio, la finestra con gli spifferi, ecc.

79 Era molto più magro di quello che, con la veste talare, sembrava fosse.

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27: Oggi c’è sole, ‘sta notte non ho dormito, perché spesso ho dovuto urinare […]; un po’ di sollievo l’ho avuto al mattino, con un sonnellino […]. Sono venuti a visitarmi […], finalmente Don Primo Casagrande, 80 cappellano del cimitero di Bel-luno, al quale ho dato lire 10.000, perché celebri due Messe per Don Domenico De Toffol e fratelli.

Al barba Nane. L’era vege e pregava sempre, perché de laurà no l’era pì bon. Al pre-gava col capél inte man, sentà zu sul fornél, d’inver. Ala fin della zornada l’era solito a dì: «Hai pregà per dute quanti de casa». Era[no] attorno a lui due neze picole (le future méde) e diceva: «Sta sera pudé andà a dormì senza pregà, parché hai pregà par dute (duti)». Dapò, facendo finta di morire, si metteva a ronzerà e diceva: «Tosate, mùare!». E le piccole nipoti gli correvano attorno e abbracciandolo dicevano: «No, no, barba bel!» e lo ab-brazzavano. E vedendo così il barba tornava in ca (faceva finta).

28: Giornata di sole. Ho dormito bene […]. E’ venuta, proveniente da Volta-go, Suor Rita Conedera, alla quale ho detto che verrò a Fusine lunedì 1° ottobre. E adesso recito il Vespero.

29: Giornata con sole. […] Domani celebrerò al pomeriggio qui.

30: Domenica. Giorno chiaro, con orario solare e, per aver dormito troppo, mi avevano presi di réumi. Mi farò fare la medicazione […]. Sono le 8 e non hanno ancora portato il caffelatte. ‘sta sera, un quarto d’ora prima delle 7, celebrerò la Mes-sa. – Non ho potuto celebrare, per febbre.

Fusine di Zoldo, 1979: ottobre [XXIII, fogli volanti pp. 25-26, poi sull’agenda pp. 241 (in bianco)-266, la 266 in bianco]

1°: [non ha fatto annotazioni]

2: Il Papa sulla situazione ecclesiale in Irlanda […].

3: Giornata con cielo coperto. Febbre [a] 36,7. Il fianco mi duole ancora, in parte […], è meglio che guarisca qui. Aspetto il giornale per il discorso del Papa all’ONU, che ieri sera ho visto alla televisione. [è scritto un indirizzo] Sono venuti […]. Adesso sto meglio, non mi ha segnato neanche la febbre l’infermiera [altro in-dirizzo].

4: Oggi bel tempo. Ho dormito bene […]. Sono venuti […].

5: Giornata nuvolosa. Ho dormito bene […]. Sono venuti […].

6: Nebbione in mattinata; dopo lo scioglimento, il cielo è rimasto nuvoloso, ma infine è tornato il sole. Sono venuti […]. Arriva il cappellano [Don Luigi Soccol] e m’invita a concelebrare con lui, domani, e a offrire la mia Messa in ringraziamento per i medici, per gli infermieri e le infermiere, per tutto il personale, per tutti i qui degenti, operati o in attesa di essere operati, per ottenere a tutti ogni bene, sia corpo-rale come la guarigione e la salute, sia spirituale o di grazia in fede, speranza, carità e serenità e gioia; Dio benedica tutti e conceda sicurezza, dignità, salute e, per otte-nere questo dall’eterno Padre io da quarant’anni ho il potere di offrire all’eterno Pa-dre il suo Figlio fatto uomo, Gesù Cristo, disceso dal Cileo «propter nos nomine», per noi nato, per noi vissuto 33 anni; e poi a far conoscere ciò che è e ciò che sarà, fa-cendo del bene a tutti, specialmente agli ammalati, ai sofferenti, ai poveri; e poi la-sciandosi prendere, legare, uccidere, seppellire; e poi risuscitare e come uomo salire

80 Per errore aveva scritto Casanova.

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al Cielo, ma come Dio restando con noi «omnibus diebus». Ecco, allora, come si par-tecipa alla Messa. – La Messa del primo venerdì [a Fusine] è stata celebrata (mi ha detto la superiora) da Don Antonio Remor, secondo mia intenzione. Ho telefonato a Don Mario De Bona che la Messa domani è per Costa Fresch Angelo.

7: Domenica. Alle 7 ho concelebrato, con Don [Luigi] Soccol ed ho predicato, offrendo poi Gesù all’eterno Padre per i medici, per gli infermieri, per i ricoverati che attendono l’operazione, per quelli che l’hanno subita, per quelli che sono in via di guarigione e per quelli guariti, perché perseverino. L’ultimo colpo di cannone il 3 novembre 1918, per cacciare gli Austro-ungarici, è stato sparato da Solvido [?] Aga-bito di Cesio Maggiore, classe 1899, Batteria 86.ma, Artiglieria di montagna, calibro 65, a Pont Alto di Agordo.

8: Bellissima giornata, con cielo tesissimo. Sono partito dall’ospedale civile vecchio di Belluno alle ore 9.30, con lettera dimissoria del prof. primario Comuzzi e con automobile guidata da Daniele De Pra Panciera da Canevoi di Cadola, marito di mia nipote Silvana; sono arrivato a Fusine a mezzogiorno. Ho pranzato con cibo preparato dalle suore e sono andato a riposare sul sofà dell’ufficio parrocchiale, ri-scaldato con fornello elettrico. Alle 17 ho celebrato Messa in chiesa parr., dopo 55 giorni di assenza. Oggi ha celebrato Messa a Coi Don Raffaello De Rocco, per l’anniversario di Rinaldo Rizzardini. Com. a Fusine 5, a Coi 10.

9: Altra bella giornata. Ho celebrato la Messa alle 17. Alle 11 è venuto il me-dico locale, dott. Tomasi, da me fatto chiamare, per medicarmi e per darmi la nota delle medicine, che sono poi andato a comperare con il taxi De Marco da Talinera (lire 4.500). Ho pure estratto un milione dal libretto […]. Don Raffaello è venuto a visitarmi e a raccontarmi che […]. Com. a Fusine 5.

10: Messa alle 7.30 per Giuseppe Monego del [=già fissata il] 17 agosto. Poi recita del breviario e lavoro in ufficio, per mettere a posto le offerte di due mesi e le Messe ordinate e celebrate e non celebrate. Ho spedito lire 50.000 al cappellano di Motta di Livenza e lire 60.000 a Don Paolo Arnoldo a Bolzano. Ho riscosso la pen-sione e l’ho anche consumata. Levata alle 5.30 ‘sta mattina. Com. 4.

11: Giornata nuvolosa. La radio ‘sta sera dice che domani sarà anche peggio. Sono venuti oggi per visitarmi quattro giovani ritornati dalla Germania. Il medico mi ha medicato alle 11. Ho occupato la giornata a rispondere a quanti mi avevano scritto durante la mia permanenza in ospedale. Ho abbonato ad «Avvenire» per sei mesi (lire 59.000) il signor […]. Domani dovrò cominciare a prepararmi anche per domenica, quando, oltre le due Messe, ci sarà anche un battesimo, alle ore 14. Sono le ore 21 ed è meglio andare a riposare. Com. 5.

12: Nuvoloso. Mi sono alzato alle 5.30. Ho celebrato alle 7.30. E’ venuta a tro-varmi Lea, portandomi vasi di frutta e di marmellata e di tegoline sott’olio. Ho lavo-rato a tavolino, a mettere in scritto le offerte delle domeniche di agosto e settembre: finirò domani. Un uomo di Coi è venuto alle 18 per incontrarmi, ma, essendo occu-pato, feci rispondere da Tonina: «E’ in convalescenza e in riposo, non può accogliere per affari», «E domani?», «Domani non so». La radio diffonde la notizia dello scop-pio d’una polveriera a Spilimbergo (Pordenone): per venti chilometri il danno e il rumore. Com. 6.

13: Giornata senza sole. La radio parla dello scoppio […]. Ho celebrato alle 17. Il parroco di Dont mi ha assicurato che domani verrà a celebrare la prima Messa, mentre Don Antonio Remor ha telefonato che deve andare a Goima. Veglio fino alle 9 di sera, per impostare l’omelia. Com. 4.

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14: Domenica senza sole. Ho predicato, dopo due mesi di assenza, alla Messa prima, celebrata da Don Mario De Bona; la Messa seconda è stata da me celebrata, con omelia. Dopo Messa, tre uomini sono venuti a salutarmi in sagrestia. Alle ore 14 ho amministrato il battesimo a Soccol Claudio di Giampietro. Floriano è venuto da Coi alla prima Messa, ed è rimasto anche alla Messa seconda, a pranzo e al battesi-mo. Ha lavorato anche sui registri della scuola di Dottrina. E’ venuto a visitarmi l’arciprete di Pieve, [poi] Suor Grazianina Bonomi, Suor Molin Cadorin, Maria De Fanti maestra. Com. 15 + 4 a Messa seconda.

15: Giornata nuvolosa, dopo una notte di lampi e tuoni e pioggia; è mancata anche la luce elettrica. Ho dormito molto, dalle ore 19 alle 6, perché ero molto stanco per le fatiche della domenica. Questa mattina durante Messa (precisamente all’offertorio) ho dovuto fermarmi per cinque minuti, appoggiato all’altare; Angelo Costa stava per venire a portarmi soccorso; passato il malessere, ho proseguito sot-tovoce la Messa. Sono le 19.30 e il medico, che doveva venire a visitarmi, non è an-cora arrivato. Com. 6.

16: Giornata nuvolosa e piovosa. La radio annuncia il danno fatto dal mal-tempo, in Piemonte e in Lombardia. Ho avuto la visita del medico alle 8.30 e poi so-no disceso con taxi a Forno di Zoldo, a prendere medicine, a pagare i contributi assi-curativi, a portare documenti in Direzione didattica, a farmi tagliare i capelli dal barbiere (lire 1.500 barbiere, lire 5.000 taxi). ‘sta sera ho scritto al vescovo, annun-ciandogli il mio ritorno in parrocchia e dicendogli che avrebbe fatto un’opera buona se fosse venuto ad assistermi la prima notte dopo l’operazione, 81 dato che m’aveva raccomandato di avvertirlo quando sarei stato operato! Almeno (gli ho detto di esse-re sincero!) avrà pregato col salmo 40: «Dominus feret opem illi in infirmitate eius; universum stratum eius versabis in infirmitate eius». Com. 6 + 1.

17: Oggi pure nuvoloso. Sono rimasto in ufficio tutta la mattinata, per instal-lare una libreria e disporre libri, riviste, giornali: quanta merce da buttar via! 82 Pen-so a quello che hanno fatto dei libri, riviste, giornali, corrispondenza in lettere e in cartoline dopo la morte di Don (mons.) Domenico De Toffol; così farebbero con le mie carte, quando anch’io fossi morto. Oggi ho ricevuto lettera dai coniugi Andrich Cotai […]. Com. 7.

18: Giornata buona, con sole, che purtroppo ora va dietro il monte alle ore 14 circa. Sono stato a casa, a mettere ordine (ogni cosa a suo posto) in ufficio, in cucina, in sala parr. (ove Angelo Costa ha smontato il palco della pesca). Alle ore 11 sono andato con Angelo Costa a Forno, a pagare un conto per la chiesa parr. e a compera-re una fornella (stufa) elettrica, perché quella che ho comperato da […] si è rotta. Il costo è stato di 22.000 lire. A Rutorbol ho incontrato […] e l’ho fatto salire in mac-china, invitandolo a venire con me a Forno. Nel ritorno, arrivati a Dont, è stato per-suaso di andare a casa, dopo avermi chiesto denaro (essendone sprovvisto). Gli ho dato lire 10.000, mostrandomi disposto a darne anche di più, ma è rimasto contento. Sulla sera è arrivato anche il medico, il quale mi disse di essere alla ricerca di [una] casa non ammobiliata. Com. 5.

19: Bel tempo. […] è venuto a dirmi che è morto Pampanin Angelo fu Rosina, di Zoppè, a Milano, ove era a vendere gelato, e che, pure a Milano, è morta Saguì

81 Anche da questa pretesa, si capisce che qualcosa non quadra. Che poi anche Ducoli… la-sciamo perdere!

82 Capito? Ed è per questi assurdi pensieri che cominciò (anzi continuò ancor più) a buttar via libri, ecc.

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Maria, sorella di Don Guglielmo. Ho regalato l’«Enciclopedia della scienza e della tecnica» a […]. Ho scritto al vescovo e al segretario ( [mons.] Gamelli) dell’Opera di Assistenz al Clero (ODAC). Domani andrò a Belluno con Silvano Zampolli e paghe-rò il debito all’elettricista Costantini e pagherò pure la luce. Com. 6.

20: Bel tempo. Alle ore 8 sono andato a Belluno con Silvano Zampolli. In o-spedale ho visitato […]. Ho comperato le dottrine per la scuola di catechismo, ho pagato due cartoni di ceroni e non mi ricordo il prezzo, ho pagato il conto all’elettricista Costantini. Nel ritorno sono andato a Canevoi, ove ho pranzato, pas-sando a salutare la famiglia di Ennio [e] Adelia Vincenti a Piaia. Alla fine sono pas-sato per Ponte nelle Alpi e al Comprameglio ho speso lire 25.000 per alimentari, di-menticando lo zucchero. Sono arrivato a Fusine alle ore 16. Alle ore 17 ho celebrato la Messa e recitato il rosario. Poco dopo sono stato visitato dal medico di Fusine. Ho sentito da lui che finalmente ai cavalieri di Vittorio Veneto è stato decretato l’aumento del vitalizio fino a 100.000 [lire]. Com. 1.

21: Domenica. Giornata missionaria mondiale. Com. 20 + 10. Bel tempo. Ha celebrato la prima Messa Don Mario De Bona, mentre io ho predicato. Ho celebrato e predicato alle 10.30 e alle 14 ho fatto la prova della confessione con fanciulli e mamme. Alle 15 abbiamo recitato il rosario, dinanzi alla statua della Madonna. Flo-riano è stato alle due Messe ed ha lavorato a completare le pagelle catechistiche. Don Mario De Bona mercoledì andrà a Puos d’Alpago (anime 950), succedendo a Don Luigi Boranga.

22: Giornata particolarmente nuvolosa. Alle 8 sono andato in giro per Zoldo, con Italo De Marco: a Dont a salutare Don Mario, a Fornesighe a vedere la chiesa e a salutare il parroco e le cugine mie, a Pieve, ad Astragal, e sono arrivato a Fusine a mezzodì. Alla sera è venuto il medico Tomasi [e] Don Antonio Mattiuzzi che, di passaggio per salutare Don De Bona, è passato anche a salutare me. Alle 17, Messa e rosario. Com. 6.

23: Giornata con cielo coperto. Sono rimasto in ufficio, per mettere a posto le pagelle catechistiche dell’anno 1978-79. Ho avuto la visita di 2 parrocchiani. Com. 5.

24: Bel tempo. Ho lavorato per mettere a posto le pagelle, in vista della festa della Dottrina. E’ arrivato l’arciprete di Pieve, a portare l’orario pel corso sul matri-monio, a Dont, che comincia il 27 ottobre. Ho spedito per posta tre inviti. Il medico mi ha fatto la richiesta all’INAM della visita di controllo. Com. 5 […] Oggi c’era la brosa anche a Fusine, per cui furono estratti dalla terra i bulbi delle dalie. Oggi il parroco di Dont, Don Mario De Bona, si è trasferito a Puos d’Alpago, dove succede a Don Luigi Boranga, ritiratosi per vecchiaia e malattia.

25: Bella giornata. Ho telefonato al fotografo Pompanin ed è venuto a Zoldo Alto a fare la foto del capitello di Costa, della casa di Dal Mas Pietro a Brusadaz, dell’impianto antivalanga delle Crepe, del cimitero di [=della] Mandra, della casa di Colussi Santina. Ho scritto l’appello ai genitori degli alunni della scuola di Dottrina, perché vengano alla festa della Dottrina, domenica 28 ottobre, in sala parr. E doma-ni, alle ore 7, vado a Belluno, alla visita di controllo della prostata operata. Com. 6.

26: Bel tempo. Sono andato a Belluno, in visita in reparto urologico. Hnano detto che vada da qui a un mese. Mi hanno dato medicine per cinque giorni. Ho vi-sitato alcuni infermi: […]. Arrivai a casa alle 13.30, pagando pel viaggio lire 18.000. Ho pagato 15.000 lire per due corone per i Caduti. Le due scatole di ceroni costano lire 36.000, a carico della chiesa parrocchiale. Com. 5.

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27: Tempo nuvoloso e piovoso. Sono stato a casa a fare l’ordine delle Messe e a mettere a posto le dottrine per la festa della Dottrina e a far avere gli avvisi ai geni-tori. Le suore sono andate in mattinata al ritiro spirituale a Longarone. Luigi Vido ha portato fiori da Longarone. Le signorine Colussi Manéta Teresa e Anna sono ve-nute in macchina fino a Pianaz [da Venezia] e mi hanno portato offerte per l’anno 1978 e 1979, nonché il solito corredo di lini per la Messa e una sciarpa per l’inverno. M’hanno detto […]. Com. 3.

28: Domenica, nuvolosa e piovosa. Non penso che Dont abbia potuto fare la marcia «Dói vàrech da farzima». Noi invece abbiamo fatto con buona riuscita la festa della Dottrina e l’iscrizione al nuovo anno catechistico. Com. 15 + 10.

29: E’ tornato il sole. Sono andato a Belluno, con Bepi Toldo, […]. Sono poi andato alla bottega delle Suore Paoline, a cambiare alcuni testi di dottrina e a fare acquisto di alcuni oggetti. Ho comperato anche le medicine indicatemi dall’ospedale di Belluno il venerdì 26 ottobre. Com. 6.

30: Niente sole. Nevicò sul Pelmo. Andai a Coi, a celebrare, alle 8 ( [ho] speso lire 3.000 di macchina) e celebrai a Fusine alle 17, con rosario. Venne il medico. Ven-ne il parroco di Castellavazzo con altri a visitarmi. Adunanza di Azione Cattolica a Pieve, alle 20: andò Angelo [Costa] e Graziano [De Rocco]. Com. 4.

31: Giornata buona, con sole. Sono andato a Forno, prima a riscuotere e a de-positare in cassa di risparmio, poi sono ritornato a vedere se avevo dimenticato in cassa di risparmio il libretto e il taccuino. Ritornato a Fusine, lo trovai dove l’avevo messo e cioè sulla finestra di cucina. Ho fatto pure l’adunanza dei genitori dei co-municandi e poi ho confessato pochi fedeli e recitato l’ultimo rosario di ottobre. Do-po [aver] tanto studiato le letture di domani, mi sono ridotto a dover ripetere una o l’altra predica degli anni passati. Com. 6.

Fusine di Zoldo, 1979: novembre [XXIII, pp. 267-298, la 298 in bianco]

1°: Tutti i Santi. Bel tempo. Chiesa scaldata. Com. 22 + 12 + 3. Poche confes-sioni di adulti. Prima confessione di quindici fanciulli, che si preparano alla Prima Comunione, domenica 4 novembre prossimo. Era presente Floriano. Esposte le co-rone alle lapidi dei Caduti […].

2: Buon tempo. Messa prima alle 8, Messa parr. alle 10; vengono a questa an-che gli scolari elementari e i parrocchiani di Mareson. Visita al cimitero, ove lascio al parroco di Mareson a dire le preghiere dei fedeli e a fare l’incensazione. Al pome-riggio fa più freddo e nevica sul Pelmo e il Civetta. I fanciulli della Prima Comunio-ne vengono a fare le prove della preghiera al microfono. Suor Rita va a Belluno, a comperare le immagini/ricordo. Com. 20 + 30.

3: Bel tempo. Sono venuti a farmi visita i coniugi Pellegrini Lino e Elena e un fratello di Lino che sta in Argentina (classe 1902). Mi hanno lasciato […] lire, che metterò pel bollettino. E’ venuto alle 14.30, a fare il confessore, l’arciprete di Castel-lavazzo. Domani il medico Tomasi suonerà l’organo. Ho assegnato le classi di Dot-trina ai catechisti; cominceremo domenica l’altra. Com. 6.

4: Domenica. Bel tempo. L’omelia è andata bene a Messa prima e meglio a Messa parrocchiale, nella quale 15 fanciulli hanno fatto la Prima Comunione: Rumac Stefano, 83 Talamini Alessia, Rizzardini Beatrice, De Marco Sabrina, Martini Athos,

83 Di ognuno è poi detto il nome dei genitori, che qui tralasciamo.

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De Marco Mauro, Dal Mas Mauro, Dal Mas Paolo, Piva Ilenia, Zuanon Alessandra, Rizzardini Mirco, Rizzardini Debora, De Vido Dino, Martini Michela, Mirizio Danie-la. [Erano] accompagnati da[lle] mamme e anche da più di un papà, con fratelli e compagni. Alle 14 ho dato il battesimo a Moreno Battistin, al quale ho poi regalato la pergamena che dice: «Grazie, Mamma. Con il battesimo oggi 4 novembre 1979 io sono diventato figlio di Dio». Com. 25 + 72.

5: In mattinata sereno e sole, al pomeriggio il cielo si copre e, venendo da Belluno, alle ore 15, lungo il Canale, dall’Ospitale in dentro comincia a nevicare. So-no andato a Belluno, al patronato ACLI, in ospedale vecchio e in ospedale nuovo, a trovare ammalati. Mi ha trasportato in auto Lina Panciera Fuoli. Siamo andati a pranzare a Mezzocanale […]. Arrivammo a Fusine alle 15.30 e pregai Lina di con-durmi fino a Coi, passando per Brusadaz; ciò che fece. In alto la strada era bianca. Com. 6.

6: Sole in mattinata e alla sera nuvolo e nevicate sul Civetta. Ho celebrato a Fusine alle 7.30 e a Coi alle 9, ove ho raccolto anche le primizie. Nel salire, abbiamo dovuto farcela a piedi da sopra Brusadaz a Coi, perché l’auto di Italo s’era fermata, a causa del ghiaccio. Siamo discesi coll’auto di Lino Rizzardini […]. Il medico ‘sta sera è venuto a farmi l’ultima medicazione della ferita; tornerà per applicarmi una poma-ta […]. Com. 5.

7: Ancora buon tempo, nonostante le piccole nevicate sui monti alti. Primizie e fogolà a Brusadaz e Costa, con Messa alle 7.30 a Fusine e alle 9 a Brusadaz (con [li-re] 2.500 di andata). Il medico non è venuto oggi. Ho scritto la domanda di pensione al Dolfo. Ho fatto fatica a contare soldi (le offerte fatte domenica scorsa e quelle del torciere e del «Pane per Sant’Antonio») ! Com. 5 + 5.

8: Buon tempo. Primizie a Soramaè, ove salii con la macchina. Pomeriggio: primizie a Iral, ove andai con le mie gambe. Finora non è enuto oggi il medico. Hanno telefonato che è morta Paolina Giacoma D’Isep ved. Rizzardini, ad Arsiè; il nipote ha detto che è morta il giorno 7 sera. Sono le 7.30 di sera e mi telefonano da Coi che Eliano ha dovuto condurre all’ospedale lo zio Nane, al quale laggiù hanno amministrato anche l’olio santo. Com. 5.

9: In mattinata sole e nel pomeriggio cielo coperto e pioggerella. Primizie a Pianaz, ove Graziano aveva suonato per le 9, dopo la Messa delle ore 8. Sono disce-so a Forno, e poi risalito con mezzi di passaggio. Non sono andato a Mareson alle 18 (vi andarono le suore, invitate da Don Sisto), ove c’era Messa concelebrata pel 35.mo di fondazione della parrocchia e conclusione di un triduo predicato da [un] domeni-cano di Bologna. Com. 6.

10: Pioggia e poi neve. Sono rimasto a casa e in mattinata ho avuto la visita del medico, che così ha terminato di visitarmi a casa. […] Alle 6 mi fu portata la no-tizia della morte di Adele Martini, classe 1923, a Belluno. Com. 4 […].

11: Domenica. Cielo sereno, con sole, ma con aria fresca: un segno che altrove è stato maltempo, in Alto Adige (dove il vento ha scoperchiato capannoni) e in bas-sa Italia (ove, sugli Appennini, è caduta la neve). Abbiamo iniziato l’anno catechisti-co con pochi alunni e con poco calore, mancando il gasolio; ho dovuto scaldare sa-grestia e stanza da lavoro con fornelli elettrici. Com. 20 + 20.

12: Giornata con sole, ma dopo una notte fredda: 8 gradi sotto [lo] zero, con acqua agghiacciata, dalle suore. E’ venuto poi Turchetto, a vedere e a dire che occor-re mettere antigelo, essendo molto tempo che non si mette più e – riguardo al per-messo dei Vigili del Fuoco di Belluno – che prima bisogna fare dei lavori, perché a-

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desso ci sono altre norme da osservare. Ghiaccio sulle finestre. Alle ore 15 funerale di Adele Martini. Com. 6 + 6.

13: Cielo in mattinata nuvoloso e poi schiarito, fino a lasciar venire il sole, poi ancora nuvolo e ‘sta sera minaccia di neve. Sono andato con Lina Panciera fino a Santa Giustina e a Meano (ove ho trovato […] ), poi sono andato a Sedico, al sog-giorno [per] anziani, e poi a Cavarzano, ove Paolina Rizzardini ha voluto darmi in regalo lire 10.000. Ho visitato ammalati: […]. Questa mattina ho saputo che ieri si è impiccato […]. Com. 5.

14: Oggi nevica, anzi ha nevicato durante la notte; sono dieci e forse più cen-timetri di neve. Sono stato a casa, a far conti. Dolfo ha portato la legna da Soramaè ed ha messo in stalla quella che era all’aperto. I parenti di Nane sono venuti a con-cretare il funerale. Ho telefonato a Coi per avvertire che domani non salgo a celebra-re, alle ore 8; celebrerò a Fusine, per un’altra intenzione. Com. 6.

15: Neve e pioggia. Sono rimasto in ufficio, dopo aver celebrato la Messa alle ore 7.30, secondo l’intenzione delle sorelle Colussi Manéta di Venezia. Alle ore 14 ho celebrato Messa di esequie per il defunto Giovanni Rizzardini Zuanuz, morto il giorno 13 in ospedale. Venendo dal cimitero ho appreso la brutta notizia che Leone Rizzardini è stato trovato morto in casa […]. Era della classe 1917. Com. 4 + 4.

16: Variabile, perfino con tentativo del sole di «far la spia fra le nubi». Sono rimasto a casa, a studiare l’omelia, in mattinata, e al pomeriggio, senza riposo, ho copiato le offerte per il bollettino. E’ un anno che il Papa fu eletto […]. Com. 5.

17: Non sole che a tratti, ma neanche precipitazioni. In mattinata ho atteso al lavoro di preparazione per domani. Alle 13.30 sono stato portato a Coi, in macchina, per il funerale di Leone Rizzardini […], passando per Mareson, essendo la strada per Brusadaz non [ancora] aperta dal fendineve. Ho celebrato la Messa annuncian-dola con la campana grande, non ho fatto omelia e neppure preghiera dei fedeli. So-no ritornato dal cimitero circa le ore 15 e quindi ho potuto anche confessare i fan-ciulli e altri […]. Com. 3.

18: Domenica. Tempo variabile: nevica o piove o è aria cattiva. L’omelia, ri-fatta ieri sera, poteva essere più chiara in un punto. Potevano essere di più alla Dot-trina; ho scritto il biglietto di richiamo per gli assenti. Oggi Tonina ha fatto la polen-ta e la suora ha portato la minestra e la torta. E’ stata aperta la strada delle Crepe, ai Serrai di Brusadaz. Com. 15 + 22.

19: Senza sole e con temperatura bassa. Sono rimasto a casa, a far l’articoletto su «Un uomo che ha lasciato un vuoto nel villaggio». 84 Ho lavorato anche pel bollet-tino. La radio dice che domani nevicherà sopra i mille metri. Com. 4 […].

20: Oggi anche sole. In mattinata ho perso anche tempo, andando a Pianaz e ricevendo alcune visite. Nel pomeriggio non sono andato a letto, ma ho recitato il breviario, che avevo tramandato. Domani andrò a Belluno, se Angelo Costa mi con-durrà. Ho visto tanti miei giovanotti andare al bar Pelmo, alle 11, e dissi fra me: «Come sarebbe bello educarli e istruirli secondo il nuovo catechismo dei giovani “Non di solo pane (e vino) vive l’uomo”, neanche giovane. Com. 4 […].

21: Ancora sole. Dopo Messa sono andato a Forno, in farmacia e in cassa di risparmio. Ritornai fino a Dont (ove c’erano alcuni banchetti e la gente si apprestava

84 Parla di Leone Rizzardini.

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a entrare in chiesa per la Messa, celebrata da Don Raffaello) con Costantin, padre di Fabiola, e da Dont con Oscar «Giovane Vecchio» di Dont […]. Com. 4.

22: Ancora bella giornata. Alle 8 sono partito con Lina Panciera alla volta di Belluno. Sono andato all’INAM, a mettere a posto due trimestri di riassunto dei con-tributi INAM, da me omessi a causa della malattia. Sono poi andato a fare una visita all’ospedale vecchio […]. Siamo poi andati a Ponte nelle Alpi, a comperare roba al supermercato Del Favero, e a Longarone ci siamo fermati a mangiare al ristorante […]. Arrivato a Fusine, andai a scrivere il bollettino, cenai (dopo rosario e il brevia-rio), poi studiai la guida per le lezioni di catechismo [di] domani in scuola elementa-re. Poi andai a riposare, alle 21.30. Com. …

23: Bel tempo. Sono andato per la prima volta in classe III, IV e V; domani andrò nelle inferiori. […] mi ha detto che gente di Mareson sono venuti oggi pome-riggio in Giunta (così ha detto) per chiedere il cimitero. […] li ha paragonati agli Ira-niani e, furbescamente, ha chiesto loro: «E Komeini dove l’avete lasciato?». 85 Alle ore 13 sono andato in corriera a Belluno, portando con me i manoscritti del bolletti-no. Sono andato in ospedale vecchio, a trovare […]. Com. 4.

24: Sole anche oggi, ma freddo ‘sta notte, ‘sta mattina, ‘sta sera. In chiesa è venuto il coscritto (nato il 29 gennaio) Soccol Ettore [e] mi ha dato lire […] per le la-miere, poi mi ha pagato il tè in bar Fontana, dov’erano anche quelli di Pecol e Mare-son, venuti per sostenere (in municipio credo) il loro cimitero. Alle 8 ho celebrato Messa a Pianaz, portatomi da Natalino Panciera, che lavora con l’autocarro del Bale-stra. Poi ho celebrato la Messa a Fusine, alle 17, in onor di Santa Caterina [d’Alessandria], ordinata da Piva Maria Antonia. Sono le 8.30 di sera ed ho termina-to di scrivere l’omelia. Com. 3 + 4.

25: Domenica. Bel tempo. L’omelia, finita di scrivere ieri sera, è andata bene; non era lunga. Oggi votazione dei genitori per i Consigli di classe nelle elementari: ho raccomandato [la partecipazione] in chiesa nelle due Messe. Dopo Vespero, ho tenuto un incontro con una coppia di fidanzati. Ho ceduto il corlét per lire 50.000, 86 che passerò all’Asilo; l’ho ceduto a […]. Sono andato a Ciamber, da dove Don Anto-nio Remor mi ha portato a Pieve (ove mi fu detto che Don Raffaello farà l’entrata in possesso della parrocchia di Dont domenica 2 dicembre, alle ore 16). Com. 27 + 25.

26: Bel tempo. Sono stato in riposo, perché stanco da ieri. In mattinata sono andato a Forno, alla cassa di risparmio, pagando i contributi dell’INPS e dell’INAM per Dolfo 87 e le suore, pagando per l’auto lire 4.500. Depositai pure per me lire 500.000, aprendo un libretto al portatore. Al pomeriggio ho avuto visite, sicché ho potuto riposare soltanto dalle ore 14 alle 15.30. 88 adesso sono le ore 20.30 e recito la compieta e poi vado a dormire. Com. 5.

27: Bel tempo. Alle ore 9 ho preso l’occasione per andare a Belluno, con Rudy De Marco e suo padre. Mi sono recato nella tipografia Piave, a rivedere i manoscritti del bollettino. Sono andato anche nella direzione de «L’Amico del Popolo», che ha cambiato sede, andando al secondo piano, in locali adattati allo scopo. Ho perso l’occasione per andare al centro dell’Azione Cattolica e nel patronato. Il pomeriggio l’ho passato a telefonare. Ho telefonato ai Gesuiti di Gorizia, ove il padre Polla in

85 E’ felice di questa battuta, che si riferisce a don Sisto.

86 Cose da pazzi!

87 Il sagrestano, Rodolfo De Fanti.

88 Di solito riposava di più?

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persona mi [ha] assicurato di ritornare a predicare in Zoldo Alto dal 13 gennaio in poi; quest’assicurazione mi ha liberato da una preoccupazione. Ho telefonato pure ad Arsiè, da dove mi fu detto che prima debbono pensare a chi è del posto e che si è [già] presentato. Ho telefonato [allora] al soggiorno [per anziani] di Taibon, da dove mi fu detto che per legato ammettono solo gli agordini. Ho pure telefonato a Quero, da dove mi fu detto che torni a domandare a metà dicembre. Domani il Papa va ad Ankara […]. Com. 4.

28: Bel tempo. Sono andato a Belluno, nel pomeriggio, con Angelo Costa, ed ho corretto alcune cose nelle bozze del bollettino, già in stampa. Sono andato al pa-tronato ACLI, dal patronato Coltivatori [Diretti] (ove ho pagato lire 10.000 di tessera per la Tonina); ho comperato, per lire 7.000, due pacchi [di] carboncini 89 e uno di candelucce; 90 sono andato a visitare alcuni ammalati ed ho ottenuto dal Centro dio-cesano di Azione Cattolica che venga un dirigente all’adunanza che facciamo dome-nica 2 dicembre a Fusine, per il tesseramento dell’A. C. parrocchiale. Com. 5.

29: Bel tempo. Messa alle 8, a Coi, portato dallo scuolabus. Alle 17 Messa a Fusine; Com. 4 + 5. Ho lavorato per preparare gl’inviti all’adunanza di domenica per il tesseramento [e] arrivando fino a Pianaz, per farli recapitare. Domani con Italo De Marco andrò a Belluno, per la correzione del bollettino. Com. 4 + 5.

30: Bel tempo. Sono andato a Belluno, a correggere le bozze del bollettino, al-le ore 8, arrivando laggiù alle 9.15 e finendo di correggere alle 11.30. Ho pagato dieci copie di «Popoli e missioni» per un anno, spendendo lire 40.000 (quarantamila). Ho pagato lire 9.600 in mangiare in due da Bortoletto, a Belluno, e lire 15.000 per il taxi. Ho pagato pure la colletta pro emigranti in lire 30.000. Ho pagato cinque calendari liturgici a lire 3.000 l’uno (lire 15.000). Sono arrivato a Fusine alle ore 14.30. Ho reci-tato il breviario, letto il giornale, scritto l’atto di matrimonio, confessato […]. Com. 4.

Fusine di Zoldo, 1979: dicembre [XXIII, pp. 299-330, la 330 in bianco]

1°: Bel tempo. Alle 11 Messa di matrimonio De Vido-Cappeller, con molti in-vitati. Sono le ore 22.15; [è] la prima volta dopo il mio ritorno dall’ospedale che sto su tanto, per finire di scrivere l’omelia. Domani, dopo Messa prima, facciamo adu-nanza collettiva dell’Azione Cattolica parr., pel tesseramento. Vedremo se hanno obbedito all’invito, spedito o recato con lettera. Com. 4 + 2.

2: Domenica. Bel tempo. Meno ragazzi a Dottrina, causa gare? A Dont alle 14 insediamento di Don Raffaello De Rocco. L’omelia, fatta e scritta ieri sera, è andata bene. Meno male (ma con l’assenza di […] ) l’adunanza pel tesseramento dell’A. C. Era venuto da Belluno un nipote di Emilio Pra, da Carfon (la nonna è quella che si bruciò andando a pulire prati e incendiando sterpi, nei quali cadde involontaria-mente). Com. 20 + 26.

3: Bel tempo. Alle 9 Messa a Coi. Alle 10.30 pago in parte il meccanizzatore delle campane. Al pomeriggio riposo un po’; vengono a giocare i ragazzi. Vengono [recapitati] i bollettini, dopo la Messa delle 17, e resto su fino alle 22 a scrivere indi-

89 Come si vede usava molto i carboncini e quindi l’incenso; a tutte le Messe grandi o parroc-chiali, cioè a tutte le domeniche festive alle 10.30.

90 Probabilmente intende le piccole candele devozionali, da mettere davanti all’altare della Madonna.

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rizzi per Zoldo e Goima. 91 Il medico mi ha fatto la carta per la visita di controllo per venerdì a Belluno. Com. 4 + 5.

4: Bel tempo, con temperatura mite (10°). Messa alle 8, a Brusadaz. Viaggio a Forno e Dozza, con i bollettini. Al pomeriggio ho dormito un po’ e poi ho lavorato a fare indirizzi, fino alle 10, poi ho scritto qui, ho recitato Vespero e compieta e sono andato ancora a riposare. Com. 6.

5: Bel tempo. Ho celebrato alle 8, poi sono andato a Pianaz a portare i bollet-tini, discendendo con Bruno Monego. Ho spedito i bollettini a Mareson e Peco, per posta. Al pomeriggio ho dormito o, meglio, riposato un’ora, poi ho scritto tutta la sera (aiutato da Angelo Costa) indirizzi pel bollettino. Suor Vincenza Zalivani ha mandato una pianeta bianca e altre cose, per mezzo di Augusta Scarzanella, da Fel-tre. Com. 4.

6: Bel tempo. Celebrata la Messa alle 10 (Com. 38), anzi concelebrata dall’arciprete di Pieve Don Alfredo Murer, dall’arciprete Don Ernesto Ampezzan (celebrante principale, Don Antonio Remor, Don Sisto Berton, Don Antonio Mat-tiuzzi, Don Venceslao Pliseck; 92 presente nella navata Don Raffaello De Rocco, nuo-vo parroco di Dont [e] assente Don Natale trevisan. Pranzo all’hotel «Bosco Verde». All’organo il medico Giacomo dott. Tomasi. Solita gara, con i frìttoi, a cominciare dalle ore 11; era Panciera Attilio con l’asina e due gerli pieni di caramelle e briosh), che girava e distribuiva, e ragazze che appuntavano la bandierina all’occhiello dei vestiti.

7: Bel tempo, ma con inizio di più nubi. […] mi ha portato un ciclostilato di Don Sisto Berton, diffuso nelle case di Pecol e Mareson contro Don Ernesto, «nono-stante i suoi 70 anni» minacciandolo di giudizio. Ho celebrato la Messa alle ore 17 e prima ho confessato cinque ragazzi e due donne. Ho avuto la visita di Giacomo Cucco e di Anilde, sua sposa, che mi ha detto di stare per diventare madre. Sono le ore 21.30 e, dopo aver scritto le formule della preghiera dei fedeli per domani, andrò a riposare. Com. 5 […].

8: Immacolata. In mattinata bello e al pomeriggio nebbia, venuta dal fondo-valle. L’omelia, fatta ieri sera e messo in iscritto, è andata bene oggi alle due Messe. Al Vespero sei persone, con il sacerdote. Com. 25 + 25.

9: Domenica. Cielo coperto e inizio di nevicata alle ore 9. Più tardi è cessato di nevicare, ma il cielo è rimasto coperto. Alle 6 di mattina l’acqua non era agghiac-ciata fuori di casa. Com. 18 + 20.

10: Nebbia, senza sole. Messa a Coi alle 9 e poi a Fusine, alle 17. Ho sentito le disapprovazioni della lettera dattiloscritta, «in proprio», e poi diffusa a Mareson e Pecol sul cimitero di Fusine e sull’intervento di Don Ernesto, colle foto del bolletti-no, in difesa del cimitero di Fusine (chiamato da Don Sisto con dispetto: «della Mandra»). Della lettera «in proprio» ho una copia, portatami sabato sera da […]. Oggi ho incontrato Lina Panciera, in piazza di Fusine, e abbiamo concertato un vi-aggio a Belluno, in settimana. Com. 2 + 4.

91 Ancora quest’importante distinzione. Per Zoldo, come abbiamo visto molte volte, s’intendeva solo la parte bassa della valle, Pieve e Forno e adiacenze; per Goima la valle ben nota; la valle del Maè, perciò, stando alla terminologia antica e ancora usata da don Ernesto, sarebbe stata formata da Zoldo, Goima e La Capéla.

92 All’originale è Pincek.

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11: Tempo umido e cielo nuvoloso; alle ore 15 si aprirono le nubi e mandaro-no giù un po’ di pioggia, mista a neve. Alle 8 celebrai a Brusadaz e alle 17 a Fusine. Andai anche a Piaanz, a portare le foto della Prima Comunione; più di uno mi parlò delle stramberie del parroco di Mareson, Don Insisto Berton (che adesso si comincia a dire […] ). Com. 5 + 4.

12: Sole, ma più freddo e vento; buona cosa che sia vento, perché impedisce la venuta della neve. Ho celebrato a Fusine alle 7.30 e a Coi alle 17. Ho telefonato al reparto urologico di Belluno e mi fu risposto di andare al controllo venerdì alle 9. Ho finito di spedire i bollettini. Com. 3 + 4.

13: Sole, ma non calore. Sono andato in scuola elementare, per poter essere libero di andare a Belluno a visita di controllo. Ho fatto adunanza a quattro giovani ‘sta sera. Com. 3 + 2.

14: Oggi pomeriggio ha cominciato a cadere la neve, da Cencenighe verso Zoldo. L’ho vista venendo da Belluno, ove mi sono recato per controllo nel reparto urologico; qui mi hanno trovato bene e mi hanno dato alcune medicine. Qui ho in-contrato l’arciprete di Fonzaso, il quale mi ha detto che nella sua casa di riposo non c’è posto: aveva una capienza di 80 posti e hanno 120 ospiti. E Lamon? Neppure Lamon ha posto: con una capienza preventiva di 40 posti, hanno 60 clienti ospitati ed hanno richiesto luogo perfino a Lamon. 93 Ho portato in curia, al vicario generale, la «circolare» di Don Sisto (della quale aveva avuto sentore), dicendo: «E dirà ancora che è buono? Gli Zoldani dicono che […] ». Lina Panciera vide quella circolare in un bar di Zoldo basso. Com. 3.

15: E’ tornato il sole, dopo la nevicata di 10 centimetri della notte. Sono di-sceso a Forno, a prendere le medicine, assegnatemi per sette giorni di ogni mese per quattro mesi. Il farmacista me n’ha dato due [in più] «per il bollettino», che ha detto essere fatto bene. E’ venuto verso mezzogiorno Don Sisto a portarmi (coraggio?) la famosa circolare, dicendo: «E’ stato Lei primo ad offendermi, con la lettera aperta». E lui si è vendicato, invece di dar buon esempio di perdono e rispetto. Io non dissi così, ma glielo dissero le suore, dalle quali era passato prima di venir da me. Com. 3.

16: Domenica. Ancora sole, ma senza gocce, 94 e nel pomeriggio aria piuttosto cattiva. ‘sta [sera] sono venuti da me […] per pregarmi di mettere in iscritto (senza entrarci però) una lettera da stampare su «Il Gazzettino» a proposito dell’azione commessa da alcuni di Mareson, capeggiati dal loro sacerdote, che discese[ro] nel palazzo municipale come quelli dell’Iran, capeggiati da un Komeini, per chiedere non il cimitero del loro villaggio, ma la chiusura addirittura di quello di Fusine. Do-po cena, verso le 19, vado a dormire, per scaldarmi, avendo «preso il freddo» senza essere stato al freddo. - «La verità forza della pace:» è il tema della giornata per la pace stabilito dal Papa nel 1° dell’anno 1980. Il Papa stigmatizza la pratica di impor-re l’etichetta di nemico a chi non condivide le proprie posizioni.

17: Ieri sera alle 23, avendo misurato la febbre e avendola trovata a 38,8, mi sono allarmato, ho chiamato la suora che dorme sopra la mia stanza ed ho fatto chiamare il medico, che ha constatato un’influenza. Mi ha detto di stare a letto il lu-nedì. Oggi, lunedì, alle ore 15 è tornato e mi ha detto di stare a letto ancora due giorni, fino a giovedì. Il tempo del riposo posso occuparlo col preparare le prediche per le feste prossime. L’origine dell’influenza è stata il freddo che ho preso il pome-

93 Ma non può essere, doveva voler dire un’altra località.

94 Senza forza di sciogliere la neve.

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riggio di domenica; quantunque fossi coperto con mantellina, mi è venuto addosso un freddo tale che non se n’è andato neanche col cognac e il latte caldo. Oggi la feb-bre non è mai arrivata a 38. Com. nessuna.

18: Per ordine del medico sono rimasto in casa, al caldo, senza celebrare la Messa. Ho scritto sugli elenchi gli indirizzi degli abbonati a «L’Amico del Popolo». Angelo Costa ha terminato di raccogliere gli abbonamenti a Pianaz e andrà a fare al-trettanto a Soramaè. Oggi il vento sollevava la neve, circa verso mezzogiorno, ma al-la stessa ora il sole faceva gocciolare i ghiaccioli del coperto della chiesa. Com. nes-suna.

19: Anche [oggi] senza Messa. E’ ritornato il medico e mi ha detto di prende-re [al]la sera un’aspirina (e una supposta?), che fa bene a tutti gli anziani, per non prendere embolie. Mi ha dato una ricetta per un ricostituente. In mattinata il tempo sembrava meno male e poi è venuta aria fredda e dalle ore 11 si è avvicinata la neve, che cade ancora adesso, alle ore 20. E’ venuto […] a chiedere libri sulla situazione mineraria di Zoldo; lo stesso ha deplorato la circolare del parroco di Mareson; ag-giunse che gli abitanti di Mareson preferiscono ancora Don Giovanni Marcon. Co-munioni: nessuna.

20: Ha cessato di nevicare. Ho ripreso ad uscire di casa. Ho celebrato alle … Messe, ho diretto la costruzione del presepio, con Claudio, Valerio, Dolfo, Bruno. Ho spedito la richiesta di un milione a […] per l’Asilo. Com. 2 + 2.

21: Ha nevicato quasi tutto il giorno e nevica ancora, alle ore 18. Claudio e Valerio hanno lavorato fino a mezzodì, per terminare il presepio. Ho celebrato la Messa alle ore 17, con la partecipazione di 10 persone. Alle ore 18 sono in casa e fac-cio conto di scrivere l’omelia di domenica prossima in questa sera. Ho letto su «Av-venire» che a Roma l’Azione Cattolica […]. Com. 6.

22: Ha piovuto e poi nevicato; gli scolari di Coi, Costa, Brusadaz non hanno potuto andare a scuola. La luce [elettrica] è mancata e poi tornata in giornata e ‘sta sera ha fatto più volte altrettanto (adesso sono le 20 e la luce non c’è). La radio dice che il maltempo imperversa in tutta Italia […]. Una donna mi ha riferito che il par-roco di Mareson ha fatto il presepio in piazza, con tetto di dassa, «bél, proprio bél»; resisterà sotto la nevicata? Com. 5.

23: Domenica. Nevica ancora in mattinata e manca la luce [elettrica] e quindi il riscaldamento. Poche persone a Messa prima e un po’ di più (specialmente fan-ciulle) a Messa seconda. Alle 13.30 è tornata la luce e, con la chiesa scaldata, ho po-tuto cantare il Vespero e fare l’adorazione e benedizione eucaristica, con la presenza di sette persone. Sono le 20 e sto scrivendo l’omelia per il Natale. Com. 10 + 12.

24: E’ stata una giornata di sole, con temperatura meno rigida. Il sagrestano, aiutato da qualche giovane, ha fatto la strada [nella neve] che immette alle porte la-terali della chiesa. Alle ore 16.30 sono andato a Forno, con Lina Panciera, e sono ri-masto fino alle 18, a confessare, riportato poi a Fusine da Jamì. Alle ore 11.30 ho ce-lebrato la Messa, dopo il canto del mattutino con Floriano. Com. 4.

25: Natale. Bel tempo, ma al pomeriggio è cresciuto il freddo. Sono andate bene le omelie e le preghiere dei fedeli, preparate a tempo. Ha suonato alle ore 10.30 il dott. Tomasi. Al Vespero [erano presenti] le suore e tre donne. Niente premio ai chierichetti: sarebbe stato il film a Dont, ma non sono andato; ho bisogno di andare a prendere riposo e non freddo! E’ venuto a trovarmi […]. Com. 69 + 19 + 25.

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26: Messa alle 9, con un po’ di gente, in chiesa riscaldata. Niente posta oggi. Sono stato assai stanco. Ho riposato un’ora e mezza al pomeriggio. La radio dice […]. Com. 20.

27: Sole, ma freddo. Ho celebrato alle 8, in chiesa riscaldata, per l’anniversario di Maria Toldo. Sono arrivati […] ad augurarmi buon anno […]. Mi hanno parlato della famosa circolare di Don Sisto […]. Com. 6.

28: Buon tempo. Ho celebrato alle 8. Ho poi lavorato per il bollettino. Non ho accettato visite, del resto scarse […]. 95 Com. 3.

29: Tempo con poco sole. Dolfo è andato sul coperto dell’Asilo, a pulire dalla neve la conversa. Io sono rimasto a casa, a lavorare tutta la mattina al bollettino, perché l’omelia l’avevo scritta ieri sera. In chiesa non è venuto alcuno a confessarsi. Sono venuti i giovani di Motta [di Livenza], che sono venuti a Brusadaz. Com. 5.

30: Domenica. Tempo buono, con sole. Alla Messa seconda sono intervenuti i 30 circa giovani di Motta di Livenza, che hanno accompagnato la Messa con la chi-tarra ed hanno fatto la Comunione. Fu presente anche Floriano, che si è fermato a pranzo e a Vespero ed ha scritto gli indirizzi [degli emigranti] di Coi. Ho telefonato a Lina e domani verrà a Belluno con me. Adesso preparo anche le pagelle delle Mes-se da portare in curia domani. Com. 77.

31: Oggi freddo cane. Alle 8.15 sono partito per Belluno, con Lina [Panciera]; le strade erano agghiacciate. A Ponte nelle Alpi abbiamo preso su Don Luciano Ru-datis. A Belluno sono andato in curia, al patronato [ACLI], all’ECA, in banca, all’ospedale per la cartella clinica di […]. Sono arrivato a Fusine alle 13.15. Ho dato tre quadri a Lina. 96 Ho celebrato la Messa col «Te Deum» alle ore 15. Ho messo or-dine in ufficio, annotando le offerte. Adesso sono le 21.20 e non ho ancora fatto l’omelia. Sono andato a trovare […], che domenica, intanto che [i fedeli] venivano [=tornavano] da Messa, era sulla finestra per buttarsi. 97 Com. 16.

Fusine di Zoldo, 1980-81 98

Gennaio 1981

1°: Bel tempo / 2: Bel tempo e vento / 3-4: Bel tempo / 5: Nuvoloso e nevi-schio / 6: Bel tempo e no vento / 7: Bufera di vento, poi bel tempo / 8-11: Bel tem-po, ma freddo / 12: Bel tempo, poi neve / 13-14: Bel tempo / 15: Nuvoloso, poi bel tempo / 16-18: Bel tempo, ma freddo / 19-20: Vario / 21: Bel tempo, ma freddo / 22-31: Bel tempo, il sole a Soramaè appare [soltanto] due volte alla settimana.

Febbraio

95 Si accorge che, soprattutto nell’ultimo periodo, il suo rapporto con i parrocchiani s’è molto raffreddato. Comincia a contare i presenti al Vespero, pochissimi anche nei giorni solenni; pochi sono andati a chiedergli della salute, pochi a dottrina e a Messa. E la salute s’è assai indebolita, per cui sta riducendo un po’ tutto. Per fortuna s’è messa a disposizione la signora Lina Panciera.

96 Continua a svaligiare.

97 Veramente significativo il numero dei suicidi dell’ultimo periodo, segno di una comunità in profonda crisi di rapporti umani gratificanti, nel profondo.

98 Del 1980 non è stato salvato alcun appunto e del 1981 quelli qui riportati.

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1°-2: Bel tempo / 3: Vario / 4: Nuvoloso / 5: Vario / 6-9: Bel tempo / 10: Nuvoloso / 11-12: Bel tempo / 13-15: Bel tempo, ma freddo / 16-17: Bel tempo / 18: Bel tempo, ma freddo / 19: Neve / 20: Nuvoloso / 21-23: Bel tempo / 24: Nevischio / 25: Vario / 26-27: Bel tempo / 28: Bel tempo, ma freddo.

Marzo

1°: Nuvoloso / 2: Bel tempo / 3: Nuvoloso / 4: Nuvoloso e nevischio / 5: Vario / 6-7: Bel tempo / 8-9: Nuvoloso / 10: Bel tempo, poi nuvoloso / 11: Vario / 12: Nuvoloso / 13-14: Bel tempo, poi nuvoloso / 15: Nevischio / 16: Nevischio e sci-rocco / 17: Bel tempo, poi nuvoloso / 18: neve alta 40 centimetri / 19-20: Bel tempo / 21: Bel tempo e scirocco / 22-28: Bel tempo / 29: Nuvoloso e pioggia / 30: Pioggia / 31: Nuvoloso.

Aprile

1°-4: Bel tempo / 5: Bel tempo poi nuvoloso / 6-7: Bel tempo / 8: Bel tempo, poi piovoso / 9-10: Bel tempo / 11: Bel tempo, poi piovoso / 12-14: Bel tempo / 15: Bel tempo e piovoso / 16-17: Bel tempo / 18-19: Bel tempo, ma freddo (-4°C) / 20: Nevischio / 21: Bel tempo / 22: Bel tempo, poi nuvoloso / 23: Nuvoloso / 24-25: Piovoso / 26: Neve, poi nuvoloso / 27-30: Bel tempo.

Maggio

1°: Bel tempo / 2: Vario / 3: Vario, poi piovoso / 4: Piovoso e nevoso / 5: Vario e nuvoloso / 6-10: Bel tempo / 11: Nuvoloso e neve sopra Coi / 12: Piovoso / 13: Vario / 14-18: Bel tempo / 19: Vario / 20-21: Bel tempo / 22: Bel tempo, poi nu-voloso / 23: Bel tempo / 24: Nebbia e nuvoloso / 25-27: Piovoso / 28-31: Bel tempo.

Giugno

1°-5: Bel tempo / 6: Vario / 7: Bel tempo, poi piovoso / 8-11: Bel tempo / 12-15: Bel tempo e caldo / 16-17: Bel tempo, poi pioggia / 18: Bel tempo, ma fresco e neve sul Coldai / 19: Bel tempo, poi piovoso / 20: come il 18 / 21: Nuvoloso / 22: Neve fino a Pecol / 23: Nuvoloso / 24: Bel tempo, poi nuvoloso / 25: Vario e piog-gia / 26: Piovoso / 27: Bel tempo / 28: Bel tempo, poi piovoso / 29: Nuvoloso, poi vento e bel tempo / 30: Bel tempo.

Luglio

1°-2: Bel tempo / 3: Piovoso / 4-5: Bel tempo / 6: Bel tempo, poi vario / 7: Vario / 8: Bel tempo, poi pioggia / 9: Bel tempo e caldo / 10-12: Bel tempo e caldo, poi pioggia / 13: Nuvoloso / 14: Piovoso, poi bel tempo / 15-16: Bel tempo / 17-19: Piovoso / 20-21: Bel tempo / 22: Bel tempo, poi piovoso / 23: Bel tempo / 24: Piovo-so / 25: Vario / 26: Bel tempo, poi vario / 27-31: Bel tempo.

Agosto

1°: Bel tempo e caldo / 2-5: Bel tempo / 6: Bel tempo, poi pioggia / 7-8: Bel tempo / 9-10: Bel tempo, poi pioggia / 11: Bel tempo / 12: Piovoso / 13-15: Bel tem-po / 16: Vario / 17: Nuvoloso / 18-19: Bel tempo / 20: Nebbia / 21: Pioggia / 22: Bel tempo, ma neve sul Pelmo e il Civetta / 23-24: Bel tempo / 25: Molto bello / 26: Bel tempo, ma fresco / 27-29: Bel tempo / 30-31: Bel tempo e caldo.

Settembre

1°: Pioggia / 2: Nuvoloso / 3: Piovoso / 4: Nuvoloso / 5-8: Bel tempo / 9-11: Bel tempo, poi nuvoloso / 12: Bel tempo / 13: Bel tempo, poi pioggia / 14-18: Bel tempo / 19: Bel tempo, poi nuvoloso / 20-21: Bel tempo e caldo / 22-23: Bel tempo /

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24: Piovoso / 25-26: Bel tempo e caldo / 27: Pioggia / 28: Pioggia e neve su Pelmo e Civetta / 29-30: Bel tempo.

Ottobre

1°: Nuvoloso / 2: Piovoso / 3: Nuvoloso / 4-11: Bel tempo / 12: Nuvoloso e neve sul Coldai / 13: Bel tempo, il sole tramonta alle 17 a Fusine / 14-19: Bel tempo / 20: Bel tempo, poi nuvoloso / 21: Piovoso / 22: Piovoso e neve fino a Coi / 23: Bel tempo / 24-25: Bel tempo, ma fresco / 26: Nuvoloso e neve / 27: Nevischio / 28-31: Bel tempo.

Novembre

1°-5: Bel tempo / 6: Nebbia / 7: Bel tempo / 8: Bel tempo, ma freddo / 9: Bel tempo / 10-11: Bel tempo, ma freddo / 12-13: Bel tempo / 14: Nuvoloso / 15-29: Bel tempo / 30: Nuvoloso e neve durante la notte.

Dicembre

1°: Bel tempo e freddo / 2-6: Bel tempo / 7: Neve / 8: Bel tempo / 9: Nevi-schio / 10: Bel tempo / 11: Nevischio / 12-13: Bel tempo / 14: Bel tempo, ma freddo / 15-17: Bel tempo / 18: neve alta 25 centimetri / 19: Altra neve / 20: Bel tempo, ma vento e freddo (-14°C) / 21: Bel tempo, ma freddo / 22: Neve / 23-25: Nuvoloso / 26-27: Bel tempo / 28: Nuvoloso / 29: Neve / 30: Bel tempo e sole / 31: Piove!

Fusine di Zoldo, 1982 99

Gennaio

1°: Neve e pioggia / 2-6: Bel tempo / 7: Bel tempo, ma freddo / 8: Vario / 9-12: Bel tempo / 13: Nebbia, poi sole / 14: Bel tempo, ma freddo / 15-28: Bel tempo / 29: Nuvoloso / 30: Venticello che scioglie la neve / 31: Scirocco.

Febbraio

1°: bel tempo, ma freddo / 2: Bel tempo e meno freddo / 3-7: Bel tempo / 8: Nuvoloso / 9-14: Bel tempo / 15: Nuvoloso e neve / 16-17: Nuvoloso / 18: Bel tem-po / 19-20: Nuvoloso e neve / 21: Bel tempo / 22-24: Vario / 25: Nuvoloso, poi sole / 26-28: Bel tempo.

Marzo

1°: Bel tempo / 2-3: Nuvoloso / 4: Bel tempo, ma freddo / 5: Umido e senza sole / 6: Nuvoloso, poi bel tempo / 7-8: Nevischio / 9: Bel tempo / 10: Nuvoloso / 11: Nevischio e vento / 12: Bel tempo, poi nuvoloso / 13: Vario (alle 18 il sole è an-cora sul Pelmo) / 14-16: Bel tempo / 17: Nuvoloso e neve / 18: Neve / 19: Bel tempo / 20-21: Vario / 22-26: Bel tempo / 27: Bel tempo e primaverile / 28: Nuvoloso / 29: Bel tempo / 30: Nuvoloso e neve sul Civetta / 31: Nuvoloso e pioggia.

Aprile

1°-11: Bel tempo / 12: Vario / 13: «svegliati con la neve e neve tutto il gior-no» / 14: Neve / 15: Bel tempo / 16-17: Vario / 18: Bel tempo / 19: Bel tempo, ma freddo / 20: Vario / 21: Bel tempo / 22: Sole, poi nuvoloso / 23: Bel tempo, ma ven-to / 24: Bel tempo, poi neve / 25: Bel tempo, ma freddo / 26-29: Bel tempo / 30: Ne-ve e nevischio.

99 Sono stati salvati solo questi appunti.

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Maggio

1°: Bel tempo / 2: Nuvoloso / 3-4: Vario / 5: Vario e pioggia / 6: Nuvoloso e pioggia / 7: Idem e neve su Civetta e Pelmo / 8: Nuvoloso e pioggia/neve / 9: Nu-voloso e pioggia / 10: Bel tempo, poi nuvoloso / 11: Nuvoloso, poi bel tempo / 12: Nuvoloso / 13-17: Bel tempo / 18-21: Bel tempo, poi piovoso / 22: Bel tempo / 23-24: Piovoso / 25-31: Bel tempo.

Giugno

1°-2: Bel tempo / 3: Bel tempo, poi nuvoloso / 4: Bel tempo / 5-7: Bel tempo, poi nuvoloso / 8: Bel tempo / 9-11: Bel tempo, poi piovoso / 12: Piovoso / 13: Nu-voloso e piovoso / 14-15: Bel tempo / 16: Bel tempo, poi nuvoloso / 17: Bel tempo / 18: Bel tempo, poi piovoso / 19: Piovoso / 20: Bel tempo / 21: Vario / 22-25: Bel tempo / 26: Bel tempo, poi piovoso / 27: Pioggia / 28: Vario / 29: Bel tempo, poi pioggia / 30: Bel tempo.

Luglio

1°-2: Bel tempo e caldo / 3-12: Bel tempo / 13: Bel tempo, poi piovoso / 14: Piovoso / 15: Bel tempo e caldo / 16-17: Bel tempo / 18-22: Bel tempo, poi piovoso / 23: Bel tempo / 24: Bel tempo, poi piovoso / 25: Bel tempo, poi nuvoloso / 26: Bel tempo / 27: Nuvoloso / 28: Nuvoloso e pioggia / 29-30: Bel tempo / 31: Piovoso.

Agosto

1°-2: Bel tempo / 3: Piovoso / 4: Bel tempo, poi piovoso / 5-7: Vario / 8-9: Bel tempo / 10: Bel tempo, poi piovoso / 11-15: Bel tempo / 16 Bel tempo, poi pio-voso / 17: Vario / 18-19: Bel tempo / 20-21: Bel tempo, poi piovoso / 22-23: Bel tempo / 24: Bel tempo, poi piovoso / 25-27: Bel tempo / 28-29: Nuvoloso / 30-31: Bel tempo.

Settembre

1°-5: Bel tempo / 6: Nuvoloso / 7: Bel tempo, poi nuvoloso / 8: Piovoso / 9-20: Bel tempo / 21: Nuvoloso / 22-23: Nebbia / 24: Pioggia / 25-26: Bel tempo / 27: Pioggia / 28-30: Bel tempo.

Ottobre

1°: Piovoso / 2-3: Bel tempo / 4: Nuvoloso / 5: Nuvoloso, poi pioggia / 6: Pioggia / 7: Nuvoloso / 8: Pioggia e neve quasi a Coi / 9: Piovoso / 10: Vario / 11-12: Bel tempo / 13: Vario / 14: Piovoso / 15-18: Bel tempo / 19: Bel tempo, poi nu-voloso / 20-21: Bel tempo / 22: Nuvoloso / 23: Piovoso / 24-25: Nuvoloso / 26-30: Bel tempo / 31: Bel tempo, ma fresco.

Novembre

1°-5: Bel tempo / 6: Nuvoloso / 7: Bel tempo / 8: Piovoso e neve / 9-10: Pioggia / 11: Nuvoloso poi bel tempo / 12: Bel tempo / 13-14: Pioggia / 15-25: Bel tempo / 26: Nuvoloso / 27-28: Pioggia / 29-30: Nuvoloso.

Dicembre

1°-2: Nuvoloso / 3-7: Bel tempo / 8: Nuvoloso / 9: Nuvoloso e piovoso / 10-12: Vario / 13-14: Bel tempo / 15-18: Nuvoloso / 19-20: Bel tempo / 21-22: Neve / 23-31: Bel tempo

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75

Fusine di Zoldo, 1983 100

Gennaio

1°-4: Bel tempo / 5: Bel tempo e scioglimento di neve / 6-14: Bel tempo / 15-16: Nuvoloso / 17-18: Bel tempo / 19: Bel tempo, ma vento / 20-25: Bel tempo / 26: Nuvoloso / 27: Vario / 28-29: Bel tempo / 30: Vario / 31: Bel tempo.

Febbraio

1°-5: Bel tempo / 6-8: Nuvoloso.

9: Oggi ancora poco sole a causa delle nubi, ma senza nevicate. Ho celebrato la Messa alle ore 8 e poi ho lavorato per descrivere i moduli del tesseramento dell’Azione Cattolica parr. 1982-83. E’ venuto il falegname Rino Rizzardini, a mette-re una porta e una finestra, che mancava nel bagno. Alle ore 11.30 una telefonata di Pellegrino Pellegrini Vésco mi ha avvertito che è morto in ospedale la sera tarda del 7 febbraio suo padre Luigi cav. Pellegrini e domani alle 15 è il funerale. Com. 4.

10: Giovedì. Giornata con nubi e senza sole, con qualche precipitazione ne-vosa. Alle 9 sono andato a Belluno con taxi (spendendo 80.000 lire), fermandomi an-che a pranzo, per poter partecipare al funerale del cav. Luigi Pellegrini, alle ore 15. Il sacerdote celebrante ha tessuto un bel elogio, dicendo che fu un uomo di fede, che si accostava alla Comunione e frequentava la Messa e visitava ogni giorno la basilica cattedrale, essendo della parrocchia del duomo; difatti, chi crede non deve vergo-gnarsi di professare la fede. Fu soldato fedele nella guerra del 1915-18 e fu servitore fedele dello Stato, come impiegato in ragioneria delle Poste. Nella raccomandazione dell’anima il sacerdote, insieme al morente invocò [=aveva invocato] anche San Pel-legrino dai Coi. Alle ore 18 ho celebrato la Messa a Fusine, per Angela Molin Brosa in De Fanti.

11-14 Febbraio: Nuvoloso / 15-24: Bel tempo / 25: Bel tempo, ma fresco / 26: Bel tempo, poi neve / 27: Bel tempo / 28: Vario.

Marzo

1°: Neve / 2-14: Bel tempo / 15-16: Neve / 17-23: Bel tempo / 24-26: Nuvolo-so / 27-28: Bel tempo / 29: Nevischio / 30-31: Bel tempo.

Aprile

1°: Bel tempo, ma freddo / 2: Nevischio / 3: Vario / 4-6: Bel tempo / 7-8: Va-rio / 9-13: Bel tempo / 14: Bel tempo, ma freddo (-5°C) / 15-17: Bel tempo / 18: Nu-voloso / 19: Bel tempo / 20-21: Nuvoloso / 22-23: Bel tempo / 24: Nuvoloso / 25: Bel tempo / 26: Vario / 27-30: Bel tempo.

Maggio

1°-3: Bel tempo / 4: Vario / 5-6: Bel tempo / 7: Vario / 8-13: Nuvoloso e pioggia / 14: Vario / 15: Bel tempo / 16: Nuvoloso / 17-21: Bel tempo / 22-24: Pio-voso / 25: Vario / 26-27: Pioggia / 28: Nuvoloso / 29: Vario / 30-31; Bel tempo.

Giugno

1°-3: Bel tempo / 4: Vario / 5: Bel tempo / 6: Vario / 7: Bel tempo / 8-9: Va-rio / 10: Bel tempo / 11: Vario, poi pioggia / 12: Bel tempo / 13: Vario / 14: Bel tempo / 15: Vario / 16: Sole, ma freddo / 17: sole, poi neve sul Civetta / 18: Vario /

100 Sono stati salvati solo questi appunti.

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76

19-22: Vario e pioggia / 23-24: Bel tempo / 25: Pioggia / 26: Vario / 27: Piovoso / 28: vario / 29-30: Bel tempo.

Luglio

1°: Vario, poi piovoso / 2-5: Bel tempo / 6-8: Pioggia / 9-10: Bel tempo / 11: Pioggia / 12-18: Bel tempo / 19-22: Bel tempo e caldo / 23: Bel tempo, poi pioggia / 24: Vario / 25: Bel tempo e caldo / 26: Idem (+22°C) / 27-31: Bello e caldo.

Agosto

1°: Bel tempo e caldo / 2: Piovoso / 3: Vario / 4-5: Bel tempo / 6-7: Nuvoloso / 8-9: Bel tempo / 10-11: Vario e piovoso / 12-16: Bel tempo / 17: Vario / 18-22: Bel tempo / 23: Vario / 24-25: Piovoso / 26-30: Bel tempo / 31: Vario.

Settembre

1°-2: Bel tempo / 3: Piovoso / 4-5: Bel tempo / 6: Vario / 7-8: Bel tempo / 9: Vario / 10: Bel tempo, poi pioggia / 11: Bel tempo / 12: Neve sul Pelmo / 13-15: Bel tempo / 16: Nuvoloso / 17-26: Bel tempo / 27-28: Bel tempo e caldo / 29-30: Bel tempo.

Ottobre

1°-10: Bel tempo / 11: Nebbia, poi sole / 12-14: Bel tempo / 15: Nuvoloso e piovoso / 16: Bel tempo / 17: Neve a Coi / 18-28: Bel tempo / 29: Vario / 30: Piovo-so / 31: Bel tempo.

Novembre

1°-12: Bel tempo / 13: Bel tempo, ma fresco, 14: Nevischio / 15: Nevischio (-8°C) / 16-17: Bel tempo, ma freddo / 18-24; Bel tempo / 25: Nuvoloso / 26: Bel tem-po / 27: Piovoso / 28-29: Bel tempo / 30: Bel tempo, ma con vento.

Dicembre

1°: Bel tempo, ma freddo (-7°C) / 2: Bel tempo / 3: Bel tempo, ma freddo / 4-9: Bel tempo / 10-12: Nuvoloso / 13-15: Bel tempo / 16-19: Neve / 20: Bel tempo / 21: Neve e pioggia / 22: Neve (poca) / 23-31: Bel tempo.

Fusine di Zoldo, 1984 101

Giugno

1°-3: Bel tempo / 4-5: Pioggia / 6: Sole, poi pioggia / 7-8: Nuvoloso / 9-10: Bel tempo / 11: Bel tempo, poi pioggia / 12-16: Bel tempo / 17: Bel tempo, poi nuvo-loso / 18-23: Bel tempo / 24: Piovoso / 25-27: Bel tempo / 28: Nuvoloso / 29: Vario / 30: Nuvoloso.

Luglio

1°-10: Bel tempo / 11: Bel tempo, ma «si spera pioggia» / 12: Bel tempo / 13-14: Bel tempo, ma vento / 15: Bel tempo, poi pioggia / 16-18: Bel tempo / 19: Nuvo-loso / 20: Bel tempo / 21: Bel tempo, poi pioggia / 22: Bel tempo / 23: Pioggia, poi sole / 24: Bel tempo / 25: Vario / 26: Pioggia (tempesta) / 27-31: Bel tempo.

Agosto

101 Del periodo gennaio-maggio non sono stati salvati appunti.

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1°: Vario (a Coi Comunioni ben 63) / 2-5: Bel tempo / 6: nuvoloso e pioggia / 7-9: Vario / 10: Nuvoloso / 11: Bel tempo / 12-14: Vario / 15: Bel tempo / 16: Va-rio e temporali / 17-23: Bel tempo / 24: Nuvoloso / 25: Pioggia / 26-27: Bel tempo / 28: Nuvoloso / 29-31: Bel tempo.

Settembre

1°-4: Bel tempo / 5: Vario e temporale / 6: Sole / 7: Pioggia / 8: Nuvoloso / 9: Bel tempo / 10: Nuvoloso / 11: Bel tempo / 12: Bel tempo e funerale di Don An-tonio Remor, con 16 sacerdoti / 13-14: Bel tempo / 15: Nuvoloso / 16: Pioggia / 17: Bel tempo / 18: Pioggia / 19-20: Bel tempo / 21: Vario / 22: Pioggia e neve fin sopra Coi / 23: Sole, poi pioggia / 24: Neve fino a Coi / 25: Nuvoloso / 26-30: Bel tempo.

Ottobre

1°-3: Pioggia / 4-5: Nuvoloso / 6-10: Bel tempo / 11: Vario / 12: Pioggia / 13-19: Bel tempo / 20: Vario / 21-25: Bel tempo / 26: Neve / 27-31: Bel tempo.

Novembre

1°-5: Bel tempo / 6: Pioggia / 7-8: Bel tempo / 9: Nuvoloso / 10-14: Bel tem-po / 15-16: Neve e pioggia / 17-18: Bel tempo / 19: Nuvoloso / 20-22: Bel tempo.

23: Buona giornata. Dopo [la] Messa delle 8 sono andato a Belluno, con An-gelo [Costa] e, ritornato, ho riposato alcune [ore], perché mi passasse un po’ di ma-lessere. Com. 4.

24: Buon tempo. Alle 8 ho celebrato la Messa. Poi ho preparato la lezione ca-techistica per le classi seconda e terza, alle quali ho distribuito le schede. Com. 4.

25: Domenica. Bel tempo e con mite temperatura. Alle due [omelie] sono sta-to breve. Com. 10 + 23.

26: Oggi nuvoloso il cielo. Walter Cappeller è venuto alle 7 del mattino, con la motosega, a segare legna. Alle 8 ho celebrato la Messa. Dopo pranzo ho riposato e a nona 102 ho pregato: «Ne proicias me in tempore senectutis; cum defecerit virtus mea, ne derelinquas me». Alle 9.30 è venuto Don Antonio Mattiuzzi, il quale mi ha portato a Forno e riportato a Fusine. Com. 2.

27: Bel tempo. Alle 8 ho celebrato a Brusadaz. Poi ho riscosso la congrua, ho scritto, ho pranzato e riposato. Alle 15 sono andato a Pieve di Zoldo, all’adunanza dei catechisti. Alle 17 ha celebrato a Fusine padre Armando, Redentorista. Com. 6.

28: Bella giornata. Messa alle 8, detta da me a Fusine, e due dette da padre Armando a Pianaz, alle 9 e alle 18. Ho fatto Dottrina, alle 15, alla classe prima me-dia. Ho corretto le bozze [del bollettino], portate da Belluno. Com. 2 a Fusine.

29: Bel tempo. Alle 8 Messa di padre Armando a Fusine (Com. 2) e poi alle 9 a Pianaz. Io ho celebrato a Pianaz, alle ore 18.

30: Giornata bella. Alla Messa ho celebrato la Messa; padre Armando alle 9 ha celebrato a Brusadaz, menando me a Coi, ove preparai l’occorrente in San Pelle-grino. Com. 3 a Fusine.

Dicembre

102 Alle 15.

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78

1°: Ancora buon tempo. Messa a Fusine alle 8 (Com. 2). Fatto l’attacco elettri-co al nuovo bruciatore, che ha funzionato, ma con ripetuti collaudi lungo la sera.

2: Domenica. Giornata piovosa. Alla Messa ha funzionato bene (per fortuna!) il nuovo riscaldamento. Deo gratias! Com. 10 + 14.

3: Giornata dapprima piovosa e poi con cielo rasserenato. Io ho celebrato alle ore 8, e padre Armando alle 17.30, con predica nella Messa: otto uomini e altrettante donne. Il Padre ha portato la Comunione a Soramaè. Com. a Fusine 4.

4: Bel tempo. Alle 8 ho celebrato io e il padre Armando alle 9 e alle 17.30. Po-che, forse 18, alla catechesi delle donne e signorine. E pochi uomini e giovani alla ca-techesi delle 17.30 ‘sta [sera] è tornato il Palestinese. Com. 15.

5: Bella giornata. I giovani hanno fatto gli archi per Don Floriano, con la scrit-ta: «Grazie Floriano per il dono di te stesso». Com. 10. 103

6: San Nicolò patrono. Giornata bellissima, in tutti i sensi. Alle 8 ha celebrato Messa padre Armando, Redentorista da Bussolengo (Verona), ora a Modena. Alle 10.30, ordinazione sacerdotale di Don Floriano Pellegrini, alla presenza di più di 35 presbiteri; poi a pranzo al rifugio «Palafavera». Com. 200 circa.

7: Bel tempo. Messa alle 8, detta da Don Ernesto (com. 4). Don Floriano ha celebrato a Coi, per i defunti del villaggio.

8: Bel tempo. Messa alle 8 detta e predicata da Don Ernesto. Messa grande concelebrata dal sacerdote [novello] e da Don Ernesto e da Don Paolino Arnoldo; Don Sisto ha assistito in cotta. Hanno cantato le suore e le fanciulle. Pranzo alle 13 all’Hotel «Corona» con i parenti di Don Floriano. Alle 16 ho benedetto la stalla mo-dello dei [Costa] Fresch. Com. 100.

9: Domenica seconda d’Avvento. Bel tempo. Omelia ripetuta del passato e abbreviata. Meno fanciulli a Dottrina, a causa della pista aperta a Palafavera. Don Floriano è partito, in mattinata, per andare a Calalzo, a celebrare una Messa novella. Com. 20 + 20.

10: Bel tempo. Alle 8 ho celebrato la Messa senza riscaldamento, data la buo-na temperatura. Ho preparato il denaro della chiesa e dell’Asilo per pagare i lavori fatti. E’ venuto il Marocchino a prendersi il libro che aveva lasciato in precedenza: voleva soldi. Com. 4.

11: Bel tempo. Al mattino freddo un po’ pungente, al pomeriggio vento cal-do. Com. 6.

12-13: Bel tempo / 14: Nuvoloso / 15-16: Bel tempo / 17: Vario / 18: Pioggia / 19: Neve / 20: Sole / 21: Nuvoloso / 22-25: Bel tempo / 26: Bel tempo, ma freddo (-15°C) / 27-28: Nuvoloso / 29: Bel tempo / 30: Nuvoloso / 31: Bel tempo.

022 – FINE

***

103 La tavola con questa scritta c’è ancora, in soffitta di casa.