AUTOVALUTAZIONE...e l’incomunicabilità tra gli uomini attraverso non-sense, dialoghi e monologhi...

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Unità online Il teatro della seconda metà del Novecento 1 © 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+ AUTOVALUTAZIONE RISPOSTE Il teatro europeo 1. Quali “nuove direzioni” ha assunto il teatro europeo dopo la seconda guerra mondiale? L’abbandono dell’orizzonte tradizionale del divertimento, dell’evasione, della ricreazione, e la scelta di rispondere a nuove istanze fino ad allora estranee al teatro, come quelle etiche, sociali, politiche, spirituali e persino terapeutiche. 2. Due esperienze in particolare hanno innovato la scena drammaturgica: quali? Quali sono le loro caratteristiche fondamentali? Il teatro epico, che evita ogni immedesimazione emotiva da parte dello spettatore e lo induce a riflettere su temi di ordine politico, morale, sociale; il teatro dell’assurdo, che si ripropone di rappresentare l’assurdità dell’esistenza e l’incomunicabilità tra gli uomini attraverso non-sense, dialoghi e monologhi disarticolati e inconcludenti. 3. Per quali aspetti il teatro del secondo Novecento è stato influenzato dal teatro espressionista e dal teatro di Pirandello? Nell’abolizione della continuità temporale, nel significato simbolico attribuito ai personaggi, nella sostituzione ai nomi propri del ruolo sociale, nell’allestimento di una scenografia libera da aspetti realistici. 4. In che cosa consiste il teatro epico e didascalico di Brecht? Lo spettatore non doveva più immedesimarsi nella rappresentazione, ma doveva cercare di mantenere una distanza critica, allo scopo di riflettere su quello che vedeva in scena. Canzoni, elementi parodistici e un testo ben congegnato dovevano essere utilizzati per creare l’effetto di straniamento, un distacco critico che avrebbe aiutato il pubblico a capire e giudicare. 5. Qual è la prima opera del teatro epico di Brecht? Madre coraggio e i suoi figli. 6. Quali altre opere di questo autore si possono ricordare? Opera da tre soldi, Vita di Galileo. 7. Gli “eroi” del teatro epico di Brecht presentano le caratteristiche di quelli del teatro epico tradizionale? No, perché non si tratta di figure eroiche positive, ma di figure contraddittoriamente “eroiche” e prive di psicologia profonda, che si adattano a condizioni esterne e storiche, come Galileo che, per salvarsi la vita, abiura le proprie idee. 8. La recitazione, secondo Brecht, deve seguire le regole di Stanislavskij? No, deve rispondere a regole opposte rispetto a quelle suggerite dal regista russo Stanislavskij: non immedesimazione dell’attore nel personaggio ma, al contrario, estraniamento da esso, quasi come se l’attore fosse solo un mezzo per “leggere” il testo e non un interprete attivamente partecipe: la rappresentazione teatrale deve palesemente essere una finzione, per stimolare il pubblico alla riflessione. 9. Che cosa si intende per “teatro dell’assurdo”? Quali sono gli autori più significativi di questa forma di drammaturgia? Nel teatro dell’assurdo si esprime l’assurdità dell’esistenza per l’uomo che ha perso i propri riferimenti fondamentali. Ionesco, Beckett. 10. Quali caratteristiche presentano i personaggi del teatro dell’assurdo? I personaggi del “teatro dell’assurdo” appaiono come svuotati di senso. Sono contraddistinti da una sostanziale incapacità di comunicare tra loro, di riconoscersi l’un l’altro come individui, spesso persi in un tragico conformismo di linguaggio e di comportamento vuoto di significato. 11. Con quale opera debuttò Eugène Ionesco? Perché lui stesso la definì “anticommedia”? La cantatrice calva. Perché non accade niente, l’azione non procede, i personaggi si perdono in dialoghi non-sense, in riflessioni assurde, in azioni incongruenti. 12. Nonostante l’effetto di indubbia comicità, quale era lo scopo di Ionesco e della sua “anticommedia”? Quello di raffigurare un’umanità snaturata, quasi meccanica, che si perde inutilmente nello sforzo di comunicare qualcosa, ma che di fatto non esprime nulla, avendo perso la propria identità. 13. Come si intitola il capolavoro di Beckett? Aspettando Godot. 14. Il “teatro dell’assurdo” di Beckett mira ad analizzare le possibilità del linguaggio: a quali esiti estremi approda? In Beckett si assiste all’esaurimento delle possibilità del linguaggio, tanto che nelle sue ultime opere alle conversazioni sconnesse subentra il silenzio. Il linguaggio si identifica così con il non-linguaggio, che esprime l’impossibilità di comunicare.

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Unità online

Il teatro della seconda metà del Novecento

1

© 2011 RCS Libri S.p.A., Milano/La Nuova Italia – M. Sambugar, G. Salà - Letteratura+

AUTOVALUTAZIONE

RIspOsTE

Il teatro europeo

1.Quali “nuove direzioni” ha assunto il teatro europeo dopo la seconda guerra mondiale? L’abbandono dell’orizzonte tradizionale del divertimento, dell’evasione, della ricreazione, e la scelta di rispondere a

nuove istanze fino ad allora estranee al teatro, come quelle etiche, sociali, politiche, spirituali e persino terapeutiche.

2. Due esperienze in particolare hanno innovato la scena drammaturgica: quali? Quali sono le loro caratteristiche fondamentali?

Il teatro epico, che evita ogni immedesimazione emotiva da parte dello spettatore e lo induce a riflettere su temi di ordine politico, morale, sociale; il teatro dell’assurdo, che si ripropone di rappresentare l’assurdità dell’esistenza e l’incomunicabilità tra gli uomini attraverso non-sense, dialoghi e monologhi disarticolati e inconcludenti.

3.per quali aspetti il teatro del secondo Novecento è stato influenzato dal teatro espressionista e dal teatro di pirandello?

Nell’abolizione della continuità temporale, nel significato simbolico attribuito ai personaggi, nella sostituzione ai nomi propri del ruolo sociale, nell’allestimento di una scenografia libera da aspetti realistici.

4. In che cosa consiste il teatro epico e didascalico di Brecht? Lo spettatore non doveva più immedesimarsi nella rappresentazione, ma doveva cercare di mantenere una

distanza critica, allo scopo di riflettere su quello che vedeva in scena. Canzoni, elementi parodistici e un testo ben congegnato dovevano essere utilizzati per creare l’effetto di straniamento, un distacco critico che avrebbe aiutato il pubblico a capire e giudicare.

5.Qual è la prima opera del teatro epico di Brecht? Madre coraggio e i suoi figli.

6.Quali altre opere di questo autore si possono ricordare? Opera da tre soldi, Vita di Galileo.

7.Gli “eroi” del teatro epico di Brecht presentano le caratteristiche di quelli del teatro epico tradizionale? No, perché non si tratta di figure eroiche positive, ma di figure contraddittoriamente “eroiche” e prive di psicologia

profonda, che si adattano a condizioni esterne e storiche, come Galileo che, per salvarsi la vita, abiura le proprie idee.

8.La recitazione, secondo Brecht, deve seguire le regole di stanislavskij? No, deve rispondere a regole opposte rispetto a quelle suggerite dal regista russo Stanislavskij: non

immedesimazione dell’attore nel personaggio ma, al contrario, estraniamento da esso, quasi come se l’attore fosse solo un mezzo per “leggere” il testo e non un interprete attivamente partecipe: la rappresentazione teatrale deve palesemente essere una finzione, per stimolare il pubblico alla riflessione.

9.Che cosa si intende per “teatro dell’assurdo”? Quali sono gli autori più significativi di questa forma di drammaturgia?

Nel teatro dell’assurdo si esprime l’assurdità dell’esistenza per l’uomo che ha perso i propri riferimenti fondamentali. Ionesco, Beckett.

10.Quali caratteristiche presentano i personaggi del teatro dell’assurdo? I personaggi del “teatro dell’assurdo” appaiono come svuotati di senso. Sono contraddistinti da una sostanziale

incapacità di comunicare tra loro, di riconoscersi l’un l’altro come individui, spesso persi in un tragico conformismo di linguaggio e di comportamento vuoto di significato.

11.Con quale opera debuttò Eugène Ionesco? perché lui stesso la definì “anticommedia”? La cantatrice calva. Perché non accade niente, l’azione non procede, i personaggi si perdono in dialoghi non-sense,

in riflessioni assurde, in azioni incongruenti.

12.Nonostante l’effetto di indubbia comicità, quale era lo scopo di Ionesco e della sua “anticommedia”? Quello di raffigurare un’umanità snaturata, quasi meccanica, che si perde inutilmente nello sforzo di comunicare

qualcosa, ma che di fatto non esprime nulla, avendo perso la propria identità.

13.Come si intitola il capolavoro di Beckett? Aspettando Godot.

14.Il “teatro dell’assurdo” di Beckett mira ad analizzare le possibilità del linguaggio: a quali esiti estremi approda? In Beckett si assiste all’esaurimento delle possibilità del linguaggio, tanto che nelle sue ultime opere alle

conversazioni sconnesse subentra il silenzio. Il linguaggio si identifica così con il non-linguaggio, che esprime l’impossibilità di comunicare.

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15.La libertà è il tema fondamentale della filosofia e del teatro di J.-p. sartre: quale significato attribuisce il filosofo a questo termine?

La libertà nel suo pensiero coincide con l’idea di “coscienza”. Realizzare la libertà è, secondo Sartre, realizzare “l’essere”, ma tra l’individuo e la libertà assoluta si frappongono troppi ostacoli; è quindi compito dell’intellettuale cercare di comprendere e abbattere ciò che impedisce all’uomo di realizzarsi nella libertà.

16.Qual è la prima opera teatrale di J.-p. sartre e quale argomento tratta? Le mosche. Una dura condanna del Terzo Reich e dei suoi crimini.

17.In quali opere sartre analizza rispettivamente la dimensione del privato e la dimensione politica? A porte chiuse; Morti senza tomba, Le mani sporche, I sequestrati di Altona.

18.Il teatro di sartre presenta le caratteristiche del teatro dell’assurdo? No, il teatro di Sartre si avvale delle forme drammaturgiche tradizionali.

19.Quale personaggio divenne simbolo del movimento dei “giovani arrabbiati”? per quali motivi? Jimmy Porter, protagonista di Ricorda con rabbia, opera del drammaturgo inglese John Osborne. Per la satira feroce

dei miti e dei luoghi comuni del perbenismo inglese che l’autore mette in scena.

ll teatro statunitense

20.Quali sono le differenze sostanziali tra il teatro europeo e quello americano della seconda parte del Novecento? Il teatro europeo risentì, come la letteratura, delle conseguenze della guerra, mentre il teatro americano scavò

soprattutto nei conflitti e nelle ansie del privato, nei fallimenti individuali della gente comune.

21.Chi sono gli autori americani più rappresentativi della seconda parte del Novecento? Arthur Miller e Tennessee Williams.

22.Quali realtà indaga il teatro di Miller? Quali sono le sue opere più note? Le tragedie familiari, le scelte morali dei personaggi, i fallimenti dell’uomo medio americano, schiacciato dai falsi

miti del successo e della ricchezza. Morte di un commesso viaggiatore, Uno sguardo dal ponte.

23.Quali temi tratta Tennessee Williams? Quali commedie, in particolare, sono diventati film memorabili? I conflitti psicologici, i drammi interiori, basati spesso sulle passioni d’amore e su vicende legate all’omosessualità.

Un tram che si chiama desiderio, La gatta sul tetto che scotta.

ll teatro italiano fra drammaturgia e messa in scena

24.Quali sono i maggiori esponenti del teatro italiano del secondo Novecento? Eduardo De Filippo e Dario Fo.

25.Quali sono i capolavori di Eduardo De Filippo? Filumena Marturano, Questi fantasmi, Il sindaco del rione Sanità e Gli esami non finiscono mai.

26.Nel suo teatro, Eduardo si rifà al repertorio classico della commedia napoletana, arricchendolo di tematiche nuove, che in parte attinge da pirandello: quali sono queste tematiche?

La follia, le finzioni e le ipocrisie imposte dalla società, le nevrosi che affliggono la vita di tutti i giorni, i difficili equilibri familiari, la fatica del vivere.

27.In che senso Eduardo rappresenta uno dei primi grandi esempi di teatro non letterario? Nel senso che la tradizionale separazione tra le figure del drammaturgo, dell’attore e del regista viene superata

in un’unica figura che, oltre ad avere doti letterarie, vanta talento interpretativo, esperienza del palcoscenico e capacità di dirigere gli altri attori.

28.Quali generi teatrali affronta D. Fo nel corso della sua carriera? Teatro politico e di ricerca.

29.Che cos’è il grammelot? Una lingua inesistente che è una commistione tra suoni onomatopeici e dialetti del Nord storpiati.

30.Morte accidentale di un anarchico è uno dei testi del teatro politico di Fo più coraggiosi: perché? Fo denuncia le incongruenze e le probabili bugie contenute nell’inchiesta sulla morte di Giuseppe Pinelli,

il ferroviere anarchico accusato ingiustamente di essere uno dei responsabili della strage di piazza Fontana a Milano; nel copione, Fo inserisce tutti gli elementi bizzarri e incongruenti che fecero pensare a una “insabbiatura” dell’indagine per coprire i colpevoli della morte dell’anarchico.