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N.3- giugno 2013 IL PONTE - Anno XXXXII Supplemento al n. 24 del 21 giugno 2013 de “IL NUOVO GIORNALE” Autorizzazione Tribunale di Piacenza con decreto n. 4 del 4 giugno 1948 “Verso l’estate...”

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n.3- giugno 2013IL PONTE - Anno XXXXII

Supplemento al n. 24 del 21 giugno 2013 de “IL NUOVO GIORNALE”Autorizzazione Tribunale di Piacenza con decreto n. 4 del 4 giugno 1948

“Verso l’estate...”

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Bimestrale d’informazione e attualitàFondato nel 1971: da don Dante Concari

Direttore responsabile: don Davide MalobertiDirezione editoriale don Gigi Bavagnoli

Collaboratori: Paolo Labati ([email protected]), don Piero Lezoli, don Paolo Camminati, Sa-brina Mazzocchi, Loris Caragnano, Ennio Torricella, Lucia Busconi Rusconi, Lorenzo Migliorini, Federico Zanelli, Michela Migliorini, Gianmarco Zanelli, Alberto Burgazzi, Michele Malvicini, Michele Anselmi, Chiara Ratti, Elena Fogliazza, Gianmarco Ratti, Gian Carlo Anselmi, Claudia Cigalla, Manuela Gentissi.Per le fotografie: Foto Cavanna, Oreste Grana, Filippo Mulazzi, Foto Gaudenzi, Foto Stefano Maggi - “Il colore del Sole”.Redazione, amministrazione e pubblicità: Pontedell’Olio - Tel. 0523 875328Stampa: Grafiche Lama - Piacenza, Strada Dossi di Le Mose 5/7 Tel. 0523 592859 Le collaborazioni sono sempre gradite.Articoli, suggerimenti, notizie, lettere.... possono essere inviate a: - fax 0523 871610 - E-mail: [email protected] e fotografie non si restituiscono se non dietro espressa richiesta.

Editoriale

Arriva l’estate e la Chiesa, alla domenica, si presenta vuota e la sensazione di desolazione si presenta ine-sorabile. Il vecchio parroco si domanda: “Ma saran-no tutti via? Oppure verranno tutti alla sera perché hanno fatto tardi questa notte?” Essendosi dato delle risposte poco confortanti, sorge spontanea una rifles-sione. Tutti noi respiriamo la stessa aria e siamo co-stretti a pensare che il tempo del non lavoro è il tempo dello svago, del divertimento: non ci devono essere doveri, impegni, motivi di stress, altrimenti “non sia-mo in vacanza”. A parte che l’esasperazione di questo progetto porta a stati di stress impensabili, visto che tutti sono co-stretti al divertimento, e tutte le volte che c’è qualcosa di “forzato” aumentano le tensioni e le frustrazioni, vorrei tornare alla parola d’ordine che guida le no-stre vacanze. Qui si tratta di scegliere: “divertimento” o “riposo”? Dobbiamo stordirci per forza, per poterci sentire davvero in vacanza, oppure possiamo imma-ginare una situazione di calma, non più costretti a guardare l’orologio, organizzata in modo da poterci dedicare alla cose importanti, come le relazioni, gli incontri con gli amici, le chiacchiere con i figli, le passeggiate, le letture, senza la frenesia del tempo del lavoro?

Altrimenti, corriamo il rischio di passare da una fre-nesia ad un’altra, stritolati da un meccanismo ine-sorabile.Vissuto in modo pieno e disteso, il tempo delle va-canze diventa il tempo dello spirito, il tempo in cui possiamo dedicarci con più attenzione alla medita-zione, all’ascolto della Parola, alla preghiera e alla celebrazione, magari facendo un bilancio dell’anno trascorso e cogliendo, in una rilettura sapiente della nostra vita, quelle sollecitazioni alle quali avevamo dato poco peso, presi come eravamo dalla mille cose da fare.A questo punto, il povero vecchio parroco si inter-roga se la predica valga anche per lui: guardando l’agenda dei vari campi e delle sagre parrocchiali, e pensando a quello che dovrà fare anche se non ha ancora scritto nulla sul diario delle sue giornate, gli viene da pensare che anche lui dovrà fare lo sforzo di trovare un po’ di tempo per lo spirito. Certamente le uscite con i ragazzi saranno un mo-mento importante, anche per lui, ma lo vedranno impegnato nel rafforzare rapporti, nel proporre mo-menti di riflessione, nel condividere con loro momen-ti di gioco e di festa: tutto questo fa bene allo spirito, ma non basta, nemmeno al parroco. Don Gigi

Ancora Castagnola…

Come molti avranno saputo, anche quest’anno la parrocchia di Pontedell’Olio organizza una vacanza a Ca-stagnola. Partiranno una trentina di ragazzi dalla V elementare alla III Media, accompagnati da don Giusep-pe e da una decina di educatori, piuttosto giovani. Crediamo che questo momento possa essere un’occasione bella per stare insieme e divertirsi in modo bello, per mettere nel proprio zaino pensieri e ricordi che poi torne-ranno nel momenti giusti. Nel corso dell’anno abbiamo avuto contatti con un gruppo di ragazzi originari di Castagnola, che hanno deciso di riaprire la Canonica come centro di aggregazione per gli abitanti del paese e per quelli che salgono nei week-end: abbiamo convenuto che è possibile organizzare le cose in modo tale che la casa possa soddisfare sia alle nostre che alle loro esigenze, in un clima di serena collaborazione. In questa prospettiva faremo nei prossimi giorni alcuni lavori di sistemazione della casa, sempre in accordo con loro, che provvederanno a loro volta a sistemare quei locali che di fatto useranno nel corso dell’anno.

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Approfondimenti

15 anni dopo, una sfida, di nuovoEra la Pentecoste 1998. Il papa polacco volle creare sinergie tra i nuovi movimenti post-

conciliari. Il papa argentino ora rilancia la partita, aprendo nuove sfide

La scena non era da poco. In prima fila, alla sini-stra di Giovanni Paolo II, s'allungava la fila dei

fondatori di grandi movimenti pre e post concilia-ri. C'era Chiara Lubich, che dal 1943 aveva iniziato l'avventura dei Focolari: da cinque anni non c'è più, e il suo movimento sta vivendo una transizione si-lenziosa. C'era pure don Giussani, fondatore negli anni Sessanta prima di Gioventù studentesca e poi di Comunione e liberazione: oggi il suo movimento vive anch'esso una transizione lunga e delicata, di stile ben diverso, con domande non da poco sull'im-pegno politico e sociale.Andrea Riccardi era molto più giovane, Sant'Egidio non era ancora conosciuto come ora. E c'era pure Kiko Arguello:oggi i neocatecumenali sono un movi-mento approvato dalla Chiesa.E tanti altri erano presenti, in rappresentanza di una galassia ecclesiale estremamente variegata, vulcanica e un po' confusa, ma certamente vitale. Oggi forse sono un po' di meno i presenti, ma comunque sono tanti. E non si può nemmeno dire che l'entusiasmo sia minore. Sì, non si può negare che tanta gente sia venuta più che altro per conoscere il nuovo papa, ma comunque la fede dei presenti e la loro adesione convinta ai movimenti non è possibile negarle. Forse non si tratta più di una "primavera dello Spirito", ma forse di un'estate, i frutti dell'ondata conciliare sono ormai evidenti. Come testimonia la presenza di tanti movimenti e associazioni di seconda e terza genera-zione, sé così si può dire.Arriva il papa, entusiasmo semplice, ormai consueti gesti bergogliani, sventolare di bandiere e di striscio-ni dei vari movimenti e associazioni. Il feeling passa. Il sorriso del papa venuto quasi dalla fine del mondo pare proprio soddisfatto. Ma la sua presenza non si annuncia come una semplice approvazione dell'ope-rato dei 150 movimenti e associazioni presenti. Essa vuole spingere i presenti a non essere cristiani da salotto, come ha recentemente detto. Lo si intuisce nel breve ma intensissimo momento di preghiera, in silenzio. Non vola una mosca, i grandi schermi pro-iettano le immagini di volti che nella vita hanno un perché.Il papa risponde a braccio alle domande dei pre-senti. Sulla fede, sulla pertinenza alla testimonianza

cristiana, sui poveri e la crisi, sul coraggio necessario per confessare il Cristo. Inizia con l'ormai proverbia-le "buonasera", e con la spontaneità che gli è propria traccia, a partire dalla sua vita, i capisaldi della vita cristiana per tutti i movimenti, associazioni e comuni-tà presenti: la necessità dell'annuncio, convinto, gio-ioso e radicale; il radicamento assoluto nel Vangelo; la coscienza di non poter far tutto da soli, mentre da soli siamo più fragili; che Gesù è più importan-te dell'organizzazione, bisogna lasciarsi guardare da lui, e lui ci guiderà nell'evangelizzazione; evangeliz-zazione che non è strategia ma testimonianza, cioè Vangelo vissuto, amore; la Chiesa nonè un movimento politico, non è una Ong, siamo fur-bi, il diavolo ci inganna, il nostro scopo non è l'effi-cientismo; non chiudersi nel proprio gruppo, perché quando la Chiesa si chiude si ammala, mentre deve uscire verso le periferie esistenziali e andare all'in-contro dell'altro, anche chi non la pensa come noi; non possiamo diventare cristiani inamidati: evitare assolutamente la mondanità spirituale...Un vero e proprio programma per movimenti, asso-ciazioni e comunità, insomma. Sciamando via dal-la piazza, resta l'impressione che l'impegno preso pubblicamente dai leader dei movimenti nel 1998 di lavorare cioè all'unità di movimenti, abbia portato frutti maturi e che Francesco li abbia apprezzati e intenda servirsene.19-05-2013 di Michele Zanzucchi - fonte: Città Nuova - libero

adattamento

io c’ero …PENTECOSTE 2013

Eravamo in duecentomila di centocinquanta movi-menti, provenienti da tutto il mondo, alla veglia di Pentecoste, in piazza S. Pietro con papa Francesco: era il terzo incontro tra i papi ed i movimenti eccle-siali, dopo quello del 1998 con Giovanni Paolo II° e l’altro del 2006 con Benedetto XVI°.Significativo lo slogan: «Io credo! Aumenta in noi la fede», per dire che «nella fede ognuno è chiamato a pronunciare in prima persona la sua adesione a Cri-sto e alla Chiesa». Una scelta libera, personale. Ma lo slogan dice anche che la fede è un fatto comunita-rio, «un “noi” che si carica del valore della comuni-tà quale è in primo luogo la Chiesa». Molti giovani, uomini e donne, ha affermato mons. Fisichella, or-ganizzatore dell’incontro, «spesso hanno ritrovato in questi movimenti e associazioni non solo la fede, un tempo perduta per strada», ma «hanno compiuto una vera conversione di vita».La veglia è cominciata con diverse testimonianze molto forti e significative di persone che vivono con coerenza e determinazione la propria fede, anche sino al martirio, come nel caso di Shahbaz Bhatti, politico ucciso il 2 marzo 2011 in Pakistan, perché,

come cristiano coerente col Vangelo, lavorava per la pace e la tolleranza tra le persone di diverse con-vinzioni religiose (ci ha raccontato la sua storia il fratello Paul).Papa Francesco, con il suo carisma trascinatore, ha creato un clima di profonda comunione fra tutti noi, comunicandoci la sua vita e la sua esperienza cristiana. Alla fine dell’incontro abbiamo ripetuto le promesse battesimali, a cui il papa ha aggiunto la domanda: “in questa Chiesa siete pronti a vivere e a morire?” Un sì convinto e ad una sola voce è salito da tutta la piazza, frutto di una profonda unità fra tutti noi, come nella Chiesa nascente degli Atti degli Apostoli: “erano un cuor solo ed un’anima sola”.Siamo partiti con la curiosità di conoscere da vicino lo straordinario personaggio di papa Francesco e, coinvolti dalla sua testimonianza e dalla esperienza di comunione fraterna vissuta durante il viaggio e nell’incontro di piazza S. Pietro, siamo tornati con il desiderio di rivivere anche nelle nostre comunità locali, con le persone che sono accanto a noi, la feli-cità che abbiamo sperimentato in questo evento.

Luigi Capra

Pubblichiamo una traduzione del testo che il cardinale Bergoglio ha consegnato all'arcivescovo dell'Avana (Cuba), il cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, contenente quattro punti essenziali dell'intervento tenuto in occasione delle Congregazioni generali che hanno preceduto il conclave. 1) Evangelizzare implica zelo apostolico. Evangelizzare implica nella Chiesa la parresìa di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata ad uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell'ingiustizia, quelle dell'ignoranza e dell'indifferenza religiosa, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria.2) Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e allora si ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del Vangelo). I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice nell'autoreferenzialità, in una sorta di narcisismo teologico. Nell'Apocalisse, Gesù dice che Lui sta sulla soglia e chiama. Evidentemente il testo si riferisce al fatto che Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare... Però a volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire. La Chiesa au-toreferenziale pretende di tenere Gesù Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire.3) La Chiesa, quando è autoreferenziale, senza rendersene conto, crede di avere luce propria; smette di essere il my-sterium lunae e dà luogo a quel male così grave che è la mondanità spirituale (secondo De Lubac, il male peggiore in cui può incorrere la Chiesa). Quel vivere per darsi gloria gli uni con gli altri. Semplificando; ci sono due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa; quella del Dei Verbum religiose audiens et fidenter proclamans o la Chiesa mondana che vive in sé, da sé, per sé. Questo deve illuminare i possibili cambiamenti e riforme che si devono realizzare per la salvezza delle anime.4) Pensando al prossimo Papa: un uomo che, attraverso la contemplazione di Gesù Cristo e l'adorazione di Gesù Cristo, aiuti la Chiesa a uscire da se stessa verso le periferie esistenziali, che la aiuti a essere la madre feconda che vive "della dolce e confortante gioia dell'evangelizzare".

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Prima Comunione a Pontedell’Olio

Vita dalle parrocchie Cresima a Pontedell’Olio

Hanno ricevuto la Cresima: Luca Mazzocchi, Elia Beghi, Virginia Ciceri, Giacomo Balderacchi, Matteo Signa-roldi, Gianluca Sozzi, Andrea Sirsi, Giancarlo Archieri, Lorenzo Bruzzi, Federico Filios, Chiara Rosalini, Mattia Sartori, Clarissa Rapaccioli, Kevin Costa, Greta Molinaroli, Marco Paraboschi, Thai Nguyen, Anthony Carpa-nese, Chiara Castignoli, Samuele Corradini, Elisa Gandolfi, Fabio Cordani, Federico Ferroni, Alice Cassinelli, Michela Fiorentini, Marco Toffa, Lorenzo Stomboli, Andrea Capellini, Sara Ludovica Montanari, Carlo Brace-schi, Nicolò Gelmini, Salvatore Nicastro, Emma Ponzanibbio, Bianca Burbulea con le fantastiche catechiste Amelia e Paola. (Foto Gianni Cavanna)

In foto i giovani che hanno ricevuto la Prima Comunione: Barato Aurora, Benvisi Emma, Bergamini Mattia, Bonfiglio Repetti, Borgonovi Marica, Bruzzi Nicola, Bulfari Michele, Cavanna Gioia, Ciceri Arianna, Cucchia-ti Adua, Cunico Caterina, Curotti Sofia, De Simone Noemi, Gelmini Andrea, Marchetta Riccardo, Marzaroli Sebastiano, Mazzocchi Alice, Mihailov Liubo, Mihailov Giuseppe, Mihailova Michel, Molinari Chiara, Morino Tommaso, Pedretti Chiara, Pedretti Davide, Provesi Anna, Repetti Tosca, Rossi Ilaria, Sarti Samuele, Sartori Simone, Scaglia Asia, Stawczyk Donata, Trecordi Denise, Valla Tommaso, Vianova Benedetta, Fossati Paolo, Valenza Daniel Massimo, accompagnati dalle catechiste Silvia, Arianna, Nastia, Federica e Claudia.

”Foto de Il colore del Sole di Stefano Maggi”.

Hanno ricevuto la Cresima: Agnelli Federica, Albertelli Davide, Bevilacqua Matteo, Burgazzi Sabrina, Busca Maria Cristina, Callisardi Nicole, Corosu Desiree, Costa Matteo, Cremonesi Aaron, Fracassi Nicola, Frino Si-mona, Gatti Alex, Ghetti Lorenzo, Ghizzinardi Loris, Guglielmetti Marco, Malvicini Andrea, Nuccio Clarissa, Prati Lorenzo, Puddu Giulia, Sartori Francesca, Soragna Greta, Tagliaferri Rebecca, Tosi Alessandro.

Bernazzani Luca, Bossalini Chiara, Caboni Antonio, Caborni Gabriele, Chiesa Tommaso, Cravedi Alessia, Fu-magalli Alex, Gatti Lorenzo, Groppi Alessandro, Guglielmetti Lorenzo, Guidotti Vittoria, Leone Gaia, Ma-rengoni Valentina, Massini Beatrice, Passafonti Aurora, Pezza Gaia, Piva Riccardo, Pizzamiglio Delia, Rizzo Alessio, Sardu Silvia, Scola Alex, Velieri Beatrice, Veneziani Noemi. ”Foto de Il colore del Sole di Stefano Maggi”

Prima Comunione a Vigolzone Cresima a Vigolzone

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Il 14 aprile i ragazzi di terza elementare hanno ricevuto per la prima volta il sacramento della confessione.Durante l’anno di catechismo abbiamo sempre avuto una buona partecipazione dei bambini grazie anche

all’impegno dei genitori. Il cammino di preparazione per noi catechiste è stato sicuramente un arricchimento a volte accompagnato da qualche dubbio: “resterà qualcosa?” Quando ci sentivamo un po’ scoraggiate basta-va che qualcuno di loro ricordasse qualche nostro insegnamento e tornava l’entusiasmo.Grazie a Dio un po’ dei nostri semi hanno dato frutti e il giorno della prima confessione erano tutti consape-voli del dono che stavano per ricevere.

Vigolzone, la prima confessione Fine di un lungo invernoLa pioggia e l’incertezza di maggio sembrano dare una tregua e il sole si fa intravedere tra le nuvole...forse

è un segno che la tradizione ormai si deve rinnovare. E’ il giorno della gita a Spettine!I bambini più di tutti non vedevano l’ora...dopo l’inverno passato che ha lasciato ben poche occasioni di uscire o fare attività fuori tutti erano eccitati e desiderosi di una giornata fuori dal comune; e così mentre alcune classi festeggiavano la fine dell’anno scolastico al Circolo Anspi, i più piccoli sono partiti con il loro carico di gioie e risate.Una piccola camminata verso la casa Scout di Spettine perchè catechismo penso possa essere anche que-

sto...lo stare insieme, il chiacchierare lontano da ogni forma di modernità che non va rifiutata (anzi!) ma ogni tanto lasciata a sonnecchiare tra i muri delle case, il camminare che oggi non è più contemplato tra i nostri mezzi di trasporto.Una volta tanto non c’erano orari di arrivo, non c’era un passo da seguire...tutti all’ascolto uno dell’altro senza dar retta alla fatica che per nes-suno si è fatta sentire...ha bussato alla porta la voglia di merenda o l’attesa di giocare...ma pre-sto è arrivato anche quel momento!Spettine è anche libertà di correre, di non pen-sare al pericolo, di scherzare e cantare tutti insieme sotto la tenda scout...è fin dispiaciuto dover interrompere una gara canora in cui tutti erano in assoluto silenzio (tranne i cantori di

turno) per dover dire un grazie...un grazie a Dio..un grazie a tutte le persone che ci sono, sempre, e che rendono la nostra parrocchia attiva.Il nostro grazie va soprattutto a chi senza dire e annunciare al mondo lavora e..lavora. Pensiamo a Carlo e Loredana grazie ai quali spesso le idee diventano fatti, azioni...senza il loro impegno la parrocchia non avreb-be mantenuto un certo livello di qualità in questi anni...pensiamo a tutti i catechisti che continuano a trovare il tempo per dedicarsi alla vita dell’altro...e non da ultimi pensiamo ai parroci ormai entrati nelle nostre re-lazioni, nei nostri tempi e nella nostra armonia..la loro presenza e il loro lavoro sono una luce costante del nostro servizio.

I Catechisti

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Oratorio a Vigolzone?

L’esperienza di alcuni parroci che nelle loro par-rocchie hanno ripristinato le attività dell’oratorio,

è stata oggetto di attenta considerazione da parte del consiglio pastorale nella seduta del 16 aprile scorso.

Così, dal verbale, apprendiamo che un oratorio fun-ziona per i bambini dal lunedì al venerdì (perché nel fine settimana non si vede anima viva); un altro, con ampi spazi verdi, tenta di fornire una alternativa valida alla discoteca, un punto di ritrovo e socializza-zione per le famiglie al sabato sera (che lì spendono poco), col calcetto nel corso della settimana per i giovani che, soprattutto di etnie diverse, nello sport e nell’oratorio trovano un punto di socializzazione e sostegno alla loro crescita al di là delle svariate fedi religiose professate; un altro si avvale di educato-ri professionali affiancati da genitori ed è aperto 7 giorni su 7. Due sono gli elementi caratterizzanti: un orato-rio funziona se risponde alle esigenze (orari, attivi-tà ecc.) di quella specifica comunità; non è terra di

nessuno (come purtroppo capita nei campo giochi pubblici). È uno spazio di relazioni ed esperienze ispirate alla fede cristiana. Aggiungerei che è, o può potenzialmente essere, un punto di ascolto privile-giato perché gli incontri sono liberi, senza vincoli di tempi, modalità, precedenze ecc. Sono legati esclu-sivamente alla presenza ed alla sapiente disponibili-tà degli operatori. Un ulteriore elemento, sottoline-ato da alcuni interventi, è costituito dalla necessità di coinvolgere tutto il paese o, comunque, una più ampia fetta possibile di ragazzi verso la parrocchia mediante un percorso adatto allo scopo. Con il so-stegno del gruppo famiglie particolarmente atteno alle problematiche giovanili, e di tutte le componenti parrocchiali, l’oratorio potrebbe non essere più un miraggio. Per chi vuole saperne di più, un estratto del ver-bale è riportato sul sito della parrocchia http://www.chiesavigolzone.altervista.org cliccando nella sezio-ne attività, poi consiglio pastorale.

Foto di gruppo del CPP

Catechismo: Festa di fine anno alla caccia di un tesoro.

Piu’ di 80 ragazzi dalla 4° elementare alla prima media, i piu’ grandi di terza media a fare da caposquadra…. tra un indovinello, una corsa e una canzone cantata a squarciagola è trascorso veloce il pomeriggio del

31 maggio in Parrocchia per festeggiare la fine di quest’anno di catechismo.

Qualche ragazzo ad un certo punto trova i biglietti dell’altra squadra e li nasconde. Intervengono gli edu-catori e i biglietti vengono rimessi al loro posto. Tra i ragazzi che giocano lentamente si diffonde la notizia negativa del “furto” e dopo 2 ore c’era ancora chi si chiedeva se il gioco fosse stato “truccato”. Forse il segno che le notizie negative si diffondono più velocemente di quelle “buone”, proprio come avviene tra gli adulti .

Qualche giorno dopo uno dei bambini che hanno partecipato alla caccia al tesoro vede passare il suo caposquadra di terza media che ha conosciuto alla festa … Lo saluta e esclama sorridente “ Quello è Marco il mio caposquadra!” …. Il segno che la festa un po’ ha funzionato… E il tesoro? Il tesoro era un set di palloni che la squadra vincente ha firmato e con i quali tutti potranno giocare.

Ps: i palloni nel momento in cui scriviamo questo articolo sono già stati quasi tutti bucati…li terremo ugualmente per ricordo e soprattutto non ci stan-cheremo di comprarne di nuovi……

Dice una canzone dei Negrita: Che rumore fa la felicità? ….Ma i fiumi si attraversano e le vette si con-quistano. Corri fino a sentir male con la gola secca sotto il sole. Insieme, la vita lo sai bene ti viene come viene, ma brucia nelle vene e viverla insieme è un brivido, è una cura, serenità e paura coraggio ed avventura, da vivere insieme, insieme, insieme, insieme …

I catechisti.

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Ai Santuari di La Verna ed Oropa

La Parrocchia di Pontedell’Olio in pellegrinaggio al Santuario francescano “La Verna”.

Il gruppo dei vigolzonesi che ha parteci-pato al pellegrinaggio diocesano ad Oropa

I volontari della Caritas Parrocchiale di Vigolzone ringraziano i cittadini che in occasioni della seconda col-letta alimentare locale hanno donato una grande quantità di generi alimentari non deperibili che verranno

distribuiti alle famiglie bisognose secondo lo schema preparato in collaborazione con il Comune.

Vigolzone: colletta alimentare pro Caritas

Giornata dell’Infanzia e del Nido aperto

La pioggia, che è caduta copiosa per tutto il pome-riggio di sabato 18 maggio, non ha rovinato la ter-

za edizione della Giornata dell’Infanzia, che si è svolta con successo nella palestra comunale. A partire dalle ore 16,00 bambini e ragazzi sono stati coinvolti in giochi e attività motorie e manuali organizzate dai diversi soggetti promotori; genitori e familiari hanno invece avuto la pos-sibilità di informarsi sulle iniziative in corso e su quelle future, come il centro estivo, il pedibus e il centro edu-cativo. La merenda è stata preparata dalle signore della Caritas che hanno allestito un irresistibile banchetto tra-boccante di torte, crostate e morbide ciambelle.Il 18 maggio è stata anche la Giornata del Nido aperto, l’occasione per tutti i genitori e i cittadini di visitare l’asilo nido comunale “L’Albero dei Sogni” e chiedere informa-zioni sulle iscrizioni per il prossimo anno.La Giornata è stata organizzata dal Comune di Vigolzone in collaborazione con la Scuola Materna Orfani di Guer-ra, l’Istituto Comprensivo di Ponte dell’Olio e Vigolzone, la Cooperativa Unicoop che gestisce l'asilo nido comu-nale di Vigolzone, la Cooperativa Eureka a cui sono ap-paltati servizi quali il centro estivo e il centro educativo,

la Caritas parrocchiale e la Parrocchia, l’Associazione Genitori, l’UPD Vigolzone 1968, il gestore degli impianti sportivi comunali Lombardia Nuoto e la Giocolibreria Semola di Grazzano Visconti.La Giornata dell’Infanzia rientra in un grande progetto sovracomunale che si chiama “Tavolo Minori per una Comunità Educante”, al quale hanno aderito i comuni di Vigolzone, Ponte dell’Olio e Bettola. Si tratta di un progetto ideato dall’Associazione genitori e realizzato anche con il sostegno di SVEP (Centro di Servizi per il Volontariato di Piacenza), che ha come obiettivo la creazione di una rete tra tutti i soggetti che sul territorio operano con i minori e che quindi hanno un ruolo edu-cativo. Attraverso questo Tavolo, la scuola, le famiglie, la parrocchia, le società sportive e le associazioni culturali che si alternano nella vita quotidiana dei ragazzi, pos-sono scambiarsi opinioni, coordinare le proprie attività, condividere valori e fare squadra al fine di dare ai ra-gazzi un messaggio educativo forte e coerente. Ogni comune coordina un Tavolo Minori in concerto con le realtà presenti sul proprio territorio, mentre a livello so-vra comunale sono organizzate attività trasversali, come la formazione. Un ciclo di incontri incentrato sul tema della comunicazione con gli adolescenti si è svolto a Vi-golzone e Ponte dell’Olio proprio nel mese di maggio.

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Nell’Aprile scorso nella Basilica Santa Maria di Campagna addobbata di fiori, suore, frati e sa-

cerdoti della nostra Diocesi hanno ricordato la loro professione di vita religiosa e sono stati festeggiati diversi anniversari. E’ la “festa del Sì” coordinata dalla “nostra suor Franca” che, in modo meno familiare e più corretto, dovremmo indicare come Madre gene-ralizia delle Figlie di Gesù Buon Pastore e delegata Usmi (organizzazione che nel rispetto del carisma di ciascun Istituto, promuove l’approfondimento dell’i-dentità e l’animazione spirituale e missionaria della Vita Religiosa). La messa, celebrata alle 18,30 dal vescovo monsignor Gianni Ambrosio, ha compreso il rito della “rinnova-zione della professione” vissuto con emozione anche dai numerosi fedeli presenti nella basilica. Il vesco-vo ha poi offerto spunti di riflessione sul significa-to della vita monastica scandita, giorno per giorno, dal rinnovato voto di perpetua castità, povertà e ob-bedienza, secondo la regola e le Costituzioni delle congregazioni di appartenenza. Monsignor Ambrosio ha quindi espresso alle religiose i sentimenti di gra-ta riconoscenza, a nome personale e in nome della Diocesi, per il servizio di preghiera e per le attività svolte dai vari ordini, ringraziando poi i frati fran-cescani per la dedizione che dedicano alla custodia della Basilica. Nella occasione era esposto anche il tradizionale ombrello giallo e rosso socchiuso, sim-bolo delle basiliche romane; ai quattro pennoni della navata centrale erano innalzate la bandiera italiana e vaticana e, all’altezza dell’altare maggiore, il vessillo di Piacenza e quello delle Crociate.

La cerimonia è stata conclusa dal canto “Madonna Nera” in versione “Madonna di Campagna”, reso con particolare partecipazione e bravura dalla corale del-la Basilica diretta dal maestro Ivano Fortunati e con Enrico Tosi all’organo. Tra le religiose festeggiate per 50 anni di vita monastica anche una seconda “nostra suora”: suor Luisella Sebastastiani, che – dopo aver diretto la scuola materna di Vigolzone, ha con-tinuato la sua “carriera” come madre superiora del Monastero piacentino delle suore Figlie del Buon Pastore in via Mazzini 81.

volontari, realizzando quanto dice il Vangelo avevo fame e mi avete dato da mangiare.Risiede a Piacenza nella Casa generalizia come re-sponsabile e vicaria della Madre Generale. Ripen-sando ai suoi 50 anni di professione religiosa, suor Luisella dice che ha lottato tanto per entrare molto giovane in convento, a soli 18 anni, ma ne è valsa la pena e gioiosa prosegue il cammino tracciato dal Signore. L’opportunità di questo articolo e la tradi-zionale festa di fraternità presso la Casa Generalizia in Via Mazzini, 81 del 20 aprile scorso - vigilia della Festa di Gesù Buon Pastore, con l’Eucaristia presie-duta dal Vescovo - la comunità si è unita alle sorel-le che ricordavano il loro Giubileo di Professione Religiosa: oltre a suor Luisella, i 60 anni per suor Renata Colombo, i 50 per suor Donata Moruzzi e alle suore Elvira Passoni e Ave Tago che hanno lasciato tracce del loro cammino anche a Pontedel-lolio e Vigolzone.Suor Elvira Passoni il traguardo dei 60 anni di consacrazione è venuta da Agrate Brianza nel 1950 dopo la sorella suor Celina che l’aveva preceduta in comunità; ha dedicato la sua vita ai bambini come insegnante di scuola materna e alle opere parroc-chiali tra le quali anche a Vigolzone dal 1986 al 1994 e in diverse case della Congregazione. Ancora oggi è attiva nella comunità di Piacenza nei servizi di guardaroba e stireria. “Dal Signore - non esita ad affermare – ho ricevuto tutto”.

Suor Ave Tago, 50 anni di vita consacrata, prove-niente da Fiorenzuola d’Arda, frequenta l’Istituto Magistrale presso l’Istituto Buon Pastore a Piacenza, concludendo però il ciclo a Roma, dopo gli anni

di formazione in No-viziato continua gli studi a Roma, a Ca-stelnuovo Fogliani conseguendo la lau-rea in Lettere clas-siche. Si dedica per diversi anni all’inse-gnamento in alcune scuole nella Provincia di Piacenza, in parti-colare a Ponte dell’O-lio, descrivendo la bellezza di quella esperienza dove ha intessuto rapporti di amicizia, di collaborazione e di fiducia, con i colleghi e gli studenti.In seguito le viene affidato il compito di svolgere ricerche sulla Fondatrice Giulia Colbert di Barolo, un incarico impegnativo che l’ha portata a scrivere la biografia e altri volumi sulla vita e le opere della Fon-datrice, se non che a seguire tutto l’iter della causa di Beatificazione di Giulia Colbert di Barolo. Ha guidato la comunità per dodici anni come Madre Generale, ora è responsabile della Casa Madre a Torino, segue il Museo da lei realizzato dove sono raccolti i cimeli della Madre Fondatrice. Ripensando al suo cammi-no di vita religiosa, suor Ave sente di ringraziare il Signore per il dono della Fede e per aver incontra-to sacerdoti e sorelle che l’hanno guidata. Oltre allo sguardo di amore di Gesù e della Fondatrice, c’è Ma-ria la madre amorevole che l’ha accompagnata nel suo cammino. Renato Passerini

Grande festa al “Buon Pastore” per gli anniversari di vita monacale

Buon compleanno suor Luisella

Suor Luisella è originaria di Carpaneto. Insegnante ed educatrice in diverse case della Congregazione, ha svolto esperienze pastorali in Diocesi di Piacenza, a Pontedell’Olio e a Vigolzone, dal 2003 al 2009, e a Cremona, Calabria, Borno, ma il suo cuore batte sempre per il servizio fra i più poveri, i diversamente abili, la caritas, le carceri. Contribuisce così a far na-scere a Piacenza una casa di accoglienza per ragazze strappate dal racket dello sfruttamento sessuale. Nel corso della sua esperienza religiosa suor Luisella è stata per ben due volte in Eritrea, nel 2001 in Ro-mania per il gemellaggio tra la Congregazione e un centro di bambini orfani di Borsa, località vicina a Cluj Napoca, in Transilvania.Dal 1998 si impegna, sulle orme della Fondatrice, nella pastorale carceraria, incontrando settimanal-mente i detenuti della casa circondariale di Piacenza. Lei stessa afferma: “Hanno drammi seri e nessuno li ascolta. Ho visto in carcere tanta sofferenza. Mi dà tanta soddisfazione poter dare a loro una mano, interessarsi ai loro pro-blemi, dire loro un parola di conforto e di speranza per sostenerli”. Periodicamente la domenica sera fa servizio presso la mensa della Caritas insieme ad altri

Grande serata a Villò!

Sabato 8 giugno si è svolta la cena di PRIMAVERA nel salone parrocchiale di Villò Tutto è andato per il meglio grazie all’impegno dello staff organizzativo “collaudatissimo”, composto

da un gruppo di parrocchiani che da molto tempo organizza due appuntamenti annuali , con il duplice intento di colmare la voglia di noi tutti di condividere un po' di tempo insieme e di raccogliere fondi per contribuire alle spese dei lavori della chiesa appena ristrutturata.Il menù curato nei minimi dettagli ha soddisfatto i palati di circa 120 commensali, tra cui 18 bambini e chierichetti e l’atmosfera gioiosa ha rinvigorito i no-stri animi.Il prossimo appuntamento è per quest’ autunno … e già non vediamo l’ora!

Suor Ave Tago

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Vita dalle associazioniW gli Alpini e i bambini della Scuola Materna “Giovanni Rossi”

Appresa la notizia dell’arrivo degli alpini, nella giornata di sabato 11 maggio, la macchina del

fare si è messa in moto per accogliere questo spe-ciale evento.Il tempo a disposizione era poco ma siamo riuscite ad organizzare un piacevole incontro coinvolgendo bambini, genitori, nonni.Nei giorni precedenti l’arrivo degli alpini, nel corso delle attività didattiche, abbiamo raccontato la sto-ria degli alpini, chi sono, perché si chiamano alpini, come si vestono, dove vivevano, con quali mezzi si muovevano, come trascorrevano le serate, che cos’è l’adunata e perché sono importanti per la nostra sto-ria.Dopo questa interessante discussione i bimbi hanno-rappresentato graficamente vari momenti della storia degli alpini e sono intervenuti numerosi dialoghi:-“Gli alpini sono umani.”-“Gli alpini sono buoni perché aiutano le persone a fare tante cose.”-“Gli alpini sul cappello hanno messo l’aquila, per-ché dai monti vedono solo l’aquila.”-“Hanno la penna sul cappello perché così ci posso-no difendere dai cattivi.”-“Avevano i muli e andavano sulle rocce, dormivano nelle tende e quando c’era freddo per scaldarsi si abbracciavano.”-“Piantano l’accampamento nel bosco perché non hanno dietro la loro casina e prima di andare a letto fanno sempre una festa.”-“Sono soldati molto bravi, sono anche simpatici perché sono allegri e cantano sempre delle musiche

strane.”-“Gli alpini salgono sulla montagna perché devono raccogliere le stelle alpine per regalarle alle bambi-ne.”Abbiamo poi coronato questo evento memorizzando il canto “Sul cappello che noi portiamo”.Finalmente arriva l’atteso giorno: i bambini sono giunti a scuola emozionati e desiderosi di incontrare i loro amici alpini.Il cortile della scuola era addobbato con coccarde e cuori tricolori, bandiere e si è presto animato con la presenza di tantissime persone anche non residenti a Ponte dell’Olio, papà e nonni con il cappello.Ecco giungere da lontano il suono della fanfara, i bambini prontamente si sono disposti sui gradini ap-plaudendo.Finalmente la fanfara della sezione alpini di Savona, suonando, ha fatto il suo ingresso nel nostro corti-le. I nostri piccoli hanno contraccambiato intonando il canto “Sul cappello che noi portiamo”. In questo speciale momento, tutto intorno silenzio……. solo le voci dei nostri bimbi, e sui volti dei “grandi” non sono mancate lacrime di commozione e di gioia.I nostri alunni hanno donato al capogruppo Sig. Lui-gi Garolfi, un piatto e un libro da loro stessi realizza-to, in cambio abbiamo ricevuto una bandiera.La festa è proseguita con un rinfresco e giochi liberi in giardino.La bellissima giornata si è conclusa con la presenza ed esibizione del coro C.A.I. A.N.A. di Cinisello Bal-samo presso la chiesa Parrocchiale San Giacomo alle ore 20,30.

Alpini a Ponte

Sabato 11 maggio, in occasione dell’86° Adunata nazionale Alpini a Piacenza, anche Pontedell’Olio ha avuto il suo momento di grande partecipazione popolare, il tutto grazie alla Fanfara alpina “Monte Beigua” di Savona

che, alloggiata al campo scout di Spettine, ha voluto onorarci della sua presenza. Così, alle ore 11, la fanfara ha sfilato per le vie del paese (magnificamente imbandierato), unitamente al nostro gruppo di Penne nere. È stata, poi, deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti. Successivamente, per merito della direttrice Tiziana Milza e delle insegnanti della Scuola materna G. Rossi, i bambini hanno dedicato il canto “Sul cappello” agli alpi-ni, ai quali hanno anche donato un piatto decorato da loro ed un album con i loro pensieri e disegni: il momento è stato particolarmente toccante. La fanfara, dopo aver suonato diversi motivi alpini, si è recata presso la sede della Banda Giubbe rosse, dove è stata offerta una colazione “alpina” con i prodotti locali. La giornata è prose-guita in allegra compagnia, fino alla S. Messa delle ore 18, quando è stato il coro Cai-Ana di Cinisello Balsamo ad accompagnare con il canto la celebrazione. In serata, il coro si è esibito in concerto nella nostra bellissima Chiesa: si è così conclusa una giornata unica e intensa, preludio della grande sfilata del giorno successivo a Piacenza.Il gruppo Alpini di Ponte ringrazia tutti i cittadini che hanno fatto corona e partecipato in vari modi alle manife-stazioni. Un ringraziamento particolare va ai salumifici Valnure, San Bono e Bignami; alle cantine Marengoni e Lombardelli. Un plauso vada alle insegnanti e ai piccoli della Scuola Materna, ai parroci e ai volontari Anspi. Il capogruppo Luigi Garolfi

Vigolzone: nuova location per il monumento a ricor-do della battaglia degli alpini a Nikolajevka: nei giorni scorsi è stato tolto da via Roma davanti alla Banca di Piacenza e ricollocato in piazza Serena davanti al Muni-cipio. Il tutto per una maggiore sicurezza durante le ce-rimonie di deposizione delle corone di alloro, in quanto il monumento era troppo vicino alla sede stradale.

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Giulia Bertotti è l’autrice del manifesto scelto a livello nazionale per rappresentare l’86° adunata. Orgoglioso del fatto che Giu-lia sia una nostra compaesana, le ho rivolto alcune domande.- Sono Giulia Bertotti e sono nata a Ponte-dell’olio il 30/09/92. Ho frequentato il Liceo Artistico Bruno Cassinari, con indirizzo gra-fico pubblicitario.- Ho partecipato a questo concorso grazie alla mia scuola che, in più occasioni, ha dato la possibilità a noi studenti di rappor-tarci con il mondo extrascolastico, parteci-pando a iniziative promosse da enti pubbli-ci, aziende, associazioni, ecc. - Ho realizzato il manifesto partendo dalle indicazioni fornite dagli stessi Alpini, quella di inserire il loro logo, un loro simbolo (nel mio caso una penna), un’immagine simbolo della città ospitante e varie scritte per pubblicizzare l’evento. Ho organizzato tutti questi elementi in modo da ottenere un cerchio, realizzato per metà con una pennellata rossa, disponendo al suo interno e intorno immagini e scritte. Tutto è articolato in questa forma circolare, perché ho voluto rappresentare metaforicamente il centro della città, e quindi anche il cuore “accogliente”. Un tocco simpatico è il gioco della “A” corsiva, che intreccia due parole e il ricciolo finale, che diventa la nappina del-la penna . Quest’ultima è costituita da tre penne sovrapposte, che creano il tricolore e hanno una notevole dimensione, per evidenziare l’imponenza e l’importanza sia dell’Associazione Nazionale Alpini sia di questa Adunata. Ho saputo che era stato scelto il mio manifesto, grazie alla prof di grafica, Domenica Nuzzolese, che mi ha chiamato una mattina per dirmelo. Bellissima sorpresa!- Credo che l’Adunata nazionale degli Alpini sia una bella iniziativa, alla quale parteciperò! Gli alpini fanno parte della nostra storia ed è importante celebrarli per tutto quello che hanno fatto per la nostra nazione. Inoltre, la presenza di giovani è un’interessante possibilità di incontro tra le diverse generazioni.

Franco e Mario Spelta

Sabato 11 maggio abbiamo ricevuto la gradita visita da parte di un gruppo di alpini che avrebbe fatto parte

dell’adunata nazionale tenutasi a Piacenza domenica 12. Pochi sono a conoscenza che nel nostro paese è intitola-ta una via a due fratelli, uno dei quali era alpino duran-te il secondo conflitto mondiale: la via è stata dedicata ai “F.lli Franco e Mario Spelta – patrioti caduti nella 2° guerra mondiale”. Franco e Mario Spelta erano poco più che ventenni quando è scoppiata la guerra (classe 1917 e 1919). Nati a Gossolengo ma residenti nella piccola frazione di Riva di Ponte dell’Olio, hanno preso parte al servizio militare il primo come soldato di leva nel 3° reggimento alpini il 24 agosto 1938 mentre il fratello come soldato di leva nella marina militare. Impegnatisi a servire la patria, hanno compiuto il loro incarico fino a quando hanno trovato la morte, l’uno in Germania e l’altro a Messina. Franco Spelta è stato catturato e fat-to prigioniero dalle truppe tedesche durante la guerra e portato nel campo di concentramento di Dachau, in Baviera.

Nato nel 1933 come campo di detenzione per dissidenti politici, si è trasformato in pochi anni in uno dei peg-giori e importanti lager gestiti dalle SS, dove i prigionieri morivano prevalentemente a causa del lavoro forzato e delle pessime condizioni di prigionia. Nel 1944 gli alleati cominciano a bombardare il cam-po poiché si riteneva che i tedeschi avessero trasferito la produzione di armi nel sottosuolo. Durante uno di questi bombardamenti trova la morte Franco Spelta, il 12 settembre 1944. Mario Spelta, muore nel il 17 ottobre 1940 durante un combattimento navale a Capo Passero (nello stretto di Messina). La battaglia di Capo Passe-ro, si è svolta tra l11 e il 12 ottobre 1940 tra la marina italiana e la Royal Navy britannica, con la vittoria di quest’ultima. Mario Spelta morì sulla torpediniera Ariel durante un violento conflitto, che causò l’esplosione e l’affondamento dell’imbarcazione. Fu decorato al valore militare. In ricordo dei giovani soldati, è stata dedicata loro una via presso i nuovi quartieri residenziali nella zona retrostante l’ex SECMU.

Pontedell’Olio: premiazioni progetto AVIS 2013

Nella mattina di sabato primo Giugno, presso la scuola materna Giovanni Rossi di Ponte dell'O-

lio, si sono svolte le premiazioni dei migliori dise-gni con tema AVIS e la donazione di sangue. Questo progetto è stato rivolto alle classi quinte della scuola primaria di Ponte dell'Olio, al fine di coinvolgere i bambini e di promuovere l'importante gesto di do-nare sangue.Durante questa premiazione ogni bambino ha rice-vuto un riconoscimento, inoltre ogni classe (5°A e 5°B) ha avuto il suo vincitore, colui cioè che con il

suo disegno si è dimostrato più creativo. I nomi dei vincitori/trici sono stati: per la 5°A la Sig.na Dzejna Krusko, per la 5°B invece la Sig.na Giada Losi . Come premio gli è stata data una borsa di studio di valore pari a quella dell'anno scorso, da utilizzare per proseguire gli studi o quant'altro.Si ringraziano nuovamente tutte le maestre che han-no dato la loro disponibilità nel sostenere questo progetto, i genitori e soprattutto i bambini che si sono dimostrati entusiasti e pieni di fantasia.

Disegno realizzato da Dzejna Krusko (5°A) Disegno realizzato da Giada Losi (5°B)

Foto di gruppo dei bambini che hanno partecipato al concorso.

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Ponte in VistaC’è grande fermento a Ponte dell’Olio per prepa-

rare l’estate che si avvicina.Novità importanti, come i mercatini del mercoledì sera che l’anno scorso hanno avuto grande succes-so, saranno ripetute e ad esse si affiancheranno altre manifestazioni.

Alla base dell’organizzazione della “mondanità” di Ponte dell’Olio si trova una nuova associazione, nata di recente e che coinvolge i commercianti del paese: “Ponte in Vista” è il nome della compagnia che si occuperà di dare nuovo smalto, maggior vigore più visibilità al nostro centro.

Lo scopo è quello di attrarre gente dai comuni vicini e non solo, anche dalla città e da altre province, per-ché chiunque venga a Ponte dell’Olio possa scoprire la bellezza del paese, sia passeggiando sul Borgo o che visiti le zone limitrofe.

Il paese ha bisogno di slancio, non solo durante l’e-state, ma anche nei mesi che portano la gente a non uscire perché l’atmosfera si fa più grigia e fredda. “Ponte in Vista” vuole garantire divertimento, svago, intrattenimento, colore a Ponte, sostenendo il turi-smo, i servizi e il commercio del paese e organizzare

eventi. Attualmente gli iscritti all’associazione sono circa settanta, tutti commercianti del paese.

L’estate si prospetta ricca di eventi da giugno fino a novembre, quindi autunno inoltrato, con attività per tutti i gusti e per tutte le età.

Eventi in programma

16 giugno Pancetta in Cucina e Borgo in Cantina: rivisitazione della Festa della Pancetta

21 giugno Borgo in Pasta con sfilata di moda

3 - 10 - 17 - 24 - 31 luglio 7 - 14 agosto Mercanti in Borgata: come la scorsa edizione ogni mercoledì sera il borgo si animerà, ogni volta con un tema diverso e i negozi aperti anche la sera

15 agosto Giardino Estate: serata danzante presso i Giardini Pubblici

7 settembre Festa della Birra

10 novembre I Sapori del Borgo

P.s. per suggerimenti, contatti, info potete scrivere a [email protected]

L’alimentazione dello sportivo e le indagini necessarie all’attività sportiva

Una serata dedicata alla cultura dello sport, quel-lo vero, quello conquistato con l’assiduo allena-

mento, con la conoscenza del proprio corpo e dei propri limiti, ma anche uno sport vissuto consape-volmente con l’aiuto di un medico che ti segue, ti consiglia, cerca di evitare le tante, troppe fatalità che purtroppo colpiscono giovani e meno giovani che ogni giorno vivono le palestre, le strade, le piste pe-donali.

Con queste premesse i medici dott. Giovanni Arata, dott.ssa Carla Rubbi e dott. Umberto Gandi hanno coinvolto la numerosa platea che si è ritrovata pres-so il circolo ANSPI Baita degli Alpini di Vigolzone affrontando l’argomento da diversi punti di vista: car-diologico e di medicina dello sport con il dott Arata,

nutrizionale con la dott.ssa Rubbi e dal punto di vi-sta del non agonismo con il dott. Gandi, moderatore. Con terminologia semplice e chiara, i medici hanno invitato tutti a fare sport a livello non agonistico o comunque attività fisica regolare dopo essersi sotto-posti almeno ad un elettrocardiogramma di control-lo per escludere patologie cardiache rilevanti, dal momento che durante l’esercizio fisico il cuore pas-sa dai 70-80 battiti al minuti fino ai 180-200.

Il tutto accompagnato da un’alimentazione varia ed improntata alla classica dieta mediterranea in quanto il fabbisogno qualitativo è lo stesso sia per lo spor-tivo che per chi non lo è: cambia solo il fabbisogno quantitativo che nello sportivo arriva alle 3000 kilo-calorie giornaliere.

Sono da evitare quindi le tanto reclamizza-te diete iperproteiche dal momento che il nostro corpo riesce a metabolizzare in un giorno solo 7 grammi di proteine, mentre quelle introdotte in eccesso vanno a so-vraccaricare il lavoro dei reni, o quelle die-te basate su integratori vitaminici, poiché uno sportivo di medio livello riesce a trarre dal cibo l’apporto vitaminico necessario.

Al termine degli interventi dei medici sono state tante le richieste di chiarimento dei presenti che hanno trovato una pronta ri-sposta da parte dei relatori. Sabrina Mazzocchi

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Francesca

I nostri bimbi

Celaschi Irene ha ricevuto il Battesimo nella chiesa di San Giacomo a Ponte-

dell’Olio il 9 giugno 2013.

Massimiliano Pighi nel giorno del Battesimo con il fratello Andrea

Greta Caminati

Amanda Bragalini

Piccigallo Nikole

I nostri bimbi

Rebecca Filippi

Vittoria Caragnano nel giorno del battesimo con papà Ugo e mamma Chiara

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Due immagini del Meeting Acr. Fra i nostri ragazzi, a Modena anche il Vescovo mons. Lanfranchi.

Momenti feliciAuguri ai fratelli Carini

Sono sette e a Febbraio han-no festeggiato 596 anni com-plessivi. Ringraziano il Cielo per que-sto dono.Questa è la preghiera dei fe-deli che è stata letta durante la Messa di quella bella e fe-stosa giornata:“Signore, viviamo oggi la gioia di vedere riuniti 7 fratelli, che sono stati in questi anni un esempio di vita per noi figli e nipoti, dimostrando sempre un forte impegno nella fami-glia, nel lavoro e nella co-munità cristiana. Di questo noi vi ringraziamo e ci auguriamo di riuscire a trasmettere ai nostri figli i grandi valori che ci avete insegnato. Il Signore vi benedica e conservi la forza d’animo e di spirito che ha contraddistinto la vostra vita”.

Sabato 20 aprile il gruppo alpini di Pontedell’Olio si è recato in gita al Parco dei Colli Euganei. La prima meta è stata la casa del Petrarca ad Arquà; successivamente è stata visitata l’elegante cittadina

termale di Abano Terme, che ospitava un mercato tradizionale. Anche se la giornata non era delle mi-gliori, l’allegra compagnia ha sconfitto il maltempo con canti, battute e un ottimo pranzo in agriturismo

Vigolzone

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Contrappunti- Sotto la guida di Pierluigi Bersani il Partito De-mocratico ha realizzato un’impresa degna di essere inserita nel Guinness dei primati. In soli 18 mesi è riuscito non solo a resuscitare un avversario più che morto (in senso politico) ma a ridargli un ruolo pre-minente nelle vicende nazionali; roba da far impalli-dire il miracolo di Gesù Cristo con Lazzaro. In nome di una presunta stabilità ha sostenuto un governo che, come pochi altri, ha depresso economicamente e psicologicamente la nostra nazione.Ha dilapidato qualche milione di voti in una con-tesa elettorale che era più facile vincere che perde-re, trasformando un comico (un altro) in un leader. Probabilmente vittima di un novello complesso di Edipo ha abbattuto, sulla soglia del Quirinale, il pa-dre fondatore del moderno centrosinistra (la madre potrebbe forse chiamarsi Silvio?). Ha dato vita a un nuovo governo, “di larghe intese” il cui programma lascia nei suoi elettori la sgradevole sensazione di avere perso lucidità al momento di entrare nella ca-bina elettorale (“ero convinto di aver votato PD, ma devo essermi sbagliato, perché l’agenda del governo sembra quella del programma elettorale del PDL”).E’ un PD che si è impegnato allo spasimo ma, biso-gna riconoscerlo, con successo, per respingere qua-lunque tentazione di avvicinare il partito alle perso-ne, di accogliere qualsiasi novità, ogni istanza che venisse “da fuori”; capace solo di vedere pericoli per le rendite di posizione di chi vive di politica, e in-capace di capire che bisognerebbe avere un po’ di dignità anche nella sconfitta.E, a proposito di sconfitta e dignità, nel 216 avanti Cristo, durante la seconda guerra punica, ai consoli romani Lucio Paolo Emilio e Caio Terenzio Varro-ne venne affidato il comando di un esercito forte di 90mila soldati, con l’unico obiettivo di distrugge-re Annibale ed i suoi 40 mila uomini, che avevano avuto l’impudenza di sfidare la grandezza di Roma. I romani andarono alla guerra sicuri della vittoria. Varrone si spinse a dichiarare (annotano gli storici) che “la guerra sarebbe finita il giorno stesso in cui avesse visto il nemico” (non è invece confermata l’e-spressione “candeggeremo l’Africano”).Poche settimane dopo, nella battaglia di Canne, in Puglia, Annibale sterminò l’esercito romano (per la cronaca: perdite cartaginesi 5 mila uomini, perdite romane 80 mila); il console Paolo Emilio venne ucci-so e Terenzio Varrone si salvò fuggendo.Tornò però a Roma e si presentò al Senato per “dare resoconto ufficiale della disfatta”. Venne accolto so-lennemente e “ringraziato per non aver disperato della patria. Gli fu assegnato il comando di una le-

gione nel Piceno e scomparve dalla scena politica”.Questo è il riassunto di una vicenda di più di 2 mila anni fa che, però, mi suscita una domanda: come mai ci sono in giro dei laureati in filosofia che, dopo aver intrapreso il mestiere della politica, si dimenti-cano dalla storia?

- Riconciliava il cielo con la terra, dicono di don An-drea Gallo, prete di tutti e perciò, naturalmente (per lui) prete anche di ladri e clandestini, puttane e dro-gati, cioè di persone che non è affatto scontato trovi-no preti disposti ad occuparsi di loro. Prete capace, come pochi, di dare ad alta voce a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Mi viene di ac-costare la sua figura a quella di don Lorenzo Milani: entrambi dalla parte degli ultimi, entrambi contrastati dalle gerarchie della Chiesa, quanto cocciutamente fedeli alla Chiesa stessa.Tutti e due impegnati in un’attività politica vera, nel loro essere interpreti autentici del Vangelo. E mi piace ricordare don Gallo, consigliando un suo libro, “Di sana e robusta Costituzione”, con cui si può scalare le vie del cielo, camminando per le stra-de della terra. E’ un po’ più lungo di 140 caratteri, ma è un vero toccasana dell’anima come fumare mezzo sigaro e bere una tazza di caffè con un amico appena ritrovato.

- L’Unità Pastorale della nostra zona, così come era stata prefigurata quasi vent’anni fa non è forse pie-namente attuata, ma molte porte sono state aperte e molti muri abbattuti. La collaborazione tra Vigolzone e Ponte si è rafforzata e nel rinnovato Consiglio pa-storale di Ponte non vi sono più distinzioni tra chi è di Folignano o di Riva o di Ponte ma, insieme, si af-frontano i problemi di tutti. L’ambito in cui il cammi-no verso l’unità si è per primo e più compiutamente consolidato è quello della catechesi, in cui la forma-zione dei catechisti, le attività liturgiche, educative e ricreative sono, da tempo, progettate e realizzate unitariamente. Con un’eccezione, quello della par-rocchia di Carmiano, che forse, si percepisce come “un’isola per sé completa”. Questo atteggiamento ge-nera una situazione davvero singolare, come quella che si è verificata nel mese di maggio quando, al ter-mine del cammino catecumenale il Vicario Generale della Diocesi ha somministrato, a Ponte, la cresima a 35 ragazzi della nostra zona. Una settimana prima, a Carmiano, ben 5 loro coetanei, erano stati “cresimati” dal Vescovo (che evidentemente condivide questo approccio diversificato).

- Più della miopia urbanistica ed edilizia di questi ultimi anni, più dell’isolamento rispetto agli altri co-muni, più della gestione “enigmatica” degli edifici scolastici, più del disegno di dismissione del patri-monio immobiliare senza che sia ben chiara la pro-gettualità a cui è finalizzato, più delle strade sporche, c’è un dettaglio emblematico del degrado del nostro Comune. Vedere il parco di Villa Rossi trasformato in parcheggio da amministratori e dipendenti, ren-de davvero l’idea del livello di incuria che abbiamo raggiunto.

- “Familismo amorale”, così viene spesso sintetizzata l’abitudine, molto italiana e diffusa tra le persone che detengono poteri nei ruoli o negli apparati pubblici, di favorire, con la distribuzione di incarichi, assun-zioni e prebende, i propri familiari, parenti, amici.Tutto questo, ovviamente, non sulla base di meriti e competenze ma per il legame di appartenenza e/o fedeltà al gruppo familiare (più o meno allargato).Ricordo ancora la delusione che provai, anni fa, leg-gendo un saggio su uno dei miei eroi dei fumetti

preferiti, Tex Willer, descritto come un esempio di adattamento in chiave nazionale, di un personaggio della mitologia americano. “Per Tex innanzi tutto vale la difesa del proprio clan: il suo lavoro di ranger, il suo mandato di capo indiano, la sua stessa etica sono strettamente colle-gati all’interesse per la propria famiglia”. (“Eroi del nostro tempo”, Alberto Abruzzese). Ho smesso da tempo di leggere Tex ma non posso fare a meno di riconoscere che per noi italiani, che percepiamo lo Stato come un’entità ostile e che ancora non ci sen-tiamo nazione, l’orizzonte di valori è decisamente compresso entro la cerchia delle relazioni familiari, amicali o, al massimo, corporative. Al di fuori di questo ambito non esistono regole o leggi da rispettare, non ci sono pudori etici, né prin-cipi religiosi cui doversi attenere.Forse siamo tutti un po’ mafiosi o forse aveva ragio-ne Enzo Biagi quando osservava che sulla bandiera italiana dovrebbe essere sintetizzata, con un motto, la quintessenza dell’italianità: “tengo famiglia”.

Gianmarco Ratti

I giovani e la politica

Si è svolto lo scorso 6 giugno, presso la sala consi-gliare del comune di Vigolzone, l’incontro mensile

della scuola di partecipazione politica. Il tema affrontato riguardava proprio la partecipazione politica, coi suoi pregi e difetti. Difetti dei politici più che della politi-ca, macroscopici, cronici e ormai insopportabili, hanno accentuato il disinteresse dei cittadini per la partecipa-zione. L’incontro era imperniato sul testo “la partecipa-zione tra teoria e pratica: nodi, metodologia, sfide e scenari futuri” di L. Fazzi, docente di sociologia presso l’università di Trento. Il testo passa in rassegna vari li-velli di partecipazione (votare è il livello-base fino alla partecipazione attiva come amministratore) ed elenca alcuni pregi e difetti della democrazia. I difetti però, come testimonia anche l’ultima tornata elettorale con un vistoso calo dei votanti (votare è il livello minimo di partecipazione), in questi ultimi decenni hanno avuto ampiamente la meglio. L’autore suggerisce, come anti-doto alla disaffezione, tecniche di partecipazione fina-lizzate ad includere ed a ridurre le aree di esclusione dai processi decisionali. Il primo passo è rendere trasparenti questi processi de-

cisionali attraverso l’informazione certa e non manipo-lata (livello minimo), passando per la consultazione dei cittadini per arrivare al livello massimo di questo primo stadio che è il coinvolgimento diretto delle minoranze. Il secondo passo, delegare parte del potere decisionale, prevede una vera e propria delega di potere trasferi-to, in conformità a quanto previsto da leggi specifiche sulla materia, dalla politica ad altri soggetti. È il caso per es. dell’art. 118 della nostra costituzione che, dice Fazzi, “evidenzia la convinzione del legislatore di fon-dare anche legislativamente la necessità di ripensare il concetto di politica verso una dimensione più par-tecipativa e socializzante rispetto a quella tradizionale”. Anche la partecipazione ha i suoi limiti. L’impegno che richiede amministrare secondo i principi di partecipa-zione è però ripagato ampiamente dalle soddisfazioni dei risultati come sottolineato dal sindaco di Vigolzone che ha brevemente raccontato la recente esperienza in relazione alla progettazione del centro civico. La serata si è conclusa con l’appuntamento al prossimo incontro di luglio, ultimo prima delle vacanze. Gianmarco

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Antichi mestieri per nuove generazioni

Il lavoro è l’esorcismo più efficace per la pacifica convi-venza e contro la povertà che invece la minaccia. I padri

costituenti lo sapevano e lo hanno anche scritto. Il lavoro è il primo diritto, quello che fonda tutti gli altri, perché garan-tisce i bisogni primari: nutrirsi e proteggersi dalle intempe-rie. Il lavoro manuale in particolare, considerato per secoli attività umiliante, ha avuto la sua rivincita a partire dall’ot-tocento e sembrerebbe avere un revival ai giorni nostri. Diminuiscono le iscrizioni all’università e, secondo recenti sondaggi, la stragrande maggioranza dei giovani sarebbe disposto a lavori manuali pur di rendersi indipendente. Vo-glio fare un atto di fede e supporre che i giovani ci credano davvero (a dispetto del fatto, per es., che i lavori manuali sono appannaggio dei non italiani che pure sono in gran parte giovani …) Perché credere è il primo passo, forse quello più importante, per concretizzare il futuro. “Vecchi mestieri per nuove generazioni”. È un progetto nato dalla sinergia tra diocesi, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio, Provincia, Unione Cri-stiana Imprenditori e Dirigenti, Maestri del Lavoro, centro di solidarietà della Compagnia delle Opere, Cna e Libera Artigiani. L’iniziativa punta a salvare i vecchi mestieri trasfe-rendone i segreti a giovani di buona volontà, a dare lavoro, ma soprattutto a formare una cultura del lavoro. Nella no-stra società oggi, l’atteggiamento dei giovani verso il lavoro si manifesta in due modi. C’è l’atteggiamento di chi “pre-tende” il lavoro come la manna che viene dal cielo e c’è la

cultura di chi sa guardarsi intorno e vedere le occasioni di iniziativa, se le va a cercare dove sono (e tanti nostri giovani vanno all’estero). Il lavoro è un diritto, a fronte del quale, però, come per tutti i diritti, insorgono alcuni doveri: primo, scegliere il proprio “mestiere”; secondo, rinunciare consapevolmente a tutti gli altri possibili benché attraenti; terzo, partire col proprio zai-netto colmo di fiducia, tenacia, buona volontà (che sono il motore dei saperi e delle competenze acquisiti, a scuola o dall’esperienza) e dirigersi là dove ci sono le opportunità. Sembra banale, ma è l’unica ricetta che immunizza dal ri-schio di diventare mammoni o bamboccioni.L’iniziativa “vecchi mestieri …” è la parte concreta a cui corrisponde una parte più spirituale che riguarda l’appro-fondimento della riflessione sul lavoro nella visione della Dottrina Sociale della Chiesa e che sarà avviata nei prossimi mesi nelle parrocchie. La parte pratica intanto è già partita. Nella tabella sono riassunti gli elementi fondamentali. Se i mestieri scelti sono vecchi si, ma con un futuro dentro il contesto più generale dell’economia magari non solo loca-le, (se cioè non si tratta di un recupero quasi sentimentale di attività destinate a scomparire) e se ci sarà anche spazio per le nuove tecnologie, il futuro di questi giovani potrà godere di qualche garanzia in più e tutta la nostra società di prospettive migliori .A proposito di povertà. L.Bruni, in un editoriale su Avvenire del 7 aprile 2013, ricorda come “in molte città medievali

i mercanti erano annoverati tra i pauperes, tra i poveri, perché non erano percettori di rendite ma vivevano di redditi sottoposti all’alea del mercato, alle sue in-certezze e avversità. Oggi come ieri l’imprenditore vero è qualcu-no che rischia i propri talenti e le proprie risorse per creare beni e lavoro. E per questo è amico dei poveri, soprattutto dei pove-ri di lavoro. Non vive di rendite, e quindi se non crea e innova cade a terra. E può cadervi an-che innovando e facendo bene il proprio mestiere: lo stiamo vedendo troppe volte in questi tempi di crisi. La possibilità della sventura è parte della condizio-ne umana, anche dei giusti, ma per questi può non essere l’ulti-ma parola”.(Trappola da smon-tare 07 aprile 2013 “Avvenire”) Ennio Torricella

Grazzano: Corteo storico 2013

Lo scorso 26 maggio si è svolto a Grazzano Viscon-ti il Corteo Storico delle Nobili Casate piacentine,

giunto quest’anno alle 37° edizione.

Fino all’ultimo il maltempo non ha dato tregua, fa-cendo saltare tutti gli spettacoli previsti nella serata di sabato, il sole si è fatto attendere fino a domenica mattina, accompagnando poi gli sfilanti per tutta la giornata così che tutti gli appuntamenti previsti si sono potuti svolgere regolarmente.

Già dalla mattina infatti le vie del borgo si sono ani-mate per dar vita, come ogni anno, a una rievoca-zione storica tra le più importanti e longeve d’Italia.

Gli spettacoli di giocolieri e mangiafuoco sono stati accompagnati dalla Compagnia di tamburi storici di Conegliano Veneto, così come hanno accompagnato le battaglie d’armi tra Cristiani e Saraceni del Gruppo di San Giorgio e il Drago.

Nel pomeriggio poi, oltre all’imponente Corteo, si è svolto anche il tradizionale Torneo a cavallo, dove cavalieri lanciati in sella ai loro destrieri, si sfidavano a centrare con la lancia un anello su un percorso tipico della Quintana medievale.

Novità di quest’anno la gara di cucina medievale: ben cinque i gruppi che per tutto il giorno si sono

affaccendati nella preparazione di un piatto storico solo con l’ausilio degli attrezzi dell’epoca tra fuochi, bracieri e pignatte in ebollizione, una commissione di severissimi giudici ha poi decretato il piatto mi-gliore.

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gnanti.- Santo Rosario a conclusione del mese mariano a scuola attraverso il S.Rosario recitato da genitori, non-ni, personale scolastico e soprattutto dai nostri bam-bini, dei quali si distingueva chiaramente la voce!!

GIUGNO- Gita oasi S. Alessio momento di divertimento , sva-go, condivisione e conoscenza tra bambini, genitori ed insegnanti, quest’anno siamo andati alla scoperta di un posto nuovo e molto suggestivo.- Saggio di fine anno. Spettacolo riassuntivo di un cammino lungo un anno durante il quale i bambini ci hanno sorpreso come sempre positivamente con canti, filastrocche e dialoghi esponendo parte di ciò che è stato appreso. Al termine, ben trentasei emo-zionatissimi bambini, di rosso vestiti, hanno ricevuto il diploma, simbolo di un percorso che, concluden-dosi, permette l’inizio di una nuova avventura, che prosegue nella creazione del più bello spettacolo che è la vita!! Non è mancata qualche lacrima di com-mozione nel salutare questi piccoli amici e le loro famiglie fieri di aver condiviso questo cammino di

crescita lungo tre anni. Come è ormai consuetudine il nostro miglior augurio di BUONA VITA accompa-gni sempre loro e le loro famiglie.Come precedentemente accennato lo spettacolo ha avuto una buona riuscita, per questo ringraziamo prima di tutto i piccoli protagonisti e le loro fami-glie e non da ultimi coloro che ci hanno gentilmente accolto ed ospitato “Circolo aspi rifugio alpino” ed infine i Crazy Sound che già da due anni curano la parte audio dell’evento.- Continuità nido - materna i futuri remigini della primaria si apprestano ad aprire le porte della nostra scuola ed ad accogliere i bambini che il prossimo anno prenderanno il loro posto.- Osserviamo il cielo con il gruppo Astrofili il 17 Giugno una bella camminata in collina sarà seguita da un’ attenta osservazione del cielo notturno. Rin-graziamo il gruppo Astrofili che ci guiderà in questa scoperta. Quale modo migliore per terminare quest’ anno scolastico!?Un saluto a tutti ed uno stellare ARRIVEDERCI A SETTEMBRE!!!!

Maestra Sara

Primavera “frizzante” alla Materna di Vigolzone

I mesi primaverili scolasticamente parlando, e non solo, sono ricchi di novità, di appuntamenti irrinun-ciabili, ricorrenze ed occasioni di divertimento. Ecco come è stato e come sarà il nostro calendario

MARZO: - Festa del papà i nostri super eroi questa volta sono stati colti di sorpresa con un bellissimo ed utilissimo portabiro-astronave.- Santa Pasqua un “dolce” pensiero per ricordare e valorizzare quest’importante ricorrenza

APRILE:- Visita aereoporto di S. Damiano i bambini sono sta-ti entusiasti di scoprire da vicino mezzi così curiosi ed affascinanti grazie anche all’aiuto di tante persone gentili e disponibili tra cui i papà di Giulia e Simone.

MAGGIO- Planetario a scuola!!!! L’astronoma Lara Albanese ha “portato” la volta celeste, con i suoi miti e le sue leggende, nel nostro salone. I bambini, incuriositi, vi hanno assistito a bocca aperta.- Festa della mamma. Un bellissimo segnalibro con luna e sole per rendere stratosferici i momenti di

relax in lettura delle nostre mamme!!- Saggi di fine anno di musica e psicomotricità per i bambini frequentanti il primo ed il secondo anno e di ritmia ed inglese per i bambini dell’ultimo anno. Durante queste lezioni, aperte ai genitori, i bambini hanno dato dimostrazione di ciò che è stato appreso durante l’anno scolastico.- Ed stradale. Progetto durante il quale, grazie alla collaborazione della locale polizia municipale i bambini di 6 anni hanno imparato a comportarsi da “buoni” pedoni, ciclisti e fruitori della strada; il tutto è avvenuto a seguito di una lezione frontale e di un incontro durante il quale hanno messo in pratica le regole acquisite nel nostro cortile trasformato per l’occasione in percorso munito di cartelli ed impian-to semaforico funzionante!!!!- Visita alla scuola primaria per favorire la continuità scolastica i futuri remigini si sono recati, emoziona-tissimi, alla scoperta della scuola che li attenderà a settembre accolti da “vecchi” amici e “nuovi” inse-

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Il gruppo dei parte-cipanti al corso di fotografia digitale

organizzato dal circo-lo Anspi “la Baita” di

Vigolzone e tenuto da Stefano Maggi dello

studio fotografico “Il colore del sole” di

Pontedellolio.

Camminare fa bene“Camminare fa bene al corpo e alla mente e, potremmo quindi aggiungere, aiuta a mantenere giovani”. Questa era la conclusione di un incontro con medici che hanno parlato di stili di vita per mantenerci in salute. Gli impegni giornalieri non lasciano di solito molto tempo libero per intraprendere una camminata rilassante, però alla sera un’ ora si può trovare.A Vigolzone tutti i martedì alle ore 21 in piazza Serena, ci si ritrova e poi si parte per una passeggiata di un’ora

(percorso di circa 5-6 chi-lometri) in collina o verso il Nure o nelle frazioni vi-cine. La partecipazione è libera, i bambini devono essere accompagnati da un adulto. Abbiamo già iniziato con grande succes-so, partecipano giovani e meno giovani ed il gruppo aumenta di volta in volta. Passiamo un’ora in allegria ed in compagnia.

Un gruppo di amiche di Vigolzone

4 passi e una sosta

Sono ripartite domenica 2 giugno da Grazzano Visconti le passeggiate "Quattro passi e una sosta", organizzate dall’ammini-strazione comunale in collaborazione con l’associazione Culture per lo Sviluppo Locale nell’ambito del progetto Vigolzone

Partecipa. Si tratta di passeggiate facili e accessibili a tutti che hanno l’obiettivo di far conoscere la storia, le curiosità e le bellezze del territorio di Vigolzone grazie alla sapiente guida di Ferruccio Pizzamiglio, Andrea Rossi e Umberto Gandi dell’associazione Culture per lo Sviluppo Locale. Le passeggiate si sono svolte già lo scorso anno e hanno visto la partecipazione di moltissimi cittadini, che hanno apprezzato la possibilità di guardare con occhi diversi il territorio in cui vivono, imparando così a conoscer-lo meglio e ad amarlo. È piaciuta molto anche l’opportunità di fare questa scoperta insieme agli altri, trascorrendo un paio d’ore in compagnia. I prossimi appuntamenti sono in programma per il 16 e il 30 giugno e per la metà di luglio.La passeggiata del 16 giugno sarà dedicata ai canali di pianura utilizzati per azionare mulini, cartiere e magli, mentre quella del 30 avrà come destinazione il borgo di Villò con la visita alla chiesa di Santa Maria Assunta. L’appuntamento di luglio porterà i “4 passi e una sosta” nella zona di Bagnolo, e avrà come guida d’eccezione Valeria Poli, studiosa di storia locale e autrice del bel volume “Vigolzone e la storia della territorialità della Val Nure” pubblicato dal Museo della Vite e del Vino Fernando Pizzamiglio. La partecipazione a tutte le passeggiate è libera e gratuita.

Lezioni di cucina multiculturale: quattro serate per conoscersi e conoscere altre culture attraverso la cucina

Si sono svolte i mercoledì sera di maggio nella cu-cina attrezzata del Circolo ANSPI a Vigolzone le

quattro serate intitolate “Il cibo degli altri – Lezioni di cucina multiculturale” organizzate dal Comune di Vigolzone e dal Circolo ANSPI Rifugio Alpino con il sostegno di COOP Eridana. L’iniziativa ha coinvolto 8 donne che vivono nel co-mune di Vigolzone ma che arrivano da altri parti del mondo (Brasile, Argentina, Francia, Regno Unito, Ni-geria e Romania) che durante le serate hanno spie-gato e cucinato uno o più piatti tradizionali del loro paese, raccontando anche aneddoti e curiosità. Ad assisterle in cucina due aiutanti d’eccezione: il giova-ne cuoco vigolzonese Simone Lucca e Massimo Leoni del circolo ANSPI. Tutte le lezioni sono terminate con un momento con-viviale durante il quale i partecipanti hanno potuto assaggiare i piatti preparati.

Tantissime le specialità presentate, dall’insalata bra-siliana salpicao al matambre argentino, dalle que-nelles alla lionese all’apple crumble in perfetto stile british, dagli involtini di verza rumeni al riso fritto nigeriano. Ma c’è stato anche il tempo per parteci-pare al rito del mate, per assaggiare un vero tè ingle-se (servito in tazze di porcellana) e per sorseggiare un’ottima caipirinha! Le serate sono state un vero successo e hanno visto la partecipazione entusiasta di una trentina di fortu-nati che per primi si sono iscritti contribuendo con una somma di 5 euro a lezione alla copertura delle spese di organizzazione. Data l’ottima riuscita gli organizzatori stanno medi-tando di ripetere l’esperienza in autunno. Nel frat-tempo, chi vuole cimentarsi nella preparazione delle ricette insegnate può scaricarle dal sito

www.vigolzonepartecipa.org.

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Migliorini Mauron.10.12.1965 - m.23.05.2013

Rossi Francesca Adelem.18.11.2012

Cordani Frncescon.28.03.1932- m.10.03.2013

Ricordiamoli

Marenghi Oscarm.15.04.2013

Modenesi Daniele (Baffo)n. 20.08.1948 - m.27.03.2013

Gennari Luigia ved. Moian.09.11.1913- m.04.04.2013

Scarpa Danielen.19.09.1955 - m.25.04.2013

Agnelli Secondinam.27.08.1925 - m. 19.04.2013

Barba Andrea (Beto)n.05.02.1976- m.19.04.2013

Torta rovesciata di albicocche

con mandorle a filetti

Rubrica di cucinaa cura di Antonietta Spelta

Ingredienti per la torta200 gr di farina, 130 gr di zucchero, 2 uova, 200 ml di panna da cucina, 1 bustina di lievito vanigliato per dolci, 60 gr olio di semi o olio vergine poco aromatico, 1 pizzico di sale, una quindicina di albicocche medie, 70 gr di mandorle spellate a filetti, gelatina o marmellata di albicocche (facoltativa)

Procedimento: Versare in una ciotola le uova e lo zucchero e montarle a lungo. Unire l’olio, la panna, la farina setacciata con il lievito e mescolare bene. Imburrare uno stampo da circa 24 cm di diametro e cospargerlo con lo zucchero semolato. Disporre le albicocche tagliate a metà sul fondo insieme alle mandorle a filetti e coprire con il composto. Infornare a 180 C° per 35 minuti circa.Girare la torta su un vassoio e spennellare con gelatina di albicocche (o marmellata di albicocche leggermente scaldata con l’aggiunta di un cucchiaio d’acqua).

La base è costituita da una torta molto soffice con la panna al posto del solito burro, mentre la copertura è di albicocche e mandorle eventualmente lucidate dopo la cottura con della gelatina di albicocche.

Ingredienti per la teglia:

gr. 30 di burronr.2 cucchiai di zucchero semolato

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Ghezzi Ernestina ved.Dallagiovannan.11.02.1946 - m.10.05.2013

Sartori Giuseppe (Pipello)n. 20.10.1944 - m.01.04.2013

Carini Antonion.10.03.1921- m.08.05.2013

Bisagni Mircon.24.03.1948 - m. 01.06.2013

Curati Lucianon. 20.01.1931 - m.23.05.2013

Moruzzi Petern.27.02.1945 - m.26.05.2013

Bianchi Alessandron.12.10.1923 - m.18.04.2013

Peracchi Nella Bazzoni Alessandron.14.03.1934- m.22.03.2013

Lucca Maria ved. Bellinin.10.08.1925 - m.11.04.2013

Scaglia Attilion. 06.08.1925 - m.21.05.2013

Castignola Gabrielen.26.10.1947- m.15.03.2013

Ballotta Stefanon.13.12.1937 - m. 18.03.2013

Rossi Pasquale (Sergio)n. 31.03.1929 - m.28.04.2013

Benzi Primina ved. Cesuran.01.01.1928 - m.24.05.2013

Civardi Valentina ved. Passerinin. 10.10.1938 - m. 29.05.2013

Montanari Giovannim. 22.04.2013 - anni 86

Sartori Cesira ved. Paganinim.16.04.2013 - anni 85

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Repetti Rosam. 07.05.2013

Laneri Maria Luisa (Marilù)m.10.06.2013

Pautasso Antonietta ved. Gevin.02.06.1918- m.20.06.2013

22 - 23 - 24 Giugno

tre giorni in compagnia, tre notti in allegria

4 - 11 - 18 - 25 Luglio

tutti i giovedì di luglio

24 - 25 - 26 Agosto

gran finale agostano

... immersi nel verde di un parco-giardino,

serviti dei piatti semplici e gustosi

preparati dai volontari del

Vi presentiamo le serate estive

più simpatiche della Valnure.

Fateci visita: sarete i benvenuti! ... e troverete un ambiente accogliente

per grandi e bambini,

per gli amanti del ballo

e della cucina genuina

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