Autonomia funzionale limitazioni...degli arti superiori-Variazione dell’angolo del piano o con...

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1 Autonomia funzionale: limitazioni tdr. Valerio Martocchi “Centro Ausili” Istituto Scientifico “Eugenio Medea” Associazione:”La Nostra Famiglia” Bosisio Parini (LC) PROBLEMI FUNZIONALI” espressione di fattori diversi: Compromissione focalizzate a distretti coinvolti in modo diretto nell’esecuzione del movimento: Tessuto muscolare Tessuto osseo Compromissione dei centri di organizzazione e controllo del movimento: Tessuto nervoso Sistemi sensoriali Alterazioni del patrimonio genetico Malformazioni

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Autonomia funzionale:limitazioni

tdr. Valerio Martocchi

“Centro Ausili”Istituto Scientifico “Eugenio Medea”

Associazione:”La Nostra Famiglia”Bosisio Parini (LC)

“ PROBLEMI FUNZIONALI”

espressione di fattori diversi:

� Compromissione focalizzate a distretti coinvolti in modo diretto nell’esecuzione del movimento:

• Tessuto muscolare• Tessuto osseo

� Compromissione dei centri di organizzazione e controllo del movimento:

• Tessuto nervoso• Sistemi sensoriali

� Alterazioni del patrimonio genetico

� Malformazioni

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Influenzati nella loro espressività

da altre variabili, qualitativamente significative, quali:

� Epoca di insorgenza

� Localizzazione del danno (segmentaria/ sistemica…)

� Livello di gravità (multisistemica..)

� Evolutività

I problemi funzionali più gravi sono rappresentati dalla compromissione del Sistema Nervoso

Nel caso dell’età evolutiva coincidono prevalentemente con una encefalopatia connatale detta :

P.C.I. (Paralisi Cerebrale Infantile)

Con sempre maggiore incidenza si rilevano anche nell’età evolutiva alcune forme di encefalopatia acquisita a causa di :

- trauma cranico,

- tumore cerebrale

- infezioni,

- disfunzioni cardiocircolatorie…

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Ci sono poi altre malattie del SNC che, pur avendo subito una drastica riduzione nel tempo, grazie ad una migliorata attività di prevenzione, sono ancora presenti:

- Mielomeningocele ( Spina Bifida) tra le congenite,

- Poliomielite tra le infettive

Caratteristiche principali:

- Plegie localizzate

Disturbi selettivi dell’escursione del movimento sono secondarie ad alcune patologie al di fuori del sistema nervoso:

� Distrofie muscolari, (tessuto muscolare)

� Artrogriposi, Osteogenesi (tessuto osteo-

cartilagineo)

Caratteristiche principali:

- Riduzione nell’estensione del movimento

- Riduzione di forza/velocità

- Affaticamento

- Riduzione delle autonomie

- Mantenimento della coordinazione del movimento fine

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Altro tipo di alterazione funzionale è invece secondaria a patologie genetiche che si manifestano in un variegato numero di sindromi, associato in genere al Ritardo Mentale e altre sintomatologie psichiche:

� Trisomia 21

� Sindrome di Williams

� Sindrome di Rett

Caratteristiche principali:

- Difficoltà di coordinazione generale (corsa, salto..)

- Difficoltà di coordinazione e selettività manuale

con riduzione delle autonomie (abbigliamento, grafismo..)

Sempre più in evidenza disturbi nella organizzazione del movimento senza una provata alterazione organica:

� DCD (Developmental Coordination Desorder)

(in italiano DCM : Disturbo della Coordinazione del Movimento)

Caratteristiche principali:

- Difficoltà di coordinazione generale

- Possibile disgrafia

- Irrequietezza, instabilità motoria

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Definizione internazionale

Turba persistente ma non immutabile della postura e del movimento, dovuta ad alterazioni della funzione cerebrale…

…..prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo

(convenzionalmente fino a tre anni di età)

PARALISI CEREBRALI INFANTILI (PCI)

…..Gli effetti…

� Eccessivo reclutamento di U.M (errore di quantità)

� Contrazione prolungata (errore di durata)

� Errore di scelta temporale (timing)

� Errore nella qualità della contrazione (tonica – fasica)

� Errore nell’associazione di muscoli (cocontrazione)

Mancata regolazione del tono:

� Alterazione della funzione di base del muscolo

Mancata inibizione di schemi motori arcaici:

� Alterazione della funzione di base del muscolo

Mancata regolazione della contrazione muscolare:

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E conseguente sviluppo di vari TIPI di disturbo motorio..

FORMA SPASTICA

� Aumento patologico del tono posturale, l’ipertonia si manifesta soprattutto nei distretti corporei terminali

� Rallentamento generale del movimento

� Presa possibile

� Facili retrazioni muscolari

FORMA DISTONICA

Presenti frequenti fluttuazioni di tono e comparsa di movimenti involontari improvvisi ed ampi, fortemente influenzati dal contesto emotivo e di attività volontaria

� Presa raramente possibile

� Distretti maggiormente colpiti: cingoli (scapolare e pelvico)

� Linguaggio frequentemente disartrico o assente

FORMA ATETOSICA

� Alterazioni ipercinetiche: movimenti subcontinui, irregolari nella ampiezza e nella frequenza e piuttosto lenti che si alternano al movimento volontario, rendendolo inadeguato ed inefficiente dal punto di vista funzionale

� Muscolatura più interessata: muscolatura mimica.

FORMA ATASSICA

Incapacità a coordinare i movimenti (alterazione dell'equilibrio in stazione eretta, barcollamento nel cammino, incoordinazione, dismetria e tremore della mano)

� notevole ritardo nello sviluppo motorio si muovono in stazione eretta a gambe larghe e rigide, in modo da acquisire maggior equilibrio nel movimento.

� spesso associata ad alterazioni di vista, udito e linguaggio.

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EMI-PLEGIA: Un solo emilato del corpo da lesione controlaterale cerebrale. Spasticità prevalente all'arto superiore

PARA-PLEGIA o DIPLEGIA: Solo arti inferiori e sempre bilaterale

PARESI: per indicare una compromissione del movimento più limitata

TETRA-PLEGIA: Tutti e quattro gli arti la più frequente e grave.

..e diverseLOCALIZZAZIONIcliniche

IL CAPO

• Difficoltà a mantenere la posizione intermedia

• Difficoltà a ruotare in asse e inclinare

• Facile assunzione di posture flesse e ruotate

Es. di ripercussioni funzionali:

BRACCIO-AVAMBRACCIO-MANO

• Grave squilibrio del cingoloscapolare con inefficacia nellaguida della mano (controllo prossimale)

• Difficoltà a raggiungere la supinazione

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Presa palmare semplice o globale

• Difficoltà nei movimenti selettivi delle dita• Difficoltà di attivazione sinergica dei gruppi

muscolari per obiettivi specifici• Tendenza alla fissazione del pollice in adduzione

LA MANO

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BACINO-GAMBA-PIEDE

• Grave squilibrio del cingolo pelvico per l’abnorme eccitazione dei muscoli adduttori e flessori con ripercussioni svantaggiose per l’articolazione dell’anca (tendenza alla lussazione, retrazioni)

La grave prevalenza flessoria plantare porta al piede equino con conseguente riduzione dell’equilibrio e retrazioni muscolari (interventi di allungamento, ortesi, iniezioni al baclufen..)

Soprattutto per i casi meno compromessi:

le potenzialità funzionali infatti potrebbero essere contrastate dallo scarso equilibrio posturale che non offre sufficiente fissazione ai movimenti possibili

Alcuni accorgimenti possono migliorare la prestazione :

• sedie con braccioli

• sedie con divaricatore

• sedie ad altezza corretta per appoggiare i piedi a terra

– tavolo alla giusta altezza

– tavolo con incavo ad altezza regolabile

– tavolo a doppio piano per livelli diversi di funzionalità

…attenzione quindi alla SITUAZIONE POSTURALE

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Ausili per l’attività: sedie ed accessori

Ausili per l’attività: tavoli da lavoro:

- Presenza di incavo per la stabilizzazione laterale e appoggiodegli arti superiori

-Variazione dell’angolo del piano o con sezioni reclinabili

-Accessori per la fissazione di elementi: possibili superfici magnetiche e righelli per allineamenti

-Regolazione dell’altezza in funzione della sedia e pavimento

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e …. accessori !

Sempre utili ed economiche soluzioni fai da te

Ausili per scrittura/disegno:

- ingranditori di presa- righelli appesantiti con impugnatura facilitata- tavole magnetiche con fermo foglio e righello magnetico

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Elementi associati al disturbo motorio nelle PCI

1. TURBE SENSORIALI In particolare disturbi visivi e uditivi

2. EPILESSIA Parziale o generalizzata

3. DISTURBI PSICHIATRICIDisturbi comportamentali: dipendenza, iperattività, isolamento e oppositività

4. DISTURBI COGNITIVI-NEUROPSICOLOGICI

5. DISTURBI DEL LINGUAGGIO

• Vizi di rifrazione (miopia, ipermetropia….)

• Strabismo (convergente, divergente, paralitico)

e Diplopia

• Nistagmo

• Alterazione dei movimenti saccadici

• Disturbi della fissazione e dell’inseguimento

• Difetti dell’acuità visiva

• Deficit del campo visivo

C.V.I (Complex visual impairement)

Alterazione dei processi percettivi

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Alterazioni neuropsicologiche

• Difficoltà nell’ideazione del movimento (disprassiaideativa)

• Difficoltà nell’attivazione di uno schema d’azione corretto per sequenza, contesto, completezza, coerenza per obiettivo (disprassia ideomotoria)

• Difficoltà a definire “un significato” a materiale percepito tattilmente, visivamente o acusticamente (disgnosie)

• Difficoltà ad elaborare nello spazio e nel tempoorganizzando coerentemente elementi grafici e/o reali secondo le giuste relazioni in rapporto all’ obiettivo

• Difficoltà di attenzione, memoria

Alterazioni cognitive

• Alterazione del livello di comprensione

• Difficoltà ad elaborare le informazioni

• Difficoltà a modulare comportamenti diversi al cambio della situazione con comparsa di rigidità, perseverazione, eccessiva attenzione al particolare

• Difficoltà a gestire simultaneamente più variabili con conseguente comportamento per “prova ed errore”

• Riduzione della capacità critica

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Alterazioni del linguaggio e comunicazione

Presente nella maggior parte dei casi, si manifesta come:

� ANARTRIA

� DISARTRIA

• Spastica: conglutinato semplificato

• Distonica: espressione molto tremolante

• Atassica: parola scandita da incapacità di coordinare muscolatura fonatoria

� DISFASIA, DISLALIE e DISFONIE

Differenziazione di numerosi livelli di funzionamento

Da situazioni meno gravi (rappresentate ad es. da ragazzi diparetici) dove si possono riscontrare diversi punti di forza:

� presa possibile anche per strumenti grafici

� possibile attività bimanuale semplice

� presente cammino (+/- assistito) e stazione seduta su sedia

� linguaggio presente

� non particolari problemi visuopercettivi

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E soluzioni non particolarmente invasive

� Possibile continuazione dell’allenamento funzionale con gli strumenti usuali, attraverso un adattamento degli strumenti e dell’attività :

• ingranditori di presa

• quaderni con rigo più largo e visibile

� Adozione di strumenti paralleli per incrementare efficienza e qualità:

• Strumenti informatici