Auguste Comte, La legge dei tre stadi · PDF fileAuguste Comte, La legge dei tre stadi (dal...

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Auguste Comte, La legge dei tre stadi (dal Corso di filosofia positiva, 1830) (1) Per spiegare convenientemente la vera natura e il carattere proprio della filosofia positiva, è indispensabile in primo luogo dare uno sguardo generale al cammino progressivo dello spirito umano, visto nel suo insieme, giacché una concezione, quale che sia, non può essere ben conosciuta che attraverso la sua storia. (2) Studiando così lo sviluppo totale dell’intelligenza umana in tutte le sue diverse sfere d’attività, dal suo primo più semplice moto sino ai nostri giorni, credo di avere scoperto una grande legge fondamentale, alla quale è soggetto per una necessità invariabile, e che mi sembra possa essere saldamente stabilita, sia sulle prove razionali fornite dalla conoscenza della nostra organizzazione, sia sulle verifiche storiche che risultano da un esame attento del passato. (3) La legge consiste in questo, che ogni nostra concezione principale, ogni branca delle nostre conoscenze, passa successivamente per tre stadi teorici diversi: lo stadio teologico, o fittizio, lo stadio metafisico o astratto, lo stadio scientifico o positivo. (4) In altri termini, lo spirito umano, per sua natura, usa successivamente, in ciascuna delle sue ricerche, tre metodi di filosofare, il cui carattere è essenzialmente diverso ed anche radicalmente opposto: prima il metodo teologico, poi il metodo metafisico e infine il metodo positivo. Onde tre tipi di filosofie, o sistemi generali di concezione sull’insieme dei fenomeni, che si escludono reciprocamente: il primo è il punto di partenza necessario dell’intelligenza umana, il terzo il suo stadio stabile e definitivo; il secondo è unicamente destinato a servire di transizione. (5) Nello stadio teologico, lo spirito umano, indirizzando essenzialmente le sue ricerche alla natura intima degli esseri, alle cause prime e finali dei fenomeni che lo colpiscono, in una parola alle conoscenze assolute, si rappresenta i fenomeni come prodotti dell’azione diretta e continua d’agenti sovrannaturali più o meno numerosi, il cui intervento arbitrario spiega tutte le anomalie apparenti dell’universo. (6) Nello stadio metafisico, che non è altro in fondo che una semplice modifica generale del primo, gli agenti sovrannaturali sono sostituiti da forze astratte, vere entità (astrazioni personificate) inerenti ai diversi esseri del mondo, e concepite come capaci di generare di per sé tutti i fenomeni osservati, la cui spiegazione consiste allora nell’assegnare a ciascuno l’entità corrispondente. (7) Infine, nello stadio positivo, lo spirito umano, riconoscendo l’impossibilità di ottenere nozioni assolute, rinuncia a cercare l’origine e il fine dell’universo e a conoscere le cause intime dei fenomeni, per consacrarsi unicamente alla scoperta, con l’uso ben combinato del ragionamento e dell’osservazione, delle loro leggi effettive, cioè delle reazioni invariabili di successione e di somiglianza. La spiegazione dei fatti, ridotta allora ai suoi termini reali, non è più ormai che un legame stabilito tra i diversi fenomeni particolari e alcuni fatti generali, di cui i progressi della scienza tendono via via a diminuire il numero. (8) Il sistema teologico è giunto alla sua più alta perfezione di cui è suscettibile, quando ha sostituito l’azione provvidenziale di un essere unico al giuoco vario delle numerose divinità indipendenti che erano state immaginate primitivamente. Allo stesso modo, l’ultimo termine del sistema metafisico consiste nel concepire, al posto di diverse entità particolari, una sola grande entità generale, la natura, vista come la sorgente unica di tutti i fenomeni. Analogamente, la perfezione del sistema positivo, verso la quale questo tende senza sosta, sebbene è molto probabile che non debba mai raggiungerla, è quella di poter rappresentarsi tutti i fenomeni suscettibili di osservazione come casi particolari di un solo fatto generale, come, per esempio, quello della gravitazione universale.

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Auguste Comte, La legge dei tre stadi(dal Corso di filosofia positiva, 1830)

(1) Per spiegare convenientemente la vera natura e il carattere proprio della filosofia positiva, èindispensabile in primo luogo dare uno sguardo generale al cammino progressivo dello spirito umano,visto nel suo insieme, giacché una concezione, quale che sia, non può essere ben conosciuta cheattraverso la sua storia. (2) Studiando così lo sviluppo totale dell’intelligenza umana in tutte le sue diverse sfere d’attività,dal suo primo più semplice moto sino ai nostri giorni, credo di avere scoperto una grande leggefondamentale, alla quale è soggetto per una necessità invariabile, e che mi sembra possa esseresaldamente stabilita, sia sulle prove razionali fornite dalla conoscenza della nostra organizzazione, siasulle verifiche storiche che risultano da un esame attento del passato. (3) La legge consiste in questo,che ogni nostra concezione principale, ogni branca delle nostre conoscenze, passa successivamente pertre stadi teorici diversi: lo stadio teologico, o fittizio, lo stadio metafisico o astratto, lo stadio scientificoo positivo. (4) In altri termini, lo spirito umano, per sua natura, usa successivamente, in ciascuna dellesue ricerche, tre metodi di filosofare, il cui carattere è essenzialmente diverso ed anche radicalmenteopposto: prima il metodo teologico, poi il metodo metafisico e infine il metodo positivo. Onde tre tipidi filosofie, o sistemi generali di concezione sull’insieme dei fenomeni, che si escludonoreciprocamente: il primo è il punto di partenza necessario dell’intelligenza umana, il terzo il suo stadiostabile e definitivo; il secondo è unicamente destinato a servire di transizione. (5) Nello stadio teologico, lo spirito umano, indirizzando essenzialmente le sue ricerche alla naturaintima degli esseri, alle cause prime e finali dei fenomeni che lo colpiscono, in una parola alleconoscenze assolute, si rappresenta i fenomeni come prodotti dell’azione diretta e continua d’agentisovrannaturali più o meno numerosi, il cui intervento arbitrario spiega tutte le anomalie apparentidell’universo. (6) Nello stadio metafisico, che non è altro in fondo che una semplice modifica generale del primo,gli agenti sovrannaturali sono sostituiti da forze astratte, vere entità (astrazioni personificate) inerenti aidiversi esseri del mondo, e concepite come capaci di generare di per sé tutti i fenomeni osservati, la cuispiegazione consiste allora nell’assegnare a ciascuno l’entità corrispondente. (7) Infine, nello stadio positivo, lo spirito umano, riconoscendo l’impossibilità di ottenere nozioniassolute, rinuncia a cercare l’origine e il fine dell’universo e a conoscere le cause intime dei fenomeni,per consacrarsi unicamente alla scoperta, con l’uso ben combinato del ragionamento edell’osservazione, delle loro leggi effettive, cioè delle reazioni invariabili di successione e disomiglianza. La spiegazione dei fatti, ridotta allora ai suoi termini reali, non è più ormai che un legamestabilito tra i diversi fenomeni particolari e alcuni fatti generali, di cui i progressi della scienza tendonovia via a diminuire il numero. (8) Il sistema teologico è giunto alla sua più alta perfezione di cui è suscettibile, quando ha sostituitol’azione provvidenziale di un essere unico al giuoco vario delle numerose divinità indipendenti cheerano state immaginate primitivamente. Allo stesso modo, l’ultimo termine del sistema metafisicoconsiste nel concepire, al posto di diverse entità particolari, una sola grande entità generale, la natura,vista come la sorgente unica di tutti i fenomeni. Analogamente, la perfezione del sistema positivo,verso la quale questo tende senza sosta, sebbene è molto probabile che non debba mai raggiungerla, èquella di poter rappresentarsi tutti i fenomeni suscettibili di osservazione come casi particolari di unsolo fatto generale, come, per esempio, quello della gravitazione universale.