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Nell’ aria si respira tanta allegria ma non può manca- re un briciolo di tensione: il 18 novembre 2015 si sono tenute le elezioni del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) che ha coinvolto tutti gli alunni del nostro Istituto Comprensivo dai 9 ai 14 anni, con lo scopo di dar loro voce e favorire così la collaborazione tra scuola e amministrazione comunale. Viene offerta, in questo modo, a noi, giova- ni generazioni, la possibili- tà concreta di partecipare ed intervenire nella vita politica e amministrativa della comunità attraverso un proprio organismo. Fin dai primi giorni di scuola, oseremmo dire fin dal pri- mo anno della scuola Prima- ria, ci è stato insegnato che anche i bambini devo- no poter manifestare la propria opinione su tutte le cose che li riguardano e che quando si prendono decisioni che li interessa- no, prima devono essere ascoltati. Ognuno ha dun- que il diritto di esprimersi liberamente con la parola, lo scritto, il disegno, la stampa, ecc. Ben consape- vole della ghiotta occasio- ne che gli veniva offerta, quella cioè di essere ascoltato dai pubblici pote- ri e dal mondo adulto, ogni candidato ha realizza- to un proprio programma corredato da un logo, da volantini e manifesti che ha presentato agli elettori nel corso della campagna elettorale. Importanti so- no state le tematiche sulle quali tutti i candidati han- no ritenuto di dover con- centrare l’attenzione, dalle problematiche ambientali alle iniziative di solidarie- tà, culturali ed artistiche, con uno sguardo privilegia- to ai tanti problemi scola- stici che ogni giorno si tro- vano a dover affrontare. Al termine della sessione di votazioni, è risultata eletta Gabrieli Sofia della classe V A della Scuola Primaria di Melendugno, che con grande abilità re- torica, ha saputo convince- re i compagni del suo pro- gramma di stampo ecologi- sta, contenente svariate e diversificate proposte. Il Consiglio Comunale forma- to da alunni di quarta e quinta della Scuola Prima- ria e della Scuola Seconda- ria di primo grado, è risul- tato così composto: Sindaco: Gabrieli Sofia Componenti: Dima Alberto Dima Alessandro Valentini Manuele De Giorgi chiara Greco Filippo Conte Alessandro Cisternino Alessia Linciano Emanuele Grasso Aurora Stella Emanuele Russo Alessandra Simone Matilde Modoni William Caputo Davide Serafini Alice Gallo Giorgio IL CONSIGLIO COMUNALE… CHE IDEA GENIALE!!! Numero unico Maggio 2016 Attiva...mente Sommario: Buon Lavoro! 2 I nostri progetti 2 Una giornata tra i diosauri 3 I diritti dei bambini 4 Furto di un PC nella 2^C 5 Leggere… istruzioni per l’uso 6 Stasira ai all’acqua? 7 Notizie di rilievo: I nostri progetti I Diritti dei bambini Progetto lettura Primavera 2016 Risparmio energetico Il Salento di Maria D’Enghien Mai più silenzio Il Consiglio Comunale dei Ragazzi

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Nell’ aria si respira tanta allegria ma non può manca-re un briciolo di tensione: il 18 novembre 2015 si sono tenute le elezioni del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) che ha coinvolto tutti gli alunni del nostro Istituto Comprensivo dai 9 ai 14 anni, con lo scopo di dar loro voce e favorire così la collaborazione tra scuola e amministrazione comunale. Viene offerta, in questo modo, a noi, giova-ni generazioni, la possibili-tà concreta di partecipare ed intervenire nella vita politica e amministrativa della comunità attraverso un proprio organismo. Fin dai primi giorni di scuola, oseremmo dire fin dal pri-mo anno della scuola Prima-ria, ci è stato insegnato che anche i bambini devo-no poter manifestare la propria opinione su tutte le cose che li riguardano e che quando si prendono decisioni che li interessa-no, prima devono essere ascoltati. Ognuno ha dun-que il diritto di esprimersi liberamente con la parola, lo scritto, il disegno, la stampa, ecc. Ben consape-vole della ghiotta occasio-ne che gli veniva offerta, quella cioè di essere ascoltato dai pubblici pote-ri e dal mondo adulto, ogni candidato ha realizza-to un proprio programma corredato da un logo, da volantini e manifesti che ha presentato agli elettori nel corso della campagna elettorale. Importanti so-no state le tematiche sulle

quali tutti i candidati han-no ritenuto di dover con-centrare l’attenzione, dalle problematiche ambientali alle iniziative di solidarie-tà, culturali ed artistiche, con uno sguardo privilegia-to ai tanti problemi scola-stici che ogni giorno si tro-vano a dover affrontare. Al termine della sessione di votazioni, è risultata eletta Gabrieli Sofia della classe V A della Scuola Primaria di Melendugno, che con grande abilità re-torica, ha saputo convince-re i compagni del suo pro-gramma di stampo ecologi-sta, contenente svariate e diversificate proposte. Il Consiglio Comunale forma-to da alunni di quarta e quinta della Scuola Prima-ria e della Scuola Seconda-ria di primo grado, è risul-tato così composto:

Sindaco: Gabrieli Sofia

Componenti:

Dima Alberto

Dima Alessandro

Valentini Manuele

De Giorgi chiara

Greco Filippo

Conte Alessandro

Cisternino Alessia

Linciano Emanuele

Grasso Aurora

Stella Emanuele

Russo Alessandra

Simone Matilde

Modoni William

Caputo Davide

Serafini Alice

Gallo Giorgio

IL CONSIGLIO COMUNALE… CHE IDEA GENIALE!!!

Numero unico Maggio 2016

Attiva...mente

Sommario:

Buon Lavoro! 2

I nostri progetti 2

Una giornata tra i diosauri

3

I diritti dei bambini 4

Furto di un PC nella 2^C

5

Leggere… istruzioni per l’uso

6

Stasira ai all’acqua? 7

Notizie di rilievo:

I nostri progetti

I Diritti dei bambini

Progetto lettura

Primavera 2016

Risparmio energetico

Il Salento di Maria D’Enghien

Mai più silenzio

Il Consiglio Comunale dei Ragazzi

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Ed ora eccoci qui noi, piccoli grandi “politici”, pieni di voglia di continua-re a vivere questa splendida avventu-ra perché la cittadinanza s’impara attraverso la serie di esperienze formative che stiamo vivendo, e che sono davvero tante! Ancora molte le cose da migliorare nel nostro paese e perciò, non perderemo certo l’occa-sione per mettere in moto le nostre competenze, le nostre capacità di progettazione e di cambiamento di cui siamo portatori consapevoli, per-ché noi siamo una miniera di idee da non sottovalutare.

Agli amministratori del Comune spet-ta il compito di “prendere sul serio” le nostre proposte, di ascoltarci ed informarci delle loro motivazioni e a noi invece, quello non meno gravoso di parlare alle istituzioni, di assume-re questo impegno in modo serio e

responsabile, di esercitare la libertà sempre nel rispetto delle regole.

E che dire ancora?! Indescrivibili sono le nostre emozioni: gioia, sicu-rezza e tanta tanta felicità.

Un ringraziamento va a tutti gli elet-tori, al Sindaco Marco Potì che ci ha accolto con entusiasmo e spirito di collaborazione, un grazie di cuore alla nostra cara preside, Anna Rita Carati che, con pazienza e determi-nazione ci ha sostenuti e continua a farlo in ogni possibile modo.

BUON LAVORO A TUTTI!

I componenti del Consiglio Comunale dei Ragazzi di 5ª A

“Il piacere di stare insieme”

Inizia con i bambini della Scuola dell’Infanzia

Le Scimmiette della 3ªA e i Pulcini della 3ªC, partendo dall’os-servazione del mare e la visita didattica all’acquario del Salento di Nardò, hanno realiz-zato diversi elaborati e un murales sull’am-biente marino.

3ªA e 3ªC Infanzia Melendugno

Pagina 2

Progetto mare

Attiva...mente

Buon lavoro a tutti! I nostri progetti

"Ascoltiamo il sussurro del mare"

Per il progetto curricolare "Ascoltiamo il sussurro del mare"

i bambini della 3ª B della Scuola dell'Infanzia , in occasione della san-ta Pasqua, hanno preparato i pesci di pasta di mandorla con la collabora-zione di alcune mamme.

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Il 1 febbraio 2016, noi alunni delle classi terze della scuola primaria di Melendugno e Borgagne, abbiamo visitato, presso il museo di Storia Naturale di Calimera, la mostra iti-nerante sui Dinosauri, ricostruiti in resina a grandezza naturale. Ad ac-compagnarci c’era un giovane paleon-tologo di nome Enrico. Siamo rimasti a bocca aperta nel vedere questi giganteschi animali, sistemati nell’ampio giardino del museo perciò vogliamo raccontarvi le incredibili caratteristiche di alcuni di essi.

Il Diplodoco era un erbivoro alto 11m, lungo 28m e pesava 16 tonnella-te. Viveva in branchi che vagavano per le pianure alla costante ricerca di cibo, costituito dalle basse fronde degli alberi: infatti, benché il collo di questo animale fosse esageratamen-te lungo (10-12 m), il Diplodoco lo

teneva in posizione quasi orizzontale, in modo tale da coprire la massima area disponibile senza spostarsi. An-che la coda era lunghissima, assomi-gliava a una sottilissima frusta che veniva utilizzata contro i predatori.

I Dinosauri, passione e curiosità di noi bambini, hanno preso vita, per un giorno, grazie a questa fantastica visita guidata!

3ª A Scuola Primaria Melendugno

Greta Gallo

Martina Biasco,

Mariagloria De Carlo

Elisabetta Potì

I due dinosauri erano così vicini che, all’improvviso, abbiamo immaginato la scena della lotta tra i due: chissà quanto fossero feroci e crudeli…

In quel momento un brivido di freddo ci ha attraversato la schiena fino a raggiungere i piedi e una morsa ci ha stretto la gola … volevamo scappare, ma … subito dopo, la presenza della guida e delle nostre maestre, nonché la curiosità di conoscere nuove infor-mazioni su questi strani animali, ci hanno incoraggiato a proseguire l’e-scursione.

Noi quel giorno siamo stati anche fortunati perché, prima di andar-cene, abbiamo assistito alla libera-zione di un falco guarito da una ferita da proiettile all’ala destra: è stato emozionante vederlo ritor-nare libero nel cielo!

Questa giornata è stata strato-sferica e speriamo che altri bam-bini vivano la nostra stessa espe-rienza.

Abbiamo trascorso una splendida mattinata all’insegna della cono-scenza, del rispetto e dell’amore per la natura!

Un grazie di cuore e complimenti a tutte le persone che hanno reso possibile questa indimenticabile visita didattica.

Il 1° febbraio, noi alunni e alunne delle classi terze dell’Istituto Com-prensivo “G. Mazzini” di Melendugno e Borgagne, siamo andati in visita guidata al Museo di storia naturale di Calimera.

Appena siamo entrati nel parco, ab-biamo avuto la sensazione di esserci catapultati nel mondo preistorico, per noi bambini molto affascinante!

Ad accoglierci, infatti, oltre al re-sponsabile del Museo, sono stati pa-droni di casa molto speciali: i dino-sauri, riprodotti in grandezza reale, grazie all’opera di artisti e paleonto-logi, che hanno unito creatività e scienza per riportare in “vita” gli antichi dominatori del nostro piane-ta.Il primo dinosauro che si è pre-sentato davanti ai nostri occhi è sta-to il Diplodoco, dal collo lungo come una giraffa, che gli serviva per com-battere e, anche, per mangiare “ co-modamente “ le foglie degli alberi. La sua coda, anch’essa lunghissima, simi-le nella parte finale ad una sottilissi-ma frusta, la utilizzava per produrre schiocchi potentissimi e spaventare i suoi predatori.

Vicino a lui c’era l’Allosauro, che sembrava una brutta e grossa lucer-tola, uno dei carnivori più spietati di quel periodo, molto agile e veloce, definito per questo il “leone del giu-rassico”.

Numero unico Maggio 2016

UNA GIORNATA TRA I DINOSAURI

In visita guidata al Museo di storia naturale del Salento di Calimera

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Classe 3ª A Scuola Primaria Borgagne

Vista guidata presso il museo di Storia Naturale di Calimera

Noi quel giorno siamo stati an-che fortunati perché, prima di andarcene, abbiamo assistito alla liberazione di un falco gua-rito da una ferita da proiettile all’ala destra: è stato emozio-nante vederlo ritornare libero nel cielo!

Questa giornata è stata strato-sferica e speriamo che altri bambini vivano la nostra stessa esperienza.

Abbiamo trascorso una splendi-da mattinata all’insegna della conoscenza, del rispetto e dell’amore per la natura!

Un grazie di cuore e complimen-ti a tutte le persone che hanno reso possibile questa indimenti-cabile visita didattica.

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Noi ragazzi di quinta quest’anno ab-biamo dedicato molte delle nostre lezioni alla legalità e in particolare ai diritti dell’infanzia.

Sin dai primi giorni di scuola ci ha coinvolto tantissimo la lettura di “Storia di Malala” di Viviana Mazza.

Malala ha solo undici anni quando alza la voce contro chi vuole impedire alle ragazze di studiare.

Si batte per il diritto allo studio fino a divenire vittima di un attentato proprio mentre esce da scuola. Lei però non si ferma e una volta ripre-sasi continua a far sentire la sua voce, ad affermare i propri diritti.

Ci hanno colpito molto le parole da lei pronunciate nel discorso alle Nazioni Unite dopo aver vinto il Nobel per la

pace a soli 17 anni : “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna pos-sono cambiare il mondo”.

Quanto potere ha l’istruzione! Forse dovremmo pensarci ogni volta che ci manca la voglia di studiare.

e persone su cui poter contare.

Desidero un luogo sicuro per giocare

senza paura di chi può farmi male.

Acqua pulita desidero bere

e fiumi limpidi poter vedere.

Desidero sperare in un mondo migliore

in cui ci siano fatti e non parole.

Ora che ci penso...

Non son desideri!

Desidero una scuola in buono stato

col computer da sempre sognato.

Desidero un paese senza guerra

ma per tutti i paesi della Terra.

Desidero momenti per fantasticare

e il mondo dalla finestra stare

a guardare.

Desidero il sorriso di chi sa amare

Pagina 4 Attiva...mente

I DIRITTI DEI BAMBINI

nella speranza di veder affermati i loro diritti, il diritto di vivere so-prattutto, perché nei loro paesi rischiano di saltare sulle mine ogni giorno.

E allora a che serve parlare di di-ritti se poi non li rispettiamo?

La Convenzione del 1989 la cono-scono tutti, e noi non vogliamo fare un elenco di ciò che dice, ma ricor-dare a chi comanda che i bambini sono tutti uguali. Non ha importan-za il sesso, il colore della pelle, la religione... e perché allora deve averne il luogo in cui si nasce?

Certo, perché noi oggi, dopo que-ste letture, dopo questi lavori e tante riflessioni ci rendiamo conto di essere davvero fortunati: siamo nati in un luogo sicuro, siamo pro-tetti e accuditi, andiamo a scuola e c’è chi lavora per noi. Diamoci da fare tutti allora per fare in modo che ogni bambino della Terra abbia quei DIRITTI che ora gli vengono

NEGATI

Il futuro è nelle mani dei bambini che, se crescono nella legalità, contribui-ranno, da grandi, a costruire un mondo migliore. 5ª A Borgagne

Continuiamo a parlare di diritti dell’infanzia con la lettura del libro di Bianca Pitzorno “L’Isola degli Smemorati”.

La storia narra l’avventura di otto bambini che, dopo un naufragio, approdano all'isola degli Smemora-ti, dove da molto tempo vivono otto anziani che hanno dimenticato il resto del mondo, perfino l'esisten-za dei bambini. L'unico che ricorda tutto è il vecchissimo mago Lucanòr che ha tre amici parlanti: il cane Corricorri, il gabbiano Uà, il pesce Splash. Saranno proprio loro a ve-gliare sui bambini e a difendere i loro diritti, che gli adulti hanno dimenticato.

Questa lettura però ci ha fatto tornare alla mente immagini di tanti altri naufragi ben più drammatici e reali purtroppo!

Quanti bambini, su barconi fati-scenti, scappano dalla loro terra

L’isola dei Smemorati

“Un bambino,

un insegnante,

un libro

e

una penna

possono cambiare

il mondo”

5ª A Borgagne

Filastrocca dei diritti Ma miei diritti

e dell’adulto doveri!

Però prometto che m’impegnerò

e la mia parte di certo farò,

perché se i miei diritti voglio con-quistare

i miei doveri non posso certo scor-dare. 5ª A Borgagne

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Il 16 febbraio 2016 è stato rubato un computer della classe II C dell’I-stituto Comprensivo G. Mazzini di Melendugno.

Il fatto è accaduto probabilmente la sera prima, poichè la mattina del 17 gli studenti, appena arrivati a scuola, hanno trovato nella loro classe la cassaforte contenente il computer vuota.

Si presume che i ladri siano entrati dalla finestra, infatti su di essa sono state trovate delle impronte. Sui banchi in fondo alla classe erano ap-poggiate le cartelle, prima posiziona-te sopra l’armadietto, molto proba-bilmente utilizzate insieme alle sedie come scala.

Gli alunni sono rimasti sconvolti.

Alla scoperta del furto sono stati subito avvisati la preside della scuola e i carabinieri.

Dopo questo furto i ragazzi della II

C hanno pensato di farlo diventare un’opportunità di crescita per loro: hanno deciso quindi, con la loro inse-gnante di italiano, di girare un video che raccontasse l’accaduto, di creare delle testate giornalistiche con un’applicazione e di una canzone che mandasse idealmente un messaggio a chi ha commesso quel vile gesto.

Per adesso non sono stati ancora

trovati i colpevoli, ma noi continuia-mo a credere alla Giustizia e pensia-mo che le Forze dell’Ordine riusci-ranno a scoprire e a punire i colpevo-li.

Ecco la canzone

“In questo mondo ci sono molti padri … ladri imprigionati per colpa dei loro reati…

giovani senza futuro/ tutti quanti lecca culo!

Tu devi pensare prima di rubare

Io sono un ragazzino/ e tu non puoi venire a rubare il mio computerino

Tutta questa anarchia/ io prendo il mio telefonino e chiamo la polizia

Il pc è il mio strumento per lavora-re/ e tu vienimelo a riportare

Tu devi pensare prima di rubare

Ma non ti vergogni

Tu hai rovinato tutti i nostri sogni

Scritta Alberto Dima, Alessandro Pizzuto, Eliana Longo

2^ C Scuola Sec. Melendugno

I bambini di tre anni, delle sezioni IA e IB, (scuola dell’infanzia di Me-lendugno) hanno realizzato l'albero dell'amicizia con le loro mani.

materiale riciclato alcuni fiori e li hanno appesi sull'albero.

Nell'ambito del progetto "Cibo buono per tutti", hanno poi realizzato degli spiedini di frutta fresca e delle mar-mellate di frutta.

In occasione della Festa degli alberi, a Novembre, e a Marzo, nell'ambito del progetto "Primavera", gli alunni delle classi 2^ A e 2^ C hanno utiliz-zato un albero di fico già secco per rappresentare l'avvicendarsi delle stagioni.

In autunno hanno appeso ai rami al-cune foglie da loro realizzate con i colori autunnali, su ognuna delle quali hanno scritto un pensiero sull'utilità e sulle funzioni degli alberi.

In primavera hanno realizzato con

2ªA e 2ªC Primaria Melendugno

Numero unico Maggio 2016

La festa degli alberi

FURTO DI UN PC NELLA CLASSE 2C SCUOLA MEDIA DI MELENDUGNO (LE) RAGAZZI SGOMENTI

L’ albero dell’amicizia

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"I luoghi dell'incontro del racconto" è il nome del progetto lettura che ha avuto inizio quest'anno scolastico con l'intento di stimolare l'amore per la lettura come mezzo per la co-noscenza del patrimonio storico, cul-turale ed ambientale del nostro ter-ritorio.

Al progetto hanno aderito le classi terze quarte e quinte della scuola primaria e le prime classi di scuola secondaria, aiutate ciascuna dai pro-pri docenti e coadiuvate da tutte le associazioni presenti sul territorio. Tutte le classi, inoltre, si sono avval-se della grande professionalità e pazienza della professoressa Sandra Gallo che ha curato i canti corali.

Raccogliendo notizie, storie e leg-gende sulle tradizioni locali e trat-tando ampiamente il tema dei diritti dei bambini per l'intero anno scola-stico abbiamo potuto realizzare tut-to il nostro lavoro. È un progetto molto ricco ed interessante e, per incorniciare al meglio l'esposizione dei nostri lavori, si sono organizzate delle "serate di lettura a tema" in luoghi diversi del territorio comuna-le.

All'inizio del lavoro abbiamo stabilito di inserire in ogni serata, oltre alle varie letture scelte, anche delle pa-rentesi di recite e canti per impre-ziosire e rendere più piacevole l'e-vento. Tutto ciò ha contribuito a vi-vacizzare le nostre giornate scola-stiche rendendole meno monotone e appassionandoci alla lettura.

Noi alunni delle classi quinte abbiamo suddiviso il nostro progetto in tre incontri di lettura. Il primo incontro si è svolto nello spiazzo antistante la Chiesa Maria Santissima Assunta a Melendugno alla vigilia della festa del Santo Patrono. La scelta della data non è stata casuale proprio per-che' l'argomento trattato era la vita di San Niceta tra storia e leggenda.

È stato molto suggestivo parlare del nostro Santo Protettore proprio nei giorni della sua festa e proprio in uno spazio aperto con la Chiesa come sfondo. Qui scorrevano le immagini e i filmati su San Niceta, la sua storia e i suoi miracoli mentre alcuni dei nostri compagni leggevano interes-santi notizie storiche e appassionanti leggende che hanno tenuto il pubbli-co presente in religioso silenzio, as-sorto nell'ascolto delle letture. A rendere il tutto più emozionante e coinvolgente si è aggiunto il coro

parrocchiale che, con grande mae-stria e professionalità, ha intonato alcuni canti sacri tra cui l'Inno a San Niceta. Ma la serata riservava una sorpresa finale, la classica "ciliegina sulla torta" con l'ultima leggenda interpretata dalla bravissima Carla Guido, un'attrice di teatro molto famosa, nostra concittadina, che ha chiuso l'evento tra scrosci di applau-si.

Carla Guido infatti, insieme al Circolo Culturale di Melendugno, ha seguito la preparazione dell'evento appor-tando il suo prezioso contributo per la perfetta riuscita dello stesso.

La nostra seconda serata di lettura a tema, si è svolta il 22 dicembre presso l'oratorio di Borgagne e trat-tava del Natale con storie, poesie, leggende e naturalmente canti nata-lizi. Abbiamo così scoperto un Natale diverso da come noi lo viviamo e lo conosciamo andando a rispolverare antiche leggende e tradizioni locali ma con un occhio rivolto anche al resto del mondo, al dramma dei pro-fughi, ai problemi che attanagliano la nostra società'.

A questo evento abbiamo partecipa-to tutti: ben 84 alunni che, come api operose, si sono dedicati a ore e ore di prove, di letture, di correzioni e aggiustamenti. Ma che soddisfazione sentire le nostre voci diffondersi armoniose e all'unisono mentre can-tavamo "Adeste Fideles" e leggere l'approvazione negli occhi del pubbli-co che alla fine ci ha premiati con

una valanga esagerata di applausi e complimenti.

È stato bello lavorare insieme e gra-zie a questo progetto, abbiamo potu-to incontrare e fare amicizia con i ragazzi della quinta di Borgagne con i quali stiamo, naturalmente, conti-nuando a lavorare per la preparazio-ne della terza e piu' impegnativa rappresentazione.

Infatti il meglio l'abbiamo riservato per la fine dell'anno, esattamente per il 7 giugno quando, presso il Nuo-vo Cinema Paradiso di Melendugno, proporremo un evento che ha per tema i diritti dei bambini. Questo è stato l'argomento principale tratta-to durante tutto l'anno scolastico ed abbiamo parlato di diritti leggendo in classe alcuni libri molto interessanti sull'argomento ed approfondendo con attività di vario genere.

Ora, proprio in questi giorni, ci sono state assegnate le parti che ognuno di noi avra' e gia' fervono i prepara-tivi per chiudere al meglio, con la prossima serata, non solo il progetto lettura ma l'intero percorso della scuola primaria, salutando così mae-stre e genitori prima di spiccare il volo verso la scuola secondaria. Chis-sa' come andra': noi teniamo tutti le dita incrociate !

Classe 5ª B - Primaria Melendugno

Pagina 6 Attiva...mente

LEGGERE...ISTRUZIONI PER L'USO "I luoghi dell'incontro del racconto"

Una lettura per tutte Le classi

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Lunedì 22 febbraio 2016 insieme alla professoressa Mirra, Gallo e Marti ci siamo immedesimati nella storia di Apollo e Dafne , un mito della metamorfosi che ha come pro-tagonista la giovane ninfa Dafne che vive libera e felice nei boschi. Un giorno, il dio Apollo , colpito dalla freccia di Eros si innamora perduta-mente della ninfa senza esser corri-sposto. Il dio la insegue, ma la giova-ne Dafne continua a correre finchè sfinita chiede alla madre Gea di aiu-tarla. Dafne allora subirà una meta-morfosi che la farà vivere “ di una nuova vita“. La rappresentazione di questo mito si e’ svolto nel frantoio ipogeo di Borgagne, dove tutto era allestito a festa. Noi suddivisi in due gruppi, abbiamo letto in modo espressivo il mito e cantato due testi coerenti con il tema:” Unica “ di

Venditti e Sei nell ‘”Anima” di Nan-nini. Coloro che leggevano indossava-no tuniche drappeggiate da richiama-re Apollo , Peneo, la dea Gea, insom-ma il mondo degli dei , mentre tutti gli altri indossavano abiti bianchi e neri. Il mito è stato rappresentato per ben due volte in modo da far ascoltare la storia anche ai ragazzi di seconda e terza arrivati un poco in ritardo. E’ stata un’esperienza indi-menticabile, allietata dalla presenza di un caloroso pubblico come: la diri-gente scolastica , i professori, colla-boratori e genitori. E’ stata anche un’esperienza arricchente per il fat-to essersi ritrovati insieme, essersi confrontati, di essersi scambiati idee e speriamo di aver trasmesso l’ amore per la lettura specie se ese-guita con espressione.

1ª D Scuola Sec. Borgagne

invitati dalla nostra maestra a legge-re ad alta voce, anche se inizialmen-te poco entusiasti, abbiamo risposto in tanti, tant’è che terminata la le-zione, ci è dispiaciuto non poco so-spendere quella lettura che aveva suscitato in noi molta curiosità.

La lettura di queste favole è stata anche occasione di discussione e

confronto sull’im-portanza del loro messaggio.

Queste favole ci sono piaciute tan-to e ne consiglia-mo la lettura non solo ai bambini ma anche agli adulti.

Fidatevi!

Classe 4ªA - Primaria Borgagne

Noi ragazzi delle classi quarte del nostro Istituto, in quest’anno scola-stico, abbiamo partecipato al Proget-to Lettura, all’inizio con un po’ di esi-tazione, perché temevamo di an-noiarci, poi sorpresi, con tanto entu-siasmo, perché le favole sono state simpatiche e coinvolgenti.

Le nostre maestre hanno scelto tre favole moderne di Luis Sepùlveda: “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” e “Storia di una gabbianel-la e del gatto che le insegnò a vola-re”.

La lettura di queste favole e la suc-cessiva socializzazione è stata molto interessante. Quando siamo stati

Numero unico Maggio 2016

Amicizia sotto i mari . . . il piacere di stare insieme

Progetto lettura , frantoio Ipogeo, Borgagne

Una lettura carica di … emozioni!

Pagina 7

“Amicizia” vuol dire anche imparare ad

accettare una persona con i suoi difetti,

perché nessuno è perfetto e perché...tutti siamo UGUALI ma DIVERSI.

Scuola

dell’Infanzia di

Borgagne

Progetto

lettura:

“Guizzino”

di Leo Lionni

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Nonno Vito racconta…

Lunedì 29 febbraio2016, durante il rientro pomeridiano, nella sala con-vegni della nostra scuola, abbiamo incontrato il signor Vito Corvino(da qui in avanti lo chiameremo nonno Vito) e il signor Donato Santoro (da tutti noi conosciuto come nonno vigile).

Sapevamo già che nonno Vito ci avrebbe parlato delle fontanine, ma ad essere sinceri, non pensavamo che il suo racconto sarebbe stato dav-vero tanto interessante!

Con la saggezza e la pazienza che appartengono solo ai nonni, ci ha per-messo di fare un tuffo nel passato e, come in un flash-back, ci ha fatto rivivere la storia del nostro paese intorno alle fontanine, testimoni silenziose e discrete di momenti di vita quotidiana che ormai (purtroppo!) appartengono solo al passato.

Fino agli anni trenta le famiglie di Melendugno si rifornivano di acqua dai pozzi pubblici (uno per tutti: “ lu puzzu te San Giuanne”, nei pressi della villa comunale) o dalle numerose cisterne esistenti nei cortili delle case “a corte”.

Intorno agli anni ’30-’31 anche Me-lendugno viene raggiunto dall’acque-dotto pugliese, grandiosa opera di distribuzione dell’acqua che migliora le condizioni igienico-sanitarie di tante persone abituate a fare i conti , da sempre, con una terra assetata e arsa dal sole!

Nel nostro paese vengono posizio-nate le prime fontanine ( su di esse viene impresso “il fascio”, simbolo del regime fascista) : un semplice gesto sulla manopola e l’acqua scen-deva a volontà… e per tutti!

E se c’era un guasto… ecco arrivare

il fontaniere!

Con i suoi attrezzi riparava, ripuliva, rimetteva in funzione le fontanine che presto riprendevano a fornire acqua fresca e abbondante!

Oggi a Melendugno ci sono cinque fontanine ancora attive:

-in via Vittorio Veneto,

-in via Dante Alighieri

-in piazza Risorgimento

-in piazzetta San Francesco

-in villa

Intorno alle fontanine si svolgeva gran parte della vita del paese.

Il compito di prendere l’acqua dalla fontana più vicina alla propria casa era affidato soprattutto alle donne e ai ragazzini. Non di rado si forma-vano lunghe file, sia con l’afa soffo-cante in estate che con la tramon-tana gelida d’inverno.

Per ingannare il tempo alcune donne si portavano il lavoro a maglia, tante chiacchieravano (o meglio, spettego-lavano!), altre, più furbe, cercavano di avanzare nella fila suscitando screzi e discussioni.

E alle fontanine spesso sbocciava anche l’amore!

A quei tempi le ragazze uscivano solo per andare in chiesa o per an-dare a prendere l’acqua dalla fonta-na.

“Stasira ai all’acqua?” Chiedeva il ragazzo alla giovanetta che gli inte-ressava. Se lei rispondeva “si”, c’e-rano buone possibilità che diventas-se la sua fidanzata, se rispondeva “ma…nu sacciu…” molto probabilmen-te non se ne faceva niente!

Fra il 1965 e il 1966 la rete dell’ac-quedotto raggiunge la maggior parte delle vie del paese.

In molte case l’acqua scende dal ru-binetto (spesso ancora uno solo, ma-gari nel cortile!)

Questa innovazione migliora le condi-zioni igieniche e la vita quotidiana di tante famiglie, facilitando tante at-tività giornaliere; il vantaggio è dav-vero grande, soprattutto per le don-ne di casa.

Il nonno vigile ha aggiunto che negli anni ’60 i ragazzini “si proponevano” alle famiglie per l’approvvigionamen-to dell’acqua. Utilizzando vecchie carrozzine in disuso allestivano pic-coli carretti sui quali si potevano posizionare molte menze. Per ogni ”viaggio” ricevevano una piccola som-ma di denaro (cinque o dieci lire a menza).

Ringraziamo l’Acquedotto Pugliese, nonno Vito e il nonno vigile per averci dato l’opportunità di conosce-re una fetta del nostro passato.

Ci è difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza l’acqua che scorre dal rubinetto, senza doccia, senza lavatrice e senza lavastovi-glie…

I ricordi di nonno Vito ci hanno aiu-tato a comprendere che:

-L’ACQUA E’ UN BENE PREZIOSO E NON E’ INESAURIBILE

-SOLO SE CONOSCIAMO IL NO-STRO PASSATO POSSIAMO VI-VERE BENE IL PRESENTE E CO-STRUIRE UN FUTURO MIGLIO-RE!

Classe 5ª C - Primaria Melendugno

Pagina 8

Bentornata Primavera dalla sezione 2^ B della Scuola

dell’Infanzia di Melendugno

Attiva...mente

“STASIRA AI ALL’ACQUA?”

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In occasione dell’arrivo della prima-vera, l'Istituto Comprensivo" G. Mazzini" di Melendugno ha organiz-zato una festa alla quale hanno par-tecipato tutti gli studenti, dai bam-bini della scuola dell'Infanzia ai ra-gazzi della Secondaria. Inoltre, per sensibilizzare i ragazzi al rispetto dell’ambiente, sono stati prodotti cartelloni e manufatti, creati con

materiale di riciclo.

Nei giorni 22-23 marzo i lavori degli studenti sono stati esposti nella sala convegni e valutati da una giuria mi-sta esterna e interna, tra cui la Diri-gente Scolastica Anna Rita Carati, la presidente del CIF e l’assessore alla cultura del comune di Melendugno. In seguito a una difficile scelta, la giu-ria ha premiato i lavori considerati più meritevoli.

Contestualmente, per festeggiare la primavera, il cui arrivo quest'anno è coinciso con le vacanze di Pasqua, tutti gli studenti hanno cantato e ballato a ritmo di musica, con la su-pervisione delle professoresse San-dra Gallo e Mara Longo e della scuola di ballo "A.S.D Life Ginnastica" di Melendugno.

Ludovica, Elisa, Flavia

Classe 3ª A Scuola Secondaria

Per concludere i festeggiamenti, alcune associazioni di ballo melendu-gnesi, insieme ai docenti di musica hanno organizzato balli e canti. Que-sta manifestazione è stata un esem-pio di “Buona Scuola”, perché ha creato un momento di condivisione e collaborazione tra studenti, inse-gnanti, genitori e associazioni cultu-rali del territorio di Melendugno e Borgagne.

Alcuni genitori, intervistati durante l'iniziativa, hanno fornito le seguenti impressioni:

-Secondo lei è stata un’iniziativa utile?

-secondo me, poteva essere organiz-zato molto meglio e in un luogo mi-gliore, visto che molti studenti non hanno potuto partecipare interamen-te alla manifestazione; però, in fin dei conti è stata un’iniziativa utile, perché ha invogliato tutti i bambini e i ragazzi a riciclare oggetti non più utilizzabili, facendoli diventare crea-zioni colorate e fantasiose, belle da vedere.

-Cosa ne pensa dei testi che hanno scritto gli alunni?

-Hanno trattato argomenti molto

profondi legati ai problemi della loro età, come il relazionarsi con gli altri, affrontare dei problemi, discussioni con i propri amici, il cambio della scuola eccetera; quindi tematiche legate al tema della rinascita.

Maddalena, Sasha

Classe 3ª A Scuola Secondaria

Nell‘ambito del progetto Ecoschool, l’istituto Comprensivo “G. Mazzini”di Melendugno ha organizzato la “Festa della Primavera 2016”, che si è svolta in 3 giorni: 21, 22, 23 marzo.

L'evento è stato ideato con l'intento di sensibilizzare gli studenti ai temi del rispetto per l'ambiente e la natu-ra. I ragazzi sono stati invitati a produrre materiale creativo di vario genere (manufatti, testi poetici, te-sti argomentativi), ispirandosi alla primavera come simbolo di rinascita interiore. Le opere sono state, inol-tre, realizzate con materiali di rici-clo, nell'ottica del rispetto per l'am-biente. Nell’ultima giornata di festa è avvenuta la premiazione dei primi tre classificati, da parte di una giu-ria che ha votato le creazioni più significative.

Numero unico Maggio 2016

Primavera 2016 tra premi e festeggiamenti

Primavera 2016 nella "Buona Scuola"

Pagina 9

“21– 22– 23

marzo

Festa della

Primavera”

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Sabato 13 febbraio, alle ore 10:30, tutte le classi terze dell'Istituto Comprensivo “G. Mazzini” di Melen-dugno e Borgagne si sono recate presso la sala convegni della scuola per assistere ad un seminario riguar-dante il risparmio energetico. Ad esporre l'argomento è stato il pro-fessore ed ingegnere Paolo Maria Congedo, che ha iniziato a parlare degli effetti riguardanti l'aumento della temperatura dovuta principal-mente alle crescenti emissioni di anidride carbonica.

Alcune conseguenze di queste perdi-te di CO2 sull'ecosistema sono l'au-mento delle precipitazioni, soprat-tutto nell'emisfero Nord, e la dimi-nuzione di queste ultime nelle regioni tropicali. Il professore ha chiesto

agli alunni se sapessero cosa fossero i gas serra, introducendo così la spiegazione sulla loro origine e sugli eventi meteorologici estremi. Questi ultimi sono un effetto dello sciogli-mento dei ghiacciai e del conseguen-te innalzamento del livello del mare. Altri effetti sono la produttività agricola notevolmente ridotta in al-cune regioni del mondo, la scarsità delle risorse idriche, il crollo di inte-ri sistemi ecologici e maggiori rischi per la salute. Ha presentato poi le diverse modalità per ridurre i consu-mi di energia e acqua, facendo capire ai ragazzi che, limitando l'uso di que-ste risorse, si può risparmiare molto, anche sulla bolletta. Ci ha spiegato più nel dettaglio che cos’è l'energia, ovvero la capacità di un corpo di compiere un lavoro; tutto ciò che succede in natura è dovuto all'ener-gia, in particolar modo a quella sola-re. I colpevoli del riscaldamento glo-bale siamo noi e, per rimediare, pos-siamo riciclare, raffreddare il piane-ta ed adottare abitudini di vita a basso impatto. Il professore ha ter-minato la sua lezione citando una celebre frase di Mahatma Gandhi: "la Terra possiede risorse sufficien-ti per provvedere ai bisogni di tutti ma non all'avidità di alcuni". Questa affermazione ha indotto i ragazzi a riflettere sul fatto che la superficie terrestre dispone di una grande quantità di risorse; affinché queste siano sufficienti occorre imparare a salvaguardarle e a non esagerare nel loro consumo. Infine, alcuni alunni delle classi presenti hanno posto del-le domande al professore Congedo che, pazientemente, ha risposto a tutte le richieste. Dopo averlo rin-graziato per la sua utilissima lezione,

gli alunni sono tornati nelle rispetti-ve classi, contenti di aver acquisito preziose informazioni sul risparmio energetico.

Classe 3ª E Scuola Secondaria

Pile, carta, lampadine,

vetro, plastica e lattine,

Il riciclo è importante,

davvero emozionante

da imballaggi senza vita

puoi ottenere una cosa abbellita:

un’accogliente poltrona

per una bella dormigliona,

una comoda panchina

di un bel color acquamarina,

un caldo piumino

come il sorriso di un bambino.

Il riciclo è una magia

Bla bla bla,

i rifiuti parlano, ma nessuno li ascol-ta.

Sono robe avanzate

che come veleno sono state abbando-nate.

Se l’uomo potesse sentire,

quante cose avrebbero da dire!

Differenziare conviene

per poter stare bene …

Niente al mondo va distrutto

tutto si può riutilizzare

risparmiando e riciclando.

tutto il vecchio porta via.

Crash, Trash, Scronch

è la sua formula magica

e in men che non si dica

rende la terra più pulita.

Cerchiamo tutti quanti

di infilarci bene i guanti

e di andare a ripulire

il nostro mondo che sta per scompa-rire!

E sorridere di nuovo

ad un mondo tutto nuovo!

Classe 1ªC Scuola Secondaria

Pagina 10

Salviamo l’ambiente

Attiva...mente

Il risparmio energetico

L’Istituto Comprensivo Si illumina di meno

Con i lumini realizzati

dai ragazzi

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In scienza dopo aver trattato l’argo-mento sull’energia abbiamo deciso di costruire una barca a vapore usando del materiale riciclato per osservare come l'energia termica viene tra-sformata in energia cinetica.

Il materiale usato comprendeva due cannucce, colla pattex, una lattina di alluminio, un vassoio di polistirolo, due elastici, una candela e un filo di ferro.

L’idea ha trovato fondamento, nello studio dei materiali e nella loro fun-zionalità dopo l’assemblaggio.

L’acqua nella caldaia, riscaldata dalla candela, si converte in vapore, uscendo con una certa pressione da

una delle due cannucce. Così, la barca va avanti per il principio di azione e reazione. Quindi, quando il vapore fuoriesce dalla cannuccia, crea un vuoto che richiama altra acqua, con-sentendo così che il ciclo continui. Il rumore che si sente è dovuto alla vibrazione dell’alluminio.

Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti: abbiamo trasformato l’e-nergia termica in energia cinetica, cioè di movimento. Inoltre osservia-mo che il modellino ha un andamento a scatti perché la pressione nella caldaia, creando il vuoto, risucchia altra acqua e questo ciclo, che si ri-propone fino all’esaurimento della candelina, corrisponde a uno scatto.

Con questo progetto abbiamo utiliz-zato alcune delle fonti di energia studiate fino ad ora: l’energia pro-dotta dal calore e l’energia prodotta dall’acqua.

Classe 3ª C

Scuola Sec. Melendugno

solo verso la fine del pasto si accor-se del sapore non tanto gradevole e soprattutto sconosciuto di ciò che stava mangiando.

Lo stomaco cominciò a farle male e per il malessere perse l’orientamen-to; continuò a nuotare senza meta finché si ritrovò spiaggiata sulla riva del mare. Le grida di una bambina la scossero dal suo torpore e una folla di gente le si riunì attorno. Si ritrovò dentro il portabagagli di un’auto e da lì di corsa nella sala operatoria di un ospedale per animali. La dottoressa che la operò estrasse dalla sua pan-cia un sacchetto di plastica che riempiva lo stomaco e le provocava

Era una bella giornata di sole e nel profondo del mare la vita si andava svegliando. Banchi di minuscoli pe-sciolini nuotavano a scatti, nell’acqua si snodavano alghe come lunghi nastri verdi, accanto alle artistiche scultu-re di corallo.

La grossa tartaruga Olga si svegliò e con le sue larghe pinne iniziò a giro-vagare alla ricerca di qualcosa per placare la sua fame. La sua attenzio-ne fu subito catturata da una grossa e appetitosa “medusa” che fluttuava nell’acqua a poca distanza. Olga non ci pensò su due volte e si diresse prontamente verso la sua preda. Vo-racemente iniziò il suo banchetto e

danni alla respirazione.

Dopo pochi giorni, la tartaruga fu restituita al suo ambiente naturale, ma da allora non si avvicinò più alle meduse per paura che fossero dei sacchetti di plastica.

Grazie all’intervento di persone in-telligenti e coraggiose Olga si salvò, ma tante altre tartarughe muoiono ancora per l’incuranza e la leggerez-za di chi non ha rispetto per la natu-ra.

Matilde Pariti

Classe 1ª B Scuola Sec. Melendugno

Numero unico Maggio 2016 Pagina 11

Negli ultimi anni il nostro Istituto si è presentato al Territorio, come ‘sistema aperto e dialogante’, riferi-mento culturale e formativo per la comunità, luogo d’in-contro e di confronto, cen-tro di innovazione socio-culturale, riferimento nel territorio per lo sviluppo di capitale umano, culturale e sociale. In quest’ottica, ab-biamo continuato ad operare secondo il programma Eco-schools anche per l’anno in corso, dopo aver ottenuto il riconoscimento della Bandiera Verde nel precedente anno scola-stico, perseguendo forme di col-

Esperimento sull’energia: Barchetta a vapore

UNA BRUTTA ESPERIENZA

BANDIERA VERDE 2016

laborazione tra scuola e territorio: dalla risoluzione di problemi logistici, all’organizzazione di manifestazioni

di rilevanza culturale ed educativa, alla promozione e alla gestione di progetti di eco-sostenibilità che si declina come rispetto di sé, dell’altro e dell’am-biente naturale e umano,

L’impegno e la passione per il nostro lavoro e l’a-more per i nostri ragazzi è stato ripagato della ri-conferma della Green Flag, 2016.

Comitato Eco-schools

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La classe 2B, scuola secondaria, nell’ambito del laboratorio di geosto-ria previsto per il tempo prolungato ha avuto la possibilità di scoprire la figura di una Nobildonna di origini francesi che operò egregiamente nel Salento: Maria d’Enghien. Maria d’Enghien nacque nel 1369 da Giovan-ni d’Enghien, conte di Lecce, e Sancia del Balzo. A sedici anni sposò Rai-mondo Orsini del Balzo, conte di So-leto. Raimondo era un turbolento cavaliere che,su concessione di Ladi-slao Durazzo, re di Napoli, ottenne il feudo più grande e ambito del re-gno:il Principato di Taranto.

La morte improvvisa di Raimondo, il 17 gennaio 1406, colse Maria d’En-ghien con quattro figli piccoli e un vasto territorio da gestire. Ad ag-gravare la situazione contribuì la notizia che Ladislao marciava con le sue truppe verso la Puglia per toglie-re a Raimondo il Principato di Taran-to. Maria non si perse d’animo , na-scose la morte del marito e si recò a Taranto decisa a difendere il suo principato.

Il 14 aprile 1406 Ladislao iniziò l’as-sedio di Taranto, ma due mesi dopo, non avendo ottenuto nessun risulta-to, dovette interrompere le opera-zioni belliche. Decise allora di cam-biare strategia: invece di combatte-re la donna, avviò un negoziato per convincerla a sposarlo. Maria accettò solo dopo aver avuto garanzia del mantenimento del principato di Ta-ranto alla famiglia Orsini del Balzo. Pur essendo consapevole dei rischi di questo matrimonio; a chi la metteva in guardia dicendole “Lo re te am-mazzerà”, si dice che lei avesse ri-sposto, “Non me ne curo, ché se mo-ro, moro regina”. Le nozze furono celebrate a Taranto il 23 aprile del

1407.

Gli anni a venire videro Maria e i suoi quattro figli alla corte di Napoli in una sorta di prigione dorata, ma la morte di Ladislao e il matrimonio della cognata , Giovanna II, cambia-rono il corso degli eventi. Maria d’En-ghien poté rientrare a casa e ritor-nare in possesso dei suoi titoli.

Tornata nel Salento con il titolo ono-rifico di regina di Napoli, Ungheria e Gerusalemme, Maria fu protagonista di una capillare ristrutturazione poli-tica e amministrativa dei suoi feudi. Decise di ristabilirsi nel castello di Lecce, dove invitò personaggi di ogni ceto ed etnia. La Penisola salentina divenne cerniera e nodo dei traffici mediterranei. In poco più di un tren-tennio la città divenne una delle più importanti del regno, di certo la più grande della Puglia. La corte leccese ebbe un florido sviluppo architetto-nico e culturale, in grado di compete-re con quello della corte napoletana.

Per uno studio completo, motivato, accattivante di questo importante personaggio storico, ancora scono-sciuto a molti salentini, la classe ha effettuato due interessanti visite guidate presso i luoghi legati al suo nome:

Lecce, il Castello di Carlo V nella se-zione tardo-medievale;

Galatina, Basilica di Santa Caterina d’Alessandria.

Nel castello, una delle diverse resi-denze della Principessa, abbiamo visitato le stanze di rappresentanza e parte dei sotterranei.

Nella Basilica Santa Caterina d’Ales-sandria realizzata da Raimondo Orsi-ni del Balzo, primo marito di Maria D’Enghien, abbiamo ammirato il più grande ciclo pittorico d’Italia, dopo quello di Assisi, commissionato pro-prio da Maria D’Enghien.

Da questo lavoro di approfondimen-to, la classe ha tratto due considera-zioni: da una parte l’importanza e la grandezza di questa donna, non a caso definita da uno storico “Donna dei suoi tempi, Donna oltre i tempi, Donna di questi tempi”; dall’altra l’importanza storica, artistica del Salento.

Classe 2ª B Scuola Sec. Melendugno

Pagina 12 Titolo notiziario

Il Salento di Maria D’Enghien

Maria D’Enghien

“Donna dei suoi tempi, Donna oltre i tempi, Donna di questi

tempi”

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "TRA IL MIRTO E LA BANDIERA" DI STEFANO MINERVA

Il giorno 6 Febbraio 2016, ci siamo recati nella sala convegni della no-stra scuola per assistere alla pre-sentazione del libro di poesie di Stefano Minerva, un ragazzo di circa 30 anni appassionato di poli-tica, pesca e caccia. E' proprio da questi interessi che trae ispirazio-ne per le sue poesie. Stefano, ini-zia a scrivere sin da quando fre-quentava le scuole medie. Con il passare degli anni, decide di as-semblare tutte le poesie in un uni-co libro, intitolato "Tra il mirto e la bandiera", che fa riferimento al

suo amore per la caccia e la politica, con le rispettive figure "mirto e bandiera" che le rappresentano. La dirigente ha presentato il suo ex alunno Stefano, come un ragazzo diligente e responsabile.

Il poeta ha poi letto i componimenti da noi più apprezzati. Nelle sue poe-sie racconta, della sua terra, il Sa-lento, come un posto ricco di odori, sapori e odori. Il linguaggio poetico dell'autore è profondo anche se semplice, lo stile complesso. L'auto-re vuole comunicare quanto la poesia sia la voce dell'anima e restituendo-

ci la possibilità di “ri-guardare” le cose meravigliose che ci circondano, con occhi diversi. Questa esperien-za è stata per noi molto utile, in quanto abbiamo avuto l'occasione di interfacciarci con lui. Consigliamo a tutti di acquistare e leggere il libro per comprendere quanto impegno e amore vi è nelle singole parole di un intellettuale del nostro tempo.

3ª C Scuola Sec. Melendugno

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I bambini sono stati stimolati a porsi e a fare domande in un contesto in-terattivo e si sono avvicinati al labo-ratorio con curiosità, ascoltando in-formazioni e consigli. Con il materiale a disposizione hanno prodotto dei

manufatti dimostrando di aver assi-milato alcune tecniche di base. Nes-suno si è scoraggiato alle prime dif-ficoltà, né ha giudicato negativamen-te il lavoro degli altri. Inizialmente

hanno chiesto insistentemente l’aiuto dell’insegnante esperto e la confer-ma sul proprio operato. Infine, si può affermare che i bambini abbiano lavorato per se stessi, con il sempli-ce piacere di fare.

Sono riusciti a reinterpretare un oggetto in maniera creativa, espri-mendo stili personali che hanno ar-ricchito questa esperienza collettiva. Il laboratorio è stato completato quando i manufatti sono stati cotti, rifiniti e hanno trovato visibilità in una mostra mercatino gestita dagli stessi bambini.

Classe 2ª B Scuola Primaria

Melendugno

La creta è molto usata per creare sculture di medie e grandi dimensio-ni. In particolare, nelle scuole può essere adoperata per creare piccoli modellati, stampi, figure e oggetti adatti a particolari ricorrenze. I bambini della seconda B hanno avuto l’opportunità di lavorarla. È stato bellissimo osservare come cercavano di imitare i grandi e cogliere, inoltre, nei loro occhi la meraviglia nel vede-re come da un pezzo informe, model-lato, si sono potuti realizzare degli oggetti.

Si è costruito insieme un ambiente favorevole all’apprendimento, dove ognuno di loro ha trovato uno spazio di espressione nel lavoro individuale

e di gruppo e dove, attraverso la ma-nipolazione dell’argilla, hanno potuto sperimentare e le sue regole e, nello stesso tempo, sviluppare e rafforza-re l’attenzione e la concentrazione. In questo modo i bambini si sono abi-tuati a fare da sé e ad affrontare un compito reale.

Volume 1, Numero 1

Si ricicla

Modelliamo la creta

Pagina 13

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“Passa!” dissi ad un mio amico, ma la palla non fece in tempo ad arrivarmi, che un fragoroso rumore di sgomma-ta d’auto, echeggiò per tutta Piazza Nenni. Un ragazzo, che a prima vista sembrava sui vent’anni, scese dalla macchina, si diresse verso lo sportello opposto a quello da cui era sceso, e lo aprì con irruenza. Sul sedile era rannic-chiata una ragaz-za; apparentemen-te la sua fidanza-ta. Lui le ordinò di scendere, ma lei fece cenno di no con la testa e disobbedì. Il ragazzo, in preda alla rabbia, la afferrò salda-mente e la strattonò via dal sedile. Una volta fuori dall’auto, spinse la ragazza sul marciapiede con aria mi-nacciosa. Poi tornò in macchina, la

mise in moto e se ne andò. Io ed i miei amici, che avevamo assistito alla scena, rimanemmo sconcertati e de-cidemmo di provare ad avvicinarci alla ragazza per chiederle come sta-

va. Intanto, lei si era rialzata e ave-va iniziato a per-correre il marcia-piede avanti e in-dietro frenetica-mente. Appena io ed i miei amici fummo a pochi metri da lei, si fermò e si lasciò cadere in avanti. Diede un colpo

fortissimo con la testa sul marcia-piede, e noi ci spaventammo molto. Rimanemmo fermi ad osservare il suo corpo inerme che suscitava pietà. Delle signore che passavano ci vide-ro: quattro ragazzi, un pallone ed una ragazza svenuta e chiamarono subito

l’ambulanza. Arrivarono subito i soc-corsi, che sottoposero a visita la ragazza. Risultò tutto OK, dissero che si sarebbe risvegliata a momenti. Per fortuna fu così. Appena la ragaz-za riprese coscienza, si vide ricom-parire il suo ragazzo, stavolta a pie-di. La abbracciò, poi si limitò a dire che sveniva spesso e che era tutto a posto. Non passò nessuna conseguen-za, perché la ragazza non aveva in-tenzione di parlare, e noi, che erava-mo gli unici a sapere cos’era succes-so realmente, lasciammo passare tutto facendo le carogne. Avevamo molta paura di ciò che sarebbe potu-to accadere dopo e di essere coin-volti in situazioni più grandi di noi. Io, lo giuro, non assumerò mai più un atteggiamento così indifferente e un comportamento così mafioso, e sono molto pentito di non aver parla-to. IL SILENZIO E’ MAFIA!

Ayrton Serafini

Classe 2ª A Scuola Sec. Melendugno

Pagina 14 Titolo notiziario

Mai più silenzio

Per cambiare è importante partecipare

IL SILENZIO E’ MAFIA!

Al termine di un percorso di studio e di approfondimento sul tema della legalità e della mafia, il 18 dicembre noi ragazzi della 3 ^D, insieme ai nostri amici della 3^ C, ci siamo re-cati nel borgo antico di Bari, per visitare la sede dell’associazione “LIBERA”: l’edificio è uno dei tanti beni sottratti alla mafia e riutilizzati per scopi sociali, grazie all’applica-zione della legge 109/96. (I disegni di legge proposti precedentemente, pur riconoscendo il reato di associa-zione mafiosa e la confisca dei patri-moni, non ne prevedevano le procedu-re di gestione e il loro riutilizzo).La casa apparteneva ad Antonio Capria-ti, boss mafioso affiliato alla Sacra Corona Unita e per questo arrestato nel 2004. L’applicazione della legge 109/96 è stato il primo obiettivo di Libera, associazione nata per coordi-nare e sollecitare l’impegno civile nella lotta contro le mafie e propor-

re la cultura della legalità. Cammi-nando per le strade del centro storico di Bari e ascoltando le di-verse storie, ci siamo resi conto di quanto la mafia abbia incrociato e ostacolato anche la vita di tanti cittadini innocenti. Abbiamo avuto modo di conoscere i numerosi im-pegni e progetti di Libera, come EstateLiberi, Liberasport e la Giornata della memoria e dell’im-pegno, organizzata ogni anno per ricordare le vittime di mafia, per rinnovare l’impegno di contrastare la criminalità e non dimenticare chi si è impegnato a costruire la giu-stizia. Da questa esperienza abbia-mo capito che combattere la mafia deve essere un impegno di tutti noi, cominciando a rispettare e a far rispettare le regole, a non ri-manere in silenzio, indifferenti o rassegnati davanti anche ai più

piccoli comportamenti mafiosi, ad essere sempre cittadini attivi. E’ stata una giornata decisamente in-teressante e costruttiva!

Classe 3ª D Scuola Secondaria

Borgagne

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Volume 1, Numero 1 Pagina 15

PALERMO CHIAMA ITALIA Il nostro Istituto nell’ambito della rete “Il Veliero Parlante” ha parte-cipato alla XXIV marcia della lega-lità “PALERMO CHIAMA ITALIA” con una delegazione di sei docenti (due per ogni ordine di scuola), ac-compagnati dalla Dirigente prof.ssa Anna Rita Carati. La partecipazione ha rappresentato la conclusione del percorso di edu-cazione alla cittadinanza che ha visto impegnati i ragazzi delle clas-si terze della scuola secondaria con la realizzazione dei “passi” di legali-tà, ispirati ai “Cento passi” di Pep-pino Impastato. Partite in pullman, insieme al grup-po di dirigenti e docenti delle scuole della Rete, alle 0.30 del 22 maggio 2016,siamo giunte a Palermo domenica mattina proseguendo per Capaci fino a raggiungere Cinisi, paese natìo di Peppino Impastato. La visita alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ci ha trasfor-mato: la stanchezza è stata sosti-tuita da forti emozioni contrastan-ti, rabbia, gioia, coraggio, forza,

voglia di impegno civico, educativo. Ascoltare le parole semplici di un suo caro, vecchio amico, Giacomo, vedere l’albero della casa di Peppino (un melangolo, arancio amaro) carico di ricordi, osservare i 100 “inciampi” realizzati sotto forma di mattonelle nel marciapiede, a contrassegnare il percorso fino a casa del boss Tano Badalamenti, è stato veramente emozionante. Il fratello di Peppino, Giovanni Im-pastato, porta avanti la trattoria-pizzeria che era del padre, abbiamo raggiunto il locale per pranzare e sentire la testimonianza della co-gnata di Peppino, Felicia. Il lunedì mattina ci aspettava al Centro studi Borsellino, posto nella bellissima villa Niscemi a Palermo, la sorella del magistrato, Rita Borselli-no che dal dolore ha scaturito una grande energia positiva coinvolgen-te; con lei abbiamo visitato il Centro ritrovando con grande piacere i la-vori dei nostri ex alunni. Alle 15.30 inizio della marcia da via D’Amelio con addosso i poster dei passi. Tutto intorno scolaresche, boy-scout, giovani che urlavano a ripetizione: “Palermo è nostra / e non di Cosa nostra!”, oppure: “Lenzuola! Lenzuola! Lenzuola!” per invitare la cittadinanza ad esporre un lenzuolo bianco alle finestre, sim-bolo di lotta alla mafia e di impegno per la legalità. Poche lenzuola, purtroppo, ma di certo si respirava una volontà di riscossa morale, una mobilitazione

delle coscienze. Il corteo partito da via D'Amelio si è ricongiunto all'altro serpentone parti-to dall'aula bunker del carcere Uc-ciardone per convergere all'albero in via Notarbartolo 23, casa di Giovanni Falcone: un altro albero, un enorme ficus magnolia. I saluti, i canti, i nomi, il Silenzio, gli applausi… Una folla im-mensa, di tutti i colori e di tutte le età! Alle 17.58 un minuto di silenzio per ricordare la strage di Capaci. L’esperienza della marcia, del rendere omaggio a tutte le vittime di mafia è stata altamente formativa, di apertu-ra di un nuovo orizzonte di impegno per sostenere, come ha detto il no-stro Presidente” il valore della cultu-ra della legalità, che vive anzitutto nell'agire quotidiano”.

Prof.ssa Tommasa De Giorgi

“La mafia tema più la scuola della giustizia”

PROGETTO LETTURA: DAL LIBRO ALLA REALTA’ . . . LO SPETTACOLO DELLA NATURA

La lettura del libro “Il piccolo bruco maisazio” ci ha fornito lo spunto per osservare un prodigio della natura: la metamorfosi del bruco! I bambini della Scuola dell’Infanzia di Borga-gne hanno nutrito i bruchi, dando loro il mangime, fino alla formazione della crisalide. Alla fine le farfalle, apparse con grande stupore dei pic-coli e . . . dei grandi, sono state libe-rate nel giardino della scuola.

Scuola dell’infanzia Borgagne

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Pagina 16 Titolo notiziario

Giochi d’autunno 2015

Martedì 17 novembre 2015, in ogni Istituto d’Italia aderente all’inizia-tiva proposta dall’Università Bocco-ni, si sono svolti i “Giochi d’Autunno”.

Questi consi-stono in una serie di que-siti e giochi matematici che gli stu-denti devono risolvere in-dividualmente nel tempo di 90 minuti. Le difficoltà dei "Giochi" sono diverse per le varie catego-rie: CE (per gli allievi di quarta e quinta elementare), C1 (per gli stu-denti di prima e seconda media), C2 (per gli studenti di terza media e prima superiore), L1 (per gli studenti di seconda, terza e quarta superio-re), L2 (per gli studenti di quinta superiore).

Io, Benedetta Leo, frequentante la classe III B della scuola seconda-ria di I grado di Melendugno, ho

deciso di par-teciparvi sia per allenarmi sia per met-termi in gioco. Come tutti gli studenti della mia scuola che hanno aderito all’iniziativa, mi sono recata alle ore 9.00 del giorno in-dicato presso la sala conve-gni. I profes-

sori presenti e la Dirigente hanno spiegato a tutti noi le regole e ci hanno consegnato due fogli: in uno vi erano i quesiti da risolvere men-tre l’altro era il cosiddetto “foglio risposte”. Allo scadere dei 90 mi-nuti tutti i partecipanti hanno con-segnato entrambi i fogli e sono

tornati nelle rispettive classi.

Dopo qualche mese, quando final-mente sono arrivati i risultati, la Dirigente ha convocato in Presiden-za i primi tre classificati delle cate-gorie C1(Curlante Nicolò, Montinaro Nicolò, Trisolino Pierpaolo) e C2 (Leo Benedetta, Conte Ludovica, Montinaro Antonio) per congratular-si. Ognuno di noi ha ricevuto un paio di cuffie dotate di microfono, ideali per chat vocali e videochiamate.

Sono davvero orgogliosa di essermi classificata prima nella mia catego-ria e consiglio a tutti di prendere parte alle prossime edizioni dei Gio-chi d’Autunno perché è un bel modo di mettersi alla prova e di sviluppare diverse capacità nell’ambito logico-matematico. Inoltre, ringrazio la mia scuola perché ci offre l’opportu-nità di prendere parte a queste ma-nifestazioni.

Benedetta Leo

Classe 3ª B Scuola Sec. Melendugno

La Scuola dell’Infanzia… alla scoperta del mare

“Ascoltiamo il sussurro del

mare”

“Alla scoperta del mare”

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Il 28 maggio i bambini della Scuola dell’Infanzia di Borgagne hanno par-tecipato alla manifestazione conclu-siva del progetto “Una regione in movimento – Corri, salta e impara”, promosso dal Ministero dell’Istruzio-ne, Università e Ricerca (MIUR). L’evento si è tenuto nel Palazzetto dello Sport di Leverano ed ha visto coinvolti anche i bambini delle scuole di Trepuzzi, Calimera, Veglie e Leve-rano.

Il progetto ha per obiettivo il potenziamento dell’attività ludico-motoria nella scuola dell’Infanzia. Partendo dalla favola morale di Pinocchio e concentrandosi sui personaggi della volpe e del grillo, i bambini sono stati condotti a di-scernere le azioni “buone” da quelle “cattive”. Per tutto l’anno scolastico i

piccoli hanno preso consapevolezza, mediante esperienze motorie, dei comportamenti che possano arrecare fastidio ai loro coetanei, ma anche agli animali ed alle piante. Il perso-naggio-mascotte del grillo è stato lo stimolo affinché i bambini compisse-ro piccoli gesti di generosità, lealtà e solidarietà. E’ stata rivisitata l’eter-na favola di Pinocchio attraverso il linguaggio musicale, mimico-gestuale

e motorio. L’a-spetto educati-vo è stato così affiancato al gioco motorio, particolarmen-te importante in questa fascia d’età.

L’esperienza finale si è rive-lata un giorno

di festa in cui i piccoli allievi, alla presenza dei genitori, hanno dimo-strato di aver appreso l’insegnamen-to morale divertendosi e trascorren-

do un giorno in allegria. Il premio di una medaglia ha suggellato il buon esito del percorso educativo di tutti i bambini.

Maestra Agata Triventi

Scuola dell’Infanzia Borgagne

Volume 1, Numero 1

“UNA REGIONE IN MOVIMENTO – CORRI, SALTA E IMPARA”

La spremuta d’arancia

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Il Progetto “Desidero … Sogno” organizzato dall’associazione il Melograno sulla prevenzione pri-maria, ha visto la partecipazione di alunni, genitori e docenti di

Progetto “Desidero … Sogno”

tutti e tre gli ordini di Scuola. Nella Scuola dell’Infanzia attraverso gli elaborati sono venuti alla luce desi-deri, sogni e necessità dei bambini di cinque anni.

2ª A Scuola dell’Infanzia Borgagne

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Via S. Giovanni N. 1-73.026 MELENDUGNO ( LE ) Tel .:0.832.834021 Fax: 0.832.83775 [email protected]

Redazione giornalino Scolastico Commissione Progettazione e Commissione Documentazione Tutti i docenti e gli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “G. Mazzini” di Melendugno.

Progetto grafico: Prof.ssa Meleleo Valeria

con la tecnica del muro a secco, cioè con pietre ricavate da terreni a secco e sovrapposte e incastrate tra

loro, senza nessun tipo di sostegno o malta. Hanno note-vole spesso-re e presen-tano un’uni-ca camera senza fine-stre. In pas-

sato, venivano utilizzati come abita-zioni stagionali e servivano ai conta-dini come riparo momentaneo per difendersi dal calore e dall’afa, du-rante il periodo estivo. Quasi tutti i

Alla scoperta dei tesori del nostro Salento

Dirigente Scolastico: Dott.ssa Anna Rita Carati

La fine dell'anno: tempo di bilanci e riflessioni L'anno scolastico volge al termine, anche questo è trascorso in un battito di ciglia. Tuttavia scor-rendo le pagine del nostro giornale ci si rende conto di quanto denso, impegnativo e stimolante esso sia stato per tutta la comunità. Il fil rouge del nostro cammino è la mission che abbiamo deciso di perseguire: educare cittadini consapevoli e responsabili, rispettosi di sé, del prossimo e dell'ambiente che ci circonda; in una pa-rola: ecosostenibili. Siamo consapevoli che oggi solo una profonda sensibilità verso i temi della legalità e dell'ambien-te possano essere garanzia di crescita e sviluppo sociale. Insieme agli amministratori locali abbia-mo promosso la costituzione del consiglio comunale dei ragazzi nella convinzione che sia essenziale avvicinare i ragazzi sin da piccoli alla politica intesa nel senso più nobile del termine: cura della po-lis, della comunità e di tutto l'ambiente che ci circonda. Attraverso il progetto lettura, esempio di collaborazione di tutta la comunità melendugnese: scuola, associazioni, genitori e amministrazione locale, si è cercato di indurre l'amore per la lettura vista anche come strumento di aggregazione e di stimolo allo sviluppo socioculturale di tutti. Molto si è fatto per stimolare la creatività e lo spirito di iniziativa di tutti gli studenti: competenze indispensabili per disegnare un proprio progetto di vita nella società del XXI secolo. Con le famiglie si è cercato sempre di instaurare rapporti di trasparenza, collaborazione e stima reciproca poiché la crescita armoniosa e serena dei ragazzi necessità di intesa tra coloro che sono deputati all'educazione dei giovani. La fine dell'anno è tempo di bilanci e riflessioni. Sicuramente il cammino percorso è stato lungo e impegnativo tuttavia abbiamo raggiunto traguardi importanti, ma siamo consapevoli che lunga è an-cora la strada da percorrere. Impegno, passione e amore per il nostro lavoro e i nostri ragazzi rendono questo cammino appassio-nante e ci permettono di dimenticare la fatica che ogni tappa richiede.

D.S. Anna Rita Carati

furnieddhi presentano una scaletta esterna per agevolare l’accesso al tetto, i cui massi non sono semplice-mente addossati al muro , ma fanno parte integrante della struttura. I furnieddhi hanno grande valore, sono una ricchezza, dei veri e propri tesori del nostro Salento, perché fanno parte del nostro patrimonio artistico e storico. Pertanto è im-portante conoscere, amare, tutela-re, rispettare, ma anche tramanda-re questi tesori della nostra terra, con l’impegno, da parte di tutti noi, di essere cittadini attenti e rispet-tosi.

Classe 2ª D Scuola Sec. Borgagne

Noi ragazzi della 2^ D, quest’an-no, abbiamo lavorato ad un pro-getto riguardante alcuni monu-menti del no-stro territo-rio, che sono testimonianze della nostra cultura e della nostra storia e simboli della nostra terra. Passeggiando per le nostre campagne, è facile notare delle costruzioni particolari, a forma di tronco di cono o a base qua-drangolare, i furnieddhi, risalen-ti all’XI secolo d.C. e costruiti