Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

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Con il Patrocinio di: OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’AMIANTO ONA Onlus Atti del Convegno CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA AMIANTO E RISCHI SULLA SALUTE ACRI (CS), 30 aprile 2015

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Con il Patrocinio di:

OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’AMIANTO

ONA Onlus

Atti del Convegno

CONTAMINAZIONE AMBIENTALE

DA AMIANTO E RISCHI SULLA SALUTE

ACRI (CS), 30 aprile 2015

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©Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Proprietà letteraria riservata

ISBN 978-88-99182-05-2

Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Via Crescenzio, 2 – 00193 – Roma

http://osservatorioamianto.jimdo.com/ Email [email protected]

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Atti del Convegno

CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA

AMIANTO E RISCHI SULLA SALUTE

ACRI (CS), 30 aprile 2015

Cinema Comunale

Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali

Prima edizione: 31 luglio 2015

ISBN 978-88-99182-05-2

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Organizzazione del Convegno

Comitato Tecnico Ing. Giuseppe Infusini

Presidente Comitato ONA di Cosenza

Geologo Beniamino Falvo Commissario dell’Ona per la Regione Calabria

Consiglio Didattico Prof.ssa Rosaria Ginese

Prof.ssa Annunziata Viteritti

Prof.ssa Patrizia Viteritti Docenti dell’ITCGT “Giambattista Falcone” di Acri e

dell’IPSSS “Da Vinci” di Cosenza

Atti a cura di Lorenza Fiumi

Ricercatore CNR – INSEAN – IIA - Membro Comitato Tecnico Scientifico ONA

Michele Rucco Segretario Generale ONA Onlus

Hanno contribuito Carlo Meoni

Tecnico CNR - INSEAN – IIA

Paola Ceccarel Coordinatore Comitato ONA Valbormida (SV)

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Convegno “Contaminazione ambientale da amianto e

rischi sulla salute”

Cinema Comunale Acri (CS) 30 aprile 2015

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Programma dei lavori del 30 aprile 2015

Cinema Comunale - Acri (CS)

Presiede e modera l’avv. Franca Sposato Saluti Dott. Salvatore Ferraro, Assessore all’Ambiente del Comune di Acri.

Francesco Fusca, Ispettore Emerito del Ministero della Pubblica Istruzione Prof. Giuseppe Giudice, Dirigente scolastico dell’ITCGT “G. Falcone” di Acri

L’impegno dell’ONA a fianco delle istituzioni scolastiche Pag. 1-2 Geologo Beniamino Falvo, commissario ONA per la Regione Calabria.

Il progetto: “Contaminazione ambientale da amianto e rischi per la salute” Pag. 3-4 Prof.ssa Annunziata Viteritti, dell’ITCGT “G. Falcone” di Acri

Caratteristiche dell’amianto e malattie asbesto correlate Pag. 5-18 Angela Jessica Viteritti, Alunna della Classe III A Turistico dell’ITCGT “G. Falcone” di Acri Localizzazione cartografica delle discariche abusive di amianto rilevate nel territorio di Acri. Pag. 19-31

Rebecca Perri, Alunna della Classe III A Turistico dell’ITCGT “G. Falcone” di Acri Il Progetto: “Viaggio attraverso i luoghi dell’amianto” Pag. 32-33 Prof.ssa Rosaria Ginese, dell’ITCGT “G. Falcone” di Acri

Competenze di ARPACAL riguardo il campionamento di materiali contenenti amiantoArch. Pasquale Citrigno, Dott. Francesco De Vincenti, ARPACAL – Centro Regionale Geologia e Amianto Pag. 34-41

Il ruolo dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto nell’attuale situazione della Calabria. Ing. Giuseppe Infusini, coordinatore del Comitato ONA di Cosenza Pag. 42-45

Le azioni della Regione in materia di amianto On. Dott. Giuseppe Aieta, Deputato Regionale della Calabria Pag. 46-47

Conclusioni Dott. Michele Rucco, Segretario Generale dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Pag. 48-50

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L’impegno dell’ONA a fianco delle istituzioni scolastiche
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Il progetto: “Contaminazione ambientale da amianto e rischi per la salute”
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Caratteristiche dell’amianto e malattie asbesto correlate
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Localizzazione cartografica delle discariche abusive di amianto rilevate nel territorio di Acri.
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Il Progetto: “Viaggio attraverso i luoghi dell’amianto”
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Competenze di ARPACAL riguardo il campionamento di materiali contenenti amianto.
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Il ruolo dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto nell’attuale situazione della Calabria.
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Le azioni della Regione in materia di amianto
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Conclusioni
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Appendice 1 PRESENTAZIONI E SLIDES

Angelo Pirillo, Alunno della Classe Va CAT (Costruzione Ambiente Territorio) dell’ITCGT “G. Falcone” di Acri.

Viaggio attraverso i luoghi dell’amianto. (film documentario) Presentazione multimediale del lavoro svolto durante il ritrovamento delle varie

discariche presenti sul territorio di Acri.

Pasquale Citrigno e Francesco De Vincenti Giuseppe Infusini

Michele Rucco

Giuseppe Infusini

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Angelo Pirillo, Alunno della Classe Va CAT (Costruzione Ambiente Territorio) dell’ITCGT “G. Falcone” di Acri.
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Pasquale Citrigno e Francesco De Vincenti
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Giuseppe Infusini
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Rucco
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Michele
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Appendice 1
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Appendice 2 IL CONVEGNO E LE INIZIATIVE PROPEDEUTICHE

Il Convegno di Acri del 30.04.2015:

• Locandina Convegno Cosenza 30.04.2015 • Convocazione per Audizione presso IVa Commissione del Consiglio Regionale della Calabria • Rassegna stampa Convegno Acri 30.04.2015

Incontro “Rischio amianto: dalla conoscenza alla tutela” con gli studenti dell’I.S.S. - I.P.S.S.S. ‘Leonardo Da Vinci’ – I.T.A.S. ‘Antonia Nitti’, Auditorium I.I.S. Leonardo da Vinci, Cosenza, 22 aprile 2015:

• Locandina Convegno Cosenza 22.04.2015 • Relazione Geologo Beniamino Falvo • Relazione Prof.ssa Patrizia Viteritti • Relazione degli alunni del IVo e Vo Chimico • Presentazione ing. Giuseppe Infusini • Protocollo d’intesa sottoscritto dal Comitato ONA Cosenza e l’Istituto d’Istruzione

Superiore IPSSS “Leonardo da Vinci” – ITAS “Nitti” di Cosenza • Rassegna stampa Convegno Cosenza 22.04.2015

Convegno “ Il pericolo amianto in Calabria e la risposta delle istituzioni”, Protoconvento Francescano, Castrovillari (CS), 14 marzo 2015 Incontro con le classi del corso CAT dell’ITCGT “G. Falcone”, 24 febbraio 2015 Incontro “Pericolo amianto e tecniche di bonifica tra indifferenza e malattie”, Sala del Consiglio Comunale di San Marco Argentano (CS), 10 gennaio 2015 Rassegna stampa delle denunce dell’ONA Cosenza

Cronologia dei Convegni organizzati dal Comitato ONA di Cosenza Video del Convegno del 30 aprile 2015 Servizio del TG3 Calabria delle ore 14:00 del 30.04.2015

Servizio Acri Social del giorno 08.05.2015

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Appendice 2
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Il Convegno di Acri del 30.04.2015:
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Incontro “Rischio amianto: dalla conoscenza alla tutela” con gli studenti dell’I.S.S. - I.P.S.S.S. ‘Leonardo Da Vinci’ – I.T.A.S. ‘Antonia Nitti’, Auditorium I.I.S. Leonardo da Vinci, Cosenza, 22 aprile 2015:
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Convegno “ Il pericolo amianto in Calabria e la risposta delle istituzioni”, Protoconvento Francescano, Castrovillari (CS), 14 marzo 2015
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Incontro con le classi del corso CAT dell’ITCGT “G. Falcone”, 24 febbraio 2015
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Incontro “Pericolo amianto e tecniche di bonifica tra indifferenza e malattie”, Sala del Consiglio Comunale di San Marco Argentano (CS), 10 gennaio 2015
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Rassegna stampa delle denunce dell’ONA Cosenza
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Cronologia dei Convegni organizzati dal Comitato ONA di Cosenza Video del Convegno del 30 aprile 2015 Servizio del TG3 Calabria delle ore 14:00 del 30.04.2015 Servizio Acri Social del giorno 08.05.2015
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Relazioni

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L’impegno dell’ONA a fianco delle istituzioni scolastiche

Geologo Beniamino FALVO

Commissario Regionale ONA Cosenza E-mail: [email protected] - www.onacosenza.it

È una esigenza oramai acquisita quella della apertura del mondo scolastico al territorio nel processo formativo di conoscenze da parte dei giovani. In questa visione, nel tempo, è gradualmente maturata la consapevolezza di apertura del processo formativo “fuori delle aule scolastiche” sia con la esperienza della settimana dei beni culturali sia con l’esperienza della alternanza scuola – lavoro (ASL). Altrettanto importante del rapporto scuola – lavoro si può considerare il rapporto scuola – ambiente in quanto il giovane potrà, successivamente, fare esperienza nel mondo del lavoro, ma difficilmente avrà modo di acquisire gli elementi di conoscenza del proprio ambiente, fuori dal contesto scolastico. I processi formativi “extrascolastici” per gli istituti tecnici e professionali assumono un valore aggiuntivo di conoscenze, particolarmente se si riesce a coinvolgere, in tale percorso, il mondo delle professioni, delle associazioni, dei servizi, della pubblica amministrazione, delle istituzioni. L’impegno dell’Associazione ONA Onlus Cosenza (Osservatorio Nazionale Amianto sez. territoriale di Cosenza) al fianco della istituzione scolastica mira a sviluppare l’interazione tra il sapere e l’ambiente, contesto all’interno del quale si colloca il percorso di alternanza scuola – ambiente. La manifestazione odierna si propone l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul tema della conoscenza, riscoperta, tutela, conservazione e valorizzazione dei beni ambientali del proprio territorio. È un primo, seppure limitato, esempio di conoscenza della realtà territoriale, ma anche una prima importante iniziativa di apertura della scuola verso la comprensione del contesto ambientale nel quale è collocata. Occorre che le varie componenti scolastiche coinvolte in tali iniziative abbiano piena consapevolezza del significato di tali obiettivi formativi che si intendono perseguire nella piena valorizzazione e personalizzazione degli apprendimenti degli allievi. Sarebbe auspicabile, pertanto, che i responsabili del mondo scolastico, consapevoli della valenza della conoscenza del proprio territorio nel processo formativo dei giovani, si facciano promotori della esigenza di una alternanza scuola – ambiente (ASA).

Geologo Beniamino FALVO

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Sarebbe anche auspicabile che tali esperienze ricevano le dovute attenzioni, non solo del mondo scolastico, ma anche della società civile, per valorizzare ed implementare le conoscenze tecnico – scientifiche degli allievi, indispensabili per orientarsi adeguatamente nella comunità in cui vivono ed operano. Questa nuova visione di apertura della scuola verso l’ambiente consente di acquisire conoscenze verso questo ampio settore nei riguardi di alcune importanti problematiche del proprio territorio quali l’acqua, i rifiuti, gli inquinanti, le tipologie agronomiche - forestali dei suoli, le fonti energetiche, le caratteristiche geomorfologiche dei terreni ( frane, alluvioni, erosioni ), le peculiarità geologiche delle diverse aree (sicurezza delle strutture edilizie, conservazione del patrimonio urbanistico, salvaguardia delle vie di comunicazioni, evoluzione dei fenomeni sismici), ecc. Il convegno odierno va in questa direzione e rappresenta una particolare conoscenza, anche se specifica, del territorio. Si esaminano e si analizzano informazioni e dati morfologici, problematiche relative alle acque, ai rifiuti solidi urbani, ai materiali inquinanti, al recupero dell’ambiente, alla salvaguardia e tutela della salute. In questa ottica il lavoro effettuato dagli allievi riguarda la presenza, la mappatura, il censimento, il degrado di un pericoloso inquinante per l’ambiente e la salute dell’uomo, qual è il minerale amianto, contenuto nelle lastre di eternit, utilizzate nel secondo dopoguerra principalmente per le coperture edilizie. Detto materiale oggi si rinviene dappertutto, sparso assieme ad altri rifiuti, nel territorio comunale di Acri, con grave pericolo di inquinamento dei suoli, delle acque, dell’ambiente e, quindi, della salute dell’uomo.

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Il Progetto:

“Contaminazione ambientale da amianto e rischi sulla salute“

Prof.ssa Annunziata Viteritti

Referente del Progetto - Istituto Tecnico Statale Commerciale per Geometri e per il Turismo – I.T.C.G.T. “Giovanni Battista Falcone“ - via Padre Giacinto da Belmonte, 35, 87041 Acri – (CS)

tel. 0984/953533 - fax 0984/910629 [email protected] - www.itcgtacri.it

MOTIVAZIONI

Negli ultimi anni il rapporto con l’ambiente è una delle determinanti fondamentali dello stato di salute della popolazione umana. Dalla città inquinata alla foresta incontaminata, la relazione tra l’individuo e diversi fattori ambientali può risultare in diversi stati di benessere o di malattia. L'art. 32 della Costituzione dispone "La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite per gli indigenti". Oggi la salute dei cittadini è sempre più minacciata dalla contaminazione ambientale di sostanze inquinanti e patogene. Fra queste ultime sono da annoverare le fibre di amianto presenti in molti materiali edilizi in stato di degrado e, pertanto, in grado di liberarsi nell'aria ed essere inalate causando, così, malattie con danni irreversibili alla salute umana. Il problema dell’amianto , anche nel territorio calabrese molto più diffuso di quanto si possa pensare, rappresenta una minaccia per la salute e l'ambiente. Pertanto si ritiene utile avviare un'informazione dei danni alla vita umana a partire dai giovani studenti, anche al fine di sviluppare la giusta consapevolezza di questa problematica nelle future generazioni.

IL PERCORSO DEL PROGETTO L’odierno convegno rappresenta la fase finale del percorso del progetto “Rischio Amianto” strutturato secondo contenuti in grado di far comprendere gli elementi da tenere in considerazione, da un punto di vista ambientale, per valutare le conseguenze sulla salute derivanti dalla contaminazione ambientale da amianto, tenendo presente l'equazione: ambiente pulito = salute; ambiente contaminato = ma l a t t ia .

OBIETTIVI POSTI Il progetto che è stato attuato, “CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA AMIANTO E RISCHI SULLA SALUTE”, si fonda su due direttrici di obiettivi formativi e didattici: Direttrice 1: sviluppare le conoscenze sui legami tra fonti di inquinamento da amianto e

gli effetti negativi sulla salute, sugli strumenti e i metodi per le analisi ambientali.

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Direttrice 2: sviluppare la consapevolezza della necessità di eliminare l'amianto dal territorio calabrese (bonifica), unica misura di prevenzione certa, intervenendo soprattutto con idonee normative di carattere regionale ed iniziative locali che garantiscano la sicurezza della popolazione.

ATTUAZIONE Il progetto è stato rivolto a tutte le classi dell’Istituto Tecnico Commerciale, Turistico e per Geometri. La sua attuazione ha richiesto metodologie di approccio integrate e multidisciplinari. Ci si è avvalsi di lezioni specifiche, ricerca e lavori di gruppo, raccolta di dati territoriali sui siti inquinati, raccolta delle informazioni acquisite dai cittadini e di quelle fornite dall’Osservatorio Nazionale Amianto – Comitato Provinciale di Cosenza. Gli incontri con gli esperti dell’ONA Cosenza hanno consentito di affrontare i seguenti aspetti della problematica amianto:

- "Rilevazione e classificazione dell'amianto”

- "Le malattie asbesto correlate"

- "La legislazione di riferimento sull'amianto”

Utilissima è stata la collaborazione della prof.ssa Rosaria Ginese nella conduzione del progetto e dei lavori di ricerca effettuati sul territorio. ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO Il progetto ha comportato una serie di approfondimenti durante le ore curriculari con il coinvolgimento degli insegnanti delle classi interessate (scienze della terra, fisica e biologia). I tempi sono stati concordati nei consigli di classe ed è stato utilizzato il laboratorio multimediale. La parte di indagine e documentazione delle discariche di amianto è stata condotta ed articolata dalla scrivente e dalla prof.ssa Ginese. TEMPI DI ATTUAZIONE Il progetto si è svolto dal mese di novembre 2014 al mese di aprile 2015. L’unica collaborazione esterna è stata quella con l’ONA Cosenza. RISULTATI RAGGIUNTI Il lavoro dei ragazzi è stato intenso ed impegnativo. Lo studio iniziale e le ricerche sul territorio hanno impegnato più del previsto ma la soddisfazione per i risultati ottenuti, le conoscenze e competenze acquisite, è stata grande. Gli alunni hanno autonomamente prodotto due relazioni ed un video-reportage dagli alunni Viteritti Angela Jessica, Perri Rebecca e Pirillo Angelo. I titoli sono i seguenti:

- “Caratteristiche dell’amianto e malattie asbesto correlate” - “Localizzazione cartografica delle discariche d’amianto rilevate nel territorio di Acri” - “Viaggio nei luoghi dell’amianto”,

film / documentario la cui introduzione è stata curata dalla prof.ssa Rosaria Ginese. Acri, 30 aprile 2015 Prof.ssa Annunziata Viteritti

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Presentazione e relazione del progetto a cura dei ragazzi dell’ITCGT

Angela Jessica Viteritti

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INTRODUZIONE Il lavoro di noi alunni Angela Jessica Viteritti, Rebecca Perri e Angelo Pirillo, dopo una prima fase di studio specifico sull’amianto nell’ambito delle attività curriculari (caratteristiche, proprietà, impieghi, rischi per la salute, ecc..), è stato rivolto alla conoscenza del territorio specificatamente per quanto riguarda la presenza di materiali contenente amianto (MAC). In particolare sono stati effettuati: sopralluoghi, indagini, ricerche, riprese fotografiche, filmati, incontri con esperti, interviste con la popolazione del luogo, con rappresentanti delle Istituzioni e con medici. Ognuno di noi ha approfondito aspetti diversi sulla problematica amianto,cercando di trovare delle risposte alle seguenti domande: AMIANTO:Cosa è? Perché è stato usato?Quali sono le malattie che provoca? Cosa se ne farà? PARTE PRIMA AMIANTO: cosa è? In questo convegno sul tema “CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA AMIANTO E RISCHI LEGATI ALLA SALUTE”, vogliamo illustrare le patologie correlate all’esposizione del corpo umano alle invisibili fibre killer dell’amianto. Prima di affrontare questo argomento riteniamo necessario trattare brevemente gli aspetti mineralogici, le proprietà e gli impieghi dell’amianto, per rispondere compiutamente alle domande che ci siamo posti. 1.1 - AMIANTO: caratteristiche mineralogiche L'amianto, chiamato anche asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa appartenente alla classe chimica dei silicati ed alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. I minerali che si trovano in natura sono divisi, quindi, in funzione della loro struttura cristallina, in due gruppi (Fig. 1):

• minerali serpentini • minerali anfiboli

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Fig. 1 - La suddivisione dei gruppi mineralogici

Gruppo

Mineralogico Minerale

Definizione

commerciale Formula chimica

SERPENTINO Crisotilo Crisotilo Mg3[Si2O5](OH)4

ANFIBOLI

Grunerite Amosite (Mg,Fe2+)7[Si8O22](OH)2

Actinolite Actinolite Ca2(Mg,Fe2+)5[Si8O22](OH,F)2

Antofillite Antofillite (Mg,Fe2+)7[Si8O22](OH,F)2

Tremolite Tremolite Ca2Mg5[Si8O22](OH)2

Fig. 2 – La composizione chimica dei gruppi mineralogici dell’amianto

Dai serpentini si ottiene il tipo di amianto conosciuto come crisotilo, o amianto bianco, che si trova nelle rocce sotto forma di aggregati fibrosi anche della lunghezza di due - tre metri.

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Fig. 3 – Rocce da cui viene estratto l’amianto

L’aspetto di questi minerali, nelle loro varie forme, è rappresentato in alcuni campioni di Fig. 4

Amianto biancoAmianto brunoAmianto blu

Serie serpentinoSerie anfiboloSerie anfibolo

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Le fibre di amianto che hanno origine da questi materiali sono sottilissime ed acuminose. Per dare un’idea della estrema finezza delle fibre, si pensi che una fibra d’amianto è circa 1300 volte più sottile di un capello. Gli anfiboli diritti sono più attivi ed inalabili rispetto al crisotilo, curvilineo ed arrotondato (Fig. 5).

Schematizzazione fibre d’amianto.

crisotilo crocidolite

In Fig. 6 vengono rappresentate alcune immagini di fibre d’amianto presenti in materiali a matrice cementizia, così come appaiono al microscopio a scansione elettronica.

Fig. 6/A Fibre di crisotilo (micrografia SEM) Fig. 6/B Fibre di crocidolite (micrografia SEM)

1.2 - AMIANTO: caratteristiche fisiche e proprietà Il Decreto Ministeriale 6/9/1994(Norme tecniche di attuazione della L.257/92) ha classificato i materiali contenenti amianto in friabili e compatti. COMPATTI Materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti inpolvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici (dischiabrasivi, frese, trapani, ecc..)

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FRIABILI Materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polverecon la semplice pressione manuale. Il grado di friabilità è definito dalla Tab. 1 allegata al citato D.M.

Fig. 7 – Tabella 1 allegata al D.M. 6/9/94

Come si può notare consultando la tabella i materiali contenenti amianto in matrice compatta disperdono un numero di fibre inferiore dei materiali contenenti amianto in matrice friabile. QUINDI UN MATERIALE COMPATTO (PER ESEMPIO UNA LASTRA DI CEMENTO-AMIANTO) E’ MENO PERICOLOSO DI UN MATERIALE FRIABILE!!!! 2 – AMIANTO: perché è stato usato? L'amianto è stato prodotto in maniera massiccia nel dopoguerra grazie alle ottime proprietà tecnologiche riconosciute a questo materiale ed al suo basso costo che ne hanno favorito un ampio utilizzo in campo civile e industriale. Per anni, infatti, l’amianto è stato considerato un materiale estremamente versatile, con estese e svariate applicazioni tant’è che esso è stato utilizzato in circa 3.500 prodotti per diverse applicazioni. L'enorme diffusione avuta nel passato è dovuta alle ottime caratteristiche fisiche quali elevata resistenza alla fusione, flessibilità, incombustibilità, resistenza all'usura, all’alto grado di isolamento termico ed elettrico, insieme alla resistenza agli agenti chimici e microbiologici. Nella sottostante tabella si riportano le proprietà chimico-fisiche dei differenti minerali di amianto.

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Proprietà Crisotilo Actinolite Tremolite Antofillite Amosite Crocidolite

Colore Verdastro verdastro grigio-bianco

verdastro giallastro

giallo-bruno, verdastro,

bianco bruno, giallo blu

Durezza (Mohs) 2,5-4 6 5,5-6 5,5-6 5,5-6 5-6 Densità (g/cm3) 2,5-2,6 3,0-3,2 2,9-3,2 2,8-3,2 3,1-3,5 3,0-3,4 Sistema cristallino monoclino e

ortorombico monoclino monoclino ortorombico

monoclino monocli

no Indice dirifrazione 1,53-1,55 1,60-1,69 1,60-1,69 1,59-1,69 1,66-1,69 1,65-1,70

Resistenza agli acidi

scarsa (buona alle basi)

molto buona

buona discreta buona

buona

Resistenza a trazione (x 100 psi)

280-450 <5 <75 240 175-350 150-450

Punto di fusione (°C)

1520 1390 1360 1470 1400 1190

Resistenza al calore

buona, diviene fragile ad alte temperature

molto buona

discreta-buona

molto buona buona, diviene

fragile ad alte

temperature

scarsa, fonde

Flessibilità molto buona fragile fragile discreta-fragile discreta buona Filabilità molto buona scarsa scarsa scarsa discreta buona Capacità filtrante lenta media rapida

Fig. 8 – Tabella proprietà chimico fisiche dell’amianto

Fino alla fine degli anni ’80 l’Italia è stata il secondo maggiore produttore europeo di amianto, nonché uno dei maggiori utilizzatori. Dal dopoguerra fino alla messa al bando nel 1992, l’Italia ha prodotto 3,8 milioni di tonnellate di amianto grezzo. Una montagna di fibre in gran parte ancora da bonificare, un’ipoteca pesantissima sul futuro delle generazioni. La più importante miniera dell'Europa occidentale era quella di Balangero, presso Torino, con le sue 100.000 tonnellate annue di minerale lavorato. Il 75% circa della produzione é stata assorbita dal cemento-amianto, mentre il rimanente 25% dagli altri usi. In Italia gli stabilimenti di lavorazione sono stati circa 50 e, tra questi, uno dei più importanti era quello di Casale Monferrato (AL).

PROPRIETA’ DELL’AMIANTO • resistenza ad alte temperature • resistenza agli agenti chimici • isolamento elettrico • resistenza meccanica • basso costo • resistente agli acidi • molto flessibile • facilmente filabile • fonoassorbente • termoisolante

IMPIEGHI DELL’AMIANTO

Impianti tecnologici Mezzi di trasporto Edilizia Industria

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Fig. 9 – Usi dell’amianto nelle abitazioni Nell’edilizia, nell’industria e nei mezzi di trasporto troviamo l’amianto nei manufatti/prodotti di seguito specificati. IN EDILIZIA: tubi per acqua potabile e per fognature,lastre piane in fibrocemento, lastre ondulate per coperture,canne fumarie, porte tagliafuoco, ascensori, pavimenti in vinil-amianto, cartoni fonoassorbenti, tende antincendio in locali pubblici. NELL’INDUSTRIA è stato utilizzato come materia prima per produrre innumerevoli oggetti, come isolante termico di tubazioni per alte o basse temperature, barriera antifiamma e materiale fono assorbente. NEI MEZZI DI TRASPORTO: treni, autobus, navi, coibentazione carrozze, freni, frizioni, guarnizioni, schermi parafiamma, condotte di riscaldamento, vernici e mastici antirombo.

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Fig. 10 – Manufatti edili vari

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Fig. 11 – Oggetti domestici

Fig. 12 – Coperture in eternit

Fig. 13 – Coibentazioni di tubazioni e valvole in centrali termiche (amianto friabile)

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Nonostante la legge n°257/92 abbia messo a bando l’amianto ed imposto alle Regioni piani decennali di bonifica, la sua presenza in Italia è ancora molto consistente: CIRCA 32 MILIONI DI TONNELLATE DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO (MAC) E FINO AD ORA È STATA SMALTITA SOLO UNA QUANTITÀ PARI A CIRCA IL 2% (DATI MINISTERO DELLA SALUTE) 3 – AMIANTO: quali sono le malattie che provoca? E’ scientificamente provato che una volta inalate, le fibre d’amianto causano un danno al corpo umano di entità variabile in base all’intensità, al tempo di esposizione ed ad una predisposizione personale a sviluppare la malattia. Le malattie conseguenti (malattie asbesto correlate) sono caratterizzate tutte da un tempo più o meno lungo intercorrente fra l'inizio dell'esposizione e la comparsa della malattia. Questo intervallo è denominato "TEMPO DI LATENZA" e può arrivare anche oltre i 40 anni. L’ingestione delle fibre d’amianto in questi ultimi anni è oggetto di questioni controverse circa la loro capacità di attaccare organi extratoracici. Già dal 2009 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ritiene che il tumore della laringe e quelli gastro-intestinali possano essere associati ad esposizione ad amianto. Secondo il Direttore Scientifico dell’Istituto Ramazzini di Bologna, dott. Morando Soffritti, “le fibre di amianto possono essere ingerite per via gastrointestinale e depositarsi in organi extratoracici come il pancreas, rene, prostata e cervello. Le fonti d’acqua o d’aria sono i due veicoli con cui le fibre dell’amianto entrano nelle cellule polmonari e da lì vengono trasferiti ai linfonodi e alla pleura e qui causano il mesotelioma”. (Dagli atti della 2^ Conferenza Internazionale sull’Amianto Conferenza organizzata dall’ONA).

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Le malattie principali che possono essere provocate dall'inalazione di fibre d’amianto sono: • asbestosi; • carcinoma polmonare • mesotelioma;

ASBESTOSI L’asbestosi è una malattia respiratoria ad andamento cronico, tipica dei lavoratori che hanno svolto attività a contatto con l’amianto. Le fibre d’amianto una volta inalate, provocano una progressiva fibrosi (cicatrizzazione) del tessuto polmonare con conseguente ispessimento ed indurimento e difficoltà di scambio di ossigeno aria/sangue. La malattia insorge dopo 10-15 anni dall'esposizione medio-alta ad amianto. CARCINOMA POLMONARE Grave malattia dell’apparato respiratorio che si verifica anche per esposizione a basse dosi. Il fumo di sigaretta amplifica notevolmente l’effetto cancerogeno dell’amianto aumentando sensibilmente la probabilità di contrarre tale malattia. Si può manifestare anche dopo 20-40 anni. MESOTELIOMA L’esposizione all’amianto è la causa principale che porta le persone a contrarre il mesotelioma pleurico, un tumore che colpisce le membrane sierose della pleura (rivestimento del polmone). Le microscopiche fibre di amianto entrano nel corpo, attraverso le narici o la bocca, e, qualora riescano a insediarsi nel mesotelio, possono cominciare a provocare lesioni che con il passare del tempo, si trasformano in infiammazioni, cicatrici, modificazioni genetiche dei tessuti colpiti. Si può manifestare anche dopo un lungo periodo di latenza (30-40 anni) ed è un TUMORE NON DOSE DIPENDENTE e tipico dell’amianto.

Fig. 15 –Le malattie causate dall’amianto

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IN ITALIA OGNI ANNO MUOIONO PER MALATTIE ASBESTO-CORRELATE CIRCA 4000 PERSONE, con picco atteso per il 2025. Secondo l’INAIL dal 1993 al 2009 sono stati registrati 15.845 casi di mesotelioma.

Purtroppo il numero di vittime causate dall’amianto, mostra un trend in crescita che, se non si procede con le bonifiche, dal 2020 rischia di diventare stabile per anni. I casi indicati in Calabria (28) sono evidentemente sottostimati per la mancanza di dati, in quanto il COR(Centro Operativo Regionale) è stato da poco istituito e non confluiscono informazioni al ReNaM (Registro Nazionale Mesotelioma). In definitiva possiamo dire che L'AMIANTO COSTITUISCE UN SERIO PERICOLO! Le fibre di amianto inalate comportano lo sviluppo di malattie che nel peggiore dei casi possono avere conseguenze mortali. In presenza di materiali contenenti amianto, evitare ogni danneggiamento, rottura o abrasione. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) -NON SI PUO’ STABILIRE UN LIMITE AL DI SOTTO DEL QUALE SI E’ CERTI DI NON POTER CONTRARRE ALCUNA MALATTIA COLLEGATA ALLA PRESENZA DI AMIANTO. E secondo la scienza medica: -IL RISCHIO DI SVILUPPARE IL TUMORE AUMENTA CON L’INTENSITA’ E LA DURATA ALL’ESPOSIZIONE -LA PERMANENZA DELLE FIBRE NEGLIORGANI AUMENTA CON LA DOSE - MESOTELIOMA E TUMORE DEL POLMONE POSSONO INSORGERE ANCHE A SEGUITO DI ESPOSIZIONI AD AMIANTO DI BASSA INTENSITÀ E DI BREVE DURATA.

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Pertanto i circa 2 miliardi di mq di lastre di cemento-amianto presenti sul territorio nazionale, in gran parte ormai già deteriorate,sono un RISCHIO CONCRETO per la diffusione delle fibre.

4 -AMIANTO: cosa ne faremo? L’unica forma di prevenzione che assicuri un rischio zero per la salute dei cittadini è quella di eliminare l’amianto dal territorio nazionale!!. E’ questo l’obiettivo che dobbiamo raggiungere se vogliamo che questo killer silenzioso ed invisibile continui ad uccidere.!! Tuttavia esistono le tecniche di bonifica dell’amianto nelle forme sono stabilite dalla Legge n° 257/92. Sinteticamente gli interventi sono i seguenti.

RIMOZIONE E la tecnica più diffusa, comporta un rischio elevato per l’ambiente e per i lavoratori. Deve avvenire in ambiente umido evitando demolitori e rotture. I materiali debbono essere raccolti chiusi in imballaggi in teli di polietilene non inferiori di 0,15 mm, prima di essere messi in discarica. INCAPSULAMENTO Prevede il trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o coprenti che inglobano le fibre in superficie con una pellicola protettiva. Ha costi e tempi più contenuti e non produce rifiuti.

CONFINAMENTO Consiste nell’istallazione di una barriere a tenuta al fine di separare l’amianto da altre coperture. Va associato al trattamento incapsulante una barriera resistente agli urti.

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Presentazione e relazione del progetto a cura dei ragazzi dell’ITCGT:

Rebecca Perri

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RICERCA E LOCALIZZAZIONE CARTOGRAFICA DELLE DISCARICHE D’AMIANTO NEL TERRITORIO ACRESE. Nella seconda parte della relazione abbiamo visto quello che è stato e continua ad essere l’amianto, cioè un nemico invisibile in grado di minacciare la nostra salute e di provocare una morte lenta ma inesorabile. Liberarsi dall’amianto può costituire per il nostro paese una grande occasione per migliorare la qualità della vita, tutelando i diritti delle persone, in primis quello della salute. Le istituzioni preposte alla sicurezza ambientale, dopo 22 anni dall’approvazione della legge 27 marzo 1992, n° 257, brancolano ancora nel buio e migliaia di bambini e di ragazzi sono costretti a frequentare edifici scolastici pieni di amianto e mai bonificati. Le ricerche effettuate sul nostro territorio (il Comune di Acri) hanno messo alla luce una situazione ambientale preoccupante: abbiamo individuato tante discariche abusive di manufatti in cemento amianto. Queste discariche hanno danneggiato il nostro ambiente, mettendo a rischio la nostra salute e non esiste un’adeguata informazione sui conseguenti pericoli . Infatti spesso l’esposizione è inconsapevole ed i rischi vengono minimizzati e sottovalutati. Vogliamo evidenziare che l’amianto ed il suo uso nefasto e criminale rappresentano l’emblema di come il rapporto tra salute-lavoro-ambiente sia stato spesso impostato e gestito in modo sbagliato facendo passare in secondo piano il rispetto della vita, della sua dignità e della sua qualità. Pensiamo che la cosa più importante da fare attualmente è la messa in sicurezza di questo materiale. Le istituzioni, pertanto, dovranno attivarsi per bonificare, mediante aziende specializzate, l’amianto presente sul nostro territorio, al fine di tutelare il diritto alla salute di ogni cittadino. MAPPATURA SITI D’AMIANTO IN ITALIA Prima di illustrare il lavoro programmato ed effettuato sul nostro territorio abbiamo ritenuto opportuno ricercare la mappa dei siti censiti a tutt’oggi dal Ministero per avere un quadro nazionale della situazione.

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La mappatura sopra riportata è una rappresentazione molto parziale: mancano quasi completamente i dati della Calabria e della Sicilia, perché queste due regioni non si sono ancora dotate di un Piano Regionale Amianto ed il censimento non è stato avviato oppure avviato parzialmente. Il Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con Inail e Regioni, alla data del 26.11.2014, ha censito 38mila siti contaminati, di cui 35.521 ancora da bonificare. Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto i siti contaminati sarebbero 40.000 con una presenza di circa 34 milioni di tonnellate di materiale.

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Dopo oltre 20 anni dalla messa al bando dell’amianto, era il 1992, secondo le stime ne sono state rimosse circa 500 mila tonnellate. Se si continua con questo ritmo serviranno oltre 60 anni per rimuoverlo tutto. Un rischio (e un tempo) che non ci si può permettere. Alcune stime hanno previsto un picco di decessi (anno 2025) da 4.000 a 5.000 morti l’anno per malattie connesse all’esposizione all’amianto. L’INDAGINE SUL NOSTRO TERRITORIO Corre l’obbligo precisare che nel nostro percorso didattico-scientifico siamo stati supportati dall’ing. Infusini Giuseppe, Coordinatore Provinciale ONA Cosenza, dal Vice Coordinatore geologo Beniamino Falvo, dalla prof.ssa Viteritti Annunziata referente del progetto e dalla collaboratrice prof.ssa Rosaria Ginese. Ognuno di noi ha portato il suo contributo liberamente, condividendo la difficoltà di esprimere in modo chiaro e comprensibile concetti spesso complessi e man mano che il lavoro prendeva forma, ci siamo entusiasmati e abbiamo avuto la percezione di imparare ad ottimizzare il tempo e l’impegno in base alle risorse che avevamo a disposizione. I sopralluoghi sono stati preceduti da un’indagine-ricerca attinenti i luoghi delle discariche; sono state esaminate pubblicazioni, articoli di stampa, segnalazioni di cittadini, assunzione di informazioni dirette con interrogazioni di cittadini, segnalazioni pervenute all’ONA Cosenza e dai soci ONA residenti nel territorio acrese. Per inquadrare la problematica sono stati utili le informazioni di alcuni articoli di stampa, comparsi su giornali locali, grazie all’attività dell’ONA Cosenza.

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Ed ancora molte indicazioni sono venute dall’incontro-dibattito del 24 febbraio 2015 tra gli esperti dell’ONA Cosenza e noi alunni dell’ITCGT, riportato anche sulla stampa locale

Presentazione problema amianto presso: ITCGT Acri

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IL LAVORO SVOLTO SUL TERRITORIO DI ACRI

In questo lavoro noi ragazzi, abbiamo colto l’occasione per metterci alla prova, affrontando in modo compiuto e con entusiasmo questo tema, concretizzando il nostro lavoro e il nostro impegno in qualcosa che ci ha aiutato a capire questo nostro mondo e questi nostri tempi, arricchendo e sperimentando il nostro bagaglio di capacità conoscitive del territorio e dell’ambiente. L’articolazione definitiva dell’intervento del nostro Istituto è stato frutto (come si deduce dagli argomenti precedenti della presente relazione) di una sinergia di lavoro. Noi alunni : Angela Jessica Viteritti, Rebecca Perri, Angelo Pirillo, ci rechiamo sul territorio di Acri per evidenziare le varie discariche abusive presenti.

Localizzazione su foto aerea delle discariche abusive presenti sul territorio di Acri

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Località Schito - Vagno

Località Caccia

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Località Padia

Località Guglielmo

Località Crista

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Località Gastia – Zona Industriale

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Località San Benedetto

Località Padia

Località S. Martino

Località Vallone Cupo

Località San Benedetto

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Sono state individuate e localizzate n°18 discariche abusive di amianto. Le informazioni di ogni discarica sono state riportate in una unica scheda identificativa.

N° DISCARICA LUOGO DISTANZA ACRI

CENTRO

TIPOLOGIA MAC STATO DEL MATERIALE

1 Cimitero San Giacomo

8,5km Lastre eternit e varie Degradato

2 Crista 5,2 km Lastre eternit e varie Degradato

3 Caccia (serbatoio) 810 m Lastre eternit e varie Degradato

4 Schito 3,5 km Lastre eternit e varie Degradato

5 Rione Padia 930 m Lastre eternit e varie Degradato

6 Montagnola - km 25, 400m

3,7 km Lastre eternit e varie Degradato

7 Gastia - Zona industriale

2,5 km Lastre eternit e varie Degradato

8 Calvario (galleria) 2 km Lastre eternit e varie Degradato

9 Vagno 3 km Lastre eternit e varie Degradato

10 Settarie 4,2 km Lastre eternit e varie Degradato

11 C.da Gammarossa - Vallone Cupo

8,7 km Lastre eternit e varie Degradato

12 Foresta 14 km Lastre eternit e varie Degradato

13 Guglielmo 9,5 km Lastre eternit e varie Degradato

14 Crista 4,9 km Lastre eternit e varie Degradato

15 Croce di Greca 6 km Lastre eternit e varie Degradato

16 Serricella 1,9 km Lastre eternit e varie Degradato

17 Croce di Baffi 7,2 km Lastre eternit e varie Degradato

18 Serricella 2,4 km Lastre eternit e varie Degradato

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Localizzazione discariche su aerofotogrammetria

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L’occasione di partecipare a questo progetto ha permesso a noi studenti la scoperta personale del sapere, il modo di rapportarci con gli altri in uno spirito amichevole e curioso, condividendo un’esperienza formativa che ci ha permesso di visitare il nostro territorio e di occuparci di questa ricerca. L’organizzazione di questo progetto senza dubbio ci aprirà gli orizzonti sul mondo CHE CI CIRCONDA. La battaglia contro l’amianto non è una battaglia di retroguardia, volta a sanzionare e stigmatizzare comportamenti criminali del passato. Noi ragazzi che siamo i veri protagonisti di questa giornata sicuramente sapremo offrire spunti di riflessioni innovativi che potranno lasciare una traccia profonda nel pubblico in sala. Di questa esperienza estremamente formativa ne faremo tesoro per il nostro futuro eci servirà per spendere con capacità e passione il nostro tempo per la salvaguardia ambientale del nostro territorio. La storia dell’amianto è un caso emblematico, un caso di studio da cui apprendere per evitare di trovarci fra pochi anni a fare una nuova conta dei morti causati da altre sostanze tossiche. In molti ambiti, il problema amianto, viene semplicisticamente ridotto al problema dell’esposizioni, delle loro patologie, un problema che riguarda in definitiva, una porzione limitata della popolazione. Sentiamo il dovere di ringraziare la disponibilità del dirigente scolastico Giuseppe Giudice, della prof.ssa Viteritti Annunziata, e dei rappresentanti dell’associazione ONA Cosenza ing. Infusini Giuseppe, geologo Beniamino Falvo, prof.ssa Ginese Rosaria, che hanno attivamente contribuito alla realizzazione del progetto. Tutto ciò è particolarmente utile ad accrescere la conoscenza e la sensibilità ambientale che è fondamentale per evitare il ripetersi di fatti che hanno caratterizzato in negativo il nostro territorio.

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Il Progetto:

“Viaggio attraverso i luoghi dell’Amianto”

Prof.ssa Rosaria Ginese

Istituto Tecnico Statale Commerciale per Geometri e per il Turismo – I.T.C.G.T. “Giovanni Battista Falcone“ Acri (CS)

Via Padre Giacinto Da Belmonte, 35 87041 - Acri - Cosenza tel. 0984/953533 - fax 0984/910629

[email protected] www.itcgtacri.it

Con questo intervento voglio illustrare le motivazioni che mi hanno indotto, unitamente ai ragazzi dell’ITCGT, ad intraprendere il percorso di conoscenza e di ricerca sulla problematica amianto. Obiettivo principale è stato quello di accrescere in tutti noi una cultura ambientale di cui oggi c’è assoluto bisogno. “Non più l’uomo dominante sulla natura, ma l’uomo come parte inseparabile e di tutela della natura stessa “. Sono tanti, infatti, gli interventi, in negativo, dell’uomo sull’ambiente. Basti pensare all’inquinamento atmosferico, del mare e del terreno. Proprio qui, in Calabria, è nota la vicenda dell’affondamento di “navi dei veleni” che trasportavano rifiuti tossici e radioattivi o dell’interramento di sostanze nocive quali le ferriti di zinco nell’area della piana di Sibari. Anche l’amianto fa la sua parte nel nostro territorio, incoscientemente abbandonato o come coperture in avanzato stato di degrado. Abbiamo ritenuto, pertanto, di rivolgere l’attenzione verso questo pericoloso materiale, ricercandolo nel territorio comunale e puntando a percepire il livello di conoscenza dei rischi da parte dei cittadini. A tal scopo abbiamo realizzato un reportage direttamente suoi luoghi, filmando le situazioni ritenute più a rischio esposizione per i cittadini e per l’ambiente. Le interviste rilasciate dai cittadini hanno messo a nudo una parziale informazione sui rischi da amianto ed un altrettanta carenza di sensibilità e di rispetto verso l’ambiente. Anche gli interventi di bonifica da parte delle istituzioni sono carenti. Ad oggi risultano ancora presenti discariche benché segnalate e denunciate agli organi competenti. Sulla mancata bonifica di siti su terreni e strade di proprietà comunale grava fortemente la mancanza di fondi disponibili o la mancata programmazione di investimenti all’uopo finalizzati. Prima di affrontare il lavoro di ricerca nei “luoghi dell’amianto” abbiamo acquisito informazioni direttamente dai cittadini, dagli articoli di stampa, dall’Osservatorio Nazionale Amianto, dall’Istituzione Comunale e da notizie sui social network. Successivamente ci siamo recati direttamente sui luoghi, abbiamo effettuato la localizzazione delle discariche e compilato una scheda che ne caratterizza: distanza dal centro urbano, da agglomerati urbani, estensione, tipologia e stato del materiale, distanza da corsi d’acqua, ecc…

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A completamento di questo lavoro abbiamo ritenuto opportuno intervistare un amministratore comunale (vice sindaco, assessore all’ambiente) ed un medico dell’ASP. Corre l’obbligo sottolineare, infine, l’entusiasmo e l’interesse che i ragazzi hanno profuso in questo lavoro, hanno consentito di acquisire l’educazione ambientale necessaria a porre le basi per diventare cittadini consapevoli delle proprie azioni in un contesto di rispetto della natura e dell’ambiente. Il lavoro effettuato costituisce un “piccolo patrimonio” di cultura e di informazioni certamente utile alla comunità acrese. Acri, li 30.04.2015

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Competenze di ARPACAL riguardo il campionamento

di materiale contenente amianto

Arch. Pasquale Citrigno, Dott. Francesco De Vincenti

ARPACAL – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria Centro di Riferimento Regionale per l’Amianto

Via della Pace, 6 – 87040 Castrolibero (CS) Tel/Fax 0984 851907 - [email protected]

Introduzione L’ A.R.P.A.Cal., attraverso il Centro di Geologia e Amianto, opera relativamente alle problematiche amianto attraverso interventi di tipo tecnico, ricadenti nelle prerogative istituzionali ed attività più strettamente legate alla ricerca, alla divulgazione ed all’aggiornamento professionale. Le attività preminenti si concretizzano in consulenze sulla conformità tecnica e normativa dei progetti per la bonifica di siti inquinati da materiali contenenti amianto (MCA); monitoraggi ambientali; supporto per la redazione di piani regionali di tutela e sorveglianza in ordine a problematiche ambientali; accertamenti e controlli di verifica per messa in sicurezza e bonifica di siti contaminati da MCA; studi di carattere scientifico-applicativo su rocce contenenti amianto; analisi microanalitiche e morfoscopiche per la definizione e caratterizzazione di inquinanti solidi in atmosfera ed in campioni massivi; analisi mineralogiche per l’individuazione di minerali asbestosi in terreni e rocce.

Metodi e protocolli Le attività svolte riguardano interventi istituzionali, erogati in ambito regionale, su richiesta delle cinque Aziende Sanitarie Provinciali, per conto di Procure, delle Autorità di pubblica sicurezza e di sorveglianza ambientale. Le varie tipologie di richieste vengono distinte in due categorie:

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• private - richieste inoltrate da cittadini o ditte detentori dei materiali contenenti presumibilmente amianto, pubbliche;

• richieste presentate da enti pubblici ivi comprese le autorità giudiziarie ed esposti/denunce di privati.

Sulla scorta di questa impostazione si definisce la tipologia d’intervento. La richiesta d’intervento viene valutata riguardo alle differenti tipologie di:

• campionamento: massivo – aerodisperso; • rischio legato alle condizioni di degrado del materiale.

Inoltre, è da valutare con attenzione l’accessibilità dell’area per la sicurezza degli operatori (ad es., se trattasi d’intervento in un’area impervia oppure in strutture abbandonate/pericolanti, la necessità di avvalersi di mezzi meccanici come autoscale/cestelli); in base alla precedente analisi vengono scelti i dispositivi di protezione individuali (DPI): · indumenti, tute integrali monouso con cappuccio; · guanti di protezione; · calzature: stivali in gomma, calzari a perdere; · protezioni delle vie respiratorie (FP 3). Sulla base della disamina precedente, si stabilisce il crono-programma degli interventi.

Il campionamento di tipo massivo si esegue su diverse tipologie di materiale, come:

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I campionamenti di fibre aerodisperse sono realizzati in ambiente indoor e outdoor.

Serbatoio idrico Copertura Stato del manufatto

Pavimentazione Discendente Pannello

Rocce Copertura Rifiuti

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Per tale attività si utilizzano i campionatori portatili ad alto flusso muniti di nasello e membrana in esteri misti di cellulosa, secondo quanto indicato dal D.M. 6/9/94.

I campioni prelevati sono consegnati presso l’Ufficio Accettazione del Centro di Geologia e Amianto che verifica la completezza della documentazione e i requisiti di sicurezza degli stessi prima di avviarli alle attività analitiche del Laboratorio di Ultrastrutture. Il campione sigillato è trasferito, prima dell’apertura, nella cappa a flusso laminare con filtro HEPA, fissato mediante un disco di carbonio bi-adesivo su un portacampione di alluminio (stub).

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Successivamente, al fine di renderli conduttivi, i campioni vengono ricoperti da un sottilissimo film di oro, utilizzando il sistema di metallizzazione.

Il campione, così preparato, è inserito nella camera del Microscopio Elettronico a Scansione (SEM), dove è colpito da un fascio di elettroni primari focalizzati; il fascio primario viene fatto scandire, cioè viene pilotato secondo una sequenza, ricompresa nel quarto dell’area del campione. Nell'interazione tra il fascio primario e gli atomi costituenti il campione, vengono emesse numerose particelle, fra le quali gli elettroni secondari che sono catturati da un rivelatore e convertiti in impulsi elettrici che vengono inviati in tempo reale, ad un monitor dove è riprodotta simultaneamente un'immagine ad elevata risoluzione e grande profondità di campo. La scansione del fascio elettronico, fissata su un punto di interesse sulla superficie del campione, consente la microanalisi in dispersione d’energia (EDS); la tecnica analitica consente di verificare la presenza e la tipologia di amianto, individuando la natura di eventuali fibre sostitutive (Fibre Artificiali Vetrose FAV, Kevlar, ecc.)

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Le tecniche analitiche utilizzate dal Laboratorio di Ultrastrutture del Centro Geologia e Amianto sono indicate dal D.M. 06/09/94. I risultati analitici sono utilizzati a corredo del rapporto finale, in base al quale si esprime la valutazione del rischio e lo stato di conservazione dell' M.C.A., se richiesto.

La valutazione del Rischio La valutazione del rischio è indispensabile per l’eventuale avvio delle operazioni di bonifica dei materiali contenenti amianto. Nello specifico, si deve valutare: se, il luogo oggetto di ispezione, sia o meno all’interno di un tessuto abitativo ad alta densità, in vicinanza di luoghi sensibili come scuole o ospedali; se il materiale presenta evidenti segni di degrado dovuti all’azione degli agenti atmosferici e alla vetustà del materiale, fratture o fessurazioni dovute ad azioni meccaniche; se il materiale offre, all’atto del campionamento, una resistenza; se è presente un sistema di raccolta delle acque meteoriche collegato al sistema fognario; la presenza di fattori esterni come forti vibrazioni; l’accessibilità al materiale quale fattore di rischio per la salute pubblica.

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Conclusioni Le attività relative ai campionamenti di MCA prevedono diverse fasi di accertamento propedeutiche e, sulla scorta dei primi risultati, si giunge alla pianificazione dell’intera procedura per come dettato dalla normativa vigente. Pertanto, gli operatori sono tenuti a seguire le procedure rispettando la progressione delle fasi, per come illustrato. Qualora venga omesso un qualsiasi passaggio si può inficiare il risultato finale, con il rischio di falsare i risultati. Resta, quindi, fondamentale la preparazione e l’esperienza degli operatori che sono preposti all’intero ciclo di attività.

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Il ruolo dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto

nell’attuale situazione della Calabria

Ing. Giuseppe Infusini

Coordinatore Provinciale ONA Cosenza OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO - COMITATO PROVINCIALE COSENZA

Via Trieste, pal. Piacentini - 87040 MONTALTO UFFUGO (Cs) - cod. fisc. 98089640787 Tel/fax 0984 934570 – e-mail: [email protected] - www.onacosenza.it

L’ONA Cosenza è la sezione provinciale dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Essa costituisce un’Associazione, senza fini di lucro (le cui finalità sono contenute nello Statuto scaricabile dal sito www.onacosenza.it) e si interessa, in particolare, al problema dell’amianto, oramai divenuto pressante ai fini della tutela della salute e dell’ambiente, stante la diffusa presenza di detto materiale, ampiamente utilizzato in edilizia, con rischio di dispersione e conseguenti danni per l'ambiente e per la salute della popolazione. L’ONA Cosenza, costituitasi nel novembre 2011 (unica nel suo genere in Calabria), ha svolto una intensa opera di divulgazione scientifica e tecnica mediante organizzazione e/o partecipazione a numerosi convegni a valenza regionale, in ultimo quello del 30 aprile scorso svoltosi ad Acri (Cs). Inoltre l’Associazione, che conta circa 150 iscritti, svolge una intensa attività, su base volontaristica, sia di prevenzione primaria, che di collaborazione con gli Enti Locali (molti dei quali hanno già aderito all’ONA) per l’attività di formazione/informazione del personale e censimento dei siti/fabbricati con presenza di amianto. L’ONA Cosenza è attenta anche all’informazione tramite stampa per denunce di siti inquinati, per cui partecipa attivamente a dibattiti e problematiche ambientali. In qualità di Coordinatore Provinciale dell’ONA-ONLUS Cosenza, ho già relazionato in IV Commissione del Consiglio Regionale (in data 17.06.2013) sulle problematiche relative alla presenza di amianto nel territorio calabrese. In quella occasione ho prima di tutto evidenziato le problematiche ambientali in Calabria, non trascurabili, derivanti dalla presenza diffusa di amianto nei materiali edilizi e, secondariamente, le carenze della Legge Regionale sull'amianto ed il mancato rispetto degli ulteriori adempimenti che la stessa legge imponeva. A far data dal 19.11.2013, dopo molte insistenze, l’ONA Cs è riuscita a far parte dell’U.S.A. (Unità Speciale Amianto) della Regione Calabria, sebbene senza avere diritto di voto. In occasione della recente campagna elettorale per l’elezione del consiglio regionale calabrese, l’ONA Cosenza, attraverso la stampa, ha rivolto un appello a tutti i candidati affinché considerassero ed affrontassero, nel programma, anche la problematica amianto finora “coscientemente” sottovalutata.

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Contaminazione ambientale da amianto e rischi sulla salute Acri (CS), 30 aprile 2015 43

Problematica amianto: Situazione attuale in Calabria L’amianto è responsabile di numerose malattie dell’apparato respiratorio tra le quali la più grave è il mesotelioma pleurico. Il fenomeno si manifesta in tutta la sua gravità dai dati prodotti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e, per quanto riguarda l’Italia, dal Ministero della Salute. I decessi per solo mesotelioma nel periodo 1993-2008 risultano pari a 15.845 ma bisogna, comunque, tener conto che tali dati sono aggravati da ulteriori decessi dovuti ad altre malattie asbesto correlate. La situazione in Calabria è stata finora sottovaluta tant’è che la Legge Regionale 14/2011 giunge tra le ultime regioni che, con ritardo, hanno attuato le disposizioni conseguenti alla L. 257/92, legge che ha messo a bando l’amianto dal territorio italiano. Allo stato non risulta alcun avanzamento in ordine alla realizzazione degli obiettivi della Legge 14 malgrado la consapevolezza che sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento ambientale: molte aree del territorio presentano strutture, per lo più vecchi opifici, in notevole stato di degrado che necessitano di urgenti interventi di messa in sicurezza e definitiva bonifica. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. I dati pubblicati da di Legambiente nel report di marzo 2015, non fanno che confermare, per la Calabria, tutto quello che l’ONA va denunciando già da tempo: - assenza di attività di censimento e mappatura dell’amianto; - assenza di dati sulle bonifiche e sui siti d’amianto; - assenza di incentivazione economica e/o contributi per le bonifiche da effettuare da parte dei

privati; - assenza di stanziamenti di fondi per le bonifiche/siti ad alto rischio; - assenza di campagne di informazione / formazione; - assenza dello Sportello Amianto; - assenza di procedure semplificate per piccole bonifiche; - assenza del PRAC e del Piano di Smaltimento. A tutt’oggi, purtroppo, la Calabria è fanalino di coda anche per le suddette attività di mappatura e censimento. Come dice il Ministero dell’Ambiente “…nessun dato è stato trasmesso sui siti contaminati” , cosa che ogni regione deve fare ogni anno entro il 30 giugno, come stabilito dal DM 101/2003, con la conseguenza che non possono essere previsti, per la Calabria, trasferimenti di risorse finanziare per la decontaminazione dei siti (Fondi Europei). PROVVEDIMENTI PROPOSTI DALL’ONA COSENZA PER AFFRONTARE DA SUBITO LA PROBLEMATICA AMIANTO NEL TERRITORIO CALABRESE Per una stima attendibile del fabbisogno economico regionale per la bonifica e smaltimento di amianto di siti quali: opifici dismessi a dichiarata pericolosità, edifici pubblici e privati…ecc. (non volendo tener conto dell’amianto friabile, degli acquedotti in cemento-amianto e dell’amianto naturale) bisognerebbe avere a disposizione dati certi sulla quantità di materiali contenenti amianto presenti nella regione. Ciò è possibile solo attraverso gli esiti del censimento/mappatura che benché avviato (a seguito delle comunicazioni delle ASP del marzo 2014) non ha dato gli esiti sperati, come era prevedibile stante la scarsa informazione sull’argomento e sulla diffusione delle ordinanze dei sindaci.

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Dagli ultimi dati ARPACal risulta che solo il 5% dei comuni calabresi (20 su 410) hanno fornito dati sul censimento e si deve considerare anche che questi pochi comuni possono non avere acquisito dati completi sia per rinuncia all’autonotifica da parte dei cittadini che per la scarsa campagna di informazione avviata per le attività di censimento. In base a questi dati l’ARPACal (Centro Geologia ed Amianto di Cosenza) ha quantificato in circa 750 tonnellate l’amianto presente in Calabria, quasi tutto sotto forma di lastre di copertura (eternit) in stato di degrado (130.045 mq secondo Legambiente). Pertanto, con questi dati, ogni previsione di spesa su base regionale è da ritenersi avventata, e ciò anche se si volesse assumere il dato dell’ARPACal come proiezione su tutta al Regione. A tal proposito, per la bonifica dei soli edifici pubblici, si può far riferimento a quanto programmato con il Decreto del Dirigente Generale del Dip. 14 – Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria n°7636 del 12.06.2007 che ( sulla base del POR Calabria 2000/2006 Asse I – Misura 1.8, Azione 1.8.b) aveva stanziato € 5.000.000,00. Degli esiti del relativo bando regionale (effettivo utilizzo o meno), a cui hanno partecipato Comuni iscritti all’ONA, non vi è traccia, atteso che i comuni da noi interpellati e che avevano partecipato correttamente al bando, non hanno avuto alcuna risposta alle loro domande. In ogni caso io ritengo che in questa prima fase, in attesa dei dati del censimento, è ragionevole prevedere risorse finanziarie per il settore amianto, pari a non meno di 25.000.000,00 di Euro, da inserire nella programmazione dei Fondi POR –FESR Calabria 2014-2020, fermo restando che per la completa bonifica del territorio calabrese tale cifra potrebbe rivelarsi ben più consistente. INTERVENTI ED INIZIATIVE Allo stato attuale, considerato i ritardi e le inadempienze già registrati, in assenza di dati concreti (censimento/mappatura), ritengo debbano essere attivati, da parte della Regione Calabria, i sotto elencati interventi ed iniziative per affrontare razionalmente il “problema amianto”. 1) Creare un tavolo di consultazione con le Associazioni di categoria (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, ecc.) al fine di concordare i livelli di interventi reciproci per le finalità di sicurezza, ovvero rendendoli partecipi delle necessarie informazioni sulla presenza di amianto nelle sedi di attività. 2) Investire il Corpo Forestale dello Stato al fine del loro importante contributo sulla segnalazione presenza di rifiuti contenenti amianto abbandonati sul territorio di loro spettanza; 3) Concedere contributi agli enti locali e loro consorzi per interventi di bonifica da amianto su immobili o infrastrutture pubbliche per l’ammontare del 100% della spesa ritenuta ammissibile. 4) Attraverso gli enti locali, concedere contributi ai privati che effettuino interventi di bonifica da amianto nei propri immobili per un ammontare non inferiore del 60% del costo della rimozione e smaltimento, in accordo con quanto stabilito dall’art. 11, comma 4, della L. R.le 14/2011. 5) Per vaste superfici da bonificare, afferenti ad attività industriali-artigianali, agricole e simili, ovvero in strutture ove si svolgono attività lavorative, la Regione deve stabilire accordi/convenzioni con istituti bancari per l’erogazione di prestiti agevolati garantiti dalla regione medesima.

6) Stabilire subito la norma che i Comuni, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente, possono stipulare apposite convenzioni con ditte specializzate ed autorizzate, a prezzi contenuti e nelle forme di legge, per il ritiro e smaltimento dei rifiuti al fine della raccolta in sicurezza di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto (micro raccolta); per quanto attiene l’iter burocratico delle pratiche di bonifica di tale attività, al pari delle altre regioni, essa deve essere

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sottoposta ad una “procedura semplificata”, a cura delle ditte incaricate (lastre, serbatoio, canne fumarie, ecc.., le cui quantità massime devono essere rese note nel PRAC). Anche questo tipo di bonifica deve essere considerata per la concessione di contributi per non meno del 60% dei costi sostenuti per la bonifica. 7) Garantire ai privati cittadini, gratuitamente le attività di: consulenze, analisi e verifiche in loco, attraverso l’utilizzo di strutture regionali, provinciali e comunali. 8) Per i comuni e le province stabilire da subito l’apertura di uno sportello amianto a cui rivolgersi per ogni informazione ed attività inerente la presenza di amianto; 9) Abolire (ed in subordine abbattere) le spese per l’ottenimento delle autorizzazioni connesse con le attività di bonifica (versamenti per presentazione dei Piani di Lavoro, per le autorizzazioni Comunali, ecc..); 10) Per i siti ad alto rischio quali opifici dismessi sottoposti a curatele fallimentari (per es. ex fabbrica di laterizi di S. Caterina Albanese, (Cs) di Marina di S. Lorenzo (RC), ex Russo Pavimenti di Rose (Cs), ecc.) per i quali i Comuni non sono nelle condizioni economiche per affrontare la spesa, effettuare il censimento corredato da analisi di rischio effettuate da tecnici specializzati nel settore, al fine di comporre una graduatoria di priorità in base allo stato di pericolosità. Tale graduatoria deve essere contenuta nel PRAC e deve prevedere l’intervento regionale ai sensi dell’art. 11, comma 1, della L. R.le 14/2011 (sito di pubblica utilità sottoposto a provvedimento di recupero ambientale). 11) Incentivare la sostituzione di coperture di edifici pubblici e privati contenenti amianto con impianti solari, tenuto conto anche delle particolari caratteristiche tecniche di costruzione, dell’utilizzo di interventi di bioedilizia, nonché di misure volte al raggiungimento dell’efficienza energetica. 12) Garantire l’assistenza sanitaria gratuita per gli esposti ed ex esposti all’amianto in appositi centri ospedalieri 13) Aggiornare ed implementare la “sezione amianto” del sito regionale (a tutt’oggi da considerarsi vuota”), facendo in modo anche di renderla visibile direttamente sulla home – page.

14) Imporre ai Comuni la divulgazione ai cittadini delle norme minime di comportamento per evitare esposizione alle fibre di amianto, coinvolgendo anche le scuole.

15) Potenziare la dotazione strumentale e professionale dell’ARPACal in modo da effettuare la mappatura dell’amianto nel più breve tempo possibile. I suddetti provvedimenti devono essere in gran parte recepiti dalla Legge regionale 14/2011 che, pertanto, necessita di modifiche ed integrazioni senza le quali il PRAC (atto consequenziale alla legge regionale il cui contenuto deve essere con essa coerente) non può essere compilato. Acri li 30.05.2015

IL COORDINATORE PROVINCIALE DELL’OSSERVATRORIO NAZIONALE AMIANTO

COMITATO PROVINCIALE DI COSENZA

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Le azioni della Regione in materia di amianto

On. Dott. Giuseppe Aieta

Consigliere Regionale della Calabria per il Partito Democratico. Via Ritiro – Cetraro (CS) Tel: 0982.91896

[email protected] - http://www.giuseppeaieta.it/

Io faccio l’insegnante e ho insegnato anche nel vostro istituto un po’ di tempo fa per cui capisco … che non mi seguirete ... lo so. Però se noi facciamo un patto e cioè che vi fate accompagnare nelle cose che vi dirò per brevissimi minuti noi ce ne andiamo tutti a casa. Perché vi dico questo? Perché i protagonisti di questa giornata siete voi ed è la prima questione che noi dobbiamo esaltare. Siete voi perché avete fatto un lavoro straordinario, fatto bene. Anche grazie alla guida sapiente, virtuosa della vostra professoressa e siete voi perché evidentemente il vostro dirigente, il corpo docenti, vi ha agevolato in questo percorso. Poi c’è una seconda questione e cioè che se noi oggi parliamo di questa drammatica situazione che vive la Calabria e delle immagini che voi avete visto, questo è stato possibile grazie a persone, (questo è il grande capitale sociale della Calabria) persone come l’ing. Infusini e come l’ONA e il suo presidente l’avv. Bonanni che da anni stanno tirando per la giacchetta le istituzioni per dire: attenzione, svegliatevi perché d’amianto si muore. C’è una terza questione che è quella delle immagini che sono passate nei vostri video e che riguardano i balordi. Non sono inconsapevoli, attenzione, perché è facile scaricare la responsabilità sul sindaco o sull’assessore all’ambiente o sulla regione Calabria. Chi porta lo scaldabagno nel fiume è un balordo e non un inconsapevole. Sapete perché? Perché la Calabria è all’ultimo posto per percentuale di raccolta differenziata cioè non ci spieghiamo perché nelle nostre città, nelle nostre comunità, non si possa fare la raccolta differenziata, esercitare un’abitudine di bellezza che è quella di selezionare i rifiuti e farlo in casa e poi vengono a prendere la selezione che voi fate. In Calabria non succede. Noi abbiamo un problema, ossia quello di sensibilità e di consapevolezza. Voi oggi uscirete da qui non solo più sensibili al problema ma anche consapevoli che è una cosa importante e fondamentale per questa città perché questa è una città di grande civiltà. Qui c’è stato un gigante, il beato Angelo d’Acri. Un gigante perché era un uomo di carne ed ossa, che era rigoroso, che richiamava all’ordine i cittadini, li richiamava come due secoli dopo potremmo fare noi richiamando all’ordine i cittadini che devono rivendicare i loro doveri prima dei loro diritti. Quindi non dovrebbero portare nelle campagne di Acri quella monnezza che ci fa schifo. La Calabria è indietro ma non solo su questo . Io faccio il consigliere regionale da 4 mesi. E’ vero che a Oliverio diamo grandi capacità e grandi doti però ancora non fa il mago. Che cosa bisogna fare su questa questione. Bisogna fare una cosa semplice: io già dalla prossima settimana convoco un tavolo, lo faccio come presidente della commissione bilancio.

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Ve lo dico, per essere chiari, di non aspettarvi soldi dalla nuova programmazione dei fondi regionali. Sapete perché vi dico di non aspettare? Perché noi quest’anno abbiamo licenziato il bilancio qualche settimana fa e non avete idea di cosa abbiamo trovato e cosa ci siamo inventati per ripianare debiti, buchi, voragini. Volevamo onorare il sesto centenario della nascita di San Francesco da Paola. Io sono d’accordo che le feste le dobbiamo togliere dai bilanci se ci sono problemi più importanti però poi ci sono feste che non sono feste ma sono solo il rinnovare la memoria del nostro Santo patrono e abbiamo avuto difficoltà a reperire 150.000 euro per celebrare il sesto centenario e per fare passare un messaggio di bellezza. Perché Francesco da Paola ha costruito quel bellissimo Santuario che dovrebbe essere patrimonio dell’UNESCO, il migliore messaggio che noi possiamo veicolare è quello dei grandi che ci hanno preceduto, anche per migliorare situazioni come queste. Anche la sensibilità verso il grido d’allarme dell’ONA di avere un tavolo sul quale prendere impegni, io credo che facendo veicolare messaggi virtuosi servano ad accelerare. Non fra un mese o sei mesi ma la settimana prossima io convoco il tavolo. Discuteremo al tavolo e capiremo cosa fare e come aiutare i cittadini. Perché? Io ho fatto la mappatura, ho chiamato i cittadini, ho chiesto loro di bonificare le loro case dannose per loro stessi e per gli altri. Quando poi ci siamo trovati di fronte ai preventivi delle ditte di bonifica, non è semplice perché costa tanto smaltire l’amianto. Costa anche quello che hanno buttato nei vostri boschi, per il sindaco, costa tanto in termini di soldi, di tempo. Noi, quindi, dobbiamo trovare ed efficentare anche la norma rispetto a queste cose. Siccome mi avete invitato per assumere un impegno, io volevo farvi la premessa all’impegno. L’impegno lo assumo e, ragionando da sindaco quale sono stato, e questo mi aiuta perché quando il cittadino interloquisce con il sindaco, il sindaco ha due modi per uscirne: o quella di allungare, di allungare, di allungare oppure quello di risolverlo non domani bensì ieri, il problema. Se lo possiamo risolvere ieri, lo dobbiamo mettere sul tavolo e allora io, concludendo e ringraziandovi per l’invito, ringraziando i ragazzi per il lavoro splendido che hanno fatto, l’ing. Infusini che è protagonista assoluto nella sua battaglia contro la morte a favore della vita, il vice sindaco al quale chiedo di farsi latore di un saluto affettuoso al sindaco di Acri con il quale continuiamo ad avere il gemellaggio nel nome del beato Angelo che voi, ragazzi, dovreste leggere. Perché sono libri bellissimi. Leggere l’umanità che c’è in questi libri, al di là di credere o meno, e ci aiutano ad affrontare le questioni perché ci danno un metodo. Il metodo è quello di stare con i piedi per terra, essere semplici, umili e pensare che ciò che noi facciamo non deve dipendere solo da noi o deve fare solo i nostri interessi perché ci sono persone che stanno a fianco a noi che hanno problemi, che hanno più problemi e a quelle persone dobbiamo volgere lo sguardo. Un saluto caro alla prof.ssa Viteritti che è stata la guida di questo progetto, alla bravissima moderatrice mia amica e compagna e un’ultima cosa: è vero che noi dobbiamo andare in giro a discutere nei convegni ma è bene anche dare delle informazioni. Perché io sono venuto ad Acri anche per dare l’informazione ai cittadini di Acri delle volontà del presidente Oliveiro che sarà qui nelle prossime settimane per la vicenda dell’ospedale. Intanto il presidente aveva assunto impegni con questa città ed io voglio renderli noti perché sono stati inseriti due milioni e mezzo d’euro per la strada che arriva ad Acri e 6 milioni e mezzo per la Sibari - Sila. Questi sono degli sforzi finanziari enormi per cui anche la battaglia che noi dobbiamo intraprendere e l’aiuto che noi dobbiamo dare ai cittadini che non riescono a sopportare il peso, perché costa smaltire l’amianto, costa molto, quindi chi non ha reddito e ha un tetto di amianto se lo tiene fino alla morte. Come lo aiutiamo? Con il bilancio non abbiamo possibilità di fare nulla quindi useremo i fondi europei nei quali abbiamo messo tre direttrici: il turismo, le attività produttive e l’ambiente. Auguri e buon lavoro

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Conclusioni

Dott. Michele Rucco

Segretario Generale dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus

Ragazzi, vista l’ora, sarò velocissimo. I ringraziamenti ce ne siamo fatti abbastanza, credo, quindi li salto. Vi porto il saluto del nostro Presidente, l’avv. Ezio Bonanni, che purtroppo è stato trattenuto a Roma. Riguardo a questo interessantissimo ed importantissimo Convegno, vi posso solo dire una cosa: mi sono commosso. Mi sono commosso perché vedere le due figurette delle vostre colleghe, due figurette delicate in mezzo ai quei boschi, di fronte allo scempio che siamo stati capaci di creare, effettivamente mi ha fatto commuovere. Non vi parlerò di amianto. Voglio soltanto farvi riflettere su alcune cose che danno significato ulteriore a quello che state facendo e che avete fatto. Sono queste: la prima cosa è che la battaglia dell’amianto non è una battaglia di retroguardia. Lo avete anche detto nei vostri studi. E’ una battaglia all’avanguardia. Non so se è qui ad Agri o è a Cosenza che esiste un Istituto Tecnico per tecnici ambientali, ma c'è uno di voi che mi sa dare una definizione di ambiente? Non c'è nessuno o non avete il coraggio, e quest’ultima è un atteggiamento sbagliatissimo: non bisogna mai perdere l’occasione di mettersi alla prova, di provare le proprie capacità, soprattutto quando lo si può fare in condizioni come queste! L'ambiente è quel contesto naturale, fisico, mentale e sociale all'interno del quale si esplica la personalità di ogni uomo. Quindi con quello che abbiamo fatto oggi, se c'era un bisogno di esemplificare questa definizione, oggi lo abbiamo esemplificato al meglio. Abbiamo parlato di amianto, di ambiente, di strade, di ospedale, del problema dei balordi, dei vecchietti che dormono dentro la casa sapendo che comunque vanno incontro alla morte certa. Abbiamo affrontato, partendo da un piccolissimo punto che è quello dell'amianto, abbiamo affrontato l'intero mondo che ci coinvolge come persone. Abbiamo scoperto la punta dell'iceberg e non possiamo solo e soltanto guardare al passato. Oggi intorno a noi ci sono sostanze tossiche. Qualcuno ricordava le radiazioni elettromagnetiche. Qualunque altra cosa che oggi opera e che magari tra 20/30 anni ci manifesterà il suo effetto. Allora, quindi, la prevenzione primaria non è la sorveglianza sanitaria, pur necessaria.

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La prevenzione primaria è fare sì che il rischio venga ridotto all'origine e questo credo che sia il lavoro di un tecnico ambientale, di ogni persona consapevole, credo che sia la diligenza del buon padre di famiglia perché nessun genitore responsabile esporrebbe il proprio figlio ad un rischio sapendo che corre quel rischio. Purtroppo con l'amianto, vediamo la seconda slide, vi è questa frase di Oscar Wilde: l'esperienza è l'insegnante più difficile ed esigente: prima ti fa l'esame e poi ti insegna la lezione. Purtroppo con l’amianto, o siamo cretini e non abbiamo imparato la lezione oppure dalla storia dell'amianto dobbiamo imparare che cosa significa prevenzione primaria. Il rischio e i danni dell'amianto si conoscevano dagli antichi egizi e noi abbiamo continuato per interessi e anche perché comunque siamo abituati a scambiare, a svendere quello che non possiamo quantificare immediatamente ossia la salute (ma la salute intesa non come assenza di malattia bensì la salute intesa come benessere psicofisico). Nel momento in cui sono soggetto ad un ricatto che mi porta a dire: o mangi questa ministra o salti dalla finestra, in quel momento io non sto in salute. Quindi è questo quello che dobbiamo fare e lo porgo come invito anche ad un esponente della politica attiva e governante. La Calabria: è vero che, e non voglio fare polemica, è vero che sono solo 4 mesi che Oliveiro è lui personalmente il Presidente della Regione. Ma con questo discorso ogni 4 anni cambia un rappresentante politico e scopre …. E’ una cosa che succede in Calabria, succede in Liguria, succede in Lombardia, succede a livello nazionale: si scopre sempre quello che hanno fatto quelli che governavano in precedenza, i buchi finanziari e i disastri gestionali che hanno lasciato; ma loro, quelli che arrivano adesso, quelli che scoprono, quelli che erano all’opposizione, cosa facevano quando facevano opposizione? non si sa che cosa facevano, cosa vedevano, eccetera … e questo non è possibile. Non può esistere un sistema siffatto, non è questa la funzione della politica bensì è quella di creare e realizzare un progetto di società e su quello battersi, realizzare quello che si può realizzare mentre si governa e controllare che non venga stravolto quando non si governa. Non può essere soltanto una assoluzione il perché sono arrivato ieri; e questa mia affermazione, mi scusi onorevole, non è una polemica ma è solo una constatazione da cittadino prima che da responsabile di un'associazione. Affrontiamo il problema di cui finora non si è parlato: ma perché costa così tanto smaltire l'amianto in Calabria? Non c'è una discarica, signori! La prima discarica utile che avete sta in Toscana. Ci vogliamo prendere in giro? O lo mandiamo in Germania con i camion, inquinando migliaia di chilometri di strada con il vostro amianto? Come si fa a risolvere un problema del genere? Quindi è necessaria la programmazione, la scelta politica; la responsabilità di scelte politiche non è dire “sono arrivato oggi” ma: Io ho fatto questo programma, sono riuscito a realizzarlo fino a questo punto e oltre a questo non mi è stato concesso di andare per tutta una serie di motivi. A questo punto però la gente è sensibile, capisce quale è il ruolo e l’azione che svolgo. Altrimenti se tutti diciamo che la colpa sta nel fatto di non aver governato, siamo tutti uguali alla fine. Cioè, non so se riesco a farmi capire. Ripeto: non è una polemica rivolta verso l'attuale amministrazione regionale. E' un discorso che purtroppo mi sento fare in tante regioni da tutti i rappresentanti politici e non lo posso più accettare. Questo è semplicemente quello che volevo dire. Fattore economico: non esistono oggi in Italia le condizioni perché lo Stato intervenga con fondi propri per fare queste cose, per due motivi: Il primo perché, come ho detto, l'amianto viene considerato una battaglia di retroguardia quindi si sacrifica nuovamente la salute per favorire lo sviluppo economico. Ma anche qui, a livello nazionale, manca un concetto efficace, concreto e coerente di sviluppo economico.

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Noi sentiamo il nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dire che gli stranieri non investono in Italia. Poi andiamo nella sua città, Firenze, dove lui è stato sindaco fino a pochi mesi fa. Sulla Piazza, di fronte a Palazzo Vecchio, ci sono i negozi di italiani comprati e gestiti da Chanel, da Dior, dai cinesi. La stessa cosa accade a Roma: a Piazza San Lorenzo in Lucina, da una parte c'è Louis Vuitton, dall'altra tutte le grandi firme della moda estera. Ma allora, è vero che gli stranieri non investono in Italia? Invece gli stranieri investono in Italia ma investono su quelle che sono le vere ricchezze dell'Italia, non su quelle che pensano gli italiani o i politici italiani, che siano ricchezze italiane, ripetendo un'altra volta l'errore gravissimo che è stato fatto alla fine della seconda guerra mondiale: ossia quello di trasformare un Paese che non aveva una tradizione industriale in Paese industriale dimenticandosi le bellezze naturali, la storia, l'arte, la geografia, la cultura che noi abbiamo e che gli altri vengono, vedono, si comprano e fanno fruttare. Perché Christian Dior ha messo il negozio a Piazza della Signoria, di fronte a Palazzo Vecchio, al David di Donatello e a tutte le altre meraviglie che sono lì presenti? Perché la gente giunge da ogni parte del mondo per ammirarle, è contenta, felice di vedere quelle bellezze che sono lì. E vi comprende anche Dior, dove può comprare, un oggetto, una borsa per gratificarsi, per ricordarsi quelle emozioni, quegli splendori. E noi, scemi, diamo a questi operatori economici stranieri questa possibilità di utilizzare le nostre ricchezze e ci lamentiamo dicendo che gli stranieri non vengono in Italia a inquinarci. Questo è il discorso. Allora, quale è il fattore economico che può essere propulsivo partendo dalla lotta all'amianto: è quello che è stato fatto in Germania, nella valle della Ruhr. Quello era un territorio super inquinato e in 10 anni, ragionando su una logica di bellezza, “rendiamo questo posto bello”, l'hanno trasformato. Hanno attratto investimenti privati, hanno attratto volontariato, hanno attratto un sacco di cose che hanno sconvolto quel territorio in senso positivo. Noi questo non siamo capaci di farlo. Noi dobbiamo metterci i soldi che non abbiamo. Queste sono alcune piccole riflessioni che mi sento di fare e di trasmettervi sperando di aver lasciato un seme per sviluppi futuri. Vi ringrazio per l'attenzione e non vi rubo altro tempo.

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Appendice 1

Presentazioni slides

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Viaggio attraverso i luoghi dell’amianto. Presentazione multimediale del lavoro svolto durante

il ritrovamento delle varie discariche presenti sul territorio di Acri.

Angelo Pirillo

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2

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3

VIAGGIO ATTRAVERSO I LUOGHI DELL’AMIANTO

PRESENTAZIONE MULTIMEDIALE DEL LAVORO SVOLTO DURANTE IL RITROVAMENTO DELLE VARIE

DISCARICHE PRESENTI SUL TERRITORIO DI ACRI.

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https://video-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hvideo-xtf1/v/t42.1790-2/11664604_1160999900593397_1475458563_n.mp4?efg=eyJybHIiOjYyOCwicmxhIjozODAxfQ%3D%3D&rl=628&vabr=349&oh=4be5f418f7bff1902d02e4de6a6fbc45&oe=559D5A1A

Video

da visualizzare sul sito:

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Competenze di ARPACAL riguardo il campionamento

di materiali contenenti amianto

Arch. Pasquale Citrigno, Dott. Francesco De Vincenti

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CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA

E RISCHI SULLA SALUTE

ARPACal – Centro Geologia e Amianto – Relatori arch. Pasquale Citrigno e dott. Francesco De Vincenti

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CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA

E RISCHI SULLA SALUTE

ARPACal – Centro Geologia e Amianto – Relatori arch. Pasquale Citrigno e dott. Francesco De Vincenti

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CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA

E RISCHI SULLA SALUTE

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L’Amianto o Asbesto è un insieme di minerali di forma fibrosa, flessibile ed estremamente sottile. I minerali presenti in natura si dividono in:

AMIANTO

Crisotilo

Amosite

Crocidolite

Tremolite

Antofillite

Actinolite

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C a m p i o n a t o r e a d a l t o f l u s s o

N a s e l l o

M e m b r a n a i n e s t e r i m i s t i d i

c e l l u l o s a

N a s e l l o c o n m e m b r a n a

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C a m p i o n e m a s s i v o C a m p i o n e a e r o d i s p e r s o

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M e t a l l i z z a t o r e

C a m p i o n e m a s s i v o m e t a l l i z z a t o

C a m p i o n e a e r o d i s p e r s o m e t a l l i z z a t o

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F i b r a d i t r e m o l i t e

C a m p i o n e a e r o d i s p e r s o o u t d o o r

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F i b r a d i a m o s i t e

C a m p i o n e a e r o d i s p e r s o i n d o o r

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F a s c i o d i f i b r e d i c r i s o t i l o

C a m p i o n e m a s s i v o

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F a s c i o d i f i b r e d i c r o c i d o l i t e

C a m p i o n e m a s s i v o

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F a s c i o d i f i b r e d i t r e m o l i t e

C a m p i o n e m a s s i v o

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C r i s o t i l o

C a m p i o n e m a s s i v o d i v i n i l - a m i a n t o

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F i b r e d i l a n a d i r o c c i a

C a m p i o n e m a s s i v o

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F i b r e d i l a n a d i v e t r o

C a m p i o n e m a s s i v o

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K e v l a r

C a m p i o n e m a s s i v o

p r i m a d o p o

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Presentazione delle attività dell’ONA a Cosenza

Ing. Giuseppe Infusini

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ING. GIUSEPPE INFUSINI

Coordinatore Provinciale ONA Cosenza

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L’Associazione, senza finalità di lucro, promuove la tutela della salute in ogni ambito di esplicazione della vita umana, nonché i beni culturali ed ambientali, la natura, l’ambiente salubre e la cultura.

In particolare assiste, difende e tutela coloro che anche per motivi non professionali sono stati esposti ad amianto ed altri agenti tossici patogeni, nonché i familiari di vittime dell’amianto.

PROMUOVE, ORGANIZZA E GESTISCE: ATTIVITÀ CULTURALI, CONFERENZE, SEMINARI, STAGE, VISITE IN AZIENDA, SERVIZI ED ATTIVITÀ DI FORMAZIONE, CONSULENZA ED ORIENTAMENTO

(vi rientra l’attività scolastica di ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO)

FINALITA’ DELL’ASSOCIAZIONE O.N.A. - Onlus

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IL RAPPORTO CON LE SCUOLE PER UN DOMANI MIGLIORE

Nei confronti della tutela dell’ambiente e della salute, finora silenzio e disinteresse, sottovalutazione, ritardi ed omissioni da parte di Enti ed Istituzioni (v. report di Lagambiente 2015)

• Vogliamo affidare alle nuove generazioni il processo di cambiamento che porti alla sensibilità e consapevolezza verso le problematiche ambientali

• I giovani devono riappropriarsi del territorio, attraverso la sua conoscenza, esaltando i punti di forza e preservandolo da tutto ciò che minaccia l’ambiente

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29 APRILE: GIORNATA MONDIALE VITTIME DELL’AMIANTO

AMIANTO: UNA TRAGEDIA DI STATO

1 MORTO OGNI 2 ORE

Ogni anno in Italia muoiono ancora 4mila

persone a causa della fibra killer

(in Europa 6.786 al giorno per mesotelioma)

dopo 23 anni dalla sua messa al bando, l’amianto è ancora diffusissimo

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ALCUNI DATI SULLA PRESENZA DI AMIANTO IN ITALIA

30 – 40 milioni di tonnellate di MAC presenti ancora in Italia

1,5 - 2 miliardi di mq di coperture in lastre di eternit

650.000 mc di MAC friabile

100 milioni di metri quadri di superfici rivestite con amianto spruzzato

83.000 chilometri di condotte in amianto interrate (400 in Calabria)

38.000 i siti censiti da bonificare

832 i siti bonificati o parzialmente bonificati

188.000 edifici pubblici e privati in cui è presente amianto (2400 scuole)

DATI IN CONTINUA EVOLUZIONE PER INCOMPLETEZZA DEI CENSIMENTI

SI VALUTA UNA INCIDENZA PARI A CIRCA 500 Kg/ab

La legge 257/92 STABILIVA che le Regioni entro 180 giorni dall’entrata in vigore del DPR 08.08.1994 avrebbero dovuto dotarsi di Piani Regionali per l’Amianto (CENSIMENTO DI SITI ED EDIFICI)

DOPO 20 ANNI SOLO 16 (su 20) REGIONI HANNO OTTEMPERATO

Le regioni che non hanno consegnato la mappatura sono la Sicilia e la Calabria

Page 112: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015
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ULTERIORI AGGIORNAMENTI (fonte Assoamianto)

-La Puglia ha adottato il PRAP con delibera di G. R. n°3064 del 27/12/2012

(stanziati 2 mil. di euro a favore di 38 comuni pugliesi, per combattere la rimozione abusiva dell’amianto dai manufatti privati; ha utilizzato gli stanziamenti INAIL per la realizzazione di progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per le piccole e medie imprese)- MA L’ITER NON È STATO ANCORA COMPLETATO --La Sicilia ha promulgato la Legge 29 aprile 2014, n. 10. L’impegno finanziario per le bonifiche per il 2014 è di 10 milioni di Euro e prevede la realizzazione di un impianto di inertizzazione TUTTI I PIANI REGIONALI PREVEDONO CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO DAL 30% FINO AL 70% PER BONIFICA DI MODESTE QUANTITA’ DI AMIANTO

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I DATI SULLE BONIFICHE

• LE UNICHE REGIONI AD AVER FORNITO DEI DATI PUNTUALI SONO:

• l’ABRUZZO (che ha portato a termine la bonifica di 3.172 edifici privati)

• l’EMILIA ROMAGNA (che ha bonificato 827 tra edifici pubblici, siti industriali, siti estrattivi e siti dismessi)

• la LOMBARDIA (che ha bonificato 22.075 tra edifici pubblici e privati e ha 26.573 siti in corso di bonifica

• la PUGLIA (670 siti bonificati)

• la SARDEGNA (con 240 edifici pubblici)

• l’UMBRIA (200 edifici privati)

• la VALLE D’AOSTA (111 edifici privati e 44 pubblici)

• la Provincia di Bolzano (con 9 edifici pubblici e 298 privati).

Circa il 2% l’amianto bonificato. Di questo passo si stimano non meno di 85 anni per completare le bonifiche.

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E la Calabria?

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LA SITUAZIONE IN CALABRIA:

IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE NON FA CHE CONFERMARE LE NOSTRE DENUNCE.

-censimento assente in Calabria -mappatura mai effettuata -assenza di dati sulle bonifiche e sui siti d’amianto -assenza di incentivazione economica e/o contributi -assenza di stanziamenti di fondi per le bonifiche/siti ad alto rischio -assenza di campagne di informazione / formazione (lo fa solo l’ONA) - assenza di Sportello Amianto -assenza di procedure semplificate per piccole bonifiche -assenza del PRAC e del Piano di Smaltimento -inattività del C.O.R. Calabria DUNQUE: INADEMPIENZE RISPETTO ALLA STESSA LEGGE REGIONALE SULL’AMIANTO

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IN CALABRIA QUINDI C’E’ IL BLACK-OUT AMIANTO

21 Novembre 2014 - lo dice il Ministero dell'Ambiente

33.600 siti (già diventati 38.000 secondo Legambiente)

Mancano i dati della regione Calabria, dove da anni persiste un "black-out" di

informazioni, e della Sicilia, di cui si hanno solo parziali

QUESTO COMPORTA CHE NON POSSONO ESSERE PREVISTI

TRASFERIMENTI DI RISORSE FINANZIARIE PER LA CALABRIA

A CIO’ SI AGGIUNGA CHE, MANCANDO IL PIANO DI SMALTIMENTO

AMIANTO – CHE DEVE ESSERE CONTENUTO NEL PRAC – ANDRANNO

PERSI I FONDI EUROPEI PREVISTI PER LA DECONTAMINAZIONE DEI

SITI

(la Calabria è tra le ultime regioni nella spesa dei fondi della

programmazione 2007-2013.; ad ottobre 2013 la capacità effettiva di spesa

certificata è stata del 29%)

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INTERVENTI URGENTI PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEI

CITTADINI: NORME RELATIVE ALL'ELIMINAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI

DALLA ESPOSIZIONE A SITI E MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO

(in attuazione della legge 28 marzo 1992, n° 257 - Norme relative alla

cessazione dell'impiego dell'amianto - e nel rispetto del D.P.R. 8 agosto 1994)

B.U.R. CALABRIA DEL 4-5-2011 - Supplemento straordinario n. 2 al B. U.R.

Calabria - Parti I e II - n. 8 del 2 maggio 2011

La Regione Calabria, con la Legge, intende predisporre gli strumenti

necessari per la salvaguardia della salute dei cittadini e per la tutela e il

risanamento dell'ambiente attraverso la bonifica e lo smaltimento

dell'amianto (art.1).

LA LEGGE REGIONALE 27 aprile 2011, n° 14

Page 119: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

MA PERCHE’ E’ IMPORTANTE IL PRAC?

(PIANO REGIONALE AMIANTO CALABRIA)

PROGRAMMA INTERVENTI FINALIZZATI

ALLA ELIMINAZIONE ENTRO 10 ANNI

DALLA SUA ADOZIONE DELL’AMIANTO

PRESENTE NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI

LAVORO

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TERMINI PERENTORI STABILITI DALLA LEGGE REGIONALE

-entro 30 gg dall’entrata in vigore della legge: ISTITUZIONE U.S.A.(art. 3, c. 2)

-entro 30 gg dall’ISTITUZIONE U.S.A.: portale informatico, opuscolo

informativo (art. 3, c. 1)

-entro 180 gg approva il PRAC - art.4 (censimento, mappatura georeferenziata,

piano di smaltimento dei rifiuti, indirizzi per la redazione del PAC, definizione

di linee guida per la predisposizione di incentivi da parte della Regione per la

rimozione dell'amianto, monitoraggio, ecc…. - art. 5)

-entro 60 gg dalla pubblicazione del PRAC i Comuni attivano uno sportello

informatico-ricettivo (art. 6, c. 3)

-entro 90 gg dalla pubblicazione del PRAC i Comuni emettono l’ordinanza

sindacale per il censimento (art. 10, c. 5); l’apposito modello di denuncia deve

essere restituito entro 45 giorni dal ricevimento (art. 6, c. 4)

-entro 60 gg dalla Legge la Regione predispone un avviso per i parametri

valutativi per l’assegnazione di contributi per la bonifica di aree o edifici

pubblici (art. 11, c. 3)…le domande possono essere presentate dal

novantesimo giorno dall’entrata in vigore della presente legge…

TERMINI TUTTI PUNTUALMENTE NON RISPETTATI

L’USA è stata istituita con D.G.R. n°201 del 04.05.2012

PRIMA RIUNIONE U.S.A. CON LA PRESENZA DELL’ ONA: 18.11.2013;

SUCCESSIVE: 18.12.2013; 31.03.2014; 26.06.2014

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QUINDI COME ONA RITENIAMO CHE LA RISPOSTA DELLE

ISTITUZIONI AL PERICOLO AMIANTO IN CALABRIA SIA

DEL TUTTO INCONSISTENTE

ALLO STATO NON RISULTA – DUNQUE - ALCUN AVANZAMENTO in

ordine alla realizzazione degli obiettivi della Legge 14 malgrado la

consapevolezza che sul territorio regionale incombono situazioni di

notevole inquinamento ambientale: molte aree del territorio presentano

strutture, per lo più vecchi opifici, in notevole stato di degrado che

necessitano di urgenti interventi di messa in sicurezza e definitiva

bonifica. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo

esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica.

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PROVVEDIMENTI DA ATTIVARE NELL’IMMEDIATO

-sollecitare i soggetti interessati ad accelerare i provvedimenti per il raggiungimento degli

obiettivi della Legge Regionale (attuazione del Piano Regionale Amianto, Piano Comunale

Amianto, Piano Smaltimento, ecc..) in modo da fornire un quadro di riferimento agli Enti

preposti (Provincie, Comuni, ASP, ArpaCal) per ottemperare in tempi certi e con la massima

sollecitudine ai compiti loro assegnati dalle leggi in materia;

-garantire il rispetto di quanto sancisce l’art. 11, comma 4, della L. R.le 14/2011 in ordine ai

contributi per interventi di bonifica da amianto per edifici pubblici e privati, da

contemplare specificatamente nel Piano Regionale Amianto Calabria (PRAC);

-censimento e bonifica dei siti con dichiarata pericolosità per la salute pubblica secondo un

ordine di priorità in base all’analisi di rischio effettuata da tecnici specializzati nel settore;

-divulgazione alla popolazione interessata delle norme minime di comportamento per evitare

esposizione alle fibre di amianto;

-creare un tavolo di consultazione con le Associazioni di categoria (Industria, Artigiani,

Commercio) al fine di concordare i livelli di interventi reciproci per le finalità di sicurezza;

- accordi con istituti bancari per l’erogazione di finanziamenti agevolati finalizzati alla bonifica,

con interessi a carico della Regione/Provincia/Comune;

-snellimento delle procedure per le piccole bonifiche (autorimozione guidata con imballo e

deposito del materiale in modo da essere prelevato da ditta già individuata dal comune);

-stabilire subito la norma che Comuni, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente,

possono stipulare apposite convenzioni con ditte specializzate ed autorizzate, a prezzi

contenuti e nelle forme di legge, per il ritiro e smaltimento dei rifiuti al fine della raccolta in

sicurezza di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto;

-potenziare le strutture ed il personale ARPACal – Centro Geologia ed Amianto – in modo da

effettuare al più presto la mappatura del territorio calabrese tramite il telerilevamento (le

immagini iperspettrali da aereo ci sono già); in assenza di tali informazioni è IMPOSSIBILE

progettare un realistico Piano di Smaltimento!!!

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…..E PER IL PRAC (lo abbiamo contestato nelle riunioni U.S.A.)

-Il Piano deve puntare anche alla sensibile riduzione dei costi di smaltimento

attraverso la semplificazione amministrativa delle pratiche per le bonifiche, la

competizione tra aziende specializzate, e l’abolizione dei versamenti previsti alle

ASP in fase di presentazione del Piano di Lavoro;

-deve contenere l’indicazione dei siti ad alto rischio IN ORDINE PRIORITARIO;

-deve esplicitamente prevedere i contributi ai privati per le bonifiche;

-deve imporre l’esecuzione della mappatura attraverso la tecnica del telerilevamento;

-deve prevedere l’intervento pubblico nei casi di siti di conclamata pericolosità per la salute della popolazione, dichiarandoli di pubblica utilità e sottoponendoli a procedimenti espropriativi, con realizzazione di interventi di recupero ambientale (es. caso delle curatele fallimentari relative a manufatti e siti contenenti amianto) in accordo con l’art. 11, comma 1 della L. R. 14/2011.

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…..ED ANCORA E’ NECESSARIO:

-Rendere operativo il COR Calabria istituito con del. G. R. n°328 del

30.07.2012, di cui l’art. 8 della L. Reg.le ne impone il potenziamento!!!

(la sorveglianza epidemiologica dei tumori strettamente correlati con

l'esposizione all'amianto è svolta dal Centro Operativo Regionale -sezioni

regionali del ReNaM- che segnalano all’ISPESL-Istituto sup. per la

prevenzione e la sicurezza sul lavoro);

Anche Legambiente 2015 sostiene…….per Abruzzo, Calabria e Sardegna la rilevazione non può considerarsi esaustiva dei casi incidenti

-Garantire la sorveglianza sanitaria gratuita ai lavoratori esposti od ex esposti

- Modificare la Legge Regionale 14/2011 in quanto il suo contenuto deve essere in coerenza con i contenuti del PRAC,

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AI COMUNI CHIEDIAMO DI:

-effettuare una corretta campagna informativa al fine di far

acquisire ai cittadini sensibilità e consapevolezza sul rischio

amianto;

-combattere lo smaltimento illecito e vigilare sul territorio;

-istituire lo sportello informativo amianto (l’ONA è disponibile

a formare il personale);

-avviare le attività di censimento;

-compatibilmente con il proprio bilancio, prevedere anche

modesti contributi (da mettere a bando) per le attività di

bonifica da parte di privati;

-intervenire nella bonifica e/o messa in sicurezza di eventuali

discariche abusive ricadenti su aree di proprietà comunali;

-aderire alla nostra Associazione (l’adesione non è legata ad

un impegno finanziario).

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IMPEGNI DELLA REGIONE CALABRIA

PER NON RIPETERE IL FALLIMENTO DEL “PROGETTO AMBIENTE” (POR Calabria FSE 2007/2013) DEL PRECEDENTE GOVERNO REGIONALE

CHIEDIAMO

-L’ATTIVAZIONE DEL TAVOLO TECNICO REGIONALE CON PRESENZA L’ONA PER STABILIRE UN CRONOPROGRAMMA DI INTERVENTI (come promesso dall’On. Guccione)

-ALL’ON.LE AIETA DI SOSTENERE LA NOSTRA CAUSA E FARSI PORTAVOCE PER UN INCONTRO CON IL PRESIDENTE

BISOGNA FARE IL PUNTO E RIPARTIRE

ADESSO TOCCA ALLA POLITICA !!!

Page 127: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Inizio testo

utente
Inizio testo
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Presentazione

Contaminazione ambientale da amianto e rischi sulla salute

Dott. Michele Rucco

Page 129: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

dott. Michele Rucco

Segretario Generale

2

Contaminazione ambientale

da Amianto e rischi sulla

salute Acri (CS) – 30 Aprile 2015

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L’esperienza è l’insegnante

più difficile ed esigente:

Prima ti fa l’esame,

Poi ti insegna la lezione

Oscar Wilde

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ovverosia la migliore e più eloquente

rappresentazione di questo paradosso

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Quello che tu puoi fare

è solo una goccia nell’oceano,

ma è ciò che dà significato

alla tua vita.

Albert Schweitzer

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Appendice 2

Il Convegno e le iniziative propedeutiche

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Il Convegno di Acri del 30.04.2015

Locandina Convegno Acri 30.04.2015

Convocazione per Audizione presso la IVa

Commissione

del Consiglio Regionale della Calabria

Rassegna Stampa Convegno Acri 30.04.2015

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Incontro

“Rischio amianto: dalla conoscenza alla tutela” con gli studenti dell’I.S.S. – I.P.S.S.S.

“Leonardo Da Vinci” - I.T.A.S. “Antonia Nitti” Auditorium I.I.S.

Indice

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RISCHIO AMIANTO: DALLA CONOSCENZA ALLA

TUTELA

Auditorium I.I.S. Leonardo da Vinci, Cosenza, 22 aprile 2015

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ING. GIUSEPPE INFUSINI Coordinatore Provinciale ONA Cosenza

“AMIANTO:UN NEMICO INVISIBILE DA SCONFIGGERE. NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DATI SULLA SITUAZIONE ATTUALE”

Cosenza – 22 Aprile 2015

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• L’Associazione, senza finalità di lucro, promuove la tutela della salute in ogni ambito di esplicazione della vita umana, nonché i beni culturali ed ambientali, la natura, l’ambiente salubre e la cultura.

• In particolare assiste e tutela coloro che anche per motivi non professionali sono stati esposti ad amianto ed altri agenti tossici patogeni, nonché i familiari di vittime dell’amianto.

• L’Associazione esplica un ruolo fondamentale nella difesa dei diritti dei lavoratori, esposti ed ex esposti all’amianto, non solo nel riconoscimento delle patologie asbesto correlate, ma anche per l’ottenimento dei benefici previdenziali previsti dalla legge (art. 13, comma 8, L. 257/92; art. 47 D.L. n°269/2003)

FINALITA’ DELL’ASSOCIAZIONE O.N.A. - Onlus

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LA REPUBBLICA – 10 febbraio 2015

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I PRIMI CASI DI FIBROSI POLMONARE/MESOTELIOMA

- 1906 Murray, del Charing Cross Hospital di Londra, descrive un caso di fibrosi polmonare provocata dalla inalazione di polveri di asbesto.

- 1924, in Inghilterra, viene pubblicata la descrizione di un caso di una donna deceduta per fibrosi polmonare, dopo 20 anni di lavoro in una tessitura di amianto.

- 1955 Doll, riporta il primo studio epidemiologico che dimostra l’esistenza del nesso causale tra tumore del polmone ed esposizione professionale ad amianto.

-1960 Wagner, descrive 33 casi di tumori primari della pleura in abitanti della parte nord-occidentale della provincia del Capo, esposti direttamente o indirettamente all'amianto blu (crocidolite) delle colline amiantifere situate ad ovest di Kimberley. Questo coraggioso lavoro sosteneva la correlazione tra esposizione ad amianto e neoplasie della pleura non solo per i lavoratori direttamente esposti nelle industrie estrattive, ma anche per soggetti verosimilmente sottoposti soltanto ad un'esposizione di tipo ambientale (es. casalinghe, domestici, mandriani, agricoltori, guardapesca ecc, un assicuratore ed un contabile).

- 1960 Keal, in Inghilterra, evidenzia dei mesoteliomi peritoneali nei dipendenti di aziende tessili di amianto.

-1964 in occasione della Conferenza di New York, la comunità scientifica internazionale ha accettato l'associazione amianto - mesotelioma negli esposti, e che colpisce quasi esclusivamente persone che

in passato hanno lavorato l'amianto. - 1973: l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha stabilito che vi è un'evidenza sufficiente che l'amianto induca nell'uomo tumori del polmone, della pleura, del peritoneo e, con minore evidenza, anche di altri organi (laringe, apparato digerente, linfomi).

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L’AMIANTO DOVEVA ESSERE MESSO A BANDO GIÀ NEGLI ANNI ’40 QUANDO GIÀ SI SAPEVA DEI SUOI EFFETTI CANCEROGENI Si richiama: - La sentenza di Cass. 682 del 20 gennaio 1941 che sancisce “…la responsabilità del datore di lavoro, quando egli non faccia tutto quello che la scienza e la tecnica prescrivono per evitare al lavoratore danni nei limiti del possibile”

La Legge 455 del 12.04.1943 aveva inserito l’asbestosi nell’elenco delle malattie professionali riconducibili all’esposizione all’amianto

La Direttiva comunitaria 477/83/CEE, disattesa dall‘Italia, relativa alla tutela della salute dei lavoratori esposti all’amianto (PROCEDURA D’INFRAZIONE N°240/89 PER L’ITALIA).

Circolare 10 luglio 1986, n. 45 Min. Sanità che anticipa il contenuto del D.M. 06.09.1994 Piano di interventi e misure tecniche per la individuazione ed eliminazione del rischio connesso all’impiego di materiali contenenti amianto in edifici scolastici ed ospedalieri pubblici e privati

D. Leg.vo n° 277 del 15.08.1991 (abrogato dal D. Leg.vo 81/2008), attuazione direttive CEE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all’esposizione all’amianto (INTRODUCE L’OBBLIGO DELLA REDAZIONE DEL PIANO DI LAVORO).

QUESTA NORMATIVA ARRIVA CON MOLTO RITARDO, GRAZIE ALLE RESISTENZE DELLE MULTINAZIONALI ED ALLA COMPIACENZA DELLO STATO E DI ENTI ISTITUZIONALI

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LA LEGGE N°257/92 del 27.03.1992 NORME RELATIVE ALLA CESSAZIONE DELL’IMPIEGO

DELL’AMIANTO

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LA SENTENZA DEL 31 OTTOBRE 1906

• Sentenza Tribunale di Torino del 31 Ottobre 1906 con la quale viene riconosciuto che “fra le attività più pericolose sulla mortalità dei lavoratori vi sono quelle in cui si sollevano polveri minerali silicee come l’amianto perché ledono le vie respiratorie quando non raggiungono sino al polmone”.

• (Sentenza confermata dalla Corte d’Appello il 10.06.1907, N°334)

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• NONOSTANTE SI FOSSE ACCERTATA GIA’ DAL 1906 LA PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E CHE NON SIA STATA INDIVIDUATA UNA SOGLIA DI RISCHIO, OSSIA UN LIVELLO DI ESPOSIZIONE AL DI SOTTO DEL QUALE L’AMIANTO NON COMPORTI IL RISCHIO CANCRO, L'AMIANTO È STATO USATO IN MANIERA MASSICCIA ED OVUNQUE IN ITALIA:

• NEI CANTIERI NAVALI, IN MOLTE LAVORAZIONI INDUSTRIALI, FERROVIARIE, SIDERURGICHE ED IN EDILIZIA

(circa 3500 prodotti)

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I NUMERI SULLA PRESENZA DI AMIANTO IN ITALIA • 30 – 40 milioni di tonnellate di MAC presenti ancora in Italia • 1,5 - 2 miliardi di mq di coperture in lastre di eternit • 650.000 mc di MAC friabile 50/100 milioni di metri quadri di superfici rivestite con amianto

spruzzato • 83.000 chilometri di condotte in amianto interrate 38.000 i siti

censiti da bonificare • 832 i siti bonificati o parzialmente bonificati • 80.000 edifici pubblici e privati in cui è presente amianto (2.400

scuole) SI VALUTA UNA INCIDENZA PARI A CIRCA 500 Kg/ab La legge 257/92 STABILIVA che le Regioni entro 180 giorni

dall’entrata in vigore del DPR 08.08.1994 avrebbero dovuto dotarsi di piani regionali per l’amianto (CENSIMENTO DI SITI ED EDIFICI)

DOPO 20 ANNI SOLO 16 (su 20) REGIONI HANNO OTTEMPERATO Le regioni che non hanno consegnato la mappatura sono la Sicilia e

la Calabria

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I DATI DELL’ONA SULLE SCUOLE

Secondo i dati dell’ONA, sul territorio nazionale in più di 2.400 scuole ci sarebbero materiali che contengono amianto e che costituiscono una fonte di rischio per la salute di più di 350.000 alunni e di 50.000 dipendenti del Ministero dell’Istruzione, senza considerare gli altri edifici pubblici e alcune università.

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I DATI SUI SITI D’AMIANTO

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IN ITALIA OGNI ANNO MUOIONO PER MALATTIE ASBESTO-CORRELATE CIRCA 4000 PERSONE, con picco atteso per il 2025.

circa 11 persone al giorno!!! Secondo l’INAIL dal 1993 al 2009 sono stati registrati 15.845 casi di mesotelioma. TRA IL 2013 E IL 2030 SONO STATI PREVISTI 25000-30000 DECESSI

I casi indicati in Calabria (28) sono evidentemente sottostimati per la mancanza di dati, in quanto il COR (Centro Operativo Regionale che raccoglie i dati) è stato da poco istituito e non confluiscono informazioni al ReNam (Registro Nazionale Mesotelioma).

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-IL RISCHIO DI SVILUPPARE IL TUMORE AUMENTA CON L’INTENSITA’ E LA DURATA ALL’ESPOSIZIONE -SE CESSA L’ESPOSIZIONE IL RISCHIO DIMINUISCE -LA PERMANENZA DELLE FIBRE AUMENTA CON LA DOSE -NON C’È UNA ESPOSIZIONE CHE NON CONTI, SENZA DIFFERENZIARE TRA ALTA/BASSA CONCENTRAZIONE DI AMIANTO: È SOLO QUESTIONE DI TEMPO NESSUNA DOSE SOGLIA QUINDI. MESOTELIOMA E TUMORE DEL POLMONE POSSONO INSORGERE ANCHE A SEGUITO DI ESPOSIZIONI AD AMIANTO DI BASSA INTENSITÀ E DI BREVE DURATA

LE CONCORDANZE DELLA COMUNITA’ SCIENTIFICA

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IL RISCHIO ESISTENTE I CIRCA 2 MILIARDI DI MQ DI LASTRE DI CEMENTO AMIANTO PRESENTI SUL TERRITORIO NAZIONALE, DELLE QUALI MOLTE SONO ORMAI GIÀ DETERIORATE, SONO UN RISCHIO CONCRETO PER LA DIFFUSIONE DI FIBRILLE, QUELLE ANCORA INTEGRE SONO UN RISCHIO POTENZIALE

OGNI RITARDO AD INTRAPRENDERE LA BONIFICA, QUINDI, COSTITUISCE UNA RESPONSABILITA’

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…..IL CASO EMBLEMATICO DI S. CATERINA ALBANESE S. Caterina Albanese, ex fornace: 20 anni di denunce, oltre 80 casi di morte

sospette.

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L'AMIANTO COSTITUISCE UN SERIO PERICOLO! Le fibre di amianto inalate comportano lo sviluppo di malattie che nel peggiore dei casi possono avere conseguenze mortali. In presenza di materiali contenenti amianto, evitare ogni danneggiamento, rottura o abrasione.

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AMIANTO IN CALABRIA - SITUAZIONE ATTUALE L’amianto è responsabile di numerose malattie dell’apparato respiratorio tra le quali il più grave è il mesotelioma pleurico. Il fenomeno si manifesta in tutta la sua gravità dai dati prodotti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e, per quanto riguarda l’Italia, dal Ministero della Salute. La situazione in Calabria è stata finora sottovaluta tant’è che la Legge Regionale 14/2011 giunge tra le ultime regioni che, con ritardo, hanno attuato le disposizioni conseguenti alla L. 257/92, legge che ha messo a bando l’amianto dal territorio italiano. ALLO STATO NON RISULTA ALCUN AVANZAMENTO in ordine alla realizzazione degli obiettivi della Legge 14 malgrado la consapevolezza che sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento ambientale: molte aree del territorio presentano strutture, per lo più vecchi opifici, in notevole stato di degrado che necessitano di urgenti interventi di messa in sicurezza e definitiva bonifica. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. Pertanto, nelle more dell’attuazione degli obiettivi della citata legge 14/2011 è indispensabile, con urgenza, individuare tutte le possibili fonti di finanziamento (per es. L. Reg. 24/87, fondi comunitari) finalizzati alla bonifica di tali siti.

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I METODI DI BONIFICA

• Incapsulamento • Confinamento e/o rivestimento • Rimozione

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DIAGRAMMA DI FLUSSO DEL PROCESSO DI SCELTA DEL METODO DI BONIFICA DEI MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO –Tab. 2 D.M.6/9/94

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Stato di conservazione o di degrado ( v. tabella 1 del D.M. 6/9/94 )

Tabella 1

Principali tipi di materiali contenenti amianto e loro approssimativo potenziale di rilascio delle fibre

Tipo di materiale Note Friabilita'

Ricoprimenti a spruzzo e rivestimenti isolanti

Fino all'85% circa di amianto Spesso anfiboli (amosite, crocidolite) prevalentemente amosite spruzzata su strutture portanti di acciaio o su altre superfici come isolanti termo-acustico

Elevata

Rivestimenti isoltanti di tubazioni o caldaie

Per rivestimenti di tubazioni tutti i tipi di amianto, talvolta in miscela al 6-10% con silicati di calcio. In tele, feltri, imbottiture in genere al 100%

Elevato potenziale di rilascio di fibre se i rivestimenti non sono ricoperti con strato sigillante uniforme e intatto

Funi, corde, tessuti In passato sono stati usati tutti i tipi di amianto. In seguito solo crisotilo al 100%

Possibilita' di rilascio di fibre quando grandi quantita' di materiali vengono immagazzinati

Cartoni, carte e prodotti affini Generalmente solo crisotilo al 100% Sciolti e maneggiati, carte e cartoni, non avendo una struttura molto compatta, sono soggetti a facili abrasioni ed a usura

Prodotti in amianto-cemento Attualmente il 10-15% di amianto in genere crisotilo. Crocidolite e amosite si ritrovano in alcuni tipi di tubi e di lastre

Possono rilasciare fibre se abrasi, segati, perforati o spazzolati, oppure se deteriorati

Prodotti bituminosi, mattonelle di vinile con intercapedini di carta di amianto, mattonelle e pavimenti vinilici, PVC e plastiche rinforzate ricoprimenti e vernici, mastici, sigillanti, stucchi adesivi contenenti amianto

Dallo 0,5 al 2% per mastici, sigillanti, adesivi, al 10-25% per pavimenti e mattonelle vinilici

Improbabile rilascio di fibre durante l'uso normale. Possibilita' di rilascio di fibre se tagliati, abrasi o perforati

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INCAPSULAMENTO

Consiste nel trattare il materiale con prodotti penetranti per inglobare le fibre e ripristinare l’aderenza al supporto oppure ricoprenti per costituire una pellicola di protezione sulla superficie. È il trattamento consigliato dalla normativa per i materiali poco friabili di tipo cementizio. I tempi dell’intervento risultano contenuti. Non richiede l’applicazione di materiale sostitutivo e non produce rifiuti. INCONVENIENTI Occorre verificare periodicamente l’efficacia dell’incapsulamento che, se danneggiato o deteriorato, va ripetuto. L’eventuale rimozione di materiale incapsulato è più difficoltosa. Prima di decidere l’attuazione di un intervento di incapsulamento, occorre valutare l’idoneità del materiale a supportare il peso dell’incapsulante.

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CONFINAMENTO e/o RIVESTIMENTO

Consiste nella installazione di una barriera a tenuta che isola il materiale contenente amianto dal resto dell’ambiente. INCONVENIENTI Il principale inconveniente di questi ultimi due tipi di bonifica è rappresentato dalla permanenza nell’edificio del materiale di amianto e della conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione da parte del proprietario dell’immobile.

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Consiste nella eliminazione del materiale contenente amianto mediante asportazione completa

e smaltimento. E’ necessaria in caso di demolizione di strutture e/o

impianti con presenza di amianto

INCONVENIENTI

Costo del nuovo materiale, rischio per i lavoratori, produzione di rifiuti da smaltire

RIMOZIONE

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Tecnica Vantaggi Svantaggi

RIMOZIONE

•eliminazione definitiva

•rischio elevato per i lavoratori e per la contaminazione dell’ambiente

•produzione di rifiuti da smaltire secondo le norme vigenti

•applicazione di nuovo materiale in sostituzione di quello rimosso

INCAPSULAMENTO

•costituisce una pellicola di protezione sulla superficie esposta

•non occorre installare una copertura sostitutiva

•non produce rifiuti

•il rischio per i lavoratori addetti e per l’ambiente è minore rispetto alle procedure di rimozione

•l’amianto rimane in sede con la conseguenza del mantenimento di un programma di controllo e manutenzione

•durata limitata del trattamento

•richiede nella maggior parte dei casi una pulizia preliminare della copertura con conseguente rilascio di fibre

CONFINAMENTO

•costo generalmente contenuto

•realizza una barriera resistente agli urti

•determina bassi livelli di emissione di fibre

•non comporta lo smaltimento di rifiuti

•occorre sempre una programma di controllo e manutenzione

•se non è associato ad un trattamento incapsulante il rilascio di fibre avviene all’interno del confinamento

•la barriera installata per il confinamento deve essere tenuta in buone condizioni

LE TECNICHE DI BONIFICA A CONFRONTO

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UN RECENTE INTERVENTO DI RIMOZIONE DI COPERTURA

IN ETERNIT

Situazione ante bonificadi un edificio nel comune

di Castrolibero

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Fasi bonifica

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Fasi bonifica

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Situazione dopo la ricopertura

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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Convegno “ Il pericolo amianto in Calabria e la risposta

delle istituzioni”, Protoconvento Francescano,

Castrovillari (CS), 14 marzo 2015

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Incontro con le classi del corso CAT

dell’ITCGT “G. Falcone”, 24 febbraio 2015

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Incontro “Pericolo amianto e tecniche di bonifica tra

indifferenza e malattie”, Sala del Consiglio Comunale

di San Marco Argentano (CS), 10 gennaio 2015

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Rassegna stampa delle denunce dell’ONA Cosenza

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Cronologia dei Convegni organizzati dal

Comitato ONA di Cosenza

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CRONOLOGIA DEI CONVEGNI ORGANIZZATI DAL COMITATO ONA DI COSENZA,

dal 17 ottobre 2011 (data della sua costituzione) al 31 maggio 2015

Incontro dibattito: “La gestione dei rifiuti solidi urbani nel rispetto dell’ambiente” Aula Magna I.S.S. “G. Marconi” Montalto Uffugo (CS) 28 maggio 2015

Convegno: “Contaminazione ambientale da Amianto e rischi sulla salute” Cinema Comunale, Acri (CS) 30 aprile 2015

Convegno: “Rischio Amianto: dalla conoscenza alla tutela” Auditorium I.S.S. “Leonardo da Vinci” Cosenza, 22 aprile 2015

Page 243: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

Convegno: “Il pericolo amianto in Calabria e la risposta delle istituzioni” Protoconvento Francescano, Castrovillari (CS), 14 marzo 2015

Conferenza: “Il problema amianto: rischi e soluzioni. La situazione nel comprensorio dei comuni di Spezzano Albanese, San Lorenzo del Vallo, Terranova da Sibari e Tarsia” Aula Consiliare Comunale, Spezzano Albanese (CS), 19 dicembre 2014

Convegno “Rischio amianto in Calabria: stato dell’arte e prospettive future” Aula Magna, UNICAL, Cosenza 18 dicembre 2014

Page 244: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

Incontro dibattito: “Contaminazione ambientale da Amianto: rischi, prevenzione e tutela della salute” Dopo Lavoro Ferroviario, Paola (CS) 13 giugno 2014

Incontro di studio: “Tutela della salute attraverso l’alimentazione ed i prodotti tipici del territorio” Aula Magna I.S.S. “Todaro”, Rende (CS) 26 marzo 2014

Incontro dibattito: “ Contaminazione ambientale da amianto : rischio esposizione e conseguenze sulla salute” Sala Convegni Old Movie, Acri (CS) 12 dicembre 2013

Page 245: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

Il problema dell'amianto nei capannoni agricoli Coop. COAB – Contrada Scavolino Cantinella - Corigliano Calabro (CS) 15 febbraio 2013

Il problema amianto nel territorio calabrese Salone della Provincia, Cosenza 21 gennaio 2012

Page 246: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

Video del Convegno del 30 aprile 2015 da visualizzare sul sito:

https://www.youtube.com/watch?v=0OA0TpgirKQ

Page 248: Atti Convegno - Acri (CS), 30.04.2015

Video:

Servizio Acri Social del giorno 08.05.2015

https://youtu.be/t3fewh5n1hw

da visualizzare sul sito: