ASTRONOMIA - RECENSIONI - SETTORE STORIA · Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017 ......

21
Bollettino Astronomico 415 / 2017

Transcript of ASTRONOMIA - RECENSIONI - SETTORE STORIA · Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017 ......

Bollettino Astronomico

415 / 2017

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

2

OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO

G.Galilei 28019 SUNO (NO)

Tel. 032285210 / 335275538

www.osservatoriogalilei.com [email protected]

Mercoledì 16 Agosto 2017, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo mercoledì di ogni

mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli,

osservazioni al telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario.

La Luna, sarà in fase calante permettendo le osservazioni di oggetti deboli del profondo cielo. Si potranno vedere

le costellazioni estive. Saturno sarà visibile per buona parte della notte.

CALENDARIO LUNARE DI AGOSTO

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

3

IL CIELO DEL 5 AGOSTO 2017 (a cura di Oreste Lesca)

La mappa è centrala su Novara alle ore 22:00 locali

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

4

RECENSIONI (a cura di Silvano Minuto)

TONELLI GUIDO

CERCARE MONDI

Esplorazioni avventurose ai confini dell’Unoverso Rizzoli, 2017 Pagine 180 – Formato 22x14 cm Euro 17.00

Abitiamo un sottile guscio sferico, di pochi chilometri di spessore, intorno alla superficie della Terra. Anche se esploriamo gli abissi più profondi dell'oceano o scaliamo le vette dell'Himalaya, il nostro regno ha dimensioni ridicole. Per questo, se riflettiamo su quelle dell'universo, ci resta una sensazione di lieve sgomento. Non solo. Il nostro piccolo mondo è anche popolato di chimere, fantasmi e terribili inganni: pensiamo che quello che percepiamo sia reale, invece tutto cambia appena ci allontaniamo dall'angolo tranquillo in cui si svolge la nostra esistenza. Quando cerchiamo di capire i fenomeni che si osservano nel meraviglioso tappeto di galassie che ricopre la volta stellata, o

quelli che caratterizzano la materia nei suoi componenti elementari, dobbiamo rinunciare alle certezze che governano la nostra vita e intraprendere un viaggio vertiginoso che lascia senza fiato. Guido Tonelli, fisico al Cern di Ginevra e uno dei padri della scoperta del bosone di Higgs, ci fa compiere questo viaggio irripetibile, al cospetto di fenomeni straordinari. Fino a raggiungere il non-luogo del non-tempo da cui tutto ha avuto origine e dove possiamo dar voce a quell'istinto che si annida dentro di noi quando continuiamo a chiederci da dove viene la meraviglia che ci circonda. Il mito e la scienza hanno in fondo la stessa funzione, dal momento che "ogni società si costituisce attorno a una cosmologia. E nessuna civiltà, grande o piccola che sia, può reggersi senza il grande racconto.

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

5

QUADRANTI SOLARI Gli strumenti gnomonici di S.Maria Novella (1° Parte) - (a cura di Salvatore Trani)

Santa Maria Novella è una tra le chiese fiorentine più note; fu costruita da architetti dell'or-dine domenicano e fu completata nel 1360. Sulla facciata (fig. n. 1), tutta incrostata di marmi, completata nel 1470 su progetto di Leon Battista Alberti, sono stati collocati da Egnazio Danti alcuni orologi solari e una sfera armillare; all'interno della chiesa il Danti progettò una meridiana a camera oscura.

Due motivi suggerirono la scelta di questa facciata per l'installazione degli strumenti gno-monici:

a) allineamento della facciata in direzione est-ovest e, perciò, suo orientamento quasi esattamente a sud (2° 25' declinante a ovest)

b) stabilità dell'edificio.

Gli strumenti furono realizzati dal frate domenicano Egnazio Danti tra il 1572 e il 1575 che, in quel tempo, ricopriva la carica di cosmografo mediceo. Gli strumenti collocati dal Danti sono: un quadrante solare (1572) con il quale poter misura-re l'altezza del sole a mezzogiorno e una sfera armillare con la quale essere in grado di studiare lo spostamento dell'ombra durante le stagioni e determinare l'istante esatto dell'equinozio. Insoddisfatto dai dati raccolti dall'osservazione di questi strumenti, per integrarli, progettò e costruì, all'interno della Chiesa, due meridiane a camera oscura, i cui fori gnomonici furono pra-ticati sul rosone e sulla parete del frontone.

(segue)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

6

Il Quadrante Solare Il quadrante solare consiste in una lastra di marmo posta di taglio sul piano del meridiano locale (fig. n. 2). Permette di determinare l'istante del mezzogiorno solare vero, quando le due facce sono in ombra ed è illuminata solo la costola della lastra.

Sulle due facce, rivolte rispettivamente ad est e ad ovest, sono incisi due quadranti goniome-trici e otto orologi

solari ( figg. n. 3, n. 4, n. 5, n. 6, n. 7, n. 8); quattro a est e quattro a ovest. Due a ore italiche, due a ore

babiloniche, due a ore astronomiche, due a ore oltramontane o francesi. Gli gnomoni sono tutti perpendicolari.

(segue)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

7

(segue)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

8

(segue sul bollettino 416/2017)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

9

DIARIO ASTRONOMICO (a cura di Silvano Minuto)

Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015

1935. In questo periodo si continua ad osservare la Nova Herculis fino ad aprile. Poi Marte e Giove e a fine anno

Saturno.

Parte 60 1935 25 Marzo 1935. 23h 20m - 23h 50m. La Nova è sempre ben visibile ad occhio nudo, sebbene il cielo vada rischiarandosi per il sorgere della Luna. Del resto, il suo splendore ha continuato a diminuire ed è presso a poco uguale a quello di r Ercole.

26 Marzo 1935. 23h 15m - 23h 25m. O per le diverse condizioni di osservazione o per una reale diminuzione di splendore, la Nova appare notevolmente inferiore anche a r Ercole, e quindi assai sensibilmente inferiore alla 4^ grandezza.

27 Marzo 1935. 23h 10m - 23h 15m. Oss. della Nova Herculis. Si confermano le osservazioni del 26.

29 Marzo 1935. 23h - 23h 10m. La Nova continua a diminuire rapidamente di splendore, e la sua osservazione sta per farsi difficile ad occhio nudo. Assai inferiore a r Ercole, è però superiore alla prossima stella (6162 Ercole di gr. 5.11). Il suo splendore può ritenersi di circa gr. 4.7 (binocolo):

5 Aprile 1935. 23h - 23h 15m. La Nova non è più visibile ad occhio nudo ed è certamente inferiore alla 6^ grandezza, non riuscendosi a identificare neppure al binocolo. Il cielo non sembra molto puro; tuttavia il binocolo mostra delle stelle sensibilmente inferiori alla 6^ grandezza.

6 Aprile 1935. 23h 10m - 24h. Oss. della Nova. Si confermano le osservazioni del 5. Esplorata al cannocchiale (54mm; ingr. 16) la regione della Nova, salvo errori di identificazione, del resto poco probabili, essa appare discesa al di sotto dell’8^ grandezza, apparendo sensibilmente inferiore alla minore delle due stelle (B.D. +45.2652 di gr. 8.06), con le quali forma un triangolo.

8 Aprile 1935. 23h - 23h 35m. Cielo offuscato; le nubi, facendosi più fitte, interrompono l’osservazione da 23h 15m a 23h 30m. La Nova è visibile con qualche difficoltà anche al cannocchiale. Per quanto ciò possa dipendere anche dallo stato del cielo, è fuor di dubbio che dal 6 il suo splendore è ancora diminuito, ed essa appare assai inferiore alla prossima stella di gr. 8.1 e inferiore anche ad altre piccole stelle visibili nelle vicinanze.

9 Aprile 1935. 22h. Oss. di Marte. Nessuna calotta polare è visibile in modo distinto, sebbene la regione superiore sembri più chiara. Benissimo visibile è invece una macchia scura nella parte centrale e un po’ a destra, la cui forma precisa è però inafferrabile per la piccolezza dell’immagine (cann. di 54mm; ingr. 86).

20 Aprile 1935. 21h 55m - 22h. Chiaro di Luna. La Nova non è più visibile nemmeno al cannocchiale (54mm; ingr. 16), ed è quindi inferiore non solo alla B.D. +46.2426 ma anche alla B.D. +45.2652 (rispettivamente indicate con S gr. 9.3 e T gr. 9.5 nella carta del Bull. 1935 pag. 220 e 282 (avvertenza).

29 Aprile 1935. 22h 55m. Oss. di Giove. Due satelliti sono ad E e due ad W; questi ultimi abbastanza vicini fra loro. Sul disco sono ben visibili le due fascie tropicali, per aspetto sono molto dissimili; un po’ più intensa, tuttavia, la boreale (cann. di 54mm; ingr. 86).

2 Novembre 1935. 18h 35m - 18h 50m. Oss. di Saturno. L’anello è molto ristretto; tuttavia nei momenti di maggior calma dell’immagine se ne riconosce abbastanza distintamente la forma. Il passaggio dell’anello sul globo è seguito da una linea oscura sull’emisfero australe. Ben visibile Titano ad W del pianeta (cann. di 54mm; ingr. 86).

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

10

PERSONAGGI - (a cura di silvano Minuto)

PAOLO DAGOMARI detto anche Paolo dell'Abbaco (Prato, 1282 – Firenze, 1374) è stato un matematico, astronomo e poeta italiano. « Ma è bensì molto chiara la fama di Paolo Dagomari che, se fece alla stoltezza del secolo un qualche tributo del suo ingegno, s' alzò peraltro sovra i passati e i contemporanei per belle speculazioni astronomiche e per utili trovati nelle scienze matematiche »

A lato: stemma della famiglia Dagomari poi Dell'Abbaco dopo Paolo Franco Sacchetti lo chiama Paolo Arismetra e Astrologo, Giorgio Vasari Paulo Strolago, altri semplicemente Paolo Astrologo, ma, soprannomi a parte, il suo vero nome era Paolo Dagomari, figlio di ser Piero Dagomari, nobile pratese trasferitosi a Firenze, e solo successivamente rinominato come Paolo il Geometra o ancora come Paolo Dell'Abbaco, perché si riteneva che l'abaco l'avesse inventato lui come anche gli almanacchi. Dice infatti di lui Filippo Villani: “Questi fu geometra grandissimo, e peritissimo aritmetico e però nelle adequazioni astronomiche tutti gli antichi e moderni passò. Questi fu diligentissimo osservatore delle stelle e del movimento de' cieli, e dimostrò che al moderno tempo le tavole toletane erano o di poca o di niuna utilità e quelle d'Alfonso in alcuna varietà sensibile essere varie; donde dimostrò che Io strumento dell'astrolabio, misurato secondo la tavole toletane, il quale noi usiamo frequentemente, devia dalle regole d'astrologia: e quelli astronomi che

di quindi pigliavano argomento dell'arte essere ingannati. Costui di tutti quelli del tempo nostro fu il primo che compose un Taccuino e di futuri avvenimenti compose molti annali.” Come astronomo rimase famoso, a Firenze, per alcuni suoi calcoli rivelatisi corretti, come scrive, nella Cronica, Giovanni Villani: “Nell'anno 1345, di' 28 di Marzo, poco dopo l'ora di nona, secondo l'adequazione di mastro Pagolo, figliuolo di ser Piero, grande maestro in questa scienza d'astrologia, fu la congiunzione di Saturno e di Giove a gradi venti del segno dell'Aquario coll'infrascritto aspetto degli altri pianeti.” In matematica introdusse la virgola per raggruppare i gruppi di tre cifre nei numeri oltre le migliaia, ma la sua fama di matematico la deve soprattutto alle Aequationibus, come si chiamavano allora, ovvero a quelle operazioni matematiche che fondevano l'aritmetica e la geometria: quelle che oggi si definiscono equazioni algebriche. Precettore di Jacopo Alighieri, figlio di Dante, era grande amico di Boccaccio che lo cita e lo elogia più volte nel De Genealogia Deorum. Essendo la matematica una delle quattro arti del quadrivio ed essendo Firenze città di banchieri e mercanti, fondò una scuola d'abaco, ossia di aritmetica in Santa Trinita, la celeberrima bottegha d'abacho (ecco la vera origine del soprannome), da cui passarono, nel corso della sua carriera, circa diecimila studenti. Il Dagomari a moltissimi, anzi a infiniti nella nostra Firenze fu in aritmetica diligentissimo maestro, rinovellatore di buone e utilissime regole, e principio' a scorgere la nostra città alle utili e leggiadre regole dell'algoritmo inaudito e morto per moltissimi secoli. Tanta celebrità gli valse il priorato del quartiere di S. Spirito nel maggio e nel giugno del 1363.

(segue)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

11

Nel 1366 fece Testamento e lasciò che fossero fatte due Cappelle nella Chiesa di S. Trinita di Firenze. Ordinò pure che si facesse un Ospedale fra Montebuoni e Firenze e che tutti i suoi Libri d'Astrologia si mettessero in S. Trinita e che ivi stassero finché, in Firenze, non fosse stato trovato un bravo Astrologo, approvato per tale almeno da quattro Maestri, e quando questi fosse ritrovato lasciò che adesso si dassero i Libri e che divenissero suoi. Or convien credere che questo bravo Astrologo si trovasse mentre in S. Trinita più non esistono questi Libri. Fu sepolto in S. Trinita a Firenze con tanto di epitaffio oggi andato perduto. Il Rosselli nel suo Sepoltuario florentino dice che non meno di molte altre antiche memorie, avrà ceduto o all'avarizia de monaci o all'ambizione de' moderni; Giovanni Cinelli Calvoli accenna allo stesso proposito, come siasi spesso usato da persone indiscrete con diligenza asinina levar via l'armi ed i pitaffi; secondo un codice della Magliabechiana, sarebbe stato nascosto nel fondo d'una cantina del convento mentre si restaurava la cappella. Un suo ritratto ad affresco è dipinto sulle volte della Galleria degli Uffizi.

Osservatori di stelle, arazzo francese del XVI sec. Röhsska Konstslöjdmuseet (Röhss Museum of AppliedArts and Design, Göteborg, Sweden)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

12

A.P.O.D (a cura di Silvano Minuto)

Astronomy Picture of The Day (APOD) è un archivio redatto a partire dal 1995 da Robert Nemiroff e Jerry

Bonnell. L’archivio APOD contiene la più grande raccolta di immagini astronomiche ed ognuna di esse è

corredata da una breve descrizione fatta da esperti. Per visionare l’archivio basta digitare in internet la sigla

“APOD” e di seguito l’indice

25 luglio 2017

Rappresentazione artistica del satellite MAYAK

Si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Progettato dall'Agenzia Aerospaziale di Ricerca Giapponese

(JAXA), la fotocamera a sfera interna JEM - informalmente "Int-Ball" - è un po' più grande di una palla di

baseball, può galleggiare e manovrare autonomamente ma anche essere controllata in remoto, può fornire

video e immagini ad alta risoluzione. Int-Ball è stata consegnata all'ISS all'inizio di giugno ed è stata progettata

per permettere al controllo a terra di aumentare il monitoraggio delle attrezzature ISS e delle attività,

diminuendo le richieste di tempo per gli astronauti. Int-Ball si muove accendendo piccoli ventilatori interni.

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

13

ASTRONOMIA (a cura di Silvano Minuto )

UN NUOVO CONTEGGIO DEI PIANETI ERRANTI

I pianeti di tipo gioviano che hanno perso il legame con la propria stella e che ora vagano nello spazio sono appena un quarto delle stelle più comuni: lo ha stabilito un nuovo censimento, riducendo di quasi 10 volte la stima precedente

Li chiamano pianeti erranti o pianeti orfani, o con una dizione più asciutta e scientifica, pianeti interstellari: hanno infatti perso il legame gravitazionale con la propria stella, e ora vagano nello spazio.

Non si tratta di fenomeni rari: la teoria della formazione planetaria prevede infatti la possibilità che un pianeta dotato di una massa compresa tra meno di una massa terrestre e diverse volte la massa terrestre possa essere proiettato lontano dalla propria stella.

Ora però si sa che non sono comuni. Un nuovo studio pubblicato su “Nature” da Przemek Mróz dell'Osservatorio universitario di Varsavia, in Polonia, ha concluso che sono probabilmente 10 volte meno comuni di quanto stimato finora, aggiungendo un altro tassello al complesso mosaico di informazioni disponibili su questi misteriosi oggetti.

La ricerca di pianeti interstellari sfrutta la tecnica di microlente gravitazionale, basata su un fenomeno astrofisico previsto dalla teoria generale della relatività che descrive le interazioni gravitazionali tra i corpi dotati di massa.

In questa teoria, lo spazio e il tempo sono concepiti come un unicum quadrimensionale, lo spazio-tempo. Ogni massa dell'universo deforma lo spazio-tempo intorno a sé, come farebbe una palla da bowling posata al centro di un lenzuolo fissato ai quattro angoli. Ciò rende conto del fatto che una seconda massa più piccola, per esempio una palla da biliardo, posata sullo stesso lenzuolo, cadrebbe nella depressione creata dalla più grande, cioè verrebbe attratta da essa.

Fin qui il modello einsteiniano della gravitazione si limita a essere una rielaborazione in termini più generali della teoria della gravitazione classica di Newton. La teoria relativistica però va anche molto oltre, fino a prevedere effetti gravitazionali fino a quel momento neppure immaginati: il primo fra tutti è la deformazione del tessuto

dello spazio-tempo prodotta dalle masse fa anche deviare i raggi di luce che si trovino a transitare nelle sue vicinanze.

Questo fenomeno fisico ha effetti molto spettacolari nelle osservazioni astronomiche, perché le grandi masse, come le galassie o gli ammassi di galassie, deviando la luce che proviene dal cosmo profondo, si comportano come lenti ottiche, producendo immagini moltiplicate di sorgenti lontane.

(segue)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

14

Quando però la massa in primo piano è relativamente piccola, la moltiplicazione dell'immagine di sorgenti lontane è al di sotto della capacità risolutiva degli attuali strumenti di osservazione astronomica. In questo caso si parla di microlente gravitazionale: l'effetto della massa si fa sentire solo con lievi variazioni di luminosità apparente della sorgente lontana, e può essere sfruttato per rilevare la presenza di oggetti che emettono pochissima luce o non ne emettono affatto, come nane brune, stelle di neutroni, buchi neri e, appunto, pianeti.

Nel caso della ricerca dei pianeti interstellari, la tecnica di microlente gravitazionale è l'unica utilizzabile. Uno studio condotto in passato con questa metodologia su 474 eventi aveva concluso che i pianeti interstellari di dimensioni paragonabili a quella di Giove fossero in numero almeno doppio delle stelle della sequenza principale.

Mróz e colleghi hanno analizzato un campione di segnali di microlente gravitazionale molto più esteso, corrispondente a circa 2600 di eventi, rilevati nell'ambito dell'Optical Gravitational Lensing Experiment (OGLE-IV) tra il 2010 e il 2015. L'analisi ha rivelato che non ci sono più di 0,25 pianeti di massa gioviana per stella nella sequenza principale – categoria che comprende la maggior parte delle stelle, tra cui il Sole – quindi il loro numero è quasi 10 volte inferiore rispetto alla precedente stima.

Gli autori riferiscono di aver osservato anche eventi estremamente brevi che fanno ipotizzare l'esistenza di pianeti interplanetari di massa paragonabile a quella terrestre o di poco superiore, confermando la validità complessiva dell’impianto teorico sulla formazione dei pianeti erranti.

Fonte: Rivista Le Scienze

LUNA Eclisse parziale di Luna 20:40 – 07.08.2017 (a cura di Oreste Lesca)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

15

INQUINAMENTO LUMINOSO (a cura di Silvano Minuto)

“IL CAPPELLAIO MAGICO” STATUA DI LUCI PER BORSALINO

Una scultura di Marco Lodola alta otto metri svetta al centro della rotonda che si trova ad Alessandria all’inizio della via che porta il nome del figlio dell’imprenditore Borsalino. L’artista «elettricista» dice di aver illuminato Alessandria, facendosi beffa della legge Regionale sull’Inquinamento Luminoso e delle direttive sul risparmio energetico. Speriamo che la Provincia intervenga e applichi le sanzioni previste dalla legge non solo al così detto artista ma anche agli assessori del Comune che hanno autorizzato l’iniziativa. D'altronde Alessandria non è nuova a simili iniziative, famosi rimangono i cannoni sparaluce disposti per glorificare un’azienda del settore. Chi ha finanziato l’opera di cui non si cita l’importo: la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che evidentemente con tutti i problemi del territorio non ha trovato niente di meglio che collaborare ad imbrattare ancora una volta il territorio. Genova - L’Osservatorio Astronomico del Righi a Genova ha scattato un’immagine del sole con in evidenza (in alto a sinistra) «la macchia n. 2665, responsabile della tempesta magnetica, per fortuna di moderata intensità, che sta colpendo in queste ore il nostro pianeta causando aurore boreali visibili anche dalle latitudini della Nuova Zelanda». L’immagine è stata ripresa oggi alle ore 12.26, da Marina Costa dell’Osservatorio Astronomico del Righi tramite il telescopio Nexstar 11 dell’Osservatorio e una camera ASI 120MM, elaborazione Avistacks.

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

16

EVENTI DI AGOSTO (a cura di A.P.A.N.)

17 Agosto h. 21:00 – Biblioteca di Druogno VB “La Notte della Luna” a cura di Corrado Pidò – Astronautica 23 Agosto h. 21:00 – Biblioteca di Druogno VB “Galileo Galilei” – comp. Stranagente e Domus Brass Quintet

COMETE C-2017 ER61 _ C-2015 O1 (a cura di Graziano Ventre)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

17

ARCHIVIO STORICO (a cura di A.P.A.N.)

Prosegue la pubblicazione di materiale storico dell’archivio documentale e fotografico dell’Osservatorio G.Galilei. Si invitano tutti coloro che sono in possesso di qualche evidenza storica, a voler partecipare a questa rubrica inviando una email a [email protected]

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

18

ASTROFOTOGRAFIA Messier 82 (Galassia Sigaro) (a cura di Alessandro Segantin)

Pubblichiamo una rielaborazione di Alessandro Segantin della famosa galassia M82 ripresa in osservatorio.

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

19

FLY ME TO THE MOON Il cratere " Theon Junior ", (a cura di Davide Crespi)

Nella regione ad est del cratere Ptolemaeus possiamo osservare il cratere "Theon Senior", una formazione circolare molto scura di 19Km a forma di conca che costituisce un'interessante coppia con Theon Junior. Sui versanti scoscesi si trova Theon Senior A a nord. Le pareti sono molto elevate e il fondo è arrotondato. La sua formazione risale al periodo Eratosteniano (da -3.2 miliardi di anni a -1.1 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 6 giorni dopo la Luna nuova oppure 5 giorni dopo la Luna piena.

(segue)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

20

Nella regione ad est del cratere Ptolemaeus possiamo osservare il cratere "Theon Junior", una formazione circolare molto scura di 19Km a forma di conca che costituisce un'interessante coppia con Theon Senior. Le pareti sono molto elevate e il fondo è arrotondato. La sua formazione risale al periodo Eratosteniano (da -3.2 miliardi di anni a -1.1 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 6 giorni dopo la Luna nuova oppure 5 giorni dopo la Luna piena.

Alcuni dati:

• Longitudine: 15.793° East

• Latitudine: 2.409° South

• Faccia: Nearside

• Quadrante: Sud-Est

• Area: Regione ad Est del cratere Ptolemaeuss

Origine del nome:

• Dettagli: Teone di Alessandria

• Astronomo e matematico greco del 4° secolo d.C. nato in Grecia

• Fatti notevoli: Autore di un 'Commento' sull'Almagesto di Tolomeo. Divulgatore delle opere di Euclide. Archimede e Erone.

• Autore del nome sconosciuto

Nelle foto una ripresa di Lunar Orbiter 4 dei crateri “Theon Junior” in basso e "Theon Senior" in alto e un disegno raffigurante Teone di Alessandria. Lo strumento minimo per poter osservare questa formazione è un rifrattore da 100mm.

Hanno collaborato: Silvano Minuto, Corrado Pidò, Davide Crespi, Vittorio Sacco, Salvatore Trani Oreste Lesca,

Giuseppe Bianchi, Alessandro Segantin, Graziano Ventre

Immagine di copertina : NGC 6888 - Crescent Nebula è una nebulosa diffusa visibile nella parte meridionale

della costellazione del Cigno. (Alessandro Segantin)

Bollettino di informazione astronomica nr. 415/2017

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est

21

www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it

APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus

C.F. osservatorio 00437210032

Casella sostegno del volontariato.

Per collaborare al bollettino inviare una email a: [email protected]

L'osservatorio ha una propria pagina facebook:

https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoGalileoGalilei

La pagina è moderata, quindi qualsiasi cosa scritta sulla bacheca non apparirà in pubblico prima di essere

vagliata dagli amministratori.

Ricordiamo che è possibile iscriversi all'associazione versando la quota per il 2017, invariata da anni, di

€25,00. I versamenti dei soci sono gli unici proventi dell'osservatorio. La quota può essere versata in

osservatorio oppure con bonifico su IBAN IT43J0503445690 000000008000