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t CatAnIA n.1 Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro" (aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989) Associazione Italiana Arbitri

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Scritta dagli arbitri per gli arbitri!

REDAZIONE

CatAnIA Anno IV n.1 / S.S. 2016-2017

Federazione Italiana Giuoco Calcio Associazione Italiana Arbitri – Sezione di Catania Piazza Cavour,19 – 95125 Catania (CT) Tel 095/441467 – Fax 095/441467

DIRETTORE

Cirino Longo

CAPO REDATTORE

Salvatore Contrafatto

COMITATO DI REDAZIONE

Antonino Di Rosa, Marco Fallanca, Salvatore Contrafatto

REALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE

Antonino Di Rosa

E-mail: [email protected]

Gli articoli della rivista "CatAnIA" possono essere riprodotti, previa specifica autorizzazione, alla esplicita

condizione che non vengano modificati e che ne sia citata la fonte.

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SOMMARIO

4

AIA Catania

2012-2016 (a cura della redazione)

12

Filippo Fusari

e Antonino

Palla

approdano in

Serie D di M. Fallanca

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CONSIGLIO

DIRETTIVO Stagione 2016/17

20

Progetto

Top Referee

(a cura della redazione)

7 La Sezione di Catania

“osserva” in CAN PRO

con Umberto Raspante di S. Contrafatto

10

L’Osservatore Biagio

Schilirò alla C.A.I. di S. Contrafatto

16

Ben arrivati

in nazionale! di A. Di Rosa

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AIA Catania 2012-2016

La chiusura del quadriennio olimpico 2012-2016, come ogni conclusione di un

ciclo, è il momento per ripercorrere quanto accaduto focalizzando i momenti

più importanti; per la sezione di Catania è stato certamente un periodo

costellato di grandi traguardi tra i quali spicca naturalmente il ritorno in Serie A

con Nino Santoro il 16 Marzo 2014 nella gara Atalanta- Sampdoria.

2012/13

La stagione 2012/13, iniziata con la promozione in CAN D per Luigi Fichera (arbitro), Emanuele Amato (assistente)

e Umberto Raspante (osservatore), ci vede protagonisti allo stadio Angelo Massimino con l’arbitro Fichera e

l’assistente Salvatore Sangiorgio impegnati in una amichevole di

beneficenza tra la squadra cittadina militante in Serie A e una

formazione di vecchie glorie; sempre Fichera e Sangiorgio

insieme a Emanuele Amato dirigono un’altra squadra di Serie A,

il Torino guidato da Ventura, durante il periodo di preparazione

invernale a Ragusa in un confronto con la squadra locale. Durante

la stagione abbiamo ospitato l’arbitro internazionale Antonio

Damato (ospite sorteggiato dall’AIA), che ha tenuto il suo

partecipato incontro nel mese di Febbraio;

il Presidente dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio)

Renato Marletta è intervenuto per una interessante lezione

sull’aspetto tecnico-tattico delle squadre di calcio prima di guidare la compagine sezionale a un brillante terzo posto

nel torneo dell’amicizia e della memoria tenutosi nel territorio della sezione di Trapani. Importanti riconoscimenti per i nostri associati: Francesco Lo Scalzo premiato con la

pergamena per i 50 anni nell’associazione mentre Salvo Consoli e Franco Sapienza

ricevono dal CONI le stelle rispettivamente di bronzo e d’argento riservate alle personalità

che si sono maggiormente distinte in ambito sportivo.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico ci siamo fregiati della direzione della finale di Coppa

Italia d’Eccellenza con Davide Musumeci arbitro della gara tra Kamarat e Tiger Brolo sul

campo di Leonforte con molti associati a tifare per la terna.

Sezione attiva anche sul piano sociale con la designazione di una terna per l’amichevole di beneficenza tenuta nel

carcere minorile di Bicocca e la parternship nella manifestazione “CorriCatania”.

Molti gli esordi durante la stagione: in Eccellenza debuttano l’arbitro

Francesco Bonaccorso e gli assistenti Alessio Di Paola, Fausto

Finocchiaro, Vincenzo Fisichella, Francesco La Ferrara, Silvestro

Messina e Simona Otello; in Promozione prima gara per Federico

Severino e Luigi Augello e per il Calcio a 5 Salvatore Pagano,

Riccardo Portoghese e Antonino Urso ricevono la prima designazione

in C1. Nino Santoro conclude la sua splendida stagione con la

direzione della finale di Coppa Italia primavera tra Napoli e Juventus,

davanti a 40000 spettatori allo stadio San Paolo di Napoli.

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2013/14

La naturale continuazione dell’ottimo finale della

stagione precedente è la promozione, attesa da

tutti i colleghi, in CAN B di Nino Santoro che

brucerà poi le tappe esordendo il 16 Marzo 2014

in Serie A raccogliendo il testimone lasciato 15

anni prima da Bruno Rizzo, ultimo assistente

catanese nella massima categoria nazionale; Salvo

Sangiorgio prende il posto di Nino in CAN PRO e Andrea Cultrera lo segue in

CAN D, Davide Musumeci viene promosso alla CAI e, nel mese di Marzo, Salvo

Contrafatto supera il Corso di selezione indetto dalla CAN BS rimpinguando il

numero di associati nelle categorie nazionali.

Durante il raduno pre campionato del CRA Sicilia il Presidente Cirino Longo

viene premiato come “miglior presidente regionale” della passata Stagione

Sportiva, giusto riconoscimento al nostro dirigente che è riuscito in un anno a

sistemare tutti i pezzi di un puzzle scomposto per creare il disegno auspicato.

Il mese di Settembre vede anche il debutto della rivista “catAnIA” che è riuscita a

ritagliarsi un piccolo spazio all’interno della sezione oltre a ricevere l’apprezzamento dei vertici della nostra

associazione che hanno ricevuto il primo numero.

Molto apprezzata la visita dell’arbitro CAN B Michael Fabbri che, prima al polo e poi in sezione, ha dispensa to

consigli e si è dimostrato pronto per i più grandi

palcoscenici calcistici; l’ospite sorteggiato è stato

Pasquale Rodomonti, ex arbitro internazionale e in

quel momento componente della commissione CAI,

che ha colpito la platea con i suoi racconti arbitrali e di

vita evidenziando il suo impegno nel sociale; ambito

nel quale la sezione è stata sempre presente anche con

l’inizio di una collaborazione con la LILT (Lega

Italiana Lotta Tumori) designando gli arbitri nella

partita dimostrativa tra medici e pazienti e

collaborando con l’associazione “Italia eventi” che

organizza una manifestazione di beneficenza allo

stadio Angelo Massimino con incassi devoluti a

famiglie bisognose.

La stagione 2013/14 è anche quella di esordio del progetto TOP REFEREE che, da un’idea di

Emanuele Amato, è riuscito a coinvolgere tutti gli arbitri OTS alla ricerca di punti per scalare la

classifica e aggiudicarsi il titolo di migliore associato della stagione, vinto nella prima edizione

da Roberto Privitera e Guido Redi che hanno così partecipato al torneo dell’amicizia e della

memoria dove la nostra sezione ha confermato il terzo posto dell’anno

precedente.

Il CONI ha conferito all’ex Presidente Gianfranco Piloti

Marino la stella di bronzo e un interessante raduno

intersezionale ha coinvolto i migliori ragazzi catanesi e

siracusani per due giorni di confronto atletico e tecnico.

A livello regionale prima gara in Eccellenza per Luigi Augello e per gli assistenti

Francesco Cacciola, Antonio Ferlito, Antonino Palla, Daniele Picciolo e Dario Testaì; debutto in

Promozione per Fortunato Papaserio e Ferdinando Toro.

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2014/15

La formazione dei ruoli per la nuova stagione porta alla

sezione tre ingressi in CAN D: gli assistenti Roberto

Fraggetta e Davide Musumeci e l’osservatore Fabio

Giallanza; promosso alla CAI l’osservatore Enrico Ventura.

Il Commissario della CAN A, Domenico Messina, ex

arbitro internazionale, visita la nostra sezione il 20

Febbraio e ad Aprile interviene l’arbitro CAN B Fabio

Maresca; Nino Santoro viene designato per l’amichevole

tra la nazionale italiana under 21 e la rappresentativa di

Serie B che si tiene a Trapani; riceve anche il premio

USSI (associazione che riunisce i giornalisti sportivi

siciliani) nonché la seconda designazione in Serie A, il 2

Maggio 2015: Sassuolo- Palermo.

La sezione diviene sempre più presente sui media con l’attivazione del

profilo twitter e il rinnovo del sito sezionale, proposto in una nuova e

accattivante veste grafica; siamo presenti anche sulla rivista nazionale

con un articolo sul collaboratore CRA Antonio Di Paola che ha

rappresentato la nostra associazione alla maratona di New York.

Il titolo di TOP Referee se lo aggiudica Ennio Nasca che accompagna la squadra sezionale al Torneo dell’amicizia e

della memoria concluso ai quarti di finale.

Finale raggiunta invece da Riccardo Portoghese che, con la

direzione dell’ultimo atto della Coppa Italia di C1, corona una

stagione colma di esperienze utili per la successiva scalata alla

CAN 5.

L’Eccellenza accoglie l’arbitro Ferdinando Toro e gli assistenti

Matteo Cardona, Davide Cicero, Filippo Fusari, Michele Raspanti

e Gianluca Viglianesi; fanno il loro ingresso in Promozione

Roberto Bucolo, Claudio De Fazio e Luca Naselli.

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2015/16

Le promozioni alla CAI dell’arbitro

Alessandro Cutrufo e dell’osservatore

Giuseppe Russo aprono la stagione 2015/16,

impreziosita dalla visita del Responsabile

del Settore Tecnico, Alfredo Trentalange,

che fa convergere a Catania i vertici dell’AIA

siciliana; medesimo successo per gli

incontri con

Massimo

Cumbo,

responsabile della CAN 5, e con Angelo Galante, arbitro

internazionale di futsal.

Nino Santoro riceve il premio del calcio siciliano, Ugo Pirrone la stella d’argento CONI e Salvo Consoli la stella per

l’arcobaleno per il suo impegno nel sociale; in questo ambito la sezione continua la collaborazione nella “Partita del

cuore” e a fianco della LILT.

Il referente atletico Agostino Spadaro porta la sezione sul podio della prima

edizione della “Referee run” classificandosi secondo nella propria categoria

dopo le tre tappe previste; Salvo Sangiorgio partecipa

al raduno play off della CAN PRO venendo designato

per il delicato play out Prato-Lupa Roma mentre Salvo

Contrafatto conclude la sua stagione, iniziata con la

direzione nella competizione internazionale “Euro

Winners Cup”, il corrispettivo della Champion’s

league, con la convocazione per le finali del

campionato di Serie A di Beach soccer dove dirige la

finale per il terzo posto.

Durante la stagione Luca Naselli e Fortunato Papaserio festeggiano l’esordio in Eccellenza

così come Matteo Cardinali, Andrea D’Aquino, Elia Salerno (a soli 17 anni), Ennio Nasca e

Marco Testaì quello in Promozione; la C1 di calcio a 5 registra il debutto di Francesco Cannaò, Giovanni Conte e

Salvatore Rosano.

La rielezione di Cirino Longo, unico candidato, alla carica di Presidente sezionale, ha aperto di fatto il nuovo

quadriennio olimpico che speriamo riuscirà a ricalcare o superare i successi di quello appena concluso.

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LA SEZIONE DI CATANIA “OSSERVA” IN CAN PRO

CON UMBERTO RASPANTE

Sono passati dieci anni esatti da quando i nostri

osservatori hanno visionato per l’ultima volta dagli

stadi di Lega PRO: era il 2006 e Rosario Ferlito, dopo

quattro anni di permanenza, lasciava l’allora CAN C

per dedicarsi ai giovani arbitri dell’OTS.

Oggi la sezione, grazie a Umberto Raspante, torna ad

essere presente tra gli osservatori della prima categoria

professionistica continuando una lunga tradizione che

ci ha visti protagonisti sia in campo che sulle tribune,

nel fondamentale ruolo di crescita e formazione che

svolgono i colleghi con più esperienza nei confronti dei

giovani.

Umberto inizia il suo percorso nell’AIA nel 1989,

indirizzato da un docente della scuola che frequentava

nonché nostro grande dirigente: Gianfranco Piloti

Marino. I primi due anni passano praticamente senza

nessuna gara, il primo per il servizio militare e il

secondo per un brutto infortunio che lo tiene lontano

dai campi.

Dalla terza stagione inizia però una scalata repentina

che lo porta subito nell’organico regionale e poi, in un

solo anno, gli permette di arrivare direttamente in

Eccellenza; qui avviene la giusta maturazione che gli

consente di transitare velocemente dal ruolo scambi

(l’odierna CAI), dove si ferma per una sola stagione,

prima di ritrovarsi tra i migliori arbitri nazionali in

CAN D. Tre intense stagioni durante le quali non gli

riesce il salto tra i professionisti come arbitro e decide

di transitare fuori quadro diventando osservatore; la

passione per il campo però non viene meno così, dopo

una stagione a consigliare gli arbitri provinciali, decide

di rimettersi in gioco affrontando il corso di selezione

per assistente arbitrale che lo porta in CAN PRO,

questa volta con la bandierina. L’esperienza tra i

professionisti è fondamentale e Umberto resta per ben

5 stagioni nella seconda espressione arbitrale italiana

(la CAN A-B era allora unificata) arrivando un passo

dal sogno: viene designato, tra le altre, anche per le

finali play off Reggiana-Paganese e Frosinone-Perugia.

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Il gioco in questi anni si è molto sviluppato sotto

l’aspetto atletico e un arbitro deve essere prima di tutto

preparato nel fisico. Poi deve conoscere le dinamiche di

gioco e comprendere le tattiche predisposte dagli

allenatori; questa rappresenta forse la maggior

differenza con il passato e viene affrontata con

attenzione dalla commissione durante i raduni con la

visione di innumerevoli filmati.

Un pensiero finale è alla famiglia, che risente sempre

maggiormente dell’impegno arbitrale, con la moglie

Maria, tutt’oggi prima sostenitrice e che preparava

meticolosamente il borsone per affrontare le gare nel

quale non mancava mai niente ed era sempre tutto in

perfetto ordine; i due figli Rosario e Riccardo e la figlia

Alessia che l’anno scorso, in totale indipendenza (anzi

senza la totale condivisione della scelta da parte del

padre), decide di seguire il corso arbitri e si appresta

quindi a dirigere le sue prime partite.

L’arbitraggio e il senso di appartenenza alla nostra

associazione hanno quindi lasciato il segno in chi è

vicino a Umberto e speriamo che, con il supporto della

sezione e dei suoi cari, possa arrivare a “osservare”

sempre più in alto.

Umberto quindi, pur potendo presentare la domanda per

svolgere il ruolo di osservatore alla CAI, decide di

ripartire dall’OTS facendo la giusta esperienza prima di

affacciarsi alle categorie nazionali; così, dopo tre anni a

livello regionale, viene proposto alla CAI, categoria nella

quale anche da osservatore resta solo una stagione. Dopo

altre quattro stagioni passate in CAN D, lo scorso 2 luglio

arriva la meritata promozione alla CAN PRO.

Con Umberto non possiamo non affrontare le differenze

tra le categorie dilettantistiche e quelle professionistiche a

tutti i livelli: arbitrale, di osservatori e dirigenziale. La

prima caratteristica, che ricorrerà spesso durante il nostro

incontro, è la professionalità sotto i tutti i punti di vista:

quella richiesta ad arbitri e assistenti, quella necessaria per

gli osservatori ma soprattutto quella mostrata dalla

commissione e quella ricercata durante i raduni. La

prestazione della terna è vista sotto un’altra luce: non sono

più elementi da formare e, quindi, la gara non vive solo

del suo andamento globale ma bisogna ben valutare gli

episodi soprattutto quando possono alterare il risultato

finale (crucial mistake): le singole situazioni possono fare

la differenza visto che tutti gli elementi in organico sono

altamente preparati.

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L’OSSERVATORE BIAGIO SCHILIRO’

ALLA C.A.I.

L’occasione è di quelle importanti: la promozione del

nostro piccolo-grande osservatore Biagio Schilirò alla

CAI, il suo primo approccio con le categorie nazionali.

L’incontro per la nostra chiacchierata, invece, mette in

risalto il “solito” Biagio: un amico brillante e divertente

con il quale conversare piacevolmente di qualsiasi

argomento.

E parlando della nostra associazione e della sezione, la

nostra casa, si crea ancor di più un’atmosfera familiare e

sembra di poter star lì per ore senza annoiarsi.

Il percorso di Biagio da arbitro a livello provinciale non è

stato dei più semplici: si privilegiavano colleghi alti che,

si presupponeva, potessero avere maggiore futuribilità;

ma lui non molla e continua a impegnarsi fino alla

visionatura di Diego Garofalo, compianto Presidente a

cui è intitolata oggi la sezione, che, definendolo “un

arbitro che vola in campo”, lo propone all’organo tecnico

regionale guidato da un altro dirigente molto amato:

Renato Lo Cascio.

Il suo percorso si interrompe comunque in Prima

Categoria ma, visto che i regolamenti di allora

permettevano di affiancare all’attività principale quella di

assistente o di dirigere nel futsal, si riusciva a dirigere

anche tre gare a settimana oltre a fraternizzare con più

colleghi e conoscere i vari ruoli della nostra associazione.

Finita l’esperienza in campo, intraprende il percorso da

osservatore e viene subito proposto in regione dal

Presidente Pietro Giallanza; sette anni durante i quali ha

assorbito gli insegnamenti dei responsabili OA: Giorgio

Vitale, Salvo Occhipinti e Orazio Postorino che lo hanno

reso maturo per arrivare a livello nazionale. Un grande

contributo nella sua formazione è stato dato anche dai

Presidenti CRA che si sono succeduti: Rosario D’Anna

che ha democraticizzato la figura rendendola molto più

vicina a tutti gli associati e quasi dimezzato il numero

degli osservatori nell’organico regionale permettendo una

maggiore crescita tecnica;

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poi l’amico Michele Cavarretta che ha portato la sua

gioventù coniugata alla grande esperienza da componente

nelle categorie nazionali, aumentando il livello di

professionalità; forse si potrebbe migliorare ancora

aumentando la considerazione negli OA regionali.

Il raduno CAI si è tenuto dal 27 al 30 Agosto: a Sportilia

si respira davvero aria di professionismo, un salto

notevole rispetto ai raduni sezionali e regionali per

quanto riguarda i tempi, il modo di lavorare e la qualità

degli incontri dove si discute e si impara fino a tarda

notte, senza mai annoiarsi.

Durante la nostra chiacchierata parliamo delle differenze

col passato: oggi è presente una maggiore fisicità da parte

dei giocatori e per questo si chiede un livello atletico

molto più alto anche agli arbitri; è migliorato certamente

lo studio dei regolamenti, favorito anche dalla maggiore

tecnologia.

Per quanto riguarda la vita associativa, parecchi sono i

ricordi che potremmo citare ma alcuni hanno un ruolo di

primo piano: le serate trascorse sotto la presidenza di

Gianfranco Piloti Marino in cui si restava fin oltre la

mezzanotte in sezione a giocare e confrontarsi,

mangiando e divertendosi insieme;

il primo raduno sezionale organizzato a Bronte che ha

visto la presenza del Presidente dell’AIA Tullio Lanese,

un vero evento per la sezione etnea; le lunghe

chiacchierate di “politica sezionale” e non solo con lo

scomparso Presidente Giallanza;

i tornei di calcio con la squadra sezionale, seguita con

passione e accompagnata con l’entusiasmo di un

bambino.

In conclusione del nostro incontro, una citazione speciale

al Presidente Cirino Longo con il quale Biagio ha svolto

praticamente tutta la carriera arbitrale e che ha affiancato

come componente del Consiglio Direttivo, dedicandosi

alla promozione e all’attuazione del codice etico; un

legame quasi fraterno che va oltre l’AIA esprimendo al

massimo il significato della parola ASSOCIAZIONE.

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FILIPPO FUSARI E ANTONINO PALLA

APPRODANO IN SERIE D

Passaggio in Serie D per gli

Assistenti Filippo Fusari e

Antonino Palla che calcano

così i campi della categoria

nazionale dopo una brillante

stagione quale quella dello

scorso anno è stata. I

colleghi, giovani promettenti

e preziose risorse della

nostra Sezione, sono scesi in

campo con la consueta

determinazione e voglia di

fare, a coronamento

dell’impegno profuso in

questi anni. L’esordio di

entrambi in Sersale Calcio

1975 - Progreditur

Marcianise costituisce,

ovviamente, un traguardo

importante ma,

indiscutibilmente, un punto

di partenza per ambiziosi

progetti futuri. Filippo e

Antonio hanno indossato la

divisa, impugnato la

bandierina, onorando la

Sezione di appartenenza e

confermandosi protagonisti

di ottime prestazioni, sin

dalle loro prime uscite. Due

validissimi arbitri che hanno

incarnato tutto lo spirito e la

passione dell’A.I.A. e che

contribuiscono a costituire il

futuro della nostra

Associazione. Arbitri che

ogni settimana scendono in

campo, credendo fortemente

nel sogno di ogni associato.

E noi colleghi non possiamo

che essere soddisfatti del

loro operato, confidando nella loro preparazione e augurandoci che nelle rispettive carriere possano raggiungere

traguardi degni di nota. Abbiamo raccolto e riportiamo di seguito le loro impressioni dopo le prime gare di questa

stagione.

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Filippo: Ci eravamo lasciati con un tuo articolo per l’esordio in Eccellenza,

ripromettendoci - magari - di fare un’altra intervista in occasione di un

desideratissimo esordio nelle categorie nazionali. A quanto pare ha portato

fortuna e chissà che non ne porti ancora una volta... Ed eccoci qui,

archiviato un anno nella massima categoria regionale particolarmente

fortunato e ricco di emozioni: lo scorso anno, sin da subito, grazie a buone

prestazioni, iniziarono ad arrivare valutazioni positive da parte di O.A. e

O.T., incominciando così a far sembrare la Serie D come un sogno

raggiungibile. Continuando a sperare, piano piano le cose sono andate per

il verso giusto e a fine campionato il sogno si è coronato. Il passaggio è

stato sicuramente un momento importante, che non dimenticherò facilmente.

Ma è già arrivato il momento di ricominciare a dare il massimo affinché

questo non costituisca un punto di arrivo ma soltanto un punto di partenza.

Ripenso con indescrivibile emozione al momento in cui è arrivata la mail

che mi comunicava l’inquadramento nella categoria superiore e con la quale

venivo invitato al raduno a Sportilia. Mi sono preparato al meglio per poi

trovarmi catapultato in un’esperienza e in una realtà fantastica, ancora più

impeccabile sotto il profilo dell’organizzazione, della professionalità, della

tecnica. Insomma, tutto era proprio come mi aspettavo: si iniziava a respirare un’aria “nazionale”. La prima

designazione l’ho attesa con ansia e se c’è una cosa che mi ha colpito è l’organizzazione della trasferta

(spostamenti, pernottamento, ecc.): qualcosa a cui a livello regionale non sei abituato. Sotto il profilo tecnico non ho

notato poi chissà quali differenze. In termini di presenze di pubblico noi siciliani siamo abituati bene anche nelle

categorie regionali quindi non possiamo lamentarci affatto.

Dopo appena una settimana ecco una nuova designazione; ne sono stato entusiasta dato che solitamente le

designazioni sono quindicinali. Aereo per Milano e nuova avventura... Ho anche avuto modo di apprezzare

tantissimo il confronto con altre terne e nuovi colleghi: in quell’occasione ho avuto modo di conoscere in hotel la

sestina arbitrale di Milan - Udinese. Anche il colloquio con gli O.A. è leggermente diverso, con una maggior

attenzione ai dettagli e alle sfaccettature. Le prime visionature sono state positive e ce la metterò tutta per dare il

massimo. Il mio motto è “insisti e persisti, raggiungi e conquisti”. Trovo doveroso ringraziare tutti coloro che, da

sempre, hanno creduto in me: il Presidente Cirino Longo, Sergio Roccasalvo, Tony Taranto, l’ing. Pirrone, Salvo

Contrafatto e Luciano Nicolosi. Un “grazie” speciale va alla Sezione e ai colleghi, ragazzi con i quali ho condiviso

questo percorso e l’esperienza fin qui maturata, tra cui Gianluca, Davide e Matteo. Ultimamente, per ovvie ragioni,

sto facendo coppia fissa con Antonio Palla e tra noi c’è un buon affiatamento. Naturalmente, ultimi ma non da meno,

non posso non ringraziare la mia famiglia e in particolare Alessandra, la mia fidanzata, che mi supporta e accetta le

mie trasferte arbitrali. E’ proprio vero il detto che recita “dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna”.

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Antonino: Ho 23 anni e faccio parte della grande famiglia

dell’A.I.A. precisamente dal dicembre del 2009. Questi sette

anni di percorso arbitrale mi hanno visto inizialmente come

“fischietto” nelle categorie provinciali e del settore giovanile e

scolastico. Dopo due stagioni in forza al C.R.A. in Prima

Categoria, ho deciso di diventare A.A., un nuovo ruolo nel

quale mi sono trovato subito a mio agio. Immediatamente, dopo

appena tre partite in Promozione, è arrivato l’esordio nella

massima categoria regionale in una gara a Raffadali,

nell’agrigentino. Quello è stato il punto di partenza di due

stagioni ad alto livello, durante le quali grazie a buone

prestazioni ho raggiunto gli obiettivi che mi ero preposto e ho

coronato un primo piccolo-grande sogno: essere inquadrato in

Serie D. Nel corso della scorsa stagione ho riportato buone

valutazioni ma, per via della questione anagrafica, neanche io

credevo più di tanto fosse una pista percorribile.

Sorprendentemente, con la pubblicazione degli inquadramenti

nel luglio scorso, tutto è andato per il meglio. Durante l’estate

ho fatto sì da raggiungere un ottimo livello di preparazione,

atletica quanto tecnica. L’invito al raduno a Sportilia ha

costituito un’emozione immensa, un’esperienza importante per

la mia crescita arbitrale: stare a contatto con i dirigenti della

nostra associazione che hanno calcato i campi più importanti è

stata la ciliegina sulla torta di due giorni di raduno intensi. La

prima designazione è arrivata puntuale, con trasferta in

Calabria. La gara, conclusasi sul risultato di 1-3, mi ha visto protagonista di una prestazione tutto sommato

positiva. L’inquadramento nazionale, con l’organizzazione e la pianificazione della trasferta, la tensione, la gara e

quant’altro, mi fa sentire molto più responsabile.

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Confrontando le realtà calcistiche di nord e sud, ho notato una maggiore

rapidità nel gioco nel primo e una maggiore tecnica nel secondo. Anche

la realtà degli stadi in termini di presenze di pubblico è molto diversa,

sicuramente molto più sentita e partecipata dalle nostre parti. D’altro

canto, l’ambiente al nord è molto diverso, si pensa maggiormente a

giocare e meno a parlare. Con la massima modestia, non nego di essere

consapevole dei miei mezzi e delle mie capacità. Mi reputo già molto

fortunato di essere arrivato in Serie D ad appena 23 anni. Ho tutto il

tempo di crescere ma non nascondo che l’obiettivo è sicuramente la

CanPro. Ritengo che un po’ di ambizione non guasti e sono del parere che

si può raggiungere qualsiasi traguardo grazie alla buona volontà, alla

voglia di far bene, al sacrificio, all’allenamento e a tanta umiltà.

L’emozione più grande probabilmente l’ho vissuta nella finale di play-off

a Licata, con circa 5000 spettatori. A mio avviso, due sono i segreti

dell’attività arbitrale per chiunque voglia approcciarsi a quest’attività:

l’allenamento e la preparazione maniacale della partita. In questi anni

sono cresciuto gara dopo gara ma anche frequentando il polo nazionale,

grazie al confronto degli episodi con i colleghi, alla vicinanza con il

nostro Nino Santoro, che mi ha dato una mano con i suoi consigli. Grazie

anche allo “zoccolo duro” regionale, tra i quali Alessio e Silvio.

Ovviamente non posso non citare la Sezione, che mi fa sentire coccolato,

e i nostri dirigenti, a partire proprio dal Presidente.

Nel rivolgere loro un sincero “in bocca al lupo” per il prosieguo della stagione, non possiamo che augurare il meglio

ai colleghi Fusari e Palla, nella speranza di una carriera brillante, ricca di futuri successi e soddisfazioni.

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BEN ARRIVATI IN NAZIONALE

A conclusione di una grande stagione, l’ennesima, arriva l’attesa e meritata promozione in CAN 5 per l’Arbitro

Riccardo Portoghese e l’Osservatore Giovanni Chianetta.

Un grande traguardo che sa tanto di “giustizia” per i nostri associati che nelle ultime stagioni sportive si sono sempre

distinti in termini di preparazione tecnica, atletica e continuità di risultati.

Se per l’AE Riccardo Portoghese, quello nazionale, è stato un traguardo accarezzato diverse volte in passato ma mai

concretizzato, per l’OA Giovanni Chianetta questa promozione è stata una gradita sorpresa a conferma della sua

sopraffina preparazione tecnica, dedizione e cura minuziosa dei particolari con cui anno dopo anno, con inesauribile

passione, ha svolto un ruolo decisivo per la crescita e formazione degli arbitri del futsal siciliano.

Attraverso un’intervista doppia, chi scrive ha cercato di cogliere le emozioni e di narrare le tappe che hanno portato

al “sogno nazionale” di Riccardo e Giovanni, i quali per anni hanno condiviso la medesima formazione e crescita

arbitrale sia in ambito provinciale che regionale.

Perché hai deciso di fare l’arbitro?

Giovanni: E’ stato casuale, nel senso che ho iniziato con una federazione che non era la FIGC bensì la FIA

(Federazione Italiana Arbitri), il cui presidente era il padre della mia fidanzatina. Dopo 3 anni di FIA, per

passione e per maggiore voglia di “campo”, sono entrato in FIGC in cui oltretutto in quegli anni c’era necessità di

arbitri per poter far partire i campionati.

Riccardo: Mi sono iscritto al corso arbitri grazie all’insistenza dell’amico e collega Salvatore Pitronaci, il quale ha

impiegato ben 6 anni per convincermi a iscrivermi al corso arbitri. Chiaramente anche la passione per il calcio e la

curiosità per questa disciplina hanno avuto un ruolo importante in questa scelta.

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Breve sintesi della tua carriera

arbitrale che ti ha portato ad

intraprendere la disciplina del

C5:

Giovanni: Ho iniziato con il calcio

a 11 e nel giro di un anno, come

arbitro, sono passato dalle

categorie giovanili alla seconda

categoria. Dopo nemmeno un anno,

sfruttando la precedente esperienza

di arbitro FIA, sono passato al

Calcio a 5 direttamente come

arbitro regionale!!! Fu infatti

l’allora OT regionale Pietro Liga a designarmi nella massima categoria regionale in una gara a Messina, ricordo

che non era previsto l’arbitro n2, ma vi era un collaboratore munito di bandierina.

In quegli anni, a causa dello scarso numero di arbitri, si era soliti arbitrare sia gare di c11 che gare di c5 regionali,

oltre alle gare provinciali. Ho arbitrato fino all’età di 40 anni facendo pure l’AA in Promozione ed Eccellenza

dopodiché, per sopraggiunti limiti di età, ho fatto il corso osservatore.

Nello stesso anno, casualmente, a mare incontrai l’amico e collega Ferruccio Barbuto il quale vista la mia

pluriennale esperienza di arbitro di c5 mi consigliò di fare l’osservatore di calcio a 5 e, seguendo il suo consiglio, da

lì mi dedicai esclusivamente a questa disciplina.

Riccardo: A 24 anni per quasi due anni ho arbitrato partite del settore giovanile nel calcio a 11 con la prospettiva

di passare al calcio a 5. La decisione è stata facile in quanto con il calcio a 5 potevo ambire a ricoprire in maniera

più veloce ruoli regionali e poi chissà anche nazionali. In sezione per un anno ho collaborato con la segreteria e per

tre anni con la cassa. Da quest’anno il Presidente Cirino Longo mi ha dato l’incarico di Rappresentante Arbitro

Calcio a 5.

Il momento “più bello” e il momento “più brutto” della tua carriera arbitrale?

Giovanni: Il momento “più brutto” è stato durante una gara di Seconda Categoria in cui, da arbitro della gara, ho

subito un’aggressione fisica che mi ha fatto pensare per un po’ di tempo di smettere con l’arbitraggio. Di contro i

momenti belli per un osservatore sono diversi e si hanno ogni qualvolta ci si rende conto che gli arbitri visionati

hanno assimilato i tuoi consigli e rimangono contenti del tuo lavoro. Chiaramente la promozione in CAN5

rappresenta un altro momento “bello” della mia carriera arbitrale.

Riccardo: Il momento più bello è stato naturalmente quello dell’effettivo passaggio dall’ O.T.R. a O.T.N., l’1 Luglio

2016. Non direi che ci sono stati momenti brutti preferirei dire momenti meno belli, te ne potrei elencare un paio ma

preferirei non elencarli perché li ho superati facilmente e in maniera veloce, per cui non hanno avuto molta

importanza per la mia carriera arbitrale.

Ti aspettavi questa promozione?

Giovanni: Sinceramente non me l’aspettavo. Poi

pian piano ho preso consapevolezza facendo

riferimento anche alla stagione precedente e ai

riscontri positivi sulla stagione in corso dal parte

del mio OT e del mio Presidente.

Riccardo: Per fare una battuta me l’aspettavo da

due anni! Evidentemente fino all’anno scorso non

ero ancora maturo per il passaggio, quest’anno

invece mi sento maturo e sono speranzoso di fare

bene anche in ambito nazionale.

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Quando hai maturato la convinzione che questa stagione potesse essere quella

giusta per l’ambito traguardo nazionale?

Giovanni: Probabilmente in occasione del raduno di metà campionato e inoltre

quando ho avuto co-visionatura (andata abbastanza bene) da parte del mio OT

Antonino Ignazzitto.

Riccardo: Ho maturato la convinzione che quest’anno potesse essere l’anno giusto

per la promozione dopo la designazione dello spareggio C1 tra Assoporto Melilli –

Futsal Regalbuto.

Quali responsabilità senti nei confronti della sezione, e in particolare in che

modo pensi di dare il tuo contributo per la crescita dei tuoi colleghi sezionali?

Giovanni: Cercherò di dare il mio contributo compatibilmente con gli impegni

nazionali, come ho sempre fatto nei precedenti anni a livello regionale. Quest’anno

spero inoltre di dare un maggiore contributo in occasione delle riunioni tecniche

portando ai colleghi la mia esperienza nazionale.

Riccardo: Le responsabilità nei confronti della sezione sono molteplici in quanto dal

primo giorno mi ha dato tutto quello che serviva per crescere, non solo a livello

arbitrale ma anche a livello umano, quindi vorrei dare e darò la mia piena

disponibilità per far crescere i giovani arbitri tramite le riunioni sezionali e gli

allenamenti. Quando sarò libero il sabato mi piacerebbe vedere i giovani arbitri provinciali o regionali per dargli,

nel mio piccolo, qualche consiglio.

Cosa ti porti dalla regione?

Giovanni: Dalla regione mi porto un grande gruppo di amici e una grande famiglia che, negli anni, mi ha saputo

consigliare e farmi crescere tantissimo.

Riccardo: Dalle Regione mi porto un bagaglio d’esperienza di cinque anni non indifferente. Mi porto dietro tutti i

consigli degli osservatori,dei miei amici arbitri e degli Organi Tecnici che ho avuto, in primis Andrea Liga, Marcello

Traina e non per ultimo Antonino Ignazzitto.

Dietro ogni successo c’è sempre una sezione, un gruppo di amici arbitri e la famiglia. In che misura queste

componenti, negli anni, hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo?

Giovanni: Sicuramente devo dire grazie alla mia famiglia (soprattutto mia madre) che mi ha sopportato negli anni,

tuttavia il maggior contributo a questo traguardo lo ha dato la sezione, che ha sempre creduto in me e gli arbitri che

negli anni sono andato a visionare che mi hanno dato sempre grandi

stimoli.

Riccardo: E’ stato fondamentale il gruppo di amici che si è venuto a

creare prima in provincia e poi in regione. Vorrei sottolineare che

non siamo colleghi, ma amici in quanto ci confrontiamo

quotidianamente e spesso ci vediamo anche al di fuori dei campi di

gioco o della sezione.

Come ti sei preparato per il raduno?

Giovanni: Per natura sono un perfezionista e per questo motivo mi sono

preparato studiandomi il regolamento, per diverse ore al giorno,

soffermandomi soprattutto sui particolari.

Riccardo: Come ogni anno ho curato tantissimo la preparazione

atletica. Mi allenavo e mi alleno 3 volte a settimane con il programma di

Agostino Spadaro (referente atletico sezione dalle spiccate doti atletiche

e umane), poi quotidianamente leggevo e studiavo il regolamento,

rispondendo inoltre alle domande pubblicate on-line dal Settore Tecnico.

Che sensazioni hai avuto all’arrivo a Sportilia? Giovanni: A Sportilia senti già l’odore nazionale, sensazione esaltata dalla competenza della commissione tecnica.

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Riccardo: Una emozione indescrivibile, quasi mi tremavano le gambe ma nella mia testa mi ripetevo sempre: ”

questo è solo l’inizio, speriamo bene!”.

Differenze con il raduno regionale ce ne sono state? Se si, quali? Cosa ti ha colpito di più?

Giovanni: La differenza sta sia nell’esposizione dei contenuti che nella tempistica di come si svolge il raduno. Infatti

il raduno nazionale ti permette meno pause e la maggior parte del raduno è caratterizzato dalla visione di video di

situazioni di gioco.

Riccardo: Le differenze con il raduno Regionale sono state molteplici. I ritmi sono più incalzanti, il programma

molto più ampio. In Regione dividevano in due parti il raduno: la prima con i test atletici, la seconda con i quiz

regolamentari quindi qualche approfondimento di natura regolamentare. A Sportilia invece il raduno è durato tre

giorni. Nella prima giornata dopo i saluti canonici abbiamo iniziato a visionare spezzoni di partite, poi ci siamo

allenati insieme e il referente atletico nazionale ci ha dato delle “dritte” su come allenarci in settimana, come

effettuare il riscaldamento pre-gara e lo stretching; successivamente abbiamo parlato approfonditamente del

regolamento e poi abbiamo costituito dei gruppi di lavoro in cui dovevamo scrivere una piccola tesi e argomentare

su una parte di una determinata regola. In serata spiegazione su come scrivere il referto e scaricare Ge.rico. Nel

secondo giorno test atletici, quiz tecnici di nuovo allenamento e colloqui serali per regioni. Nell’ultimo giorno

posizionamenti e segnali degli arbitri, riunione con la psicologa e infine c’è stato il rompete le righe.

Mi hanno colpito i ritmi elevati e la professionalità. Non c’è stato un attimo di sosta. Ricordo con piacere gli

allenamenti con i colleghi, in quanto mi sentivo parte di un gruppo o meglio di una squadra.

Che consigli ti senti di dare ai colleghi regionali, e sezionali, che nutrono il sogno nazionale?

Giovanni: Consiglio di curare sempre i particolari e di non trascurare nulla. Sono infatti i particolari a fare la

differenza tra un arbitro regionale e uno nazionale. Consiglio inoltre di non mollare mai, credere in se stessi

e…divertirsi!!!

Riccardo: Ai carissimi colleghi consiglio di allenarsi e leggere il regolamento quotidianamente, di non arrendersi

mai e crederci sempre

Obiettivi stagionali?

Giovanni: Crescere!

Riccardo: Il mio obiettivo stagionale è cercare di arbitrare il più possibile in serie B e provare a restare in questa

categoria.

Ringraziamenti

Giovanni: Voglio ringraziare con particolare affetto il collega Giovanni Di Fazio il quale mi ha permesso di

raggiungere questo ambito traguardo. Ringrazio la sezione di Catania nella persona del Presidente Cirino Longo, il

consiglio direttivo e il gruppo di amici del

calcio a 5. Infine un ringraziamento lo voglio

rivolgere al CRA Sicilia e in particolare

all’OT Antonino Ignazzitto che grazie alla

sua esperienza ha saputo portare una ventata

nazionale a livello regionale impostando sin

dal suo insediamento un tipo di lavoro che si

è rivelato propedeutico per il nazionale.

Riccardo: La lista dei ringraziamenti è

ampia. Ringrazio il Presidente Cirino Longo,

il Vice Sergio Roccasalvo che è stato uno dei

primi a credere in me e a spronarmi nei

momenti difficili, l’amico Salvo Pitronaci, il

maestro Roberto Reale, Giovanni Chianetta

con cui mi confronto spesso telefonicamente e

tutto il gruppo del calcio a 5 della sezione di

Catania.

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Arriva alla quarta edizione il progetto top referee, ideato dal collega Lele Amato e portato avanti da Gianluca

Viglianesi da ormai due anni, questa “competizione” ha come fine quello di far avvicinare tutti i colleghi a

disposizione dell’Organo Tecnico Sezionale, che dirigono quindi le gare del settore giovanile e scolastico, Juniores,

terza e seconda categoria, alla vita sezionale, con lo scopo di creare legami associativi tra i vari direttori di gara.

Lo scorso anno, grazie all’impegno e ai risultati tecnici dimostrati in campo e fuori, ha avuto l’onore di arrivare al

primo posto della classifica il collega Elia Ciancio, che si è distinto durante tutto il corso della stagione.

Anche quest’anno Gianluca, grazie alla fiducia del presidente Cirino Longo, avrà il compito di seguire questo

progetto che ogni anno affascina sempre più i nostri ragazzi; il regolamento della competizione è molto semplice:

ogni arbitro OTS riceverà un punteggio in base alle attività svolte e i primi tre colleghi della graduatoria saranno

premiati con il primo assoluto che riceverà l’ambito titolo di TOP REFEREE.

Per questa stagione si è deciso di modificare leggermente la tabella dei punteggi per dare più valore agli esordi nella

categoria superiore e l’invio delle foto per la nostra rivista che passano da +5 a +10, mentre è stato introdotto un

bonus per i test atletici e i quiz tecnici ( 5 punti per chi commette al massimo 1 errore sul regolamento e per chi

raggiunge 17.3 nello yoyo o 15.1 nell’ARIET); il rifiuto di una gara viene “punito” con -5 punti piuttosto che -2

come lo scorso anno. Il primo classificato, come ogni anno, parteciperà gratuitamente al torneo dell’amicizia e della

memoria a seguito della squadra sezionale.

A questo punto la gara è aperta: che vinca il migliore.

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PUNTI ATTIVITA'

1 GARA DIRETTA

1 PRESENZE ALLENAMENTO SQUADRA CALCIO SEZIONALE

3 PRESENZA AL POLO DI ALLENAMENTO

5 PRESENZA ALLE INIZIATIVE SEZIONALE (CENE, PIZZATE…)

5 BONUS TEST ATLETICI

5 BONUS QUIZ TECNICI

10 ESORDIO IN CATEGORIA SUPERIORE

10 INVIA UNA FOTO PUBBLICABILE PER IL GIORNALE SEZ

10 PRESENZA ALLENAMENTO

15 SCRIVI UN ARTICOLO PUBBLICABILE PER IL GIORNALE SEZ

20 MIGLIOR TEST ATLETICO

20 MIGLIOR QUIZ TECNICO

20 PORTA UN AMICO AL CORSO ARBITRI

25 PORTA UN AMICO AL CORSO ARBITRI UNDER 17

-5 GARA RIFIUTATA

-5 REFERTO CONSEGNATO IN RITARDO

Premi per i vincitori

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Cirino Longo

Presidente

Antonino Taranto

Vice Presidente Vicario,

Responsabile area tecnica

osservatori calcio a 11

Sergio Roccasalvo

Vice Presidente,

Responsabile area

tecnica

calcio a 11

Contrafatto Salvatore

Segretario,

responsabile sezionale

per la rivista "L'Arbitro"

D’Aquino Andrea

Cassiere

Cutrufo Alessandro

Rappresentante arbitri

in Attività

Chianetta Giovanni

Responsabile

Osservatori C5

Calcio a 11

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Vittoria Ugo

Presidente Onorario,

Responsabile progetto

“talent&mentor”

Viglianesi Gianluca

Responsabile Progetto

Top Referee

Raspante Umberto

Responsabile Corso

Arbitri

Calcio a 11

Reale Roberto

Responsabile Area

Tecnica Calcio a 5

Calcio a 11

Spadaro Agostino

Referente Atletico

Calcio a 11

Santoro Antonino

Rappresentante A.A. e

responsabile Area

Formazione

Schilirò Biagio

Responsabile Codice

Etico e di

Comportamento

Rosano Salvatore

Comunicazione e

Mass-media

Portoghese Riccardo

Rappresentante

Arbitri C5 –

Formazione C5

C5Giudice Sportivo

Delpopolo Carciopolo

Riccardo

Referente informatico e

webmaster, referente per

l’osservatorio sulla

violenza ai danni degli

arbitri

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