Assemblea Gruppo Metalmeccanico 2011 · crescere. In sintesi il futuro Pre-sidente del Gruppo...

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Ufficio Comunicazione

Assemblea Gruppo Metalmeccanico 2011

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2 novembre 2011

3 novembre 2011

4 novembre 2011

5 novembre 2011

7 novembre 2011

INDICE

«Produrre in Italia (e a Reggio) si può?»L'Informazione di Reggio Emilia Citazioni, Economia, Industria 3

L’export tira, la burocrazia frenaL'Informazione di Reggio Emilia Citazioni, Economia 5

Produrre in Italia si può?Gazzetta di Reggio Citazioni, Industria 7

Produrre in Italia si può?Il Giornale di Reggio Emilia Citazioni, Industria 8

Produrre in Italia si può?Il Resto del Carlino Reggio Economia 9

Produrre in Italia si può?L'Informazione di Reggio Emilia Citazioni, Industria 10

Delocalizzare o no La metalmeccanica sfida la crisiGazzetta di Reggio Citazioni, Economia, Industria 11

Metalmeccanici Reggio contro la crisiIl Giornale di Reggio Emilia Citazioni, Economia, Industria 12

Produrre in Italia? Si puòIl Giornale di Reggio Emilia Citazioni, Economia, Industria 13

Le aziende metalmeccaniche pronte a raccogliere la sfidaL'Informazione di Reggio Emilia Citazioni, Economia 14

«Oggi per produrre servono contratti al passo con i tempi»Gazzetta di Reggio Economia, Industria, Lavoro e Sindacato 16

Gruppo metalmeccanico, Bergonzini alla presidenzaIl Resto del Carlino Reggio Economia, Industria 17

Corghi: «Le nostre aziende più forti della crisi ma serve il coraggio di innovare»L'Informazione di Reggio Emilia Economia, Industria, Lavoro e Sindacato 18

Metalmeccanica,cambio al verticeEmilianet Citazioni 21

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Venerdì l'assemblea dei Gruppo Metalmeccanico d ndustriali Reggio Emilia sceglierà un nuovo presidente

«Produrre in Italia (e a Re o) si può?» argbi traccia il bilancio e lancia la sfida tra produttività e com etitività

(,'or G nona

1 ro urre in Italia si può?" e il titolo provocatorio che

il Gruppo Metalmeccanico di Industriali Reggio Emilia ha scelto per la St3a assemblea an-nuale - venerdì 4 novembre alle 17 al teatro Cavallerizza , l'ul-tima sotto la presidenza di Iva-no Gorghi durata quasi cinque anni.

Presidente Gorghi, che bi-lancio traccia per il suo suc-cessare?

Sono stati anni intensi e im-pegnativi, caratterizzati da una Violenta, inedita e inaspettata crisi mondiale che ha messo in grande difficoltà il nostro siste-ma produttivo e che ha portato le nostre aziende a ripensarsi e a ristrutturarsi. Sono stati an-che anni di intensa problemati-eitù nelle relazioni industriali.

11 contesto economico si sta evolvendo con rapidità e lo sce-nario economico globale pre-senta segnali contraddittori. La situazione congiunturale è an-cora abbastanza positiva, ma si cominciano a intravvedere de cisi segnali di rallentamento. Ci sono aziende che vanno bene, altre meno. Le imprese interna-zional izzate hanno indubbia-mente maggiori opportunità di crescita. Vediamo infatti che nei Paesi avanzati la ripresa stenta a ripartire mentre le eco nOrnie emergenti continuano a crescere. In sintesi il futuro Pre-sidente del Gruppo Metalmec-canico ha tolte sfide innanzi a sé.

E' una risposta indiretta alla domanda del vostro convegno.-

Si, chi lavora all'estero si di-fende ancora, soffrono le azien-de medie e piccole. Diciamo che questo 2011 chiuderà com-plessivamente bene, ma per il 2012 le previsioni sono molto incerte: con una situazione po-litica italiana tutto soro mato fra-gile e con un contesto Europeo altrettanto difficile si vive una situazione molto delicata in cui è difficile fare previsioni. Di certo si teme che la crescita sa-rà vicino allo zero...

E in queste condizioni un imprenditore metalmecca-nico cosa fa? Chiude botte-ga? Porta l'azienda all'este-ro?

Bisogna darsi da fare, le im-prese di fronte alle difficoltà non si tirano indietro nonostan-te qualcuno pensi il contrario. Ricette miracolose non ce ne sono, bisogna lavorare su pro-(-retti d'internazionalizzazione niiranrin innitre in rnAnierl

,

Sono stati anni intensi e impegnativi con una violenta, inedita e inaspettata crisi mondiale che ha messo in grande difficoltà il nostro sistema produttivo e che ha portato le nostre aziende a ripensarsi e a ristrutturarsi. Sono stati anche anni di intensa problematicità nelle relazioni industriali

molto attenta, la formazione e la ricerca,

Internazionalizzare si i- fica d.elocalizzare?

No: se un'impresa va a lavo-rare fuori dal Paese solo per cer-care benefici economici adotta una strategia miope perché an-che all'estero, anno dopo anno, le difficoltà aumentano. Inter-nazionalizzare significa presi-diare il territorio, essere pre-senti sui mercati esteri, dare servizi e prodotti adeguati. All'estero si produce ormai con caratteristiche qualitative li alle nostre ma il valore ag-giunto e distintivo per le nostre aziende risiede nel fornire, in prospettiva, prodotti di tecno-logia superiore. La competizio-ne - anche per il futuro - si gio-cherà su questi temi.

Però chi produce all'este-ro risparmia e i ricavi sono

Produrre all'estero, alla fine, è una conseguenza dell'essere

su quei mercati ma la quota di mercato non si conquista con la quantità del prodotto quanto con la qualità e l'innovazione della tecnologia. Il nostro setto-re della meccanica, dell'oleodi-namica e della meccatronica ha retto ed ha prospettivee per que-sta ragione.

Oltre che all'estero, come dimostra il caso Lombardi-mi, c'è chi viene a produrre in Italia. E' un'eccezione o un segnale incoraggiante?

Il progetto presentato da Lombardini va interpretato con ottimismo, anche se ogni vi-cenda ha le proprie specificità. 11 significato profondo di que-sta e di altre esperienze resta quello che occorre creare, con il concorso di tutti i soggetti che interagiscono in azienda, le condizioni per rendere appeti-bile e conveniente investire su prodotti nuovi nel nostro terri-torio. E' indispensabile, però, che si esca dal caso singolo ma si diffonda una cultura atta a far sì che ogni possibile progetto innovativo trovi condizioni di fattibilita e di sviluppo.

Ad esempio un sindacato non pregiudizialmente contrario?

Guardi, tutta la mia presiden-za è stata incentrata sulla neces-sità di stabilire e conservare rapporti industriali corretti. Purtroppo non è così semplice anche se è vero che a livello a-ziendale i sindacati, in alcuni casi e con qualche fatica, han-no consentito l'apertura di un dialogo che ha portato a degli accordi che hanno risposto an-che all'interesse generale dell'Azienda. Devo dire che i te-mi della flessibilità e della capa-

n

Il contesto ambientale e territoriale è fondamentale, perché un imprenditore non si confronta solo con i lavoratori, ma anche con gli enti locali, il governo, la burocrazia,

sistema Paese con tutte le problematiche collegate: tempi e costi che ricadono su di noi

cita di gestire i cambiamenti re-stano i nodi veri del confronto, da affrontare in una logica di dialettica negoziale ma anche di collaborazione a trovare le giuste condizioni. Non c'è nes-suno che vuole calpestare o ri-durre i diritti delle persone, ma è necessario dire che ormai non possiamo più permetterci i privilegi che ci siamo concessi finora.

Se aziendalmente i pro-blemi nella maggior parte dei casi si risolvono, crede che ci sia molta propaganda. da parte del sindacato in questo braccio di. ferro?

La propaganda e le posizioni ideologiche ci sono e le riscon-triamo sia a livello nazionale che aziendale. È vero che quan-do si arriva ad affrontare pro-blemi concreti negli ambiti a-ziendali il confronto assume ca-ratteristiche di maggior prag-matismo. D'altra parte le im-prese crescono e possono offri-

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L'INFORMAZIONE

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re garanzie anche di tenuta e sviluppo occupazionale quan-do riescono ad affrontare i pro-blemi, ad essere competitive, garantendo servizio e prodot-to.

Ma la flessibilità che chie-dete cosa significa?

Significa poter dare risposte al mercato nei tempi richiesti e un'azienda è tanto più forte se ha un sindacato - cioè dei lavo-ratori che dialogano e se il confronto è fatto con l'obietti-vo di rendere praticabili e com-petitivi i progetti aziendali. All'interno di tali progetti tro-veranno il giusto soddisfaci-mento gli interessi di tutti.

Anche a Reggio, invece, il sindacato ha trasferito il confronto nelle aule dei tri-bunali per la vicenda dei contratti.-

Quella è stata una mossa sba-gliata, perché quando si arriva li si è fuori dal mondo. Siamo vittime di un antagonismo che ormai ha pervaso molti livelli e ha cambiato il quadro di riferi-mento. Oltre che al confronto tra sindacato e imprese c'è an-che un confronto tra sindacato e sindacato, alla ricerca della supremazia dell'uno sull'altro per dimostrare dove sta la ra-gione. Questo è un sistema che non può funzionare. Ora stia-mo lavorando con due contrat-ti, quello ufficiale firmato da Ci-sl e Uil e quello della Fiom. Il primo scade a fine 2012, quello della Fiom tra pochi mesi. Spe-ro che la sottoscrizione unita-ria dei tre sindacati confederali CGIL, USI: e UIL dell'accordo int erconfederale concordato nel giugno e sottoscritto in via definitiva nel mese di settem-bre possa essere di buon auspi-cio. Resta molto problematica la posizione della FIOM, appa-rentemente incapace di condi-videre qualsiasi accordo e in cui prevale ancora un forte an-tagonismo.

E all'azienda cosa chiede oggi ii sindacato?

Noi non possiamo accettare che il sindacato dica: tu azien-da investi e poi -vediamo cosa succede. Noi siamo pronti a continuare ad investire e pro-durre ma in un contesto e a

condizioni che rendano possi-bili le logiche di miglioramento continuo a cui la aziende deb-bono necessariamente punta-re, in un clima di collaborazio-ne e con la condivisione degli obiettivi. Quando noi prendia-mo decisioni dobbiamo essere certi di alcune cose che entra-no in gioco quando c'è da inve-stire qui o da un'altra parte. li contesto ambientale e territo-riale è fondamentale, perché un imprenditore non si con-fronta solo con i lavoratori, ma anche con gli enti locali, il go-verno, la burocrazia, il sistema Paese con tutte le problemati-che collegate: tempi e costi che ricadono su di noi.

Vuole dare una pagella a-gii enti locali?

'Difficile Come imprendito-re metalmeccanico, sento maggiormente il peso e l'inef-ficienza delle questioni nazio-nali: finanziamenti annunciati, progetti partiti e poi piantati a metà per assenza di risorse. 11 governo locale forse è meno colpevole di certe situazioni, anche se deve migliorare in ter-mini di efficienza, progettuali-ta e riduzione dei costi, ma noi parliamo del sistema Paese che deve crescere sia dal punto di vista della formazione, dei rap-porti banche-impresa, degli in-centivi all'innovazione, della cultura dell'efficienza. Guardi che la realtà della nostra regio-ne della nostra provincia in particolare- ha aziende che so-no veri punti di eccellenza. Molte delle nostre aziende, prese singolarmente, non han-no nulla da invidiare a quelle te-desche, solo che da noi ogni imprenditore si muove spesso da solo, il sistema Paese arriva alla fine, al taglio del nastro.

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L'INFORMAZIONE

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press L.IfE02/11 /2011

L'INFORMAZION EiDoman '"'

di MODENA

Le quel on irrisolte del monco celia produzione sul tavolo ceU'as em lea ce metalmeocan ci re orl i

L'export tira 1a burocrazia frenaT° i relatori ilsenatorePietro Ichino, docente di dd-to del lavoro

QUARTIER GENERALE

Qui sopra la sede di industrial i

Reggio Emilia, in via Tocch i

Y Assemblea 2011 de lGruppo Metalmeccani-

co di Industriali Reggio Emiliain programma venerdì 4 no-vembre al teatro Cavallerizz a(inizio ore 17) vuole essere u-na occasione di confront opubblico per cercare di conprendere - con l'aiuto di auto-revoli ospiti - come e attraver-so quali leve il nostro Paese e dil suo sistema produttivo po-tranno affrontare le sfide dell acompetitività . I dati purtrop-po parlano chiaro in merito al -la perdita di competitività .

Industriali Reggio Emiliapresenta l'iniziativa con que-ste ferme parole : «Cerchere-mo di dare risposta ad alcuniinterrogativi: Quali sono i vin-coli strutturali che frenano l egrandi potenzialità imprendi-toriali del Paese ? Come uscireda un'architettura delle re€ . 3zioni industriali e da logich econsolidatesi in decenni orma iremotissimi? Quali strategi edeve adottare l'impresa per in-ternazionatizzarsi mantenen-do, allo stesso tempo, una bas eproduttiva in Italia? Le sfid edella produttività e della coin-petitività sono un ostacolo in-sormontabile o, al contrario ,un complesso processo evolu-tivo che possiamo intrapren-dere e vincere? In sintesi e nel-lo specifico, ci chiederemo :produrre in Italia si può? Un in -terrogativo fondato sulla con-sapevolezza di quanto sia nonpiù tollerabile per il mond oproduttivo la burocrazia ogg iesistente e l'inefficienza d imolte amministrazioni, in par-ticolare, quella della giustizia .Giocano poi un ruolo decisivoanche alicidue elementi Il pri -

Nel primo semestredell'anno l'export reggiano

è aumentato del 19%iarispetto allo stessoperiodo del 2010. il

settore meccanico è ilmotore dello svilupp o

tecnologico della regioneEmilia-Romagna

nlo, e costituito da una legisla -zione del lavoro difficilissimada capire e complicatissima . Ilsecondo, è la presenza di un si-stema di relazioni industrial itroppo chiuso all'innovazio-ne; .

L'assemblea sarà aperta dallarelazione del presidente u-scente del Gruppo Metalmec-canico di Industriali Reggio E -milia Ivano Corghi . Dopo lapresentazione e il saluto delnuovo presidente, sul tema"Produrre in Italia si può? Lasfida delta produttività e dellacompetitività" si confronte-ranno Luca Paolazzi, direttoredel Centro Studi Confindu-stria; Pietro lettino, senatore eprofessore di diritti del lavoroall'Università Statale di Milano ;Stefano Doicetta, amministra-tore delegato Fiar m spa e vicepresidente Federm ecc-mia

Tra i Paesi avanzati, la cresci -ta degli Stati Uniti appare sem-pre più flebile mentre l'Euro-zona avverte i segnali di unapossibile recessione . L'OCS Epreannuncia che il peggiora -mento proseguirà almeno fin oalla primavera 2012 .

Il Centro Sudi di Confindu-stria ha rivisto ancora in ribas-so le previsioni sulla crescita e -conomica del/"Italia, Gli economisti del centro Studi Con-findustria stimano che il Pil s iattesterà per il 2011 a +0,7% ,contro il +0,9% indicato a giu -gno . Quanto alle previsioniper il prossimo anno (2012),c'e un'ipotesi di crescita com-plessiva che non supera l o0,2%, con «rischi ulteriori al-l'ingiù » , controdell'i% nell'area2,0% negli Stati U:«

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press L.IfE02/11 /2011

L'INFORMAZION E!umani i "iiis di MODENA

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o stato di salute del comparto reg g evo

mila le imprese attivetalra eccan iche attive (comprensivedell'artigianato) sono oltre 3 .200 .Nel primo semestre dell'anno le e-sportazioni sono aumentate de l19% rispetto allo stesso periodo de l2010.

Nei primi nove mesi del 2011 leore di Cig ordinaria autorizzatedati Inps, per gli addetti della mec-canica, sono risultate pari a 454 mi-la, con un calo dell'85% rispetto aquanto autorizzato nello stesso pe-riodo del 2010 (peraltro il ricorsoalla Cigo sta ora riprendendo) . Mol-to più contenuta la flessione del ri-corso alla Cig straordinaria che ,con oltre 1,2 milioni di ore, ha e-videnziato un calo del 1 .9% .

Uindustria meccanica italiana e-sprime ben 1 .900.000 addetti .

Considerando anche le imprese ar-tigiane dell'indotto, portatrici dicompetenze distintive, supera i2 .100 .000 occupati . D lavoro al47% dei lavoratori dell'industria .Realizza il 43% del valore aggiuntoindustriale e il 52% di tutte le e-sportazioni . 11 settore meccanico èil motore dello sviluppo tecnologi-co della regione Emilia-Romagna .Qui, infatti, rappresenta il 42 %dell'industria, il 58% dei1'e port e ,con oltre 21 .000 imprese, costitui-sce urta delle pii alte concentrazio-ni industriali del Paese .

A Reggio Emilia, le aziende me -

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pressUnE

03/11 /2011 GAllETTA DI REGGI O

6,1INDUSTRIALI REGGIO EMILI A

Gruppo Metalmeccanic o

Produrre In Italia si può?LA SFIDA DELLA PRODURIVITA

E DELLA COMPETITIVITÀ

4 NOVEMBRE 2011 ORE 17.00

AUDITORIUM "CESARE ZAV P. . Nl "TEATRO CAVALLERIZZAVIALE ALLEGRI, 8 REdt10 EMILI A

Relazione

IVANO GORGHI, Presidente Gruppo Metalmeccanico

Saluto programmatic o

NEO PRESIDENTE Gruppo Metalmeccanico

intervento

LUCA PAOLAll1, Direttore Centro Studi Confindustria

Ne discutiamo con

• PIETRO 1CHINO, Senatore e Professore di diritto del lavoro

Università Statale di Milan o

• STEFANO DOLCEITA, Amministratore Delegato Fiamm Spa

e Vice-Presidente Federmeccanica

moderai lavori NICOLETTA PICCHIO, Il Sole 24 ore

Info e adesioni : Gruppo Metalmeccanico Industriali Reggio Emili a

tel. 0822. 400721! fax 0822„409701 ! grupppmetalmeccanico@assinclystriare,i t

con il contributo diBanca popolare

dell'Emilia Romagna

GRUPPO BPE14

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press unE 03/11/2011 REGGIO GIORNALE

Relazione

IVANO CORGHI, Presidente Gruppo Metalmeccanico

Saluto programmatico

NEO PRESIDENTE Gruppo Metalmeccanico

inter-vento

LUCA PAOLAZZI, Direttore Centro Studi Confindustria

Ne discutiamo con

e PIETRO ICHINO, Senatore e Professore di diritto dei lavoro Università Statale di Milano

ffi STEFANO DOLCETTA, Amministratore Delegato Fiamm Spa

e Vice-Presidente Federmeccanica

modera i lavori NICOLETTA PICCHIO, Il Sole 24 ore

nfo e adesioni: Gruppo ME.,,tairneccanico Industriali Reggio Emilia tel. 0522.409721 e fax 0522.409791 e [email protected]

con il contributo di • Banca popolare dell'Emilla Romagna

GRUPPI ama

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Relazione IVANO CORGHI, Presidente Gruppo Metairnecoanico

Saluto programmatico NEO PRESIDENTE Gruppo Metalmeccanico

Intervento LUCA PAOLAZZI, Direttore Centro Studi Confindustria con contributo di

Ne discutiamo con * PIETRO ICHINO, Senatore e Professore di diritto del lavoro

Università Statale di Milano * STEFANO DOLCETTA, Amministratore Delegato Fiarnrn Spa

e Vice-Presidente Federmeccanica

GRUP..0i3~

modera i lavori NICOLETTA PICCHIO, II Soie 24 ore

Info e adesioni: Gruppo Metalmeccanico Industriali Reggio Emilia tel. 0522409721 ss fax 0522.409791 s , emaii: [email protected]

press unE 03/11/2011

il Resto dei Carlino Reggio

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di Reggio Emilia

press unE 03/11/2011

L'INFORMAZIONE

Reazione IVANO GORGHI, Presidente Gruppo Metalmeccanico

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Saluto programmatico NEO PRESIDENTE Gruppo Metairrieccanico

Intervento

LUCA PAOLAZZI, Direttore Centro Studi Confindustria con il cont:ibuto di

Ne discutiamo con

8$ PIETRO ICHINO, Senatore e Professore di diritto del lavoro AK Banca popolare

• ---31ir dollEmIlla Rornagna 11 Università Statale di Milano

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88 STEFANO DOLCETTA, Amministratore Delegato Fiamn] Spa • e Vice-Presidente Federmeccanica

modera i lavori NICOLETTA PICCHIO, Sole 24 ore L. - -

• Info e adesioni: Gruppo Metalmeccanico Industriali Reggio Emilia • •1 tei, 0522.409721 io fax 0522,409791 t* email: [email protected]

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press LJf1E04/11 /2011

Delocalizzare o noLa metalmeccanicasfida la crisiIl settore è in forte difficoltà e cerca strade alternativePer farlo, le imprese invitano (chino alla Cavallerizza

1 REGGI O

In un momento in cui il Paeseè chiamato a dare soluzioni al -le tante questioni irrisolte chelo riguardano, le imprese me-talmeccaniche dì Reggio pun-tano l'attenzione alle leve sucui agire per affrontare le sfidedella competitività del sistemaproduttivo italiano .

Oggi pomeriggio, venerdì ,alle 17 all'auditorium "CesareZavattini" del Teatro Cavalle -rizza di Reggio, il Gruppo me -talmeccanico di IndustrialiReggio Emilia, in occasionedella propria assemblea an-nuale, organizza il convegnointitolato "Produrre in Italia sipuò? La sfida della produttivi -tà e della competitività" .

Nel corso dell'evento si di-scuterà di diversi temi di estre -mo interesse per il mondo pro -duttivo: dai vincoli strutturaliche frenano le grandi poten-zialità imprenditoriali del Pae -se, alle relazioni industriali ca -ratterizzate da architettura elogiche consolidate nel tem-po, fino alle strategie da adot-tare per riuscire a internazio-nalizzarsi mantenendo nelcontempo la base produttivain Italia.

Questi ed altri argomenti sa -ranno oggetto della relazionedí apertura del presidente delGruppo metalmeccanico, Iva-no Corghí, e degli ospiti che in-terverranno : innanzitutto il di -rettore del Centro studi di Con-findustria Luca Paolazzi, che -dati aggiornati alla mano- cer-cherà di delineare il quadro 1,economico del nostro Paese esoprattutto delle imprese delsettore metalmeccanico; suc-cessivamente si confronteran-no Pietro Ichino, senatore eprofessore di diritto del lavorodell'Università statale di Mila -no, e Stefano Dolcetta, ammi-nistratore delegato dì Fiam mSpa e vice presidente di Fe-dermeccanica, intervistati dal -la giorn . lista del Sole 240re Ni-coletta Picchio .

Il convegno sarà anche l'oc-casione per presentare il nuo-vo presidente che guiderà i lGruppo metalmeccanico per ilbiennio 2011-2012 e che l'as-semblea eleggerà nel corso del -la seduta riservata che prece-derà l'evento pubblico .

Il Gruppo metalmeccanic odi Industriali Reggio Emilia ,rappresentanza di Federmec-

canica, racchiude oltre 30 0aziende per circa 23 .000 addet-ti . I settori più significativi so -no: elettrodomestico, oleodi-namica, macchine agricole emovimento terra, contenitor imetallici per alimenti, mecca-nica tradizionale. Scopo del

Gruppo è la rappresentanza ,la tutela e l'assistenza delle im -prese aderenti sia in camposindacale che economico epiù in generale verso istituzio-ni ed enti . Il Gruppo promuo-ve anche iniziative sul settor ea livello territoriale.

Unoperaio al lavoro all'internodellostabilimentodi un'impresametalmeccanica

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Oggi I' assemblea alla Cavallerizza, dove si discuterà su come riavviare il mercato

Metalmeccanici Reggio contro 1a crisi

Un'assembleadegl iindustrial im etai rn eccanc i

IN UN momento in cui il Paes eè chiamato a dare soluzioni all etante questioni irrisolte che loriguardano, le imprese metal-meccaniche di Reggio puntanol'attenzione alle leve su cui agireper affrontare le sfide della com-petitività del sistema produttivoitaliano .

Oggi alle 17 all'Auditoriuni"Cesare Zavattini" del TeatroCavallerizza di Reggio, il Gru; -ho Metalmeccanico di Industria-li Reggio in occasione dell apropria assemblea annuale ,organizza il convegno "Produrrein Italia si può? La sfida dell aproduttività e della competiti-vità" .

Nel corso dell'evento si discu-terà di diversi temi di estremointeresse per il mondo produtti-vo : dai vincoli stntiturali che fre-nano le grandi potenzialitàimprenditoriali del Paese, all erelazioni industriali caratterizza -te da architettura e logiche con -

sondate nel tempo, fino alle stra-tegie da adottare per riuscire ainternazionalizzarsi mantenendonel contempo la base produttiv ain Italia,Questi ed altri argomenti saran -

no oggetto della relazione diapertura del Presidente delGruppo Metalmeccanico IvanoCorgisì e degli ospiti che inter-verranno : innanzitutto il Diretto -re del Centro Studi di Confindu-stria Luca Paolazzi, che - datiaggiornati alla mano- cercheràdi delineare il quadro economicodel nostro Paese e soprattuttodelle imprese del settore metal-meccanico ; successivamente s iconfronteranno Pietro Iehino ,Senatore e Professore di dirittodel lavoro dell' Università Statal edi Milano, e Stefano Doleetta ,amministratore Delegalo diFiamm Spa e Vice Presidente diFedermeccanica, intervistat idalla ,siornalista de Il Sole24Ore 'íeoìetta Pieehio .(hi

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Produrre in Italia? Si può IN UN momento in cui il Paese è chiamato a dare solu-zioni alle tante questioni irri-selle che lo riguardano, le imprese metalmeccaniche dt Reggio Emilia puntano l'atten-zione alle leve su cui agire per affrontare le sfide della coni-petitività dei del sistema produtti-vo li ali ano.

Oggi alle ore 17 presso l' Auditorium "Cesare Zavatti-ni" del Matto Cavallerizza di Reggio Emilia, il Gruppo Metalmeccanico di Industriali Reggio Emilia, in occasione della propria assemblea annua-le, organizza il convegno "Pro-durre in Italia si può' La sfida. della produttività e della com-petitività.".

Nel corso dell'evento si discuterà di diversi temi di estremo interesse per il mondo produttivo: dai vincoli struttu-rali che frenano le grandi potenzialità imprenditoriali del Paese, alle relazioni industriali caratterizzate da architettura e logiche consolidate nel tempo, fido alle strategie da adottare.

La sede degli Industriali

per riuscire a internazionaliz-zarsi mantenendo nel contem-po la base produttiva in Italia.

Questi ed altri argomenti. saranno oggetto della relazio-ne di apedura del presidente dei gruppo Metalmeccanico Ivano targhi e degli ospiti che interverranno: innanzitutto il direttore dei centro studi di Confindustria Luca Paoiazzi, che dati aggiornati alla mano- cercherà di delineare il quadro economico del nostro

Paese e soprattutto delle :imprese del settore :inetahnec-canico; successivamente si confronteranno Pietro Ichino, senatore e professore di diritto del lavoro dell'università Sta-tale di Milano, e Stefano Dol-cetta, amministratore delegato di Fiamm spa e vice presiden-te di Feder:meccanica, intervi-stati dalla giornalista de Il Sole 24Ore Nicoletta Picchio. Ti convegno sarà anche l' OCC

s ione per presentare il nuovo presidente che guiderà il grup-po Metalmeccanico per il biennio 2011-2012 e che l'as-semblea eleggerà nel corso della seduta riservata che pre-cederà l'evento pubblico. Il gruppo Metalmeccanico di Industriali Reggio Emilia, rap-presentanza di Federmeccani-ca, racchiude oltre 300 aziende per circa 23.000 addetti. I set-tori più significativi sono: elet-trodomes;ico, oleodinamica, macchine agricole e movimen-to terra, contenitori metallici per alimenti, meccanica tradi-zionale. (li. vi.)

L' appuntamento Assemblea del gruppo Metalmeccanico di Industriali Reggio

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Bond irlandesh esposto a Consob

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PRESIDENTE USCENTE lvano Gorghi, presidente uscente

dei Gruppo Metalmeccanico O industriali Reggio Emilia

IT n un momento in cui il Paese é chiamato a dare soluzioni alle

tante questioni irrisolte che lo ri-guardano, le imprese metalmec-caniche di Reggio Emilia punta-no l'attenzione alle leve su a-gire per affrontare le sfide della competitività del sistema produt-tivo italiano,

Oggi alle 17 presso LAudito-rium "Cesare Zavattini" del Tea-tro Cavallerizza di Reggio Emilia, il Gruppo Metalineccanico di In-dustriali Reggio Emilia, in occa-sione della propria Assemblea Annuale, organizza il convegno "Produrre in Italia si può? La sfida della produttività e della compe-titivitò".

Nel corso dell'evento si discu-terà di diversi temi di estremo in-teresse per il mondo produttivo: dai vincoli strutturali che frenano le grandi potenzialità imprendi-toriali del Paese, alle relazioni in-dustriali caratterizzate da archi-tettura e logiche consolidate nel tempo, fino alle strategie da adot-tare per riuscire a internaziona-lizzarsi mantenendo nel contem po la base produttiva in Italia.

Questi ed altri argomenti saran-no oggetto della relazione di a-pertura del Presidente uscente del Gruppo Metaimeccanì co Iva-no Corghi e degli ospiti che inter-verranno: innanzitutto il Diretto-re del Centro Studi di Confindu-stria Luca Paolazzi, che - dati ag-giornati alla mano-- cercherò di delineare il quadro economico del nostro Paese e soprattutto

delle imprese del settore metal-meccanico; successivamente si confronteranno Pietro :(chino, Senatore e Professore di diritto del lavoro dell'Università Statale di Milano, e Stefano Dolcetta, Amministratore Delegato di RIMM Spa e 'Vice Presidente di Federmeccanica, intervistati dal-la giornalista de Il Sole 240re Ni-coletta Picchio.

Il convegno sarà anche l'occa-sione per presentare ll nuovo Presidente che guiderà il Gruppo Metalmeccanico per il biennio

201:1-201[2 e che l'Assemblea e-leggerà nel corso della seduta ri-servata che precederà l'evento pubblico.

Il Gruppo Metalmeccanico di industriali Reggio Emilia, rapp re-

convegno «Produrre in Italia si può?» è il titolo del confronto tra gli imprenditori

sentanza di Federmeccanica ,

chiude oltre 300 aziende per cir-ca 23.000 addetti. I settori più si-gnificativi sono: elettrodomesti-co, oleodinamica, macchine agri-cole e movimento terra, conteni-tori metallici per alimenti, mec-canica tradizionale. Scopo del Gruppo la rappresentanza, la tu-tela e l'assistenza delle imprese a-derenti sia in campo sindacale che economico e più in generale verso Istituzioni ed Enti_ Il Grup-po promuove anche iniziative sul settore a livello territoriale.

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Oggi al teatro Cavallerizza l'assemblea annuale dei gruppo

Le aziende metalmeccaniche pronte a raccogliere la sfida

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press unE 04/11/2011

L'INFORMAZIONE

ooman di REGGIO EMILIA

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press unE 04/11/2011

L'INFORMAZIONE

Domani ' di REGGIO EMILIA

LA SCHEDA

Export fiore all'occhiello del con-Tatto

L'industria meccanica italiana esprime ben 1,900.000 addetti. Considerando anche le imprese artigiane dain-

i dotto, portatrici di competenze di- , stintive, supera i 2.100.000 occupati,

Dà lavoro al 47% dei lavoratori dell'industria. Realizza il 43% del va-ore aggiunto industriale e il 52% di

tutte le esportazioni. II settore meccanico è il motore dello sviluppo tecnologico della regione E-milia-Romagna. Qui, infatti, rappre-senta il 42% dell'industria, il 58% dell'export e, con oltre 21.000 im-prese, costituisce una delle più alte concentrazioni industriali del Paese. A Reggio Emilia, le aziende metal-meccaniche attive (comprensive dell'artigianato) sono oltre 3.200. Nel primo semestre dell'anno le espor-tazioni sono aumentate del 19% ri-spetto allo stesso periodo del 2010, Nei primi nove mesi del 2011 le ore di cíg ordinaria autorizzate dall'Inps, per gli addetti della meccanica, sono risultate pari a 454 mila, con un calo dell'85% rispetto a quanto autorizzato nello stesso periodo del 2010. (pe-raltro il ricorso alla Cigo sta ora riprendendo). Molto più contenuta la flessione del ricorso alla cig straordinaria che, con oltre 1,2 milioni di ore, ha evidenziato un calo del 19%. II Gruppo Metalmeccanico di Indu-striali Reggio Emilia racchiude attual-

i mente circa 300 aziende per un to-tale di oltre 23.000 addetti. Settori più significativi comparto oleodina-mie° (valvole, distributori, pompe, motori a ingranaggi e cilindri), mac chine agricole e movimento terra; e lettrodomestico; contenitori metallici per alimenti (barattolo); meccanica tradizionale (fabbricazione di macchi-ne e apparecchi meccanici, lavora-

i zione dei prodotti in metallo).

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REGGIO

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«I miei studenti mi dicono che studiano un diritto del lavoro che a loro non sarà applicato». Ha sintetizzato così ieri all'as-semblea del Gruppo Metalmec-canico di Industriali Reggio il senatore Pietro Ichino la neces-sità di introdurre una normali.- va del lavoro adatta ai. tempi. «La mia proposta si applica solo ai nuovi contratti di lavoro», ha poi aggiunto nel corso della ta-vola rotonda che è seguita alla relazione del presidente uscen-te Ivano Gorghi e all'intervento del neo presidente per il prossi-mo biennio Luca Bergonzini, di-- rettore generale della Bucher Hydraulics e che fa parte della multinazionale svizzera Bu - cher.

Il senatore Pietro Ichino ha anche sostenuto che l'allarmi-smo che si è creato sul rischio di un ondata di licenziamenti è as-solutamente fuori luogo. «Nuo-vi rapporti di lavoro a cui oggi. offriamo lunghi periodi di pre-cariato sovente senza speranza di uscirne e che meritano un di-ritto del lavoro uguale per tutti. Tutti a tempo indeterminato, con le protezione essenziali, ma nessuno sia inamovibile. A chi perde il posto non si deve of-frire una ingessatura fittizia del posto, ma la garanzia di conti-nuità del reddito e un investi-- mento sulla professionalità».

Il senatore "chino che si è confrontato con Stefano Doicet-ta vicepresidente di Federmec-canica e il direttore del Centro studi di Confindustria Luca Pa-olazzi ha anche sostenuto che questa strada «è possibile an-che in Italia e senza chiedere soldi allo Stato». Da ultimo in ri-sposta alle critiche di Holm e Cgil, ha sottolineato conte per vecchi lavoratori non cambi nulla, ma si parli solo di nuovi contratti e ha sottolineato che «non esiste una proposta del Governo», ma che l'unico pro-getto sul tavolo è quello che ha presentato due anni fa,

La flessibilità e nuovi contatti al passo con i tempi, come ri-sposta alla domanda che ha da-to il titolo alla assemblea dei Gruppo Meccanico di Indu-striali: «Produrre in Italia si può», sono stati i punti su cui hanno ruotato gran parte della-voci dell'assemblea che si è svol-ta ieri alla Cavallerizza. Un ap-puntamento in cui anche rotti-

«Oggi per prod e servono contratti al passo con tempi» Ichino ospite degli Industriali: il lavoro al centro del dibattito Luca Bergonzini (Bucher Hydraulics) al posto di Corghi

to osservazione dai mercati e dalla Ue e incapace di fare siste-ma.

Pur sottolineando le poten-zialità del settore «mai come quest'anno ha detto il neo pre-sidente Bergamini ho fatto fa-tica a fare il budget in azienda».

mismo che anima un imprendi-tore, ha dovuto fare i conti con il pessimismo derivante dal do-ver operare in un settore che nei 2010 ha ridotto dei 24% la. produzione meccanica rispetto all'anno precedente e il reali-smo di lavorare in un Paese sot-

presidente uscente Ivano Gor-ghi, ha invece dedicato molta parte della sua relazione al futu-ro in cui, sempre più meccani-ca e elettronica si fonderanno e alle relazioni industriali.

Roberto Fontannl tRIPRODUZIONE RISERVATA

Luca ergonzini (Bucher Hydraulics) con il senatore Pietro chino, ospite ieri >legli industriali

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press unE 05/11/2011 GAllETTA DI REGGIO

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LE SUE DEE

«La crescita dei salari? Collegata ai risultati»

«QUESTO è il luogo nel qua-le è certamente possibile assi-curare una crescita dei salari correlata ai risultati. di produt-tività, redditività, efficacia ed efficienza». Parola del nuovo presidente del Gruppo me-talmeccanico di Industriali Reggio, Luca Bergonzini, che ieri ha salutato gli iscritti in oc-casione dell'assemblea. «Nonostante la dialettica di questi mesi (basti pensare alle relazioni tra il gruppo Fiat e Confindustria) sono convinto — ha detto Bergonzini — che l'associazionismo d 'impresa sia un elemento indispensabi-le per sistemi produttivi come il nostro. Un'esigenza tanto più sentita perché negli anni a venire l'identità stessa di que-sto nostro sistema produttivo sarà profondamente rinnova-ta. Dobbiamo essere pronti: la selettività della crisi, i diversi ritmi della ripresa, le rinnova-te attitudini di clienti e consu-matori richiedono, al nostro universo di piccole e medie

imprese, di imparare ad orga-nizzarsi come una vera e pro-pria "rete". Un sistema nel quale le nuove conoscenze sia-no più facilmente accessibili e dove si possa esercitare la col-laborazione tra le aziende». Il neo presidente ha citato an-che il tema della «contrattazio-ne decentrata»: «Grazie alla va-lorizzazione del capitale uma-no con adeguate politiche re-tributive e gestionalì, può mi gliorare la produttività, favori-re la competitività delle impre-se e, con essa, gli aumenti sala-riali».

BERGONZINI ha trattato in-fine il tenia del welfare azien-dale su base territoriale, solle-ciatto nelle scorse settiamne dal sindaco Delrio. «Penso a soluzioni – utilizzate fino a og-gi solo da un ristretto numero di grandi imprese – che per-mettono, da una parte, di for-nire agevolazioni fiscali e con-tributive per le aziende, dall'al-tra di dare maggiori vantaggi economici ai collaboratori».

Gruppo me ec co, Bergo alla presidenza Il direttore generale della Bucher al posto di Corghi LUCA Bergonzini, 59 anni, diret-tore generale di Bucher Hydrauli-cs, è stato eletto alla presidenza del Gruppo Metalmeccanico di Industriali Reggio per il biennio 2011 - 2012 nell'assemblea che si è riunita ieri al Teatro Cavalleriz-za. Coniugato con 2 figli ed una laurea in ingegneria meccanica, il neo presidente succede a Ivano Corghi, legale rappresentante di Walvoil. All'interno del sistema Confindu-stria Bergonzini è stato membro del consiglio direttivo del gruppo metalmeccanico e componente del consiglio direttivo del Club meccatronica.

BERGONZINI è consigliere di amministrazione e procuratore della Bucher Industries Italia, su-bholding delle aziende della Bu-che]: Industries presenti sul terri-torio italiano. Nato a Bologna, ha iniziato la sua carriera alla VM Motori di Cento nel reparto R.&D dove ha ricoperto vari ruoli fino a diventare responsabile dello svi-luppo motori industriali

IERI alla Cavallerizza è stato elet-to anche il nuovo consiglio diretti-vo del gruppo: Giancarlo Santarel-lo, Corghi, e Ivano Cocchi, Omig di Cocchi e Tori, assumono la cari-ca di vice presidenti. Sono stati in-vece eletti in qualità di consiglie-ri: Manlio Martilli, Argo Tractors; Andrea Borgatti, Brevi-ai Pow7e r Trans miss io n; Alessio Tintori, Comer Industries; Pier Angelo Fornara, Elettric 80; Gui-do Ghin.azzi, Emak; Mirko

Inunergas; Fausto Fava, Landi Renzo Spa; Claudio Galli, Lombardini; Vittorio Magnani-ni, Nuova MG; Lucilla Vismara, Ognibene; Michele De Vietro, OM Carrelli Elevatori; Gianlivio Marastoni, Rovatti A. & Figli Pompe; Maurizio Brevini, Brevi-ni Fluid Power; Marcello Gatti, Smeg; Paolo Margini, Walvoil. 11 olio) inetahnunfflien.,

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il Resto del Carlino

REGGIO

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press LIME 05/11/2011

L'INFORMAZIONE

di Reggio Emilia

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H Gruppo metalmeccanico si è interrogato sul futura alla Cavallerizza

Corghi: «Le nostre aziende più forti della crisi ma serve il coraggio di innovare»

D rodurre in Italia si può? Po- che parole, a dar corpo a u-

na domanda dalla risposta tutt'altro che scontata: con questo interrogativo si è aperta ieri al teatro Cavallerizza l'as-semblea del Gruppo Metal-meccanico di Industriali Reg-gio, chiamato a mantenersi produttivo e competitivo in un contesto tutt'altro che facile. Ieri si è anche svolto il passag-gio di consegne tra Ivano Cor-ghi e il neo presidente dei me-talmeccanici. Luca Bergonzini (vedi articolo a destra).

Proprio il presidente uscente Gorghi ha aperto i lavori, evi-denziando come la crisi sia tutt'altro che passata e come la soluzione passi unicamente at-traverso un'intesa europea e la tempestiva adozione, da parte di ogni Paese membro, di effi-caci misure per la competitivi-tà e la crescita. In relazione al sistema produttivo reggiano Gorghi ha evidenziato come nonostante la crisi, si registri u-na crescita delle aziende che a-prono unità produttive all' est e-ro.

«Siamo destinati ad assistere, nel medio periodo, a una meta-morfosi delle attività manifattu-riere che si sposteranno verso produzioni a più alto contenu-to tecnologico e di servizio. Si colloca in tale prospettiva la nostra attenzione verso la mec-cat mnica», ha detto Íl presiden-te uscente.

«L'unione ira meccanica ed e-

lettronica rappresenta, infatti, la via per il rinnovamento com-petitivo di una parte significa-tiva dell'industria reggiana. Ci attende, dunque, una profonda riorganizzazione produttiva che la nostra comunità deve ge-stire ponendosi quattro precisi obiettivi e un grande interroga-tivo». Corghi li ha elencati: 11 primo, è il sostegno attivo alle aziende che scelgono di inter-nazionalizzarsi. Il secondo, è la messa a punto di innovative po-litiche rivolte specialmente al-le piccole imprese. Il terzo, è la capacità di assecondare le esi-genze poste dalle imprese sen-za compromettere la tenuta so-ciale che dobbiamo continuare a tutelare come bene prezioso.

quarto, infine, è la formazio-ne di risorse umane adeguate a questa evoluzione produttiva».

ll quesito posto da Gorghi è lo stesso con cui si è aperta l'as-semblea: "Produrre in Italia si puo?".

«Se proviamo a dare una ri-sposta ci accorgiamo di quanto sia complicata l'attività produt-tiva in Italia, ha osservato Cor-ghi. «Una considerazione fon-data sulla consapevolezza della inefficienza delle amministra-zioni, in particolare, quella del-la giustizia. Ma non si tratta solo di questo, dobbiamo ricono-scere il difetto di senso civico e di cultura delle regole. Mi rife-risco a una lacuna che diventa una piaga tragica quando si tra-duce in cultura mafiosa e in cri-

minalità organizzata. Giocano un ruolo decisivo anche altri due elementi, ll primo, è costi-tuito da una legislazione del la-voro difficilissima da capire perché caotica e ipertrofica. ll secondo, è la presenza di un si-stema di relazioni industriali troppo chiuso all'innovazione. Serve - ha detto Corghi - un vero rinnovamento che non signifi-ca certo lo "smantellamento" dei diritti, ma, al contrario, la ri-scrittura della parte essenziale della nostra legislazione riferita al lavoro».

La riflessione è poi scivolata sulla questione delle relazioni Industriali, alla luce dell'attuale confronto indotto dalle richie-ste riferite al lavoro che l'Unio-ne Europea ha recentemente a-vanzato al Paese. Corghi ha e-videnziato la necessità di inter-venti: «E indispensabile un lie-

quilibrio tra flessibilità in entra-ta, troppa rigidità in uscita e un sistema di ammortizzatori so-ciali che deve essere in parte rinnovato. Lo sostiene l'Euro-pa, lo ha ben evidenziato Ban-kitalia e lo affermano da tempo le imprese. Su questo tenia le proposte avanzate dal Senatore /chino rappresentano molto di più di una valida base di parten-za. E indispensabile disporre di poche norme chiare e leggibili, scritte, finalmente, per essere traducibili anche in inglese che, giova ricordarlo, e la lin-gua della globalizzazione». E ancora:

«Oggi la sfida si gioca in larga parte sulla capacità del nostro sistema di riequilibrare la strut-tura della contrattazione spo-stando peso e competenze ver-so il livello aziendale. Tutto ciò allo scopo di potenziare qualità

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E Il presidente uscente ha auspicato la tempestiva adozione di efficaci misure per la cornpetitività e la crescita

«Dobbiamo riequilibrare la contrattazione spostando competenze verso il livello aziendalc Troppo radicali alcune posizioni della dirigenza nazionale e locale di Fiong.»

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L'INFORMAZIONE

di Reggio Emilia

e quantità dello scambio tra sala-rio e produttività e di rendere la re-tribuzione più flessibile rispetto al ciclo economico e alla variabilità dei mercati».

Gorghi ha infine qdenziato la carenza di regole su rappresentan-za e contrattazione. «P, questa ca-renza alla base delle cause pro-mosse nei mesi scorsi dalla Fiom sia contro l'applicazione del con-tratto nazionale 2009, da essa non sottoscritto, sia nei confronti de-gli accordi Fiat. Le soluzioni a pro-blemi del lavoro devono essere trovate nel negoziato che richiede propensione al compromesso :in-teso come punto di mediazione tra posizioni divergenti. Servono pragmatismo e buon senso, reqt3i-siti che mal si conciliano con la rt-<l3cal ita di alcune posizioni soste-nute dalla dirigenza nazionale e lo-cale di Fiotti, cui contestiamo un'insufficiente consapevolezza dell'urgente necessità di innovare il sistema di relazioni industriali».

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L'INFORMAZIONE

di Reggio Emilia

il neoeletto presidente Luca Bergonzini; a sinistra il pubblico alla Cavallerizza

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Metalmeccanica,cambio al vertice Le gulda del groppo matalroaccarke di Indostrlall Regge passa da Wangs Corghl e Luca Bergonzhl. Tonl dl cauto ottli -tri'erne ln un convegno alte Calsakriaz", {t13ì era lnvitato N senatore Pietro Ichbo, promotore dl una ~ma della leglalazinne del lavoro,

Luca Bergonzini, 59 anni, sposato, due figli, direttore generale di Bucher Hydraulics, azienda oleodinamica appartenente alla omonima multinazionale svizzera, venerdì scorso, al teatro La Cavallizza di Reggio, ha ricevutol'investitura a presidente del gruppo metalmeccanico di Industriali Reggio. Il testimone gli è stato passato da Ivano Corghi della Walvoil. Bergonzini ha manifestato un cauto ottimismo sulle sorti di un settore, che a Reggio conta 300 aziende e 23.000 addetti. Ha detto che grazie all'export buona parte del settore si è ripresa dalla drammatica crisi del 2009. Nella sfida della competizione internazionale a preoccupare gli imprenditori è anche lo scenario di inerzia offerto dal governo. "Abbiamo bisogno di un supporto per affrontare la sfida della competizione internazionale", ha detto Bergonzini. Nel convegno ha trovato eco il dibattito sulle relazioni sindacali, con critiche alla Fiom-Cgil per i conflitti sul contratto nazionale portati nelle aule dei tribunali. Per gli imprenditori serve anche una riforma della legislazione del lavoro. E non a caso ospite d'onore era il senatore Pietro 'chino, del Pd, giuslavorista e autore di un disegno di legge che rivoluzionerebbe le modalità delle nuove assunzioni.

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