Trascrizione del resoconto dattiloscritto di una delle ... filesistemarci sul pavimento come meglio...

4
Trascrizione del resoconto dattiloscritto di una delle prime uscite dei Soci del Cai di Gattinara (I nomi delle località sono trascritti come riportati nel testo originale) Gita in montagna – Agosto 1948 Programma: Partenza da Gattinara alle ore 4,30 del mattino di Martedì 10 Agosto con automezzo. Le tappe sono le seguenti: Martedì 10/8 Alagna – Colle d'Olen e pernottamento alla Cap. Gnifetti Mercoledì 11/8 Capanna Reg. Margherita e ritorno alla Gnifetti – Colle d'Olen e pernottamento al Rifugio Gabiet (Gressoney). Giovedì 12/8 Colle della Bettaforca – Val d'Ayas – pernottamento al Rifugio Resi (St. Jacques) Venerdì 13/8 Cime Bianche – Plateu Rosa – Teodulo – Breuille – Chatillon e pernottamento a Fontanamora. Sabato 14/8 Santuario di Oropa e ritorno a Gattinara Partecipanti, tutti del Cai sottosezione di Gattinara: Col. Paolotti Antonio, Berteletti Carlo, Pizzera Celso, Cametti Teresio, Comero Walter, Gibellino Gilberto, Rondi Renato, Patriarca Bruno. Alla sera di Lunedì il tempo promette male, piove forte e continua pure al mattino di lunedì, tanto che trovatici in piazza alle 4,30 e visto che il camion non arrivava decidiamo di rimandare la partenza alle 2,30 del pomeriggio a mezzo della corriera che porta ad Alagna, ove arriviamo alla sera di martedì 10 alle ore 20 con ben 13 ore di ritardo da come stabilito sul programma. Non abbiamo quindi tempo da perdere e come scesi dalla corriera ci incamminiamo sul sentiero che porta a la Grande Alte. Il cielo si è rasserenato e si cammina piuttosto in fretta per portarci il più in alto possibile, infatti pare alla nostra destra che la cima del Tagliaferro si abbassi gradatamente. Così camminando arriviamo alla Grande Alte (Mt. 2000) alle 21,20, qui ci fermiamo per mangiare una minestra calda e viveri a secco. Il locale è caldo e ne approfittiamo per cambiarci la maglia di lana bagnata dal sudore. Una ventina di persone scesi forse dalla Gnifetti, si ritirano per dormire. Trattamento gentile da parte delle signore che servono, che pur parlando fra di loro un dialetto tedesco, parlano anche bene l'italiano. Ripartiamo quindi alle 22,30 perché il cielo è tutto sereno e la luna seppure già bassa può ugualmente rischiarare un poco il sentiero, tanto che con l'aiuto a tratti di una pila tascabile, arriviamo presto in vista dei due lumicini che indicano il Rifugio Città di Vigevano (Stolemberge) al Colle d'Olen (Mt. 2865). Qui arriviamo alle 1,05 del mattino di Mercoledì 11 Agosto; a quest'ora tutti dormono e dobbiamo scampanellare per più di 10 minuti prima che ci vengano ad aprire, mentre fuori la tormenta tira secco. Entriamo finalmente e poiché le camere sono tutte occupate dobbiamo

Transcript of Trascrizione del resoconto dattiloscritto di una delle ... filesistemarci sul pavimento come meglio...

Trascrizione del resoconto dattiloscritto di una delle prime uscite dei Soci del Cai di Gattinara (I nomi delle località sono trascritti come riportati nel testo originale) Gita in montagna – Agosto 1948 Programma: Partenza da Gattinara alle ore 4,30 del mattino di Martedì 10 Agosto con automezzo. Le tappe sono le seguenti: Martedì 10/8 Alagna – Colle d'Olen e pernottamento alla Cap. Gnifetti Mercoledì 11/8 Capanna Reg. Margherita e ritorno alla Gnifetti – Colle d'Olen e pernottamento al Rifugio Gabiet (Gressoney). Giovedì 12/8 Colle della Bettaforca – Val d'Ayas – pernottamento al Rifugio Resi (St. Jacques) Venerdì 13/8 Cime Bianche – Plateu Rosa – Teodulo – Breuille – Chatillon e pernottamento a Fontanamora. Sabato 14/8 Santuario di Oropa e ritorno a Gattinara Partecipanti, tutti del Cai sottosezione di Gattinara: Col. Paolotti Antonio, Berteletti Carlo, Pizzera Celso, Cametti Teresio, Comero Walter, Gibellino Gilberto, Rondi Renato, Patriarca Bruno. Alla sera di Lunedì il tempo promette male, piove forte e continua pure al mattino di lunedì, tanto che trovatici in piazza alle 4,30 e visto che il camion non arrivava decidiamo di rimandare la partenza alle 2,30 del pomeriggio a mezzo della corriera che porta ad Alagna, ove arriviamo alla sera di martedì 10 alle ore 20 con ben 13 ore di ritardo da come stabilito sul programma. Non abbiamo quindi tempo da perdere e come scesi dalla corriera ci incamminiamo sul sentiero che porta a la Grande Alte. Il cielo si è rasserenato e si cammina piuttosto in fretta per portarci il più in alto possibile, infatti pare alla nostra destra che la cima del Tagliaferro si abbassi gradatamente. Così camminando arriviamo alla Grande Alte (Mt. 2000) alle 21,20, qui ci fermiamo per mangiare una minestra calda e viveri a secco. Il locale è caldo e ne approfittiamo per cambiarci la maglia di lana bagnata dal sudore. Una ventina di persone scesi forse dalla Gnifetti, si ritirano per dormire. Trattamento gentile da parte delle signore che servono, che pur parlando fra di loro un dialetto tedesco, parlano anche bene l'italiano. Ripartiamo quindi alle 22,30 perché il cielo è tutto sereno e la luna seppure già bassa può ugualmente rischiarare un poco il sentiero, tanto che con l'aiuto a tratti di una pila tascabile, arriviamo presto in vista dei due lumicini che indicano il Rifugio Città di Vigevano (Stolemberge) al Colle d'Olen (Mt. 2865). Qui arriviamo alle 1,05 del mattino di Mercoledì 11 Agosto; a quest'ora tutti dormono e dobbiamo scampanellare per più di 10 minuti prima che ci vengano ad aprire, mentre fuori la tormenta tira secco. Entriamo finalmente e poiché le camere sono tutte occupate dobbiamo

sistemarci sul pavimento come meglio possiamo, unica cosa per coprirci sono tre tovaglie tolte dai tavoli. Siamo però tutti soddisfatti perché con questa tirata ci siamo portati a buon punto ed abbiamo colmato nello stesso giorno, 10 delle ore perse causa il cattivo tempo per cui abbiamo dovuto rimandare la partenza. Il riposo è piuttosto breve, alle 5 ci alziamo, ci riscaldiamo con una tazza di latte caldo, e dopo aver preparato gli zaini ci mettiamo in cammino alle 6,10 verso la Capanna Gnifetti. Questa volta non siamo solamente noi 8 a salire ma la fila è lunga, ci sono uomini, donne ed anche tre

bambini di 10 o 12 anni accompagnati dai genitori. E' da supporre che noi andiamo piuttosto forte perché dopo circa un'ora e mezza di cammino dove incomincia il Ghiacciaio d'Indren quelli che ci seguono sono staccati a più di 500 metri, mentre avanti a metà circa del ghiacciaio, scorgiamo 4 persone, devono essere partiti parecchio prima di noi. Il cielo intanto è sempre tutto sereno. Il Ghiacciaio d'Indren è abbastanza grande, incomincia a metà strada fra il Colle d'Olen e la Capanna Gnifetti ed è tre volte lungo

quello del Garstelet, che da dove finisce l'Indren porta fino alla Capanna. Non occorrono i ramponi poiché sul ghiaccio sono scesi 30 cm. di neve fresca. Sulla pista non incontriamo che due crepacci piccoli, poiché il resto, e sono piuttosto grandi, sono più in basso di noi all'estremità inferiore del ghiacciaio. Dopo tre ore circa di cammino arriviamo alla Capanna Gnifetti (Mt. 3647). E' situata sulla roccia e domina tutto il ghiacciaio del Garstelet, ci fermiamo per mangiare e sostiamo un'ora. Sono arrivati intanto quelli che avevano tardato dietro di noi. Guardiamo in basso e scorgiamo ancora due persone alla distanza di 300 metri sul ghiacciaio, sono un vecchio ed una bambina di otto anni che salgono lentamente. Lasciamo la Capanna Gnifetti alle 10,15 e puntiamo verso la Capanna Regina Margherita. Si attacca subito il ghiacciaio del Lys, la pista è fatta perché altri che hanno pernottato alla Gnifetti sono partiti presto. Il sole qui è caldo, gli occhiali scuri fanno ottimo servizio poiché la grande distesa di nevi abbaglia la vista e fa bruciare fortemente gli occhi. Alle 11,30 siamo al Colle del Lys a 4360 Mt., alla nostra sinistra la punta del Lyskam (Mt. 4538) ed il grande ghiacciaio con lo stesso nome. A nord la parete è quasi a picco coperta interamente di ghiaccio, a sud-ovest è meno ripida (Naso del Lyskam); di qui stanno salendo 12 persone divise in tre cordate da quattro. Forse hanno intenzione di attraversare per portarsi alla Margherita, ma difficilmente riusciranno perché più in basso un grande crepaccio attraversa quasi tutto il ghiacciaio. Abbiamo attraversato il confine e camminiamo in territorio Svizzero, di qui scorgiamo la Punta Gnifetti del Monte Rosa, sembra vicina ma ci occorrono ancora circa 2 ore prima di essere in vetta. Incontriamo 3 cordate da 5 uomini che stanno scendendo, tornano già dalla Margherita. Sono le 12,45 e non abbiamo che gli ultimi 50 metri di ghiacciaio che sono i più duri perché sono molto ripidi, e alle 13 entriamo finalmente alla Capanna che è posta in vetta alla Punta Gnifetti. (Mt. 4559). Siamo stanchi ma la soddisfazione è tanta che fa dimenticare anche la fatica.

Col cielo sempre sereno il panorama è splendido, guardando verso la Svizzera è una spiaggia interminabile di ghiacciai, dal versante italiano è tutta una catena di montagne coperte di neve. Giungono intanto 5 persone, due giovani che sono di turno a servizio nella Capanna fanno sciogliere sul fornello una pentola di neve per preparare caffè caldo. Intanto il tempo minaccia, la nebbia si alza e ci dobbiamo preparare per il ritorno. Ci leghiamo in due cordate una da 5 e l'altra da 3. Sono le 15 e incominciamo la discesa; la bufera che ora soffia molto forte ha coperto la pista, e dobbiamo camminare per mezzora con la nebbia ed il nevischio che non ci permette di vedere più avanti di 15 metri, prima di rintracciarla; di qui possiamo scendere più tranquilli fino ad arrivare alla Capanna Gnifetti dove giungiamo alle 16,30. Più di 200 persone sono qui rifugiate, parte perché con la bufera non hanno azzardato ad attraversare il ghiacciaio d'Indren per tornare al Colle d'Olen parte perché intendono pernottare nella Capanna per puntare il mattino dopo alla Punta Gnifetti. Ci fermiamo quasi un'ora, e poi visto che è impossibile poter riposare nella notte dato il gran numero di gente, decidiamo di scendere malgrado che la tormenta soffii sempre molto forte. Siamo più di 20 che guardiamo in basso, tutti con volontà di tornare ma nessuno vuole essere il primo. Sono le 17,15 e noi ci incamminiamo, subito dietro ci seguono gli altri, attraversiamo il ghiacciaio del Garstelet e quello d'Indren e arriviamo alle 19 al Rifugio Città di Vigevano (Stolemberge) al Colle d'Olen. Anche qui troviamo tutto occupato, tanto che decidiamo di proseguire per Gressoney e facciamo tappa dopo un'altra ora di marcia al Rifugio Gabiet (Mt. 2339), dove arriviamo alle 20,30 del giorno II. Questo rifugio appartiene alla Pietro Micca di Biella. E' un piccolo alberghetto bello e accogliente, sono in corso i lavori per la sistemazione di due camere grandi al 3° piano ed in una di queste possiamo riposare la notte, questa volta su reti metalliche con materassi di lana e tre coperte ciascuno. Una buona risciacquata alla fontana sotto l'acqua che pare gelata, ci ristora e aumenta ancora l'appetito che già non manca. Decidiamo di partire il mattino verso le ore 9 tanto la tirata in questo giorno non è tanto lunga. Comunque alle 6, quattro di noi siamo già in piedi perchè vogliamo approfittare per raccogliere stelle alpine. Giriamo attorno al Lago del Gabiet, scendiamo a vedere la diga dove alcuni operai lavorano per ultimare lo sbarramento che è gigantesco. Ritorniamo per la colazione e quindi partiamo alle 10,10 per raggiungere la Bettaforca, non passiamo per il Piano di S.Anna ma camminiamo a mezza costa e ci portiamo al torrente Lys, molto vicino alla punta del ghiacciaio del Lys da dove questo ha origine. Intanto il cielo minaccia, sono le 11,40 e ci fermiamo per mangiare, ma subito dobbiamo ritirare tutto e zaini in spalla risalire verso la Bettaforca, per ripararci dall'acqua in una baita a 500 metri più in alto. Qui facciamo uno spuntino e aspettiamo un'ora circa perché cessi di piovere, quindi riprendiamo a salire. Attraversiamo il Colle della Bettaforca, (Mt. 2676) e scendiamo al Rifugio Resi (Mt. 2066) dove però non troviamo posto per dormire e proseguiamo per Fier(?) dove arriviamo alle ore 20 alla sera del 12. Chiediamo del Presidente del C.A.I di Vercelli Rag. Barba, apprendiamo che ancora non c'è ma che arriverà Domenica 15; ci presentiamo al Sig. ---------- direttore del campeggio U.T.A.M. Persona molto gentile e premurosa a cui dobbiamo tanta riconoscenza per essersi impegnato per pura gentilezza a collocarci a notte in una camera del rifugio e procurato materassi e coperte. Di qui il panorama é splendido, in basso la Val d'Ayas, tutta verde fiancheggiata da due grandi pinete, in mezzo si snoda il torrente Evancon che attraversa St. Jacques (Mt. 1676) e Champoluc (Mt. 1570). E' buio ormai ed il cielo è quasi tutto sereno. Ci mettiamo in marcia alle 6,10 del mattino di venerdì 13 e arriviamo al Colle Superiore delle Cime Bianche al passo del

Piano Rosa (Mt. 3121) alle 10,15. Attacchiamo subito il ghiacciaio di Valtournanche arriviamo al Passo di Ventina Nord (Mt. 3480) ed abbiamo difronte il Breithorn, che però non possiamo fare perché si fa tardi e dal basso la nebbia incomincia a salire quindi continuviamo verso il Teodulo, qui la bufera soffia molto forte, tanto che in meno di 10 minuti copre la pista, e arriviamo al Rifugio Principe di Piemonte (Mt. 3322) alle 13 dove sostiamo per mangiare e goderci un po' di panorama che è bellissimo. Più di 100 persone saliti con la funuvia del Breuille, stanno sciando e con la neve farinosa filano come pazzi. Purtroppo dobbiamo metterci in cammino presto per il ritorno, partiamo alle 14,30 , passiamo Plan Maison proprio sotto il Cervino e alle 16 siamo al Breuille. Qui nevica e i villegianti sono coperti con cappotti. Con quest'ultima tappa è finita la

maratona a piedi, perché dopo due ore di sosta, tanto che abbiamo un po' il tempo di vedere il villaggio e rimirare le vetrine colme di articoli sportivi da montagna, sia estivi che invernali, montiamo in corriera e scendiamo per la strada, che tagliata sul dorso della montagna, che fra continui rigiri ci porta a Chatillon. Qui con nostra sorpresa troviamo Pier Vittorio Facciotti, che in questi giorni in compagnia di Elio Querciotti era stato sul Monte Bianco, e ora aspettava il tempo migliore per recarsi un paio di giorni in Isvizzera. Facciamo un po' di allegria e ripartiamo quindi in treno alla volta di Point St. Martin. Qui una delusione, perché la ns/ intenzione era di partire

la sera stessa in corriera per Fontanamora, e fare il giro attraverso le montagne di Oropa e tornare a casa da Biella. Purtroppo il torpedone era già partito, ed altri mezzi dopo tanto girare per il paese non ci è stato possibile trovarne. Inoltre gli alberghi sono pieni e non si trova una sola camera disponibile e siamo costretti quindi, dopo aver presentato la tessera del C.A.I al Capo Stazione quali documenti d'identità a pernottare la notte fra il 13 e il 14 sulle panche della sala d'aspetto della Stazione. Come riposo per questa ultima notte è eccellente. Ripartiamo in treno al mattino del giorno 14 dovendo rinunciare alla via di Oropa e per via Chivasso arriviamo alle 15,30 soddisfatti e contenti sebbene un poco screpolati e abbronzati in faccia a Gattinara.