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A.S.2016/2019 AGGIORNATO A.S.18/19

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INDICE

Quadro normativo di riferimento ................................................................................. 4

Identità della scuola ..................................................................................................... 5 Breve storia del Circolo ............................................................................................. 5

Scelte educative per la scuola dell’Infanzia ................................................................ 7 Finalità della Scuola dell’Infanzia ............................................................................. 8

Metodologia didattica ................................................................................................... 9 I campi d’esperienza .................................................................................................. 9

Finalità generali ......................................................................................................... 10

La Scuola del Primo Ciclo ......................................................................................... 10 Il senso dell’esperienza educativa ........................................................................... 11 L’alfabetizzazione culturale di base ........................................................................ 11 Cittadinanza e Costituzione ..................................................................................... 11

L’ambiente di apprendimento .................................................................................. 11 Religione e attività opzionali ................................................................................... 12

Principi fondamentali indicati come fattori di qualità. ............................................ 13 Diritto all’apprendimento ........................................................................................ 13 Accoglienza .............................................................................................................. 13

Continuità verticale ................................................................................................. 14 Continuità Scuola dell’Infanzia- Scuola Primaria .................................................. 15

Continuità Scuola Primaria-Scuola Secondaria di Primo grado ............................ 16 Continuità orizzontale ............................................................................................. 16

Progetti per favorire l’integrazione ......................................................................... 17 Intercultura e alunni stranieri ................................................................................. 17

Valutazione degli alunni stranieri neo- arrivati e di recente immigrazione ........... 19 Linee guida sull’inserimento degli alunni stranieri ................................................ 20 Piano Educativo Individualizzato ............................................................................ 23

A favore dell’inclusione ............................................................................................. 23 Alunni con DSA (Disturbo Specifico di Apprendimento) ........................................ 24

Implementazione dell’offerta formativa .................................................................... 26

Uscite didattiche e viaggi d’istruzione ....................................................................... 26

Lo sportello di ascolto ................................................................................................. 27

Organizzazione scolastica .......................................................................................... 28 Metodologia ............................................................................................................. 29

Servizi pre e post scuola .......................................................................................... 30 Organizzazione degli incontri di team Infanzia/Primaria ....................................... 30 Formazione sezioni/classi ........................................................................................ 30 Scuole Primarie ....................................................................................................... 31

La Valutazione ............................................................................................................ 32

Iscrizioni ..................................................................................................................... 32

Patto Educativo di Corresponsabilità ........................................................................ 32

Condizioni ambientali degli edifici scolastici ............................................................ 32

Rapporti scuola- famiglia ........................................................................................... 33

Rapporti Scuola- Territorio- Enti .............................................................................. 34

Servizi .......................................................................................................................... 34

Funzioni strumentali - Commissioni – Referenti ...................................................... 34

Utilizzo dei locali scolastici da parte di esterni .......................................................... 34

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Documentazione ......................................................................................................... 35

Risorse finanziarie ...................................................................................................... 35

Valutazione del P.T.O.F.: criteri e modalità ............................................................. 35

RAV/P.T.O.F. Scuola Dell’infanzia .......................................................................... 35

RAV/ PdM/P.T.O.F. Scuola Primaria ....................................................................... 36

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PREMESSA

Il piano dell’Offerta Formativa, elaborato da questo Circolo, evidenza il senso di

responsabilità delle decisioni educativo-didattiche della scuola e rappresenta il naturale

sviluppo del percorso fin qui svolto, in applicazione delle norme sull’autonomia. Nella sua

rielaborazione, si ritiene indispensabile richiamare il quadro normativo di riferimento e il

contesto socio-ambientale in cui gli alunni sono inseriti, in quanto, nell’individuazione delle

scelte educative, occorre operare una mediazione adeguata tra obblighi istituzionali e

specifiche situazioni contingenti. L’adeguamento continuo al contesto territoriale, locale e

nazionale, consente la ricerca e l’adozione di una didattica finalizzata alla valorizzazione

dell’individualità nel rispetto delle regole della convivenza civile, attraverso una linea

formativa verticale (life long learning) e orizzontale (scuola-extra scuola). In riferimento alle

precisazioni riportate nella legge 107 del 20151,si pone particolare attenzione alla costruzione

del curricolo e degli spazi di flessibilità (art. 7).

Il documento sarà consegnato in estratto ai genitori degli alunni delle sezioni/classi iniziali,

inserito nel sito del Circolo e messo a disposizione di tutti per la consultazione.

Quadro normativo di riferimento

Nel quadro normativo di riferimento oltre alle leggi e ai decreti ministeriali vigenti, assumono

importanza fondamentale:

1. Gli artt. 3 e 33 della Costituzione, che:

Sanciscono la pari dignità di tutti i cittadini e la rimozione degli ostacoli che

impediscono il pieno sviluppo della persona umana;

Garantiscono a tutti l’istruzione;

Sanciscono la libertà d’insegnamento.

2. Dichiarazione dei diritti del bambino (ONU 59) e la Convenzione Internazionale sui

diritti dell’infanzia dalle quali discende che:

Il bambino ha diritto ad essere al centro del progetto educativo;

Ha diritto ad essere rispettato nella sua identità;

Ha diritto ad una scuola che sviluppi e promuova le sue potenzialità;

Ha diritto a vivere significative e serene relazioni con gli adulti di riferimento.

1 LA_BUONA_SCUOLA_SINTESI_SCHEDE.pdf

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Identità della scuola

Breve storia del Circolo

Il Circolo opera da più di vent’anni ed ha sempre svolto un ruolo importante nel territorio. I

plessi del Circolo sono cinque di Scuola Primaria e quattro di Scuola dell’Infanzia:

Il numero totale degli alunni subisce variazioni dovute a fatti contingenti ed alcuni plessi

sono costantemente in crescita.

Ad eccezione dei plessi ‘Vigne’ e ‘Don Milani’ che si trovano nella prima periferia urbana,

tutti gli altri sono ubicati nella campagna circostante la città.

Fino a pochi anni fa, l’economia era prevalentemente a carattere agricolo; nell’ultimo periodo

si è andata diversificando in attività commerciali e del terziario eguagliandosi, così, alla

situazione interna della città.

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I quartieri, le parrocchie e alcune associazioni sportive e di volontariato, organizzano

iniziative di tipo ricreativo e culturale alle quali sono chiamati a partecipare adulti e bambini.

C’è da segnalare inoltre, che negli ultimi anni a Cesena, così come nel resto d’Italia, c’è stato

un incremento notevole di alunni stranieri appartenenti a varie etnie, che si sono trasferiti con

le famiglie o sono stati adottati da italiani. Ciò ha comportato una serie d’iniziative garanti di

un’apertura alle varie realtà sociali e culturali presenti sul territorio. Tali interventi, se da un

lato hanno favorito l’integrazione tra alunni con potenzialità differenti, dall’altro hanno

aiutato comprendere e affrontare le difficoltà d’inserimento, di comunicazione e

d’integrazione di quegli alunni che provenendo da Paesi stranieri, sono portatori di culture e

tradizioni diverse dalla nostra.

La maggior parte degli alunni che frequentano i vari ordini di scuola, sono residenti nel

territorio del Circolo; alcuni, invece, che vivono nelle zone limitrofe, usufruiscono dei mezzi

di trasporto comunali.

L’attenzione posta nei confronti della scuola, come comunità educante in tutto il percorso di

crescita degli alunni, vede la realizzazione di proficue esperienze di continuità per consentire

agli alunni delle classi ponte un più sereno inserimento nel successivo ordine di scuola.

I rapporti fra la comunità scolastica e gli enti locali sono improntati sulla disponibilità e sulla

collaborazione. Particolare rilevanza assume la relazione con il Servizio Materno Infantile

dell’ASL in quanto, in tutti i plessi del Circolo, sono presenti alunni diversamente abili (

certificazione L.104) e alunni con D.S.A.

Il rispetto del principio della formazione continua ( life long learning) vede la partecipazione

e l’adesione, da parte del Circolo, alle iniziative e ai percorsi didattico-educativi proposti

dalle Associazioni e dagli Enti che lavorano sul territorio.

A tal proposito si evidenziano gli obiettivi trasversali del nostro Circolo:

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OBIETTIVI TRASVERSALI

Scelte educative per la scuola dell’Infanzia

La scuola dell’Infanzia oggi si pone in un’ottica di visione unitaria del bambino,

considerandolo all’interno del suo ambiente di vita e di relazione e ritenendo questi aspetti

importanti per una progettualità educativa e didattica.

Consapevole delle sfide quotidiane della

società, del valore dell’infanzia come fase

preziosa nell’educazione dell’uomo e del

cittadino, la scuola dell’infanzia accoglie e

interpreta le molteplicità delle culture e dei

valori.

S’impegna a far fronte alle varie complessità,

allo scopo di sostenere, arricchire e

valorizzare lo sviluppo del bambino,

ponendolo al centro del processo educativo,

come fautore di un percorso con traguardi di

sviluppo dell’identità, dell’autonomia, delle

competenze e lo avvia alla cittadinanza attiva.

Progetto 'Giocare a riciclare'.

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Finalità della Scuola dell’Infanzia

La Scuola dell’Infanzia si pone come contesto di relazione, di cura e di apprendimento, ha lo

scopo di offrire un clima sereno che favorisca l’esprimersi della personalità di ciascuno; cerca

di attivare forme collaborative, rispettose tra le persone e le cose; l’apprendimento avviene

attraverso il gioco e l’esperienza, con una particolare attenzione allo stile educativo, allo

spazio, ai tempi e alla partecipazione.

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Metodologia didattica

La progettazione didattica della Scuola dell’Infanzia del Circolo si richiama alla

programmazione per “ sfondo integratore” inteso come “strumento per strutturare contesti

d’apprendimento facilitanti l’integrazione di

competenze, professionalità, linguaggi, etc.…. Lo

sfondo favorisce l’acquisizione di una strategia

costruttiva di apprendimento e di modalità

cooperative di relazione[…]”.2

Programmare per “sfondo integratore” significa

sia costruire contenitori concettuali ed affettivi, sia

individuare una serie di ‘mediatori’ che veicolano

e favoriscono i processi d’integrazione fra le varie

dimensioni di sviluppo.

Lo ‘sfondo’ rappresenta quindi il tessuto

connettivo che, sotto l’attenta regia dell’insegnante e attraverso i vari campi d’esperienza,

permette di dare senso al percorso di insegnamento- apprendimento, attivando processi aperti

e flessibili in cui il bambino possa trovarsi sempre al centro.

“Lo sfondo integratore è certamente un valido strumento per motivare il lavoro dei bambini,

ma la sua efficacia non si risolve in questo. In primo luogo, infatti, lo sfondo integratore

agisce a livello di meta-apprendimenti…. Il bambino nei propri contesti esperienziali,

acquisisce non solo delle competenze (apprendimento), ma impara anche un modo di

acquisire le competenze; non solo: impara anche il modo di rapportarsi con gli altri. Impara

cioè strategie di apprendimento e delle modalità relazionali, insieme con gli apprendimenti

delle competenze” (ibidem).

L’utilizzo di una trama narrativa, come fiabe classiche o racconti moderni, che accompagna e

allo stesso tempo funge da contenitore, rappresenta l’esempio più diffuso.

Con questa impostazione metodologica e didattica si accoglie il paradigma della complessità

e si considera l’alunno soggetto attivo nella costruzione del proprio processo

d’apprendimento.

I campi d’esperienza

Ogni campo d’esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce,

allo stesso tempo, a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai

tre ai sei anni, in termini d’identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi),

di autonomia ( rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza ( come

elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza ( come attenzione alle

dimensioni etiche e sociali).

Le attività didattiche considerano i campi d’esperienza in maniera correlata favorendo così

l’interconnessione dei saperi.

Al termine del percorso triennale della scuola dell’Infanzia, è ragionevole attendersi che ogni

bambino abbia sviluppato i seguenti traguardi di competenza che strutturano la sua crescita

personale.

2 Comune di Sogliano, Assessorato alla Pubblica Istruzione, ‘Una scuola, uno “sfondo”’,1985

Figura 1Progetto di plesso ' Con le mani, con i piedi'

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Finalità generali

La Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado

costituiscono il primo segmento del percorso scolastico, contribuiscono in modo

determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un

fattore decisivo di sviluppo ed innovazione.

L’azione della scuola si esplica attraverso la collaborazione con la famiglia ( art. 30 Cost.),

nel reciproco rispetto dei diversi ruoli e ambiti educativi nonché con le altre formazioni

sociali ove si svolge la personalità di ciascuno ( art.2).

L’ordinamento scolastico tutela la libertà d’insegnamento ( art . 33) ed è centrato

sull’autonomia funzionale delle scuole ( art.117). Le scuole sono pertanto chiamate ad

elaborare il proprio curricolo esercitando così una parte decisiva dell’autonomia che la

Repubblica attribuisce loro.

Le insegnanti del Circolo, secondo quanto emerso in un processo di autovalutazione,

documentato nel RAV( Rapporto di AutoValutazione), hanno condiviso e adottato un

CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE TRASVERSALI. Il documento persegue

l’obiettivo di formare i “cittadini del domani”, in grado di prendere parte attivamente ai vari

contesti sociali, alla riuscita della propria vita e al buon funzionamento della società.

Attraverso percorsi trasversali tra i vari gradi scolastici, il monitoraggio delle competenze

acquisite durante i percorsi, si cerca di offrire, agli alunni in uscita dal primo ciclo

d’istruzione, la possibilità di affrontare e gestire le trasformazioni sociali, ricorrendo ad

atteggiamenti responsabili e positivi.

Con le Indicazioni Nazionali s’intendono fissare obiettivi generali, di apprendimento e i

relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze di bambini e ragazzi per ciascun campo

d’esperienza o disciplina. Per l’insegnamento della Religione Cattolica, disciplinata dagli

Accordi Concordatari, i traguardi sono definiti d’intesa con l’autorità ecclesiastica ( D.P.R.

dell’11 febbraio 2010).

La Scuola del Primo Ciclo

Il primo ciclo d’istruzione che comprende la Scuola Primaria e la

Scuola Secondaria di Primo Grado, ricopre un arco di tempo

fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli

alunni.

La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle

abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base

nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.

Per realizzare tale finalità, la scuola concorre con le altre istituzioni

alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza, ponendo particolare

attenzione ai processi d’apprendimento di tutti gli alunni e di

ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la

pratica consapevole della cittadinanza.

Figura 2 Progetto di plesso 'In viaggio'.

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Il senso dell’esperienza educativa

Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa:

assumere un ruolo attivo nel proprio percorso d’apprendimento;

sviluppare al meglio le proprie inclinazioni;

esprimere le curiosità;

riconoscere ed intervenire sulle proprie difficoltà;

assumere sempre maggiore consapevolezza di sé;

avviarsi a costruire un proprio progetto di vita.

La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella scuola, richiede la

messa in atto di un rinnovato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in

cui, con il dialogo, si costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo ad una

progettualità comune nel rispetto dei diversi ruoli.

L’alfabetizzazione culturale di base

La Scuola Primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo esercizio

dei diritti costituzionali.

Ai bambini e alle bambine che la frequentano, offre la possibilità di sviluppare le dimensioni

cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi

irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di

ciascuna disciplina, pemette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse

per lo sviluppo del pensiero riflessivo, critico, pronto a comprendere ed accettare il

cambiamento e la diversità.

Cittadinanza e Costituzione

L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che

consentono di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri, dell’ambiente e

che favoriscono forme di cooperazione e di solidarietà.

Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di

legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di

scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l’impegno ad elaborare idee e a

promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita.

L’ambiente di apprendimento

La Scuola Primaria si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti

significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni. A tal fine è possibile

indicare, nel rispetto dell’autonomia delle scuole e della libertà d’insegnamento, alcuni

principi metodologici che contraddistinguono un’efficace azione formativa senza pretesa di

esaustività:

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Individua pertanto traguardi per lo sviluppo delle competenze nelle singole discipline:

Italiano; Inglese ; Matematica; Storia; Geografia; Scienze-Tecnologia; Musica; Arte e

Immagine; Ed. Fisica, Religione.

Religione e attività opzionali

L’insegnamento della Religione Cattolica presenta il messaggio e l’evento cristiano come

“fatto di cultura, di umanità”, e i suoi contenuti li troviamo fortemente intrecciati con materie

come Storia, Arte, Scienze e Letteratura. Non è necessario essere cristiani per conoscere la

cultura cattolica, non è necessario essere credenti per partecipare alla lezione di religione.

E’ pertanto un aiuto a conoscere e a comprendere la molteplicità dei segni e delle

testimonianze presenti sul territorio (festività, vacanze di Natale, Settimana Santa,

monachesimo, papi, chiese, monumenti…). E’ tuttavia possibile scegliere di non avvalersi

dell’insegnamento della Religione cattolica, in questo caso, nella scuola Primaria, sono

previste lezioni di due ore a settimana. A tal proposito: ‘La Repubblica, riconoscendo il

valore della cultura religiosa, assicura che essa trovi concretizzazione nell’ambito della vita

scolastica; essa garantisce altresì, nel rispetto delle diverse posizioni che le persone

adottano in ordine alla realtà religiosa, il diritto di scegliere di non avvalersi di tale

opportunità.’.3

Gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica potranno, all’atto

dell’iscrizione, scegliere tra le varie opzioni fornite. Si rimanda alla lettura: “Norme e

procedure relative all’insegnamento della Religione Cattolica e delle attività alternative

nella scuola”.

Le attività alternative saranno proposte tenendo conto delle richieste, i singoli plessi si

organizzano con il personale interno. Per l’a.s. 2017/2018 è stato adottato un modello

specifico.

3 CIRCOLARE MINISTERIALE 20-12-1985, n. 368 - Applicazione dell’Intesa Cei-Mpi.

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Scheda comparativa degli ambiti di conoscenza relativi ai due ordini di scuola

Principi fondamentali indicati come fattori di qualità.

Diritto all’apprendimento

E’ uno dei diritti fondamentali per chi entra a far parte della scuola. Anzi oggi, in

modo ancor più risoluto, si parla di “ diritto al successo per ogni bambino”.

Il diritto all’apprendere si configura come “diritto a diventare coscienti delle proprie

capacità” di partenza per innestare, a partire da esse, un processo di apprendimento ed

affinamento di nuove competenze.

Solo in questo modo si potrà favorire un imparare sempre più autonomo, nella

prospettiva di un’educazione permanente che permetta a chiunque di imparare per

tutta la vita.

Si rispetta il diritto all’apprendimento se si valorizzano le “attitudini individuali”

valorizzando i diversi stili di apprendimento, in modo da rendere la scuola realmente

pluralista e democratica, dando a tutti pari opportunità formative.

Ogni scuola deve essere progettata come “ambiente educativo di apprendimento” che

offra al bambino, oltre a tutti i fondamentali tipi di linguaggio, un clima positivo, varie

possibilità di organizzazione delle forme di lavoro ( individuale, a gruppi, a coppie…),

tempi distesi e spazi quanto più possibile a misura di bambino.

Accoglienza

L’accoglienza è un momento fondamentale per improntare un positivo approccio di

vita per adulti e bambini. Essa è necessaria per creare un ambiente in cui percorrere

esperienze ricche e affettivamente significative.

La preparazione di una buona accoglienza rende i ‘nuovi venuti’ disponibili e

interessati al lavoro che si intende proporre, a progettare e costruire insieme, all’aiuto

reciproco e alla collaborazione.

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Per migliorare l’accoglienza è importante “conoscersi”: occorre presentarsi,

raccontare le proprie esperienze, dedicare tempi distesi per l’inserimento

predisponendo nuove modalità di lavoro, tenere in significativa considerazione le

competenze e le conoscenze pregresse.

Scegliere e praticare l’accoglienza significa porre attenzione all’incontro con il bambino e

all’accettazione della sua identità, alla valorizzazione delle sue potenzialità e risorse.

Anche la preparazione di un buon commiato è importante, determinante è, infatti, il percorso

seguito dagli alunni e le persone che lo hanno segnato, incideranno nelle nuove esperienze

scolastiche.

Continuità verticale

Una corretta azione educativa richiede un progetto formativo continuo secondo una logica di

sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dell’alunno e riconosca la

specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascun ordine di scuola.

Il nostro progetto di continuità comporta l’individuazione di obiettivi coordinati in senso

longitudinale in relazione al progressivo sviluppo dell’alunno.

L’azione didattica viene vista all’interno di un contesto di relazioni sociali e di un ambiente

di apprendimento organizzato che pongano l’alunno in grado di essere ‘costruttore attivo’

delle proprie

competenze.

La scuola si prefigge,

pertanto, di attuare la

continuità verticale

affinché il percorso dei

bambini non sia

frammentato ma,

quanto più possibile,

unitario ed organico.

Tutte le scuole attuano

la proposta di

TUTORAGGIO: gli

alunni delle classi

prime vengono accolti e

supportati in attività a

classi aperte dagli

alunni delle classi

quinte per tutto l’anno

scolastico.

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Continuità Scuola dell’Infanzia- Scuola Primaria

Si prevedono i seguenti impegni per i docenti:

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Incontri insegnanti-genitori

Sono previsti due incontri: uno entro le prime due settimane di giugno e l’altro nella prima

settimana di settembre, e coinvolgono gli insegnanti dell’Infanzia e genitori dei bimbi di tre

anni e gli insegnanti della Primaria e genitori dei bambini che entreranno in prima.

Continuità Scuola Primaria-Scuola Secondaria di Primo grado

Continuità orizzontale

La scuola non considera più se stessa come una monade educativa e didattica avulsa

dal contesto sociale in cui opera.

Si dichiara ormai esplicitamente che la scuola deve svolgere la sua attività formativa

anche in funzione dei bisogni del territorio stesso; essa ha tutto l'interesse ad

"interrogare" l'extra-scuola, per avere spunti ed informazioni sulle necessità e le

potenzialità della società.

Il territorio può favorevolmente collaborare con la scuola arricchendo l'offerta

formativa attraverso interventi di esperti, proposte, materiali, luoghi, finanziamenti di

attività che la scuola organizzerà e renderà organiche con la sua progettazione.

Acquistano, in questo ambito, un valore importante i “Progetti di plesso” che coinvolgono a

livelli diversi tutte le componenti della realtà scolastica e si ramificano nelle sezioni/classi

tenendo conto delle progettazioni curriculari e delle singole realtà. Questi ultimi trovano la

loro naturale sede di comunicazione all’interno delle assemblee e dei consigli di classe/

intersezione.

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Progetti per favorire l’integrazione

Per favorire ulteriormente l’acquisizione delle competenze disciplinari e ridurre le situazioni

di svantaggio per alunni in difficoltà di apprendimento o di relazione, le insegnanti del

Circolo che si rendono disponibili, organizzano progetti di recupero aggiuntivi nella propria

classe o nel plesso di appartenenza.

Tali progetti, definiti dalle disponibilità del fondo d’Istituto e approvati dal Collegio,

rappresentano un’opportunità positiva che arreca vantaggio all’intera classe.

Intercultura e alunni stranieri

Nel nostro Circolo, la presenza di alunni immigrati, provenienti da diverse parti del mondo,

costituisce ormai un fatto strutturale:

Il nostro Circolo si orienta, dunque, verso un’ottica interculturale che non si limita a

semplici interventi compensatori di carattere speciale, ma assume la diversità come

fondamento dell’identità stessa della scuola, attraverso:

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Il 7° Circolo, partendo dal presupposto che ogni famiglia immigrata rappresenta un

microcosmo di legami, storie, ruoli e risorse, è consapevole delle molte difficoltà che si

incontrano nella ricerca di un terreno comune di comunicazione, condivisione di obiettivi

educativi e culturali con una realtà ‘diversa’. Da questa analisi è emersa l’idea di costruire la

relazione scuola-famiglia ricorrendo a momenti di confronto e conoscenza di diversi universi

culturali in un progetto: “Raccontare…raccontarsi”.

“I genitori sono la risorsa fondamentale per il raggiungimento del successo scolastico,

la scuola deve avere la capacità di facilitare la comunicazione con la famiglia

dell’alunno prestando attenzione anche agli aspetti non verbali, facendo ricorso a

mediatori culturali o interpreti (C.M . n. 24 del1 marzo 2006)”.

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Il nostro Circolo promuove l’integrazione avvalendosi di:

Valutazione degli alunni stranieri neo- arrivati e di recente immigrazione

Ogni valutazione (iniziale, in itinere e finale) non può che essere strettamente collegata al

percorso di apprendimento proposto agli alunni; quella predisposta per gli alunni stranieri

neo arrivati è necessariamente personalizzato e segue quanto indicato nella C.M. n.2 del

08/01/2010.

A tal proposito il nostro Circolo ha elaborato una serie di criteri per la valutazione delle

competenze linguistiche nella lingua L2 degli alunni neo arrivati . Esso è sostenuto da

interventi specifici di apprendimento della lingua italiana e dal necessario adattamento dei

programmi di insegnamento come citato nell'art. 45, comma 4, del D.P.R. n. 394 del 31

agosto 1999 che afferma:

"Il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni

stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento. Il consolidamento della

conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzato mediante l'attivazione

di corsi intensivi sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito delle attività aggiuntive di

insegnamento". In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella "sommativa", al momento della valutazione si prenderanno in considerazione i seguenti indicatori: - progressivo modificarsi dell'atteggiamento complessivo del bambino nei confronti del

nuovo contesto scolastico (la motivazione, l'impegno, la partecipazione); - i risultati ottenuti nell'apprendimento dell' italiano L2; - la progressione e i risultati ottenuti nei percorsi individualizzati programmati .

Pertanto nella scheda di valutazione si farà riferimento ai seguenti parametri:

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VALUTAZIONE INTERMEDIA

VALUTAZIONE FINALE

Per tutti gli alunni: ‘L’alunno viene ammesso alla classe successiva se ha raggiunto gli

obiettivi previsti nel percorso individualizzato.’

Linee guida sull’inserimento degli alunni stranieri

L’educazione interculturale come EDUCAZIONE PER TUTTI (non solo in presenza di

alunni stranieri) appare in ogni testo normativo come percorso formativo interdisciplinare con

carattere di ordinarietà da attivarsi per superare particolarismi, stereotipi, pregiudizi, visioni

etnocentriche e settarie. Inoltre, prepara “menti aperte” al confronto, alla solidarietà, alla

cooperazione, alla pace, valori universalmente condivisi su cui fondare una sana società

multietnica.

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Piano Educativo Individualizzato

La Commissione Handicap ha individuato alcuni “punti chiave” relativi alla socializzazione,

all’autonomia e agli apprendimenti che riguardano competenze essenziali perseguibili dagli

alunni con le diverse tipologie di handicap.

La scelta di predisporre un documento generico è stata dettata dalla molteplicità delle

situazioni affrontate e da affrontare. Questo Piano Educativo va, pertanto, adeguato e

sviluppato, soprattutto nell’ambito degli apprendimenti, in relazione alle potenzialità dei

singoli bambini .

A favore dell’inclusione

Nell’ottica di un’offerta formativa di qualità, sono stati proposti e attuati alcuni progetti

specifici per l’area della disabilità. Secondo i coordinatori di area, tali progetti favoriscono

l’integrazione e il superamento di pregiudizi.

Progetto di Circolo per l’integrazione degli alunni disabili

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Alunni con DSA (Disturbo Specifico di Apprendimento)

"La legge 170/2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali

disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati “DSA”, che si manifestano in

presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit

sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita

quotidiana". Il nostro Circolo prevede percorsi di monitoraggio per rischio DSA.

Protocollo d'accoglienza

A. Il referente di Circolo per i D.S.A. si occupa:

di fornire informazioni circa le disposizioni normative vigenti;

di curare la dotazione di ausili e di materiale bibliografico all’interno dell’Istituto;

di diffondere le notizie riguardanti l’aggiornamento e la formazione nel settore e

informazioni riguardo a strumenti web per la condivisione di buone pratiche;

di fare da mediatore tra famiglia4, alunno e strutture del territorio;

di fornire informazioni riguardanti Enti, Associazioni, Istituzioni, Università di

riferimento;

di informare gli insegnanti, che effettuano supplenze nelle classi, della presenza di

eventuali casi di D.S.A.

B. L'insegnante di classe provvede, insieme al referente D.S.A. di Circolo, a:

stesura per ogni alunno con DSA del Percorso Didattico Personalizzato contenente

gli strumenti compensativi e dispensativi adeguati. Il P.D.P., che deve essere redatto

tenendo conto delle indicazioni dello specialista, delle osservazioni della famiglia e

coinvolgendo direttamente l’allievo in un’ottica di contratto formativo, deve essere

firmato anche dalla famiglia e consegnato in copia ad essa oltre che inserito nel

fascicolo personale dell'alunno;

tenere i contatti con la famiglia e raccogliere eventuali informazioni con la scuola

precedente di frequenza;

coordinare le attività pianificate (come il P.D.P.) e fornire informazioni ai colleghi;

segnalare al referente di istituto eventuali casi “ a rischio” ;

concordare con la famiglia le modalità di svolgimento dei compiti a casa;

personalizzare la didattica e le modalità di verifica;

predisporre l’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, per

l’individualizzazione e la personalizzazione della didattica;

individuare strategie volte al superamento dei problemi esistenti nella classe con

alunni D.S.A. e promuovere, insieme al consiglio di classe, la creazione di un positivo

clima relazionale, sostenendo l’autostima, la motivazione, lavorando sulla

consapevolezza (riflessione metacognitiva).

4 Vedi schema Passaggi previsti dalla LEGGE 170/2010 per la gestione dei DSA (a seguire)

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Strategie didattiche

Non vi sono limitazioni assolute all’apprendimento di un alunno con DSA, solo percorsi

diversi, strategie alternative e uso di:

STRUMENTI COMPENSATIVI

Valutati dall’équipe pedagogica in base alle discipline.

STRUMENTI DISPENSATIVI

Le principali misure dispensative sono le seguenti:

- Evitare di chiedere lettura a voce alta (a meno che l’alunno non ne faccia richiesta);

- Evitare l'eccessiva memorizzazione dei termini (in particolare se astratti);

- Rispettare i tempi standard (tempi maggiori per l’espletamento delle prove o meglio

tempi ottimizzati, con meno esercizi per ogni tipologia).

Va precisato che non può essere concessa dispensa da nessuna disciplina curricolare.

Passaggi previsti dalla LEGGE 170/2010 per la gestione dei DSA

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Implementazione dell’offerta formativa

Per una rigorosa e corretta impostazione dell’attività didattica si procederà

attraverso una progettazione che tenga conto dei vari soggetti coinvolti.

Il successo formativo si manifesta attraverso la corrispondenza tra le

potenzialità di ciascuno e i risultati che egli ottiene lungo il suo cammino di

“crescita”.

E’ indispensabile che ogni processo di insegnamento determini un preciso percorso di

apprendimento i cui tempi e i cui traguardi siano perfettamente proporzionati a ciascun

alunno .

Il nostro Circolo:

Potenzia la qualità del servizio attraverso progetti organici e strutturati nel rispetto

delle tappe evolutive degli alunni e delle offerte e/o richieste delle famiglie e del

territorio;

Aderisce a progetti speciali promossi dal Ministero, dalla Regione, dalla Provincia, dal

Comune ed è attento a tutte le proposte educativo-didattiche che arrivano dalle varie

associazioni ;

Ogni modulo, classe o plesso organizza le proprie attività progettando un percorso che

coinvolge tutte le componenti interessate nel rispetto della libertà d’insegnamento

attraverso:

procedure trasparenti (uso delle risorse umane e finanziarie);

rapporti di collaborazione scuola -famiglia;

metodologie curriculari flessibili e condivise (nel rispetto della

corresponsabilità e contitolarità);

rapporti di collaborazione scuola-famiglia;

interventi di personale esperto sia interno che esterno;

collaborazione con agenzie e/o enti presenti nel territorio (curricolo locale);

costruzione di reti di collegamenti e scambi con altre istituzioni scolastiche.

Tali progetti, contestualizzano la progettazione generale in base alle diverse realtà territoriali

attraverso una personalizzazione dei percorsi che consente da un lato il rispetto delle diverse

peculiarità e dall’altro il perseguimento di scelte condivise collegialmente.

Uscite didattiche e viaggi d’istruzione

Le uscite didattiche ed i viaggi d’istruzione pur rientrando

tra le attività didattiche ed educative rimangono una libera

scelta dei docenti. La riduzione delle ore di

contemporaneità nelle sezioni/classi, ha notevolmente limitato la

possibilità di effettuare uscite e viaggi d’istruzione, poiché le ore in

esubero non possono essere né remunerate né recuperate.

Vanno progettate all’inizio dell’anno scolastico di riferimento tenendo conto delle indicazioni

e degli aspetti organizzativi forniti dal Regolamento d’Istituto. Le finalità didattico-educative

di tali viaggi dovranno essere correlate e pertinenti alla Programmazione generale delle

attività di classe/sezione.

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Lo sportello di ascolto

Finalità

Il progetto si propone di affrontare bisogni, conflitti e problematiche attraverso l’ascolto

attivo e il dialogo, come possibilità di intervento volto a prevenire il disagio scolastico e

favorire il benessere a scuola.

Obiettivi - Offrire uno spazio di consulenza agli insegnanti per problematiche relative alla

gestione del gruppo classe, di tipo relazionale e comunicativo o individuali;

- Offrire uno spazio di consulenza ai docenti per evitare livelli di burnout;

- Offrire ai genitori uno spazio di accoglienza e di ascolto psicologico e sostenerli nel

loro ruolo genitoriale;

- Individuare eventuali bisogni degli alunni.

Modalità di intervento previste

1) Analisi del caso attraverso:

- un colloquio preliminare condotto dalla psicologa con i soggetti coinvolti per

evidenziare il comportamento problematico e le dinamiche relazionali;

- l’osservazione descrittiva e sistematica del caso all’interno del contesto scolastico.

Questa parte può essere condotta da una diversa figura professionale, utile per

avvalersi di un altro punto di vista, nell’ottica di un lavoro di équipe e di un intervento

integrato;

- confronto con l’équipe e progettazione di un intervento;

- monitoraggio dell’intervento attraverso alcuni colloqui.

2) Consulenza e gestione di gruppi attraverso una comunicazione condivisa, rivolti ai

genitori, per riflettere e confrontarsi su tematiche evolutive e supportare le capacità

genitoriali.

3) Relazioni con il territorio (Asl, Comune, Enti) per informare docenti e famiglie sulle

risorse disponibili.

Sede

Direzione Didattica 7°Circolo di Cesena a Vigne, in via Zoli 35.

Il progetto completo dello sportello può essere visionato nel sito del Circolo.

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Organizzazione scolastica

L’organizzazione scolastica tiene conto dei provvedimenti legislativi e delle esigenze che

emergono dal territorio.

SCUOLE PRIMARIE orario settimanale

*I giorni di rientro saranno comunicati all’inizio dell’anno scolastico. 1 L’orario è riferito all’a.s.2018/2019.

SCUOLE DELL’INFANZIA

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L’orario di servizio delle insegnanti è di 25 ore settimanali; si articola nel turno antimeridiano

e pomeridiano, a giorni alterni, in modo tale da garantire la compresenza nelle ore centrali

della mattinata.

Metodologia

Per il perseguimento e la realizzazione delle scelte educative è importante attuare precise e

adeguate metodologie didattiche che coinvolgano insegnanti ed alunni nel patto formativo.

L’insegnante, che assume il ruolo di coregista nel processo di insegnamento/ apprendimento,

deve esprimere la propria offerta formativa, motivare il proprio intervento didattico,

esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione.

E’ importante instaurare una “relazione didattica” intesa come relazione di aiuto e come

elemento facilitatore dello sviluppo cognitivo/affettivo/relazionale dell’alunno.

Per consentire all’alunno di essere compartecipe del suo processo di crescita occorre che

nella predisposizione/attuazione dei percorsi didattici si renda possibile:

far emergere le conoscenze pregresse;

stimolare l’esperienza diretta o evocata;

proporre situazioni di apprendimento diversificate;

consentire l’uso sistematico di una pluralità di linguaggi;

sostenere la motivazione;

garantire il rispetto dei bisogni, dei tempi e dei modi di apprendimento;

considerare l’errore come risorsa per formulare nuovi percorsi formativi;

ampliare e sistemizzare progressivamente esperienze e conoscenze;

garantire l’integrazione.

Per l’insegnante è importante:

instaurare con l’alunno un rapporto reciproco di stima/fiducia;

informare i genitori sugli obiettivi che si intendono raggiungere e sulle attività svolte a

scuola, rendendoli il più possibile partecipi e coinvolti nel processo educativo dei figli;

vivere la propria attività didattica con un continuo spirito di ricerca, mettersi in

discussione, formazione/aggiornamento;

programmare la propria attività in team, chiarire a se stesso e ad altri (alunni, genitori,

operatori scolastici) gli obiettivi che si intendono raggiungere, le strategie e i tempi del

percorso, valutare con i colleghi le modalità organizzative e di valutazione;

esercitare la libertà di insegnamento nell’ambito delle scelte collegiali per “sintonizzarsi”

con la realtà delle proprie classi (art. 4 D.PR. n. 275 8 marzo 1999);

creare contesti interdisciplinari che abituino i bambini alla creatività ed alla critica.

I laboratori, allestiti e realizzati nel nostro Circolo, sono parte integrante del curricolo e

consentono una didattica multidisciplinare che ha lo scopo di:

Favorire la relazione tra gli insegnanti consentendo ad ogni team di lavorare in modo

unitario e di superare i confini disciplinari.

Permettere agli alunni di superare l’egocentrismo, valorizzando le capacità e le attitudini

di ognuno pur nel rispetto della diversità.

Favorire momenti stimolanti e positivi di inclusione con gli alunni diversamente abili.

Acquisire comportamenti civilmente e socialmente responsabili “diritto come patto

sociale”.

Favorire i rapporti tra comunità scolastica ed enti territoriali.

In tutti i plessi, esistono spazi attrezzati adibiti a laboratori.

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Servizi pre e post scuola

Il Circolo, rispondendo alla richiesta dei genitori, permette agli alunni l’ingresso anticipato

(pre-scuola) a pagamento, gestito dalle associazioni dei genitori.

E’ possibile, inoltre, utilizzare il servizio di post-scuola, a pagamento, sempre gestito dalle

associazioni di cui sopra, grazie al quale è possibile usufruire anche del servizio di refezione

tutti i giorni, oppure della permanenza prolungata fino alle 18.30, con estrema flessibilità.

L’organizzazione di tali servizi, è completamente a discrezione delle associazioni le quali

valutano annualmente, in relazione al numero ed alla tipologia delle richieste, l’opportunità o

meno della loro attuazione.

Il servizio refezione, presente in tutte le scuole del Circolo con gestioni diverse, prevede

l’interruzione delle lezioni per un’ora a partire dal termine dell’orario antimeridiano ad

eccezione del tempo pieno, che usufruisce di un’ora e trenta.

Organizzazione degli incontri di team Infanzia/Primaria

Gli insegnanti di scuola dell’Infanzia dei vari plessi effettuano incontri di “team” mensili, di

due ore ciascuno, per la stesura dei percorsi operativi, verifiche, confronti, organizzazione di

intersezioni.

Gli insegnanti di scuola Primaria effettuano la programmazione settimanale di team, in

orario liberamente concordato in un giorno qualsiasi della settimana. Secondo quanto previsto

dall’art. 41, comma 2, del CCNL 04.08.95, le due ore settimanali da dedicare alla

programmazione didattica in tempi non coincidenti con l’orario delle lezioni, possono essere

gestite anche in modo flessibile.

Formazione sezioni/classi

Per la formazione delle sezioni di Scuola dell’Infanzia e delle classi di Scuola Primaria si

seguiranno i seguenti criteri:

1. Distribuire equamente maschi e femmine, portatori di handicap e alunni stranieri,

numero degli alunni;

2. Tener conto di particolari casi di incompatibilità segnalati dagli insegnanti della

Scuola dell’Infanzia;

3. Nel caso di alunni gemelli, tendenzialmente, distribuirne uno per classe;

4. Nel caso di alunni portatori di handicap o di alunni difficili verrà formulata una classe

con un numero minore di alunni.

5. Nel caso di iscrizioni eccedenti rispetto agli spazi a disposizione, verranno formulate

graduatorie in riferimento alle informazioni rilasciate dai genitori.

6. Tenere conto dei desiderata, per quanto possibile.

Gli insegnanti della Scuola Primaria, si riservano la facoltà di modificare la formazione

delle classi, entro il 31 dicembre, in caso si verificassero casi di incompatibilità tra alunni.

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Scuole Primarie

Soglie minime

Il piano educativo, approvato dal Collegio e ratificato dal Consiglio di Circolo ed è così

strutturato:

DISCIPLINE Minimi

Religione cattolica 2

Italiano 5

Inglese * 1/2/3

Storia 2

Geografia 1

Matematica 4

Scienze 1

Tecnologia ed informatica 1

Musica 1

Arte ed immagine 1

Educazione Fisica 1

* Lingua Inglese

orario settimanale

Classi prime 1 ora

Classi seconde 2 ore

Classi terze 3 ore

Classi quarte 3 ore

Classi quinte 3 ore

Le ore di Inglese non effettuate rispetto alle 3 confluiranno in Italiano.

Le ore eventuali di contemporaneità, saranno utilizzate nel plesso per progetti di

recupero/potenziamento, per gli alunni che non si avvalgono della religione cattolica e per

sostituire gli insegnanti assenti.

Le varie educazioni: alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute ed emotivo-relazionali

sono da considerarsi trasversali a tutte le discipline.

Tutti i plessi del Circolo (Infanzia e Primaria) in linea con gli obiettivi specifici di

apprendimento per le “Educazioni”, hanno posto particolare attenzione all'educazione

stradale. I progetti che vengono svolti nelle scuola d'Infanzia e Primaria, si basano su un

confronto dinamico e costruttivo tra scuola ed extra scuola ,ossia tra esigenze curricolari e

bisogni formativi espressi dal territorio di appartenenza. Pertanto l'educazione stradale è

proposta come strumento per lo sviluppo dell'autonomia e della responsabilità personale,

avviando gli alunni a divenire utenti più sicuri e consapevoli.

A seguito dell’ entrata in vigore la legge 221 del 28 dicembre 2015 concernente le

disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy è stata

individuata nel nostro Istituto la figura del “mobility manager” scolastico (MMS).

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Il nostro Circolo ha aderito per l’a.s. 17/18 ad un progetto rivolto alle classi quarte e quinte

in collaborazione con Federazione Ciclistica Italiana5.

La Valutazione

L’atto del valutare è momento essenziale di ogni attività umana. A maggior ragione, quando

è in ballo un’azione delicata come la formazione della personalità di un alunno, è doveroso

ricorrere alla verifica e alla valutazione dell’azione didattica.

La valutazione è un momento di analisi dei percorsi attuati.

Iscrizioni

Per le iscrizioni dei nuovi alunni si fa riferimento alla normativa.

Patto Educativo di Corresponsabilità

A tutti i genitori dei nuovi iscritti (Infanzia e Primaria) oltre all’estratto del P.O.F., sarà

consegnato in duplice copia un documento con il quale si ratifica un’alleanza tra l’istituzione

scolastica e le famiglie: Patto Educativo di Corresponsabilità.

GESTIONE DELL’ORARIO ANNUALE DELLE LEZIONI

Il Consiglio d’Istituto annualmente valuterà la possibilità di modificare e di adattare il

calendario scolastico.

Può essere prevista la sospensione delle lezioni in alcune giornate che risultano significative

per la cultura e la tradizione locale.

Inoltre, sarà prevista la sospensione pomeridiana delle lezioni in giornate in cui saranno

svolte attività che impegnano tutti i docenti e gli alunni (feste, uscite…).

Condizioni ambientali degli edifici scolastici

Tutti i plessi scolastici offrono un buon livello di sicurezza; in alcuni si stanno definendo e

approntando le nuove norme igieniche e di sicurezza in conformità con il D.L 81/2008.

Nei plessi di Scuola Primaria e Scuole dell’Infanzia, spazi ed ambienti sono idonei, i servizi

igienici sono buoni e in grado di rispondere anche a situazioni di handicap. Le barriere

architettoniche sono state ridotte con la realizzazione di scivoli e ascensori che ne agevolano

l’accesso e i movimenti.

Nelle Scuole Primarie di Martorano e Ronta gli spazi e gli ambienti sono appena sufficienti e

non sempre adeguati ad una richiesta sempre crescente di iscrizioni.

In tutti i plessi gli arredi sono tutti in buono stato, esistono, inoltre, ambienti idonei per

l’allestimento di vari laboratori alcuni dei quali permanenti.

Ogni plesso ha spazi per le attività di Educazione Fisica e spazi esterni abbastanza ampi.

5 http://www.edustrada.it/progetto/la-sicurezza-in-bicicletta

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INFORMATICA E SUSSIDI

L’approccio ai mezzi informatici consente agli alunni e agli insegnanti di riesaminare il

proprio modo di pensare e di rielaborare il sapere, di progettare e di realizzare fornendo loro

nuove occasioni per lo sviluppo della creatività, dell’elasticità mentale e dell’apprendimento.

Su questi presupposti si basano i vari progetti e le

attività programmate nel nostro Circolo relative

all’Informatica, che sono coordinati dall’insegnante

che riveste il ruolo di Funzione Strumentale.

In tutti i plessi esistono laboratori d’informatica

utilizzati periodicamente da alunni e insegnanti. Molte

classi di Scuola Primaria sono dotate di LIM che

consentono una didattica diversificata con l’utilizzo di

nuove metodologie d’insegnamento / apprendimento.

Rapporti scuola- famiglia

Colloquio individuale: è

l’opportunità che viene offerta alla

famiglia per avere un incontro

personale con gli insegnanti; in

qualsiasi momento dell’anno i

genitori possono concordarlo con i

docenti;

Assemblea di sezione/classe: si

svolge almeno due volte l’anno. E’ una riunione in cui sono coinvolti gli insegnanti e i

genitori di una singola sezione/classe; ha come obiettivo quello di far conoscere alla

famiglia i progetti educativi/ didattici previsti; ha inoltre lo scopo di informare e

coinvolgere i genitori sull’organizzazione della scuola e sulle sue attività.

Interclasse/intersezione con i rappresentanti dei genitori : si svolge almeno tre

volte l’anno. E’ una riunione in cui sono coinvolti gli insegnanti e i genitori

rappresentanti di tutto il plesso; ha come obiettivi quello di far conoscere e

condividere il progetto educativo/ didattico previsto, di informare e coinvolgere i

genitori sull’organizzazione della scuola e sulle sue attività. Il rappresentante funge da

raccordo tra la scuola e i genitori della classe rappresentata.

Feste: rappresentano per i bambini l’opportunità di poter vivere la scuola in modo

gioioso; le feste, svolte in orario scolastico, rientrano a pieno titolo tra le attività

didattiche della scuola.

Conversazioni con i genitori: sono momenti di confronto tra genitori, facilitati dalla

presenza di pedagogisti e psicologi, che hanno il compito di introdurre un tema e

guidare la discussione.

Assemblee nuovi iscritti: è un’assemblea di plesso da tenersi prima o

immediatamente dopo le iscrizioni, aperta ai genitori che vengono informati

sull’offerta formativa della scuola, sull’organizzazione e sul suo funzionamento. Nei

plessi, si può prevedere liberamente un OPEN DAY per consentire ai genitori di

conoscere meglio la singola struttura.

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Negli incontri assembleari e di interclasse/intersezione i genitori, resi partecipi delle

scelte e delle proposte educative offerte dalla scuola, possono offrire la loro

collaborazione alla realizzazione degli eventi proposti.

Rapporti Scuola- Territorio- Enti

La scuola ha rapporti con le amministrazioni locali: A.S.L., Comune, Servizi sociali,

Associazioni sportive... accoglie le loro iniziative, propone e opera in collaborazione.

Il Circolo offre inoltre la possibilità agli studenti degli Istituti Superiori e delle Facoltà

Universitarie di svolgere periodi di tirocinio nelle classi e ha attivato per questo convenzioni

con la Facoltà di Scienze della formazione di Bologna e con alcune Scuole Secondarie di II

grado del territorio.

Servizi

Refezione: ogni alunno può usufruire del servizio refezione gestito

dall'Amministrazione comunale. Nel plesso Vigne la refezione è gestita dalla

cooperativa sociale Oltresavio-Vigne.

Trasporti: il Comune mette a disposizione dei genitori che ne fanno richiesta, un

servizio di trasporto per raggiungere le scuole, specie nelle zone più decentrate.

Funzioni strumentali - Commissioni – Referenti

Per poter realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa il Circolo individua al

suo interno, ogni anno, le funzioni strumentali, i referenti, le commissioni e gruppi di

lavoro. Il loro compito è di formulare proposte, elaborare progetti didattici e verificarne l'efficacia,

realizzare momenti di coordinamento con il territorio.

Ogni anno il Collegio dei Docenti ridefinisce figure, composizione e compiti di ogni

commissione e di ogni referente prevedendone modifiche e aggiustamenti.

Al termine di ogni anno scolastico, le funzioni strumentali e i referenti delle commissioni

e/o progetto dovranno presentare al Collegio una relazione scritta sul lavoro effettuato.

Utilizzo dei locali scolastici da parte di esterni

In alcuni plessi del Circolo, i locali scolastici vengono utilizzati, oltre l’orario di

funzionamento della scuola, per attività sportive, ricreative e culturali rivolte sia agli alunni,

sia agli abitanti del territorio.

L’uso dei locali in orario extra-scolastico è consentito secondo quanto stabilito nel

Regolamento del Consiglio di Circolo e del Consiglio Scolastico Provinciale.

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Documentazione

Le programmazioni didattiche, le attività scolastiche, le verifiche/valutazioni della sezione-

classe-modulo e di ogni alunno vengono registrate nel giornale dell’insegnante e nel registro

di classe on-line.

Al fine di arricchire l’archivio della documentazione già esistente nel nostro Circolo, gli

insegnanti, qualora lo ritengano funzionale al Progetto, predispongono una documentazione-

memoria (cartacea, fotografica, filmica, multimediale.) per ripercorrere i momenti più

significativi del percorso realizzato.

I destinatari della documentazione possono essere:

Alunni: per rileggersi, per rivedersi.

Docenti: per socializzare, per condividere, per mettere in comune e per attingere nuove

proposte.

Famiglie: per conoscere, per capire, per essere rassicurati sull’esperienza dei loro figli.

Comunità educativa: per conoscere le varie esperienze del Circolo.

La documentazione, esistente nel nostro Circolo dal 1990, raccoglie le esperienze vissute

dagli alunni e dalle insegnanti e costituisce un patrimonio di enorme pregio fruibile da adulti

e bambini.

Risorse finanziarie

Al 7° Circolo Didattico di Cesena vengono assegnati finanziamenti da: Ministero Pubblica

Istruzione, Comune, Regione, Provincia, Privati e Reti di scuole.

Valutazione del P.T.O.F.: criteri e modalità

La valutazione del P.T.O.F. è necessaria per verificare e controllare la validità delle scelte

effettuate ed, eventualmente, per modificare il percorso. Gli ultimi provvedimenti legislativi

(Direttiva n.11 del 18 dicembre 2014, la circ.n. 47/2014), prevedono una stretta correlazione

tra il Rapporto di Autovalutazione, il Piano di Miglioramento e il Piano Triennale

dell’Offerta Formativa.

RAV/P.T.O.F. Scuola Dell’infanzia

Rapporto di Autovalutazione Piano dell’Offerta Formativa

Il nostro Circolo in linea con il principio di un’autonomia responsabile ha provveduto alla

compilazione in forma sperimentale anche per la scuola dell’infanzia nell’a.s. 2016/2017 del

RAV (Rapporto di Autovalutazione).

La prima bozza del documento redatto in cartaceo ha coinvolto tutte le insegnanti

dell’infanzia in servizio in un processo di autovalutazione, già attivo nel Circolo solo per la

Primaria.

L’analisi ha permesso la riflessione sul contesto, sugli esiti e sui processi dedicati ad un

percorso di miglioramento dell’offerta formativa per i bambini più piccoli.

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Quanto emerso è stato ripreso e analizzato, nell’a.s.17/18, e il processo di miglioramento ha

permesso l’attivazione di progetti specifici. Anche nel corso dell’a.s. 18/19 si procederà con

la valutazione del documento e il proseguimento d’interventi di miglioramento, ponendo

l’attenzione su:

ESITI PER BAMBINI:

Benessere dei bambini-Descrizione delle priorità: 1) Intervenire sulla qualità delle esperienze e non sulla quantità

2) Educare e valorizzare l’empatia

Sviluppo e apprendimento-Descrizione delle priorità

1)Riflettere e riconoscere l’errore imparando a gestire la frustrazione

AREA DI PROCESSO

Curricolo, progettazione e valutazione- Descrizione dell’obiettivo

1. Implementare i contenuti del Curricolo verticale per competenze

trasversali di Circolo.

Ambiente d’apprendimento- Descrizione dell’obiettivo

1. Promuovere un ambiente rassicurante e “slow” nel rispetto dei tempi di

ciascuno, esaltando potenzialità creativa.

Inclusione e differenziazione- Descrizione dell’obiettivo

1. Riconoscere nella diversità e nell’errore, una risorsa utile per la crescita e

per l’accoglienza.

Continuità -Descrizione dell’obiettivo

1. Raccordo con gli obiettivi del Curricolo verticale per competenze

trasversali

RAV/ PdM/P.T.O.F. Scuola Primaria

Rapporto di Autovalutazione

Piano di Miglioramento Piano dell’Offerta Formativa

Le insegnanti di scuola primaria dopo la prima stesura avvenuta nell’a.s. 2014/2015 del RAV

in modalità collegiale hanno affidato gli aggiornamenti per gli anni successivi al NIV

(Nucleo Interno di Valutazione).

Il documento aggiornato, pubblicato dal Sistema Nazionale di Valutazione e condiviso sul

sito del nostro Circolo, ha permesso la prosecuzione del processo di autovalutazione,

mettendo in evidenza quanto emerso in: contesto, esiti e processi.

La commissione P.O.F., nell’a.s.2016/2017 e 2017/2018, ha basato sul RAV, e in particolare

sui punti di forza e di debolezza emersi, le proprie discussioni al fine di individuare gli

obiettivi reali per ampliare l’offerta formativa triennale del Circolo.

Il NIV ha provveduto, inoltre, per ogni anno scolastico alla stesura del PdM (Piano di

Miglioramento) in cui vengono individuate, per ordine di realizzazione, le priorità da

raggiungere per ciascun anno scolastico dal Circolo e partecipato, nell’a.s. 17/18 alla

riflessione critica del Piano.

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Il Rapporto di Autovalutazione (RAV e il confronto:Esiti; Priorità ; Obiettivi di processo) ha

favorito l’attivazione di interventi specifici così come di seguito riportate:

A. PRIORITÀ cioè gli “obiettivi di miglioramento che la scuola si prefigge di realizzare nel

lungo periodo attraverso l’azione di miglioramento” s’individuano azioni rivolte agli

ALUNNI: 1. Azioni di recupero a favore di situazioni di svantaggio, con particolare attenzione ai

bambini con bisogni educativi speciali (BES);

2. Azioni per favorire una prima alfabetizzazione di bambini provenienti da altri Paesi;

3. Interventi di valorizzazione e potenziamento delle eccellenze;

4. Raggiungimento più efficace degli obiettivi previsti dal Piano dell’Offerta Formativa.

B. Gli OBIETTIVI DI PROCESSO intesi come “ definizione operativa delle attività su cui

s’intende agire per raggiungere le priorità strategiche individuate e che costituiscono

degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (anno scolastico) " che

riguardano le seguenti aree di processo:

1. Curricolo, progettazione e valutazione;

2. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane. C. I TRAGUARDI di lungo periodo: “ risultati attesi in relazione alle priorità strategiche,

che articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti e le priorità e che

rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento”,

porteranno al miglioramento del livello di competenze e valori di ciascuno…