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DSA E DIDATTICA INCLUSIVA

Corso di Formazione per insegnanti

Istituto Comprensivo Statale B. Luini

Luino, 10-11/6/2016

Dr.ssa Letizia Moretti

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Programma del corso di formazione

27/28 maggio

DSA e BES: • Inquadramento teorico generale, • Normativa di riferimento DSA/BES, • Linee guida e approfondimenti teorici

• Gli strumenti per lo screening

Docenti: dott.ssa Alessandra Schiavi e dott.ssa Rosanna Olivito

9/10 giugno

LA COSTRUZIONE DI UN AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO: L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO COME RISPOSTA EFFICACE ALLA DIVERSITA’ E AI BES. INDICAZIONI OPERATIVE PER LA PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ COOPERATIVE IN PRESENZA DI ALUNNI CON DIFFICOLTA; Docente: dott.ssa Letizia Moretti

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2/3 settembre

LA COSTRUZIONE DI UN AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO: PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ COOPERATIVE, SUPERVISIONE E MONITORAGGIO. Docente: dott.ssa Letizia Moretti

23/24 settembre (+2 ore di attivita screening nelle classi)

1° APPROFONDIMENTO: GLI SCREENING NELLE MATERIE LOGICO-MATEMATICHE: MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE E FINALITA’ DEGLI INTERVENTI 2° APPROFONDIMENTO: GLI SCREENING NELLE MATERIE LETTERARIE: MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE E FINALITA’ DEGLI INTERVENTI. Docenti: dott.ssa Alessandra Schiavi e dott.ssa Rosanna Olivito

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7/8 ottobre

Incontri di monitoraggio e supervisione: la correzione e l’interpretazione degli screening

Docenti: dott.ssa Alessandra Schiavi, dott.ssa Rosanna Olivito, dott.ssa Letizia Moretti

11/12 novembre

GLI STRUMENTI DELL’HOMEWORK TUTOR: GLI STRUMENTI COMPENSATIVI TECNOLOGICI PER SVILUPPARE LE AUTONOMIE DI STUDIO. Docenti: dott.ssa Letizia Moretti

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IL CONCETTO DI “BISOGNO

EDUCATIVO SPECIALE”

QUALSIASI DIFFICOLTA’, TRANSITORIA O PERMANENTE, DI TIPO PSICOLOGICO,

MOTORIO, COMPORTAMENTALE, RELAZIONALE, RELATIVA

ALL’APPRENDIMENTO O DERIVANTE DA SVANTAGGIO DI VARIO TIPO

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Un bambino ha un BES quando, pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale,

il suo funzionamento nell’apprendimento, nello sviluppo e nell’educazione incontra qualche

problema.

Pertanto necessita di un intervento specifico e mirato all’inclusione.

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SINTESI NORMATIVA

1. DIRETTIVA MINISTERIALE del

27/12/12;

2. CIRCOLARE MINISTERIALE n.8 del

6/3/13;

3. NOTA prot.1551 del 27/6/2013

(specifica le funzioni del PAI);

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CHI SONO GLI ALLIEVI CON BES

BES

STUDENTI CON DISABILITA’ SPECIFICA L.104/92

STUDENTI CON DISTURBI

EVOLUTIVI SPECIFICI

DSA, ADHD, DOP, ecc

STUDENTI CON SVANTAGGIO

SOCIO-ECONOMICO, CULTURALE, EMOTIVO…

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…MA ANCHE….

BES

STUDENTI CON DIFFICOLTA’

MOMENTANEE (ES: LINGUA)

STUD. CHE HANNO DIFFICOLTA’ DI

RELAZIONE SOCIALE

STUDENTI CHE FANNO FATICA AD ADATTARSI

AL RUOLO

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Ma …. quanti dei vostri alunni

NON rientrano in almeno una di

queste categorie?

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25 alunni BES =

25 didattiche diverse?

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PROPRIO IN CONSIDERAZIONE DELL’AMPIEZZA DELLA QUANTITÀ DI PERSONE COINVOLTE, È EVIDENTE QUANTO VENGA TOCCATA IN PROFONDITÀ L’AZIONE DELLA SCUOLA IN TUTTE LE SUE ARTICOLAZIONI, DAL SINGOLO DOCENTE AL CONSIGLIO DI CLASSE FINO AGLI UFFICI SCOLASTICI PROVINCIALI E REGIONALI.

Non è sufficiente definire chi sono gli studenti in situazione di BES: è importante

anche cambiare il modo di insegnare e valutare affinché ogni studente trovi la

giusta risposta.

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È importante cambiare prospettiva: non è tanto COSA si fa ma COME si fa

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DI FRONTE AL BES

POSSO INTEGRARE POSSO INCLUDERE

• Di fronte alla difficoltà ti aiuto in qualche modo perché tu possa adeguarti all’ambiente (se un alunno ha un braccio rotto gli do la possibilità di non scrivere e di essere valutato solo oralmente).

• Anticipatamente organizzo l’ambiente, indipendentemente dal tuo averne bisogno (predispongo in aula un pc in modo che tu, anche con il tuo braccio rotto, possa fare una verifica scritta come tutti gli altri).

Nel CONTESTO INCLUSIVO gli interventi non sono sul soggetto ma sull’AMBIENTE: è il

SISTEMA AD ESSERE INCLUSIVO

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INCLUSIONE: SENTIRSI PARTE DI UN GRUPPO

CHE CI RICONOSCE, CI RISPETTA, CI

STIMA E CI VUOLE BENE

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1- AGIRE SULLA

PROFESSIONALITA’ DEGLI

INSEGNANTI;

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1- AGIRE SULLA

PROFESSIONALITA’ DEGLI

INSEGNANTI;

2 – AGIRE SUL CLIMA DI

CLASSE;

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1- AGIRE SULLA

PROFESSIONALITA’ DEGLI

INSEGNANTI;

2 – AGIRE SUL CLIMA DI

CLASSE;

3 – AGIRE SULLE MODALITA’

DI APPRENDIMENTO;

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1- AGIRE SULLA

PROFESSIONALITA’ DEGLI

INSEGNANTI;

2 – AGIRE SUL CLIMA DI

CLASSE;

3 – AGIRE SULLE MODALITA’

DI APPRENDIMENTO;

4 – AGIRE SUI CONTENUTI E

SUGLI STRUMENTI

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?

PER CREARE UN SISTEMA INCLUSIVO, QUALE È

L’ELEMENTO PIÙ IMMEDIATO, CONCRETO,

SICURAMENTE PRESENTE, SU CUI OGNI INSEGNANTE

DEVE LAVORARE? CIOE’, SU COSA O SU CHI PUO’ FAR

LEVA?

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COSA DEVI FARE:

• PRENDI UN FOGLIO;

• SUL FOGLIO SCRIVI LA TUA PROPOSTA: CERCA DI ESSERE SINTETICO, SE CE LA FAI A RIASSUMERE TUTTO IN UNA PAROLA TANTO MEGLIO;

• ORA CONFRONTA CIO’ CHE HAI SCRITTO CON LA PERSONA SEDUTA VICINA A TE: SCEGLIETE UNA DEFINIZIONE COMUNE E BUTTATE IL FOGLIO CON LA PROPOSTA SCARTATA;

• ADESSO CONFRONTATEVI CON LA COPPIA SEDUTA VICINO: SCEGLIETE UNA DEFINIZIONE COMUNE E BUTTATE QUELLA SCARTATA;

• ORA FORMATE UN GRUPPO DI 8 PERSONE E FATE LA STESSA COSA; INOLTRE NOMINATE UN RAPPRESENTANTE CHE LEGGERA’ A VOCE ALTA LA RISPOSTA SCELTA DAL GRUPPO

COSA SERVE: UN FOGLIO E UNA PENNA CIASCUNO

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DEFINIZIONI DATE DAI GRUPPI:

LA RISORSA PER L’INSEGNANTE INCLUSIVO E’…

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RISORSA ALUNNI

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PROMUVERE CONOSCENZA

RECIPROCA

AIUTO RECIPROCO

APPRENDIMENTO RECIPROCO

GRUPPO CLASSE/ AMBIENTE DI

APPRENDIMENTO

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PERCHÉ?

E COME?

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L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO PUÒ ESSERE UNA RISPOSTA

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Apprendimento Cooperativo

Che cos’è l’AC?

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Un metodo di insegnamento/apprendi

mento che utilizza il gruppo per valorizzare

l’individuo

Ciascun alunno è considerato una risorsa

da attivare e non un contenitore da riempire.

Nel piccolo gruppo ciascuno possiede una risorsa (conoscenza, abilità,

competenza) che può essere utile per il raggiungimento

dell’obiettivo comune.

L’insegnante non è l’unico depositario del sapere ma un

facilitatore del processo di apprendimento. Il suo ruolo

cambia ….

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Gli insegnanti sono chiamati a lavorare in classi sempre più numerose, devono

avere necessariamente una

metodologia di gestione dei gruppi

Allo stesso tempo, l’allievo con BES, si sente partecipe e

depositario a sua volta di una risorsa che può

essere messa a disposizione del bene

comune

I gruppi cooperativi

espongono e proteggono

allo stesso tempo, quindi

“costringono” tutti a

partecipare (nessuno è

escluso!)

Nel gruppo l’allievo con BES può vedere

“compensata” la propria difficoltà grazie al

compagno, senza l’aiuto di tecnologie particolari.

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Apprendimento Cooperativo

Che cos’è l’AC? Quali regole bisogna

osservare?

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Interdipendenza Positiva

Responsabilità individuale e di

gruppo

Interazione Promozionale Faccia a Faccia

Abilità Sociali

Revisione del lavoro individuale e

di gruppo

L’A.C. in 5 PUNTI:

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ESERCITAZIONE I 5 PUNTI DELL’A.C.

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GRUPPI BASE

• GIALLI: GIRASOLE

• BLU: MARE

• NERO: SILVESTRO

• MARRONE: NUTELLA

• ROSA: PANTERA ROSA

• ROSSO: CILIEGIA

• ARANCIONE: SOLE

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LE DIVERSE INTERDIPENDENZE

ESERCITAZIONE

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Apprendimento Cooperativo

Che cos’è l’AC? Quali regole bisogna

osservare?

Come si applica concretamente?

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COME SI APPLICA

ATTIVITÀ SEMI-STRUTTURATE

ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE DEL CLIMA DI CLASSE

ATTIVITÀ DI CONFINE

ATTIVITÀ STRUTTURATE

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COME SI APPLICA

ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE DEL CLIMA DI CLASSE

Finalizzata a comprendere come ogni persona sia unica e irripetibile, portatrice di differenze che, se valorizzate, possono essere ricchezza per tutti. Ha inizio un percorso che dovrebbe favorire la consapevolezza di sé, attraverso esperienze di decentramento cognitivo ed emozionale

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ATTIVITÀ di COSTRUZIONE del CLIMA di CLASSE

SERVONO PER :

FACILITARE LA CONOSCENZA RECIPROCA;

INSTAURARE UN’ATMOSFERA POSITIVA IN CLASSE;

FAVORIRE L’ACQUISIZIONE DI NUOVI MODI DI PENSARE, RAPPORTARSI ALL’ALTRO, SCAMBIARE ESPERIENZE, IMPARARE A DARE E RICEVERE FIDUCIA.

PER LA RIUSCITA È INDISPENSABILE:

RISPETTARE ALCUNE REGOLE E PRESCRIZIONI DATE DALL’INSEGNANTE;

CREARE UNO SPAZIO O SETTING;

DARE AI PARTECIPANTI DELLE GARANZIE DI SICUREZZA (RISPETTO RECIPROCO E SITUAZIONI NON ANSIOGENE)

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ATTIVITÀ PRATICA

• FAR DISPORRE GLI STUDENTI IN ORDINE DI ALTEZZA

• FAR DISPORRE TUTTI GLI STUDENTI IN ORDINE SECONDO L’INIZIALE DEL NOME

• FAR DISPORRE VELOCEMENTE SECONDO LA DATA DI NASCITA

• CARTELLI CON SCRITTI DEGLI ARGOMENTI, CREARE DEI GRUPPI DI DISCUSSIONE IN BASE AGLI ARGOMENTI

• CARTE STIMOLO: MI PRESENTO AGLI ALTRI

• CERCHI CONCENTRICI

• CARTA DI IDENTITÀ

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COME SI APPLICA

ATTIVITÀ SEMI-STRUTTURATE

ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE DEL CLIMA DI CLASSE

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ATTIVITÀ SEMI-STRUTTURATE 1/2 SERVONO PER:

FAVORIRE IL MANTENIMENTO DELL’ATTENZIONE; COINVOLGERE GLI ALUNNI DURANTE LA LEZIONE; STIMOLARE GLI ALUNNI ALL’ASCOLTO ATTIVO E ALLA

RIELABORAZIONE; FORNIRE UN SUPPORTO ALLO STUDIO; APPROFONDIRE L’ARGOMENTO; CONFRONTARSI CON IL COMPAGNO; IMPARARE A PRODURRE SCHEMI E MAPPE COGNITIVE; APPROPRIARSI ATTIVAMENTE DEL CONTENUTO.

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ATTIVITÀ SEMI-STRUTTURATE 2/2

ESEMPI DI ATTIVITÀ:

INTERMITTENZA: durante la spiegazione l’insegnante fa delle interruzioni nell’ambito delle quali gli studenti, precedentemente divisi in coppie, confrontano e integrano gli appunti presi. Alla fine della spiegazione ogni coppia produce un elaborato comune che verrà valutato.

DOMANDE IN COPPIA PRIMA DELLA SPIEGAZIONE: gli alunni rispondono ad alcune domande, inerenti l’argomento della lezione che verrà spiegata, secondo le loro conoscenze previe, poi si confrontano in coppia e cercano di migliorare. Al termine della spiegazione si ritrovano nuovamente in coppia e correggono le risposte date prima della spiegazione.

LEGGERE E RIASSUMERE IN GRUPPI DI TRE: ad ogni gruppo viene assegnato un brano da leggere; vengono stabiliti dei ruoli (uno legge, uno riassume e l’altro scrive e migliora la forma). Alla fine del lavoro, l’insegnante interroga a caso qualcuno e valuta l’apprendimento e la capacità di esposizione sintetica.

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COME SI APPLICA

ATTIVITÀ SEMI-STRUTTURATE

ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE DEL CLIMA DI CLASSE

ATTIVITÀ STRUTTURATE

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ATTIVITÀ STRUTTURATE 1/4

PREVEDONO:

UN LAVORO IN GRUPPI DI 4-5 PERSONE; UN TEMPO DI PERMANENZA NEL GRUPPO ABBASTANZA LUNGO (DA UNA

SETTIMANA A DIVERSI MESI); CHE L’INSEGNANTE PREDISPONGA UN PIANO D’AZIONE CON UN CERTO

ANTICIPO E SCELGA CON CURA L’ARGOMENTO DA PROPORRE; CHE L’INSEGNANTE SI PROCURI TUTTO IL MATERIALE NECESSARIO; UN TEMPO NECESSARIO ALLO SVOLGIMENTO E ALLA RIFLESSIONE

FINALE.

CARATTERISTICHE:

SUDDIVISIONE PRECISA DEI RUOLI; ALTO LIVELLO DI INTERDIPENDENZA POSITIVA; SISTEMI DI VALUTAZIONE CONDIVISI CON LA CLASSE.

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ATTIVITÀ STRUTTURATE 2/4 ESEMPI DI ATTIVITÀ

JIGSAW

L’insegnante sceglie un argomento divisibile in 4 o 5 parti ad esempio le quattro operazioni. Deve preparare con cura il materiale fotocopiando ogni argomento su quattro fogli diversi (avrà quindi 16 fogli contenenti i quattro argomenti). Poi divide la classe in quattro gruppi di quattro (GRUPPI DI BASE).

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ATTIVITÀ STRUTTURATE 3/4

JIGSAW A questo punto si distribuiscono ad ogni gruppo i quattro fogli contenenti quattro argomenti diversi: in ogni gruppo ci sarà uno che ha la divisione, uno l’addizione, uno la sottrazione e uno la moltiplicazione. Ora tutti i bambini che hanno lo stesso argomento si riuniscono in un nuovo gruppo (GRUPPI DI ESPERTI):

DIVISIONE SOTTRAZIONE

ADDIZIONE

MOLTIPLICAZIONE

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ATTIVITÀ STRUTTURATE 4/4 JIGSAW Gli esperti hanno il compito di esaminare l’argomento, identificare le idee principali, comprendere i contenuti, pensare ad un modo per spiegare l’argomento agli altri, formulare delle domande di verifica, produrre una mappa concettuale da riportare nel gruppo di base. Al termine del tempo assegnato dall’insegnante, ogni alunno torna nel gruppo di base: a questo punto ogni gruppo di base è formato da quattro esperti nei quattro argomenti proposti all’origine. A turno ognuno avrà il compito di comunicare le informazioni apprese, curare che i compagni del gruppo di base abbiano compreso l’argomento e controllare gli apprendimenti mediante le domande di verifica. Ogni gruppo di base dovrà essere in grado di produrre uno schema generale che riporti i punti principali di ciascun argomento. La sintesi finale potrà essere presentata a tutta la classe oppure l’insegnante potrà fare delle domande e valutare il grado di conoscenza del singolo e del gruppo (VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO).

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COME SI APPLICA

ATTIVITÀ SEMI-STRUTTURATE

ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE DEL CLIMA DI CLASSE

ATTIVITÀ DI CONFINE

ATTIVITÀ STRUTTURATE

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ATTIVITÀ di CONFINE A COSA SERVONO: Sono simili alle attività strutturate ma semplificate e adattate alle esigenze della classe. Il tempo di permanenza nel gruppo è breve come nelle attività semi-strutturate ma i ruoli sono definiti. Servono per introdurre la classe alle attività strutturate. UN ESEMPIO DI ATTIVITÀ:

DALLA RISPOSTA INDIVIDUALE ALLA RISPOSTA DI GRUPPO

gli studenti rispondono individualmente a due o tre domande poi vengono divisi in gruppi di

4: in ogni gruppo ognuno avrà un ruolo. A partire dalle risposte individuali i ragazzi si

confronteranno e dovranno dare delle risposte comuni accettate da tutto il gruppo. Poi il

relatore presenta il lavoro a tutta la classe.

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La formazione dei gruppi

Quanto deve essere numeroso il gruppo? • la struttura del compito • il tempo disponibile.

Tipologia dei gruppi: • casuali, • eterogenei, • omogenei

Modalità di formazione dei

gruppi • Tecniche di scelta casuale • Tecniche per scelta

dell’insegnante

Tecniche di scelta

casuale

Tecniche per scelta

dell’insegnante

Numeri casuali Griglia Sociometrica

Categorie varie Secondo una

graduatoria

Costruire un puzzle

Accordo e disaccordo

Dentro e fuori dal

cerchio

Per hobby

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Gruppi casuali

• Sono gruppi formati con un criterio casuale, appunto, come un sorteggio, l’assegnazione di numeri etc., per cui non c’è una decisione a monte rispetto a chi saranno i componenti di ciascun gruppo, ma il tutto avviene per caso. I gruppi di tipo casuale sono consigliabili quando: • il carico di lavoro previsto dall’attività è leggero;

• sono previsti ogni tanto anche interventi dell’insegnante

durante il lavoro degli allievi, come nell’attività semplice “lezione a intermittenza”

• si vuole favorire una conoscenza tra gli alunni.

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Gruppi eterogenei:

• Sono gruppi che l’insegnante forma partendo da criteri ben precisi, ad es. per bilanciare i sessi, le abilità cognitive, le abilità sociali etc. prevedono pertanto una progettazione e una riflessione previa accurata. Formare gruppi eterogenei è consigliabili quando:

• gli studenti sono sufficientemente autonomi nel realizzare i

compiti; • è prevista un’attività che durerà a lungo, ad esempio per più

di 4 settimane; • gli studenti sono socialmente abili

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Gruppi omogenei:

• Sono formati dall’insegnante quando si vogliono ottenere dei gruppi di livello. Anche questo tipo di gruppi prevede un’accurata progettazione prima dell’attività. I gruppi omogenei possono essere utilizzati quando:

• non esistono diversità particolarmente marcate tra le capacità degli allievi

• quando si vogliono proporre compiti che prevedono diversi livelli di difficoltà per individualizzare l’apprendimento

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Nelle attività cooperative, il gruppo ideale è quello ETEROGENEO poiché aumenta la possibilità di aiuto reciproco e di integrazione delle differenze di abilità socio-culturali e razziali. Nel gruppo eterogeneo inoltre:

• c’è un maggior numero di risorse e abilità disponibili • favorisce una più intensa attività di pensiero elaborativo

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ASSEGNAZIONE DEI RUOLI

• CONSIDERARE LE CARATTERISTICHE DEGLI ALUNNI, I LORO PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA, LE CARATTERISTICHE DEL COMPITO…MA PREVEDERE UNA ROTAZIONE!

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RUOLI

FU

NZ

ION

I

GESTIONE FUNZIONAMENTO APPRENDIMENTO STIMOLO

CONTROLLO

DEI TONI DI

VOCE

SPIEGARE IDEE E

PROCEDURE RICAPITOLARE

CRITICARE LE

IDEE E NON LE

PERSONE

CONTROLLO

DEI RUMORI REGISTRARE PRECISARE

CHIEDERE

MOTIVAZIONI

CONTROLLO

DEI TEMPI

INCORAGGIARE LA

PARTECIPAZIONE

VERIFICARE LA

COMPRENSIONE DISTINGUERE

OSSERVARE I

COMPORTAMENTI

FARE RICERCHE

COMUNICARE SINTETIZZARE

FORNIRE GUIDA ELABORARE SVILUPPARE

FORNIRE

SOSTEGNO APPROFONDIRE VERIFICARE

CHIARIRE E

ILLUSTRARE

SVILUPPARE

OPZIONI

VALUTARE

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COME ADATTARE LA METODOLOGIA COOPERATIVA IN PRESENZA DI BES/DSA?

ALCUNI ESEMPI PRATICI TENENDO CONTO DELLE SPECIFICHE DIFFICOLTÀ DEGLI ALUNNI, IN PARTICOLARE DI:

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RITA

7 anni

1° anno scuola primaria

SOSPETTO DI DISTURBO DELL’APPRENDIMENTO DI TIPO MISTO

CADE SOPRATTUTTO NELLE PROVE METAFONOLOGICHE:

• RICOGNIZIONE E PRODUZIONE DI RIME

• FUSIONE E SEGMENTAZIONE QUANDO LA PAROLA DIVENTA TRISILLABA E OLTRE

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OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO Rita ha sette anni, frequenta il primo anno della scuola primaria. Ha due fratelli più grandi entrambi con difficoltà scolastiche (si segnala una familiarità con il disturbo specifico dell’apprendimento, diagnosticato al fratello maggiore). La bambina si presenta tranquilla e disponibile a collaborare e non fatica a familiarizzare con una figura adulta sconosciuta, mostrandosi curiosa e interessata alle proposte. Durante l’incontro è molto partecipe e racconta di buon grado quello che fa a scuola o a casa. E’ una bambina molto volenterosa e, malgrado alcune prove siano per lei molto faticose e richiedano un grosso sforzo attentivo, porta a termine ogni compito proposto riuscendo a mantenere l’a concentrazione per oltre due ore consecutive. Dall’analisi del materiale scolastico risultano evidenti alcune difficoltà nella scrittura e nella competenza ortografica, con errori ricorrenti che si manifesteranno anche durante le prove di valutazione. Dai risultati ottenuti si evidenziano delle importanti cadute nell’area dei prerequisiti dell’apprendimento che pregiudicano la corretta acquisizione delle componenti strumentali della lettura e della scrittura. La lettura del brano appare leggermente al di sotto della norma sia per il parametro della rapidità che per quello della correttezza. È ancora troppo presto per formulare una diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (secondo la normativa vigente è infatti necessario aspettare la fine della classe seconda) ed è possibile che queste carenze vengano compensate spontaneamente nel tempo o che le difficoltà emerse siano frutto di un più lento ritmo nell’apprendimento. Malgrado ciò si raccomanda un programma di potenziamento dei prerequisiti dell’apprendimento e delle abilità specifiche di lettura soprattutto in considerazione del fatto che la bambina, rendendosi conto delle sue difficoltà, potrebbe a lungo andare e se non adeguatamente trattata, sviluppare una forma di insicurezza ed un atteggiamento di “rifiuto” alle richieste scolastiche.

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QUALCHE ATTIVITA’ PENSATA PER LEI

MESCOLATI E FERMATI IN COPPIA: i bambini hanno un foglio e una penna ciascuno, camminano per l’aula mentre l’insegnante mette una musica di sottofondo. Quando la musica si interrompe, i bambini si mettono a coppie e sul foglio eseguono la richiesta dell’insegnante, ad esempio “trovate una parola che fa rima con gallina” oppure “fate a pezzettini la parola……” i bambini scrivono sul proprio foglio e poi se lo scambiano controllando il lavoro del compagno ed eventualmente correggendolo. Riparte la musica e i bambini riprendono a camminare lavorando con un nuovo compagno al secondo giro. L’insegnante corregge a caso una scheda dopo aver concordato con la classe un premio all’eventuale raggiungimento dell’obiettivo.

TROVA LE PAROLE: si formano gruppi di tre alunni eterogenei per abilità, ad ogni gruppo distribuisce il materiale: un sacchetto , 5 foglietti ripiegati su cui è scritta una vocale, un foglio e una penna. Assegna i ruoli a ciascuno: Rita deve estrarre dal sacchetto una vocale e registrarla sul foglio, il secondo bambino deve pensare ad una parola che inizia per la vocale estratta e dirla ad alta voce, il terzo la scrive sul foglio.

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FRANCESCO

11 anni e mezzo

1° anno scuola secondaria di primo grado

DIAGNOSI: DISGRAFIA E DISORTOGRAFIA

FA SOPRATTUTTO:

• ERRORI DI OMOFONE NON OMOGRAFE,

• DOPPIE

• ERRORI ORTOGRAFICI IN GENERE

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OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO

Francesco è un bambino riflessivo e attento; ama parlare di sé e di molti argomenti di suo interesse. La sua accuratezza nel fare osservazioni personali, sia rispetto ai suoi bisogni sia rispetto ai particolari dell’ambiente circostante, denota una buona competenza metacognitiva ed un’ottima comprensione analitica della realtà. È un bambino curioso, fa molte domande e dimostra di avere un’ottima memoria. Evidenzia immediatamente di possedere una proprietà di linguaggio sopra la media, sia come ricchezza lessicale che come costruzione sintattica della frase. Appare molto maturo rispetto alla sua età. Ottima la capacità di gestire una relazione con adulti non familiari. Dimostra di possedere delle conoscenze approfondite in alcuni ambiti specifici di suo interesse: la natura, gli animali, la geografia gestendo delle conservazioni in maniera molto approfondita e mostrandosi estremamente competente. Durante le prove si mostra attento e collaborativo, è desideroso di mettersi in gioco e chiede, alla fine di ogni di prova proposta, un giudizio sulla sua prestazione. È molto attento nelle prove a tempo e dimostra di gradire le prove sfidanti. Nella esecuzione delle prove grafiche dimostra di stancarsi molto e si rendono necessarie delle brevi pause tra un compito e l’altro. Dall’osservazione della postura e di tutta una serie di atteggiamenti del corpo e del volto si nota subito che l’atto dello scrivere rappresenta per lui un momento di notevole sforzo fisico e mentale: la sua grafia va via via peggiorando e si notano delle interferenze nella scelta del carattere utilizzato, un andamento rettilineo difficoltoso e non sempre rispettato, movimenti irregolari che pregiudicano la corretta esecuzione del gesto grafico e lo rendono poco fluido e poco funzionale. Nelle prove di disegno Francesco evidenzia una difficoltà nella riproduzione della figura umana concentrandosi sui particolari (la lampo della felpa per esempio) ma tralasciando delle parti più importanti, come le mani che vengono rappresentate con due pallini senza le dita; dimostra una buona organizzazione spaziale, una ottima capacità compositiva e rispettando le proporzioni tra i vari elementi.

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QUALCHE ATTIVITA’ PENSATA PER LUI

LEGGO CERCO SCRIVO (gruppi di tre, eterogenei per abilità), l’insegnante consegna un

brano da leggere che contenga vocaboli nuovi. Un bambino legge, uno scrive e Francesco

cerca sul vocabolario, chi scrive appunta il significato, il sinonimo, ecc. alla fine l’insegnante

chiede a caso di esporre il brano ed il significato dei termini

CORREGGIAMO! L’obiettivo è quello di correggere dei testi contenenti errori: si formano

gruppi di tre o quattro bambini ogni bambino ha un testo che contiene errori e deve

individuarli e correggerli. Al segnale dell’insegnante si fa una rotazione dei fogli e si

ricontrolla il lavoro in una revisione generale di gruppo. L’insegnante controlla un foglio a

caso e assegna un punteggio al gruppo.

LA REDAZIONE DEL GIORNALE (da proporre anche in 5° o in prima media, cioè

quando si affrontano le tipologie testuali): in gruppi di 4, l’insegnante assegna un tema a

ciascun gruppo che deve essere sviluppato come se fosse un articolo di giornale: tutti

insieme dovranno fare una mappa che illustri come vogliono trattare l’argomento, ogni

bambino avrà dei post-it su cui scriverà un’idea o un concetto da sviluppare, quando sono

stati prodotti un buon numero di post-it un bambino avrà il ruolo di metterli in ordine

secondo la mappa concettuale prodotta precedentemente e un altro dovrà iniziare a

comporre la traccia oralmente mentre un terzo la scrive. Francesco contribuisce a fornire

idee comincia a lavorare al computer perché quando avranno finito la bozza uno la detterà,

Francesco la scriverà al computer, un bambino seduto al suo fianco segnalerà gli errori e il

quarto illustrerà l’articolo. Revisione generale tutti insieme, stampa e pubblicazione sul

giornalino di classe. Questa attività potrebbe essere proposta ogni mese per la produzione

del giornalino interno.

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VERONICA

8 anni e 8 mesi

3° anno scuola primaria

DIAGNOSI: DISLESSIA e DISORTOGRAFIA

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OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO

Veronica si presenta come una bambina riservata ed insicura. Durante le prove è molto collaborativa e, malgrado la prima reazione sia di sfiducia rispetto alle sue possibilità di riuscita, si impegna con costanza e dimostra di possedere ottime capacità attentive e di concentrazione. Manifesta buone potenzialità cognitive ed organizzative, soprattutto nei compiti di organizzazione visuo-spaziale; tuttavia dimostra qualche difficoltà nella fase di elaborazione e pianificazione per mancanza di strategie. Si evidenziano inoltre convinzioni e sentimenti che denotano bassa autostima: ciò non aiuta la ragazza nella ricerca autonoma di strategie per la soluzione dei compiti. Malgrado ciò, se sollecitata nel modo giusto, si attiva con facilità e potrebbe anche automatizzare in breve le strategie per superare i suoi problemi scolastici. Dall’analisi del materiale scolastico risulta una buona capacità di organizzazione grafica dello spazio, un tratto grafico adeguato, una competenza ortografica non sempre adeguata evidenziando soprattutto errori di tipo fonologico. Dai colloqui effettuati risulta una buona padronanza linguistica ed una adeguata strutturazione spazio-temporale: la bambina riesce a mettere in sequenza gli eventi, è chiara nel riportare i fatti, dimostra di comprendere la relazione causa-effetto. La lettura del brano appare al di sotto della norma sia per il parametro della rapidità che per quello della correttezza.

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QUALCHE ATTIVITA’ PENSATA PER LEI

SFIDA ENIGMISTICA: in coppie, eterogenee per competenze strumentali in

lettura e scrittura. L’insegnante prepara una serie di giochi enigmistici:

cruciverba, rebus, colora gli spazi, crucipuzzle, ecc. Un bambino legge le

definizioni, insieme cercano la soluzione e Veronica scrive negli appositi spazi

mentre l’altro controlla che il lavoro sia corretto. Si assegna un bonus di 10 punti

ad ogni gioco eseguito correttamente ed un premio extra per chi ha consegnato

per primo

GIOCHIAMO A TOMBOLA: l’insegnante divide la classe in gruppi di 4 bambini

avendo cura che in ogni gruppo ci sia almeno un bambino che legga in modo

fluente. Assegna ad ogni gruppo un brano da leggere (un racconto o un testo di

storia o scienze) e fissa un tempo per leggere e comprendere i concetti esposti.

Prepara un sacchetto contenente delle domande inerenti il testo e un sacchetto

contenente i numeri della tombola tanti quanti sono i bambini della classe. Sulla

lavagna prepara una griglia con i nomi dei gruppi. Estrae una domanda e la legge

a tutta la classe dando tempo ai gruppi di consultarsi ed eventualmente

riguardare il testo. Precedentemente avrà assegnato un numero a ciascun

bambino. Estrae dunque un numero ed il bambino corrispondente dovrà dare la

risposta precedentemente concordata con il gruppo; se risponde bene farà

guadagnare un punto al suo gruppo. Alla fine ci sarà un riconoscimento al

gruppo primo classificato.

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DANIELE

12 anni e 5 mesi

2° anno scuola secondaria di primo grado

DIAGNOSI: DISCALCULIA

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OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO

Daniele è un ragazzo che vive in una famiglia molto numerosa: è il sesto di sette fratelli e ha sempre dimostrato difficoltà scolastiche. Le insegnanti della scuola primaria si sono sempre mostrate accoglienti e attente alle difficoltà del bambino ma ora sono preoccupate per l’ingresso alla scuola secondaria e la mole di lavoro che il bambino si troverà ad affrontare. Daniele affronta il percorso di valutazione ed emergono delle difficoltà specifiche nella scrittura e nell’area logico-matematica. Viene pertanto diagnosticata una discalculia evolutiva di grado medio e una disortografia di grado lieve. Ciò che più sta a cuore alle insegnanti è la possibilità di sostenere Daniele dal punto di vista motivazionale e potenziare la sua autostima: il bambino infatti soffre molto il confronto con i fratelli prima e con i compagni, mostrando di essere molto sensibile alle parole di incoraggiamento date dall’insegnante e al riconoscimento del suo lavoro. Se ciò non accade Daniele si pone in una situazione di rifiuto delle proposte didattiche evidenziando un comportamento oppositivo e di rinuncia. È necessario pertanto che nel suo pdp vengano evidenziati dei percorsi specifici di supporto emotivo e di coinvolgimento nella classe. Le metodologie proposte fino ad ora possono essere utilizzate per Daniele. Aggiungiamo alcune attività nell’area logico-matematica.

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QUALCHE ATTIVITÀ PENSATA PER LUI

TOMBOLA MISTERIOSA: i bambini sono divisi in piccoli

gruppi (4) con i banchi disposti a isola in modo da avere

l’interazione faccia a faccia; l’insegnante consegna ad ogni

gruppo 4 gettoni che costituiscono un bonus iniziale e che si

trasformeranno in caramelle; ogni bambino ha una cartella

della tombola e la maestra estrae i numeri senza però dire il

numero ma l’operazione che darebbe quel risultato. Per

esempio se esce il numero 81 la maestra potrebbe dire 9x9.

Ogni gruppo si consulterà sul risultato e controllerà nella

propria cartella se il numero c’è. Si premia ogni cinquina vinta

fino a che una cartella non vince la tombola. Quando un

bambino fa la cinquina si controllano i numeri e se c’è un

errore si toglie un gettone dal bonus iniziale altrimenti si vince

un nuovo gettone. Chi fa tombola vince 5 gettoni. Al termine si

fa il conteggio dei gettoni che verranno tramutati in caramelle.

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Ass

oci

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TORNEI: l’insegnante forma dei gruppi base di 4 elementi secondo una graduatoria di competenza specifica in matematica (calcolo e soluzione di problemi): in ogni gruppo mette un bambino molto competente, uno con difficoltà (Daniele per esempio) e due di medie competenze. Assegna ad ogni gruppo una serie di problemi da risolvere, operazioni scritte, tabelline da completare ecc ecc, di diverse difficoltà. Questa sarà la fase dell’allenamento e terminato il tempo a disposizione, durante il quale il gruppo collabora affinché tutti abbiano compreso le modalità di svolgimento, cominciano i tornei. In questa fase l’insegnante avrà cura di mettere allo stesso tavolo i bambini suddivisi in maniera omogenea secondo la competenza. Quindi nel tavolo di Daniele ci saranno altri 2 o 3 bambini che come lui hanno qualche difficoltà in matematica mentre un tavolo sarà occupato dai bambini di competenze alte, due o tre da bambini di competenze medie. L’insegnante consegnerà ad ogni tavolo dei compiti di diverse difficoltà a seconda della composizione del tavolo, un compito per ogni bambino. Al tavolo di Daniele quindi i bambini gareggeranno con esercizi alla loro portata e ciascuno si impegnerà per vincere i gettoni in palio. Terminata questa fase i bambini torneranno nel gruppo base con i gettoni guadagnati, si mettono i gettoni in comune e si premia il gruppo base che ha ottenuto più gettoni.

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QUALCHE ATTIVITÀ PENSATA PER LUI

TOMBOLA MISTERIOSA: i bambini sono divisi in piccoli gruppi (4) con i banchi disposti a isola in modo da avere l’interazione faccia a faccia; l’insegnante consegna ad ogni gruppo 4 gettoni che costituiscono un bonus iniziale e che si trasformeranno in caramelle; ogni bambino ha una cartella della tombola e la maestra estrae i numeri senza però dire il numero ma l’operazione che darebbe quel risultato. Per esempio se esce il numero 81 la maestra potrebbe dire 9x9. Ogni gruppo si consulterà sul risultato e controllerà nella propria cartella se il numero c’è. Si premia ogni cinquina vinta fino a che una cartella non vince la tombola. Quando un bambino fa la cinquina si controllano i numeri e se c’è un errore si toglie un gettone dal bonus iniziale altrimenti si vince un nuovo gettone. Chi fa tombola vince 5 gettoni. Al termine si fa il conteggio dei gettoni che verranno tramutati in caramelle.

TORNEI: l’insegnante forma dei gruppi base di 4 elementi secondo una graduatoria di competenza specifica in matematica (calcolo e soluzione di problemi): in ogni gruppo mette un bambino molto competente, uno con difficoltà (Daniele per esempio) e due di medie competenze. Assegna ad ogni gruppo una serie di problemi da risolvere, operazioni scritte, tabelline da completare ecc ecc, di diverse difficoltà. Questa sarà la fase dell’allenamento e terminato il tempo a disposizione, durante il quale il gruppo collabora affinché tutti abbiano compreso le modalità di svolgimento, cominciano i tornei. In questa fase l’insegnante avrà cura di mettere allo stesso tavolo i bambini suddivisi in maniera omogenea secondo la competenza. Quindi nel tavolo di Daniele ci saranno altri 2 o 3 bambini che come lui hanno qualche difficoltà in matematica mentre un tavolo sarà occupato dai bambini di competenze alte, due o tre da bambini di competenze medie. L’insegnante consegnerà ad ogni tavolo dei compiti di diverse difficoltà a seconda della composizione del tavolo, un compito per ogni bambino. Al tavolo di Daniele quindi i bambini gareggeranno con esercizi alla loro portata e ciascuno si impegnerà per vincere i gettoni in palio. Terminata questa fase i bambini torneranno nel gruppo base con i gettoni guadagnati, si mettono i gettoni in comune e si premia il gruppo base che ha ottenuto più gettoni.

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sono soddisfatto di ciò che ottengo dai miei alunni con la

didattica “tradizionale?”

FOLLIA È FARE SEMPRE LA STESSA COSA

ASPETTANDO RISULTATI DIVERSI

(A. Einstein)