Articolo anticipo test

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Articolo su test di ammissione Università

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Domenica 17 Novembre, 2013 CORRIERE DELLA SERA © RIPRODUZIONE RISERVATA

La corsa ad anticipare i test d’ingressoall’università

In Bocconi a febbraio. E c’è chi li prevede l’anno prima

MILANO — L’università Bocconi anticipa ancora il test di ammissione: l’appuntamento per le aspirantimatricole di economia è spostato a febbraio, la seconda data diventa quella di maggio ed è cancellata lasessione di settembre. «Perché bisogna allinearsi alle altre università sulla scena internazionale».L’ateneo milanese ha corretto il calendario sulla linea del Politecnico, che per i futuri ingegneri già dal2005 ha introdotto il test per gli studenti al quarto anno delle superiori. Per la prima volta, sessioneinvernale in via Sarfatti. Perché gli aspiranti bocconiani sono ragazzi che valutano magari anche laLondon School o l’Essec Business School o la Hec di Parigi. Ma non soltanto. «La tendenza per tutti glistudenti è muoversi il prima possibile per pianificare il futuro. Le iscrizioni al nostro test di settembreerano in calo mentre aumentavano a maggio», dice il prorettore della Bocconi Antonella Carù. «E anchealle giornate di orientamento arrivano tanti liceali del quarto anno». Test il prossimo 7 febbraio, allora (per l’anno in corso i posti disponibili erano 2.675 e le domanded’iscrizione, fra economia e giurisprudenza, sono state 7.700). Il dato di partenza per l’ateneo ècomunque «l’interesse crescente verso le scuole internazionali e quello degli studenti di altri Paesi per lanostra università». Spiega Carù: «All’estero tante università ricevono le domande nel primo semestre e glistudenti conoscono l’esito all’inizio dell’anno: era necessario adeguarsi. Noi siamo fra i primi, ma altri ciseguiranno». E infatti anche la Luiss di Roma ha scelto di anticipare (anche se di poco) le date nel 2014. La primasessione dei test si svolgerà il 27 marzo (anziché il 12 maggio), con una seconda sessione a settembre. Ilrisultato della prova d’esame diventa l’unico criterio di valutazione (il curriculum scolastico che finorapesava per il 40% non inciderà più). Ma l’Università Guido Carli prevede anche la possibilità di affrontareil test fin dalla fine del quarto anno delle superiori. Basta partecipare alla Summer School di luglio persostenere l’esame. «Il tasso di successo è molto alto, perché i ragazzi affrontano la prova con più serenitàche se fossero all’ultimo anno, impegnati con la maturità», spiega il direttore generale Giovanni LoStorto. Quanto alla Cattolica di Milano, altra università privata d’eccellenza, dipende dalle facoltà. Economia —che ha introdotto i test dal 2012 — prevede tre sessioni: aprile, giugno e luglio. Spiega il rettore FrancoAnelli: «Forse quest’anno potremmo partire già a marzo. Se i concorrenti anticipano, impongono ancheagli altri la stessa tabella di marcia: uno studente che ha già passato il test in un altro ateneo, non ci provanemmeno da noi. Forse dovremmo coordinarci di più». E a Medicina (campus di Roma) da tre anni iltest, di tipo logico e psicoattitudinale, non nozionistico, si svolge ad aprile, con orale a luglio. In linea con quanto dovrebbe succedere dall’anno prossimo anche nelle università statali per tutte lefacoltà a numero chiuso (oltre a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Architettura). A partire dal 2014 leprove d’esame dovrebbero svolgersi ad aprile (anziché a settembre), come del resto era già previsto daldecreto Profumo. Dal Miur arriva la conferma che non ci sono stati ripensamenti da parte del ministroMaria Chiara Carrozza: con l’annullamento del bonus di maturità, del resto, non ci sono più ostacoli asvolgere i test in corso d’anno. Ma le date non sono ancora state fissate. «Se il ministero manterrà lascadenza di aprile, ma non lo do affatto per scontato, ci allineeremo anche noi», spiega il professor SergioMorini dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. «L’importante — fa notare il professor Stefano Paleari, presidente della Crui (la Conferenza dei rettori

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delle università italiane) — è che il calendario venga reso noto entro la fine dell’anno per dare il tempoagli atenei di organizzare i test. Anticipare è un bene, perché permette un inizio regolare dell’annoaccademico. Ma richiede anche di coordinarsi con le scuole, che in quell’epoca dell’anno sono ancoraaperte». «Se posso fare una battuta — chiude Paleari — va bene allinearsi al calendario europeo. Mabisognerebbe essere europei a tutto tondo: anche sul numero dei ricercatori e sui fondi». Federica CavadiniOrsola Riva

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