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A-1 DONNE-20* GIORNATA Anticipo a Novara Egonu 27, Monza k.o. Paola Egonu, 19 anni RUBIN/LVF Andrea Crippa N ell'antìcipo della 20 a giornata convincente vittoria per Novara che supera Monza in 4 set. Nel remake della semifinale di Coppa Italia della scorsa settimana la squadra di Bar- bolini non fa sconti guidata da una Egonu scatenata. Anche ieri per l'azzurra 27 punti ( 51% in attacco). NOVARA-MONZA 3-1 (25-16,25-15, 22-25, 25-19) IGOR GORGONZOLA: Piccinini 4, Gibbemeyer 9, Skorupa, Plak 19, Chirichella 13, Egonu 27; Sansonna (L), Vasilantonaki, Enright 2, Zannoni. N.e. Camera, Bonifacio. Ali. Barbolini. SAUGELLA: Begic 8, Dixon 5, Han- cock 4, Havelkova 10, Devetag 5, Ortolani 14; Arcangeli (L), Orthmann 1, Candì 5, Bonvicini, Loda 1. N.e. Bai- boni, Rastelli. AH. Pedullà. ARBITRI: Zanussi, Canessa. NOTE Spettatori 2850. Durata set: 24', 23', 28', 28'; tot. 103'. Novara: battute sbagliate 9, vincenti 6, muri 11, errori 23. Monza: battute sbagliate 11, vin- centi 7, muri 5, errori 23. Trofeo Gazzetta: 6 Egonu, 5 Skorupa, 4 Plak, 3 Chirichella, 2 Candì, 1 Gibbe- meyer. PROGRAMMA Oggi, ore 17 (20 giornata): Filottrano-Bergamo: Firen- ze-Modena; Conegliano-Scandicci; Pesaro-Busto Arsizio; Casalmaggiore- Legnano. CLASSIFICA Conegliano 49; Novara* 46; Scandicci 42; Busto Arsizio 35; Monza* 33; Modena 30; Pesaro 26; Firenze, Casalmaggiore 20; Bergamo 18; Legnano** 14; Filottrano 11. * una gara in più; ** un punto di penalizza- zione SERIE A1

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A-1 DONNE-20* GIORNATA

Anticipo a Novara Egonu 27, Monza k.o.

Paola Egonu, 19 anni RUBIN/LVF

Andrea Crippa

N ell'antìcipo della 20a

giornata convincente vittoria per Novara

che supera Monza in 4 set. Nel remake della semifinale di Coppa Italia della scorsa

settimana la squadra di Bar-bolini non fa sconti guidata da una Egonu scatenata. Anche ieri per l'azzurra 27 punti ( 51% in attacco). NOVARA-MONZA 3-1 (25-16,25-15, 22-25, 25-19) IGOR GORGONZOLA: Piccinini 4,

Gibbemeyer 9, Skorupa, Plak 19,

Chirichella 13, Egonu 27; Sansonna (L), Vasilantonaki, Enright 2, Zannoni. N.e. Camera, Bonifacio. Ali. Barbolini. SAUGELLA: Begic 8, Dixon 5, Han­cock 4, Havelkova 10, Devetag 5, Ortolani 14; Arcangeli (L), Orthmann 1, Candì 5, Bonvicini, Loda 1. N.e. Bai-boni, Rastelli. AH. Pedullà. ARBITRI: Zanussi, Canessa. NOTE Spettatori 2850. Durata set: 24', 23', 28', 28'; tot. 103'. Novara: battute sbagliate 9, vincenti 6, muri 11, errori 23. Monza: battute sbagliate 11, vin­centi 7, muri 5, errori 23. Trofeo Gazzetta: 6 Egonu, 5 Skorupa, 4 Plak, 3 Chirichella, 2 Candì, 1 Gibbe­meyer.

PROGRAMMA Oggi, ore 17 (20 giornata): Filottrano-Bergamo: Firen­ze-Modena; Conegliano-Scandicci; Pesaro-Busto Arsizio; Casalmaggiore-Legnano. CLASSIFICA Conegliano 49; Novara* 46; Scandicci 42; Busto Arsizio 35; Monza* 33; Modena 30; Pesaro 26; Firenze, Casalmaggiore 20; Bergamo 18; Legnano** 14; Filottrano 11. * una gara in più; ** un punto di penalizza­zione

SERIE A1

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VOLLEY

NOVARA INSTANCABILE GIAN LUCA PEPE

Il calendario non lascia tregua, in meno di una settimana l'Igor Gorgonzola ha sa­puto trionfare in Coppa Italia, rifilare una lezione al Fenerbahce in Champions Le-ague e piegare la Saugella Monza in cam­pionato. Viaggia forte Novara e la reazione di Monza nel terzo parziale ha solamen­te protratto la sfida, costringendo Barbo-lini a richiamare all'ordine la squadra e inserire Stephanie Enright per aumenta­re la pressione offensiva. Risultato: Igor di nuovo sul pezzo e quarto e decisivo set vinto 25-19. Prestazione positiva in ter­mini di punii realizzati per Paola Egonu (27 punti, NELLA FOTOGALBIATI) e Celeste Piale (19), con l'olandese a volte imprecisa in battuta ma autrice del punto decisivo.

In classifica la Igor si allontana momen­taneamente da Scandicci che le insidia il secondo posto, con la Regular Season giunta, dopo il turno odierno, a 2 gare dal termine. Ora le energie tornano a focaliz­zarsi sulla Champions League: mercole­dì arriva Conegliano per la sfida che vale un pezzo di stagione.

9 a giornata di ritorno: Novara-Monza 3-1 (25-16,25-15,22-25,25-19) Oggiore 17: Filottrano-Bergamo, Fi­renze-Modena, Conegliano-Scandicci, Pesaro-Busto Arsizio, Casalmaggiore-Legnano

SUPERLEGA, VERONA VINCE L'ANTICIPO 12a giornata di ritorno: Vibo Valentia-Verona 1-3 (15-25,25-22,21-25,19-25) Oggi ore 18: Modena-Perugia (diretta RaiSport), Piacen-za-Civitanova, Ravenna-Monza, Latina-Padova, Tren-to-Sora, Castellana G.-Milano

SERIE A1

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IL RISCHIO era che la quarta partita in una sola settimana potesse mettere a dura prova le azzurre. Novara invece si sbarazza per la seconda volta in soli sette giorni di Monza. Ri­spetto alla sfida di Coppa Italia, questa volta le pie­montesi (nella foto, Pìak) concedono un solo set all'avversario. Un ritorno quindi amaro al Palalgor per Luciano Pedullà, che sognava di prendersi la ri-

Volley A1 femminile

Inarrestabile Novara Monza deve cedere il passo

vincita nei confronti della ex squadra, invece deve fa­re i conti con una presta­zione in chiaroscuro da E arte delle sue ragazze. Le

rianzole faticano a entra­re in partita e Novara si ri­vela micidiale, incanalan­do la sfida sul binario giu­sto. Nel secondo set i dieci punti di distacco rifilati al­le ospiti sono la conferma del divario tra le due for­mazioni, anche se nella terza frazione Monza rie­

sce a ricucire il gap. Tratta­si però di illusione, perché Novara si rialza, spegnen­do le speranze di rimonta delle lombarde e facendo calare i titoli di coda sul match. L'anticipo di ieri sera ha alzato il sipario sul­la nona giornata di ritor­no, che vedrà Casalmag-giore impegnata in casa nella sfida salvezza con Le­gnano. Una partita da non sbagliare per la Sab Vol­ley, chiamata a giocarsi le

ultime carte per rimanere in Al. Lo stesso vale per Filottrano, che alle 17 ospiterà Bergamo. Un eventuale successo da par­te delle orobiche di coach Micoli condannerebbe le marchigiane all'A2. Tra­sferta a Pesaro per Busto. NOVARA-MONZA 3-1 (25-16, 25-15, 22-25, 25-19).

Riccardo Guglielmetti

SERIE A1

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SERIE Al DONNE - 2 0 a

giornata - Novara - Monza 3-1. Oggi ore 17: Filottrano - Bergamo, Firenze - Mo­dena, Conegliano - Scan-dicci,Pesaro- BustoAr-sizio, Casalmaggiore - Legnano. Classifica: Conegliano49; Novara 46; Scandicci42; Busto Arsizio 35;Monza33;Modena30; Pesaro 26; Firenze 20; Casalmaggiore 20; Ber­gamo 18; Legnano 15; Fi­lottrano 11.

SERIE A1

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S&BNEWS

PREMIER LEAGUE

Il nome degli stadi vale 135 milioni

SPONSORIZZAZIONI Quattro partner per l'Alfa Romeo

In soli quattro anni il valore economico potenziale dei naming rights degli stadi della Premier League è quasi raddoppiato passando dai 74,6 milioni di sterline annui del 2013 ai 135,6 milioni annui del 2017 (oltre 154 milioni di euro). L'Old Trafford, mitico "tempio" del Manchester United, guida la classifica 2017 con 26,2 milioni di sterline. E quanto emerge da uno studio di Duff & Phelps che ha calcolato il valore potenziale degli impianti combinando diversi parametri (sponsor, social media, diritti tv e i valori correnti del naming). Al secondo posto c'è l'Etihad Stadium del City, con 19,1 milioni, seguito dal Chelsea, che con Stamford Bridge ha un potenziale di circa 18 milioni.

Il nuovo team di Formula 1 Alfa Romeo Sauberha annunciato quattro partnership con: il marchio di occhiali Carrera, Claro, il brand di orologi di lusso Richard Mille e il marchio italiano di abbigliamento sportivo Kappa. Carrera, Claro e Richard Mille sono stati nominati Premium Partner mentre Kappa sarà partner ufficiale.

POLITICA DELLO SPORT

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Cultura Una ragazza d oro, il suo snowboard E un consiglio: lasciale stare calcio, pallavolo e basket

Su, diventate campioni di sport minori

di MICHELA MOIOLI

Sono innamorata dello sport da tutta la vita: lo snowboard è la mia grande passione ma ho anche giocato a calcio, a pallavolo, ho fatto atletica

(lancio del disco e getto del peso), ho praticato il nuoto e lo sci. L'attività fisi­ca nelle sue varie forme è sempre stata al centro della mia vita. Il motivo è semplice: mi piace l'agonismo, amo le gare e amo mettermi in competizione con altri, sfidare gli avversari.

Si può vincere ma si può pure per­dere e quando succede non è una tra­gedia. Vale per lo sport ma anche per altro nella vita. Se penso alle prime volte che ho perso mi vengono in mente momenti di svago legati al gio­co delle carte: da piccola giocavo a sco­pa con mio padre e quando perdevo non mi andava proprio giù, mi arrab­biavo tantissimo.

La passione per gli sport invernali è cominciata prestissimo. Ho 22 anni: sono nata nel mese di luglio e già a di­cembre, a neppure un anno, i miei ge­nitori mi avevano portata sulla neve; a due anni mia mamma mi ha infilato il primo paio di sci e via. Sciavo sulle montagne di Colere, provincia di Ber­gamo. Con le prime discese, le prime cadute. Poi a 8 anni mi ero un po' stu­fata di sciare, e a mia madre è venuta l'idea di farmi provare lo snowboard. È stato un colpo di fulmine, ho capito subito che la tavola faceva per me, for­se perché sono sempre stata per i gio­chi un po' da maschi, lo snowboard non è proprio da signorine. Uno degli aspetti che mi piacciono di più è la sua imprevedibilità. Puoi fare mille, dieci­mila discese e non ce ne sono due uguali, ognuna è diversa dall'altra.

Nello sport divertirsi è fondamenta­le: ho vinto l'Olimpiade in Corea per­ché in gara mi sono divertita come una

matta; quest'anno ho ritrovato un fuo­co e una passione che negli ultimi tempi mi erano un po' mancati. Da lì, da quell'innamoramento, è comincia­ta l'avventura sportiva più importante, quella che mi ha accompagnato du­rante la crescita, negli anni da studen­tessa. Alle superiori ho frequentato il liceo delle scienze umane: lo studio mi piaceva, ed ero anche piuttosto brava, n problema era il tempo: rispetto ad altri miei compagni a casa avevo poco tempo per stare sui libri perché mi al­lenavo, senza contare che spesso in classe non c'ero, e così mi perdevo le spiegazioni. Pdcordo che in quarta so­no rientrata dopo un periodo di assen­za e in dieci giorni ho dovuto fare quattro verifiche di matematica, non avevo seguito le lezioni e in tutte ho preso due. A fine anno ho avuto il de­bito, poi però ho rimediato.

Allenarmi non mi è mai pesato, se

dovevo rinunciare a un sabato sera con le amiche o a un'uscita in compagnia non lo vivevo come una rinuncia ma come l'opportunità di fare qualcosa che mi piaceva di più. Oggi mi alleno tutti i giorni tranne la domenica, e va bene così. Del resto quello che ho ca­pito con gli armi è che lo sport è sì la­voro fisico, ma anche mentale. Anzi: credo che quando arrivi a un certo li­vello la parte mentale conti di più; i ri­sultati dipendono fino al 70% dall'ap­proccio mentale.

Quando all'Olimpiade di Sochi, quattro anni fa, mi sono rotta il ginoc­chio ero una ragazzina spericolata ma fisicamente e mentalmente non ero un'atleta. Invece quest'anno in Corea ho capito subito che ero diventata più matura e più competitiva. Da allora a oggi ho fatto un salto di qualità.

Quest'anno prima della finale mi sono presa il tempo per farmi un di­scorso che mi motivasse a dare il me­glio: volevo vincere, non arrivare al se­condo posto o al terzo posto ma al pri­

mo. Sono per gli sport individuali per­ché voglio vincere o perdere da sola, non voglio che il risultato della mia ga­ra dipenda da altri; detto questo, fac­cio parte di una squadra dove ho molte amiche e dove è importante il gruppo.

Ma lo sport non ti insegna solo a perdere e a vincere. Lo sport ti forma: è una pratica che rende più completa una persona, la fa maturare, senza contare i benefici per la salute rispetto a una vita sedentaria. Ti trasmette va­lori, come il rispetto degli altri. E ti è d'aiuto nell'affrontare la vita in manie­ra diversa, con maggiore concretezza, con la capacità di vedere i tuoi punti di forza e quelli di debolezza. Capisci che cosa significa lavorare per un obietti­vo. Per questo è importante che i ra­gazzi facciano attività sportive.

Il calcio, la pallavolo, il basket sono gli sport più praticati, quelli che tutti hanno l'occasione prima o poi di pro­vare. Ma se posso dare un consiglio ai ragazzi, dico: guardatevi attorno. Cer­cate lo sport che fa per voi. Ce ne sono molti, moltissimi di cui non si parla e che non si conoscono. È il problema di visibilità degli sport minori. Per esem­pio lo snowboard è, a mio parere, bel­lissimo, ma se ne parla solo ogni 4 an­ni quando ci sono i Giochi olimpici o magari neanche allora: perché se non avessi vinto una medaglia...

Chissà quanti talenti dello sport ab­biamo in casa e non lo sappiamo. Chissà quanti ragazzi potrebbero di­ventare campioni se trovassero la di­sciplina che fa per loro.

Sono convinta che i genitori abbia­no un ruolo importante nel motivare i ragazzi a praticare gli sport. Ma sono altrettanto certa che un genitore deve

fare il genitore, non l'allenatore o il preparatore: incoraggiare il figlio quando perde, gioire con lui per le vit­torie, stargli vicino e motivarlo a tene­re duro, ad andare avanti quando è in difficoltà o quando pensa di non far-

POLITICA DELLO SPORT

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cela. In questo ho avuto la fortuna di avere due genitori fantastici che non mi hanno mai ostacolata nelle scelte, al contrario mi hanno sostenuta e in­citata a fare il massimo. Ed è questo che domani vorrei saper fare io con i miei figli. Perciò sono contenta di fare la mia parte per promuovere lo sport e far conoscere lo snowboard ai più pic­coli: l'anno scorso sono intervenuta ai

Campionati italiani dei ragazzi a Cervi­nia ed è stato emozionante. Ho fatto una discesa come apripista, sono stata

con loro durante le gare, insieme ab­biamo girato un video. Quando sei un'atleta della Nazionale i più piccoli ti vedono come un dio, sono timidi, non ti fanno domande ma capisci che il so­lo fatto di essere lì con loro è impor­tante perché dedichi loro attenzione. Con il tuo esempio dai loro fiducia e li incoraggi ad andare avanti. Tu sei quello che loro vorrebbero diventare. Credo che per un atleta essere visto co­sì sia davvero il massimo.

Sì, è vero, lo snowboard non è pro­

prio uno sport da signorine, ogni tan­to si finisce a gambe all'aria e ogni tan­to si cade con la faccia nella neve, ma quando sei in pista la sensazione è magica, un po' come se stessi danzan­do.

(Fi Diccnni i7inwf PKFRM U

L'autore La visualizzazione di questa settimana è di Davide Mancino (1983), visual journalist e ihformation designer. Su Twitter è (tùdavidemancinol

15 sport con più 15 sport con più .i liete

Comprende: volo a motore, volo a vela, volo da diporto • sportivo a motore e libero, paraatóutfema, aeromodellismo e pallone aerostatico.

I Numero di' società sporriiK.' I I 12.000

Basket, pallavolo e tennis sono 1 tre sport che contano più [scritti dopo ti calcio, ma non riescono a raggiungerlo neppure sommandoli tutti insieme.

Fa

Mitre [Fligure

FUI %

[Diffidali di gara

[T] eolici

Rispetto agli altri grandi sport, nel calcio il numero di dirigenti societari risulta molto elevato.

DM

Come si legge

I a \isualiTrazione di questa pagina mostra In composizione

delle decine di migliaia di Società sportive censite dal Coni.

Nell'anello inlerno vengono dislinli atleti, dirigenti societari e

altee ligure presenti por mostrare quale Iella del lutale

rappresentano. L'anello più grande disi ingìic per i diversi I ipi

di sport, ment re il numero di società legate a quello sporl

viene rappresentalo dai segmenti esterni. Per queste ultime

vengono indicai i i primi io sport per numero di società al live

tu ler iera / inni Sportive Na/ìnmilHFsnl e lt> Discipline

Sportive Associale tDsi. i .

Nella pagina accanto le mappe indicano, per ciascuna regione,

quui è il primo, secondo, terzo e quarto spuri più popolare,

mentre i grafici ai piedi delle mappe r iassumono quanto vale

ciascuna regione in leonini di popolazione lolale.

Nella mela inferiore viene illustrato rome è cambialo negli

ullimi anni il numero di società e relalivi membri , con ì

dettagli di quali gruppi di persone sono in aumento e quali

invece risultano tu culo.

Fonte: t o n i . Isitu

(ìli atleti costituiscono di gran lunga il g ruppo più numeroso, in tutte le società sportive.

. nuoto

LEGENDA

calcio basket *

pallavolo tennis

pesca sportila

Quanto a iscritti il nuoto è u n o

sport importante, eppiu-e il n u m e r o di

società risulta piuttosto piccolo:

minore anche rispetto ad attività assai m e n o

praticate come la danza sportiva.

Delle oltre 62 mila società sportive censite dal Coni, poco più di una ogni quattro riguarda il calcio.

Cosa fanno gli italiani? ne sport né attività fisica

altri sport

LT] LD]

ismo

sport invernali

sporr Equestri

_ -wtoytjn/^e.

Nel giro di tre anni cresce la fetta di italiani che pratica sport 0 attività fisica, si riduce quella dei sedentari .

La maggior parte delle sportive si concentra nelle età più giovani, men t re gli atleti maschi t endono ad

essere più in avanti con gli anni-

Età, genere di atleti e atlete

POLITICA DELLO SPORT

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Gli sport più praticati

Primo sport più diffuso • Secondo sport più diffuso 'w

-*• sport lìu'ernafi «

La Valle d'Aosta è Tunica regione in cui il calcio non è lo sport più praticato.

C? %

' • ' • ^

» V

NORD CENTRO SOI NORD CENTRO SCD

Terzo sport più diffuso •

atletica feggera

v~̂ -̂ > J S — • vela

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Quarto sport più diffuso • atletica leggera

pesca sportiva /

rtVffsmo * \

\

t &

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danza sporri DO

NORD CENTRO SUO NORD CENTRO SUD

Le società sportive e chi le anima

S.7 2016

5,6

2OI5

.Numero totale di membri ('milioni)

O-

LEGENDA Gruppo Atleti Dirigenti \ /

•' N Tecnici Ufficiali di g

Variazione rispetto all'anno precedente

"\ In aumento

_] In calo

Dato non disponibile

Rispetto al 2008 il numero di società sportive censite dal Coni è diminuito di diverse migialia. Nello stesso periodo, tuttavia, gli iscritti sono mezzo milione in più.

In linea generate, gii atleti tendono a diminuire, mentre aumentano tutte le altre figure.

n'4.000

2008

J2010

G 2009

Numero totale di sucietà sportive •

'67.000

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Marketing. Al quartier generale del team azzurro in Corea dei Sud lómila visitatori e utili per circa 800mila euro

La «Casa» vetrina del made in Italy ^m Ormai non c'è Olimpiade senza Casa Italia. Anche a Pyeongchang la sede del team azzurro è stato il punto di rife­rimento per atleti, ospiti e giornalisti.

Il quartier generale italiano in terra diCorea - sorto in mezzo a uncampodagolfaYongpyong-è stato visitato in due settimane e mezzo da tornila persone. A pranzo, a cena o durante la gior­nata si sono alternati membri del Ciò, delegati dei Comitati olimpici nazionali, ma anche tanti italiani residenti in Corea. «Ciò che conta - osserva Diego Nepi, direttore marketing del Coni - è quanto Casa Italia sia riuscita ad arrivare in tutto il mondo trasmettendo l'orgoglio di essere italiani». La struttura completamente rimodernata sarà lasciata in eredità al Paese che haospitato i Giochi. Costata

tra affitto e allestimenti quasii,8 milioni di euro, Casa Italia ha generato un utile di circa 77omila euro, al netto dei costi per il suo funzionamento.

«Volevamo un luogo che raccontasse l'Italia - continua Nepi - e ne desse una prospetti­va di grande impatto. Abbiamo visitato varie strutture, ma quando abbiamo visto lo Yon-gpyong Golf Club, nel cuore dell'Alpensia Resort, non ab­biamo avuto dubbi. Era il posto perfettoper raccontare lo sport e l'Italia, perché Casa Italia è il nostro modo di vedere le cose non solo attraverso lo sport, ma anche mediante opere d'arte, design, arredamento e cibo». Chi è giunto a Casal taliaha per­cepito un pezzo di italianità in oriente. Numerosi, oltre ai partner del Coni, gli sponsor delprogetto. «Li abbiamo scelti

basandoci su un aspetto: l'ec­cellenza italiana non solo dal punto di vista sportivo, ma an­che deldesign, dell'arredamen­to, dell'alimentazione e del life-style. Il progetto si sostiene unicamente attraverso i fondi privati». Tra i partner del Coni ci sono EA7, UnipolSai Assicu­razioni, Kinder+Sport, Toyota, Samsung, Coca Cola, Herbali-fe, Eurosport. La categoria dei fornitori ufficiali di Casa Italia annovera invece Ferrari Tren­to e Cortina 2021, mentre tra i fornitori degli arredi troviamo Edra, Ethimo, Rivai920, Glas Italia, Bross, per l'illuminazio­ne della casa Slamp e DTS li-ghting, per il cibo Biraghi e Caf­fè Borbone, mentre per i vini La Guardiense, Poggio, Sannio, Vigne Sannite. Infine per le atti­vazioni Technogym, Kask e Blackhole e per le fragranze

della casa Erbario Toscano. Attiva 18 ore al giorno, Casa

Italia è una leva strategica del marketing del Coni, costituen­do «un palcoscenico dove le grandi emozioni avvicinano il pubblico allo sport», chiosa Nepi, che aggiunge: »Casa Ita­lia è anche un generatore di contenuti per le piattaforme te­levisive e digitali. Presentiamo le Olimpiadi in maniera pro­fonda, calda, diversa dal passa­to, moltiplicando i canali per veicolare il brand e amplificare il messaggio». Al centro delle attenzioni ci sono però gli atle­ti: «Raccontiamo le loro storie perché possano essere cono­sciute, e ne trasmettiamo le emozioni che vivono ogni gior­no a partire dal percorso di av­vicinamento ai Giochi».

M.Nic. ©RIFRÙJUZIONE RISERVATA

«Casa Italia». Oltre 16milai visitatori del quartier generale del Coni in Corea durante le settimane olimpiche z ©ELHJI

Dal Ciò 880 milioni a PyeongChang ™

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La svolta in Germania «I costi per la sicurezza ora li paghino i club» Il ministro: un buon giorno per i contribuenti

Calcio e violenza

d i Paolo Valentino DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BERLINO Dovrà essere la Lega calcio tedesca (Dfl) a pagare in futuro i costi straordinari per la sicurezza, in occasione di partite ad alto rischio. Lo ha deciso in seconda istanza l'Al­to Tribunale Amministrativo di Brema, accogliendo la ri­chiesta del Land, che da due anni pretendeva il rimborso di 415 mila euro, spesi nella primavera del 2015 per mobi­litare centinaia di poliziotti durante l'incontro Werder Brema-Amburgo.

È una sentenza che potreb­be fare storia, non soltanto in Germania. Il tema se i costi della sicurezza nel calcio deb­bano essere a carico dei con­tribuenti, com'è il caso oggi, ovvero dei club, viene discus­so da anni in tutta l'Europa. In Italia, per garantire l'ordine pubblico negli stadi, lo Stato fronteggia un esborso di circa 45 milioni di euro l'anno. Dal 2014, un provvedimento del governo Renzi, duramente contestato da società e Lega, ha imposto ai club di farsi ca­rico solo di una minima parte

(meno del 3 per cento) degli oneri.

La sentenza tedesca apre scenari del tutto inediti. I giu­dici infatti hanno considerato legittime le richieste delle au­torità di Brema, poiché la Le­ga è co-organizzatrice di una manifestazione votata al pro­fitto e deve necessariamente accollarsi i costi in eccesso, le­gati a evitare potenziali inci­denti, scontri, danneggia­menti all'arredo urbano.

È una motivazione che po­trebbe incoraggiare ad agire anche altri Land, finora restii a seguire la linea dello scon­tro frontale con le autorità calcistiche scelta da quello di Brema. Tanto più in una situa­zione di tagli alla spesa pub­blica. «Una buona giornata per chi paga le tasse», ha det­to il ministro degli Interni della città-Stato anseatica, Ulrich Maeurer, l'uomo che ha portato la Dfl in tribunale. «Di fronte alla crescente forza economica del calcio profes­sionistico, la sentenza tocca la corda giusta», ha commenta­to il suo collega della Rena-nia-Palatinato, Roger Lewen-tz.

La Lega calcio tedesca è in allarme per un provvedimen­to che potrebbe costare milio­ni di euro ai suoi club. Il presi­dente, Reinhard Rauball, ha annunciato di voler fare ricor­

so presso il Tribunale Ammi­nistrativo Federale e di essere pronto eventualmente ad an­dare fino alla Corte Costitu­zionale: «La sicurezza pubbli­ca è uno dei compiti fonda­mentali dello Stato. Causa della violenza non è il calcio, ma quelli che lo usano come occasione per scatenarsi». L'argomento più forte di Rau­ball è che «la lotta a chi com­mette violenze non può esse­re privatizzata, ma deve rima­nere compito della polizia».

Tocca allo Stato La replica della Lega calcio: «La sicurezza pubblica è uno dei compiti dello Stato»

Già, ma nessuno, né i giudici, né il Land, ha evocato l'uso di milizie private contro gli hoo­ligan, tantomeno messo in di­scussione il monopolio stata­le della violenza. La sentenza di Brema dice soltanto che è giusto, nel momento in cui una partita richiede la mobili­tazione di forze di polizia in aggiunta a quelle impiegate normalmente, che i costi in eccesso siano coperti dai club, i quali dall'evento rice­vono lauri guadagni.

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45 milioni di euro i soldi spesi annualmente dallo Stato italiano per garantire l'ordine pubblico negli stadi. Dal 2014 i club devono farsi carico di una parte degli oneri (meno del 3%) per contribuire alle spese

Disordini Poliziotti impegnati a Dortmund (Reuters)

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