ARTI - veterinaria.campusnet.unito.it · Anomalie della lunghezza di un osso lungo per : riduzione...
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ARTI
Due proiezioni:
1. AP / PA
2. ML / LM
Includenti le articolazioni prox e distali alla lesione
Valutare:
1. tessuti molli
2. superfici periostali ed endostali
3. spessore e densità della corticale
4. densità midollare
5. struttura trabecolare
6. superficie articolare
7. densità e spessore osso subcondrale
8. spazio articolare
Le lesioni possono essere classificate:
1. traumatiche
2. neoplastiche
3. infettive
4. nutrizionali
5. metaboliche
6. tossiche
7. congenite
8. idiopatiche
LOCALIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE DELLE LESIONI Generalizzata: interessa uniformemente l’insieme dello scheletro
Localizzata: reperibile solo in una porzione ossea. Se unica :localizzata unificale ; se in diverse
sedi dello stesso segmento osseo: localizzata multifocale
ANOMALIE DEI TESSUTI MOLLI Si cercano anomalie di volume e densità
Modificazioni di volume riguardano:
1. aspetto
2. estensione
3. localizzazione
Aumento di volume con limiti mal definiti e scomparsa dell’aponeurosi in casi di infiltrazione
liquida (sangue, pus, liquido edematoso, linfa)
Aumento di volume con limiti netti in predenza di una massa (ascesso, tumore)
Diminuzione di volume in caso di amiotrofia generalizzata o localizzata che può essere primitiva
(miopatie, distrofie) o secondaria (patologia ossea o neurologica o articolare)
Modificazioni della densità
Aumento per:
calcificazioni
corpi estranei radiopachi
Aspetto delle calcificazioni può essere:
1. a fiamma disordinata in un processo neoplastico
2. a placche circoscritte nei processi benigni (es. processi infiammatori cronici, cicatrice di un
ematoma,miosite) calcinosi circumscripta, alterazioni metaboliche (ipercorticosurrenalismo)
3. lineari da lesioni cicatriziali dei tendini o vascolari
4. periarticolari, dense, nette in processi degenerativi cronici (artrosi), nel gatto per
ipervitaminosi A
5. periarticolari, maldefinite, poco mineralizzate in processi infiammatori acuti (artrite)
Diminuzione per:
gas (in caso di infezioni da germi anaerobi o di aria in seguito a traumi: fratture
esposte, morsi)
grasso (neoplastico: lipomi, liposarcomi)
ANOMALIE DELLA STRUTTURA OSSEA Anomalie della lunghezza di un osso lungo per :
riduzione
aumento
Riduzione:
1. adulto: alterazione del callo conseguente a frattura
2. giovane: chiusura prematura cartilagine di accrescimento, nanismo congenito, ipogenesia di
un arto
Aumento del diametro di un osso lungo:
1. reazioni periostali
2. osteodistrofia ipertrofica
3. callo di frattura
4. radio curvo (ispessimento della corticale volare del radio)
Aumento dell’articolazione:
1. osteocondrosi
2. mancata unione processo anconeo
3. displasia
4. osteonecrosi testa femorale
Aumento ossa lunghe:
1. radio curvo
2. alterazione del callo di frattura
3. malformazione congenita
4. cisti ossea
5. proliferazioni periostali
Anomalie per interruzione di continuità:
1. fratture
2. sublussazioni / lussazioni
DENSITÀ OSSEA Aumento per osteoproliferazione può essere :
1. diffuso generalizzato
2. localizzato unificale
3. localizzato multifocale
Diffuso generalizzato:
osteopetrosi
Localizzato unificale:
osteoproliferazione
callo
neoplasie ossee
metastasi
osteomielite
Localizzato multifocale
osteoproliferazione
panosteite
metastasi ossee
osteodistrofia ipertrofica
osteopatia
osteomielite
ipervitaminosi A
calli multipli
Diminuzione può essere:
1. diffusa generalizzata
2. localizzata unificale
3. localizzata multifocale
Diffusa generalizzata:
osteopenia in casi di osteofibrosi, osteoporosi, atrofia
Localizzata unificale:
osteolisi in casi di neoplasia, metastasi, infezioni, necrosi
difetto in casi di osteocondrosi, cisti ossee, problemi osteogenetici
Localizzata multifocale:
osteolisi in casi di neoplasie, infezione ematogena, metastasi osse
difetto in casi di cisti ossee, osteocondrosi
Mista può essere:
1. localizzata unificale
2. localizzata multifocale
Localizzata unifocale:
neoplasie primitive
neoplasie metastatiche
infezioni
Localizzata multifocale:
neoplasie primitive
metastasi
infezioni
La proliferazione ossea può originare dal periostio, endostio, osso compatto (corticale), osso
spongioso.
La rarefazione può originare da: demineralizzazione, lisi ossea, difetto osteogenetico.
L’osteopenia generalizzata all’intero scheletro o ad un arto è dovuta a disturbi metabolici (ormonale
o nutrizionale). Per essere visibile radiograficamente la perdita deve essere maggiore del 50% della
massa ossea: le corticali appariranno assottigliate e trasparenti, le trabecole dell’epifisi più evidenti.
Che ci sia un aumento dell’attività osteoclastica o una diminuzione dell’attività osteoblastica
,l’aspetto radiografico è identico.
L’osteolisi o necrosi dà distruzione ossea con aspetti diversi.
Difetto di osteogenesi è un’anomalia dello sviluppo di tipo osteocondrotico o nelle cisti ossee. Le
osteocondrosi sono dovute ad un difetto dell’osteogenesi.
Modificazioni miste della densità ossea avvengono per lisi o per proliferazione. Appaiono
eterogenee, dovute a processi infiammatori o neoplastici
ASPETTO PROLIFERAZIONE PERIOSTALE L’osteoproliferazione corrisponde ad una reazione del periostio per un’aggrssione diretta di tipo
traumatico, infettivo, neoplastico, vascolare, nervoso, ecc..Può essere:
continua o discontinua
regolare (cioè con contorno liscio) o irregolare
moderata o esuberante
localizzata od estesa
ben delimitata o con contorno sfumato
La reazione periostale può formare strati paralleli alla superficie corticale o perpendicolari
(immagini a spazzola, a fiamma, ecc…)
AGGRESSIVITÀ DELLA LESIONE
Aggressiva Benigna
Tumefazione dei tessuti molli + / - + / -
Calcificazione dei tessuti + / - assente
Limiti della lesione sfumati netti
Densità eterogenea omogenea + / -
Osteolisi accentuata assente
Corticale intaccata intatta
Reazione periostale esuberante-discontinua liscia
Evoluzione rapida lenta
Zona di transizione estesa breve
Per zona di transizione si intende la distanza dal centro della lesione al confine col tessuto osseo
normale
FRATTURE E COMPLICAZIONI Le fratture,complete o incomplete ,possono interessare nel tratto prossimale, medio, distale, le:
epifisi
metafisi
diafisi
Tipi di fratture
1. trasverse
2. oblique
3. spirali
4. legno verde
5. comminute
6. incuneate
7. incomplete
8. multiple
9. per avulsione
10. funzionali
Fratture della fisi
Tipo I: dalla fisi con dislocazione dell’epifisi
Tipo II: dalla fisi alla metafisi con dislocazione di un segmento triangolare di metafisi
Tipo III: dall’articolazione all’epifisi ed alla fisi con dislocazione di una porzione di epifisi
Tipo IV: dall’articolazione all’epifisi, alla fisi ed alla metafisi
Tipo V: lesione alla fisi senza dislocazione
I margini delle fratture si presentano:
inizialmente: distinti
entro 2-3 gg: meno distinti per assorbimento dell’osso
entro 10-14 gg: proliferazione periostale (nei giovani entro 3-5 gg)
Complicanze:
1. infezioni 2. fratture
3. nuovi traumi 4. malattie articolari 5. anomalie tessuti molli (enfisema, calcificazioni,…) 6. prematura chiusura della fisi 7. alterazione del movimento
ARTICOLAZIONI Le lesioni possono essere:
1. articolari (dentro la capsula)
2. periarticolari (attaccate alle strutture articolari periferiche)
3. juxtaarticolari (vicino all’articolazione, ma non la coinvolge)
Articolari
centri di ossificazione accessori
osteocondrite dissecante
frammento processo coronoideo
non unione processo anconeo
patella cubiti (rotula ulnare)
rottura legamento crociato
frattura articolare
malattia articolare degenerativa
calcificazione menisco
osteocondromatosi sinoviale
condrocalcinosi
Centri accessori di ossificazione
Colpisce le razze giganti o grandi
Appaiono come piccoli corpi calcificati vicino
ai margini della superficie subcondrale dell’articolazione colpita
Età: dai 4 ai 6 mesi poi possono fondersi (in 2-4 settimane) oppure rimanere
Possono interessare più articolazioni: spalla, anca, ecc…
Osteocondrosi e osteocondrite dissecante
Colpisce le razze giganti
I segni clinici appaiono tra i 6- 9 mesi d’età
Causa: disturbo della normale ossificazione encondrale con abnorme spessore della cartilagine
articolare
Evoluzione: può evolvere spontaneamente con rivascolarizzazione oppure evolvere in
condromalacia con fessurazione della cartilagine, formazione di lembi cartilaginei e frammenti
cartilaginei liberi nell’articolazione. In questi ultimi due casi si parla di osteocondrite dissecante
Sede: testa omerale caudale, condilo omerale mediale, condili femorali laterale e mediale, troclea
femorale, bordi trocleari mediali e laterali dell’astragalo, faccia articolare delle vertebre cervicali,
colpendo uno o entrambi gli arti.
Segni radiologici:
osso subcondrale irregolare ed appiattito
sclerosi ossea attorno alla lesione
lembi di cartilagine mineralizzati ,liberi o non
malattia articolare degenerativa
Displasia del gomito
Termine che include più patologie:
1. non unione processo anconeo
2. processo coronoideo mediale frammentato
3. osteocondrosi del condilo omerale mediale
Cause: osteocondrosi, malformazione dell’incisione della troclea ulnare con incongruità articolare
Non unione processo anconeo
Colpisce razze giganti. Il processo anconeo deve esere fuso all’ulna dai 4 ai 5 mesi, spesso
bilaterale.
Rx: LL, LL flesso, AP
Segni radiografici:
linea radiotrasparente tra il processo anconeo e l’ulna dopo i 5-6 mesi d’età
linea radiotrasparente fortemente definita oppure irregolare ed allargata
malattia articolare degenerativa
Frammentazione processo coronoideo mediale
E’ la patologia più comune che interessi il gomito.
Colpisce razze medio-grandi, spesso bilaterale.
Segni clinici dai 4-6 mesi d’età.
Radiograficamente non sempre visualizzabile per sovrapposizione del radio o presenza di osteofiti e
neoproduzione di tessuto ostale.
Rx: LL, AP, LL flesso, Craniale25°lat-Caudale mediale
Segni radiografici:
frammentazione processo coronoideo
proliferazione ossea sul processo anconeo prossimale
sclerosi dell’incisura trocleare adiacente all’articolazione omero-ulnare
ampiamento dello spazio articolare omero-ulnare e omero-radiale
perdita della congruità o presenza di un gradino tra il processo coronoideo laterale e la testa
del radio
malattia degenerativa articolare
Rotula ulnare
Dovuto a difetto di fusione dell’ulna prossimale che rimane separata dal rimanente osso
Radiograficamente: in Ml la porzione prossimale dell’ulna appare come una rotula alivello del
condilo omerale caudale.
Congenita
Può essere bilaterale.
Rottura legamento crociato
Dei due crociati il più colpito è il craniale
Radiograficamente: calcificazioni distrofiche nei punti di rottura del legamento. In Caudo-Craniale:
calcificazioni nella zona intercondilare tibiale prossimale. In ML: nella parte craniale dello spazio
articolare femoro-tibiale. Nei casi cronici sono presenti segni di lesioni degenerative articolari.
Fratture articolari
Fratture isolanti piccole parti di superficie articolare possonodare l’immagine di corpi calcificati
Diagnosi:
anamnesi (traumi, ….)
presenza di altre fratture
difetto sulla superficie articolare corrispondente di forma e dimensione uguale al frammento
calcificato
Attenzione non confondere i centri di ossificazione con queste fratture.
Malattia articolare degenerativa
Cronica, non infiammatoria delle articolazioni in movimento, primaria o secondaria a traumi,
displasia, osteocondrosi.
Radiograficamente:
edema dei tessuti molli (per la sinovia)
ispessimento capsula articolare
riduzione spazio articolare (per perdita cartilagine articolare
osteofiti periarticolari
rimodellamento osso subcondrale
lesioni simil cistiche subcondrali (occasionalmente)
Calcificazioni iatrogene articolari o periarticolari dovute ad iniezioni di corticosteroidi per
preesistente patologia possono ulteriormente complicare il quadro radiologico.
Osteocondromatosi sinoviale
Patologia non comune.
Presenza di noduli condrali od osteocondrali nel tessuto sinoviale di una articolazione, borsa o
guaina tendinea, singoli o multipli,peduncolati o staccati entro lo spazio articolare.
Può essere primaria (idiopatica) o secondaria (a patologia articolare).
Di solito colpisce una sola articolazione (tarso, spalla, ginocchio)
Specie: cani e gatti
Età: ogni età.
Radiograficamente: all’inizo edema dei tessuti molli, in seguito corpi calcificati
PERIARTICOLARI Sesamoidi
Localizzazione (nel cane):
articolazione omero-radio-ulnare (tendine del muscolo supinatore, testa del radio cranio-
lateralmente)
carpo (tendine muscolo abduttore del I dito, metacarpo prossimale-mediale)
articolazione metacarpo-falangea
1. uno solo (tendine muscolo estensore digitale comune,tendine muscolo interosseo-
area dorsale dell’articolazione)
2. due pari (tendine dei muscoli interossei-area palmare dell’articolazione)
3. uno solo (area dorsale delle articolazioni interfalangee prossimali,area palmare delle
articolazioni interfalangee distali
femoro-tibiale
1. tendine d’inserzione del muscolo quadricipite femorale-doccia trocleare del femore
distale
2. due pari (all’origine del tendine mediale-laterale del muscolo gastrocnemio-faccia
caudale dei condili femorali mediale e laterale
3. uno singolo (tendine d’origine del muscolo popliteodistale al condilo femorale laterale
sulla faccia caudale dell’articolazione)
articolazione tarso-metatarsale (ossa sesamoidee mediali e laterali sulla faccia plantare)
articolazione metatarso-falangea (come nell’articolazone metacarpo-falangea)
Attenzione: non confondere le ossa sesamoidee con corpi calcificati patologici
Quando un osso sesamoideo non è visibile radiograficamente al suo posto vi è la presenza di
cartilagine sesamoidea.
Avulsione dell’estensore lungo digitale
Nei cani l’estensore lungo digitale origina nella fossa estensoria dell’epicondilo laterale del femore
ed attraversa l’articolazione del ginocchio cranio-lateralmente.
Colpisce razze giganti o grandi in cani giovani.
Radiograficamente si vede un corpo calcificato irregolare sulla faccia cranio-laterale del ginocchio
con corrispondente difetto nella fossa estensoria.
Calcificazioni tendinee
Dovute a traumi che provocano danni vascolari e portano a fatti infiammatori, ad ipossia
localizzata,necrosi ed ossificazione encondrale.
Radiograficamente avremo subito avulsione del punto d’inserzione (entesi),poi dopo settimane o
mesi dal trauma,formazione di entesofiti e calcificazioni tendinee.
Localizzazione:
adiacenti all’articolazione scapolo-omerale (infraspinato, sopraspinato, bicipite
brachiale,coraco-brachiale)
epicondilo mediale dell’omero (flessore ulnare del carpo, flessore radiale del carpo, flessore
superficiale del dito, flessore profondo del dito)
carpo (abduttore lungo del pollice)
adiacente all’articolazione coxo-femorale (gluteo profondo, ileopsoas, bicipite femorale)
femoro-tibiale (quadricipite femorale, gastrocnemio)
tarso (tendine calcaneale comune)
Miosite ossificante
Presenza di osso non neoplastico eterotopico o di cartilagine a livello della muscolatura striata.
Eziologia non conosciuta con certezza può essere: ereditaria,idiomatica, secondaria a traumi o
malattie croniche.
Radiograficamente i primi segni della malattia sono dati da calcificazione amorfa di tessuto
molle,vicino all’osso o all’articolazione che gradualmente assume una forma grossolanamente
lineare con margini nettamente definiti. Col tempo può assumere l’aspetto di un osso anomalo con
tanto di corteccia e struttura interna trabecolare.
Calcinosi tumorale o calcinosi circoscritta
Caratterizzata da calcificazioni ectopiche singole o multiple per irregolare deposito di Ca nel tessuto
molle juxta articolare con normocalcemia e normale funzionalità renale. Non si risconrano
calcificazioni ad organi viscerali o vascolari.
Colpisce cani giovani, di grossa taglia (specie il p.t. al di sotto dei 2 anni di età)
Localizzazione: metatarso, falangi, piedi (arto posteriore), articolazione omero-radio-ulnare, lingua.
Artrite batterica
Di solito colpisce una sola articolazione, occasionalmente più articolazioni in cani con endocardite.
Colpisce più frequentemente maschi, di taglia media o grande.
Radiograficamente: edema dei tessuti molli. Col progredire della patologia si avrà distruzione
dell’osso subcondrale,restringimento ed irregolarità dello spazio articolare, sclerosi subcondrale,
nuovo osso periostale ed osteofiti.
Avulsione dell’epicondilo omerale mediale
Causa predisponente è l’osteocondrosi.
Colpisce cani giovani.
Radiograficamente: presenza di una ossificazione allungata medialmente all’omero distale con
corrispondente difetto sull’omero. Radiograficamente può essere confusa con caClcificazione del
tendine del flessore delle dita. Diagnosi differenziale solo tramite esplorazione chirurgica.
Condrocalcinosi
Eziologia sconosciuta, dovuta a deposito di cristalli di pirofosfato di Ca a livello articolare.I cristalli
possono formarsi sulla cartilagina articolare od essere sparsi nel liquido sinoviale. Descritto,
sporadicamente, come massa calcificata, ben circoscritta, a cresita lenta, lobulata.
Calcificazione dei menischi
Riscontrata in cani, gatti e tigri
Localizzazione: polo craniale del menisco mediale,unilaterale o bilaterale
Radiograficamente: in ML l’articolazione del ginocchio presenta uno o più punti calcificati sulla
faccia craniale.
IUXTAARTICOLARI
Clavicola
Nel cane e nel gatto le clavicole sono vestigia di ossa non articolari. Nel gatto appaiono come
strutture osseee strette, allungate, leggermente curve, cranio-medialmente all’articolazione della
spalla. Ne l cane sono più piccole, meno calcificate quindi meno visibili radiograficamente.
Ritenzione del nucleo cartilagineo
Colpisce le razze di grossa taglia.
Localizzazione: metafisi distale ulnare, condili femorali laterali.
Radiograficamente osserviamo:
coni radiotrasparenti nelle suddette sedi
zone di sclerosi possono circondare le zone radiotrasparenti
deformazione angolare dell’arto colpito
Necrosi asettica della testa del femore (Legg-Calvè-Pertlees disease)
Colpisce le razze di piccola taglia ed i giovani soggetti
Eziologia: sconosciuta, una compromessa vascolarizzazione dell’epifisi della testa femorale causa
necrosi dell’osso subcondrale mentre la cartilagina sovrastante continua a crescere.
Radiograficamente si osserva:
linea radiotrasparente profondamente all’osso subcondrale della testa femorale
aree di minore opacità nelle metafisi ed epifisi femorali
appiattimento ed irregolarità della testa e del collo femorale
ampiamento dell’articolazione coxo-femorale
sublussazione della testa femorale
frammentazione della testa femorale
atrofia muscolare
malattia articolare degenerativa
Malattie ad eziologia sconosciuta
Panosteite
Colpisce le razze di grossa taglia (specie p.t.), ed i giovani soggetti: 5-12 mesi (eccezionalmente ai
2 mesi).
Radiograficamente osserviamo:
l’osso trasecolare appare a macchie accentuate
opacità nodulare, circoscritta a livello diafisario delle ossa lunghe (spesso vicino al foro
nutritizio)
opacità midollare diffusa ed omogenea
possibilità di nuovo osso periostale, continuo, liscio
Osteodistrofia ipertrofica
Colpisce le razze grandi o giganti di età 2 / 7 mesi.
Eziologia sconosciuta, favorita da sovradosaggio di minerali, vitamine, ipovitaminosi C, processi
infiammatori.
Localizzazione:metafisi ossa lunghe (radio,ulna, tibia), mandibola, metacarpo, coste (costocondrale)
Radiograficamente si osserva:
zone trasparenti metafisarie
sclerosi ossea adiacente a zone trasparenti
presenza di una cuffia di nuovo osso periostale attorno alla metafisi
nei casi gravi proliferazione ossea a livello diafisario
edema diffuso dei tessuti molli a livello metafisario
MALATTIE METABOLICHE
Iperparatiroidismo nutrizionale secondario
Cause: la diminuzione del Ca o l’aumento del P portano ad un aumento dell’ormone paratiroideo e
quindi riassorbimento di Ca dall’osso e conseguente osteoporosi.
Radiograficamente si osserva:
perdita della lamina dura
corteccia sottile, diminuita opacità ossea (l’osso può avere la stessa opacità dei tessuti molli)
fratture e mal unione di fratture
Mucopolisaccaridosi
Causa: mancanza di enzima lisosomiale
Radiograficamente osserviamo:
assenza seno frontale
sublussazione o lussazione dell’anca con processi articolari degenerativi
displasia epifisaria generalizzata con ritardata ossificazione dell’epifisi e progressiva
degenerazione dell’articolazione
spondilosi in animali vecchi
DISPLASIA DELL’ ANCA
In VD i segni di malattia degenerativa articolare sono:
1. piccolo osteofita caudale al collo femorale
2. osteofita sul margine laterale dell’acetabolo craniale, generalmente accompagnato ad un
grave danno alla rima acetabolare dorsale
In LL:
Anca normale:
Bianco: osso subcondrale della testa femorale
Nero: cartilagine articolare
Bianco: osso subcondrale acetabolare
Anca displasica:
Bianco: osso subcondrale testa femorale
Nero : cartilagina articolare
Grigio: proiezione obliqua dell’osso subcondrale acetabolare
Grave displasia:
Bianco: osso subcondrale testa femorale
Grigio: minimo spessore cartilagineo
Grigio: proiezione obliqua dell’osso subcondrale
Presenza di osteofiti lungo il bordo dorsale
DAR (dorsal acetabular rim)
Posizione sternale con raggio da craniale a caudale lungo l’asse lungo dellapaelvi
A RANA
Per studiare lo spazio acetabolare (spessore , congruità) ed eventuali speroni ossei
Segni radiografici
Morfologici: forma, dimensioni, rapporti
Strutturali:tessitura tessuto osseo compatto e trasecolare, aumentata o diminuita radiopacità ossea.
Lassità articolare: sublussazione all’esterno (in progressivo aggravamento) della testa/e femorale/i.
Scarsa profondità dell’acetabolo: sublussazione testa/e femorale/i
Sviluppo di periostosi inserzionali: immagini a” goccia di cera” sui margini acetabolari o di “
sperone osseo” (Morgan) o “rugorosità ossea” sul collo femorale
Deformazione progressiva testa femorale: disegno radiografico “a cono” o a “medusa”
Appiattimento progressivo acetabolo: perdità della congruità dell’acetabolo e testa femorale
Accorciamento –sclerosi collo femorale
Sviluppo e progressione di coxartrosi/coxartrite
Sublussazione-lussazione coxo-femorale
Dopo 2 o più anni:
Spondiloartropatia degenerativa con immagini a”becco di pappagallo” e sindesmofiti. Segni
radiografici di sofferenza discale
Artrosi sacro-iliaca con riduzione/deformazione/asimmetria dello spazio articolare e ponti ossei
(segno di Koper)
Gradi di displasia
A) Nessun segno di displasia:
Testa del femore ed acetabolo sono congruenti
Margina acetabolare cranio-laterale netto e leggermente arrotondato
Rima articolare sottile ed uniforme
L’angolo acetabolare secondo Norberg è circa 105° o maggiore
B) Anche quasi normali:
Testa femorale e cavità acetabolare leggermente incongruenti
L’angolo secondo Norberg è circa 105° o inferiore
Il centro della testa del femore medialmente al margine acetabolare dorsale
Testa femorale ed acetabolo sono congruenti
C) Leggera displasia:
Testa femorale ed acetabolo sono incongruenti
L’angolo secondo Norberg è circa 100°
Leggero appiattimento del margine cranio-laterale dell’acetabolo
Irregolarità con lievi segni di artrosi a carico del margine acetabolare craniale, caudale,
dorsale, collo e testa del femore
D) Displasia di grado medio
Incongruenza tra testa femorale ed acetabolo con sublussazione
L’angolo acetabolare secondo Norberg è compreso tra 90° e 100°
Appiattimento margine acetabolare cranio-laterale
Osteoartrosi
E) Displasia di grado grave
Angolo acetabolare di Norberg inferiore ai 90°
Appiattimento margine acetabolare craniale
Deformazione testa femorale
Osteoartrosi
Sublussazione o lussazione