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A ARMONIA DI CONTRARI DI sonia cocozza FOTO DI gianni franchellucci il natale a casa di gundi widmann LEONARDO 41 VIDEO SU Casa Widman Le case di Natale www.leonardo.tv/arredamento/le-case-di-leonardo

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  • Aarmoniadi contraridi sonia cocozzaFoto di gianni franchellucci

    il natale a casadi gundi widmann

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    Casa Widmanle case di natale www.leonardo.tv/arredamento/le-case-di-leonardo

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    poesia e memorianella sua casa romana, l’architetto gundi widmann allestisce il set natalizio, reinterpretando la tradizione mitteleuropea

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    Nel salone centrale, due poltrone in vetroresina di Il Laboratorio

    dell’Imperfetto; il divano di Vico Magistretti per De Padova è

    rivestito in lino beige di Nobilis; i cuscini di capra del Tibet di

    Maison de Vacances sono addobbati con stelle realizzate a

    mano, acquistate al mercato di Natale di Bolzano. Il mobile ed il tavolo sono cinesi, dell’800. Le

    librerie sono su disegno della Widmann. Il lampadario in ferro e ceramica è di Guadarte; le tende

    in taffetas di seta sono di Jim Thompson, Bangkok. A destra, l’aperitivo nelle flûte di Murano di Carlo Moretti, su vassoio in specchio con cornice dorata.

    Il Natale interpretato dall’architetto e designer Gundi Widmann, nella sua casa di Roma, s’ispira alla tradi-zione calda e rassicurante tirolese. Bolzanina d’ori-gine ma romana d’adozione, nella Capitale ha scelto di abitare in un appartamento sulla rive gauche del Tevere, il quartiere Prati costruito ai primi del Nove-cento per accogliere le strutture amministrative del Regno d’Italia e la zona residenziale per i funzionari dello stato. L’abitazione, posta all’ultimo piano di un

    palazzo, internamente ha un impianto volutamente classico. Lei, d’altronde, si definisce una “moder-nista classico-contemporanea”. La sua filosofia è quella di creare ambienti armoniosi, a metà strada tra poesia e memoria, tra funzionalità e design, in una sorta di cristallina serenità che avvolge anche la sua casa romana. stanze sommerse da un pallido colore beige si alternano con altre, dove il decorati-vismo è ottenuto con l’inserimento di elementi dal-

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    le tinte forti e nette. un involucro in cui l’atmosfera classica è retta da una sapiente stratificazione di arredi d’arte e di oggetti di diversa epoca e prove-nienza. Cristallo, argento, peltro, porcellana siglano lo stile Widmann. Entrando nel salotto, si rimane colpiti dalle proporzioni spettacolari dell’ambiente, caratterizzato da stanze inanellate, dove c’è posto per i divani, per il tavolo da pranzo, per il camino, per le librerie, per gli oggetti d’arte e di design. At-torno alle porte e agli alti soffitti, corrono importanti modanature di gesso, disegnate per definire meglio il perimetro delle stanze che si dissolvono in esse, stabilendo una continuità con il passato autentico del palazzo. Il beige delle pareti diventa lo sfondo ideale per i mobili di famiglia, per quelli acquistati in

    giro per il mondo e per quelli realizzati da lei e per lei su misura. La traccia è stata quella di dar vita a una dimora da vivere, da amare, che invitasse a stare insieme, presupposti imprescindibili dai quali parti-re per rendere lo spazio fruibile, dinamico e coin-volgente. Attraverso un percorso chiaro e leggibile, si percepisce il ruolo di ogni singolo elemento. La luce naturale, ad esempio, nel sa-lotto gioca un ruolo da protagoni-sta. Penetra abbondante dalle tre finestre disposte su un’intera parete, inonda l’ambiente e lo carica di una calda atmosfera. Ma ciò che stupisce di questa dimora è l’assoluta armonia dei contrari. Il divano di-segnato da Vico Magistretti dialoga con il mobile ci-

    Cristallo, argento, peltro e porcellana siglano lo stile Widmann, tra arte e design

    In queste pagine, nel salone doppio, divani rivestiti in velluto di Zimmer+Rohde su tappeto francese Aubusson dell’800. Il camino Luigi XVI è sormontato da uno specchio con un trofeo di caccia; ai lati, ritratti di famiglia illuminati da applique di Viabizzuno; sulla mensola del camino, composizione di vasetti monofiore in vetro soffiato di Murano. Sul tavolinetto, scatole cinesi, ghirlande con bacche e pigne, candele grandi e piccole e boule de neige a tema natalizio, parte di una collezione legata all’infanzia di Gundi Widmann.

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    La sala da pranzo, volutamente bicromatica, in beige e nero. Il tavolo è francese; il grande lampadario in tela e cristallo di DK Home è stato decorato con stelle natalizie realizzate a mano. I piatti sono rigorosamente bianchi, di Abhika, e poggiano su runner in lino bianco e tovaglia in tessuto tecnico grigio. Addobbi natalizi a sfera e stelle in cartapesta, statuette in ghisa di Becara e grandi candelabri.

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    Nella sala da pranzo, l’armadio a parete con le porcellane di famiglia è stato realizzato su disegno di Gundi. Il tema dell’addobbo della tavola natalizia è ispirato alla natura: ricci di castagne, zucche e mele rosse sono disposte in maniera casuale al centro della tavola. Nella pagina seguente, all’ingresso, una ribaltina francese dell’800 con lampada Flos e divano capitonné in velluto color prugna. Il quadro, “Lettre Perdue”, è di Marie Marziac; la lampada a soffitto è di Fortuny.

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    La camera da letto padronale in veste natalizia, in rosso ed ecru. Il letto è stato disegnato da Gundi e rivestito con tessuti in lino color tortora. Le lampade e gli arredi sono cinesi, degli anni ’30; copriletto e cuscini Love di Maison de Vacances, Parigi.

    In un intrigante gioco di rimandi, Gundi costruisce abilmente spazi architettonici e interni quotidiani

    nese dell’Ottocento; le poltrone in vetroresina de Il Laboratorio dell’Imperfetto con i tappeti Aubusson; le lampade di Viabizzuno con quelle di fattura arti-gianale; i cuscini di capra del Tibet, sul divano, con le boule de neige a tema natalizio. un intrigante gioco di rimandi, di epoche e di stili che pone l’ac-cento sull’abilità compositiva di Gundi Widmann nel costruire spazi architettonici, nel confe-rire carattere ad interni quoti-diani. Il segreto, il successo di ogni suo progetto o allestimento si rintraccia nello spirito di osservazione e di ricerca con cui Gundi si approccia alle situazioni. un esempio? Il suo ad-dobbo natalizio, che strizza l’occhio alla tradizione mitteleuropea e lo carica di note scenografiche alternative al classico rouge.