Argomenti trattati dal dott. Adriano Ippolito 1. SALARIO ... · CONTRATTAZIONE DECENTRATA 2....
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Adriano Ippolito 1
1. SALARIO ACCESSORIO E
CONTRATTAZIONE DECENTRATA
2. SISTEMI DI VALUTAZIONE DEL
PERSONALE
3. PARERI DEL REVISORE
4. PERFORMANCE
Corso di Formazione in materia di Enti Locali
II giornata - Torino 13/11/2013
Argomenti trattati dal dott. Adriano Ippolito
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Adriano Ippolito 2
AZIENDA caratterizzato da un
Insieme integrato di
Attività
e di flussi informativi
INPUT
OUTPUT
TEORIA SISTEMICA DELL’AZIENDA
L’azienda è un sistema teleologico
Adriano Ippolito 3
Contabilità dei costi
• Modello tradizionale di imputazione costi:
Per realizzare prodotti è necessario sostenere dei
costi:
I prodotti consumano risorse
Adriano Ippolito 4
Activity based management
• Modello innovativo:
Per produrre beni e servizi
è necessario realizzare attività;
Per realizzare attività occorre utilizzare risorse;
I prodotti (OUTPUT )consumano attività; le attività consumano risorse.
Adriano Ippolito 5
Organizzazione
Insieme integrato e coordinato
di regole, principi e flussi informativi
che permettono alle persone di
assumere le corrette decisioni in
ordine alle attività da espletare e agli
obiettivi da perseguire.
Adriano Ippolito 6
Struttura di base
Sistemi operativi
Processi sociali
L’organizzazione si compone di:
O
R
A G
U A
T N
O I
N Z
O Z
M A
I T
A I
V
A
REGOLAMENTO SULL’ORDINAMENTO
DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI
ORGANIGRAMMA DOTAZIONE
ORGANICA
PIANTA
ORGANICA
P
R
E
C
E
D
U
R
E
A
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V
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I
O
N
I
Adriano Ippolito 7
Le attività sono processi misurabili e gestibili
Quando tali attività sono svolte da “Persone”, si parla
di lavoro. Significato etimologico: dal latino “ labor” , fatica.
Lavoro : insieme di attività produttiva che implica il dispendio di energie fisiche e intellettuali per raggiungere uno scopo prefissato.
Sul piano giuridico si distingue il lavoro subordinato
da quello autonomo e para subordinato
con caratteristiche intermedie tra i primi due.[2].
Adriano Ippolito 8
INPUT ENERGETICO
FATTORI PRODUTTIVI
LAVORO
Lavoro dipendente: art. 2094 C.C.“ E’ prestatore di lavoro
subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare
nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o
manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’impresa.”
Adriano Ippolito 9
LA PRIVATIZZAZIONE DEL
LAVORO PUBBLICO
• Per privatizzazione del rapporto di lavoro dei
dipendenti pubblici si intende l’applicazione ad
essi delle stesse regole valevoli per i dipendenti
della aziende private, superando la presenza di
regole speciali per i dipendenti pubblici.
stesso status giuridico
Adriano Ippolito 10
Articolo 2 – D.LGS. N. 165/2001
• ..2 I rapporti di lavoro dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle
disposizioni del CAPO I; TITOLO II, del LIBRO V
DEL CODICE CIVILE e dalle leggi sui rapporti
di lavoro subordinato nell’impresa, fatte salve le
diverse disposizioni contenute nel presente decreto,
che costituiscono disposizioni a carattere imperativo.
Adriano Ippolito 11
Costituzione
• Articolo 35- La Repubblica tutela il lavoro in tutte le
sue forme ed applicazioni;
articolo 2060 C.C.: Il lavoro è tutelato in tutte le sue forme organizzative ed
esecutive, intellettuali, tecniche e manuali.
• Articolo36- Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in
ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia
un’esistenza libera e dignitosa.
Adriano Ippolito 12
Categorie di prestatori di lavoro
Articolo 2095 : I
prestatori di
lavoro
subordinato si
distinguono
in:
• DIRIGENTI
• QUADRI
• IMPIEGATI
• OPERAI
E’ giuridicamente scorretto affermare che la risposta al problema "quadri" è stata data con la
introduzione delle posizioni organizzative. Difatti il "quadro" è una qualifica in senso proprio,
come tale stabile, al cui conferimento consegue ad esempio il meccanismo di protezione
i cui all’art. 2103 cod. civ..
Viceversa la posizione organizzativa, è dal punto di vista lavorativo, un incarico
a termine avente ad oggetto lo svolgimento di specifici compiti di particolare rilievo,
ancorché di norma ascrivibili al mansionario base della qualifica posseduta.
Allo stato, l’attribuzione dell’incarico della posizione organizzativa non incide sul livello di
inquadramento del dipendente incaricato, nel senso che durante e dopo l’incarico il
Dipendente mantiene la qualifica posseduta precedentemente all’incarico stesso che poteva
essere quella sub dirigenziale apicale (ex VIII= D/3) ovvero altra anche inferiore.
Le posizioni organizzative non costituiscono una risposta alla problematica della
configurabilità dei "quadri" nel settore pubblico, ancorché in talune situazioni possono
essere state utilizzate per fronteggiare l’aspettativa del personale direttivo di più elevato
livello di differenziarsi dal residuo personale sotto il profilo funzionale e retributivo.
I l problema dei "quadri", dunque, rimane tal quale, potendosi infatti fondatamente
sostenere la nullità del contratto collettivo del 31 marzo 1999 per contrasto con l’art. 1
della legge n. 190/85 nella parte in cui, nel ridisegnare l’ordinamento professionale dei
dipendenti degli enti locali, si è
"dimenticato" di tale figura professionale
Adriano Ippolito 13
MANSIONI EQUIVALENTI ED ESIGIBILI
INDICANO L’INSIEME DEI
COMPITI E DELLE SPECIFICHE
ATTIVITA’CHE IL LAVORATORE
DEVE ESEGUIRE NELL’AMBITO
DEL RAPPORTO DI LAVORO.
COSTITUISCONO
L’OBBLIGAZIONE LAVORATIVA
E SONO INDIVIDUATE DAL
CONTRATTO DI LAVORO.
TUTTE LE MANSIONI
ASCRIVIBILI A
CISCUNA CATEGORIA
IN QUANTO
PROFESSIONALMENTE
EQUIVALENTI
SONO
ESIGIBILI
Art. 3, comma 2 CCLN
31/3/1999 comparto regioni
Autonomie locali
Adriano Ippolito 14
La retribuzione
La retribuzione è il compenso che spetta a chi presta attività di lavoro subordinato.
ART 2099 C.C.: La retribuzione … può essere stabilita a tempo o a cottimo ……
Il lavoratore può anche essere retribuito in tutto o in parte con partecipazione agli utili o ai prodotti,con provvigione o con prestazioni in natura.
Adriano Ippolito 15
Significato di “a tempo”.
Metodo per calcolare l’ammontare di retribuzione
in rapporto ad una certa quantità temporale di
lavoro
Adriano Ippolito 16
Significato di “a cottimo”.
Metodo per calcolare l’ammontare
di retribuzione in rapporto ad
una data quantità del risultato
del lavoro.
Per risultato s’intende una data
quantità di prestazione in una data
quantità di tempo.
Adriano Ippolito 17
Concetto di retribuzione
Manca nel nostro ordinamento un concetto unitario ed
univoco di retribuzione.
La dottrina distingue tra:
Retribuzione- corrispettivo: attiene al problema della
natura o qualificazione o ancora struttura dei compensi
erogati al lavoratore.
Retribuzione- parametro : attiene alla diversa
problematica del computo o della quantificazione e
cioè della determinazione della composizione dei
parametri retributivi applicabili.
Adriano Ippolito 18
Connotati essenziali
Retribuzione - corrispettivo
• Corrispettività
• Proporzionalità
• Obbligatorietà
• Determinabilità
• Continuità.
Adriano Ippolito 19
Struttura retributiva
La retribuzione complessiva di un lavoratore
subordinato è la somma tre componenti:
Retribuzione di base
Retribuzione di posizione
Retribuzione di risultato.
Progressione orizzontale
salario accessorio o produttività
PREVISTO DALLA
CONTRATTAZIONE
COLLETTIVA A LIVELLO
NAZIONALE
COMPONENTE RETRIBUTIVA IL CUI
VALORE MONETARIO DIPENDE
DALLA RESONSABILITA’,
COMPLESSITA’ E GERARCHIA
COMPONENTE RETRIBUTIVA IL CUI
VALORE MONETARIO DIPENDE DAL
GRADO DI CONSEGUIMENTO DEGLI
OBIETTIVI
Adriano Ippolito 20
Retribuzione di posizione e di risultato
area dirigenti: da un minimo di euro
11.533,17 ad un massimo di
45.102,87 annui lordi per 13
mensilità nei limiti delle
disponibilità delle risorse di cui
all’articolo 26. (art. 5 CCLN 3/8/2010).
Area responsabili posizioni
organizzative (art 10
CCLN 31/3/1999).
Da 5.164,56 a 12.911,42 annui
lordi per 13 mensilità ed
assorbe tutte le
competenze ed indennità
accessorie comprese lo
straordinario
La retribuzione di risultato varia da
un minimo del 10% ad un
massimo del 25% ( 30% area alta
professionalità) della retribuzione
di posizione attribuita.
Al finanziamento della retribuzione di
risultato è destinata una quota delle
risorse di cui all’articolo 26 non
inferiore al 15%. (art 28 CCLN
23/12/1999).
Retribuzione di Posizione Retribuzione di risultato
Area Alte Professionalità (art
10 CCLN 22/1/2004).
Da 5.164,56 a 16.00 annui
lordi per 13 mensilità
ed assorbe tutte le
competenze ed
indennità accessorie
comprese lo
straordinario
Adriano Ippolito 21
Piano strategico e
relazione previsionale e
programmatica
Piano
dettagliato
degli
obiettivi
Carichi di lavoro
Il Piano strategico e' un documento redatto in forma libera,
senza schemi prefissati e/o imposti contenente in maniera sintetica
e descrittiva, precisa e rigorosa, le finalità che l'organo esecutivo
intende concretamente perseguire opportunamente motivate nella
direzione di "creare valore”
Il Piano dettagliato degli obiettivi predisposto dal direttore
generale e/o dai dirigenti, rappresenta la pianificazione operativa;
contiene l'elenco di che cosa dovrà essere concretamente fatto
per raggiungere gli indirizzi e perseguire le finalità indicate nel
piano strategico.
Il piano delle Performance, l’insieme degli indicatori atti a
definire (definizione Civit) il contributo che un soggetto
apporta attraverso la propria azione al raggiungimento degli
obiettivi.
Il carico di lavoro è la quantità di lavoro necessaria misurata in
unità di tempo per svolgere un’attività elementare; le attività sono
processi che consumano risorse per ottenere risultati. Nella
letteratura tecnica la gestione dei carichi di lavoro è chiamata "
Activity Based management" (ABM). Quindi un obiettivo può
essere scomposto in fasi, ciascuna fase può essere disaggregata in
attività elementare per la quale si può determinare il carico di
lavoro necessario.
Piano
delle
Perfor-
mance
Peg Graduazione
delle:
-risorse
dell’entrata in
capitoli.
-Servizi in
centro di costo
-Interventi in
capitoli
BILANCIO DI PREVISIONE
ATTIBUZIONI AI
RESPONSABILI DEI
SERVIZI
UNITAMENTE ALLE
DOTAZIONI
Adriano Ippolito 22
PIANO STRATEGICO O INDUSTRIALE
PIANO DETTAGLIATO DI OBIETTIVI
Il piano strategico, redatto in forma libera. Contiene in maniera sintetica e
descrittiva, precisa e rigorosa, le finalità che l’organo esecutivo intende
concretamente perseguire, opportunamente motivate, nella direzione di creare
valore a favore degli stakeholders.
Il piano dettagliato di obiettivi contiene l’elenco di che cosa dovrà essere
concretamente fatto per perseguire gli indirizzi e raggiungere le finalità indicate nel
piano strategico.
PIANO DELLE PERFORMANCE
Il piano delle Performance contiene l’insieme dei parametri definiti in via
preventiva per valutare il contributo lavorativo individuale e collettivo ( la qualità
della prestazione lavorativa) al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità.
Adriano Ippolito 23
Sistema di
programmazione
Bilancio di
previsione
Fatti
gestionali
preventivati
Sistema gestionale Sistema di controllo
Fatti gestionali
effettivi
rilevazione
Conto consuntivo
Stato patrimoniale e
Conto economico
Bilancio consolidato
Analisi motivazionale
Rilevazione
scostamenti
autorizzazioni
Interventi
correttivi
Referto corte conti
ex art 198 bis
• Relazione previsionale e programmatica
• Piano esecutivo di gestione (*)
( *) Articolo 3 bis D.lgs n. 174 “ Il Peg è deliberato in
coerenza con il bilancio di previsione e con la
relazione previsionale e programmatica. Al fine di
semplificare i processi di pianificazione gestionale
dell’ente, il Piano dettagliato degli obiettivi e il
Piano delle perfomance sono unificati
organicamente nel piano esecutivo di gestione.
Adriano Ippolito 24
Sistema di
programmazione
Bilancio di
previsione
Fatti
gestionali
preventivati
Sistema gestionale Sistema di controllo
Fatti gestionali
effettivi
rilevazione
Conto consuntivo
Stato patrimoniale e
Conto economico
Bilancio consolidato
Analisi motivazionale
Rilevazione
scostamenti
autorizzazioni
Interventi
correttivi
Referto
•. Budget
settoriali
Adriano Ippolito 25
Stanziamento in bilancio del costo
del lavoro
Intervento 01
disaggregato per
capitoli
Adriano Ippolito 26
U I Spese correnti U.1.00.00.00.000
U II Redditi da lavoro dipendente U.1.01.00.00.000
U III Retribuzioni lorde U.1.01.01.00.000
U IV Retribuzioni in denaro U.1.01.01.01.000
U V Arretrati per anni precedenti corrisposti al personale a tempo indeterminato U.1.01.01.01.001
U V Stipendi al personale a tempo indeterminato U.1.01.01.01.002
U V Straordinario per il personale a tempo indeterminato U.1.01.01.01.003
U V Compensi per la produttività e altre indennità, esclusi i rimborsi spesa per missione, per il personale non dirigente a tempo indeterminato U.1.01.01.01.004
U V Retribuzione di posizione e di risultato per il personale dirigente a tempo indeterminato U.1.01.01.01.005
U V Arretrati per anni precedenti corrisposti al personale a tempo determinato U.1.01.01.01.006
U V Stipendi al personale a tempo determinato U.1.01.01.01.007
U V Straordinario per il personale a tempo determinato U.1.01.01.01.008
U V Compensi per la produttività e altre indennità, esclusi i rimborsi spesa per missione, per il personale non dirigente a tempo determinato U.1.01.01.01.009
U V Retribuzione di posizione e di risultato per il personale dirigente con contratto a tempo determinato U.1.01.01.01.010
U IV Altre spese per il personale U.1.01.01.02.000
U V Contributi per asili nido e strutture sportive, ricreative o di vacanza messe a disposizione dei lavoratori dipendenti e delle loro famiglie U.1.01.01.02.001
U V Buoni pasto U.1.01.01.02.002
U V Altre retribuzioni in natura n.a.c. U.1.01.01.02.999
U III Contributi sociali a carico dell'ente U.1.01.02.00.000
U IV Contributi sociali effettivi a carico dell'ente U.1.01.02.01.000
U V Contributi obbligatori per il personale U.1.01.02.01.001
U V Contributi previdenza complementare U.1.01.02.01.002
U V Contributi per indennità di fine rapporto U.1.01.02.01.003
U V Altri contributi sociali effettivi n.a.c. U.1.01.02.01.999
U IV Contributi sociali figurativi U.1.01.02.02.000
U V Assegni familiari U.1.01.02.02.001
U V Equo indennizzo U.1.01.02.02.002
U V Indennità di fine servizio erogata direttamente dal datore di lavoro U.1.01.02.02.003
U V Oneri per il personale in quiescenza: pensioni, pensioni integrative e altro U.1.01.02.02.004
U V Arretrati per oneri per il personale in quiescenza: pensioni, pensioni integrative e altro U.1.01.02.02.005
U V Altre prestazioni sociali erogate direttamente al proprio personale U.1.01.02.02.999
U II Imposte e tasse a carico dell'ente U.1.02.00.00.000
U III Imposte indirette e tasse a carico dell'ente U.1.02.01.00.000
U IV Imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) U.1.02.01.01.000
Adriano Ippolito 27
Determinazione stanziamenti afferenti
il salario accessorio
• Articolo 15 – CCNL 1999 e successive integrazioni e
modificazioni.
PREVEDE CHE GLI ENTI CORRISPONDANO AL
PERSONALE DIPENDENTE COMPENSI A
TITOLO DI “SALARIO ACCESSORIO” EROGATI
IN CONSEGUENZA DI EFFETTIVI INCREMENTI
DI PRODUTTIVITA’……
Adriano Ippolito 28
Art. 37
Compensi per produttività
1. L’art. 18 del CCNL dell’1.4.1999 è sostituito dal seguente:
“1. La attribuzione dei compensi di cui all’art. 17, comma 2, lett. a) ed h) èstrettamente correlata ad effettivi incrementi della produttività e di miglioramentoquali-quantitativo dei servizi da intendersi, per entrambi gli aspetti, come risultatoaggiuntivo apprezzabile rispetto al risultato atteso dalla normale prestazionelavorativa.
2. I compensi destinati a incentivare la produttività e il miglioramento dei servizidevono essere corrisposti ai lavoratori interessati soltanto a conclusione delperiodico processo di valutazione delle prestazioni e dei risultati nonché in base allivello di conseguimento degli obiettivi predefiniti nel PEG o negli analoghistrumenti di programmazione degli enti.
3. La valutazione delle prestazioni e dei risultati dei lavoratori spetta ai competentidirigenti nel rispetto dei criteri e delle prescrizioni definiti dal sistema permanentedi valutazione adottato nel rispetto del modello di relazioni sindacali previsto; il
livello di conseguimento degli obiettivi è certificato dal servizio di controllo interno.
4. Non è consentita la attribuzione generalizzata dei compensi per produttivitàsulla base di automatismi comunque denominati.
Adriano Ippolito 29
ARTICOLAZIONE EROGAZIONE
SALARIO ACCESSORIO.
• DETERMINAZIONE A LIVELLO DI ENTE DELL’AMMONTARE COMPLESSIVO DA EROGARE A TITOLO DI SALARIO ACCESSORIO. Tale ammontare viene denominato “ Fondo salario accessorio” più dettagliatamente, “Risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività”
La quantificazione di
tale “Fondo” non è
discrezionale ma
calcolato in maniera
rigida in base a
parametri ben precisi.
Le modalità di calcolo
sono disciplinate
dall’articolo 15 CCNL e
per l’area dirigenziale
dall’articolo 26
Adriano Ippolito 30
ARTICOLAZIONE EROGAZIONE
SALARIO ACCESSORIO.
Stanziamento nel bilancio preventivo di tali somme denominate “ Risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività”
Intervento 01. disaggregato per capitoli; esempio capitolo ….. “ stipendi ed assegni fissi del personale; “ Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per il miglioramento dei servizi
L’esistenza di tali stanziamenti
preventivi deve essere
certificato dall’organo di
revisione ai sensi: dell’articolo
5 CCLN 1999 e dell’articolo 5
CCLN 23/12/1999 area
dirigenziale e dell’articolo. 40,
comma 3 bis del d. lgs.
30/3/2001 n. 165 oltre che
contenuta nel PARERE
DELL’ORGANO DI
REVISIONE SULLA
PROPOSTA DI BILANCIO
DI PREVISIONE 2013
Adriano Ippolito 31
Parere
• 8.1.2. programmazione del fabbisogno del personale
• La programmazione del fabbisogno di personale prevista dall’art.39, comma 1 della legge 449/1997 e dall’art.6 del d.lgs. 165/2001 è stata approvata con specifico atto n…. del…………. ed è allegata alla relazione previsionale e programmatica. Su tale atto l’organo di revisione ha formulato il parere n…. in data…. ai sensi dell’art.19 della 448/01.(l’art.6, comma 6, del d.lgs.165/2001, dispone che in mancanza dell’atto di programmazione del fabbisogno non è possibile assumere nuovo personale, compreso quello appartenente alle categorie protette)Trattandosi di programmazione di settore è coerente con il piano generale di sviluppo dell’ente.L’atto oltre ad assicurare le esigenze di funzionalità e d’ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi, prevede una riduzione della spesa attraverso il contenimento della dinamica retributiva ed occupazionale. Il fabbisogno di personale nel triennio 2013/2015, rispetto al fabbisogno dell’anno 2012 subisce le seguenti modificazioni e tiene conto dei vincoli disposti per le assunzioni di personale. La previsione annuale e pluriennale è coerente con le esigenze finanziarie espresse nell’atto di programmazione del fabbisogno.
Adriano Ippolito 32
Parere • Il sottoscritto Revisore Contabile,
• Premesso
che l’art.5, comma 3 del C.c.n.l. 1/04/1999 per i dipendenti delle regioni, province ed autonomie locali, come sostituito dall’art. 4 del C.c.n.l.22/1/2004 prevede che “il controllo sulla compatibilità dei costi della contrattazione collettiva decentrata integrativa con i vincoli di bilancio e la relativa certificazione degli oneri, sono effettuati dal collegio dei revisori dei conti (in questo caso “revisore unico”)....…A tal fine, l’ipotesi di contratto collettivo decentrato integrativo definita dalla delegazione trattante è inviata entro 5 giorni a tali organismi, corredata da apposita relazione illustrativa tecnico finanziaria. ……..Trascorsi 15 giorni senza rilievi, l’organo di governo dell’ente autorizza il presidente della delegazione trattante di parte pubblica alla sottoscrizione definitiva del contratto”; che l’art. 40, comma 3 bis del d. lgs. 30/3/2001 n. 165 prevede, che la contrattazione collettiva integrativa “ ….si svolge sulle materie, con i vincoli e nei limiti stabiliti dai contratti collettivi nazionali…” che l’art. 40 bis, comma 1 dello stesso decreto, sancisce che “Il controllo sulla compatibilità dei costi della contrattazione collettiva integrativa coni vincoli di bilancio e quelli derivanti dall’applicazione delle norme di legge, con particolare riferimento alle disposizioni inderogabili che incidono sulla misura e sulla corresponsione dei trattamenti
Adriano Ippolito 33
SISTEMA DI VALUTAZIONE
PER L’EROGAZIONE DEL SALARIO
ACCESSORIO E’ NECESSARIO CHE
L’ENTE ADOTTI IL
“ SISTEMA DI VALUTAZIONE DEL
PERSONALE DIPENDENTE.”
Adriano Ippolito 34
Delegazione trattante ed RSU
L’ADOZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE NON E’ UN ATTO UNILATERALE (?) DELL’ENTE MA SOGGETTO ALLA
CONTRATTAZIONE E CONCERTAZIONE CON I SOGGETTI SINDACALI (RSU etc)
Art. 54. Decreto legislativo “ Brunetta” : nelle materie relative alle valutazioni delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio … e della progressione economica, la contrattazione collettiva è consentita negli esclusivi limiti previsti dalle norme di legge.
Adriano Ippolito 35
Contrattazione e Concertazione DIFFERENZE FRA CONTRATTAZIONE E CONCERTAZIONE
• Rientrano nella “contrattazione” tutte le materie su cui è d’obbligo
raggiungere un accordo fra le parti: in assenza di accordo la parte
datoriale non può imporre alcuna scelta unilaterale né emettere
atti propri che intervengano sul rapporto di lavoro dei dipendenti.
• La “concertazione” si svolge su determinate materie (vedi articoli
dei ccnl ) e può essere attivata sia dalla RSU sia dalle OO.SS.
territoriali (o anche dai due soggetti insieme) non appena ricevuta
l’informazione dal datore di lavoro. Non è obbligatorio
raggiungere un accordo: comunque deve essere redatto un verbale
riportante le posizioni delle parti. Al termine della concertazione
l’ente si attiva automaticamente sulle materie che ne sono state
oggetto.
Adriano Ippolito 36
Concertazione (Art. 8 CCNL 1/4/1999 così sostituito dall’Art. 6 CCNL
22/1/2004)
• Ciascuno dei soggetti di cui all’art. 10, comma 2, ricevuta l’informazione, ai sensi dell’art.7, può attivare, entro i successivi 10 giorni, la concertazione mediante richiesta scritta. In caso di urgenza, il termine è fissato in cinque giorni. Decorso il termine stabilito, l’ente si attiva autonomamente nelle materie oggetto di concertazione. La procedura di concertazione, nelle materie ad essa riservate non può essere sostituita da altri modelli di relazioni sindacali.
• 2. La concertazione si effettua per le materie previste dall’art.16, comma 2, del CCNL del 31.3.1999 e per le seguenti materie: articolazione dell’orario di servizio; calendari delle attività delle istituzioni scolastiche e degli asili nido; criteri per il passaggio dei dipendenti per effetto di trasferimento di attività o di disposizioni legislative comportanti trasferimenti di funzioni e di personale; andamento dei processi occupazionali; criteri generali per la mobilità interna.
• 3. La concertazione si svolge in appositi incontri, che iniziano entro il quarto giorno dalla data di ricezione della richiesta; durante la concertazione le parti si adeguano, nei loro comportamenti, ai principi di responsabilità, correttezza e trasparenza.
• 4. La concertazione si conclude nel termine massimo di trenta giorni dalla data della relativa richiesta. Dell’esito della stessa è redatto specifico verbale dal quale risultino le posizioni delle parti.
• 5. La parte datoriale è rappresentata al tavolo di concertazione dal soggetto o dai soggetti, espressamente designati dall’organo di governo degli enti, individuati secondo i rispettivi ordinamenti.”
Adriano Ippolito 37
La contrattazione collettiva decentrata
integrativa riguarda, altresì, le materie previste
dall'art.16, comma 1, del CCNL stipulato in data
31.3.1999: completamento ed integrazione dei
criteri per la progressione economica all'interno
della categoria di cui all'art. 5, comma 2; modalità
di ripartizione delle eventuali risorse aggiuntive per
il finanziamento della progressione economica e per
la loro distribuzione tra i fondi annuali di cui all'art.
14.
Adriano Ippolito 38
Contrattazione collettiva decentrata integrativa a livello di ente(Art4 CCNL 1/4/1999)
In ciascun ente, le parti stipulano il contratto collettivo decentrato integrativo utilizzando le risorse di cui all'art. 15 nel
rispetto della disciplina, stabilita dall'art.17.
2. In sede di contrattazione collettiva decentrata integrativa sono regolate le seguenti materie:
a) i criteri per la ripartizione e destinazione delle risorse finanziarie, indicate nell'art. 15, per le
finalità previste dall'art. 17, nel rispetto della disciplina prevista dallo stesso articolo 17;
b) i criteri generali relativi ai sistemi di incentivazione del personale sulla base di obiettivi e
programmi di incremento della produttività e di miglioramento della qualità del servizio; i
criteri generali delle metodologie di valutazione basate su indici e standard di valutazione ed i
criteri di ripartizione delle risorse destinate alle finalità di cui all'art.17, comma 2, lett. a); c) le fattispecie, i criteri, i valori e le procedure per la individuazione e la corresponsione dei compensi relativi alle
finalità previste nell'art. 17, comma 2, lettere e), f), g); d) i programmi annuali e pluriennali delle attività di formazione
professionale, riqualificazione e aggiornamento del personale per adeguarlo ai processi di innovazione;
e) le linee di indirizzo e i criteri per la garanzia e il miglioramento dell'ambiente di lavoro, per gli interventi rivolti alla
prevenzione e alla sicurezza sui luoghi i lavoro, per l'attuazione degli adempimenti rivolti a facilitare l'attività dei
dipendenti disabili ;
f) implicazioni in ordine alla qualità del lavoro e alla professionalità dei dipendenti in conseguenza delle innovazioni
degli assetti organizzativi, tecnologiche e della domanda di servizi;
g) le pari opportunità, per le finalità e con le procedure indicate dall'art. 19 del CCNL 14.09.2000, anche per le finalità
della legge 10 aprile 1991, n. 125;
h) i criteri delle forme di incentivazione delle specifiche attività e prestazioni correlate alla utilizzazione delle risorse
indicate nell'art. 15, comma 1, lettera k);
i) le modalità e le verifiche per l'attuazione della riduzione d'orario di cui all'art.22;
l) le modalità di gestione delle eccedenze di personale secondo la disciplina e nel rispetto dei tempi e delle procedure
dell'art.33 del D.Lgs. 165/2001; m) criteri generali per le politiche dell'orario di lavoro.
Adriano Ippolito 39
• COMPARTO REGIONI-ENTI LOCALI CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO AREA
DELLA DIRIGENZA 1998-2001
• ART. 4 Contrattazione collettiva decentrata integrativa a livello di ente • 1. La contrattazione decentrata integrativa si svolge sulle seguenti materie:
• a) individuazione delle posizioni dirigenziali i cui titolari devono essere esonerati dallo sciopero, ai sensi della legge
146 del 1990, secondo quanto previsto dalle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali del CCNL del
10.4.1996;
• b) criteri generali per l’elaborazione dei programmi annuali e pluriennali relativi all'attività di formazione e
aggiornamento dei dirigenti;
• c) pari opportunità, anche per le finalità della legge 10 aprile 1991, n. 125, secondo le previsioni dell'art. 9;
• d) criteri generali sui tempi e modalità di applicazione delle norme relative alla tutela in materia di igiene,
ambiente, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, con riferimento al D.Lgs. n. 626/1994;
• e) verifica della sussistenza delle condizioni per l’applicazione dei commi 3, 4 e 5 dell’art. 26;
• f) criteri delle forme di incentivazione delle specifiche attività e prestazioni correlate all’utilizzo delle risorse
indicate nell’art. 26 lettera e).
• g) criteri generali per la distribuzione delle risorse finanziarie destinate alla retribuzione di posizione ed a quella
di risultato.
• 2. Fermi restando i principi dell’autonomia negoziale e quelli di comportamento indicati dall’art. 3, comma 1,
decorsi trenta giorni dall’inizio delle trattative, le parti riassumono, nelle materie elencate nelle lettere b), e), f) e g)
del comma 1, le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e decisione.
• 3. I contratti collettivi integrativi decentrati non possono essere in contrasto con i vincoli risultanti dai contratti
collettivi nazionali o comportare oneri non previsti negli strumenti di programmazione annuale e pluriennale dei
bilanci dei singoli enti. Le clausole difformi sono nulle e non possono essere applicate.
• 4. Negli enti con meno di cinque dirigenti, le materie indicate nel comma 1 sono oggetto di concertazione ai sensi
dell’art. 8, salvo che non trovi applicazione la disciplina dell’art. 6 sulla contrattazione collettiva decentrata
integrativa di livello territoriale.
Adriano Ippolito 40
• ART. 8 Concertazione • 1. Ciascuno dei soggetti di cui all'art.11, comma 2, ricevuta l'informazione, ai sensi
dell'art.7, può attivare, mediante richiesta scritta, la concertazione sulle seguenti materie:
• a) criteri generali relativi all’individuazione dei parametri per la graduazione delle funzioni e delle connesse responsabilità ai fini della retribuzione di posizione;
• b) criteri generali relativi alle modalità di determinazione e di attribuzione della retribuzione collegata ai risultati e al raggiungimento degli obiettivi assegnati;
• c) criteri generali relativi alla disciplina delle condizioni, dei requisiti e dei limiti per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro di cui all’art.17;
• d) criteri generali relativi ai sistemi di valutazione dei risultati di gestione dei dirigenti, anche con riferimento al procedimento e ai termini di adempimento.
• 2. La concertazione si svolge in appositi incontri che iniziano entro il quarto giorno dalla data di ricezione della richiesta; durante la concertazione le parti si adeguano, nei loro comportamenti, ai principi di responsabilità, correttezza, buona fede e trasparenza.
• 3. La concertazione si conclude nel termine massimo di trenta giorni dalla data della relativa richiesta. Dell'esito della stessa è redatto specifico verbale dal quale risultino le posizioni delle parti.
Adriano Ippolito 41
ART. 5 Tempi e procedure per la stipulazione o il rinnovo del contratto
collettivo decentrato integrativo
Il controllo sulla compatibilità dei costi della contrattazione
collettiva decentrata integrativa con i vincoli di bilancio è
effettuato dal collegio dei revisori ovvero, laddove tale
organo non sia previsto, dai servizi per il controllo interno di
regolarità amministrativa e contabile istituiti ai sensi dell’art.
2 del D. Lgs.n.286/1999. A tal fine, l’ipotesi di contratto
collettivo decentrato integrativo definita dalla delegazione
trattante è inviata a tali organismi entro 5 giorni, corredata da
apposita relazione illustrativa tecnico – finanziaria. Trascorsi
15 giorni senza rilievi, l’organo di governo dell’ente
autorizza il presidente della delegazione trattante di parte
pubblica alla sottoscrizione del contratto
Adriano Ippolito 42
Retribuzione di base
• Parte fissa della retribuzione comprese le
indennità (maneggio denaro, reperibilità,
rischio, trasferta, mensa, gratifiche,
straordinario, trasporto, varie, anzianità,
superminimi, permessi, etc.)
- contratti collettivi di lavoro nazionali ed
integrativi aziendali;
Adriano Ippolito 43
Retribuzione di posizione
è la retribuzione che spetta in relazione:
• alla responsabilità per il ruolo ricoperto;
• alla collocazione nella struttura;
• alla complessità delle attività da svolgere.
Componente retributiva semi-variabile
Adriano Ippolito 44
Che posizione
• Chi stabilisce la posizione, come si misura la
responsabilità e la complessità della posizione
organizzativa, come si determina il valore
economico della posizione (retribuzione di
posizione)
Per tutto ciò è necessario
un processo di valutazione.
Adriano Ippolito 45
Retribuzione di risultato
la retribuzione di risultato è data dalla somma
monetaria che spetta al dipendente in relazione
ai risultati raggiunti
Risultati Individuali
Risultati Collettivi Componente retributiva variabile
Adriano Ippolito 46
Quali risultati
• Che cosa sono i risultati individuali e collettivi;
(prefissi ed ottenuti)
• Come si determinano, quando si determinato, chi li
determina, come si misurano;
Per tutto ciò è necessario
un processo di valutazione
Adriano Ippolito 47
La regola delle “3 P”
• Il Potenziale
• La Posizione
• La Prestazione
Di ogni
lavoratore
si deve
valutare
Adriano Ippolito 48
JOB
ANALYSIS
JOB
DESCRIPTION
PESATURA
DELLE
POSIZIONI
MISURAZIONE
DELLE
PRESTAZIONI
E
DEI RISULTATI
RETRIBUZIONE
Chi valuta
Il nucleo di valutazione
Articolo 20 decreto legge n. 29/93; articolo 147 Tuel
articolo 7 decreto Brunetta; Nota informativa Anci
10/6/2013
o
l’organismo indipendente di valutazione
(art.14 decreto Brunetta)
Delibera Civit n. 121
Adriano Ippolito 50
Pesatura e graduazione delle posizioni SETTORE DIRIGENTE
PROVINCIA DI …………
TABELLA SINOTTICA SISTEMA DI
VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI
COLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE
NELLA STRUTTURA
CONOSCENZE
RELAZIONI
COMPLESSITA' ORGANIZZATIVA
GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
GESTIONE PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI E CARICHI DI LAVORO
RESPONSABILITA' GESTIONALE
DECISIONI
RESPONSABILITA'
Totale
Adriano Ippolito 51
Ripartizione retribuzione di posizione
– area dirigenti - Fondo retribuzione di posizione articolo 26 328000
settore punteggio
segreteria generale 911 37.918,03
primo settore 897 37.353,95
secondo settore 877 36.519,65
terzo settore 847 35.245,81
quarto settore 857 35.664,39
quinto settore 867 36.080,00
sesto settore-coordinamento 867 36.080,00
settimo settore 895 37.233,65
ottavo settore 863 35.904,52
totale 7.881 328.000,00
Adriano Ippolito 52
Criterio ripartizione retribuzione di risultato fondo complessivo 385.882,35
retribuzione di risultato 57.882,35
retribuzione di posizione 328.000,00
settore punteggio
diffic
ol
tà
risultato
massimo
conseguibil
e
risultato
erogabile
somme da
rinviare a
l'anno
successivo
segreteria generale 952 0,90 7.660,90 7.293,18 367,7
primo settore 728 0,85 7.235,29 5.267,29 1.968,0
secondo settore 832 0,70 5.958,48 4.957,45 1.001,0
terzo settore 889 0,60 5.107,27 4.540,36 566,9
quarto settore 901 0,65 5.532,87 4.985,12 547,8
quinto settore 788 0,90 7.660,90 6.036,79 1.624,1
sesto settore 645 0,80 6.809,69 4.392,25 2.417,4
settimo settore 842 0,75 6.384,08 5.375,40 1.008,7
ottavo settore 858 0,65 5.532,87 4.747,20 785,7
totale 6,80 57.882,35 47.595,04 10.287,3
Adriano Ippolito 53
S
I
V
A
L
U
T
A
COSA E’
STATO
FATTO
COMPONENTE MBO
COME E’STATO
FATTO
COMPONENTE SKILL
ATTRAVERSO
RETRIBUIRE
MIGLIORARE
SISTEMA PREMIANTE
SISTEMA DI APPRENDIMENTO
PER
sistema di valutazione delle prestazioni
Adriano Ippolito 54
Sistema valutazione dirigenti
• Prestazioni
• Competenze organizzative
• Livello conseguimento
obiettivi
Adriano Ippolito 55
Relazione competenze
organizzative, prestazioni
Competenze
organizzative
Capacità e conoscenze
che il dirigente dovrebbe
possedere ed applicare
per svolgere in logica
qualità totale il suo ruolo
secondo comportamenti di
eccellenza
Prestazioni
Comportamenti
organizzativi effettivamente
espletati dal dirigente dai
quali è possibile dedurre
le competenze
organizzative
Adriano Ippolito 56
La Valutazione delle prestazioni
Per valutazione delle prestazioni si intende
• la verifica della conformità dei
comportamenti delle persone al
modello manageriale adottato
dell’ente.
Adriano Ippolito 57
Modello
manageriale Prestazioni Difformità
Migliora-
mento
Controllo
Strategico
Adriano Ippolito 58
Modello manageriale di eccellenza
Insieme integrato di comportamenti che il manager deve espletare per perseguire la
qualità totale.
Sono eccellenti quegli enti che non credono nell’eccellenza,
ma solo nel miglioramento e nell’innovazione (Tom Peters)
Adriano Ippolito 59
Grado conseguimento di obiettivi
Piano dettagliato degli obiettivi - Principi redazionali
Definizione di
obiettivo
• Un risultato di
lavoro atteso,
definito,
misurabile e
riferito ad un
determinato
periodo di
tempo.
Requisiti degli obiettivi:
• Sinteticità- Enunciabilità
• Misurabilità- Parametrizzabilità
• Scindibilità-Tempificabilità
• Quantificabilità Classificabilità
• Verificabilità- Rintracciabilità
• Conformità-Priorità
• Raggiungibilità-Negoziabilità
• Attribuibilità-Retribuibilità
Adriano Ippolito 60
BABELE LINGUISTICA O META
LINGUAGGIO ?
Finalità’ Motivazione per la quale si vuole perseguire un
obiettivo
Obiettivo Risultato di lavoro atteso,definito, misurabile e
riferito ad un determinato periodo di tempo
Attività
elementare Processo Elementare gestibile e misurabile che
consuma risorse per produrre risultati.
Funzione Insieme di attività raggruppate per competenza
Adriano Ippolito 61
BABELE LINGUISTICA O META
LINGUAGGIO ?
INDIRIZZO Linea guida
PERFORMANCE Contributo di un soggetto al
raggiungimento di un obiettivo.
PROCESSO Insieme di attività elementari aventi uno scopo
comune.
KPI Algoritmo che misura la performance ottenuta in
relazione al grado di raggiungimento di un
obiettivo.
Adriano Ippolito 62
PIANO STRATEGICO
Principi e tecniche redazionali
Definizione
• Documento
che descrive
direttive ed
indirizzi
prioritari
• Sinteticità
• Enunciabilità
• Semplicità e chiarezza
• Concretezza e fattibilità
• Evoluzione
• Condivisibilità
• Motivazionale
Adriano Ippolito 63
Albero delle performance Razionalizzazione
Spesa
farmaceutica
Gestione
informatizzata
Contabilità di reparto
Riduzione per più
dell’ 80%
Costo farmaci scaduti
Riduzione
dal 50% all’ 80%
Costo farmaci scaduti
Riduzione
meno del 50%
Costo farmaci scaduti
Indirizzo
strategico
obiettivo
KPI
POSITIVO KPI
NEGATIVO KPI
ATTESO
RISULTATO ATTESO:
SEGNALAZIONE FARMACI
IN SCADENZA
PROSSIMI 30 GG
Adriano Ippolito 64
Albero delle performance
Razionalizzazione
Spesa farmaceutica
Indirizzo
strategico
Convenzione con case Farmaceutiche
per produzione confezioni
a minor contenuto di farmaci
obiettivo
RISULTATOATTESO:
SOTTOSCRIZIONE
CON ALMENO 70%
FORNITORI FARMACI
ACQUISTO STESSO
NUMERO CONFEZIONI
CON RIDUZIONE
QUANTITA’ FARMACI < 5%
ACQUISTO STESSO
NUMERO CONFEZIONI
CON RIDUZIONE
QUANTITA’ FARMACI
DAL 5% AL 10%
ACQUISTO STESSO
NUMERO CONFEZIONI
CON RIDUZIONE
QUANTITA’ FARMACI > 10%
KPI NEGATIVO KPI ATTESO KPI POSITIVO
Adriano Ippolito 65
Albero delle performance
RAPPRESENTARE IN MODO
TRASPARENTE E REALE LA
SITUAZIONE FINANZIARIA
DELL’ENTE
Indirizzo
strategico
REVISIONE STRAORDINARIA
RESIDUI ATTIVI E PASSIVI
obiettivo
RISULTATOATTESO:
PREDISPOSIZIONE NUOVO
ELENCO AL 31/12
RESIDUI ATTIVI E PASSIVI
ELIMINAZIONE RESIDUI
PASSIVI PER MENO
2,5 MILIONI DI EURO
ELIMINAZIONE RESIDUI
PASSIVI PER DA 2,5
3 MILIONI DI EURO
ELIMINAZIONE RESIDUI
PASSIVI PER PIU’ DI
3 MILIONI DI EURO
KPI NEGATIVO KPI ATTESO KPI POSITIVO
Adriano Ippolito 66
1
8 2
4
5
3
6
7
PERT
5
9
8
14
5
9
7
5
Adriano Ippolito 67
DIAGRAMMA DI GANTT
FASI1 FASE 1 5
2 FASE 2E 2 9
3 FASE 3 9
4 FASE 4 4
5 FASE 5 8
6 FASE 6 14
7 FASE 7 FASE 7 7
8 FASE 8 5
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38
A S S E DEL TEMPO
Adriano Ippolito 68
DIAGRAMMA DI GANTT
FASI1 FASE 1 5
2 FASE 2E 2 9
3 FASE 3 9
4 FASE 4 4
5 FASE 5 8
6 FASE 6 14
7 FASE 7 FASE 7 7
8 FASE 8 5
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38
A S S E DEL TEMPO
Adriano Ippolito 69
Diagramma “ Pert”
Fase a
Fase b
Fase c
Fase d
5
9
(8)
(9) 3
7
Adriano Ippolito 70
Diagramma di Gantt
Asse del tempo
Fase a
Fase b
Fase c
Fase d
Fase a
Fase b
Fase c
Fase d
Adriano Ippolito 71
Probabilità di raggiungere i risultati attesi in ragione
dell'impegno e della difficoltà
0
20
40
60
80
100
120
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
difficoltà
mo
tiv
azio
ni
L'impegno è massimo quando la diff icoltà per il
raggiungimento dell'obiettivo è media.
bassa elevata
minime
massime
Adriano Ippolito 72
Le competenze organizzative, che sono considerate le migliori modalità di svolgimento ed espletamento delle attività manageriali, e che rappresentano quindi l’espressione delle capacità, in logica qualità totale, che l’amministrazione richiede ai suoi dirigenti in relazione al ruolo ricoperto, riguardano:
- Autonomia decisionale
- Leadership
- Valorizzazione risorse
umane
- Innovazione
- Determinazione
- Integrazione
- Conoscenza o
apprendimento
- Organizzazione
- Efficienza gestionale
Gli stili manageriali
Adriano Ippolito 73
Gli stili manageriali dei dirigenti
Autonomia
decisionale
Per autonomia decisionale si
intende la capacità del dirigente
di identificare i problemi e gli
obiettivi, di definire un processo
razionale di assunzione delle
decisioni, di riconoscere
l’importanza della decisione ed
essere in grado di comunicarla e
farla recepire; di valutare i
risultati dell’azione intrapresa, di
accettare i rischi ed assumere le
responsabilità.
Adriano Ippolito 74
Leadership
Leadership
Per leadership si intende la
capacità del dirigente di
fornire e stimolare modelli di
comportamento e di
prestazioni orientati ai
risultati; dirigere le risorse a
disposizione efficacemente
verso il raggiungimento degli
obiettivi; promuovere
consenso e coesione.
Adriano Ippolito 75
Leadership
•La leadership è quasi interamente intelligenza emotiva (Daniel
Goleman).
•Il leader è un “ChangeMaster” (soggetto che promuove il
cambiamento). (Rosabet Moss Kanter);
•La leadership matura è caratterizzata dalla capacità di tenere sotto
controllo la grossolana, sfrenata, brama di potere: nei dirigenti
migliori l’ambizione personale è tenuta a bada da un forte
autocontrollo, e viene concentrata verso obiettivi collettivi.(
Boyatzis - the Competent Manager)
•Il leader è colui in grado di fare “l’uso umano degli esseri
umani”. (Norbert Wiener).
•La leadership è esercizio del controllo ( Stafford Beer)
Adriano Ippolito 76
Leadership
La leadership sia ha quando un
soggetto riesce a differenziare gli
elementi di un sistema mediante
relazioni informative capaci di
contrastare adeguatamente l’entropia.
Adriano Ippolito 77
Le Virtù del Leader
Per virtù si intende un comportamento interiorizzato che
rappresenta un “Valore” irrinunciabile
Essa deve soddisfare simultaneamente almeno tre
requisiti:
- Deve rappresentare un Valore
- Deve ottenere Risultati utili
- Deve costituire un Modello
Adriano Ippolito 78
Le virtù del Leader (Secondo Francesco Alberoni)
• In contrapposizione a falsità, doppiezza, intrigo calunnia,
ipocrisia.
• Capacità di valutare senza farsi influenzare dai pregiudizi e dalle
maldicenze
• Capacità di essere sereno e lucido anche nei momenti difficili
• Capacità di ascoltare gli altri ed ammettere e correggere i propri
errori
• Capacità di prendere decisioni in momenti difficili ed
assumersene la responsabilità.
• Capacità di pensare agli altri, al loro benessere, di dedicarsi, di
spendersi, dando l’esempio.
• L’arte di scegliere veramente i capaci, gli onesti, i sinceri, e
escludere i disonesti,i falsi,i calunniatori, prevaricatori.
Sincerità
Obiettività
Forza
d’animo
Umiltà
Coraggio
Generosità
Giustizia
Adriano Ippolito 79
Valorizzazione risorse umane
Valorizzazione
delle risorse
umane
Per valorizzazione delle risorse umane si
intende la capacità del dirigente di
responsabilizzare i propri collaboratori,
fornire un quadro chiaro delle rispettive
competenze assegnando loro obiettivi
coerenti; promuovere la motivazione
massimizzando la convergenza degli
interessi e delle aspirazioni personali dei
collaboratori con gli obiettivi dell’unità
organizzativa di appartenenza; creare un
clima partecipativo ed incoraggiante tale da
ottenere il contributo di idee e proposte da
parte dei collaboratori sulle decisioni od
iniziative da assumere in una visione
comune di squadra.
Adriano Ippolito 80
Innovazione - Miglioramento
• Innovazione
• Miglioramento
• Per innovazione si intende la
capacità del dirigente di
individuare, proporre e
realizzare nuove tecnologie,
nuovo Know- how
• Per miglioramento si intende la
capacità del dirigente di
eliminare ritardi, errori,
anomalie, rifacimenti, sprechi,
disfunzioni
Adriano Ippolito 81
Determinazione
Determinazione
Per determinazione si intende
la capacità del dirigente di
agire con risolutezza ed
efficacia perseverando nello
sforzo di conseguire i risultati
prefissi, rispettando la scala di
priorità. La capacità di
resistere allo stress e di
autocontrollo anche in
situazioni complicate e
critiche.
Adriano Ippolito 82
Conoscenze ed apprendimento
Conoscenze
ed apprendimento
Per conoscenza ed
apprendimento si intende la
capacità del dirigente di
conoscere la normativa di
riferimento con precisione,
puntualità ed autorevolezza
aggiornandosi
tempestivamente senza
indurre in inutili discussioni
circa la corretta
interpretazione di leggi,
circolari, regolamenti e
procedure.
Adriano Ippolito 83
Integrazione
Integrazione
Per integrazione si intende la
capacità del dirigente di ascoltare,
convincere razionalmente, di
operare nella logica di processo;
comunicare ai processi a monte le
proprie esigenze concordando con
essi gli input; di considerare il
processo a valle (gli utilizzatori del
proprio output) un cliente da
soddisfare nelle sue necessità.
Adriano Ippolito 84
Organizzazione
Organizzazione
Per organizzazione si intende
la capacità del dirigente di
definire ruoli e responsabilità
dei collaboratori, definendo con
equità e congruità i carichi di
lavoro, identificando vincoli
strutturali per la realizzazione
dei programmi.
Adriano Ippolito 85
Efficienza gestionale
Efficienza
gestionale
Per efficienza gestionale si
intende la capacità del
dirigente di ottimizzare l’uso
delle risorse, riducendo gli
sprechi, impegnandosi a fare
le cose bene fin dalla prima
volta, ottenendo economie di
gestione misurabili.
Adriano Ippolito 86
Capacità di gestione tempo lavoro
• Identificazione delle priorità
• Rispetto delle priorità
• Lavoro effettuato in ore non ufficio
• Rispetto della puntualità degli appuntamenti
Adriano Ippolito 87
Capacità di gestione del personale
• Creazione di un clima partecipativo ed incoraggiante
• Aumento della motivazione nei collaboratori
• Valutazione adeguata dei collaboratori
• Sviluppo delle capacità e conoscenze dei collaboratori
• Valorizzazione dei collaboratori particolarmente motivati
• Individuazione e correzione errori commessi dai collaboratori
• Equa distribuzione carichi di lavoro ai collaboratori
• Responsabilizzazione corretta dei collaboratori
• Esatta attribuzione di ruoli e competenze ai collaboratori
Adriano Ippolito 88
• grado di conseguimento risultati attesi
• livello di formazione acquisito
• capacità di applicare circolari, norme etc
• capacità di impegnarsi attivamente
• capacità di resistere nel perseguimento di attività
complesse
• capacità di fornire informazioni precise
• capacità di lavoro in condizioni non ottimali
• capacità di trasparenza nel rappresentare fatti e
avvenimenti
La scheda di valutazione:
Che cosa si valuta
Adriano Ippolito 89
• capacità di risolvere problemi non previsti
• capacità di avere la giusta visione dei problemi
• capacità di applicare il principio di priorità
• capacità di un uso corretto degli strumenti forniti
• capacità di redigere correttamente relazioni, verbali etc.
• capacità di redigere piani di lavoro precisi e tempificati
• capacità di ridurre i tempi di realizzazione dei carichi di
lavoro
La scheda di valutazione:
Che cosa si valuta
Adriano Ippolito 90
Capacità di gestire le regole con
metodi non burocratici
• Conoscenza della normativa e delle regole
• Tempestività dell’aggiornamento normativo
• Ricorso a conferenze di servizio nei processi
intersettoriali
• Semplificazione dei procedimenti amministrativi
Adriano Ippolito 91
Capacità di promuovere e gestire
l’innovazione
• Utilizzo procedure informatiche e di strumenti
ad alta tecnologia
• Formazione dei collaboratori all’uso strumenti
tecnologicamente avanzati
• Utilizzo di nuove tecniche gestionali
• Razionalizzazione delle procedure e dei
processi
Adriano Ippolito 92
Capacità di gestire il controllo • Pianificazione delle attività per lo sviluppo degli obiettivi
• Tempificazione delle attività
• Identificazione delle anomalie
• Identificazione dei ritardi
• Recupero dei ritardi
• Eliminazione delle anomalie
• Predisposizione indicatori di pilotaggio
• Identificazione degli scostamenti
• Analisi motivazionale degli scostamenti
• Grado di utilizzo delle risorse di spesa assegnate
• Grado di utilizzo delle risorse umane assegnate
• Grado di utilizzo delle risorse strumentali assegnate
• Economie di gestione realizzate
Adriano Ippolito 93
Per controlli interni si intende
l’insieme di metodologie e tecniche
manageriali utilizzate per gestire* in
maniera legale, congrua, umana e
finalistica l’ente secondo criteri di
eccellenza.
Controlli Interni : Una possibile definizione
*Garantire il funzionamento dell’ente
Adriano Ippolito 94
Qualità dell’apporto personale specifico • Capacità di svolgere i carichi di lavoro dei collaboratori
• Apporto personale all’identificazione di obiettivi e progetti
• Apporto personale alla proposizione di obiettivi e progetti
• Capacità di valutare le conseguenze derivanti dagli errori
• Capacità di resistere allo stress e di autocontrollo
• Qualità dell’assistenza agli organi di Governo
• Capacità di fare le cose bene fin dalla prima volta
• Grado di responsabilità assunta e rischi connessi
Adriano Ippolito 95
ESEMPIO DI SCHEDA VALUTATIVA
Adriano Ippolito 96
Adriano Ippolito 97
Adriano Ippolito 98
Adriano Ippolito 99
Adriano Ippolito 100