ARES Pazienti cronici: i programmi di supporto della ... · un percorso assistenziale ra-zionale e...

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Eventi Lunedì 17 novembre 2014 20 Programmi & Progetti R iorganizzazione del siste- ma sanitario regionale e nuove esigenze di salute della popolazione: sono i due punti di partenza e insieme i crite- ri ispiratori di un modello di presa in carico e di assistenza alla persona che caratterizza i progetti dell’Ares, l’Agenzia della Salute della Regione Pu- glia. I primi progetti pensati per supportare le attività di presa in carico dei pazienti cronici sono stati avviati a ridosso del piano di rientro e del piano di riorganizzazione ospedaliera. In principio c’era “Leonar- do”, un programma pilota avviato a Lecce. Poi è stata la volta di “Nardino”, attivato solo in alcune aree regionali, che ha destinato una parti- colare attenzione ai servizi sanitari territoriali tramite la promozione di forme evolu- te di collaborazione tra me- dici di famiglia, specialisti ambulatoriali e ospedalieri, infermieri e altre figure pro- fessionali con l’obiettivo di realizzare modelli gestionali di tipo integrato e multi pro- fessionale. Il modello assistenziale, im- plementato dall’inizio del 2012, si basa sulla presa in carico globale e integrata del paziente cronico, nell’ambito delle cure primarie, secon- do il “chronic care model” che vede il coinvolgimento di tutti gli “erogatori di as- sistenza” e l’introduzione di una nuova figura professio- nale, il care manager. Le pa- tologie croniche alle quali si rivolge il programma sono diabete mellito, malattia car- diovascolare (Mcv) cronica conclamata o alto rischio per mcv, scompenso cardiaco e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). La presa in carico globale intende offrire un percorso assistenziale ra- zionale e conforme alle linee guida nazionali e regionali, favorire l’aderenza al follow up da parte del paziente cro- nico rendendo i servizi assi- stenziali più facilmente frui- bili nel territorio di residenza, evitare la mobilità dei pazien- ti cronici e il ricorso al ricove- ro ospedaliero inappropriato, azzerare l’attesa per i pazienti coinvolti, incidendo anche sulle liste d’attesa aziendali e offrire un livello assistenziale efficiente ed omogeneo a tutta la popolazione pugliese. Sulla scorta dei primi risulta- ti l’Ares ha esteso il progetto all’intero territorio regionale. È nato così il progetto Care Puglia che ha come obiettivo quello di realizzare una go- vernance complessiva dell’as- sistenza primaria relativa alle patologie croniche. Lo stesso progetto Care Puglia ha poi rappresentato il punto di par- tenza per rientrare nel pro- getto europeo Carewell che punta a promuovere modelli integrati di gestione delle cronicità attraverso l’utilizzo di sistemi Ict, telemedicina e monitoraggio remoto. L’im- plementazione e il confron- to di esperienze pilota attive nelle regioni partner ha come finalità quella di definire un modello replicabile e soste- nibile, promuovere scambio di know how sulle questioni organizzative e gestionali le- gate al tema, promuovere e supportare l’avvio di ulteriori progetti pilota in regioni che intendono avviare il processo innovativo di gestione inte- grata dei pazienti cronici. Nel progetto europeo Carewell sono coinvolti enti e asso- ciazioni sanitarie di Spagna, Croazia, Regno Unito e Po- lonia. Attivato a febbraio 2014 per la durata di tre anni il proget- to si propone di sostenere lo sviluppo di innovativi model- li organizzativi di assistenza con particolare attenzione alla “persona fragile” quali, ad esempio, anziani con poli- patologie croniche. L’innova- zione sostenuta dal Carewell ha come elementi chiave lo sviluppo e la diffusione di modelli organizzativi, inte- grati e multidisciplinari di assistenza al paziente fragile/ complesso, l’implementazio- ne di moderne tecnologie (te- lemedicina, teleconsulto, tele- monitoraggio) a supporto del processo di riorganizzazione dei servizi di cura territoriali di assistenza al paziente e alla sua famiglia a domicilio. Tutte le potenzialità offerte da un uso intelligente di risorse Ict costituiscono la base per lo sviluppo di una maggiore coordinazione e comunica- zione tra i diversi operatori sociosanitari, il paziente, i caregiver e le associazioni di volontariato, nella cura e assistenza della persona con bisogni complessi ad alto ri- schio di ospedalizzazione e di non autosufficienza. Non secondario l’obiettivo di inco- raggiare una sempre maggio- re partecipazione e consape- volezza del paziente e dei suoi carer nel proprio percorso di cura a ogni livello possibile: diagnostico, terapeutico, ria- bilitativo. L’orto in ufficio: l’audace sfida per promuovere gli stili di vita salutari “La salute in tutte le politiche” diventa una nuova frontiera sui cui basare le iniziative U n orto in ufficio. Questa la nuova audace sfida che l’Ares lancia per ripen- sare la promozione attiva di stili di vita e alimentari cor- retti con lo scopo di dare nuo- va linfa ai determinanti della salute. Oggi, infatti, si rende sempre più necessario trovare rimedi a mali che, nella mag- gior parte dei casi, siamo noi stessi a provocare. L’idea che il deterioramen- to dell’ambiente di vita non abbia conseguenze dirette e significative sulla salute de- gli individui e delle popola- zioni è ancora predominante nel modello di sviluppo delle società maggiormente indu- strializzate. Da qui una diversa sensibili- tà tesa a prestare massima at- tenzione a quelli che vengono considerati i “determinanti della salute”. Ed ecco perché la “salute in tutte le politiche” diventa la nuova frontiera su cui posizionare l’azione delle istituzioni e dell’Agenzia Sa- nitaria dei Servizi Sanitari della Puglia. “Invertire la tendenza e ri- pensare al modo di conce- pire le politiche della salute, ribaltandone stereotipi e paradigmi ormai inattuali - dice Francesco Bux, direttore generale dell’Ares - è uno dei pochi approcci di senso che possono non solo condurre a soluzione problemi epocali, ma anche indirizzare verso una modernità più compati- bile con la vita delle persone. Per noi la tutela della salute non è unicamente un territo- rio di spesa, bensì un’occasio- ne di investimento e di rilan- cio di una sana economia”. Ciò vale soprattutto in una regione come la Puglia che può cogliere l’occasione di in- novare culture e prassi, fina- lizzandole alla crescita delle sue popolazioni. Le sempre più numerose ini- ziative su quella che viene de- finita “la dieta mediterranea” altro non sono che un tenta- tivo di delineare un percorso non solo salutistico, ma che sia un vero e proprio approc- cio realistico e concreto di ri- lancio di un modo alternati- vo di produrre salute. Perché l’alimentazione, oltre a rap- presentare un elemento della cultura di un popolo, è pure un aspetto particolare dello stato di salute individuale. “Quest’ultimo - continua Bux - dipende fortemente dal livello e dalla qualità della nutrizione, che condiziona aspetti quali resistenza al- le infezioni e comparsa di malattie metaboliche, assu- mendo perciò un ruolo de- terminante nell’ambito della prevenzione e della difesa della salute. L’educazione a una dieta equilibrata dovreb- be iniziare dalla famiglia”. I comportamenti alimentari del bambino tendono a essere in larga misura influenza- ti dal modello culturale che caratterizza il suo contesto sociofamiliare, in modo par- ticolare dallo stile di vita, dalle abitudini alimentari, dal personale rapporto con il cibo che hanno i genitori. Proprio per questo l’Ares ha raccolto attorno a un tavolo i soggetti pubblici e privati che stanno sviluppando espe- rienze di promozione attiva di stili di vita e alimentari corretti. L’obiettivo è di condividere un percorso di sviluppo e pro- liferazione delle esperienze in corso, a partire dalla re- alizzazione presso la nuova sede regionale di “un orto in ufficio”, nel quale genitori e figli condividano la gestione della produzione in proprio delle materie prime quoti- dianamente necessarie alla propria dieta. Al contempo, padri e figli insieme pratica- no esercizio fisico salutistico e utilizzano l’occasione come spazio di socializzazione e umanizzazione dei rappor- ti, in quanto promotori e utilizzatori dell’esperienza. Dall’agenzia e dall’assessorato regionale all’Agricoltura sono stati chiamati a raccolta pure l’Arif Puglia, Slow food Pu- glia, l’università, esperienze del volontariato (Pugliache- vai-EffettoTerra-Tholos),e tutti gli stakeholders che promuovano attivamente la salute oltre a quanti abbiano conoscenza, competenza e di- sponibilità nelle diverse aree di provenienza a promuovere attivamente la salute, testi- moniando l’adozione di stili di vita corretti. ■■ ARES / L’Agenzia della Salute regionale e i percorsi assistenziali conformi alle linee guida nazionali e regionali con la presa in carico globale e integrata del malato cronico Pazienti cronici: i programmi di supporto della Regione Puglia “Care Puglia” punta a coinvolgere tutti i soggetti erogatori di assistenza introducendo la figura del “Care manager” © Miriam Dörr - Fotolia.com © savoieleysse - Fotolia.com

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EventiLunedì 17 novembre 201420 Programmi & Progetti

Riorganizzazione del siste-ma sanitario regionale e

nuove esigenze di salute della popolazione: sono i due punti di partenza e insieme i crite-ri ispiratori di un modello di presa in carico e di assistenza alla persona che caratterizza i progetti dell’Ares, l’Agenzia della Salute della Regione Pu-glia. I primi progetti pensati per supportare le attività di presa in carico dei pazienti cronici sono stati avviati a ridosso del piano di rientro e del piano di riorganizzazione ospedaliera. In principio c’era “Leonar-do”, un programma pilota avviato a Lecce. Poi è stata la volta di “Nardino”, attivato solo in alcune aree regionali, che ha destinato una parti-colare attenzione ai servizi sanitari territoriali tramite la promozione di forme evolu-te di collaborazione tra me-dici di famiglia, specialisti ambulatoriali e ospedalieri, infermieri e altre figure pro-fessionali con l’obiettivo di realizzare modelli gestionali di tipo integrato e multi pro-fessionale. Il modello assistenziale, im-plementato dall’inizio del 2012, si basa sulla presa in

carico globale e integrata del paziente cronico, nell’ambito delle cure primarie, secon-do il “chronic care model” che vede il coinvolgimento di tutti gli “erogatori di as-sistenza” e l’introduzione di una nuova figura professio-nale, il care manager. Le pa-tologie croniche alle quali si rivolge il programma sono diabete mellito, malattia car-diovascolare (Mcv) cronica conclamata o alto rischio per mcv, scompenso cardiaco e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). La presa in carico globale intende offrire un percorso assistenziale ra-zionale e conforme alle linee guida nazionali e regionali, favorire l’aderenza al follow up da parte del paziente cro-nico rendendo i servizi assi-stenziali più facilmente frui-bili nel territorio di residenza, evitare la mobilità dei pazien-ti cronici e il ricorso al ricove-ro ospedaliero inappropriato, azzerare l’attesa per i pazienti coinvolti, incidendo anche sulle liste d’attesa aziendali e offrire un livello assistenziale efficiente ed omogeneo a tutta la popolazione pugliese. Sulla scorta dei primi risulta-ti l’Ares ha esteso il progetto

all’intero territorio regionale. È nato così il progetto Care Puglia che ha come obiettivo quello di realizzare una go-vernance complessiva dell’as-sistenza primaria relativa alle patologie croniche. Lo stesso progetto Care Puglia ha poi rappresentato il punto di par-tenza per rientrare nel pro-getto europeo Carewell che punta a promuovere modelli integrati di gestione delle cronicità attraverso l’utilizzo

di sistemi Ict, telemedicina e monitoraggio remoto. L’im-plementazione e il confron-to di esperienze pilota attive nelle regioni partner ha come finalità quella di definire un modello replicabile e soste-nibile, promuovere scambio di know how sulle questioni organizzative e gestionali le-gate al tema, promuovere e supportare l’avvio di ulteriori progetti pilota in regioni che intendono avviare il processo

innovativo di gestione inte-grata dei pazienti cronici. Nel progetto europeo Carewell sono coinvolti enti e asso-ciazioni sanitarie di Spagna, Croazia, Regno Unito e Po-lonia. Attivato a febbraio 2014 per la durata di tre anni il proget-to si propone di sostenere lo sviluppo di innovativi model-li organizzativi di assistenza con particolare attenzione alla “persona fragile” quali,

ad esempio, anziani con poli-patologie croniche. L’innova-zione sostenuta dal Carewell ha come elementi chiave lo sviluppo e la diffusione di modelli organizzativi, inte-grati e multidisciplinari di assistenza al paziente fragile/complesso, l’implementazio-ne di moderne tecnologie (te-lemedicina, teleconsulto, tele-monitoraggio) a supporto del processo di riorganizzazione dei servizi di cura territoriali di assistenza al paziente e alla sua famiglia a domicilio.Tutte le potenzialità offerte da un uso intelligente di risorse Ict costituiscono la base per lo sviluppo di una maggiore coordinazione e comunica-zione tra i diversi operatori sociosanitari, il paziente, i caregiver e le associazioni di volontariato, nella cura e assistenza della persona con bisogni complessi ad alto ri-schio di ospedalizzazione e di non autosufficienza. Non secondario l’obiettivo di inco-raggiare una sempre maggio-re partecipazione e consape-volezza del paziente e dei suoi carer nel proprio percorso di cura a ogni livello possibile: diagnostico, terapeutico, ria-bilitativo.

L’orto in ufficio: l’audace sfida per promuovere gli stili di vita salutari“La salute in tutte le politiche” diventa una nuova frontiera sui cui basare le iniziative

Un orto in ufficio. Questa la nuova audace sfida

che l’Ares lancia per ripen-sare la promozione attiva di stili di vita e alimentari cor-retti con lo scopo di dare nuo-va linfa ai determinanti della salute. Oggi, infatti, si rende sempre più necessario trovare rimedi a mali che, nella mag-gior parte dei casi, siamo noi stessi a provocare. L’idea che il deterioramen-to dell’ambiente di vita non abbia conseguenze dirette e

significative sulla salute de-gli individui e delle popola-zioni è ancora predominante nel modello di sviluppo delle società maggiormente indu-strializzate.Da qui una diversa sensibili-tà tesa a prestare massima at-tenzione a quelli che vengono considerati i “determinanti della salute”. Ed ecco perché la “salute in tutte le politiche” diventa la nuova frontiera su cui posizionare l’azione delle istituzioni e dell’Agenzia Sa-

nitaria dei Servizi Sanitari della Puglia. “Invertire la tendenza e ri-pensare al modo di conce-pire le politiche della salute, ribaltandone stereotipi e paradigmi ormai inattuali - dice Francesco Bux, direttore generale dell’Ares - è uno dei pochi approcci di senso che possono non solo condurre a soluzione problemi epocali, ma anche indirizzare verso una modernità più compati-bile con la vita delle persone. Per noi la tutela della salute non è unicamente un territo-rio di spesa, bensì un’occasio-ne di investimento e di rilan-cio di una sana economia”.Ciò vale soprattutto in una regione come la Puglia che può cogliere l’occasione di in-novare culture e prassi, fina-lizzandole alla crescita delle sue popolazioni.Le sempre più numerose ini-ziative su quella che viene de-finita “la dieta mediterranea” altro non sono che un tenta-tivo di delineare un percorso non solo salutistico, ma che sia un vero e proprio approc-cio realistico e concreto di ri-lancio di un modo alternati-vo di produrre salute. Perché l’alimentazione, oltre a rap-presentare un elemento della cultura di un popolo, è pure un aspetto particolare dello

stato di salute individuale.“Quest’ultimo - continua Bux - dipende fortemente dal livello e dalla qualità della nutrizione, che condiziona aspetti quali resistenza al-le infezioni e comparsa di malattie metaboliche, assu-mendo perciò un ruolo de-terminante nell’ambito della prevenzione e della difesa della salute. L’educazione a una dieta equilibrata dovreb-be iniziare dalla famiglia”. I comportamenti alimentari del bambino tendono a essere in larga misura influenza-ti dal modello culturale che caratterizza il suo contesto sociofamiliare, in modo par-ticolare dallo stile di vita, dalle abitudini alimentari, dal personale rapporto con il cibo che hanno i genitori. Proprio per questo l’Ares ha raccolto attorno a un tavolo i soggetti pubblici e privati che stanno sviluppando espe-rienze di promozione attiva di stili di vita e alimentari corretti.L’obiettivo è di condividere un percorso di sviluppo e pro-liferazione delle esperienze in corso, a partire dalla re-alizzazione presso la nuova sede regionale di “un orto in ufficio”, nel quale genitori e figli condividano la gestione della produzione in proprio

delle materie prime quoti-dianamente necessarie alla propria dieta. Al contempo, padri e figli insieme pratica-no esercizio fisico salutistico e utilizzano l’occasione come spazio di socializzazione e umanizzazione dei rappor-ti, in quanto promotori e utilizzatori dell’esperienza. Dall’agenzia e dall’assessorato regionale all’Agricoltura sono stati chiamati a raccolta pure

l’Arif Puglia, Slow food Pu-glia, l’università, esperienze del volontariato (Pugliache-vai-EffettoTerra-Tholos),e tutti gli stakeholders che promuovano attivamente la salute oltre a quanti abbiano conoscenza, competenza e di-sponibilità nelle diverse aree di provenienza a promuovere attivamente la salute, testi-moniando l’adozione di stili di vita corretti.

■■■ ARES / L’Agenzia della Salute regionale e i percorsi assistenziali conformi alle linee guida nazionali e regionali con la presa in carico globale e integrata del malato cronico

Pazienti cronici: i programmi di supporto della Regione Puglia“Care Puglia” punta a coinvolgere tutti i soggetti erogatori di assistenza introducendo la figura del “Care manager”

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